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Istituto di Bioetica, UCSC, Roma · • dei giovani: dissidi familiari, mancanza/rifiuto di valori...

Date post: 14-Feb-2019
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Le dipendenze: aspetti etici Dario Sacchini Istituto di Bioetica, UCSC, Roma
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Le dipendenze: aspetti eticiLe dipendenze: aspetti etici

Dario Sacchini

Istituto di Bioetica, UCSC, Roma

Tossicodipendenze e bioeticaTossicodipendenze e bioetica

• Tossicodipendenza, un problema complesso (bio-psico-sociale):– le cause– aspetti medici, psicologici e spirituali– conseguenze sociali– aspetti legali e giudiziari– politiche di controllo e prevenzione

• Bio-etica: – il livello soggettivo e quello oggettivo– Il metodo analitico

Tossicodipendenza: questioni eticheTossicodipendenza: questioni etiche

• La tossicomania• L’assunzione una tantum di sostanze stupefacenti• La valutazione etica dei fattori di rischio• L’eticità dei mezzi di contrasto alla droga• Le strategie preventive• I livelli e il grado di responsabilità:

– delle persone tossicomani– dei soggetti che producono e trafficano– degli Stati produttori e/o conniventi– etico-deontologica dei sanitari (la questione del

metadone)

La valutazione etica della assunzione di sostanze stupefacenti

• È un atto che comporta specifici rischi:– per la salute e per la vita fisica– per la distorsione della tensione autoperfettiva

individuale• Dunque, tale agito incide negativamente sul

bene-persona• Pertanto, la tossicomania costituisce un atto

gravemente illecito, mai giustificabile• L’incidenza sociale: la salute collettiva, la

“tenuta” antropologica della polis

L’assunzione una tantum o “ricreativa” di sostanze psicotrope

• La sporadicità e le circostanze del consumo (ambienti ludici e di socializzazione): effetto “banalizzante”

• Riguarda anche sostanze con effetti potenti e pericolose in una singola assunzione

• Livello di gravità diverso nella valutazione etica, ma permane l’illiceità:– Diminuisce l’esercizio pieno, libero e responsabile dell’esistenza e

delle capacità personali– Può rappresentare un incentivo a continuare o a provare sostanze

più pericolose– Il rilievo scientifico di danni organici e di condizionamenti psichici– Il contributo (cooperazione materiale) all’ “industria” degli

stupefacenti

La valutazione etica dei fattori di rischio - 1

• Il ruolo della famiglia• Il gruppo dei pari e la scuola• Le situazioni sociali e lavorative• Le condizioni di benessere• Il punto nodale: il vuoto/carenza di valori

• La valutazione etica della tossicodipendenza non può mai essere disgiunta da ciò che porta alla tossicodipendenza

La valutazione etica dei fattori di rischio/protezione (2): la famiglia

• Una famiglia sana, che permette al soggetto in crescita di vivere le sue esperienze pienamente e consapevolmente, al suo fianco ma senza invaderne le potenzialità, trasmettendo valori, modelli, coinvolgimento, rappresenta un fattore primario di protezione [Brook et al., 1999; Resnicket al., 1998]

• La presenza di conflitti genitori-figli, il consumo di sostanze da parte dei genitori, le separazioni, le molestie o gli abusi all'interno delle famiglie rappresenterebbero dei fattori di rischio perlomeno concausali [Mulhall et al., 1996; Hops et al., 1996].

La valutazione etica dei fattori di rischio/protezione (3): i pari

L'influenza dei pari sembra essere piùincidente verso i 13-15 anni sia in senso protettivo sia di induzione al rischio [Brook et al., 1999]

La valutazione etica dei fattori di rischio/protezione (4): la scuola

• La scuola come forum in cui realizzare la propria auto-stima, mediante un'azione formativa-educativa adeguata, per il raggiungimento degli attesi obiettivi scolastici da parte dello studente, [Sale et al. 2003]: aumentare la consapevolezza della vulnerabilità all'assunzione e della gravità dei rischi connessi attraverso la trasmissione:– di informazioni sulla tossicità delle sostanze– di valori positivi (da contrapporre ai “disvalori”

prevalenti), in nome dei quali assume un valore pedagogico "dire no", come espressione della determinazione positiva di sé e la capacità di incrementare le abilità sociali dei giovani (life skilleducation)

L’eticità dei mezzi do contrasto alla droga:La corrispondenza tra eziologia e terapia

L’eticità dei mezzi do contrasto alla droga:La corrispondenza tra eziologia e terapia

• Immaturità caratteriale, incapacità a gestire la vita: provvedimenti pedagogico-riabilitativi e psicoterapeutici

• Emarginazione sociale, disoccupazione: solidarietà sociale

• Meccanismo di difesa verso famiglia e/o società: psicoterapia, psicoanalisi

• Carenze psicobiologiche: farmacoterapia

Tossicodipendenze le motivazioni d’usoTossicodipendenze le motivazioni d’uso

• dei giovani: dissidi familiari, mancanza/rifiuto di valori e principi, cattive compagnie, disturbi di personalità, solitudine e noia, imitazione di modelli, desiderio di nuove situazioni o di essere alla moda, fare bella figura con altri, emarginazione e disoccupazione, costrizione fisica, disponibilità di denaro (Reg. Lazio in coll. DOXA e Logos, 1988)

• dei genitori: motivi socio-ambientali, individuali.In particolare: crisi della famiglia, educazione permissiva, povertà, perdita di valori e ideali, criminalità organizzata, cattivi esempi, mancanza di leggi

Le risorse “eticamente sostenibili” per contrastare il rischio

• L’orizzonte della “fede”– in Dio; la dimensione religiosa dell’esistenza– nell’uomo, nel potenziale delle risorse umane

• La responsabilità etica della società- La proposta di valori autentici- Il ruolo centrale della famiglia- L’attenzione alle politiche giovanili e sociali

Le strategie preventive: considerazioni etiche

• Oltre alla condanna morale e legale della tossicodipendenza e dello spaccio

• Il ruolo delle agenzie educative:– la famiglia: il costante riferimento ai valori, la

stabilità, l’armonia e la coerenza, la cura alla crescita globale dei figli

– La scuola: la condivisione valoriale con la famiglia (i contenuti formativi e informativi); il ruolo “segnante” degli educatori

– La Chiesa (la componenti motivazionale, finalistica, esperienziale): la cultura del rispetto per l’uomo e la piena realizzazione umana; la solidarietà nella riabilitazione e nella prevenzione

Tossicodipendenza: strategie di prevenzione e contrasto - 1

Tossicodipendenza: strategie di prevenzione e contrasto - 1

• Liberalizzazione– Le esperienze deludenti in America e Europa – La questione “droghe leggere”: gli effetti psico-fisici,

simbolico-psicologici, il passaggio alle pesanti

• Coercizione– ad actum, in caso di necessità (contenimento) e di

pericolo per sé e/o altri– obbligazione (morale e civile, non fisica) della terapia– le pene detentive per i produttori e i trafficanti (il

consumatore?) (Convenzione ONU, Vienna 1971)

Tossicodipendenza: strategie di prevenzione e contrasto - 2

Tossicodipendenza: strategie di prevenzione e contrasto - 2

• Azioni di contrasto- prevenzione sociale- repressione efficace su distribuzione e commercio- solidarietà civile

• “Riduzione del danno” per il soggetto e la società– Il “controllo” del consumo– Evitare il “male maggiore” per i casi “invincibili”– Conciliare esigenza autonomistica e diritto/dovere di

protezione di singolo e collettività– Rischio di ↓ tensione al totale recupero --- ghettizzazione

farmacologica, dipendenza permanente– Il messaggio culturale– Gli insuccessi in Svizzera, Svezia, Inghilterra

La responsabilità soggettiva• L’obbligo morale, in generale, di impegnarsi

profondamente per la disintossicazione e la riabilitazione personale e sociale

• I condizionamenti della dipendenza fisica: la situazione drammatica dell’astinenza

• La fragilità del soggetto, le circostanze sfavorevoli

• Per la dipendenza psichica è plausibile la richiesta di maggiore impegno per la disintossicazione– Distinzione tra una generica volontà intenzionale e la

volontà decisionale– Nel caso di comportamenti criminosi, la condizione

dell’atto “volontario in causa

La responsabilità sociale

• Le motivazioni dell’intervento dello Stato

–Il bene della persona–Le istanze sociali:

•La tutela dell’ordine pubblico: la garanzia della incolumità dei cittadini

•Il contrasto al traffico della droga e alla criminalità

Sull’ “uso terapeutico” della drogaSull’ “uso terapeutico” della droga

• Attesa di oggettivo giovamento per la guarigione/cura (indicazione)

• Valutazione medica della necessità, non altrimenti ovviabile

• Esigenza attuale della persona concreta

• Costante rivalutazione del beneficio clinico reale

• L’informazione e il consenso

Piste di riflessione per un recupero “eticamente informato” della persona con

problemi di tossicodipendenza

•La cura della propria integrità psico-fisica

•L’impegno/le strategie per il recupero del controllo di sé

•L’autonomia responsabile

Tossicodipendenza: l’approccio etico personalistaTossicodipendenza: l’approccio etico personalista

• Il vero bene della persona e della società: l’integrale riscatto farmacologico e umano e lo sradicamento del fenomeno

• In caso di pericolo imminente, è lecito il contenimento temporaneo e limitato

• Esigenza di recupero e riabilitazione

• Repressione efficace su produttori e trafficanti

• Prevenzione attraverso educazione globale della persona

• Importanza ancillare dell’educazione sanitaria

• La solidarietà sociale privata e pubblica

Il tabagismo: il problema etico• Reale gravità per le conseguenze sulla salute propria

e altrui• Assenza di benefici• Implicazioni generali per produzione e commercio dei

Paesi produttori• Eliminare l’ambiguità di unoStato contestualmente

Monopolista / Erogatore di spese sanitarie• Incentivare e migliorare la prevenzione, l’attenzione

specifica per l’età adolescenziale• Favorire gli studi non solo sui danni ma anche sulle

cause dell’assuefazione e dipendenza

Abuso di alcol e tabagismo: riflessioni etiche

• Responsabilità del singolo: in rapporto a se stesso e ad altri

• Responsabilità della società: scuola, famiglia, sanità, produttori, volontariato, il problema giovanile

• Responsabilità dello Stato:legislazione e controllo

Legge n.125 - 30 marzo 2001: Legge-quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati

Legge n. 3-16 gennaio 2003: Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione (art. 51) Tutela della salute dei non fumatori


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