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In viaggio a Sanremo · tre, quattro passi e oltre ... una compagna di viaggio per comunicare...

Date post: 19-Aug-2020
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Quei due, tre, quattro passi e oltre il Festival EDITORIALE Sabato 18 Gennaio 2020 Supplemento de Anno V - Numero 3 U n gruppo di pro- fessionisti del mondo della ra- dio e dell’intrattanimento realizza, produce e distri- buisce format radio e vi- deo a oltre 40 radio (FM, web e in-store) in tutta Italia, e sulle principali piattaforme digitali, so- cial e web tv. SCOPRI I NOSTRI CONTENUTI SU www.happyrevolution. cloud E ASCOLTACI SU www.spreaker.com/ user/happyrevolution SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI FB @HappyRevolution @MusixTwisters @ViaggioConLaRadio P erché Sanremo è sempre Sanremo e ancora prima di sapere a che ora della sera riusciremo ad ascoltare la prima canzone in gara, inizia- no – come ogni anno in questo momento – le polemiche, i ru- mors, per parole, frasi... il più delle volte mai sulle canzoni, ma su tutto quello che ruota intorno. E mentre qualche gior- no fa in Conferenza Stampa Amadeus, forse per l’emozione, “scivolava” sulla presenza delle undici donne coconduttrici, il pensiero è andato a una delle conferenze stampa finali della scorsa edizione, quando Ulti- mo (arrivato secondo), manda a quel paese i giornalisti per le domande e per “avergliela tira- ta quando lo vedevano Primo (mentre poi ha vinto Mamho- od). Due episodi ovviamente differenti, ma tessere di quel puzzle che ogni anno vanno a comporre il Festival della Canzone Italiana. Fa parte del gioco e ci sta. E’ quasi previsto da un copione immaginario. Il Festival è cambiato, sono cam- biate le canzoni, i conduttori, l’intero modo di seguire le se- rate: non c’è più nemmeno il dopo-festival, ormai sostituito da RaiPlay; e fa sorridere che il Netflix degli anni ‘80 era un walkman a batteria di cui i mil- lenials ignoreranno l’esistenza. Noi vi proponiamo di andare oltre, anche quattro passi in più rispetto al Teatro Ariston: è proprio a qualche centinato di metri la nostra sede dove in- contreremo artisti, personaggi, chi ha voluto fare della musica una compagna di viaggio per comunicare emozioni. In que- sto numero continueremo a proporre alcuni esempi di que- ste emozioni fatte di gesti, paro- le, musica ed espressioni. Come il viaggio di un Cantastorie che dalla Sicilia ha portato l’hip hop in tutta Italia adattandolo alla poesia e testi narrativi. Al centro sempre la musica: quella che crea magia, emozionie ci fa sognare... anche un passo die- tro Sanremo... e quattro avanti! SQUADDRONE La loro musica è destinata a volare ELLEBLACK Con “Ricordati chi sei”, il giovane cantautore rap ci invita a ritrovare noi stessi ALOSHA La magia dell’ Hip Hop e della danza diventa arte per i più giovani CLASSIC BLUE il colore tendenza del 2020 di Francesco Vitale In viaggio a Sanremo V i piacerebbe parte- cipare come pubbli- co alle interviste e alle esibizioni live dei nostri Artisti? Inviate una mail a redazione@happyrevolution. cloud e scrivete che cosa è per voi la Musica. I messag- gi più belli e più originali (e i più fortunati) riceve- ranno l’invito per entrare nei nostri studi (a due passi dall’Ariston): avrete la possibili- tà di conoscere i nostri cantanti e parlare con loro. Vi Aspettiamo dal 3 all’8 Febbraio 2020. C’ERA UNA VOLTA IL FESTIVAL Anni 80 e Millennials a confronto per un viaggio musicale senza fine HAPPY REVOLUTION Ecco come oggi è possibile creare magia Vi aspettamo a Sanremo PAG. 2 PAG. 2 PAG. 3 PAG. 4 1981: Alice – Per Elisa Il 31º Festival della canzone italiana si tenne dal 5 al 7 febbraio 1981 e fu condotto da Claudio Cecchetto, alla sua seconda conduzione consecutiva, affiancato da Ele- onora Vallone, che commise diverse gaffes durante le tre serate, e Nilla Pizzi (quest’ultima in veste di madrina per i trent’anni della manifestazione). Si aggiudicò la vittoria il brano “Per Elisa”, eseguito da Alice (nella foto), coautrice del brano insieme a Franco Battiato e Giusto Pio. Seconda giunse Loretta Goggi con Maledetta primavera e terzo Dario Baldan Bembo con Tu cosa fai stasera? Questa edizione riportò in classifica un numero impor- tante di canzoni (come “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, arrivata quinta. Inoltre la compilation di quell’an- no fu la prima della storia a imporsi tra i dischi più ven- duti, in quello che sarà poi un costante crescendo di anno in anno. Da ricordare anche il grande successo ottenuto anche dalla sigla di quell’edizione, la celeberrima Gioca jouer, cantata da Claudio Cecchetto. Fu anche la prima edizione in cui la Rai tornò a tra- smettere integralmente la kermesse anche in TV, per la prima volta con tutte le serate in diretta (dal 1955 al 1972 la diretta televisiva era stata riservata solo alla serata finale, mentre le altre serate erano in dif- ferita) Polemica anche per la mancata presenza di Massimo Troisi a causa dei tagli richiesti ai suoi monologhi dai dirigenti Rai, memori degli scandali causati da Beni- gni l’anno precedente. 2001: Elisa – Luce (tramonti a nord est) Il cinquantunesimo Festival di Sanremo si tenne dal 26 febbraio al 3 marzo 2001. Questa edizione fu condotta da Raffaella Carrà, seconda donna a presentare il Festival come presentatrice principale (dopo Loretta Goggi), affiancata da Megan Gale, Massimo Ceccherini ed Enrico Papi. Nei progetti originali della Rai Raffaella Carrà avrebbe dovuto avere come co-conduttore del Festival Fiorello, il quale nel dicembre del 2000 rinunciò all’incarico, nonostante la sua presenza fosse stata già an- nunciata ufficialmente. La regia fu curata da Sergio Japino. Il Festival venne vinto nella sezione Campioni da Elisa, fin lì interprete unicamente di canzoni in lingua inglese, con il brano Luce (tramonti a nord est) che conquistò anche il Premio della critica. Seconda classificata Giorgia con Di sole e d’azzurro; terzo posto per i Matia Bazar con Questa nostra grande storia d’amore. Tra i Giovani primeggiaro- no i Gazosa con la canzone Stai con me (Forever). Sul piano televisivo, questa edizione non riuscì a soddi- sfare le aspettative prefissate, sia sul piano degli ascolti sia della conduzione; polemiche anche per gli interventi vol- gari di Ceccherini e di papi che fu ripreso anche dall’allo- ra first lady Franca Ciampi. Tra gli episodi da (non) ricordare, il cante dei Placebo, Brian Molko, il quale, visibilmente “alterato” dall’alcool, diede in escandescenza distruggendo il palco al termine della performance del gruppo; l’accusa di plagio per i Sot- totono (accusati da Striscia la Notizia di aver copiato con la loro “Mezze Verità”, la canzone degli NSYNC “Bye Bye Bye”), che si concluse con l’aggressioe fisica all’inviato Valerio Staffelli, che dovette ricorrere alle cure mediche.
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Page 1: In viaggio a Sanremo · tre, quattro passi e oltre ... una compagna di viaggio per comunicare emozioni. In que- ... indie è quello che ci contraddistingue e che ci fa stare bene».

Quei due, tre, quattro passi e oltre

il Festival

EDITORIALE

Sabato 18 Gennaio 2020 Supplemento de Anno V - Numero 3

Un gruppo di pro-fessionisti del mondo della ra-

dio e dell’intrattanimento realizza, produce e distri-buisce format radio e vi-deo a oltre 40 radio (FM, web e in-store) in tutta Italia, e sulle principali piattaforme digitali, so-cial e web tv. SCOPRI I NOSTRI CONTENUTI SUw w w. h ap p y r e v o l u t i o n .cloud E AS C OLTAC I SU w w w. spre a k er. c om /u s er / h appy re volut i onSEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI FB@HappyRevolution @MusixTwisters @ViaggioConLaRadio

Perché Sanremo è sempre Sanremo e ancora prima di sapere a che ora della

sera riusciremo ad ascoltare la prima canzone in gara, inizia-no – come ogni anno in questo momento – le polemiche, i ru-mors, per parole, frasi... il più delle volte mai sulle canzoni, ma su tutto quello che ruota intorno. E mentre qualche gior-no fa in Conferenza Stampa Amadeus, forse per l’emozione, “scivolava” sulla presenza delle undici donne coconduttrici, il pensiero è andato a una delle conferenze stampa finali della scorsa edizione, quando Ulti-mo (arrivato secondo), manda a quel paese i giornalisti per le domande e per “avergliela tira-ta quando lo vedevano Primo (mentre poi ha vinto Mamho-od). Due episodi ovviamente differenti, ma tessere di quel puzzle che ogni anno vanno a comporre il Festival della Canzone Italiana. Fa parte del gioco e ci sta. E’ quasi previsto da un copione immaginario. Il Festival è cambiato, sono cam-biate le canzoni, i conduttori, l’intero modo di seguire le se-rate: non c’è più nemmeno il dopo-festival, ormai sostituito da RaiPlay; e fa sorridere che il Netflix degli anni ‘80 era un walkman a batteria di cui i mil-lenials ignoreranno l’esistenza. Noi vi proponiamo di andare oltre, anche quattro passi in più rispetto al Teatro Ariston: è proprio a qualche centinato di metri la nostra sede dove in-contreremo artisti, personaggi, chi ha voluto fare della musica una compagna di viaggio per comunicare emozioni. In que-sto numero continueremo a proporre alcuni esempi di que-ste emozioni fatte di gesti, paro-le, musica ed espressioni. Come il viaggio di un Cantastorie che dalla Sicilia ha portato l’hip hop in tutta Italia adattandolo alla poesia e testi narrativi. Al centro sempre la musica: quella che crea magia, emozionie ci fa sognare... anche un passo die-tro Sanremo... e quattro avanti!

SQUADDRONELa loro musica è destinata a volare

ELLEBLACKCon “Ricordati chi sei”, il giovane cantautore rap ci invita a ritrovare noi stessi

ALOSHALa magia dell’ Hip Hop e della danza diventa arte per i più giovani

CLASSIC BLUEil colore tendenza del 2020

di Francesco Vitale

In viaggio a San r em o

Vi piacerebbe parte-cipare come pubbli-co alle interviste e

alle esibizioni live dei nostri Artisti? Inviate una mail a [email protected] e scrivete che cosa è per voi la Musica. I messag-gi più belli e più originali (e i più fortunati) riceve-ranno l’invito per entrare nei nostri studi (a due passi dall’Ariston): avrete la possibili-tà di conoscere i nostri cantanti e parlare con loro. Vi Aspettiamo dal 3 all’8 Febbraio 2020.

C’ERA UNA VOLTA IL FESTIVALAnni 80 e Millennials a confronto per un viaggio musicale senza fine

HAPPY REVOLUTION

Ecco come oggi è

possibile creare magia

Vi aspettamoa Sanremo

PAG. 2PAG. 2 PAG. 3 PAG. 4

1981: Alice – Per ElisaIl 31º Festival della canzone italiana si tenne dal 5 al 7 febbraio 1981 e fu condotto da Claudio Cecchetto, alla sua seconda conduzione consecutiva, affiancato da Ele-onora Vallone, che commise diverse gaffes durante le tre serate, e Nilla Pizzi (quest’ultima in veste di madrina per i trent’anni della manifestazione).Si aggiudicò la vittoria il brano “Per Elisa”, eseguito da Alice (nella foto), coautrice del brano insieme a Franco Battiato e Giusto Pio. Seconda giunse Loretta Goggi con Maledetta primavera e terzo Dario Baldan Bembo con Tu cosa fai stasera?Questa edizione riportò in classifica un numero impor-tante di canzoni (come “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, arrivata quinta. Inoltre la compilation di quell’an-no fu la prima della storia a imporsi tra i dischi più ven-duti, in quello che sarà poi un costante crescendo di anno in anno.Da ricordare anche il grande successo ottenuto anche dalla sigla di quell’edizione, la celeberrima Gioca jouer, cantata da Claudio Cecchetto.Fu anche la prima edizione in cui la Rai tornò a tra-smettere integralmente la kermesse anche in TV, per la prima volta con tutte le serate in diretta (dal 1955 al 1972 la diretta televisiva era stata riservata solo alla serata finale, mentre le altre serate erano in dif-ferita)Polemica anche per la mancata presenza di Massimo Troisi a causa dei tagli richiesti ai suoi monologhi dai dirigenti Rai, memori degli scandali causati da Beni-gni l’anno precedente.

2001: Elisa – Luce (tramonti a nord est) Il cinquantunesimo Festival di Sanremo si tenne dal 26 febbraio al 3 marzo 2001.Questa edizione fu condotta da Raffaella Carrà, seconda donna a presentare il Festival come presentatrice principale (dopo Loretta Goggi), affiancata da Megan Gale, Massimo Ceccherini ed Enrico Papi. Nei progetti originali della Rai Raffaella Carrà avrebbe dovuto avere come co-conduttore del Festival Fiorello, il quale nel dicembre del 2000 rinunciò all’incarico, nonostante la sua presenza fosse stata già an-nunciata ufficialmente. La regia fu curata da Sergio Japino.Il Festival venne vinto nella sezione Campioni da Elisa, fin lì interprete unicamente di canzoni in lingua inglese, con il brano Luce (tramonti a nord est) che conquistò anche il Premio della critica. Seconda classificata Giorgia con Di sole e d’azzurro; terzo posto per i Matia Bazar con Questa nostra grande storia d’amore. Tra i Giovani primeggiaro-no i Gazosa con la canzone Stai con me (Forever).Sul piano televisivo, questa edizione non riuscì a soddi-sfare le aspettative prefissate, sia sul piano degli ascolti sia della conduzione; polemiche anche per gli interventi vol-gari di Ceccherini e di papi che fu ripreso anche dall’allo-ra first lady Franca Ciampi.Tra gli episodi da (non) ricordare, il cante dei Placebo, Brian Molko, il quale, visibilmente “alterato” dall’alcool, diede in escandescenza distruggendo il palco al termine della performance del gruppo; l’accusa di plagio per i Sot-totono (accusati da Striscia la Notizia di aver copiato con la loro “Mezze Verità”, la canzone degli NSYNC “Bye Bye Bye”), che si concluse con l’aggressioe fisica all’inviato Valerio Staffelli, che dovette ricorrere alle cure mediche.

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In viaggio a San r em o Sabato 18 Gennaio 2020 Pag. 2

ELLEBLACK

SQUADDRONE

Si chiamano entrambi Valerio. Il duo musica-le SquadDrone trova le sue origini nel periodo scolastico. Falco e Reietto frequentavano la stessa scuola e avevano alle spalle già varie esperienze artistiche da solisti o con altri gruppi musicali. Si

sono subito trovati in sintonia a tal punto da assegnarsi an-che dei nome d’arte personali: Falco e Reietto. Stravaganti, proprio come loro.Il gruppo SquadRone nasce nel 2018, dalla fusione di Squa-dra (che è quello che sono insieme al manager Claudio Chiarantoni) e Drone (per il loro sogno di far volare la loro musica in alto come un drone) Reietto ha addirittura un brevetto come pilota di droni. La loro musica spazia dal Rap alla Trap, strizzando l’occhio all’Indie. Generi musicali molto

differenti e contrapposti tra loro, ma che nello stesso tempo sono la conferma di un cambiamento e di una vera e pro-ria evoluzione musicale, come testimoniano gli stessi artsiti: «Finalmente sono crollate le barriere - ha affermato il duo - ora è possibile parlare di musica a 360 gradi. A noi piace fondere tantissimo gli elementi musicali perchè ogni “sotto-genere” ha un qualcosa che permette di esprimere al meglio la tua arte. Per noi la musica non ha confini, mixare le liriche più profonde prettamente rap ad un suono più fresco come quello trap e immergerli in un’atmosfera pittoresca in stile indie è quello che ci contraddistingue e che ci fa stare bene».Oltre ad essere dei talentuosi musicisti, i due Valerio sono anche estremamente simpatici e capaci di intrattenere i loro fan con divertentissimi video.

ElleBlack continua il suo percorso musicale, tappa per tap-pa, per costruire una carriera solida e ambiziosa. Non con l’obiettivo banale di raggiungere il successo e la fama, bensì con quello di arrivare dritto al cuore delle persone che lo

ascoltano, con le sue parole da diciassettenne che ha tanta voglia di vivere ma che ha già fatto tesoro delle esperienze vissute fino ad ora.“Ricordati chi sei” è il nuovo singolo del cantautore rap pugliese, prodotto da NotJerk, registrato, mixato e masterizzato dalla Va-lentino Records e pubblicato lunedì 11 novembre da Top Records. Questo nuovo lavoro segue due progetti già importanti: l’album “Sono a casa”, formato da dieci tracce che presentano le varie sfac-cettature dell’essere interiore dell’artista, e la hit estiva “Snapshot”, dove si intravede l’essenza di un ragazzo giovane che, in linea con la sua età, sa anche affrontare la vita con leggerezza e goderne in ogni momento.“Ricordati chi sei” è un brano rap cantautorale con tonalità più dolci rispetto al passato – spiega ElleBlack – e racconta la storia di un ragazzo che ha perso la memoria di chi è realmente, della sua figura. Per ritrovarla inizia un dialogo con una persona cara che però non c’è più: si tratta di un colloquio spirituale, attraverso cui il giovane ritrova sé stesso e ricorda al suo interlocutore ciò che ha svolto nella sua vecchia vita.Il brano rappresenta la terza tappa della carriera musicale di El-leBlack, l’artista stesso lo definisce come “una sorta di ancora al mio vecchio stile di fare musica, è una traccia di chiusura di una mia stagione musicale e un punto di partenza per altri progetti”.

Con “Ricordati chi sei”, il giovane cantautore rap

ci invita a ritrovare noi stessi

La loro musica è destinata a volare

@s4drone

@SquadDrone

@elleblack.wave

@ElleBlack Official

Ascolta l’intervista su

WWW.ITALIASTAMPA.IT

DISCOGRAFIAKING SIZE è il primo singolo a doppia traccia firmato SquadDrone, pubblicato da Top Records su tutti gli store digitali. Il brano omonimo, “KING SIZE”, è sinonimo di oversize, di un qualcosa di importante e massiccio, rappresenta il non volersi accontentare di frivole piccolezze ma mirare alla sostanza, soprattutto nella musica.doppia traccia firmato SquadDrone, pubblicato da Top Records su tutti gli store digitali. Il brano omonimo, “KING SIZE”, è sinonimo di oversi-ze, di un qualcosa di importante e massiccio, rappresenta il non volersi accontentare di frivole piccolezze ma mirare alla sostanza, soprattutto nella musica.La seconda traccia, “Drone”, è invece un brano più introspettivo, un so-gno di rivalsa in una vita di sconfitte e sacrifici, è il voler portare in alto la propria musica facendo risuonare il proprio nome in ogni dove. I brani sono stati registrati presso il Thaurus Studio di Milano, gestito da Dj Shablo (dove registrano nomi del calibro di Guè Pequeno, Sfera Ebbasta, Rkomi, Ernia, ecc.)

DISCOGRAFIA“SNAPSHOT”Il giovane Elle ad essere autore del testo al 100%. È la pagina di una nuo-va storia: ho lasciato il buio e l’agonia di Sono a casa, trovando in quell’o-scurità il crepuscolo e una nuova alba, che non spunterà finché sarò io a deciderlo. Polaroid non è solo una hit estiva, ma è la forza dell’estate, racchiusa in una storia d’amore. Una verità che ho trovato tra le nuvole e il mare, tra luce e riflesso. Il purgatorio della mia divina commedia.”

“RICORDATI CHI SEI”“Questa canzone nasce da un’esigenza personale ed è la conseguenza di un avvenimento realmente accaduto, la morte di mio nonno, a cui ha fatto seguito per me un periodo di forte smarrimento”. Tutti, prima o poi, viviamo l’esperienza della mancanza di una persona cara. Ognuno di noi reagisce in modo diverso, gestisce le emozioni a modo proprio. ElleBlack ha trasformato il dolore per la perdita di un familiare in una fonte di ispirazione, da cui è nato questo nuovo singolo.

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SANREMO 70

No, non è un articolo sull’edizione sanremese del 1970 che, per la cronaca, vide la vittoria del “Molleggiato” Adriano Celentano e Claudia Mori col brano “Chi non lavora, non fa l’amore”, ma sul traguardo delle

70 candeline che, l’edizione 2020, spegnerà il prossimo 4 febbraio. A capitanare lo show sarà il celebre presentatore Amadeus che rico-prirà anche il ruolo di direttore artistico. Vero è che questa edizione ha già suscitato polemiche prima ancora del suo inizio. Sanremo, nonostante il mutamento dei tempi e delle mode, resta uno degli appuntamenti fissi della Rai e degli italiani. Certo, non possiamo far finta che, da circa un ventennio, la musica nostrana abbia subìto un brusco arresto in termini di creatività sonora e linguistica e che purtroppo si sia adeguata a quella folle logica dell’”usa e getta” che ormai sembra essere la “conditio sine qua non” dei nostri tempi.Con un certo caos organizzativo sono stati pubblicati i nomi dei

partecipanti alla settantesima edizione. Tra questi è stato fatto il nome di Rita Pavone, la celebre cantante che negli anni ’60 aveva riscosso uno strepitoso successo soprattutto tra i giovani.La “Gianburrasca” del pentagramma oggi settantacinquenne, aveva qualche anno fa dichiarato la sua uscita definitiva dal mondo della musica e dello spettacolo in generale. Per carità, chiunque abbia un minimo di infarinatura canora sa bene quan-to le note musicali rappresentino una vera e propria calamita dalla quale è difficile staccarsi ma ciò che ha lasciato perplesso pubblico e critici è stata questa presenza “vintage” in un contesto che vede tra le prime regole (almeno apparentemente) il deside-rio di rinnovamento e di apertura ai giovani.Ma andiamo con ordine: Rita Pavone, come detto nelle prece-denti righe, ha rappresentato (e rappresenta tutt’ora) un vero e proprio pezzo di Storia musicale. I suoi successi, le copie di di-schi vendute, le ospitate televisive e radiofoniche non possono passare in secondo piano; non è dunque una critica al suo curri-culum artistico quella che viene mossa, quanto ad una presenza che, all’interno di una gara, appare inopportuna e forzata.Ci sono dei nomi che, proprio per la loro Storia, dovrebbero essere presenti sul celebre palco dell’Ariston non in qualità di concorrenti bensì nella veste di Ospiti d’onore. Senza scomodare Artisti d’oltreoceano che richiedono un gettone di presenza assai costoso e molto spesso cantano anche in playback, basterebbe “sfogliare” il nostro libro di Storia musicale per trovare un lun-ghissimo indice di Nomi da invitare durante la kermesse ligure.Certamente il nome di Rita Pavone può far “tremare” i giovani cantanti (o pseudo tali) che mai e poi mai potranno avvicinarsi a quei numeri di vendite che la ex “Pel di Carota” (altro soprannome dato alla cantante piemontese) ha toccato nel corso della sua attivi-tà professionale e questo non solo perché oggi la discografia sem-bra essere defunta (anche in ambito amministrativo) ma perché è venuta meno quella capacità artistica e poetica di saper scrivere testi e musica destinati a superare le mode dei vari decenni.

Resta però un discorso anagrafico che non può essere sottova-lutato: Sanremo dovrebbe essere una vetrina (almeno per quel che riguarda la sezione Big) con un range di età in cui si è non troppo giovani né troppo vecchi. Forse oggi il concetto di “big” è cambiato; forse i vari parametri che si utilizzano, in sostitu-zione dei dati delle vendite, hanno portato ad una rivoluzione del concetto di “Artista” con la A maiuscola.Oggi si ragiona in termini di visualizzazioni e visualizzatori (o follower per dirla in maniera internazionale) ma tutto questo a cosa porterà? Sarà ancora possibile scrivere pagine impor-tanti della storia musicale? Le generazioni future potranno co-noscere quanto fatto in questi ultimi vent’anni? Purtroppo, la risposta è una sola: No! No, non potranno apprezzare la Musica come noi abbiamo fatto con i gruppi e i singoli cantanti degli anni ’60,’ 70, ’80 e ’90. Quattro decenni ricchi di passione, im-pegno, professionalità. Caratteristiche ormai cadute nell’oblio e che difficilmente potranno tornare a dettar legge.Ecco dunque che, in questo quadro triste e drammatico, si tenta di scommettere sulla riuscita del Festival attraverso la partecipazione in gara di personaggi che, lo ribadiamo, dovrebbero ricoprire il ruolo di superospiti. Invece, come avvenuto per altri nomi come Iva Zanicchi e Johnny Dorelli si riporta tutto sulla competizione con risultati ahimè deludenti (la Signora Zanicchi nel 2003 arrivò ultima e nel 2009 venne eliminata alla prima sera mentre Johnny Dorelli, nel 2007, si classificò sedicesimo su venti ma, per evitare imbarazzi, vennero proclamati solamente i primi dieci classificati).Anche altri Artisti che prenderanno parte a questa edizione sono quasi al limite anagrafico: Marco Masini, Michele Zarrillo, Tosca e Piero Pelù. Chi più e chi meno sono prossimi alla soglia che separa (o dovrebbe separare) il concorrente dall’ospite d’onore.Staremo a vedere l’evolversi delle serate. In ogni caso facciamo un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti e al conduttore Amadeus affinché questo settantesimo compleanno possa esse-re festeggiato con lustro e amore da parte del pubblico.

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ALOSHA

Uno dei personaggi chiave per compren-dere l’evoluzione della rappresentadan-za contaminata. Perfettamente bilan-ciata fra ricerca concettuale e creativitá

artística, ha infatti saputo segnare il passo ed indica-re una strada da seguire per il futuro, in particolare grazie al proprio stupefacente lavoro sul corpo e sul concetto stesso di fisicitá. È anche creatore della co-siddetta “Danza Streusa”, forse l’elemento che più di altri lo contraddistingue al pubblico.La tradizione sicula raccontata in maniera moder-na, a passi di danza che simboleggiano un riscatto sociale. Sono questi i temi che ipnotizzano a chi assistite ai suoi spettacoli e a chi frequenta i suoi

workshop.Negli ultimi anni scopre l’arte del bastone sici-liano e diventa bastoniere di Sicilia grazie all’in-contro del grande maestro Sebastiano Cavallaro. Impronta un nuovo modo di utilizzare il bastone siciliano con passi di danza, nasce il Bastone Arti-stico Siciliano, pur mantenendo le tecniche tradi-zionali “da Scola” coniuga coreografie con musica di tamburo a cornice e “friscaletto”, un mix unico e originale.Fa delle contaminazioni tra i diversi stili di dan-za il fulcro della originalità della sua proposta artistica, porta in scena una fusione tra danza e caratteri siciliani, riscontrando una approvazione sensazionale, quindi ricca di tanta emozione.Con una nuova fisionomia in cui le canzoni, tutte sicule, vengono spogliate dai costumi tradizionali antichi e vestite di modernità, attraverso una rap-presentazione che parte dal passato, vive il pre-sente e si proietta nel futuro, facendo emergere magistralmente il ritratto di una Sicilia che tra-endo spunto dalle tradizioni popolari si veste di nuovi colori, dipingendo in ogni passo l’immagi-ne di una terra ricca di energia e voglia di riscatto, in un surplus di emozioni, espansività e vitalità che vengono offerti agli spettatori.La sua danza è un racconto, infatti come lui stes-so si definisce è un “danzastorie”, un racconto che offre la dolcezza dei sapori delle radici misti all’a-sprezza del sangue e del dolore, l’ironia delle fisio-nomie che si contraddistinguono al contrasto con la cupezza dei profili oscuri.

Dalla Sicilia in tutta Italia, la magia dell’Hip Hope della danza diventa arte per i più giovani

@AloshaWpCrew

CHI È ALOSHANato a Catania nel 1969 inizia a ballare con la prima Crew Italiana a Roma, continua la passione per la danza a Roma, continuando i suoi studi scolastici e coreutici.Entra nella Wild Goose Company di Zurigo. Fondamentale nella sua carriera è l’incontro con Michael Barnett.La sua formazione artistica si avvale di ottime collaborazioni in Francia al Rick Odums e allo studio Harmonic, lavora all’associazione O’Kolors di Parigi. Nel ‘94 incontra Angie Bunch entrando in contatto con i migliori laboratori core-ografici di Los Angeles.Studia con il team The Edge (Los Angeles). Dopo una lunga esperienza diven-ta coreografo e sotto l’influenza di contaminazioni di danza contemporanea acquisite in Francia, sceglie di fare il Performer, entra in stretto contatto con Marina Abramovic, un esperienza unica nella sua vita che lo vede impegnato per ben due volte alla biennale di Venezia. Segue il Performing Art promuo-vendolo a livello internazionale grazie alla presenza e diventa relatore di Arte contemporanea e Cutlura Hip Hop in varie Università italiane.Direttore della Compagnia TECNE, porta un nuovo stile di danza hip hop con varie contami-nazioni, distinguendosi per originalità e dinamismo acrobatico, la Compagnia lavora per la sezione spettacolo del Comune di Roma e per la Rassegna LATI-FART diretta da F. Battiato e come partner ha avuto la prestigiosa casa automo-bilistica BMW dove nel 2009 vince il contest mondiale come miglior progetto e performance per la presentazione del modello X1Nel 2010 il Comune di Roma insigne Alosha con un riconoscimento di alta carica sociale per il Progetto Hip Hop Internazionale HHCP.Nel 2012 Alosha e la sua Compagnia Tecne con lo spettacolo “Oltre” aprono ROMA ESTATE proponendo la Poesia del cantautore e poeta siciliano, Alfio Antico a Castel Sant’Angelo…la sicilianità diventa danza.A Natale del 2013 realizza uno spettacolo in una chiesa della Città del Vaticano, con la collaborazione del poeta Padre Graziano Lezziero.Nel 2019 propone la nuova versione del “Danzatore di Sicilia” e riceve il Premio UNESCO, un alto riconoscimento nella sua carriera.Nel 2020 si affaccia con due nuove produzione, “La leggenda di Colapesce e migranti dal mare” e “Il delitto delle cartoline” dell’autore Rosario Russo.Attualmente lavora in Sicilia ad Acireale (CT), ma nei week end si sposta a Roma presso un laboratorio progettuale chiamato Hip Hop Art Prati, presso Santa Maria del Rosario in Prati, ed in altri punti di riferimento in Italia, come Bologna, Alba (CN) ed Este (PD).

di Stefano Boeris

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In viaggio a San r em o Sabato 18 Gennaio 2020 Pag. 4

E anche a Sanremo approda il blue.Il logo della settantesima ed attesissima edizione del Festival infatti è stato forgiato da questo colore. La scritta ed i caratteri scelti si stagliano indomiti

sopra ad un tappeto blue a tutto schermo, blue come il mare della ridente cittadina ligure.Pantone Color Institute, famosa azienda statunitense che ha sviluppato una classificazione di colore diventata tra le più conosciute e importanti al mondo, da 21 anni decreta quello che colorerà l’anno a venire, attingendo da segnali che ven-gono forniti dalla street art, tendenze e cinema, ma anche da aspetti più profondi come l’attualità.Il 2020 si tingerà di un rassicurante Classic Blue, che nella classificazione PANTONE ha il codice 19-4052, e che sarà dunque alla base della scelta dei nuovi acquisti.

IL SIGNIFICATO DEL BLUEIl blu rappresenta la fedeltà, la fiducia, la sicurezza, è il colo-re del principio femminile e della profondità.Proprio per il suo potere rassicurante è indicato nelle ca-mere da letto, concilia il sonno e calma gli animi, anche per questo è il colore della perfetta comunicazione, di chi vuole infondere senso fiducia al prossimo accorciando le distanze.I reali, i manager, i politici e i direttori di grandi aziende ricadono nella scelta del blue come base dei loro outfit; fra i tanti blue addicted Steve Jobs, Kate Middleton, Mark Zuckerberg.

Il blue infonde calma, rilassamento, al contrario del nero che invece crea maggior distacco e rappresenta austerità e autorevolezza.È il colore del cielo e del mare, della natura profonda e dun-que del rispetto dell’ambiente e dei mari.Nella moda e in Armocromia è il colore di chi ha l’incarnato freddo, elegante e gentile pare possa rimpiazzare magnifi-camente il nero con un tocco sicuramente più social. Basti guardare le icone di facebook, twitter, rai, ecc per capire il potenziale comunicativo e social del blu.Come abbinarlo?Come Armani insegna, può essere elegantissimo e sofistica-to abbinato al nero, soprattutto se l’abito è blue e gli acces-sori neri.Con i colori neutri ha sicuramente un impatto più soft dan-do un effetto raffinato mentre in contrasto con colori accesi o fluo ravviva la figura e permette di giocare con colpi di co-lore inaspettati e fantasiosi, per un look più fresco e fashion.Il tono su tono conferisce eleganza per un look ad effetto ed infine con toni del bianco per un effetto per un look Capri, ancora meglio se sfoggiato in barca a vela.Che dire, vi auguro un anno di classic blue, all’insegna della raffinatezza e della comunicazione.Un abbraccio bohemianoMarianna BonavolontàLa Chic Bohemian

Bhe ragazzi, non sarà un’edizione malvagia, ho letto che ci sarà Fiorello tutte le sere....” “Chi?”... no, vabbè, straccio la laurea, l’abilitazione, il concorso che forse ci sarà e poi Ma-ria... io esco! “Ma come chi è Fiorello? Bocciati in tronco”

“Prof... ma ‘sti vecchi...Davanti a me ho un caldo settembre degli anni ottanta (forse novanta), un giovanotto con con una coda allucinante e una giacca dai colori discutibili che presenta cantanti altrettanto discutibili da un palchetto messo su in qualche paese d’Italia con dei ragazzi che cantano, non si sa bene in che lingua, basta che non sia in inglese che sembrano Frodo e Caspian dopo una sbronza che cantano canzoni per bambini in elfico e mi rendo conto che sono passati 20 anni. I ragazzi, come

spesso succede in materia di attualità, hanno perfettamente ragione. Ma a tredici anni non pensavo pure io che la gente dell’età che ho ora fosse vecchia? Nei miei ricordi del Festi-val ci sono i vestiti, Pippo Baudo (nella mia mente associato alla Regina Elisabetta, forse risalenti alla stessa era glacia-le), Voglio andare a vivere in campagna con la colite che mi attanaglia aha aha, poi ho un fuggevole ricordo del mitico Raimondo Vianello che commentava stupito un’esibizione dei Take That. Loro, con gli occhi limpidi da ragazzini che amo tanto vedono la manifestazione per quello che è: una barbosa passerella politica con qualche cantante dentro. Ma me l’hanno promesso che cercheranno di guardarlo un po’ con me quest’anno, se non altro per parlarne a ricreazione.

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n. 266 del 27 novembre 2014Supplemento de Il Nuovo Corriere

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SUPPLEMENTO DE

In viaggio a San r em o

CLASSIC BLUE

Sanremo visto dagli studenti 3.0 sui banchi di scuola

La colite che mi attanaglia

#IlFestivalScuola

il colore tendenza del 2020

di Miriam G.L. Serranò

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CHI SONOMi chiamo Marianna Bonavolontà, imprenditrice, crea-tiva, globe-trotter. Da sempre appassionata di moda, nel 2005 salto agli onori della cronaca per essermi classificata seconda ai mondiali di Kung Fu e per aver ritoccato le divise della nazionale italiana, nel tentativo di renderle più fashion. Oggi consulente d’immagine, fashion stylist, blogger e scrittrice, scrivo di moda e collaboro con il bi-mestrale italo-americano LiveIn Style e il settimanale Ora, intervistando i vip per la mia rubrica Il mondo di Ma-rianna, Chic Advisor dei numeri uno. Cerco e racconto l’eccellenza, nella moda, nell’artigianato, nelle produzioni artistiche in genere, per dimostrare che in ognuno di noi si nasconde un genio creativo, che ha solo bisogno di es-sere disvelato. Nel 2017 ho fondato Chic Advisor, la guida all’eleganza e ai negozi più esclusivi. Da sempre contraria all’omologazione, credo che veniamo al mondo per dare il nostro personale contributo al genere umano. Il solo modo per farlo è liberare l’anima esprimendo la personale creatività, con eleganza e umiltà, la nostra parte più vera e profonda, quella che io chiamo garbata follia.

Marianna Bonavolontà


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