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Intervista a Marina Masoni, Presidente diTicinomoda · Questo è il futuro che è già il presente...

Date post: 08-Jul-2020
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Uno sguardo sulla fashion valley Intervista a Marina Masoni, Presidente di Ticinomoda testo di Gian Luigi Trucco 14 FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch - N. 37 - Giugno 2018 nfo i Moda Quale è la situazione del settore moda in Ticino, dal punto di vista quantitativo e qualitativo? Il ramo della moda in senso lato impiega circa ottomila collaboratori.Tre quarti lavorano nelle aziende che fanno parte diTicinomoda. Questi collaboratori delle imprese di Ticinomoda so- no tra l’altro tutelati da due contratti collettivi di lavoro: è una condizione sulla quale la nostra associazione è molto impegnata. I CCL riguar- dano la produzione e l’amministrazione; le ri- spettive commissioni paritetiche sono presie- dute da Franco Cavadini, presidente onorario di Ticinomoda. Quanto alle imprese, fanno stato i dati dell’Ufficio federale di statistica: ol- tre 250 aziende (abbigliamento, pelletteria, orologeria e gioielleria), più i negozi (che sono quasi un migliaio). Le imprese che fanno parte di Ticinomoda sono 31 e sono quelle che ga- rantiscono la base occupazionale maggiore, anche se non tutti i grandi marchi presenti inTi- cino sono con noi. Non c’è, ad esempio, e ten- go a evidenziarlo considerato quanto succes- so nel recente passato, Philip Plein. L’IRE, Isti- tuto di Ricerche Economiche dell’Università della Svizzera Italiana, ha definito quello della moda un metasettore motore di crescita per il Ticino, e le nostre cifre lo confermano. La rile- vanza economica della Fashion Valley è rag- guardevole. Dal profilo fiscale, lo si è già detto ma è opportuno ripeterlo, l’industria della mo- da dà al Cantone ciò che le banche davano ne- gli anni d’oro. Oltre alla logistica, spesso additata in nega- tivo come settore a basso valore aggiunto, quanto è creatività, design, produzione? La produzione vera e propria è relativamente limitata, anche se presente con marchi storici e prestigiosi. Analogo discorso si può fare sul design. Sarebbe comunque sbagliato, anche dal profilo economico, stilare classifiche di serie A e di serie B in base agli specifici ambiti dell’attività all’interno dell’industria della mo- da. Non basta produrre una merce: bisogna idearla, progettarla, confezionarla, immagaz- zinarla, trasportarla, promuoverla, venderla. Nella moda tutte queste fasi sono fondamen- tali. Le aziende attive in Ticino sono all’avan- guardia: del resto sono marchi che competo- no a livello mondiale. Quali le iniziative nel campo della forma- zione e della cooperazione istituzionale? La formazione è uno degli impegni prioritari del- la nostra Associazione. L’obiettivo è strategico: dobbiamo offrire alle aziende della moda perso- nale qualificato e aggiornato nelle sue compe- tenze se vogliamo radicare queste aziende nel nostro territorio. Sono stati fatti passi molto im- portanti. In particolare collaboriamo con la SAMS e con la STA (Scuola specializzata supe- riore di tecnica dell’abbigliamento e della mo- da), con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e anche con l’Università della Svizzera italiana e i suoi istituti, sia per la formazione di base sia per la formazione conti- nua. Un’iniziativa di grande rilievo è quella con- cretizzata nel settembre 2016: il Certificato di studi avanzati (Certificate for Advanced Stu- dies, CAS) Smart e-Fashion, una formazione di alto livello per i profili e le professioni della mo- da. In ambito istituzionale, grazie anche alla strettissima collaborazione con la Camera di Commercio, curiamo in particolare le relazioni con l’autorità cantonale per gli aspetti determi- nanti nelle condizioni quadro e con i Comuni quando ci sono questioni di portata locale. La formazione è uno degli impegni prioritari della nostra Associazione
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Page 1: Intervista a Marina Masoni, Presidente diTicinomoda · Questo è il futuro che è già il presente nel no - stro mondo. C’è molta enfasi oggi su questi temi, ma per l’industria

Uno sguardo sulla fashion valleyIntervista a Marina Masoni, Presidente di Ticinomoda

testo diGian Luigi Trucco

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FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch - N. 37 - Giugno 2018nfoi

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Quale è la situazione del settore moda inTicino, dal punto di vista quantitativo equalitativo?Il ramo della moda in senso lato impiega circaottomila collaboratori. Tre quarti lavorano nelleaziende che fanno parte di Ticinomoda. Questicollaboratori delle imprese di Ticinomoda so-no tra l’altro tutelati da due contratti collettividi lavoro: è una condizione sulla quale la nostraassociazione è molto impegnata. I CCL riguar-dano la produzione e l’amministrazione; le ri-spettive commissioni paritetiche sono presie-dute da Franco Cavadini, presidente onorariodi Ticinomoda. Quanto alle imprese, fannostato i dati dell’Ufficio federale di statistica: ol-tre 250 aziende (abbigliamento, pelletteria,orologeria e gioielleria), più i negozi (che sonoquasi un migliaio). Le imprese che fanno partedi Ticinomoda sono 31 e sono quelle che ga-rantiscono la base occupazionale maggiore,anche se non tutti i grandi marchi presenti in Ti-cino sono con noi. Non c’è, ad esempio, e ten-go a evidenziarlo considerato quanto succes-so nel recente passato, Philip Plein. L’IRE, Isti-tuto di Ricerche Economiche dell’Universitàdella Svizzera Italiana, ha definito quello dellamoda un metasettore motore di crescita per ilTicino, e le nostre cifre lo confermano. La rile-vanza economica della Fashion Valley è rag-guardevole. Dal profilo fiscale, lo si è già dettoma è opportuno ripeterlo, l’industria della mo-da dà al Cantone ciò che le banche davano ne-gli anni d’oro.

Oltre alla logistica, spesso additata in nega-tivo come settore a basso valore aggiunto,quanto è creatività, design, produzione?La produzione vera e propria è relativamentelimitata, anche se presente con marchi storici

e prestigiosi. Analogo discorso si può fare suldesign. Sarebbe comunque sbagliato, anchedal profilo economico, stilare classifiche diserie A e di serie B in base agli specifici ambitidell’attività all’interno dell’industria della mo-da. Non basta produrre una merce: bisognaidearla, progettarla, confezionarla, immagaz-zinarla, trasportarla, promuoverla, venderla.Nella moda tutte queste fasi sono fondamen-tali. Le aziende attive in Ticino sono all’avan-guardia: del resto sono marchi che competo-no a livello mondiale.

Quali le iniziative nel campo della forma-zione e della cooperazione istituzionale?La formazione è uno degli impegni prioritari del-la nostra Associazione. L’obiettivo è strategico:dobbiamo offrire alle aziende della moda perso-nale qualificato e aggiornato nelle sue compe-tenze se vogliamo radicare queste aziende nelnostro territorio. Sono stati fatti passi molto im-portanti. In particolare collaboriamo con laSAMS e con la STA (Scuola specializzata supe-riore di tecnica dell’abbigliamento e della mo-da), con la Scuola universitaria professionaledella Svizzera italiana, e anche con l’Universitàdella Svizzera italiana e i suoi istituti, sia per laformazione di base sia per la formazione conti-nua. Un’iniziativa di grande rilievo è quella con-cretizzata nel settembre 2016: il Certificato distudi avanzati (Certificate for Advanced Stu-dies, CAS) Smart e-Fashion, una formazione dialto livello per i profili e le professioni della mo-da. In ambito istituzionale, grazie anche allastrettissima collaborazione con la Camera diCommercio, curiamo in particolare le relazionicon l’autorità cantonale per gli aspetti determi-nanti nelle condizioni quadro e con i Comuniquando ci sono questioni di portata locale.

La formazione èuno degli impegni

prioritari dellanostra

Associazione

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C’è un’autenticasimbiosi tra nuovetecnologie ecreatività umana

Si parla molto di rivoluzione digitale, siaper il marketing e la vendita (e-commerce)sia per design e creazione di prodotti. Co-sa ne pensa?Questo è il futuro che è già il presente nel no-stro mondo. C’è molta enfasi oggi su questitemi, ma per l’industria della moda che com-pete sui mercati internazionali la digitalizza-zione è una realtà consolidata. Senza, non siandrebbe da nessuna parte. Le nuove tecno-logie sono strumenti indispensabili, come losono ad esempio per voi giornalisti. Proprionell’ambito del CAS di cui abbiamo detto, l’ag-giornamento delle competenze dei collabora-tori si orienta verso nuovi modelli nella catenadell’approvvigionamento e della distribuzio-ne dei prodotti e in particolare verso l’indu-stria e la produzione 4.0: l’Internet delle cose,

la stampa 3D, la gestione e l’interpretazioneintelligente dei dati. Poi, naturalmente, lacompetenza umana e la creatività sono allabase del successo dei prodotti della moda. Equesto è il bello del settore: l’incredibile svi-luppo tecnologico, lungi dal soffocare questeattitudini, le esalta, le valorizza. C’è un’auten-tica simbiosi tra nuove tecnologie e creativitàumana. Un bel capo, un bel vestito, una bellaborsa, un bel paio di scarpe venduti in tutto ilmondo, cercati dai clienti ovunque, sono ilfrutto di questa simbiosi.

Vi sono trend definiti nella localizzazionein Ticino di operatori, anche esteri, e quan-to pesa il quadro fiscale in tali scelte?I nomi dei grandi marchi attivi in Ticino diconotutto. Questo territorio, incuneato nella gran-de realtà economica lombarda, ha saputo at-trarre aziende di prestigio. L’arrivo delle primeha avuto un effetto a cascata. È come unanuova bella sala da concerto: arriva la Filarmo-nica di Londra, resta affascinata dall’acusticae dal pubblico, la stagione successiva arriva-no la Scala, i Berliner, i Wiener con i grandi di-rettori. L’eccellenza è il miglior strumento dimarketing territoriale. È chiaro che ci voglionocondizioni quadro adeguate e concorrenzialicon quanto possono offrire altre regioni. E quila fiscalità svolge un ruolo molto importante.Come Ticino dobbiamo fare molta attenzione:il riformismo fiscale è fermo al palo da troppianni. Il pacchetto fiscale approvato poco tem-po addietro in votazione popolare – ma che fa-tica! – è un piccolo passo. Non è sufficiente.Occorre quanto prima avviare i lavori per la ri-duzione dell’aliquota dell’imposta sugli utilidelle persone giuridiche: l’obiettivo minimo èil 6%. Non dovessimo raggiungerlo, tutto sa-rebbe più difficile e complicato. Ne va degli in-teressi dell’intera nostra comunità. �

Moda e tecnologia in TicinoIntervista al Prof. Emanuele Carpanzano,Direttore del Dipartimento Tecnologie Innovative della SUPSI

Quali sono le principali sfide tecnologiche per ilsettore della moda?Il settore della moda è oggi confrontato con mol-teplici sfide nell’ambito dell’innovazione tecno-logica, che spaziano lungo l’intera catena del va-lore e toccano tutte le fasi del ciclo di vita del pro-dotto. Ad esempio, l’integrazione delle tecnolo-gie digitali è sempre più fondamentale: bastipensare alla crescente rilevanza degli strumentiper il co-design con i propri clienti o agli stru-menti omnichannel che integrano vendita on linecon servizi presso il punto vendita. Non meno ri-

Nella foto Marina Masoni

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FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch - N. 37 - Giugno 2018nfoi

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In un mercatosoggetto a rapideevoluzioni quale èquello della moda,la formazione ha

un ruolofondamentale

levanti sono le innovazioni che interessano i pro-cessi produttivi, grazie alla disponibilità di nuovesoluzioni per la produzione basate sul paradig-ma industria 4.0. Per non dimenticare il campodei nuovi materiali e dei dispositivi intelligenti,spesso collegati in rete fra loro, come possonoessere le tecnologie indossabili (wearable te-chnologies). Tali innovazioni tecnologiche stan-no di fatto cambiando radicalmente gli stessimodelli di business delle aziende.

Di quali competenze dispone il DipartimentoTecnologie Innovative della SUPSI in tali ambiti?Il Dipartimento, con i suoi 250 ricercatori, orga-nizzati in 5 istituti di ricerca e 20 laboratori tecno-logici, è attivo in diversi ambiti di innovazioneche interessano il settore della moda. Questo èpossibile grazie ad un ampio spettro di compe-tenze presente nei laboratori del DTI che includecompetenze su nuovi materiali, nuove tecnichedi produzione e di gestione, oltre a nuove solu-zioni elettroniche, informatiche e di intelligenzaartificiale applicabili nel settore moda.

Anche la formazione riveste un ruolo importantein tale settore? Quali opportunità offre il diparti-mento tecnologie innovative in tale contesto?In un mercato soggetto a rapide evoluzioni qualeè quello della moda, la formazione ha un ruolofondamentale per permettere alle aziende dimantenere ed accrescere la propria competiti-vità. Il Dipartimento è attivo sia nell’ambito dellaformazione base ed ancor più nella formazionecontinua, sviluppate in stretta collaborazionecon le aziende del territorio. Per quanto riguardala formazione base, Bachelor e Master of Scien-ce, sviluppiamo lavori di tesi in collaborazionecon aziende della moda presenti in Ticino, cosìcome supportiamo iniziative imprenditoriali dinostri studenti in tale settore. Con riferimento al-la formazione continua proponiamo sia momenti

di divulgazione e sensibilizzazione sulle oppor-tunità tecnologiche di interesse per il settore,che corsi di formazione continua per il personaledelle aziende del settore, quale ad esempio ilCAS “Smart e-Fashion” sviluppato in collabora-zione con Ticinomoda.

Può fare qualche esempio delle attività svilup-pate con aziende del territorio?Negli ultimi anni abbiamo sviluppato progetti diricerca e formazione con diverse aziende, nel-l’ambito dell’analisi della sostenibilità e del mi-glioramento dei processi aziendali, così comedello sviluppo di nuove soluzioni digitali. Abbia-mo anche supportato nostri studenti ad avviareattività imprenditoriali nel settore, come nel ca-so Clara Swiss Tech, che sviluppa prodotti perattività sportive con tecnologie indossabili, cioèsistemi elettronici per garantire la visibilità di ci-clisti e runner in caso di scarsa illuminazione.Questa start up ha avuto diversi riconoscimentilocali, federali ed internazionali. Abbiamo colla-borato con le aziende su diversi progetti forma-tivi mirati per il personale ed i professionisti im-pegnati nel settore, sviluppando una positivacollaborazione con Ticinomoda grazie all’impe-gno della Presidente Avv. Marina Masoni. Ab-biamo potuto dar vita ad altri corsi dedicati aquest’ambito, come il CAS “Sustainability in Tex-tiles and Fashion” offerto a cavallo fra Zurigo edil Ticino insieme a Ticinomoda, Camera di Com-mercio Ticino, Swiss Textiles ed STF (Schweize-rische Textil Fachschule). Con Ticinomoda stia-mo anche collaborando nella definzione di unnuovo ed originale Master in Fashion Innova-tion. Siamo consapevoli che solo disponendodelle migliori reti e competenze sarà possibileaffrontare le sfide che attendono il settore neiprossimi anni, e confidiamo che le importantiaziende presenti in Ticino sapranno cogliere almeglio tali opportunità tramite l’innovazione. �

Nella foto Emanuele Carpanzano


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