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INCONTRO ALLA VITA - aracneeditrice.it · (Antichi Sumeri) 9 Indice ... 119 I Convegni del Consult...

Date post: 17-Feb-2019
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INCONTRO ALLA VITA FORMAZIONE E RICERCA
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INCONTRO ALLA VITA

FORMAZIONE E RICERCA

Direttore

Ermanno D’OFondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu”

INCONTRO ALLA VITA

FORMAZIONE E RICERCA

La collana “Incontro alla Vita” costituisce una delle iniziative che laFondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu” ONLUS haindividuato come strumenti di sensibilizzazione, formazione e pro-mozione umana per il perseguimento dei propri scopi. La FondazioneInternazionale “Il Giardino delle Rose Blu” ONLUS è stata fortemen-te voluta da don Ermanno D’Onofrio quale efficace evoluzione eprestigioso coronamento dell’esperienza finora vissuta in favore dinumerose forme di povertà sia in Italia che all’estero.

La Fondazione è nata a Frosinone il giugno e vuole con-solidare le più recenti tra le iniziative già realizzate da don Ermanno(la Casa d’Accoglienza “L’Arcobaleno” di Arnara (FR) per minori incondizioni di disagio; il Consultorio Diocesano “Anatolé” di Frosinoneper l’assistenza e il supporto alle famiglie in difficoltà; l’Associazione“Il Giardino delle Rose Blu” per l’assistenza, la prossimità e la condi-visione nei confronti di malati gravi in età pediatrica) e promuovereun costruttivo impegno sociale a vantaggio di numerose situazioni didisagio esistenti.

La Fondazione ha adottato quali linee–guida della propria azionei valori cristiani nella loro accezione più ampia, riconoscendo nell’a-more incondizionato per il prossimo, e nella donazione di se stessi acoloro che ne hanno bisogno, la sua ragion d’essere e lo strumentopiù efficace per realizzarla.

La collana si articola in tre sezioni:

— “Formazione e ricerca”: testi di formazione, ricerca e didatticain materia di psicologia, pedagogia, scienza dell’educazione,servizi sociali;

— “Esperienze e testimonianze”: raccolte di racconti, narrazioni diesperienze legate alle varie attività di elezione della Fondazione;

— “Realtà e fantasia”: storie, racconti, romanzi, saggi di autori chela Fondazione intende sostenere nella promozione delle loroopere letterarie.

Corso della Repubblica – FrosinoneTel./Fax . – [email protected]

Identità di genere:quali ferite, quale ascolto

Atti del Convegno Annuale dicembre

Promosso dal Consultorio Familiare Anatolè ONLUS

a cura diErmanno D’Onofrio

Aurelio Cesaritti

Prefazione diRoberto Marchesini

Presentazione diErmanno D’Onofrio

Contributi diAlessandro Bertirotti

Aurelio CesarittiErmanno D’Onofrio

Luca Di TolveDon Roberto Roveran

Alessandra Testani

Copyright © MMXVAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, Ariccia (RM)

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: giugno

“A tutti coloro che con coraggio e forza intraprendono un cammino

per prendersi cura e guarire le dolorose e antiche ferite presenti

nella loro vita”

“Ogni paura evitata diventa panico, affrontata diventa coraggio”

(Antichi Sumeri)

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Indice

11 Prefazione

13 Presentazione

PARTE I 17 Introduzione al Convegno 19 Capitolo I Il genere: una questione culturale o biologica? di Alessandro Bertirotti 31 Capitolo II Identità di genere: quali ferite, quale ascolto di Ermanno D’Onofrio 47 Capitolo III Scendere nella notte senza perdersi: un approccio pastorale li-

berante di Roberto Roveran 57 Capitolo IV Luca era gay: il cambiamento è possibile

di Luca Di Tolve

10 Indice

PARTE II

73 Introduzione alle storie 79 Storia di Andrea La coscienza di rapporti sbagliati e la volontà di superarli 87 Storia di Simone

Dio può trasformare la vita e renderla un capolavoro 93 Storia di Paolo La mancanza della presenza di un padre 99 Storia di Diego Ormai lontano dai tanti “lui”, finalmente l’incontro con lei 107 Storia di Matteo Lo proteggerò perché provo tenerezza per il bambino di dieci

anni che fui 117 Appendice 119 I Convegni del Consultorio Familiare Anatolè ONLUS 121 Bibliografia

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Prefazione

C'è una cosa che balza subito agli occhi leggendo gli atti del con-vegno «Identità di genere: quali ferite, quale ascolto»: l'enorme deli-catezza e attenzione nei confronti delle persone che soffrono a causa di una omosessualità indesiderata. Eppure – non c'è dubbio – sui me-dia i relatori e l'intero convegno verrebbero etichettati come «omofo-bi», e «nazisti», tanto per rincarare la dose.

E' quanto accade, ad esempio, alle Sentinelle in piedi: persone che si radunano per vegliare in silenzio, in piedi, ordinatamente, sempli-cemente leggendo un libro per protestare contro la prossima ventura legge contro l'omofobia. Vengono derisi, insultati, sputati e picchiati (davanti alle forze dell'ordine, che si guardano bene dall'intervenire) perché «omofobi» (e, ovviamente, «nazisti»).

E' proprio quanto sta accadendo proprio in questi giorni con gli organizzatori di un convegno sulla famiglia, a Milano. Un convegno, lo ripeto, sulla famiglia, non sull'omosessualità. Eppure anche loro so-no «omofobi» (e «nazisti»): il convegno – secondo i guardiani della libertà e della democrazia – andrebbe proibito, chi lo ha patrocinato dovrebbe evitare di «sporcare» il proprio logo appoggiando tali inizia-tive.

Ovviamente, coloro che minacciano, picchiano, sputano, insulta-no; quelli che vorrebbero privare altre persone della libertà di pensie-ro, di parola, di manifestazione (tutte libertà che dovrebbero essere tu-telate dalla nostra costituzione, «la più bella del mondo»), ovviamente sono democratici, tolleranti, accoglienti.

Questi sono i tempi in cui viviamo. Tempi in cui «chiamano bene il male e male il bene, cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro» (Is 5, 20) nei quali l'au-

12 Prefazione

tore biblico promette un sacco di guai. Tempi nei quali la ragione ha lasciato il posto all'ideologia, il delirio ha preso il posto della realtà.

In queste pagine, tuttavia, almeno per chi la cerca, c'è una solu-zione. No, non è nel tono pacato e amorevole, nel ragionare lucido e fermo, nella passione e amorevolezza degli interventi dei relatori. La soluzione è nella testimonianza di Luca Di Tolve. Un racconto, una semplice storia personale. Niente di scientifico, statistico, «peer re-viewed». Un piccolo granello di sabbia, se volete, che però è in grado di bloccare il meccanismo. Perché, come disse Evagrio Pontico, mo-naco del quarto secolo, «Ad una teoria si può rispondere con un'altra teoria; ma chi può confutare una vita?».

Roberto Marchesini1

1Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, lavora come consulente, formatore e terapeuta. È collaboratore de Il Timone, per il quale ha tenuto un corso sull'Identità di genere nell'ambito della Scuola di Apologetica. Ha collaborato al fascicolo "ABC per capire l'omosessualità" (San Paolo 2005), curato il testo "psicologia e cattolicesimo" (D'Ettoris 2009) e pubblicato i volumi "Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici)" (Fede & Cultura 2007) e "L'identità di genere" (I quaderni del Timone 2007). Ha pubblicato articoli su Cristianità, Il Domenicale, Il Settimanale di Padre Pio, Studi Cattolici, Famiglia Oggi. E’ membro del NARTH-Italia e dell’equipe multidisciplinare "Obiettivo Chaire".

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Presentazione

Già dal suo primo anno di vita, nel 2006, il Consultorio Anatolè O.N.L.U.S. si è fatto promotore di una importante esperienza come quella del Convegno Annuale. Molteplici ed interessanti i temi trattati, che hanno visto prestigiosi relatori alternarsi nella bella sala convegni gentilmente offerta dalle Terme di Pompeo a Ferentino, in provincia di Frosinone. Il Convegno è sempre stato aperto a tutti coloro che, per interesse o professione, vogliono approfondire le tematiche proposte e prevede anche la partecipazione degli allievi che, all’interno del CI-SPeF, partecipano ad uno dei percorsi formativi offerti, quali la Scuola Triennale per Consulenti Familiari oppure il corso annuale di forma-zione alla Clownterapia, e ancora quello annuale di perfezionamento per operatori e responsabili di strutture residenziali e comunità.

Il presente lavoro rappresenta un ulteriore passo in avanti compiu-to dall’Equipe del Consultorio Familiare Anatolè O.N.L.U.S. che, in sinergia con l’Equipe formativa del CISPeF e la supervisione del Co-mitato Scientifico, hanno voluto produrre gli Atti del Convegno 2013 sperando, in questo modo, di inaugurare una preziosa e prestigiosa tradizione che potrà aiutarci a divulgare i contributi offerti durante il tradizionale Convegno Annuale.

La tematica proposta è certamente espressione di attualità e co-raggio, e vuole delicatamente inserirsi in un dibattito molto attuale of-frendo una posizione sulla questione che vuole mettere al centro il be-nessere e la serenità della persona, offrendo ad essa una possibilità di aiuto qualora la sua tendenza omosessuale fosse indesiderata e causa di disagio e sofferenza.

Il lavoro si presenta complesso e completo ed offre uno sguardo pluridisciplinare sulla tematica che, grazie al professionale e compe-tente contributo dei quattro relatori, assume una dimensione antropo-logica, psicologica, spirituale ed esperienziale. Dimensioni che hanno

Presentazione

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la funzione di rappresentare la Persona in tutta la sua interezza e com-plessità e, al tempo stesso, la sua diversità, unicità ed irripetibilità ri-spetto agli altri individui. Il contributo è reso più ricco ed efficace dal-la seconda parte che contiene alcune storie di vita raccolte grazie al contributo di clienti che ho avuto la gioia e l’onore di seguire in una relazione di aiuto, certamente difficile e, a volte dolorosa, ma anche piena di gioie e soddisfazioni.

Infatti, come terapeuta, è fonte di grande serenità toccare con ma-no la possibilità concreta, che i miei clienti mi hanno insegnato, di ri-prendersi in mano la propria vita per prendersi cura delle ferite vissute e attuare cambiamenti funzionali ed efficaci per restituire serenità alla loro quotidianità.

Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del presente lavoro, si augura ai lettori una buona lettura, auspicando che le informazioni ed i contenuti presentati ed offerti siano fonte di crescita intellettuale ed arricchimento professionale per coloro che avranno tra le mani questo lavoro e possano utilizzarlo come una traccia per percorrere questo sentiero di aiuto alla Persona che, pur se complesso e difficile, può donare serenità, tranquillità e benessere di vita a chi lo accolga e accetti di percorrerlo con impegno e tenacia.

Ermanno D’Onofrio

Presidente del Consultorio Familiare Anatolè onlus

Parte I

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Introduzione al Convegno

di Alessandra Testani2

La tematica scelta per questa settima edizione del nostro Conve-gno Annuale, sarà affrontata dai nostri relatori che, in questa fase di apertura dei lavori ho il piacere e l’onore di presentarvi: Alessandro Bertirotti, antropologo; Roberto Roveran, sacerdote e psicologo; Er-manno D’Onofrio, sacerdote, consulente familiare e psicoterapeuta ed infine Luca di Tolve che ci porta una sua personale testimonianza sull’argomento rappresentando la punta di diamante di questo nostro contributo che, avendo come fondamenta le basi teoriche e di studio che ascolteremo, si erge forte ed incontestabile grazie a quella che è una delle numerose storie realmente vissute su un argomento così tan-to dibattuto.

Vi introduco un po’ l'argomento, partendo proprio dal titolo che abbiamo scelto: “Identità di genere: quali ferite, quale ascolto” che potrebbe suscitare qualche perplessità in qualcuno, ma non vuole esse-re un titolo provocatorio, né tanto meno vuole introdurre un'indagine schematica di questa problematica; piuttosto volevamo sottolineare l'intenzionalità di un confronto su delle problematiche che le persone si trovano a dover affrontare nel loro percorso di vita per il raggiun-gimento del proprio benessere.

Poter accogliere, ascoltare e accompagnare verso la consapevo-lezza di ciò che possono e vogliono essere, chi di voi è consulente fa- 2 Alessandra Testani è Tecnico dei Servizi Sociali e Consulente Coniugale e Familiare. Dal 2003 collabora con Don Ermanno D’Onofrio, come volontaria, nelle varie attività portate avanti nei confronti di persone bisognose. Docente, Formatore e Conduttore di Gruppi Esperienziali presso la Scuola per Consulenti Familiari del CISPeF, attualmente ricopre l’incarico di Direttore del Consultorio Familiare Anatolè ONLUS di Frosinone.

Introduzione

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miliare sa di che cosa stiamo parlando, soprattutto nel rispetto incon-dizionato della propria libertà e questi, permettetemi di sottolinearlo, sono anche i principi ispiratori del nostro Consultorio Familiare Ana-tolè O.N.L.U.S. che vuole mettere al centro la Persona con la sua au-tonomia e le sue scelte libere.

L’immagine scelta per rappresentare questo convegno sono due mongolfiere, e rappresentano proprio l'emblema vivente del fatto che il tema dell’orientamento sessuale non deve essere soffocato, né sot-taciuto. Si tratta di un parametro individuale con il quale dobbiamo convivere e confrontarci senza vergogna e senza vanità, senza impos-sibili intermediari, ma direttamente e senza scorciatoie. La conoscenza è sia un simbolo sia uno strumento di libertà, e le due mongolfiere si sollevano da terra togliendo la zavorra oppure mettendola, se ci si vuole fermare.

Non è un simbolo ingombrante, ma diventa un elemento essenzia-le e prezioso che permette di volare o, appunto, di fermarsi. Le mon-golfiere si alzano in volo senza lasciarsi imbrigliare da lacci e lacciuoli che servono soltanto a tenerle legate al suolo. Nel volo simbolico che noi abbiamo voluto mettere in questa immagine della conoscenza, si possono osservare orizzonti più ampi e nuove strade per la promozio-ne umana e per la felicità. Questo è il senso che abbiamo dato alla scelta di queste mongolfiere, proprio nel rispetto delle persone, accet-tando incondizionatamente la loro volontà di poter volare o di sceglie-re se rimanere a terra, nel rispetto più totale di ogni scelta che la per-sona si appresta a fare.

Spesso, però, tante situazioni e/o condizioni sono causa di soffe-renza nella propria vita e, nel pieno rispetto della persona, qualora essa viva con sofferenza ed in modo indesiderato un orientamento omoses-suale, si può offrire ad essa la possibilità di essere accompagnata ad un approfondimento per poi scegliere in piena libertà.

Riparare allora viene ad essere inteso come la possibilità di prendersi cura, attraverso un ascolto professionale, empatico ed attivo, di alcune ferite possibili che, verificatesi nella storia di un individuo, generano oggi sofferenza e disagio. Alessandra Testani

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Capitolo I

Il genere: una questione culturale o biologica?

di Alessandro Bertirotti3

“Nessun atto Dio fece senza un senso, nessun cuore creò senza una via, ogni nostra illazione è prematura e i nostri pregiudizi biasimevoli”

(Emily Dickinson,1870).

Questa poesia è il punto di partenza teorico e tragico di quello che vi racconterò oggi, tenendo presente che per oltre vent’anni questa donna è stata considerata al limite della normalità, ossia quella che oggi potremmo definire una border line.

Il prossimo 7 gennaio 2014, nel costituendo consultorio familiare di don Mario Amadi a Massa, terrò una comunicazione scientifica ad un gruppo di pazienti psichiatrici, borderline e psicotici, dedicata al nesso che potrebbe esistere fra una mente scissa e la fede. In effetti, si tratta di una relazione esistenziale, fra la mente e Dio, che accade tan-to all’interno di una mente che consideriamo sana quanto in una mente che consideriamo malata. Lo stato della mente non va a modificare la relazione esistente con Dio, sebbene possa andare a caratterizzarla in

3 Alessandro Bertirotti è nato nel 1964, si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È Vice-Segretario Generale dell’Organizzazione Internazionale della Carta dell’Educazione UNEDUCH, e membro della Missione Diplomatica, per l’Italia, Città del Vaticano, Repubblica di San Marino e Malta, dell’UNEDUCH presso l’ONU e l’UE. È docente di Psicologia Generale presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova e Visiting Professor di Antropologia della mente presso la Scuola di specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. www.alessandrobertirotti.it

Capitolo I

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modo diverso. Vi faccio questo riferimento, perché, dal punto di vista antropolo-

gico, dobbiamo partire da un presupposto fondamentale, ossia dalla famosa preghiera sacerdotale che Cristo, al termine della propria vita terrena, rivolge al Padre, chiedendoGli che anche noi esseri umani e figli suoi si possa diventare come Lui con il Padre: una cosa sola.

In effetti, la nostra vita quotidiana non si trova mai in uno stato mentale di unità: noi siamo sempre due, cioè siamo sempre comple-mentari a qualcosa, sussidiari a qualcosa, oppure a qualcun altro. La nostra esistenza, dal punto di vista antropologico e anche psicologico è un’esistenza che vive nel doppio, nella luce che prevede e preannun-cia l’ombra, nell’andare avanti che significa poter tornare indietro; nel dirigersi a destra che vuol dire non scegliere, al momento, di svoltare verso sinistra; scegliendo di optare per una statura alta oppure un’interiorità profonda, proprio perché in latino il termine altus signi-fica entrambe le cose.

È proprio questo termine che ci fa comprendere quanto la nostra volontà, benché possa essere veicolata fortemente da condizioni ester-ne che non dipendono dalle nostre scelte, determinerà, in base alla di-rezione che prenderemo, se procedere verso l’alto oppure verso il bas-so, rispettivamente verso un aumento di statura oppure un aumento di profondità.

Ecco che emerge chiaramente, come prodotto della nostra mente, il fondamentale concetto cristiano del libero arbitrio. Quando ascendo a Dio sono alto, così come lo rimango quando scendo agli inferi, ad inferas: cambio solo direzione. Si tratta di un concetto importante, perché permette, il termine altus, di concepire lo stato della nostra mente sempre nelle condizioni di cambiare direzione, per guardare le cose del mondo in modo diverso, secondo prospettive che solo appa-rentemente sono lontane da loro, mentre nella vita quotidiana si pre-sentano fortemente interconnesse.

Il concetto di cambiamento è fondamentale nella vita degli esseri umani, e vedremo brevemente quanta forza assume rispetto alla que-stione che trattiamo oggi qui, ossia il problema dell’identità sessuale. Vedremo come questa dimensione faccia parte di un processo senza fine di creazione dell’individuo, mentre solo qualche ingenuo può cre-dere che l’identità sia qualche cosa di fisso, definito, immutabile ed impossibile da cambiare. Con questo, ovviamente, non si vuole dire che possano essere stravolti completamente alcuni parametri bio-


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