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Intesa Abi-Confindustria SI Le imprese dellʼIct Via a ... · fatto per la riuscita di programmi...

Date post: 17-Feb-2019
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INFORMAFORMEZ A cura di ANDREAUGOLINI Attualità pag.dodici 17. 13-26ottobre2008 Intesa Abi-Confindustria SI Le imprese dellʼIct alleate delle banche Via a nuovi servizi Una cooperazione votata alla crescita economica R afforzare il confronto tra il mondo bancario e lʼimprenditoria Ict attra- verso attività congiunte e progetti condivisi. È questo lʼobiettivo che sta alla base del protocollo dʼintesa siglato da Abi Acquisti (consorzio dellʼAssociazione Bancaria Italiana per favorire lʼottimizzazione dei processi di sourcing e procurement bancario) e Confindustria Servizi Inno- vativi e Tecnologici. Nello specifico i due soggetti lavoreranno fianco a fianco con tre finalità: favorire la standardizzazione della domanda di beni e servizi con lʼobiettivo di razionalizzare lʼofferta e aumentare la competitività del settore; rafforzare il dialogo tra il settore bancario e il mondo delle imprese “tecnologiche” per realizzare una business community allargata alle banche; program- mare iniziative comuni per accre- scere e assicurare la qualità, lʼefficienza e lʼefficacia dei processi nellʼambito del sourcing e del procurement in banca. “In un momento di grande criticità - ha affermato Alberto Tripi, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecno- logici - sono positive tutte le iniziative che contribuiscono ad aumentare lʼefficienza e a razionalizzare la spesa. Le imprese e le banche costituiscono un grande mercato dove lʼofferta di beni e servizi standar- dizzati genera ricadute importanti sulla gestione e sui bilanci”. Lʼaccordo punta, inoltre, a indirizzare le aziende verso uno sviluppo sostenibile spingendo a nuovi comportamenti sui fronti del green procure- ment e del green management.“Rafforzare la cooperazione tra banche e imprese Ict - ha detto il presidente di Abi Acquisti Edmondo Fontana - vuol dire accrescere i benefici reciproci, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo, contribuendo alla crescita complessiva dellʼeconomia del Paese”. L.S. ALBERTO TRIPI, presidente di Confindu- stria Servizi Innovativi e Tecnologici Conto alla rovescia. Dopo trent’anni l’Italia torna a capo (da novembre) della Conferenza satellitare europea Italia in prima linea per affrontare le sfide che vengono dallo spazio. Dopo trentʼanni toccherà di nuovo al nostro Paese presiedere la pros- sima Ministeriale 08-11 dellʼEsa (Agenzia Spaziale Europea), la conferenza che raccoglie tutti i ministri europei responsabili del settore spaziale e che si riunirà a LʼAja il prossimo novembre. Nel meeting verranno messe a punto e approvate le prossime tappe per i programmi spaziali di respiro eu- ropeo - Galileo e Gmes-Koperni- cus in primo luogo - nonché messi a punto nuovi progetti e definita la quantità di fondi che ogni Stato membro dovrà utilizzare fino al 2011 per implementare la propria politica spaziale. LʼItalia dovrà però dipanare tutta una serie di matasse e sciogliere importanti nodi che verranno fuori nella Ministeriale: dalle difficoltà che sta creando la stessa Esa con una richiesta di aumento di finanzia- menti, a quelle create da un ingiu- stificato tentativo di raddoppio dei satelliti Sentinel nel programma Gmes-Kopernikus, alla lievita- zione dei costi di ExoMars, fino ad arrivare alla questione della vendita dei lanci Ariane 5. “Tutti questi punti interrogativi sono legati a doppio filo alla que- stione fondi statali che sarà solle- vata in una Ministeriale che non si presenta affatto facile - conferma Enrico Saggese, commissario dellʼAgenzia Spaziale Italiana -. Per prima cosa lʼEsa ha sempre stabilito il quantum di risorse per un triennio, invece ora sta chieden- do risorse che si estendono molto nel tempo. Nella Ministeriale 05- 08 lʼItalia si era impegnata per Fra le questioni più spinose la richiesta dellʼEsa sullʼaumento di finanziamenti Spazio, la difficile stagione della Ministeriale italiana 1,6 miliardi di euro ma in realtà ne ha spesi solo 600 milioni, nel prossimo triennio, dunque, dob- biamo spendere presumibilmen- te un miliardo di euro. Su questo tipo di impegno, già abbastanza significativo, si innesteranno i fondi della Ministeriale 08-11 in cui lʼAgenzia europea potrebbe chiedere addirittura risorse 12,5 miliardi di euro, non tenendo in debita considerazione le disponi- bilità degli Stati (la Francia si è già detta contraria allʼammontare stabilito dallʼEsa ndr.)” . Un impegno forse troppo oneroso per il nostro Paese che ancora deve fare i conti con quel miliardo e più ancora non utiliz- zato e, anche, con una situazione problematica che riguarda lʼal- locazione degli investimenti. “È necessario e doveroso valorizzare gli investimenti già fatti e stabilire in tandem con il Governo lʼallo- cazione di quelli nuovi - spiega Luigi Alberto Ciavoli Cortelli, presidente Asas -. In un tessuto produttivo come quello italiano sarebbe importante rivalutare il ruolo delle Pmi che tanto hanno fatto per la riuscita di programmi strategici come Galileo e Gmes- Kopernicus, o ancora come Cosmo SkyMed, la costellazione pensata per lʼosservazione della Terra ad uso civile e militare che ha rotto un taboo sui satelliti duali che durava ormai da decenni”. A supportare le parole di Cia- voli Cortelli Giuseppe Veredice, amministratore delegato di Telespazio che valuta più che po- sitivamente il ruolo dellʼindustria italiana in progetti strategici, come appunto Cosmo SkyMed. “Parlo di Cosmo SkyMed perché si trat- ta di un prodotto cha solo lʼItalia possiede - puntualizza Veredice - . Sui satelliti duali il nostro Paese ha una leadership mondiale indiscus- sa e la presidenza affidataci per la Ministeriale ne è una dimostrazio- ne. Quello che ora dobbiamo fare, però, è puntare sulla commercia- lizzazione delle applicazioni sia per far conoscere le grandi poten- zialità di questa costellazione in tutto il mondo sia per rilanciare il ruolo delle nostre Pmi che hanno avuto e avranno un ruolo fonda- mentale nello sviluppo di servizi e applicazioni”. A questo scopo la scorsa estate è stata lanciata e-Geos, la jv Telespazio-Asi, che avrà il compito di commercializ- zare Cosmo SkyMed. “Ma anche Galileo, la costellazione europea per la navigazione, porta firma italiana - incalza Luigi Pasquali, presidente e Ad di Thales Alenia Space - . Anche in questo caso è pacifica e riconosciuta lʼimportan- za del sistema. Quello che manca è lʼinvestimento sulla protezione dei sistemi di sicurezza e delle in- terfacce di comunicazioni. Inve- stimenti strategici se si tiene conto che Galileo potrebbe essere usato anche da forze “ostili”. Immagino che lʼItalia porterà in Ministeriale anche un problema così importante per la sicurezza”. Il Commissario Saggese (Asi): «Bisognerà valutare attentamente la reale capacità di spesa degli Stati» FEDERICAMETA Veredice (Telespazio): «Un’occasione per rilanciare il ruolo delle nostre Pmi» GIUSEPPE VEREDICE, amministratore delegato di Telespazio L e riforme costituzionali degli ultimi anni hanno notevolmente aumentato le competenze degli enti locali italiani, che hanno preso coscienza di non avere efficaci strumenti per comunicare ai cittadini i risultati della propria azione di governo. Tra gli strumenti più inno- vativi spicca il bilancio sociale, cioè il bilancio condiviso fra decisore e cittadino-fruitore, in modo da verificare in modo più puntuale la realizzazione degli impegni preventivati. Il bilancio sociale è però ancora patrimonio di una mino- ranza. Infatti, da unʼindagine condotta dal Formez nel 2007 su 62 amministratori (una parte dei 433 che hanno partecipato ai corsi di formazione sullʼintroduzione del bilancio sociale), in rappresentanza di 168 amministrazioni di 6 Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) - è emerso che lʼ80% del campione non ha mai fatto esperienza di rendicontazione sociale. Tuttavia quasi tutti hanno dichiarato di voler intraprendere un processo in tal senso. Andando poi ad analizzare le motivazioni del ritardo, quasi il 35% ha affermato di non aver fatto nulla perché non conosceva lo strumento; tra quelli che lo conoscevano, il 90% intendeva adottarlo a breve. Per soddisfare tale domanda di formazione, il Formez ha recentemente realizzato presso alcuni enti locali della Cala- bria un ciclo di laboratori didattici con assistenza online per affiancare funzionari e dirigenti nella redazione ed uso di strumenti come bilancio sociale, codice etico e carta dei ser- vizi. Un pacchetto di sperimentazioni teso a condividere con gli utenti le decisioni e soddisfare le loro esigenze. Lʼazione ha coinvolto le Province di Reggio Calabria e Crotone e il Comune di Catanzaro e ha dato vita a 7 laboratori tematici, che hanno riunito intorno alle stesso tavolo funzionari, dirigenti e politici locali. Per quanto riguarda la Provincia di Crotone, la responsabilità dei lavori è stata affidata al Direttore del Dipartimento “Affari Istituzionali” Luigi Ferdinando Nazzaro in collaborazione con il Dirigente e i funzionari del settore “Bilancio e Programmazione”. “Lʼiniziativa - spiega Nazzaro - è un importante punto di partenza per rafforzare il dialogo con la comunità locale e con tutti i soggetti portatori di inte- ressi sia interni sia esterni allʼamministrazione”. Il Formez è impegnato a studiare entro fine 2008 la costi- tuzione di una comunità professionale online per aiutare gli operatori della PA ad applicare con efficacia e trasparenza la rendicontazione sociale. La base di partenza della comunità Formez è solida: 547 gli amministratori che hanno preso parte ai corsi, in rappresentanza di 220 enti. Il progetto calabrese si inserisce nella convenzione “Nuovi strumenti di partecipazione e cooperazione tra le amministrazioni e i cittadini per sostenere lo sviluppo dei territori”, che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha affidato al Formez con lʼobiettivo di concretizzare la rendicontazione sociale ed ampliare la partecipazione alle decisioni pubbliche. La community online per il bilancio sociale Entro fine anno nascerà il gruppo professionale che aiuterà gli operatori della PA ad applicare con efficacia la rendicontazione
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Page 1: Intesa Abi-Confindustria SI Le imprese dellʼIct Via a ... · fatto per la riuscita di programmi strategici come Galileo e Gmes-Kopernicus, o ancora come Cosmo SkyMed, la costellazione

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EZ A cura di ANDREAUGOLINI

Attualitàpag.dodici N°17. 13-26ottobre2008

Intesa Abi-Confindustria SI

Le imprese dellʼIctalleate delle bancheVia a nuovi serviziUna cooperazione votataalla crescita economica

Rafforzare il confronto tra il mondo bancario e lʼimprenditoria Ict attra-

verso attività congiunte e progetti condivisi. È questo lʼobiettivo che sta alla base del protocollo dʼintesa siglato da Abi Acquisti (consorzio dellʼAssociazione Bancaria Italiana per favorire lʼottimizzazione dei processi di sourcing e procurement bancario) e Confindustria Servizi Inno-vativi e Tecnologici. Nello specifico i due soggetti lavoreranno fianco a fianco con tre finalità: favorire la standardizzazione della domanda di beni e servizi con lʼobiettivo di razionalizzare lʼofferta e aumentare la competitività del settore; rafforzare il dialogo tra il settore bancario e il mondo delle imprese “tecnologiche” per realizzare una business community allargata alle

banche; program-mare iniziative comuni per accre-scere e assicurare la qualità, lʼefficienza e lʼefficacia dei processi nellʼambito del sourcing e del procurement in banca. “In un momento di grande criticità - ha affermato Alberto Tripi, presidente di

Confindustria Servizi Innovativi e Tecno-logici - sono positive tutte le iniziative che contribuiscono ad aumentare lʼefficienza e a razionalizzare la spesa. Le imprese e le banche costituiscono un grande mercato dove lʼofferta di beni e servizi standar-dizzati genera ricadute importanti sulla gestione e sui bilanci”. L̓ accordo punta, inoltre, a indirizzare le aziende verso uno sviluppo sostenibile spingendo a nuovi comportamenti sui fronti del green procure-ment e del green management.“Rafforzare la cooperazione tra banche e imprese Ict - ha detto il presidente di Abi Acquisti Edmondo Fontana - vuol dire accrescere i benefici reciproci, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo, contribuendo alla crescita complessiva dellʼeconomia del Paese”. L.S.

ALBERTO TRIPI, presidente di Confindu-stria Servizi Innovativi e Tecnologici

Conto alla rovescia. Dopo trent’anni l’Italia torna a capo (da novembre) della Conferenza satellitare europea

L̓ Italia in prima linea per affrontare le sfide che vengono dallo spazio.

Dopo trentʼanni toccherà di nuovo al nostro Paese presiedere la pros-sima Ministeriale 08-11 dellʼEsa (Agenzia Spaziale Europea), la conferenza che raccoglie tutti i ministri europei responsabili del settore spaziale e che si riunirà a L̓ Aja il prossimo novembre. Nel meeting verranno messe a punto e approvate le prossime tappe per i programmi spaziali di respiro eu-ropeo - Galileo e Gmes-Koperni-cus in primo luogo - nonché messi a punto nuovi progetti e definita la quantità di fondi che ogni Stato membro dovrà utilizzare fino al 2011 per implementare la propria politica spaziale. L̓ Italia dovrà

però dipanare tutta una serie di matasse e sciogliere importanti nodi che verranno fuori nella Ministeriale: dalle difficoltà che sta creando la stessa Esa con una richiesta di aumento di finanzia-menti, a quelle create da un ingiu-stificato tentativo di raddoppio dei satelliti Sentinel nel programma Gmes-Kopernikus, alla lievita-zione dei costi di ExoMars, fino ad arrivare alla questione della vendita dei lanci Ariane 5.

“Tutti questi punti interrogativi sono legati a doppio filo alla que-stione fondi statali che sarà solle-vata in una Ministeriale che non si presenta affatto facile - conferma Enrico Saggese, commissario dellʼAgenzia Spaziale Italiana -. Per prima cosa lʼEsa ha sempre stabilito il quantum di risorse per un triennio, invece ora sta chieden-do risorse che si estendono molto nel tempo. Nella Ministeriale 05-08 lʼItalia si era impegnata per

Fra le questioni più spinose la richiesta dellʼEsa sullʼaumento di finanziamenti

Spazio, la difficile stagionedella Ministeriale italiana

1,6 miliardi di euro ma in realtà ne ha spesi solo 600 milioni, nel prossimo triennio, dunque, dob-biamo spendere presumibilmen-te un miliardo di euro. Su questo tipo di impegno, già abbastanza significativo, si innesteranno i fondi della Ministeriale 08-11 in cui lʼAgenzia europea potrebbe chiedere addirittura risorse 12,5 miliardi di euro, non tenendo in debita considerazione le disponi-bilità degli Stati (la Francia si è già detta contraria allʼammontare stabilito dallʼEsa ndr.)” .

Un impegno forse troppo oneroso per il nostro Paese che ancora deve fare i conti con quel miliardo e più ancora non utiliz-zato e, anche, con una situazione problematica che riguarda lʼal-locazione degli investimenti. “È necessario e doveroso valorizzare

gli investimenti già fatti e stabilire in tandem con il Governo lʼallo-cazione di quelli nuovi - spiega Luigi Alberto Ciavoli Cortelli, presidente Asas -. In un tessuto produttivo come quello italiano sarebbe importante rivalutare il ruolo delle Pmi che tanto hanno fatto per la riuscita di programmi strategici come Galileo e Gmes-Kopernicus, o ancora come Cosmo SkyMed, la costellazione pensata per lʼosservazione della Terra ad uso civile e militare che ha rotto un taboo sui satelliti duali che durava ormai da decenni”.

A supportare le parole di Cia-voli Cortelli Giuseppe Veredice, amministratore delegato di Telespazio che valuta più che po-

sitivamente il ruolo dellʼindustria italiana in progetti strategici, come appunto Cosmo SkyMed. “Parlo di Cosmo SkyMed perché si trat-ta di un prodotto cha solo lʼItalia possiede - puntualizza Veredice - . Sui satelliti duali il nostro Paese ha una leadership mondiale indiscus-sa e la presidenza affidataci per la Ministeriale ne è una dimostrazio-ne. Quello che ora dobbiamo fare, però, è puntare sulla commercia-lizzazione delle applicazioni sia per far conoscere le grandi poten-zialità di questa costellazione in tutto il mondo sia per rilanciare il ruolo delle nostre Pmi che hanno

avuto e avranno un ruolo fonda-mentale nello sviluppo di servizi e applicazioni”. A questo scopo la scorsa estate è stata lanciata e-Geos, la jv Telespazio-Asi, che avrà il compito di commercializ-zare Cosmo SkyMed. “Ma anche Galileo, la costellazione europea per la navigazione, porta firma italiana - incalza Luigi Pasquali, presidente e Ad di Thales Alenia Space - . Anche in questo caso è pacifica e riconosciuta lʼimportan-za del sistema. Quello che manca è lʼinvestimento sulla protezione dei sistemi di sicurezza e delle in-terfacce di comunicazioni. Inve-stimenti strategici se si tiene conto che Galileo potrebbe essere usato anche da forze “ostili”. Immagino che lʼItalia porterà in Ministeriale anche un problema così importante per la sicurezza”.

Il Commissario Saggese (Asi): «Bisognerà valutare attentamentela reale capacità di spesa degli Stati»

FEDERICAMETA

Veredice (Telespazio): «Un’occasione per rilanciare il ruolo delle nostre Pmi»

GIUSEPPE VEREDICE, amministratore delegato di Telespazio

Le riforme costituzionali degli ultimi anni hanno notevolmente aumentato le competenze degli enti locali italiani, che hanno preso coscienza di non

avere efficaci strumenti per comunicare ai cittadini i risultati della propria azione di governo. Tra gli strumenti più inno-vativi spicca il bilancio sociale, cioè il bilancio condiviso fra decisore e cittadino-fruitore, in modo da verificare in modo più puntuale la realizzazione degli impegni preventivati.

Il bilancio sociale è però ancora patrimonio di una mino-ranza. Infatti, da unʼindagine condotta dal Formez nel 2007 su 62 amministratori (una parte dei 433 che hanno partecipato ai corsi di formazione sullʼintroduzione del bilancio sociale), in rappresentanza di 168 amministrazioni di 6 Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) - è emerso che lʼ80% del campione non ha mai fatto esperienza di rendicontazione sociale. Tuttavia quasi tutti hanno dichiarato di voler intraprendere un processo in tal senso. Andando poi ad analizzare le motivazioni del ritardo, quasi il 35% ha affermato di non aver fatto nulla perché non conosceva lo strumento; tra quelli che lo conoscevano, il 90% intendeva adottarlo a breve.

Per soddisfare tale domanda di formazione, il Formez ha recentemente realizzato presso alcuni enti locali della Cala-bria un ciclo di laboratori didattici con assistenza online per affiancare funzionari e dirigenti nella redazione ed uso di strumenti come bilancio sociale, codice etico e carta dei ser-vizi. Un pacchetto di sperimentazioni teso a condividere con gli utenti le decisioni e soddisfare le loro esigenze. L̓ azione

ha coinvolto le Province di Reggio Calabria e Crotone e il Comune di Catanzaro e ha dato vita a 7 laboratori tematici, che hanno riunito intorno alle stesso tavolo funzionari, dirigenti e politici locali. Per quanto riguarda la Provincia di Crotone, la responsabilità dei lavori è stata affidata al Direttore del Dipartimento “Affari Istituzionali” Luigi Ferdinando Nazzaro in collaborazione con il Dirigente e i funzionari del settore

“Bilancio e Programmazione”. “L̓ iniziativa - spiega Nazzaro - è un importante punto di partenza per rafforzare il dialogo con la comunità locale e con tutti i soggetti portatori di inte-ressi sia interni sia esterni allʼamministrazione”.

Il Formez è impegnato a studiare entro fine 2008 la costi-tuzione di una comunità professionale online per aiutare gli operatori della PA ad applicare con efficacia e trasparenza

la rendicontazione sociale. La base di partenza della comunità Formez è solida: 547 gli amministratori che hanno preso parte ai corsi, in rappresentanza di 220 enti. Il progetto calabrese si inserisce nella convenzione “Nuovi strumenti di partecipazione e cooperazione tra

le amministrazioni e i cittadini per sostenere lo sviluppo dei territori”, che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha affidato al Formez con lʼobiettivo di concretizzare la rendicontazione sociale ed ampliare la partecipazione alle decisioni pubbliche.

La community online per il bilancio sociale

Entro fine anno nascerà il gruppo professionaleche aiuterà gli operatori della PAad applicare con efficacia la rendicontazione

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