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ISTAT: I numeri della Repubblicazione e sviluppo, oltre che al lavoro di cor-rezione interattiva del...

Date post: 02-Aug-2020
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Cittadini & Computer ti I progetti politici, l'attività di governo e l'azione amministrativa devono essere fondati sulla conoscenza della realtà nella quale operano. Nella complessità degli stati moderni questa realtà non può essere fotografata che attraverso le indagini statistiche. Ecco l'importanza dei censimenti della popolazione e delle attività lavorative, come quello in corso in questi mesi. Siamo andati aIl'ISTAT, per capire come funziona una delle istituzioni più importanti dell'apparato amministrativo, dove l'informatica riveste un ruolo di primissimo piano I numeri ISTAT: della Repubblica di Manlio Cammarata NVMERVS RERVM OMNIVM NODVS ... NVMERVS REI PUBLlCAE FONDAMENTVM ... I numeri sono il nodo di tutte le cose, I numeri sono il fondamento della Repubblica, affermano retoricamente le scritte che campeggiano sul palazzo dell'Istituto Nazionale di Statistica. Forse non a caso l'edificio di costruzione 168 fascista è accanto al Ministero degli Interni, sul colle del Viminale Qui, alla fine degli anni '20, lo Stato accentratore volle costruire l'edificio dei numeri, qui . . . rimane Oggi, In una prospettiva del tutto diversa, a organizzare e coordinare l'attività statistica di tutti gli uffici dell'amministrazione statale Dal modello francese L'indagine statistica nacque negli sta- ti italiani dell'800 sul modello francese, che allora ispirava tutta l'organizzazione amministrativa. Dopo l'unità, nel 1871, si svolse il primo censimento della po- polazione italiana, con uffici di statistica istituiti in diversi ministeri sulla base dell'organizzazione ereditata dai piccoli Stati preunitari. L'informazione nasceva allora nei centri più importanti che so- vrlntendevano alla produzione, come il MCmicrocomputer n 113 - dicembre 1991
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Page 1: ISTAT: I numeri della Repubblicazione e sviluppo, oltre che al lavoro di cor-rezione interattiva del dati in entrata. In caso di necessità SI possono scam-biare i compiti tra le due

Cittadini & Computerti

I progetti politici, l'attività di governo e l'azione amministrativa devono essere fondatisulla conoscenza della realtà nella quale operano. Nella complessità degli stati moderni

questa realtà non può essere fotografata che attraverso le indagini statistiche. Eccol'importanza dei censimenti della popolazione e delle attività lavorative, come quello in

corso in questi mesi. Siamo andati aIl'ISTAT, per capire come funziona una delleistituzioni più importanti dell'apparato amministrativo, dove l'informatica riveste un ruolo

di primissimo piano

I numeri• •ISTAT:della Repubblica

di Manlio Cammarata

NVMERVS RERVMOMNIVM NODVS ...NVMERVS REI PUBLlCAEFONDAMENTVM ... I numerisono il nodo di tutte le cose, I

numeri sono il fondamentodella Repubblica, affermanoretoricamente le scritte checampeggiano sul palazzodell'Istituto Nazionale diStatistica. Forse non a casol'edificio di costruzione

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fascista è accanto alMinistero degli Interni, sulcolle del Viminale Qui, allafine degli anni '20, lo Statoaccentratore volle costruirel'edificio dei numeri, qui. . .rimane Oggi, In unaprospettiva del tutto diversa,a organizzare e coordinarel'attività statistica di tutti gliuffici dell'amministrazionestatale

Dal modello francese

L'indagine statistica nacque negli sta-ti italiani dell'800 sul modello francese,che allora ispirava tutta l'organizzazioneamministrativa. Dopo l'unità, nel 1871,si svolse il primo censimento della po-polazione italiana, con uffici di statisticaistituiti in diversi ministeri sulla basedell'organizzazione ereditata dai piccoliStati preunitari. L'informazione nascevaallora nei centri più importanti che so-vrlntendevano alla produzione, come il

MCmicrocomputer n 113 - dicembre 1991

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Ministero dell' Agricoltura, a quel temporealmente attività «primaria» della popo-lazione.

L'idea di amministrazione centralizza-ta che prevaleva nel periodo tra le dueguerre portò, nel 1926, alla costituzionedell'Istituto Centrale di Statistica, postoalle dirette dipendenze del «Primo Mi-nistro e Capo del Governo». Nel 1929ebbe inizio il primo censimento della po-polazione italiana e fu costruito il palaz-zo che ancora oggi ospita la sede cen-trale dell'Istituto (altri uffici si trovano insedi' distaccate).

Subito dopo la seconda guerra mon-diale iniziò la discussione sul nuovo as-setto delle attività statistiche dello Sta-to, ma solo nel 1988 fu avviata la rifor-ma, con la legge 400 sulla nuova strut-tura della Presidenza del Consiglio dei

L 'lngresso del Centro DiffuSione dell"lSTA T. di fron-te alla sede prinCipale. In questo ·,Data Shop" SIpossono richiedere lUtti I dati elaborati dell"lstllUto

CITIADINI & COMPUTER

Ministri. Il Governo riceveva la delega alriordino dell'attività statistica dello Sta-to, sulla base di due principi fondamen-tali. Il primo è che l'informazione stati-stica è un bene di tutti, cioè che tuttihanno il diritto di avere informazioni sta-tistiche; con questo l'art. 24 della legge400 anticipava il concetto di trasparenzadell'attività amministrativa, ribadito dalleleggi del 1990 (la 142 sul nuovo ordi-namento delle autonomie locali, e la241 sulla riforma del procedimento am-ministrativo). Il secondo principio è chel'ISTAT ha il coordinamento del sistemastatistico, secondo un principio di de-centra mento, previsto dalla Costituzio-ne, che lascia alle amministrazioni cen-trali il compito di coordinare e indirizzarele attività che devono realizzarsi su basilocali.

Mainframe e gigabyteNegli ultimi anni la progettazione delle

grandi architetture informatiche tende aspostarsi dai classici mainframe alle reticomposte da minielaboratori, più flessibilie molto più. economiche a parità di poten-za di elaborazione. I grandi computer sonoancora preferiti nei centri di calcolo spe-cializzati e in tutti i casi in cui il passaggiodall'architettura malnframe a quella dei mi-ni non è conveniente per motivi di orga-nizzazione o per preservare il valore degliinvestimenti effettuati nel corso degli anni.È il caso deIl'ISTAT, che dispone di uncentro di elaborazione dati basato su duemainframe: un IBM 3090 e in Olivetti-Hi-tachi 6480/300.

L'18M è dedicato alle procedure batch ealla gestione delle banche dati, mentre 1'0-

livetti è destinato all'attività di programma-zione e sviluppo, oltre che al lavoro di cor-rezione interattiva del dati in entrata.

In caso di necessità SI possono scam-biare i compiti tra le due macchine, manon è previsto un back·up automatico. In-fatti l'18M lavora con il sistema operativoMVS XA, l'Olivetti con il VM XA, e ciascuncomputer deve cancare Il sistema operati-vo dell'altro per poterlo sostitUire. Comun-que l'operazione non presenta difficoltà.

DeCisamente notevole la dotazione dimemone a dischi magnetici: sono presentiunità IBM 3380 o compatibili a singola,doppia e tripla denSità, oltre a un certo nu-mero delle più recenti 3390 a tripla den-sità, per un totale di 142 glgabyte. E quan-do arriveranno I dati del cenSimento, la ca-

pacità totale dovrebbe essere raddoppiata,forse anche con l'introduzione di memorieottiche.

È presente anche un sistema robotizzatoStoragetek per il trattamento automaticodelle cartucce di memoria, come quelloche abbiamo visto al Ministero della Sanità(ne abbiamo parlato su MCmicrocomputern. 101)

Nel complesso la struttura attuale appa-re piuttosto datata, anche se ancora fu n-zlonale per i compiti che deve svolgere.Con l'entrata a regime del Sistema Stati-StiCO NaZionale anche il CED dell'lSTAT siadeguerà alle tecnologie più avanzate eprima o poi costituirà un importante nododella, per ora vagheggiata, rete telematicadella Pubblica Amministrazione.

MCmicrocomputer n. 113 - dicembre 1991

Un'unità di rnernOfld éldischi. I quattro gruppipossono COnfenr(p, III

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Oggi quasi tutti i dicasteri hanno isti-tuito il loro piccolo ISTAT previsto dallalegge di riforma del 1989. Le realtà lo-cali sono diverse: le Regioni hanno iloro uffici, anche se non tutti sono an-cora costituiti per legge regionale, co-

Oggi l'ISTAT continua a fare tutto incasa?

Lei pensi a cinquanta milioni di schededel censimento. Se ci fosse solo l'unoper cento di errori, sarebbero già cin-quecentomila schede da correggere;su queste, l'uno per cento sono cin-quemila, e su cinquemila sono cin-quanta, e su cinquanta potrebbe esser-ci ancora una scheda sbagliata. Semoltiplica tutto questo per cinque, cheè una media ragionevole di errore, haun'idea delle dimensioni del problema.E il problema rimane, anche se adessosi fa tutto con controlli automatici osemiautomatici, o con procedure inte-rattive.

Ma certe cose vengono fuori soloquando si assemblano i dati: peresempio, in un piccolo comune uncentenario, solo, è comunque corretto.Se in un comune di trecento abitanti cisono tre centenari, la cosa è già preoc-cupante, se ce ne sono cento, beh,c'è qualcosa che non funzionai

Censimento a parte, a che punto è lacostituzione del Sistema Statistico Na-zionale?

Certo, tutti i programmi per la statisti-ca sono sviluppati all'interno. Appaltia-mo lavori all'esterno solo quando, no-nostante un centinaio di programmato-ri, non ce la facciamo a sviluppare al-cune procedure, come quelle ad hocper la gestione amministrativa o delpersonale, o anche quando la mole dilavoro è eccessiva.

Le procedure statistiche dobbiamosvilupparle noi, anche perché la pro-grammazione statistica è atipica: si im-piega il novanta per cento del tempoper la messa a punto qualitativa equantitativa del materiale, e solo il die-ci per cento per l'elaborazione vera epropria.

In che cosa consiste la messa a pun-to?

Le indagini statistiche hanno semprecercato di utilizzare qualche tec-

nologia. La meccanografiaè nata in America, peril censimento del

1881. Furono usate perla prima volta le schede

perforate, che allora ser-vivano per i telai da tes-

situra e altre cose del ge-nere. L'idea era quella di

semplificare i ripetuti spoglidi schede: prima bisognava

passarle tutte cento volte percontare cento categorie, inve-

ce così si poteva perforarleuna volta sola e selezionare

cento volte, un grosso risparmiodi tempo, ma il concetto non

cambiava. Anche nei primi censi-menti dell'ISTAT si faceva uso di

sistemi meccanografici, come sichiamavano allora, c'erano macchi-

ne perforatrici e macchine seleziona-trici. Ricordo di averle viste: pigliava-

no le schede e le selezionavano, enello stesso tempo stampavano il con-tenuto dei contatori nelle caselle; quin-di facevano le prime tavole statisticheautomatiche. Dopo la guerra gli ameri-cani ci fornirono un calcolatore Reming-ton (oggi è l'Unisys, allora la Remingtonera il più grande fabbricante di elabora-tori elettronici e non aveva ancora inco-minciato a fare rasoi elettrici! l, e a quelpunto si incomiciò a parlare di riformadell' Istituto.

Quando entrai all'ISTAT, nel '57 c'e-rano le prime macchine elettronichedella pubblica amministrazione, insie-me a quelle del Ministeri dell'Interno edelle Poste.

Altri calcolatori, pochissimi eranopresenti solo nelle università. Ricordoquel primo calcolatore: era grandissi-mo, come tutti quelli dell'epoca. Inrealtà era un busso lotto al quale eracollegato un lettore di schede, perchél'input era ancora a schede. C'era an-che un perforatore, perché anche l'out-put, almeno l'out intermedio, era anco-ra una scheda riepilogativa.. e si do-veva programmare tutto in un linguag-gio Assembler, quindi difficilissimo datrattare, mettendo cavallotti o girandomanopole ... possiamo dire che che lastoria dell'ISTAT nel dopoguerra è lastoria stessa dell'informatica

Intervista a Franco Marozza,vice direttore dell'lSTA T

Se decollerà il modello italiano ...

Franco Marozza mi fa vedere unostrano telaio: «Questo farà parte di unpiccolo museo dell'informatica che mivoglio costruire. Nei primi tempi si pro-grammava così, facendo dei collega-menti, a mano, inserendo tanti caval-lotti, o anche girando delle manopo-le ... )}

Vice direttore dell'ISTAT, dove è en-trato trentacinque anni fa, e docentepresso le Università di Camerino e Pe-rugia e presso la Scuola Superiore del-la Pubblica Amministrazione, Marozzaricorda con orgoglio di aver indossato ilcamice bianco di programmatore e diaver perforato personalmente milioni dischede, quando l'informatica era bam-bina.

È la persona giusta per fare il puntosull'informatizzazione e sulla situazionegenerale della statistica in Italia.

Professor Marozza, oggi statistica vuoidire impiego di strumenti informatici,ma la statistica è una scienza moltopiù vecchia dell'informatica.

In che misura l'introduzione del com-puter ha cambiato il modo di fare sta-tistica?

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• PROGRAMMA STATISTICO NAZIONALE• COMMISSIONE PER GLI Ani DIINDIRIUO E COORDINAMENTO

/\.PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

ISTATCOMMISSIONE PER LA GARANZIA DELL'INFORMAZIONE STATISTICA

La struttura del Sistema Statistico Nazionale.

me stabilisce la 322/89. A livello pro-vinciale sono operanti tutti gli uffici distatistica delle Camere di Commercio,che hanno sempre costituito il puntodi riferimento per i dati sulle imprese,oltre agli uffici delle Prefetture, che so-no coordinati dal Ministero dell'Interno.In molti casi si è fatto ricorso a un ar-tificio: gli uffici documentazione sonostati ridenominati « Ufficio documenta-zione e statistica» ...

A livello comunale tutti i comuni conoltre 100.000 abitanti hanno il loro uf-ficio, in totale abbiamo circa 200 ufficisu 8000 comuni. Anche le USL sonoindietro, ci sono poche decine di ufficisu 600 unità, ma la situazione miglio-rerà con la riforma del Servizio Sanita-rio Nazionale, che dimezzerà il numerodelle unità locali.

Per i comuni io avevo propostoun'alchimia: in occasione del censi-mento la legge ha prescritto la costi-tuzione di un « ufficio del censimento»in ogni comune. Sarebbe stato suffi-ciente stabilire la trasformazione, acensimento finito, dell'ufficio del cen-simento in ufficio statistico.

Ma la proposta non è passata. Il fat-to importante è che abbiamo abbando-nato il modello centralistico: non hasenso che io sottragga le statistichesulla sanità al ministero competente,facciano loro le rilevazioni, io le elabo-rerò e gli darò i risultati. Un'altra cosaimportante è che noi mettiamo a di-sposizione di tutti i dati statistici aggre-gati, non solo su carta, ma anche susupporto magnetico, in modo che chivuole possa farsi senza difficoltà lesue elaborazioni. Il travaglio per rifor-mare l'ISTAT è stato lunghissimo (siincominciò a parlarne subito dopo laguerra, ma la legge di riforma è arri-

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vata solo ne1l'89). ma ormai siamo av-viati sulla strada giusta.

Ancora una domanda, professar Ma-rozza: a che livello è la statistica ita-liana nei confronti degli altri paesi in-dustrializzati?

Possiamo dirlo con orgoglio, abbiamoseguito tutto lo sviluppo dell'informati-ca, abbiamo utilizzato tutte le genera-zioni di macchine, siamo passati ai na-stri magnetici, poi ai dischi. La realtà dioggi è che siamo entrati decisamentenel campo delle metodologie di proget-to. È una cosa che devo sottolineare,perché mi sta particolarmente a cuore:abbiamo sviluppato una metodologiaspecifica, un modello concettuale sta-tistico tutto italiano, esportabile, chesupera i tradizionali modelli entità-rela-tionship che vanno di moda, ma chenon si adattano all'informazione stati-stica, che è un particolare tipo di in-formazione.

Non siamo sicuramente gli ultimi,non farei atto di umiltà dicendo chesiamo tra i primi, ma ci sono pochipaesi che possiamo considerare piùavanzati di noi. Siamo apprezzati nelleriunioni internazionali, la nostra conta-bilità nazionale ha fatto scuola, almenoin Europa se non nel mondo: l'EURO-STAT ha un programma statistico dellaComunità che ricalca il nostro modello.Ci sono paesi più avanzati dal punto divista tecnologico, in USA la ricerca sta-tistica è dispersa presso vari enti, mac'è il Bureau of Census abbastanza ef-ficiente ... potrei citarle la Francia ... masoprattutto non riesco a citarle modellisuperiori a quello che sarà il futuro as-setto dell'ISTAT, se riusciremo a farlodecollare.

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Il sistema centralizzato si traformaquindi in una piramide, nella quale sonorappresentate tutte le istanze periferi-che. Il dato statistico si forma quindinelle singole realtà amministrative e vie-ne inviato al centro per essere elabora-to. I risultati dell'elaborazione tornanopoi ai livelli dai quali erano partiti i dati.

La piramideL'illustrazione della pagina accanto

chiarisce meglio delle parole la strutturadel sistema statistico nazionale, come èstata definita dalla legge n. 322 del1989.

AI vertice c'è l'Istituto Nazionale diStatistica (non più «Centrale», il cambiodi denominazione è significativo). chedipende ancora dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri, attraverso il Di-partimento degli affari regionali e istitu-zionali. C'è una Commissione per la ga-ranzia dell'informazione statistica, chevigila sul corretto impiego dei dati: in-fatti è vietata la diffusione di dati indi-viduali, che può violare il diritto di ognicittadino alla riservatezza, ma è permes-so far conoscere solo dati aggregati, as-solutamente anonimi.

Il secondo livello della piramide è oc-cupato dagli uffici di statistica dei mini-steri e delle aziende autonome; il terzodalle Regioni, che fanno statistica neicentri dell'Agricoltura e della Sanità. Quisorge qualche problema, perché spessonon c'è un collegamento tra queste duerealtà, mentre la legge prevede un coor-dinamento anche a livello regionale.

Scendendo ancora, a livello provincia-le si trovano ben tre enti che fanno sta-tistiche: gli uffici provinciali, con compitidi coordinamento, le camere di com-mercio e le prefetture, che dipendonodal Ministero dell'Interno.

Infine, alla base della piramide, ci so-no i Comuni e le USL.

C'è da notare che tutti questi enti so-no obbligati dalla legge a costituire i ri-spettivi uffici statistici, e solo quandotutti saranno in regola il sistema stati-stico nazionale potrà funzionare a pienoregime. Ci sono casi particolari: in molticomuni di piccole dimensioni non è con-veniente costituire uffici statistici, e sicostituiranno quindi i consorzi previstidalla legge 142/90 sulle autonomie lo-cali.

Per completare il quadro bisogna ag-giungere il Programma statistico nazio-nale, che ha la durata di tre anni, e lacommissione per gli atti di indirizzo ecoordinamento. C'è da notare a questoproposito che, sulla base del rispettoper le autonomie locali, l'ISTAT non puòdettare disposizioni direttamente ai variuffici statistici, ma deve farlo attraverso

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Il pannello di comandodi un'unità di memoriaIBM 3390

la Conferenza stato-regioni, che è l'or-gano istituzionale di collegamento traamministrazione centrale e amministra-zioni regionali.

Non basta L'Istituto ha, in pratica, duepadroni: da una parte la Presidenza delConsiglio, dall'altra, poiché è un ente chefa ricerca, dipende dal Ministero della Ri-cerca Scientifica.. E anche gli uffici distatistica dei diversi enti rispondono adue organismi: l'ente dal quale dipen-dono dal punto di vista gerarchico e 1'1-STAT per la parte funzionale Tutto que-sto può apparire, ed è, molto complesso,Ma il sistema statistico non può prescin-dere dal disegno di uno stato che cercadi attribuire realmente il potere alle realtàlocali, secondo il più attuale concetto didemocrazia partecipativa.

Informatica e censimentoA una struttura così articolata deve

corrispondere una realtà informatica al-trettanto complessa, penso mentre en-

La legge 241, a che punto siamo?15 giorni? No, nanosecondi!

Mentre chiudiamo questo numero dellarivista, inizia a Roma la prima conferenzanazionale sugli standard informatici per laPubblica Amministrazione. Un appuntamen-to molto atteso, che dovrebbe costituire unpunto di svolta nel processo di informatiz-zazione delle strutture dello Stato.

Quasi come un prologo, dieci giorni primadella Conferenza si è svolto un convegno,organizzato da Bull HN Italia, sullo stato -diattuazione della 241/90, la legge che rifor-ma il procedimento amministrativo e, in pra-tica, impone che tutte le amministrazioniadottino procedure informatizzate. Eranopresenti il ministro della Funzione Pubblica,Gaspari, il pre:'j,idente della Commissioneper l'Informatica, Scatassa, alcuni membridella Commissione stessa e altri esponentidella dirigenza statale.

Sarebbe facile commentare con ironia leripetute esibizioni della premiata compagniaScatassa & Co, che gira l'Italia da un con-vegno all'altro ripetendo sempre le stessecose. Sarebbe facile, anche perché l'ultimariunione ha visto alcuni momenti di vera ila-rità (la compagnia è sempre più affiatatal),

ma sarebbe ingiusto, una vigliaccata. Per-ché Scatassa e i suoi compagni in realtà gi-rano l'Italia cercando di vendere porta a por-ta il rinnovamento della PA. Non solo stu-diano, propongono, legiferano. Ma sma-scherano i Fantozzi più infingardi, striglianoi funzionari, mettono alla frusta i dirigenti,insomma, con il sorriso sulle labbra e la bat-

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tuta sempre pronta suonano la sveglia allaburocrazia addormentata. Questa volta haaperto le ostilità il ministro in persona nelsuo intervento di apertura. Non un discor-setto di circostanza, ma una dura requisito-ria contro chi, a tutti i livelli, çerca di frenarela riforma per conservare posizioni di como-do e di potere; un incitamento puntuale eragionato a sfruttare l'informatica per ren-dere più efficiente l'azienda Italia.

E quando la dottoressa Mezzacapo ha an-nunciato trionfalmente che ora l'ENPAS li-quida le pensioni in tre mesi (e presto ar-riverà a farlo in uno), dopo aver ricevuto ladocumentazione dall'ente interessato "sol-tanto» quindici giorni dopo la fine del rap-porto, il presidente Scatassa è saltato:"Quindici giorni sono troppi, bisogna farlo innanosecondi, sono cose che si possono fa-re in tempo reale I».

Nell'insieme il convegno ha dato l'impres-sione di una burocrazia divisa in due fazionicontrapposte: da una parte la schiera, sem-pre più numerosa, degli innovatori, dall'altrale retroguardie delle vecchia burocrazia cial-trona che cerca di sabotare la 241 e l'ap-plicazione dell'Informatica su vasta scala. Inmezzo l'industria, che deve vendere i suoiprodotti. Ma gli interventi dei dirigenti Bullnon sono stati di tipo commerciale: acco-gliendo l'invito a collaborare con proposte disoluzioni globali, hanno svolto una bellissi-ma lezione di organizzazione aziendale.

Verso la fine dei lavori, qualcuno ha mes-

so sotto accusa anche i militari, che rifiu-terebbero di fornire le informazioni richiesteda altri enti. Un generale della Guardia di Fi-nanza ha chiesto il microfono: "Fatemi ve-dere la legge che mi impone di darvi i dati,e io ve li daròl» ha esclamato deciso, Masiamo sicuri che non cercherà nella leggeogni cavillo che gli consenta di mantenere isuoi segreti?

Non è una domanda oziosa, visto quelloche succede qua e là. L'ultima notizia vienedal Catasto: il Ministero delle Finanze ha dif-fuso una circolare, nella quale afferma chele disposizioni relative all'autocertificazionee al divieto per una Pubblica Amministra-zione di richiedere al cittadino notizie di cuil'amministrazione stessa è già in possesso(disposizioni che risalgono alla legge n,15/1968, riprese anche dalla 241/90), non siapplicano alle volture delle proprietà immo-biliari. Sulla base di una serie di cavilli, il mi-nistero impone al cittadino di presentare al-l'Ufficio del Catasto un certificato rilasciatodallo stesso ufficio, ma non in tempo reale ..

Per fortuna giungono buone notizie dal di-castero del Lavoro. Il ministro Marini ha dif-fuso una circolare che invita tutti gli uffici arispettare rigidamente i termini previsti dalla241 per la conclusione dei procedimentiamministrativi. Non cercate scuse, ha scrit-to in pratica Marini, chi batte la fiacca po-trebbe risponderne, come è già accaduto, difronte alla Magistratura. Me

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tro nel vecchio palazzo. La fantasia sisbizzarrisce immaginando una granderete telematica che collega i circa mil-leduecento uffici che, alla fine, costitui-ranno il sistema. Ma l'ingegner CarloTorrini, dirigente del CED, spegne il mioentusiasmo. La realtà è diversa: l'Istitu-to è collegato direttamente solo ai pro-pri uffici regionali e alle sedi distaccatesparse in diverse zone di Roma. Da tuttigli enti esterni riceve i dati sui supportipiù disparati: i classici nastri magnetici,i più moderni dischetti, e tanta, tantacarta.. Anche gli enti più avanzati dalpunto di vista informatico, come il Mi-nistero della Sanità, inviano i loro dati susupporti magnetici. Invece le informa-zioni in uscita sono disponibili anche pervia telematica, per alcuni enti come ilMinistero delle Finanze e il Ministerodegli Interni, che possono accedere di-rettamente alle banche dati dell'Istituto.

E per il censimento della popolazione,dell'industria e dei servizi che si svolgein questo periodo ì A che livello avvieneil passaggio dalle schede compilate daicittadini all'informazione digitalizzata ì

L'immissione dei dati, mi spiega l'in-gegner Torrini, viene svolta a livello lo-cale, e l'ISTAT riceverà i dati dalle pro-

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La sala del termmali, dicostruzionerecentissima. soddisfale regole piÙ avanzateper gli ambientI dilavoro.

vince su nastri magnetici a partire dallaprimavera del '92. Quindi inizierà la co-lossale attività di verifica e correzione dimilioni e milioni di dati, che avverrà al-l'inizio automaticamente, secondo pro-cedure deterministiche. Quindi, semprecon procedure automatiche, saranno in-tegrati con calcoli probabilistici i datimancanti. Infine le ultime verifiche sa-ranno affidate ... agli umani, con proce-dure interattive. Solo alla fine di questoprocesso inizieranno le elaborazioni.

L'ISTAT prevede di diffondere i primidati provvisori entro cinque mesi dallafine della raccolta dei dati; ci vorrà unaltro anno per avere i risultati definitivi.Nell'era dell'informatica sembrano tem-pi lunghi, ma bisogna considerare che laraccolta dei dati non può essere resapiù veloce: si deve andare casa per ca-sa a consegnare i moduli, poi passare aritirarli uno per uno ... e anche l'indaginestessa, col passare degli anni, è diven-tata sempre più complessa. Comunqueè un bel progresso rispetto ai primi cen-simenti, quando ci volevano cinque osei anni per portare a termine tutte leelaborazioni. In pratica, le informazionierano disponibili quando la realtà eracambiata.

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L'ISTAT di domani

Oggi l'ISTAT è una specie di cantiere,sia dal punto di vista materiale, sia daquello organizzativo. Nella mia visita so-no stato in un centro di controllo nuo-vissimo, un ambiente realizzato secon-do i criteri più avanzati di ergonomia efunzionalità, dove tecnici in camice bian-co siedono davanti alle più modernestazioni di lavoro. Ma mi hanno sconsi-gliato di fermarmi al piano inferiore, do-ve è in corso la ristrutturazione dellaparte telematica ... Ancora più in bassoho visitato il grande locale del «cervel-Ione»: due mainframe e tante, tantememone.

Tutti i numeri della Repubblica sonoqui, in questo spazio occupato dai tetriarmadi metallici che costituiscono ilcuore di ogni grande centro di elabora-zione dati. Aria condizionata e silenzio,nessuna presenza umana davanti ai po-chi monitor di controllo del sistema. Lascena ha qualcosa di irreale: da unosportello semiaperto si vede quello chepotrebbe essere l'interno di una grandelavatrice. E invece si tratta del conden-sato di un immenso lavoro umano, ilprodotto più avanzato di un'intelligenzache si avvicina, sapendo di non poterciarrivare, a riprodurre se stessa. Se do-mani avremo un mondo migliore, saràmerito anche di questi brutti «cosi» pie-ni di fili ...

Ma il lavoro da fare è ancora molto,soprattutto per questa organizzazioneche ha il difficile compito di fornire lebasi di conoscenza per sapere chi sia-mo e indirizzare il nostro futuro. Fino ache punto è pronta per soddisfare leaspettative, quanto tempo ci vorrà pervedere in funzione il progettato SistemaStatistico Nazionale? L'ho chiesto al vi-ce direttore dell'Istituto, nell'intervistapubblicata in queste pagine. rr:r?,

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DBMS Case Study:,

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sua vita. Egli é sicuro che il suo aereo risponderaistantaneamente a manovre supersoniche di frazioni disecondo. Test continui sui sistemi di controllo idraulico delsuo aereo sono essenziali per assicurare il successo ... e lasopravvivenza.

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controllato da computer che gestisce flaps ed alettoni, permezzo di test che simulano situazioni di volo. Un'interfacciautente grafica che comprende dialogue boxes per le situazionidi errore e menu ad albero guida l'operatore attraverso lacomplessa serie di procedure diagnostiche. Test dei limiti,auto-calibrazione ed archiviazione dei dati sono gestiti daldatabase integrato del banco di test.

Il sistema software per il banco ditest é stato sviluppato usando

db_ VISTA III DBMS della Raima. Rich Rutkowski, Directorof Engineering del progetto, ha compiuto una ricerca suidatabase relazionali disponibili sul mercato ed ha determinatoche erano tutti carenti rispetto alle specifiche del progetto."Solo db_ VISTA III gestiva le complesse relazioni tra i dati eforniva inoltre la velocita e la portabilita necessarie per

Database Management System

quest'applicazione. Non abbiamo avuto bisogno diusare tutta la potenza e la flessibilita che db_ VISTA IIIé in grado di offrire."Sia nella ricerca areospaziale che in contabilita,finanza o gestione della produzione industriale, leapplicazioni critiche richiedono i vantaggi unici didb_ VISTA III:

• Velocita - pio veloce accesso ai dati

• Portabilita - supporto di pio ambienti

• Royalty-free - incremento dei Vostri profitti

• Disponibilita del Codice Sorgente,totale flessibilita di programmazione

Chiamate la Soft Team e scoprite come db_ VISTA IIIpu6 superare i test di sviluppo della Vostra prossimaapplicazione. Chiamate 049-8291285.

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Distribuisce e supporta prodotti software per l'usoapplicativo gestionale del linguaggio C.

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lndirizzamento B-tree relazionale. Modello reticolare. Query SQL relazionale con repor1 writer. Sibgle & multi-user. Recovery automatico. Integrità referenziale automatica.Supporta: MS-DOS. MS Windows, UNIX, SCO UNIX. SunOS. QNX. VMS. Macintosh. OS/2 compatibile. Sono supp0r1ati molti compilatori C e LAN.


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