GIORGIO GORI INCONTRA LA DIRIGENZA LOMBARDA
Idee e progetti a confronto per il futuro della Lombardia Sala Manzoni Hotel Marriott Milano - Mercoledì 22 novembre ore 17:30
Franco Del Vecchio 17:30 Segretario CIDA Lombardia - Apertura lavori e presentazione proposte CIDA
Giorgio Gori
17:45 - Candidato Centro Sinistra alla Presidenza della Regione Lombardia Presentazione e proposte programmatiche per la Lombardia
Domande e proposte della dirigenza con risposte e commenti del candidato
Giorgio Ambrogioni 19:15 Presidente CIDA – Conclusioni
Aperitivo networking e conclusione dell’incontro 20:00
Federazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità delle Aziende Industriali Federazione dei Manager del Terziario
Il Sindacato dei Medici FP-CIDA Federazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Funzione Pubblica
Sindirettivo Sindacato del Personale Direttivo della Banca d'Italia
Federazione Italiana Dirigenti Imprese Assicuratrici
FNSA - Federazione Nazionale Sindacato Autori Federazione 3° Settore- Sanità non profit CIDA
FENDA - Federazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità dell'Agricoltura e dell'Ambiente
Sindacato Autonomo Università e Ricerca
Sindirettivo Consob Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e
Professionalità dell’Area Sanitaria
Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
I MANAGER CIDA
PER LA SCUOLA
OCCUPAZIONE DEI GIOVANI
PREVIDENZA IN PROSPETTIVA
FICALITA’
VALUTAZIONI E PROPOSTE
DELLA DIRIGENZA SULLA
POLITICA SOCIALE ED
ECONOMICA DEL PAESE
QUADRO DI RIFERIMENTO
DIVARIO CON PARTNER (E CONCORRENTI)
ANELLO DEBOLE DELLA COSTRUZIONE
EUROPEA
Istat:
SEGNALI POSITIVI DI ALCUNI
INDICATORI ECONOMICI
(crescita del Pil, occupazione,
produzione industriale, clima di
fiducia) MA:
MANAGER COME «CLASSE DIRIGENTE»E
«MOTORE DI CRESCITA»
IMMAGINARE UN PAESE DIVERSO
Meno vulnerabile
Più autorevole
Più meritocratico
Più dinamico
Più equo
POLITICA DI BILANCIO
È necessario iniziare un percorso di risanamento della
finanza pubblica: i rischi di marginalizzazione del Paese
sono strettamente legati alla sua incapacità di apparire
credibile sotto questo aspetto. I processi di revisione della
spesa timidamente avviati in passato possono e devono
essere affrontati con determinazione. Ci sono ampi margini
di manovra per una razionalizzazione ulteriore della spesa
per beni e servizi, così come permangono significativi nella
spesa locale e nella giungla ancora inesplorata
degli Enti Pubblici e parapubblici, che possono
essere resi efficienti da manager competenti.
VALUTAZIONI E PROPOSTE:
POLITICA SOCIALE
MODALITA’ DIVERSIFICATE DI FINANZIAMENTO DELLA FORNITURA DI SERVIZI
SUPERARE LA NATURA STRETTAMENTE CATEGORIALE DI ALCUNI ISTITUTI
INCORAGGIARE E SOSTENERE IL WELFARE AZIENDALE
POLITICA SOCIALE
Per contrastare i crescenti fenomeni di marginalità sociale,
molti aspetti del nostro sistema di sicurezza sociale vanno
ripensati alla radice. In qualche caso facendo passi ulteriori
verso l’adozione di modalità diverse di finanziamento della
fornitura di servizi superando la natura strettamente
categoriale di alcuni Istituti e adottando un nuovo
universalismo nel campo dell’assistenza, con precise
allocazioni preventive di bilancio e percentuali del PIL, che
permettano la verifica dei risultati a consuntivo, che
favoriscano maggiore equità, sussidiarietà ed efficienza
nel rispetto dei diritti di tutti.
POLITICA DI COESIONE
Nella discussione con l’Unione Europea vorremmo che si
puntasse – più che su una inutile trattativa sulla flessibilità,
che implica maggiore debito pubblico a carico delle nuove
generazioni – sulla urgenza e necessità per l’Italia e per
l’Europa di considerare il Mezzogiorno per quello che è: non
un insieme di piccole regioni, ma una grande area in grave
ritardo di sviluppo economico e sociale che costituisce un
potenziale non solo culturale e turistico europeo.
VALUTAZIONI E PROPOSTE:
POLITICA INDUSTRIALE
FAVORIRE CREAZIONE D’IMPRESA
INVESTIMENTI PUBBLICI IN CAPITALE FISSO E CAPITALE UMANO
INFRASTRUTTURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO
POLITICA INDUSTRIALE
Il secondo Paese manifatturiero europeo merita una
particolare attenzione alle politiche di sviluppo della
competitività delle imprese, promuovendo gli investimenti
in innovazione e crescita del capitale umano, investendo
nelle infrastrutture di comunicazione, nei trasporti, nei
piani energetici e nelle iniziative che possano favorire il
rientro delle produzioni delocalizzate (Reshoring). È ora che
le istituzioni tornino a fare la loro parte: gli investimenti
pubblici in infrastrutture e servizi per creare il contesto
favorevole allo sviluppo.
VALUTAZIONI E PROPOSTE:
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Imparzialità del dirigente e indipendenza
dalla politica
Attenzione al capitale umano
Ringiovanimento della PA
Interscambio fra dirigenza pubblica e privata
Assegnazione degli incarichi basata su
coerenza tra competenze
richieste/possedute
Efficaci sistemi di misurazione e valutazione
delle performance
UNA RIFORMA DELLA PA NON PUO’ PRESCINDERE DA:
Promozione sviluppo socio-economico e
tutela dei diritti dei cittadini
Razionalizzazione ambiti di competenza di
Stato, Regioni ed Enti Locali
Riordino della normativa in materia di
attività amministrativa
Semplificazione delle procedure
amministrative
Digitalizzazione, dematerializzazione,
riqualificazione del personale,
ripensamento dell’organizzazione
SANITA’
UN SSN EQUO ED UNIVERSALISTICO E’ UNA CONQUISTA IRRINUNCIABILE:
Importante leva di sviluppo economico
Sostenibilità della sanità integrativa
Stato: definizione e monitoraggio dei LEA
Regioni: gestione e organizzazione dei servizi sanitari
Politica: passo indietro su gestione organizzazione dei Servizi
Direttori generali: procedure più selettive per garantire professionalità
manageriale, favorendo merito e competenza
Beni e servizi: acquisizione migliore, più efficiente
Consulenti: nomine più funzionali ai bisogni
AGRICOLTURA E AMBIENTE
INTERVENTO DI POLITICA AGRARIA MIRATO RIGOROSO E DETERMINATO:
Semplificazione della legislazione e delle procedure
Difesa del made in Italy agro-alimentare e promozione
Rafforzamento della filiera corta
Innovazione, tecnologia e sostenibilità ambientale
Ristrutturazione fondiaria
POLITICA FISCALE
La competitività del Paese richiede una riduzione del carico
fiscale; fra i più elevati d’Europa per chi paga le tasse e
cioè i lavoratori dipendenti i pensionati e le aziende ben
gestite. È necessario un intervento finalizzato a ridurre la
pressione fiscale, semplificare il sistema, garantire una
maggiore neutralità del sistema rispetto alle scelte dei
singoli, assicurando l’equità di trattamento verso i
contribuenti realmente incapienti.
Impegniamoci per un Paese migliore
Due milioni di manager e professionisti del privato e del
pubblico credono sia il momento di dare un segnale di
responsabilità sociale e rispetto dei cittadini. Un piano
ambizioso che impegni concretamente il Paese al rigore
morale e finanziario per generare risorse, dalla riduzione
dell’evasione fiscale e contributiva, dalla riduzione della
spesa e dalla privatizzazione di attività non strategiche.
Risorse da investite per: mettere in sicurezza le finanze
pubbliche; ridurre la tassazione per favorire la
competitività; investire nelle iniziative strategiche per il
lavoro; ridurre il debito pubblico, per dimostrare nei fatti
che "ce la possiamo fare"..
1. Corpi intermedi
Oggi si parla molto di dis-intermediazione, un processo
certamente maturato nel tempo e stigmatizzato da Renzi
nel discorso di chiusura della Leopolda del 2014.
Sembrerebbe che Il governo del Paese sottovaluti il
contributo dei corpi intermedi e non creda nella loro
capacità di evoluzione. La sfida del rinnovamento deve
coinvolgere, naturalmente, anche le istituzioni pubbliche
che guidano le politiche industriali, sociali e del lavoro.
Ritiene che il valore della rappresentanza meriti
di essere sostenuta e sia utile al Paese ?
2. Riconoscimento istituzionale
Il 30% del gettito complessivo Irpef 2015 (paria a 50 miliardi
di € sul totale di 171,77 miliardi di €) è sostenuto dal 3%
della popolazione rappresentato da 1,8 milioni di manager.
Vorremmo sapere se questo 3% può contare di
più soprattutto in una regione come la Lombardia
che ne registra la più alta presenza (45% della
dirigenza privata) e il maggiore gettito
contributivo, con presenze istituzionalizzate nei
tavoli di confronto e consultazione.
3. Partecipazione
A Milano pochi giorni fa lei ha dichiarato, tra
l’altro, che nel suo giro della Lombardia ha
constatato come “esistono idee, energie e
competenze per fare le cose”.
Noi crediamo di poter esprimere bene queste tre cose e vorremmo sapere se ritiene possibile un nostro coinvolgimento attivo in termini propositivi e di affiancamento operativo nei processi in atto e in particolare in quelli della formazione e delle politiche del lavoro.
4. Autonomia
Tre milioni e cioè oltre il 38% dei Lombardi ha
votato il referendum e oltre il 95% si è espresso a
favore dell’autonomia.
Come intende proporre e utilizzare la maggiore
autonomia della Regione Lombardia ?
Come si differenzia la sua proposta ?
5. Infrastrutture
La Lombardia produce ricchezza per il Paese con attività
agricole, industriali, turistiche, commerciali e dei servizi
che richiedono infrastrutture efficienti. Sono necessari
progetti ambiziosi per far fronte alle esigenze di mobilità
della metropoli milanese con tangenziali nuovamente
rispondenti a tale significato e una viabilità provinciale in
grado di soddisfare le esigenze delle imprese.
Come intende rivolvere i problemi di mobilità e
con quali risorse ?
6. Snellimento della Burocrazia
Quali sono gli indirizzi che la nuova presidenza
intende dare al fine di alleviare gli innumerevoli
compiti che gravano sulle aziende per adempiere
alle incombenze burocratiche ?
7. Industria
L’industria lombarda detiene il primato nazionale ed è fra i primi cinque territori industriali europei, un contributo importante all’economia che merita
il sostegno istituzionale. L’industria 4.0 è una opportunità di rilancio della
manifattura italiana, 2°al mondo dopo gli USA per rientro delle manifatture nel Paese d’origine. La Lombardia non è la regione con il maggior n° di casi di Reshoring.
Nel suo programma avrà spazio un piano per il sostegno all'industria, che comprenda investimenti nelle infrastrutture logistiche e di comunicazione, incentivi e sgravi fiscali, facilitazione burocratica, gestiti da uno specifico assessorato ?
Che ne pensa di tavoli di lavoro e di consultazione ai quali saremmo lieti offrire il nostro contributo ?
8. Scuola
Il sistema scolastico italiano è fortemente centralizzato, in controtendenza con altri sistemi scolastici europei dove le scuole sono autonome e fanno riferimento alle comunità dei genitori o alle municipalità locali. Anziché definire gli obiettivi di sistema e lasciare alle scuole la libertà di scegliere il “come” perseguirli, tutto viene deciso dall’alto e diventa difficile parlare di professionalità e di riconoscimento del merito, di valutazione delle performance, di qualità
del servizio ...
È possibile una regionalizzazione dei servizi scolastici, che possa realizzare il principio di sussidiarietà orizzontale e verticale, già normato nella legge 59 del 1997 e quasi del tutto ignorato nei successivi venti anni?
9. Agricoltura
La Lombardia ha un sistema produttivo eterogeneo
con eccellenze in molteplici settori.
Quali iniziative propone per valorizzare la
produzione agricola Lombardia e la filiera
alimentare ?
10. Sanità
La sanità rappresenta una delle eccellenze
lombarde, ancora migliorabile.
Nei primi 100 giorni: come intende tracciare una
linea di discontinuità con l’attuale gestione della
sanità ?
11. Commercio
Nel secondo trimestre prosegue il miglioramento del commercio al dettaglio registrato all’avvio del 2017 dopo la fase di contrazione del fatturato, che aveva caratterizzato il secondo trimestre del 2016 anche se siamo ancora al di sotto dei valori del 2010. Le nostre periferie però hanno subito un processo di desertificazione preoccupante che incide sul presidio del territorio non solo sul piano del
servizio ai cittadini ma anche su quello della sicurezza.
In che modo pensa si possa intervenire come
regione per invertire questa tendenza della
piccola impresa e aiutare una ripresa del settore?
12. Università e Ricerca
Nella trattativa con il Governo centrale per
ottenere più autonomia e più competenze quali
miglioramenti si possono introdurre a livello
regionale, per quanto concerne il settore
dell'Università, con particolare riferimento alle
condizioni di lavoro e al trattamento economico
del personale docente e amministrativo, nonché
alla gestione della ricerca e della didattica?
GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE