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Inserto newsport csi 13 giugno 2014 1402573561

Date post: 23-Mar-2016
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SUPPLEMENTO AL N. 138 DI AVVENIRE DI VENERDÌ 13 GIUGNO 2014
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SUPPLEMENTO AL N. 138 DI AVVENIRE DI VENERDÌ 13 GIUGNO 2014

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Il saluto del Presidente Nazionaledel CsiAchini: affidiamo a Papa Francesco la nostra passione educativa

arissimo Papa Francesco,semplicemente ma anche sentitamente, molto sen-

titamente grazie. Grazie per il dono che Lei ci fa di que-sto incontro. Un incontro che ci riempie il cuore di gioiae di speranza.Davanti a Lei, Santità, si trova radunata una parte nu-merosa e rappresentativa di un grande popolo e di un po-polo grande. Sono i ragazzi, le ragazze, i genitori, gli al-lenatori, i dirigenti, gli animatori, gli arbitri, i presidentidelle società sportive che operano nelle parrocchie, ne-gli oratori, nei quartieri, nelle periferie, nei campetti e nel-le palestre dei comuni grandi e piccoli di tutta Italia.Santità, sono venuti qui per fare festa, con Lei. Noi nonsiamo semplicemente degli sportivi. Ci piace giocare…certo. Quando capita ci piace anche vincere, ma tuttoquesto non ci basta. Siamo e vogliamo essere veri edu-catori, capaci di testimoniare attraverso lo sport la vitabuona del Vangelo.Siamo convinti che oggi c’è una sola partita che nessunopuò permettersi di perdere: quella di educare i giovanialla vita. E noi quella partita vogliamo giocarla sino in fon-do con impegno ed entusiasmo.Siamo qui oggi tutti insieme, bambini, ragazzi, giovani,adulti, campioni, perché vogliamo affidare a Lei, carissi-mo Santo Padre, la nostra passione educativa.Noi sappiamo che Lei ci vuole bene e che ha fiducia innoi. Per questo vogliamo chiederLe di starci vicino, di pre-gare per noi, di darci la forza di accogliere sempre tutti,ma proprio tutti nel nostro servizio educativo attraversolo sport. Le chiediamo di darci la forza per accogliere duevolte tutte le persone che vivono un momento di fragi-lità o di povertà umana, spirituale, fisica, materiale, esi-stenziale.Santità, siamo qui oggi anche in occasione di due ricor-renze per noi molto belle e significative.I 70 anni di vita del Csi, Centro Sportivo Italiano, nato nel

1944 per volontà dell’A-zione Cattolica e con il so-stegno e l’incoraggiamen-to del servo di Dio Papa PioXII. In questo lungo viag-gio dentro la storia noi nonabbiamo mai perso di vistala nostra identità e la no-stra vera missione.Il nostro fondatore LuigiGedda amava dire: “tirarfuori da un ragazzo un gio-catore è un obiettivo trop-po modesto e per noi delCsi. L’uomo non è statocreato da Dio per diventa-re un grandissimo atleta.Dio non si sarebbe scomo-dato per così poco. Il Csi de-ve aiutare i giovani a sco-prire la loro vera vocazio-ne come cittadini, comepadri e madri di famiglia,come operaio, come pro-fessionista e perché no…

anche come sacerdote. Altrimenti il Csi fallisce il suo sco-po”.Fra pochi giorni, Santo Padre, si festeggeranno anche i 100anni di vita del CONI, il Comitato Olimpico Nazionale I-taliano, qui rappresentato dal suo presidente Giovanni Ma-lagò e da tanti presidenti e dirigen-ti di federazioni, enti di promozio-ne e discipline associate. Il sistemasportivo italiano è oggi consapevo-le delle potenzialità educativa chelo sport può e deve testimoniare inogni ambito ed in ogni contesto.Infine, Santità, a me spetterebbe l’o-nore e il compito di salutarLa e diringraziarLa a nome di tutti. É uncompito bellissimo, ma anche trop-po grande per una persona sola.Come vede mi sono fatto aiutare datre bimbi che rappresentano le mi-gliaia di ragazzi che si trovano sulsagrato e in piazza. Ma nemmenoquesto è sufficiente.Ci piace pensare che, seppur sim-bolicamente, ciascuna delle perso-ne straordinarie, concrete e gene-rose che oggi sono in piazza possa-no abbracciarLa e salutarLa.Noi sappiamo bene di avere un al-lenatore speciale e unico - Gesù Cri-sto - che è con noi ogni girono del-la nostra vita e che ci sostiene conamore.Sappiamo anche di avere in Lei San-tità, un singolarissimo capitano. Uncapitano che ha scelto il nome diFrancesco per guidare e servire la

Chiesa di oggi, per la missione della quale ci mettiamo adisposizione con tutti i nostri limiti, ma anche con tantoentusiasmo. Perdonerà Santo Padre, la nostra semplicitàse utilizziamo il linguaggio sportivo per salutarLa tutti in-sieme. Con tutto il cuore, Grazie Santità.

Al termine del saluto e su invito del Presidente Naziona-le, tutti gli atleti e dirigenti presenti in Piazza San Pietro,hanno salutato Papa Francesco intonando un coro e ri-petendo le seguenti parole: “c’è solo un capitano... PapaFrancesco”.

C

incontro con PapaFrancesco harappresentato per gran

parte di noi un’occasione unicae forse irripetibile. Il SantoPadre che ci ha accolto con le

braccia aperte e per noi èstata subito una grandefesta. Un festa numerosadi cuori emozionati perl’incontro. Il primo soleestivo ci ha accolto inpiazza San Pietro, quasivolesse festeggiare con noiquesta splendida occasione.Una festa che ha visto lapresenza di tanti amici delCsi e dello sport. Tanti voltiche hanno rappresentato erappresentano un simbolodi correttezza sportiva e diesempio per i nostrigiovani. Che bello vedere ilTrap, Mondonico, Pizzul,Meneghin e tanti altriamici. Altrettanto bellovedere i nostri giovani che

rappresentavano i diversi sportsul sagrato di San Pietro difianco al Papa. Quale emozioneassistere all’incontro fra lanazionale di calcio amputati e ilSanto Padre. Qualche

lacrimuccia è scesa perchédentro di noi c’erano tanteemozioni e sentivamo ilbisogno di tirarle fuori.L’orgoglio di veder una piazzastracolma di società sportive(circa 80mila persone); unorgoglio giustificato dal fattoche erano tutti dirigenti egiocatori delle nostre attività.Gente che vive sul territorio eche quotidianamente offre ilproprio tempo e tutta la volontàdi cui è capace. Solo una parte del milione ditesserati della nostra

associazione. E poi l’ascoltodelle parole del Santo Padre: ilmomento più importante eatteso. Papa Francesco, ancorauna volta, ci ha saputosorprendere dimostrando diessere più avanti rispetto aqualsiasi idea rivoluzionaria:rivoluzionaria per i nostri cuorie per le nostre coscienze. Hadetto che ci sono tre coseimportanti per la società dioggi: scuola, sport e posti dilavoro. Si è rivolto al mondo ein particolare si è rivolto almondo politico. Poi ha lanciatoun messaggio al mondo dellachiesa e dello sport: “E’ belloquando in parrocchia c’è ilgruppo sportivo, e se non c’è ungruppo sportivo in parrocchia,manca qualcosa. Ma questogruppo sportivo dev’essereimpostato bene, in modocoerente con la comunitàcristiana, se non è coerente èmeglio che non ci sia”.

Quante volte abbiamo vissutomomenti di difficoltà nellenostre parrocchie e quante voltenon siamo stati capaci di sapervivere lo sport all’internodell’oratorio. Non abbiamosaputo essere di esempio ainostri giovani giocando indifesa e non in attacco. E’nostro compito, invece, divenireapostoli della Chiesa attraversolo sport. Apostoli per unasocietà civile che ponga alcentro della propria attenzionela persona. Abbiamo una granderesponsabilità e non dobbiamoavere paura o sottovalutare ilnostro compito di educatori.Molti hanno pianto (anch’io) etutti eravamo orgogliosi, gioiosie colmi della parola di PapaFrancesco. Ti abbracciamo e Ti vogliamobene. Grazie per averci regalatoquesto incontro e averci fattovivere questa gioia.

’L

SCUOLA, SPORTE POSTI

DI LAVORO

GIUSEPPE VALORI

E D I T O R I A L E

Achini e don Albertini (consulente ecclesiatico nazionale Csi) accanto a Papa Francesco

Il Presidente Nazionale Csi, Massimo Achini, saluta il Santo Padre

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Le parole di Papa FrancescoLo sport è una strada insieme a educazione e lavoro

ari amici del Centro Sportivo Italiano! Vi ringrazio per la vostra presenza -

siete tanti! - e ringrazio il Presidente perle sue cortesi parole.È una vera festa dello sport quella che stia-mo vivendo insieme qui in Piazza San Pie-tro, che oggi ospita anche dei campi di gio-co. Ed è molto buono che abbiate volutofesteggiare il vostro settantesimo com-pleanno non da soli, macon l’intero mondo sporti-vo italiano rappresentatodal CONI, e soprattutto contante società sportive.Complimenti! Adesso manca solo la tor-ta, per festeggiare il 70°compleanno!Il saluto più grande è pervoi, cari atleti, allenatori e dirigenti delle societàsportive. Conosco e apprezzo il vo-stro impegno e la vostradedizione nel promuove-re lo sport come esperien-za educativa.Voi, giovani e adulti che vioccupate dei più piccoli,attraverso il vostro prezio-so servizio siete veramen-te a tutti gli effetti degli e-ducatori. È un motivo digiusto orgoglio, ma so-prattutto è una responsa-bilità! Lo sport è una stra-da educativa. Io trovo trestrade, per i giovani, peri ragazzi, per i bambini.La strada dell’educazio-ne, la strada dello sporte la strada del lavoro,cioè che ci siano posti dilavoro all’inizio della vita giovanile! Seci sono queste tre strade, io vi assicuroche non ci saranno le dipendenze: nien-te droga, niente alcol. Perché? Perché lascuola ti porta avanti, lo sport ti portaavanti e il lavoro ti porta avanti. Non di-menticate questo. A voi, sportivi, a voi,dirigenti, e anche a voi, uomini e don-ne della politica: educazione, sport e po-sti di lavoro!È importante, cari ragazzi, che lo sport ri-manga un gioco! Solo se rimane un giocofa bene al corpo e allo spirito. E proprioperché siete sportivi, vi invito non solo agiocare, come già fate, ma c’è qualcosa dipiù: a mettervi in gioco nella vita comenello sport. Mettervi in gioco nella ri-cerca del bene, nella Chiesa e nella so-cietà, senza paura, con coraggio ed en-tusiasmo. Mettervi in gioco con gli altrie con Dio; non accontentarsi di un “pa-reggio” mediocre, dare il meglio di séstessi, spendendo la vita per ciò che dav-vero vale e che dura per sempre. Non ac-

contentarsi di queste vite tiepide, vite“mediocremente pareggiate”: no, no!Andare avanti, cercando la vittoria sem-pre!Nelle società sportive si impara ad acco-gliere. Si accoglie ogni atleta che desiderafarne parte e ci si accoglie gli uni gli altri,con semplicità e simpatia. Invito tutti i di-rigenti e gli allenatori ad essere anzi-tutto persone accoglienti, capaci di te-nere aperta la porta per dare a ciascu-no, soprattutto ai meno fortunati, un’op-portunità per esprimersi.E voi, ragazzi, che provate gioia quando viviene consegnata la maglietta, segno diappartenenza alla vostra squadra, sietechiamati a comportarvi da veri atleti, de-gni della maglia che portate.Vi auguro di meritarla ogni giorno, attra-verso il vostro impegno e anche la vostrafatica. Vi auguro anche di sentire il gusto,la bellezza del gioco di squadra, che è mol-to importante per la vita. No all’indivi-dualismo! No a fare il gioco per se stes-

si. Nella mia terra, quando un giocato-re fa questo, gli diciamo: “Ma questovuole mangiarsi il pallone per se stes-so!”. No, questo è individualismo: nonmangiatevi il pallone, fate gioco di squa-dra, di équipe. Appartenere a una so-cietà sportiva vuol dire respingere ogniforma di egoismo e di isolamento, è l’oc-casione per incontrare e stare con gli al-tri, per aiutarsi a vicenda, per gareggia-re nella stima reciproca e crescere nel-la fraternità.Tanti educatori, preti e suore sono partitianche dallo sport per maturare la loro mis-sione di uomini e di cristiani. Io ricordo inparticolare una bella figura di sacerdote,il Padre Lorenzo Massa, che per le stradedi Buenos Aires ha raccolto un gruppo digiovani intorno al campo parrocchiale e hadato vita a quella che poi sarebbe diven-tata una squadra di calcio importante.Tante delle vostre società sportive sono na-te e vivono “all’ombra del campanile”, ne-gli oratori, con i preti, con le suore.

E’ bello quando in parrocchia c’è il grup-po sportivo, e se non c’è un gruppo spor-tivo in parrocchia, manca qualcosa. Senon c’è il gruppo sportivo, manca qual-cosa. Ma questo gruppo sportivo dev’es-sere impostato bene, in modo coerentecon la comunità cristiana, se non è coe-rente è meglio che non ci sia! Lo sport nella comunità può essere un ot-

timo strumento missiona-rio, dove la Chiesa si fa vi-cina a ogni persona peraiutarla a diventare mi-gliore e ad incontrare Ge-sù Cristo.Allora, auguri al CentroSportivo Italiano per i suoi70 anni! E auguri a tuttivoi! Ho sentito prima chemi avete nominato vostrocapitano: vi ringrazio. Da capitano vi sprono anon chiudervi in difesa:non chiudetevi in difesa,ma a venire in attacco, agiocare insieme la nostrapartita, che è quella delVangelo.Mi raccomando: che tut-ti giochino, non solo i piùbravi, ma tutti, con i pre-gi e i limiti che ognunoha, anzi, privilegiando ipiù svantaggiati, comefaceva Gesù. E vi incorag-gio a portare avanti il vo-stro impegno attraverso losport con i ragazzi delleperiferie delle città: insie-me con i palloni per gio-care potete dare anche ra-gioni di speranza e di fi-ducia. Ricordate sempre

queste tre strade: la scuola, lo sport e i po-sti di lavoro. Cercate sempre questo. E iovi assicuro che su questa strada non ci saràla dipendenza dalla droga, dall’alcol e datanti altri vizi.Cari fratelli e sorelle, siamo alla vigilia diPentecoste: invoco su di voi una abbon-dante effusione dello Spirito Santo, checon i suoi doni vi sostenga nel vostro cam-mino e vi renda testimoni gioiosi e corag-giosi di Gesù Risorto. Vi benedico e pregoper voi, e vi chiedo di pregare per me, per-ché anche io devo fare il mio gioco che èil vostro gioco, è il gioco di tutta la Chiesa!Pregate per me perché possa fare questogioco fino al giorno in cui il Signore michiamerà a sé. Grazie.Al termine dell’incontro, il Papa ha ag-giunto: Adesso facciamo una preghiera insilenzio, tutti. Ognuno di voi pensi alla suasquadra, ai suoi compagni di gioco, ai suoiallenatori, alla famiglia. E preghiamo laMadonna perché benedica tutti: Ave o Ma-ria, …

C Riportiamo per intero il discorso pronunciato dal Pontefice il 7 giugno scorso in Piazza

San Pietro, in occasione del 70° del Centro Sportivo Italiano. Parole importanti

sulle quali riflettere e di cui fare tesoro

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Quando lo sport diviene speranza di vitaQuattro testimoni, quattro storie di vita diverse con un

minimo denominatore comune: lo sport. Un grande sognorealizzato per Francesco Messori, Jean Pierre e Klaudio

Ndoja, una speranza donata per Enrico Mastella Ciascuno di loro ha raccontato a Papa Francesco la propria

esperienza e come lo sport li ha aiutati a crescere

Enrico Mastella, educatore carcerario Mi chiamo Enrico Mastella e dal 1999sono educatore presso il carcere di Vi-cenza. Santità, Le porto l’affetto deiragazzi incontrati in carcere, tutti ac-comunati dall’errore, ma anche daldesiderio di avere una nuova op-portunità di vita insieme alle perso-ne che amano. Lo sport è per loro un momento disvago dai problemi, ma anche di cre-scita nel rispetto delle regole, di in-contro con l’altro. Ho qui due sem-plici doni per Lei: un pallone da cal-cio con alcuni dei loro nomi e unamaglia della loro squadra. Hannoscelto quella del portiere: questi ra-gazzi in porta vedono Lei che la di-fende dagli attacchi degli avversari.

Klaudio Ndoja, cestista Mi chiamo Klaudio Ndoja e sono albanese. Sono arrivato in Italia nel 1998 perchénel mio Paese c’era la guerra civile e anche giocare nel giardino di casa era di-ventato pericoloso perché cadevano i proiettili. Sono arrivato qui con la mia famiglia. Un giorno sono entrato nell’oratorio di Pa-lazzolo Milanese e ho conosciuto don Marco che mi ha permesso di giocare a ba-sket anche se non avevo la carta d’identità. Fu sempre don Marco a dirmi che a-vevo talento per il basket. È stato allora che sono andato a Desio, il posto più vicino. Da lì è arrivata la serieB e poi la serie A. Lo sport mi ha aiutato a essere quello che sono. Non so se sonoun campione nello sport, ma credo di essere un campione nella vita grazie all’in-segnamento dei miei genitori e dello sport.

Francesco Messori, capitano e fondatore della Nazionale Italiana Calcio Amputati

Mi chiamo anche io Fran-cesco, Santità. Sono natosenza una gamba, ma hosempre desiderato giocarea calcio. Purtroppo nessu-no mi dava questa possi-bilità finchè il Csi ha cam-biato le regole tesseran-domi e permettendomi digiocare con i normodota-ti. Un giorno, navigandosu internet, ho scopertoche all’estero esisteva unafederazione calcio ampu-tati. Allora ho messo unannuncio su facebook e hocreato una pagina dedica-ta al calcio amputati Italiache ha cominciato a rac-

cogliere adesioni. Così è nato “Un calcio a modo mio”, il primo torneo con i primi 6 a-tleti amputati. Il numero di adesioni è poi cresciuto così tanto che è nata la prima Na-zionale italiana per calcio amputati. Ora so che ho realizzato non solo il mio sogno, maanche quello di moltissimi altri atleti. Santità, questa squadra è speciale e ha bisognodi un capitano speciale proprio come Lei…

Jean Pierre, Haiti Caro Papa, mi chiamo Jean Pierree vengo da Haiti. Giocare a pallonecon i miei amici è una delle coseche mi piace di più. Ogni bambino si diverte a correredietro a un pallone, è un gioco sem-plice ma così divertente. Tutti do-vrebbero avere la possibilità di pro-vare questa gioia, anche in Paesipoveri come il mio dove ci sono po-chi palloni e pochi campi in cui cor-rere. Caro Papa, sono felice di essere quioggi perché posso incontrarTi e por-tarTi l’abbraccio grande di tutti ibambini e i ragazzi di Haiti.

LE ESIBIZIONI SPORTIVE SUL SAGRATO DI SAN PIETRO Piazza San Pietro è diventata uno stadio e ha ac-ceso i fari sullo sport, quello sano, educativo e pu-lito. Davanti allo sguardo attento del Santo Padrenumerose esibizioni sportive. Vanessa Ferrari e I-gor Cassina, protagonisti rispettivamente alla tra-ve e al cavallo con maniglie. Scenografica l’esibizione di ginnastica ritmica del-le farfalle (foto a destra) e dei cestisti acrobatici delgruppo Damove. Emozionante la dimostrazione diarti marziali e a dir poco commuovente il finaleche ha visto Dino Meneghin appoggiare sulle spal-le un giovanissimo atleta e accompagnarlo a farecanestro.

IL VILLAGGIO DELLO SPORT

Dalla mattina di sabato, in via della Concilia-zione (antistante a Piazza San Pietro) tantosport e divertimento con il “Villaggio delloSport” allestito per l’occasione con campi dabasket, volley e calcio a 5 che hanno accoltotornei di varie specialità sportive, spazi dedi-cati alle arti marziali e alla ginnastica. Per i più piccoli, fino a sera, lo spazio dei ka-ratechi e “Mondo Bimbi” con la possibilitá digiocare a calciobalilla e subbuteo, attività ditruccabimbi, percorsi polisportivi, ludico-mo-tori e di psicomotricità per preadolescenti.

L’attività sportiva protagonista di un’intera giornata

Uno scorcio del Villaggio dello Sport in via della Conciliazione Il gruppo dei Damove coinvolgono il Santo Padre al termine della loro dimostrazione

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Presenti a testimoniare i grandivalori dello sport, nell’ottica diuno sport che “é di tutti e pertutti”, numerosi campioni diieri e di oggi che erano presentiin piazza San Pietro persostenere i giovani sportivi eincoraggiarli con il loroesempio positivo: DinoMeneghin, GiovanniTrapattoni, Elisa Santoni,Andrea Zorzi, Igor Cassina,Fabrizia D’Ottavio, KlaudioNdoja, Emiliano Mondonico,Alberto Busnari, VanessaFerrari, Mauro Berruto,Emanuele Birarelli, oltre aisacerdoti calciatori dellaClericus Cup, alla Nazionale diCalcio Amputati Csi, alPresidente del Coni e aidirigenti di molte Federazionied Enti di Promozione Sportiva.Di alcuni riportiamo leimpressioni e i saluti.

ANDREA ZORZI“Un saluto particolare alle tante società sportive di tuttaItalia che rappresentano il “cuore buono” di questainiziativa. Qui al Villaggio dello Sport si respiraun’atmosfera straordinaria con tanti giovani che siesibiscono e giocano per divertirsi in modo sano, quindiun grande in bocca al lupo a tutti e a presto per laprossima occasione”.

MASSIMILIANO ROSOLINO“Da bravo napoletano adoro le occasioni di festa equesta è sicuramente una festa speciale in occasione delsettantesimo compleanno del Csi, dove lo sport èenergia pulita. Oggi siamo qui per vivere l’energia e lacarica positiva di Papa Francesco”.

GIUSY VERSACE“Sono molto contenta di partecipare a questainiziativa... Sono orgogliosa di rappresentare gli atletidisabili e di vivere assieme a tutti loro questa esperienzacon Papa Francesco. Vivo questo appuntamento con trepidante emozioneessendo io molto credente e l’atmosfera che già sirespira è quella di una grande giornata di sport a 360gradi”.

ANTONIO ROSSI “E’ una giornata storica, sia per i 70 anni del Csi, sia perl’incontro con Papa Francesco. Ho iniziato la carriera nel mondo Csi e adesso anche imiei figli ne fanno parte, perché il Centro Sportivointerpreta lo sport come io stesso lo vorrei: uno sportche unisce col sorriso, nel quale ciò che conta non ètanto il risultato, quanto i valori”.

ELISA SANTONI ED ELISA BLANCHI

FARFALLE GINNASTICA RITMICA “La piazza è gremita di persone davvero motivate. È unagrande emozione che non riusciamo nemmeno adescrivere! Tanti auguri al Centro Sportivo per questomomento davvero importante. Faccio anche un augurio a tutti i ragazzi affinchépratichino sempre sport, di qualsiasi tipo, con passione,gioia ed entusiasmo".

MAURO BERRUTO

ALLENATORE NAZIONALE VOLLEY ITALIANA“Per quanto uno possa provare ad immaginarsi unasituazione del genere, non può mai avvicinarsi allarealtà. C’è un’atmosfera fantastica, mi complimento conil Presidente Massimo Achini che è riuscito adorganizzare un evento come questo. Lo sport è ilmessaggio più universale che ci sia”.

DINO MENEGHIN“Prima di tutto provo stuporeper i numeri; ho sentitoparlare di circa 80milapersone, un dato che basta adare la dimensione della forzae della grandezza del Csi. Oggi si è celebrata la festadello sport in oratorio, un

ambiente nel quale sono cresciuto, e devo dare atto alCsi di averlo sempre sostenuto. Del resto, l’oratorio, insieme allafamiglia e alla scuola, costituiscel’entità principale per laformazione delle generazionifuture. Potrei dire che, in questoambito, lo sport è un pretesto perfare educazione, per insegnare lavita comune, per aiutare i ragazzia crescere bene in uno spaziocontrollato”.BRUNO PIZZUL“Al Csi auguro di andare avanti conquesto spirito, con gioia,partecipazione e competenza.Quello del Csi è lo sport che uniscee non divide e che si fa col sorriso.Io ho avuto la fortuna di essereuno dei suoi primi tesserati, vistoche la prima esperienza sportival’ho fatta nel 1946, quando avevo8 anni. E il ricordo di quegli anni èancora vivo. L’aspetto a mio avviso centrale dell’attivitàdel Csi è che riesce a coniugare il momento agonisticocon quello ludico e quello educativo, avendo il pregio dinon perdere il passo col continuo cambiamento deitempi e all’evoluzione sociale. Papa Francesco? Si è fattoaccettare come un amico e si è reso interprete convintodel principio per cui il momento del gioco e dello sportsono fondamentali per la crescita degli uomini e delledonne di buona volontà”.

GIOVANNI MALAGÒ

PRESIDENTE NAZIONALE DEL CONI“Il Csi è una colonna del sistema sportivo italiano, nonda oggi, ma da sempre. E il suo è un messaggio preciso eforte, che raggiunge il cuore della gente. Ma l’aspettoforse più qualificante per il Csi è quello di essere semprerimasto fedele alla propria mission e saldamenteancorato alla matrice cattolica, che personalmenteapprezzo molto, senza con questo sminuire il ruolo el’operatività degli altri enti di promozione. Per celebrare questo settantennio, che peraltro cade infortunata coincidenza con il centesimo anniversario delConi, rivolgo al Csi l’invito a non tradire mai le proprieorigini e a conservare le proprie tradizioni, guardando alfuturo con spirito di innovazione e cogliendo ilcambiamento come un’opportunità e non comesinonimo di paura, oppure, peggio ancora, dicostrizione. La festa in Piazza San Pietro, che hacoinvolto positivamente tutto il mondo sportivo italiano,ci ha reso ancora una volta l’immagine di un papa che èuno di noi, che sa esprimersi sempre con spontaneità,

freschezza, genuinità. Un personaggio che nonincute timore; alcontrario, se lo avvicini,riceverai perlomeno unsorriso”.

IGOR CASSINA“Confesso di aver provatopiù emozione oggi chealle Olimpiadi di Atenenel 2004, quando hovinto la medaglia d’oro.Ho vissuto un momentounico, anche per quello

che è Papa Francesco, un personaggio unico, dal carismaeccezionale. Ecco, se nella società di oggi possiamo avere ancora lasperanza di riavvicinare i giovani ai valori della fede lodobbiamo a Lui.Per il Csi, avere vicino una figura come la Sua, chemanifesta apertamente un grande amore per lo sport, èun qualcosa di straordinario. All’Associazione auguro di continuare così, nellaconsapevolezza che certi traguardi è più difficile

mantenerli che raggiungerli e che, come nello sportpraticato, la capacità di trasmettere dei valori contamolto di più che vincere una medaglia d’oro”.

DAVIDE CASSANI EX CICLISTA “Non ho fatto attività col Csi, ma sono cresciuto inoratorio diventando ciclista grazie a don Pierino, che dabambino mi portò per la prima volta a fare unapedalata con altri ragazzi (era un 25 aprile) sul circuitodei Tre Monti guidando il gruppo con la sua 600. Ma lamia presenza a San Pietro è dovuta non solo alle mieradici, ma anche al grande appeal di Papa Francesco eal profondo rispetto che nutro per il Csi, un movimentoche avvicina i ragazzi allo sport nel modo migliore,senza esasperazione, privilegiando il gioco e ildivertimento, insegnando le regole senza che sianoimposte. Che cosa auguro all’Associazione? Nonostante itempi cambino, di continuare a promuovere i valoriantichi, perché saranno quelli del domani”.

EMILIANO MONDONICO“Una giornata come quella di oggi ti insegna a vivere ilvalore dello sport, il bisogno di superare le difficoltà, lestranezze, i pericoli, le tentazioni. Lo sport aiuta a esserevincenti nella vita quotidiana”.

EMANUELE BIRARELLI, CAPITANO ITALVOLLEY“È una grande emozione. Arriviamo da numerosetrasferte e abbiamo colto con piacere l’invito del Csi.Sono qui, con il mio mister, in rappresentanza delmondo della pallavolo italiana per ascoltare le parole diun capitano davvero speciale, Papa Francesco.

Le voci dei personaggi e dei campioniNumerose le figure di rilievo dello sport italiano presenti in piazza San Pietro

Il Santo Padre con Giovanni Trapattoni

Papa Francesco con Bruno Pizzul

Il Papa con Fabbricini e Malagò (segretario generale e presidente nazionale del Coni)

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L’entusiasmo delle nostre società sportiveTestimonianze:tante,appassionate,autentiche... il denominatore comune espresso dalle società è stato “E’valsa davvero la pena di esserci!”Così potremmo sintetizzare,su questepagine,lo stato d’animo delle oltre 4.500persone che,da Milano e provincia e dallepiù svariate sedi oratoriane,sono partite perincontrare Papa Francesco e festeggiare i 70 anni del Centro Sportivo ItalianoBelli e ricchi di gratitudine tutti i contributiscritti che ci sono pervenuti ma che,perl’esiguo spazio,troveranno integralepubblicazione sul nostro sitoAbbiamo così privilegiato,visto che l’insertoè completamente a colori,le immagini checiascun gruppo sportivo ha scattato in ricordo di una giornata che resteràmemorabile nel cuore di tutti e,ancor di più,lo rimarrà nella storia della nostra associazioneRingraziamo tutti coloro che hanno raccoltoil nostro invito,e quanti,nei prossimi giorni,avranno il piacere di contribuire,scrivendo“un pezzetto”di questa meravigliosaavventura vissuta con Papa Francesco

I giovanissimi della Us Velate entusiasti sul sagrato di San Pietro

Camilla, Noemi, Elena, Carlotta e Beatrice (Asdo Azzurri)

Felicità alle stelle per il gruppo degli Anni Verdi

La rappresentativa degli arbitri di pallavolo del Csi Milano

Siamo qui! Inconfondibili i ragazzi della Polisportiva San Luigi Lazzate

Numerosissimo anche il gruppo della Fides Sma

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Ecco il Papa! A pochissimi metri dalla comitiva dell’oratorio S.Giorgio Limbiate

Atleti, dirigenti, genitori, allenatori e coadiutore: quasi una “cittadella” i componenti del gruppo sportivo S. Carlo di Nova Milanese

Ciao! Noi a Roma c’eravamo... firmato: Us Gorla

Uno, due, tre, quattro... di più, di più! Uno squadrone immenso, di ben 285 persone, quello dell’Aso Cernusco

Una folla festosa, tra cui spicca una bandiera a noi nota: quella del Bresso 4

Cappellini e foulard per tutti, rigorosamente gialli e blu come i colori dell’Atlas

Per riconoscere e riconoscersi: eccoalcune foto dei nostri gruppi sportivi,molti dei quali partiti davveronumerosi per Roma. La giornata di sabato 7 giugno, pursiglata da un clima che potremmodefinire tropicale, non ha fermatol’atteggiamento festoso di migliaia disportivi che hanno riempito oltremisura Piazza San Pietro.Sicuramente ben ripagatidall’altrettanto affetto che il SantoPadre, in molte occasioni, hamanifestato in mezzo a loro.Uno speciale sui festeggiamenti del70° del Csi e dell’incontro con PapaFrancesco, è pubblicato anche sulnostro sito, alle cui foto è stata data“voce” grazie alle testimonianze deinostri dirigenti.

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