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Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 ... · miete vittime in tutto l’arco...

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Anno XXII - N° 311 29 Dicembre 2017 Mensile di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA del Sulcis Iglesiente del Sulcis Iglesiente AUTOFFICINA AUTOFFICINA CARBONIA CARBONIA di Diana Donatello INSTALLAZIONE IMPIANTI GPL A PARTIRE DA € 800 Loc. Sirai - Carbonia - Tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] + chilometri - salati I l mese di dicembre è il pe- riodo dell’anno in cui mi- lioni di italiani vengono co- stretti a letto dall’influenza, ma c’è un’altra patologia che miete vittime in tutto l’arco del- l’anno, il DGA (Disturbo da Gio- co d’Azzardo). Oggi in Italia so- no 184 le strutture del Servizio sanitario pubblico, 95 quelle pri- vate, che hanno in cura i 24.000 pazienti affetti da DGA, numeri in crescita esponenziale. Il fenomeno del gioco d’az- zardo è diffuso in tutto il territo- rio nazionale e regionale e dila- ga nelle aree più disagiate. Nel 2016 la raccolta, l’insie- me delle puntate effettuate, ha raggiunto circa 96 miliardi di eu- ro (8 miliardi in più rispetto al 2015); le vincite sono state pari a 77 miliardi di euro, per cui la spesa finale è stata di 19 miliar- di (1,5 miliardi in più rispetto al 2015). I giochi hanno portato allo Stato un flusso di imposte pari ad oltre 9,2 miliardi di euro (nel 2015 era stato di 8 miliardi). La Sardegna, in questa parti- colare graduatoria, si colloca al 14° posto, con una raccolta di 1 miliardo e 663 milioni di euro (+ 121 milioni rispetto al 2015). Nell’arco di soli 16 giorni, nel periodo natalizio, nel Sulcis, si sono verificate due vincite milio- narie (2 milioni al gratta e vinci “Il Miliardario” a Bruncu Teu- la l’11 dicembre; 2,5 milioni al “Dieci e lotto” a Sant’Antioco il 27 dicembre). Due cittadini, presumibilmente, cambieranno radicalmente la loro condizione economica ed i loro colpi di for- tuna, inevitabilmente, alimente- ranno ancora di più la già eleva- ta “febbre” da gioco nella “Pro- vincia più povera d’Italia”. È vero che la speranza è sem- pre l’ultima a morire, ma quando questa viene alimentata con il gioco per “cambiare la vita delle persone”, nella stragrande mag- gioranza dei casi, si trasforma in una pericolosissima illusione. Giampaolo Cirronis Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 Via Bacco, 14 09030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184 Via Parigi zona nord 09170 ORISTANO Tel. 0783 3766 www.laiautomobili.com CONCESSIONARIA E SERVICE La riapertura dell’ex Alcoa ora è più vicina La vertenza Eurallumina è in dirittura d’arrivo Con il Cineporto, Carbonia diventa “Città del Cinema” ALL’INTERNO Per rilanciare il Sulcis occorre uno sforzo straordinario Al via, a Carbonia, la stagione di prosa e danza Le due vincite milionarie verificatesi nel Sulcis nell’arco di 16 giorni, creano inevitabilmente pericolosissime illusioni La speranza è l’ultima a morire La febbre da gioco d’azzardo, in continua crescita sia a livello nazionale sia regionale, dilaga nelle aree più disagiate. www.pispisaarredamenti.it Nuxis - La chiesa bizantina di Sant’Elia Domusnovas - La chiesa di San Giovanni Pagina 2 Pagina 3 Pagina 4 Pagina 10 Pagina 10 Il campionato di Promozione è vicino al giro di boa Pagina 11 Via Roma 59 - fronte miniera - Carbonia Tel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it Urologia, un’eccellenza dell’ospedale Sirai di Carbonia Pagina 6 Il Carbonia ha vinto la 55ª Coppa Santa Barbara Pagina 11 IL NUMERO 311 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 28/12/17 20:27 Pagina 2
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Anno XXII - N° 311 29 Dicembre 2017M e n s i l e d i I n f o r m a z i o n e P o l i t i c a , E c o n o m i c a e S o c i a l eIscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n°  32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita

Via RomaP.zza MatteottiCARBONIA del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

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CARBONIACARBONIAdi Diana Donatello

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loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387Cell. 329 4338541 - mail: [email protected]

+ chilometri- salati

Il mese di dicembre è il pe-riodo dell’anno in cui mi-lioni di italiani vengono co-stretti a letto dall’influenza,

ma c’è un’altra patologia chemiete vittime in tutto l’arco del-l’anno, il DGA (Disturbo da Gio-co d’Azzardo). Oggi in Italia so-no 184 le strutture del Serviziosanitario pubblico, 95 quelle pri-vate, che hanno in cura i 24.000pazienti affetti da DGA, numeriin crescita esponenziale.

Il fenomeno del gioco d’az-zardo è diffuso in tutto il territo-rio nazionale e regionale e dila-ga nelle aree più disagiate.

Nel 2016 la raccolta, l’insie-me delle puntate effettuate, haraggiunto circa 96 miliardi di eu-ro (8 miliardi in più rispetto al2015); le vincite sono state paria 77 miliardi di euro, per cui laspesa finale è stata di 19 miliar-di (1,5 miliardi in più rispetto al2015). I giochi hanno portato alloStato un flusso di imposte pariad oltre 9,2 miliardi di euro (nel2015 era stato di 8 miliardi).

La Sardegna, in questa parti-colare graduatoria, si colloca al14° posto, con una raccolta di 1miliardo e 663 milioni di euro(+ 121 milioni rispetto al 2015).

Nell’arco di soli 16 giorni, nelperiodo natalizio, nel Sulcis, sisono verificate due vincite milio-narie (2 milioni al gratta e vinci“Il Miliardario” a Bruncu Teu-la l’11 dicembre; 2,5 milioni al“Dieci e lotto” a Sant’Antiocoil 27 dicembre). Due cittadini,presumibilmente, cambierannoradicalmente la loro condizioneeconomica ed i loro colpi di for-tuna, inevitabilmente, alimente-ranno ancora di più la già eleva-ta “febbre” da gioco nella “Pro-vincia più povera d’Italia”.

È vero che la speranza è sem-pre l’ultima a morire, ma quandoquesta viene alimentata con ilgioco per “cambiare la vita dellepersone”, nella stragrande mag-gioranza dei casi, si trasforma inuna pericolosissima illusione.

Giampaolo Cirronis

Via Nazionale - Zona PIP09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324

Via Roma, 5109013 CARBONIA - Tel. 0781 64943

Via Bacco, 1409030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184

Via Parigi zona nord09170 ORISTANO Tel. 0783 3766

www.laiautomobili.com

CONCESSIONARIA E SERVICE

La riapertura dell’ex Alcoa ora è più vicina La vertenza Eurallumina è in dirittura d’arrivo

Con il Cineporto, Carbonia diventa “Città del Cinema”

ALL’INTERNO

Per rilanciare il Sulcis occorre uno sforzo straordinario

Al via, a Carbonia, la stagione di prosa e danza

Le due vincite milionarie verificatesi nel Sulcis nell’arco di 16 giorni, creano inevitabilmente pericolosissime illusioni

La speranza è l’ultima a morireLa febbre da gioco d’azzardo, in continua crescita sia a livello nazionale sia regionale, dilaga nelle aree più disagiate.

www.pispisaarredamenti.it

Nuxis - La chiesa bizantina di Sant’Elia Domusnovas - La chiesa di San Giovanni

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Il campionato di Promozione è vicino al giro di boa

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Via Roma 59 - fronte miniera - CarboniaTel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it

Urologia, un’eccellenza dell’ospedale Sirai di Carbonia

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Il Carbonia ha vinto la 55ª Coppa Santa Barbara

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

«Abbiamo compiuto unpasso avanti moltoimportante, frutto dellavoro di tutti, ma og-

gi non c’è niente da festeggiare. Fe-steggeremo solo il giorno in cui sa-luteremo l’uscita da questo stabili-mento, del primo lingotto di allumi-nio targato Sider Alloys.»È questo il passaggio più signifi-

cativo dell’intervento fatto venerdì 22dicembre dal ministro dello Sviluppoeconomico, Carlo Calenda, nello sta-bilimento ex Alcoa di Portovesme,poco prima della firma del passaggiodi proprietà dalla multinazionale sta-tunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agen-zia nazionale per l’attrazione degli in-vestimenti e lo sviluppo d’impresa),rappresentata dal suo più alto dirigen-te, l’amministratore delegato Dome-nico Arcuri. Era presente a Portove-sme anche Giuseppe Mannina, am-ministratore delegato della Sider Al-loys, la società destinata a rilevare laproprietà dello stabilimento da Invi-talia il prossimo 15 febbraio. In questoarco di tempo, proseguiranno gli in-contri per definire tutti gli aspetti pro-cedurali e l’11 gennaio è fissato un in-contro tra l’azienda e le organizza-zioni sindacali, per l’avvio dell’esamedel piano industriale (è previsto uninvestimento iniziale di 135 milionidi euro, 80 dei quali saranno copertida un finanziamento del Governo darestituire a tasso agevolato, mentresono previsti una quota di una decinadi milioni a fondo perduto ed un ul-teriore finanziamento della RegioneSardegna di 8 milioni di euro) e degliorganici che dovranno concorrere al-la riapertura ed al rilancio produttivodello stabilimento.All’incontro di Portovesme erano

presenti il governatore della Sardegna,Francesco Pigliaru, accompagnato daquattro assessori (Maria Grazia Pirasdell’Industria, Donatella Spano del-l’Ambiente, Virginia Mura del Lavo-ro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica

ed Enti locali); i parlamentari France-sco Sanna ed Emanuele Cani, i con-siglieri regionali Pietro Cocco e Lu-ca Pizzuto; il coordinatore del PianoSulcis Salvatore Cherchi; e, infine,numerosi sindaci del territorio.I rappresentanti delle organizzazio-

ni sindacali e tutti i lavoratori hannoringraziato il governatore Pigliaru e,soprattutto, il ministro Calenda, per illavoro svolto per la soluzione di unavertenza che si trascina da cinque an-ni, e per aver continuato a lavorare, alfianco dei lavoratori, anche quandotutto sembrava perduto e le speranzedi poter vedere la fabbrica ripartire

sembravano ormai svanite.«Quella dei lavoratori ex Alcoa è

una battaglia per il lavoro, non perun’ideologia, per un sussidio - ha det-to il ministro Carlo Calenda -. È unabattaglia per tornare a lavorare inuno smelter, che non è esattamente illavoro meno faticoso che esista almondo. A questo va tributata una ri-conoscenza, in un Paese che vive evivrà se avrà al centro l’impresa indu-striale ed il lavoro, perché sono i dueelementi che lo hanno fatto grande,da paese povero qual era. Noi oggifacciamo alcuni passi avanti, molto

significativi, firmiamo l’accordo diprogramma, abbiano firmato la ces-sione da Alcoa ad Invitalia, abbiamoregolato tutte le altre partite tra Alcoaed il Governo che erano condizioneper poter chiudere questo accordo,abbiamo costruito insieme a degliimprenditori un percorso in cui loStato metterà molte risorse di sup-porto, per far ripartire prima possi-bile e nella maniera più modernapossibile, questo stabilimento. Quelloche voglio dire - ha aggiunto CarloCalenda - è che noi non abbiamo maifatto, in nessuna crisi industriale, quel-lo che abbiamo fatto qui, con il lavoro

che sta facendo Invitalia, che è unlavoro di filtro, perché oggi ha ac-quisito l’impianto, per poi cederlo. Ab-biamo impegnato in maniera così di-retta e forte Invitalia, perché questa èuna vertenza simbolica, importante,perché non è vero che l’alluminio nonsi può più produrre in Italia, tanto èvero che lo importiamo, perché perprodurlo c’è bisogno di un costo del-l’energia decoroso che ieri è diventa-to strutturale, quindi non un aiuto diStato, attraverso un decreto che hofirmato, che per la prima volta rico-nosce il valore delle imprese energi-

vore del Paese. Credo che da qui pos-sa ripartire un percorso che sarà co-munque complesso, che vedrà un con-fronto l’11 gennaio tra la nuova cor-data di imprenditori e le organizza-zioni sindacali ed un passaggio dellostabilimento da perfezionare entro il15 febbraio e, successivamente, unlavoro tecnico da fare, molto compli-cato. Oggi c’è un gruppo di investi-tori che fanno di questo stabilimentoil loro investimento principale. Que-sto ha i suoi pro e i suoi contro. Perloro questo è l’investimento centrale,non una delle centinaia di impreseche possono essere chiuse e riaperte.

Servirà un forte supporto del Gover-no e glielo daremo, ma c’è bisognoanche del vostro supporto, per aiu-tarli tecnicamente nel far ripartire lostabilimento. Credo che questa possaessere una cosa veramente nuova perquesto paese, in ballo ci sono un esem-pio e la capacità di far ripartire azien-de che abbiamo giudicato troppo pre-sto morte. Ricordiamo tutta la retori-ca dell’inizio degli anni 2000, secondola quale l’industria manifatturiera nonci sarebbe stata più nell’Occidente,era una retorica totalmente sbaglia-ta che ha spaccato le società, perché

nell’Occidente il benessere si è fonda-to sull’industria e non su altro, e quan-do si parla di far stare tenere insiemel’industria e l’ambiente, non è un’op-zione, è una necessità che non pos-siamo ignorare dicendo che l’Italiasarà solo un bel posto turistico doveandare al mare, perché chi vive neiposti turistici dove si va al mare comevoi, sa che c’è una bella differenza traciò che può fare il turismo e quello chepuò fare l’industria manifatturiera.»

«Sono qui perché non ho una cam-pagna elettorale da fare - ha conclu-so il ministro Calenda -, non mi devocandidare, ma il lavoro deve conti-

nuare da domani con la stessa inten-sità che ci abbiamo messo finora.»

«Non possiamo dimenticare la si-tuazione in cui ci si trovava tre anni emezzo fa quando la Regione ha pre-so in mano la vertenza Alcoa - ha det-to il governatore Francesco Pigliaru nelsuo intervento -, quanto scetticismoc’era, ma c’era anche la promessa chequesto smelter avrebbe riaperto solocon un imprenditore credibile, con lecapacità di farla ripartire, senza per-dere soldi, con la sostenibilità eco-nomica, garantendo i livelli occupa-zionali. Sembrava impossibile, ma i

lavoratori erano convinti di farcela eci hanno convinto a mettere energiain questa battaglia, ci siamo convintied abbiano chiesto sostegno al Gover-no di allora, guidato da Matteo Renzi,che non ce lo ha mai fatto mancare.»Il governatore Pigliaru ha sottoli-

neato che sono state poste le condi-zioni per il rilancio di Alcoa e di tuttele attività imprenditoriali nel polo in-dustriale sulcitano e non solo, facen-do esplicito riferimento alla vertenzaMeridiana, felicemente conclusa. Sono state varate norme per rende-

re competitive le produzioni energivoredella Sardegna, sono stati chiusi ac-cordi con i sindacati per l’estensionedegli ammortizzatori sociali, sono sta-te portate avanti le azioni stabilite nelPiano Sulcis, con il dragaggio del por-to di Portovesme ed è stato raggiuntoun importante risultato sulla bonificadelle falde acquifere, i cui costi rica-dranno su Alcoa e sulle altre aziendeche operano nell’area industriale. Labonifica dei suoli è già in atto e nellescorse settimane sono stati sciolti i no-di che ancora non avevano permessol’avvio delle altre opere di risanamen-to. Nei giorni scorsi, infine, la Giuntaregionale ha approvato lo schema diAccordo di Programma tra Regione,ministero dello Sviluppo Economicoed Invitalia per la realizzazione delContratto di Sviluppo presentato dallaSider Alloys.Il governatore ha sottolineato lo

straordinario lavoro fatto dal ministroCalenda che ha cambiato il clima in-torno alla vertenza, ed ha ringraziato ilcoordinatore del Piano Sulcis, Salva-tore Cherchi, che ha fatto uno straordi-nario lavoro, collaborando a titolo com-pletamente gratuito con la RegioneSardegna; lo staff della presidenzadella Giunta e gli assessori; e, infine,i parlamentari sardi, ad iniziare daFrancesco Sanna ed Emanuele Cani,che hanno lavorato tutti con un gran-de senso di squadra.

Giampaolo Cirronis

La trattativa per la cessione dello stabilinento ex Alcoa si è sbloccata con l’assegnazione alla multinazionale Sider Alloys

La riapertura dell’ex Alcoa ora è più vicinaIl 22 dicembre, in occasione della visita a Portovesme del ministro Carlo Calenda, è stata firmata la cessione transitoria ad Invitalia.

Il ministro Calenda ed il governatore Pigliaru tra i lavoratori ex Alcoa. Francesco Pigliaru, Giuseppe Mannina, Domenico Arcuri e Carlo Calenda.

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

Venerdì 22 dicembre, il mi-nistro dello Sviluppo eco-nomico, Carlo Calenda,dopo l’incontro allo stabi-

limento ex Alcoa, si è recato in visi-ta al vicino stabilimento Eurallumi-na, dove ad attenderlo c’erano uncentinaio di lavoratori, impegnati daanni nell’altra grande vertenza per illavoro nel polo industriale di Porto-vesme.

Il ministro, il presidente della Re-gione Francesco Pigliaru e gli asses-sori dell’Industria Maria Grazia Pi-ras, dell’Ambiente Donatella Spano,del Lavoro Virginia Mura e dell’Ur-banistica ed Enti locali Cristiano Er-riu, hanno prima incontrato la dire-zione aziendale (guidata dall’ammi-nistratore delegato Vincenzo Rosi-no), e si sono poi ritrovati nella salamensa, attraversando a piedi partedello stabilimento, per l’atteso in-contro con i lavoratori.

L’incontro è stato aperto dall’in-tervento di Antonello Pirotto, rap-presentante della RSU, che ha rico-struito l’iter e lo stato attuale dellavertenza, giunta ormai in prossimitàdel traguardo, per il raggiungimentodel quale mancano le autorizzazioniambientali VIA e AIA. è poi inter-venuto il ministro dello Sviluppo eco-nomico, Carlo Calenda.«Il pezzo mancante che riguarda

il mio Ministero - ha detto Carlo Ca-lenda ai lavoratori - è quello dell’ener-gia. Su questo è stato firmato un ac-cordo di massima tra la società edEnel, per la fornitura di energia e gas,accordo che è stato prorogato perriuscire a fare i contratti di forniturail prima possibile. La seconda setti-mana di gennaio vedrò al ministerodello Sviluppo economico, Enel, Au-torità per l’energia e Società, in ma-niera che questo contratto di forni-tura, che per quanto riguarda il Go-verno nazionale è il tassello mancan-te, venga chiuso. La questione sol-

levata da Antonello Pirotto - ha ag-giunto Carlo Calenda - è sostanzia-le, la si affronta in tutte le parti d’Ita-lia, a poche centinaia di metri da qua,in Alcoa, ma anche a Taranto, a Piom-bino. Ed è esattamente la cultura dellavoro e dell’industria contro la cul-tura del no a tutto. Contro l’idea cheil nostro paese possa essere grandesenza l’industria, dimenticandosi cheil paese è grande, perché c’è l’indu-stria e senza l’industria il paese nullasarebbe stato.»«Spiegarlo al paese non è facile,

perché oggi c’è un’informazione spes-

so molto superficiale, per esempiosulle tematiche ambientali, cioè suquello che si deve e si può fare perevitare rischi sanitari ed ambienta-li, ma che mai in nessun paese occi-dentale producono la scomparsa disettori industriali. Per questo, quel-lo che ho cercato di fare qui vicino,in Alcoa, come a Taranto e a Piom-bino - ha sottolineato ancora CarloCalenda - è spiegare quanto sia im-portante l’industria primaria per ilpaese. Se noi domani non avessimopiù avere, come in parte già oggi nonabbiamo, il ciclo dell’alluminio, vor-

rebbe dire comprare l’alluminio dafuori, pagarlo di più, vorrebbe direche i macchinari che facciamo sonomeno competitivi, che le macchine chefacciamo - io ho lavorato alla Fer-rari, fu la prima azienda a fare lascocca d’alluminio, per la 360 Mo-dena ed in parte quell’alluminio ar-rivava da qui - ed è per questo chele industrie sono strategiche, ed è perquesto che bisogna opporsi alla cul-tura che le ha viste come industrieobsolete in Occidente per moltissimianni, determinando la quasi comple-ta scomparsa dell’acciaio e dell’al-

luminio. Questa credo sia una batta-glia che si possa fare e si possa vin-cere. Credo che oggi la comprensio-ne di questo sia molto più diffusa.C’è un ruolo delle regioni molto im-portante. Il fatto che si riesca a spie-gare che un’azienda, un’industria chemagari esteticamente da fuori è me-no bella di un albero, è però la pre-messa per poter avere benessere, wel-fare, lavoro, famiglia, tutto questo èimportantissimo. Qualche giorno fa ho rilasciato

un’intervista in cui ho sostenuto que-sto, se ci pensate, se ci ragionate, fate

mente locale, colpisce. Nelle pub-blicità che voi vedete in televisione,non troverete mai una pubblicità cheabbia al suo interno uno stabilimentoindustriale, si è diffusa l’idea che lacultura contadina, cioè l’Italia pri-ma dell’industria, fosse migliore. Sevoi vedete quante pubblicità hannoinvece la campagna, gli alberi, e quan-to siano poche quelle contenenti ilsenso dell’industria. Si è radicata, inun pezzo del paese, l’idea che l’indu-stria sia qualcosa di nocivo e di sba-gliato, che la vita prima dell’indu-stria in Italia fosse una vita bella.

Non è così. È così solo per i privile-giati. Ma chi conosce la vita dell’I-talia prima degli insediamenti indu-striali, sa che quella era una vita dipovertà economica e sociale e cul-turale. Allora, quella che voi stateportando avanti con tanto impegno- ha rimarcato il ministro dello Svi-luppo economico - è una battagliaper il vostro posto di lavoro; quellache devo fare io è una battaglia perfornirvi dell’energia a un più bassocosto. Ma quella che facciamo insie-me, è una battaglia molto politica, èla battaglia per far capire agli ita-

liani che, chi li ha fatti grandi, chi puòcontinuare a farli grandi e a distri-buire benessere, non sono ricette stra-vaganti e redditi inventati, ma sono illavoro e l’industria, e che altri per-corsi non ci sono. Io su questo - haconcluso Carlo Calenda - penso cheuna cooperazione sia possibile, nel ri-spetto dei ruoli, e che sia una battagliacentrale per tutto il paese, che non èsolo economica ma è anche carica divalori, perché quando si viene qui edanche in molte altre aziende mecca-niche, si sente che c’è un cuore chespesso, in molte altre parti, si pensa

perso e invece resiste nel paese, no-nostante tutto.»

All’intervento del ministro delloSviluppo economico, è seguito quel-lo del presidente della Giunta regio-nale, Francesco Pigliaru, quello piùatteso dai lavoratori, perché l’ultimovero ostacolo da superare verso ilrilancio produttivo, è quello legatoalle autorizzazioni ambientali di com-petenza dell’assessorato della Difesadell’Ambiente.«Oggi è la giornata del ministro

Carlo Calenda, che ha espresso unpunto di vista molto chiaro, molto

preciso, a favore di un’industria ri-spettosa dell’ambiente che crea pe-rò ricchezza, benessere e lavoro - haesordito Francesco Pigliaru -. C’èuna retorica in Italia che vorrebbe unpaese senza industria ma effettiva-mente, prima dell’industria, l’aspet-tativa di vita era decisamente più bas-sa; c’è un’idea diffusa che l’industriastia creando danni ambientali e disalute, ma quando non c’era industria,si moriva di fame e di malattia, moltopiù di adesso. Non dobbiamo dimen-ticarlo.»«Le procedure autorizzative stan-

no andando avanti - ha aggiunto Fran-cesco Pigliaru -, vorrei che fosse ap-prezzato il fatto che ci siamo assuntitutte le responsabilità che la legge ciattribuisce. Siamo fronte comune con-tro i signori che dicono sempre no atutto, senza mai capire quello che poisi può fare; siamo sullo stesso latodella battaglia, siamo tutti insieme perfronteggiare demagogia, populismi,per parlare di lavoro, certamente conla massima attenzione al rispetto dellasalute e dell’ambiente di tutti. Siamofelici di pensare ad una prospettivanella quale anche i fanghi rossi, inve-stendo nella tecnologia e a me piacemolto investire nella tecnologia, inun’idea di economia circolare pos-sano diventare domani una risorsa,stiamo sostenendo tutti coloro chestanno facendo ricerca in quella di-rezione, perché questa sarebbe unachiusura del cerchio perfetta. Perquanto riguarda i tempi - ha con-cluso il presidente della Giunta re-gionale -, c’è la politica e c’è l’am-ministrazione, noi stiamo facendo tut-to quello che possiamo fare in ter-mini di incoraggiamento, perché itempi di cui stiamo parlando venga-no rispettati e credo che abbiamo di-mostrato, in tutti questi anni, che ciòche diciamo poi lo facciamo.»

Giampaolo [email protected]

Al termine dell’incontro in Alcoa, il ministro Calenda ed il governatore Pigliaru hanno fatto visita ai lavoratori Eurallumina

La vertenza Eurallumina è in dirittura d’arrivoSuperato positivamente lo scoglio del costo dell’energia, ora l’ultimo ostacolo sono le autorizzazioni ambientali VIA ed AIA.

L’incontro del ministro Calenda e del governatore Pigliaru con la direzione aziendale.

Il delegato del presidente dellaRegione per l’attuazione delPiano Sulcis, Salvatore Cherchi,ha incontrato al Centro cultu-

rale di Corso Berlinguer, a Tratalias,alcuni sindaci (Marco Antonio Pi-ras - Tratalias, Elio Sundas - Santadi,Gianfranco Trullu - Perdaxius, An-tonello Pirosu - Villaperuccio), il pre-sidente dell’Unione dei comuni delSulcis Ivo Melis, ed alcuni dirigentidell’assessorato regionale dei Lavoripubblici e dell’Enas, per fare il puntosullo stato di attuazione del Program-ma di interconnessione dei sistemiidrici, collegamento Tirso - Flumen-dosa 4° lotto.

Per la realizzazione dell’opera, at-tesa da diversi lustri, sono stati stan-ziati 59 milioni di euro, finanziati coni fondi Fsc del Patto della Sardegnache permetterà di collegare la dighedi Punta Gennarta, Monte Pranu eBau Pressiu al Flumendosa.«Il progetto si trascina effettiva-

mente da troppo tempo - ha ricono-sciuto Salvatore Cherchi - le risor-se sono state assegnate, infine, com-pletamente due anni fa, abbiamo vi-sto lo stato della progettazione, si staprocedendo con la progettazione de-finitiva esecutiva, si passerà poi al-la realizzazione. Le tappe del pros-simo futuro prevedono che, entro il31 dicembre del 2019, dovranno es-sere effettuati tutti gli appalti, penala perdita delle risorse. Si è consta-tato, rispetto a questa scadenza, chesi stanno rispettando le tappe inter-medie, e partiranno poi i cantieri.Onestamente, devo dire che per averel’opera conclusa - ha aggiunto Sal-vatore Cherchi - e quindi mettere insicurezza concretamente il territo-rio, serviranno non meno di quattroanni. Questa è un’opera da fare, stra-tegica per il Sulcis Iglesiente, cheimpegna 59 milioni di euro.»

«Le crisi del presente - ha sotto-lineato ancora Salvatore Cherchi -vanno gestite con altri sistemi, inquanto i collegamenti che abbiamogià in essere sono deboli. Oggi ab-

biamo visto che è necessario impo-stare le interconnessioni dagli addut-tori principali, per portare l’acquaad irrigare il territorio che sta traNarcao, Villaperuccio, Santadi e Nu-

xis, ed abbiamo avviato un ragiona-mento con l’Enas che poi estendere-mo anche ai concorsi di bonifica - haconcluso Salvatore Cherchi -, in mo-do che, per quanto riguarda il Basso

Sulcis, non solo si mette in sicurezzal’approvvigionamento idrico ma losi estende a quelle zone che attual-mente non hanno a disposizionel’acqua.»

Riparte l’iter per la realizzazione dell’attesissima infrastruttura

59 milioni di euro per collegareil Flumendosa alle dighe del Sulcis

La riunione svoltasi a Tratalias.

LATINIAVino dolce da vendemmia tardiva di uve Nascodei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” -del Basso Sulcis della Sardegna.Vino mediterraneo, caldo, solare che,servito a 10°-12° C, esalta il desserte partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.

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Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.

La diga di Bau Pressiu.

Il ministro Calenda ed il governatore Pigliaru con i lavoratori Eurallumina.

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

Il presidente del Consiglio, Pao-lo Gentiloni, continua a sottoli-neare i dati positivi sull’occupa-zione, in crescita, e lo stesso Ca-

po dello Stato, Sergio Mattarella, haaffermato nei giorni scorsi che l’Italiaha rispettato le regole e la crisi è ormaialle spalle. Se queste affermazioni sifondano su dati reali, non resta che con-cludere che la Sardegna e, soprattutto,il Sulcis Iglesiente, non fanno partedell’Italia, in particolare dopo il con-vegno-dibattito “Negoziare e ripren-derci lo sviluppo del territorio”, svol-tosi tre settimane fa al Centro cultu-rale di via Cattaneo, a Iglesias, che havisto la partecipazione di oltre 200 per-sone, tra le quali esperti, imprenditori erappresentanti della cosiddetta “so-cietà civile”, organizzato dalla Cisldel Sulcis Iglesiente...per ripartire conuna reale economia territoriale.Dopo l’introduzione del segreta-

rio generale della Cisl Fabio Enne,che ha svolto una breve analisi sullacondizione in cui versa il Sulcis Igle-siente ed ha spiegato lo spirito dell’i-niziativa, finalizzata alla creazione diun gruppo di lavoro cui affidare l’e-laborazione di una proposta nuova,alternativa, per il futuro sviluppo delterritorio, la relazione introduttiva èstata fatta da Franco Manca, espertoin tematiche del lavoro, già assessoretecnico del Lavoro nella Giunta re-gionale guidata da Ugo Cappellacci.I numeri snocciolati da Franco

Manca hanno proposto una fotogra-fia drammatica della situazione so-cio-economica del Sulcis Iglesiente.«Nonostante le attenzioni indiriz-

zate verso il Sulcis Iglesiente, dob-biamo registrare fino ad ora - ha sot-tolineato Franco Manca - un fallimen-to del tentativo di innescare un mec-canismo di crescita e di sviluppo inquest’area. Pochi dati forniscono l’e-videnza di questo fallimento. Partico-larmente allarmante è la situazionedel mercato del lavoro:• le persone in cerca di lavoro era-

no 5.000 nel 2008, sono raddoppiatenel 2016: 10.000;• il tasso di disoccupazione è pas-

sato dal 10% del 2008 al 20,6% del2016, particolarmente pesante risul-ta il tasso di disoccupazione maschi-le, cresciuto di oltre tre volte, dal 6%del 2008 al 20,8% del 2016;• il tasso di disoccupazione gio-

vanile passa dal 42,9% del 2008 al59,8% del 2016;• il tasso di occupazione scende dal

50,4% del 2008, al 43,8% del 2016;• gli occupati erano 46.000 nel

2008, sono diventati 37.000 nel 2016(9.000 in meno!);• il fenomeno dell’emigrazione ha

ripreso vigore, secondo l’ultimo rap-porto di Migrantes gli iscritti all’AI-RE (Anagrafe degli italiani residentiall’estero) della provincia di CarboniaIglesias sono 10.785, di questi il 37,1%sono giovani sotto i 34 anni. A questibisogna sommare gli emigrati versoaltre regioni italiane;• i redditi da lavoro dipendente dei

Comuni della Provincia sono quasitutti più bassi della media regionaleche ha, a sua volta, una vistosa diffe-renza con la media nazionale. Fannoeccezione i comuni di Carbonia, Igle-sias, Carloforte e Portoscuso.»

«E, naturalmente, questi dati spie-gano il perché la Provincia è tra le piùpovere d’Italia - ha aggiunto FrancoManca - ma piuttosto che deprimercianalizzando la situazione, credo siautile cercare di costruire facendo pro-poste che possano essere condivise ecapaci di aggregare i soggetti sociali.»Franco Manca ha aggiunto che

«insieme al fallimento deve esserechiaramente esplicitato anche il tra-dimento delle popolazioni del SulcisIglesiente, sono state dilapidate in-genti risorse, lasciando spesso nean-che le briciole e relegando l’impren-ditoria locale a ruoli più che margi-nali. L’attenzione deve essere orienta-ta sulle modalità operative e sui con-tenuti che il Sulcis Iglesiente deve met-tere in campo per inaugurare una nuo-va stagione di proposta e di lotta maanche di individuare una nuova classedirigente che sia capace di ottenererisultati. Bisogna ripartire dalla coesionee dalla condivisione che allo stato at-

tuale manca, per elaborare un’ideadi sviluppo comune e condivisa».Franco Manca ha poi elencato al-

cune nuove parole chiave: valorizza-re prioritariamente le competenze im-prenditoriali locali; supportare le in-dicazioni del mercato e le vocazioniterritoriali; agevolare le interdipen-denze, anche attraverso il marketingterritoriale; aiutare le imprese ad es-sere più efficienti e ad aprirsi ai mer-cati internazionali ed alla tecnologia;aiutare particolarmente lo sviluppo ela crescita delle piccole e medie im-prese e quelle nella fase di start-up;favorire i processi di cooperazione ecioè la creazione di reti.Per la fase transitoria, Franco Man-

ca ha indicato alcuni settori sui qualipuntare: ristrutturazione del patrimo-

nio edilizio e rigenerazione urbana;sostegno al settore agro-alimentare;investimenti nel turismo.Franco Manca ha concluso sotto-

lineando che «la classe dirigente del-la Sardegna e, soprattutto, quella delSulcis Iglesiente, ha un duro lavoro dacompiere e, per poter ottenere risul-tati, è necessaria una nuova classedirigente, capace di creare consen-so, di sviluppare la partecipazione ela condivisione, di saper allocare inmaniera ottimale le risorse disponi-bili che sono comunque scarse. Solofra qualche tempo saremmo in gra-do di misurare i risultati ottenuti».Dopo la relazione di Franco Manca

si è sviluppato il dibattito, con nume-rosi interventi, nel corso dei quali sonostate sviscerate gran parte delle pro-blematiche nel territorio, nei vari set-tori produttivi, e diverse proposte cheora verranno riportate nel costituendogruppo di lavoro.

Giampaolo Cirronis

È un quadro della situazione socio-economica del territorio decisamente preoccupante quello emerso dal convegno di Iglesias

Per rilanciare il Sulcis occorre uno sforzo straordinarioLa relazione fatta da Franco Manca ha evidenziato numeri di disoccupazione ed emigrazione in crescita esponenziale.

Secondo l’Istituto di scienzedell’atmosfera e del clima delConsiglio nazionale dellericerche (Isac-Cnr), il 2017

è stato in Italia l’anno con la peg-giore siccità da quanto esistono mi-surazioni accurate, cioè dal 1800 aoggi: le precipitazioni a livello na-zionale sono diminuite del 30% conpicchi in agosto (-82%) e ottobre (-79%). Record anche per le tempera-ture: è stato il 4° anno più caldo disempre con +1,3 °C rispetto alla media.In Sardegna, dai dati della Rete

pluviometrica regionale, risulta chegià nell’anno idrologico 2015-2016sono state registrate piogge inferio-ri alla media. Nell’anno in corso sisono registrati deficit di pioggia an-cora maggiori.I valori più critici sono quelli re-

lativi alle aree idrografiche della Gal-lura, del Logudoro, del Campidano,dell’Iglesiente, di Montevecchio, delTirso, nelle quali le altezze di pioggiaannuali rilevate nel triennio 2015-2017 sono risultate nell’80-90% (etalvolta del 95%) dei casi inferiori aquelle rilevate nel periodo 1922-2017.Nelle aree idrografiche sopra citate,le altezze di pioggia dell’anno idro-logico 2016-2017 (periodo ottobre2016-settembre 2017) cumulate al-la data del 12.09.2017 sono risultatele più basse mai registrate dal 1922.(Fonte Autorità di Bacino della Sar-degna/ Indagine conoscitiva sull’e-

mergenza idrica richiesta dalla VIIIcommissione della Camera dei de-putati). Non va meglio nel Nuorese,dove il 2017 si configura come anna-ta critica e, nonostante gli apporti del-le nevicate di gennaio, risulta come ilpiù siccitoso dell’ultimo decennio(Fonte Arpas/Stazione meteo Fonni).In Sardegna la Regione attraverso

l’Enas, Ente Acque della Sardegna,gestisce il Sistema Idrico Multiset-toriale dell’Isola, fornendo acqua grez-za per gli usi potabili (circa 220 mi-lioni di metri cubi l’anno), irriguo(circa 450 milioni di metri cubi l’an-no) e industriale (circa 25 milioni dimetri cubi l’anno).Sul fronte idropotabile, è siccità

idrologica quando le riserve d’acquadi una regione si trovano al di sottodella media. Le riserve d’acqua in-cludono la risorsa presente in un ba-cino idrografico, in un lago, nellafalda freatica, nei bacini artificiali.Essendo la Sardegna alimentata perl’85% da invasi artificiali, l’assenzaquasi totale di precipitazioni nell’ulti-mo semestre ha peggiorato una si-tuazione già drammatica, al punto daportare ad una preoccupante stimaper diverse zone della Sardegna: inassenza di consistenti perturbazioni sipuò parlare di disponibilità di risor-sa nell’ordine di pochi mesi ancora.È scritto nella relazione dell’Au-

torità di bacino della Sardegna, se-condo la relazione presentata in set-

tembre alla commissione Ambiente:«I dati dei volumi idrici invasati nelSistema Multisettoriale regionale al30.08.2017 analizzati nel rapportorelativo al Sistema di monitoraggioe di preallarme della siccità, ope-rativo presso la Direzione generaleAgenzia regionale del Distretto Idro-grafico della Sardegna-Servizio tu-tela e gestione delle risorse idriche,hanno evidenziato un livello di pe-ricolo, e quindi di allerta, per l’interosistema di approvvigionamento idri-co della Sardegna. La situazione del-le riserve idriche nell’insieme e deiserbatoi artificiali dell’Isola è statafortemente condizionata dagli ulti-mi anni di precipitazioni scarse chehanno interessato tutte le aree idro-grafiche dell’Isola. Quello in corsorisulta essere il quarto anno conse-cutivo nel quale, in una parte dei si-stemi idrici, si deve far fronte al fab-bisogno idrico multisettoriale regio-nale andando a utilizzare parzial-mente le riserve idriche accumula-te nei serbatoi negli anni di apportipiù favorevoli».Abbanoa, nel corso dell’estate, ha

dovuto attuare un piano di emergenzache consentisse di distribuire al megliola scarsa risorsa disponibile e, grazieanche ai lavori straordinari effettuatinei primi sei mesi dell’anno ed allemanovre in rete programmate, le re-strizioni sono risultate decisamenteinferiori rispetto all’anno scorso.

Il 2017 in Italia è stato l’anno più siccitoso dal 1800 ad oggi

In Sardegna, in assenza di consistenti piogge,c’è acqua disponibile ancora per pochi mesi

Caro Direttore, ho letto e ri-letto la tua “lettera apertaa Babbo Natale” nel nu-mero scorso del tuo gior-

nale.Tu rivolgi la tua richiesta a Babbo

Natale «preso atto della manifestaincapacità della politica di dare ri-sposte alle necessità del territorio…».Qualche giorno prima, dal coor-

dinamento provinciale dei Riforma-tori Sardi, di cui sono dirigente, èpartita una lettera indirizzata proprioalla politica, intesa nella sua acce-zione più ampia: ai sindaci, alla pro-vincia, alle forze politiche, alle for-ze sociali, alle associazioni di cate-gorie, ai rappresentanti istituzionalidel territorio nel Consiglio regionalee nel Parlamento, ai mezzi di comu-nicazione. L’iniziativa è ancora in cor-so con l’impegno di raggiungere tut-ti e di ottenere un segnale di riscontro.La lettera è una richiesta di in-

contro/confronto con l’obiettivo didefinire una nuova piattaforma perl’emergenza lavoro e per lo sviluppo.Chi vorrà leggerla interamente po-trà farlo in quanto da te pubblicatanell’edizione online.Al confronto noi porteremo una

serie di proposte elaborate in mesidi lavoro col contributo di esperti erappresentanti di categorie.La nostra proposta ha lo scopo

in particolare, ma non solo in ognicaso, di lavorare per definire il pia-no di riconversione e di riqualifica-zione di cui al decreto del ministrodello sviluppo economico dello scor-so 8 febbraio.Nel settembre del 2016, il nostro

territorio è stato dichiarato area dicrisi industriale complessa. Col de-creto citato è stato costituito il grup-po di coordinamento e di controlloil quale, secondo l’art. 1, ha il com-pito di definire e attuare il Piano diRiconversione e di Riqualificazio-ne nei comparti dell’industria, del-l’agricoltura, del turismo e dell’ar-tigianato. Nello stesso decreto si ri-chiama la modalità di adozione e di

attuazione del Piano «mediante ap-positi Accordi di Programma chedisciplinano gli interventi agevola-tivi, l’attività integrata e coordina-ta delle Amministrazioni centrali,della Regione, degli Enti locali edei soggetti pubblici e privati, non-ché le modalità di esecuzione degliinterventi e la verifica dello stato diattuazione e del rispetto delle con-dizioni fissate»...

Ad ora non si ha notizia dell’in-sediamento del gruppo di coordina-mento e di controllo; non risulta che isoggetti individuati, tra i quali la Re-gione, la Provincia, i comuni di Car-bonia e di Iglesias, abbiano provve-duto a nominare i propri rappresen-tanti. È come se la cosa non esistes-se e non interessasse nessuno.Noi vogliamo credere ancora che

ci siano donne e uomini di buona vo-lontà, nelle istituzioni e nei diversisoggetti ai quali abbiamo indirizza-to la nostra lettera. Alcuni segnaliimportanti ci sono: la Cisl ha svoltoun convegno molto partecipato il 7dicembre scorso sui temi del lavoroe dello sviluppo nel territorio, sui qua-li, si sa, sta lavorando da tempo e hafatto diverse iniziative; già diversi sin-daci hanno manifestato la loro dispo-nibilità così pure alcune associazio-ni di categorie e alcune forze politi-che. Incoraggiante anche il fatto chein qualche realtà di muovono comi-tati che intervengono in modo posi-tivo e consapevole sui temi dello svi-luppo, in particolare si sta segnalandoil Comitato Porto Solky di Sant’An-tioco. Anche l’attenzione di alcunimezzi di informazione genera fiducia. Sarà il mese di gennaio 2018 a

dirci se la nostra iniziativa e le altreche sono in piedi saranno in gradodi coinvolgere il territorio e di lavo-rare per costruire, a 25 anni dallaGrande Marcia per lo Sviluppo, unnuovo Piano per il lavoro e lo svi-luppo del Sulcis Iglesiente. Sicura-mente abbiamo bisogno anche diuna mano da parte di Babbo Natale.

Peppino La Rosa

I Riformatori sardi propongono un confronto a 360 gradi

Una nuova piattaforma per il Sulcis

Peppino La Rosa.

AVVISO

Si rende noto che l’Amministrazione Comunale di Carbonia ha indetto il Bandodi Concorso per l’aggiornamento della graduatoria generale valevole ai fini dell’as-segnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, sia di proprietà A.R.E.A.che di proprietà comunale, disponibili nel Comune di Carbonia, ai sensi della L. R.13/1989; Le domande, redatte esclusivamente sui moduli predisposti dal Comune, dovran-

no essere presentate all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia, inPiazza Roma 1, o spedite con raccomandata A/R o trasmesse al seguente indirizzo diPec del Comune di Carbonia: [email protected] entro il termineperentorio del 19 Febbraio 2018. Per i lavoratori emigrati all’estero, il termine per lapresentazione delle domande è prorogato di 60 giorni per i residenti nell’area euro-pea e di 90 giorni per i residenti nei paesi extraeuropei; I moduli possono essere ritirati presso la Portineria del Palazzo Comunale (Uscieri

- piano terra), presso le sedi circoscrizionali e presso la sede AREA di Carbonia negliorari di apertura al pubblico ovvero scaricati dal sito internet:www.comune.carbonia.ci.it.

Carbonia, 21/12/2017 IL DIRIGENTE

Dott.ssa Maria Cristina Pillola

L’incontro svoltosi al Centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias.

Comune di CarboniaProvincia del Sud Sardegna

SERVIZIO IVUfficio Politiche della Casa

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

Il 7 dicembre presso la Hall del-l’Ospedale Sirai, si è tenuta unatavola rotonda dal titolo:“Ospedale e territorio, fare si-

stema al servizio del paziente”, or-ganizzata dalla Direzione dell’O-spedale Sirai e dall’Associazione“Amici del Sirai”. Alla giornata distudio, moderata dal direttore delleprofessioni sanitarie Antonello Cuc-curu, sono intervenuti il direttore del-l’Ospedale Sergio Pili, il presidentedella Conferenza Socio Sanitaria esindaco di Gonnesa Hansel Chri-stian Cabiddu, il pediatra di Liberascelta Paolo Zandara ed il medico diMedicina generale Domenico Sal-vago.I lavori sono stati introdotti da

Antonello Cuccuru che ha delinea-to la nuova geografia della sanitàregionale, in attesa dell’emanazio-ne della rete territoriale. AntonelloCuccuru, ha illustrato inoltre quantocontenuto nel Rapporto OASI 2017(Osservatorio sulle Aziende e sulSistema Sanitario Italiano), realiz-zato da Cergas e SDA Bocconi,che dal 2000 monitora lo stato delsettore sanitario pubblico e privatoin Italia, dove si evidenzia che «laprevenzione, insieme alla gestionedelle non-autosufficienze, è il tallo-ne di Achille dello scenario sanita-rio italiano. Le fonti pubbliche co-prono il 95% della spesa ospeda-liera, ma solo il 65% della spesa perassistenza residenziale a lungo ter-mine (LTC) e il 60% della spesa perprestazioni ambulatoriali. I pazienticronici pluri-patologici rappresen-tano, oggi, il 21% della popolazio-ne e, data la complessità del loroquadro clinico, tendono ad assorbi-re gran parte dell’offerta delle pre-stazioni ambulatoriali, facendo sì chei pazienti occasionali si rivolganopiù frequentemente al circuito a pa-gamento».Il direttore del Sirai Sergio Pili,

in attesa del nuovo ospedale del Sul-

cis Iglesiente, ha raffigurato unoscenario regionale di incertezza contimore che, in assenza di precise in-dicazioni di programmazione sani-taria, si vada alla deriva. Secondo ildirettore del Sirai, in questi ultimianni, siamo rimasti prigionieri di lo-giche di spartizione e di campanili,dove hanno prevalso i numeri deiprimari e delle strutture complesse,rispetto ai servizi realmente neces-sari.«Definire il ruolo dell’ospedale

del futuro - dentro un territorio -, hadetto il direttore del Sirai -, non può

inoltre prescindere da un insieme difattori dovuti all’invecchiamento del-la popolazione, alle cronicità di lun-ga durata, ai costosi farmaci inno-vativi, alla non autosufficienza, cherischiano di mettere in ginocchio lapiù importante conquista sociale ditutti i tempi: la sanità per tutti, equae inclusiva».Per il presidente della Conferen-

za socio sanitaria Hansel ChristianCabiddu, sindaco di Gonnesa, si re-gistra sia un’insufficienza di risorse,sia una frammentazione delle com-petenze istituzionali (disperse tra

SSN e Comuni), dove le famiglievengono lasciate sole con il compitodi auto-organizzarsi, o attraverso unimpegno diretto nella cura del pro-prio parente, o con l’aiuto di un ca-regiver informale, o ricorrendo alricovero sociosanitario in solvenzacompleta. Il Sindaco ritiene priori-taria la difesa dei servizi dedicatidelle patologie tempo-dipendenti(Emodinamica e Stroke) che nonpossono essere mercanteggiati conaltri interessi. Ha detto, infine, chetali obiettivi dovrebbero essere vi-sti dalla politica come il vero ritor-

no degli investimenti in sanità, vo-lando alto nel pensiero politico, nel-l’idea di welfare e nella (ri)program-mazione socio-sanitaria.Prima di affrontare il discorso del

rapporto tra cure primarie e ospe-dale, Paolo Zandara ha snocciolatoimpietosamente alcuni dati relati aldefinanziamento del SSN, riportan-do quanto previsto nel Documentodi economica e finanza (Def) 2017,dove si prevede che il rapporto traspesa sanitaria e Pil diminuirà dal6,7% del 2017 al 6,5% nel 2018, perpoi scendere ancora al 6,4% nel

2019, lasciando intendere che l’e-ventuale ripresa del Pil non avrà ri-cadute positive sul finanziamentopubblico del Ssn. Riprendendo quan-to affermato dal sindaco di Gonne-a,ha invitato gli amministratori lo-cali ad utilizzare lo strumento dellaConferenza Socio-sanitaria per tu-telare in maniera più incisiva la sa-nità del Sulcis Iglesiente. Per quantoconcerne alcune azioni che potreb-bero migliorare l’integrazione, haricordato che dal 2011, la ricettacartacea, di cui al decreto 17 marzo2008, è stata sostituita dalla ricetta

dematerializzata generata dal me-dico prescrittore. Il medico prescrit-tore, a prescrizione avvenuta, rilasciaall’assistito il promemoria della ri-cetta dematerializzata provvisto diNumero Ricetta Elettronica (NRE)e codice di autenticazione dell’av-venuta transazione; un percorso ap-parentemente lineare ma che trovaancora oggi qualche ostacolo legatoalla copertura della Rete. Forte dialcune esperienze formative multi-disciplinari, il pediatra ritiene cheil tallone di Achille sia ancora rap-presentato dall’insufficiente comu-

nicazione tra medico e paziente. Inultima analisi, ha invitato la ASSLa mettere in atto alcune azioni, allaluce del ridimensionamento dellestrutture ospedaliere pediatrichepreviste dall’atto aziendale ATS, at-traverso l’istituzione di un Prontosoccorso pediatrico e la creazione diambulatori di chirurgia pediatricanel territorio.Per il medico di Medicina gene-

rale e vice presidente SNAMI (Sin-dacato Nazionale Autonomo Me-dici Italiani) Domenico Salvago, cheha concluso il giro degli interventi,

«la sanità del Sulcis Iglesiente de-ve fare i conti con una politica na-zionale di de-finanaziamento delSSN che spesso ha portato a privi-legiare la sanità privata rispetto aquella pubblica e a creare una si-tuazione di contrapposizione fra me-dici, personale sanitario ed i citta-dini-pazienti. Anche lo sciopero del12 dicembre - ha aggiunto Dome-nico Salvago - rappresenta un in-dicatore di disagio di professioni-sti a causa del mancato rinnovo diun contratto bloccato da 8 anni. Ilterritorio dovrebbe essere al centro

dell’attenzione dei politici e degliamministratori del Servizio Sani-tario Nazionale, per questo motivoprima di parlare di nuovi modelliconcettuali come la medicina di ini-ziativa, di Case della Salute e diOspedali di Comunità - a fronte diun’apertura nel territorio ancora tut-ta in evoluzione, bisognerebbe con-centrarsi su modelli sperimentabilinel nostro territorio. Per dirla conCavicchi - che mi capita di leggerespesso su “quotidianosanità” - hasottolineato ancora Domenico Sal-vago -, non ha senso ripensare lamedicina generale, la specialistica,l’ospedale, come “enclave” cioè cia-scuno separato dall’altro. Giusto per fare un esempio, si

potrebbe cominciare a fare inte-grazione, migliorando i servizi te-lematici resi disponibili dall’infra-struttura nazionale per l’interope-rabilità del Fascicolo sanitarioelettronico (FSE). Il Fascicolo Sa-nitario Elettronico (FSE) è, infatti,lo strumento attraverso il quale ilcittadino può tracciare e consulta-re tutta la storia della propria vitasanitaria, condividendola con i pro-fessionisti sanitari per garantire unservizio più efficace ed efficiente.»Il dibattito conclusivo ha regi-

strato la partecipazione di diversi in-terventi, che hanno rilevato la ne-cessità di integrazione tra ospedalee territorio, attraverso la costruzio-ne di percorsi diagnostici terapeu-tici assistenziali su patologie croni-che, come ha sottolineato l’ex diret-tore sanitario Enrico Pasqui, e l’ur-genza di far riacquistare sicurezzaai cittadini del Sulcis Iglesiente chescelgono di farsi curare al Sirai e alCTO, come ha fatto risaltare l’asses-sore dei Servizi Sociali del comunedi Carbonia Loredana La Barbera.La serata è proseguita con un

concerto della OMA big band chesi è esibita per i festeggiamenti del79° anniversario di Carbonia.

Il 7 dicembre la Hall dell’Ospedale Sirai ha ospitato una tavola rotonda organizzata dalla direzione del Sirai e dall’associazione “Amici del Sirai”

Ospedale e territorio, fare sistema al servizio del clienteÈ forte la necessità di integrazione tra ospedale e territorio e di sicurezza tra i pazienti che scelgono di farsi curare al Sirai e al CTO.

L’intervento dell’assessore Loredana La Barbera. Il concerto della OMA big band.

Sono 9 le strutture ospeda-liere sarde tra i 306 ospe-dali italiani che hanno ri-cevuto i Bollini rosa da On-

da, Osservatorio Nazionale sullasalute della donna, i Bollini Rosasulla base di una scala da uno a tre,per il biennio 2018-2019: il presi-dio ospedaliero Giovanni Paolo IIdi Olbia (1 Bollino rosa), l’ospe-dale San Michele di Cagliari del-l’Azienda ospedaliera G. Brotzu(1 Bollino), l’ospedale oncologicoArmando Businco dell’Aziendaospedaliera G. Brotzu (1 Bollino),il presidio ospedaliero San Marti-no di Oristano (2 Bollini), la Casadi cura polispecialistica Sant’Ele-na di Quartu Sant’Elena (2 Bol-lini), l’Azienda Ospedaliero Uni-versitaria di Sassari (2 Bollini), ilpresidio ospedaliero San Francescodi Nuoro (3 Bollini), il presidioospedaliero SS Trinità di Cagliari(3 Bollini), il presidio OspedalieroDuilio Casula dell’AOU di Ca-gliari (3 Bollini).«Gli ospedali sassaresi si con-

fermano ancora dalla parte delladonna - afferma il direttore sanitariodell’Aou di Sassari Nicolò Orrù -e i due bollini assegnati in questaedizione ci spingono a migliorarel’offerta. La recente apertura del-la breast unit rappresenta già unpasso nella direzione della cura edell’assistenza verso le patologieche riguardano da vicino le don-ne. La nostra linea, inoltre, è statatracciata anche dal primo attoaziendale che questa azienda haapprovato di recente: da una partela creazione del dipartimento perla Tutela della salute della donnae del bambino quindi la creazionedella struttura semplice diparti-mentale di Coordinamento codice

rosa e vittime di violenza che tro-verà spazio all’interno del prontosoccorso», conclude il direttoresanitario.La valutazione delle strutture

ospedaliere e l’assegnazione deiBollini rosa è avvenuta tramite unquestionario di candidatura com-posto da oltre 300 domande suddi-vise in 16 aree specialistiche. Unaapposita commissione multidisci-plinare, presieduta da Walter Ric-ciardi, presidente dell’Istituto Su-periore di Sanità, ha validato i bol-lini conseguiti dagli ospedali nellacandidatura considerando gli elemen-ti qualitativi di particolare rilevanzaed il risultato ottenuto nelle diversearee specialistiche presentate.Tre i criteri di valutazione con

cui sono stati giudicati gli ospedalicandidati: la presenza di aree spe-cialistiche di maggior rilievo clini-co ed epidemiologico per la popo-lazione femminile, l’appropriatezzadei percorsi diagnostico-terapeuti-ci e l’offerta di servizi rivolti al-l’accoglienza e presa in carico dellapaziente, come telemedicina, media-zione culturale, assistenza socialeDiverse le novità di questa edi-

zione del bando: sono state intro-dotte due nuove specialità, la ge-riatria e la pediatria, è stata valutataanche la presenza di percorsi “ospe-dale-territorio”, soprattutto, nellearee specialistiche che riguardanopatologie croniche come cardiolo-gia e diabetologia e, nell’ambito del-l’accoglienza in ospedale, da que-st’anno è stato dato rilievo anche allapresenza del servizio di Pet-The-rapy rivolto ai pazienti ricoverati.Sul sito www.bollinirosa.it dal-

l’8 gennaio 2018 è possibile con-sultare le schede degli ospedali pre-miati, suddivise per regione, con

l’elenco dei servizi valutati. Trami-te un apposito spazio riservato agliutenti, è possibile lasciare un com-mento sulla base dell’esperienzapersonale che viene poi condiviso daOnda con gli ospedali interessati.Come per le precedenti edizio-

ni, anche per il prossimo biennio,grazie ad un accordo con Federfar-ma, le 17mila farmacie distribuite sututto il territorio nazionale, forni-ranno alla clientela femminile in-dicazioni per trovare l’ospedale a“misura di donna” più vicino.«Celebriamo quest’anno con una

medaglia a tutti gli ospedali pre-miati i 10 anni dei Bollini rosa: sia-mo partiti con 44 ospedali nella Iedizione e festeggiamo oggi il tra-guardo di 306 ospedali. In questianni la rete degli ospedali ‘amicidelle donne’ si è allargata e solo ri-spetto al biennio precedente quellinuovi sono 86 - ha affermato Fran-cesca Merzagora, presidente di On-da -. In questo decennio sono statifatti molti passi avanti nell’ambitodella medicina di genere e la salu-te delle donne sta diventando unpunto di attenzione per molte strut-ture, come dimostrano i nostri da-ti, ma c’è ancora molto da fare. On-da lavora a fianco di questi ospe-dali per promuovere un approccio‘di genere’ nell’offerta dei servizisocio-sanitari, imprescindibile perpoter garantire una corretta presain carico della paziente in tutte le fasidella vita. La partecipazione deiBollini rosa alle iniziative promos-se da Onda, in occasione di gior-nate dedicate a talune patologiefemminili, mettendo a disposizioneprestazioni cliniche e diagnostichegratuite, consentono di avvicinarela popolazione a diagnosi e curesempre più mirate e specifiche.»

Nove strutture ospedaliere sarde hanno ottenuto il riconoscimento

C’è anche una sanità sarda da “Bollino Rosa”

Tutto è nato dalla doman-da del padre di Daniele.Daniele è un mio picco-lo paziente, dato che fac-

cio il pediatra, che ha il diabete.Una malattia che in Sardegna, pur-troppo, è diffusa più che in altreRegioni e nazioni.«Ma non è possibile -mi chie-

deva, scuotendo il capo, il papà -evitare di venire qui a prenderequesta ricetta, lo sanno che Da-niele deve fare l’insulina, sempre,che deve usare siringhe ed aghi».Ha ragione ho detto, qualcosa

si può fare, anzi possiamo fare.Innanzitutto, basta sapere che

in Sardegna si stampano ogni an-no circa 19.586.837 di ricette, inItalia 356 milioni. Quindi milionidi persone in Italia tutti i giorni sirecano nello studio del medico edel pediatra. Non è quindi solo Da-niele, ad avere necessità di recarsiperiodicamente in ambulatorio, ba-sta citare qualsiasi malato cronico,gli anziani, con artrosi, pressionealta, cardiopatici, o affetti da ma-lattie renali, oppure malattie men-tali. Pensiamo a quanti necessita-no di presidi ed ausili.La cosa paradossale, invece è che,

a seguito del D.M. 2 del 2011, tuttisono obbligati ad inviare telema-ticamente le ricette alla farmacia,oltre a consegnare al paziente un“promemoria” cartaceo. Ebbene,questo promemoria nel 2011 era“temporaneo”, serviva per garanti-re il farmaco in caso di inefficienzadel sistema. Tuttavia, ad oggi soloil Trentino ha provveduto ad eli-minare questa incombenza del pro-memoria. Segno, questo, che si puòprovvedere alla sua eliminazione.Sappiamo anche che ogni annovengono spesi milioni di euro per

il sistema di informatizzazione oITC di ogni regione, compresa laSardegna. Purtroppo, i sistemi te-lematici delle regioni non dialo-gano tra loro, creando delle piccolerepubbliche informatiche, e spes-so anche tra stesse strutture dellaRegione.L’ausilio delle tecnologie in-

formatiche potrebbe, se applicatein maniera estesa, rendere moltopiù facile ed economico, gestirel’assistenza. Immaginate un pa-ziente che giunge in pronto soc-corso, magari anche non in gradodi spiegare tutte le sue patologie,bene, senza chiedere niente, il me-dico risalendo tramite il suo codi-ce fiscale, può sapere tutta la suastoria clinica.Tuttavia, questo obiettivo am-

bizioso si potrebbe raggiungere apiccole tappe, per ora sarebbe suf-ficiente che la nostra Regione disua iniziativa programmasse edattuasse il più rapidamente possi-bile questa modernizzazione.Immaginiamo i risultati: dimi-

nuirebbero la lunghezza e la fre-quenza delle visite negli studi deimedici e dei pediatri di famigliae, contemporaneamente, questi po-trebbero aumentare la disponibi-lità di tempo per l’assistenza me-dica dei cittadini, anche di loro ini-ziativa, senza costi aggiuntivi, nongravati dall’uso di stampanti didifficile settaggio. Inoltre avremmoun grande risparmio di inchiostroe toner, oltre che di carta, contri-buendo a ridurre l’inquinamentoambientale anche nel microclima.La stampa del promemoria si

può relegare solamente nei casi incui sia momentaneamente impossi-bile trasmettere la ricetta per viatelematica. Oppure per la prescrizio-

ne di alcuni farmaci speciali.La legittima domanda che ci si

pone a questo punto, è quale possaessere la via da percorrere per po-ter realizzare questa piccola rivo-luzione per i pazienti della Sarde-gna. Se siamo in tanti a condivi-dere questa idea, si può procederecon la sottoscrizione di una peti-zione che è stata pubblicata suchange.org al seguente link: https://www.change.org/p/basta-alle-inutili-file-negli-ambulatori-dei-medici-e-pediatri-di-famigliaÈ sufficiente andare sulla pa-

gina e sottoscriverla, evitando an-che di pagare i due euro richiesti,quindi in maniera completamentegratuita. Le sottoscrizioni verran-no poi inviate alle figure istituzio-nali preposte a realizzare questocambiamento. Quanto più sarannonumerose, tanto più saranno tenu-te in considerazione.Faccio queste affermazioni, per-

ché da decenni lavoro come me-dico sia presso ospedali e struttu-re pubbliche, e poi sul territorio,come medico di famiglia ed oracome pediatra. Conosco quindi tut-te le problematiche relative a que-sta incombenza che si sta rivelandosempre più un ostacolo alla pro-fessione medica e all’assistenza sa-nitaria, soffocata da adempimentiburocratici.Da cittadini di questa bellissi-

ma isola, chiediamo con forza, sot-toscrivendo questa petizione, unasanità più centrata sulla persona,che dia un segnale a tutti i cittadinidi questa nazione. Cambiare si può,se lo chiediamo uniti e in tanti,diamo un piccolo grande aiuto aDaniele e a tutti noi.

Paolo ZandaraMedico pediatra

È possibile ridurre il numero delle visite senza costi aggiuntivi

Per una sanità più centrata sulla persona

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

«Isocial media danno di-ritto di parola a legioni diimbecilli che prima par-lavano solo al bar dopo

un bicchiere di vino, senza danneg-giare la collettività […]». Così disseUmberto Eco nel giugno 2015 du-rante una lectio magistralis presso laUniversità di Torino. Si tratta di unproblema che abbraccia, spesso, am-biti delicati. Ad esempio la sanità. Ciòvale anche nel Basso Sulcis. Il moti-vo è semplice. Si tenga presente ilRapporto sullo stato di salute delle po-polazioni residenti nelle aree interes-sate da poli industriali, minerari e mi-litari della Regione Sardegna com-missionato dalla Regione Autonomadella Sardegna nel 2006, nel quale,relativamente all’area di Portoscuso,si legge “Mortalità per cause evita-bili. È aumentata rispetto alla mediaregionale specie nelle donne (+22%contro il 7% negli uomini). La mor-talità per le cause legate alla preven-zione primaria è in eccesso nelle don-ne (+31%), quella legata alle cure me-diche e ai trattamenti appropriati ne-gli uomini (+37%). È inoltre da se-gnalare il rilievo di ben dieci decessinella classe 0-1 anno solo nel sessomaschile per gli anni 1997-2001 (uneccesso significativo dell’85% sullamedia regionale)”.

Il problema in argomento legato adati del genere, che l’ANCI Sardegnaha inserito nella presentazione di os-servazioni relative alla procedura diVAS del settembre scorso, non puònon destare preoccupazione. In un mo-mento in cui, peraltro, si discute dicontrasto alle fake news.

Le parole di Eco, pronunciate nel-l’importante consesso torinese, su-scitarono un ampio dibattito. Il gran-de semiologo fu accusato di ignorarele potenzialità di internet. In realtà egli,dopo aver affermato che «uno dei gran-di problemi della scuola italiana è aiu-tare i ragazzi a filtrare le informazio-ni su Internet», disse «Il fenomeno deisocial network è anche positivo […]Pensiamo solo a quanto accaduto inCina o in Turchia dove il grande mo-vimento di protesta contro Erdoganè nato proprio in rete, grazie al tam-tam […]».

Riguardo al Basso Sulcis, decinedi messaggi Facebook, nella fattispe-cie scritti nell’area che comprende icomuni di Sant’Anna Arresi, Giba,Piscinas, Villaperuccio, mostrano unasintesi del citato problema associatoalla sanità. In uno di questi messaggi

si legge «[…] il test per rilevare l’HIVè una pagliacciata, ma ha consentitodi massacrare milioni di persone conl’inutile, costosissima e mortale che-mioterapia […]». Un altro utente, in unmessaggio che ha raccolto decine dilike, definisce la chemioterapia «[…]un gas vescicante della seconda guer-ra mondiale che uccide qualsiasi cel-lula […]» e argomenta così sul tumoreal seno: «Dal medico andateci quandostate male […] Non esistono tette chescoppiano perché tumorescenti, esi-stono solo traumi e angoscia che fan-no sprofondare la donna nella paura.»

Fondamentalmente il conflitto per ilcarcinoma della ghiandola mamma-ria è sempre un conflitto di disputa oaccudimento, per il carcinoma dei dottilattiferi è sempre un conflitto di se-parazione [l’autore si dichiara segua-ce della Nuova Medicina Germanica,teoria elaborata dall’ex medico, mortoin latitanza l’estate scorsa, Ryke GeerdHamer, ndr].

La sanità non è l’unico tema con-siderato. Un amministratore comu-nale, in tema di diritto al lavoro, scri-ve «[…] per fortuna tu stai bene infamiglia e puoi attendere tempi mi-gliori», rispondendo ad un disoccu-pato, 37enne figlio di operai, con titolidi studio post universitari, che lamentail nepotismo e l’assenza di meritocra-zia nel territorio. Sul tema immigra-zione, invece, si legge: «Li vogliamoselezionare questi clandestini o devo-no stuprare e trasmettere il loro DNAa tutte le donne europee? […]».

Umberto Eco aveva ragione circai lati positivi di internet. È giustap-punto sufficiente entrare in GoogleScholar, motore di ricerca di lettera-tura accademica, per acclarare, me-diante pubblicazioni scientifiche, co-sa sono e come si curano in realtà,secondo la scienza medica, l’HIV e ivari tipi di tumore. Sul sito della So-ciety for Science-based Medicine, in-vece, è disponibile l’articolo The “IronRule of Cancer”: The dangerous can-cer quackery that is the “German NewMedicine”, dell’oncologo David Gor-ski, direttore della Divisione di chi-rurgia della mammella presso la Way-ne State University School of Medi-cine - Detroit (MI), nel quale lo scien-ziato, dopo una dettagliata analisi cir-ca la Nuova Medicina Germanica, de-finisce questa, precisamente, “dan-gerous cancer quackery” (pericolo-sa ciarlataneria). Al sopracitato am-ministratore si potrebbe, invece, spie-gare qual è il punto in tema di diritto

al lavoro e meritocrazia cercando, suGoogle, l’intervento che Guido Cor-so, giurista dell’Università di RomaTre, fece al convegno “Merito e cre-scita”, tenutosi nella Capitale nel giu-gno 2016.

Il professore, riguardo al concettodi merito nella Costituzione, afferma:«L’eguaglianza evocata [dalla Co-stituzione, ndr] non è l’eguaglianzadei punti di arrivo, ma l’eguaglianzadei punti di partenza. La Repubblicaè tenuta ad assicurare che […] allafine della corsa i partecipanti occu-peranno posizioni diverse acquisiteattraverso il “pieno sviluppo della per-sona umana”, “secondo le propriepossibilità e la propria scelta” […]».

Come leggere la questione dal pun-to di vista dell’educazione? «L’attua-le cultura di fruizione dei c.d. socialnetwork - dice Igor Olla, pedagogi-sta, già docente di Pedagogia gene-rale e Metodologia della ricerca edu-cativa presso l’Università degli Studidi Cagliari - porta ad una comunica-zione del tipo “mordi e fuggi”, lacu-nosa e veloce è la risposta a qualsia-si argomento così come in molti casiè lacunosa o nulla la preparazioneculturale sugli argomenti per i qualisi sente l’irrefrenabile bisogno di di-re la propria, spesso contestando me-dici, ricercatori, esperti che a loro fa-vore citano fior di studi e ricerche.

La scarsa capacità critica, spes-so dettata dal non confrontarsi cul-turalmente “dal vivo” in contradditto-rio su argomenti culturali, porta tan-te persone ad abboccare alle bufale,persone che non si rendono conto che,in tal modo, fanno il gioco dei respon-sabili di siti che dalle bufale traggonoun enorme tornaconto economico da-to dal numero maggiore di contrattipubblicitari ottenuti grazie alle mi-gliaia di clic e visite alle notizie false.La cultura, la formazione a tutto ton-do della persona, la formazione allacittadinanza attiva, al rispetto deglialtri, al dubbio e quindi all’analisi».

Si tratta, sostanzialmente, di unfatto di democrazia, la quale «è an-cora - prosegue Olla - conditio sinequa non per “costruire” adulti dota-ti di una mentalità critica». Parole,queste, tanto più vere in un territoriocome il Basso Sulcis, troppo spessoabbandonato a se stesso, in cui, pro-babilmente, non si è mai investito se-riamente sul rispetto della persona,in tutte le sue espressioni, e dell’am-biente.

Cristian Usai

Uno dei grandi problemi della scuola italiana è aiutare i ragazzi a filtrare le informazioni su internet (Umberto Eco)

I social media hanno cambiato la societàIl fenomeno ha anche i suoi aspetti positivi ma va fatto un grande sforzo per contrastare le cosiddette “fake news”.

Dopo l’intervento per ca-taratta, il trattamentodell’ipertrofia prostaticabenigna è l’intervento

più eseguito in assoluto. Questapatologia colpisce gli uomini, in-fatti, in una percentuale pari al50% dopo i 50 anni, aumentandofino al 90% dopo i 90 anni, crean-do disagi che incidono sulla qua-lità della vita e che spesso risulta-no invalidanti.

L’ultimo ritrovato per questapatologia, è l’utilizzo del laser aTullio. Si tratta di una tecnologiainnovativa in rapida diffusione peri significativi vantaggi che offre,già in uso in Sardegna presso laAzienda Ospedaliera Brotzu edora disponibile, quale unico altrocentro, nella Struttura Complessadi Urologia dell’ospedale Sirai diCarbonia, diretta dal dottor AndreaSolinas, con evidenti ricadute be-nefiche sulla salute dei sulcitaniche non dovranno più recarsi al-trove per sottoporsi a questo in-tervento.

Con questa tecnologia, la quasitotalità dei pazienti con ipertrofiaprostatica può essere trattata per viaendoscopica, riducendo così al mi-nimo il grado di invasività e, diconseguenza, la degenza, che scen-de dai tre giorni previsti per l’inter-vento endoscopico tradizionale, adun solo giorno.

Con il laser a Tullio, viene inol-tre quasi totalmente azzerato il san-guinamento sia durante che dopol’intervento, permettendo di trat-tare così anche pazienti con pro-blemi di coagulazione, senza ri-schi di dover ricorrere a trasfusio-ni. Con questo innovativo tratta-mento, si riduce ad un solo gior-no la cateterizzazione del pazien-te, una pratica fastidiosa e spessodolorosa, oltre che particolarmenteimpegnativa da gestire da parte delpersonale infermieristico (con latecnica tradizionale si mantiene ilcatetere in sede per 3-4 giorni).

In breve tempo, si arriverà adutilizzare questa innovativa tecno-

logia con laser a Tullio, nella qua-si totalità dei pazienti, lasciando iltrattamento chirurgico tradiziona-le ai soli casi in cui le dimensionieccezionali dell’ipertrofia nonpermettono alternative.

Andrea Solinas, 55 anni, da unanno e mezzo dirige il reparto diUrologia del Sirai di Carbonia.

Dottor Solinas, questi risultatidimostrano ancora una volta cheanche in periferia si può assicurareai pazienti una sanità di qualità...

«Sicuramente. Il laser a Tulliofino a ieri era presente in Sardegnaesclusivamente nell’Azienda ospe-daliera Brotzu di Cagliari. D’orain avanti gli abitanti del Sulcis nonsaranno più costretti a fare dei viag-gi per accedere a questo tipo di trat-tamento. Oggi al Sirai di Carbo-nia siamo in grado di dare ri-sposte anche a molti pazienti chenon riescono a trovare risposte intempi ragionevoli per le loro ne-cessità negli ospedali di Cagliariche sono sovraffollati, perché pa-zienti di tutta la Sardegna spessocercano l’ospedale ad alta specia-lizzazione che può offrire tutto.Quando le liste d’attesa inizianoad allungarsi, il paziente si rivol-ge a centri limitrofi che possonogarantire una qualità di presta-zione analoga a quella che possono

trovare nel capoluogo. Anche noiquest’anno abbiamo registrato unincremento di pazienti provenien-ti da località extra territorio.»

Quale bilancio fa di questa suanuova esperienza professionale?

«Devo dire che l’esperienza èindubbiamente molto positiva, aCarbonia mi trovo molto bene, rie-sco a collaborare con i colleghi,non solo quelli dell’ospedale ma an-che quelli di medicina generale,con i quali stiamo mettendo a pun-to iniziative molto interessanti. Ilreparto deve avere pareti di vetro,con scambi continui con tutti, siacon gli utenti, sia con i medici difamiglia.»

Uno dei principali problemidella sanità pubblica sono le listed’attesa...

«Quando sono arrivato la situa-zione era analoga a quella di tuttii centri, con liste d’attesa molto lun-ghe. Mi sono posto subito il pro-blema di tutelare innanzitutto lecategorie dei pazienti più deboli,ho pensato ai pazienti oncologici.Non era moralmente accettabile cheun paziente con una patologia gra-ve, oncologica, dovesse accedere alnostro ambulatorio, attraverso lenormali liste d’attesa, magari perun visita di ipertrofia prostatica.Per cui ho svincolato, slegato que-sti pazienti, in un apposito ambu-latorio, a loro dedicato, di urolo-gia oncologica, che gestiamo di-rettamente noi dal reparto, contempi d’attesa veramente irrisori,perché l’appuntamento viene datoanche in base alla gravità del ca-so, per cui ci sono casi di pazientiche possono essere visitati ancheil giorno dopo in cui hanno presol’appuntamento.»

Lei considera l’esperienza nelSulcis un punto d’arrivo o di transitodella sua carriera professionale?

«È difficile a dirsi, anche i ma-trimoni possono finire. Posso direche mi trovo benissimo qui ed hotanta voglia di fare e di migliorarel’urologia in questo territorio.»

Giampaolo Cirronis

Eccellenti traguardi per il reparto diretto dal dottor Solinas

Urologia, un’eccellenza del Sirai di CarboniaIn Sardegna è l’unico, con il Brotzu, ad utilizzare il laser a Tullio.

Il primario di Urologia Andrea Solinas.

Lunedì 4 dicembre 2017, inoccasione delle celebra-zioni in onore della SantaPatrona dei minatori, or-

ganizzate anche quest’anno dalCRAL Carbosulcis nella miniera diNuraxi Figus, è stato sottoscritto unprotocollo d’intesa tra la FondazioneCammino Minerario di Santa Bar-bara, il Centro Regionale di Pro-grammazione e la Carbosulcis SpA,finalizzato a favorire e disciplinareil passaggio dei pellegrini/escursio-nisti nei compendi gestiti dalla stessasocietà Carbosulcis nelle minieredi Nuraxi Figus e di Seruci.

Con la fruizione di tali percorsi,sarà possibile accrescere ulteriormen-te l’attrattività del Cammino Mine-rario di Santa Barbara, già percorso

da numerosi pellegrini/ escursioni-sti italiani e stranieri, valorizzandonel contempo le testimonianze del-l’attività estrattiva del carbone, nel-la quale sono stati impiegati migliaiadi minatori nell’ultimo secolo.

Si tratta di un altro tassello im-portante per rendere sempre piùconcreto un progetto nato dal bas-so, che si sta sviluppando grazie alsostegno unanime e determinantedei Comuni e delle Diocesi inte-ressate, della Regione Sarda e, piùrecentemente, del Governo nazio-nale che ha inserito il Cammino Mi-nerario di Santa Barbara nell’A-tlante dei Cammini d’Italia promos-so e gestito dal ministero dei Benie delle Attività Culturali e del Tu-rismo.

Protocollo d’intesa tra Fondazione, Regione e Carbosulcis

I percorsi del Cammino di Santa Barbara

La sottoscrizione del protocollo d’intesa.

L’associazione culturale “LeSorgenti” di Nuxis, graziealla sapiente guida del pre-sidente Giangacomo Aru,

sta compiendo un’importante opera-zione culturale: lo studio, la catalo-gazione ed il rilancio della cassa fio-rita del Sulcis. Una cassa molto bellae solare, diffusa a Nuxis e nel Sulcis,ma sconosciuta fuori. Così, a metàagosto, nel contesto della festa pae-sana de Su ‘Addeu, organizzata dallaPro Loco, ha allestito una mostra diquindici casse, messe a disposizioneda altrettante famiglie, che hanno mo-strato il valore di questo bel manufatto,frutto della cultura materiale della zo-na. Non se ne conosce l’origine, anchese sono evidenti gli influssi mediter-ranei e africani. Si sta però decrip-tando la simbologia. Era la cassa dellasposa, che la portava col carro nellanuova casa familiare con all’internoil corredo. La cassa, dunque, coi suoifiori e i suoi disegni, esprime la gioiaper l’amore degli sposi, la fertilità delladonna, la vita che prosegue.

Tutto questo è espresso nei dise-gni che s’ispirano ad una simbologiaantica. Se ne trovano le tracce in do-cumenti celebri, come la porta delsepolcro ebraico di Kefer Yesef, diepoca romana (esposto al Louvre).

Questa porta sepolcrale è stata pre-sa dagli studiosi come esempio para-digmatico di decifrazione del signi-ficato simbolico delle figure geome-triche. Ne abbiamo già richiamato lainterpretazione di Rutten nel suo “Arts

et Styles du Moyen-Orient Ancien”.Qui interessa utilizzare quei risultati inrelazione alle casse sulcitane, che pre-sentano, seppure in tante fantasiosevarianti, uno schema fisso: sulla fac-ciata un motivo floreale promananteda un vaso e inserito in una cornicegeometrica. I lati sono affrescati conuna stella o, più raramente, con un’e-lica dentro un cerchio.

Orbene, il motivo floreale anterio-re, indica la vita che rinasce, proma-

nando da un vaso, simbolo del dono;la cornice, in cui il vaso e il fiore sonocontenuti, simboleggia le rivoluzioniterrestri. La stella motivo più ricor-rente ai lati evoca il sole, Venere, l’a-more; l’elica, meno frequentementepresente sempre ai due lati, simbo-leggia invece la luna, la fertilità fem-minile, e Cibele, la divinità lunare pro-tettrice della vita delle donne. Stellaed elica sono contenuti in un cerchio,

simbolo dell’eternità.La cassa della sposa assume così

un valore simbolico pregnante: an-che quando ai lati ha l’elica, in luogodella stella, in essa c’è un augurio dieterno amore per la coppia, fertilità eabbondanza per la donna che con lacassa reca alla casa coniugale non soloil proprio corredo, ma il dono più pre-zioso: la promessa della vita che con-tinua e si riproduce.

L’associazione “Le Sorgenti” hafatto costruire la cassa fiorita, qui ripro-dotta, da Lino Tocco falegname e dalpittore Giuseppe Secci, seguendo loschema tradizionale, seppure con bel-le innovazioni sui colori, perché in-tende valorizzare gli artigiani locali,nel convincimento dell’alto valore cul-turale di queste competenze materia-li. Vuole però rilanciare anche la pro-duzione e la diffusione del manufattoper il suo importante valore simboli-co. C’è l’auspicio che la cassa, anchein un contesto radicalmente mutato,possa ridivenire un regalo di nozze ocomunque un pezzo prezioso dell’ar-redamento della casa. Si vorrebbe far-le prendere piede come è avvenutoper le casse intagliate delle zone inter-ne, che sono oggetto molto ricercatoper l’abbellimento degli ambienti. Perquesto la cassa fiorita del Sulcis è statain esposizione e in vendita presso loshowroom de l’I.S.O.L.A. in viaBaccaredda 176 - Cagliari (telefono:070 492756), dove si vende l’artigia-nato sardo di eccellenza.

Andrea Pubusa

Interessante operazione culturale dell’associazione “Le Sorgenti”

A Nuxis rivive l’antica cassa fiorita

La cassa fiorita del Sulcis.

La Provincia del Sulcis IglesienteMensile di informazione politica, economica e sociale

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7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

che l’Amministrazione Comunale intende verificare l’eventualedisponibilità di soggetti interessati alla gestione degli impianti spor-tivi comunali, di cui alla sottostante tabella, a far data dal 2/11/2017,pertanto il presente avviso, è finalizzato all’acquisizione delle ma-nifestazioni di interesse da parte degli operatori del settore ad essereinvitati all’eventuale successiva gara che sarà indetta per l’affida-mento del servizio:

1 - SOGGETTI AMMESSIPotranno presentare la propria disponibilità alla gestione:I. Federazioni Sportive.II. Enti di promozione sportiva.III. Enti non commerciali e Associazioni Sportive senza fini di

lucro, che perseguono finalità formative, ricreative e sociali nell’am-bito dello Sport e del tempo libero e che dimostrino capacità opera-tiva adeguata alle attività da realizzare.

IV. Operatori economici che hanno gestito negli ultimi tre anni(2014-2015-2016) impianti sportivi analoghi a quelli oggetto di ga-ra a favore di enti pubblici o privati.

V. consorzi e raggruppamenti tra i predetti soggetti. In tal casoi soggetti facenti parte del consorzio/raggruppamento richiedentedevono presentare domanda congiuntamente, individuando un refe-rente unico nei rapporti con l’Amministrazione Comunale e in casodi affidamento provvedere a conferire mandato speciale ad uno deicomponenti designato quale capogruppo.

2 - REQUISITINon incorrere nei motivi di esclusione di cui all’art. 80 del d.lgs.

50/2016.3 - OGGETTO E CONDIZIONI1. Laddove a seguito della manifestazione di interesse vi siano,

per lo stesso impianto, più soggetti interessati alla gestione, si av-vieranno le relative procedure ad evidenza pubblica previste dallanormativa vigente.

2. L’oggetto del presente Avviso è il recepimento delle manifesta-zioni di interesse per essere invitati alla eventuale successiva garache sarà indetta per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi

di proprietà comunale; a titolo indicativo e non esaustivo, di segui-to sono riportate le condizioni di gestione:

A. Non potranno partecipare alla procedura di affidamento sog-getti che abbiano pendenze debitorie nei confronti del Comune.

B. Verrà data priorità a:I. società che svolgono attività per disabili.II. società che svolgono attività giovanile.C. L’affidamento dovrà avvenire previa verifica della compati-

bilità dell’attività sportiva esercitata con quella praticabile nel-l’impianto.

D. La valutazione delle proposte si basa principalmente sulle se-guenti voci:

I. programma delle attività sportive, ivi comprese tutte le attivitàrealizzabili all’interno della struttura quali concerti, spettacoli, mo-stre, etc. (conformemente alle autorizzazioni previste per legge).

II. programma della gestione operativa.E. Il gestore dovrà dotarsi di idonea assicurazione di responsa-

bilità civile e dovrà prestare idonea cauzione, nelle forme previstedalla normativa in vigore, a garanzie del corretto uso del bene.

F. Sarà obbligatoriamente a carico del gestore il pagamento di tut-te le spese per contratti di somministrazione (acqua, energia elettrica,vigilanza, etc.) con voltura dei relativi contratti dal Comune a sestesso e tutti i lavori occorrenti per la eventuale messa in sicurezzadell’impianto.

G. Sarà obbligatoriamente a carico del gestore la manutenzioneordinaria dell’impianto assegnato, lo stesso gestore dovrà garantirela perfetta efficienza dell’impianto ed il mantenimento delle con-dizioni d’uso stabilite nella convenzione di assegnazione, per l’inte-ra durata della stessa.

I. Il gestore potrà assumere l’obbligo della manutenzione straor-dinaria dell’impianto, facendone esplicita richiesta in fase di mani-festazione d’interesse, ottenendo un adeguato punteggio di premia-lità in fase di valutazione della proposta.

L. Ordinariamente la convenzione avrà durata quadriennale, rin-novabile annualmente con atto motivato fino a un massimo di annidue, previa verifica della convenienza e del pubblico interesse; potràtuttavia disporsi una durata maggiore del contratto in caso di im-portanti interventi migliorativi e manutentivi sull’impianto da partedel gestore, in modo da garantire al medesimo un idoneo tempo diritorno dell’investimento, nonché investimenti strutturali che pre-vedano la stipula di mutui, ovviamente approvati dall’Amministra-zione comunale (art. 27 del vigente Regolamento comunale per usoe gestione impianti sportivi).

M. Parte degli eventuali introiti derivanti dalla gestione dell’im-pianto dovranno essere reinvestiti in interventi di manutenzionenonché nel pagamento delle diverse utenze (energia elettrica, vigi-lanza, pulizia, etc), secondo quanto verrà stabilito in fase di stipuladella convenzione.

N. Il gestore dovrà assumere gli obblighi di cui alla vigente nor-mativa in materia di sicurezza (D.M. 18/03/1996 e Dlgs. 81/08).

O. Il gestore deve garantire l’assunzione della qualifica di terzoresponsabile, così come previsto dalla Legge 10/91, dal D.P.R. 412/93integrato dal D.P.R. 551/99, dalla Legge 46/90 s.m.i. e D.P.R. 447/91integrate D.P.R. 392/9.

P. Il gestore deve garantire il rispetto degli obblighi e prescrizionida parte delle autorità preposte alla prevenzione incendi e alla si-curezza, in particolare il rispetto e l’adempimento di tutte le indica-zioni e prescrizioni contenute nel documenti rilasciato dal ComandoProvinciale dei Vigili del Fuoco “C.P.I.” (qualora la tipologia del-la gestione lo preveda) per impianti assimilati a locali di pubblicospettacolo.

Q. Il gestore è altresì tenuto a:• dare comunicazione al Servizio Sport del nominativo del Da-

tore di Lavoro (qualora la tipologia della gestione lo preveda) e delResponsabile della Sicurezza, consegnando all’Ufficio Sport i pre-visti attestati (indispensabile in caso di utilizzo dell’impianto perpubblico spettacolo).

• informare gli utilizzatori delle regole di comportamento, deidivieti e limitazioni previsti dal “Piano della Sicurezza”, dal rego-lamento comunale e dal contratto. Tali documenti dovranno essereconservati nell’impianto e, a richiesta, essere accessibili all’utenza.

• adempiere tutti gli obblighi verso i propri dipendenti e/o col-laboratori ottemperando le disposizioni in materia di collocamentoe assicurazioni obbligatorie, di assicurazioni sociali e previdenzialie di sicurezza sul lavoro. Il gestore risponde in ogni caso dell’operatosia del personale assunto che di quello volontario. Il concedenteresta estraneo ai rapporti intercorrenti tra il gestore ed i suoi dipen-denti e/o collaboratori a qualsiasi titolo: di questo dovrà essere fatta

menzione in ogni singolo rapporto di lavoro. • tenere in perfetta efficienza il locale pronto soccorso e dotarsi

del materiale sanitario previsto per il primo soccorso.• Il contratto di gestione potrà essere stipulato ove il soggetto ag-

giudicatario sia in regola con i pagamenti dovuti nei confronti delComune di Carbonia.

• Per “gestione dell’impianto” si intende il rapporto nel qualea favore dell’affidatario si verifica una traslazione di funzioni epoteri pubblici propri dell’amministrazione concedente, con con-seguente assunzione dei rischi e delle responsabilità connesse conla gestione del servizio.

4 - PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE • Laddove a seguito della manifestazione di interesse per gli im-

pianti menzionati vi sia un solo candidato interessato o i soggettisportivi operanti sul territorio su cui insiste l’impianto abbiano co-stituito un unico soggetto sportivo, l’Amministrazione comunale po-trà procedere ad affidamenti diretti secondo quanto prescritto dallalegge.

• Acquisita la disponibilità dei soggetti interessati, di cui al punto1., l’Amministrazione avvierà con gli stessi un confronto concor-renziale finalizzato all’individuazione ed alla definizione degli stru-menti e delle modalità più idonee a:

• soddisfare gli obiettivi dell’Ente, garantendo la parità di tratta-mento dei partecipanti.

In particolare, sarà richiesta agli interessati la presentazione diuna proposta progettuale unica, avente per oggetto:

I. gli interventi di carattere edilizio e tecnologico da operare sul-l’impianto sportivo;

II. le modalità di esercizio e gestione degli impianti;III. i tempi di attivazione e realizzazione degli interventi;IV. proposta di piano tariffario da applicare agli utenti dell’im-

pianto, subordinato alla successiva approvazione della Giunta Co-munale.

• Su richiesta dell’Ente le proposte presentate potranno esserechiarite, precisate e perfezionate.

• La valutazione delle proposte pervenute sarà effettuata sulla ba-se dei seguenti criteri:

I. esperienza maturata nella gestione di impianti sportivi corri-spondenti a quelli oggetto dell’affidamento;

II. qualità della proposta gestionale, con particolare riferimentoal pieno utilizzo degli impianti e alla migliore fruizione da parte deigiovani, dei diversamente abili ed anziani;

III. modalità organizzative di conduzione e funzionamento degliimpianti;

IV. qualità e importo degli interventi progettati, finalizzati all’ef-ficienza e alla funzionalità degli impianti;

V. durata della concessione proposta.• Al termine del processo valutativo i soggetti che risulteranno

affidatari della gestione verranno invitati a confermare gli impegnicontenuti nella proposta presentata, sottoscrivendo apposita con-venzione con relative spese a loro carico.

• L’Amministrazione Comunale, a seguito dell’istruttoria delledomande pervenute, determinerà un canone annuo per l’uso dellestrutture che verrà comunicato con avviso pubblico.

5 - MODALITà E TERMINI PER LA PRESENTAZIONEDELLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

I soggetti interessati possono inviare la propria candidatura re-digendo, preferibilmente, l’apposito modulo (ALLEGATO A) uni-tamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di iden-tità del sottoscrittore ai sensi dell’art. 38, c. 3, D.P.R 445/ 2000.

Termine per la presentazione della manifestazione di interesse:le ore 13,00 del 10/01/2018.

Le istanze dovranno pervenire al Comune di Carbonia, UfficioProtocollo con una delle seguenti modalità:

• con consegna a mano negli orari di apertura dell’ufficio di cuisopra;

• tramite pec al seguente indirizzo: [email protected]

Per le consegne a mano, ai fini del rispetto del termine perentorio,faranno fede esclusivamente la data e l’ora d’arrivo apposte sul plicoa cura dell’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia.

Il presente avviso ha scopo esclusivamente esplorativo, senzal’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali neiconfronti del Comune di Carbonia, il quale si riserva la possibilitàdi sospendere, modificare o annullare, in tutto o in parte, il proce-dimento avviato o di non dare seguito all’indizione della/e succes-siva/e gare per l’affidamento del servizio di cui trattasi, senza chei soggetti richiedenti possano vantare alcuna pretesa.

Comune di CarboniaProvincia del Sud Sardegna

SERVIZIO IVSettore Sport

AVVISO ESPLORATIVO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI SENZA RILEVANZA ECONOMICA DEL COMUNE DI CARBONIA

IL DIRIGENTE DEL IV SERVIZIO – SETTORE SPORT- In attuazione della Deliberazione di Giunta n. 194 del 27/10/2017;- In attuazione della Determinazione Dirigenziale n° 91 del 02/11/2017

RENDE NOTO

1

VIA BALILLA La manifestazione di interesse relativa agliimpianti di Via Balilla (lotto 1) si intendono da gestire in ununico blocco:PALA HOCKEYPATTINAGGIOSPIAZZO TRA I DUE IMPIANTICAMPO CALCIO A 5PISTA DI ATLETICACAMPO CALCIO A 11

2 PALLONE DI VIA ROMA (previa adozione di atti idonei)3 PALLONE DI VIA DELLA VITTORIA4 STADIO “CARLO ZOBOLI”5 CAMPO CALCIO A 11 BACU ABIS6 CAMPO CALCIO A 11 CORTOGHIANA7 CAMPO CALCIO A 11 SANTA BARBARA8 CAMPO CALCIO A 11 EX MINIERA SERBARIU9 CAMPO CALCIO A 11 SERBARIU10 BOCCIODROMO BACU ABIS11 BOCCIODROMO CARBONIA12 PALAZZETTO DELLO SPORT BACU ABIS13 PALAZZETTO DELLO SPORT CORTOGHIANA14 IMPIANTO POLIVALENTE CORTOGHIANA15 CAMPO DA TENNIS CORTOGHIANA

17 IMPIANTO POLIVALENTE BARBUSI (PRESSO LASCUOLA PRIMARIA)

16 CAMPO CALCIO A 11 BARBUSI

18 CAMPO CALCIO A 11 IS GANNAUS19 CAMPO CALCIO A 11 VIA DALMAZIA20 CAMPO CALCIO A 5 IS GANNAUS21 IMPIANTO POLIVALENE BACU ABIS

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

di Giuseppe Mura

Venerdì 24 novembre, sonostato invitato a parteciparead un incontro, organizza-to dall’associazione Agorà

di Sant’Antioco, per tenere una rela-zione che aveva per titolo “Storia diIglesias e sua Influenza sul Ripopo-lamento di Sant’Antioco”. Ecco diseguito, il testo letto con partecipazio-ne dal dottor Mario Marroccu e dalprofessor Dario Siddi.

«è noto che Sulcis era sede di dio-cesi e già nel secolo V, nell’anno 484d.C. è, infatti, documentata in quel-l’anno, l’esistenza di un vescovo, dicui si conosce anche il nome, Vitale.Questo testimonia la presenza nell’I-sola di una comunità strutturata chedovette avere, con ogni probabilità unposto di rilievo tra le sedi vescovili del-l’isola. La celebre epigrafe nota conle prime parole scolpite nella pietra“AULA MICAT…” fa ritenere ad in-signi studiosi che gli hanno dedicato leloro ricerche che risalga ad un vesco-vo Pietro in un periodo collocabile frala fine del VII e l’inizio del VIII seco-lo. Dobbiamo inoltre rilevare la pre-senza, documentata di un vescovo diorigine greca a Sulci, il presbitero EU-TALIO, intorno all’anno 680, il cuinome venne rintracciato in un codicerinvenuto sul monte Athos in Grecia.è questa l’ultima data che testimoniala presenza certa di una comunità cri-stiana presente a Sulci.

Ricompaiono successivamente, at-traverso reperti archeologici sotto for-ma di resti marmorei, alcuni dei qua-li con iscrizioni greche o latine, risa-lenti alla metà del X e alla prima me-tà dell’XI secolo, periodo in cui, al-lentatisi i legami che univano la Sar-degna all’impero di Bisanzio, l’inte-ra isola era ormai costretta a contaresulle proprie forze, con la formazionedei quattro giudicati, e tra questi quel-lo di Pluminos o Kalaris, dando poi ilnome dell’antico insediamento ad unadelle curatorie (una sorta di distrettiamministrativi) in cui era diviso, ap-punto quella denominata SULCIS.

è da quei tempi remoti che l’iso-la Plumbea (secondo il nome che lediedero i romani) rimase pressoché di-sabitata e le uniche notizie che di essapossediamo sono dovute a una serie dicarteggi fra vescovi e la Santa Sede ocon potenti istituti religiosi, quali i Vit-torini di Marsiglia, a cui venne affidatanel 1089, o i benedettini di Monte Cas-sino, con i quali si instaurò anche unlungo contenzioso a proposito del pos-sesso di alcune chiese.

Le ragioni dello spopolamento, chesi suppone sia stato lento, ma ineso-rabile, non sono certe, probabilmentea causa dell’intensificarsi delle incur-sioni arabe che si susseguirono sem-pre più frequenti fino all’invasione daparte di Museto nel 1015.

Furono dunque così frequenti leincursioni dei saraceni che portarono

anche al progressivo abbandono del-la Cagliari romana, per spostarsi finoa stabilirsi a Santa Igia, protetta daglistagni che la circondavano. Da alloral’isoletta nel sud/ovest della Sardegnatornò lentamente ma inesorabilmen-te ad essere riconquistata dalla fittamacchia mediterranea, abitata sola-mente da animali selvaggi quali adesempio i cavalli, sottoposti saltuaria-mente a battute per la cattura degli ani-mali, ambiti quali cavalcature o ani-mali da soma, dagli Iglesienti. Annodopo anno trascorsero i secoli mentre,quelli che erano i resti di templi e pa-lazzi, diventavano ricettacoli di lepri,gufi e volpi, per poi cedere all’assaltodi mirti e lentischi, venendo dimen-ticati fino ai primi anni dell’800, quan-do cominciò il pellegrinaggio dei viag-giatori stranieri desiderosi di visitareuna terra ritenuta esotica e misteriosa.Solamente una volta all’anno, in oc-casione della festa del Santo, si popo-lava di migliaia di fedeli, provenientida ogni parte dell’isola. Ma di questiaspetti ne avrete già udito raccontarein abbondanza.

La prima citazione documentaledi Villa di Chiesa (Villa Ecclesiae), ri-sale al 1272 ed è relativa ad uno scrittoconservato nella chiesa di Santa Ma-ria di Genova, ma poiché una Villa,ancorché di modeste dimensioni, nonsorge dal terreno come un fungo, dob-biamo supporre che il processo di ur-banizzazione fosse già  presente al-meno da qualche anno. Notiamo chenel documento del 1218, di ricono-scimento da parte del Pontefice diRoma, Onorio III, tra i beni che co-stituivano il patrimonio della diocesidi Sulcis, non compare Villa di Chie-sa, dobbiamo supporre che la Villa nonfosse esistente in quell’anno, almenocome entità strutturata, vi erano, al più,alcune case raggruppate intorno a trepiccoli nuclei abitativi costituitisi inprossimità di altrettante chiese cam-pestri, abbastanza distanti fra di loro,la chiesa di Sant’Antonio abate, di SanSalvatore e di San Saturno. è propriointorno a quest’ultima chiesa che sielevava su una modesta altura che, contutta probabilità, si sviluppò il primonucleo della erigenda città.

Per questa ragione possiamo ipo-tizzare che Villa di Chiesa sorse nelperiodo compreso tra il 1257, annodella fine della Villa di Santa Igia e il1271, anno che precede la data del do-cumento citato. E furono, probabil-mente gli esuli della capitale giudicaledi Karalis che andarono ad ingrossarel’abitato preesistente, ben accolti daUgolino della Gherardesca, Signore,come recita la lapide presente nellaparete di Santa Chiara “de la sesxtaparte de lo regno di Cagliari e ora perla Dio gratia Podestà di Pisa” quin-di anche del territorio che comprende-va Iglesias, destinata a diventare il prin-cipale centro minerario per la produ-zione d’argento del sud Europa.

La città, …no era murada, standoa quanto scrive M. Tangheroni nel suolibro “LA CITTÀ DELL’ARGENTO”,riportando quanto tratto da una cro-naca inedita del ‘400. La cinta mura-ria, iniziata da Ugolino, fu completa-ta in tutta fretta, poco prima che leforze aragonesi, nel 1323, cingesserod’assedio la città. Arresasi agli eser-citi congiunti di Aragona e del giudi-cato di Arborea, dopo sei mesi di du-ro assedio e pesanti perdite in vite uma-ne, Iglesias passò sotto il dominio ara-

gonese, prima e spagnolo poi per l’u-nione dei due regni di Castiglia e Ara-gona, fino al 1708, quindi fu austriacaper 11 anni, fino al 1720, quando di-venne parte dei domini Sabaudi, scam-biata con la Sicilia.

Trascuriamo qui di parlare dei bre-vi periodi in cui finì, nelle alterne vi-cende della guerra fra Catalani e Sar-di d’Arborea, conquistata e successi-

vamente ancora perduta, sottoposta al-la giurisdizione arborense, con tutte leconseguenze che si possono imma-ginare e, tra queste, l’incendio che di-strusse gran parte dell’abitato, in cuiandarono in fumo i documenti del-l’archivio si salvò miracolosamenteil “Breve di Villa di Chiesa”, in unaversione che si può far risalire, perdiverse sue parti, agli anni di dominiopisano.

Divenuta, per il tempo di circa 60anni comune pazionato con quello diPisa, Iglesias conserva di quel perio-do, la cinta muraria e, nel centro stori-co, l’impianto stradale che, ancora og-gi ricalca quello che fu nel XIII/ XIVsecolo insieme al nome di qualche viache ricorda il periodo pisano dellacittà: Via Ghibellina, Via della Zec-ca, via del commercio (l’antica ruga deimercanti) o Porta Nuova (già Porta diBarlao).

Gli anni successivi portarono intutto il territorio guerre e distruzioni,insieme a carestia e peste. Le solda-taglie contrapposte di arborense e ca-talano/ aragonesi che si alternavanonelle campagne delle due curatoriefinirono per trasformare in un desertoterritori un tempo fertili e punteggiati diville e casolari; le scorrerie dei saraceni,sempre più audaci ed in piena espan-

sione, resero deserte le coste facendosi che i sardi si ritirassero verso l’inter-no abbandonando poderi un tempo ri-gogliosi.

L’isola di Sant’Antioco, ceduta condue diverse donazioni, al suo Santo Pa-trono, era ormai completamente privadi ogni consorzio umano. Restava orasolamente in piedi la basilica, in cuiconvergevano numerosissimi i fede-

li, almeno una volta all’anno. Anchei Vescovi Sulcitani, finirono per ab-bandonare l’isola e riparare, dapprimaa Palmas, che per buona parte del se-colo XIV, risultò essere la villa chegodette di una posizione economicapiù florida tra i circa trenta villaggi chenel ‘300 popolavano il Sulcis. Que-sto si deduce da quanto riportato neiregistri delle collettorie papali. Poi an-ch’essa si spopolò, assediata come eradall’estendersi delle paludi e, di con-seguenza dalla recrudescenza delleintemperie, come veniva allora chia-mata la malaria, diffusa dalla punturadella zanzara anofele.

Fu allora scelta come sede provvi-soria, del vescovo e della sua curia, labella chiesa romanica di Tratalias, maben presto anche quella sistemazionedivenne, inadeguata ed il vescovo chie-se ufficialmente, al pontefice Innocen-zo IV, il permesso di spostarsi, con tuttala curia ad Iglesias, adducendone amotivo, la situazione che si era creataanche in quelle lande completamenteabbandonate, in cui si aggiravano pe-ricolosi malviventi, che trovavano inquelle contrade desolate un sicuro ri-fugio, essendo quelle terre “valde ste-riles et infructuose et inculte ac vepri-bus arbustisque et nemoribus plene”.

La chiesa locale continuò, nono-

stante tutto a mantenere il legame stret-to, con il luogo in cui aveva visto ra-dicare, per primo il Cristianesimo, con-tinuò a chiamarsi Diocesi di Sulci, con-servando, almeno nominalmente, laantica cattedrale, se pur abbandonatae negletta.

Poi quando nel 1615, furono rin-venuti le Sacre Ossa del Santo, nelluogo in cui da tempi immemorabili,la tradizione voleva che proprio lì ri-posassero, nella grotta in cui avevasubito il martirio, la devozione, chepure non si era mai arrestata del tutto,ritrovò nuova linfa ed io penso, sia sta-to quest’avvenimento, con la nascitadella processione, divenuta tradizio-ne, che ogni anno riportava per qual-che giorno le reliquie sull’isola, sia sta-to la molla principale che fece sì cheprima che in altri luoghi del Sulcis siavviasse il ripopolamento, che trovia-mo in fase avanzata, già nel 1754, conuna piccola comunità accolta intor-no alla chiesa del suo Santo protettore,anche se nel 1503, il Pontefice Giulio IIsancì, con la bolla “aequus reputa-mus” lo spostamento della sede dio-cesana da Sant’Antioco ad Iglesias conil nuovo titolo Sulcitan-Ecclesiense.

L’isola, solo in determinate stagio-ni dell’anno e per brevi periodi, era sta-ta frequentata da contadini o pastoritransumanti, i quali, durante i loro sog-giorni, insieme agli attrezzi da lavorotenevano sempre accanto le armi, pron-ti a rintuzzare un improvviso assaltodi pirati barbareschi, avvisati da unavedetta posizionata su un’altura (da quii toponimi “sa scrocca…” o“sa guar-dia…” dei punti alti da cui si potevatener d’occhio lo specchio del mare).

Di questo isolamento costante del-l’isola dal resto dei territori, e del pe-ricolo, sempre presente di un’improv-visa scorreria di predoni, fanno fedele relazioni di arcivescovi prima e ve-scovi poi, i quali recandosi, nel corsodelle visite pastorali, a rendere omag-gio alla tomba del Santo, erano sem-pre scortati da una nutrita schiera diarmigeri. Così accadde nel 1614, inoccasione dell’invenzione delle reli-quie, o ancora, come tramandano lecronache del tempo, nel corso dellegrandiose feste del Santo Patrono quan-do erano numerose le schiere di ca-valieri e miliziani armati, per proteg-gere le folle di pellegrini che, da ogniparte del Regno, si trasferivano sul-l’isola con l’intera famiglia al seguito.

Cominciarono i primi coloni a sta-bilire dimora stabile nell’isola andan-do, spesso, ad occupare le numerosegrotte che punteggiavano i colli chefronteggiano la laguna, riadattando adabitazione le antiche tombe ipogeiche,sfrattandone, senza rimorsi, i legittimiproprietari, interrompendo il loro se-colare riposo i quali, come si può im-maginare, non erano più in grado diprotestare. Pochi fortunati vennero al-loggiati come affittuari o in qualità diservi/custodi, in qualche casa appar-tenente a borghesi benestanti o a no-bili iglesienti, per i quali avere un’a-bitazione Sant’Antioco per dimorar-vi in occasione della festa, costituivauna sorta di status simbol, oltre che uninvestimento.

Un codice cartaceo, ritrovato daPadre Filippo Pili e pubblicato, par-zialmente per la parte riguardante lavisita pastorale effettuata nel 1728 dal-l’arcivescovo di Cagliari e vescovodi Iglesias, monsignor Raul CostanzoFalletti, ci fornisce poche e circostan-

ziate notizie sull’isola di Sant’Antiocoe sulla piccola comunità che la abitava.

Il giorno 3 maggio, il presule partìda Iglesias in carrozza, scortato dallacavalleria di Iglesias, si fermò per ilpranzo nel furriadroxius de Sirais, quin-di si rimise in viaggio alla volta del-l’isola dove giunse all’imbrunire che,vista la stagione, supponiamo arrivasseintorno alle19.30 le 20.00, per recarsiimmediatamente nell’alloggio che gliera stato preparato. La mattina dopo,celebrata la Santa Messa nella basili-ca del santo, andò sulla vetta della col-linetta accanto alla chiesa, chiamataEl cierro o Guardia de su Pisu, e da lìbenedì i campi cum Lignum Crucis.Quindi il 5 dello stesso mese ripartì,sempre in carrozza e con il consuetoseguito del Convisitatore, due cap-pellani, un paggio, un cameriere, treservi ed un gruppo di cavalieri allavolta di Teulada.

Dalle pur scarne notizie lasciatecidal solerte segretario che stilò il ver-bale del viaggio, apprendiamo che ilcapitolo già vi possedeva un edificio,in cui venivano ospitati i dignitari delcapitolo o altri illustri personaggi nelcorso delle feste, mentre non vi risie-deva un parroco data l’esiguità delnumero di abitanti nell’isola.

Se adesso, ci spostiamo avanti neltempo, di poco meno di 25 anni, tro-viamo un documento davvero inte-ressante per capire qual era lo stato diripopolamento dell’isola di Sant’An-tioco intorno al 1750.

Si tratta di un voluminoso codicecartaceo, custodito nell’Archivio diStato di Torino, dove è custodito uncorposo volume che porta sulla costala seguente intestazione:

Sardegna Feudi - Isola di Sant’ An-tioco - Mazzo 2.

L’insieme di documenti contenutoal suo interno, è costituito da una sil-loge di manoscritti, alcuni copie di al-tri più antichi, tutti debitamente au-tentificati da notaio e altri, i più, scrittiper ordine del conte di Calamandra-na, Intendente Generale di Sardegna.Si tratta di una vera miniera d’oro perchiunque fosse interessato a ricostruirela storia del moderno abitato di San-t’Antioco.

- Copie degli atti di donazione del-l’isola a Sant’Antioco e per lui, al ve-scovo di Solci, il primo del 1124 e ilsecondo del 1216 in cui si aggiungonoin dono “A su Donno miu Santu An-tiogu de Iscla de Sulki…” anche lepeschiere e le diverse isole che com-pongono la laguna.

- Copia del riconoscimento, da par-te del pontefice di Roma, di tutte lechiese, le ville e le terre che costitui-vano il patrimonio della diocesi Sul-citana.

- Copie dell’atto di cessione del-l’isola di Sant’Antioco all’origine deicavalieri di San Maurizio e Lazzaro,nel 1758

- Copia della bolla papale di con-ferma della cessione

- Copie di lettere diverse di CarloV e di Giovanni, Re di Aragona indi-rizzate a diversi vescovi,

- Copia della relazione (redatta nel1754), presentata, nel 1755, dall’Inten-dente Generale al Vice Re, perché aTorino si valutasse la possibilità dicedere una parte dell’isola di Sant’An-tioco a una colonia di Greci, stesa dalMaggiore Ingegner Bessone e dall’a-grimensore Filippo Griseri.

(1) Continua

Nei secoli XVII e XVIII la città di Iglesias ebbe una significativa influenza sul ripopolamento dell’Isola di Sant’Antioco

La nascita della moderna Sant’AntiocoUn voluminoso codice cartaceo, custodito a Torino, è una vera miniera d’oro per la ricostruzione della storia della cittadina lagunare.

Il retablo in legno di ginepro destinato a custodire le reliquie del Santo nella Cattedrale di Santa Chiara, a Iglesias.

La curiosità fa sorgere il dub-bio! Niente da dire però sulservizio a pagamento dellasosta dei veicoli a Carbonia.

Anzi, è un servizio necessario, so-prattutto durante le ore del mattino,che consente al cittadino di compieredeterminati doveri che richiedono ur-genza a recarsi presso gli uffici pub-blici e quanto altro. Adempimenti chepossono cagionare disagio se non ri-solti in tempi utili stabiliti e che po-trebbero creare pregiudizio alla vitaquotidiana a causa di non trovare unparcheggio disponibile. Oppure tro-vare comodo al cittadino parcheggia-

re il più vicino possibile al punto dovedeve recarsi per le proprie necessità,quando trattasi spesso di persona sof-ferente che non è abilitata al privile-gio della sosta riservata. O ancora perproprio comodo per altri motivi! Ba-sta pagare il ticket per tutto il tempoche si occupa lo “stallo”. D’altrondeè giusto e doveroso regolamentare lavita dell’utenza automobilistica. E sinqui nulla da dire o da obiettare!

Quanto premesso, non fa una pie-ga! Ma quando un cittadino, o me-glio un cittadino forestiero in visitaa Carbonia, che voleva parcheggia-re la sua auto, si è trovato davanti al

parcheggio un cartello che indicavale regole della sosta, è rimasto dub-bioso sul contenuto. Le indicazioniper Lui contrastavano con quelle det-tate dal calendario annuale. Il citta-dino-turista vuole mettere in sosta lapropria vettura ma nel leggere le in-dicazioni descritte non è convinto del-la consuetudine in materia di festivi-tà. Osserva attentamente la descri-zione di tutti i giorni feriali della set-timana sottoposti all’obbligo del pa-gamento della tariffa e l’indicazionedel rispetto degli orari “dal lunedì alvenerdì”. Il sabato viene chiarito di-versamente! Il medesimo, facendo

una breve riflessione sulla festività ditutti i Santi che quest’anno è risultatadi giorno feriale (mercoledì), è dub-bioso della consuetudine festiva incontrasto con una normativa descrittanel cartello, ritenendo così opportunodi non rischiare un’eventuale sanzio-ne mettendo in sosta la propria vet-tura, data anche la sua breve visita,di passaggio in città!

A questo punto, sarebbe oppor-tuno chiarire meglio queste anoma-lie”, in considerazione del fatto che,a rigor di logica, anche le festivitàinfrasettimanali dovrebbero trovareuna menzione più chiara, anche per-

ché da tempo come sappiamo, il ca-lendario delle festività civili e religio-se è stato ridimensionato dalle istitu-zioni, giustificando il provvedimen-to, necessario, in relazione agli eventidel nostro tempo nel mondo del la-voro.

L’osservazione che l’ignoto cit-tadino forestiero ha sollevato, dovreb-be essere oggetto di riflessione daparte dell’Amministrazione comu-nale, che dovrebbe chiarire quanto èstato fatto rilevare, per evitare dubbiall’automobilista e garantire la legit-timità del servizio.

Nino Mistretta

Alcune considerazioni sul servizio sosta a pagamento nella città di Carbonia

Giuseppe Mura.

Un cartello con le indicazioni.

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10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 311 • 29 Dicembre 2017

Con la legge di stabilità 5/2017 la Regione Autonomadella Sardegna, su fondi del-l’assessorato ai Beni cultu-

rali, ha deciso di supportare finanzia-riamente l’attivazione del Cineportodella Fabbrica del Cinema a Carbo-nia. Un luogo artistico e culturale chesia in grado di potenziare le attivitàdella Fabbrica del Cinema attraversola promozione, in particolare, dellacultura audiovisiva, anche in ambitodidattico e produttivo. Scopo del Ci-neporto sarà dare ai bisogni culturalidel territorio, la possibilità di incon-trarsi e incrociarsi con l’esigenza e lascoperta di nuove risorse, umane eterritoriali, legate alla formazione edalla produzione cinematografica e cul-turale.

I primi interventi che portano allaattivazione del Cineporto sono il corsopratico di cinema “Filmare e comu-nicare per promuovere e sviluppareil territorio” e la rassegna itinerante“L’impegno, il viaggio, il mito” (a Car-loforte, Masainas e Giba). In prospetti-va anche la progettazione di tre pro-duzioni audiovisive legate al territorio,l’acquisto di attrezzature tecniche ed ilcompletamento della Sala Cinemato-grafica della Fabbrica del Cinema.

Si tratta quindi dell’avvio di unpercorso che porti alla messa a siste-ma dei bisogni culturali del territoriolegati alla filiera audiovisiva, per svi-luppare così un comparto che può rap-presentare un’alternativa di sviluppoper il territorio.

La realizzazione del Cineporto èla naturale evoluzione del progettoEx-Di’ Memorie in Movimento - LaFabbrica del Cinema, che ha preso ilvia nel dicembre del 2015 sulla basedel protocollo d’intesa promosso dalCentro di Servizi Culturali Carboniadella Società Umanitaria e sottoscrittoda numerosi enti locali (tra questi Co-mune di Carbonia, Comune di Igle-sias, ex provincia di Carbonia - Igle-sias), dal Parco Geominerario e dalla

Agenzia sarda per le politiche attivedel lavoro, grazie anche al sostegnodella Fondazione di Sardegna e Grup-po Cooperativo Società Euralcoop.

Il polo culturale ha sede nell’ex di-rezione amministrativa della Minie-ra di Serbariu, con l’obiettivo di con-servare, promuovere e diffondere lacultura audiovisiva nel e del territorio(con particolare riferimento alla ricer-ca sulla memoria storico-audiovisi-va), di offrire supporto tecnico e cul-turale alle produzioni che intendesse-ro operare nel sud-ovest sardo, di av-viare un percorso di formazione per-manente che facesse crescere nuoveprofessionalità.

Si è svolto dal 15 al 17 dicembre,alla Fabbrica del Cinema, il primomodulo del Corso pratico di Cine-ma “Filmare e comunicare per pro-muovere e sviluppare il territorio”,12 incontri/giornate per un totale di24 ore per week (totale di 96 ore). Iprossimi tre moduli si terranno neimesi di febbraio, marzo ed aprile2018. Il corso ha lo scopo di forniretutti gli elementi utili a comprendereil variegato e complesso mondo dellaproduzione audiovisiva nelle sue prin-cipali accezioni: cinema, televisionee new media.

L’esperienza specifica acquisitadai docenti, peraltro, consente di in-tegrare solidi momenti teorici all’in-dicazione di un’ampia prospettivatecnica, allo scopo di consentire aglistudenti una conoscenza non som-maria del panorama produttivo in-ternazionale, pur nella brevità delleore a disposizione. Altra finalità delcorso nella sua interezza, è quella diconsentire una preparazione abile aconfrontarsi con il mercato del lavo-ro nel settore dell’audiovisivo.

Alla fine del corso, i partecipantiavranno realizzato un video (docu-mentario o cortometraggio) scritto,diretto ed interpretato anche da loro

stessi, dopo essersi confrontati con iproblemi di scrittura, budget, recita-zione, location, fotografia, montag-gio, avendo acquisito le conoscenzebase del linguaggio cinematografi-co e televisivo. Gli studenti, comeultima operazione, saranno in gradodi “posizionare” il loro prodotto suiSocial Network.

Il progetto è gestito da quattro do-centi, noti professionisti del settorecinematografico.

I partecipanti sono obbligati a fre-quentare almeno 80 ore di quelle pre-viste dal workshop.

È stato presentato il 5 dicembre, a Cagliari, il progetto della Fabbrica del Cinema, finanziato dalla Giunta regionale

Con il Cineporto, Carbonia diventa “Città del Cinema”Ha preso il via il 15 dicembre il corso pratico di Cinema “Filmare e comunicare per promuovere e sviluppare il territorio”.

Superate le incomprensioni deimesi scorsi, si alza il sipa-rio sulla stagione di Prosa eDanza 2017-18 organizzata

dal CeDAC al Teatro Centrale diCarbonia, incastonata nel ricco pro-gramma delle manifestazioni in oc-casione degli 80 anni della fonda-zione della città - 1938-2018 - e rea-lizzata con il patrocinio e il sostegnodel comune di Carbonia - nell’am-bito del Circuito Multidisciplinaredello Spettacolo in Sardegna. Ottospettacoli in cartellone da gennaioad aprile - con suggestivi intrecci fraletteratura e teatro, danza e poesia:focus sulla drammaturgia contem-poranea con autori come il britanni-co Anders Lustgarten e lo statuni-tense John Patrick, il cantautore Gian-maria Testa e gli scrittori Sergio At-zeni e Marcello Fois accanto all’at-tore e regista Andrea Tedde, oltre adaffascinanti racconti a passo di danza,tra classici balletti ed inedite coreo-grafie.

Soddisfazione è stata espressa,nel corso della conferenza stampa dipresentazione, dall’assessore dellaCultura Sabrina Sabiu «per una nuo-va stagione teatrale che si annun-cia di altissimo livello, con il mas-simo coinvolgimento delle compa-gnie locali e la presenza di attori difama nazionale. Abbiamo organiz-zato la rassegna nei minimi dettagli,con l’obiettivo di festeggiare nel mi-gliore dei modi la nostra città che,nel 2018, taglierà un traguardo im-portante: il compimento dei suoi pri-mi 80 anni. E proprio l’ottantesimocompleanno di Carbonia ha ispiratoil nome che abbiamo dato alla nuo-va stagione di prosa, Carbonia 80(1938-2018), la quale ripercorre tut-ti i cambiamenti sociali che hannocaratterizzato la nostra città in questidecenni».

Sotto i riflettori, nomi di puntadella scena nazionale e non solo, daattori del calibro di Giuseppe Ce-derna, Donatella Finocchiaro e Fa-bio Troiano alla scrittrice MichelaMurgia - che interpreta Grazia De-ledda nella pièce di Marcello Fois,accanto ad un’intensa Lia Careddue a Valentino Mannias, Marco Brin-zi e Giaime Mannias, all’étoile Ema-nuela Bianchini con la Mvula Sun-gani Physical Dance Company e aidanzatori del Balletto di Roma. Trai protagonisti anche Marta ProiettiOrzella e Andrea Tedde di BataneaTeatro, Andrea Rosas de La CernitaTeatro e la compagnia de La Cles-sidra Teatro per una stagione che af-fronta temi cruciali del presente - dal-le migrazioni alle inquietudini esi-stenziali, agli equilibri della vita dicoppia, dall’eterno conflitto tra il be-ne ed il male al sottile confine tra ra-gione e follia.

L’inaugurazione sarà nel segnodi Grazia Deledda - domenica 7 gen-naio alle 20.45 - con “Quasi Gra-zia” - la pièce firmata da MarcelloFois, nella mise en scène di Sarde-gna Teatro con la regia di VeronicaCruciani: sul palco nel ruolo dellascrittrice nuorese una convincenteMichela Murgia, in un raffinato gio-co di specchi tra due donne e artiste,autrici di successo note e apprezza-te anche all’estero, e il loro legamecon l’Isola e le proprie radici. Unastraordinaria Lia Careddu interpretala madre della futura vincitrice delPremio Nobel, accanto a ValentinoMannias, Marco Brinzi e GiaimeMannias in uno spettacolo dalla cifracontemporanea ed immaginifica dacui emerge, tra segni e simboli di unacultura ancestrale, il ritratto di unafigura di grande modernità.

La magia di una fiaba sulle punte- sabato 13 gennaio alle 20.45 - con“Lo Schiaccianoci” nell’originalerilettura del coreografo MassimilianoVolpini per il Balletto di Roma, chetrasporta la vicenda nelle periferiemetropolitane, dove il sogno di Cla-ra e dei suoi amici riflette il desiderio

di sfuggire ad un destino già scritto,per trasferirsi al di là del muro chesepara ricchezza e povertà. Sulle no-te evocative di Pëtr Il'č Čajkovskij,l’atmosfera delle feste natalizie sidiffonde anche nei quartieri più de-gradati, tra i senzatetto e gli “invisi-bili”, dove il dono di un misteriosobenefattore, uno strano pupazzo, sitrasforma nel simbolo del riscatto.Il finale ripropone un viaggio tra ledanze del mondo, quasi una visioneonirica e poetica che riaccende lasperanza di un futuro migliore.

La tragedia dei migranti rivivesulla scena - martedì 23 gennaio al-le 20.45 - in “Lampedusa”di AndersLustgarten con Donatella Finocchia-

ro e Fabio Troiano, protagonisti sottole insegne di BAM Teatro, per la re-gia di Gian Piero Borgia. La pièceaffronta un tema drammatico ed at-tuale attraverso il duplice sguardo diun pescatore che si guardagna il pa-ne recuperando i corpi dei profughiannegati in mare e di una studentes-sa di origine marocchina, immigra-ta di seconda generazione, esattriceper una società di prestiti. Visionicontrastanti, per «un racconto sullasopravvivenza della speranza. Die-tro il disastro sistematico della po-litica e delle nazioni, ci sono anco-ra e fortunatamente le persone, lagentilezza individuale, la sorpresadei singoli».

S’intitola “Quotidianamente in-sieme” la commedia scritta, direttaed interpretata da Andrea Tedde, inscena con Marta Proietti Orzella (pro-duzione Batanea Teatro) - sabato 3febbraio alle 20.45 - per un’indagi-ne tra i fragili equilibri della vita dicoppia. Dopo cinque anni di matri-monio, Massimo e Claudia (lui fal’avvocato, lei è un’insegnante d’ae-robica) cercano di risolvere i proble-mi che minano il loro rapporto rivol-gendosi ad un analista, che suggeri-sce loro di sperimentare il cosiddet-to “metodo del terzo”. I due si ritro-vano così a discutere parlando di séin terza persona, con effetti grotte-schi e surreali, in un confronto nelquale mettono a nudo tutti gli aspetticritici della loro relazione, «giocan-dosi tutto come in una partita a ten-nis, a suon di battute e di risposte».

Una “storia d’amore mediterra-nea” - martedì 27 febbraio alle 20.45- con “Odyssey Ballet”del coreogra-fo italo-africano Mvula Sungani, cherilegge il poema omerico in chiavefemminile, come il diario di una don-na in attesa del ritorno dello sposo,quindi intenta a fantasticare su straniincontri ed innumerevoli peripeziedi quel lungo viaggio. Sotto i riflet-tori l’étoile Emanuela Bianchini e idanzatori della Mvula Sungani Phy-sical Dance, danno vita ad un intri-gante e coinvolgente racconto perquadri sulla suggestiva colonna so-nora ispirata alle culture e ai popoliche si affacciano sulle sponde del“mare nostrum”. Tra musiche tra-dizionali ed elettronica, una perfor-mance avvincente in cui si fondonodanza classica e contemporanea, acro-bazie circensi ed arti marziali.

Viaggio tra storie e canzoni con

“Da questa parte del mare” - gio-vedì 8 marzo alle 20.45: GiuseppeCederna (volto noto del grande e delpiccolo schermo, da “MarrakechExpress” a “1993”) dà voce alle pa-role di Gianmaria Testa, per una rifles-sione sulle migrazioni, ma anche sul-le radici e sul senso dell’“umano”sulla falsariga del libro del cantautorepiemontese e delle sue poesie in mu-sica. Una performance emozionante,impreziosita dai testi di Marco Re-velli e di Alessandra Ballerini, per laregia di Giorgio Gallione, una nar-razione incentrata sulle questionicruciali del presente, attraverso losguardo ironico e disincantato ma,soprattutto, l’estrema sensibilità e la

generosità di un’artista che ha saputointerpretare le piccole e grandi tra-gedie dell’esistenza.“Nulla succede per caso”, ov-

vero “Una storia cagliaritana sulbene e sul male” nel segno di SergioAtzeni - venerdì 23 marzo alle 20.45:La Cernita Teatro porta in scena unracconto dello scrittore cagliaritano,“Il vento soffia, dai bastioni”, conAndrea Rosas nel ruolo del prota-gonista, per la regia di Monica Por-cedda. Una vicenda dal sapore va-gamente noir, in cui la scomparsa delcapopesca Antonio Melis, uomo sti-mato ed apprezzato da tutti, e in pri-mis dai suoi dipendenti, che lo con-siderano un padre più che un padro-ne, costringe il figlio, ancora ragaz-zo, a fare i conti con la realtà. Egli ve-de cose che altri non vedono (o nonvogliono vedere), finché dopo ven-t’anni di assordante silenzio, troveràil coraggio di “urlare” che «su que-sta terra... nulla succede per caso».

Suggellerà la Stagione di Prosae Danza a Carbonia - sabato 7 apri-le alle 20.45 - “La signora Savage”di John Patrick nella versione de LaClessidra Teatro, con la regia di An-na Pina Buttiglieri ed un numerosocast, formato da Valentina Aru, OmarSoddu, Davide Maringiò, France-sca Puddu, Giusy Tartaglione, RitaGarau, Simona Lisci, Stefania Al-tea, Marco Marras e Eleonora Aru.La divertente commedia affronta iltema delicato della follia attraversola vicenda paradossale della prota-gonista, che i figliastri hanno fattorinchiudere in una casa di cura permalati di mente per impedirle di“sperperare” il patrimonio paternoin beneficenza. La donna un po’ stra-vagante, ma generosa e ben decisa afarsi valere, scoprirà inaspettatamen-te dentro quelle mura - tra episodiesilaranti ed involontarie gags - il ve-ro senso della vita.

La Stagione di Prosa e Danza2017-2018 a Carbonia è organizza-ta dal CeDAC/ Circuito Multidisci-plinare dello Spettacolo in Sarde-gna con il patrocinio ed il sostegnodel MiBACT/ Ministero dei Beni edelle Attività Culturali e del Turi-smo, della Regione Sardegna e delcomune di Carbonia, con il contri-buto della Fondazione di Sardegnae con l’importante supporto di Sar-dinia Ferries, che ospita sulle sue naviartisti e compagnie in viaggio da eper l’Isola.

Accordo raggiunto tra comune di Carbonia e CeDAC

Al via la stagione di prosa e danza

Il Teatro Centrale di Carbonia.

La Fabbrica del Cinema.

Tra le voci sarde che hannolasciato la nostra isola incerca di un maggiore ri-conoscimento canoro, c’è

Carla Cocco, una giovane donna diCarbonia.

Carla inizia a studiare pianoforteall’età di otto anni e si delizia con ilcanto nell’età adolescenziale. Mag-giorenne si trasferisce a Roma, do-ve comincia il suo percorso artisti-co. Nel 1997 partecipa a Sarabanda,su Italia 1, e rimane nel cast dellatrasmissione, come membro del co-ro, sino al 2001, anno in cui si lau-rea in Discipline del Servizio So-ciale. Nel 2004 incide il suo primoalbum, dopo quattro anni il secon-do e nel 2012 il terzo.

La sua carriera musicale procedecon la partecipazione a numerosemanifestazioni canore e Festivalinternazionali, dove riceve anchediversi riconoscimenti e premi.

Nel 2015 rappresenta musical-mente l’Italia a Lusaka, nello Zam-bia, per la “XV Settimana della Lin-gua Italiana nel mondo”, interpre-tando i più grandi successi dellamusica melodica italiana.

In quella occasione Carla visitail coumpound di Bauleni, passandoun’intera giornata con gli abitantidel ghetto.

In preda a mille emozioni con-trastanti scopre che in un luogo do-ve regnano povertà, rabbia e delu-sione, brilla, come una cornice, tan-ta voglia di “fare musica”, vienecoinvolta da canti e balli di una banddel posto, gli “African Voice Band”.Dopo qualche giorno l’esperienzanello Zambia volge al termine, Car-la deve rientrare a Roma.

Le emozioni però non sono an-cora finite in quella terra che defi-nisce la cantante una “Sarda Afri-cana”, Carla, ignara, lo scopre men-tre, nel tragitto per l’aeroporto, sentealla radio una canzone di BrendaFassie dal titolo “Vulindlela”. Le

lacrime le rigano il volto e le bagna-no il cuore, tanto da lasciare unatraccia indelebile ed un’indomabi-le voglia di fare qualcosa di grandeper loro, per quei ragazzi che, at-traverso la realizzazione di “un so-gno musicale”, possono cambiareil corso della loro vita, rendendolosicuramente più piacevole.

Nella sua testa inizia a prenderforma un’idea che si sposa perfet-tamente con i progetti dell’asso-ciazione che già aiuta i ragazzi, la“In&Out of the ghetto”: la realiz-zazione di uno studio di registra-zione all’interno del ghetto, “Africa

Sarda Studio”. I tanti progetti ri-volti a loro, tutti assolutamente am-mirevoli, fanno in modo che que-sti ragazzi possano ricevere medi-cinali, cibo, vestiario, istruzione...ma Carla vede in loro un’energia,una positività ed una voglia di rac-contare le loro speranze per un fu-turo migliore attraverso la musica.

Ed è proprio in quel preciso istan-te che Carla pensa di far partire unacampagna di “crowdfunding” ap-poggiata da “Musicraiser”, per po-ter regalare un sogno attraverso lacostruzione di uno studio di regi-strazione dove i ragazzi possano

esercitarsi, incidere e portare fuoridal loro ghetto, attraverso i concerti,la loro musica. La stanza è già pron-ta, la campagna di raccolta fondi ser-virebbe per realizzare lo studio ecomprare computer, mixer, strumen-ti musicali, le spese per un corso diformazione e l’incisione di cd.

Carla a Natale sarà lì con loro...se volete suonare con lei la vera mu-sica natalizia, quella che nasce dalcuore, quella che quando doni ti fastare bene, non esitate potete sco-prire tutto cercando le informazio-ni sul profilo di Carla Cocco su fa-cebook.

Mentre maturava e prendevasempre più forma questa idea, Car-la, questa estate, ha tenuto un con-certo che ha dedicato alla sua cittàe alla sua terra natia. è stato emo-zionante per lei cantare in un anfi-teatro che applaudiva con affettola sua concittadina che, con amo-re, porta la sua musica in giro peril mondo.

Uno spirito aleggia in lei ed èquello che la porta ad utilizzare lamusica per far stare bene, per spe-rare e per sognare quel mondo mi-gliore in cui tutti vorremmo vivere.

Nadia Pische

L’artista di Carbonia sta realizzando un progetto in Africa

L’“Africa Sarda Studio” di Carla Cocco

Carlo Cocco durante il concerto tenuto a Carbonia il 17 agosto 2017.

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Si è fermata a Selargius la serie positiva di sei vittorie consecutive del Carloforte, il Carbonia brilla più in Coppa che in campionato

Il campionato di Promozione è vicino al giro di boaLa San Marco Assemini ‘80 ha ora quattro punti di vantaggio sul Carloforte e pare la squadra favorita per la promozione diretta.

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Nonostante il girone d’an-data non si sia ancora con-cluso (restano da disputa-re due giornate), la lunga

sosta di fine anno consente di fare unprimo bilancio del girone A del cam-pionato di Promozione regionale. Prima della sosta, si è interrotta a

Selargius la serie positiva di sei vit-torie consecutive del Carloforte, bat-tuto nettamente per 3 a 0 dalla squadradi Gianni Maricca e scivolato a quattropunti dalla capolista San Marco As-semini ‘80, rivelatasi finora la squa-dra più regolare, unica ancora imbat-tuta (10 vittorie e 3 pareggi), impo-stasi in rimonta per 4 a 2 a Gonnosfa-nadiga. La squadra diMassimo Com-paretti ha vissuto una giornata no maresta saldamente al secondo posto inclassifica, con 3 punti di vantaggio sul-l’Arbus, fermato sul 2 a 2, sul campodel Seulo 2010 che ha interrotto lasua serie negativa di quattro sconfitteconsecutive. Solo un pareggio internoanche per il La Palma Monte Urpinu(1 a 1 con l’emergente Arborea), quar-to in classifica con 4 punti di vantag-gio sulla coppia Seulo 2010-Arborea.Al settimo posto il Selargius ha

agganciato il Carbonia, fermato sullo 0a 0 al “Carlo Zoboli” da un ostico manon trascendentale Idolo di Arzana.La squadra di Andrea Marongiu nonha brillato, su un campo in pessimecondizioni, ma è riuscita ugualmente

a creare alcune nitidissime occasioniper sbloccare il risultato, sciupandolebanalmente, come troppo spesso le ca-pita (una settimana prima aveva domi-nato sul campo della capolista San Mar-co Assemini ‘80, riuscendo a rimon-tare un goal, finendo col perdere al 90’quando era rimasta in 10 uomini perl’espulsione di Riccardo Milia). La

squadra biancoblu, purtroppo, soffrela mancanza di un uomo di peso in at-tacco, dove il solo Momo Konatè,sempre molto volenteroso ma scarsa-mente incisivo negli ultimi 16 metri, nonbasta, ed il vivace Lorenzo Loi non hail peso, soprattutto sul piano fisico, persfondare le difese avversarie.

Nel girone B di Prima categoria,molto atteso, sta emergendo il grandepotenziale della Monteponi di WalterPoncellini, cresciuto ancora con ilmercato invernale. Dopo l’eclatante 5a 0 inflitto al Pula (doppiette di Currelie Demontis e goal di Rombi) i rosso-blu sono ora soli in testa alla classifi-ca, grazie al pesante tonfo della Liber-

tas Barumini a Villamar (1 a 4). Sono in flessione Atletico Villape-

ruccio e Villamassargia, appaiate alquinto posto con 22 punti, a 7 dallavetta. Più distanziate Fermassenti (19punti), Cortoghiana (17), Atletico Nar-cao (16) ed Atletico Masainas (12). IlDomusnovas è ultimo, con 1 punto.

Antonio Grosso (Carloforte). Momo Konatè (Carbonia).

La squadra delle Vecchie Glo-rie del Sant’Antioco, havinto lo scorso 8 dicem-bre, allo stadio Monteponi

di Iglesias, il 1° Memorial AngelinoSalis, organizzato dall’associazioneVecchie Glorie dell’Iglesias, con ilpatrocinio del comune di Iglesias ela collaborazione dell’associazionedi volontariato Sodalitas di Iglesias.Il torneo, tra tre delle squadre al-

lenate nel corso di una lunga carrie-ra da Angelino Salis, è stato dispu-tato con la formula di tre partite didue tempi di 15 minuti ciascuno. Laprima tra Vecchie Glorie del San-t’Antioco e Vecchie Glorie del Car-bonia, è terminata senza goal e aicalci di rigore, dopo numerosi erro-ri da entrambe le parti, s’è impostala squadra antiochense. La seconda partita, tra le Vecchie

Glorie del Carbonia e le VecchieGlorie dell’Iglesias, ha visto impor-si la squadra rossoblu, con il pun-teggio di 1 a 0. La terza partita, infi-ne, tra le Vecchie Glorie del San-t’Antioco e le Vecchie Glorie dell’I-glesias, ha visto prevalere la squa-dra lagunare, trascinata da MicheleMileddu, uno dei calciatori ancorain attività (a 42 anni), in 2ª catego-ria, con il punteggio di 2 a 1, in ri-monta. Le Vecchie Glorie del Sant’Antio-

co si sono così aggiudicate la primaedizione del Memorial Angelino Sa-lis ed hanno ricevuto la coppa dal-l’ex rossoblu Nino Falchi, mentrele premiazioni della seconda e dellaterza classificata sono state effettuaterispettivamente dall’ex presidentedel Carbonia Elvio Verniani e dall’excalciatore del Carbonia e dell’IglesiasPietrino Serci, in campo con la ma-glia dell’Iglesias.Alle premiazioni è intervenuto

Carlo Salis, nipote dell’indimenti-cabile Angelino Salis, al quale An-drea Marras ha consegnato una tar-ga ricordo.

Lo stadio Monteponi ha ospitato la prima edizione del torneoAl Sant’Antioco il 1° Memorial Angelino Salis

Il Carbonia ha vinto, come dapronostico, la 55ª Coppa SantaBarbara - Trofeo Aldo Carboni.Se la squadra allenata da Fabio

Piras era la grande favorita della vi-gilia, per i trascorsi (ha ottenuto cin-que vittorie ed un secondo posto nel-le ultime sei edizioni), va detto che laMarco Cullurgioni Giba, il suo gran-de avversario dal 2015 con una vit-toria per parte (2 a 1 per la MarcoCullurgioni nel 2015, 3 a 1 per il Car-bonia un anno fa), ha saputo tenerletesta fino in fondo, riuscendo a ri-montare uno dei due goal subiti nelprimo tempo (realizzati da FrancescoLocci al 12’ e Luca Orgiana al 27’),al 25’ della ripresa, quando si trova-va in inferiorità numerica per l’e-spulsione di Simone Carboni (ma-turata al 7’ del secondo tempo perdoppia ammonizione), con un cal-cio di rigore trasformato da DanieleCaddeo e provando fino all’86’ (tem-pi regolamentari di 40’ ciascuno e6’ di recupero) a riagguantare il pariche avrebbe allungato la sfida ai tem-pi supplementari.La partita è stata diretta da Fran-

cesco Secchi, coadiuvato dagli as-sistenti di linea Cinzia Saiu ed En-rico Basciu, quarto uomo Enrico Loni.Al termine della partita, sono sta-

te effettuate le premiazioni, alla pre-senza dell’assessore dello Sport delcomune di Carbonia, Valerio Piria.Oltre alle due finaliste, è stato pre-miato quale miglior calciatore dellafinale, il capitano della Marco Cul-lurgioni Giba Davide Pucci; la qua-terna arbitrale, con il presidente dellasezione AIA di Carbonia Gian LucaPiras; e, infine, il GS Bindua, squa-dra vincitrice del trofeo “Squadradel cuore”, assegnato alla squadrache ha ricevuto il maggior numerodi “mi piace” sulla pagina Facebookdella delegazione FIGC di Carbonia(356), davanti alla Marco Cullur-gioni Giba (138) ed alla Don VitoSguotti Carbonia (74).

La squadra allenata da Fabio Piras si è confermata la più forteAl Carbonia la 55ª Coppa Santa Barbara

Un viaggio tra le pagine più belle della storiadel calcio biancoblu, dal 1939 al 1983, èquello che propone il libro “Dalla Carbo-sarda alla Pol. Carbonia ... Io c’ero”, di

Elvio Verniani, Giampaolo Cirronis Editore, presen-tato il 16 dicembre nei locali del Ristorante “Mari eMonti”, in via Roma 50, a Carbonia.In 176 pagine formato A4, circa 300 fotografie ri-

costruiscono le esperienze vissute dall’autore in oltre50 anni, prima da bambino-tifoso e calciatore del settoregiovanile, poi da fotografo, dirigente e per sette annipresidente (dal 1976 al 1983), nel periodo che vide lasquadra promossa prima dalla Promozione alla serieD, poi dall’Interregionale alla serie C2.Alla presentazione hanno partecipato una trentina

di ex calciatori biancoblu degli anni 60-‘70-’80, tra loroAdriano Novellini, capocannoniere della squadra chenella stagione 1981/82 conquistò la promozione in C2con 25 goal in 29 partite (e 4 in Coppa Italia).Durante la presentazione, curata da Luciano La

Mantia, oltre all’autore Elvio Verniani, sono interve-nuti don Amilcare Gambella, parroco della chiesa diSan Ponziano, autore della prefazione al libro; AdrianoNovellini; Giampaolo Cirronis, editore del libro e gior-nalista che ha seguito, raccontato e descritto i campiona-ti del Carbonia negli ultimi 40 anni; e Franco Reina,autore del libro “Carbonia, Carbosarda - Passione perla squadra biancoblu”, edito dallo stesso GiampaoloCirronis.

Il libro è in vendita nelle librerie di Carbonia e viainternet (info 328 6132020) al prezzo di 19 euro.

È stato presentato a Carbonia il libro fotografico di Elvio Verniani“Dalla Carbosarda alla Pol. Carbonia ... Io c‘ero”

Le Vecchie Glorie del Sant’Antioco.

Le Vecchie Glorie dell’Iglesias.La Marco Cullurgioni Giba seconda classificata.

Le Vecchie Glorie del Carbonia.La quaterna arbitrale della finale. Davide Pucci premiato miglior giocatore.

Il Carbonia ha vinto la 55ª Coppa Santa Barbara (6ª negli ultimi sette anni).

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Gioia immensa per Car-bonia e per il suo sin-daco, Paola Massid-da, che lunedì 18 di-

cembre - giorno del settantano-vesimo compleanno della città- ha firmato a Palazzo Chigi laconvenzione per la realizzazionedel progetto di “RiqualificazioneUrbana Quartiere E. Montuo-ri”, classificatosi al 42° posto (su120 progetti complessivi presen-tati da Comuni capoluoghi diprovincia o di Città metropoli-tane), con 65 punti.Per effetto della sigla della

convenzione, il Comune di Car-bonia riceverà dal Governo unfinanziamento pari a 8 milioni261.688,82 euro.Vedranno la luce la riquali-

ficazione dell’ex scuola di ViaDante, il Parco lineare di RioCannas con il percorso verdeciclo-pedonale lungo il rio, ilParco territoriale Sud con un tea-tro all’aperto, un’area giochi e gliorti urbani.Con le risorse del bando per le

periferie, verranno costruiti anchealtri due fabbricati per giovani cop-pie con edilizia residenziale pub-blica da locare a canone agevola-to ed il campo “Santa Barbara”divia Giovanni Maria Angioj verràfinalmente dotato di un manto inerba sintetica.Saranno realizzati marcia-

piedi e parcheggi. Sarà definitoun pacchetto di azioni denomi-nato “Energie Sociali” per co-gestire gli spazi pubblici con i

cittadini. Verrà allestito ed av-viato uno spazio di co-working

e saranno promosse attività di-dattiche, laboratoriali e di forma-

zione, come workshop, confe-renze, corsi e master.

«Questo è il più bel regalo dicompleanno per la città di Car-

bonia», ha commentato il sin-daco, Paola Massidda.

Pagina redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza

La graduatoria è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 gennaio 2017.Il sindaco di Carbonia Paola Massidda firma la convenzione a Palazzo Chigi.

Èstato inaugurato mar-tedì 12 dicembre, aCarbonia, il nuovomercato di “Campa-

gna Amica”, organizzato daColdiretti Sardegna in collabo-razione con il comune di Car-bonia. Il mercato a “km zero”sarà aperto dalle 8 fino alle 13in piazza Marmilla tutti i mar-tedì. Hanno aderito al progettodiciotto aziende del Sulcis,con l’offerta di un’ampia va-rietà di prodotti: formaggio, or-tofrutta, pelato, uova, miele,marmellate, pane e farine, zaf-ferano, vino.Il taglio del nastro è stato fat-

to dagli alunni di alcune classidelle terze della scuola primariadi Carbonia, coadiuvati dalledonne Coldiretti, muniti di cap-pellino, lente e tutti gli attrezzidel mestiere, dopo la benedi-zione del parroco della chiesa diSan Ponziano, don AmilcareGambella. Erano presenti, in-sieme al presidente della Coldi-retti di Cagliari Efisio Perra eal segretario della Coldiretti diCarbonia Sergio Lai, il vice-sindaco Gian Luca Lai e l’as-sessore delle Attività produttiveMauro Manca.“Campagna Amica” è un pro-

getto creato da Coldiretti perdialogare apertamente ed inten-samente con i cittadini e le fa-miglie, che si propone di:• favorire lo sviluppo locale

valorizzando il territorio;• aprire le aziende ai consu-

matori, avvicinando la città allacampagna, coinvolgendo le scuo-le ed il mondo della cultura;

• tutelare la qualità dei pro-dotti vigilando sulla trasparenzadelle etichette e l’origine dei cibi;

• promuovere i prodotti ti-pici e il Made in Italy quale fon-te di sviluppo economico, so-

ciale e culturale;• sostenere, infine, il ruolo

multifunzionale dell’agricoltu-

ra nella gestione e nella manu-tenzione del territorio e del-l’ambiente.

L’accordo tra la Coldiretti Sardegna ed il Comune di Carbonia ha portato anche in città il mercato agricolo a “km zero”

Il 12 dicembre ha aperto a Carbonia “Campagna Amica”Sono diciotto le aziende del Sulcis che hanno aderito al progetto, con l’offerta di un’ampia varietà di prodotti.

Il sindaco Paola Massidda ha firmato a Palazzo Chigi la convenzione per la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana

A Carbonia oltre 8 milioni di euro dal bando per le periferieTra i numerosi interventi, la riqualificazione dell’ex scuola di via Dante ed il manto in erba sintetica al campo Santa Barbara.

Il taglio del nastro.

Sono diciotto le aziende che hanno aderito al progetto “Campagna Amica” a Carbonia.

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Sa Provìntziade su Sulcis Iglesienti

Anno I - N° 2 Insertu aparixadu cun s’agiudu econòmicu de sa Regione Autonoma de sa Sardigna, assessoradu de s’istrutzione pùblica, benes culturales, informatzione, ispetàculu e isportAvisu pùblicu pro s’assignatzione de contributos pro sa realizatzione de spatzios informativos e de aprofondimentu in limba sarda, pro is periodicos regionales.

Deliberatzione n. 49/38 de su 27 ladàmine 2017 (allegadu 2) - Lege regionale 13 arbile 2017 n. 5, artìculu 8 comma 12 lìtera b)Diretore responsàbile: Giampaolo Cirronis - Redatzione: Guido Cadoni

29 Mesi de idas 2017

Su giassu mineràriu at signau s’economia de su Sulcis in is annus trinta e cincuanta

Carbònia tennit 79 annus. Est giòvunaFraigada in pagu prus de un’annu est stètia una risursa de importu po s’Italia fascista.

Su 18 de mesi de idas satzitadi at fatu 79 annus.Un’edadi de importu pouna tzitadi de fundatzio-

ni a cumenti Carbònia, fraigadain pagu tempus, prus pagu deun’annu, po essi de agiudu a saMiniera de Serbariu, de abui dianta essi bogau su craboni sardu, chiin is annus de s’autarchia fiat saprima risursa energetica natziona-li. S’aventura de su craboni sar-du, perou, est nàscia annus agou.Tocat a torrai a sa metadi de susèculu XIX e a s’impreu de sa mi-niera de Bacu Abis giai in ativi-dadi in su 1851. In su 1853 sacuncessioni fiat donada a sa So-tziedadi TIRSI-PO, de proprie-dadi de is imprendidoris geno-vesus Ubaldo Millo e VincenzoMontani. Sa miniera aiat tentuuna produsidura prus o mancufinas a su 1871, propriu in cussuannu sa cuncessioni fiat stètia do-nada a s’ing. Anselmo Roux, chiin su 1873 aiat aparixau cun saCumpangia Generali de is Minie-ras sa Sociedadi Anonima pro-prietaria de sa Miniera de crabo-ni de Bacu Abis in Sardigna.

S’ing. Roux fiat lòmpiu in s’I-sula comenti ingegneri ferrovià-riu po su fraigu de una ferroviaprivada de sa Sociedadi Monte-poni e inguni aiat tentu manerade conosci e averguai s’aumentue is potentzialidadis de sa minierade Bacu Abis. Roux aiat agataudificultadis mannas in sa gestio-ni de sa cuncessioni, ma fiat stè-tiu su primu a pentzai a is boni-ficas ambientalis in is areas mi-nerarias, difatis aiat postu bìngiasin is gradinus abui sa coltivatzio-ni fiat acabada e aiat inghitzauuna riconversioni agricola man-na cun s’introdusidura de ainasagricolas pigadas in Piemonti, sufraigu de domus colonicas, ma-gasinus, istallas, scuderias, domusde sa palla e domus de is puddas.Po custas initziativas AnselmoRoux fiat stètiu apremiau de su

Ministeru de s’Agricoltura. In su1896 fiat stètia fraigada una la-veria noa, ma in su 1909 is ere-des de Roux aiant donau sa cun-cessioni a s’imprendidori Ferruc-cio Sorcinelli, chi in s’annu 1915mudaiat in Sociedadi Anonimade Bacu Abis, aumentendi s’e-sercitziu e su sfrutamentu de isminieras de Bacu Abis, Corto-ghiana, Caput Acquas e de is pre-missus a làcana. Su gas otentu cunsu craboni de Bacu Abis e de Ca-

put Acquas fiat stètiu postu parispo cantidadi e calidadi a su gasde su craboni fossili ingresu. Pomèdiu de s’onorevoli Roth, de-putau de su collègio de Alghero,su Guvernu aiat adotau provedi-mentus chi aiant premìtiu unusvilupu prus mannu de is trabal-lus. Sa lignite de Bacu Abis man-cai essi tentu unu retentu artu detzrufu amostaiat unu poderi ca-loriferu artu. In virtudi de is pro-vedimentus guvernativus is mi-nieras aiant arrìtziu una spinta noacun sa ghida de Sorcinelli, chi aiatpostu àteru dinai po amodernaiis impiantus; fiat stètiu inghit-zau su scavu de calincunu putzude agiudu in is discenderias, tra

custus unu tzerriau Emilio, su nò-mini de su banchieri romanuEmilio Paoletti e un’àteru Rothpo arremonai su parlamentari;ant a essi fraigaus fintzas su Put-zu Impero e su Putzu Nou. S’a-tividadi estrativa aiat pertocaufintzas s’economia locale finas aintzandus agropastorali, difatis,fiant nàscius acanta de is putzusnous is villagius mineràrius deCaput Acquas, Cortoghiana, Si-rai e a pustis Serbariu e Nuraxi

Figus. A sa morti de Sorcinelli safamiglia aiat donau is atzionis asa truma Montevecchio, de pro-priedadi de Castoldi, Bertolio eGiordano.

S’11 gennarxu de su 1934 saSociedadi Mineraria CarboniferaSarda cun sei in Bacu Abis, aiatpigau de sa Sociedadi Montepo-ni-Montevecchio sa Miniera deBacu Abis cun totu is cunces-sionis. Su 9 de mesi de idas 1933fiat stètia fata in Trieste, de is di-rigentis de sa sociedadi Arsa, saSociedadi Mineraria Carbonife-ra Sarda (SMCS) chi cun su ca-pitali sociali de 1.500.000 francusteniat sa punna de sfrutai is mi-nieras carboniferas de Bacu Abis,

Cortoghiana, Caput Acquas, Si-rai e Piolanas nord. Sa cunces-sioni minerària de Serbariu, chispratzinendisì fiat lòmpia a iscantieris de Nuraxeddu in cun-cessioni de su 1923, fiat stètiaesplorada de s’ACaI in su 1936;in su 1937 fiant partius paris isPutzus 1 e 2, chi a s’acabbu des’annu sunt fungurus giai 179metrus, fiat stètia pregontada sacuncessioni cun su nòmini “Ser-bariu”, uficialmenti ratificada

cun unu Decretu de su Ministrupo is corporatzionis su 18 de gen-narxu de su 1939 e pubblicau insa Gazeta Uficiali n. 45 de su 23friaxu de su 1939, candu sa mi-niera est giai in atividadi in is pri-mus tres livellus de coltivatzionigiai de duus annus.

In su 1934 su guvernu aiatcrèsciu is interventus in s’impren-ditoria pùbblica cun sa punna detorrai a fai una strutura paris cuns’economia internazionale. Sa po-lìtica chi aiat ghidau conca a sasegunda guerra mondiali aiat sce-dau su setori de is materias pri-mas combustibili e aiat portau suprotetzionismu doganali in totusu setori mineràriu; su 28 de me-

si de argiolas 1935 cun unu ca-pitali de 50.000.000 francus fiatnàscia s’ACaI, Azienda CarboniItaliani. S’azienda noa aiat tra-ballau prus che totu in is minie-ra de s’Istria e in Sardigna posfrutai su craboni de su sudovestde s’isula e nd’aiat assodiu sa So-ciedadi Mineraria CarboniferaSarda. Sa miniera de Serbariu aiatinghitzau s’atividadi, cun sa ghi-da de s’ACaI, in su 1937; su 18de mesi de idas de su 1938 Mus-

solini aiat inaugurau Carbònia,sa noa e ùrtima citadi de fundat-zioni. Su pranu urbanisticu deCarbonia amostat comenti isduas entidadis sunt stètias pent-zadas comenti un’unicum derelatzionis urbanas, produtivas esotzialis. Citadi e Miniera ant ainditai impai is tempus de su tra-ballu e de sa produtzioni, de sutramudamentu de su fascismu asa democratzia. Su giassu mine-ràriu, coltivau finas a su 1964 esderrutu in su 1971, at signaus’economia de su Sulcis e in isannus ’30 e ’50 est stètiu una deis risursas energeticas intra is prusimportantis de s’Italia.

Sabrina Sabiu

In cussas dies unu decretu deTzèsare Augustu aiat ordi-nadu chi si fagheret unutzensimentu de totu sa ter-

ra. Custu primu tzensimentudd’aiant fatu cando Chirinu fiatguvernadore de sa Sìria. Totusfiant andados a si fàghere tzensi-re, cadaunu a sa tzitade sua.

Giosepe etotu, dae sa Galilea,dae sa tzitade de Nàzaret, fiat pe-sadu a bia de sa Giudea a sa tzi-tade de Davide chi si naraiat Be-tleme: ca aparteniat a sa domo e

a sa famìlia de Davide.Si deviat fàghere tzensire in

paris a Maria, s’isposa sua, ca fiatprìngia.

Mentres chi s’agataiant in cus-su logu, lompiant pro issa is diesde su partu. Aiat donadu a sa lu-ghe su fìgiu suo primàrgiu, dd’aiatimboddiadu in dd’una fàscia edd’aiat postu in dd’una mandi-gadòrgia, ca non bi fiat logu insa posada.

Bi fiat in cussu logu unos can-tos pastores chi istaiant in foras

a bardione e pro custu fiant abar-rados ischidos a totu note.

Un’ànghelu de su Sennore ddispresentaiat a in antis e sa glòriade su Sennore ddos prenaiat delughe. Issos fiant pigados dae unatimòria manna, ma s’ànghelu ddisnaraiat: «Non timide: acò, bos an-nùntzio unu gosu mannu, chi ata èssere su de totu su pòpulu: oe,in sa tzitade de Davide, est nà-schidu pro bois unu Sarvadore, chiest su Cristos Sennore.

Custu est su sinnu pro bois: ais

a agatare su pipiu imboddiadu indd’una fàsca e postu in dd’unamandigadòrgia».

E luego fiat aparèssida cuns’ànghelu una truma de s’esèrt-zitu tzeleste, chi laudaiat a Deuse naraiat:

«Glòria a Deus in su prus artude is chelos.

E in sa terra paghe a is òmines,chi issu amat».

Evangèliu segundu Luca [Lc2,1-14]

Bos annùntzio unu gosu mannu: est nàschidu pro bois unu Sarvadore

Eus de pagu afestau Pa-schixedda, e, si de-peus narri sa beridadi,sa festa nc’est poita

nc’est “Calincunu” de afestai.Sa nàscida de Gesusu, at si-gnau sa stòria e sa sotziedadidd’afestat in medas maneras,fortzis su progressu at umbrausu significu veru.

De siguru andai a crèsia sadie de Paschixedda est sa ma-nera prus autèntica. Su chi at apodi acontessi po Paschixeddachi benit est chi sa missa siat insardu, ma no unu cantidu, no,sa missa totu in sardu, de s’i-ghitzu a s’acabbu. No est unubisu, est s’ispera a pustis de s’a-dòbiu de is piscamus sardus inDonigala Fenughedu su 5 demesi de idas passau. Is pisca-mus, ghidaus de su piscamu deCasteddu, Arrigo Miglio, antfueddau de sa lìngua sarda in saliturgia. No est sa prima borta,fintzas in su Concìliu plenàriusardu nci fiat stètia atentzioni asa chistioni de sa lìngua. Po nar-ri sa beridadi s’impreu de susardu in crèsia no est mai man-cau, medas sunt is cantidus, deimportu sunt is cògius, vidas deis santus e àteru. Ma, mai estacontèssiu de podi fai una mis-sa in sardu. Ma is tempus suntmudendi. Giai de un’annuun’assòtziu de espertus, incar-rigaus de sa cunfèrentzia de ispiscamus sardus, at traballau apitzus de sa bortadura de is te-stus de s’ordinàriu de sa missa(is partis fissas) e àteras dexi par-tis chi pertocant is festas de suSegnori, de sa Madonna e de isSantus. Bona parti de su trabal-lu est fatu, duas is bortaduras:una in campidanesu e una in lo-gudoresu. Su traballu de s’as-sòtziu at a essi averiguau de unacommisioni ghidada de su pi-scamu de Aristanis, Ignazio San-na. Nci at a essi, a pustis, s’a-provatzioni de sa Conferèntzia.Cun s’aprovatzioni s’at a podimandai totu a Roma, a sa San-ta Sei, cun sa pregunta de unaaprovatzioni ad experimentum.

Si Deus bolit e sa Santa Seiddu permit po Paschixedda chibenit su pòpulu sardu at a podiafestai, po sa prima borta, cunsa lìngua sua. De s’antìfona as’acabbu. Aici su predi s’at a nai:«Sa missa est acabbada, andai inpaxi» e nos eus a torrai: «Tor-raus gràtzias a Deus». In is inte-ris bona Paschixedda, a totus!

Guido Cadoni

Carbònia.Sabrina Sabiu.

Su Sarvadore.

In s’abetu de sa Missa in sardu

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2 Sa Provìntzia de su Sulcis Iglesienti

Sunt passaus annus meda,de candu, piciochedducomenti de medas, biemusa politica comenti una

aina atesu de mei, finas a canduapu decìdiu de ndi cumprendi deprus de cussu mundu chi parriatcumplessu aberu. Apu inghitzaua istudiai, meda, e apu circau decumprendi comenti funtzionaiatsa màchina amministrativa in òn-nia livellu. Prus ligei e prus samatèria mi praxia e sa ganna decumprendi sèmpiri calincunacosa in prus mi induliat a passaitempus meda in sa scoberta deunu mundu complicau. Sa bel-lesa de sa polìtica est ca pertocatgiai totu e apu sèmpiri pentzauche sa genti chi s’impignat po isàterus (custu est su significu chidonnu deu a su fueddu polìtica)ddu depint fai cun unu bagàgliude preparatzioni mannu, poita nondepint scioberai po issus, ma de-pint fai scedas chi pertocant sa vidade is àterus. Apu sèmpiri pentzauca fai polìtica siat una vida de ri-nùntzias mannas po donnai tem-pus a is àterus. Bia de foras pent-zu chi potza parri una cosa difìcili acumprendi ma si est fata cun pas-sioni bessit una cosa chi donat

gosu mannu. Deu creu sèmpiri chifai calincuna cosa po sei donitprexei, fai calincuna cosa po isàterus donat gosu. Sa passionipolìtica est sa crai de totu, non tindi fais meri in is librus, ma estcalincuna cosa chi intendis ain-tru e crescit sceti in cussus chi in-tendint in is intranias unu senti-du chi non si podit strogai.

Candu sa polìtica si tramudatin traballu intzandus custu mu-dat, e meda puru, su significu chideu donu a sa polìtica, poita, pomi strogai mellus, su traballu nonsi fait sèmpiri cun ganna bella, adies si andat a traballai po s’ama-rolla e, a pustis, nci sunt is dere-tus de chini traballat, chi sunt atraballai in certus òrarius, is diesde riposu, su tempus de su pàsiu,cosas chi non podint acontessi inunu rollu polìticu. Po custu creuchi non totus potzant fai polìticaativa con rolus istitutzionalis, poitade fronti a sa genti chi tenit abi-sùngiu su polìticu depit arrispun-di, in cali chi siat momentu, in calichi siat logu. Chini non creit depodi fai custu, ma tenit rolus po-lìticus in is istitutzionis, est, aparris miu, unu dipendenti de sapolìtica, e duncas una pressoni chi

non tenit passioni, ma chi estlòmpiu a fai polìtica chene ndicumprendi s’importu. A bortassunt is tzitadinus chi, po nexi de

chistionis personalis, po arrine-gu faint su votu de protesta, cosachi acontessi sèmpiri de prus,scarescendisi ca nc’est sèmpiri

un’alternativa, cussa chi deu tzèr-riu votu de proposta.

Su votu de protesta ddu biuconca a unu sìmbulu e foras de

ònnia arresoni is tzitadinus vo-tant cussu sìmbulu, chene pigai inperunu cunsideru is pressonis chiant a essi elìgius: is candidaus

ant a lòmpi a rolus de livellu polì-ticu artu, mancai no apant fatumai nudda po is àterus e non te-nint cumpetentzias, e, chene pe-runa passioni polìtica, ant a si-ghì a fai is matessis cosas chi fa-diant innanti di essi elìgius, scetitenendi in prus unu stipèndiu chiin sa vida de ònnia die mai ianttentu. Creu chi una pressoni co-muna, chi mancai in sa vida attentu fintzas dificultadis econò-micas, chi est elìgiu in parlamentue de unu redditu de 0 eurus lòm-pit a 100.000 eurus a s’annu,sciendi de no essi fatu nuda poddu meritai, ndi seu giai siguru(foras calincuna ecetzioni) chi ata fai manera di essi torrau a can-didai e at a votai sèmpiri a comen-ti cussus chi dd’ant fatu elìgi, eduncas cun sa brenti … e custuindulit a is “furbus de sa polìti-ca”: genti chi no est arrinèscia insu tempus a tenni unu rolu inpolìtica, o genti noa chi in polì-tica bit una sistematzioni, cuns’ùnicu impignu de fai sa scedagiusta: su sìmbulu chi bincit.

Deu seu un’apassionau de suvotu de proposta e pentzu chisiat s’ùnica vera aina chi potzatfai meliorai sa polìtica in Italia.

Sa valutatzioni po sa sceda de ispressonis chi si depint rapresen-tai ònnia livellu, depit essi fata, aparris miu, ponendi a cunfrontuònnia pressoni, biendi ita at fatuin sa vida po is àterus aici de me-ritai unu rolu polìticu, circhendide cumprendi si tenint passionipolìtica, sa preparatzioni bona popigai decisionis de importu pototus, si conoscint su logu abuibivint e si podint agiudai diade-rus a risolvi is barrancus de istzitadinus. Depeus torrai a lestrua una polìtica fata cun is cumpe-tentzias de ònniunu de is polìti-cus, fraigai a bullu fai dannu.

S’acrutzaus a is eletzionis po-lìticas, in su 2018 s’at a votai porinnovai su Parlamentu Italianue s’ant a conosci is nòminis detotus is candidaus, prima de issìmbulus circaus de cumprendia chini seus donendi su votu, to-cat a conosci beni chini s’at a de-pi rapresentai. S’augùriu miu estchi sa sceda siat po pressonis cunpassioni polìtica e cun cumpe-tèntzias giustas, poita su Sulcistennit abisùngiu de is mellus ponci bessì de custu tempus man-nu de crisi.

Federico Fantinel

Arresonamentus e disìgius po mudai de fundamentu sa manera de fai politica Sa polìtica in su 2018 podit mudai o at essi sa matessi?Passioni e cumpetèntzias poita su Sulcis nci potza bessì de custu tempus mannu de crisi.

Cantu bortas amus in-tendidu sa fràsia “macale sardu”? Deo, per-sonalmente, medas bor-

tas. Belle 4 annos a oe apo cumin-tzadu a mi interessare a sa storiasarda, cambiende, a pagu, sa bisio-ne mia de cussu chi mi giraiat atundu. Apo cumintzadu a “for-mare” sa bidea mia, pro arribare adivenire “indipendentista”. Cuncustu interessamentu fiat impos-sibile no pentzare a sa chistione desa lìngua sarda. A su cumentzu noischia scrier sa prus parte de is fued-dos, no connoschia is règulas, e,pro nàrrer sa beridade, no mi fiamai interessadu prus de tanti a susardu scritu (totus connoschimussa scola sarda...). Sighende unascantas pàginas in facebook e videosin sa retza apo achiridu is règulasfundamentales de sa lìngua sarda(uguales pro totu is variedades dia-letales de su sardu), e cun custasapo cumentzadu a scrier in maneracurreta in sa variante chi faeddo:su “campidanesu” de Casteddu. 

Ma proite bos apo fatu custaintroduida? Apo introduidu s’ar-gumentu aici pro fàer cumpren-der comente soe arribadu deo atènner su pentzamentu chi ten-gio. Deo soe partidu cun unabase de sa fueddada (mancu man-na, a nàrrer sa beridade), e cununa base scrita che unu follu bian-cu. Soe crèschidu cun sa bìdea chiin àteros logos (Barbagia, Logu-doru, etc...) imperaiant unu sar-du diversu, casi una lìngua dife-rente, e custa bìdea l’apo tenndafintzas a duos annos a oe, candoapo comintzadu a scrier in sardue a cumprender su chi is àteros, insa variedade issoro, iscriiant. 

Custu m’at fatu cumprenderca, comente totu is àteras lìnguasde su mundu, sa faeddada variatdae unu tèrritoriu a s’àteru, ma,pro partzire is sardos galu de prus,nos ant fatu crèer de faeddarelìnguas diferentes (creende fint-zas unu “ratzismu” internu). Estnormale chi si impreent fueddosdiferentes (sinonimos, in sa prusparte de is casos), fintzas in domomia sutzedet, ma custa no est una

peculiaridade de su sardu, sutze-det in dònnia lìngua, fintzas ins’inglesu, antzis, s’inglesu est sumègius esempru chi si podet fàerpro sustenner custu fatu.

Duncas, is diferentzias esistintintre totu is lìnguas, e pro orga-nizare mègius custas diferentziassunt istados creados standard.Fintzas in Sardigna tenimus unu

standard, sa LSC (Limba SardaComuna), impreada ufìcialmen-te dae sa RAS (Regione Sarda).Duncas amus risòlvidu su pro-blema de sa lìngua? Ma candumai. Si sunt bennidos a crearepartziduras fintzas subra su stan-dard, e sa Regione no at agiuda-du nudda sa difusione de su sar-du in is scolas e in sos medias,antzis, narende fàulas a pitzu deis finantziamentos pro su sardu.Totu custu pro arribare a nàrrer

una cosa: su sardu tenet bìson-giu de agiudu, e sceti is sardosddu podent agiudare, pro primacosa imparende a scrier (e cunsos mezos chi tenimus oe est ba-stante fàcile), posca ònniunu estlìberu de impreare su standardLSC o sa variante sua (a regula),s’importante est a cumentzare suprocessu. Fintzas deo no apo scri-

tu in LSC, ma apo imperadu unaforma chi meda s’abbixinat a custa.

Arregordadebos chi chena lìn-gua, no esistit su pòpulu, e chenapòpulu, no podet esister sa nat-zione. 

P.s. deo no soe unu lìnguista,e mancu unu espertu, ma scriocustas cosas proite mi interessatsu bene de sa lìngua de Sardigna, epro custu abarru foras de is cher-tos intre su mundu de su sardu.

Lisandru Boi

Ma cale sardu?

Carta de is minorias linguìsticas.

Federico Fantinel.

Su ministru de sa Difesa,Roberta Pinotti, e sa Re-gione Sardigna, cun Fran-ciscu Pigliaru, ant fri-

mau, su 18 de mesi de idas, suprotocollo a pitzus de is basesmilitaris. In s’acòrdiu sa frimadade is esercitatzionis de su primude làmpadas a su trinta de ca-budanni (ma giai immò acabanta metadi de làmpadas po torrai ainghitzai facia a su binti de ca-budanni). De s’acòrdiu Pigliarund’at fueddau cun gosu mannunendi ca custa frimada in s’ista-di at fai manera de nci essi econo-

mia noa po is entis localis e at naufintzas de is osservadoris chi anta podi donai arrispustas a is tzi-tadinus a pitzus de s’atividadi inis bases. Ma Pigliaru in campa-gna eletorali si fiat impignau aserrai a sumancus una base mi-litari, si fueddaiat de cussa deCapo Frasca, s’impignu eletoralino est mai intrau in s’agenda desa majoria de custu guvernu re-gionali. Pigliaru at fueddau fin-tzas de bonificas, nendi ca “chiniincuinat pagat”, e de sa possibili-dadi de fai de is poligonus, impai

a s’atividadi de difesa, fintzas lo-gus de circa e innovatzioni, mi-litari e civili. Ma sa ministra debonificas non dd’at fueddau, atnau invecis ca sa presèntzia mi-litari in Sardigna est un’ocasionide svilupu e at aciuntu che estora de dd’acabai de bi s’esèrcituin Sardigna comenti “opressione”ma at essi abellu a ddu bi co-menti una risursa. De su restu,narat Pinotti, sunt 7.000 mili-taris po 300 milionis di eurus.In su cìrculu de is uficialis abuis’est frimau s’acòrdiu s’est fued-dau fintzas de indennizus, sa

ministra s’impignat a fai mane-ra chi non lompant prus ònniacuatru, cincu annus, ma ònniaannu. At a bastai a apaxiai is sar-dus de fronti a is 35.000 etarus deterritòriu ocupau de bases mili-taris e 20mila chilometri cuadrusde mari abui non si podit piscai,navigai e frimai? Eus a bì.

In is interis s’assòtziu “A foras”at aparixau unu dossier apitzus desu polìgonu de Teulada. A pustisde sa manifestada de su 14 demesi de ladàmini passau contraa is bases militares e contra a sa

Joint Stars, s’assòtziu at impren-tau unu dossier, po poni in fatusu chi acontessit a ingiriu de suPolìgonu militari po cantu perto-cat sa saludi, s’ambienti, s’eco-nomia e sa demografia, cun s’im-preu de datus sigurus s’amostant,chene timi di essi sbregungius,is barrancus chi nci sunt po nexide s’ocupatzioni militari. Su tra-ballu inghitzat cun is òriginis sto-ricas de su poligonu, seus fued-dendi de sa metadi de is annuscincuanta, candu fiant inghitzausis primus espròprius cun su dister-ru de is teuladinus. Su dossier si-

ghit amostendi is dannus a s’am-bienti de terra e de mari, puntendisu diru a sa penìsula Delta, arri-conota “imbonificabili”. A pustissi fueddat de sotziueconomia e bi-làntziu demograficu: de candu estnàsciu su poligunu a oi, sa po-polatzioni de Teulada est torra-da a prus pagau de sa metadi.

Su dossier amostat a comentiuna presèntzia militari mannameda non potzat induli a perunacrèscida economica.

Su dossier si podit scarrigai desu blog aforas.noblog.org

Frimau s’acòrdiu Regione-Ministeru de sa DifesaPinotti: «Sa presèntzia militari

est un’ocasioni de svilupu»

Roberta Pinotti e Franciscu Pigliaru.

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3Sa Provìntzia de su Sulcis Iglesienti

Giacomo Santus, can-du as inghitzau cu-sta atividadi cun isabis?

Deu seu crèsciu cun is abis. Iaiamia nd at tentu sèmpiri, a pustisbabbu miu… m’arregordu is scus-suas e is casiddus. Deu apu torraua inghitzai cuindixi annus fai;cuss’annu, intra s’atòngiu, apupostu unas cantu casiddus sboi-dus in monti, in beranu sunt in-tradas is scussuas e de inguni apuinghitzau a pesai famìlias noas,reinas, e a scedai sa genètica, fa-dendi nucleus e famìlias. Immò sitraballat sceti cun casiddus de lin-na cumpostus de niu e melàriu,ònniunu armau de follus de cera.

Cali est su traballu de unumelaju?

Su traballu de su melaju est bel-lu meda. Pesai abis, bolit nai agiu-dai a meliorai sa vida in su piane-ta. Est unu traballu abui tocat a siadilixentziai, depis cumprendi acomenti ghidai is famìlias, a bor-ta tocat a andai a s’incerta, ma,cun su tempus e cun s’esperiènt-zia, unu imparat. In certas partisde s’annu tocat a donnai cura me-da po su chi depis fai: prevennimaladias, ma prus che totu, a s’in-ghitzu de beranu, candu is abiss’aparixant a scussuai. Tocat a es-si prontus po fai manera de nonnci perdi totu. Tocat a su mela-ju, innantis chi inghitzint a scus-suai, a dd’as spratzi in famìliasnoas e nucleus cun sa sceda de isreinas mellus.

Tocat a cumprendi su tem-pus…

Est craru. Cumandat su tem-pus, depis bi candu is matas suntin froi, tocat a bi abui sunt is ca-siddus… comenti totus is trabal-lus de sa massaria.

Cantu tempus e traballu ser-bit po tramudai su meli de sucasiddu a su botu?

Su botu de su meli est s’ùrtima

cosa. Innantis tocat a circai terrasarricas de infroriduras abui, a pu-stis, as a aparixai is casiddus. Cun-froma a sa infroridura as a decidisa produsidura de su meli: mille-fiori o monoflora. Si incarrerat safamilia e candu inghitzant a bitìsu netare, intzandus si ponint ismelàrius a suba de su niu, aici isabis inghitzant a preni is cellas.Una borta prenas, si ndi trocinte si fai sa smieladura. Custu bo-lit nai a pigai is tellaius, a nci ddusponi aintru de su smieladori, cununu procedimentu de centrifugasu meli nci calat de is cellas, sicorat e si poni in unu strexu poddu fai callai, a sumancus po unumesi, infinas si podit poni in isbotus.

Su 2017 no est stètiu un’an-nu fàcili po is abis …

Ocannu est andada mali me-da. No at propiu e duncas nci suntstètias pagus infroriduras, nonseus lòmpius mancu a su cin-cuanta po centu de sa produsidu-ra totali.

Si podeus abetai su meli aprètziu artu?

Non ddu cretas. Su prètziu noàrtziat poita is asiendas mannasabompiant is prètzius bàscius,mancai custu a bortas bollat naia abasciai sa calidadi. Genti me-da pigat su meli de sa distribut-zioni manna, mancai in unu botude unu chilu meli ndi siat pagu.Su cunsillu chi donnu deu estcussu de pigai su meli sèmpiri deis produsidoris localis.

Albert Einstein una borta aiatnau: «Si sparessi s’abi, a s’òminiabarrant cuatru annus de vida», eno est faula. S’otanta po centu deis impoddinationis acontessintpo nexi de is abis. Nci sunt me-lajus chi sunt pagaus po tramu-dai is casiddus in logu de materiparticulari. Chene peruna dudasi sparessint is abis, sparessi safruta.

Sa produsidura de su meli ocannu non lompit mancu a su cincuanta po centu

Giacomo Santus amantiosu de is abis e melaju po passioniAlbert Einstein una borta aiat nau: «Si sparessi s’abi, a s’òmini abarrant cuatru annus de vida».

Giacomo Santus.

Is contus de Gramsci bortausin cuatru lìnguas e presen-taus in Casteddu e in Bart-zellona. Sa punna est cussa

de favoressi s’adòbiu intra is pò-pulus diferentis ma cun bireas co-munas. Sa “prima” ufitziali inter-natzionali est acontèssia cenàbara15 de mesi de idas in sa libreriaCentral de su cuartieri Raval, insa capitali catalana. Dies innantis,s’undixi, est stètiu presentau inCasteddu in s’arruga Sulis.

S’ideadori de su progetu estMarcello Belotti, bortadori italia-nu chi bivit in Catalugna, studio-su de Gramsci e de sa Sardigna,chi at traballau paris a s’impren-tadora de Bartzellona Anna Mo-njo. Ant agiudau, sa scritora cata-lana Rosa Regàs, su dotzenti ca-steddaiu Marco Pala, sa bortadu-ra po su sardu sunt de GiuseppeCorongiu. Is illustratzionis sunt deClaudio Stassi. Sa Icaria Editorialde Bartzellona, cun is asiendas sar-das Abbà e Thorn & Sun Com-munication, ant promòviu sa pub-blicatzioni de is contus de s’intel-letuali sardu, pigaus de is òpirasLìteras de presoni, a Deliu e Giu-lianu, chi biviant in Rùssia cun samullei Julca.

Antoni Gramsci aiat scritu cu-stus contus intra su 1926 e su1934, is annus passaus in su pre-soni fascista. Dda at mandadas in

is lìteras a is fillus, Deliu, nàsciu insu 1924, e Giulianu, nàsciu in su1926, chi Gramsci no at mai con-notu, e a sa mullei, Iulca Schucht,

violinista russa. S’arbore de s’eritzue àteros contos pro sa bona note,contus po is pipias e is pipius initalianu, spagnolu, catalanu e

sardu. S’òpira, pratzia in cuatruvolumus, impai a su mercau sar-du e italianu, at a essi spratzinadain Catalugna, in Spagna e in Amè-

rica Latina. Arremonaus chi isòpiras de Antoni Gramsci, apustis de sa Bibbia, sunt is prusbortadas in su mundu.

Gramsci bortau in cuatru lìnguas

Is abis.

Su meli. Is cellas.

Medas sunt is poetas chi si sunt adò-biaus in is festas po sa gara poeticade fronti a unu pùblicu atentu eamantiosu. S’assòtziu Dianthus est

nàsciu in su 2009 cun sa punna de promovi sa poe-sia improvisada, a sa moda campidanesa, cussaspratzinada in sa Sardigna de bàsciu. Po cussu desu 2009 a oi sunt acontèssius adòbius, garas poeti-cas, presentadas in sa scola e in is logus de culturae, in prus, s’assotziu Dianthus at arrigotu meda do-cumentatzioni chi pertocat sa poesia improvisada.

Custa arrigota de immò innantis at a essi cum-pratzia cun totus is amantiosus e is studiosus. Estun’arrigota de registratzionis e trascritzionis chipertocant garas de is annus ’80 finas a sa metadi deis annus ’90, ma, luegus, at a lòmpi àtera registrat-zioni de garas de is tempus prus acanta. Cun medafacilidadi si fait sa circa aintru de s’arrigota gràtziasa sa possibilidadi de scedai una gara cunfroma auna data, a unu poeta, a una bidda … In prus ins’arrigota agataus scheda biograficas de is cantadoris.http://dianthus.altervista.org

S’arti de sa poesia improvisada tennit, in Sardigna, òriginis antigas

S’assòtziu Dianthus de Carbònia est po aparixaiunu cursu de cantu de sei a sa moda campi-danesa, pensau po totu is chi si bolint acostaia s'arti antiga de s’improvisatzioni poètica.

Su cursu at a partiri cun una noda introdutiva,chi at a castiai sa stòria de su cantu. Agoa is parteci-pantis ant a essi dotaus de is ainas de basi siat popodi improvisai su versu, ma finas po podi giudicaiissus etotu sa calidadi de unu versu e prus in generalipo podi ligi in manera crìtica una cantada.

Su componimentu studiau e praticau at a essi ma-scamenti su mutetu a duus peis (versu), ma s’at a chi-stionai finas de su mtetu longu, de su mutetu a frori,de su trallallera, de su cògiu e de sa cantzoni a curbao a torrada.

Is argumentus de natura literària tocaus ant a essiduncas: sa rima, sa mètrica, sa metàfora, s’intrèciu,

s’argumentu e su fini.In prus nc’ant a essi is chistionis prus de natura

musicali: su cantu a sa sarda, su tràgiu, s’acumpan-giamentu a ghitarra e a bàsciu e contra.

Po partecipai bastat a tenni unu mìnimu de origamusicali e una connoscèntzia bastanti de su sardu chi-stionau, ma pruscatotu gana de si ponni in giogu e desi spassiai.

Su cursu difatis est a gratis.Is letzionis s’ant a svolgi in Carbònia, presumi-

bilmenti una dii a sa cida a mericeddu.Po cuntatus: [email protected] - tel. 340 9300108

S’assòtziu Dianthus de Carbònia est po aparixai unu cursu de cantu

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Page 16: Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 ... · miete vittime in tutto l’arco del-l’anno, il DGA (Disturbo da Gio- ... “Il Miliardario ... 2 La Provincia del

4 Sa Provìntzia de su Sulcis Iglesienti

Sa cunferèntzia, acontessiain Casteddu mèrcuris 20de mesi de idas, in AulaMotzo - facultadi de is Stù-

dius Umanisticus, at arrexonausupra de is andalas po connosci,abbalorai e ispandi su patrimòniulinguìsticu sardu.

In s’atobiu sa lingua est stada

cussiderada che aina po comuni-cai e trasmiti sa cultura e s’ideni-tadi. Oindii, sa lingua sarda estivìtima de is pregiuditzius chi nodda lassant alliberai dae su pen-samentu chi tenit menu primoreapetus de sa lingua italiana, e cu-stu pruschetotu intra sas novasgeneratzionis.

Diferentis, duncas, funt stè-tias sas preguntas: cali est oi s’i-statu de ispainamentu e de tra-smitidura de sa lingua? In cali ma-nera si podint scioberai sas dife-rentzias intra lìngua e dialetu? Calivariedades portat su sardu e caliis carateristicas?

S’idea est stètia de afrontai in

una cunferèntzia sos aspetos ar-resuminau in sa dimanda chi atdonau su nòmini a s’atòbiu: calisardu bolleus? Cali po sa formaiscrita e cali po s’orali? Cali im-perai in s’iscola e de cali forma emodalidadi?

Sa cunferèntzia est stètia pen-sada po connosci custus aspetos

suta diferentes puntos de anno-tu. Prima de totu su de s’acade-mia e de sa ricerca universitària,imparis cun is professoris chitenit esperientzia in custu argu-mentu. Ma puru cumenti s’estaplicau s’imparu de sa lingua sar-da fintzas a immoi, e in custu amosa tentu s’agiutoriu de maistru

Sanna, Cavalieri de sa RepublicaItaliana, chi imparis cun su corude s’iscola primària de Portescusi,nos at a abbisurau su valori peda-gogicu mannu de sa mùsica, de iscantos e de is iscritus in sardu desa traditzioni isulana.

Si est circau intra is diferentislivellus e tareas de s’esperientzia

de s’iscola italiana, sas modalida-des e tecnicas de imperai prus in-novadoras, ùtilis a arreconnoscisu balore identitariu sardu, fint-zas a infrentai sas chistiones pruspoliticas supra a sa lìngua sarda,ind’una arrexonada aundi acaraisas diferentis iscolas de pensa-mentu.

Arrelatadoris sunt stètius:- Prof. Maurizio Virdis - filo-

logu e linguista, professori de lin-guistica sarda e dae s’annu passa-du, po sa prima borta, puru de lìn-gua sarda in sa facultadi de Istu-dius Umanisticus;

- Dott. Marco Lutzu - etno-musicologo, at curau s’Entziclo-

pedia de sa musica sarda, at faed-dau de sa lìngua sarda in sa tra-ditzione canora de s’isula;

- Renzo Sanna - cavalieri de saRepublica Italiana, nòmina chi atarrìciu po su mestieri de maistruin sa bidda sua. S’est distacau pos’insingiu de sa lngua sarda a ispiciochedus de Portescusi, po me-

su de s’imperu de is antigus con-tus e traditzionis popularis, impe-radas gràtzias a is cantus in sar-du. Impari cun su coru de is pi-pius de s’iscola primària de Porte-scusi nos at a ammustau pratica-mente custa forma de fai didàtica;

- Salvatore Cubeddu: diretoride EJATV - web tv chi fait tra-

smissionis in lingua sarda; eststètiu interessanti meda conno-sci poita at detzisu de fai custaesperièntzia, cali motivu at por-tau unu comunicadori a afrontaisu mundu de internet e de sasweb tv cun una proposta in unalìngua minoritària;

- Paolo Zedda - Cunsilleri re-

gionali de su grupu ART. 1 - SI-NISTRA PER LA DEMOCRA-ZIA E IL PROGRESSO - est suprimu firmatariu de sa propostade legge n°167/2014 chi modifi-cat calincuna cosa de sa legge re-gionali 26 supra de sa lìngua e desa cultura sarda.

Luca Biggio

Adòbiu in Casteddu po arresonai a pitzus de sa lìngua, aina po comunicai e trasmiti sa cultura e s’identitadi

Cale/Cali sardu? Sa lìngua sardaCali sardu bolleus? Cali po sa forma iscrita e cali po sa forma orali? Cali sardu imperai in s’iscola?

Giovanna Loddo, pre-sidenti de s’assòtziuIklos e ànima de sufestival “Limbas”.

Ita est “Limbas”?Limbas est unu progetu de

s'assòtziu de promotzioni cultu-rali Iklos chi promovit, progetate aparixat adòbius culturalis insu territòriu regionali e natzio-nali.

Limbas  est unu seminàriumultilingue po is amantiosus deis lìnguas, poliglotas e po chinibolit imparai. Sa punna nostaest cussa de amostai sa bellesade sa diversidadi linguìstica e faicumprendi s’importu de su stù-diu de is lìnguas, a inghitzai decussas nodias po lompi a cussasprus connotas, cumbirendi as’acatu de su stràngiu, in circade sa cultura nosta e de cussa deis àterus.

Sa fràsia chi si ghidat est: «Im-prassaus su mundu abompiendis’identidadi» e ponit sa lìnguasarda comenti lìngua promovi-dora de adòbius e de cunfron-tus.Duas editzionis giai acon-

tessias, candu at a essi sa detres?

Su festival Limbas s’at a fai,comenti sèmpiri, a su Muma Ho-stel, in Sant’Antiogu, de su 7 asu 10 de làmpadas. Est sa lòm-pida de unu camminu abui si suntaparixaus medas cursus de lìnguase produsiduras de prodotus cul-turalis (teatru, mùsica, cortome-tragius, leturas …) chi ant a essiamostaus in is dies de su festivalcandu s’at a fai s’expo’ lìnguas e siant a organizai escursionis, ape-ritivus linguìsticus, cenas a tema,proietzionis e adòbius teatralis.… ma Iklos no est sceti

Limbas ...No, eus aparixaus àteras fai-

nas in custus duus annus.Ajo' a giogai: ludoteca chi si

presentat in is pratzas de s’ìsulapo promovi su giogu comentiocasioni de adòbiu, aina didàti-ca e de inclusioni.

Scièntzia in giogu: festivalscientìficu presentau in Arzanain su 2017. (http://www.scien-zaingioco.it)

Laguna Incantata: adòbiu defumetus e de giogus.

S’assòtziu Iklos trabalat inretza cun entis e àterus assòtziuspo promovi e aparixai adòbiusculturalis.

Imprassaus su mundu abompiendi s’identitadi

Casteddu, Aula Motzo - facultadi de is Stùdius Umanisticus. Is reladoris. Su coru de sa scola primària de Portescusi.

Sa Provìntzia de su Sulcis IglesientiGiornale de informatzione polìtica, economica e sotziale

Iscritzione Registru Imprenta Tribunale de Casteddu n° 32/95 del 7/11/95N° de iscritzione a su ROC (Registru de is Operadores de Comunicatzione): 9294Diretore Responsàbile: Giampaolo Cirronis - Redatzione: Guido Cadoni

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S’assòtziu Iklos.

Sa segreteria de Limbas.

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Speciale in lingua sarda 2° numero pagine 1 e 4.qxp_IL NUMERO 181 2/11 28/12/17 10:02 Pagina 1


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