“Invece di utilizzare l’immenso incremento delle risorse materialie tecniche per costruire la città delle meraviglie, abbiamo creato
ghetti e bassifondi. Saremmo capaci di fermare il sole e le stelle perché non ci danno alcun
dividendo”
J. M. Keynes, National Self Sufficiency in “The Yale Review, XXII (1933)
IREN S. P. A.una società per i cittadini o una società per
l’antipolitica?.
AEMTorino
AMGA Genov
a
IRIDE(2006
)
Cosa è IREN S. P. A.?
AGAC Reggio Emilia
AMPS Parma
TESA Piacenz
aENIA(2005)
IRIDE
ENIA
IREN 1 luglio
2010
Nasce IREN
Sono società di multi servizi a prevalente carattere pubblico e nascono dalla volontà dei comuni di collocare parzialmente le società municipalizzate in Borsa incamerando la cessione delle azioni e garantendo così anche un più ampio margine industriale operativo slegandosi dal territorio di origine.
IREN opera nei settori dell’energia elettrica (produzione, distribuzione e vendita), dell’energia termica per teleriscaldamento (produzione e vendita), del gas (distribuzione e vendita), della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali (raccolta e smaltimento dei rifiuti) e dei servizi per le pubbliche amministrazioni.
MULTIUTILITY???
Struttura del Gruppo IREN
Di chi è IREN?
FINANZIARIA SVILUPPO UTILITIES S.R.L. (FSU), con sede a Genova, è la società controllata al 50% dal Comune di Torino e al 50% dal Comune di Genova che detiene una partecipazione del 33,30 % in IREN S.p.A. (già IRIDE S.p.A.) (35,96% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto)
FINANZIARIA CITTÀ DI TORINO holding in capo al Comune di Torino. A questa finanziaria il Comune di Torino conferisce la proprietà di alcuni asset comunali per poi proseguire con parziali privatizzazioni
ALTRI AZIONISTI Sono operatori privati (singoli e società) in beni di investimento che si muovono per conto proprio, investendo il proprio patrimonio senza avvalersi dell'intermediazione gestionale di altri soggetti. Tra questi, va citato il Fondo Amber Capital con sede alle Isole Cayman già oggetto di diverse interrogazioni
/ Quindi per capirci: IREN conosce tutti i suoi soci? Chi c’è dietro questi Fondi? A
chi vanno i profitti di IREN che, fino a prova contraria, è al 51% pubblica?
Chi sono i Soci
Gli amministratori IREN S. P. A.
Che dire, tutto Banche e FIAT e qualche rappresentante politico in senso più stretto. In IREN c’è una forte presenza di Intesa S. Paolo ma attraverso Rosina ci sono interessi di Banca Popolare di Milano e di Assicurazioni Generali. Il Consiglio di Amministrazione mi sembra una camera di compensazione di grandi interessi finanziari.
Nel 2011 i 13 componenti del consiglio di amministrazione e i revisori dei conti hanno incassato da Iren spa 2 milioni e 335 mila euro. L’amministratore
delegato Roberto Garbati (477mila euro l’anno), il direttore generale Andrea Viero (442mila), il presidente esecutivo Roberto Bazzano (497mila) e il
vicepresidente Luigi Giuseppe Villani (145mila).
Per fare una proporzione, il presidente Usa Obama arriva a 300mila euro l’anno.
I vari Consigli costano €. 2.193.000 (Secolo XIX 02.07.2012)
Ma quanto mi costi????
Finanziaria Sviluppo UtilitiesConsiglio di Amministrazione
CHIANALE Prof. Not. Angelo – Presidente C.d.A. (nomina Comune di Torino)
LAVATELLI Avv. Ernesto – Vice Presidente C.d.A. (nomina Comune di Genova)
POLLIOTTO Avv. Patrizia – Consigliere (nomina Comune di Torino)
ANFOSSI Dott. Giuseppe – Consigliere (nomina Comune di Genova)
N. B. Lavatelli a Luglio è stato rimosso e sostituito da Alessandro Ghibellini Avvocato che è stato presidente di Talea Società di Gestione Immobiliare di proprietà di Coop Liguria (e qua si aprono infiniti mondi….) ed uno dei principali sponsor di Marco Doria.
Altrettanto interessante la storia del Notaio Chianale. Si è dimesso dopo aver presieduto ad una mega transazione immobiliare di IREN a Torino per conto dell’acquirente!
Giuseppe “Beppe” Anfossi: ex presidente del Consiglio di Amministrazione di Acquedotto De Ferrari Galliera s.p.a. ora presente i svariati Consigli di Amministrazione tra qui Fondazione Carige con Pierluigi Vinai, e marito del PM Anna Canepa
IREN Acqua e gasConsiglio di Amministrazione
BENVENUTI Ubaldo Presidente ex PCI-PDS-DS-PD dimissionario dopo pochi mesi sostituito da:
MONTARSOLO Luigino già presidente di Ente Fiera di Genova quota PD-Franceschini
BAZZANO Roberto Amministratore DelegatoCASISSA Michele Consigliere ex Assessore PCI-PDS-
DS-PDELEFANTI Marco ConsigliereZANICHELLI Lino Consigliere
MEDITERRANEA delle ACQUE
Prof. Giovani Battista Pittaluga – Presidente Dott. Giuseppe Piaggio – Vice PresidenteIng. Gian Luigi Devoto – Amministratore con delegheProf. Mario Rosario Mazzola – Amministratore con delegheDott. Luigi Luzzati – Amministratore con delegheSig. Piero Lazzeri – AmministratoreSig. Claudio Repetto – AmministratoreDott. Corrado Santini – AmministratoreIng. Luciano Iannuzzo - Amministratore
/
L’intreccio politico -finanziarioPubblic
o Privati
IREN S. P. A.
IREN Acqua e Gas
Mediterranea delle Acque
60%
Fondo di investiment
oF2i
40%
Ministero del
Tesoro
Cassa Depositi e Prestiti
Banche
Assicurazioni
Casse Previdenziali
Fondazioni bancarie
Idrotigullio
66,50%
All’atto della fusione IRIDE – ENIA le due aziende avevano complessivamente debiti per 1,5 miliardi di euro
Ai 2,653 milioni di € attuali, riconducibili in parte al “peccato originale” della fusione ed ai maggiori costi sostenuti per Parma (inceneritore), Torino (cogeneratore) e Livorno (rigassificatore) si devono aggiungere:
gli oneri scomputati dei 250 milioni di euro che il Comune di Torino deve ad IREN in base a bollette non pagate
gli oneri per il controllo Edipower che ha comportato l’assunzione di debiti pari a 225 milioni di euro di debito (il 20,5% di 1,1 miliardi di debito di Edipower),
l'impegno finanziario per chiudere sul controllo della stessa Edipower pari a 164 milioni
A ciò va aggiunto i maggiori oneri dovuti alla fluttuazione del prezzo del petrolio non interamente riversato sugli utenti, nel caso di IREN Energia.
COME È POSSIBILE GENERARE QUESTA MONTAGNA DI DEBITI OPERANDO IN REGIME DI SOSTANZIALE MONOPOLIO?
IREN FABBRICA DI DEBITI
IREN FABBRICA DI DEBITICOME È POSSIBILE GENERARE QUESTA MONTAGNA
DI DEBITI OPERANDO IN REGIME DI SOSTANZIALE MONOPOLIO?
€. 3.330.000.000
Inceneritore di Parma
€. 315.000.000
Cogeneratore Torino
€. 400.000.000
Debiti Torino €.
260.000.000
Rigassificatore Livorno
€.370.000.000
IRIDE + ENIA €.
1.500.000.000
Gazprom€. 96.000.000
1-Controllo Edipower
€. 225.000.000
2-Controllo Edipower
€. 164.000.000
Come si riversa il debitoFSU s.r.l.
Patrimonio netto IREN
€ 1.463.000,00
Quota parte di FSU
€ 482.790,00 (valore)
33%
A bilancio di FSU
€ 831.692,00
E’ quanto ha speso FSU per
comprarsi il 33% di IREN!!!
Perdita di valore
€. 348.902,00
-58,05%!
!!
Azioni
n. 424.999.23
3
A bilancio di FSU
€ 831.692,00
€0,5455
14/09/12
Valore
€. 230.987.083,13
Perdita di valore
€. 600.704.916,
86-72,22%
!!!
Quota parte di
patrimonio netto
attualizzato di IREN!!!
Cessioni immobili per 130-150 milioni (obbiettivo ottimistico stante il mercato immobiliare)
Cessione rete a banda larga 30-40 milioniCessione di una quota variabile tra il 40 ed il 49 % a F2i di Iren
AmbienteCessione delle proprie quote delle Centrali idroelettriche 50 milioni
Rigassificatore Livorno cessione quote tra il 25% ed il 30%:Cartolarizzazione crediti: da quantificare
Rientro del debito del Comune di Torino esposto per 260 milioni (partita tutta da raccontare!)
Come pensano di uscirne
Iren intende distribuire 70 milioni di €. di dividendi . In questi mesi IREN ha:
Venduto SASTERNET per 14,9 milioni di €: mentre tutti quanti puntano sulle Reti Ultraveloci noi dismettiamo dorsali
fondamentali, Venduto la sede torinese di via Bertola per circa 20 milioni di €
Conferito l’intero patrimonio immobiliare a un fondo immobiliare presieduto dall’ex presidente della Provincia di
Cuneo: come sempre la politica si mischia con la gestione delle Aziende partecipate.
Pensavano di incassare 250-300 milioni di €, ne fanno su la metà ma tutto ciò passa un successo imprenditoriale mentre
Torino con le ultime cessioni scarica su IREN circa 450 milioni di debiti.
Cosa hanno fatto
Si assiste alla “trasformazione del ceto politico locale in una associazione di capitalisti, che detiene e gestisce società multinazionali impegnate a
fare profitti dovunque nel mondo”; era questo il compito che i vari consigli comunali e/o provinciali avevano
affidato alle Multi utility?
Perché i servizi essenziali per il cittadino come i rifiuti o l’acqua sono gestite da società esterne e non direttamente dai Comuni?
Perché i costi di amministratori delegati, consiglieri di amministrazione, presidenti, eccetera, eccetera, di queste multiutility sono scaricati sulla
comunità sotto forma di aumento delle tariffe?
Perché quotare in Borsa società che operano in regime di sostanziale monopolio partecipate dagli stessi clienti a cui forniscono i servizi?
Se queste multiutility dovessero fallire i debiti chi li pagherà? I Comuni già
indebitati? Al posto delle economie di scala, i maxi debiti di scala?
Facciamoci qualche domanda
…..e diamoci una risposta!