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In Russia nel 2017 ci sarà una nuova strategia economica A · 2016. 6. 20. · Pietroburgo...

Date post: 25-Sep-2020
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In Russia nel 2017 ci sarà una nuova strategia economica A leksej Kudrin, capo del Centro elaborazioni strategiche del presidente russo ed ex ministro delle Finanze, elaborerà entro l’estate del 2017 una nuova strategia di sviluppo economico per il Paese da presentare al presidente Vladimir Putin. “Per ordine del presidente della Federazione Russa, le linee principali del programma saranno elaborate entro l’estate del prossimo anno”, ha sottolineato Kudrin. A detta dell’ex ministro, nella nuova strategia il meccanismo di implementazione delle norme sarà reso più chiaro e si avrà un approccio progettuale. Kudrin ha inoltre annunciato la creazione di un nuovo modello economico per la Russia, diversificato e stabile sia in caso di crisi, sia, soprattutto, in caso di crollo dei prezzi del petrolio. All’inizio di maggio, Putin ha nominato Kudrin vice-presidente del Sondaggio: i russi si fidano del rublo In Russia è stato condotto un sondaggio d’opinione in cui si chiedeva ai cittadini russi di formulare delle previsioni relative al tasso di cambio del dollaro americano per il primo luglio 2016 e di indicare quale fosse la moneta più sicura per tenere i propri risparmi. In base ai risultati dell’indagine, e a differenza delle stime degli esperti, i russi non prevedono balzi nel tasso di cambio. N. 266 - 20 GIUGNO 2016 La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI. p. 10 Investimenti e collaborazioni industriali. p. 16 Proposte commerciali. p. 17 Le fiere internazionali in Russia e nella CSI. p. 18 Entro il 2020 la Russia si propone di garantire alla propria popolazione frutta di produzione interamente nazionale, ad eccezione di agrumi e frutti esotici, che continueranno ad essere importati. p.5 Antonio Fallico: “La presenza di imprese, anche sistemiche, dell’Italia al Forum di San Pietroburgo (SPIEF-2016) dimostra che si può andare oltre le sanzioni, potenziando le relazioni economiche e industriali”. p.6 continua a pagina 2 servizio a pagina 3
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In Russia nel 2017 ci sarà una nuova strategia economica

A leksej Kudrin, capo del C e n t r o e l a b o r a z i o n i strategiche del presidente

russo ed ex ministro delle Finanze, elaborerà entro l’estate del 2017 una nuova strategia di sv i luppo economico per il Paese da presentare al presidente Vladimir Putin. “Per ordine del pres idente del la Federazione Russa, le linee principali del programma saranno elaborate entro l’estate del prossimo anno”, ha sottolineato Kudrin. A detta dell’ex ministro, nella nuova

s t rateg ia i l meccan i smo d i implementazione delle norme sarà reso più chiaro e si avrà un approccio progettuale. Kudrin ha inoltre annunciato la creazione di un nuovo modello economico per la Russia, diversificato e stabile sia in caso di crisi, sia, soprattutto, in caso di crollo dei prezzi del petrolio. All’inizio di maggio, Putin ha nominato Kudrin vice-presidente del

Sondaggio: i russi si fidano del rublo

In Russia è stato condotto un sondaggio d’opinione in cui si chiedeva ai cittadini russi di formulare delle previsioni relative al tasso di cambio del dollaro americano per il primo luglio 2016 e di indicare quale fosse la moneta più

sicura per tenere i propri risparmi. In base ai risultati dell’indagine, e a differenza delle stime degli esperti, i russi non prevedono balzi nel tasso di cambio.

N. 266 - 20 GIUGNO 2016

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI.

p. 10

Investimenti e collaborazioni industriali.

p. 16

Proposte commerciali. p. 17

Le fiere internazionali in Russia e nella CSI.

p. 18

Entro il 2020 la Russia si propone di garantire alla propria popolazione frutta di produz ione interamente nazionale, ad eccezione di agrumi e frutti esotici, che continueranno ad essere importati.

p.5

Antonio Fallico: “La presenza di imprese, anche sistemiche, dell’Italia al Forum di San Pietroburgo (SPIEF-2016)dimostra che si può andare oltre le sanzioni, potenziando le relazioni economiche e industriali”.

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suo Consiglio economico, e il 17 maggio lo ha reso capo del gruppo di lavoro del consiglio economico del capo dello Stato sul tema “Priorità delle riforme strutturali e crescita economica stabile”. Le principali funzioni del gruppo di lavoro sono state così stabilite: definire le sfide che ostacolano una crescita economica solida e l’avvio di riforme strutturali, sviluppare delle proposte per affrontare tali sfide, analizzare lo sviluppo socio-economico del paese, così come la situazione nella pubblica amministrazione e, infine, redigere dei report sulle r i u n i o n i d e l C o n s i g l i o Economico. Oltre a Kudrin, è entrato a far parte del gruppo di lavoro anche German Gref, presidente del più grande g ruppo banca r io r us so “Sberbank” ed ex ministro dell’Economia. “Il nostro compito oggi è quello di creare un nuovo modello economico, la cui instabilità non v e n g a s c o n g i u r a t a esclusivamente dal Fondo di riserva. I Fondi di riserva possono essere un supporto solo temporaneo. Essi possono attenuare, ma non evitare la crisi. Dobbiamo creare un modello più solido di fronte alle crisi, che non dipenda in maniera così diretta dal crollo dei prezzi del petrolio”, ha annunciato Kudrin. Secondo Kudrin, in Russia una crescita del PIL pari al 4% sarà raggiungibile tra 4 o 5 anni, ma solo a condizione che si dia i n i z i o r a p i d a m e n t e e attivamente ad una serie di riforme: “Al momento non si mira a raggiungere una crescita del 4 per cento. Non si legge in alcun documento. È una cond iz ione des iderab i le , espressa da svariati esperti. Ritengo che in una prospettiva a

lungo termine, se le riforme prenderanno attivamente piede e se coinvolgeranno tutte le aree, una crescita del 4% sarà poss ibi le t ra 4-5 anni. Rimandare tali riforme ritarderà il raggiungimento del suddetto indicatore”, dichiara Kudrin ai giornalisti. “Oggi, nel nostro gruppo di l a v o r o ( d e l “ c o n s i g l i o economico del presidente” N.d.R.), molti partecipanti hanno dichiarato che nei prossimi 3-4 anni, non solo faticheremo a raggiungere una crescita economica del 4%, ma direi anche che, in base alla qualità dei singoli strumenti eventualmente adottati, la stessa ricarica monetaria a favore dell’economia potrebbe rivelarsi distruttiva per una crescita più a lungo termine”, ha notato Kudrin, secondo il quale essa innalzerebbe l’inflazione, riducendo allo stesso tempo l’effetto del risparmio economico. “Gli investitori sono molto sensibili all’inflazione, in termini di tassi di interesse”, afferma l’ex ministro delle Finanze, sottolineando che la riduzione dell’inflazione è un fattore strategico per migliorare il clima degli investimenti a lungo termine e le possibilità di investimento del sistema bancario. “Qualsiasi discorso relativo ad u l t e r i o r i e m i s s i o n i c a u s a , d i rimando, delle aspettative di c r e s c i t a inflazionistica e l e b a n c h e a t t u a l m e n t e non sanno se il g o v e r n o m a n t e r r à l’inflazione o meno. È necessario che il governo

dichiari ancora una volta che ciò non si verificherà. Anche la Banca Centrale deve sostenere in tutti i modi tale politica. Ciò contribuirà a r idurre le aspettative di inflazione e i tassi di interesse”, ha sottolineato Kudrin. “Nei prossimi tre anni gli esperti prevedono, salvo un’ulteriore svalutazione del tasso di cambio, che l’inflazione resterà entro un limite del 6%, e che quindi le banche cominceranno a ridurre i tassi di interesse sui prestiti,” - ha dichiarato Kudrin, osservando che rimangono i rischi politici e i rischi di un ribasso dei prezzi del petrolio. La prima proposta concreta del nuovo programma di Kudrin verrà presentata nei primi mesi del 2017. “Siamo solo all’inizio. L’incarico del presidente ci dà circa un anno per presentare i principali risultati del gruppo di lavoro”, ha aggiunto Kudrin, secondo cui “il compito principale del gruppo sarà quello di identificare il principale o s t a c o l o a l l a c r e s c i t a economica”. Nell’imminente gli esperti condurranno alcune importanti iniziative relative alle sfide e ai rischi per l’economia russa, utili all’elaborazione del documento strategico.

dalla prima pagina

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Crisi o non crisi: i russi si fidano del rublo

All’inizio del mese di giugno 2016, in Russia, è stato condotto un sondaggio in cui si chiedeva ai cittadini russi di formulare delle previsioni relative al tasso di cambio del dollaro americano per il primo luglio 2016 e di indicare quale fosse la moneta più sicura per tenere i propri risparmi. In base ai risultati dell’indagine, e a differenza delle stime degli esperti, i russi non prevedono balzi nel tasso di cambio. Per il primo luglio gli intervistati prevedono un tasso di cambio del dollaro rispetto al rublo di poco superiore al livello attuale, pari a 67 rubli e 23 copechi. Inoltre si evince che le notizie provenient i dal mercato valutario di recente non preoccupano troppo i russi: - oggi solo il 31% degli intervistati segue da vicino il tasso di cambio del dollaro; - per il 48% l’andamento del dollaro rispetto al rublo non suscita il minimo interesse. Gli uomini che monitorano il tasso di cambio del dollaro sono 1,5 volte più delle donne (37 e 24 per cento, rispettivamente). Più giovani sono gli intervistati, più alto è il loro interesse nei confronti del mercato valutario: il 34% dei giovani fino a 24 a n n i , e i l 2 6 % d e i quarantacinquenni. Gli intervistati con uno stipendio superiore a 45.000 rubli s eg u o n o m ag g io r m e n t e l’andamento del dollaro rispetto ai russi con basso reddito: il 37% contro il 20% dei cittadini con un salario inferiore a

25.000 rubli. L’interesse dei russi nei con f ront i de l l e no t i z i e provenient i dal mercato valutario è attualmente il più basso nell’ultimo anno e mezzo. I r a p p r e s e n t a n t i d e l l a popolazione economicamente attiva del Paese avevano seguito più attentamente il tasso di cambio del dollaro a dicembre 2014: gli interessati allora erano il 54 per cento. La valuta nazionale in quel periodo era in uno stato particolarmente febbrile: in 3 giorni, dal 16 al 18 dicembre, il dollaro era salito di quasi 9,5 rubli. E nonostante tutto, il rublo è ancora considerato dai russi come “ la moneta p iù affidabile” per tenere i propri

risparmi:

A preferirlo sono il 38% degli intervistati; Il 15% preferisce il dollaro L’11% l’euro.

I più fedeli di tutti alla valuta domestica sono i russi tra i 25 e i 34 anni: il 40% di loro crede che sia meglio risparmiare in rubli. Gli uomini preferiscono i d o l l a r i ( 1 9 % ) , m e n t r e propendono per gli euro i giovani sotto i 24 anni di età (19%). La fiducia nel rublo come strumento di risparmio aveva raggiunto il picco un anno fa (a maggio 2015, il 53% lo preferiva al dollaro e all’euro); nel mese di gennaio 2014, al contrario, lo stesso indicatore aveva toccato il livello minimo (31%). Il dollaro è stato più spesso la moneta prescelta nel mese di agosto 2015 e nel febbraio di quest’anno (17%), mentre l’euro nel maggio del 2009 (28%). Nel 2007 e nel 2009, la valuta statunitense ha registrato l’indice più basso come strumento di risparmio (del 5%). La fiducia nell’euro ha invece toccato il fondo tra aprile e maggio 2015 (8%). A differenza della popolazione russa non esperta, gli analisti d e l g r u p p o b a n c a r i o “Sberbank” credono che nel periodo di pagamento dei dividendi il rublo potrebbe trovarsi sotto pressione. I dividendi saranno pagati da giugno ad agosto, con un picco

L’HIT PARADE DEI RENDIMENTI

AZIONARIO (14.06.2016)

I migliori

Perù (LIMA GENERAL) 35,99

Brasile (BRSP BOVESPA) 22,50

Ungheria (BUX) 14,83

Russia (RTS) 13,94

Colombia (GBC) 12,48

I peggiori

Venezuela (IBC) -34,56

Cina (SSE COMPOSITE) -20,60

Italia (FTSE Italia All -15,94

Bahrain (BAHRAIN SE IX) -10,69

Sri Lanka (CSE ALL-SHAR) -9,93

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nel mese di luglio. Più di 45 aziende dovranno pagare i dividendi annuali per il 2015, che ammontano a 820 miliardi di rubli (12,7 miliardi di dollari). Il periodo di pagamento dei dividendi in Russia comprende due fasi: durante la prima fase, le aziende attirano liquidità in rubli per il pagamento, in seguito questi fondi vengono convertiti in valuta estera. Per attirare liquidità in rubli le società effettuano prestiti sul mercato interbancar io o vendono le riserve valutarie accumulate. “L’anno scorso, l’effetto positivo che la prima fase normalmente eserciterebbe sul rublo si è dissolto a causa del calo dei prezzi del petrolio, del rafforzamento del dollaro e

delle aspettative di svalutazione alimentate dalla Banca Centrale. Quest’anno tali i r ischi permangono”, ha dichiarato l’analista di “Sberbank CIB”, Pavel Lutsko. N e l l a s e c o n d a f a s e , immediatamente dopo il pagamento, bisognerebbe convertire almeno 4 miliardi di dollari. Lo faranno i proprietari di certificati di deposito e i fondi istituzionali, direttamente o tramite banche depositarie. Tale importo tiene conto di tutto il flottante, pari a circa il 30% di tutti i dividendi in rubli del 2015, ma non considera i dividendi delle società non pubbliche, i cui investitori potrebbero anche preferire i dollari ai rubli. Pertanto, in

teoria, la somma totale convertita potrebbe ammontare a 13 miliardi di dollari. “Si tratta di un importo significativo - ritiene l’analista di “Sberbank CIB”. - Secondo le nostre stime, nel corso dell’ultimo anno, dopo il versamento dei dividendi per il 2014, sono stati convertiti in valuta estera solo 4,5 miliardi di dollari. Dal momento che l’importo era superiore a quello in cui la valuta era stata venduta, ceteris paribus, crediamo che la stagione dei dividendi lo scorso anno nel complesso abbia influito negativamente sul rublo”, ha concluso l’analista finanziario russo.

Banca Centrale russa abbassa il tasso chiave dall’11 a al 10,5% Il 10 giugno scorso la Banca centrale della Russia ha tagliato i principali tassi di riferimento di 50 punti base, al 10,5 per cento. La banca ha reso noto nel suo comunicato di non escludere la possibilità di ulteriori tagli ai tassi, e ha aggiunto che nota trend positivi in modo stabi le “nel le dinamiche relative all’inflazione. La Banca centrale russa aveva lasciato i tassi invariati per quasi un anno. Il rublo ha recuperato grazie ad un balzo del petrolio e a inferiori timori per la crescita dell’inflazione. “Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deciso di ridurre il tasso chiave da 11 a 10,50 per cento”, ha detto la banca in un comunicato. “Il Consiglio di Amministrazione prende atto delle tendenze positive, con un’inflazione più stabile” si

legge nel testo che prevede anche “una imminente ripresa della crescita dell’economia”. Il tutto dopo anni molto complicati per l’economia russa, impantanata in una recessione causata principalmente dal calo dei prezzi del petrolio e provocata anche dalle sanzioni occidentali. Il rublo si è

rafforzato di circa il 25 per cento da gennaio come anche il prezzo del petrolio che è quasi raddoppiato dopo aver toccato il suo punto più basso in oltre un decennio. L’inflazione si è anche assestata intorno al 7,3 per cento, secondo la Banca centrale, il suo livello più basso dal 2014.

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E ntro il 2020 la Russia si propone di garantire alla propr ia popolazione

f r u t t a d i p r o d u z i o n e interamente nazionale, ad eccezione di agrumi e frutti esotici, che continueranno ad essere importati. Lo ha an nu n c i a t o i l m in i s t r o d e l l ’ A g r i c o l t u r a r u s s o , Alexander Tkachev. “Ci prefiggiamo obiettivi e piani ambiziosi e prevediamo di ottenere entro il 2020 quasi il 100% di autosufficienza per quei generi alimentari come latte, carne e verdure. Per quanto riguarda la frutta, m a n t e r r e m o s o l o l e importazioni di agrumi e frutti esotici che non crescono nel nostro paese”, ha sottolineato Tkachev. Il ministro ha sottolineato che negli ultimi anni la Russia, grazie al sostegno statale a favore del settore agricolo, è riuscita a raggiungere una crescita significativa nella p roduz ione agr ico la , a mantenere l’attrazione per gli investimenti nel settore, a garantire la sicurezza alimentare in alcune aree e a generare potenziale di esportazione. “L’anno scorso, per la prima vo l t a , i l vo lume de l l a produzione agricola in Russia ha superato i 76 miliardi di dollari, ossia il 17% in più rispetto all’anno precedente”, sottolinea il ministro. Tkachev ha anche osservato che nel 2015 il volume di produzione agricola e prodotti alimentari destinati all’export ha superato 16 miliardi di dollari, vale a dire

cinque volte in più rispetto a 10 anni fa. In precedenza era stato reso noto che, sulla base dei risultati del 2015, in Russia è aumentata anche la produzione di patate. Uno dei prodotti più consumati, e dalle cui importazioni la Russia non può prescindere in nessun modo, è il caffè. Nonostante il rincaro dei prezzi del caffè per via delle cattive previsioni sui raccolti nei principali paesi esportatori - Vietnam, Brasile e Indonesia – in Russia i prezzi del caffè non aumenteranno prima del prossimo anno. Se le prospettive pessimistiche sui raccolti si avvereranno, l’offerta del caffè sul mercato m o n d i a l e d i m i n u i r à drasticamente, e il suo prezzo crescerà ripetutamente. Ma, come ha fatto notare Ramaz Chanturia, direttore generale dell’Associazione russa dei produttori di tè e di caffè (“Ruschajkofe”), il mercato azionario non eserciterà u n ’ i n f l u en z a d i r e t t a e immediata sui prezzi in Russia: “Il prezzo di scambio - ha affermato Chanturia - è più che altro un punto di riferimento per chi prende parte alle negoziazioni. I principali produttori stipulano contratti con sei mesi o un anno di anticipo, assicurandosi contro ogni possibile rischio”. Pertanto solo nei primi mesi del 2017 si saprà in che modo la situazione mond ia le inf luenzerà i l commercio al dettaglio russo. Tuttavia, il prezzo del caffè sul mercato interno continua a crescere, soprattutto per via del

crollo del rublo rispetto al dollaro. Per questo motivo, nell’ultimo anno il prezzo del caffè in Russia è cresciuto quasi del 22%, mentre nel 2014 il rincaro era stato solo del 7 per cento. S e c o n d o i d a t i d i “Ruschajkofe”, in Russia nel 2015 il consumo del prodotto finito (caffè tostato, macinato, solubile e tutta la produzione di caffè in generale) ammontava a 134 mila tonnellate. Inoltre si sta registrando un aumento del consumo negli ultimi due anni. Come osserva Rosstat, le importazioni di caffè in Russia crescono ogni anno: nel 2013 ammontavano a 144 mila tonnellate, e nel 2014 già a 155 mila tonnellate. Tuttavia, in Russia si consuma meno di 1 chilogrammo di caffè pro capite all’anno. Si tratta di un valore insignificante rispetto ad altri paesi. I leader assoluti nel consumo di caffè pro capite sono la Finlandia e la Danimarca, con 12 chilogrammi all’anno, mentre la media di consumo annuale in Europa è di circa 5-6 chilogrammi.

Autosufficienza alimentare: la parola d’ordine per il Cremlino

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O l t r e 1 0 m i l a i m p r e s e provenienti da tutto il mondo per un capitale controllato di 8 trilioni di dollari, più di 2mila giornalisti accreditati; circa 120 Paesi partecipanti. Si apre domani, con l’Italia Paese ospite d’onore, il Forum economico i n t e r n a z i o n a l e d i S a n Pietroburgo e contestualmente inaugura ‘Italia in Russia’ lo spazio curato dall’Associazione C o n o s c e r e E u r a s i a i n collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Mosca. Millecinquecento mq, con ambienti che evocano il Rinascimento italiano, l’area sarà visitata anche da Putin e Renzi (17 giugno) e soprattutto diverrà l ’epicentro del le

trattative di grandi e piccole imprese italiane e russe. A partire dalle 22 top aziende sponsor de l pad ig l i one (courtyard n.2, tra i padiglioni F e G) che rappresenteranno i cinque cluster del Made in Italy al Forum: meccanica-alta tecnologia, energia, agro-industria, infrastrutture e finanza, settori tra i più strategici anche per la domanda russa. Dal 2000 al 2013 l’interscambio italo-russo è cresciuto del 185% (+ 327% l’export italiano, con il record in valore, nel 2013, di 10,7mld di euro. Fonte: Istat). Nel biennio successivo, specie nell’ultimo anno, gli scambi sono calati del 31% per una perdita di 9,6mld di euro, con l’export Made in Italy che ha segnato un -34% e una contrazione del valore (2015 su 2013) di 3,6mld di euro. A risentire della crisi sono stati soprattutto i settori delle

tecnologie sofisticate applicate al comparto Oil & Gas, il settore bancario e creditizio che non può erogare linee di credito oltre i 30 giorni e solo in seconda battuta i prodotti agroalimentari oggetto di sanzioni, i prodotti tessili e dell’abbigliamento e pelle, gli apparecch i e l e t t r i c i ed e l e t t r o n i c i , m a c c h i n a r i meccanici e mezzi di trasporto. “La perdita non deve però frenare l’importanza dell’Italia – ha detto Antonio Fallico, presidente dell’Associazione Conoscere Euras ia, che organizza i contenuti e lo spazio ‘Italia in Russia’ al Forum di San Pietroburgo - che rimane uno dei partner principali della Russia e si conferma al quarto posto al mondo per merci scambiate”. Nord-Est e Nord-Ovest (caratterizzate dai distretti) sono le aree italiane che esportano di più in Russia e nei Paes i UEE (Unione economica Eurasiatica) e insieme rappresentano quasi i quattro quinti dell’export italiano. Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni leader per valore esportato, con i 2 terzi del totale nazionale. “Italia in Russia” è il frutto della partnership strategica avviata da Conoscer e Euras i a con Roscongress, che da 2 anni riconosce l’Associazione come unica regione partner di Spief. Il padiglione italiano è realizzato da Fiera Milano Congressi, Nolostand del Gruppo Fiera Milano e Studio 80 Group.

Sempre più capillare la presenza economica italiana nelle regioni russe

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Leonardo-Finmeccanica; Intesa Sanpaolo; Banca Intesa Russia; LLC Pirelli Tyre Russia; Mikro Kapital (General Invest SpA); CNH Industrial N.V.; Danieli; MIR Capital; Barilla G. e R. Fratelli SpA; Pietro Fiorentini SpA; Enel; Maire Tecnimont; Probiotical SpA Gruppo Mofin Alce; Codest International Srl; DBA Group Srl; Inalca SpA; Veronafiere – Vinitaly; Prysmian Group; OOO TC Group Energia; Astaldi SpA; Eni e Ital Engineering International. Sono queste le 22 aziende sponsor del padiglione “Italia in Russia” a l F o r u m e c o n o m i c o i n t e r n a z i o n a l e d i S a n Pietroburgo (Spief) che, dal 16 a l 1 8 g i u g n o , h a n n o rappresentato i cinque cluster d e l l ’ e c o n o m i a i t a l i a n a attualmente più strategici per la domanda russa: meccanica-alta tecnologia, energia, agro-industria, infrastrutture e finanza. Organizzato dall’Associazione C o n o s c e r e E u r a s i a , i n collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Mosca, e realizzato da

Fiera Mi lano Congress i , Nolostand del Gruppo Fiera Milano e Studio 80 Group, “Italia in Russia” si trova per tre giorni al centro della Davos russa, dove stanno arrivando migliaia di top manager provenienti da tutto il mondo oltre alla politica internazionale e a una delegazione italiana guidata dal premier Matteo Renzi. Per il presidente di Conoscere Eurasia, unica regione partner dello Spief in Italia, Antonio Fallico: “La presenza di imprese, anche sistemiche, dell’Italia al Forum di San Pietroburgo dimostra che si può andare oltre le sanzioni, potenziando le re laz ioni economiche e industriali: dall’alta tecnologia, alla meccanica e meccatronica, passando per biotecnologie e nanotecnologie fino alla finanza e all’agroindustria. Durante il Forum – ha sottolineato il Professor Fallico – le imprese italiane e russe dovranno firmare delle partnership e dei m e m o r a n d u m a l u n g a scadenza, con effetti anche per i prossimi 10 anni. Il nome stesso del padiglione, ‘Italia in Russia’ – ha concluso il presidente di Conoscere Eurasia –, ha posto l’accento sulla necessità di fondare la cooperazione economica tra i

due Paesi non solo sul Made in Italy ma anche e sempre più sul Made with Italy”. C o n o s c e r e E u r a s i a (www.conoscereeurasia.it) è l’associazione senza scopo di lucro con sede a Verona che dal 2008 promuove le relazioni economiche e culturali tra l’Italia, la Federazione Russa e l’Unione Economica Eurasiatica. Fondata da Antonio Fallico, l’associazione è nata per iniziativa di cittadini italiani e società private e pubbliche, nonché del Consolato Generale della Federazione Russa a Milano e del Consolato della Federazione Russa a Verona. Un’azione costante e capillare, riconosciuta anche a livello internazionale, che pone Conoscere Eurasia tra le principali organizzazioni italiane impegnate a promuovere i rapporti tra il nostro Paese, la Russia e l’Unione Economica Eurasiatica, con l’obiettivo di intercettare il cambiamento dello scenario geopolitico in atto. Tra gli eventi realizzati, l’annuale Forum Eurasiatico a Verona.

Sulle sanzioni alla Russia “prima o poi il buon senso trionferà”: l ’ A m b a s c i a t o r e d e l l a Federazione russa Serghej Razov non fa previsioni sui tempi dell’allentamento del sistema sanzionatorio varato da Ue e Usa. Misure “concretamente dannose e artificiose”, ha sottolineato in un colloquio con Askanews a pochi giorni dal

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Forum Economico di San Pietroburgo, dove l’Italia è quest’anno ospite d’onore e dove è atteso il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “L’Italia è uno di quei Paesi che in modo coerente chiede che venga mantenuto il dialogo politico con la Russia”, ha osservato l’Ambasciatore Razov, partendo dal la semplice considerazione che “senza un Paese come la Russia è impossibile risolvere molte questioni cruciali a livello internazionale e regionale”. E in fin dei conti, “la Russia ha bisogno dell’Italia, ma l’Italia pure ha bisogno della Russia”.- Il premier Renzi sarà al Forum di San Pietroburgo e incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Razov: “Il Forum Economico di San Pietroburgo compie vent’anni, e come sempre ci saranno tantissimi ospiti, di prassi siamo nell’ordine delle 10.000 persone. Quest’anno l’Italia sarà Paese ospite d’onore e di conseguenza per la prima volta avrà un suo padiglione, dove saranno presentate le eccellenze del vostro Paese. Credo che ci sarà molto interesse da parte del pubblico russo. Sul versante dei colloqui, invece, l’atteso incontro tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia Matteo Renzi darà nuovo, importante impulso politico allo sviluppo dei nostri rapporti su tutti i piani. Rapporti che, peraltro, malgrado un quadro complessivo complicato, si sviluppano in modo piuttosto determinato e continuo. “L’Italia ha da sempre cercato di essere un ‘ponte’ tra Russia ed Europa: una formula che può ancora funzionare in questi tempi di non facili rapporti tra Mosca e Bruxelles? Razov: “Io vorrei precisare che anche la Russia fa parte dell’Europa, siamo membri del Consiglio

d’Europa, dell’Organizzazione per la S icurezza e la Cooperazione in Europa e di t a n t e a l t r e s t r u t t u r e paneuropee. Per quanto riguarda il paradigma dei rapporti, vedete, l’Italia è un membro della Nato, dell’Unione europea, ha parametri di disciplina europea da rispettare, deve agire in base ai principi di blocco, di solidarietà euro-atlantica. E tutto questo noi lo capiamo. D’altra parte l’Italia è uno di quei Paesi che in modo coerente chiede che venga mantenuto il dialogo politico con la Russia, partendo dalla semplice considerazione che, senza un Paese come la Russia, è impossibile risolvere molte questioni cruciali a livello internazionale, è impossibile risolvere crisi a livello regionale e così via. Inoltre come ho già detto, la leadership italiana in modo coerente sostiene la collaborazione con la Russia in settori concreti: economia, commercio, finanze, scienza, istruzione, cultura. Se vogliamo prendere questo come modello nelle relazioni, allora direi che questo modello è piuttosto efficace e in grado di funzionare, come la pratica ha dimostrato. Insomma, la Russia ha bisogno dell’Italia, ma l’Italia pure ha bisogno della Russia. “A fine giugno l’Ue discuterà del rinnovo o meno delle sanzioni nei confronti del suo Paese. Crede che all’orizzonte ci possa essere una svolta? Razov: “Io credo che prima o poi il buon senso trionferà e prima o poi torneremo ad una normale gestione delle cose. Un’altra questione è dire quando questo accadrà: a tale proposito non mi metterei a fare previsioni. Io ragiono in base alla semplice considerazione che le crisi prima o poi passano, mentre gli interessi nazionali dello Stato rimangono. E quando parlo di interessi nazionali dello Stato

voglio indicare i valori più alti, come la pace, la sicurezza, la collaborazione. In questo senso credo che tra Russia e Italia vi s iano mol t i punt i che corrispondono, o procedono in parallelo, non vedo grandi contraddizioni. Per quanto riguarda le sanzioni, il fatto che sono concretamente dannose e artificiose, mi pare sia da tempo evidente. Arrecano danni a coloro che sono oggetto delle sanzioni, ma anche a coloro che varano queste sanzioni. In generale, se i nostri partner occidentali fossero coerenti sino in fondo e chiamassero le cose con il loro nome, ora la questione della proroga delle sanzioni andrebbe formulata così: “Estendiamo le sanzioni nei confronti della Russia perchè l’Ucraina non rispetta i suoi o b b l i g h i f o n d a m e n t a l i nell’ambito degli Accordi di Min s k , so t to sc r i t t i d a l presidente ucraino”. Per gli esperti questo è un fatto ormai evidente, ma purtroppo molti politici non trovano il coraggio di impostare la questione in questo modo”.

La Russia è un partner, deve essere coinvolta nelle sfide globali e non isolata. Lo ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia a Mosca, Cesare Maria Ragaglini in un’intervista ad Askanews, aggiungendo che tra Italia e Russia esistono grandi opportunità di crescita reciproca soprattutto in vista del Forum economico internazionale di San Pietroburgo di cui l’Italia è ospite. “G l i i nves t iment i ne l la meccanica e nell’agroindustria sono prioritari per i russi, non ci sono limiti agli investimenti italiani in Russia - ha spiegato Ragaglini parlando delle opportunità per le imprese i t a l i a n e - p e r c h é l a

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diversificazione copre il settore industriale a 360 gradi. Quindi le imprese italiane che hanno la tecnologia necessaria sono in grado di poter fornire questo contributo, che è un contributo reciproco. Infatti non si parla di delocalizzazione ma di creare nuove unità produttive che premettano di affrontare un mercato che è già di per sé di 150 milioni di persone con l’opportunità di esportare in Paesi dell’ex Unione sovietica e in Paesi terzi”. E al Forum di San Pietroburgo l’Italia ha un posto di riguardo, testimonianza della relazione speciale che lega Roma a M o s c a , h a r i c o r d a t o l’Ambasciatore. “Credo che le autorità russe ci abbiano invitato come Paese ospite come riconoscimento di un atteggiamento italiano che negli ultimi due anni ci ha visto in Europa tra i Paesi principali che hanno sempre visto la Russia come un partner - ha aggiunto - La Russia non è un Paese che si possa o si debba isolare, al contrario è un Paese che deve essere coinvolto nelle grandi crisi internazionali, nelle grandi sfide transnazionali come il terror ismo, che occorre coinvolgere sempre più anche in un’architettura di sicurezza europea. C’è un detto in Russia

che si porta dietro da secoli che più pericolosa di una Russia forte è una Russia debole”.

L’Ambasciatore d’Italia in Russia, Cesare Ragaglini, ha tenuto il 1° giugno scorso una lecture presso l’Istituto di Economia Mondiale e di R e l a z io n i I n t e rn az i o n a l i (IMEMO) dell’Accademia delle Scienze russa dal titolo “La crisi UE-Russia : la visione italiana”. Hanno accolto l’Ambasciatore il Vice Direttore dell’Istituto, Fedor Voitolovskij e la professoressa Nadezhda Arbatova, esperta di affari europei e italiani. L’intervento si è soffermato sul mutato quadro delle relazioni tra Russia e Occidente a seguito della crisi ucraina e sulla non facile realizzazione degli Accordi di Minsk ma anche sugli sforzi compiuti negli ultimi due anni dall’Italia per mantenere un canale di dialogo con la Federazione Russa, che deve essere costantemente coinvolta nella soluzione delle grandi crisi internazionali. L’Ambasciatore ha inoltre affrontato l’ampio spettro delle relazioni bilaterali alla vigilia della imminente visita del

Presidente Renzi al Forum Economico di San Pietroburgo che riconferma l’attenzione italiana verso la Federazione, fondata su una tradizione di relazioni economiche sempre capaci di rinnovarsi e su una profonda e ormai secolare consonanza culturale. Il pubblico, composto da accademici, dottorandi e membri dell’Istituto, ha molto a p p r e z z a t o l a l e c t u r e v ivac izzando l ’ a r t i co lata sessione di domande e risposte, che ha toccato questioni di attualità internazionale ma anche di politica ed economia più specificatamente italiane.

Si sono svolte presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Mosca le celebrazioni per la Festa della Repubblica, di cui ricorre quest’anno il settantesimo anniversario. Come da tradizione, le celebrazioni hanno preso la forma di due ricevimenti, che hanno visto la presenza di numerose personalità del mondo politico, imprenditoriale e culturale russo e italiano. Tra queste, in rappresentanza del Governo della Federazione, il Vice Primo Ministro, Arkadij Dvorkovich, e il Vice Ministro per gli Affari Esteri, Aleksej Meshkov. Nella Residenza e nel suo giardino sono stati inoltre esposti prodotti del “Made in Italy”, tra cui un simulatore di Formula Uno, offerto da Pirelli, e la nuova Maserati “Levante”.

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Nel primo trimestre del 2016 il commercio estero della Russia ha totalizzato 99,1 miliardi di dollari (dati della Banca centrale della Russia). Rispetto all’analogo periodo del 2015 il commercio estero della Russia ha registrato una contrazione del 27,3 per cento. Le esportazioni della Russia nel

periodo gennaio-marzo del 2016 sono state pari a 60,2 miliardi di dollari, ovvero il 33,2% in meno rispetto al primo trimestre del 2015, mentre le importazioni della Russia hanno totalizzato 37,9 miliardi di dollari (-15,2% sul primo trimestre del 2015). Ciononostante la bilancia del

commercio estero, pari a 22,4 miliardi di dollari, è rimasta nel campo positivo, registrando però un calo di oltre il 50% rispetto ai primi tre mesi del 2015, il periodo in cui la bilancia commerciale della Russia era stata pari a 45,5 miliardi di dollari.

Rosstat

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia

Segue in pag. successiva

Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016 Per informazione: primo trimestre del 2015

Milioni di dollari

In % rispetto al primo trimestre del 2015

In % rispetto al totale

Milioni di dollari

In % rispetto al febbraio del 2016

In % al primo trimestre del 2014

In % al totale

Export 61282 67,9 100 23399 115,5 73,6 100

Di cui:

Combustibili ed energia 35848 60,7 58,5 13007 115,7 66,5 65,4

Di cui:

Greggio 14093 62,0 23,0 5253 119,0 58,5 25,2

Gas naturale 8515 74,9 13,9 2795 109,2 64,3 12,6

Metalli e prodotti di metalli 6153 72,3 10,0 2509 114,0 94,2 9,4

Di cui:

Metalli ferrosi e prodotti 3190 67,7 5,2 1328 125,1 85,3 5,2

Metalli non ferrosi e prodotti 2748 76,8 4,5 1100 103,9 110,2 4,0

Macchine, macchinari e mezzi di trasporto 3774 70,5 6,2 1699 114,0 110,8 5,9

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1 - in base ai dati del Servizio delle dogane della Russia all’11 di maggio del 2016.

Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016 Per informazione: primo trimestre del 2015

Milioni di dollari

In % rispetto al primo trimestre del 2015

In % rispetto al totale

Milioni di dollari

In % rispetto al febbraio del 2016

In % al primo trimestre del 2014

In % al totale

Prodotti dell’industria chimica e caucciù 5100 77,8 8,3 2037 110,1 94,8 7,3

Di cui:

Concimi chimici a base di azoto 591 85,5 1,0 260 128,9 88,6 0,8

Concimi chimici a base di potassio 701 66,3 1,1 336 129,6 163,9 1,2

Legname, cellulosa e prodotti 2173 92,6 3,5 868 118,1 83,2 2,6

Generi alimentari e prodotti agricoli 3720 103,3 6,1 1416 101,2 88,9 4,0

Di cui cereali 1305 114,9 2,1 480 88,5 99,6 1,3

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1 - in base ai dati del Servizio delle dogane della Russia all’11 di maggio del 2016.

Segue in pag. successiva

Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016

Per informazione: primo trimestre del 2015

Milioni di dollari

In % rispetto al primo trimestre del 2015

In % rispetto al totale

Milioni di dollari

In % rispetto al febbraio del 2016

In % al primo trimestre del 2014

In % al totale

Import 35797 85,2 100 14550 119,5 62,8 100

Di cui:

Macchine, macchinari, attrezzature tecnologiche e mezzi di trasporto 15532 82,6 43,4 6646 130,2 60,2 44,7

Generi alimentari, prodotti agricoli, materi prime dell’agricoltura 5585 93,2 15,6 2078 104,6 59,0 14,2

Prodotti dell’industria chimica, caucciù 6816 90,4 19,0 2841 123,7 72,6 17,9

Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016 Per informazione:

Migliaia di Tonnellate

In % al primo trimestre del 2015

Migliaia di tonnellate

in % al: Primo trimestre del 2015 in % al primo trimestre del 2014

Marzo del 2015 in % al marzo del 2014

Marzo del 2015

Febbraio del 2016

Export

Cereali 7810 144,9 2832 153,7 87,3 120,3 91,1

Di cui:

Frumento e mix di frumento e segale 5397 175,1 1812 3,2 volte 79,9 109,4 44,1

Orzo 683 54,8 303 40,8 117,6 8,1 volte 7,2 volte

Mais 1633 190,5 669 150,5 97,1 60,2 75,0

Riso 43,1 58,7 24,2 2,1 volte 170,3 194,4 127,1

Farina di frumento 55,7 118,5 19,9 91,2 99,6 197,1 2,1 volte

Semi di girasole 29,6 103,0 11,9 2,5 volte 83,8 66,1 28,5

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Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016 Per informazione:

Migliaia di Tonnellate

In % al primo trimestre del 2015

Migliaia di tonnellate

in % al: Primo trimestre del 2015 in % al primo trimestre del 2014

Marzo del 2015 in % al marzo del 2014

Marzo del 2015

Febbraio del 2016

Import

Carne fresca e surgelata 126 123,5 52,3 109,2 116,4 53,4 67,4

Pollame fresco e surgelato 37,4 74,8 15,1 73,1 128,6 59,5 71,8

Pesce fresco e surgelato 90,0 94,6 30,9 84,7 97,7 48,2 57,2

Latte e panna non condensati 56,3 97,1 12,6 62,6 57,3 71,7 72,0

Latte e panna condensati 41,2 94,9 13,4 88,4 94,0 91,8 93,6

Di cui

Latte e panna in polvere 34,2 114,7 10,9 97,4 90,5 91,2 101,1

Burro 19,6 170,6 6,3 154,1 93,3 30,8 31,3

Formaggi 49,3 130,9 15,9 132,8 92,5 38,0 32,1

Patate 24,1 20,5 14,6 19,6 2,8 volte 88,4 82,3

Pomodori 119 71,8 44,8 64,0 114,1 80,8 80,1

Cipolle e aglio 27,5 39,6 12,7 32,5 153,5 63,4 72,0

Cavoli 29,5 43,0 10,8 27,4 100,5 74,9 88,5

Cetrioli 35,9 66,8 7,8 60,0 66,5 67,8 57,4

Banane (secche comprese) 381 127,7 128 102,6 95,7 85,3 99,4

Arance (secche comprese) 172 93,7 73,7 103,6 140,4 99,6 89,6

Clementine di vario tipo 205 84,6 58,9 92,9 79,0 81,6 93,7

Uva 27,5 93,3 8,0 71,9 92,5 71,9 81,9

Mele 198 70,0 58,0 50,3 72,7 73,1 92,6

Mais 21,4 90,2 9,8 121,6 124,2 73,1 62,8

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Primo trimestre del 2016 Di cui nel marzo del 2016 Per informazione:

Migliaia di Tonnellate

In % al primo trimestre del 2015

Migliaia di tonnellate

in % al: Primo trimestre del 2015 in % al primo trimestre del 2014

Marzo del 2015 in % al marzo del 2014

Marzo del 2015

Febbraio del 2016

Import

Olio di palma 233 115,6 83,0 112,1 83,2 124,1 107,0

Olio di girasole e di cotone 0,5 130,7 0,3 2,2 volte 2,1 volte 101,6 87,6

Olio di cocco 19,1 113,7 5,6 63,6 66,3 69,1 119,6

Zucchero grezzo 181 77,0 38,1 42,3 29,9 67,1 62,5

Sale alimentare 89,3 89,0 30,6 119,2 92,3 57,3 37,0

1 - in base ai dati del Servizio delle dogane della Russia all’11 di maggio del 2016.

Primo trimestre del 2016 Per informazione: primo trimestre del 2015

Milioni di dollari

In % al:

Milioni di dollari

In % al:

Primo trimestre del 2015 Totale

Primo trimestre del 2014 Totale

Commercio estero 97079 73,4 100 132299 69,8 100

Di cui:

Paesi extra CSI ed extra Comunità eurasiatica 85786 73,5 88,4 116718 70,8 88,2

Di cui:

Paesi della UE 41642 69,0 42,9 60314 64,1 45,6

Di cui:

Belgio 1914 86,6 2,0 2210 68,5 1,7

Germania 8496 76,0 8,8 11178 66,0 8,4

Spagna 835 58,0 0,9 1440 58,1 1,1

Lettonia 1225 54,5 1,3 2249 60,8 1,7

Olanda 7119 62,3 7,3 11428 63,6 8,6

Polonia 2366 72,9 2,4 3245 51,9 2,5

Slovacchia 879 63,3 0,9 1389 59,0 1,0

Segue in pag. successiva

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Primo trimestre del 2016 Per informazione: primo trimestre del 2015

Milioni di dollari

In % al:

Milioni di dollari

In % al:

Primo trimestre del 2015 Totale

Primo trimestre del 2014 Totale

Commercio estero 97079 73,4 100 132299 69,8 100

Di cui:

Gran Bretagna 2342 84,4 2,4 2775 49,6 2,1

Finlandia 1782 65,6 1,8 2718 72,3 2,1

Francia 2727 104,1 2,8 2620 55,4 2,0

Repubblica Ceca 1096 73,2 1,1 1498 64,0 1,1

Paesi asiatici 29296 79,4 30,2 36880 76,5 27,9

Di cui:

Cina 13441 88,1 13,8 15255 71,3 11,5

Corea del Sud 3418 75,2 3,5 4544 76,3 3,4

Giappone 3693 60,9 3,8 6060 90,8 4,6

India 1514 80,6 1,6 1878 82,3 1,4

Turchia 3645 52,9 3,8 6895 87,4 5,2

USA 3971 78,1 4,1 5082 79,4 3,8

Svizzera 988 80,8 1,0 1223 55,2 0,9

Sullo sfondo del barile debole, in Russia l’agricoltura riesce a capitalizzare più dell’export delle armi o del petrolio. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, in una ricerca che dimostrerebbe che il calo dei prezzi del petrolio, le sanzioni finanziarie, ma anche il tentativo del presidente russo, Vladimir Putin, di ridurre al minimo i rischi provenienti dai mercati e dalle sanzioni, hanno permesso di fare business con risultati senza precedenti. A titolo di esempio, l’agenzia porta il leader produttore agricolo Rusagro, che è di proprietà del miliardario Vadim Moshkovich. L’anno scorso, la sua azienda ha ricevuto tre

miliardi di rubli di sostegno statale e non ha dovuto pagare le tasse sul reddito, che ha portato al raggiungimento di un utile netto al 33%, più del 28% rispetto a quanto guadagnato dal gigante petrolifero Lukoil, la prima major privata russa che invece le tasse deve pagarle eccome. L’export dei cereali è diventato uno dei risultati più importanti della politica agraria russa. La Russia ha preso il comando rispetto agli Stati Uniti, diventando il più grande esportatore di grano nel mondo. E l’anno scorso questo exploit è stato accompagnato anche da alte rese di mais, riso, soia e grano saraceno. Tuttavia,

viene osservato che esistono anche problemi nel settore agricolo russo: in primis l’inefficienza, la mancanza di attrezzature ad alta tecnologia, le infrastrutture carenti. Nonostante questo, un raccolto alto di grano ha permesso di aumentare le esportazioni verso un record di 20 miliardi di dollari nel 2015, più di quanto la Russia avesse guadagnato sulla vendita di armi. Il volume totale della produzione agricola è aumentato del 3% l’anno scorso. Si fa infine notare che dal 2013 la Russia ha ridotto gli acquisti alimentari all’estero del 40%, a soli 26,5 miliardi di dollari l’anno scorso.

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L’imprenditore autonomo Ivan Petrov della regione di Mosca cerca un investitore per aprire un moderno centro di benessere. I l r ichiedente dispone di immobile, di progetto, di tutti i permessi necessari. Il finanziamento indispensabile è stimato a 350.000 dollari. Il termine di recupero del capitale è previsto in 48 mesi. Il progetto potrà essere realizzato nel giro di soli tre mesi dopo l’arrivo del finanziamento. Contatti: Tel: +7 (925) 380-85-42 E-mail: [email protected]

La società russa “Mitofun” cerca un partner finanziario che sia interessato a partecipare alla costruzione di un centro commerciale, dotato di uffici in affitto nella regione russa di Perm. La costruzione dell’edifico di 5 piani e di una superficie utile pari a 4.700 metri quadrati è terminata al 95 per cento. L’investimento indispensabile è stimato a 1,4 milioni di dollari. Il t e r m i n e d i r e c u p e r o dell’investimento è previsto in 12 mesi. Contatti: Tel: +7(909)115-12-15 E-mail: [email protected]

La società “Antimost” della regione russa di Kursk ha e l abo ra to un imp ian to elettronico, da utilizzare per avvisare i conduttori dei mezzi di trasporto di misure extra larghe di ponti, di tunnel e di altri ostacoli che possono bloccare il traffico. L’impianto elettronico può essere usato per

il monitoraggio della situazione stradale, ma anche può fermare il mezzo di trasporto delle dimensioni “extra large” in caso di pericolo di collisione. Il finanziamento ricercato è stimato a 50.000 dollari. Il t e r m i n e d i r e c u p e r o dell’investimento è previsto in 60 mesi. Contatti: Tel: +7 (968) 791-32-87 E-mail: [email protected]

La società “Art Tjaga” di Mosca cerca un partner finanziario che sia interessato a partecipare alla produzione di mobili artistici, di accessori e di componenti per gli interni in ferro battuto, in acciaio inossidabile, ecc. Il finanziamento indispensabile è stimato a 50.000 dollari, mentre i l termine d i recupero dell’investimento è previsto in 13 mesi. Contatti: Tel: +7 (963) 602-04-70 E-mail: [email protected]

La società russa “Vigma” della regione di Kostroma cerca un investitore strategico per lanciare una nuova azienda che sarà spec ia l izzata ne l la lavorazione del legname con il successivo utilizzo e riciclaggio di segatura e di ceppi di legno (produzione di combustibile biologico). È auspicabile la costituzione di una joint-venture. La società sarà specializzata nella produzione di segati di legno in base ai più rigidi standard internazionali, nella produzione di pellet di legno, di legna da ardere artificiale, ecc. L’investimento indispensabile è stimato a 60 milioni di rubli. Il termine di

recupero dell’investimento è previsto in 24 mesi. Il progetto potrà essere realizzato in 6 mesi dall’arrivo del finanziamento. Contatti: Tel: +7 (910) 955-14-11 E-mail: [email protected]

La società russa “Pererabotka TBO” della città di Novosibirsk cerca un investitore per lanciare la produzione di impianti tecnologici per il riciclaggio ecologico di rifiuti solidi urbani. L’impianto r ivoluzionario, elaborato da un gruppo di studiosi russi con a capo l’ingegner Aleksandr Smagin, è b a s a t o s u l l a m o d e r n a tecnologia di pirolisi ad alta temperatura. L’impianto russo è caratterizzato da dimensioni assai compatte e di basso costo di produzione. Il finanziamento indispensabile è stimato a 10 milioni di rubli. Il termine di recupero dell’investimento è previsto in 12 mesi. Contatti: Tel: +7 (913) 209-05-78 E-mail: [email protected]

Investimenti e collaborazioni industriali

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La società russa “SVR Region”, della regione di Voronezh, cerca fornitori di carta per ufficio (A4). Il fabbisogno della società russa è stimato a 1.000 scatole al mese. È possibile concludere un contratto a lungo termine. Contatti: Tel: +7 (960) 138-58-55 E-mail: [email protected]

La società russa “Privozhskaja metallurghicheskaja kompanija” cerca fornitori di rottami di ferro in quantità industriali. Contatti: Tel: +7 (831) 225-76-33 Fax: +7 (831) 227-07-28 E-mail: [email protected]

Gli stabilimenti metalmeccanici “Arktika” (Mosca, Russia) ha avvito la produzione di ugelli speciali, utilizzati per garantire un gettito do aria a lunghe distanze e a elevata pressione. Gli ugelli russi, dotati di pompe di aria permettono di garantire una distribuzione omogenea di flussi di aria su notevoli superfici e possono essere utilizzati per la ven t i l a z ione de i c en t r i commerciali, delle sale di concerto, delle fabbriche, delle palestre, ecc. Contatti: Tel: +7 (495) 981-15-15 E-mail: [email protected] Internet: www.arktika.ru

Il gruppo industriale russo “Rossijskie zavody” di San

Pietroburgo produce e vende delle pompe speciali, utilizzate per il pompaggio di liquidi ad elevato tasso di densità. Le pompe russe possono essere utilizzate con successo presso le produzioni chimiche, nonché per il pompaggio di generi alimentari di vario tipo (miele, maionese, ketchup, ecc.) La produttività delle pompe russe vari da 5 a 200 metri cubi di prodotto all’ora. Le pompe sono prodotte in acciaio inox adatto al pompaggio di generi alimentari. La pressione da 15 a 24 bar. Il prezzo delle pompe varia da 140.000 rubli a 1,25 milioni di rubli (ex works). Contatti: Tel: +7 (812) 627-63-17 E-mail: [email protected] Internet: www.gp-zrv.ru

La società “Western Shipping” cerca c l ient i che s iano interessati ad acquistare delle partite all’ingrosso di reti anti zanzare della linea “Fiberglass” in rulli di 140 cm. x 30 metri (42 metri quadrati in un rullo), oppure 160 cm. x 30 metri (48 metri quadrati in un rullo). La soc ietà d i spone d i un magazzino proprio in Italia. Contatti: Tel: +7 (916) 677-46-45 E-mail: [email protected]

La società “Ikrodel 89” della città di Nadym (Russia) cerca importatori in Italia degli impianti originali (brevetti russi e internazionali) per la produzione di caviale di storione artificiale che imita al 100% il caviale di storione naturale. L’impianto “Ikrodel 89” è capace di produrre 15 chili di

caviale artificiale di storione all’ora. La società può fornire sia gli impiant i pront i per l’installazione, che il set di disegni tecnici per una produzione propria. Contatti: Tel: +7 (3452) 70-80-88 E-mail: [email protected] Internet: www.ikrodel89.com

Proposte commerciali

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F i e r a d e l l e i n d u s t r i e gaspetrolifera e petrolchimica. Izhevsk 06-09.09.2016

Fiera dell’industria del legno. Krasnojarsk 06-09.09.2016

F ie r a de l l e p rospez ion i geologiche di materie prime, della geodesia e dei servizi cartografici. Kazan 07-09.09.2016

F i e r a d e l l e i n d u s t r i e gaspetrolifera e petrolchimica. Kazan 07-09.09.2016

Tecnologie per la protezione dell’ambiente naturale. Kazan 07-09.09.2016

Fiera della lavorazione del legno. Kazan 13-16.09.2016

Fiera delle case ecologiche di legno massiccio. Irkutsk 13-16.09.2016

Fiera dell’industria del legno. Ekaterinburg 20-23.09.2016

F i e r a d e l l ’ i n d u s t r i a gaspetrolifera. Surgut 28-30.09.2016

Fiera delle tecnologie industriali per le zone settentrionali. Murmansk 18-20.10.2016

Il Forum energetico della Russia. Ufa 18-21.10.2016

La settimana agroindustriale in Siberia. Omsk 17-19.11.2016

Fiera delle tecnologie e dei macchinari per l’industria estrattiva. Mosca 25-27.04.2017

Tel: +7 (499) 681-04-03 E-mail: [email protected]

Fiere internazionali in Russia nel 2016

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