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INTERNET DAY laRepubblica VENERDÌ 29 APRILE 2016 I pionieri · E va detta una cosa: funziona be-ne...

Date post: 19-Feb-2019
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38 la Repubblica VENERDÌ 29 APRILE 2016 Il sito web “Testi e link che novità quella pagina” Nel 1993 Pietro Zanarini era nel team di crs4.it: “Tutto merito della nascita del browser Mosaic” La bacheca “I nostri gruppi antenati di Facebook” Giorgio Rutigliano racconta il suo sistema elettronico di messaggi “Noi, al centro della rivoluzione” ALESSIO SGHERZA I pionieri I n Sardegna, nel 1993, nasce il primo sito web italiano: crs4.it, del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna. Pie- tro Zanarini era in quel team. Zanarini, Internet c’era da 7 anni, ma manca- va ancora il web. «Nell’89 Tim Berners-Lee al Cern fece la sua proposta sul World Wide Web. Sembrava a tutti interessante, ma c’era la convinzione che fosse di nicchia. Poi passai al Crs4 e lì facemmo fare a un tesista una cosa sul www. Ma ancora a livello di studio». Come si arrivò a quella pagina di testi e link su sfondo grigio? «A garantire un salto fu il browser Mosaic, nel- la primavera 1993: Tim Berners-Lee aveva dise- gnato l’architettura del web, ma fu quel browser a dare una svolta. Fino a quel momento, per dir- ne una, il testo non poteva neanche girare intor- no alla foto». Avevate chiare le potenzialità del web? «Avevamo intuito che questa cosa era interes- sante e valeva la pena di sperimentarla. Gli iper- link di Berners-Lee più la bellezza visiva del nuo- vo browser. È come se prima ci fossero state solo le autostrade e poi qualcuno pensò di fare anche una bella macchina». Le prime reazioni come furono? «Agli antipodi. Ci fu chi co- me Nicola Grauso si lanciò nel- la nuova avventura tecnologi- ca, con Video on line e con l’U- nione Sarda, e chi come il so- printendente della Sardegna non la capì. Gli facemmo vede- re una demo su cosa avrem- mo potuto fare con il museo archeologico di Cagliari. Lui ascoltava, guardava e non fa- ceva domande. Alla fine dis- se: “Ma voi perché fate tutto questo?”. Non lo ve- demmo più». Si sarebbe immaginato che nel 2016 sarebbe cambiato tutto così tanto? «C’era consapevolezza, era chiaro che fosse un cambiamento di paradigma importante. Ma a pensarci bene tutto si innesta su qualcosa di an- cora precedente, un’idea dei primi anni ‘70, quel protocollo Tcp-Ip creato da Cerf e Kahn, così strutturato, scalabile, ben fatto che ci ha permes- so tutto questo. E va detta una cosa: funziona be- ne anche perché è neutrale, per questo parlare oggi e difendere la net neutrality è importante». (a.sg.) G iorgio Rutigliano, 58 anni, fu il primo a creare in Italia una Bbs, bacheca elettronica con funzione di messaggi- stica e condivisione file. E il primo a collegare quella Bbs all’Internet internazionale. «Quello era un periodo di frontiere, con novità e stimoli quotidiani. Si era al centro dello sviluppo, ora la palla dell’innovazione è passata ai grandi gruppi tecnologici». Cosa c’era di diverso rispetto ad oggi? «La differenza fondamentale tra il fenomeno Bbs e il fenomeno del web come poi si è sviluppa- to era che le nostre reti erano fatte con pc comu- ni, modem spesso autocostruiti. Mettemmo le basi di quello che vediamo oggi: ad esempio la compressione dei dati era un’esigenza visto che ognuno pagava il traffico. E le Bbs sono state il primo veicolo del software aperto». Quella bacheca di messaggi non era un po’ li- mitata? «Non c’è differenza, se non la disponibilità del- la banda. Noi navigavamo a 1200 baud (meno di un Kb per secondo, ndr) ma le potenzialità era- no le stesse. Avevamo gruppi aperti il cui funzio- namento era uguale a quello dei gruppi di Face- book di oggi». Si immaginava quello che è venuto dopo? «Sarebbe difficile dire che uno poteva avere la visione reale di quello che sa- rebbe successo dopo. E forse non c’era la coscienza reale delle proporzioni di quella ri- voluzione». In Italia quella storia ebbe una fine giudiziaria. E lei scrisse a Scalfaro parlando di “caccia alle streghe”. «Era un’inchiesta nata dal nulla. Un pm cominciò a inda- gare decine di gestori dei no- di FidoNet italiani. Io ne rimasi fuori solo perché non si imbatterono nel numero di telefono del mio nodo. È vero che in quegli anni il mercato del software cominciava a prendere corpo. Ma io non credo ci fossero complotti». Lei dopo quell’inchiesta chiuse il suo nodo. Si è pentito di quella decisione? «Lo chiusi non solo per l’inchiesta. La tecnolo- gia FidoNet aveva esaurito il suo scopo, il web era nato. Pentito? No, ma quell’ultimo periodo non fu piacevole». Cosa ci hanno lasciato quelle Bbs? «Oggi sono finite nel dimenticatoio, ma han- no aperto un nuovo mondo a tanta gente». INTERNET DAY I protagonisti. Nel 1989 nascono le prime Bbs italiane bacheche telematiche per conversare e scambiarsi file: vere e proprie community e veicolo del software aperto Quattro anni dopo è il turno dei siti online grazie allo sviluppo dell’architettura del World Wide Web di Berners-Lee. Ecco le storie di chi ha fatto la Storia della Rete
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Page 1: INTERNET DAY laRepubblica VENERDÌ 29 APRILE 2016 I pionieri · E va detta una cosa: funziona be-ne anche perché è neutrale, per questo parlare oggi e difendere la net neutrality

38 laRepubblica VENERDÌ 29 APRILE 2016

Il sito web“Testi e linkche novitàquella pagina”

Nel 1993 Pietro Zanarini eranel team di crs4.it: “Tutto meritodella nascita del browser Mosaic”

La bacheca “I nostri gruppiantenatidi Facebook”

Giorgio Rutigliano racconta il suosistema elettronico di messaggi “Noi, al centro della rivoluzione”

ALESSIO SGHERZA

I pionieri

In Sardegna, nel 1993, nasce il primo sito web italiano: crs4.it, del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna. Pie-tro Zanarini era in quel team.

Zanarini, Internet c’era da 7 anni, ma manca-va ancora il web.«Nell’89 Tim Berners-Lee al Cern fece la sua

proposta sul World Wide Web. Sembrava a tutti interessante, ma c’era la convinzione che fosse di nicchia. Poi passai al Crs4 e lì facemmo fare a un tesista una cosa sul www. Ma ancora a livello di studio».

Come si arrivò a quella pagina di testi e link su sfondo grigio?«A garantire un salto fu il browser Mosaic, nel-

la primavera 1993: Tim Berners-Lee aveva dise-gnato l’architettura del web, ma fu quel browser a dare una svolta. Fino a quel momento, per dir-ne una, il testo non poteva neanche girare intor-no alla foto».

Avevate chiare le potenzialità del web?«Avevamo intuito che questa cosa era interes-

sante e valeva la pena di sperimentarla. Gli iper-link di Berners-Lee più la bellezza visiva del nuo-vo browser. È come se prima ci fossero state solo le autostrade e poi qualcuno pensò di fare anche una bella macchina».

Le prime reazioni come furono?«Agli antipodi. Ci fu chi co-

me Nicola Grauso si lanciò nel-la nuova avventura tecnologi-ca, con Video on line e con l’U-nione Sarda, e chi come il so-printendente della Sardegna non la capì. Gli facemmo vede-re una demo su cosa avrem-mo potuto fare con il museo archeologico di Cagliari. Lui ascoltava, guardava e non fa-ceva domande. Alla fine dis-se: “Ma voi perché fate tutto questo?”. Non lo ve-demmo più».

Si sarebbe immaginato che nel 2016 sarebbe cambiato tutto così tanto?«C’era consapevolezza, era chiaro che fosse

un cambiamento di paradigma importante. Ma a pensarci bene tutto si innesta su qualcosa di an-cora precedente, un’idea dei primi anni ‘70, quel protocollo Tcp-Ip creato da Cerf e Kahn, così strutturato, scalabile, ben fatto che ci ha permes-so tutto questo. E va detta una cosa: funziona be-ne anche perché è neutrale, per questo parlare oggi e difendere la net neutrality è importante».

(a.sg.)

Giorgio Rutigliano, 58 anni, fu il primo a creare in Italia una Bbs, bacheca elettronica con funzione di messaggi-stica e condivisione file. E il primo a

collegare quella Bbs all’Internet internazionale. «Quello era un periodo di frontiere, con novità e stimoli quotidiani. Si era al centro dello sviluppo, ora la palla dell’innovazione è passata ai grandi gruppi tecnologici».

Cosa c’era di diverso rispetto ad oggi?«La differenza fondamentale tra il fenomeno

Bbs e il fenomeno del web come poi si è sviluppa-to era che le nostre reti erano fatte con pc comu-ni, modem spesso autocostruiti. Mettemmo le basi di quello che vediamo oggi: ad esempio la

compressione dei dati era un’esigenza visto che ognuno pagava il traffico. E le Bbs sono state il primo veicolo del software aperto».

Quella bacheca di messaggi non era un po’ li-mitata?«Non c’è differenza, se non la disponibilità del-

la banda. Noi navigavamo a 1200 baud (meno di un Kb per secondo, ndr) ma le potenzialità era-no le stesse. Avevamo gruppi aperti il cui funzio-namento era uguale a quello dei gruppi di Face-book di oggi».

Si immaginava quello che è venuto dopo?«Sarebbe difficile dire che uno poteva avere la

visione reale di quello che sa-rebbe successo dopo. E forse non c’era la coscienza reale delle proporzioni di quella ri-voluzione».

In Italia quella storia ebbe una fine giudiziaria. E lei scrisse a Scalfaro parlando di “caccia alle streghe”.«Era un’inchiesta nata dal

nulla. Un pm cominciò a inda-gare decine di gestori dei no-di FidoNet italiani. Io ne rimasi fuori solo perché non si imbatterono nel numero di telefono del mio nodo. È vero che in quegli anni il mercato del software cominciava a prendere corpo. Ma io non credo ci fossero complotti».

Lei dopo quell’inchiesta chiuse il suo nodo. Si è pentito di quella decisione?«Lo chiusi non solo per l’inchiesta. La tecnolo-

gia FidoNet aveva esaurito il suo scopo, il web era nato. Pentito? No, ma quell’ultimo periodo non fu piacevole».

Cosa ci hanno lasciato quelle Bbs?«Oggi sono finite nel dimenticatoio, ma han-

no aperto un nuovo mondo a tanta gente».

INTERNET DAY

I protagonisti. Nel 1989 nascono le prime Bbs italianebacheche telematiche per conversare e scambiarsi file:vere e proprie community e veicolo del software aperto

Quattro anni dopo è il turno dei siti online grazie allo sviluppo dell’architetturadel World Wide Web di Berners-Lee. Ecco le storie di chi ha fatto la Storia della Rete

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198630 aprileA Pisa, all’istituto Cnuce (oggi Cnit) del Cnr, il primo collegamento italiano a Internet. Il computer del Cnuce si collega con Roaring Creek in Pennsylvania. È la nascita della Rete

1987Aumentano i suffi ssi nazionali: insieme a .it arrivano .ca, .dk. Nel 1985 erano nati .com, .org, .us, .uk. L’anno dopo .fr e .de 23 dicembreil primo dominio italiano: cnr.it

1992La parola Internet entra nei primi dizionari italiani:“Milioni di computer interconnessi in una rete globale” 1989

Nascono i primi Bbs italiani: i Bullettin Board System sono bacheche telematiche, con un pubblico molto ridotto, ma sono le prime community della storia

1990Nascono i primi provider: Agorà, Mc-Link, Galactica. Off rono reti usenet e posta elettronica

19916 agostoNasce il Web: Tim Berners-Lee manda in linea il primo sito web. Nasce Garr, la rete che collega gli enti di Ricerca italiana. Il governo stanzia 5 miliardi per il progetto

1993Settembre Nasce il primo sito web italiano: crs4.it, del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna.23 dicembreCon la legge 547 si introducono reati informatici

201028 novembre Wikileaks pubblica 251mila cablogrammi riservati del governo Usa, molti sull’Italia e sul governo Berlusconi

2011Accede al web più del 50% degli italiani4 ottobreWikipedia in italiano viene oscurata (per 40 ore) come protesta contro il ddl sulle intercettazioni. Norma non approvata

2015Per la prima volta accede al web più del 60% della popolazione italiana22 ottobre Il servizio di streaming video Netfl ix diventa disponibile in Italia

201220 maggioIl terremotoin Emilia mostral’importanza dei social per le notizie12 dicembre Il primo tweet di un Papa: l’accountvoluto da Ratzinger

201312 febbraioArriva in Italiail servizio di streaming musicale Spotify5 giugnoScandalo Nsa: i giornali, tra cui L’Espresso e Repubblica, pubblicano le rivelazioni di Snowden

2014Anche Twitter apre un suo uffi cio italianoPer la 1ª volta gli utenti che accedono con il protocollo IPv6 superano il 5%27 novembre Repubblica.it su Facebook ha due milioni di fan

20162.936.846siti con suffi sso .it37 milioni di italiani usano internet 1 o più volte a settimana4 gennaioRepubblica.it ha due milioni di follower su Twitter

200216 dicembre All’estero viene lanciato il primo set di licenze creative commonsche cambierà in modo radicaleil diritto d’autore sul web

200516 gennaio1º post su beppegrillo.it1 maggio Il blog Macchianera pubblica il fi le sulla morte di Calipari, scoop sul web9 settembre Wikipedia: 100mila voci in italiano

2008Boom italiano di Facebook: rispetto all’anno precedente gli utenti crescono quasi del 1000%3 ottobre Wikipedia raggiunge le 500mila voci in italiano

200111 maggioViene lanciata Wikipedia in lingua italiana. L’indirizzo originario è italian.wikipedia.com. Solo una settimana più tardi l’indirizzo diventerà it.wikipedia.com

20044 febbraioMark Zuckerberg assieme a tre compagni di università lancia Facebook, sitooriginariamenteideato per gli studentidell’Università di Harvard

2007Per la prima volta gli utenti italiani che accedono a Internet superano i 20 milioni.In Europagli utenti superano i 300 milioni

2003Il boom del web in Italia raccontato dai numeri di Repubblica.it: nel 2003 il sito tocca per la prima volta un miliardo di pagine viste in un anno. Oggi questi numeri si toccano in un mese

200621 marzoTwitter va online10 aprile In occasione delle elezioni, Repubblica.it supera per la prima volta un milione e mezzo di utenti unici in un giorno

2009Facebook apre una sede in Italia: già 11 milioni di persone usano il social ogni mese13 gennaioRepubblica.it apre account su Twitter19 ottobre Repubblica.it apre pagina di Facebook

199930 settembre Nasce Kataweb, portale multimediale dal Gruppo Editoriale L’Espresso,che off re in modo gratuitoaccesso alla Rete e servizio mail per gli utenti

19965 aprileRepubblica realizza la versione sperimentale del suo quotidiano online. Nasce il primo motore di ricerca italiano: Arianna.Nasce Virgilio,la prima directory italiana

199714 gennaio Va online Repubblica.it10 aprile La Treccani apre il suo sito web15 settembre Sergey Brin e Larry Page lanciano il motore di ricerca Google

1998I principali browserNetscape Navigator e Internet Explorer dominanola Rete con all’incircail 50% del mercato di Interneta testa

2000Fastweb lancia la fi bra ottica15 gennaioeBay sbarcain Italia24 gennaioLa Presidenza del Consiglio registra il sito governo.it

INTERNET DAY30.04.

16

ANNI

INFOGRAFIC

A PAULA SIMONETTI

FONTE RIELABORAZIONE DATI LA REPUBBLICA SU VARIE FONTI

1994Operazione “italian crackdown”: perquisite Bbs sospettate di pirateria .31 luglio Online l’Unione Sarda: 1°sito di un quotidiano italiano. Nascono C6 multichat e C6 messenger

1995Un anno dopo la sua nascita l’Internet Service Provider, Iol.it, grazie alla disponibilità del dominio libero.it, passada 115mila caselle di postaelettronicaattive a 2 milioni

.IT

www.crs4.itwww.wearesocial.com

PER SAPERNE DI PIÙ


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