Date post: | 29-Jun-2015 |
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Health & Medicine |
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Infezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliere: • Infezioni insorgenti in corso di ricovero.• In alcuni casi in seguito a dimissione.• Non manifeste clinicamente, né in
incubazione al momento del ricovero.• IO avviene dopo 48 ore dal ricovero.
Infezioni comunitarie: • Infezioni già presenti o in incubazione al momento del ricovero.• Infezioni acquisite in comunità.
Qualche dato italiano…
- si stima che dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera ogni anno (400.000-700.000);
- le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano circa il 30% di quelle insorte (135.000-210.000) e di queste circa l’1% è causa diretta del decesso del pz (1350-2100 decessi prevenibili/anno).
NOSOCOMIAL INFECTIONS
Nosocomial infections
Post-surgical infections
Surgical site infections
Urinary tract infections
Respiratory infections
Bacteremia Others
70%
40%40% 14%
4%1%
Concentrazione microbica
Resistenza agli antibiotici
Invasione dell’ospite
Colonizzazione
oppure
Infezione
FATTORI CHE CAUSANO INFEZIONI NOSOCOMIALI
Virulenza microbica
Ridotta immunità dell’ospite
I.O. può originare
Dalla popolazione batterica del paziente stesso:Infezione endogena (self infection)
Dalla popolazione batterica di un altro paziente:Infezione crociata (cross infection)
Prevenzione e controllo delle Infezioni Ospedaliere
Obiettivo: ridurre l’incidenza delle IO :1. Eliminare i serbatoi d’infezione2. Prevenire la trasmissione delle
infezioni3. Aumentare le difese del paziente4. Ottimizzare i protocolli assistenziali
Serbatoi di infezione
•Mani del personale•Personale colonizzato o infetto•Pazienti colonizzati o infetti•Microrganismi endogeni dei pazienti•Apparecchi con liquidi•Strumentario•Medicazioni•Cibi•Particelle contaminate dell’aria
Fattori di rischio IO
Paziente
Ambiente
Contatto
Malattia/evento causante il ricoveroAltre malattie concomitantiEtà
Altri degentiMateriali/strumentiStruttura
Durata della degenzaQualità/durata delle procedure assistenzialiOperatori, pazienti, visitatori
CIO (Comitato responsabile del programma di lotta contro le IO)
• Definisce le strategie di lotta contro le IO
• Verifica l’effettiva applicazione dei programmi di
sorveglianza e controllo e la loro efficacia
• Cura la formazione culturale e tecnica del personale
SISTEMI DI SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
In considerazione dell’eziologia multi-fattoriale delle IO, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianza in tre categorie fondamentali:
1 Sorveglianza orientata al degente
2 Sorveglianza ambientale
3 Sorveglianza sui microrganismi responsabili di infezione
SORVEGLIANZA ORIENTATA AL DEGENTE
1 Sorveglianza sugli esiti
1.1 Sorveglianza basata su studi di prevalenza ripetuti - estesi a tutto l’ospedale- su reparti a rischio
1.2 Sorveglianza basata su studi di incidenza, o sorveglianza attiva- estesi a tutto l’ospedale- a rotazione per i diversi reparti- su reparti a rischio
2 Sorveglianza sui processi assistenziali
VANTAGGI•Razionalizzazione delle risorse•Rapidità di esecuzione•Individuazione dei fattori di rischio•Identificazione dei reparti a maggior rischio
Sorveglianza sugli esiti
Studi di incidenza
•Raccolta dei dati più completa•Calcolo dei tassi di incidenza•Possibilità di standardizzazione •Individuazione precoce delle epidemie
Sorveglianza di processo
•Indirizzo delle risorse disponibili•Efficienza della prevenzione•Possibilità di affiancare altri tipi di sorveglianza
SVANTAGGI
Sorveglianza sugli esiti
Studi di incidenza
Sorveglianza di processo
• Dati non confrontabili con studi di incidenza.• Le microepidemie possono non essere individuabili.
• Surplus di dati spesso non utili• Elevato impegno di risorse sia umane economiche.• Nelle sorveglianza a rotazione possono non essere individuate le microepidemie
• Focalizzazione dell’attenzione solo su obiettivi specifici.
SORVEGLIANZA DELLE IO – National Nosocomial Infections Surveillance (NNIS)
Dati di riferimento NNIS sull’incidenza dei fattori di rischio e delle infezioni in reparti di Terapia Intensiva Coronarica * percentili
10% 25% 50% 75% 90%
Incidenza di Infezioni
Incidenza di infezioni urinarie / n.ro gg di cateterismo urinario (x 1000) 0.7 2.6 5.0 8.5 11.4 Incidenza di sepsi / n.ro gg di cateterismo centrale (x 1000) 0.0 1.8 4.0 5.9 7.9 Incidenza di polmoniti / n.ro gg di ventilazione assistita (x 1000) 0.7 4.4 7.3 11.5 16.0 Incidenza di Fattori di Rischio
Durata del cateterismo urinario /Durata totale della degenza 0.23 0.36 0.49 0.62 0.71 Durata del cateterismo centrale /Durata totale della degenza 0.13 0.21 0.28 0.38 0.54 Durata della ventilazione assistita /Durata totale della degenza 0.08 0.11 0.20 0.27 0.35
SORVEGLIANZA AMBIENTALE Da effettuare solo: - quando vengono introdotti nuovi metodi di pulizia o detergenti - in presenza di un’epidemia (dove costituiscono parte integrante della indagine epidemiologica)
The Inanimate Environment Can Facilitate Transmission
~ Contaminated surfaces increase cross-transmission ~Abstract: The Risk of Hand and Glove Contamination after Contact with a VRE (+) Patient Environment. Hayden M, ICAAC, 2001, Chicago, IL.
X represents VRE culture positive sites
SORVEGLIANZA SUI MICRORGANISMI RESPONSABILI DI INFEZIONE
Obiettivi:
1 Identificare precocemente un aumento dell’isolamento di un particolare patogeno allo scopo di avviare tempestivamenteindagini epidemiologiche per il controllo dell’epidemia
2 Controllare alcuni microrganismi di importanza epidemiologica (Stafilococcus aureus, Pseudomonas, Enterococchi vancomicina resistenti, Klebsiella pneumoniae ESBL+)
(microrganismi sentinella)
3 Sorvegliare l’andamento nel tempo degli isolamenti di microrganismi antibiotico-resistenti allo scopo di stabilire una
adeguata politica dell’uso di antibiotici nell’ospedale
InvasiviColonizzatori Invasivi
Presenti su cute e mucose senza causare malattia
Causano infezioni gravi di vari organi
Virulenza batterica / difesa immunitaria
Molto virulenti ed invasivi
S. aureus
P. aeruginosa
Enterobacter
Meno virulenti; invasivi solo nei
pazienti più gravi ed indifesi
Acinetobacter
Stenotrophomonas
Serratia
Enterococchi
Candida
Cefalosporine
Gram negativi beta-lattamasi a spettro allargato
(ESBL)
Imipenem, Meropenem
P. aeruginosa Carbapenemasi
MDR
MRSA
Vancomicina
VRE VISA
Ciprofloxacina
Induzione di resistenza da pressione antibiotica
RUOLO DELLA TIPIZZAZIONE MOLECOLARE
Obiettivi:
1 Definizione della clonalità dei microrganismi causa di infezioni
1 Definire l’esistenza di fenomeni epidemici o endemici e di infezioni crociate
2 Individuare microrganismi caratterizzati da particolare virulenza
3 Identificare sorgenti e serbatoi di infezione
PROCEDURE PER IL CONTROLLO
Decontaminazione
PULIZIA
DISINFEZIONE
STERILIZZAZIONE
Germicida formulatoper l’uso sulla pelleo sui tessuti
Antisepsi
Antisettico
Disinfezione
Disinfettante
Germicida formulatoper l’uso su oggetti
IL CONTATTO DIRETTO
è il principale meccanismo di trasmissione delle infezioni
LE MANI
del personale sono ilveicolo più comune
LA POPOLAZIONE MICROBICA DELLA CUTE
Sulla cute una popolazione microbica di rilievo esiste solo nelle aree con un grado di umidità sufficiente per la proliferazione batterica: cuoio capelluto, ascelle, inguine e perineo, regioni plantari e spazi interdigitali dei piedi, orecchio esterno e viso (in prossimità degli orifizi nasale e buccale).
La flora residente è associata alla ghiandole sudoripare (soprattutto quelle apocrine), ai follicoli piliferi e alle ghiandole sebacee.
Si tratta di : - Corinebatteri pseudodifterici
- cocchi Gram+ (stafilococchi albi non-emolitici)
- miceti (C. albicans)
- micobatteri apatogeni
- streptococchi viridanti
- enterococchi
- bacilli Gram-
MICRORGANISMI DELLE MANI
1. Popolazione microbica residente• è rappresentata da germi che colonizzano
in modo permanente la cute delle mani
• instaurano sulle mani un ecosistema in equilibrio
• Ostacolano l’insediamento di germi d’origine esogena
2. Popolazione microbica transitoria• è rappresentata da germi contaminanti occasionali
• in genere non riescono, a moltiplicarsi
• normalmente si eliminano con il semplice lavaggio
Igiene delle mani riduce la frequenza delle infezioni
Maternal Mortality due to Postpartum Infection General Hospital, Vienna, Austria, 1841-1850
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1841 1842 1843 1844 1845 1946 1847 1848 1849 1850
Ma
tern
al M
ort
alit
y (
%)
MDs Midwives
Semmelweis’ Hand Hygiene Intervention
Batteri che colonizzano un paziente possono essere trasmessi da un paziente ad un altro dalle mani degli operatori
The Iceberg Effect
Infetti
Colonizzati
• apparecchiature con liquidi• strumenti• medicazioni• cibo• sospensioni dell’aria
Flora endogena del paziente acquisita in comunità : cutanea,respiratoria, gastro-intestinale, genito-urinaria.
Personale• Colonizzati• infetti• portatori transitori sulle mani
Via di trasmissioneESOGENA
CONTATTO – ARIA
Pazienti non colonizzati
Pazienti colonizzati
Ambiente
Aspirazione faringeaFerite chirurgicheProcedura Invasive
AUTOINFEZIONE - CONTATTO
Via di trasmissioneENDOGENA
PAZIENTI INFETTI
CONTROLLO
SERBATOI
CONTROLLO
TRASMISSIO
NE
CONTROLLO
PROCEDURE
CONTROLLO
DIFESE