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IoArch 46 - Jan/Feb13

Date post: 12-Mar-2016
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Il magazine degli architetti italiani The Italian architects' and designers magazine
52
Font srl - via Siusi 20/a 20132 Milano - Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 DCB Milano Profili coppia vincente / Ambiente costruito / costruire nel deserto / one airport square / Lab edifici off-greed Focus acustica e architettura / Artefacts Carmen Herrera Anno 7 - n 46 - Gennaio/Febbraio 2013 - euro 4,50 VOLUMI STAMPATI IL 3D NEL FUTURO DELL’EDILIZIA PREFABBRICAZIONE MODERNA
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Font s r l - v i a S ius i 20/a 20132 M i l ano - Sped. i n abb. pos ta l e 45% D.L . 353/20 03 (conv. i n . 27.02.20 04 n . 46 ) A r t . 1 Comma 1 DCB M i l ano

Pro� li coppia vincente / Ambiente costruito / costruire nel deserto / one airport square / Lab edi� ci off-greed Focus acustica e architettura / Artefacts Carmen Herrera

Anno 7 - n 46 - Gennaio/Febbraio 2013 - euro 4,50

VOLUMISTAMPATI

IL 3D NEL FUTURO DELL’EDILIZIA

PREFABBRICAZIONE MODERNA

[ n. 43/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti

Alluminio riciclabileBasso contenuto d’acquaAlta efficienza termica200 varianti cromatiche

Un’estrema pulizia formalecaratterizza il pannello radianteche si interrompe a formare dei ‘flaps’che possono contenere e riscaldareteli bagno e accappatoio.

FlapsDesign Victor VasileV

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AntrAx It srl Via Boscalto 40

31023 resana tV tel. +39 0423 7174

fax +39 0423 717474 www.antrax.it

[email protected]

pp_Flaps_235x334_130110.indd 2 07/02/13 15.17

Direttore responsabileSonia Politi

Comitato di direzioneMyriam De Cesco, Carlo Ezechieli, Antonio Morlacchi

Comitato TecnicoSebastiano Abello, Michele Caterino, Eric Ezechieli, Walter Marabelli, Guido Pesaro

ContributiFrancesca Emily Amato, Atto Belloli Ardessi, Ginevra Bria, Roberta Cassi, Mara Corradi, Alice Gramigna, Marco Penati, Silvia Zotti

Grafica e impaginazione Roberta Basaglia

Fotolito e stampa Pinelli Printing, Milano

© Diritti di riproduzione riservati. La responsabilità degli articoli firmati è degli autori. Materiali inviati alla redazione salvo diversi accordi, non verranno restituiti.IOARC

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46

Editore Font srl, via Siusi 20/a20132 Milano tel. 02 2847274 fax 02 45474060 [email protected] www.ioarch.it

Abbonamentitel. 02 2847274 - fax 02 [email protected]

Prezzo di copertina euro 4,50arretrati euro 9,00. Abbonamento (10 numeri) euro 30,00; estero euro 60,00. Pagamento online su www.ioarch.ito bonifico su banca Unicredit: IBAN IT 68H02 008 01642 00000 4685386 intestato a Font Srl

Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004.

Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1 DCB Milano

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In copertina, Radiolaria, progetto di Andrea Morgante (Shiro Studio, Londra) realizzato a computer e trasferito per la realizzazione in solida pietra alla stampante 3D Monolite (prototipo di 2 metri di altezza).

23 18

3 UN’OASI NEL DESERTO UnascuoladiArcònellaWestBank

6 IL POTERE DELL’IDROGENO Progettaresoluzionioff-grid

10 BELLEZZA ECOLOGICA OneAirportSquare:MarioCucinellainGhana

14 SPECIALE PREFABBRICAZIONE Dallegnoallestampanti3D

23 TRANSLATION ARCHITECTURE Profili:C+S-CappaieSegantini

34 L’ARMONIA DEL SUONO L’auditoriumGiovanniArvedidiCremona

38 ISOLAMENTO ACUSTICO Lenormeelesoluzionidelmercato

46 L’ASTRAZIONE DEL RIGORE IworksonpaperdiCarmenHerrera

46

SI PUÒ FARESpesso si tende a pensare che le innovazioni visionarie siano relegate in un futuro lontano, trascurando così tutti gli elementi che già esistono e a cui un progetto attento può fare ricorso per creare reale innovazione. Dieci anni fa nessuno pensava che il telefono mobile sarebbe diventato la modalità di comunicazione più diffusa nelle aree svantaggiate del mondo, e costruire case con una stampante 3D oggi può sembrare un’ipotesi visionaria, ma è più concreta di quel che sembra. Ambiente e uso responsabile delle risorse sono sicuramente forti motori di innovazione, come sanno Obama e i governanti cinesi. Anche se non sempre, e non necessariamente, con il sostegno dei capitali di ventura, come dimostrano le esperienze di Arcò con le ONG o le ricerche di Hydrolab sull’idrogeno. La sostenibilità non è più un’opzione ma la condizione necessaria. Sia nel deserto sia nel mercato di casa, che si sta desertificando. Si può fare, ma si deve cambiare.

10

6

Alluminio riciclabileBasso contenuto d’acquaAlta efficienza termica200 varianti cromatiche

Un’estrema pulizia formalecaratterizza il pannello radianteche si interrompe a formare dei ‘flaps’che possono contenere e riscaldareteli bagno e accappatoio.

FlapsDesign Victor VasileV

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artigiani contemporanei...nelle Marche

[ 3 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

La realtà con cui gli architetti dello studio italiano Arcò-Architettura e Cooperazio-ne si sono confrontati nell’affrontare il progetto di riqualificazione di una scuola per la comunità beduina Jahalin di Wadi Abu Hindi in Palestina presenta caratteri-stiche degne di una missione impossibile. Come rendere climaticamente conforte-vole una struttura in lamiera in territo-rio desertico con un budget inesistente e i vincoli delle autorità militari israeliane, che impongono di conservare esattamente come sono volume, ingombri e involucro di qualsiasi preesistenza? Basandosi su un approccio estetico alla re-altà in cui si opera, dove per “estetico” si intende sensibile alle caratteristiche con-tingenti. È questa la filosofia alla base di un progetto di riqualificazione divenuto realtà grazie alla rete di relazioni e di re-ciproca fiducia costruita dalla ONG Vento di Terra con le comunità locali, che han-no avuto un ruolo attivo nell’organizza-zione e nella realizzazione del progetto, e ad un processo di training in progress su nuove tecnologie costruttive economiche e sostenibili realizzabili autonomamente dagli abitanti del luogo. Tale connubio tra metodo di lavoro sperimentale, tecniche a basso contenuto tecnologico e l’impiego delle risorse locali è valsa al progetto di

IlcampobeduinoWadiAbuHindi,neiTerritoriOccupatiPalestinesi,apocadistanzadaGerusalemmeEst,eibambininellascuolaautocostruitadallaONGVentodiTerraconArcò(foto©Andreae&MagdaPhotographers)

PROGETTOFINALISTAPROGETTOFINALISTA

HOLCIMAWARDSILVER2011

AFRICAEMEDIOORIENTE

HOLCIMAWARDSILVER2011

AFRICAEMEDIOORIENTE

Arcò il Silver Holcim Award for Sustaina-ble Construction Africa and Middle East agli Holcim Awards 2011 e la menzione al Premio Medaglia d’oro all’Architettura Italiana 2012 nella sezione Architettura ed Emergenza. L’obiettivo principale della progettazione era quello di fornire l’edifi-cio di un adeguato isolamento termico e di un sistema di ventilazione naturale in gra-do di contrastare le condizioni climatiche estreme del luogo, sottoposto a notevoli sbalzi termici (da 0° a 45°). La copertura esistente è stata sostituita con →

ARCHITETTURAECOOPERAZIONE

UN’OASI NEL DESERTO

QUANDO LA SOSTENIBILITÀ È LA SOLA OPZIONE: BASSO COSTO, BASSO CONTENUTO TECNOLOGICO, RISORSE LOCALI, AUTONOMIA ENERGETICA. L’ARCHITETTURA DI ARCÒ CREA BENEFICI PARTENDO DA SITUAZIONI SVANTAGGIATE E CONTRIBUISCE A MIGLIORARE IL LIVELLO DI VITA, DI ISTRUZIONE E DI LAVORO DI UNA COMUNITÀ

[ 4 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

lastre di pannelli sandwich, sollevando e in-clinando il tetto per creare finestre a nastro di diversa altezza che permettano la naturale circolazione dell’aria e una corretta illumi-nazione degli ambienti.Le pareti esterne sono state isolate ideando un metodo veloce, economico e sostenibile per la realizzazione di un pacchetto murario multistrato dello spessore di 34 cm che riu-tilizza la lamiera preesistente e reinterpreta la tecnica del “pisè” (murature continue di terra umida mista a paglia compattata tra casseri paralleli). Tale metodo, prima spe-rimentato in un workshop in Italia, è stato illustrato passo passo in un libretto di istru-zioni messo a disposizione degli abitanti della comunità per consentir loro di proce-dere autonomamente alla costruzione in soli due mesi. Sulla lamiera gregata preesistente è stata montata un’intelaiatura per creare un interstizio da riempire con un compo-sto di fango e paglia: la spinta di tale strato

Al pari della logica, la conoscenza sensibile (l’estetica) concorre a definire gli strumenti che l’uomo ha a disposizione per accrescere la sua conoscenza (Alexander G. Baumgarten, Aesthetica, 1750)

è schermata da un cannucciato di bambù. Visto in sezione dall’interno, il muro pre-senta dunque uno strato di intonaco in calce di rivestimento, il cannucciato di bambù, lo strato di argilla e paglia, la lamiera zincata preesistente, un’intercapedine d’aria e per concludere un pannello schermante esterno sempre in bambù. Queste pareti ventilate

Lasezionedell’involucroautocostruito,cheutilizzalalamieragrecatasmontatadallacoperturacomecassaformapercontenerelamassainpisé.Ilpannelloesternoincannicciatodibambùoperacomeunasecondapelleventilata

DETTAGLIO COSTRUTTIVO

intonacoincalcespessore15mm

riempimentoinpiséspessore150mmlamieragrecataesistente

cannucciatointernoinbambùspessore5mm

pannellofrangisoleinbambù

telaioinlegnospessore50mm

‹ ARCHITETTURAECOOPERAZIONE

[ 5 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Arcòèungruppofondatonel2009dagiovaniarchitettieingegnerichecontribuisconoalmondodellacooperazioneinternazionaleperaffrontaresfideprogettualiinsituazionid’emergenza.Lasostenibilitàèdeclinatainsensosociale,economicoeambientale,favorendomisurediautocostruzionedapartedegliabitanti,tecnicheperilriciclaggioel’utilizzodimaterialipoveri,scegliendofontienergeticherinnovabilieapplicandoprincipidibioarchitettura.L’obiettivofondamentalediogniprogettoèquelloditrasmettereconoscenzeecompetenzeattraversolariappropriazioneconsapevoledelletecnicheedelleculturedeiluoghiincuisiinterviene.

IsocidiArcò(inaltodasinistra):AlessioBattistella(Este,1971),CarmineChiarelli(Bari,1979),AlbertoAlcalde(Barcellona,1980),DiegoTorriani(Milano,1980),LucaTrabattoni(Lodi,1978),ValerioMarazzi(Milano,1979),ClaudiaRomano(Bari,1980)

www.ar-co.org

Arcò - Architettura e Cooperazione

autoprodotte sono in grado di assicurare una differenza di temperatura tra esterno e interno di circa 20°. Per la separazione interna tra le aule, le vec-chie divisioni in lamiera sono state sostituite da nuovi muri in mattoni di terra cruda della Valle del Giordano rivestiti con intonaco di calce bianca ■

Nellefoto,alcuneimmaginidellascuolaneldesertoedeilavoridiautocostruzione(©Andrea&MagdaPhotographers).Adestralapiantadell’intervento.Ilavorioggiproseguonoconlarealizzazionediunabibliotecaedispazipergliinsegnanti

Natanel2003,laHolcimFoundationorganizzagliHolcimAwardstriennali,giuntiallaterzaedizione,perpromuoverenelmondopraticheevisioniinnovativeesostenibili.Nel2011giurieindipendentihannovalutatocomplessivamente2.251progettiprovenientida126diversenazioniedistribuito53premiperunvalorecomplessivodi1,5milionididollari.Ipremiregionaliconcorrono,l’annosuccessivo,all’assegnazionedeiGlobalHolcimAwards(nel2012ilprimopremioèandatoaFrancisDiébédoKere).IltermineperpartecipareallaprossimaedizionedegliHolcimAwardsèl’1luglio2013.www.holcimawards.com

Località AbuHindi,TerritoriOccupatiPalestinesi

Anno di realizzazione 2010

Committente VentodiTerraOnlus,JerusalemBedouinCommitteeAnata

Progetto architettonico ARCò

Costo complessivo45.000euro

Tempo di costruzione30giorni

SCHEDA

Gli Holcim Awards

› ARCHITETTURAECOOPERAZIONE

[ 6 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Hanno costruito il primo idrogenodotto al mondo. Oggi Hydrolab è uno dei principali centri di ricerca nel campo delle tecnologie off-grid

RIVOLUZIONEOFF-GRID

IL POTERE DELL’IDROGENOEmiliano Cecchini ė uno dei tecnici, animati da un forte spirito innovativo e imprendi-toriale, della Fabbrica del Sole: una Onlus fondata nel 1999 che, con il proprio centro di ricerca HydroLab, si sta imponendo a livello internazionale come uno dei principali cen-tri di esplorazione nel campo delle abitazioni e delle tecnologie off-grid. Un primato che, con l’invito di Hydrolab all’Expo di Shangai e alla Biennale di Venezia e l’avvio di una collaborazione con Mario Cucinella, non ha mancato di catalizzare l’interesse degli ar-chitetti. In questa intervista Cecchini ci parla delle potenzialità dei sistemi off-grid nella definizione di un nuovo sistema tecnico, cul-turale ed economico.

Com’è nata la Fabbrica del Sole?E’ nata con una decina di persone, che han-no lavorato su un paio di progetti, tra cui un impianto di compostaggio. Un progetto di una certa importanza, capace di gestire 2mila tonnellate all’anno di rifiuti. Con gli utili dell’impianto di compostaggio abbia-mo realizzato il progetto dell’agriforesteria Farnetella, nei pressi di Montepulciano. E nel 2002 il progetto di un idrogenodotto ad

Arezzo, una città che, per applicazioni in-dustriali, fa già largo uso di idrogeno. Così ci siamo ritrovati a realizzare l’unica rete di idrogeno al mondo, visitata da operatori pro-venienti da tutti i Paesi.

In teoria realizzare un idrogenodotto non dovrebbe essere molto più difficile che realiz-zare un metanodotto In linea di principio non ė molto differente, ma dal punto di vista tecnico ė un impian-to che necessita di accorgimenti particolari. L’idrogeno non è tanto infiammabile quanto il metano ma è molto più volatile e pertanto necessita comunque di cautele particolari.

E come siete arrivati a HydroLab?Come nel caso dell’impianto di compostag-gio, anche l’idrogenodotto ci ha dato ricavi sufficienti per un nuovo investimento, che, appunto, ė stato HydroLab: un laboratorio sulle energie rinnovabili che abbiamo co-struito su un terreno che abbiamo avuto in comodato dal Comune. Dato che il terreno non aveva alcuna urbanizzazione ci siamo or-ganizzati rendendo la nostra sede autonoma: completamente off-grid. L’acqua di scarico

Nulla prende e nulla rilascia. È questa la filosofia alla base del brevetto off-grid della

Fabbrica del SoleElementoportantedelsistemaèun

elettrolizzatorealimentatodaenergiaprodottadafontirinnovabili-fotovoltaico,

eolico,idroelettrico,geotermico-chescindelemolecoled’acquapiovanaottenendo

idrogeno,chepuòessereconservatoancheperanniinbomboledistoccaggioe

trasformatoinenergiaelettricaetermicaperl’usodomestico.L’edificiooff-gridsioccupa

inoltredellagestionedell’energiatermicaprodottadapannellisolarietubisottovuoto.

Ilcalore,immagazzinatoinunaccumulostagionaleeintegratoconquelloprodottoda

cogeneratoriocaldaie,alimentaininvernoilsistemadiriscaldamentoradiantementre

d’estatepuòalimentareunamacchinaadassorbimentoperilraffrescamento.

Lagestionedelleacqueavvienepermezzodiunacisternadiaccumulodelleacquemeteoriche,chepossonoessere

potabilizzate(mediantefiltrie/otrattamentoUV),demineralizzate(medianteevaporazione

ofiltriaresina)outilizzatedirettamente.Unavascadifitodepurazioneprovvedeallapurificazionedelleacquegrigieenereche

diventanoacquatecnicaperwcoirriguanonpotabile.Labiomassadifitodepurazione

eirifiutiorganicipossonoessereinoltrecompostati,completandounagestione

virtuosadeirifiuti.Infine,laconnessionedatialargabandaevoceperlatelefoniapuòessererealizzatamediantecollegamento

radiopoint-to-point.

‹ RIVOLUZIONEOFF-GRID

[ 7 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

viene fitodepurata e si utilizza per gli scarichi dei bagni. I fornelli funzionano a idrogeno prodotto da un elettrolizzatore alimentato a energia fotovoltaica che lo produce da acqua piovana (acqua distillata). Consideriamo in-fine che realizzare impianti di questo tipo in Italia tecnicamente è semplice ma burocrati-camente è un inferno. L’idrogeno tuttavia ė una modalità di accumulo di energia molto conveniente, a differenza delle batterie non decade nel tempo, ė abbondante nell’eco-sistema, non ha parti tossiche né presenta problemi di smaltimento. Le bombole a bassa pressione in cui viene immagazzinato si man-tengono inalterate per anni. Con HydroLab siamo stati invitati alla Biennale di Architet-tura di Venezia e anche all’Esposizione Uni-versale di Shanghai.

Quali sono le caratteristiche principali degli edifici off-grid?Se in linea di principio le tecnologie dell’idro-geno sono semplici, gli edifici off-grid sono piuttosto complicati dal punto di vista im-piantistico. Abbiamo iniziato ad affrontare seriamente questo tema con Mario Cucinella, dopo che ci siamo conosciuti tramite Symbo-la. La casa 100K era già buona ma non inclu-deva il concetto off-grid. Lavorando su que-sto tema ci siamo resi conto che distribuire

Nel1999adArezzoungruppomultidisciplinarefondaLaFabbricadelSole,chenelgirodiqualcheannoprogettaerealizzailprimoidrogenodottoalmondoinareaurbana.Nel2005vieneinauguratoillaboratorioHydroLAb,chemetteapuntoilbrevettoOff-grid,unsistemascollegatodallecomuniretidiapprovvigionamentograziealsole,alvento,allapioggia.Nel2009nasceExergy,spin-offindustrialediFdsperigrandiimpianti.AdoggiExergyeFdshannoinstallatoimpiantifotovoltaiciperunapotenzatotalesuperioreai6.000kWp.Nel2011Fdslancial’Off-gridbox,unkitintegratofaciledainstallareeprontoperesserecollegatoaun’abitazione.Nelcorsodel2012vieneavviatounnuovosettorediattivitàlegatoallamobilitàsostenibile,consistemidiricaricaadhocbasatiesclusivamentesufontirinnovabili.Conl’omonimaOnlus,LaFabbricadelSoleèdasempreattivapressolescuolediognigradoperdiffonderelaculturadellasostenibilità.

La fabbrica del sole

Nellapaginadisinistra,renderdiprogettoperun’abitazionetotalmenteindipendenteperproduzionedienergia,gestionedelleacqueedeirifiuti.Quisopra,dueprototipidiHydrolab:l’hydrocooker(asinistra)funzionaconbombolediidrogenoabassapressione;adestra,mobilitàsostenibileconipannellisolarichericaricanodirettamenteilPorterelettrico.Inpiù,abordoèinstallataunabomboladiaccumulodiidrogeno(chefungedastoccaggioenergeticosupplementareoltreallebatteriegiàmontateconautonomiadicirca17kWhper80kmdiautonomiaa50km/h)eunafuel-cell,sviluppataincollaborazioneconilgruppoSAPIO,perlaproduzionedienergiaelettricaingradodiraddoppiarel’autonomiadelfurgone.

LaFabbricadelSolehagiàsviluppatonumerosiprogettiperlarealizzazionediedificiingradodifunzionareautonomamente,scollegatidalleretielettriche,idricheedigestionedeirifiuti.Inaltounavistaavolod’uccellodiunprogettodiforesteriaagriturismonellaforestadiCamaldolie,quisopra,unrenderdiMarioCucinelladellaCasaa100K,perilqualeFdshaavviatounacollaborazioneconMCA.

SCHEMA EDIFICIO OFF-GRIDIn pratica, un edificio totalmente autonomo a emissioni zero, privo di allacciamenti alle reti di fornitura idrica, elettrica, gas, telefonica e degli scarichi.

fitodepurazione

solare fotovoltaico

solare termicoconnessione radio

parete radiante

solar cooling

pavimento radiante

idrogenoaccumulo acqua caldacaldaia

accumulo acqua freddafuel cellelettrolizzatore

[ 8 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

I VARI COMPONENTI DELLA GRID BOX:

in un edifi cio tutti gli impianti non è facile: o non si riesce a far passare tubi e reti, o non c’è il posto per macchine e quadri. Ed ė per questo che ci siamo inventati la “off -grid box”: una sorta di centralina esterna che ingombra meno di 3x3x3mt. L’off grid box è un modello base, un contenitore, e noi con un confi gura-tore calibriamo i contributi di fotovoltaico, di acqua piovana e dei vari sistemi che col-laborano al funzionamento. Il costo base è tra i 15 e i 20mila euro. Chiaro che se ci sono una moltitudine di funzioni tutto diventa più complicato e costoso.

Come vede pertanto l’evoluzione dalla diff u-sione di tecnologie di questo tipo?L’anno scorso, con le varie aziende legate al nostro gruppo (tra queste Exergy, N.d.C.), abbiamo fatturato circa 12 milioni con il fotovoltaico. Ma è un’economia ormai fi -nita. Occorre pensare a soluzioni nuove e l’idrogeno ė una di queste. L’isola di Ca-praia, una delle più remote dell’arcipelago toscano, ci ha off erto un campo di applica-zione interessante. La domanda ė: se ci si stacca dalla rete per essere autosuffi cienti, come gestire il discorso di produzione e

consumo locale di energia? E questo ė un fatto che, personalmente, vedo del tutto simile a quello del conio di monete locali indipendenti. Il discorso off -grid è un para-digma che si può estendere ad altri campi. L’attuale momento di incertezza economica e ambientale gioca un ruolo non marginale. La crisi porta la gente a vedere un futuro nero e pertanto, la casa calda sempre e co-munque e un orto fuori casa ė qualcosa che dà serenità. Ma dal punto di vista tecnico e realizzativo ė senz’altro meglio pensare a un “compound”: impianti e soluzioni per un gruppo di case piuttosto che per un’abi-tazione singola.

Qual ė però la scala ideale di questi compound?La scala ideale è tra 5 e 25 abitazioni. Anche se bisogna considerare che la composizione sociale e culturale di questi micro-sistemi dovrebbe essere il più possibile affi ne. Nei condomini la gente tendenzialmente litiga per stupidaggini, fi guriamoci se non litighe-rebbe anche per l’idrogeno! Credo che que-sto principio di similitudine di intenti e in-teressi dovrebbe seguire la logica della coop o del co-housing.

Secondo lei ė un discorso applicabile alle città?Alla Biennale di Venezia c’era una rifl essione su una New York “off -grid” ma per arrivare all’autosuffi cienza una famiglia ha bisogno di almeno 4 o 5 ettari di terra ed è chiaro che se quei 4-5 ettari li sviluppi in verticale non hai più l’impronta ecologica locale che ti serve. Fito-depurazione, pannelli solari, superfi ci di raccolta dell’acqua piovana necessitano di spazio ed ė qui che il territorio non urbaniz-zato-urbanizzabile torna a essere una risorsa. E una volta off -grid sei una cellula che dà e restituisce. La fi losofi a off -grid ė intrinseca-mente sostenibile ma richiede spazio.

Sicuramente l’isola di Capraia ė un ambito di applicazione di particolare interesse. Ci racconta qualche dettaglio in più su questo progetto?Capraia, eff ettivamente, ė un caso partico-lare, si compone di sistemi isolati messi su un’isola. Ad esempio: la fogna scarica nel porto e questo si vede, il dissalatore fa un gran rumore che si sente, la corrente elettrica viene prodotta da un generatore. È tutto tan-gibile e gli ingredienti del progetto emergono immediatamente. L’ex carcere è stato dato in concessione ai cittadini e ciascuno si è inven-tato un progetto, ad esempio un piccolo ri-storante o un alberghetto. Per cominciare il nostro programma ė rivolto alla formazione, su un modello del tipo “train the trainers”. Abbiamo già la bozza del primo corso che partirà a giugno con un “taglio” sul lifestyle solare-termico. Abbiamo poi pensato a un corso più tecnico dove si insegna a dimensio-nare la vasca della fi todepurazione etc. etc, e parallelamente c’è una off -grid academy for kids, che si propone di conciliare l’aspetto turistico con quello ludico-didattico. La pro-posta ė interessante anche dal punto di vista economico: €500 per appartamento, materia-le didattico, traghetto. Per 6 giorni di corso ■

Carlo Ezechieli

Findagliinizi,conl’omonimaOnlus,LaFabbricadelSolefaoperadisensibilizzazioneediformazionesuitempidellefontirinnovabiliedell’autonomiaenergetica.L’iniziativapiùrecenteèlaOffGridAcademy,neglispazidell’excarcerediCapraia.

LA RIVOLUZIONE ELEVATA AL CUBOIl passo successivo del progetto per una casa autosuffi ciente è l’Off-grid box: un vano tecnico preallestito in grado di gestire autonomamente i fabbisogni elettrici, termici e idriciBasatosuunbrevettoExergyilcontainer,realizzatodallaFabbricadel Sole, viene spedito a destinazione già pronto per esserecollegato all’abitazione e per fornire acqua, gas, immagazzinareenergiaelettricaecaloredafontirinnovabiliedepuraregliscarichi.Completamente indipendente, l’off-grid box può essere ancheinterrato o mimetizzato per garantire la massima integrazioneestetica ed è realizzato in sette versioni standard per rispondereallediverseesigenzeimpiantistico-dimensionali.www.offgridbox.it

FITODEPURAZIONEaccumulo acqua depuratasistema WC e irrigazione

ACQUAaccumulo acqua piovanapotabilizzatore

IDROGENOelettrolizzatoreaccumulo H2

fornello H2

fuel-cell

ELTTRICITÀfotovoltaico / eolicobatterie vanadioinverter a isola

+CALOREsolare termicosolar coolingbiomassegeotermia

+

‹ RIVOLUZIONEOFF-GRID

[ 9 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

living buildings technology forum

Climagrün srl | Via della Vigna 43 | 39100 Bolzano (BZ)

Tel 0471 91 38 32 | Fax 0471 05 07 22

[email protected] | www.climagruen.it

Venerdì, 19.04.2013 si svolge presso il “TIS innovation park” a Bolzano il

convegno tecnologico - il verde nelle costruzioni. Vari esperti internazionali

parlano di soluzioni innovative, norme e opportunità nel campo delle costruzioni a

verde.Posti limitati, partecipazione solo con registrazione. Non esitate a contattarci.

Future is green

Lo studio di progettazione Urban-Think Tank analizza e documenta l’occupazione della Torre David di Caracas, grattacielo di 45 piani rimasto incompiuto a causa della crisi economica venezuelana del 1994 e definito come una sorta di slum verticale. Alfredo Brillembourg e Hubert Klumpner hanno studiato per oltre un anno l’organizzazione fisica e sociale dell’edificio in rovina, ora dimora improvvisata per più di 750 famiglie. Ne nasce un racconto inedito, illustrato dalle fotografie di Iwan Baan, sulla vita di una comunità che rimedia all’assenza di infrastrutture formali sperimentando nuove soluzioni per provvedere alle necessità quotidiane.

Torre David

Fotografie diIwanBaanA cura di AlfredoBrillembourg,HubertKlumpnerEditore LarsMüller416pp,euro45,00

ISBN 978-3-03778-298-9 (testo in inglese)

COMUNITÀ INFORMALI VERTICALI

VERNER PANTON A AMBURGO

Nuovi paradigmi di rigenerazione urbana spontanea? Negli scatti di Iwan Baan, la storia del progetto che ha vinto un Leone d’oro all’ultima Biennale di Venezia

Nel 1969 ad Amburgo la casa editrice Spiegel si trasferì in un nuovo edificio affidando il progetto di ristrutturazione al designer danese Verner Panton (1926-1998). I nuovi spazi furono interamente ridisegnati assegnando colori diversi a ogni piano, anche con effetti psichedelici che riflettevano il gusto del tempo. Una scelta non condivisa dalle successive generazioni di giornalisti, per cui gli interni disegnati da Panton furono in seguito poco a poco rimossi. Unica superstite la mensa-caffetteria, il cui splendore originale si può ora ammirare presso il Museo delle Arti e dei Mestieri di Amburgo, grazie all’intervento di un gruppo di cittadini che ne ha chiesto e ottenuto la tutela della locale Soprintendenza. O in questa pubblicazione, insieme a immagini e documenti dell’epoca che danno un’idea degli ambienti: branded spaces ante litteram, ben prima degli uffici delle società della new economy.

Die Spiegel Kantine

A cura di SabineSchulzeeInaGrätz

Editore HatjeCantz112pp-€29,80

ISBN 978-3-7757-3321-2 (testo in tedesco)

[ 10 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

BELLEZZA ECOLOGICA

One Airport Square è un edificio ad uso misto situato all’interno dell’area di sviluppo di Kotoka, l’aeroporto internazionale di Accra in Ghana. Il progetto di Mario Cucinella, attualmente in costruzione, prevede una torre di nove piani destinati a uffici e un piano terra destinato ad attività commerciali che abbraccia e protegge uno spazio di incontro tra le persone configurato come piazza pubblica, aperta sul lato nord-est dell’insediamento.Frutto di un processo di progettazione integrata, i diversi elementi architettonici che caratterizzano formalmente l’edificio e ne definiscono la personalità traggono ispirazione dalla cultura locale e sono

NON È DETTO CHE TUTTI GLI EDIFICI DELLA BUSINESS COMMUNITY GLOBALE DEBBANO ESSERE TORRI VETRATE. IL MOVIMENTO GENERATO DAGLI AGGETTI DELLE TERRAZZE, LA STRUTTURA A RETICOLO ESTERNA CHE NE RIVESTE LA FORMA COMPATTA, L’ATRIO CHE PORTA LUCE ALL’INTERNO E FAVORISCE LA VENTILAZIONE NATURALE, LA PIAZZA PUBBLICA: ONE AIRPORT SQUARE INTRODUCE UN NUOVO CONCETTO DI BELLEZZA COME RISULTATO DI UN PROCESSO DI PROGETTAZIONE EFFICIENTE, CAPACE DI INTEGRARE INNOVAZIONE TECNOLOGICA E CULTURA LOCALE.

nel contempo strettamente connessi alle strategie ambientali per limitare i fabbisogni energetici e favorire l’apporto di luce naturale agli ambienti.L’involucro è costituito da un sistema di solai aggettanti a sbalzo che proteggono l’edificio dall’irraggiamento solare, da una facciata di vetro arretrata e protetta dal sole e da una trama strutturale diagonale in cemento armato, ispirata ai tessuti tradizionali africani, che lo avvolge in maniera organica. La facciata vetrata è composta da un elemento fisso e uno mobile nella parte inferiore. L’apertura degli elementi mobili consente una corretta ventilazione naturale che dalla facciata esterna arriva

fino all’atrio, il quale svolge una funzione “camino”, richiamando aria che può così attraversare gli uffici. L’impiantistica si basa su un principio di distribuzione dell’aria fresca veicolata nel pavimento galleggiante, così da raggiungere in maniera uniforme tutto il piano. Grazie alla posizione geo-climatica non esistono ponti termici e nelle stagioni intermedie l’edificio funziona a ventilazione naturale. La struttura principale a forma di rombi è realizzata in opera con l’utilizzo di casseri modificabili che vengono adattati alle diverse dimensioni degli elementi. Una serie di nodi in acciaio posizionati prima dei getti in calcestruzzo collegano le strutture verticali con i solai.

ONEAIRPORTSQUARE

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INNOVAZIONE LOCALE

Spesso i progetti più interessanti dipendono da un fortunato connubio tra bravi architet-ti, committenti illuminati e uno staff capace. One Airport Square, progettato da Mario Cucinella, è uno di questi. La visione che lo ispira è quella di contribuire a un’evoluzio-ne dello standard qualitativo di edifi ci che, in questa parte dell’Africa, fi nora sono stati realizzati importando acriticamente modelli internazionali, con elevati costi di gestione e una dipendenza pressoché totale da risorse provenienti dall’occidente. Ce ne parla Carlo Matta, ideatore e promotore del programma.

Perché il Ghana?Beh, i motivi sono vari. Innanzitutto, dato che mia moglie è nigeriana, ho maturato nel tempo una certa passione per l’Africa. È una realtà in forte crescita, che necessita di ini-

ziative immobiliari di maggiore livello qua-litativo. C’è una forte richiesta di spazi per terziario e commerciali che devono rispetta-re determinati standard qualitativi da parte di multinazionali - come Nestlè, Price Wa-terhouse Coopers e altri. I prezzi di acquisto o di affi tto sono agli stessi livelli di Milano o Londra e questo è dovuto anche a un forte squilibrio tra domanda e off erta. Le caratteristiche di quanto costruito non tengono minimamente in considerazione ragionevoli requisiti di risparmio energetico e di qualità dell’abitare: sono i tipici conte-nitori di vetro, inabitabili senza aria condi-zionata. Inizialmente avevo proposto una partecipazione ad Hines, per cui lavoravo a Milano, ma non erano molto convinti di aprire attività in Africa e, alla fi ne, ho trova-to come partner Actis, un gruppo di private

Lamaquettedell’edificiomixeduseOneAirportSquare,attualmenteincostruzioneadAccra.Evidentiglisbalziombreggiantideidiversipianiintegratinellastrutturadisostegnoapilastriincementodidiversainclinazionechecaratterizzanoformalmenteilcomplesso,anchenelrenderdiEngramStudioasinistra

equity inglese. Con Actis ho fondato Laurus e iniziato a sviluppare diversi progetti in West Africa, in Ghana, dove mi sono trasfe-rito due anni fa. Attualmente abbiamo un uffi cio di 13 persone con sede ad Accra.

Ci parli di LaurusLaurus nasce partendo dal presupposto di rispondere all’attuale domanda di immobili in modo alternativo rispetto allo standard attuale. Puntiamo su un alto livello quali-tativo, inteso non come “lusso” bensì come intelligenza costruttiva e abitativa, con un chiaro orientamento verso la sostenibilità.

Progetto e imprenditorialità italiane dietro un caso esemplare di architettura effi ciente per una delle nuove megalopoli mondiali. In Africa occidentale.

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CarloMattaCEOdiLaurus

Progettazione bioclimatica integratatenendocontodellecondizioniclimaticheedellascarsitàdiacqua,ilprogettodiMarioCucinellasièconcentratosullestrategieutiliafavorireilraffrescamentonaturale,scegliendoformechefavorisconol’ombreggiamento,articolandoglispaziinmododacreareflussid’ariaper“effettocamino”estudiandosistemidirecuperodell’acqua.

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Nel render qui sopra (Engram studio) la piazza, delimitata dal piano terra dell’edificio e aperta a nord-est, è un’altra caratteristica che differenzia l’edificio dai tipici insediamenti delle multinazionali.

One Airport Square, il nostro intervento nei pressi dell’aeroporto di Accra, ha una ven-tilazione completamente naturale, consuma il 30-40% di energia rispetto ai comuni edi-fici per uffici e risolve il problema dell’ac-qua, che qui è un bene prezioso, riciclando completamente l’acqua piovana. Il principio è quello di introdurre best practices in gra-do di diventare un esempio. Laurus agisce per conto di investitori occupandosi prin-cipalmente dell’identificazione delle aree, della supervisione generale, della selezio-ne dei progettisti, dello sviluppo dell’iter progettuale, delle gare e della supervisione dell’opera. Siamo impegnati in un interven-to di circa 20mila mq a Lagos in Nigeria, e in un altro di circa 70mila mq, attualmente in fase di costruzione, disegnato da Capita Sydmonds.

È singificativa la presenza di italiani in Africa?Anche Micheletti, il costruttore di One Ai-rport Square è un’azienda fondata da ita-liani ma presente in Ghana da quaranta o cinquant’anni, ormai condotta da italiani nati e cresciuti in Africa. Le prime quattro imprese di costruzioni del Ghana sono pe-raltro fondate da italiani, che sono emigrati nel dopoguerra e nel tempo hanno dato vita a realtà interessanti. E sono italiani anche gli strutturisti di Politecnica.

Ma a cosa si deve questa rinascita del West Africa?Dipende innanzitutto dalla stabilità politica che c’è stata negli ultimi vent’anni che ha permesso lo sviluppo di attività e la cresci-ta di una classe media. L’Africa sta tuttora scontando un problema di immagine che fa aumentare notevolmente il rischio percepi-to dagli investitori stranieri. In realtà per One Airport Square abbiamo aspettato 4

mesi per i permessi e, contrariamente ai luoghi comuni sulla corruzione in Africa, non ci è stato nemmeno il più lontano ten-tativo di richiesta di tangenti. E comunque non avremmo potuto, dato che uno dei nostri partner e finanziatori è la Common-wealth Development Corporation, un ente governativo inglese. Mentre in Italia, come sappiamo, è normalissimo restare in ballo per un paio di anni per un qualsivoglia per-messo: questo è un disincentivo formidabi-le per chiunque voglia investire. Tra l’altro, negli ultimi anni si sta verificando un im-portante fenomeno di “repat”, di gente che ritorna in patria. Molti Africani hanno una formazione di altissimo livello, hanno studiato e lavorano

nelle capitali del mondo industrializzato, a Londra, a New York e così via. Tuttavia, vi-sta la stabilità africana attuale e la crisi nei paesi industrializzati molti di loro, di fron-te alla possibilità di trovare un buon lavoro nel proprio Paese, sono tornati. E questo è un arricchimento enorme perché è gente intelligente e capace, cioè la componente fondamentale su cui si fonda la ricchezza di un paese. Anche se il PIL dichiarato nel Ghana è modesto, il 70% dell’economia è “sommersa”, ma pur sempre si compone di gente che dispone di molto più potere d’ac-quisto di quanto non risulti dai rilevamenti ufficiali. E poi, ovviamente, le risorse del sottosuolo, come il petrolio, che fa entrare molti soldi nelle casse dello Stato.

‹ ONE AIRPORT SQUARE

A destra, pianta del piano terra, che accoglie locali di servizio, una banca e spazi commerciali. Da notare l’ampia zona aperta ma protetta dagli sbalzi dei solai.

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Quali sono le caratteristiche principali di One Airport Square?Bisogna innanzitutto considerare che con la sola esclusione del cemento e dei laterizi, ogni materiale da costruzione deve essere importato e questo contribuisce enorme-mente ad allineare i costi di costruzione a quelli dell’Italia. Mario Cucinella ha per-tanto deciso di utilizzare per il progetto più materiali locali possibili, privilegiando l’utilizzo del cemento ed evitando i curtain-wall vetrati che prevalgono in edifici com-merciali o terziari e che peraltro, esposti al sole tropicale, pongono gravi problemi di climatizzazione. La struttura “reticolare” esterna riprende una soluzione tipica delle case tradizionali nel Nord-Est del Ghana ■

Carlo Ezechieli

Località Accra, Ghana

Anno 2010- 2012

Committente ACTIS (Londra)

Project developer Laurus Development Partners

Superficie 17.000 mq

Progetto Mario Cucinella Architects

Team Mario Cucinella, David Hirsch (responsabile di progetto), Luca Bertacchi (responsabile di progetto), Hyun Seok Kim, Giuseppe Perrone, Nada Balestri, Luca Sandri, Giulia Pentella, Alberto Bruno, YuriCostantini (modellista)

Architetto locale Deweger Gruter Brown, Accra

Ingegneria strutturale Politecnica Ingegneria e Architettura, Modena; Twum Boafo & Partners, Accra

Ingegneria meccanica ed elettrica BDSP Partnership, Londra;

Impact Technologies Limited, Accra

SCHEDA

› ONE AIRPORT SQUARE

Sopra, render (Engram studio) dello spazio interno che dall’atrio si estende per tutti i 9 piani di altezza dell’edificio. Regolando le aperture superiori e quelle poste in facciata si creano moti d’aria convettivi che abbassano la temperatura interna e permettono, durante le stagioni intermedie, di utilizzare gli spazi interni facendo ricorso solo alla ventilazione naturale.

Sotto, vista aerea del sito di One Airport Square. Anche per il vicino aeroporto internazionale Kotoka sono in corso lavori dei adeguamento che quest’anno ne porteranno la capacità a 5,3 milioni di passeggeri, trasformandolo in uno dei principali nodi di collegamento dell’Africa Occidentale.

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DAL MATTONE ALLA CASAL’evoluzione della produzione industriale che ha portato alla mass customization, alla personalizzazione spinta di prodotti seriali, e l’evoluzione dei materiali, negli ultimi anni hanno contribuito alla diffusione di una nuova generazione di componenti edilizi prefabbricati. Naturalmente il percorso avviato negli anni Cinquanta e di cui rimangono testimonianze illustri, dai complessi residenziali sorti per far fronte alla domanda di abitazioni del secondo dopoguerra alle grandi infrastrutture, è proseguito con forza e oggi disponiamo di elementi che presentano eccellenti doti prestazionali, strutturali e di processo. Ma nel contempo si sono fatti strada nuovi componenti, specialmente basati su un uso innovativo di legno, acciaio, vetro e alluminio. Le strutture a grande luce in

Sopra il titolo, ilcantierediViaSiusiaMilanoeundisegnodidettagliodell’involucro,formatodamoduliprefabbricatirivestitiinvetrobiancoserigrafatoemontatiinfascealternatetrasparentieopache.

La ricerca della qualità ambientale svolge un ruolo centrale nello sviluppo della prefabbricazione edilizia moderna. E con la stereolitografia l’industria saprà produrre a basso costo qualsiasi elemento singolarmente progettato

legno lamellare o i pannelli portanti cross-lam, con la leggerezza, la rinnovabilità e la facilità di smaltimento del legno, rispondono a un’incombente domanda di qualità ambientale. È la stessa domanda che, richiedendo agli edifici elevate prestazioni energetiche, guida la progettazione di componenti specifiche per l’involucro. Ma la vera singolarità della moderna prefabbricazione si ritrova nell’ossimoro di partenza, che nel caso in questione si traduce in elementi realizzati in fabbrica su progetto specifico. Industria dunque, ma con macchine guidate da software, l’interfaccia tra pensiero e prodotto indispensabile per trasferire l’idea progettuale all’industria e per gestire una produzione a controllo numerico di manufatti che rispettano con regolarità le prescrizioni e che sono quindi certificabili,

con valori e prestazioni garantiti. Una produzione che va dall’elemento alla casa, perché come vedremo esiste già il prototipo di stampante 3D di interi edifici. Infine, l’approccio ambientale induce a ripensare anche il primo elemento della storia della prefabbricazione: il bio-mattone® in truciolato di canapa e calce è insieme nuovo materiale e elemento costruttivo, con prestazioni pari al valore che può avere, per il territorio e una nuova agricoltura, il ritorno alla coltivazione della canapa. Le premesse ci sono tutte ma spesso le scelte pratiche dipendono dal sistema. Da questo punto di vista è auspicabile che l’attuale congiuntura faccia pulizia, espellendo dal mercato le imprese che al cantiere moderno preferiscono ancora il lavoro nero ■

Antonio Morlacchi

PREFABBRICAZIONE

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L’architettoMastropierrodiStalbauPichler

AMilano,nell’areacompresatralevieSiusi,TolmezzoeDeruta,èinviadicompletamentounedificioperufficiprogettatodagliarchitettiRobertoGiussanieAndreaBalestrero(studioGiussaniarch)chesuunasuperficiefondiariadi5.000mqsostituisceunapreesistenzacuieranoassegnateanaloghefunzioni.Lafacciataèuninvolucroomogeneoecontinuoinpannellidivetroserigrafatobiancochedistingueilcomplesso,integrandoloalcontemponell’intornoche,anchegrazieallaprogettazionedeglispaziaperticonduplicefunzionediingressoepiazza,riqualificaeriordina.LecelluledifacciatasonostatesviluppateinsiemeaStahlbauPichler,chelehaprodottenellostabilimentodiBolzano.Neillustralecaratteristichel’architettoLucaMastropierro,keyaccountmanagerdiStahlbauPichler:“lecellule,all’esternoinvetroserigrafatobianco,possiedonounasecondapellecostituitadabrisesoleilapribilielettronicamenteeorientabiliinvarieposizioniperdeviarel’incidenzadirettadeiraggisolari.Lapelleinternaècostituitadapartitrasparenticonvetrazioniconstratigrafia8/16argon/4.4.bassoemissiviconpvbacusticoetrasmittanzaparia1,1W/m²K.Leparticiechesonocostituitedapannelliisolanticon180mmdilanadiroccia,semprerivestiteall’esternoinvetroserigrafato.Latrasmittanzatermicadell’involucroèdi0,88W/m²K,unvaloreparticolarmenteperformantecheinsiemeallealtretecnologieadottatepermetteall’edificiodiconseguireunrisparmioenergeticosuperioreal50%rispettoaunnormalefabbricato”.

La realizzazione di elementi complessi con performance elevate richiede senz’altro una progettazione accurata

Dobbiamoprendereinconsiderazionemoltepliciaspetti,dall’ingegnerizzazione(doveingenereutilizziamoSj-Mepla)aicalcolistatici,svolticonScia.Dopoleprimeverificheteorichedelleprestazionitermo-acustichesipassaallaprogettazioneesecutivaconAutocad,TeclaeAthena.Infinearrivailmomentodellaproduzione,rigorosamenteacontrollonumerico.Logicalealtriprogrammitrasferisconoilprogettoinproduzioneenecontrollanol’esecuzione.Unavoltapronti,glielementivengonotestatidalveropressoilaboratoridiistitutiterzi(IstitutoGiordano,IftdiRosenheim,IstitutoFraunhofer)osulcampo,acantiereultimato.

Come avvengono le relazioni con gli architetti?Èsemprepiùfrequentechelacollaborazionenascafindallafasedelconcept;èiltipodirapportochepreferiamoperchéciconsentediseguirelosviluppodelprogettonellasuainterezza,dandoilmassimodiapportointerminidiideeedicontrollodelbudgetdispesa.

Quali vantaggi porta al processo di cantiere la prefabbricazione moderna?L’ediliziastadiventandopiù“meccanica”eprecisa.Ilcontrollochesipuòeseguireinstabilimento,èsicuramentepiùpuntualeeaffidabilediquelloattuabileincantiere.Spostarelacostruzionedalcantiereallafabbricaconsentedidisporrediprodotticertificatieprontidamontare,contempidirealizzazionepiùbrevierispettosidegliaccordipresi.Seaciòsiaggiungeilcambiamentoinattonelmondodellaprogettazione,nonpiùpuramentelegatoal“prodotto”mainmisurasempremaggioreorientatoalservizioeallacustomizzazione,risultachiarocomelaprefabbricazione,inprecedenzaintesasolocomesoluzioneinteressantedalpuntodivistaeconomico,prestopresenteràsviluppistraordinarieimpensatiinterminidisicurezza,risparmioenergeticoedestetica.Inaziendaviviamoquestoprocessoquotidianamente.

SmartDomusPlusèrealizzataconmaterialiecocompatibiliedifacilesmaltimentoefacendoricorsoatecnologieindustrializzateasecco.LastrutturaportanteèrealizzataconilsistemacostruttivobrevettatoAriadiWoodBeton,strutturainternaintelaiatainlegnoconnessaaunalastraesternaincalcestruzzo.Lacamerad’ariacontinuaall’internodelpannellomiglioraleprestazionitermo-acustichedell’involucro.IlsistemaècombinatoconsolaiecoperturePrepaneldiWoodBeton,sempreinlegno-calcestruzzoedalleelevatequalitàstaticheeantisismiche.All’isolamentotermicoesternoprovvedeunsistemaacappottoRöfix.PartizioniinterneecontrosoffittisonorealizzaticonsistemicostruttiviKnaufchecontribuisconoall’isolamentoacustico.NelleparetiingessorivestitosonointegratiidispositivitouchscreenaincassoDominaPlusdiAveperlagestionediunsistemadomoticochecontrollaapportisolarieconsumi.Coerenteall’attenzioneperl’efficienzaenergeticaèilcontributodeiserramentiinprofilatod’alluminioatagliotermicoedeisistemifrangisoleMetra.UnimpiantofotovoltaicoEnsunproduceenergiapulita,mentregliimpiantitermici,idrauliciediclimatizzazioneradiantesonodiRBM.

SMART DOMUS PLUS, PROGETTARE LA CASA PASSIVASmart Domus Plus è un progetto di edilizia industrializzata nato dalla collaborazione di un gruppo di aziende per offrire un concentrato di tecnologia e qualità costruttiva personalizzabile.

Una stretta collaborazione tra architetti e impresa per la prefabbricazione e il montaggio di un involucro altamente performante che contribuisce alla riqualificazione di un quartiere di Milano

PREFABBRICAZIONE

OPACHE TRASPARENZE MODULARI

Località Brescia,loc.SanPolino-PalazzineSud

Committente AziendaLombardaperl’ediliziaResidenzialediBrescia

Progetto architettonico 5+1AAAgenziadiArchitetturaAlfonsoFemiaGianlucaPeluffoSrl(www.5piu1aa.com)

Progetto strutturale IQUADROIngegneriaSrl

Progetto impianti AiStudio

General Contractor RubnerObjektbau(www.objektbau.rubner.com)

SLP totale ca.7.000mq

Investimento 5,5milionidieuro

Tempo di costruzione maggio2012-novembre2012

SCHEDA

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In alto,lepalazzineAlerdapococompletateaBresciaeun’immaginedicantiere,quasiinteramenteasecco.L’usodellaprefabbricazioneinlegnoconpannelliX-Lamhapermessodicompletareilcantiereinsoli5mesi.Accanto,dettagliodeirivestimentiinlamelledilegnoalternateaintonaconeicoloridelluogo;planimetriadell’interventoeprospettinord,sullatoparcheggicantinechecostituisconoduevolumiseparati,antistantilepalazzine.IcoronamentiriprendonoilprofilodellePrealpi.

L’edilizia sociale rimane un banco di prova per la prefabbricazione. Ma oltre al costo contenuto, oggi gli edifici devono garantire adeguate prestazioni energetiche. La differenza, rispetto agli anni Sessanta, sta nei materiali e nella logica della progettazione integrata. Un esempio a Brescia

LEGNO E ARCHITETTURA PER L’HOUSING SOCIALE

Nel 2011 lo studio di architettura 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, le società di ingegneria IQuadro e AI e Rubner Objekt-bau, primo general contractor europeo per le costruzioni in legno, si sono aggiudicati l’ap-palto integrato di Aler Brescia per la proget-tazione e la realizzazione, nel quartiere San Polo, di quattro palazzine a quattro piani, per un totale di 72 appartamenti, 54 dei quali a canone sociale.Per la costruzione, completata in 5 mesi, si è fatto ampio ricorso alla prefabbricazione a sec-co, con l’impiego di pannelli portanti X-Lam (legno massiccio a 5 strati incrociati) di diver-so spessore per le elevazioni e per gli orizzon-tamenti. La progettazione integrata avviata fin dall’inizio ha permesso di definire con preci-sione misure e aperture dei diversi componenti

realizzati in fabbrica per un montaggio veloce e preciso in cantiere, con l’eliminazione dei ponti termici e un’elevata coibenza.Ogni unità abitativa è dotata di impianto di ventilazione meccanica controllata con re-cuperatore di calore per garantire il giusto ricambio d’aria evitando dispersioni. Prin-cipale fonte di approvvigionamento per il ri-scaldamento a radiatori e l’ACS è l’impianto di teleriscaldamento che dal termovaloriz-zatore A2A raggiunge il quartiere. È inoltre prevista, su parte della copertura di ogni edificio, l’installazione di un impianto foto-voltaico di 11,8 kWp. Le soluzioni adottate, insieme alla scelta del materiale, hanno por-tato gli edifici in classe A secondo i parame-tri Cened, mentre sono in corso le verifiche CasaClima per l’accreditamento in classe B.

Partendo dalla volontà di creare un rapporto con il contesto e il paesaggio, il basamento cantine è alloggiato in due volumi a un pia-no che precedono le elevazioni delle palaz-zine e che insieme ai posti auto, ai percorsi di accesso in asfalto colorato e alla sottile recinzione caratterizzano l’insediamento creando la giusta distanza dalla strada. A loro volta i coronamenti riprendono i profili delle vicine Prealpi, mentre rivestimenti in lamelle di legno, sia sui blocchi cantine che sugli edifici, donano profondità all’insieme con un gioco di movimenti che disegna tut-ti i lati degli edifici. La sistemazione a parco della parte nord del lotto completa un inter-vento di elevato valore ambientale e, grazie alla cura nelle scelte impiantistiche e dei ma-teriali, immobiliare ■

PREFABBRICAZIONE

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In alto, Radiolaria,ilmodellodisegnatodaAndreaMorgante(ShiroStudio)di2metridialtezzaappenacompletato.AdestradueimmaginidiMonolite,lastampante3DdiEnricoDini.Ogni“foglio”disabbiahaunospessoredi5/10mm;leparti“stampate”solidificanoin24ore.

Dall’idea al progetto CAD alla realizzazione. La stampante di Enrico Dini trasforma la sabbia in roccia e permette di produrre le forme più complesse al ritmo di un millimetro al minuto, senza inquinare e a chilometri zero

D-SHAPE, LA STAMPANTE CHE COSTRUISCE CASE

Il principio è semplice e già noto, tanto che nel giro di un paio d’anni le stampanti 3D, per costo e accessibilità, saranno un bene di consumo di massa. Utili però per “stampare” piccoli oggetti e utilizzando prevalentemente resine epossidi-che. Ma il progetto che l’ingegnere toscano En-rico Dini persegue da anni è più ambizioso e si confronta direttamente con la produzione edile. Non si tratta soltanto di un salto di scala (la sua Monolite con testa di stampa a 300 ugelli misura 6 metri per 6) ma di un lungo lavoro di ricerca per mettere a punto l”inchiostro” più adatto a trasformare le sabbie, o altri tipi di fini granulati rocciosi, in solida roccia, con doti di resistenza a compressione e trazione superiori a quelle del cemento Portland (il materiale prodotto possie-de una struttura cristallina simile a quella del marmo e prove di laboratorio permettono di collocarlo in classe 16-20).In D-shape l’inchiostro è un legante ecolo-gico derivato dall’acqua marina che le “teste di stampa” distribuiscono, secondo disegno CAD e quindi seguendo con assoluta precisio-ne il progetto, su strati di 5/10 mm di sabbia, ritmo di crescita che la costruzione a layering può mantenere costante, uno strato dopo l’al-

tro, fino al suo completamento.Sono molti gli architetti che fino ad oggi han-no già collaborato con Dini, a partire da An-drea Morgante, titolare di Shiro Studio di Lon-dra, che ha disegnato e messo in produzione un primo prototipo (di due metri di altezza) di Radiolaria, una forma ispirata all’omonimo organismo monocellulare le cui cavità esalta-no il potenziale della tecnologia D-Shape. O Marco Ferreri, che in 14 giorni ha prodotto UnaCasaTuttaDiUnPezzo, archetipo di casa di 36 mq esposto in Triennale nel 2010: sui diver-si layers sono stati stesi complessivamente 35 mc di sabbia, 31 dei quali recuperati al termine del processo. Mentre Norman Foster ha coin-volto Dini per realizzare elementi di arredo urbano per Masdar City. Una volta completati, i prodotti della stampa 3D possono essere levigati e rifiniti con pro-cedimenti convenzionali. Le potenzialità sono infinite e questa tecnologia è solo agli inizi. Ol-tre a campioni di forme complesse, finora Dini ha realizzato oggetti di arredo urbano e oggi lavora a sistemi per la protezione delle coste marine: facili da realizzare, le cavità favorisco-no la ricostruzione delle barriere coralline ■

Enrico Dini

Laureatoiningegneriaall’UniversitàdiPisa,EnricoDini(Pontedera,1962)conlasuaDiniEngineeringsioccupadasemprediautomazioneeroboticaperlaproduzioneindustriale,collaborandocondiverseaziendehi-technelmondo,conlaScuolaSuperioreSant’AnnadiPisaeconilDipartimentodiingegneriadellaproduzione“UlisseDini”diPisa.Nel2004brevettaunprimosistemacompletodistampa3Dalivelliconresineepossidiche,miglioratodaunsecondobrevettochesibasasull’utilizzodilegantiinorganiciecologici.Nel2007fondalasocietàingleseMonoliteUkperlaproduzioneecommercializzazionedimacchinestereolitografiche3Dingradodistampareinteriedifici.www.dinitech.it

Il cuore dell’innovazione di D-Shape è il legante che, attraverso le teste di stampa di Monolite, trasforma qualsiasi tipo di sabbia in un materiale roccioso con una struttura cristallina come quella del marmo. Una formula segreta di cloruri solidi e liquidi derivati dall’acqua di mare, senza emissioni di CO2. Una soluzione inorganica, incolore e completamente ecocompatibile.

PREFABBRICAZIONE

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Ovvero la prefabbricazione non omologata. More è il nuovo concept ideato e realizzato da Terra Moretti che prevede un pacchetto completo e personalizzabile per la realizzazione di cinque tipologie di residenze “chiavi in mano” pronte per essere abitate in sole otto settimane

MORE FOR LIVING Frutto del lavoro di squadra durato più di tre anni di un team di architetti e ingegneri Terra Moretti ed esperti di Moretti Industria delle Costruzioni, il progetto More è un innovati-vo sistema costruttivo basato su uno schema compositivo modulare che semplifica la pro-gettazione e la realizzazione di cinque tipolo-gie abitative, estremamente personalizzabili, studiate per rispondere a stili di vita ed esi-genze differenti. La chiave di volta del sistema è costituita da un pannello strutturale in cal-cestruzzo e legno lamellare, che integra iso-lamento, impianti e domotica e che permette una estrema libertà progettuale e la variazione

interna degli spazi abitativi. La soluzione all inclusive di More permette di avere un unico punto di riferimento per tutte le fasi di realiz-zazione della casa: dal trasporto dei materiali alla costruzione, dagli impianti alla sicurezza

e alle finiture realizzate con la collaborazione di alcuni partners - Poliform per gli arreda-menti, Davide Groppi per l’illuminazione, Capoferri per i serramenti. La progettazione inizia da una valutazione di tutti gli aspetti inerenti alla costruzione - spaziali, strut-turali, impiantistici, sino alle finiture - con l’aiuto di modelli e fotomontaggi, studiando le caratteristiche e il posizionamento esterno per poi passare agli spazi abitativi lasciando le divisioni interne libere di variare nel tem-po a secondo delle esigenze. La prima e fon-damentale fase del progetto consiste in uno studio della collocazione e dell’orientamento dell’abitazione, per permettere il migliore ir-raggiamento solare possibile e migliorare sia il comfort che le prestazioni energetiche degli ambienti. Le pareti e le coperture sono conce-pite per offrire ottime prestazioni dal punto di vista dell’isolamento acustico e termico, eliminando i ponti termici nella connessio-ne tra gli elementi costruttivi e utilizzando serramenti e falsi telai specifici per limitare al massimo la dispersione di calore. Per as-

Valentina Moretti in primo piano con il team di progettisti di More, giovani architetti e ingegneri che affiancati dagli esperti di Moretti Industria delle Costruzioni hanno elaborato il progetto, fotografati da Oliviero Toscani.

Per garantire la solidità della costruzione, il sistema More utilizza pannelli prefabbricati saldati insieme

da getti di calcestruzzo colato dall’alto lungo i giunti.

Sopra renderdi CasaQ,modellodiCasapatioeCasalineaincastonatanellaroccia.(foto©AttuStudio)

sicurare la stabilità della costruzione, i pan-nelli prefabbricati More readymade vengono saldati insieme da getti di calcestruzzo colato dall’alto lungo i giunti. Formando una rete protettiva che poggia su fondazioni continue, la soluzione conferisce all’intera struttura solidità e alta resistenza alle sollecitazioni in caso di sisma.

Personalizzazione dello schema di baseBasandosi su un sistema compositivo modu-lare che permette di variarne le dimensioni, ognuna delle cinque tipologie abitative ideate dal sistema More prevede una distribuzione degli spazi guidata da principi compositivi differenti. In questo modo è possibile sce-gliere tra residenze compatte, ideali per pic-coli lotti e contesti urbani, e residenze estese

PREFABBRICAZIONE

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Sopra, particolaridiinternidiCasauno,unangolosoggiornounacameraeinaltoilterrazzoconampievetrate.(foto©MarirosaToscaniBallo)

Tutti le case MORE sono ispirate a due forme: la casa compatta e la casa estesa. La prima può adattarsi a un terreno piccolo o lasciare ampio spazio al giardino; la seconda richiede un lotto di ampio respiro. Sia la casa compatta sia la casa estesa sono declinabili in dimensioni che variano dai 120 ai 300 mq. Forme e dimensioni si concretizzano in 5 modelli abitativi.

Da sinistra, Casa uno, Casa tetto, Casa Q, Casa patio e Casa linea

che si inseriscono al meglio su ampi terreni al contatto con la natura. Si parte dalla casa uno, che presenta un volume massiccio e compatto capace di adattarsi ai lotti più an-gusti e con un tetto-terrazzo grande quanto l’intera superficie della casa, distribuita su due o tre piani. La casa patio si estende invece su un piano unico con una zona giorno alta, vetrata e molto luminosa da cui si dirama-no quattro blocchi funzionali che ospitano le aree più private della zona notte, cucina, servizi, studio. Questa disposizione in pianta disegna quattro portici che creano una conti-nuità fra gli spazi interni e l’esterno. La casa tetto, distribuita su due piani, si caratterizza come indicato dal nome per l’estesa copertu-ra a quattro falde su pianta a croce variabile con quattro portici agli angoli. Il sottotetto è

MORE Il pannello perimetralereadymade

Il punto di forza del sistema unico More consiste nel pannello perimetrale readymade di 180 cm con doppia funzione strutturale e di tamponamento. Il pannello, che delimita il volume complessivo dell’abitazione cui è possibile aggiungere liberamente i muri divisori, è composto da: una lastra interna lavorabile che offre una base d’appoggio per il solaio e una lastra esterna di finitura con un alto grado di durata, uno strato isolante termo-acustico che contrasta anche l’umidità esterna, l’impianto elettrico già posato nel pannello e il supporto per i serramenti e sistemi oscuranti.

TECNOLOGIA ATTENTA ALL’AMBIENTEIn fase progettuale è possibile scegliere tra diversi pacchetti di impianti meccanici che permettono alle residenze prefabbricate More di raggiungere anche le classi energetiche più elevate e una climatizzazione attenta all’efficienza energetica, alla salubrità degli ambienti, ai costi di preventivo e di gestione. La tipologia più evoluta prevede pompe di calore capaci di riscaldare in inverno e di rinfrescare d’estate e un sistema di distribuzione composto da pannelli radianti collocati nel pavimento, combinando l’impianto idraulico con un sistema di ventilazione meccanica capace di controllare la deumidificazione degli ambienti e un recuperatore di calore che riduce ulteriormente i consumi.

un ampio spazio vivibile che, su richiesta, può aprirsi a doppia altezza sugli spazi al piano terra. La casa Q, su uno o due piani, è com-patta e caratterizzata da una pianta con un ambiente centrale attorno al quale sono di-sposti quattro spazi quadrati orientati secon-do i punti cardinali, creando un’alternanza di pieni e vuoti in pianta e in alzato che ne carat-terizza l’immagine esterna della casa e gli af-facci dei singoli spazi abitativi. Infine, la casa linea ha una forma essenziale, con un forte orientamento monodirezionale fronte-retro, pensata per rispondere a particolari topogra-fie, adattandosi a terreni pendenti o per essere parzialmente ipogea. In base alla disposizio-ne degli ambienti, la facciata principale della casa può trasformarsi in grande loggiato o in una serie ritmata di portici ■

5 prototipi del concept

Pannello prodotto industrialmente

Posa dei solai

Fondazione continua

Assemblaggio dei pannelli in cantiere

Getto in opera dei setti antisismici, dei cordoli e dei solai utilizzando calcestruzzi fluidi

Setto antisismico finito

Finestre ed oscuranti integrati nel pannello

1. una lastra interna2. una lastra esterna3. l’isolamento4. uno spazio vuoto5. il telaio fisso6. traliccio7. il sistema oscurante8. l’impianto elettrico

PREFABBRICAZIONE

[ 20 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Sopra, alcuneimmaginidiColtivareunacasa,l’installazioneinscala1:1realizzatadaCibicworkshopperlafieraMADEdelloscorsoottobre.

Il progetto di Cibicworkshop presentato alla mostra tematica Green Home Design di MADE Expo 2012 è un’installazione in scala reale di due modelli abitativi realizzati con materiali ecosostenibili e sistemi costruttivi sperimentali. La riflessione su nuovi sistemi di costruzione e sulle architetture realizzate con materiali a basso impatto ambientale è stato l’elemento guida della ricerca su tecni-che costruttive innovative condotta in que-sti ultimi anni da Cibicworkshop, il centro di ricerca fondato dall’architetto Aldo Cibic.

AMBIENTE, COLTIVARE UNA CASA

Ideata da un gruppo di progettazione forma-to da Cibic, Tommaso Corà, Chuck Felton e Michele Cecchetto, l’installazione presenta-ta lo scorso autunno è un modello sperimen-tale realizzato grazie a sistemi costruttivi in-novativi ed efficienti combinati con l’utilizzo di materiali prefabbricati biocompatibili. Il risultato è un sistema architettonico dalle elevate performance energetiche e struttu-rali che permette una riduzione radicale dei tempi di costruzione. Realizzato con un tetto verde in copertura,

Un progetto sperimentale ideato da Cibicworkshop unisce sistema a secco con telaio metallico e mattoni di canapa per garantire alte performance energetiche e costruttive

1. Iltettoverdeagiscedaisolantetermico

2. PannellisolaritermiciperlaproduzionediACSeriscaldamentoconsistemiadassorbimento

3. Biomasseperilriscaldamentoocombinatoconaltrefontiinunsistemaintegrato

4. Geotermiaperscambiotermicomediantepompadicalore

5. Accumulotermicoperconservarel’acquacaldaperusisanitariediriscaldamentointegrandolediversefontienergetiche

6. Climatizzazioneradianteapavimento

7. Recuperoacquepiovaneperirrigazioneeusisanitari

8. WCsottovuoto:minimizzaglisprechiriducendoda15litriamezzolitroognisingoloutilizzodellosciacquone

9. Vaschesotterraneeperladepurazionedelleacqueeilsuccessivousoperl’irrigazione

10. Ipannellifotovoltaicifornisconoelettricitàchepuòessereutilizzatasulpostoocedutaalgestoredellarete

11. Ungeneratoreeolicoforniscecorrenteelettricaincombinazioneaipannellifotovoltaici

12. L’illuminazioneaLEDriducesensibilmenteilconsumoelettrico

13. Tendasolareinmaterialitecniciadabbattimentotermico

14. Finiture,rivestimentiearrediinternirealizzaticonmaterialisostenibiliediriciclo

15. Involucroinbiocompositodicalceecanapa

16. Involucroinpannelliprefabbricatidilaterizioprecompressoepoliestere,interamentericiclabile.

il primo modello abitativo presenta un invo-lucro in biocomposito di calce e canapa ad alta efficienza energetica sviluppato da Equi-librium, mentre l’abitazione sulla destra, più alta e a forma di torre, è realizzata con siste-ma a secco e telaio metallico di In.nova che permette di realizzare edifici interamente riciclabili, solidi e antisismici. In copertura, pannelli solari termici forniscono l’energia sostenibile per il riscaldamento e il raffre-scamento e per la produzione di acqua calda sanitaria ■

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MODELLO DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE

PREFABBRICAZIONE

[ 21 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Persecolilacanapa,lacuicoltivazioneèoggiscomparsa,èstatounelementofondamentaledell’agricolturaitaliana.Lesuedotidiresistenzaeflessibilità,insiemeallarapidacrescita,larendevanounodeimaterialipiùaccessibili,economiciedisponibiliperinfiniteapplicazioni.Unvantaggioindirettodellasuadiffusioneeralaqualitàdelterritorio,chelecoltivazionipreservavanodaldissestoidrogeologico.

Fondatanel2011daAntonioMorbin,FabioFraueAndreaQuattrina,In.novarealizzaedificiresidenzialieindustrialiaseccoconstruttureportantiinacciaioeimpalcatiinacciaioolegnoutilizzandounpannellobrevettatoinlaterizioprecompressosutelaioinacciaio.Ognipannelloècostituitodafiledimattonialcuiinternocorronobarreinacciaioteseeancorateaunprofiloinacciaio.Specialiguarnizioniingommaperlatenutadell’ariasonoinseritetraimattonietraognipannello.L’utilizzodellaterizioassicuraall’involucroottimecaratteristichediinerziatermicaecoibentazione,mentrel’impiegodell’acciaiogarantisceefficienzastrutturaleeflessibilitàprogettuale.Rapidità(eseguitelefondazioni,unedificiodi300mqèprontoallaconsegnain4mesi)epossibilitàdilavoraresuprogettoconmisurevariabiliintegrandogliimpiantineipannellisonoaltrettantivantaggidelsistemaIn-nova.Inizialmenteassemblatiabrevedistanzadalcantiere,ipannelliIn-novaoggivengonofabbricatidaunacooperativadilavorocarceraria.Allavalenzasocialesiaggiungequellaambientale:costruzioniepannellisonointeramentesmontabiliericiclabiliseparandoisingolicomponenti.www.innovabuild.com

Chiusura verticale: assonometria e voci di capitolatoA. lastracementiziafibrorinforzatacon

sottostrutturadisostegnotipoFermacellPowerPanelH2O(spessore12,5mm)

B. coibentazionetermoacusticainpoliesteretipoO.R.V.Edifiber(spessoremin.8cm)

C.pannellipretesiinlaterizioasecco(spessoremin.8cm)

D. strutturametallicaprimariazincataacaldoE.pannelliingessofibraconsottostrutturadi

sostegnoperancoraggioretitecnologicheF. intercapedineperpassaggioretitecnologicheG.doppialastraingessofibraperinternicon

sottostrutturadisostegno

A SECCO E RICICLABILI

Graziealleelevateproprietàisolantitermoacusticheeditraspirabilità,NaturalBeton®eBiomattone®siprestanoamoltepliciapplicazionisiainprogettidinuovacostruzionechenelleristrutturazioni,comecappottiisolanti,isolamentidiparetiecoperture,muratureditamponamentoetavolatidivisori.LeduesoluzionibiodiEquilibriumsonounasignificativanovitànelsettoredellecostruzioni:lefunzionidimuraturaediisolamentotermo-acusticosonoassoltedaununicomaterialeomogeneo,adifferenzadiquantoavvienenell’ediliziatradizionalechetendeadaccoppiareinstratigrafiapiùmateriali:minerali,sintetici,naturali(adesempio,bloccoinlateriziopiùcappottoinpolistirene).Oltreaglievidentivantaggieconomici,taleunicasoluzioneconsentedirisolvereigraviproblemidiumiditàinterstizialecheildiversovaloredipermeabilitàalvaporedeimaterialiabitualmenteimpiegatipuòcausare.Inoltre,iltruciolatodicanapadipochicentimetridispessoreèriccodimicroscopicialveolicolmidiariaincuisisusseguonocontinuiprocessidimicro-condensazione

emicro-evaporazione.Oltreallacapacitàdiaccumularecaloreedirilasciarlolentamenteconuneffettosimileaquellopercepitonellecaseconmuridipietra,laforteigroscopicitàdellacanapaedellacalcetrasformalesuperficirealizzateinNaturalBeton®eBiomattone®inunpolmonecherespiraassorbendoerilasciandovaporeacqueo,mantenendocostanteillivellodiumiditàrelativainterna.www.equilibrium-bioedilizia.it

A

B

C

D

E

F

H

G

I BIOVANTAGGI DELLA CANAPA

Frutto di quattro anni di ricerca e sviluppo svolti in Irlanda, Regno Unito e Francia, Natural Beton e il suo concentrato in blocchi pieni Biomattone di Equilibrium sono ottenuti combinando meccanicamente e a temperatura ambiente truciolato vegetale di canapa con un legante a base di calce, in un processo produttivo a basso consumo di energia con conseguente impatto ambientale prossimo allo zero.

PREFABBRICAZIONE

[ 22 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Aircraft CarrierAmerican Ideas and Israeli architectures after 1973Autori vari

Editore HatjeCantz180pp-€20,00ISBN978-3-7757-3468-4(testo in inglese)

After CrisisAutore JosepLluísMateoEditore LarsMüllerPublishers160pp-€25,00

ISBN978-3-03778-230-9(testo in inglese)Foto©Guerra,AzrieliCenter

Guidaperprogettistiallarealizzazionediinvolucrivegetaliconesempiteoriciepraticisuunatendenzaarchitettonicacheriscuotecrescenteinteresse.L’operaanalizzaeconfrontalediversetipologieesistentid’inverdimentoparietalefornendoprecisespiegazionitecniche,impiantistiche,costruttiveegestionalidiquestaparticolareformadirivestimentoedeisistemiesoluzioniattualmentedisponibiliperlasuarealizzazione.

Il nuovo verde verticaleAutore EdoardoBitA cura di MaurizioCorradoEditoreWoltersKluwerItalia,455pp-€45,00

Professore di architettura e appassionato di ciclismo, Steven Fleming sostiene che capire perché le persone scelgono di muoversi in bicicletta è la chiave per scoprire il pieno potenziale di questo mezzo di trasporto quale motore di trasformazione nella progettazione delle nostre città. Partendo da esempi di grandi centri urbani, Cycle Space offre spunti per la nascita di spazi urbani alternativi.

Cycle SpaceAutoreStevenFlemingEditore Nai010,176pp-€19,50ISBN978-94-6208-004-1(testo in inglese)

TUTTO SULLE PARETI VERDI

URBAN DESIGN PER SPAZI CICLABILI

Per gli interessi strategici degli Stati Uniti in Medio Oriente Israele può essere pensato come una portaerei nel Mediterraneo. Questo almeno il titolo della rassegna di immagini, materiali storici e saggi che raccontano la radicale trasformazione dell’architettura israeliana avvenuta dopo il 1973, spartiacque nella storia delle strutture sociali, economiche e politiche di Israele.Catalogo del progetto presentato dal Padiglione di Israele alla 13^ Biennale di Architettura di Venezia.

Saggi, studi e interviste sulle nuove condizioni e sul futuro della pratica architettonica dopo il crollo della bolla finanziaria e il significativo cambiamento delle condizioni di vita e di lavoro comuni. Il testo presenta inoltre una selezione di progetti indicativi affrontando tematiche inerenti alla crescita e contrazione, spazi sociali urbani, materialismo e sostenibilità.

L’ARCHITETTURA ISRAELIANA >1973

LO STATO DELLAPROGETTAZIONE

Realizzato in due volumi di grande formato per un totale di 1.300 pagine e oltre 5.000 immagini, Almanacco

dell’Architetto è un viaggio attraverso l’architettura dell’ultimo secolo che nasce dal lavoro di Renzo Piano

con il contributo di nove progettisti e ingegneri e di oltre 400 studi di architettura. Il primo volume, Viaggi

nell’architettura, è un diario della traversata a bordo di una mongolfiera compiuta da Piano con il figlio giornalista Carlo

alla scoperta di 16 degli interventi firmati dall’architetto genovese, presentati in forma di dialogo e illustrati da

immagini, schizzi e disegni. L’insolita panoramica a volo d’uccello indaga le caratteristiche progettuali e realizzative

di progetti come il Beaubourg di Parigi, il palazzo del New York Times, l’aeroporto Kansai in Giappone, la

chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, fino a un villaggio in Nuova Caledonia. Il secondo volume Costruire

l’architettura è un autentico manuale di architettura realizzato con il contributo di nove

fra i maggiori esperti nazionali e internazionali nella tecnica del costruire, architetti e ingegneri indicati dallo stesso

Renzo Piano che approfondiscono tutte le fasi della realizzazione di un’opera

architettonica: dalla fondazione alla struttura in elevazione, dall’involucro alla copertura agli impianti, dall’ambiente interno al paesaggio e allo spazio urbano, includendo il tema della mobilità. Con il

coordinamento scientifico di Federico Bucci e Franco Origoni, questo lavoro collettivo porta le firme di Giovanni Calabresi,

Lorenzo Jurina, Marco Sala, Massimo Majowiecki, Gianni Ottolini, Federico Butera, Gianni Scudo e Fabio Casiroli.

TRA ARTE E TECNICA DEL COSTRUIRE Ideato da Renzo Piano, Almanacco dell’Architetto è

un compendio ricco di immagini e testimonianze sulla storia e sulla pratica dell’architettura contemporanea

“LA TERRA È FRAGILE E NON POSSIAMO PIÙ FARE FINTA DI NIENTE. QUESTA È ANCHE LA GRANDE SFIDA CHE, ALL’ALBA DI QUESTO MILLENNIO, L’ARCHITETTURA DEVE AFFRONTARE” (Renzo Piano)

Almanacco dell’architetto

AAVV daun’ideadiRenzoPianoEditore ProctorEdizioni1300pp-€249,00Ilvolumepuòessereprenotatosuwww.proctoredizioni.itopere-mail:[email protected]

Nellastoriadellamodernità,lemostrediarchitetturahannosvoltoesvolgonounruolofondamentalenellaformazionedellaculturaarchitettonica.Pontetrateoriaepraticaemomentodirelazionetraesempistoricieproblematichecontemporanee,sonounmezzoimportanteperidentificarecaratteristichecomunieavviarenuovepratiche.IlvolumedellaNai101(l’editoredell’istitutodiarchitetturadiRotterdam)considerailruolodelleesposizionid’architetturaqualiluoghidisperimentazioneeproduzionealternativialprogettocostruito.

Oase 88A cura di VéroniquePatteeuw,ChristophevanGerrewey,TomVandeputteEditore NAI101,128pp-€19,95

ISBN978-94-6208-014-0(edizione inglese/olandese)

DALL’ASTRATTO AL CONCRETO

LIBRIENEWS

VINCONO IL LORO PRIMO CONCORSO NEL 1994, A 26 ANNI LUI E 25 LEI. DA ALLORA MARIA ALESSANDRA SEGANTINI E CARLO CAPPAI HANNO COLLEZIONATO UN GRAN NUMERO DI RICONOSCIMENTI IN ITALIA E ALL’ESTERO. PERCHÉ I LORO PROGETTI NASCONO DALLA LETTURA DEL LUOGO E DALL’ASCOLTO DELLE PERSONE. LA CONTEMPORANEITÀ DELLA FUNZIONE SPOSA LA MEMORIA DELLA TRADIZIONE, REINTERPRETANDOLA. LI AIUTA LA SENSIBILITÀ, CERTO, E INSIEME IL FATTO DI AVERE IMPARATO A LAVORARE SU VENEZIA, DA SECOLI IN MIRABILE EQUILIBRIOTRA PASSATO E PRESENTE, TRA POESIA E NECESSITÀ.

PROFILI

TRANSLATION ARCHITECTURE

C+S-CAPPAIESEGANTINI

[ 24 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Translation Architecture è la definizione della ricerca dello studio C+S Architects, fondato nel 1994 a Treviso dagli architetti Carlo Cappai e Maria

Alessandra Segantini. Secondo la filosofia dello studio, gli architetti sono appunto traduttori di con-testi, e reinventano ogni luogo come area ricca di potenzialità, ridefiniscono i limiti del programma e riscrivono i caratteri dello spazio: topografia, matericità e aspettative sociali. L’attenzione è dunque spostata dall’oggetto architettonico al sistema di relazioni e di disturbo che esso innesca con il contesto socio-economico, fisico, geografico, politico di cui fa parte e che concorre a riattivare mediante un lavoro complesso sviluppato in modo trasversale attraverso team multidisciplinari. Ponendosi criticamente rispetto alla glorificazione del passato ma anche alla monotonia causata dalla spettacolarizzazione della forma, gli architetti di C+S scelgono i propri contesti e con essi intrattengono un dialogo costante, dando vita a strutture che registrano lo scorrere del paesaggio, delle persone e dell’energia. Carlo Cappai (1966) e Maria Alessandra Segantini (1967) hanno svolto attività di ricerca e insegnamento in Italia e all’estero, presso la Syracuse University School of Architecture di New York, il MIT di Cambridge (USA), l’Università di Architettura di Ferrara e lo IUAV di Venezia, e hanno già ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana 2012 (Premio speciale alla committenza pubblica con il primo edificio della nuova cittadella giudiziaria di Venezia che presentiamo in queste pagine), il World Architecture Award 2010, Faces of Design Award 2011, Premio Sfide 2009 del Ministero dell’Ambiente, la selezione al Mies Van der Rohe Award 2009, la menzione speciale al FarbDesignPreis 2009 e al AR Award 2008, la Medaglia d’Oro per l’Architettura Italiana per la Sezione Educazione 2006, il 1° Premio di Architettura Città di Oderzo 2004. I lavori dello studio sono stati esposti alla 8^, 12^ e 13^ Biennale di Architettura di Venezia, presso la Triennale di Milano, alla Cité de l’Architecture di Parigi, a Vienna, Essen, Monaco, Colonia e presso il RIBA a Londra. http://web.cipiuesse.it

Alcuni lavori recenti di C+S. Dall’alto:

Biennale The Wave, passerella di ingresso alla 50^ Mostra del Cinema di Venezia, Lido di Venezia, 2003 (foto ©Marco Zanta)

The Cord, installazione per la 50^ Biennale d’Arte di Venezia; 40 moduli cilindrici in acciaio corten, 2003 (foto ©Pietro Savorelli)

Nido d’infanzia a Covolo, premio speciale sezione educazione della Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana 2006, Covolo di Pederobba (TV), 2003-2005 (foto ©Alessandra Chemollo)

Masterplan Housing Bassano, Bassano del Grappa, Vicenza, in costruzione (render C+S)

Residenze Ater ex caserma San Marco, Conegliano (TV), 2012-in costruzione (foto ©Alessandra Bello)

Ospedale Policlinico di Milano, sistema della Morgue, 1° premio del concorso internazionale di progettazione, 2010-in costruzione (render C+S)

Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini.

C+S

PROFILI

[ 25 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Il progetto degli alloggi per studenti occupa l’ex area Fiat di Novoli, zona suburbana del-la città di Firenze, focalizzando l’attenzione sull’importanza e il significato dello spazio pubblico in interventi di tale natura.Nonostante l’impianto a doppia corte, l’edi-ficio è ben lontano dall’essere chiuso verso l’interno. Una grande piazza coperta è stata disegnata tra le due trame: è la porta di una nuova città che si rende viva tramite le voci delle attività studentesche. La facciata esterna sul fronte stradale descri-ve pienamente la funzione civica del com-plesso, algida e silenziosa, realizzata con un rigoroso basamento in cemento, rivestimen-ti in fasce di legno grigio e vetrocemento

Località Novoli, Firenze

Anno di realizzazione 2006

Committenza Immobiliare Novoli spa

Superficie complessiva 7.690 mq

Architettura e paesaggio Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, C+S Associati

Design Team Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, Daniele Dalla Valle, Carolin Stapenhorst, Andrea Tenuta, Davide Testi

General Contractor Fiat Engineering spa, MaireEngineering spa

SCHEDA

VARIAZIONI DI RIGORE

come coronamento, in un confronto dia-lettico con i muri vivacemente colorati dei fronti interni. La grande massa dell’edificio visibile dalla strada si dischiude all’interno attraverso un impianto planimetrico com-plesso in cui si susseguono ampi ambienti comuni, volontariamente ibridi, in un gioco di vibrazioni e variazioni dello spazio ■ Giovanni Carli

Sotto, la copertura e i collegamenti orizzontali in altezza danno vita a una piazza coperta tra i due blocchi (foto ©Pietro Savorelli). A destra, vista del sistema di scale e corridoi che conducono agli alloggi (foto ©Marco Zanta).

Il concept dell’intervento; le residenze studentesche sono distribuite su 4 piani. Sopra il titolo, il fronte dell’edificio affacciato su via Forlanini (foto ©Marco Zanta).

A Novoli, due blocchi di residenze per studenti raccolti sotto un’unica copertura creano un sistema urbano di spazi privati e pubblici insieme

[ 26 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

PROFILI

Il progetto della nuova cittadella giudi-ziaria di Venezia nasce per accorpare, nel complesso della ex manifattura Tabacchi che si aff accia su Piazzale Roma, gli uffi ci oggi sparsi tra diversi palazzi storici della città, recuperando sia questi sia una va-sta area già produttiva ma inutilizzata da anni. Il progetto di C+S, vincitori del concorso internazionale nel 2002, vede ora la luce con questo edifi cio, una lama che inne-standosi con una grande hall a sbalzo sull’unico vuoto esistente dell’area, acco-glie e distribuisce i fl ussi provenienti da Piazzale Roma. Per questo, e perché ospita su due piani tutti gli impianti tecnologici che permetteranno all’intero complesso di funzionare, i progettisti defi niscono il volume un’infrastruttura abitata. Ai piani superiori infatti, trovano posto gli uffi ci del tribunale di sorveglianza, le cancelle-rie e gli archivi. La grande hall di ingresso, aperta alla città, è destinata inoltre a spazi commerciali pubblici. Il secondo tema progettuale è relativo alla scala dell’intervento e all’impianto tipolo-

gico. Collocata, rispetto alla piazza e all’ac-qua, sul lato opposto al ponte di Calatrava, la “tesa” contemporanea della giustizia si confronta su scala urbana con il grande vuoto di piazzale Roma, con le tese otto-centesche dell’ex Manifattura Tabacchi e con il garage multipiano che la fi ancheggia. Di forma semplice, compatta e allungata, la sua altezza connette lo skyline del garage di Piazzale Roma ai corpi più bassi della ex manifattura e alle case di Venezia. Uno sbalzo di cinque metri, mantenendo il vo-lume sollevato da terra, diventa l’ingresso: un’ombra che accoglie i fl ussi dei visitatori orientandoli all’interno, in uno spazio di sette piani illuminato da luce zenitale. La scala metallica che insieme agli ascensori provvede alla distribuzione verticale con-tribuisce a disegnare il fronte verso il gara-ge San Marco con una sequenza di piccole bucature che punteggiano la facciata. Infi ne la materia. Il rivestimento dell’in-volucro è in rame preossidato, il materiale che da sempre caratterizza gli edifi ci pub-blici di Venezia, qui, con ulteriore rilettu-ra, esteso alle facciate. Il materiale diventa

CONTEMPORANEO VENEZIANO PREMIO SPECIALE

COMMITTENZA PUBBLICA PREMIO SPECIALE

COMMITTENZA PUBBLICA

La nuova sede del Tribunale di Venezia nasce dal progetto di riqualifi cazione dell’ex Manifattura Tabacchi vincitore del premio speciale alla committenza pubblica della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2012

Sopra, una lama in rame si innesta tra gli edifi ci dell’ex manifattura tabacchi e il garage San Marco (a sinistra, il fi anco rivolto verso il garage). (foto ©Pietro Savorelli)

[ 27 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

così metafora dell’istituzione, della nuova casa della giustizia, mentre il processo di preossidazione, oltre ad ovvie ragioni di conservazione e manutenzione, rievoca il modo in cui il tempo agisce sulle superfi -ci, un processo di sottrazione della materia che introduce l’edifi cio nel contesto urbano di cui è parte, in bilico tra passato e con-temporaneità ■

Località Venezia

Anno di realizzazione 2002-2012

Committenza Comune di Venezia

Progetto C+S Architects, Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini

Design Team Davide Testi, Barbara Acciari, Monica Moro

Masterplan C+S Architects, Studio CM, Technimont spa

Ingegneria strutturale, impianti e dettagli Tecnimont, Studio Greggio, Progin

Superficie complessiva 6.916 mq

SCHEDA

A destra, vista interna dal basso: la scala e uno degli ascensori.

L’illuminazione è principalmente di tipo zenitale. (foto ©Pietro Savorelli)

A sinistra, il nuovo edifi cio si innesta deciso nel tessuto costruito di Piazzale Roma, in posizione intermedia tra il volume del garage multipiano e la città (foto ©Alessandra Bello).

Sopra, al centro del disegno, Piazzale Roma (nella foto sotto) con l’area di sviluppo della nuova cittadella della giustizia e il sistema di mezzi di accesso e di collegamento.

[ 28 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Di solito in Italia il mondo dell’architettura dedica scarsa attenzione al tema delle strut-ture di servizio che tuttavia, anche per que-sto motivo e per le esigenze di programma spesso impattano non poco sulla qualità del paesaggio. Per questo, la definizione spa-ziale e architettonica del nuovo depuratore per le isole di Sant’Erasmo e Burano è stata affrontata da C+S Architects in primo luo-go come un progetto di paesaggio.Collocato sul limite sud-est dell’isola di Sant’Erasmo, all’interno del parco della la-guna nord di Venezia, il nuovo depuratore costituisce un elemento emergente rispetto al complessivo rinnovamento urbano e am-bientale dell’isola, coordinato dal Consor-zio Venezia Nuova nel quadro di un accor-do di programma tra Magistrato alle Acque

di Venezia, Regione Veneto e Comune di Venezia.Corpo estraneo di notevoli dimensioni, per legge inaccessibile, il depuratore si inseri-sce in un tessuto ambientale fragile, con le escursioni della marea che modificano il disegno e lo spessore dei bordi terreni, ordinato dalla scansione regolare del ter-reno coltivato a carciofi e dei ghebi, i corsi d’acqua interni all’isola, e punteggiato di fortificazioni militari francesi e austriache la cui massima espressione è la Torre Mas-similiana (restaurata anch’essa dallo stu-dio). Il tema del progetto diventa quello di disegnare il nuovo paesaggio di questa parte dell’isola; il luogo, l’edificio e la relazione che si verrà a instaurare con il terreno; lo svolgimento, l’invenzione di uno “spazio di confine” come soluzione di continuità tra edificio e terreno.La struttura si compone di due parti: una zona interrata che contiene l’impianto di de-purazione e lo spazio fuori terra che ospita l’area di essiccazione dei fanghi, una cabina elettrica e un’area per la manutenzione. Murature parallele in cemento armato disat-tivato e colorato da pigmenti, dello spessore di un metro, fondano lo spazio e definiscono un edificio-struttura la cui forma rimanda direttamente agli elementi di difesa delle fortificazioni militari presenti sull’isola, oggi territorio del parco.Per contro, i tamponamenti e le aperture ne-cessarie per lo scarico delle polveri sono in

VOLUMI MATERICI TRA TERRA E ACQUA

Nelle immagini, le poderose pareti dello spessore di un metro che definiscono gli spazi fuori terra del depuratore sono state realizzate in cemento armato disattivato e colorato e tamponate da pannelli in doghe di iroko che nascondono anche le aperture necessarie per lo scarico delle polveri.(foto ©Pietro Savorelli)

La costruzione di un depuratore diventa un intervento di paesaggio in uno degli ambienti più fragili e delicati del mondo, la laguna di Venezia

PROFILI

[ 29 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

VOLUMI MATERICI TRA TERRA E ACQUA

Sotto, la pianta dell’intervento e, a destra, il landscape design per la copertura dell’area interrata del depuratore. Per forma e colore l’intervento si integra nel paesaggio dell’Isola di Sant’Erasmo diventando un elemento del parco. (nel concept e nella foto© Pietro Savorelli, sopra)

pannelli di doghe di iroko, conferendo leg-gerezza all’insieme. Solidamente fondato nel terreno, con il ter-reno l’edificio si confronta nella copertura della parte interrata, la cui forometria con-corre a disegnare il nuovo suolo in un gioco di percorsi che si intersecano con il dise-gno del verde - lavanda e phlox, ginestra e santolina, rosmarino - disegnando la parte accessibile del parco in modo che l’edificio, inaccessibile, sia invece tracciato in senso più ampio, pensato per un “land-watching” che dovrà diventare uno dei capisaldi del si-stema del parco.Il progetto ha già ricevuto diversi riconosci-menti internazionali ed è entrato nella sele-zione del Mies Award 2009 ■

Località Isola di Sant’Erasmo, Venezia

Anno di realizzazione 2005-2008

Committente Magistrato alle Acque di Venezia, Regione Veneto, Comune di Venezia

Progetto architettonico e direzione artistica C+S Associati: C.Cappai, M. A. Segantini

Collaboratori Barbara Acciari, Eva Horno Rosas, Alessandro Stefanoni, Carolin Stephanhort, Davide Testi Stefanoni, Andrea Tenuta, C+S Associati

Progetto generale, strutturale e impiantistico Alberto Scotti con Guido Fiorini, Technital Spa

Direzione lavori Diego Semenzato, General Progetti Srl

Impresa esecutrice CCC Cantieri Costruzioni Cemento Spa

Coordinamento generale Johann Stocker, Consorzio Venezia Nuova

Coordinamento alla progettazione Giorgio Mainoldi, Consorzio Venezia Nuova

Ente attuatore Magistrato alle Acque di Venezia tramite il Consorzio Venezia Nuova

Superficie costruita 898 mq

Superficie lotto 120.000 mq

SCHEDA

[ 30 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

L’edificio scolastico progettato da C+S Associati dispone di 15 aule didattiche e di altre aule speciali dedicate ad attività artistiche, musicali, informatiche, linguistiche e scientifiche, una palestra, una mensa e una biblioteca. Permettendo l’accesso indipendente alla palestra e ad alcune aule in orari serali, l’edificio estende le proprie funzioni trasformandosi in luogo di incontro e di confronto a disposizione dell’intera comunità. Grande attenzione è stata riservata in fase di progettazione sia allo studio degli spazi collettivi sia alla composizione planimetrica

NUOVI SPAZI PER LA COMUNITÀ

del complesso: tutti gli ambienti ruotano intorno a una corte centrale, memoria dei chiostri monastici, luoghi dedicati alla conservazione del sapere. I diversi spazi sono collegati tra loro pur mantenendo la propria specificità, delimitati rispetto ai corridoi da pareti attrezzate opache fino all’altezza di 130 cm, per preservare la privacy delle aule, con la sommità trasparente. Le grandi campiture di colore e la trasparenza delle pareti sono state concepite per stimolare la curiosità e permettere ai piccoli alunni di esporre i propri lavori, invitandoli allo scambio delle reciproche esperienze e a imparare dagli altri.

Sopra il titolo e in basso, due viste della galleria coperta che corre lungo i fronti sud e est e che con i suoi esili pilastri caratterizza l’intero edificio. L’apporto solare è regolato da tende a rullo a controllo automatico(foto ©Pietro Savorelli).

Sopra e a fianco, tutti gli ambienti del

complesso scolastico ruotano attorno a una

corte interna, visibile attraverso le ampie

pareti vetrate delle aule(foto ©Alessandra Bello).

Il progetto della scuola elementare di Ponzano Veneto, condiviso con bambini e insegnanti, è un modello di sostenibiità applicata in termini energetici, economici e sociali

Rifacendosi alla tradizione delle barchesse, edifici rurali tipici della campagna veneta, il disegno esterno dell’edificio è caratterizzato da una filigrana sottile che cuce insieme co-pertura e basamento, generando un portico scandito da esili pilastri che proiettano le ombre sui fronti vetrati delle classi. Il porti-co funge così da schermo solare grazie a un sistema di tende avvolgibili montato su una struttura metallica e controllato automatica-mente. L’attenzione all’orientamento dei locali e all’isolamento termico e le sofisticate tecno-logie impiantistiche previste - riscaldamento

PROFILI

[ 31 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Località Ponzano Veneto, Treviso

Anno di realizzazione 2008-2009

Committente Comune di Ponzano Veneto

Superficie 4102 mq

Progetto architettonico e direzione artistica C+S Associati: C.Cappai, M. A. Segantini

Collaboratori Andrea Dal Ferro, Nicola Di Pietro, Giulia Riso, Guido Stella, Mauro Tonello, Fabiana Aneghini, Matteo Bandiera

Progetto strutte impianti e D.L.Favero & Milan Ingegneria Srl

Impresa esecutrice Paccagnan Spa, Treviso

SCHEDA

NUOVI SPAZI PER LA COMUNITÀ IN CITTÀ E SULL’ACQUA

Roberta Gorni, illustratrice di libri per l’infanzia, ha disegnato una breve storia contenente 6 temi relativi al progetto della Scuola elementare di Ponzano Veneto. Il racconto, stampato su 6 pannelli, è stato illustrato ai piccoli alunni delle scuole materne e elementari del Comune per cogliere le suggestioni indicate dagli stessi bambini. Contemporaneamente, alcuni totem illustrativi mostravano agli adulti il progetto della nuova scuola ed è stato attivato in fase progettuale e di cantiere un sito web aggiornato con gli stati di avanzamento.

©Roberta Gorni 2009

ALICE E IL CONIGLIO BIANCO

geotermico, pannelli fotovoltaici, camini di ventilazione naturale, sistema di building automation - permettono alla scuola di rag-giungere la Classe A+ con un consumo an-nuo pari a 3,6 Kwh/mc ■

Un progetto di collettività, un progetto dell’im-maginazione. L’intervento di riqualifi cazione nasce dalla volontà di restituire un parco alla città collegando due aree a quote diverse grazie a un percorso che ricuce insieme lago, parco e piazza della chiesa. Il progetto ribalta il punto di vista sulle relazioni tra architettura e paesag-gio. Gli edifi ci si piegano alla giacitura del lago e vengono disegnati da grandi serramenti in legno che portano il verde all’interno delle case o lo rifl ettono, raddoppiandolo una prima vol-ta sulle vetrate, per poi specchiare in acqua lo stesso rifl esso. Gli edifi ci sono silenziosi prota-gonisti del fondale disegnato per le due piazze: una minerale, quella di San Giorgio e l’altra li-quida, il lago. Le leggere diff erenze cromatiche nella colorazione dei fronti giocano con i toni di luce in modo che sia quasi impossibile dire se il diverso colore non sia invece il risultato dell’ombra di una giacitura diff erente. Il fron-te nord della piazza assume un carattere più aulico di edifi cio pubblico con i servizi della parrocchia (aule e residenze) e un auditorium parzialmente incassato nel terreno ■

Giovanni Carli

Masterplan dell’intervento; in basso altre due immagini di largo San Giorgio: le passerelle in legno connettono diversi livelli del complesso (foto ©Alessandra Bello)

A Pordenone, un’area già industriale diventa parco abitato

SCHEDA

Località Largo San Giorgio, Pordenone

Anno di realizzazione 2008-2010

Committente San Giorgio Srl (Rizzani de Eccher Spa / Prospettive JV)

Superficie complessiva/costruita 75.000/11.000 mq

Progetto Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, C+S

Design Team C. Cappai, M. A. Segantini, Carolin Stapenhorst, Guido Stella

Consulenza botanica Studio Leoni

Impresa costruttrice Rizzani de Eccher Spa

Project management Prospettive Spa

Progetto strutturale e impiantistico AISA TEC

SCHEDA

Accanto, il complesso residenziale visto dal lago(foto ©Alessandra Bello)

[ 32 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Questo progetto trasforma una delle tese dell’Arsenale di Venezia nella “mente” del Mose, il sistema di porte sottomarine che controlle-rà le maree a Venezia. Tecnologia avanzata, dunque, in uno spazio che era all’avanguardia della tecnologia industriale del suo tempo e di cui C+S ha colto lo spirito con un proget-

Un equilibrato gioco di incastri tra le solide forme del passato e la trasparenza del vetro per la nuova stazione di controllo delle maree della laguna di Venezia

Località Arsenale di Venezia

Anno di realizzazione 2011

Committente Magistrato alle Acque di Venezia tramite il Consorzio Venezia Nuova

Progetto strutture e impianti Thetis Spa

Direzione lavori Thetis Spa

Impresa costruttrice ICCEM, Venezia

SCHEDA

TRA MEMORIA E TECNOLOGIA

to di ristrutturazione storica e adeguamento funzionale esemplare. Demolite le partizioni interne, lo spazio è stato attrezzato con pare-ti vetrate dai profili molto esili, che separano funzionalmente lo spazio mantenendone la percezione complessiva e arricchendolo con i riflessi dei materiali e delle superfici. Un’ad-dizione esterna al corpo esistente, di cui sono stati preservati i volumi, porta luce all’interno e nello stesso tempo fornisce energia elettrica con 24 moduli fotovoltaici a film sottile che producono 4,8 kWp e fungono anche da brise-soleil la cui tessitura genera ombre sempre va-riabili sulle pareti e sulle vetrate interne. Men-tre la sala server sarà collocata sottoterra, in uno spazio ipogeo creato ex novo in occasione della ristrutturazione, alcuni elementi impian-tistici indispensabili sono stati alloggiati in un volume collocato al centro dello spazio a piano terra, la cui forma e materiale (acciaio-corten) richiamano alla mente un relitto navale che all’Arsenale avrebbe effettivamente potuto trovare ricovero in tempi passati. Per la cli-matizzazione degli ambienti al piano terra si è

Alcune immagini dello spazio all’Arsenale. In alto a destra il disegno spiega l’intervento, con la posizione del volume in acciaio-corten che protegge parte degli impianti tecnologici (foto ©Pietro Savorelli).

optato per un impianto del tipo centralizzato ad aria con sistema di produzione a pompa di calore con scambiatori acqua/acqua abbi-nati a un sistema a sonde geotermiche (spin-te ciascuna alla profondità di circa 60 m). Un impianto di cogenerazione centralizzato per la produzione di energia elettrica e termica abbinato a un sistema di teleriscaldamento/raffreddamento basato su un anello d’acqua e pompe di calore recupererà energia geoter-mica dall’acqua della laguna provvedendo il necessario raffreddamento dei server e recu-perandone il calore prodotto, che sarà utiliz-zato per riscaldare il piano terra in inverno ■

PROFILI

[ 33 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Dal 24 marzo al 14 luglio 2013 Villa Olmo a Como ospita La città nuova. Oltre Sant’Elia

Organizzato dal Comune di Como e curato da Marco De Michelis, docente dello IUAV, un evento espositivo che analizza le visioni urbane del ventesimo secolo partendo dai disegni di Antonio Sant’Elia (Como 1888 - Monfalcone 1916) e presentando 100 opere, alcune delle quali inedite, di artisti, architetti, registi come Mario Sironi, Le Corbusier, Laszlo Moholy-Nagy, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller. L’esposizione prosegue in una sezione allestita nella Pinacoteca Civica con i disegni di Sant’Elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico.La rassegna è la prima di tre tappe che vedranno il loro ideale completamento nel 2015 con una grande esposizione dedicata alle tematiche e alle identità dello spazio urbano e collettivo, in concomitanza con l’apertura dell’Expo 2015 di Milano.

Mostre

CENTO ANNI DI VISIONI URBANE

La città nuova. Oltre Sant’Elia. Cento anni di visioni urbaneVilla Olmo, via Cantoni 1, Como - 24 marzo - 14 luglio [email protected]

Tre disegni di Antonio Sant’Elia. Da sinistra, in senso orario: Centrale elettrica, 1914, collezione privata; Stazione d’aeroplani e treni con funicolari e ascensori su tre piani stradali, 1914; Casa con ascensori esterni e sistemi di collegamento su più piani stradali, 1914, già collezione famiglia Sant’Elia.

Prende il via da questo numero una nuova collaborazione con Matrec, la prima EcoMaterials Library, nata nel 2002 da un’idea dell’architetto Marco Cappellini, dedicata ai materiali ambientalmente sostenibili – riciclati e naturali – e al loro impiego nel mondo dell’architettura, del design e della produzione industriale. Materiali selezionati e segnalati da un network internazionale di professionisti, suddivisi in categorie e corredati di schede descrittive complete a disposizione degli abbonati.Per i nostri lettori Matrec propone l’abbonamento annuale a 76 euro, con uno sconto del 15% sulla tariffa ordinaria.

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Materiale realizzato in alluminio riciclato pre e post-consumo, unisce le qualità tecniche dell’alluminio a un elevato valore estetico dato dalla particolare lavorazione superfi ciale e dalle diverse fi niture disponibili: lucido, satinato, smaltato, verniciato. Disponibile in piastrelle e lavorabile per fresatura e taglio. Leggero e resistente all’abrasione, all’usura, agli agenti atmosferici e ai raggi UV.

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Principali applicazioni pavimenti e rivestimenti per interni e esterni; componenti per elementi d’arredo e complementi; rivestimento per interni di barche; materiale o supporto per arti decorative.

Principali applicazioni pannelli per pavimenti, soppalchi, pianali di veicoli industriali, container e casse mobili, casseforme, strutture marine e balneari, allestimenti fi eristici, pavimentazioni, mobili, arredo urbano e parchi giochi.

Principali applicazioni rivestimenti, mobili e complementi d’arredo, interni di auto, barche, pavimentazioni.

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Materiale realizzato dalle fi bre provenienti dal ramo del banano, tagliato dopo la raccolta per permettere la crescita della nuova generazione, unite con la resina naturale rilasciata dal fusto. Disponibile in fogli e pannelli nelle fi niture lucido naturale o smaltato, lavorabile a taglio e per accoppiatura. Opaco e fl essibile, idrorepellente e ignifugo.

Beleaf s.a.m. • www.beleaf.mc

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Materiale ottenuto dalla miscelazione della sansa esausta, residuo di lavorazione dell’olio di oliva, con polipropilene, sia provenienti da riciclo che da scarti di produzioni industriali. Disponibile in lastre verniciate in vari colori lavorabili per taglio e foratura, si dimostra resistente al fuoco, agli urti e ai raggi UV e inattaccabile da funghi e batteri.

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IMPATTO AMBIENTALE

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da riciclosansa esausta 30%

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Altre informazioni ambientali Il prodotto è stato sottoposto a un’analisi LCA in collaborazione con il WWF.

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[ 34 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Il nuovo Aditorium Giovanni Arvedi di Cremona nasce dalla collaborazione del-lo studio Arkpabi degli architetti Giorgio Palù e Michele Bianchi con l’ingegnere giapponese Yasuhisa Toyota, tra i massi-mi esperti mondiali nella progettazione acustica. Realizzato in soli due anni gra-zie all’impegno della Fondazione Arvedi Buschini e del Comune di Cremona, l ’Au-ditorium costituisce una parte del nuovo Museo del Violino ricavato dallo storico Palazzo dell’Arte, progettato nei primi anni Quaranta dall’architetto razionali-sta Carlo Cocchia. La nuova sala concerti è stata incastonata nel parallelepipedo preesistente del Salone delle Adunate, le cui dimensioni originali erano di 36 me-tri di lunghezza, 14 di larghezza e 10 di altezza. In seguito alle analisi effettuate dallo studio Nagata Acoustics è emersa la necessità di incrementare la sezione

Nella capitale mondiale dell’arte liutaia, acustica e architettura dialogano in una struttura armonica che cattura il suono e lo traduce in linee sinuose e volumi ondulati

L’ARMONIA DEL SUONO

[ 35 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

› MUSICA E ARCHITETTURA

Sopra il titolo, un’immagine dell’auditorium inaugurato di recente a Cremona. Il palcoscenico si trova al centro della sala (sotto, la pianta del livello ammezzato). In alto alcune foto del cantiere. Come per il Museo del Violino, realizzato nello stesso palazzo, si è trattato di un nuovo inserimento nel quadro di un intervento di restauro e conservazione di un edificio storico tutelato che ha richiesto l’intervento di maestranze artigianali altamente qualificate. In basso a destra, la scultura dell’artista catalano Jaume Plensa che anima l’ingresso del Palazzo dell’Arte (tutte le foto ©Mino Boiocchi).

libera della sala per migliorarne la resa sonora. Si è quindi deciso di abbassare il livello del palco scavando una fondazio-ne di 3,50 metri al di sotto del pavimento esistente e, per compensare la mancata spinta del terreno rimosso, sono state re-alizzate murature di rinfianco in c.a. get-tato in opera. L’intervento ha consentito di toccare i 14 metri di altezza del soffitto al di sopra al palcoscenico, raggiungendo un livello di perfezione acustica tale da consentirne l’utilizzo anche come sala di incisione. La forma a tulipano dell’auditorium è dise-gnata da lame di acciaio tagliate al laser alle quali è stata ancorata una maglia metallica su cui è aggrappato l’intonaco. Il tutto è sta-to rasato e successivamente impiallacciato a vivo con legno di acero verniciato. Il palco-scenico ovale è collocato al centro della sala, garantendo un ascolto e una visuale otti- →

[ 36 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

‹ MUSICA E ARCHITETTURA

male da tutte le 464 poltrone degli spet-tatori. Come un violino, si trova sopra un’intercapedine alta 60 centimetri che funge da cassa di risonanza. E come un violino è realizzato con un legno partico-lare, in questo caso non l’abete rosso del-la Val di Fiemme o l’acero montano ma il cedro giallo dell’Alaska. Tende acusti-che mobili sono state inserite dietro ogni apertura creando superfici assorbenti va-riabili in funzione delle necessità; a lato del palcoscenico le tende sono celate da un rivestimento in legno con la superficie aperta al 50%. Le aperture originali sono state dotate di doppie finestre con vetri acustici altamente performanti. Il soffitto è stato modellato con forme e linee ton-deggianti per ottimizzare la diffusione sonora e rispondere alla necessità di di-

sporre di una massa di 100 kg per ogni mq di superficie. L’insieme di tali accor-gimenti acustici ha permesso di ottenere

un tempo di riverbero del suono di 1,5 secondi con sala vuota e di 1,4 secondi a sala occupata ■

[ 37 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

› MUSICA E ARCHITETTURA

Le sezioni illustrano lo sviluppo dell’auditorium all’interno del complesso del Palazzo dell’Arte e lo scavo eseguito per ricavare il volume ottimale per le

prestazioni acustiche lasciando invariata l’altezza originale della sala. In alto, un’altra immagine dello spazio, rivestito in legni pregiati (foto ©Mino Boiocchi).

Località Cremona, Piazza Marconi

Anno di realizzazione 2012

Superficie totale edificio 6.500 mq

Volume sala 5.300 mc

Superficie palcoscenico 85 mq

Posti a sedere 464

Progetto architettonico Giorgio Palù e Michele Bianchi, Studio Arkpabi

Progetto acustico ing. Yasuhisa Toyota, studio Nagata Acoustics

Tempo di riverbero del suono 1,5 sec con sala vuota, 1,4 sec a sala occupata

Rivestimenti in legno 1.225 mq di acero giallo dell’Alaska

SCHEDA

Ingegnere, laureato presso l’Istituto di Design di Kyushi, inizia la sua carriera professionale nel 1977 quando, appena conclusi gli studi accademici, entra a far parte della Nagata Acoustics. Collabora strettamente per oltre due decenni con Minoru Nagata, fondatore della società, ex presidente e attuale consulente esecutivo, conosciuto per la sua guida in campo acustico nella progettazione e realizzazione della Bunka Kaikan di Tokyo e in altri auditorium in Giappone. Durante gli anni trascorsi alla Nagata Acoustics Yasuhisa Toyota è stato capo progetto di oltre 50 sale concerto nel mondo, dalla Mariinsky Theatre Concert Hall di San Pietroburgo alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles. In particolare, le sue competenze si concentrano sulla progettazione della configurazione della sala e degli spazi acustici per musica da orchestra, da camera e altri generi non amplificati.www.nagata.co.jp

Ing. Yasuhisa Toyota

Lo studio di architettura Arkpabi nasce nel 1994 a Cremona dalla collaborazione tra gli architetti Giorgio Palù (Cremona, 1964) e Michele Bianchi (Cremona, 1964), entrambi laureati nel 1990 al Politecnico di Milano. Lo studio si occupa prevalentemente di architettura indagando tutte le sfaccettature della disciplina e realizzando opere per il terziario, per l’architettura dell’ospitalità, edifici industriali e residenziali per committenti pubblici e privati. Tra i primi progetti dello studio il Dellearti Design Hotel di Cremona, premiato a Londra con l’Architectural Award nella categoria Best New Hotel 2002 nella competizione internazionale The European Hotel Design Award 2002. Tra il 2002 e il 2008 lo studio realizza una serie di progetti residenziali caratterizzati da ricerca volumetrica, sperimentazione materica e innovativo utilizzo del colore, tra cui Gli attici di Doberdò a Milano, l’edifico in viale Trento e Trieste a Cremona e una villa a Padenghe sul Garda. Negli anni successivi lo studio elabora alcune architetture con forti implicazioni rispetto al contesto edificato di Cremona, quali il complesso di ville sospese dell’ex Consorzio Agrario, l’Hotel Continental e la cittadella dei Servizi presso gli ex Gasometri, piazza Marconi, il Museo del Violino e l’Auditorium Giovanni Arvedi.www.arkpabi.it

ARKPABIGiorgio Palù e Michele Bianchi

[ 38 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Ideale per cinema, teatri, bar e ristoranti, sale conferenze, ambienti di lavoro e ovunque si richieda un’elevata capacità di assorbimento acustico, Evolution Panel è il nuovo sistema di contropareti e controsoffitti che coniuga estetica, fonoassorbenza e velocità di applicazione anche su impianti esistenti, ottimizzando i costi di installazione. È composto da doghe MDF rivestite in laminato, in legno o in eco-pelle da 19 x 360 cm, fresate in superficie e forate all’interno così da formare un insieme di cavità entro le quali il suono viene assorbito e disperso. In parete i valori di fonoassorbenza sono notevoli nelle medie frequenze (400-1250 hz) ed eccellenti nelle alte (1600-5000 hz). A soffitto

è particolarmente performante sulle medie e alte frequenze con un pannello di lana minerale. In entrambi i casi le prestazioni aumentano inserendo tra il Panel e la parete un pannello di lana minerale. Grazie ai diversi cromatismi e texture consente inoltre una grande libertà espressiva. Panel è disponibile in 34 diversi decorativi per mantenere la continuità progettuale. Laddove non è richiesta la fonoassorbenza, sono previsti altri due tipi di doga: la Tecnick, fresata ma priva delle forature e la Wall, priva sia di fresature sia di forature. Il sistema integrato permette la realizzazione di nicchie, librerie, contenitori, porte a battente e scorrevoli in un tutto monomaterico rigoroso ed essenziale.

ACOUSTIC ABSORBING SYSTEM Evolution Panel di Virag, alta tecnologia al servizio della libertà compositiva

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L’ampia gamma di colori e textures (laminato, legno ed eco-pelle) lascia una grande libertà di composizione ed espressione spaziale per la progettazione di ambienti di forte impatto estetico quali lounge, bar, ristoranti, alberghi, showroom, spazi espositivi.

Nel 2005 Philip Gröning trascorse quattro mesi in un monastero certosino dell'Alta Savoia per realizzare il fi lm Il Grande Silenzio. Sembra che non ci sia altro modo per allontanarsi dal rumore che indistintamente ci accompagna. Perché, al di là delle soluzioni tecniche che il mercato propone e di cui presentiamo in queste pagine una breve rassegna, l’inquinamento acustico è prima di tutto un fatto culturale che segnala lo smarrimento del dialogo tra uomo e natura (e sempre di più tra l’uomo e se stesso, dal momento che sembra quasi una necessità coprire anche i momenti

di inevitabile silenzio con musiche di sottofondo). È un fatto culturale che ha a che vedere con l’educazione e il civismo, spesso carenti, ed è auspicabile che gli attesi aggiornamenti normativi tengano conto anche di questo, oltre che dei valori da rispettare, misurare e controllare una volta messi in opera. Anche perchè il rumore si autoalimenta in un effetto a catena (per farsi sentire in un ambiente rumoroso occorre alzare la voce). Del resto l’esempio vale più delle parole e i comportamenti tendono ad adeguarsi all’ambiente. Così è lecito attendersi che buone architetture

e ambienti urbani equilibrati e vivibili contribuiscano a migliorare i comportamenti individuali e collettivi inducendo un atteggiamento più rispettoso verso il bene pubblico e il benessere altrui. Silenziando le marmitte dei veicoli a motore, regolando gli orari di carico e scarico, abbassando il tono delle conversazioni al ristorante e il volume del televisore, evitando di applaudire ai funerali. Come dire: progettisti, industria, associazioni ce la mettono tutta ma l’uso che poi si fa di quanto la tecnica propone dipende da tutti. Le pistole non uccidono: sono gli uomini a farlo.

ISOLAMENTOACUSTICOLA QUALITÀ DELL’AMBIENTE COSTRUITO E IL BENESSERE PSICO-FISICO DIPENDONO ANCHE DAL CONTENIMENTO DEL RUMORE E DALLA RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO. LA NORMATIVA E ALCUNE PROPOSTE E SOLUZIONI TECNICHE PER L’ISOLAMENTO E L’ASSORBIMENTO

[ 39 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

I suoni sono formati da onde che tendono a essere riflesse da superfici rigide con limitato potere assorbente come marmo o vetro, creando riverberi da correggere con materiali fonoassorbenti. I pannelli Mitesco con tecnologia brevettata Snowsound® sono composti da poliestere a densità variabile che permette di ottenere un assorbimento selettivo delle diverse frequenze e quindi di ottimizzare l’acustica dell’ambiente. Bifacciali e con uno spessore contenuto, i pannelli sono facili da montare e hanno componenti in plastica o in metallo facilmente smontabili per una totale riciclabilità. Leggeri e colorati, senza cornici e cuciture, sono veri complementi di design con sistemi di aggancio che risolvono diverse esigenze acustiche, progettuali e architettoniche: possono essere collocati a parete, a soffitto, su cavi, con attacchi magnetici o su strutture autoportanti.

ARMONIA CHE ARREDAMichele De Lucchi firma i nuovi pannelli fonoassorbenti Mitesco di Caimi Brevetti

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Pensati per migliorare il comfort acustico all'interno di ambienti chiusi, i pannelli fonoassorbenti Mitesco di Caimi sono colorati e leggeri. Possono essere appesi a parete o soffi tto o essere montati su sostegni metallici creando layout differenti.

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› ISOLAMENTO ACUSTICO

[ 40 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Indice di livello di rumore da calpestio = / <

63dBper acustica dei solai

Decibel: unità di misura del livello sonoro. Esprime il rapporto logaritmico tra la pressione misurata e la pressione minima di 0,00002 Pa corrispondente alla soglia minima di udibilità di riferimento. A titolo di esempio, il valore di un sussurro è di 30 dB, quello di una sirena di 120 dB.

Frequenza: numero di onde di pressione sonora generate da una sorgente in un secondo. È indicata in Hertz (Hz).

Fonometro: strumento di misura del livello di pressione sonora costituito da un microfono in grado di tradurre l’energia della vibrazione acustica in segnale elettrico che, opportunamente amplificato, esprime il livello del rumore in decibel lineari dB o dB L.

IN BREVE

Gli edifici di nuova costruzione, si sa, devono rispettare i limiti di isolamento ai rumori definiti dal DPCM 5-12-1997 - Determinazione dei requisiti acustici passivi. Tale decreto specifica i limiti di legge per i rumori aerei provenienti da altre unità immobiliari (TV, radio, altro), per i rumori da calpestio, per i disturbi che arrivano dall’esterno (isolamento di facciata) e per i rumori prodotti dagli impianti tecnologici. Ad esempio, le pareti e i solai divisori tra differenti unità immobiliari residenziali devono essere caratterizzati da un indice di potere fonoisolante apparente (R’w) pari almeno a 50 dB, le facciate degli ambienti abitativi devono garantire un isolamento (D2mnTw) di almeno 40 dB, e i solai degli appartamenti devono avere un indice di livello di rumore da calpestio (L’nw) inferiore o uguale a 63 dB.Tutti i parametri devono essere conseguiti in opera, a edificio concluso. Non basta quindi una semplice relazione di calcolo previsionale, fatta all’inizio dei lavori, per essere certi di aver rispettato tutte le prescrizioni. Solo delle rilevazioni fonometriche fatte in cantiere consentono di stabilire se l’immobile rispetta o meno gli obblighi imposti dal DPCM.I progettisti dispongono comunque di una serie di norme tecniche che definiscono i metodi di calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi. Tali documenti ci

permettono quindi di valutare se un progetto disegnato sulla carta potrà ragionevolmente rispettare i limiti del Decreto. I calcoli però da soli non bastano. Per ottenere in cantiere risultati paragonabili con le valutazioni analitiche occorre seguire con attenzione le operazioni di posa in opera dei materiali e dei sistemi costruttivi per minimizzare possibili errori.A luglio 2010 è stata inoltre emanata la norma UNI 11367, un documento tecnico, volontario, che definisce una procedura per classificare acusticamente le unità immobiliari. La norma indica come fare a determinare, sulla base dei risultati di misurazioni fonometriche, se un immobile è in classe I - la migliore - piuttosto che IV, la classe peggiore. Ogni descrittore ha la sua classe acustica: un appartamento potrà essere in classe II per l’isolamento ai rumori aerei, classe III per i rumori da calpestio, classe I per l’isolamento delle facciate, e così di seguito. La norma spiega anche una procedura per ricavare dalle cinque differenti classi acustiche dei vari descrittori un’unica classe acustica globale. La UNI 11367 diventerà ragionevolmente il documento di riferimento per la definizione dei nuovi limiti di legge che andranno a sostituire il DPCM 5-12-1997.In questi mesi si stanno svolgendo riunioni presso il Ministero dell’Ambiente, alle quali partecipa anche Anit, per definire la nuova legislazione. Non è però ancora nota la data di pubblicazione di un eventuale nuovo decreto.Gli operatori del settore ipotizzano che la norma di classificazione, una volta divenuta legge dello Stato, consentirà di sviluppare un mercato di riqualificazione acustica degli immobili esistenti. Si ritiene infatti che i proprietari di appartamenti verranno incentivati a migliorare le prestazioni di isolamento ai rumori delle proprie unità immobiliari per raggiungere i nuovi standard legislativi ed incrementarne così il valore di mercato.La questione va però analizzata con attenzione. Un incremento di isolamento ai rumori nella propria unità immobiliare può in certi casi richiedere interventi nell’appartamento del vicino, cosa in genere molto difficile da realizzare. In altre situazioni però un intervento per aumentare le prestazioni di isolamento termico può determinare sensibili miglioramenti anche in campo acustico.Ad esempio la sostituzione dei serramenti con nuove finestre, con perfetta tenuta all’aria e vetri adeguati, può contribuire a

NORME E PROSPETTIVE: LO STATO DELL'ARTEMatteo Borghi, uno dei massimi esperti italiani in materia, spiega tutto quello che bisogna sapere sui limiti di legge da rispettare, la classificazione acustica delle unità immobiliari, i possibili interventi sul costruito

ANIT è l’associazione nazionale senza fini di lucro nata nel 1984 per la diffusione, la promozione e lo sviluppo dell’isolamento termico e acustico nell’edilizia e nell’industria. Svolge attività informativa sulle nuove normative e soluzioni tecnologiche attraverso meeting itineranti, corsi tecnici di approfondimento, la rivista neo-EUBIOS, la newsletter e il proprio sito web. www.anit.it

PER IL BENESSERE DELLE PERSONE E DELL’AMBIENTE

un sensibile aumento delle prestazioni di isolamento termico e acustico delle facciate. Quali materiali utilizzare per migliorare le prestazioni acustiche di un edificio? Un utile strumento per scegliere tra centinaia di prodotti è Isola on line, una semplice

LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE UNITA’ IMMOBILIARI

Il sesto volume della collana dedicata all’isolamento termico e acustico di Anit spiega in modo pratico i contenuti della norma tecnica UNI 11367/2010 che definisce per la prima volta in Italia la procedure per classificare acusticamente le unità immobiliari sulla base di misurazioni fonometriche eseguite sullo stabile.

MANUALE DI ACUSTICA EDILIZIA

Il volume fornisce informazioni chiare e specifiche ai tecnici che decidono di approfondire il tema dell’acustica edilizia. Gli argomenti trattati riguardano la propagazione dei suoni, le leggi e le norme di riferimento per l’acustica edilizia, i metodi di calcolo previsionale, le indicazioni di corretta posa in opera di materiali e sistemi costruttivi, le modalità di misura in opera dei vari descrittori, le prove di laboratorio.

Autori Matteo Borghi, Sergio Mammi Editore Tep, 169 pp - € 20,00

Autori Stefano Benedetti, Matteo Borghi Editore Tep, 150 pp - € 20,00

Virag, Evolution Panel

‹ ISOLAMENTO ACUSTICO

[ 41 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

La gamma di silenziatori acustici Isolmant pone rimedio alla perdita di isolamento termo-acustico causata dalle aperture permanenti, nella parete perimetrale o nel serramento, imposte dalla normativa vigente per i locali con apparecchi di cottura. I silenziatori acustici Isolmant sono leggeri, facili da movimentare e installare, declinati in tre soluzioni adatte per ristrutturazioni e nuove costruzioni. Con certifi cazione di resa acustica e rispetto dei parametri di legge, la gamma è realizzata in polipropilene espanso poroso dalle eccellenti caratteristiche isolanti, atossico e non deperibile nel tempo, riciclabile al 100%. www.isolmant.it

Specifi camente studiati per le applicazioni

di pavimenti in posa fl ottante, i materassini

fonoisolanti Isolmant prodotti da Tecnasfalti

consentono di intervenire sui supporti orizzontali

esistenti o di nuova costruzione per migliorarne

il livello di protezione acustica contro i rumori

da calpestio e da quelli rifl essi o drum sound

(impatto diretto sul pavimento). Di facile posa,

direttamente sotto lo strato di rivestimento, i

materassini acustici sottoparquet riducono la

propagazione del rumore e migliorano il comfort

interno degli ambienti.

www.isolmant.it

Tre soluzioni, per la ristrutturazione e per le nuove costruzioni, che garantiscono la corretta ventilazione dei locali e, insieme, il migliore isolamento acustico e una bassa conducibilità termica.

Soluzioni professionali per pavimenti fl ottanti in parquet o laminato

UNA QUESTIONE DI DETTAGLI

UN MANTO SILENZIOSO

applicazione realizzata da Anit (dal 21 gennaio scorso disponibile su www.anit.it) che in pochi click consente all’utente di individuare i prodotti più adeguati per l’intervento che deve realizzare.Per approfondire le tematiche di acustica edilizia è altresì possibile associarsi a Anit. I soci ricevono il software Echo per progettare i requisiti acustici degli edifici e valutare la classificazione acustica di un’unità immobiliare, oltre a strumenti quali le Guide Anit e un volume a scelta della collana L’isolamento termico e acustico, per essere sempre aggiornati sulle ultime novità legislative di acustica edilizia ■

Matteo Borghi

Norme tecniche che defi niscono i metodi di calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi• UNI TR 11175 “Acustica in Edilizia Guida alle norme serie UNI EN 12354

per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifi ci. Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale.”

• UNI EN 12354 -1,2,3,4,5,6 “Acustica in Edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifi ci a partire dalle prestazioni dei prodotti”

Norme tecniche per la misure in opera dei requisiti acustici passivi • UNI EN ISO 140- 4,5,7,14 “Acustica - Misura dell’isolamento acustico in

edifi ci e di elementi di edifi cio”

Legge dello Stato che specifi ca i limiti di isolamento ai rumori da rispettare in opera• DPCM 5-12-1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli

edifi ci”

Norme tecniche che defi niscono la classifi cazione acustica delle unità immobiliari• UNI 11367 “Classifi cazione acustica delle unità immobiliari Procedura di

valutazione e verifi ca in opera”

• UNI 11444 “Acustica in edilizia - Classifi cazione acustica delle unità immobiliari - Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifi ci con caratteristiche non seriali”

RIFERIMENTI NORMATIVI

Isolamento termo-acustico sostenibile Ideati da Knauf Insulation, i pannelli Theralith™sono composti esclusivamente da materie prime naturali: lana di legno derivata da scarti di falegnameria legata con magnesite o cemento Portland come stabilito dalla normativa EN 13168. L’assenza di componenti chimici rende i pannelli completamente biodegradabili e atossici. Utilizzabili per pareti interne ed esterne, controsoffi tti e casserature a perdere di pareti e solai, per la struttura dei tetti, per applicazioni a vista, controsoffi tti e sistemi di isolamento a cappotto.www.knaufi nsulation.it

Una perla per l’acusticaPerla OP è il pannello in minerale studiato da Armstrong Building rivestito da un velo acustico omogeneo con una superfi cie bianca e liscia in grado di amplifi care gli spazi e modulare gli effetti dell’illuminazione. Proposto in due versioni con livelli di assorbimento di 0,95 αw e 1,00 αw, è un controsoffi tto adatto per spazi che richiedono alti livelli di concentrazione come biblioteche, uffi ci e aule scolastiche. Non trattiene polvere e particelle inquinanti, è di facile manutenzione e quindi indicato anche per strutture ospedaliere. www.armstrong.it

› ISOLAMENTO ACUSTICO

[ 42 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

Un pubblico numeroso di più di 1.500 per-sone, tra cui Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, ha assistito lo scorso 17 novembre all’inaugurazione del nuovo spazio espositivo di F.lli Simonetti a Civitanova Marche. Lo storico showroom in via Einaudi, il più grande e articolato tra i 16 punti vendita dell’azienda con oltre 6.000 mq di superficie espositiva, è stato infatti oggetto di un totale rinnovamento che ha comportato lo smantellamento di quasi tutta la struttura precedente e la progettazione di un nuovo layout, curato dal designer Ido Corradini in collaborazione con lo staff di progettisti di F.lli Simonetti, includendo ora anche il setto-re dell’arredo casa. Iniziato nel 2011, l’intervento di ristruttura-zione ha previsto l’allestimento di un nuovo reparto cucine su una superficie di circa 1.000 mq con un’area dedicata ai complementi d’ar-redo. L’area living è stata ulteriormente am-pliata con oltre 1.000 mq dedicati alle solu-zioni d’arredo per gli ambienti giorno e notte della casa e un’area per il settore dell’outdoor completa di piscina perfettamente funzio-nante ricreata all’interno della sala. La divi-sione arredobagno e superfici, pavimenti e rivestimenti è stata completamente ripensata e razionalizzata dal progetto di allestimen-to curato da Corradini insieme a Eleonora Trucchia. Una griglia di corridoi ortogonali ordina il vasto ambiente espositivo attraver-so vere e proprie simulazioni complete degli ambienti che integrano i diversi materiali e

Il nuovo showroom della F.lli Simonetti a Civitanova Marche nasce da una riorganizzazione degli spazi espositivi in un percorso ricco di ambientazioni che integrano le soluzioni d’arredo ai materiali e alle finiture

Qui accanto, una delle aree tecniche dedicata al colore completa l’offerta di soluzioni per la finitura delle superfici. Sopra, una delle aree dedicate all’ambiente bagno.

INAUGURAZIONI

LIVING & MORE A CIVITANOVA

[ 43 ] 46 IOARCH Costruzioni e Impianti

Qui accanto, l’inaugurazione del nuovo showroom. Da sinistra, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, Alberto Simonetti, presidente della F.lli Simonetti SpA, Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche.

Sopra, da sinistra, l’area tecnica Building Lab dello showroom Simonetti, che offre

ai professionisti anche un servizio di consulenza completo. Accanto, scorci

sulle aree dedicate ai materiali per l’architettura, tutte organizzate intorno a

grandi superfici di lavoro.

In queste immagini, diversi ambienti dello showroom con soluzioni espositive che valorizzano la percezione delle qualità materiche ed emozionali dei prodotti; al centro, un’area wellness e una piscina perfettamente funzionanti.

superfici con gli arredi, superando la tradi-zionale modalità espositiva che separava i comparti merceologici in gruppi isolati. Lun-go il percorso sono state mantenute alcune aree specializzate, come quella dedicata al wellness comprendente saune e bagni turchi, una zona riservata ai materiali naturali con marmi, pietre e parquet e un Building Lab dove è possibile conoscere nei dettagli e in maniera ravvicinata le innovazioni tecnolo-giche e i sistemi per l’edilizia, dalle coperture in legno alle facciate ventilate, dall’isolamen-to a cappotto alle vernici fotocatalitiche. A breve, gli spazi dello showroom potranno espandersi ulteriormente grazie a un progetto di informatizzazione che prevede QR Code e iPad per esplorare virtualmente le collezioni. www.fratellisimonetti.com www.livingandmore.it

Un corretto processo di progettazione integrata non può prescindere dalla valutazione delle novità nel campo dei materiali, prodotti e soluzioni che il mercato propone con sempre maggiore frequenza.I risultati estetici sono in misura crescente il risultato dell’efficienza e del comfort progettati, disegnando i tratti di una nuova architettura intesa non come gesto artistico ma come percorso condiviso tra progettista, committenza e fruitori. In questo processo la distribuzione edile moderna gioca un ruolo-chiave e anche in questo settore la selezione indotta dal momento economico premia chi, come Simonetti, svolge un insostituibile ruolo di consulenza sul territorio, con tecnici commerciali che dei materiali conoscono la storia, costruita sulla base di feedback raccolti sul campo: un’esperienza preziosa per prevederne la riuscita e proporre al committente la soluzione più adeguata alle specifiche caratteristiche e al budget, che si completa con l’esperienza diretta, visuale e materica, della visita allo showroom. Altro che Internet. A.M.

LA CULTURA DEI MATERIALI

Sarà esposta durante i Saloni nello spazio Moret di via Ventura 15 a Milano la nuova collezione Art Carpets, un’operazione affidata a Cleto Munari, designer ma soprattutto, per la sua abilità di ricerca e di relazioni, editore di oggetti d’arte e di consumo, a cominciare dalle famose posate che riuscì a far disegnare a Carlo Scarpa negli anni Settanta. Dopo i meravigliosi Happy Carpets di Aldo Cibic dello scorso anno prosegue così la contaminazione tra tradizione artigianale anatolica e design occidentale avviata dall’azienda vicentina fondata da Hasan Pashamoglu. Questa volta con il contributo multidisciplinare di architetti, designer, artisti, scrittori, premi Nobel e giovani promesse. Coinvolti (travolti?) da Cleto Munari, Mario Botta, Dario Fo, l’icona della beat generation Lawrence Ferlinghetti, Alessandro Mendini, Ettore Mocchetti, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Deisa Centazzo hanno fornito ai laboratori di Istanbul di Moret, per essere tradotti nella lingua delle donne dell’Anatolia e dei loro telai manuali, disegni di straordinaria bellezza. Tanto che a presentarli non sarà un catalogo ma un volume d’arte, curato da Marco Fazzini (altro esempio di contaminazione: Fazzini insegna letteratura post-coloniale a Ca’ Foscari) e edito da Skira. 24 disegni prodotti, nei pregiati materiali che contraddistinguono l’azienda vicentina, in non più di 49 pezzi ciascuno. Anche su misura, con prezzi da 8.000 euro in su.www.moret.it

ENERGY. Architettura e reti del petrolio e del postpetrolio è la mostra che il Maxxi di Roma dedica dal prossimo 21 marzo alle architetture dell’industria energetica e al loro rapporto e influsso con l’ambiente e il paesaggio. Curata da Peppe Ciorra, l’esposizione presenta un percorso

ARTCARPETS

GOLD MEDAL A ZUMTHOROsservando le opere di Peter Zumthor si potrebbe affermare, parafrasando, che l’architettura è fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Per le emozioni che ispirano i suoi spazi e per l’uso così evidente e insieme poetico della terra, del legno e della pietra. Così, dopo il Pritzker nel 2009, l’architetto Engadinese (nella foto) che ancora oggi non ha un sito Internet lo scorso 6 febbraio ha ricevuto dal RIBA (Royal Institute of British Architects) la Royal Gold Medal, quella che dal 1848 viene approvata personalmente dalla Regina. Tra i suoi lavori più acclamati le Terme di Vals, la Kunsthaus di Bregenz, il Kolumba Art Museum di Colonia e il memoriale delle streghe a Steilneset in Norvegia con l’artista Louise Bourgeois. Nel Regno Unito Zumthor ha realizzato il padiglione della Serpentine Art Gallery nel 2011 e sta oggi lavorando alla residenza del filosofo e scrittore svizzero Alain de Botton nel Devon (il “ritiro secolare”).

ARCHITETTURA E RETI ENERGETICHE

FORME SOSTENIBILI NEI CIELI DI ROMA

ARTE, POESIA, ARTIGIANATO NELLA NUOVA COLLEZIONE DI MORET

Verrà inaugurata il prossimo 21 giugno nella piazza del Maxxi l’istallazione vincitrice di Yap Maxxi 2013, programma di promozione e sostegno ai giovani progettisti organizzato dal MAXXI Architettura in collaborazione con il MoMa PS1di New York, Constructo di Santiago del Cile e per la prima volta Istanbul Modern.

Il programma internazionale ha premiato l’installazione aerostatica HE dello studio torinese Bam! bottega di architettura sostenibile, una grande prisma che sarà sospeso sulla piazza del MAXXI creando giochi d’acqua e di luce. Alla fine dell’estate, He sarà sgonfiato e l’elio recuperato e impiegato nella ricerca scientifica

e medica. Tutti i progetti finalisti, rispondenti ai temi della sostenibilità e del riciclo, saranno esposti in un’unica mostra allestita nelle quattro sedi delle istituzioni coinvolte.

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolowww.fondazionemaxxi.it

suddiviso in 3 sezioni tematiche dedicate al passato, al presente e al futuro. La prima sezione raccoglie più di ottanta disegni, progetti e video d’epoca relativi alle esperienze progettuali degli anni successivi alla seconda guerra mondiale. La sezione Fotogrammi è un viaggio fotografico

nell’attuale paesaggio italiano delle architetture della strada e del rifornimento colte dagli obiettivi di Paolo Pellegrin, Alessandro Cimmino e Paola Di Bello. Visioni infine indaga gli scenari futuri della produzione e distribuzione dell’energia attraverso i progetti appositamente redatti da sette studi internazionali di architettura: Guillermo Acuña Arquitectos Asociados (Cile), Lifethings (Corea del Sud), Modus architects (Italia), Noero Architects (Sudafrica), OBR Open Building Research (Italia), Sou Fujimoto Architects (Giappone), Terroir (Australia/Danimarca).

MAXXI 21 marzo / 29 settembre 2013www.fondazionemaxxi.it

MOSTRE

Tre disegni della collezione Art Carpets. Dall’alto in senso orario; Anatolia di Mario Botta, Caras di Javier Mariscal e El Che di Lawrence Ferlinghetti.

[ 44 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

GRAMAGLIA srl via d’Ancona 67 | 60027 Osimo (AN) | tel. 071 7108700 [email protected] | www.gramaglia.it

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TUTTE LE FORME DELL’ ACQUA

Nel 2000 suo marito, Jesse Loewenthal, inse-gnante di letteratura inglese, morì all’età di 98 anni. Da quel giorno Carmen Herrera (1915, Havana, Cuba. Vive e lavora a New York), sola, senza il suo più grande sostenitore, deci-se che non avrebbe più saputo cosa farsene di tutti i dipinti composti e accumulati nell’arco di una vita. Così, andò dal suo vicino di stu-dio, un amico artista di origine portoricana e gli riferì che sarebbe stata pronta a buttare via ogni singola tela e ogni disegno, a meno che lui non avesse qualche alternativa da propor-le. Il signor Bechara, questo il nome del vicino di studio dell’Herrera, la tranquillizzò: avreb-be mostrato i suoi dipinti ad alcune gallerie. Poi improvvisamente, un giorno, nel 2004, la svolta. Un curatore che stava organizzan-do una mostra a Londra decise di cercare su google maggiori informazioni riguardanti il venezuelano Arturo Herrera. Ma per sbada-taggine, o solo per curiosità, capitò il nome di Carmen, che venne prontamente contattata a New York. Se questi, in breve, sono i passaggi che raccontano il suo exploit come pittrice di fama internazionale, ben più singolari sono le cause o le semplici motivazioni del destino che hanno tenuto l’Herrera lontana dalle sce-ne dell’arte internazionale fin quasi all’età di novant’anni. L’artista, infatti, non solo non ha mai smesso di dipingere, continuando osti-natamente la propria ricerca, tra colori saturi

Un ritratto di Carmen Herrera (foto ©Adriana Lopez Sanfeliu)

L’ASTRAZIONE DEL RIGORE

ARTEFACTS

RACCONTA DI SE STESSA DI AVER SEMPRE DESIDERATO UNA VITA TRANQUILLA, DI NON ESSERE MAI STATA UNA DONNA FORTE E DI AVER VENDUTO IL SUO PRIMO DIPINTO ALL’ETÀ DI 89 ANNI. LA LISSON GALLERY PRESENTA CARMEN HERRERA, PITTRICE DA SEMPRE E DA OGGI, FINALMENTE, SCULTRICE

[ 46 ] IOARCH Costruzioni e Impianti 46

e geometrie piene, ma, negli anni, ha anche mantenuto relazioni di stretta e sincera ami-cizia con artisti di assoluto rilievo fra i quali Wilfredo Lam e Barnet Newman. Inoltre, la famiglia cubana di appartenenza della Herre-ra (la madre era giornalista e il padre uno dei fondatori del quotidiano El Mundo), sostenne e incoraggiò i suoi studi alla facoltà di Archi-tettura a La Havana e le sue visioni formali (1935). Quando nel 1939 decise di sposarsi con un cittadino americano la sua vita pro-seguì a Parigi, dove conobbe personalmente Fredo Sidés fondatore del Salon de Rèalitès Nouvelles, personaggio di assoluta influenza nel mondo dell’arte europea; mentre duran-te la seconda guerra mondiale l’Herrara fece ritorno a New York e divenne membro della Art Student League.Della propria carriera di pittrice e dei tenta-tivi di proporsi, la Herrera racconta che un giorno, negli anni Cinquanta, un importan-te gallerista di New York, dopo aver sfoglia-to il suo portfolio le disse: “mi piaci e anche molto. Ma preferisco prendere con me artisti uomini. Perché altrimenti, chi cucina e tiene a bada i figli?”. Da quel momento l’Herrera preferì dipingere nel silenzio dei suoi alti e bassi, circondata da, seppur molto interessati, sporadici sostenitori. Oggi, fino al 15 marzo 2013, negli spazi della Lisson Gallery di Milano la pittrice novan-

Alcuni recenti lavori di Carmen Herrera, tutti Untitled, acrilico e matita su carta (Courtesy dell’artista e di Lisson Gallery)

tottenne Carmen Herrera espone una quin-dicina di drawings (acrilici e matita su carta) e, per la prima volta, una scultura di medie dimensioni. Nel giro di alcuni anni, prece-denti a questa prima personale milanese, i lavori della Herrera hanno preso quota sul mercato, facendo raggiungere, ad esempio, a disegni di piccole dimensioni il valore di svariate decine di migliaia di euro. Bechara, l’amico dell’artista cubana, presente all’inau-gurazione, racconta come la donna, ormai anziana e costretta su una sedia a rotelle, sia in realtà così lucida da continuare a dipingere ancor oggi, con la luce giusta e con l’aiuto, tal-volta, di alcuni assistenti. Sebbene la sua vita sia stata un’ininterrotta quiet life, da ostinata pittrice dilettante, la Herrera mostra in galle-ria la propria vena sottile, la geometria di un distacco in cui confluiscono e si confondono, come fiumi sotterranei, intuizioni moderni-ste e neoconcrete, tridimensionalità architet-toniche, figure piene, sbavature lineari e i suoi numerosi incontri, tra i quali Sonia Delaunay e, come lei stessa sostiene, Pablo Picasso. Ca-ratterizzati da rigore proiettivo e da andature simmetriche, i giardini ortogonali della Her-rera si trovano in diverse collezioni, dal Mu-seum of Modern Art di New York alla Tate Modern di Londra ■

Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria

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CARMEN HERRERA. WORKS ON PAPER 2010-2012

Lisson Gallery, fino al 15 marzo 2013 Via Zenale 3, 20122 Milano, www.lissongallery.com

9.30 Convegno

Registrazione dei partecipanti

Saluti introduttivi Dr. Bruno Magatti, assessore Ecologia e Ambiente Comune di Como

Per il governo del territorio: il nuovo PGT di Milano Arch. Gaetano Lisciandra, urbanista, Studio Lisciandra

Lo stato di attuazione dei nuovi strumenti di piano: una panoramica regionale Dr. Andrea Lavorato, vice direttore Assimpredil ANCE Milano Lodi Monza

Architettura sostenibile per le città: l’esempio di Casa Bosco Camillo Agnoletto, Agnoletto Srl

11.00 Tavola rotonda

Con l’assessore Bruno Magatti, i relatori, il presidente di ANCE Como Luca Guffanti, i rappresentanti degli ordini professionali di architetti e ingegneri della provincia di Como.

In collaborazione con Ance Como, Assimpredil Ance, Ordine degli Architetti PPC della provincia di Como e Ordine degli Ingegneri della provincia di Como

23 febbraio 2013 | ore 9.30

Convegno e Tavola rotonda

Villa Erba, CernobbioSala convegni ala Cernobbio

RIQUALIFICAZIONE E RIGENERAZIONE URBANA

Efficienza energetica e qualità architettonica sono i requisiti vincenti che hanno permesso al sistema per finestre e porte EBE 85 di Secco Sistemi di ricevere il premio speciale per l’innovazione Architektur+Bauwesen nell’ambito della manifestazione internazionale BAU 2013 di Monaco di Baviera. Riconosciuto dalla giuria del premio nella categoria Prodotto di elevata qualità architettonica, il sistema per serramenti firmato da Secco Sistemi è un caso esemplare di una nuova generazione di infissi all’avanguardia per la qualità dalle prestazioni.

www.seccosistemi.it

L’INNOVAZIONE DI SECCOMenhir, il caminetto-scultura in alluminio disegnato da Simone Micheli per Antrax, è stato selezionato per l’Interior Innovation Award 2013, riconoscimento internazionale dedicato al settore dell’’arredamento e organizzato dal German Design Council in occasione di Imm Cologne. Simile a un grande sasso levigato dall’azione del tempo, Menhir evoca nel nome il fascino dei megaliti preistorici, generando con un semplice gesto uno scenografico zampillo di fuoco che arreda e riscalda gli ambienti contemporanei.

www.antrax.it

MENHIR DI SIMONE MICHELI

Cernobbio, Centro Congressi Spazio Villa Erba22-23-24 febbraio 2013

ComoCasaClima

Informazioni: tel. +39.031.301037 - mob. +39.366.2405935 - [email protected] - www.comocasaclima.com

Salone dedicato all’efficienza energeticae alla sostenibilità in edilizia

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