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Insieme a Maria - upglodi.it · La Visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta «In quei giorni...

Date post: 16-Feb-2019
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Insieme a Maria Primo Mistero Gaudioso: L’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine «Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.» (Lc 1,26-38) Con l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele alla giovane Maria ha inizio una storia meravigliosa. Dio decide di farsi il più possibile vicino all’umanità e manda il suo Figlio in mezzo a noi. Ciò che è avvenuto circa 2000 anni fa, nel colloquio tra Gabriele e Maria, riguarda anche la nostra vita, oggi. Per noi, anche per te, Dio si è fatto uomo, in- carnandosi e nascendo dal grembo della Vergine Maria. Tutto quello che Dio fa, in ogni tempo, è infatti per amore dell’umanità. Anche per te. Ogni Mistero del Rosario ha in sé questa caratteristica. Dio ha pensato a ciascuno di noi in tutte le tappe della storia della salvezza. Per questo bellissimo progetto di amore, Dio ha avuto bisogno del- la disponibilità della giovane Maria, promessa in moglie di Giuseppe, un uomo buono e giusto. Il progetto di Dio è contagioso. Dapprima Maria, timorosa, accoglie l’an- nuncio ascoltato e accetta di essere la pagina bianca su cui Dio desidera scrivere questa storia meravigliosa: la venuta di Gesù nel mondo. Poi anche Giuseppe, su- perando diffidenze e paure, inizierà a cooperare con Maria nel difficile compito di essere guide e maestri del Figlio di Dio fatto uomo. Riusciamo ad immaginare cosa avrà provato Maria nel sentire il saluto dell’Angelo: “Sal- ve, piena di grazia”? Possiamo immaginare l’inquietu- dine e al contempo la gioia dell’annuncio: “Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Gesù... lo Spirito Santo scen- derà sopra di te... perciò egli sarà chiamato santo, figlio di Dio”? I sentimenti di Maria sono per noi un mistero su cui siamo chiamati a riflettere e a pregare, affinché riu- sciamo anche noi ad essere, come lei, umili e disponibili nell’accogliere il progetto di Dio, per cooperare con Lui. Beato Angelico - Annunciazione del Convento di San Marco a Firenze (1440 ca.)
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Page 1: Insieme a Maria - upglodi.it · La Visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta «In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.

Insieme a Maria

Primo Mistero Gaudioso: L’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine

«Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide,

chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.» (Lc 1,26-38)

Con l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele alla giovane Maria ha inizio una storia meravigliosa. Dio decide di farsi il più possibile vicino all’umanità e manda il suo Figlio in mezzo a noi. Ciò che è avvenuto circa 2000 anni fa, nel colloquio tra Gabriele e Maria, riguarda anche la nostra vita, oggi. Per noi, anche per te, Dio si è fatto uomo, in-carnandosi e nascendo dal grembo della Vergine Maria. Tutto quello che Dio fa, in ogni tempo, è infatti per amore dell’umanità. Anche per te. Ogni Mistero del Rosario ha in sé questa caratteristica. Dio ha pensato a ciascuno di noi in tutte le tappe della storia della salvezza. Per questo bellissimo progetto di amore, Dio ha avuto bisogno del-la disponibilità della giovane Maria, promessa in moglie di Giuseppe, un uomo buono e giusto. Il progetto di Dio è contagioso. Dapprima Maria, timorosa, accoglie l’an-nuncio ascoltato e accetta di essere la pagina bianca su cui Dio desidera scrivere questa storia meravigliosa: la venuta di Gesù nel mondo. Poi anche Giuseppe, su-perando diffidenze e paure, inizierà a cooperare con Maria nel difficile compito di essere guide e maestri del Figlio di Dio fatto uomo. Riusciamo ad immaginare cosa avrà provato Maria nel sentire il saluto dell’Angelo: “Sal-ve, piena di grazia”? Possiamo immaginare l’inquietu-dine e al contempo la gioia dell’annuncio: “Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Gesù... lo Spirito Santo scen-derà sopra di te... perciò egli sarà chiamato santo, figlio di Dio”? I sentimenti di Maria sono per noi un mistero su cui siamo chiamati a riflettere e a pregare, affinché riu-sciamo anche noi ad essere, come lei, umili e disponibili nell’accogliere il progetto di Dio, per cooperare con Lui.

Beato Angelico - Annunciazione del Convento di San Marco a Firenze (1440 ca.)

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Insieme a Maria

Secondo Mistero Gaudioso: La Visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

«In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena

di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!» (Lc 1, 39-42)

Il progetto di Dio è contagioso, come abbiamo avuto modo di vedere. Per questo Maria si reca immediata-mente dalla cugina Elisabetta. L’Angelo le aveva det-to che anch’essa aspettava un figlio, nonostante l’età avanzata. Maria si reca “in fretta” dalla cugina. Certa-mente per esserle di aiuto, e forse anche per render-si conto coi propri occhi dei prodigi di Dio, annunciati dall’Angelo Gabriele. L’incontro tra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta, unite nell’attesa di un figlio inatteso, è commovente. Elisabetta sente il piccolo sussultarle nel grembo per la gioia. Quel bambino è Giovanni il Battista, colui che, una volta adulto, annuncerà pubblicamente la missione di Gesù nel mondo. Elisabetta sa che Maria è la “madre del Signore”, e questa gioia condivisa sfo-cia nel canto del Magnificat, la bellissima preghiera che Maria consegna alla cugina e all’umanità intera; anche a noi, oggi. Maria non esalta se stessa, ma Dio, Colui che ha avuto e avrà misericordia per ogni generazione. Dio è Amore, e Maria canta questo amore, perché non può tenerlo per sé soltanto. Anche noi siamo chiamati a condividere la gioia di Maria. Dio si è fatto vicino a cia-scuno di noi, perciò siamo invitati a farci vicini agli altri con amore e benevolenza. Il fatto che Maria, appena ricevuto l’annuncio dell’Angelo, si metta a percorrere una lunga strada, è un segno molto bello del potere ge-nerativo di un amore che non è fine a se stesso, ma si incammina per prendersi cura del prossimo. Da queste azioni prendono corpo le lodi più splendenti, com’è stato per Maria, colei in cui la grazia si è fatta carne in Gesù.

Giotto di bondone - Visitazione dalla Cappella degli Scrovegni (1306 ca.)

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Terzo Mistero Gaudioso: La Nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirino. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea

salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si com-pirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo»

(Lc 2,1-7).

Questa è la gioia del Natale, la nascita di Gesù. Un bam-bino è venuto nel mondo, nel freddo della notte, scalda-to solo dall’abbraccio di Maria e Giuseppe e dal calore di alcuni animali presenti nella mangiatoia. Gesù Cristo, il figlio di Dio, non nasce negli agi e nel lusso di un palazzo dorato, ma ai margini di un villaggio di pastori. Sono pro-prio loro ad accorrere per primi, ed è ancora una volta l’annuncio dell’Angelo del Signore a invitarli a visitare il piccolo neonato, il Figlio di Dio. Ogni nascita porta con sé un annuncio di gioia. La povertà della mangiatoia potrebbe spingere gli uomini a non riconoscere la ma-nifestazione della gloria di Dio nella nascita del picco-lo Gesù, eppure quella stessa mangiatoia diventa meta di tanti cammini: i pastori dalle campagne vicine e, più tardi, i Magi provenienti da terre lontane che si mettono in viaggio per adorare il Re d’Israele, il piccolo Gesù ve-nuto al mondo per avvicinare, come mai era accaduto nella storia della salvezza, Dio all’uomo. Ora Dio si è fatto uomo, e i primi a riconoscerlo sono i poveri (i pastori) e coloro che sanno interpretare i segni dell’azione divina nella creazione (i Magi che seguono la stella fino a Bet-lemme). Gesù stesso nasce mentre Maria e Giuseppe erano in viaggio; nasce lontano dalla casa accogliente in cui l’Angelo Gabriele aveva portato l’annuncio alla Vergine. Cristo sarà pellegrino tra i pellegrini, povero tra i poveri, sapiente tra i sapienti nel far conoscere il Padre. In questo consiste la sua regalità: nell’essere venuto al mondo per donarsi, mettendosi in cammino con noi.

Michelangelo Merisi da Caravaggio - Nativita con i Santi Francesco e Lorenzo (1600), trafugato nel 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e

mai piu ritrovato

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Insieme a Maria

Quarto Mistero Gaudioso: Gesù viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

«Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come

è scritto nella Legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la

Legge del Signore» (Lc 2, 21-24).

Maria e Giuseppe riconoscono che Gesù è un immenso dono di Dio, gratuito e meraviglioso, ma che costituisce anche una grande responsabilità. Dovranno accom-pagnare questo bambino, donato loro da Dio, affinché giunga il giorno in cui questo figlio non sarà più soltanto un dono per loro, ma per il mondo intero. Bisogna saper attendere i tempi del Padre, rimanendo docili alla sua volontà, con tenerezza e umiltà. Gesù, tra le braccia dei suoi genitori, è come una piccola candela la cui fiamma necessita di essere protetta per essere tenuta accesa. Il bambino che Maria ha concepito ha bisogno delle amorevoli cure e della protezione della madre e di Giu-seppe, come ogni figlio ha bisogno dell’amore dei pro-pri genitori. Anche in questo possiamo vedere la gran-dezza di Dio, che ha deciso di farsi uomo e entrare nel mondo con le fragilità e le debolezze di un bambino. I genitori sanno attendere al fine di poter cogliere i tempi giusti per aiutare i propri figli a crescere, e Maria e Giu-seppe sanno che Gesù è destinato a compiere grandi opere donando la propria vita al mondo; con dolcezza presentano al Padre il Figlio di Dio che hanno ricevuto in dono. Rendono grazie per la benevolenza divina e manifestano la propria consapevolezza: quel bambino non è loro, ma è dono per la salvezza di ogni persona.

Icona del Monastero di Bose - Presentazione di Gesu al Tempio

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Insieme a Maria

Quinto Mistero Gaudioso: Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio

«I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quan-do egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Geru-

salemme, senza che i genitori se ne accorgessero... Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli

che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte» (Lc 2, 41-47)

Maria e Giuseppe hanno vissuto un’esperienza molto dif-ficile. Sapevano che Gesù era chiamato ad una missione importantissima: parlare al mondo del Padre suo, di Dio, annunciare a tutti gli uomini il Regno di Dio e la salvez-za. Forse però non si aspettavano che il giovane Gesù si sarebbe manifestato cosi presto. Chissà quale angoscia devono aver provato, Maria e Giuseppe, in quei tre gior-ni di ricerca! Ma il Figlio di Dio era in realtà a casa, nel tempio santo di Dio, intento a parlare del Padre con i sa-cerdoti. I genitori di Gesù potevano finalmente tirare un respiro di sollievo, e forse essere felici nel constatare che i dottori del tempio erano ammirati della sua sapienza; Maria e Giuseppe potevano dire di aver educato bene Gesù e fare una “bella figura”. Il Vangelo però non dice nulla di tutto questo, anzi. La Vergine rimprovera Gesù per essersi allontanato, come farebbe ogni buona ma-dre: “Io e tuo padre eravamo in pena per te”. La risposta di Gesù è quanto mai decisa: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ora è tutto chia-ro, e il giovane Gesù ha dimostrato di essere pienamente consapevole della sua missione. Il Vangelo prosegue di-cendo che, per molti anni ancora, Gesù rimase coi ge-nitori, ubbidendo loro e “crescendo in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e davanti agli uomini”. La crescita è sempre un processo impegnativo. Gesù, crescendo, è come se aprisse pian piano i rotoli della legge, su cui è scritta la Parola di Dio. Non a caso, quando inizierà la sua predicazione pubblica, divenuto ormai adulto, lo farà aprendo i rotoli in una sinagoga, e confermando di essere Colui del quale parla la Parola di Dio. Immer-giamoci anche noi nella meditazione del mistero della “vita nascosta” di Gesù con la sua famiglia a Nazareth.

Marko Ivan Rupnik - Gesu tra i dottori della Legge nel Tempio (2009), Cripta della chiesa inferiore di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo


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