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INDICE - comune.russi.ra.it · A Russi e a Lugo “Buonanotte Mamma” 08/03/12 Qui 9...

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INDICE I sandamianesi... 02/03/12 Il Piccolo Faenza 2 Barriera verde, anzi, rosso mattone 02/03/12 Il Piccolo Faenza 3 Al cinema Jolly 02/03/12 Il Piccolo Faenza 4 Lom a merz 02/03/12 Il Piccolo Faenza 5 Non solo mimose! 02/03/12 Il Piccolo Faenza 6 Danza 02/03/12 Il Piccolo Faenza 7 Hashish a chili 02/03/12 Il Piccolo Faenza 8 A Russi e a Lugo “Buonanotte Mamma” 08/03/12 Qui 9 Costituiamoci/Sindaco, vivrebbe vicino a una centrale a biomasse? 09/03/12 Il Piccolo Faenza 10 Amici del Rosso di Russi 09/03/12 Il Piccolo Faenza 13 Ma alcuni plaudono la sovrintendenza 09/03/12 Il Piccolo Faenza 14 Importante avere l'aiuto dei cittadini 09/03/12 Il Piccolo Faenza 15 Teatro ragazzi 09/03/12 Il Piccolo Faenza 16 Buonanotte mamma 09/03/12 Il Piccolo Faenza 17 Un mondo di immagini 09/03/12 Il Piccolo Faenza 18 Al cinema Jolly 09/03/12 Il Piccolo Faenza 19 Settimanale: Una discarica per l’eternit? La città 10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 20 Settimanale: Vorremmo soltanto confrontarci e chiarire 10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 22 L’AGENDA DELLA SETTIMANA 10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 23 Terreni, i piccoli pagheranno di più 10/03/12 Il Sole 24 Ore 24 Buon segnale ora ai Comuni serve ossigeno 10/03/12 Il Sole 24 Ore 26 Cv beffata sui contributi 10/03/12 Il Sole 24 Ore 27 Per il taglio dell'Irap sconti regionali dal 2013 10/03/12 Il Sole 24 Ore 28 tariffa rifiuti senza Iva 10/03/12 Il Sole 24 Ore 29 Patto di stabilità da certificare entro il 31 marzo 10/03/12 Il Sole 24 Ore 30 Pubblici, niente opzione per restare in ufficio 10/03/12 Il Sole 24 Ore 31 Addio ai certificati con lungaggini ma senza imposta 10/03/12 Il Sole 24 Ore 32 Comunità montane, no alla mobilità 10/03/12 Il Sole 24 Ore 33 La regione non può dire no alle scorie 10/03/12 Il Sole 24 Ore 34 Sui verbali delle multe arriva il codice Iban 10/03/12 Italia Oggi 35 Pensioni pa, un anno sabbativo per la permanenza in servizio 10/03/12 Italia Oggi 36 E' ancora presto per ridurre l'Irap 10/03/12 Italia Oggi 37 Pagina 1 di 38
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INDICE

I sandamianesi...02/03/12 Il Piccolo Faenza 2

Barriera verde, anzi, rosso mattone02/03/12 Il Piccolo Faenza 3

Al cinema Jolly02/03/12 Il Piccolo Faenza 4

Lom a merz02/03/12 Il Piccolo Faenza 5

Non solo mimose!02/03/12 Il Piccolo Faenza 6

Danza02/03/12 Il Piccolo Faenza 7

Hashish a chili02/03/12 Il Piccolo Faenza 8

A Russi e a Lugo “Buonanotte Mamma”08/03/12 Qui 9

Costituiamoci/Sindaco, vivrebbe vicino a una centrale a biomasse?09/03/12 Il Piccolo Faenza 10

Amici del Rosso di Russi09/03/12 Il Piccolo Faenza 13

Ma alcuni plaudono la sovrintendenza09/03/12 Il Piccolo Faenza 14

Importante avere l'aiuto dei cittadini09/03/12 Il Piccolo Faenza 15

Teatro ragazzi09/03/12 Il Piccolo Faenza 16

Buonanotte mamma09/03/12 Il Piccolo Faenza 17

Un mondo di immagini09/03/12 Il Piccolo Faenza 18

Al cinema Jolly09/03/12 Il Piccolo Faenza 19

Settimanale: Una discarica per l’eternit? La città10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 20

Settimanale: Vorremmo soltanto confrontarci e chiarire10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 22

L’AGENDA DELLA SETTIMANA10/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 23

Terreni, i piccoli pagheranno di più10/03/12 Il Sole 24 Ore 24

Buon segnale ora ai Comuni serve ossigeno10/03/12 Il Sole 24 Ore 26

Cv beffata sui contributi10/03/12 Il Sole 24 Ore 27

Per il taglio dell'Irap sconti regionali dal 201310/03/12 Il Sole 24 Ore 28

tariffa rifiuti senza Iva10/03/12 Il Sole 24 Ore 29

Patto di stabilità da certificare entro il 31 marzo10/03/12 Il Sole 24 Ore 30

Pubblici, niente opzione per restare in ufficio10/03/12 Il Sole 24 Ore 31

Addio ai certificati con lungaggini ma senza imposta10/03/12 Il Sole 24 Ore 32

Comunità montane, no alla mobilità10/03/12 Il Sole 24 Ore 33

La regione non può dire no alle scorie10/03/12 Il Sole 24 Ore 34

Sui verbali delle multe arriva il codice Iban10/03/12 Italia Oggi 35

Pensioni pa, un anno sabbativo per la permanenza in servizio10/03/12 Italia Oggi 36

E' ancora presto per ridurre l'Irap10/03/12 Italia Oggi 37

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press unE ,, 02/03/2012

Siglato il gemellaggio d'amicizia fra ragazzi: Asti - Russi

, el tardo pomeriggio dello scorso 18 febbraio un gruppo di baldi giovani si

ricevuto subito una calda accoglienza da noi ragazzi del gruppo giovanissimi. Si tratta in realtà di un gruppo di ragazzi della parrocchia di San Damiano (sandamianesi), in provincia di Asti, con i quali abbiamo trascorso qualche giorno insieme. I • primi ra orti con la arrocchia pp p astigiana si sono instaurati durante l'Agorà dei giovani a Loreto, nel 2007, quando i russiani hanno ospitato nelle loro case alcuni dei giovani che vi parteciparono. Grazie alla volontà dei nostri educatori siamo riusciti a ritrovarci nuovamente,riproponendo una sorta di breve gemellaggio. I ragazzi che abbiamo ospitato nelle nostre case hanno dai 16 ai 19 anni e sono stati accompagnati dalle loroeductrici. Insieme abbiamo condiviso

so giornate fantastiche

all'insegna del divertimento e della socializzazione. Non sono mancati momenti di riflessione e di preghiera e l'animazione della messa la domenica mattina, celebrata dal viceparroco di San Damiano, don Mauro. Ci siamo salutati domenica sera con uno scambio reciproco di informazioni riguardo le attività che i rispettivi gruppi svolgono all'interno della parrocchia. E stato bello scoprire che in tante altre città d'Italia e probabilmente del mondo, ci siano gruppi di ragazzi come noi sempre attivi e disponibili alle esigenze della comunità. Questa esperienza di crescita ci ha dato l'opportunità di instaurare nuove amicizie, che certamente ci impegneremo a coltivare in futuro.

Gruppo giovanissimi, Russi

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• e presentato in Oratorio dove ha

Messia mai sentire

Gioele, prima un tempo! ospitandovi

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I sandamianes - È stata un'esperienza molto significativa,

vissuto. L'accoglienza da parte dei ragazzi a casa nostra fin dai primi minuti della

Silvia, Francesca - Il momento che sera quando siamo stati intrattenuti

bel clima tra noi astigiani e voi russiani, Vorremmo ricambiare al più presto

nella nostra parrocchia.

Mauro - Il ritorno a Russi è sempre una reciproca! Per la prima volta ho celebrato

per me un momento molto emozionante! e maturata un'amicizia che sta iniziando

nelle nuove generazioni dei giovani che possa continuare ancora per molti chilometro ci sentiamo uniti nella

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finora non avevo famiglie ci ha fatti permanenza tra voi.

con più piacere è la che hanno creato

ci conoscessimo già da esperienza

ricco di affetto e voi l'eucarestia ed è

a oggi è nata, dare i primi frutti

due realtà, mi anche se ci divide

nella preghiera.

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Bamem verde, ann, rosso mattone '

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Lungo la Molinaccio, dopo i lavori di Romagna Acque, la barriera verde è dimezzata. Le piante rimaste non riescono a fare ombra ai mattoni

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Barriera verde, anzi, rosso mattone

I sandamianesi ...

press LinE 02/03/2012

Lavori socialmente utili per chi sbaglia in strada

Barriera verde, anzi, rosso mattone ollecitato dalla capogruppo di maggioranza, Giovanna Facchini, a fine

\ gennaio il sindaco Retini ha annunciato una convenzione con il Tribunale per lavori socialmente utili da far eseguire a cittadini che subiscano

k sanzioni per infrazioni del codice della strada. In proposito, la Giunta ha verificato il testo della convenzione che riguarderà la possibilità di inserimento, annuale, al massimo di 5 persone 'condannate'. "Potrebbero essere adibite ha spiegato Retini - all'espletamento di lavoro tecnico manutentivo sul territorio. Per cui, direi che siamo al passo con la richiesta anche così come era stata fatta nell'interpellanza". Nella stessa seduta si è saputo che risalgono a ottobre i risultati delle ultime analisi di campioni provenienti dalla cava della laterizi Gattelli, a San Pancrazio, per verificare eventuali inquinamenti. Sollecitato dal consigliere Piergiorgio Bentini di Noi per Russi, l'assessore Calisti ha comunicato di avere dato copia dei risultati anche al presidente del Decentramento di S. Pancrazio. "Ci sono tutti i valori che hanno rilevato in questo periodo, e - ha detto l'assessore - risultano tutti inferiori ai limiti di legge. C'è un valore che per la prima volta è stato rilevato, quello del benzene che è stato riscontrato pari a 1,3. Valore che dovrebbe essere inferiore a 5, quindi risulta in regola". Nella stessa interpellanza Bentini

non subisca disturbo dalle piante. Barriera ben più efficace delle quattro piante che si vedono, sembrano essere i cumuli di pietre accatastate sul piazzale proprio a ridosso di alberi e arbusti. Preso atto dei dati sull'inquinamento, Bentini si è detto solo parzialmente soddisfatto, in merito al risultato inerente la barriera del verde. "Credo che negli anni ci sia stata molta trascuratezza, è una barriera che non è mai entrata nel pieno della sua funzione, quindi le piante non sono state curate, e non è stato valutato bene quale tipo di piante poteva dare il migliore risultato, quindi è stata una operazione come dire, trascurata, e da entrambe le parti, cioè sia da parte della proprietà che dalla parte del Comune, che doveva fare valere gli accordi che erano stati presi. Poi con i lavori di Hera, c'è stato un abbattimento, in più è stata realizzata una barriera per il cantiere che per oltre un anno, quasi due, ha impedito anche una corretta visibilità nell'incrocio".

g. d.

chiedeva conto delle piante collocate alla Gattelli lungo la provinciale Molinaccio. "Romagna Acque - ha precisato Calisti - voleva che si eliminassero tutte le piante. Contrario, invece il Comune di Russi, perché quella era una barriera destinata anche a bloccare le polveri che si fanno in azienda. Quindi, la ditta Gattelli ha concordato con l'Ufficio tecnico comunale di rafforzare quell'unica fila di piante rimaste lì, con altre più basse per creare uno schermo maggiore su tutto il fronte". Romagna Acque ha poi condiviso la nuova soluzione. Come si vede dalla foto, però, la fascia di terreno libero fra pista ciclabile e Laterizi Gattelli si è ampliata in modo che la condotta sotterranea

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Al Cinema Jolly La programmazione dì marzo, al Jolly

„ prevede una pellicola sola dalle ore 21. Domenica 4 è La volta di "The help". Domenica 11 sarà la volta di "Benvenuti al Nord".

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I sandaminesi...

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Pagina 17 Lavori sodaimeme per E=M:

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Bartiem verde, anzi, rosso mattone

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02/03/2012

Lom a merz All'azienda agricola Vincenzo Bettini, sabato 3 marzo, serata di Lom a merz a partire dalle 1.9,15, Luisa Calderoni introduce proprio sul tema delle tradizioni legate ai lumi, alle 20 esibizione della Banda musicale Città di Russi con dimostrazione delle fruste romagnole. Alle 20,45 accensione fuoco poi assaggi di bel e cot, piadina, ciambella e a.2nena. Intervengono le aziende Tenuta Uccellina coi vini, Randi Ezio & Elio con le loro piadine, Macelleria Fiorentini col bel e cot, La Delizia e il panificio Bandini.

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Non solo Mimose! L'8 marzo per ricordare, ma anche per promuovere 'impegno delle donne nella vita democratica e nelle istituzioni locali. L'Amministrazione comunale ha decis

o di premiare le donne che dal dopoguerra oggi . u hanno

oma ggio istituzionali

t

avuto incarichi istituzi

ggainonai hannole figure femminili

m st ra aot n che

e nel corso degli

spirito di servizio e passione perla propria città, dalla comunista e partigiana Lea Bendandi che, dopo La Liberazione, fu

membro della Giunta Popolare. Poi La democristiana Gemma Pezzi, prima donna a entrare in una Giunta d'

l C°llg comunale, fino all'attuale assessore a

Servizi so, alanuracoE mrrae[a Ri dseatPnda . I, nE Elena mezzo si ricordano,

lacchi n , Luisa Caldero ni, o

n assessori

Conti,

Maria

a aria Grazia Montanari, Monica Grilli ,

Morena Venturi e Maria Giovanna Fachini Ma l'8 marzo e anche occasione Per ascoltare la testimonianza e le riflessioni dì Alessandra Bagnara (presidente

dell'associazione Linea Rosa) e la mu sica • ruunsagainoa

E leonora cantante di origine si

, eonora Mazzotti. Questa presenta un proprio progetto musicale dal titolo I feet vv a woman: ovvero essere donne ai tempi dì inter -net". E accompagnata da Davide Lavia - tastiere e pianoforte; Francesco Passerinì - contrabbasso. L'incontro è presieduto dal sindaco, Sergio Retini e si tiene a teatro Comunale coltitolo "Donna e impegno nelle istituzioni". Sabato 3 marzo, alle ore 18, alla sala Maccabelli in piazza Farini e all'ex macello comunale, s'inaugura la mostra "visioni barbariche", dedicata alla creatività artistica contemporanea "al femminile".

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Bartiem verde, ann, rosso mattone'

I sandaminesi...

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Bartiem verde, anzi, rosso mattone

skwasemeiingbaimiatanaresui.-

Danza Rinviato a causa delle condizioni climatiche Lo spettacolo "Il lago dei cigni" è fissato a mercoledì 7 marzo. Al Com urlale arriva La Compagnia Ersilia Danza con una rappresentazione in danza dell'opera originale, spettacolo su musiche originali per cinque danzatori; coreografia, regia e testi Laura Corradi., musiche originali Fabio Basite Brani tratti da "Il lago dei cigni" RI. Tch ai kovsky 1-17f O: 0544 587641- e-mail: [email protected]

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Bartiem verde, anzi, rosso mattone

02/03/2012

Hashish a chili Vi avevamo raccontato la settimana scorsa di i un tunisino ricoverato in ospedale per ferite da arma da taglio che asseriva essersi procurate da solo. Ma poi era fuggito dall'ospedale lasciando forti sospetti di non raccontarla giusta. Oltretutto, risultava agli arresti domiciliari per rapina. I Carabinieri si sono messi sulle sue tracce lo hanno individuato a Casernurate. Gli hanno dato l'alt mentre girava in bicicletta con un connazionale, ma Rachid El Maki, 35 anni, si è dato alla fuga nei campi. Raggiunto, ha preso a calci e pugni ì militi che lo hanno bloccato, poi raggiunto il suo domicilio a Russi, hanno fatto una perquisizione nel corso della quale sono stati trovati ben tre chilogrammi dì hashish.

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press LIETE 08/03/2012 Qui Magazine

ARiieaLugo 'Buonanotte Mamma'

tedi 1 Teatro Rossini di sugo e 14 al Teatro comunale ' Russi, alle 24Z1.45. va in scena

Muonanotte mamma" idi Marsha Normanun atto unico con la regia di Serena Sinigaglia, Due i personaggi in scena: Jessie Ca-tes, una donna sulla quarantina povera, ignorante, divorziata e depressa, che vive con kmadre vedova. Melma. Madre e figlia vivono insieme in una isolata: anni e anni di quotidianità apParfainienteuarímentarcehce deal s

ed Indifferente, Fra le due donne c'é

una lunghi dvais i dalicors

a lun ga c'è un senso di rassicurante nga convivenza: si intendo-

loro senza consuetudine nel modo in mi si rapportano runa all'altra, Ma ciaslloancooari:iche le.complicazioni e la claustrofobia che vengono rulla e da una vita a due sempre più morbosa-mente chiusa su stessa. Soprattuth ci sono anni di silenzi, sto-rie nascoste e cose non dette, che solo di fronte ad un evento paradossalmente drammatico trovanola via della rivelazione,

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press LinE 09/03/2012

Costituiamoci nche per quest'anno la Caritas diocesana di Faenza-Modigliana propone, nell'ambito di un progetto di Proposte Diversificate approvato da Caritas Italiana, dei percorsi formativi laboratoriali presso le scuole superiori di secondo grado' Durante l'anno scolastico 2010/2011

sono state coinvolte 17 classi in 5 istituti faentini e il confronto con ragazzi e docenti ha permesso di strutturare i successivi percorsi sulle tematiche ritenute più urgenti in ambito educativo.

Eeducazione alla cittadinanza attiva è emersa come necessità imprescindibile per í giovani che sempre più si confrontano con una realtà complessa e in cambiamento; cambiamento nel quale sono iamati a giocare un ruolo di rilievo. q Quest'anno il liceo Torricelli di Faenza ha coinvolto otto classi seconde nel percorso "Costituiamoci" finalizzato a promuovere l'importanza della cittadinanza attiva. Al termine di un avvicinamento alla Costituzione, che si è cercato di rendere testo vivo e alla loro portata, è stata lanciata la proposta di un impegno rivolto alla cittadinanza faentina, nel quale si manifesta il ruolo dei ragazzi quali "costruttori" della società in cui vivono. Si intendono quindi presentare gli ottimi lavori dei ragazzi coinvolti, volontariamente e in orario extra-scolastico, sulle tematiche e nelle modalità preferite.

Maddalena Guazzolini, Erica Squarotti, Alessandra Odone e le volontarie in servizio civile all'Ufficio di

Educazione alla Mondialità della Caritas diocesana

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press LinE 09/03/2012

a anni si parla della costruzione di una Centra-le a biomasse, a Russi, dove prima c'era lo zuc-cherificio Eridania. Zuccherificio del quale è ri-masto l'impianto di impacchettamento zuc- chero. Sull'argomento ho intervistato Sergio Re-

\ tini, sindaco. Ha mal pensato di indire un referendum co- mun .( I e per confermare o cambiare la prece-

dente decisione dei cittadini a proseguire con il progetto di ricon-versione dell'ex &Mania in cene .11e a. biomasse? Non ho mai pensato al referendum comunale, anche perché quando sono diventato sindaco ho preso in carico un accordo che prevedeva la riconversione dello zuccherificio, già stabilito con l'Amministrazione comunale precedente. A Russi, durante la campagna elettorale, ho fat-to parte di uno schieramento politico a favore della riconversione per-ché ero e sono tuttora convinto che ci possano essere buone possibili-tà e sviluppi per la filiera agroalimentare del nostro territorio. Le elezio-ni stesse sono state comunque una sorta di referendum; il problema, purtroppo, fu che si parlò solo di questo tema e mai di altro, mentre co-me amministrazione comunale stiamo portando avanti un programma basato anche sull'occupazione, sul sociale e stiamo investendo nel-l'istruzione. Se dovessi parlare semplicemente del voto, il 50,73% dei cittadini ha vo-tato sì e quindi ha votato sì anche alla riconversione. Chi amministra, de-ve amministrare con responsabilità e poi i cittadini decideranno a fine mandato se hanno fatto la scelta giusta, valutando il lavoro svolto. In ogni caso un referendum non potrebbe eliminare una decisione presa da altri organismi. È mai stata presa in considerazione l'idea di fare un altro utilizzo dell'ex Eridania ossia a un'alternativa alle biomasse? No, non ho mai pensato a un'alternativa, neppure i miei predecessori, anche perché la riforma del settore saccarifero risale al 2005-2006 e da allora sia il Ministero, sia il Comitato Interministeriale si sono proietta-ti verso la centrale a biomasse. Le è venuto in mente, in caso di approvazione del progetto, di ini-ziare un'opera di forestazione della zona attorno alla futura centra-le per contribuire all'approvvigionamento della stessa? Pensare per la zona di Russi a una coltivazione di pioppi? Non avrebbe molto senso, anche perché le coltivazioni non danno un alto reddito al- l'agricoltore (pensando pure a chi affittai terreni, non solo a chi coltiva). Rimanendo nell'ambito della centrale a biomasse, lei ne sostiene la realizzazione a scapito di quelle che potrebbero essere le conse-guenze di questa dal punto di vista dell'impatto ambientale? Noi abbiamo sottoscritto l'impegno di alimentare l'impianto solo con le-

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press LinE 09/03/2012

gna vergine da filiera corta (vuol dire che la pro-venienza del legno non potrà essere superiore ai 70 km), quindi il saldo rispetto alla CO2 è ze-ro. Il problema è quando non si usa la filiera corta e la legna per la produzione dell'energia elettrica proviene da altri continenti. Dove sor-gerà la centrale c'era uno zuccherificio che ave-va maggiore impatto ambientale rispetto alla centrale stessa e richiedeva 15.000-16.000 etta-ri di terreno coltivato a bietole. Dopo un oneroso investimento per la ricon-versione, il Comune, o l'azienda incaricata, sarebbe pronto a sostenere economicamen-te costanti e rigidi controlli sull'impianto e a garantire filtri efficienti contro le fuoriu-scite fumogene? Come Comune non siamo preposti, ma Asl e Arpa verificheranno le emissioni. È stato per l'appunto costituito un osservatorio ad hoc che verificherà costantemente le emissioni, inoltre la costruzione della centrale verrà fatta con le tecnologie più avanzate e verrà bruciata solo legna vergine. Per quanto riguarda i filtri, se pa-ragoniamo la centrale a un camino normale (certo le dimensioni e le quantità non sono commensurabili), quest'ultimo emette fumo senza filtri, ma nel primo caso i sistemi di fil-traggio saranno ben 5. Mi sento molto confor-tato dai dati. In generale è ovvio che le polveri sottili non fanno bene a nessuno: pensiamo a chi abita vicino a un'autostrada. Quando abi-tavo a Roma, ed ero solo al 3° piano, ogni volta che aprivo la finestra, uscivo sul balcone e rien-travo, dovevo lavarmi le mani. Non bisogna mai fare dell'allarmismo, e biso-gna anche pensare che esistono dei valori di legge ai quali attenersi. Ormai sono 6 anni che il dibattito tra oppo-sitori e favorevoli va avanti e, di conseguen-za, si allungano i tempi per la realizzazione dell'impianto. Non si può fare nulla per ve-locizzare queste procedure che si prolunga-no da molto tempo e non hanno data di sca-denza?

Come Comune non possiamo velocizzare in nessun modo questo procedimento, quello che potevamo fare l'abbiamo già fatto. L'iter auto-rizzativo è lungo, anche perché le procedure sono complesse e per di più ci sono ben 17/18 enti coinvolti e ogni ente ha lavorato in modo rigoroso ed è bene che sia stato così. Dall'approvazione della Regione Emilia Roma-gna (marzo 2011) potevamo partire con i lavo-ri, poi c'è stato un ricorso al Tar da parte diWwf e Italia Nostra perché l'impatto sarebbe stato lesivo per la vicinanza della centrale a palazzo S. Giacomo. Da luglio il Tar ha spostato l'udien-za a dicembre e ha sospeso le procedure, quin-di Eridania è stata bloccata e non ha potuto proseguire con i lavori; nel frattempo Comune, Provincia ed Eridania stessa hanno fatto ricor-so, per conto proprio, al Consiglio di Stato che ha considerato illegittimo il parere sull'impat-to ambientale. Nel frattempo il giudice si è am-malato e la sentenza prevista a dicembre è sta-ta rimandata a metà aprile. In seguito, anche la Sovrintendenza di Ravenna ha messo in atto un procedimento per vincolo indiretto su pa-lazzo S. Giacomo (e consideriamo che il Co-

mune di Russi ha predisposto 1,5 milioni di eu-ro per il palazzo stesso, mentre la Sovrinten-denza non sborserà neanche un euro). Ognu-no si assume le proprie responsabilità per il ruolo che ha. A Russi stanno emergendo mol-tissimi altri problemi: persone senza lavoro con figli a carico e un mutuo da pagare ma, una vol-ta dato il via ai lavori, ci saranno 2 anni e mez-zo di cantiere, quindi posti di lavoro per alme-no 40 persone senza contare gli autotrasporta-tori e un ottantina di persone attualmente im-pegnate con i progetti. E poi ci sarà la manu-tenzione che muoverà circa 4-5 milioni di euro e che affideremo ad aziende del territorio. Co-me Amministrazione stiamo cercando di ac-creditare aziende della regione e di dare rispo-ste virtuose. Lei andrebbe a vivere nei pressi della cen-trale a biomasse? Ci vivo. Risiedo a poche centinaia di metri dal-la zona dove dovrebbe sorgere la centrale. Io abito a Russi e ci abita anche mio figlio e spero ci abitino i miei nipoti.

A cura di Chris Tamburini

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Arnid del Rosso di Russi

press LinE 09/03/2012

Come voi leggete Il Piccolo, noi leggiamo Il Rosso di Russi. È importante il confronto,

anche se i punti di vista a volte possono essere, o sono decisamente lontani. Sono convinto, credo come voi, che il pluralismo delle idee rafforza la democrazia oltre a favorire il dialogo fra le persone.

Quanto costa la Chiesa? Questa è una domanda legittima cui cercate di dare risposta a pag. 3 dell'ultimo numero de II Rosso di Russi uscito in febbraio. E avete ripreso il testo da noi pubblicato il 22 ottobre sul rendiconto dei lavori alla Casa della Giovane. Tutto bene, perché sono numeri ottenuti dal parroco don Claudio e dalla presidente dell'Oratorio don Bosco, Morena Sansoni. Ci riferiamo a 1 milione di euro di spesa per il restauro della Casa della Giovane e alla sua

copertura. Owero, al fatto che quell'investimento voluto ancora da don Antonio Taroni, e completato da don Claudio Bolognesi, è stato realizzato per i ragazzi di Russi. Ma i conti sono ancora aperti. Pagati 300mila dall'8 per mille, 200mila dalle riserve parrocchiali, ne restano 500mila da pagare. E sapete che, una volta messa in funzione una struttura del genere, ci sono pure le spese generali da mettere in conto: luce, gas, acqua, ecc. Valeva la pena fare il passo più lungo della gamba? Sì!

Sono tanti i ragazzi che chiedono alla Chiesa di Russi di essere accolti. E il vecchio Oratorio è stretto. All'Oratorio e alla Casa della Giovane si entra liberi sapendo la proposta fatta dai sacerdoti e dai volontari accompagnatori del cammino di fede. Completate la citazione con una frase in evidenza, in cui segnalate che la parrocchia, per il 2008-2009, ha ricevuto dal Comune 36.939,07 euro quali oneri di urbanizzazione secondaria. È vero, anche se vanno ripartiti con Godo e San Pancrazio.

Ma questo succede in base a una legge dello Stato italiano, come per V8 per mille (non va solo alla Chiesa cattolica), o per l'esenzione Ici (per strutture con attività no profit), o per i finanziamenti alle scuole non pubbliche (paritarie). E a proposito di queste ultime, così come accade a Russi, ospitano anche bambini di altre confessioni. Nessuno è costretto a cambiare nulla del proprio credo. Vi è invece un'offerta educativa evidentemente gradita a tutti i genitori. Giulio Donati

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Importante avere l'aiuto dei cittadini

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press LinE 09/03/2012

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lì atti della Sovrintendenza avversi alla Centrale a , , . • bioinasse di PowerCrop,

. . . . . messi in atto in questi ultimi

mesi, hanno costretto l'azienda allna controffensiva legale con tanto di richiesta danni per l'intralcio ali> esecuzione d li,. none e investimento. Sarebbero 5 milioni di euro chiesti

rimborso danni, ben Più del orso dei d milione e mezzo di euro che la stessa PowerCrop si è impegnata a versare per Palazzo San G progetto del polo eianeeormgeuticcinuavleunraissile finalmente attuato. Continua intanto il sostegno istituzionale al progetto (dal Comune alla Regione, al Governo nazionale) del quale ci parla il sindaco Sergio Retini intervistato da uno studente del Liceo

e Torricelli di Faenza (nel paginon centrale di questo numero),

Su queste colonne registriamo alcune posizioni contrarie. Cominciamo dalla «Rete delle associazioni e dei cittadini contro la centrale a biomasse dì R

ussi" dell'area lughese: "Esprimiamo profonda gratitudine e un sostegno convinto alla Soprintendenza per i

Beni Ambientali e Architettonici dì Ravenna per avere espresso una risposta autorevole chiara e lungimirante a tutela del patrimonio storico-artistico -architettoiiico -

ambientale, una delle più importanti e preziose risorse dell'Italia

' all'annunciata richiesta di danni milionari minacciata dalla Società

Power Crop per il vincolo di tutela indiretta a difesa dell'importante complesso di Palazzo San Giacomo, che ostacolerebbe la realizzazione di un grande impianto da 27+3 mw con centrale di incenerimento a Russi proprio in prossimità del Palazzo stesso (e non lontano dalla Villa Romana). La lodevole presa di posizione della Soprintendenza di. Ravenna rappresenta anche un forte sostegno all'azione del mondo della scuola della ricerca e dell'arte

impegnato in favore della di usione nei giovani dì una sensibilità culturale per la cura di questo nostro grande patrimonio. Tra l'altro, oggi, Palazzo San Giacomo appare in condizioni migliori di quelle nelle quali veniva a trovarsi la Reggia della Venaria vicino a Torino, area di eccellenza e dì grande richiamo turistico, prima dell'inizio dei lavori di recuperofriqualificazione nel 1997". E promuovono un incontro per giovedì 15 marzo a Palazzo Vecchio, a Bagnacavallo. Stesso orientamento sì trova in una lunga lettera del pensionato Ezio Randi, dì San Pancrazio: "La centralona PowerCrop, cappa fumosa che inonderà Russi e comuni circostanti, ci tiene tormentati da oltre

i. 7 arm La multinazionale bolognese chiede alla Soprintendenza ai Beni Architettonici 5,3 milioni di danni per aver osato difendere i beni architettonici di cui è responsabile. Sì accumulano al ricorsi Tar. La matassa sì attorciglia sempre più. Le giunte

provinciali sono immerse di progetti di aziende, il più orma asi per l'occasione data la cospicua elargizione di soldi (nostri) a pioggia sia per la costruzione, sia dalle nostre bollette coi Il tutto mentre si attende itnccotini

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ancora sentenza di merito del Tar (a i dl alcuni ti?zio

aPrile) sul ricorso ' polo energetico, prende d

n o spunto dalla posizione della Sovrintendenza.

Aspettando la decisione delTar

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loscontro verba e sul Polo energetico progettato da PowerCrop. Pro e contro, arroccati sulle loro posizioni

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Importante avere l'aiuto dei cittadini , a circa un mese si è insediato a Russi il maresciallo Pasqualino Insero, quale comandante della

locale stazione dei Carabinieri. "Un ragazzo giovane che arriva da Roma, si è sempre occupato di antifalsificazione monetaria, ed è particolarmente motivato a vivere questa nuova esperienza sul territorio", così ha detto il sindaco Sergio Retini nel darne comunicazione al Consiglio comunale il 31 gennaio scorso. Atteso per l'inizio della seduta, il nuovo comandante si è attardato in ufficio per un fermo effettuato proprio in quel pomeriggio. A metà seduta, però, ha raggiunto l'assise introdotto dal sindaco. "Da un po' di tempo aspettavamo il nuovo comandante, quindi siamo lieti di averlo fra noi. Io gli ho già fatto gli auguri. Da parte nostra troverà sicuramente un'Amministrazione disponibile a collaborare perché i problemi del territorio che voi affrontate sono i problemi che anche noi dobbiamo affrontare. Il vivere civile è la massima aspirazione che abbiamo, purtroppo sappiamo che sul territorio ci sono ancora oggi una serie di episodi che capitano, soprattutto furti, specie nei periodi estivi, che rendono il clima abbastanza effervescente". "Vengo da un'esperienza di una grande città come Roma, - ha iniziato Insero -

però voglio instaurare qui un rapporto di collaborazione con tutti voi, quindi nei giorni seguenti avremo modo di conoscerci. Per qualsiasi tipo di problema, sono per il dialogo. Come dicevo in altra occasione, dei Carabinieri bisogna avere fiducia, non avere timore di venire. La mia porta è sempre aperta, qualsiasi orario". Sollecitato dal capogruppo Pietro

Vanicelli ("So che gli uomini che lei ha come collaboratori non sono molti, però, faccia questo sforzo Maresciallo: ci faccia vivere la nostra città come noi la vogliamo"), il nuovo comandante ha aggiunto: "Quello che vi chiedo è di parlare con noi, perché a volte anche una segnalazione può essere utile. Molte persone dicono di non voler disturbare. Ma non è così. Noi diamo la massima disponibilità, parlate con noi. Grazie". Un augurio di buon lavoro al maresciallo lo ha rivolto anche il capogruppo di maggioranza Maria Giovanna Facchini. "Noi abbiamo bisogno di vedervi in giro per le strade, noi siamo disponibilissimi a parlare con voi, con i Carabinieri; alcuni di noi hanno anche degli incarichi politici e a volte veniamo chiamati anche noi dai cittadini a contattarvi, per cercare di portarvi certi pensieri". Dal 10 gennaio, data del suo arrivo, Insero dice: "Sto dicendo alla gente di contattarmi direttamente. Perché parto dall'idea che sono venuto qua, come in qualunque altra stazione per il tipo di lavoro che faccio, e sono a disposizione della gente, sono pagato per questo. Ma dire che vengo pagato sarebbe anche una brutta cosa. Piuttosto, lo faccio perché mi piace. E questo ve lo dimostrerò, ma lo stanno già dimostrando anche gli altri Carabinieri".

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press LinE 09/03/2012

Il maresciallo Pasqualino Insero, nuovo comandante dei Carabinieri

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Teatro ragazzi Sabato 10 marzo alle ore 16,30 appuntamento al teatro Comunale con la compagnia Ca' Luogo d'Arte che racconta le sue "Storie Fruttuose".. Spettacolo semplice e visionario, con pochi elementi in scena e La magia delle storie lette da un libro

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Un mondo di immagini Lunedì 1.2 marzo, il gruppo fotografico della Pro Loco propone Immagini della natura' nelle videoproiezioni di Luciano Piazza e Roberto Zaffi. Le proiezioni si svolgono dalle ore 21 nella sala convegni del Centro Culturale Polivalente in via Cavour.

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Al Cinema Jolly Domenica 11 marzo si proietta "Benvenuti al Nord". Inizio spettacolo alte ore 21. La domenica successiva sarà La volta di: "Le iene • di marzo'.

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press LinE

il Resto del Carlino 10/03/2012 Ravenna

sono contrari. Ma fra i residenti c'è chi non dice no a priori RUSSI IL progetto della società Calderana: «Di amianto ce n è molto e va rimosso«. Amministrazione e opposizione

Una discarica per l'eternit? La città si spacca in due

È stata presentato un piano che prevede anche La bonifica dell'area, abbandonata da decenni, a costo zero per L'amministrazione

ClaudIa LIverard RUSSI

«SEPPELLISCI l'amianto, prima che l'amianto seppellisca te» è lo slogati con cui la società faentina Calderana un anno fa presento in Comune e Provincia un progetto con cui proponeva di bonificare, a costo zero per l'ente pubblico, la di-scarica comunale dei rifiuti solidi urbani, in via Calderana, coperta nel 1983, ma mai messa in sicurez-za, tant'è che il rischio di inquina-mento della falda freatica è concre-to. Il progetto prevede poi la conte-stuale realizzazione nella cava atti-gua di una discarica per l'eternit, 350mila metri cubi di materiale, e la rimozione e lo smaltimento gra-mito delle coperture in eternit dal-le abitazioni private di Russi.

L'ETERNIT, formato da amianto misto a cemento diventa pericolo-so nel momento in cui usura e agen-ti atmosferici iniziano a corroderlo liberando le fibre che se inalate so-no poi causa di gravi malattie come l'asbestosì e il mesotelioma pleuri-co. Per questo è molto più pericolo-so libero sui tetti, che non interra-to, dopo essere stato reso inerte con apposite verniciature e incapsula-to. Un anno fa con voto unanime il consiglio comunale di Russi chiese

a Calderana di ritirare il progetto e presentare una proposta alternati-va per la bonifica della discaricare invitò l'amministrazione a fare un censimento dell'etc./mit presente sul territorio comunale. Il sindaco Sergio Retini e le forze dell'opposi-zione oggi confermano la loro con-trarietà alla discarica per l'eternit, di cui è comunque in corso il per-corso autorizzativo in Provincia. Più in dettaglio il progetto preve-de, al termine della bonifica della discarica di rifiuti abbandonata, la

IL SI CELL'EX .:SSESSORE Giantuigi Castellari: «E un'opportunità per ripulire iL territorio»

realizzazione in tre lotti della disca-rica per eternit capace di contenere 350mila metri cubi di macerie (500mila tonnellate). «La situazio- ne non è cambiata afferma il sin- daco Sergio Retini il consiglio comunale bocciò con voto unani-me la discarica di amianto, a fine anno Calderana ci ha detto che le possibili alternative senza amianto non sono economicamente realiz-zabili. Abbiamo insistito per un'al-tra soluzione e ora siamo in una fa-se di stallo: si attende la decisione della confemiza di servizio in Pro-vincia. E' stata richiesta una carat-terizzazione, un' analisi, dei terre-ni della discarica dei rifiuti. Ma non ci sono ancora i risultati. La di-scarica prosegue Retini ap-poggia su un fondo d'argilla, non ci dovrebbero essere infiltrazioni nella falda. Anche se una discarica

di quella natura prima o poi va bo-nificata».

PER QUANTO riguarda il censi-mento dell'eternit Retini assicura che gli uffici stanno lavorando. «In un anno la ricognizione dell'eter-nit non è ancora stata avviata — af-ferma l'amianto c'è e va rimos-so. Sapere quant'è sarebbe impor-tante. Noi siamo comunque contra-ri alla discarica di amiamo, com-porterebbe anche problemi di via-bilità, è troppo grande. E sul tutto incombe la centrale Eridania». Il problema viabilità è costituito dai numerosi autotreni carichi di eter-nit trattato che giornalmente do-vrebbero percorrere le strade per raggiungere il sito. Pietro Vanicel-li, è oggi capogruppo Pdl, ma come sindaco Pd firmò l'accordo per la centrale e trattò con la società faen-tina. «Centrale e discarica di amian-to sono troppo per Russi affer-ma oggi — ; è vero chiedenimo a Calderana un progetto di bonifica della discarica dei rifiuti e furono presentate due ipotesi: una discari-ca per inerti e una per amianto. Era-vamo a fine legis_atura e lasciam-mo ogni decisione alla nuova giun-ta». Gianiuigi Castellari era assesso-re all'ambiente. «Arrivammo a pre-disporre lo statuto di una società mista pubblico-privato per la ge-stione del sito afferma ci avrebbe consentito di controllare dall'interno l'opera di bonifica. Poi Vanicelli entrò . in rotta con il Pd e tutto si fermò. Sono un ambientali-sta: l'eternit una volta rimosso e in-capsulato non è più pericoloso. La proposta di Calderana è un'oppor-tunità per liberare il territorio di Russi dall'eternit e per bonificare la discarica dei rifiuti, senza costi per i cittadini».

Sergio Mini Sindaco

«Abbiamo insistito per un'altra soluzione e ora siamo in una fase di stano: si attende la decisione detta conferenza di servizio in Provincia. È stata richiesta una caratterizzazione, un'analisi dei terreni detta discarica dei rifiuti. Ma non ci sono ancora i risultati. La discarica poggia su un fondo d'argilla non ci dovrebbero essere infiltrazioni»

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il Resto del Carlino 10/03/2012 Ravenna

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il Resto del Carlino Ravenna

press LinE 10/03/2012

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Prima le fiabe e poi la merenda NELLA sala polivalente, in Largo della Libertà, domani alle 16 è previsto un nuovo appuntamento con il Teatro Merenda: 'Fiabe', narrazione animata di e con Andro. Al termine, merenda ai bambini.

FAENZA

Il mondo degli erno tutto da ridere

° LA nostra coppia è un trior, si ride al teatro Masini di Faenza. Giovedì I 5 alle 21 arrivano, direttamente da Zelig, i Mando e Stigma (prenotazioni telefoniche 0546-21 306 dalle IO alle I 3, vendita on line Produzione Ridens) I Mando e Stigma Portano il pubblico in quella che è diventata ormai una realtà del

mondo giovanile, cioè il mondo degli emo, adolescenti androgini con lunghe frange sugli occhi, molti piercing sul corpo e con un'wirna depressa, per poi passare ad una squadra della Protezione Civile non molto preparata e poco altruista. Non manca la musica con Poeti Blues; accompagnati da uno scarsissimo ed inopportuno chitarrista, due poeti blues cercano di rappresentare le sensazioni che stanno dietro ogni prima volta. Durante lo spettacolo ci saranno anche incursioni nel mondo di Spertizio, un giovane in cerca di lavoro e dei suoi surreali e cinici colloqui per ottenere un posto.

press LinE

il Resto del Carlino 10/03/2012 Ravenna

COT1GNOLA

Le passioni del bar, spazio al teatro IL TEATRO sarà protagonista venerdì I 6 della rassegna curata da Primola al teatro Binario. In scena Giovannantonio Forabosco, Rino Cerritelli (foto) e Matteo Andreone. Alle 21 .

FUS1G NANO

Feel sound al Moderno

'FEEL sound' venerdì I 6 alle 21 al teatro Moderno di Fusignano. Sul palco si alterneranno quattro cantanti per sound musicali diversi, da Gloria Turrini a Dennis Valentini. Info 0545 954 I 94

BAC; NA RA

\ N RUSSI

Prosa protagonista al Comunale ARIELLA Reggio (foto) e Marcela Serli con La Contrada-Teatro Stabile di Frieste presentano `Buonanotte mamma', regia di Serena Sinigaglia. Mercoledì I 4 alle 20.45 al Comunale.

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Terreni, i piccoli pagheranno di più La scomparsa degli sconti sull'imponibile porta ad aumenti delle imposte anche di 24 volte

PAGINA A CURA DI

Saverio Fossati Gianni Trovati

Una stangata, tanto più pe-sante quanto più i terreni sono piccoli o il loro valore è conte-nuto. Uno degli «effetti collate-rali» più importanti nel passag-gio dall'Ici all'Imu è destinato a essere avvertito dalle parti dell'agricoltura.

La stangata, in realtà, è dupli-ce: l'Imu riporta a tassazione i fabbricati che fino a ieri, anche inbase a una controversa giuri-sprudenza, si erano salvati dall'Ici in quanto «strumenta-li» all'attività agricola, e quindi considerati già tassati con il reddito dominicale. Il colpo più forte, però, è quello che col-pisce i terreni. Oltre a sopporta-re, come tutti, l'innalzamento dell'aliquota ordinaria, che pas-sa dal 6,5 per mille medio dell'Ici 2011 al 7,6 per mille fissa-to dal decreto «Salva-Italia» per l'Imu, e ritoccato all'insù da molti Comuni (siveda Il So-le 24 Ore di ieri e dell'altroieri), i terreni vedono tramontare le vecchie regole che abbatteva-no l'imponibile offrendo scon-ti crescenti alle quote inferiori del reddito dominicale.

I numeri, prima di tutto, mo-strano in modo chiaro i termini del problema (siveda il grafico qui a fianco).

Prendiamo per esempio i due vigneti del primo caso: quello più grande, da 86 ettari, passa dai 4.593 euro all'anno chiesti dall'Ici (calcolata in ba-se all'aliquota media naziona-le) ai 5.965 imposti dall'Imu ad aliquota base, con un aumento dicirca i130 per cento. Per quel-lo mini, da 400 metri quadrati, sipassa invece da 35 a 368 euro, e l'aumento supera i11.000 per cento.

Il problema, come detto, è nel cambio di regole. La proce-dura perla determinazione del-la base imponibile prevede, in-fatti, che il reddito dominicale rivalutato del 25% si moltiplica per un coefficiente che passa

da 75 a 130 (quasi il doppio). Il coefficiente è ridotto ano per i coltivatori diretti e gli impren-ditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agrico-la.

I terreni situati in aree montane o di collina (circa 6mila Comuni) mantengo-no l'esenzione dall'imposta municipale così come era per l'imposta comunale; in-vece i fabbricati rurali siano essi abitativi o strumentali sono soggetti alla nuova im-posta ancorché collocati in collina o in montagna.

Relativamente ai fabbricati rurali abitativi utilizzati dal personale dipendente si dovrà applicare verosimilmente il co-efficiente 160 come per le nor-mali abitazioni con aliquota Imu al 7,6 per mille. Ma si do-vrebbe considerare che tali im-mobili sono classificati fra quelli strumentali dall'articolo 9, comma 3 bis del Dl 557/93 e quindi potrebbero essere riva-lutati con il coefficiente 6o (ca-tegoria D/10) e imposta al 2 per mille.

Di qui la stangata citata all'inizio, che rischia di dare un colpo durissimo a un set-tore già traballante, che solo in pochi casi di produzioni mirate e tecnologicamente avanzate riesce ancora a es-sere redditizio.

I dati diffusi ieri dall'Istat evi-denziano, nell'ultimo trime-

stre del 2011, una crescita ten-denziale sia dei prezzi (+4,9%) dei prodotti venduti dagli agri-coltori, che dei costi produttivi (+4,7%). Tra questi, a pesare di più sulle tasche delle aziende nel 2011, sono stati energia e lu-brificanti (+13,2%), concimi (+15,8%), mangimi (+10,6%) e sementi (+5,8%).

Il fattore fiscale, quindi, si presenta come determinante. Perché, si chiede la Coldiretti, «Chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare l'Imu in maniera maggiore di chi la terra la usa per divertirsi o spe-culare?».

Confagricoltura è mobilitata contro «l'introduzione dell'Imu sui fabbricati rurali, che comporterà, se non radical-mente modificata, un pesante aggravio della tassazione a cari-co delle aziende agricole».

Secondo Confagricoltura Roma, «questo nuovo regi-me fiscale, nel caso delle real-tà più fragili, porterà inesora-bilmente alla cessazione dell'attività».

Fermissima anche la posizio-ne della Cia-Confederazione italiana agricoltori: «Nel 2011 i guadagni degli imprenditori agricoli sono serviti appena a coprire i costi di produzione, incidendo in maniera negativa sui redditi e sulle previsione di semina».

RIPRODUZIONE RISERVATA

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press LinE 10/03/2012

Il Sole12

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Gli esempi di calcolo

Ai fini Ici sono stati considerati l'aliquota media del 6,5 per mille e gli sconti sull'imponibile. A fini Imu, l'aliquota èlo 0,76 per mille sui terreni (2 per mille sul fabbricato strumentale e 4 per mille sulla casa) e i contribuenti sono tutti imprenditori agricoli

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press LinE 10/03/2012

Il Sole

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regole a- ddizionali sull'indebitamento- per finanziare gli investimenti, in genere vincoli sull'indebitamento sostenibile espresso come rapporto tra il flusso degli oneri finanziari e le entrate proprie di un ente locale. Da noi, le regole contabili hanno preso invece la forma dei patti di stabilità interna, oltretutto conregole e san-zioni che hanno continuato a modificarsi nel tempo, con l'effetto di introdurre una continua incertezza ne-gli operatori. Nell'ultima versione, viene specificato un saldo finanziario obiettivo, il cui meccanismo di cal-colo è perlomeno opinabile, basato com'è su percen-tuali variamente riviste delle spese correnti medie del triennio 2006-8. Per il meccanismo di calcolo, non è neanche ovvio che il rispetto puntuale delpatto da par-te di ciascun ente garantisca gli obiettivi di risparmio per l'intero comparto. Di più, il meccanismo non tiene conto a sufficienza dell'erraticità della spesa d'investi-mento, nonostante l'utilizzo della nozione di compe-tenza mista per il saldo, con l'effetto di imbrigliare la spesa in conto capitale inutilmente anche laddove sa-rebbe necessaria. Il risultato è una contrazione degli investimenti, caduti del 16% nel solo zoio, in un Paese in recessione e in cuigli enti localihanno fmoragaranti-to quasi i175% della spesain conto capitale delle ammi-nistrazioni pubbliche. Poiché si tratta di investimenti, il rischio vero è che si finisca con l'ipotecare la crescita futura, a favore di un vantaggio contabile immediato. Infine, la stessa farraginosità della normativa induce a comportamenti opportunistici gli enti locali, sempre allaricerca di nuovi meccanismi per aggirare il patto, o più di recente, alla svendita di parte del patrimonio pubblico per compensare i tagli.

È dunque opportuno che si arrivi al più presto a una riforma e a una drastica semplificazione delle norme, ri-badendo il principio del vincolo di bilancio in pareggio come architrave della finanza locale ed eliminando iva-ri vincoli puntuali ora esistenti sulla spesa. Se c'è la ne-cessità di ridurre le risorse degli enti locali, meglio agire sui trasferimenti erariali, riducendoli ulteriormente, piuttosto che interferire con l'autonomia locale. Per il livello d'indebitamento consentito, la legge di stabilità 2012 ha reintrodotto il principio dei vincoli quantitativi sulle entrate proprie, ma manca ancora il decreto attua-tivo del ministero dell'Economia che lo renda operati-vo. li tavolo tecnico aperto tra Governo e Anci può esse-re l'occasione per una riflessione a tutto tondo su questi temi. È necessario che ci si muova in fretta.

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PATTO DI STABILITA

Buon segnale ora ai Comuni serve ossigeno di Massimo Bordignon

a conclusione positiva dell'incontro Gover- no-enti locali sull'Expo fatirare un sospiro di sol-

, „2lievo a tutti; è possibile che grazie a una deroga sul patto di stabilità interna, l'avori infrastrutturali, già ridotti all'osso rispetto alle previsioni iniziali, vadano avanti almeno per il 2012. Ma anche ammesso che si trovi una soluzione ad hoc perii caso di un'importante opera pubblica su cui è impegnata l'intera collettività nazionale, il problema è molto più generale e riguarda le regole cui sottoporre i comportamenti finanziari de-gli enti locali, in particolare per quanto riguardale spe-se d'investimento. Non c'è dubbio ed è prassi corrente nella maggior parte dei Paesi che il comportamento fi-nanziario degli enti locali e in particolare l'accensione di debiti, nonpossa essere lasciato completamente nel-le mani di questi ultimi. Da un punto di vista economi-co, un ente locale, a differenza di un'impresa privata, non può mai veramente "fallire" Per l'esigenza di ga-rantire comunque i servizi ai cittadini, dei suoi impe-gni si farà sempre carico alla fine qualcun altro, tipica-mente lo Stato centrale. Per evitare rischi alla collettivi-tà, è allora opportuno che il comportamento degli enti locali sia sottoposto a controlli, soprattutto in un Pae-se come il nostro, sotto stretta sorveglianza dai merca-ti e con una storia certo non lusinghiera per quanto ri-guarda l'evoluzione della fmanza pubblica.

Ma l'interpretazione che si è data nel nostro Paese a questo principio generale sta ora sconfmando nell'as-surdo. Nell'esperienza internazionale, i controlli sugli enti locali si traducono generalmente nell'obbligo del rispetto del vincolo di bilancio, che deve essere alme-no in equilibrio per la parte corrente, più una serie di

Pagina 21 IMPRESA&TERRITOM

press LinE 10/03/2012

Il Sole12

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Venete Vicenda paradossale nella carpenteria

Cv «beffata» sui contributi Giambattista Marchetto VENEZIA

Se un paio di commesse, che da sole rappresentano il io per cento del fatturato, blocca-no il "castelletto" dei fidi, è ine-vitabile che una piccola impre-sa rischi di rimanere soffocata dal circolo vizioso dei ritardi nei pagamenti dalla pubblica amministrazione.

Accade alla carpenteria CV Srl di Fossò, nel Veneziano, che si trova oggi in grande diffi-coltà a causa delle pesanti riper-cussioni di una tensione credi-tizia provocata dai ritardi.

«Ci siamo trovati in più occa-sioni penalizzati dai ritardi del-la committenza pubblica - rife-risce Eleonora Polato, respon-sabile amministrativa dell'azienda - che ha generato un problema rilevante con le banche. In particolare stiamo gestendo il rientro di due com-messe per due Comuni del va-lore di circa ioomila euro l'una. In un caso si trattava di un inter-vento in una scuola e, a fronte del contratto, abbiamo ricevu-to dopo molti solleciti minimi pagamenti per l'avanzamento lavori, per attendere poi il sal-do oltre i13 mesi. Nell'altro ca-so abbiamo operato in un cimi-tero: i lavori sono iniziati a feb-braio 2011 e vedremo un accon-to, se va bene, tra un mese».

Il problema diventa grave su due fronti. «Da un lato gli istitu-ti di credito non anticipano per più di i8o giorni di scoperto sui contratti pubblici - evidenzia la Polato - e dall'altro mi si im-mobilizza il castelletto per oomila euro per trecento gior-

ni». E considerata l'incidenza delle somme su un fatturato da i,8 milioni, non è una situazio-ne felice per la CV, che per far fronte a questo stato di cose ha

provato ad allargare il plafond dei fidi, ma senza riuscirci a causa delle resistenze del siste-ma del credito. «Le banche sembrano vivere su un altro pianeta», dice.

Il circolo diventa poi vizioso quando la pubblica ammini-strazione, prima di pagare, chiede la verifica della regolari-tà contributiva con il Durc, il documento unico di regolarità contributiva. «Fino a qualche mese fa siamo riusciti ad effet-tuare pagamenti regolari, ma poi quattro mesi di mancati in-cassi nel settore dell'edilizia ci hanno costretti a ritardare i contributi - aggiunge Polato -. Questo ha di fatto bloccato al-

:IRC010 VIZIOSO

I mancati saldi della Pa hanno obbligato l'azienda a ritardare i pagamenti, così i committenti pubblici hanno bloccato i versamenti

cuni introiti da Committenti pubblici. Ed è un paradosso perché proprio quei soldi ci avrebbero messi nella condi-zione di saldare tutte le posizio-ni».

Così alla CV, che occupa una quindicina di persone, han-no dovuto recuperare la regola-rità contributiva chiedendo una rateizzazione «e questo ha spostato in avanti nel tempo l'ottenimento del Durc», chio-sa la responsabile amministra-tiva. Che aggiunge: «Finora sia-mo riusciti a reggere, ma one-stamente non so come sarà il fu-turo prossimo perché la situa-zione si sta facendo davvero difficile».

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Code costiteàoneAe, Sto p a lla leggedell'Umbria

Mauro Pizzin MILANO

:::::: Le deduzioni a fini Irap a modifica della base imponibile effettuate dalle Regioni a statu-to ordinario per gli anni antece-denti il 2013 non sono legittime. A ribadirlo è la sentenza della Corte costituzionale n. 5o del 5 marzo, in cui la Consulta è stata chiamata a decidere sulla que-stione di legittimità sollevata dalla presidenza del Consiglio dei ministri nei confronti degli articoli 5 e 3o della legge regio-

nale dell'Umbria n. 4/2011, Pulii-mo dei quali riguardante, peral-tro, materia diversa (personale sanitario regionale).

Sotto la lente è fmito l'artico-lo 5, che prevede agevolazioni per una serie di soggetti citati dal comma i, alle lettere a), b), c) e d), del decreto legislativo 446/1997 istitutivo dell'Irap. Si tratta di società, ma anche di persone fisiche e produttori agricoli, ai quali, veniva conces-sa nell'anno d'imposta in corso al 31 dicembre 2o11 la possibilità

di dedurre il costo del persona-le in più assunto con contratto a tempo indeterminato rispetto a quello contrattualizzato al 31 di-cembre 2010.

Una deduzione, secondo il comma 2 delle legge umbra, pari al 50% del costo di ogni nuovo dipendente incremen-tale assunto a tempo indeter-minato, aumentabile al 75% nei casi di assunzione di perso-nale dipendente disoccupato da oltre dodici mesi di età su-periore a quarant'anni e di as-

sunzione di persone di sesso femminile. In base al comma 4, la legge stabiliva, poi, che la deduzione spettasse per l'an-no di imposta seguente quello in corso al 31 dicembre 2010 e per i successivi quattro anni.

I giudici hanno ritenuto che l'articolo 5 avrebbe violato l'arti-colo 117, comma 2, lettera e) del-la Costituzione in materia di «si-stema tributario e contabile del-lo Stato», introducendo un'ulte-riore ipotesi di deduzione ri-spetto a quelle previste dal de-creto 446 in assenza di disposi-zioni che consentano un inter-vento simile al legislatore. La normativa statale, in buona so-stanza, avrebbe permesso alle Regioni solo di variare le aliquo-te, ma non di introdurre agevo-lazioni diverse rispetto a quelle prestabilite.

Per il taglio dell'Irap sconti regionali dal 2013

L'intervento agevolativo sa-rebbe stato consentito solo a partire dal 2013, dal momento che in base al decreto legislati-vo 68/2011, a partire da quel-l'anno le regioni possono, con propria legge, ridurre le ali-quote Irap fino ad azzerarle e stabilire deduzioni della base imponibile.

I giudici hanno dichiarato invece cessata la materia del contendere per la mancata previsione nel articolo 5 com-ma 1 del testo umbro dei sog-getti della lettera e), ossia enti pubblici e privati diversi da so-cietà, introducendo «una mi-sura selettiva vietata dal dirit-to europeo», dal momento che prima della sentenza la Re-gione aveva modificato l'arti-colo nel punto contestato.

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Tariffa rifiuti senza Iva Si riapre la corsa al rimborso per l'imposta sul valore aggiunto

Luigi Lovecchio

La Tiai è un tributo e non è quindi assoggettabile a Iva. A nul-larileva la qualificazione patrimo-niale della Tia2, poiché si tratta di due prelievi formalmente distin-ti Con affermazioni a dirpoco ine-quivoche, la Corte di cassazio-ne, conia sentenza 3756 deposita-ta ieri, ha chiuso, si spera per sem-pre, la questione relativa all'appli-cazione dell'Iva sulla tariffa rifiuti in relazione all'articolo 49, del de-creto legislativo 22/97 (Tia1).

La vicenda

La sentenza prende nettamente le distanze dalla prassi ammini-strativa del dipartimento delle Politiche fiscali, che conia circo-lare 3/2010 aveva inopinatamen-te ravvisato una sorta di continui-tà tra Tiai e Tia2 (articolo 238, de-creto legislativo 152/06 o tariffa integrata ambientale). Tanto al solo scopo di argomentare che anche la Tiai sarebbe un'entrata patrimoniale, in quanto tale as-soggettabile a Iva. La pronuncia della Corte pertanto potrebbe dare nuovo impulso alle istanze di rimborso dei contribuenti per l'Iva assolta sulla tariffa.

Tutto inizia con la prassi am-ministrativa dell'agenzia delle Entrate che aveva qualificato la Tiai come entrata patrimoniale, rientrante nel campo di applica-zione dell'Iva. In conseguenza di tali precedenti, la totalità dei ge-stori del servizio rifiuti aveva ad-debitato l'imposta all'atto della ri-chiesta di pagamento della tarif-fa. La sentenza 238/09 della Cor-te costituzionale, aderendo alle

tesi di una buona parte della dot-trina, ha tuttavia gelato gli opera-tori dichiarando la naturatributa-ria della Tiai. In tale pronuncia, la Corte ravvisava evidenti profi-li di continuità tra Tariffa e Tar-su, in punto di presupposto e di mancata corrispondenza tra il servizio reso e l'importo dovuto. Di conseguenza, la Consulta di-chiarava l'inapplicabilità dell'Iva sulla Tiai, in considerazione del fatto che un tributo, per princi-pio, non costituisce mai il corri-spettivo di un servizio. Nella me-desimapronuncia, infine, il giudi-ce delle leggi precisava dinonpo-ter prendere posizione sulla Tia2, alla luce della mancanza del regolamento attuativo. La presa di posizione della Corte ha scatenato la corsa alle domande di rimborso da parte dei cittadini per l'Iva indebitamente applica-ta. La situazione che si era deter-minata appariva peraltro imba-razzante, poiché igestori sitrova-vano a dover restituire somme da loro versate all'Erario, su pre-cisa indicazione delle Entrate. Con l'articolo 14, comma 33 del Dl 78/2010, si è stabilito con di-sposizione interpretativa che la tariffa è un'entrata patrimoniale e dunque è soggetta a Iva. Senon-ché, il legislatore ha individuato la tariffa sbagliata, perché invece che menzionare la Tiai ha men-zionato la Tia2. Per rimediare all'errore, è intervenuto il diparti-mento delle Politiche fiscali. Conia circolare 3/201o, si propo-neva questo ragionamento: la Tia 2 può essere applicata sulla base dei criteri stabiliti nel Dpr

158/99; sul medesimo Dpr si fon-da la Tiai; pertanto, così come la Tia2 è stata dichiarata entrata pa-trimoniale anche la Tiai non può che avere la medesima qualifica. Il risultato finale era confermare l'applicazione dell'Iva sulla Tiai e scongiurare la mina rimborsi.

La Cassazione

La Cassazione ha invece ritenuto che le conclusioni delle Finanze «sono frutto diuna forzaturalogi-ca del tutto inaccettabile». Que-sto perché non si vede come la successione logico-giuridica di due entrate possa generare in au-tomatico l'identità dellaloro natu-ra. La sentenza ha pertanto avuto gioco facile nel rilevare che, per ciò che concerne la Tiai, la giuri-sprudenza di vertice è pacifica nel qualificarla come entrata tri-butaria. Aggiunge la Corte che l'identificazione diunprelievo de-ve avvenire sulla base della com-plessiva disciplina legislativa e non esiste nessuna previsione che supporti la connotazione pa-trimoniale della tariffa. A questo punto è evidente che si rianime-ranno le speranze di ottenere il rimborso dell'Iva pagata sulla Tiai che, a causa di orientamenti del tutto inaccettabili, si è nel frat-tempo ulteriormente incrementa-ta. Ma è altrettanto evidente che ciò non potrà che essere posto a carico delle finanze statali

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APPROFONDIMENTO ON LINE

IL testo dek sentenze

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ENU LOCAU

Patto di stabilità da certificare entro il 31 marzo

:::::: I Comuni e le Province hanno tempo fino al 31 marzo per certificare alla Ragione-ria generale dello Stato i risul-tati ottenuti con il Patto di sta- bilità 2011.

Il termine, insieme alle mo-dalità di certificazione sul ri-spetto o meno dei vincoli di fi-nanza pubblica dell'anno scor-so, è stato fissato dal decreto del ministero dell'Economia diffuso ieri.

Il decreto, che arriva al tra-guardo dopo aver ottenuto il i° marzo scorso il «via libe-ra» in Conferenza unificata, ristruttura la disciplina in ba-se alle novità introdotte dal decreto legislativo «federali-sta» sui premi e sanzioni per gli enti locali (Dlgs 149/2011). In particolare, in caso di man-cato rispetto del Patto di sta-bilità non è detta l'ultima pa-rola, perché l'ente ha la possi-bilità di verificare che lo sfo-

ramento non sia dipeso da un incremento della spesa di in-vestimenti collegati a finan-ziamenti Ue. La clausola ri-guarda solo gli sforzi finanzia-ri locali nei progetti cofinan-ziati dall'Europa e salva l'en-te dalle sanzioni solo se que-sta spesa ha superato nel 2011

la media delle risorse dedica-ta alla stessa voce nel trien-nio precedente.

Per gli enti che non vengo-no salvati da questa seconda opportunità, scattano le san-zioni previste dallo stesso de-creto legislativo «federali-sta»: blocco delle assunzioni a qualsiasi titolo, compresi i contratti a termine, taglio del-le indennità degli amministra-tori, stop all'indebitamento, obbligo di compensazione e stretta alle spese correnti. Le penalità colpiscono anche chi non trasmette i certificati, e viene considerato automatica-mente inadempiente, o chi li invia in ritardo. In particolare, per i ritardatari sono illegitti-me le assunzioni effettuate fi-no a quando il certificato non arriva a Via XX Settembre.

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Beni ai soci, platea da rivedere

press LinE 10/03/2012

Il Sole/ /,1

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Previdenza. Il ministero obbliga alla pensione i dipendenti che hanno maturato i requisiti nel 2011

Pubblici, niente opzione per restare in ufficio Fabio Venanzi

Le novità previdenziali intro-dotte dal decreto «salva Italia» hanno trovato chiarimenti nella circolare 2/2012 della Funzione pubblica, resa nota giovedì. Il do-cumento conferma quanto già preannunciato (si veda «Il Sole 24 Ore» del 17 febbraio scorso). Pa-lazzo Vidoni chiarisce che i dipen-denti che hanno maturato i requi-siti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011 rimangono sog-getti al regime previgente per l'ac-cesso e per la decorrenza del trat-tamento pensionistico di vecchia-ia e di anzianità e, pertanto, anche se ancora in servizio, tali dipen-denti non sono soggetti neanche su opzione, al nuovo regime sui re-quisiti di età e di anzianità contri-butiva. Infatti la norma prevede che i nuovi requisiti si applicano esclusivamente nei confronti dei dipendenti che maturano il dirit-to a pensione a decorrere dal i° gennaio 2012. La circolare prose-gue affermando che le ammini-strazioni, negli anni 2012 e seguen-ti, dovranno collocare a riposo al compimento del 65esimo anno di età i dipendenti che al 31 dicem-bre 2011 erano già in possesso di un diritto a pensione. Tale diritto, eccetto quello per il consegui-mento della pensione di vecchia-ia, fa sì che sia applicabile l'età or-dinamentale che costituisce un li-mite non superabile in presenza del quale l'ente deve far cessare il rapporto di lavoro; salve le prose-cuzioni per effetto di trattenimen-to e per la finestra.

Un altro aspetto importante ri-guarda la prosecuzione del rap-porto di lavoro fino a 70 anni il quale non può essere applicato nel settore pubblico eccetto i casi in cui il prosieguo sia finalizzato alla maturazione del diritto a pen-sione poiché l'introduzione del li-mite minimo (1,5 volte l'assegno sociale) potrebbe non far fruire il trattamento pensionistico neppu-re alla prescritta età anagrafica. Il concetto di anzianità massima contributiva deve ritenersi supe-rato per i dirigenti civili dello Sta-to nonché per il personale del comparto scuola. Per quanto ri-guarda la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro i requisiti

previsti devono essere modulati sulla base dei nuovi limiti richie-sti per l'accesso al pensionamen-to; pertanto dal 2013 saranno ri-chiesti 42 anni e 5 mesi per gli uo-mini e 41 anni e 5 mesi per le don-ne. Tuttavia, tali nuovi parametri potrebbero concorrere con la pe-nalizzazione prevista per le cessa-zioni con età inferiori a 62 anni. La Funzione pubblica raccomanda alle amministrazioni di non eser-citare la risoluzione unilaterale

L'anticipazione

Con una risposta a un quesito posto da un dicastero, il ministero dell'Economia e delle

'nanze- Ragioneria Generale dello Stato ha chiarito in una nota che dipendenti che al 31 dicembre 2011 non hanno maturato i requisiti per l'accesso al pensionamento previsti dalla preceddente normativa

requisito di 66 anni di eta. Viceversa, 1soggetti che entro i1 31 dicembre 2011 hanno maturato i requisiti per l'accesso al pensionamento secondo le vecchie regole continuano ad applicarsi i l limite di età di 65 a n ni stabilito dat'articolo 4, comma 1, det Dpr 1092/1973 applicabile agli statali. La notizia è stata riportata sul «Sole 24 Ore» del17 febbraio

nei confronti dei soggetti per i quali potrebbe operare la penaliz-zazione legale. Ne deriva che lari-soluzione potrà essere esercitata al raggiungimento degli anni con-tributivi richiesti per l'accesso a pensione con un'età anagrafica non inferiore a 62 anni. I nuovi li-miti previsti per il conseguimen-to della pensione di vecchiaia fan-no sì che, a decorrere dal 2012, i di-pendenti che manifesteranno la volontà di permanere in servizio per un ulteriore biennio accede-ranno al trattamento pensionisti-co al compimento del 68esimo an-no di età. Tuttavia tale problema-tica è rinviata al 2013 poiché nell'anno incorso potranno cessa-re solo coloro i quali hanno matu-rato i 65 anni di età nel 2011 e sono in regime di finestra oppure colo-ro che sono nel biennio.

L'istituto dell'esonero è stato soppresso dal 28 dicembre scorso e la norma di salvaguardia conti-nua ad applicarsi agli esonerati fi-no a13 dicembre 2011. Tali sogget-ti potranno accedere al trattamen-to pensionistico secondo il previ-gente regime ma a condizione che risulti la capienza nel contin-gente di spesa (articolo 24, com-ma 15, Dl 201); l'eventuale inca-pienza comporterà l'applicazio-ne del nuovo regime previdenzia-le e la prosecuzione del rapporto di esonero con il dipendente fino alla maturazione dei nuovi requi-siti di accesso. La finalità del peri-odo transitorio (comma 20), isti-tuita con lo scopo di agevolare il processo di riduzione degli asset-ti organizzativi e di contenimen-to della spesa pubblica, è quella di far salvi solo i collocamenti a ripo-so per raggiunti limiti di età dispo-sti con provvedimenti prima del 6 dicembre 2011 anche se aventi decorrenza successiva al 2011. Tutte le altre casistiche (dipen-denti che hanno maturato la quo-ta oppure che hanno raggiunto l'anzianità massima contributi-va) ma sprovvisti dei nuovi requi-siti di accesso alla data di decor-renza dell'atto dovranno matura-re i nuovi requisiti. Per il compar-to Scuola si rinvia alle indicazioni di prossima emanazione da parte del ministero dell'Istruzione.

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Pa. Parere della Funzione pubblica

Addio ai certificati con lungaggini ma senza imposta. Maurizio Caprino ROMA

La "decertificazione" po-trà anche essere un boome-rang, ma almeno non avrà l'ulte-riore effetto di far costare le pratiche 14,62 euro in più, co-me stava iniziando ad accade-re. Lo ha reso noto il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, che aveva sollevato il caso con il di-partimento della Funzione pubblica. La questione, però, riguarda tutti i cittadini e le ca-tegorie produttive.

Tra queste ultime, le preoc-cupazioni erano iniziate già lo scorso novembre, quando la legge di stabilità (la n. 183/n), con l'articolo 15, aveva introdot-to la decertificazione. Essa con-siste nel vietare alle pubbliche amministrazioni di accettare certificati da parte di chi richie-de loro una pratica: dovranno essere le amministrazioni stes-se a richiedere agli altri uffici pubblici gli elementi necessari a mandare avanti la pratica. A suggellare il principio, l'obbli-go di riportare su ogni certifica-to (che altrimenti è nullo) il fat-to che il documento stesso «non può essere prodotto agli organi della pubblica ammini-strazione o ai privati gestori di pubblici servizi».

Nel mondo professionale e produttivo, si era subito nota-to che questa semplificazione avrebbe potuto essere contro-producente: il fatto che un uffi-cio pubblico debba attendere la risposta di un altro per ac-quisire gli elementi utili a espletare la pratica, rischia di prolungarne i tempi (se non addirittura di bloccarla). Tan-to più che, se un ufficio forni-sce gli elementi in tempi lun-ghi, non c'è una sanzione spe-cifica e deterrente: la norma prevede solo che il ritardo «co-

stituisce violazione dei doveri d'ufficio e viene in ogni caso presa in considerazione ai fini della misurazione e della valu-tazione della performance in-dividuale dei responsabili dell'omissione». Così, impre-se e professionisti preferisco-no spesso dover portare un certificato in più (com'era con-sentito fare prima).

Il Collegio degli agrotecnici aveva denunciato un ulteriore problema. Secondo alcune am-ministrazioni, l'invio di docu-menti ad altri uffici pubblici è da sottoporre a imposta di bol-lo, con una tariffa di 14,62 euro. Dunque, la decertificazione sa-rebbe "a pagamento": un esito paradossale, date le intenzioni

IL CASO Il Collegio degli agrotecnici aveva denunciato che alcuni uffici applicavano il bollo sulla decertificazione

che sembrava avere il legislato-re nell'introdurla.

Per questo, il 16 gennaio il Collegio ha inviato una nota al dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio, per chiedere chiari-menti. La risposta (protocolla-ta Dfp 0009347 P-4474.23.4.3 e datata 5 marzo) è arrivata l'al-tro ieri. E molto breve e si limi-ta a rip ortare il comma 5 dell'ar-ticolo 43 del Dpr 445/oo (il Te-sto unico sulla documentazio-ne amministrativa), secondo il quale le informazioni relative a stati, qualità personali e fatti vanno acquisite dagli uffici pubblici «senza oneri». Dal che si deduce che l'imposta di bollo non è dovuta.

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Corte cosfihMene Passaggio alla Regione solo con un concorso

Comunità montane, no alla mobilità Patrizia Maciocchi ROMA

L'amministrazione regiona-le non può ricoprire i posti va-canti assorbendo, grazie alla mo-bilità, i lavoratori a tempo che erano in forze presso le soppres-se comunità montane.

Le Comunità montane

La Consulta, con la sentenza 51, decreta l'incostituzionalità del-la legge 6/2011 con cui la regione Molise dà il via libera al recluta-mento di tutti lavoratori delle ex comunità, compresi i precari socialmente utili, consentendo così la stabilizzazione di questi

ultimi senza il passaggio obbli-gato del concorso pubblico. Una prova che, secondo la giuri-sprudenza costituzionale, può essere evitata solo in presenza di esigenze straordinarie che, nel caso specifico, non ci sono. Per «saltare» l'esame non sono sufficienti né lo status di preca-rio né la «personale aspettativa degli aspiranti» alla stabilizza-zione. La legge regionale, con-sentendo la costituzione di un nuovo rapporto giuridico, inva-de un campo riservato alla com-petenza statale. La fase costituti-va del contratto, come quella del rapporto che da questo deri-

va, rientrano nel raggio d'azio-ne dell'ordinamento civile. Non in linea con i principi di coordi-namento della finanza pubblica anche l'intenzione della regio-ne di stanziare, in sede di finan-ziaria, le risorse per l'assorbi-mento dei precari.

La scelta dei collaboratori

Con una seconda sentenza, la n. 53 la Corte costituzionale esclu-de la discrezionalità del presi-dente del consiglio regionale nel-la scelta dei suoi diretti collabora-tori. Questa volta la bocciatura tocca alla regione Piemonte che autorizza il presidente ad avva-

lersi di professionalità esterne all'amministrazione, scelte sulla fiducia. Affidando a una delibera del Consiglio il compito di defini-re il contenuto dell'incarico e i rapporti da tenere con le altre strutture. Questo in contrasto con i criteri, dettati dal decreto le-gislativo 165/2001, che prevede la possibilità di «pescare» al di fuori dell'amministrazione solo nell' impossibilità di trovare all'interno le competenze neces-sarie. Anche in caso di deroga per la regione resta l'obbligo di fissare criteri rigidi che assicuri-no sia la professionalità dei pre-scelti sia il rispetto dei canoni del-

la buona amministrazione, in modo da sbarrare la strada al per-sonale del tutto privo di qualifica-zione. Un indirizzo che la regio-ne Piemonte non ha rispettato. La norma, non solo non lascia spazio alla selezione, ma non considera neppure un termine perla collaborazione, come inve-ce richiesto dalla legge dello Sta-to. Non sono dunque rispettati i paletti, messi anche per evitare «arruolamenti» clientelari da parte degli uffici di vertice. La mancanza di limiti temporali e l'assenza di obiettive esigenze funzionali dell'organo politico violano il principio del buon an-damento della pubblica ammini-strazione e quello di ragionevo-lezza dettati dagli articoli 97 e 3.

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RIFIUTI RADIOATTIVI

La regione non può dire no alle scorie La regione non può chiudere le porte al deposito dei materiali nucleari non prodotti al'interno del territorio. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 54 boccia la legge del Molise 7/2001 e ricorda agli amministratori l'inderogabilità degli oneri di solidarietà economica e sociale. Un legame a «doppio filo» con lo Stato che vieta agli enti locali di agire autonomamente quando si parla di rifiuti radioattivi. La norma dichiarata incostituziale negava invece la possibilità di depositare materiali e rifiuti radiottivi, salvo in caso di una raggiunta intesa con lo Stato. Un divieto motivato dalla necessità di tutelare la salute e la sicurezza pubblica. I pericoli connessi alla gestione delle scorie sarebbero, infatti, amplificati dalla natura sismica di un territorio soggetto anche al dissesto idrogeologico. L'argomento non consente però alla regione di ritagliarsi una compenza legislativa.

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EMPMCAZIONI/NOVITÀ I a r

Hai NOTTE E IN AUTOSTRADA

MALE: P E

UI

Sui verbali delle multe arriva il codice Iban Indicazione sui verbali di contestazione dei codici Iban e delle causali per pagare le multe. Nuove regole per l'accesso alla pro-fessione di trasportatore su strada. Eserci-tazioni in autostrada, in superstrada o di notte per i minori in guida accompagnata e per i titolari di foglio rosa. Sono queste le principali novità in materia stradale pre-viste dal disegno di legge di conversione del dl semplificazioni n. 5/2012. Il provve-dimento, che giovedì scorso ha superato lo scoglio del voto di fiducia in attesa dell'ap-provazione formale da parte della Camera prevista per martedì 13 marzo, conferma in parte le altre nuove disposizioni, in vigo-re dal 10 febbraio, relative alla patente di guida, al contrassegno invalidi e al bollino blu. Il provvedimento.dovrà comunque es-sere vagliato defmitivamente dal senato.

Trasporto su strada. Il disegno di leg-ge conferma alcune delle misure di sem-plificazione per gli autotrasportatori. Si tratta in particolare del cronotachigrafo, Che dovrà essere revisionato ogni due anni, anziché ogni anno, e dei divieti di circo-lazione dei mezzi pesanti fuori dei centri abitati, conla previsione di un decreto ministeriale per fissare Ulteriori possibili limitazioni statali inerenti a giorni feriali, non però nei giorni antecedenti o succes-sivi a quelli festivi.

Novità invece per l'accesso alla professio-ne di trasportatore su strada. Per quanto riguarda l'idoneità Professionale, per le imprese di trasporto di merci su strada per conto di terzi che esercitano solo con veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 tonnellate, il requisito di idoneità profes-sionale è soddisfatto attraverso la frequenza di uno specifico corso di formazione prelimi-nare, e di un corso di formazione periodica ogni dieci anni, organizzati e disciplinati ai sensi dell'art. 8, comma 8, del decreto cifri-

genziale del 25 novembre 2011. Le imprese di trasporto su strada già

in attività al 4 dicembre 2011 e autoriz-zate provvisoriamente all'esercizio della professione, qualora non soddisfino i re-quisiti per l'accesso alla professione entro i termini stabiliti ai sensi dell'art. 12 del predetto decreto dirigenziale vengono can-celiate dal Registro degli autotrasportatori e, con riferimento alle imprese di traspor-to di merci su strada per conto di terzi, dall'Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l'autotrasporto di cose per conto di terzi.

Le imprese di trasporto di merci su stra-da per conto di terzi che esercitano solo con veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 tonnellate devono dimo-strare di soddisfare i requisiti per l'accesso alla professione entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del de-creto legge n. 5/2012.

Esercitazioni in autostrada. Il Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti dovrà adottare un decreto per disciplinare le condizioni alle quali i minori autorizzati alla guida accompagnata e i possessori di foglio rosa potranno esercitarsi alla guida in autostrada, su strade extraurbane prin-cipali o in condizione di visione notturna.

Contrassegno invalidi. Procedure più semplici, per il rilascio del contrassegno inva-lidi a chi ha capacità di deambulazione sensibil-mente ridotta. I verbali delle commissioni me-diche dovranno indicare se sussistono i requisiti sanitari necessari per la richiesta di rilascio del contrassegno invalidi;

in questi casi, quindi, non servirà più la certificazione medica rilasciata dall'ufficio medico-legale dell'unità sanitaria locale di appartenenza. E dovranno essere discipli-nate le modalità per íl riconoscimento del-la validità su tutto il territorio nazionale del contrassegno invalidi.

Codice Iban sulle multe. Il dl introdu-ce l'art. 6-ter sui pagamenti alle pubbliche amministrazioni con modalità informati-che, a integrazione dell'art. 5, comma 1, del decreto legislativo n. 82 del 7 marzo 2005. In sostanza, decorsi 90 giorni da quando entrerà in vigore la legge di conversione del dl n. 5/2012, le p.a. dovranno pubbli-care sui propri siti istituzionali e sulle ri-chieste di pagamento (comprese le multe) i codici identificativi dell'utenza bancaria sulla quale i privati possono effettuare i pagamenti mediante bonifico e, inoltre, dovranno specificare i dati e i codici da in-dicare obbligatoriamente nella causale di versamento. Gli enti locali, pur non essen-do direttamente soggetti ai nuovi obblighi, dovranno comunque conformarsi, anche in forza.del richianio operato dall'arto 5, com-ma 4, del decreto legislativo n. 82/2005.

Bollino blu. Il dl ribadisce che da quest'anno il controllo obbligatorio delle emissioni dei gas di scarico degli auto-veicoli e dei motoveicoli dovrà essere ef-

fettuato solo al momento della revisione periodica. Fine quindi al bollino blu annuale e concomitanza di controlli in officina per fumi e revisione del vei-colo.

Stefano Manzelli ed Enrico Santi

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ItaliaOggi

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Pensioni p. a., un anno sabbatico per la permanenza in servizio t CHIARIMENTO DI PATRONI GRIPPI. LA CHANCE TORNA NEL 2013

Arrivederci al 2013 per il trattenimen-to in servizio, ma scompare quello che fino a oggi è stato un diritto potestativo del lavoratore. Infatti, la possibilità di re-stare a lavorare oltre l'età per la pensione di vecchiaia opera esclusivamente per i lavoratori soggetti al nuovo regime delle pensioni, i quali da 66 possono arrivare a 68 anni (chi invece ha maturato i 65 anni utili nel 2011 va messo subito in pensione, si veda ItaliaOggi di ieri). È quant'altro precisa la circolare n. 2/2012 del ministro per la p.a. sulla riforma delle pensioni. Trattenimento in servizio. Anche dopo l'entrata in vigore della ri-forma Fornero (1° gennaio 2012), spiega la circolare, restano in vita gli istituti del «trattenimento in servizio» oltre i limiti di età e della «risoluzione unilaterale», mentre è stato abrogato quello dell'eso-nero. Sopravvivono, in particolare, nei confronti dei soggetti che maturano i re-quisiti per la pensione dall'anno 2012, os-sia sulla base dei nuovi limiti (di età e di contribuzione) fissati dalla riforma. Per-tanto, anche dopo la riforma i dipenden-ti possono richiedere (e le p.a. «possono» accordare) il trattenimento in servizio, ma questo si riferirà necessariamente al periodo successivo alla maturazione del nuovo requisito d'età per la pensione di vecchiaia che è fissato a 66 anni. Ciò vuol dire, allora, che il trattenimento in servi-

Lima

zio diventa possibile dai 66 ai 68 anni d'età ma non prima del 1° gennaio 2013 (e salvo i futuri adeguamenti alla «speranza di vita»). Perché i dipendenti che quest'anno (2012) compiono 66 anni di età, avendo maturato i 65 anni nel 2011, rimangono soggetti alla previgente disci-plina e la p.a. avrebbe potuto loro accordare di restare in servizio fino a 67 anni. Pe-raltro, aggiunge la circolare, per effetto del dl n. 138/2011, adesso la discrezionalità del-la p.a nella concessione del trattenimento in servizio è molto più marcata. Infatti, il trattenimento in servizio non è più un «diritto potestativo» del lavoratore, ma un diritto subordinato alla valutazione della p.a. in ordine all'organizzazione, al fabbisogno e alla disponibilità finanziaria (insomma soltanto se conviene alla p.a. il trattenimento è concesso, altrimenti il lavoratore va in pensione).Stop ai 40 anni. Nella previgente disciplina la p.a. aveva facoltà di licenziare il dipendente che avesse maturato «l'anzianità massi-ma contributiva», vale a dire i 40 anni di contributi oltre i quali non si maturava più la pensione (nel sistema retributivo

il massimo importo di pensione poteva arrivare all'80 per cento della retribuzio-ne considerando proprio i 40 anni con i quali andava moltiplicato il coefficiente 2% di trasformazione). Adesso le cose sono cambiate. Infatti, spiega la circolare, la riforma delle pensioni ha abrogato il concetto di «anzianità massima contribu-tiva» (ossia i 40 anni); con esso, di conse-guenza, deve considerarsi abrogato pure il «presupposto» (cioè l'anzianità massi-ma contributiva) per il licenziamento da parte della p.a. In verità, la circolare ritiene che il predetto presupposto sia

soltanto «mutato», ossia si sia ora collegato agli anni di anzianità necessari per il di- ritto alla pensione anticipata. Pertanto, dal 1° gennaio 2013 le p.a. possono licenziare i di- pendenti con 42 anni e 5 mesi di contributi, ossia 41 anni e 5 mesi se donne (sono i nuovi requisiti per la pensione anti- cipata). Unico salvagente per i lavoratori può essere l'età, perché la circolare raccoman- da alle p.a. di non procedere a licenziare i soggetti con età inferiore a 62 anni essendo per loro prevista la penaliz- zazione dell'importo della pensione (ma l'operatività è

stata rinviata al 2017 dal milleproroghe). Esonero. Infine, la circolare ricorda che è stato abrogato l'esonero, un istituto che consentiva di andare prima in pensione a certe condizioni. La riforma ha previsto che a chi fosse già titolare dell'esonero alla data del 4 dicembre 2011 continua- no ad applicarsi i vecchi requisiti per la pensione. A tal fine, precisa la circolare, l'esonero si intende concesso se la p.a. (il dirigente) ha adottato una determina- zione formale dalla quale si desuma la volontà di accoglimento della richiesta.

Daniele Cirioli

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circolare del ministro Patroni Griffi sull'applicazione allo p.a. del decreto salmr-Italia

Pubblico impiego, pensione magra Non opera rtneentivo della permanenza al lavoro fino a 70 anni

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1 ■: ancoro presto per ridurre Plrap •

La Corte costituzionale boccia la normativa umbra e ribadisce: limposta è un tributo statale

E ancora presto per ridurre nrap Deduzioni dalla base imponibile solo a partire dal 2013

DI FRANCESCO CERISANO

Agncora paletti ai tentati-vi delle regioni di avere mani libere sull'Irap. I overnatori non possono

intervenire sulle basi imponibili, ma solo modificare le aliquote, di-sporre esenzioni, detrazioni e de-duzioni nei limiti della legge sta-tale. Almeno fino al 2013, quando la completa attuazione della dele-ga sul federalismo fiscale (legge n. 42/2009) consentirà alle regio-ni di ridurre le aliquote «fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile» nel rispet-to della normativa comunitaria e degli orientamenti della Corte di giustizia Ue. Con la sentenza n. 50/2012, depositata ieri in can-celleria, la Corte costituzionale ha censurato lo scatto in avanti della regione Umbria che con una legge del 2011 (n. 4) aveva tentato di an-ticipare gli effetti del federalismo prevedendo, per l'armo di imposta 2011 e i successivi quattro anni, un'Irap agevolata per le imprese che avessero incrementato il nu-mero di dipendenti assunti con contratto a tempo indetermina-to. Per queste aziende virtuose la regione aveva stabilito la chance di dedurre dalla base imponibile dell'imposta regionale sulle attivi-tà produttive il 50% (o il 75% in caso di assunzione di lavoratrici o ultraquarantenni disoccupati da oltre un anno) del costo di ogni nuovo assunto.

Nella sentenza redatta da Sa-bino Cassese, la Consulta ha

però stoppato il tentativo della regione. Perché; come più volte chiarito dalla Corte, l'Irap non è un tributo regionale, nel sen-so che può essere liberamente modificabile da parte degli enti, ma un tributo statale che lo stato continua a regolare, circoscriven-do con preCisione gli ambiti di in-tervento delle regioni, nonostante il relativo gettito sia devoluto agli enti territoriali. La conseguenza è che proprio per questa ragione i governatori, con propria legge, possono sì intervenire sulla disci-plina del tributo ma sempre «nei limiti e secondo criteri fissati dal-la legislazione statale». Nel 2013, come detto, i poteri delle regioni si amplieranno consentendo li-bertà di manovra anche sulla base imponibile, ma fino a quella

data gli enti hanno le mani lega-te. «Un'ipotesi di deduzione dalla base imponibile Irap», chiarisce senza mezzi termini la Consulta, «non è prevista dalla legislazione statale e, in quanto riferita agli anni 2011 e 2012, è in contrasto con l'art. 117, secondo comma, let-tera e) in materia di sistema tri-butario e contabile dello stato».

Lsu delle comunità monta-ne. Disco rosso alla stabilizzazio-ne dei lavoratori socialmente utili delle ormai soppresse comunità montane. L'alt è arrivato dalla Consulta che con la sentenza n. 51/2012, depositata ieri in cancel-leria, ha bocciato alcune norme della legge regionale del Molise n. 6/2011 nella parte in cui pre-vedeva che la regione coprisse i posti vacanti in organico attra-

verso la mobilità del personale a tempo indeterminato e gli Lsu delle Comunità montane. La Cor-te costituzionale ha accolto le tesi di palazzo Chigi richiamando la propria precedente giurispruden-za che ha più volte censurato, per contrasto con l'art. 97 Cost., nor-me che prevedevano procedure di stabilizzazione di personale impe-gnato in lavori socialmente utili senza porre limiti percentuali al ricorso a tale tipo di assunzione e «senza fornire indicazioni circa la sussistenza dei requisiti per poter ammettere deroghe al principio del concorso pubblico».

Appalti pubblici e tutela del-la salute. Le regioni non possono prevedere una disciplina diversa da quella del codice dei contratti pubblici in materia di qualificazio-ne e selezione dei concorrenti. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 52/2012, depo-sitata ieri in cancelleria, che ha bocciato una legge della regione Marche (n. 20/2011) rea di aver previsto una soglia minima di ammissibilità delle offerte corre-lata alla valutazione della tutela della salute e della sicurezza nei cantieri. Un aspetto che, a giudizio di Sabino Cassese, redattore della sentenza, non compete ai governa-tori. La tutela della salute e della sicurezza sono infatti criteri di va-lutazione delle offerte (e tali sono considerati dal Codice dei con-tratti pubblici), ma non possono costituire criteri di ammissibilità delle stesse. Di qui l'illegittimità costituzionale della norma. Disco

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li ancora presto per ridurre Irap •

rosso agli incarichi solo fidu-ciari. I presidenti regionali non possono avvalersi di professiona-lità esterne scegliendole soltanto sulla base di criteri fiduciari, ma devono comunque far prevalere criteri di professionalità e compe-tenza. Il tentativo da parte della regione Piemonte di bypassare (con la legge n. 7/2011) i criteri previsti dal Testo unico del pub-blico impiego (dlgs n. 165/2011) è stato stigmatizzato dalla Con-sulta nella sentenza n. 53/2012. Nella decisione, depositata ieri in cancelleria, il giudice estensore Luigi Mazzella ha richiamato la passata giurisprudenza della Corte in cui più volte (da ultimo nella sentenza n. 252/2009) è stato espresso il principio secondo cui le regioni possono derogare ai criteri statali sull'affidamento degli inca-richi purché, in alternativa, si pre-vedano «altri criteri di valutazione ugualmente idonei a garantire la competenza e la professionalità dei soggetti e a scongiurare il pericolo di un uso strumentale e clientelare delle cosiddette ester-nalizzazioni». Va però esclusa la possibilità di affidare incarichi esclusivamente sulla base di rap-porti fiduciari. Riproduzione rtservata—a

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