INCONTRI FORMATIVI SEZIONALI Migliorare la qualità della gestione associativa
INTRODUZIONE ALLE TECNICHE GIORNALISTICHE
SCRIVERE TESTI
Presentazione realizzata dalla Redazione di “Veci e Bocia”
Cesano Maderno, 13 giugno 2015
Associazione Nazionale Alpini
Sezione di Milano
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Breve presentazione dei partecipanti
Questo incontro è stato voluto per:
condividere l’esperienza della Redazione di “Veci e Bocia”
diffondere le conoscenze trasmesse dalla Redazione de “L’Alpino”
fornire ai quadri sezionali gli strumenti operativi per affrontare al
meglio gli impegni associativi
Conosciamo l’importanza della comunicazione, vorremmo essere dei buoni comunicatori e scrivere bene
Possiamo riuscire a fare della comunicazione buona ed efficace usando con efficienza gli strumenti disponibili
Le capacità di comunicare e di scrivere possono essere migliorate con alcune tecniche e con l’esercizio
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INTRODUZIONE
C1. Scrivere testi – 13 giugno 2015
tecniche e suggerimenti per la redazione di testi
C2. Le fotografie – 20 giugno 2015
suggerimenti per le fotografie e per l’uso delle immagini
C3. Parlare in pubblico – 12 settembre 2015
principi e tecniche per parlare in pubblico
C4. Le pubbliche relazioni – 19 settembre 2015
gli strumenti e le tecniche delle pubbliche relazioni
C5. Il Web – 3 ottobre 2015
l’uso efficace di Internet e dei Social Media
COMUNICARE: TEMI, DATE E CONTENUTI DEGLI INCONTRI
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Parleremo di: Principi della comunicazione
I testi scritti, la forma e la terminologia dei giornali
Il progetto comunicativo
raccolta e organizzazione del materiale
l’elaborazione del testo
scrivere e far scrivere testi e articoli
composizione e impaginazione
Gestire l’informazione
Non parleremo di: Foto e immagini con gli articoli (ci sarà un incontro dedicato)
Messaggi Email (trattati in un prossimo incontro)
Questo modulo non è specialistico né esaustivo; vuole solo dare alcune pratiche indicazioni e utili riferimenti sui temi di rilievo di questo argomento
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PROGRAMMA DELL’INCONTRO
La comunicazione non è una delle finalità associative, ma è uno dei migliori è più importanti strumenti operativi dei nostri quadri per realizzare i fini associativi
Siamo immersi in un flusso intenso e costante di informazioni: gestirle e diffonderle è un’esigenza dei nostri tempi
La funzione della nostra stampa associativa è
INFORMARE E FORMARE
I notiziari e quanto messo nel Web sono elementi divulgativi e documentali per i nostri Gruppi e per le realtà operative dell’ANA
La nostra stampa è un biglietto da visita dell’ANA verso l’esterno e dobbiamo operare sempre al meglio (in qualità)
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COMUNICAZIONE E ALPINI
FASE 2
SO DI NON SAPERE
FASE 3
SO DI SAPERE
FASE 1
NON SO DI NON SAPERE
FASE 4
NON SO DI SAPERE
Il diagramma dell’apprendimento
Si passa dalla Fase 1 alla Fase 2 (o 3) con l’INFORMAZIONE
Si passa dalla Fase 2 alla Fase 3 con la FORMAZIONE
Si passa dalla Fase 3 alla Fase 4 con la PRATICA
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INFORMARE E FORMARE
LIVELLO DI CONOSCENZA
LIV
ELLO
DI
CO
NS
AP
EV
OL
EZ
ZA
La qualità è un riferimento importante delle attività dell’ANA
Il motto: “Saper fare, fare, e far sapere” è diventato...
...“Saper ben fare, far bene, far ben sapere”
Perché è necessario lavorare in qualità? per elevare la “qualità percepita” di quanto viene fatto dagli Alpini per essere efficaci nel trasmettere le informazioni (riuscire a “far
ben sapere”) con efficienza (giusto uso di tempo e risorse)
Qualità totale! Dall’inizio del lavoro sino a quando il lettore riceve e legge una buona copia del giornale. Come? migliorando l’aspetto dei nostri notiziari e la qualità dei contenuti
dedicando le necessarie risorse al lavoro di redazione
con lo scambio di informazioni
dando importanza alla preparazione del giornale (comitati di
redazione, riunioni …)
valorizzando e diffondendo l’esperienza acquisita
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LA QUALITÀ
COMUNICARE (1)
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I principi di riferimento
Scrivere testi è un modo di fare comunicazione Cosa è la comunicazione?
Far sapere qualcosa a qualcuno Ricordo gli assiomi della comunicazione:
“Non si può non comunicare”
“Si comunica SOLO ciò che viene percepito dagli altri!”
Ed ecco i cinque postulati della buona comunicazione: 1. Bisogna soddisfare le aspettative dell’interlocutore
2. La comunicazione deve avere successo
3. La buona comunicazione è costosa
4. La comunicazione deve mirare al più alto livello possibile
5. Non c’è mai una seconda opportunità per dare una buona prima impressione
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COMUNICARE (2)
La teoria dell’informazione (Shannon & Weaver - 1949)
La trasmissione di un messaggio è la risultante di un
processo di codifica e decodifica l’emittente (E) vuole comunicare 100
E si esprime codificando il messaggio secondo la sua conoscenza del
linguaggio e dicendo in realtà meno di 100 (80?)
il ricevente (R) riceve ancor meno (50?) a causa del “rumore”
R comprende solo una parte del messaggio (30?) decodificando
quanto percepito secondo la sua conoscenza del linguaggio
R ricorderà una parte (20?) e ne utilizzerà solo una frazione
Nella comunicazione scritta il “rumore” è più basso che nella
comunicazione verbale e può essere meglio controllato
rumore
codifica E decodifica R messaggio
I principi operativi
Essere orientati al lettore; dobbiamo conoscere chi ci legge per cercare di soddisfarne le aspettative
nella nostra stampa fa piacere a molti leggere di cose fatte dal proprio Gruppo o di richiami ai nostri valori
Scrivere bene
Acquisire e mantenere credibilità
scrivere e dire cose vere
Usare la giusta diplomazia
Fare attenzione alle impressioni ricevute dai lettori (soprattutto la prima)
Dare attenzione agli umori intorno al giornale
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COMUNICARE (3)
«Scrivo per un’infinità di ragioni. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera.» (Beppe Fenoglio)
Scriviamo molte cose che sono molto diverse tra loro; ognuna richiede una propria tecnica adatta ai diversi tipi di comunicazione lettere, messaggi Email, inviti, comunicati stampa, articoli,
testi nel Web, relazioni morali, notiziari, discorsi, avvisi, procedure, schemi, didascalie, volantini, loghi, slogan, …
I testi scritti hanno una lunga durata nel tempo e sono caratterizzati da forma e contenuto
Ciò che oggi scriviamo nei notiziari ha come oggetto principale la descrizione di qualcosa successo nel passato per ricordarla nel futuro
Siamo nel terzo millennio e operiamo in ambienti culturalmente elevati, ma c’è ancora molto bisogno di scrivere bene
I TESTI SCRITTI
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Cosa, quanto e quando scriviamo:
Messaggi di posta elettronica, SMS
Note e appunti personali
Note esplicative, note a memoria
Agende e diari personali
Programmazione di attività
Verbali di riunione
Presentazioni
Relazioni periodiche
Relazioni tecniche
Atti formali (richieste, proposte, lettere)
Testi di discorsi
Procedure, istruzioni operative
Articoli e pubblicazioni
Libri e manuali
QU
AN
DO
QU
AN
TO
MOLTO
POCO SPESSO
DI RADO
COSA SCRIVIAMO
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Font è il tipo, lo stile grafico del carattere font “serif” e “sans serif”: le “grazie” (le “codine”) alle basi delle lettere;
sono dettagli grafici che rendono agevole la lettura
Il Times è un carattere tipografico con grazie, usato proprio dal “Times” di Londra dal 1932 per 40 anni
Corpo è la dimensione del carattere
Stile normale, grassetto, corsivo, grassetto corsivo
Effetti sottolineato, ombreggiato, in rilievo, barrato
Times New Roman – normale 20
Times New Roman – grassetto 20
Times New Roman – corsivo 20
Arial MT Rounded – normale 20 Arial – normale 20
Arial Narrow – normale 20
Comics Sans MS – normale 20
Script MT Bold – corsivo 20
Software – normale 20
ALGERIAN – grassetto 20
Elephant – normale 20
LA FORMA - TERMINOLOGIA (1)
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Interlinea spazio verticale tra le righe
Allineamento ordinamento del testo nel foglio: può essere a sinistra, centrato, a destra, giustificato
Margini distanze tra testo e bordi del foglio
Rientri, spaziature per disporre il paragrafo nella pagina: rientro distanza dal margine - può essere sinistro o destro
spaziatura è lo spazio prima e dopo un paragrafo
Controllo a capo sillabare – spezzare o no le parole
Elenchi puntati e numerati, tabulazioni utili per disporre il testo nel foglio secondo uno schema voluto
Refuso errore di stampa (lettera che manca o sbagliata)
Numero di battute numero di caratteri e spazi tra le parole
Cartella 30 righe da 60 battute = 1800 caratteri
LA FORMA - TERMINOLOGIA (2)
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Intestazione testo nella parte superiore della pagina che viene ripetuto in tutte le pagine
Piè di pagina testo nella parte inferiore della pagina che viene ripetuto in tutte le pagine
Bordi e sfondo effetti grafici per far risaltare il testo
Filigrana effetto di sfondo nella pagina
Numero di pagina viene solitamente inserito nella parte bassa del foglio (nel piè di pagina)
Correttore automatico applica correzioni ai testi battuti con riferimento a degli archivi (database) modificabili. Può essere disattivato fate attenzione all’uso corretto e rileggete sempre: in un libro ho trovato
“Re di Puglia” per “Redipuglia”
LA FORMA - TERMINOLOGIA (3)
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Corpo è la dimensione del carattere (qui è Arial Narrow corpo 32) Times New Roman – corpo 20
Times New Roman – corpo 28
Times New Roman – corpo 32
Quale font usare? La maggior parte della carta stampata, libri compresi, è composta in Times (e sue varianti) perché ottimizza lo spazio occupato ed è di facile lettura: un articolo, anche se lungo, risulta stancare meno l’occhio se composto con Times
Per testi brevi, per titoli o diapositive, utilizzare dei font di facile lettura
Non esistono font belli o brutti; esistono solo font più o meno adatti non usate il font Comic Sans, poco serio a detta dei grafici
LA FORMA - TERMINOLOGIA (4)
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Occhiello: è la riga che introduce il titolo
Titolo: è la frase di richiamo
che introduce l’articolo
Sommario:
breve testo che
completa il titolo
Testo:
LA FORMA - TERMINOLOGIA (5)
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Rubrica
Non usate troppi font nello stesso testo Si rischia di rendere confuso l’aspetto del testo, oltre a renderNe difficile la
lettura!
Mantenete un corpo uniforme … e non troppo piccolo: se rendiamo difficile la lettura facciamo ridurre
l’attenzione al testo
Curate il contrasto del testo con lo sfondo Così si legge male; così va meglio!
Se possibile, evitate PAROLE CON CARATTERI TUTTI MAIUSCOLI o sottolineate
Per evidenziare una parola è meglio usare il grassetto o il colore; l’impatto visivo risulta più gradevole
Attenzione all’uso del colore: nelle stampe in bianco e nero si possono perdere gli effetti tanto cercati…
LA FORMA - SUGGERIMENTI
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Fate riferimento al destinatario della comunicazione e valutate bene: cosa gli si vuole far sapere? (comunicazione attiva)
cosa ha bisogno di sapere? (comunicazione didattica)
cosa è in grado di capire?
Prima di scrivere fate una scaletta degli argomenti e poi riempite i punti in elenco
Organizzate il “progetto comunicativo” per redigere il testo pianificazione (planning) realizzazione del testo (stesura della bozza o drafting) revisione (editing) produzione (invio o stampa del testo)
PROGETTARE UN TESTO (1)
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PROGETTARE UN TESTO (2)
La pianificazione del testo: analisi della situazione in cui si scrive
scelta e analisi del tema
raccolta delle informazioni di riferimento (il materiale)
elaborazione e raccolta delle idee e dei concetti da esporre
organizzazione del testo
La realizzazione del testo stesura della bozza
La revisione del testo rilettura e riscrittura, se necessario
E si arriva così a produrre il testo finale
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PIANIFICARE REALIZZARE RIVEDERE PRODURRE
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PIANIFICARE
PIANIFICARE REALIZZARE RIVEDERE PRODURRE
Come scrivere le notizie?
Chiedetevi cosa vorreste leggere e come
Mantenete costante lo stile e l’impostazione generale questo rende familiare il notiziario al lettore abituale
Utilizzate delle rubriche: notizie in breve, dal Consiglio di
Gruppo, cronologia delle attività del Gruppo,…
Usate il notiziario come strumento per far partecipare i
Soci alla vita del Gruppo e della Sezione
Usate modelli positivi e la giusta diplomazia evitate toni “punitivi” per chi non frequenta
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LO STILE DEI NOSTRI GIORNALI
I nostri giornali sono pubblicazioni dell’ANA; devono essere centrati sulle tematiche associative (tenete presente gli scopi dell’ANA) e allineati alle direttive dell’ANA
Dobbiamo considerare i nostri notiziari come strumenti per mantenere alta la qualità percepita di quanto fatto dall’ANA
La funzione del giornale è di informare e formare
non deve essere un’esibizione di bella scrittura
È bene esporre solo i fatti lasciando i giudizi ai lettori
dare dei chiarimenti in caso di pareri diversi da quelli ufficiali
Non è opportuno dare troppo risalto alle attività complementari come pranzi e cene, balli, tornei vari, ecc.
Dobbiamo trasmettere entusiasmo e ottimismo … a meno di dover scrivere commemorazioni
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I CONTENUTI DEI NOSTRI GIORNALI
Con i nostri articoli raccontiamo dei fatti che hanno o
meno il carattere di notizia
Notizia: informazione non nota ai lettori e di loro interesse
Un fatto diventa notizia se ha uno (o più) di questi aspetti: 1. ha carattere di novità e singolarità ( 3 mogli in Italia vs Arabia)
2. ha importanza pratica ( info su adunata nazionale Alpini)
3. può avere sviluppi e conseguenze ( nuove leggi e regolamenti)
4. ha vicinanza fisica e psicologica ( cronaca, eventi associativi)
5. può far leva sulle emozioni ( cataclismi, stabilità sociale)
6. può evolvere generando un senso di attesa ( cambiamenti)
7. ha carattere di unicità ( interviste, eventi associativi)
Il fatto è permanente; la notizia ha durata limitata nel
tempo e interesse limitato a un ambito di validità
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LA NOTIZIA
Qualche consiglio:
Scrivete in modo semplice e non stancante per il lettore - gli anglosassoni lo chiamano “plain language” - che è il percorso più breve tra due punti
Curate l’aspetto del Vostro lavoro: la punteggiatura
mantenete uniforme l’impostazione del testo nelle diverse pagine
Curate i titoli, meglio se sono ad effetto. Lavorate di fantasia; il titolo è il richiamo per il lettore
I titoli devono essere omogenei tra loro per font e corpo
Non mettete il punto alla fine del titolo
Nei titoli non separate un concetto su due righe e l’aggettivo dal sostantivo
LO STILE DEL TESTO
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Documentatevi e costruite la Vostra rete informativa
Tenete un elenco delle fonti da cui reperire notizie (elenco siti Web, pagine dei Social Media, periodici locali, …)
Tenete traccia cronologica degli eventi che riguardano la Vostra realtà associativa
Utilizzate un raccoglitore per ogni numero del giornale una directory nel PC o cartellette e buste per i documenti in carta
e delle sottocartelle per argomenti, dove archiviare foto e testi
Mantenete una cartelletta per il materiale ricevuto, una per quello approvato e pronto per la pubblicazione se utilizzate dei file, nominarli con dei prefissi (“B” per bozza, “P”
per pronto, “NP” per non pubblicato)
mettete una data nel nome del file
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RACCOLTA E GESTIONE DEL MATERIALE
Noi parliamo e scriviamo principalmente in lingua italiana
Come accade per ogni altra lingua, l’italiano ha moltissimi livelli di impiego
si può conoscere una lingua al livello necessario per comprendere e dire: “buongiorno” e “grazie”, oppure si può conoscerla a un livello adeguato per leggere un testo specialistico o una poesia antica
Si può ritenere che almeno il 97,9% (quindi non il 100%) della popolazione italiana sia oggi in grado di capire la lingua italiana a qualche livello
Ci sarebbe poi molto da dire sul tipo di lingua italiana che viene effettivamente compresa
nell’Allegato A trovate dei riferimenti sulla diffusione della lingua italiana
LA LINGUA ITALIANA
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REALIZZARE
PIANIFICARE REALIZZARE RIVEDERE PRODURRE
Trattate un solo argomento per ogni testo e siate brevi «Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo
di scriverne una breve» (Voltaire)
Meglio testi corti: la lunghezza ottimale è di 20-25 righe; alle 40 righe si rischia l’abbandono da parte del lettore
se scrivete con un programma di videoscrittura c’è un’opzione per contare righe e parole; utilizzatela per esercitarvi a riscrivere più volte un testo sino a condensarlo in venti righe
Usate un programma di videoscrittura, solitamente “Word” di MSOffice, o scrivete a mano in modo leggibile
Per impaginare si può usare un prodotto grafico complesso che permette di sistemare il testo nello spazio del foglio ad esempio: “Adobe Page Maker”, “Microsoft Publisher”
Fate attenzione ai correttori automatici
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (1)
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Per essere considerato esauriente un testo deve rispondere a queste cinque domande:
Chi? Che cosa? Dove? Quando? e Perché?
Questo principio è il caposaldo delle regole del giornalismo ed è noto come la regola delle cinque W :
Who? What? Where? When? and Why?
A queste se ne può aggiungere una sesta:
Come? in inglese How - Which way?
Scrivete in modo corretto (in italiano)
Fate attenzione alla grammatica e alla sintassi
Se avete dei dubbi verificate su un normalissimo dizionario, chiedete o consultatevi
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (2)
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Usate la retorica al minimo necessario (un giusto uso) nel Web potete trovare molti esempi
Rispettate la forma: il nome precede sempre il cognome anche per persone notissime, la prima volta che vengono menzionate in
un articolo citarne la carica o la funzione
Evitate le abbreviazioni e gli acronimi: se necessari vanno spiegati al loro primo utilizzo
Tenete a portata di mano dei prontuari per scrivere vedere la dispensa “Come si scrive per il Sole 24ore” (nel sito sezionale)
La punteggiatura va attaccata alla parola e seguita da uno spazio; ridurre al minimo l’uso del punto esclamativo
Limitate l’uso di espressioni dialettali o straniere
Meno aggettivi si usano, più il testo scorre e più sono credibili i pochi che si usano
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (3)
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Dite cose che possono interessare gli altri e non cosa Vi
piace raccontare
Usate uno stile di scrittura coerente al contesto dell’articolo
È importante l’attacco dell’articolo: il lettore decide se continuare a leggere dalle prime 10-15 righe
dare prima l’informazione principale poi il dettaglio
il titolo attira l’attenzione, ma se le prime righe non sono coerenti si rischia l’abbandono
è utile la tecnica della “piramide rovesciata” anticipando la conclusione e illustrando il procedimento logico usato per raggiungerla
Usate bene i riferimenti e le correlazioni con il tema dell’articolo aneddoti, analogie, esempi, uso di immagini e di esperienze
precedenti
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (4)
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Utilizzate sempre un linguaggio comprensibile al lettore
Organizzate il contenuto del testo con un ordine logico degli argomenti per permettere di seguire il filo del discorso:
cronologico, logico o gerarchico
Non superate le 40 righe, meglio 20-25 righe
frasi brevi (spezzate i periodi, 20-25 parole)
frasi coordinate (e, che) e non subordinate
non mettete troppi concetti in una sola frase
preferite la costruzione personale
preferite la costruzione attiva invece che passiva
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (5)
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La leggibilità dei testi Una regola utile è la Formula di Flesh: quanto più le frasi e i
periodi sono brevi, tanto più il testo risulta leggibile La formula applicata alla lingua italiana è: L = 206 – (p + 0,6s)
“L” è l’indice di leggibilità,
“p” è il numero medio di parole per frase
“s” è il numero medio di sillabe per 100 parole
Quanto più “p” e “s” sono grandi, tanto più “L” è piccolo e viceversa
Se L = 0 il testo risulta illeggibile, se L = 100 il testo è di alta leggibilità
Su 100 parole dovrebbero esserci 10 periodi e non più di 230 sillabe
Nei miei testi arrivo a L=50-55; un ottimo giornalista come Massimo Gramellini supera 65-70
Secondo gli studi di leggibilità, 25 parole sono una soglia oltre la quale la capacità dei lettori di seguire il ragionamento cala in modo vistoso. È consigliabile spezzare le frasi che superano questa soglia
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (6)
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Le cose da evitare Le parole in burocratese: afferente, all’atto, apposito,
demandare, emolumenti, in data odierna, in ragione di, nonché, previo, quota parte, vigenti, ecc.
Ma anche frasi del tipo: «Il sottoscritto (*) comunica (**) con la presente (***) che in data odierna si recherà al mare». (*) Chi altro sta scrivendo se non chi firma il testo? (**) Se si scrive è sempre per comunicare. O no? (***) E con che cosa d’altro se non con il supporto sul quale stiamo scrivendo?
Che equivale a: «Oggi andrò al mare» Perché siamo portati a usare il burocratese: «Il linguaggio burocratico e quello giuridico sono “microlingue” (gerghi
usati per la difesa di corporazioni) che si muovono all’interno di parametri imposti dall’alto (codici) e di scelte create dal basso come volontà di rimarcare l’appartenenza a un’elite» (Carla Lattanzi)
Nell’Allegato B trovate un riferimento di Italo Calvino sul burocratese inteso come antilingua
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (7)
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Le cose da evitare Evitiamo anche il corporatese e il politichese
L’aziendalese, o corporatese, è una lingua gergale che tende ad essere usata e a ripetersi all’interno delle situazioni di lavoro, non permettendo la ricerca di modi di esprimersi vivi e concreti
Si caratterizza per: la ricorrenza ossessiva di espressioni fisse: dare valore aggiunto,
supportare, finalizzare, modello di implementazione, il governo dei processi, le sinergie, fasarsi, proattivo, integrato, erogare, …
l’uso di inglesismi non necessari: «... la mission di proporre uno step che esalti il brand e individui una location dove briffare i competitor…»
l’uso di parole orfane (parole che sono la declinazione italiana di parole inglese: monitorare, schedulare, …)
la tendenza all’autoreferenzialità (omologazione per uso diffuso)
l’uso estensivo di linguaggio tecnico, ad esempio la parola “bollino” nel significato di “quota associativa” non è compresa da tutti
Provate a tradurre “la volante della Polizia” in un’altra lingua…
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (8)
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Le cose da evitare Le frasi fatte sono parole che non parlano più:
«Dopo un bagno di folla e indagini a tappeto siamo in rotta di collisione per l’incessante sviluppo del sistema integrato…»
Gli avverbi: sono da utilizzare con i verbi, come loro “aggettivi” lasciamoli assolutamente, naturalmente, automaticamente,
concettualmente, letteralmente, praticamente, evidentemente, riposare
Le parole inutili: requisiti richiesti, uscire fuori, scendere giù, assoluto silenzio, perfetta
immobilità, destini futuri, entro e non oltre, severamente vietato, assolutamente sì, leggi vigenti, solo ed esclusivamente, …
Le espressioni lunghe: meglio quelle brevi equivalenti dare inizio iniziare, realizzare una costruzione costruire, portare a
compimento completare, produrre un cambiamento cambiare
Le frasi e i concetti ovvi: «L’oratore ha salutato i presenti». È difficile salutare gli assenti
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (9)
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Usare bene la logica! Fate attenzione al corretto significato di parole e frasi
I rotoloni “Contessa” non finiscono mai!
la prima volta che ho sentito questo messaggio pubblicitario pensavo che, come molti messaggi simili, fosse volutamente ingannevole…
… poi, prestando attenzione al testo, ho considerato che è tutto vero! I rotoloni, prima o poi, finiscono; e correttamente non finiscono nel momento del “mai”
il testo fa leva sul diffuso abuso delle doppie negazioni
Attenzione anche a: “Non succede nulla!”, “Non c’è nessuno”, … Nel parlare comune ci si intende, ma se si tratta del testo di un contratto ci sarebbe da stare attenti
Attenzione all’uso di ragionamenti basati su luoghi comuni
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (10)
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Usare bene la punteggiatura
La punteggiatura va usata attaccata alla parola che precede e seguita da uno spazio
Leggete il Vostro testo con attenzione: ci vuole una virgola a ogni pausa di lettura e un punto a ogni respiro il punto indica la pausa più lunga
la virgola indica la pausa più breve
il punto e virgola e i due punti indicano una pausa di media durata
il punto e virgola spezza frasi lunghe, quando, ad esempio, cambia il soggetto
La virgola è il segno di uso più difficile che può cambiare il senso della frase: «Gli alpinisti, rimasti senza guida, hanno deciso di tornare al rifugio».
«Gli alpinisti rimasti senza guida hanno deciso di tornare al rifugio».
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (11)
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Riassumendo:
1. Trattate un solo argomento per articolo
2. Restate nel tema indicato dal titolo
3. Scrivete frasi brevi usando parole semplici e adeguate
4. Date il meglio nelle prime dieci, quindici righe
5. Separate i fatti dai commenti
6. Evitate i concetti ovvi
7. Tagliate, tagliate e tagliate
8. Fate attenzione alla punteggiatura
9. Rileggete l’articolo più volte
10. Chiedetevi se avete spiegato il titolo
L’ELABORAZIONE DEL TESTO (12)
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Sono il richiamo per il lettore
Vanno curati con attenzione (a effetto)
Serve della fantasia
Devono essere omogenei tra loro per font e corpo
Non separare mai un concetto su due righe
e soprattutto l’aggettivo dal sostantivo
Non mettere il punto alla fine del titolo
Scrivere i titoli in modo semplice
Giugno 2015: titolo d’effetto su uno scandalo in strutture
sanitare gestite da enti religiosi «Oro pro nobis»
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I TITOLI
Fate riferimento a poche e semplici regole
1) KISS – “Keep It Short and Simple”
2) Costruite bene la frase: Affermativa: soggetto, verbo e resto della frase
Interrogativa: ausiliare, soggetto, verbo e resto della frase
Negativa: soggetto, ausiliare, negazione, verbo e resto della frase
3) Costruite frasi brevi e non concatenate
4) Controllate sempre: la consistenza dei verbi con il soggetto
uso della ‘s’ per la terza persona singolare
le corrette parole singolari o plurali
l’uso corretto dei verbi irregolari (potete trovare utili guide nel Web)
5) Giusta posizione dell’aggettivo (prima del sostantivo)
6) Usate un vocabolario, chiedete consigli
7) Non fidatevi troppo dei traduttori automatici nel Web
SCRIVERE IN INGLESE
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Nel Web scrivete per il mondo e dovete essere tempestivi
Il testo va scritto bene e deve essere in accordo alla grafica e al design che sono parti integranti del messaggio sono molto importanti i titoli (microcontent)
la grafica viene letta come testo e può fornire più informazioni di una intera pagina di sole parole
L’80% dei lettori non legge ma scorre le pagine il tempo per decidere se rimanere sulla pagina o cambiare è inferiore a
30 secondi
la lettura su schermo è del 15% più lenta che sulla carta
Vige la “Legge della vicinanza”: tenere assieme soggetto, verbo e complemento oggetto senza separarli con inutili incisi
Usate il punto fermo il più possibile: punto e a capo spesso
Attenzione all’impostazione dei caratteri: corretto uso delle lettere accentate e dei simboli (accenti, virgolette)
Esistono interi glossari sul Web-writing
SCRIVERE PER IL WEB
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La divulgazione e la visibilità dell’ANA sono importanti
Le attività dei Gruppi sono eventi importanti per le nostre comunità e Voi siete spesso i riferimenti per la stampa locale siate sensibili ai giornali locali che hanno di solito un buona
diffusione (tirature dell’ordine di migliaia di copie rispetto alle centinaia del notiziario di Gruppo)
Generate “affidabilità” nei redattori dei giornali locali
Preparate dei comunicati sull’attività dei Vostri Gruppi; se sono buoni, formalmente corretti (e brevi!) ci sarà un’alta probabilità che il testo passi sui giornali così come lo avete preparato, senza distorsioni da eventuali interpretazioni
Seguite la diffusione di notizie sulle attività delle Vostre realtà e “pretendete” (con i dovuti modi) la giusta evidenza e ringraziate per la pubblicazione
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SCRIVERE PER L’ESTERNO
Coinvolgete altri soci (soprattutto i giovani) nello scrivere articoli e motivateli è gratificante vedere un proprio lavoro pubblicato con l’incarico indicate anche le dimensioni del testo (numero
di battute, righe), il tempo a disposizione e le modalità di trasmissione del testo
gestite bene queste richieste (effetti negativi nel non vedere pubblicato un proprio lavoro)
Se ci sono problemi di scrittura, fateVi inviare le notizie anche in modo sintetico, sistemate Voi l’articolo e fatelo approvare dall’autore c’è chi vuole scrivere, ma teme di fare brutta figura! per Voi sarà più faticoso, ma Vi garantirete una fonte di
informazione non temete di chiedere aiuti e suggerimenti
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FAR SCRIVERE UN ARTICOLO
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RIVEDERE
PIANIFICARE REALIZZARE RIVEDERE PRODURRE
Leggete, leggete e rileggete ancora la bozza
verificate i contenuti anche dal punto di vista etico; non temete di eliminare parti del testo in caso di dubbio
controllate le informazioni critiche (quelle molto note come date, nomi, luoghi, …) e verificate le notizie che si prestano a qualche dubbio
refusi ed errori di forma sono sempre in agguato…
verificate sempre l’aspetto formale del Vostro testo
Affidate a un vostro correttore di bozze la lettura del testo per cercare errori di battitura e le eventuali altre sviste
Se opportuno, fate passare la bozza del documento al vaglio del vostro Responsabile affinché verifichi e approvi i contenuti: il capo è sempre il capo…
In “Veci e Bocia” rileggiamo e rivediamo tutti i testi
PRIMA DI STAMPARE O DI INVIARE UN TESTO
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PRODURRE
PIANIFICARE REALIZZARE RIVEDERE PRODURRE
Il testo finale è il prodotto del Vostro lavoro che deve essere sempre della miglior qualità possibile. Pensate a:
resistenza nel tempo del prodotto cartaceo durata dei papiri egiziani vs durata delle moderne fotocopie
metodi di diffusione elettronico (allegato a Email) o hard copy (lettere, fascicoli, volumi)
metodi di riproduzione fotocopie, stampa bianco / nero o colori / quadricromia
qualità delle copie (inchiostri, laser, …)
tipo di carta: normale (solitamente la grammatura è 80 grammi per metro quadro), riciclata o patinata
idoneo formato delle stampe (A3, A4, fronte/retro, pinzatura, presenza di inserti, …)
buona fascicolazione (raccoglitori, indici, separatori)
attenzione ai giusti colori (vedi specifiche per logo dell’ANA)
Poi inviate il testo e verificate la corretta ricezione
IL RILASCIO (STAMPA) DEL TESTO
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Regola generale: non spezzare mai i testi con illustrazioni
Potete spezzare un testo con un rimando chiaro alla continuazione in un’altra pagina
Impostate le pagine su due o tre colonne: saranno più leggibili
avranno un aspetto più leggero (meno effetto… “mattone”)
sarà più facile inserire foto o illustrazioni
Le didascalie delle foto non dovrebbero superare la lunghezza di una riga
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IMPAGINARE IL GIORNALE
È la presentazione di tutto il giornale e del vostro lavoro
Evitate “buchi” nell’impaginazione
La testata dovrà contenere, oltre al nome del Gruppo, anche l’indicazione della Sezione
è sottointesa la presenza del logo dell’ANA!
Indicate: data, se stampato in proprio, indirizzo, riferimenti della tipografia
Indice e “colophon” (indicazioni di legge, composizione dei comitati di gestione del giornale, elenco dei redattori, ecc.)
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LA PRIMA PAGINA
Può essere utile impostare il “timone” del giornale per vedere come sarà l’impaginazione
il n.1 è in fondo a destra perché così si rispetta l’aspetto delle pagine aperte, con la copertina e l’ultima pagina vicine, proprio come verranno prodotte dalla stampa
2 3 4 5 6 7 8 1
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LA COMPOSIZIONE DEL GIORNALE
Per “Veci e Bocia” utilizzo un elenco di articoli suddiviso per rubriche, con l’indicazione dell’invio per l’impaginazione
Facciamo un esperimento con una animazione (compare solo per pochi secondi l’elenco di alcune città italiane)
GENOVA
MILANO
TRENTO
ROMA
FIRENZE
AOSTA
BOLZANO
TORINO
PADOVA
NAPOLI
PERUGIA
BOLOGNA
ANCONA
L’AQUILA POTENZA
REGGIO CALABRIA
PALERMO
VENEZIA FORLÌ
TRIESTE
CAGLIARI
CAMPOBASSO
BARI
IL RILIEVO NELL’IMPAGINAZIONE (1)
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Ora dite il primo nome di città che avete letto:
Aosta?
L’angolo in alto a destra di una pagina è quello di maggior rilievo, dove cade subito lo sguardo del lettore nella ricerca di riferimenti (pensate a come Voi leggete un giornale) è il punto in cui si mettono i testi di maggior importanza o
autorità e dove la pubblicità è più costosa (l’inverso vale per i popoli che scrivono da destra a sinistra)
IL RILIEVO NELL’IMPAGINAZIONE (2)
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Pagina dispari Pagina pari
Abbiate cura nel far avere al lettore una buona copia del
giornale (eliminate le copie con imperfezioni)
Inviate copie a: sindaci, Pro Loco, biblioteche, associazioni
locali, parrocchie, altri Gruppi, Sezione, CDS, Webmaster,
“Veci e Bocia”, Redazione “L’Alpino”, Centro Studi ANA, …
Spedite il file elettronico del giornale in formato .pdf leggero
Tenete aggiornati gli indirizzari di Soci e destinatari
Distribuzione del giornale: manuale (con la buona volontà di qualche socio)
spedizione postale piegare in formato 1/3 di A4 e chiuderlo con materiale non metallico
verificare l’applicabilità di tariffe agevolate
si può spedire a tariffa ordinaria (ridotta per la stessa città)
considerare i possibili ritardi nel recapito…
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CONFEZIONAMENTO E SPEDIZIONE
È nostro compito costruire e mantenere sensibilità verso l’informazione attiva: quella che realizziamo noi con le nostre attività
dobbiamo “far ben sapere” le cose che facciamo
passiva: quella prodotta da altri e che serve a noi
andiamo a cercare le informazioni che ci servono
Considerate che l’informazione è oggi fatta dalla carta stampata e da Internet e che: la carta stampata dura nel tempo più di una pagina Web
carta stampata e pagine Web possono viaggiare per molto tempo e andare molto lontano
Date valore all’informazione ogni articolo è un’opportunità che potrebbe non ripetersi e che deve
essere ben utilizzata
Credeteci: se non ci crediamo noi… 57
GESTIRE L’INFORMAZIONE (1)
Costruite canali informativi affidabili e paralleli non è accettabile, per chi si occupa di informazione, avere un
computer sempre KO in tempo di Email e Internet
Tenete aggiornati i riferimenti dei giornali locali nominativi, recapiti telefonici ed Email, scadenze di redazione…
Pretendete che le informazioni vi vengano fornite: bene, in modo formalmente corretto e in tempo utile
in modo chiaro e utilizzabile (formati degli allegati Email), no a copie o fax illeggibili
Pretendete che nel pianificare le attività si tenga conto della fase divulgativa come diffondere l’informazione, chi scriverà, chi farà le fotografie,
comunicato e conferenza stampa, quali giornali esterni e Social Media attivare…
Diffondete e fate leggere la stampa alpina, richiamatene la lettura all’interno dei Gruppi
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GESTIRE L’INFORMAZIONE (2)
Per la stampa si applicano le leggi 47/1948 e 69/1963 pubblicate sempre le correzioni chieste dai lettori. Articolo 8:
«è obbligatoria la pubblicazione di dichiarazioni o rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità»
Leggi e carte deontologiche su Ordine Giornalisti di Milano: http://www.odg.mi.it/leggi-e-carte-deontologiche
La riservatezza è tutelata dalla legge 196 del 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” fate attenzione alla pubblicazione di informazioni personali e
sensibili (chiedere autorizzazioni degli autori / intervistati)
privacy: fate attenzione alla pubblicazione di informazioni su salute, credo religioso, indirizzi politici e alle notizie su minori
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LE LEGGI SULLA STAMPA E SULLA PRIVACY
La legge n. 633 del 22 aprile 1941: “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” la proprietà intellettuale spetta all’autore; se l’opera è
realizzata nell’adempimento di un contratto di lavoro … il diritto compete al datore di lavoro (l’editore). La durata del diritto è di venti anni
limite ammesso dalle leggi sul copyright: si possono riprodurre al massimo 10 righe di testo citando la fonte
citando la fonte si possono usare testi da “L’Alpino” e “VeB”
chiedete sempre l’autorizzazione all’editore per pubblicare testi ripresi da altra stampa o da Internet
non usate cartoline illustrate come fotografie: sono di solito protette da diritti d’autore
può capitare che Vi vengano fatti avere testi che sono stati inviati a più giornali; in caso di dubbio verificate con l’autore
attenzione all’uso di alcuni tipi di font protetti da copyright
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IL DIRITTO D’AUTORE
L’informazione di ritorno è preziosa perché è stato speso un alto costo per produrla
La critica è sempre costruttiva. È molto importante sollecitare, curare e gestire le informazioni di ritorno dai lettori per: correggere eventuali difetti e problemi
orientare le scelte future
Fate tesoro dell’esperienza acquisita: analizzate il mondo dell’informazione intorno a Voi
analizzate i metodi di lavoro utilizzati da altri e trovate quello più adatto a Voi
Ciò vale anche per oggi: cosa pensate di questo incontro?
siamo riusciti a trasmettere conoscenze e un poco della nostra esperienza?
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LA LEZIONE APPRESA
Per imparare a scrivere testi brevi suggerisco di leggere
autori come Indro Montanelli (“Le stanze”) e Massimo
Gramellini (rubrica “Buongiorno” su “La Stampa”)
Leggete molto e di buoni autori; analizzate i testi che
leggete
Consultate un testo di grammatica italiana
un vocabolario della lingua italiana
un vocabolario della lingua inglese
Il libro di Beppe Severgnini “Italiano – Lezioni semiserie”
Internet (Wikipedia) e siti dedicati allo scrivere, ad esempio
www.mestierediscrivere.com (trovate dei quaderni in formato pdf)
Consultate alcune utili dispense “Come si scrive per il Sole 24 ore”: http://www.odg.mi.it/node/292
… e con qualche integrazione nel sito www.milano.ana.it
UTILI RIFERIMENTI
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A) La lingua italiana
B) Il burocratese (Italo Calvino)
C) Un esempio di bel testo
ALLEGATI
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La lingua italiana: è una o sono tante?
Un’analisi delle varie forme della lingua italiana è stata proposta da Gaetano Berruto; ai livelli più bassi ci sono l’italiano gergale e l’italiano informale trascurato, ai livelli più alti ci sono l’italiano formale aulico e l’italiano tecnico-scientifico
Il centro del sistema viene invece individuato nell’italiano standard letterario e nell’italiano regionale colto medio
C’è poi l’italiano formale o burocratico, varietà complessa e ritenuta di particolare prestigio che di solito si esprime in forma scritta. Una buona percentuale di quanto viene scritto in Italia si serve proprio di questo tipo di lingua L’italiano formale è (purtroppo) il linguaggio nel quale vengono scritte le
nostre leggi!
Per molti riuscire a scrivere in italiano formale è un traguardo da raggiungere…
ALLEGATO A-1
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La lingua italiana
Da un’indagine Censis del 2000 (non recente, ma significativa)
Il 34,6% della popolazione italiana può definirsi caratterizzato da analfabetismo funzionale, con una “competenza alfabetica molto modesta, al limite dell’analfabetismo” per quanto riguarda le “capacità e abilità necessarie per leggere testi in prosa quali: articoli di giornale, annunci, lettere, racconti ecc.”
Il 30,9% si trova nella fascia immediatamente superiore. Possiede cioè “un limitato patrimonio di conoscenze di base”
Il 26,5% possiede un patrimonio di conoscenze di base definito sufficiente
Solo l’8% della popolazione rientra nel livello definibile come avanzato
ALLEGATO A-2
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Il burocratese Italo Calvino lo definiva l’antilingua, nella quale i significati sono
costantemente allontanati, relegati in fondo a una prospettiva di vocaboli che di per se stessi non vogliono dire alcunché o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente
In un gustoso articolo pubblicato su “Il Giorno” del 3 febbraio 1965, forniva questo esempio:
«Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quello che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la caldaia e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata”.»
ALLEGATO B-1
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Il burocratese Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele
trascrizione:
«Il sottoscritto, essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante.»
Secondo Italo Calvino, dove trionfa l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire “ho fatto” ma deve dire “ho effettuato” - «la lingua viene uccisa»
ALLEGATO B-2
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L’antilingua
È anche l’uso inutile di frasi complesse
Il contenuto informativo nei due testi che seguono è lo stesso.
In un caso viene espresso con un’unica frase, nell’altro con una
sequenza di due frasi molto più comprensibili e, nel complesso,
più brevi
Con frase unica: «Visto che la rimozione degli oggetti
ingombranti non è stata completata, e in considerazione delle
necessità igieniche dell’area, si stabilisce che venga eseguito
un nuovo intervento d’urgenza.»
Con frasi spezzate: «Gli oggetti ingombranti non sono stati tutti
rimossi e l’area deve essere ripulita per motivi igienici.
Ordiniamo perciò un nuovo intervento d’urgenza.»
ALLEGATO B-3
Quel che è Stato di Massimo Gramellini da “La Stampa” del 23 settembre 2008
«Nauseato dal surreale omaggio di Roma ai soldati papalini di Porta Pia, ieri pomeriggio sono
uscito a fare due passi e in una piazza di Torino ho incontrato lo Stato. Almeno, credo fosse lui:
ormai sono anni che non si fa troppo vedere in giro. Sullo sfondo dei palazzi barocchi si
stagliavano centinaia di alpini di ritorno dall’Afghanistan. Un sottosegretario parlava al
microfono senza sbrodolarsi eccessivamente in retorica. Dietro le transenne i parenti dei soldati
osservavano la scena mescolati agli alpini anziani. È partito l’inno di Mameli e non è che lo
cantassero tutti a squarciagola come calciatori: lo mormoravano, per non sporcare la
compostezza del quadro. Poi i ragazzi in divisa hanno reso omaggio a una bandiera, gli alpini
anziani si sono portati la mano alla fronte, un genitore dietro le transenne ha gridato: «Viva
l’Italia» e nessuno lo ha trovato strano né comico.
Sembrava di essere precipitati dentro una pagina di De Amicis o sul set di una fiction
risorgimentale, ma l’atmosfera era troppo sincera per assomigliare alla tv. Anche uno come me,
che militarista non è mai stato e certo non potrebbe cominciare a esserlo ora con un principio di
pancetta, ha percepito per un attimo la presenza di una comunità. Bella o brutta, non so. Ma era
la sua. La nostra. Persino in un Paese che non è una nazione, dove il cittadino non ha senso dello
Stato e semmai è lo Stato che gli fa senso, può ancora succedere di inciampare in avventure
come questa, che ti fanno tornare a casa con la sensazione di essere un po’ meno solo.»
265 parole, 1546 caratteri
ALLEGATO C - UN BEL TESTO
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Vi abbiamo illustrato alcuni semplici concetti e
suggerimenti di tecniche di comunicazione.
Forse li conoscevate già o forse Vi sembrano troppo
lontani dalla nostra vita associativa.
Dobbiamo fare tesoro di queste cognizioni perché, per
migliorare l’ANA, dobbiamo migliorare il nostro lavoro e
il miglioramento passa tramite la conoscenza di
informazioni come queste.
Tutti Voi fate un lavoro importante ed è giusto che di ciò
venga data evidenza nei momenti importanti della vita
associativa.
70
RIEPILOGO
Con questi incontri stiamo costruendo l’ANA di domani!
GRAZIE PER L’ATTENZIONE DEDICATA
La Sezione ANA di Milano
La Redazione di “Veci e Bocia”
www.milano.ana.it; [email protected]; [email protected]
71
COMMIATO