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INFORMAZIONI ECONOMICHE

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INFORMAZIONI ECONOMICHE Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 5, No. 3/4 (Marzo - Aprile 1950), pp. 58-63 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40755898 . Accessed: 10/06/2014 18:21 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 62.122.77.15 on Tue, 10 Jun 2014 18:21:43 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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Page 1: INFORMAZIONI ECONOMICHE

INFORMAZIONI ECONOMICHESource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 5, No. 3/4 (Marzo - Aprile 1950), pp. 58-63Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40755898 .

Accessed: 10/06/2014 18:21

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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"58 AFFRICA

INFORMAZIONI ECONOMICHE Evoluzione della parità delle monete dei tenitori d'oltremare francesi in rapporto al franco metropolitano.

Le monete dei territori d'Oltremare francese possono attualmente essere divise in due gruppi: Zona franco: fr. C.F.P. = 5,50 F.M., fr. C.F.A. = 2 F.M., piastra = 17 F.M.

Fuori zona franco: Franco Gibuti, collegato all'attuale corso libero del dollaro fr. Dj = 1,63 F.M. circa; Rupia francese = 73,50 F.M.

Vediamo ora, secondo dati tratti dal- la rivista « La France d'Outre-Mer » quale è stato il processo evolutivo che dal 1945 ad oggi tali monete hanno subito.

Fino alla fine del 1945 l'unità mone- taria francese era la stessa sia nella metropoli che nei territori d'oltremare, ma a tale epoca la situazione cam- bia radicalmente nella metropoli, uscita da molti anni di guerra che hanno diminuito il suo potenziale eco- nomico, il valore del franco è sensibil- mente inferiore che nei territori d'ol- tremare, dove la guerra ha inciso molto meno profondamente.

Il 26 dicembre 1945 la svalutazione del franco metropolitano viene con- stata ufficialmente e nasce così nelle colonie francesi del pacifico il franco C.F.P. , che avendo conservato il suo antico valore, acquista una parità di 2,40 in rapporto al franco metropoli- tano svalutato.

Le altre colonie francesi, che si tro- vano in una posizione economica inter- mediaria fra quella fiorentissima delle colonie del Pacifico e quella della me- tropoli vedranno sorgere il franco C.F.A. con la parità di 1,70 in rap- porto al franco metropolitano e la piastra, usata in Indocina come mul- tiplo del franco (Piastra = 10 fr.), pas- serà dal rapporto 1 = 10 al rapporto 1 = 17.

E' da notare però che questi nuovi franchi non hanno alcuna autonomia monetaria, ma sono soltanto dei sem- plici multipli del franco metropolitano, che direttamente o indirettamente as- sicura la garanzia della loro emissione.

Con la creazione del franco C.F.P. e C.F.A. ha inizio una complessità sem- pre crescente del sistema monetario francese.

Il 26 gennaio 1948 aveva luogo la svalutazione dell'80% del franco metro- politano in rapporto alle altre divise e l'apertura a Parigi del mercato libero del dollaro il cui corso è così fissato: corso libero per le operazioni finan- ziarie; corso medio (50% libero, 50% ufficiale) per le operazioni commerciali.

Il franco C.F.A e la piastra seguono la svalutazione del franco metropolita- no e quindi conservano lo stesso rap- porto, mentre invece il franco C.F.P., non svalutato, perché agganciato alla economia anglo-sassone, prende il rap- porto 1 = 4,32 F.M.

Per le operazioni piastra -dollaro so- no applicate le stesse regole delle ope- razioni F. M.- dollaro, mentre invece le

operazioni finanziarie C.F.A. -dollaro se- guono il corso libero e quelle commer- ciali soltanto il corso ufficiale e non quello medio ;per le operazioni C.F.P.- dollaro esiste naturalmente solo il cor- so ufficiale.

Il 18 ottobre 1948 si aveva una nuo- va svalutazione del 23% del franco metropolitano in rapporto alle divise del mercato ufficiale, con l'allineamento delle nuove parità non più al corso ufficiale ma al corso medio del dollaro.

La piastra segue la svalutazione del F. M. mentre invece il franco C.F.A. si mantiene stabile e la sua parità diviene 1 - 2 F.M., e così pure av- viene del franco C.F.P. la cui parità diviene 1 = 5,31 F. M.

Il 20 marzo 1949 il franco C.F.A. prende il nome di franco di Gibuti e diviene un'unità monetaria autonoma la cui emissione è garantita da una copertura integrale in dollari ed è quotata come il dollaro sul mercato libero di Parigi.

Da quest'epoca si comincia a ritor- nare verso una semplificazione del si- stema monetario: infatti ì'8 agosto 1949 scompaiono due anomalie: il fran- co C.F.A. assume la metà del valore del dollaro in franchi metropolitani e le operazioni commerciali C.F.A. saranno d'ora in poi trattate come le operazio- ni commerciali F.M. ossia al corso medio.

Il 21 settembre 1949 il franco subi- sce una nuova valutazione del 27% in rapporto al corso medio del dollaro, ma ha una rivalutazione del 10% in rap- porto alla sterlina, e in tal modo il sistema dei cambi viene semplificato. Il dollaro ha soltanto il corso libero, il mercato ufficiale delle divise è su- scettibile di variare se vengono rag- giunte alcune percentuali di variazione del corso libero ed infine la parità con le piastre il franco C.F.P. e il franco C.F.A. è determinata soltanto dal loro rapporto con il franco metropolitano.

Il programma del IV punto Truman. Samuel P. Hayes, consigliere spe-

ciale del Segretario di Stato per gli affari economici, ha affermato che se è esatto che il programma del « Punto Quarto » propriamente detto, Hayes ha la seduzione del comunismo, non è meno vero che tale programma è es- senzialmente costruttivo e nell'interesse di tutte le Nazioni, URSS compresa.

In quanto al programma del « Punto Quarto » propriamente detto, Mayes ha dichiarato che gli Stati Uniti conside- rerebbero economicamente arretrati la maggior parte dei paesi africani, del- l'Asia e dell'America latina.

Egli ha sottolineato che queste re- gioni racchiudono i due terzi della po- polazione in una miserevole incuria, preda di innumerevoli malattie, nella quasi totalità illetterata e le cui en- trate annuali per individuo sono rap- presentate da una media di cento dol-

lari, mentre negli Stati Uniti sono di 1400 dollari.

Hayes ha enunciato infine le seguenti cinque caratteristiche del programma del « Punto Quarto » :

1) II programma comporta l'appli- cazione di due forze vitali - tecnica moderna e capitale - alle risorse na- turali ed alla mano d'opera disponibile in queste regioni;

2) Le nazioni beneficiane del pro- gramma dovranno organizzarsi e finan- ziare il proprio sviluppo;

3) II programma necessita della cooperazione internazionale, in quanto una sola nazione non potrebbe sop- portarne i pesi da sola;

4) Le imprese ed i capitali privati sosterranno un ruolo mportante nel programma del « Punto Quarto » ;

5) II programma è a lunga sca- denza e non comporta « miracoli im- mediati ».

La Lega Araba e le trattative econo - miche con l'occidente.

La trattative commerciali in corso fra Stati Uniti ed Egitto hanno solle- vato una serie di ipotesi e commenti dai quali si rileva che la posizione del- la Lega Araba merita di essere defi- nita in termini internazionali assai più precisi di quanto non sia stato fatto fino ad ora.

I negoziati egizio-americani, infatti dovrebbero concernere - secondo un punto di vista della Siria - anche la Lega Araba mentre tale opinione non sembra affatto condivisa da altri paesi arabi in base al criterio che la Lega non ha alcun potere ufficiale per trat- tare in nome del complesso delle na- zioni che la compongono.

II Consiglio Economico per il Medio Oriente ha frattanto annunciato di voler cooperare strettamente con la Lega Araba e ha invitato un rappre- sentante di questa alle sue sedute. Il delegato dell'ONU si è però opposto a tale invito come pure si è manifestato contrario alla formazione di una spe- ciale sezione di detto consiglio, dedi- cata alle questioni particolari della Lega.

Mentre, d'altra parte, gli Stati Uniti hanno pienamente riconosciuto i poteri della Lega Araba, non altrettanto è stato fatto finora dalla Gran Bretagna. L'aiuto di armi che l'America fornisce allo Stato di Israele, complica comun- que notevolmente la questione. H se- gretario generale della Lega Araba ^bd er-Rahman Azzam Pascià rilevan- do tale fatto ha tenuto a ribadire il principio che gli arabi non desiderano assolutamente la guerra ma soltanto lo stabilimento di una salda pace che consenta, fra l'altro, il ritorno di tutti i profughi sfollati nelle loro terre me- diante aiuti americani. Secondo Az- zam Pascià, Israele ambisce invece non soltanto le terre della Palestina ma anche altri territori arabi confinanti.

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AFFRICA 59

DAI PAESI DELL'AFFRICA ERITREA

Esposto all'ONU per una tutela dei lavoratori.

Un numeroso gruppo di dipendenti di Ditte private in Eritrea ha fatto per- venire, riferisce l'Aidi, il seguente espo- sto alla Commissione d'Inchiesta delia Organizzazione delle Nazioni Unite:

« Si richiama l'attenzione della Com- missione sulle condizioni attuali dei prestatori d'opera, a qualunque cate- goria o nazionalità essi appartengano, impiegati di ditte e enti privati in Eritrea, e sulla mancanza di legisla- zione atta a proteggere e difendere i loro interessi.

Infatti, dall'occupazione britannica del territorio, tutte le preesistenti leggi., in materia di disciplina e regolamen- tazione dei rapporti tra datori di lavoro e prestatori d'opera, sono state abro- gate ed infirmate. La esigua legisla- zione emanata dalle Autorità occu- panti in proposito è contenuta e riepi- logata nei proclami n. 67, 68 e 69 del 1949. Un esame di tali proclami ne rivelerà l'evidente insufficienza per quanto riguarda sia la disciplina dei- rapporti di lavoro che la tutela degli interessi dei prestatori d'opera.

In conseguenza di questo stato di cose, causate dalla trascuratezza da parte dell'attuale amministrazione nel- l'emanare disposizioni legislative ade- guate, ispirate ai più elementari dirit- ti dell'Uomo sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, i prestatori d'opera si trovano in Eritrea, privi di qualsiasi tutela e difesa e di qualsiasi organiz- zazione sindacale, come esistono in ogni paese civile. Il risultato è che i pre- statori d'opera vengono impunemente sfruttati dai datori di lavoro i quali si trincerano dietro la mancanza di legislazione.

Si ritiene - conclude la mozione - che sia dovere della Commissione di indagare su questa situazione, facil- mente controllabile, la quale rappre- senta indubbiamente una piaga sociale incompatibile con un vero spirito di Democrazia ».

I problemi dell'industria. La Sezione Industria della Camera di Commercio dell'Eritrea si è accinta da qualche tempo allo studio siste- matico delle condizioni in cui attual-

mente si trovano a lavorare le indu- strie locali. Il compito che la sezione si prefigge e che svolge attraverso una apposita Commissione, è quello di studiare ed attuare i provvedimenti più idonei ad agevolare ed incremen- tare il lavoro di queste industrie che si ritengono necessarie, e che hanno lodevolmente saputo provvedere ai bi- sogni della popolazione in tempi più difficili affrontando e superando diffi- coltà considerevolissime, sia per la lun- ga mancanza di materie prime sia per l'impossibilità di migliorare le attrez- zature, sia per l'insufficienza della ma- no dopera efficiente.

Questa azione è diretta a considera- re i problemi di ordine collettivo, cioè quei problemi che, per la loro genera- lità, interessano non le singole indu- strie ma le loro categorie e l'intero

complesso industriale dellEritrea, quin- di, problemi attinenti all'importazio- ne ed esportazione, al consumo locale dei prodotti fabbricati in Eritrea, ai mezzi attuabili per agevolare, miglio- rare ad accrescere la produzione, non- ché tutti gli altri problemi che inve- stono i rapporti fra industriali pro- duttori, i rivenditori ed i consumato- ri, ed ha affidato alla Commissione lo studio dei problemi stessi e quello delle eventuali decisioni migliorative della produzione, atte a costituire o svilup- pare una maggiore considerazione e fiducia nei prodotti locali, come pure fa compito alla Commissione la vigilan- za del passaggio della produzione dalle industrie ai consumatori, il tutto allo scopo di favorire la costituzione di più favorevoli condizioni per la sperata prossima sistemazione di questo terri- torio.

La materia di studio è ovviamente vasta e multiforme e non ammette improvvisazioni per cui la Commissio- ne si è già accinta con solerzia e buo- na volontà all'opera di fiancheggia- mento degli organi Direttivi della Se- zione Industriali, non ignorando che le difficoltà da superare sono conside- revoli e molteplici, ma fiduciosa di poter pervenire a soddisfacenti risul- tati, sia per il miglioramento dei pro- dotti locali, là ove le circostanze ne hanno ostacolato il perfezionamento, sia per convincere i consumatori a meglio apprezzare gli sforzi compiuti dalle industrie eritree nel periodo più difficile della mancanza quasi assoluta di materie prime e conseguente for- zata temporanea adozione di provve- dimenti di ripiego non sempre perfet- tamente idonei, che hanno pregiudi- cato talvolta la considerazione del pro- dotto fabbricato in loco.

Il problema perciò riveste la sua enorme importanza poiché tocca diret- tamente l'interesse dell'intera econo- mia del Paese per cui la Sezione In- dustria e la sua Commissione fanno assegnamento sulle buone disposizioni di ogni categoria interessata al miglio- ramento della regione, e confidando oltre che nella buona comprensione degli organi competenti, specialmente nel favorevole atteggiamento ed ap- poggio di tutta la stampa locale che ha sempre dimostrato ottima com- prensione su tuttele questioni che toc- cano direttamente gli interessi di que- sta Eritrea.

L'indipendenza economica dell'Eritrea. La Commissione dell'ONU per l'Eri-

trea ha preso visione, durante la sua indagine nel territorio, dei dati ela- borati dalla Camera di Commercio per l'Eritrea relativamente alla possibilità per il territorio di conseguire, in caso di indipendenza politica, una soddisfa- cente autosufficienza economica.

Questi dati dimostrano che l'Eritrea, pur non avendo immense risorse, pre- senta considerevoli possibilità - al- cune anzi già in atto - agricole, in- dustriali e commerciali, che non hanno molti altri paesi che tuttavia vivono di vita propria e indipendente. Svilup- pando, con una saggia amministrazio- ne, tali possibilità il paese, senza altri

cospicui investimenti, utilizzando la grandiosa attrezzatura già in funzione che passerà a sua disposizione e gio- ™n*osi £el fa"o che è tuttora libero

potra nntr? * fifnanziari> come prestiti, ecc, potra effettivamente * in pochi anni, ecc, ap- pena riassestatosi dalle scosse finora subite, assicurarsi la autosufficienza economica. E ciò costituisce

autosufficienza insfeme

Ta p'ù sohdrÌ hfattOrÌ baSe costituisce

POlÌtÌCÌ e Ä SAS? p'ù sohdrÌ hfattOrÌ baSe Per la rÌChÌesta *- A conforto di questa tesi il Memo-

s atisba nUha ÍOTte docu™ntazione s eìlmr esempio în

nUha .UOna Parte inedita- per esempio ,per dimostrare che il deficit

?S? e così ÍT forte bllanCÌa come si

comm^iale è

non e così forte come si è fatto credere e che comunque viene compensato dalle entrate invisibili in modo più ef- S* áÍ, q.Uant0 suPP°st<>, si possono

f^o1 dat1' Che si feriscono al 1947 e 1948, anni che mostrano una ten- denza alla normalizzazione. *SLP}Î? contare su un deficit medio di St. E. A. 1 milione e 660.262 all'an- no; il che non è poi così catastrofico come gli inglesi vorrebbero sostenere Ma vi è di meglio; se si tien conto delle entrate invisibili permanenti (tali- non vengono considerate le notevoli Œ^ewgï Saudita), tale

operai italiani in Arabia Saudita), tale deficit si riduce a Ster- normErtA' normalità,

1M1A1°' stabilendosi *a normalità, può abbastanza facilmente "menie essere pareggiato. facilmente "menie

Queste entrate invisibili ammontano Si in nrn,652H52 ordine di

St- E- A- e ^'endono in ordine di importanza: proventi dei trasporti terrestri effettuati special- mente con l'Etiopia da oltre 3 000 au- tocarri eritrei, diritti sul commercio di transito specialmente con l'Etiopia trasporti marittimi, proventi del turi- smo (oggi assai ridotto ma passibile di notevole sviluppo), diritti portuali e aeroportuali, trasporti aerei, premi ni assicurazioni sui trasporti. A ridurre ancora il deficit contribui- rà una politica di ragionevole limita- zione delle importazioni non necessa- rie (almeno per i primi anni, dopo di che sarà bene invece orientarsi verso la libertà dei traffici) e di incremento decuso delle esportazioni e cioè della produzione agricola e industriale Se nonostante la guerra e la presente si- tuazione l'Eritrea è stata capace di aumentare del 104 per cento le sue esportazioni dal 1931-32 al 1947-48, tut- to autorizza a ritenere che ancor di più potrà dare in futuro, considerato che le industrie possono giovarsi di un'at- trezzatura invidiabile e di una disponi- bilità annua di 20.000.000 di Kw e che l'agricoltura razionale si basa su una superfìcie di 35.000 ettari, da 6300 che erano nel 1933.

SOMALIA Comunicazioni con la Somalia.

Nel quadro delle nuove iniziative prese per riprendere ed intensificare il movimento economico della Soma- lia italiana va annoverato un servizio mensile tra Marsiglia, Genova e Ma- dagascar con scali nei porti della So- malia che sarà attuato prossimamen- te dalla « C.T.C. Lines » di Ginevra, per conto di un gruppo industriale sviz- zero.

Nella nuova linea saranno impiegate unità frigorifere da 5000 tonnellate.

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60 AFFRICA

EGITTO La .zucchero.

La conclusione d'importanti contrat- ti per l'importazione di ingenti quan- tità di zucchero, ha permesso la riso- luzione del problema del fabbisogno interno egiziano di tale prodotto. Lo zucchero importato arriverà ben presto nei porti egiziani e sarà cosi possibile abolire le tessere di razionamento.

Sfruttamento delle saline.

L'Ispettore capo delle Miniere del Ministero del Commercio, ha presen- tato una nota riguardante l'organizza- zione dello sfruttamento del sale in tutto il territorio egiziano, nella quale si chiede la nomina di un ingegnere geólogo all'ufficio che si occupa dello sfruttamento delle saline, e l'elabora- zione di carte di tutte le regioni in cui vi siano saline sfruttate o da sfrut- tare.

Un nuovo pozzo petrolifero. Le Autorità egiziane hanno ufficial-

mente annunciato che a Materma, a 38 miglia a sud di Suez è stato rinve- nuto un nuovo pozzo petrolifero aven- te una capacità di produzione di 4.000 barili al giorno. Sembra però che il nuovo pozzo sia piuttosto limitato in estensione.

I dividendi distribuiti dalle anonime, in Egitto.

L'importo complessivo dei dividendi distribuiti ai propri azionisti dalle va- rie società anonime operanti in Egitto, nel corso dell'anno 1949, ha raggiunto la cifra di 10.396.997 lire agiziane.

Le esportazioni del cotone egiziano in aumento.

Le esportazioni di cotone egiziano, dall'inizio della stagione al 26 gennaio 1950, hanno raggiunto un totale di 419.000 balle, contro le 377 mila rag- giunte nella stagione precedente.

Viene tuttavia rilevata una contra- zione nelle esportazioni in Inghilter- ra, contrazione dovuta al ristagno nel- le operazioni di imbarco.

Esperti stranieri e l'industria tessile egiziana.

L'anno passato quando il Consiglio dei Ministri approvò la concessione di sovvenzioni all'industria tessile per aiutarla ad esportare all'estero l'ecce- dente di filati, decise anche che il Go- verno avrebbe ricorso a due esperti stranieri per organizzare in Egitto que- sta industria.

In seguito a questa decisione, le le- gazioni di Egitto sonò state incaricate di far pervenire al Ministero del Com- mercio il nome di qualche esperto ed è stata formata una Commissione per la scelta di questi specialisti.

Il Ministero ha ricevuto però dalla Camera dell'Industria Tessile una no- ta nella quale si sconsigliava il ricorso ad esperti stranieri; poiché molto spes- so le condizioni delle imprese sono dif- ferenti fra loro, sarebbe . meglio che ognuna ricorresse lei stessa all'aiuto

di esperti ogni qualvolta ne avesse bi- sogno.

Inoltre c'è poi da temere che gli esperti invitati dal Governo conosciuti i difetti dell'industria egiziana li ri- velino ai loro paesi che sono paesi in- dustriali e concorrenti.

D'altra parte ciò di cui soffre at- tualmente l'industria tessile non è la mancanza di esperti, ma le fluttuazio- ni del corso del cotone, e l'esperto stra- nièro non potrà certo far nulla per risolvere questo.

Per gii accordi commerciali con Testero.

Il Dipartimento del commercio, egi- ziano, in una nota indirizzata al Mi- nistero delle Finanze ha espresso il voto che, negli accordi commerciali che verranno conclusi con i paesi stranieri, questi ultimi debbano impegnarsi ad acquistare, con i prodotti agricoli, de- terminate quantità di prodotti indu- striali.

E' stata anche fatta presente la op- portunità che, in tali accordi venga previsto che il trasporto di una parte almeno dei prodotti acquistati, venga effettuato con bastimenti egiziani.

Due pipe-lines Suez-Cairo. Nel bilancio di previsione per l'eser-

cizio 1950-1951 delle Ferrovie egiziane è stato stanziato un credito destinato alla costruzione di due pipe-lines tra Suez ed il Cairo.

Negli ambienti interessati si rileva come, tale finanziamento, dimostri che il governo egiziano abbia rinunciato al progettato acquisto della pipe-line co- struita dagli inglesi durante la guerra.

Aumentati i proventi delle dogana. Gli introiti delle dogane egiziane, nel periodo compreso tra il lo marzo (ini- zio dell'anno finanziario) ed il 22 gen- naio u. s., hanno raggiunto un totale di 64.388.427 L. E. contro un totale di 55.373.340 L. E. per il corrispondente periodo del precedente esercizio.

Impianti industriali per la produzio- ne bellica.

Il governo egiziano, in attuazione del programma di potenziamento delle for- ze armate egiziane, programma enun- ciato nel discorso della Corona ha de- ciso l'impianto di fabbriche specializ- zate per la costruzione di materiale bellico leggero.

Per la costruzione e la direzione di tali officine, il governo egiziano si av- varrà dell'opera di esperti stranieri.

All'esame di una commissione di esper- ti, la questione dei beni tedeschi.

Una commissione composta dai rap- presentanti dei Ministeri dell'Industria, delle Finanze e del Commercio, è stata incaricata di esaminare la questione dei beni industriali tedeschi, in atto sotto sequestro.

Accordi tra Egitto ed Etiopia per la costruzione del bacino del Lago Tana.

Hanno avuto inizio, tra l'Egitto e l'E- tiopia, conversazioni ufficiali relative

alla attuazione del progetto di costru- zione di un bacino sul Lago Tana.

Tale progetto, la cui realizzazione sembra imminente, verrà finanziato con un prestito che il governo degli Stati Uniti concederà all'Etiopia.

Crediti egiziani verso l'Inghilterra. I rapporti dell'Egitto con la Gran

Bretagna sono ora assai meno Intimi dell'anteguerra, quando quest'ultima aveva un predominio completo sulla economia egiziana. Attualmente la Gran Bretagna è débitrice dell'Egitto di circa 300 milioni di sterline, residuo dei 450 milioni di sterline dovute per prestazioni civili e forniture fatte du- rante la guerra.

SUDAN

Fabbrica di ghiaccio e sciroppl. La società birraria dell'Ovest africa-

no ha installato a Bamako una offi- cina dotata di una installazione frigo- rifera moderna capace di produrre 15 tonn, al giorno di ghiaccio alimentare e avente tutto il materiale tecnico ne- cessario alla fabbricazione di limona- ta, soda, sugo di frutta, acqua gassosa e sciroppi ed un impianto per il tra- sporto della birra con vagone isoter- mico, che permetterà di trasportare la birra da Dakar a Bamako in quaran- tott'ore.

II ghiaccio alimentare sarà fabbri- cato con acqua filtrata attraverso fil- tri a bugie e offrirà cosi ogni garanzia igienica, e anche le limonate, acqua gassosa, sciroppi e la nuova aranciata « Judor » saranno preparate con acqua assolutamente pura.

n Sudan sarà quindi largamente e facilmente provvisto di bevande igie- niche e leggere.

Commercio estero. Dalle segnalazioni pervenute via

Khartoum risulta che il valore degli scambi sudanesi con l'estero nel 1948 ha segnato un notevole progresso nei confronti dell'anno precedente e ciò può in buona parte -imputarsi ai più alti prezzi ottenuti nelle vendite di cotone grezzo. Infatti il volume delle esportazioni di tale prodotto è stato di circa 16 milioni di lire egiziane contro 9,5 milioni nel 1947, mentre le quantità non hanno subito notevoli variazioni. Sono inoltre aumentate nel passato anno le esportazioni di datteri, gomma, panelli di semi, mais, pesce secco, ecc.

n 62 % del totale delle esportazioni è stato assorbito dall'Inghilterra, se- guita dall'Egitto con 14 % e dall'India e Pakistan con 12 %. Le importazioni hanno anche superato nel 1948 le ci- fre dell'anno precedente, ma l'aumen- to è stato di minori proporzioni.

Gli aumento più notevoli si sono avu- ti per zucchero, caffè, riso, cotone, ce- reali e carboni.

H 65 % di tutte le importazioni è stato fornito dai paesi dell'area della sterlina, Ü 22 % dall'Egitto e dall'Eri- trea, il 5 % dall'area del dollaro e l'8 % dagli altri Paesi.

La politica di restrizioni e controlli seguita negli anni precedenti è stata modificata con criteri più liberali per

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AFFRICA 61

venire incontro alle richieste delle ditte private, nelle cui mani è ora il com- mercio di importazione.

CONGO BELGA Lavori di elettrificazione.

Lo sviluppo industriale di questa co- lonia, nel quadro del piano decennale, dipende essenzialmente dalla attrezza- tura idroelettrica che approssimativa- mente può essere valutata a 11.090.000 H.P., dei quali però è utilizzato solo il 2 %. La costruzione di centrali destinate

a fornire corrente elettrica alle prin- cipali regioni economiche è stata quin- di oggetto di studio da parte di quattro sindacati rappresentanti interessi pri- vati e statali.

Uno di essi ha proposto come prima realizzazione, di utilizzare le cascate del Zongo sullTnkisi ed anche gli altri hanno presentato vari progetti di la- vori di elettrificazione. Le spese pro- spettate per tutti questi lavori ammon- terebbero a circa 1.144 milioni di fran- chi belgi.

Importazione di tessili. Il mercato dei tessili nel 1949 ha im-

portato articoli di abbigliamento co- perte e tessuti per più di un miliardo e 400 milioni. La produzione locale dei tessili è stata stimata sempre nello stesso anno, a 650 milioni di franchi.

La campagna di cattura degli elefanti nel Congo Orientale. Nella regione nord orientale della

Provincia orientale del Congo belga, presso Gangala-Na-Bodio, ove è sita la stazione di addomesticamento degli elefanti, si sta svolgendo l'annuale campagna di cattura dei preziosi ani- mali, che quest'anno è stata solenne- mente inaugurata

* dal Governatore Generale, ricorrendo il cinquantenario dall'inizio di questa importante atti- vità. Fu infatti nel 1899 che il Re Leo- poldo II affidò al comandante Laplu- me, un giovane e coraggioso ufficiale che aveva partecipato alla guerra con- tro i Madhisti, e che aveva grande esperienza di caccia e perfetta co- noscenza delle regioni settentrionali del Congo, l'incarico di organizzare le prime catture di elefanti e il loro ad- domesticamento.

Una prima stazione di addomestica- mento fu così creata a Kira-Vungu, nel distretto del Bas-Uélé, spostato poi a Api, sulla riva sinistra dellTJélé, nel 1904, e infine nel 1927 a Gangala-Na- Bodio, ove si trova attualmente.

H metodo applicato per la cattura è il seguente: dei cacciatori indigeni, forniti di corde a nodo scorsoio, si lanciano di corsa contro le mandrie degli elefanti, e lanciano le corde in maniera da impastoiare in esse le zam- pe degli animali. Scorte di cavalieri armati seguono i cacciatori e li pro- teggono contro eventuali attacchi de- gli altri elefanti della mandria.

Gli elefanti, dopo un lungo e pazien- te lavoro di addomesticazione, diven- gono preziosi ausiliari dell'uomo spe- cialmente nel trasporto di grossi ca- richi in terreni difficili. I cacciatori quest'anno sono anche incaricati di catturare una dozzina di bufali vivi.

SUD AFRICA Produzione di acciaio.

Nei pressi di Vereeniging, è stata iniziata la costruzione di uno stabili- mento siderurgico che dopo completa- to, potrà produrre tre volte di più dello stabilimento esistente nelle vicinanze di Pretoria, il quale ha una produzio- ne 300 mila tonnellate.

Maggiore produzione e maggiori ven- dite di oro.

La produzione di oro nelle miniere del Sud Africa è notevolmente aumen- tata nel corso del 1949, facendo di con- seguenza diminuire di 7 pence per tonnellata il costo di produzione.

Si apprende inoltre che nel secondo semestre del 1949 le società minerarie sud africane hanno ricavato dalla ven- dita di oro per fini industriali ed ar- tistici un reddito extra di 1.066.286 ster- line, mentre un ulteriore maggior red- dito pari a 13.917.000 sterline è deri- vato dall'aumento del prezzo dell'oro conseguente alla svalutazione della sterlina.

L'Unione Sudafricana importa tessuti dai paesi a valuta debole.

Il Governo del Sud Africa ha deciso l'abolizione dell'obbligo de! previo per- messo per l'importazione da paesi a valuta debole (fra cui l'Italia) dei se- guenti tessuti: tessuti di cotone di va- lore fob per yarda non eccedente 4 sh e 6 d; tessuti di lana pettinati non eccedenti i 13 sh e 6 d; altri tessuti di lana non eccedenti gli 8 sh e tessuti di rajon non superiori a 5 sh e 5 d.

MADAGASCAR Sfruttamento di giacimenti di carbone. Nel corso di un dibattito all'Assem-

blea dell'Unione Francese riguardante lo sfruttamento dei giacimenti carbo- niferi del Madagascar, è stata esposta la politica che il Governo intende se- guire per ciò che riguarda lo sfrutta- mento del carbone della Sakoa e la ferma intenzione di realizzare un pro- getto tendente a giungere al più pre- sto ad una produzione annuale di 300 mila tonn.

E' stato inoltre accettato un emen- damento tendente a costituire delle società di economia mista e permettere alla collettività territoriale del Mada- gascar di assicurarsene il controllo di utilizzazione.

GUINEA Situazione economica della Guinea. Il direttore della sezione Guinea dei-

la Direzione Generale delle colonie, ten. col. Enrique Rojas, ha fatto una ampia esposizione sulla situazione economica della Guinea facendo rilevare che que- sto territorio, che si stende per 28.000 Km. quadrati con una popolazione di 170 mila abitanti di cui 4.000 bianchi, ha non soltanto realizzato la propria autosufficienza ma fornisce largamente la Spagna dì importanti prodotti per un valore di circa un miliardo di pe- setas, principalmente in legname, caf- fè, cacao e spezie.

Recentemente sono stati iniziati traf- fici di tali prodotti anche con l'Italia, la Svizzera, la Danimarca e l'Olanda. Il commercio della Guinea spagnola con i paesi stranieri ammonta in va- lore a vari milioni di dollari.

Sviluppo della coltura del tabacco.

La campagna 1950 del tabacco di cui è prossima l'apertura si annuncia ec- cellente. Il tabacco in Guinea è colti- vato nelle zone di Beyla e di Guecke- dou e un poco anche in quella di N'Zérékoré, tutte zone che si trovano neHa regione delle foreste. Il tabacco coltivato è di qualità americana: ta- bacco scuro Kentucky e tabacco bion- do Burley. La coltura è fatta intera- mente dagli africani e il raccolto, che nel 1949 raggiunse circa le 100 ton- nellate, viene acquistato tutto dalla SOCOTAB che poi lo rivende ai fab- bricanti di sigarette di Dakar. La SOCOTAB distribuisce pure le sementi e uno dei suoi agenti residente a Bey- la consiglia i produttori. L'essiccamen- to si fa all'aperto durante la stagione asciutta e l'imballaggio avviene sul posto.

La coltura del tabacco in Guinea è stata iniziata solo da pochi anni, ma dato le favorevolissime condizioni na- turali, si sta ora compiendo ogni sfor- zo per svilupparla.

Oltre alle due qualità di tabacco menzionate più sopra, l'Alta-Guinea e la regione delle foreste producono un tabacco di consumazione indigena, l'alabdjia, che è oggetto di un impor- tante commercio locale e di una note- vole esportazione nella Sierra-Leone e in Liberia.

Scoperta di manganese. E' stato scoperto a sud-ovest di N'Zé-

rècoré un filone di quarzo contenente manganese, che affiora sulla strada di N'zérékoré un chilometro ad ovest del villaggio Kéréma. Dal punto di vista trasporti, tale filone sarebbe sfruttabile in modo particolarmente facile dato che si trova proprio sulla strada che porta a Monrovia, a 300 chilometri dal mare.

Ricerche di giacimenti auriferi. Una missione di geologi sta effet-

tuando da circa due anni per conto del Governo Generale dei sondaggi sulla catena montuosa di Niandan-Banie.

I primi studi sono stati intrapresi sulla parte meridionale tra Kouroussa e Labe, nel livello geologico chiamato Beriman superiore, perché appunto a tale livello gli inglesi hanno scoperto ricchi giacimenti di oro, manganese e diamanti sulle montagne della Costa d'Oro di cui questa catena è il pro- lungamento. Le scoperte finora avve- nute sono estremamente interessanti ed è certo che la Guinea possieda al- meno un primo giacimento aurifero pieno di promesse.

Uno stabilimento per conserve. Nei sobborghi di Conakry la società.

Coproa ha installato uno stabilimento per prodotti in scatola e sughi di frut- ta, attrezzata con materiale ultra mo- derno, che comincìerà a funzionare entro l'anno.

Questa società che potrà assorbire tutta la produzione frutticola del pae-

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62 AFFRICA

se, ha concluso con i piantatori con- tratti di coltura mettendo a loro di- sposizione ogni mezzo di perfezione» - mento dei metodi usati finora.

Modernizzazione della risicoltura.

Si è costituita a Bakoro, nel circon- dario di Kouroussa, una cooperatila di produttori africani di riso, che met- teranno in pratica, sotto le direttive del Servizio di Agricoltura, i più mo- derni metodi di coltura.

AFRICA OCC. BRITANNICA

Sensibile diminuzione nella raccolta del cacao.

La raccolta del cacao in Africa occi- dentale britannica quest'anno sarà mol- to inferiore a quella dell'anno passato. Secondo gli ultimi calcoli della Plan- tation and Colonial Products Ltd. tale diminuzione sarà di circa 60.000 tonn. Il raccolto della Costa d'Oro viene calcolato circa sulle 240.000 tonn, e quello della Nigeria sulle 87.000 tonn, avendo così un totale di 327.500 tonn, in confronto con le 387.000 tonn, del 1948-49.

MAROCCO

L'industrializzazione del sughero ma- rocchino.

Il sughero, una volta esclusivamen- te esportato allo stato grezzo, è ora per la maggior parte industrializzato in Marocco. Così quasi i quattro quin- ti della raccolta media di sughero di riproduzione sono trattati dai sughe- rifici locali e i due terzi dei sugheri maschi sfruttati annualmente sono uti- lizzati dalle fabbriche di agglomerati e granulati che funzionano a Salé. Queste ultime, ancora in via di svi- luppo, saranno capaci fra qualche mese di trattare l'intera produzione.

Tale evoluzione sembra quanto mai propizia in quanto compratori tra- dizionali di sugheri maschi grezzi, Sta- ti Uniti e Nord-Ovest europeo, fanno offerte a prezzi sempre più bassi e ben presto i produttori sarebbero stati nel- l'impossibilità di accettarli.

Il desiderio del Protettorato di otte- nere dollari è controbilanciato dalla necessità di vendere i prodotti a prez- zi normali: solo l'esportazione di pro- dotti in sughero lavorati o semi-lavo- rati permette attualmente di raggiun- gere questo obiettivo.

Verso la conclusione di un accordo commerciale con Israele.

Benché l'annuncio di un accordo fra Marocco e Israele sia prematuro, è certo però che per mezzo del Ministero degli Affari Esteri sono stati presi con- tatti dal governo israeliano e l'O.E.C.E. e il fatto che i prodotti in conserva marocchini già siano conosciuti e ap- prezzati dai consumatori israeliani fa sperare che tale accordo sarà presto concluso.

TANGERI Forti vendite di pesetas.

Le grosse vendite di pesetas che si stanno verificando da parecchie set-

timane hanno provocato una forte sva- lutazione di questa moneta sul mer- cato di Tangeri, dove la sterlina viene valutata più di 165 pesetas e il dollaro 61 pesetas.

Questa situazione, che pone i com- mercianti di fronte a gravi difficoltà avrebbe potuto essere evitata se l'Am- ministrazione internazionale avesse fatto applicare integralmente l'atto di Algesiras e lo statuto di Tangeri, ossia rendendo al franco marocchino il suo posto di moneta legale. In pratica in- vece gran parte del commercio avviene in pesetas come pure in pesetas sono pagati i salari.

Inaugurazione della Borsa Libera. Alla presenza di numerose persona-

lità finanziarie ha avuto luogo l'inau- gurazione della Borsa Libera di Tan- geri. Questa Borsa dove si negoziano e si quotano divise, metalli preziosi e valori mobiliari, è una borsa privata senza carattere ufficiale e sarà ammi- nistrata da una società privata con capitali francesi e spagnoli, questi ul- timi in grande maggioranza. Poiché la Borsa è strettamente privata non ci sarà nessun controllo dell'amministra- zione internazionale.

Ripresa degli scambi con la zona spa- gnola.

In applicazione dell'accordo commer- ciale franco-spagnolo della scorsa esta- te, è stata autorizzata la ripresa degli scambi commerciali fra la zona fran- cese e quella spagnola del Marocco. Sono state già stabilite le quote di importazioni reciproche per cui fino al 30 giugno prossimo la zona francese acquisterà larghi quantitativi di pesce fresco per un valore di 30 milioni di franchi e riso prodotto nella zona di Larache per altri 20 milioni di franchi

TUNISIA

Attrezzatura aeronautica. E' stata prevista in Tunisia l'instal-

lazione di 38 aeroporti, dei quali uno a El-Aouina destinato alle linee inter- continentali e che già adesso può ri- cere apparecchi di 135 tonn. Un altro e previsto a Sfax per apparecchi di 60 tonn.

Il mercato dell'alfa. L'accordo intervenuto fra la Gran

Bretagna e la Tunisia ha permesso, benché ancora non siano stati determi- nati i prezzi, una ripresa del mercato dell'alfa, e i porti di Sousse e Sfax annunciano l'arrivo di parecchi carichi.

Regime dei nuovi investimenti stra- nieri.

I non -residenti che abbiano investito capitali in Tunisia posteriormente al 31 agosto 1949, potranno ora ottenere dall'Ufficio dei Cambi, l'autorizzazione a trasferire all'estero i proventi della liquidazione o della realizzazione dei beni così costituiti, semprechè siano adempiute alcune formalità.

I non-residenti che avranno acqui- stato dei valori mobiliari, nelle condi- zioni previste da questo avviso, e de- siderassero rimpatriare i capitali in- vestiti potranno procedere, senza alcuna formalità all'Ufficio dei Cambi, alla vendita in Borsa di tali valori, restan- do inteso, però, che per il trasferimen- to dovrà richiedersi l'autorizzazione.

Congresso dell'Edilizia. Si terrà a Tunisi il 25 aprile pros-

simo il Congresso nord-africano del- l'Edilizia, che si propone di ricercare le soluzioni più opportune al problema dell'abitato in Africa del Nord, con una serie di studi amministrativi, tec- nici .sociali e finanziari.

DAI PAESI DEL LEVANTE ARABIA

Raffinato in Italia il petrolio arabo.

Scartato il progetto della costruzio- ne della raffineria a Saida, la Tap- Line avrebbe deciso la costruzione di uno porto petrolifero dal quale il ̂pe- trolio grezzo verrebbe trasportato in Italia, per esservi raffinato, negli im- pianti già esistenti ed in altri, che verrebbero costruiti dalla Tap-Line.

Tale notizia, però, non trova con- ferma nei circoli ufficiali libanesi, nei quali si fa osservare, anzi, che l'attua- zione di un tale progetto, costituirebbe un'aperta violazione degli impegni as- sunti dalla Tap-Line con il Libano.

TURCHIA

Riduzione delle importazioni di raion.

Secondo notizie ufficiali verso la fine del 1950 la Turchia avrà ridotto nel campo tessile (particolarmente del raion ad un minimo le sue importa-

zioni e potrà cercare mercati d'espor- tazione per collocare un'eccedenza di filati o tessuti di raion. Nel 1947 Sviz- zera e Stati Uniti hanno fornito il 94 % delle importazioni turche di filati.

Com'è noto, la Turchia dispone di un unico impianto di raion. Creato nel 1938, è posseduto e fatto funzionare dalla Sumer Bank, organizzazione di Stato per l'esercizio di numerose in- dustrie. Tale impianto, situato a Gem- lick, produce annualmente 633 mila libbre di filati viscosa, sulla base del titolo 120 den., e viene attualmente al- largato con l'installazione di macchi- nario nazionale. La Sumer Bank mira a raggiungere una capacità produttiva combinata di filati e fiocco di libbre 1.600.000. Con le nuove macchine di recente installazione, la capacità verrà portata a lb. 1.430.000 db. 770.000 di filati e lb. 660 mila di fiocco).

Il consumo di fiocco in Turchia vie- ne stimato a lb. 440.000 e quello di raion a lb. 1.500.000 all'anno. La Tur- chia importa tuttora filati di raion e flocco. Le importazioni e gli scambi con l'estero in generale sono sottopo- sti al controllo da parte del Governo.

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Page 7: INFORMAZIONI ECONOMICHE

AFFRICA 63

Costruzione di aeroporti in varie loca- lità della Turchia.

Da fonte ufficiale si apprende che il governo ha in programma la costruzio- ne di parecchi aeroporti in varie loca- lità della Turchia, come Ankara, In- stanbul, Trebisonda, Adana ecc.

I primi due aeroporti saranno at- trezzati per l'atterraggio di apparecchi di ogni tipo.

La Turchia riapre le porte all'impor- tazione.

Si ha notizia che il governo di An- kara avrebbe deciso di concedere nuo- vamente licenze di importazione, dato il miglioramento conseguito nella si- tuazione valutaria a seguito di rimar- chevoli esportazioni effettuate.

Negli ambienti diplomatici si ritiene che una delle maggiori beneficitarie di tale riapertura sarà la Germania occidentale, poiché questa aveva ulti- mamente concordato una esportazione per 10 milioni di dollari di prodotti industriali, di cui circa la metà co- stituiti da materiali per lavori pubbli- ci. Il nostro Paese bénéficiera anch'es- so della decisione turca sopratutto per l'avvenuta firma del trattato commer- ciale italo-turco, per cui è venuto a Roma il Ministro Sadau.

ISRAELE Trattative tra Italia e Stato d'Israele per il porto di Bari.

Tra il governo italiano e quello dello Stato d'Israele avranno luogo prossi- mamente delle trattative per un accor- do relativo al porto di Bari. In base al- l'accordo, apprende il CIP., Bari di- verrà la città a cui farà capo il traffi- co tra lo Stato d'Israele e l'Europa cen- trale.

Automobili americane saranno fabbri- cate in Israele.

La famosa compagnia americana Kaiser-Frazer, che dispone già nelle vicinanze di Tei Aviv di un importan- te complesso industriale meccanico, ha deciso di dare il massimo sviluppo alle officine per la fabbricazione di auto- mobili annesse agli impianti già esi- stenti. Tali officine avranno ben pre- sto la capacità di sfornare 6.000 vettu- re all'anno e potranno impiegare sta- bilmente circa 4.000 operai specializzati.

Modernizzazione del porto di Haifa.

II Ministero del Commercio sta at- tualmente studiando un memorandum contenente suggerimenti circa l'uso più efficace dell'attrezzatura portuaria, acquistata recentemente negli Stati Uniti, grazie al prestito di 100 milioni di dollari concesso dalla Export Im- port Bank.

I lavori di ingrandimento, che co- minceranno al più presto, prevedono una spesa di $ 2.500.000. Le gettate attuali saranno ingrandite e sarà ag- giunta una nuova gettata speciale di sbarco, che sarà collegata con un pon- te alla stazione ferroviaria. Saranno poi installati dei silos funzionanti per mezzo di aspiratori e le nuove mac- chine acquistate permetteranno di au-

mentare il rendimento economizzando la manodopera.

Accordo commerciale con la Cecoslo- vacchia.

Secondo quanto stabilito con il trat- tato di commercio che i rappresentanti del Governo cecoslovacco e di quello israeliano hanno firmato a Praga, lo Stato di Israele riceverà dalla Ce- coslovacchia prodotti del ferro e del- l'acciaio, carta, parti di motori, zuc- chero, prodotti alimentari, prodotti di vetro, tessili, pelli e prodotti del cauc- ciù ed esporterà profumi, the, medici- nali, tessili e prodotti chimici.

Il trattato avrà la durata di un an- no. Gli scambi complessivi nei due sensi ammonteranno ad un valore di 9 milioni di dollari.

SIRIA Trattati commerciali con paesi stra- nieri.

Il governo siriano è attualmente in trattative con il governo iraniano per la conclusione di una convenzione com- merciale destinata a sviluppare gli scambi fra i due paesi.

Tale convenzione è la prima di una serie di convenzioni che la Siria si pro- pone di concludere con i paesi orien- tali.

Inoltre assai presto sarà anche con- clusa una convenzione commerciale con la Germania occidentale.

La situazione economica.

Sebbene, nel complesso la situazio- ne economica sia alquanto precaria, in particolare per il ristagno degli af- fari, negli ambienti interessati si nu- tre un certo ottimismo per il futuro.

Si osserva, tra l'altro che, una volta assicurata all'interno la stabilità poli- tica, dalla Costituzione, il Governo po- trà iniziare la esecuzione di importanti lavori rimasti, da tempo, allo stato di progetto, lavori che contribuiranno in misura notevole alla soluzione del gra- ve problema della disoccupazione.

I lavori in questione riguardano es- senzialmente progetti di irrigazione e sopratutto di produzione di energia idroelettrica a buon mercato. Si pre- vede che l'attuazione di tale progetto, contribuirà in misura notevole alla ri- presa dell'attività industriale, consen- tendo la riduzione dei costi di produ- zione.

IRAN Trattato di commercio e navigazione fra Iran ed India.

Un trattato di amicizia, commercio e navigazione tra l'Iran e l'India è stato firmato dal Dr. Ardalan, Ministro ad interim degli Affari Esteri, e Ali Zahir, ambasciatore dell'India a Teheran.

IRAK

Sbloccati prossimamente i beni italiani.

Secondo un accordo che sarà stipu- lato prossimamente, saranno sbloccati i beni italiani nell'Irak. Com'è noto,

i beni italiani nell'Irak erano stati bloc- cati nel 1940 all'inizio dell'ultimo con- flitto mondiale.

LIBANO

Creazione di una società per il taglio dei diamanti.

E' stata autorizzata la costituzione di una società anonima avente come scopo sociale il taglio e il commercio dei diamanti e di altre pietre preziose.

Turismo.

Il Commissariato per il Turismo ha tenuto un'importante riunione per esa- minare i migliori mezzi per incorag- giare il turismo in genere ed i viaggi estivi nel Libano specialmente durante l'Anno Santo. E' stato deciso in linea di massima un ribasso del 40 % sulle tariffe dei trasporti durante il periodo luglio-ottobre, a condizione però che il Commissariato per il Turismo s'im- pegni a risarcire parzialmente le com- pagnie di viaggio e trasporti.

Per l'incremento degli scambi commer- ciali con l'Irak.

Si apprende da fonte ufficiosa che verranno prossimamente iniziate delle conversazioni con l'Irak, per il rag- giungimento di accordi intesi ad in- tensificare gli scambi commerciali tra i due paesi.

Il commercio estero siro- libanese.

Secondo statistiche ufficiali recente- mente pubblicate, il valore delle espor- tazioni dal Libano e dalla Siria, per il secondo trimestre dello scorso '49, avrebbe raggiunto la cifra di 60.553.952 Lv., mentre le importazioni avrebbero superato i 230 milioni.

Principali acquirenti sarebbero sta- ti, per ordine d'importanza i seguenti paesi: Italia (10 milioni); Irak (9,5 mi- lioni); Transgiordania (9,3 milioni); il Regno Unito (7 milioni) ; la Francia (3,6 milioni) egli Stati Uniti (3 mi- lioni).

Paesi fornitori, per ordine di impor- tanza, sarebbe stati i seguenti: Stati Uniti (72,8 milioni); Regno Unito (43 milioni); Francia (31 milioni); Italia (13 milioni); l'Irak (11,8 milioni) e l'India con 7,4 milioni.

Diamo i dati relativi al commercio estero della Siria e del Libano, per gli ultimi quattro anni: (in milioni di lire). Anno Importazioni-Esportazioni

1946 266 85 1947 362 83 1948 483 78 1949 516 111 Dinanzi ad una tale situazione, che

gli elementi responsabili hanno defini- to « preoccupante •> il Consiglio Supe- riore degli Interessi comuni ha chiesto ai governi dei due paesi di proibire le importazioni,

Direttore resp. : GREGORIO CONSIGLIO Pubblicazione iscritta al n. 2409-B del Registro della stampa - Tribunale di Roma

TIPOGRAFIA L'u ALVEARE » VIA PLÍNIO 15-D - ROMA - TELEF. 31-893

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