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Istruzioni per la progettazione integrata

Date post: 24-Mar-2016
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Per la valorizzazione dell’identità del patrimonio territoriale
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ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA Per la valorizzazione dell’identità del patrimonio territoriale strumenti2
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Page 1: Istruzioni per la progettazione integrata

ISTRUZIONIPER LAPROGETTAZIONEINTEGRATAPer la valorizzazione dell’identitàdel patrimonioterritoriale

strumenti2

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strumenti2

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4 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Con un'economia sommersa al 17% del Pil, precari al top dal 1993 e sempre più lontani dai parametri europei nei processi di inclusio-ne in scuola e lavoro. Così il dossier statisti-co annuale fotografa la nostra società. Crol-lano i matrimoni, boom di cittadini di origine straniera. L'organizzazione parigina promuove il governo, ma gela le attese sul pareggio dei conti: "Non prima del 2014.Crollano i matrimoni, boom di cittadini di ori-gine straniera. L'organizzazione parigina pro-muove il governo, ma gela le attese sul pareg-gio dei conti: "Non prima del 2014."Non prima del 2014.

Titolo quarto livelloCon un'economia sommersa al 17% del Pil, pre-cari al top dal 1993 e sempre più lontani dai parametri europei nei processi di inclusione in scuola e lavoro. Così il dossier statistico annuale fotografa la nostra società. Crollano i matrimo-ni, boom di cittadini di origine straniera. L'or-ganizzazione parigina promuove il governo, ma gela le attese sul pareggio dei conti: "Non pri-ma del 2014.

Titolo terzo livelloCon un'economia sommersa al 17% del Pil, pre-cari al top dal 1993 e sempre più lontani dai

parametri europei nei processi di inclusione in scuola e lavoro. Così il dossier statistico annuale fotografa la nostra società. Crollano i matrimo-ni, boom di cittadini di origine straniera. L'or-ganizzazione parigina promuove il governo, ma gela le attese sul pareggio dei conti: "Non pri-ma del 2014.

Titolo secondo livelloCon un'economia sommersa al 17% del Pil, pre-cari al top dal 1993 e sempre più lontani dai parametri europei nei processi di inclusione in scuola e lavoro. Così il dossier statistico annuale fotografa la nostra società. Crollano i matrimo-ni, boom di cittadini di origine straniera. L'or-ganizzazione parigina promuove il governo, ma gela le attese sul pareggio dei conti: "Non pri-ma del 2014.

TITOLO PRIMO LIVELLOCon un'economia sommersa al 17% del Pil, pre-cari al top dal 1993 e sempre più lontani dai parametri europei nei processi di inclusione in scuola e lavoro. Così il dossier statistico annuale fotografa la nostra società. Crollano i matrimo-ni, boom di cittadini di origine straniera. L'or-ganizzazione parigina promuove il governo, ma gela le attese sul pareggio dei conti: "Non pri-ma del 2014.

riferimenti

materialidi progetto

casehistory

strumenti

Le collane dell'editoria di CalabriaProgettazioneIntegrata

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UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA

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Le idee sono patrimonio individuale reso collettivoLa riproduzione dei testi è gradita citando la fonte e inviando una copia a

CalabriaProgettazioneIntegrata,Dipartimento programmazione comunitaria e nazionale

via Molé 88100 Catanzaroo una mail alla casella

[email protected]

© copyleft 20121a edizione 15 maggio 2012Creative Commons Public Licenses (CCPL)Condividi allo stesso modo 3.0

Realizzato nell’ambito delle attività di CalabriaProgettazioneIntegrata, svolte da FormezPAa favore dei laboratori territoriali di progettazione partecipata.Progetto tematico settoriale per la Progettazione integrata,affidato a FormezPA dal dipartimento Programmazionenazionale e comunitaria della regione Calabria,Fse asse VII: capacità istituzionale.

Tu sei libero:di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico,esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest’operadi modificare quest’operadi usare quest’opera per fini commercialiAttribuzione - Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l’opera.Condividi allo stesso modo - Se alteri o trasformi quest’opera,o se la usi per crearne un’altra, puoi distribuire l’opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.http://creativecommons.org/

per il tuo futuro

Programmi operativi nazionaliper la formazione e l’occupazioneUNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA

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ISTRUZIONIPER LAPROGETTAZIONEINTEGRATAPer la valorizzazione dell’identitàdel patrimonioterritoriale

a cura diCaterina CapuaAlessandra TuzzaSergio Caracciolo

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Edizione rilegata in brossura a filo refe. Il libro è stato stampa-to su carta Symbol Freelife Satin Premium White da 130 grammi al

metroquadrato.Una carta tripatinata su entrambi i lati con finitura satin, certificata “Fsc”, quindi proveniente da foreste gestite in maniera corretta e re-sponsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, composta da pura cellulosa Ecf e da un elevato contenuto di riciclo se-lezionato.L’attestazione di durevolezza “Long Life” garantisce la neutralizzazione dell’azione acida di alcuni elementi per garantire la durata nel tempo del prodotto.Inoltre la certificazione “Ph neutral” conferma l’adozione di processi di produzione “acid free”, mentre con “Elemental chroline free” si evidenzia

il basso contenuto di cloro organico impiegato per sbiancare la cellulosa.Infine i marchi “Selected secondary fibres” e “Heavy metal absence” certificano rispettivamente l’impiego nella produzione di fibre alternative alla cellulosa come il cotone, lo sparto, le alghe, il mais, il bambu e il rispetto della direttiva Cee94/62 sulla concentrazione dei metalli pesanti.Per la copertina è stata utilizzata la carta Symbol Freelife Gloss Premium White da 300 grammi grammi al metroquadrato.

Il testo è stato impaginato con i caratteri Rotis Serif, Helvetica e Trade Gothic su Imac con processore da 3.06 GHz Intel Core 2 Duo con sistema operativo Mac Os X 10.6.8 Leopard e il software Indesign Cs4 di Adobe.

ELEMENTALCH LOR INE

FREEGUARANTED

Regione CalabriaDipartimento programmazione nazionale e comunitaria

assessoreGiacomo Mancini

direttore di dipartimentoAnna Tavano

direttore nucleo di valutazioneLuigi Zinno

dirigente servizio programmazioneTommaso Calabrò

coordinatoreGerardo Castaldo

staffTeta CapuaSabrina GiulianoElvira MaddaloniGino RoccaEster SollazzoAntonello Stella

comitato degli espertiRino CapezzutoRaffaele ColaizzoLuca Massacesi

Direttore editorialeLuca Massacesi

Progetto editorialeOfficineEinstein

Progetto graficoAudiovisualgraphik(Alessandro Ghezzi)

In redazioneEleonora Ripanti

ImpaginazioneAlessandro Ghezzi

Il volume è a cura diCaterina CapuaAlessandra TuzzaSergio Caracciolo

Il volume è stato impresso in Italia nel mese di maggio dell’anno 2012

StampaMiligraf srl(Formello)

per il tuo futuro

Programmi operativi nazionaliper la formazione e l’occupazioneUNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA

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IN MARGINE

PREFAZIONEGIACOMO MANCINI

INTRODUZIONELUIGI ZINNO

SOMMARIO

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10 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

A FIANCODEI PROTAGONISTI

Giacomo Manciniassessore regionale al bilancioe alla programmazione nazionalee comunitaria

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IDENTITÀ E TERRITORIO 11

Lo abbiamo detto più volte: ora che il tour si è concluso, è tempo per presentare i Pisl. Ora i molti sindaci, che ho avuto il piacere di incontrare, sono i protagonisti dell'im-portante periodo che ci attende, quello nel quale ideeremo le strade per fare il bene del nostro territorio. La Giunta Scoppelliti ha messo in campo un variegato menu di strumenti, per fornire as-sistenza tecnica: dalla consulenza a distan-za, a quella su misura, fino ad arrivare ai seminari organizzati, per dare la possibilità di adempiere al meglio a tutte le procedure. La Regione s’impegna sia sul piano opera-tivo, fornendo risposte concrete, sul piano strategico a favore della trasparenza e della conoscenza. Perché questo sarà il momen-to per dare basi solide ad ogni progetto, per

evidenziare le sue potenzialità, per renderlo fattibile.Questo lo scopo dei due volumi “Istruzioni per la progettazione integrata”, dedicati alla compilazione del formulario e delle schede previste; una traduzione chiara di alcuni moduli indispensabili per la presentazione e la progettazione del Pisl. Sarà un’occasio-ne per progettare Pisl efficaci, ma rappre-senta anche un momento importante per la Giunta, che vede così aumentare i momenti di confronto e di conoscenza delle realtà lo-cali. Una scelta per me fondamentale, che abbiamo intrapreso anche con il tour3 e che continuiamo a perseguire con sempre nuove modalità e possibilità di incontrarci per viaggiare sempre, e tutti, nella stessa direzione.

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12 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Conclusi i tour “Identità&territorio” e “Multi-culturalità” è tempo di attivare le numerose e importanti opportunità presentate dall’as-sessore Giacomo Mancini ai numerosi sindaci presenti agli incontri.Perché questa azione sia efficace da subito, il dipartimento di Programmazione nazionale e comunitaria mette in campo una serie di ser-vizi di assistenza tecnica a favore dei soggetti impegnati nell’elaborazione delle proposte, fino al termine ultimo della loro presentazio-ne, il 19 giugno.Il set di strumenti completo, che si avvale di un’assistenza online con esperti, di una consulenza “cucita” su misura e di seminari tecnici dove conoscere le migliori modalità per rispondere alle procedure richieste, una guida (questa) con le istruzioni per la compi-

L’ANALISI A VANTAGGIODEL PROGETTO

Luigi Zinnodirettore del Nucleo di valutazionee verifica degli investimenti pubbliciPor Calabria Fesr 2007-2013

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IDENTITÀ E TERRITORIO 13

lazione dei formulari previsti dall’Avviso e le in-dicazioni per poter calibrare meglio il progetto.La molteplicità delle forme di assistenza tec-nica risponde alla ricca molteplicità dei par-tenariati, perché diverse tra loro sono le idee intorno alle quali si costruisce il progetto; così come diversi sono i passaggi per richiedere il finanziamento e le strutture tecniche impe-gnate nell’elaborazione.Aggiungiamo i tempi ristretti nei quali operia-mo: appare chiaro quanto la sinergia tra diver-si strumenti sia strategica per soddisfare tutti i bisogni che abbiamo incontrato e che incon-treremo.

Questo volume, che ho il piacere di presentare e che fa parte della collana Calabria proget-tazione integrata, desidera essere un valido

e agile supporto nella fase di progettazione e di presentazione. Nasce dai materiali messi a disposizione durante i seminari e spiega come compilare i moduli previsti, attraverso un lin-guaggio chiaro.I seminari, rivolti ai soggetti capofila, ai compo-nenti dei comitati di coordinamento, ai sindaci e agli uffici tecnici dei Comuni che partecipano al partenariato di progetto, agli altri soggetti del partenariato, hanno affrontato e affronte-ranno i principali aspetti tecnici e procedurali connessi all’elaborazione delle proposte, e per questo si avvalgono di dispense che lascino traccia di quello che è stato appreso durante gli incontri e dalle quali questo volume nasce.Al di là delle tre ore di incontro, questo volume vuole rendere chiare, anche una volta tornati a casa, le informazioni utili per la composizione

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14 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

di un partenariato di progetto e come rendere queste informazioni ben organizzate perché un progetto valido non sia inficiato da una pre-sentazione inefficace.

Ma non solo. Un’attenta analisi del Pisl ideato è la migliore base per scoprire possibili punti deboli di una prima impostazione del progetto, un’opportunità che va al di là dell’approvazione del progetto in sé, e che diventa occasione per realizzarlo al meglio con i numeri alla mano.Per questo la Regione ha deciso di mettere in campo un’azione di assistenza ai partenaria-ti di progetto, realizzata con l’apporto tecnico degli agenti di sviluppo e con l’affiancamento del FormezPa e di attivare specifici laboratori, costruiti grazie al Fondo Fse, asse VII Capacità istituzionale, che rappresentano un continuo

arricchimento per la Regione. Un’assistenza che in questo volume vede riassumere alcuni aspetti fondamentali, pur non esaurendosi in esso.Del resto, l’occasione di trasformare delle di-spense in un libro, ci ha dato la possibilità di presentare in una forma diversa le informazio-ni necessarie alla compilazione, arricchendo gli strumenti a disposizione di CalabriaPro-gettazioneIntegrata, a dimostrazione dell’im-pegno della Regione per rendere le strade che portano alla creazione dei Pisl facilmente percorribili.A tal fine, nelle pagine che seguono, trovere-mo semplici elementi grafici che ci guideran-no nella comprensione delle procedure.Abbiamo scelto di realizzare due volumi “istruzioni”, ciascuno dedicato ad un singolo

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15 IDENTITÀ E TERRITORIO

Pisr incontrati durante i tour: “Contrasto allo spopolamento” e “Tutela, salvaguardia e valo-rizzazione del patrimonio etno antropologico delle minoranze linguistiche”. Un modo per focalizzare l’attenzione su due progetti così diversi, dedicando loro lo spazio adeguato, per centrare, al meglio, gli sforzi di tutti, su ogni progetto visto come mondo a sé, in una galas-sia di opportunità.

Concludo ringraziando i tre autori che hanno curato il volume: Caterina Capua, Alessandra Tuzza, Sergio Caracciolo, per il loro impegno e per aver trovato la strada migliore nello spie-gare delle procedure complesse come quelle che incontreremo.Ringrazio tutta la squadra che sta lavorando in

stretta sinergia: i funzionari del dipartimento, del Nucleo di valutazione, del FormezPa, gli agenti di sviluppo e i coordinatori dei laborato-ri di progettazione integrata, per l'azione che stanno svolgendo, forti della motivazione di operare per il bene pubblico e nella consape-volezza che tutto questo ci renderà più consci delle nostre potenzialità.

Infine, un augurio di buona lettura non solo a tutti coloro che saranno i protagonisti dei Pisl che incontreremo, ma anche a coloro che leg-geranno questo volume e scopriranno come è possibile realizzare delle buone pratiche, par-tendo anche solamente dalla spiegazione di come compilare una serie di moduli.

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16 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

SOMMARIO

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IDENTITÀ E TERRITORIO 17

GUIDA ALLE ISTRUZIONIpagina 20Lo scopo del volume, il suo campo d’intervento,e le note metodologiche.

IL FORMULARIOpagina 28Commentie spiegazioni ai punti del formularioche risultanopiù critici,con approfondimenti e collegamenti.

LA SCHEDA OPERAZIONEpagina 44Come compilarela scheda operazione, attraversogli approfondimenti delle sezioni più complesse.

BIBLIOGRAFIApagina 60

I CURATORIpagina 62

INDICEpagina 64

L'EDITORIA DICALABRIAPRO-GETTAZIONEINTE-GRATApagina 68

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18 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

PISR "CONTRASTOALLO SPOPOLAMENTO DEI SISTEMI TERRITORIALI MARGINALI E IN DECLINO”

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IDENTITÀ E TERRITORIO 19

ISTRUZIONIPER LAPROGETTAZIONEINTEGRATAPer la valorizzazione dell’identitàdel patrimonioterritoriale

a cura diCaterina CapuaAlessandra TuzzaSergio Caracciolo

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20 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

LA PROGETTAZIONEINTEGRATATERRITORIALE

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IDENTITÀ E TERRITORIO 21

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22 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

La presente guida intende fornire un aiuto con-creto agli enti locali, ai partenariati di proget-to, agli amministratori e ai tecnici impegnati nella presentazione delle proposte dei Proget-ti integrati di sviluppo locale (Pisl) “Contrasto allo spopolamento”.Attraverso semplici ma puntuali suggerimenti relativi alla compilazione di alcuni punti o se-zioni del formulario e della scheda operazio-ne, si è cercato di chiarire il senso di alcuni di essi e di dare, al contempo, degli indirizzi e dei suggerimenti che possano facilitare il compito di chi a quei punti deve rispondere.La scelta dei campi o sezioni su cui il lavoro si è concentrato è stata anche determinata dalle indicazioni ricevute dal Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, che ha riscontrato nei formulari già presentati per le altre tipolo-gie di Pisl alcune criticità ricorrenti.

CAMPO D’INTERVENTOIl campo di intervento della guida è la proget-tazione integrata territoriale. A tal fine è utile richiamare sinteticamente alcuni principi fon-damentali su cui tale progettazione poggia e rappresentare il processo logico di costruzio-ne di un progetto integrato di sviluppo locale.

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23 IDENTITÀ E TERRITORIO

Cos’è un progetto integratoUn progetto integrato è un insieme di azioni connesse e collegate che coinvolgono sogget-ti pubblici e privati, che insieme convergono verso il conseguimento di un comune obietti-vo di sviluppo del territorio.Questa definizione contiene due dei principa-li elementi caratteristici della progettazione in-tegrata: • l’integrazione delle azioni, intesa come il complesso di interventi afferenti a settori di-versi ma tra loro interconnessi e coerenti, fi-nalizzati ad un obiettivo di sviluppo, capace digenerare valore aggiunto rispetto alla somma degli interventi considerati singolarmente. • Il riferimento territoriale del complesso delle azioni programmate, inteso non solo co-me destinatario di iniziative e di azioni di svi-luppo, ma come ambito territoriale del quale sivogliono attivare potenzialità di sviluppo ma-nifeste o latenti.Altri elementi caratterizzanti la progettazione integrata sono: • la concentrazione delle risorse finanziarie, tematiche, strategiche; • la concertazione, intesa come confron-to tra diversi soggetti istituzionali portatori e rappresentanti di interessi pubblici e soggetti privati, che insieme perseguono scelte condi-

vise e partecipate.I progetti integrati non possono tradursi in un’articolazione di spesa ulteriore rispetto a quelle già previste dai programmi operativi, ma rappresentano una modalità di attuazione in cui le azioni, che fanno capo ad assi e linee di intervento diverse, sono esplicitamente col-legate tra loro e finalizzate a un comune obiet-tivo di sviluppo del territorio, giustificandone un approccio attuativo unitario.E’ opportuno, per il conseguimento degli obiettivi che si intendono raggiungere, che ta-li azioni siano connotate da una “massa criti-ca” adeguata.

I principi della progettazione integrata territorialeAlla luce di quanto già affermato nel punto precedente, e volendo sintetizzare gli specifi-ci contenuti di una progettazione integrata, si può affermare che i principi su cui si fondano anche i Pisl sono: • l’ambito territoriale o geografico tema-tico di riferimento del complesso delle azioni programmate, inteso soprattutto come conte-sto in cui si vogliono attivare le potenzialità di cui si vogliano risolvere le problematiche; • l’integrazione partenariale: caratteristi-ca della progettazione integrata, promuove la

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24 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

partecipazione dei soggetti anche privati, por-tatori di interessi diffusi e rappresentativi dei territori; • l’obiettivo comune di sviluppo del terri-torio in cui si svolgono le azioni intersettoriali; • l’individuazione di una idea di sviluppo condivisa, con un unico obiettivo generale e degli obiettivi specifici; • le modalità di attuazione e gestiona-li unitarie, organiche e integrate, in grado di consentire l'effettivo raggiungimento degli obiettivi nei tempi prefissati; • il monitoraggio efficace e tempestivo.Tutti questi principi devono essere chiaramen-te presenti ed efficacemente descritti nei docu-menti oggetto di valutazione. In particolare, il protocollo di intesa, il formulario e le schede operazione sono strutturati e organizzati per far emergere gli elementi sopra accennati.

Come si costruisce un progettointegrato territorialeIl primo e immancabile tassello per la costru-zione di un progetto integrato è rappresentatodalla costituzione di un partenariato, ossia l’aggregazione di soggetti pubblici e privati (portatori di interessi diffusi) che hanno la vo-lontà di innescare processi di cambiamento. Il partenariato dovrà identificare un soggetto ca-

pofila, che ne avrà la rappresentanza, e dovrà darsi delle regole gestionali, procedurali e di monitoraggio opportune a rendere effettiva la realizzazione del progetto integrato. Il parte-nariato, il più possibile vasto e diversificato al fine di rappresentare efficacemente tutto il ter-ritorio, dovrà essere un contenitore forte, di-namico e aperto.Determinato il soggetto che ha la volontà a realizzare il cambiamento, si procederà con l’analisi. Un’analisi complessiva e approfon-dita sul sistema socio economico e ambientale, strettamente correlata al territorio interessa-to, permetterà di procedere all’individuazione dei punti di forza (strengths), delle opportuni-tà (opportunities), delle debolezze (weaknesses) e dei vincoli (threats) (analisi Swot; Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats).Grazie ai risultati ottenuti dall’analisi, si defi-nisce l’idea forza, cioè quell’ipotesi su cui è in-dispensabile intervenire per rendere massima la probabilità di successo di un progetto, che si concretizza nel conseguimento dell’obiettivo generale e nella sua conseguente possibilità di ottenere un cambiamento in termini di svilup-po del territorio.L’individuazione dell’idea forza consente una maggiore efficacia nella formulazione delle strategie, dei relativi obiettivi, con l’enuclea-

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25 IDENTITÀ E TERRITORIO

zione dell’obiettivo generale e diversi obietti-vi specifici e una più accurata scelta degli in-terventi su cui concentrare l’azione.Definiti gli obiettivi, si effettua la scelta delle operazioni che deve essere fatta per incidere in modo determinante sugli elementi più signifi-cativi del tessuto economico e sociale di riferi-mento. La scelta delle operazioni si riflette di-rettamente sul piano finanziario.Articolato l’impianto generale, è necessario procedere alla verifica di coerenza, che dal punto di vista metodologico, si basa sullo stu-dio delle relazioni che intercorrono tra il piano finanziario, la strategia di azione, l’idea forza e il modello di sviluppo. La strategia contribui-sce al conseguimento degli obiettivi attesi con un livello di efficacia che dipende sia dalle ca-ratteristiche peculiari della stessa strategia che dalle disponibilità finanziarie. L’analisi di coe-renza verifica, allora, proprio tale livello di ef-ficacia, valutando se e in che misura il siste-ma di scelte che emerge dalla strategia e dalla ripartizione finanziaria è coerente con il con-tributo che l’idea forza dà al conseguimento dell’obiettivo generale.Il richiamo ai principi fondanti della progetta-zione integrata appena esposti (non esaustivi, né completi) non vuole essere in questa gui-da un esercizio didattico o dottrinale, ma in-

tende semplicemente contestualizzare meglio l’ambito di intervento sul quale i partenariati di progetto sono chiamati ad intervenire, con la speranza che le loro scelte siano improntate ai principi richiamati.

NOTE METODOLOGICHELa presente guida non intende commentare tutti i punti del formulario e delle schede pre-visti dall’Avviso, ma si struttura soffermando-si su alcune criticità e proponendo, in taluni casi, degli approfondimenti e dei collegamen-ti con altri punti del formulario e delle sche-de operazione.Il punto, o la sezione, oggetto di analisi è ri-portato esattamente nello stesso format previ-sto dall’Avviso pubblico. Nel testo immediata-mente a seguire, sono date le spiegazioni di ciò che si richiede al “compilatore”. Nel campo in corsivo, invece, vengono esposte le relazioni logiche con altri punti del formulario e schede, indicazioni di carattere più generale, anche di collegamento con altri documenti di program-mazione, ed esempi utili a facilitare la com-prensione di alcuni punti.Alcuni punti del formulario e delle schede so-no trattati unitariamente. In tal caso, la spie-gazione si riferisce a più punti.

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26 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Consigli utiliIn considerazione del fatto che i Pisl sono pro-getti complessi anche perché implicano una continua integrazione, durante la fase di ela-borazione di tutti gli elementi che li compon-gono, si consiglia, di effettuare una continua verifica tra quanto esposto nel formulario, quanto esposto nelle diverse schede operazio-ne e negli altri documenti tecnici, al fine di mantenere uno stretto collegamento tra le di-verse parti.Per migliorare la qualità progettuale del Pisl, si consiglia di tenere in opportuna considera-zione i Criteri generali di valutazione, i Criteri specifici di valutazione e i Criteri di valutazio-ne dell’operazione, per singola tipologia di Pi-sl previsti dalle linee di intervento 8.2.1.7, per il “Contrasto allo spopolamento”.Per ragioni legate alla complessità progettuale e ad esigenze di valutazione, il formulario e la

scheda operazione, così come formulate, por-tano il compilatore ad affrontare tematiche già descritte. Si consiglia non di riportare testi già inseriti in punti precedenti, ma di farne riferi-mento, proseguendo nell’analisi con ulteriori approfondimenti.Nel caso in cui il campo da compilare non è aderente a ciò che si sta descrivendo, si consi-glia di utilizzare le seguenti possibili locuzioni, "non applicabile" oppure "non pertinente", per evitare di lasciare il campo descrittivo vuoto.I Pisl cui si fa riferimento in questa guida de-vono inserirsi all’interno della strategia regio-nale disegnata nei relativi Pisr approvati dai rispettivi Tavoli di partenariato regionale. Si consiglia di verificare la coerenza del proprio Pisl con il Pisr. Per la redazione delle proposte progettuali è utile consultare la documentazio-ne di analisi utilizzata per la redazione dei Pi-sr, nonché il catalogo delle buone pratiche ap-

A valere sulla linea Cofinanziamento Costo totale 8.2.1.7 del Por FesrCosto delle infrastrutture 20.000 5.000 25.000Costo dei servizi 8.000 1.000 9.000Costo totale 28.000 6.000 34.000Nota: i valori inseriti nella tabella sono esemplificativi.

Tabella 1. Costi del Pisl

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27 IDENTITÀ E TERRITORIO

provate dal Tavolo di partenariato regionale.Ai fini della compilazione si consiglia di te-nere presente le “Linee guida per i beneficia-ri in tema di appalti pubblici” approvate dalla Regione Calabria, Autorità di gestione del Por Calabria Fesr 2007-2013 e pubblicate sul si-to della Regione Calabria nella sezione Cala-bria Europa.La presente guida non sostituisce in alcun mo-do la documentazione ufficiale pubblicata sul Bollettino ufficiale Regione Calabria (Burc) numero 16 del 20 aprile 2012, parte III.

Operazioni mature Operazioni non mature Costo totaleCosto per le infrastrutture (euro) 12.000 8.000 20.000Percentuale 60 40 100Nota: i valori inseriti nella tabella sono esemplificativi.

A valere sul Por Fesr Cofinanziamento Costo totaleLinea di intervento 8.2.1.7(in aggiunta a quanto indicatoal punto A.8.2)Linea di intervento .......Linea di intervento .......Linea di intervento .......costo totale

Tabella 2. Costi per infrastrutture

Tabella 3. Costo per le operazioni aggiuntive

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28 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

IL FORMULARIO

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IDENTITÀ E TERRITORIO 29

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30 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

COME ORIENTARSIIN QUESTE ISTRUZIONI

In verde: le voci di compilazione del modulo da compilare.In nero: la spiegazione di come compilarela sezione. In corsivo, nero: ulteriori specifiche sulle relazioni presenti in altri punti del moduloo del resto della documentazione.

A.8 Costo del PislA.8.1 Indicare il costo del Pisl (derivan-te dalle operazioni inserite nelle tabelle 1 e 2), compreso tra 1,5 e il doppio delle som-me programmate, coerentemente all’artico-lo 12 dell’Avviso.

In questo punto devono essere esplicitate le informazioni che riguardano i costi dell’intero progetto Pisl derivanti dalla compilazione del-la “Tabella 1. Operazioni del Pisl distinte per progetto locale”. Questi dati vanno distinti per le due classi di riferimento: “infrastrutture” e “servizi”, come indicato nella tabella 1 "Co-sti del Pisl".Alla colonna “a valere sulla linea 8.2.1.7 del Por Fesr” va indicato esclusivamente l’importo richiesto a finanziamento a valere sul Por Ca-labria Fesr 2007-2013 (linea 8.2.1.7). Il tota-le di tale colonna deve essere compreso tra 1,5

Comuni del Problematiche Limiti strutturali Altre condizioni che microsistema esistenti da superare determinano lo spopolamentoMicrosistema 1Microsistema 2Microsistema 3Microsistema n

Tabella 4. Descrizione del contesto del microsistema

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31 IDENTITÀ E TERRITORIO

Punti di forza Punti di debolezza

Opportunità Rischi, vincoli

(soglia minima) e 2 volte (soglia massima) il valore della dotazione finanziaria del Pisl, in-dicata all’articolo 7 dell’Avviso.Nella colonna “cofinanziamento” deve essere inserito l’importo degli eventuali cofinanzia-menti previsti, sia pubblici che privati.

A.8.2 Indicare le operazioni mature (solo per le infrastrutture), pari ad almeno il 60 per-cento del costo pubblico complessivo, a va-lere sul Por Calabria Fesr 2007-2013, rife-rito alle operazioni programmate (articolo 9 dell'Avviso).

In questo punto (tabella 2. Costi per le infra-strutture) deve essere inserito il valore delle operazioni mature di tipo infrastrutturale, os-sia quelle operazioni provviste di progettazio-ne almeno preliminare e dotate di un crono-

programma sottoscritto dal responsabile unico del procedimento (Rup) che preveda l’inizio dei lavori entro il termine di 180 giorni dall’ap-provazione del Pisl.

Il 60 percento deve essere calcolato sull’impor-to indicato nella colonna “a valere sulla linea 8.2.1.7 del Por Fesr” di cui alla tabella al pun-to A.8.1 e solo per le infrastrutture.

A.8.3 Indicare il costo per le operazioni ag-giuntive. Queste operazioni possono rap-presentare al massimo il 30 percento del fi-nanziamento previsto per il Pisl (fuori tetto secondo l’articolo 11 dell’Avviso) e ricadere anche su altre linee di intervento, che vanno specificate come nella tabella 3 "Costo per le operazioni aggiuntive".

Tabella 5. Analisi Swot

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32 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Ai partenariati di progetto è conferita la pos-sibilità di inserire, nella proposta di Pisl, ope-razioni aggiuntive alla richiesta di finanzia-mento. Il costo pubblico di tali operazioni aggiuntive, denominate “fuori tetto”, non po-trà superare il limite del 30 percento della do-tazione finanziaria provinciale e non concor-rerà alla determinazione del costo rilevante per la verifica del rispetto delle soglie finanziarie stabilite nell’Avviso all’articolo 7.

B.1 Analisi territoriale delle condizioni che determinano lo spopolamentoB.1.2 Descrivere la situazione del contesto territoriale di ogni singolo microsistema evi-denziando precisamente le problematiche esistenti, i limiti strutturali da superare e le altre condizioni che determinano lo spopo-lamento.

L’analisi delle problematiche esistenti, i limi-ti strutturali e le altre condizioni che determi-nano lo spopolamento dei microsistemi, dovrà essere mirata ad evidenziare i reali e specifici problemi che sono la causa del fenomeno. Ta-le analisi, indicata nella tabella 4 "Descrizione del contesto del microsistema", si ricollega al punto B.1.1, che ha una natura più descrittiva

e si riferisce alle problematiche del Pisl com-plessivamente considerato.

Le eventuali problematiche esistenti, da inse-rire in forma sintetica ma puntuale, sono rile-vate tra i punti di debolezza dell’analisi Swot. I punti di debolezza costituiranno gli elementi su cui dovrà incidere il Pisl per superarli, an-che avvalendosi dei punti di forza presenti nel territorio.

B.2 Analisi swot del PislElencare sinteticamente le caratteristiche del contesto territoriale oggetto di intervento, con particolare riferimento alle condizioni negative che determinano lo spopolamento, e ai punti di forza e opportunità che possono essere sfruttate per contrastare questo feno-meno. Riportare anche le primarie specificità dei microsistemi individuati.

Nella tabella 5 "Analisi Swot" deve essere rap-presentato il contesto territoriale, aggregando i punti di forza, i punti di debolezza, le oppor-tunità e i rischi, con particolare riferimento al-la situazione socio economica, alle disparità, ai ritardi e alle potenzialità di sviluppo econo-mico e sociale e alla situazione ambientale del

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33 IDENTITÀ E TERRITORIO

territorio oggetto del Pisl.

Le variabili individuate dall’analisi Swot de-vono essere il più possibile corroborate da dati quantitativi e, o, qualitativi. Nell’ambito dello sviluppo locale, le variabili della Swot devo-no essere validate dagli attori locali coinvolti nelle strategie e nelle operazioni che si voglio-no realizzare.

D.1 Idea forza del PislIdentificare l’idea forza del Pisl e le priorità di intervento individuate.

In questo punto si dovranno identificare l’idea forza del Pisl e le priorità di intervento.

L’idea forza è il sentiero di sviluppo scelto dal Pisl. Il processo di identificazione dell’idea for-za richiede una preventiva: • analisi della situazione di partenza; • individuazione del nesso causa effetto, os-sia la determinazione delle relazioni tra i pro-blemi e i loro effetti diretti; • scelta della strategia.Per l’identificazione dell’idea forza è necessa-rio rispondere a quesiti del tipo: • Quali sono le risorse più rilevanti presenti

sul territorio e in quale “categoria” sono clas-sificabili? • Quali sono le modalità e i processi con cui vengono attualmente utilizzate tali risorse e qual è la qualità e l’efficienza di tali proces-si? • Quali sono le variabili rilevanti per il ter-ritorio, su cui si può agire attraverso un uso innovativo e alternativo delle risorse? • Esistono innovazioni (tecnologiche, orga-nizzative, istituzionali, eccetera) in grado di trasformare positivamente le modalità con cui vengono attualmente utilizzate le risorse? Qua-li sono eventualmente queste innovazioni? • Esistono opportunità che possano condur-re ad una maggiore produttività o ad una nuo-va combinazione delle risorse esistenti? • Date le innovazioni applicabili e il sistema di opportunità esistente, quali sono le modalitàper utilizzare diversamente e con maggiore redditività sociale ed economica le risorse in-dividuate?

D.2 Obiettivi del PislElencare gli obiettivi del Pisl, identificando-li con un numero.Gli obiettivi devono essere definiti in coeren-za con l’analisi di contesto e la analisi Swot,

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34 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

in modo da mettere in risalto le peculiarità del territorio e il tema oggetto di interven-to, evitando formulazioni generiche (l'iden-tificazione numerica degli obiettivi facilita la compilazione della tabella in E.1.2).Qui dovranno essere definiti e descritti gli obiettivi specifici che il Pisl intende raggiun-gere per la soluzione delle problematiche del territorio.In questo punto si dovrà evidenziare: • la coerenza degli obiettivi del programma con le caratteristiche del territorio, coerente-mente al quadro emerso dall’analisi Swot; • la coerenza degli obiettivi individuati; • la coerenza delle operazioni con gli obiet-tivi specifici individuati; • l’effettiva sussistenza del carattere inte-grato delle operazioni.

D.3 Descrizione del PislD.3.1 Descrivere le strategie di base e i con-tenuti essenziali del Pisl, da definire in coe-renza con l’idea forza e gli obiettivi. Indica-re eventuali buone pratiche di riferimento.

Il punto richiede di indicare la strategia e i contenuti del Pisl, in coerenza con l’idea forza (D.1.) e gli obiettivi (D.2.).

Si richiede di indicare eventuali buone prati-che a cui il Pisl fa riferimento. Si consiglia inoltre, di verificare la coerenza, l’integrazio-ne e il raccordo con le linee generali della pro-grammazione regionale e di fare riferimento ai documenti di preparazione del Tavolo regiona-le del Pisr.

D.4 Descrizione dei Progetti locali (Pl)D.4.1 Identificare i Progetti locali che com-pongono il Pisl riportandone la denominazio-ne e per ognuno di essi elencare e descrive-re brevemente i microsistemi territoriali o le aggregazioni territoriali che lo compongono.

Nel punto D.4.1 identificare e descrivere i pro-getti locali che compongono il Pisl.

D.4.4 Descrivere in modo puntuale gli obiet-tivi perseguiti dal Progetto locale argomen-tandone integrazione, valenza sovracomu-nale e effetti attesi. Specificare se si tratta di Progetti locali a scala sovra comunale, a re-te o puntuali (articolo 3 dell’Avviso pubbli-co) e se sono composti da operazioni singo-le o da gruppi di operazioni strettamente e funzionalmente integrate (articolo 9 dell’Av-viso pubblico).

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35 IDENTITÀ E TERRITORIO

Nel punto D.4.4 è necessario descrivere gli obiettivi perseguiti dai Progetti locali del Pi-sl, la loro valenza sovra comunale e gli effet-ti attesi. Per rendere completa l’informazione

è necessario definire la tipologia di Progetto locale: se di scala sovra comunale, puntuale o a rete.

Obiettivo 1...... Obiettivo 2...... Obiettivo 3...... Obiettivo n......Operazione 1Operazione 2Operazione 3Operazione 4Operazione 5Operazione n

Obiettivi del Pisl Obiettivi dei Progetti locali Operazioni operazione 1obiettivo 1 obiettivo progetti locali 1 operazione 2

operazione 1 obiettivo progetti locali 1 operazione 2

obiettivo 2

Tabella 6. La coerenza tra gli obiettivi

Tabella 7. La relazione tra gli obiettivi

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36 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

La descrizione degli obiettivi dei Progetti lo-cali è necessario si ricolleghi all’analisi Swot del territorio. Come ben specificato dall’Avviso tutte le operazioni ricomprese nella proposta di Pisl, e componenti i Progetti locali, devo-no essere chiaramente integrate, complemen-tari e sinergiche, al fine di rendere efficace il progetto nella sua interezza e realizzare l’idea guida del Pisl.

D.5 OperazioniD.5.1 Descrivere sinteticamente, le operazio-ni componenti il Pisl distinte per Progetto locale. Ciascuna operazione va poi descritta dettagliatamente nella specifica scheda ope-razione. Argomentare di seguito l’integrazio-ne delle operazioni, ovvero la loro capacità di contribuire congiuntamente agli obiettivi in-dividuati dal Progetto locale e dal Pisl.

Il punto richiede di descrivere le operazioni componenti il Pisl, distinte per Progetto loca-le. Fondamentale è argomentare l’integrazione esistente tra le operazioni proposte, che insie-me contribuiscono a raggiungere gli obiettivi del Progetto locale e quindi dell’intero Pisl.Le operazioni devono rispondere alle tipologie ammissibili a valere sulla linea di intervento

8.2.1.7 del Por Calabria Fesr, ovvero: • recupero e riqualificazione di edifici, spazi pubblici e reti di servizio. • promozione del turismo attraverso la mes-sa a punto di itinerari di turismo ecologico, culturale ed enogastronomico per aree omoge-nee. • promozione e attivazione di pacchetti in-tegrati di localizzazione, finalizzati ad attrarre nuovi abitanti nei territori marginali, inclusi gli immigrati, attraverso la messa a disposizione a condizioni di vantaggio di: (a) immobili pubblici e privati non uti-lizzati da destinare ad attività produttive (ar-tigianato, turismo, servizi, eccetera); i Comu-ni potranno richiedere specifici contributi per l’acquisto e la ristrutturazione di edifici privati; (b) terreni e case rurali non utilizzati da destinare ad attività agricole, forestali e di turi-smo rurale.Tra le operazioni di recupero e riqualificazio-ne, avranno priorità quelle finalizzate a con-tribuire: • a migliorare la mobilità verso e dentro le zone rurali in spopolamento; • a migliorare le infrastrutture e i servi-zi maggiormente “sensibili” ai fini della quali-tà della vita (servizi sanitari, servizi scolastici, servizi per il tempo libero e le attività sportive,

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37 IDENTITÀ E TERRITORIO

servizi telematici, eccetera); • a realizzare attività di formazione perma-nente per gli adulti finalizzate al reinserimentolavorativo o avvio all’autoimpiego delle cate-gorie svantaggiate; • ad attrarre nuove iniziative imprenditoria-li compatibili con le specificità locali; • a promuovere e sostenere condizioni di la-voro flessibile, soprattutto per le donne, anche attraverso il telelavoro; • a sostenere l’utilizzo delle energie rinno-vabili.

E. Coerenze, efficacia e sostenibilitàE.1.1 Argomentare la coerenza tra l’analisi di contesto, la definizione dei problemi e la selezione di obiettivi e priorità del Pisl e dei Progetti locali.

Il Pisl e i progetti locali che lo compongono devono essere coerenti con l’analisi di contesto del territorio oggetto d’intervento e gli obiet-tivi individuati.In questo punto vanno descritte tali coerenze.

Le logiche conseguenzialità tra l’analisi (di cui ai punti B.1.1 e B.1.2), tra l’idea forza (D.1), gli obiettivi (D.2), le relative operazioni (D.5) e

i risultati attesi (richiamati dalla sezione E del formulario), costituiscono la coerenza interna dell’intero Pisl. Tali elementi (sia presi singo-larmente che nelle loro interrelazioni) saranno oggetto di valutazione; pertanto, nella costru-zione del Pisl, è fondamentale rendere eviden-ti tali correlazioni.

E.1.2 Identificare e descrivere in matrice o nello spazio sottostante, la coerenza tra gli obiettivi dei Progetti locali e il sistema di operazioni proposte.

La tabella 6 "La coerenza tra gli obiettivi" ri-chiede di evidenziare la coerenza tra i singo-li obiettivi dei progetti locali e le operazioni proposte.

Per facilitare la valutazione relativa al pun-to E.1.2 si consiglia di aggiungere la tabella 7 che metta in relazione gli obiettivi del Pisl, gli obiettivi dei progetti locali e le operazioni cor-rispondenti.

E.4 Coerenza e integrazione esternaArgomentare, attraverso indicazioni speci-fiche e puntuali, l'integrazione e la sinergia della proposta di Pisl e dei Progetti locali, con

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38 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

piani e programmi territoriali e di settore.

Il rispetto della coerenza esterna richiede una particolare attenzione, nella fase di costruzio-ne del programma, alle strategie regionali e provinciali di settore, al fine di verificare che gli obiettivi e le linee di azione proposti siano coerenti con questi. Ad esempio, in particolare per gli interventi infrastrutturali, occorre veri-ficare la coerenza con: • Quadro territoriale regionale, • Piano territoriale coordinamento provin-ciale, • Piano strutturale comunale, • Eccetera.Degna di nota è anche l’indicazione di even-tuali legami e sinergie con altre iniziative di sviluppo locale presenti sul territorio, siano es-se di matrice nazionale che comunitaria.

E.5 Effetti attesiArgomentare e quantificare con riferimen-ti concreti e puntuali gli effetti attesi dal-le azioni già descritte nella sezione D.5 (per quanto riguarda i punti compresi tra D.5.2 e D.5.10).

La sezione chiede (dai punti E.5.1 a E.5.12) di

definire, con l’utilizzo di riferimenti quantita-tivi e misurabili, gli effetti attesi dalla realiz-zazione delle singole operazioni descritte nel-la sezione D.5 del formulario e nelle relative schede operazione.La compilazione può essere facilitata rispon-dendo di volta in volta a semplici domande, ad esempio: come migliora e si incrementa la mobilità nell’area soggetta a spopolamen-to? Quanti servizi sanitari sociali sono previ-sti? Per quanti utenti? Quanti edifici saranno recuperati?

E.7 Sostenibilità finanziariaed economica del PislE.7.1 Elencare precisamente azioni, disposi-tivi e impegni di partner e altri soggetti, che assicureranno la sostenibilità finanziaria del Pisl. Una particolare attenzione va dedicata alla dimostrazione della sostenibilità finan-ziaria in fase di gestione. E’, infatti, necessa-rio dare concreti riscontri della capacità degli interventi realizzati di raggiungere un sod-disfacente equilibrio finanziario in un arco temporale di almeno dieci anni, attraverso entrate che consentano di bilanciare i costi di gestione e, o, attraverso contributi finanziari locali. Di tali contributi deve essere indicato

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39 IDENTITÀ E TERRITORIO

il soggetto che se ne farà carico.

Nelle proposte di Pisl va data una chiara evi-denza della capacità dei proponenti di rendere stabile e continuo nel tempo il funzionamento degli interventi realizzati dal Progetto (gestio-ne), anche attraverso eventuali rientri da pro-venti e, o, contributi pubblici che coprano ade-guatamente i costi di gestione. La sostenibilità finanziaria ed economica del Pisl deve essere dimostrata per un periodo di dieci anni.

Quest’analisi deve aggregare e sintetizzare i ri-sultati emersi dall’elaborazione dei piani fi-nanziari di gestione a livello delle singole ope-razioni. Ciò permetterà di valutare il livello di sostenibilità finanziaria dell’intero Pisl.

E.7.2 Descrivere se e in che modo verrà assi-curata la partecipazione finanziaria di opera-tori privati, in particolare attraverso: 1) schemi di finanza di progetto per opere con sufficienti margini di redditività finan-ziaria; 2) concessioni di costruzione e gestione, di bene pubblico, di servizio pubblico locale; 3) strumenti societari: società miste; 4) messa a disposizione di risorse pubbli-che non finanziarie di proprietà comunale o

di altri enti.

Il punto richiede la descrizione di eventua-li strumenti di partecipazione finanziaria de-gli operatori privati.Il maggiore grado di copertura finanziaria di un progetto, attraverso strumenti di finan-za strutturata e ingegneria finanziaria, denota un’abilità ad attivare fondi diversi e soprattut-to una capacità alla compartecipazione pubbli-co-privata. In questo senso deve quindi essere inteso il requisito dell’integrazione finanziaria che l’Avviso auspica, importante anche ai fini della valutazione del Pisl.

E.8 Sostenibilità ambientale del PislE.8.1 Argomentare la sostenibilità ambien-tale del Progetto integrato di sviluppo loca-le nel suo complesso attraverso l’adozione di soluzioni capaci di ridurre l’impatto ambien-tale degli interventi e di minimizzare l’uso del suolo, soprattutto nelle aree soggette a vincolo di natura ambientale.E.8.2 Elencare eventuali azioni e innovazio-ni previste dal Pisl e dirette a sostenere l’uso delle fonti energetiche rinnovabili.

La funzione di questa sezione è quella di ren-

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40 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

derne espliciti gli aspetti ambientali conosciti-vi e di metterne in evidenza le interrelazioni. In particolare, si dovrà illustrare la situazio-ne ambientale dell'area interessata, le interre-lazioni con le diverse componenti ambientali, le disposizioni volte a garantire il rispetto della normativa comunitaria in materia di ambien-te e le modalità di integrazione delle temati-che ambientali del progetto, in coerenza con le priorità di sviluppo previste dall’Avviso e dal Qupi, gli impatti attesi (positivi o negativi) e le eventuali misure di mitigazione previste.

La sezione relativa alla sostenibilità ambien-tale del Pisl è strettamente connessa a quanto descritto per gli interventi nelle relative schede operazione quindi, al fine di ottimizzare il la-voro svolto e di evitare ripetizioni e contraddi-zioni, si ritiene utile suggerire la sua compila-zione dopo la stesura delle schede di dettaglio delle singole operazioni. Si ricorda che il pun-to E.8 è da riferirsi al Pisl nel suo complesso e quindi si riferisce agli effetti cumulati e inte-grati delle singole operazioni.

F.1 Processo partenarialeDescrivere contenuti e modalità del proces-so di consultazione, concertazione e coope-

razione dei partner adottato per l’elaborazio-ne del Pisl.

F.2 Impegni dei partnerF.2.1 Presentare gli impegni specifici e, o, collettivi assunti dai partner per conseguire gli obiettivi del Pisl.Gli impegni non devono consistere in dichia-razioni generiche ma corrispondere a compi-ti o funzioni specifiche e pertinenti per la re-alizzazione del Pisl.

In questa sezione vanno descritte le modali-tà di costruzione del partenariato socio-eco-nomico del Pisl. Anche se in sintesi, per ogni partner va data concreta indicazione degli im-pegni assunti. Gli impegni dei partner devono essere coerenti con le attività da svolgere per la realizzazione e il funzionamento degli inter-venti previsti.Vanno evitati elenchi ripetitivi e generici di impegni, che non danno valore aggiunto al-la progettazione.

La costituzione di partenariati di progetto per il finanziamento di operazioni dei Pisl è un punto cruciale per il progetto integrato, e cer-tamente complesso, soprattutto nei territori in

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41 IDENTITÀ E TERRITORIO

ritardo di sviluppo. I criteri di valutazione (e molto più in generale gli orientamenti comu-nitari sulle politiche di coesione) danno però molto valore alla progettazione integrata, che per quanto possibile, dovrà essere sostenuta e incoraggiata.

F.3 Cooperazione e governanceF.3.1 Elencare e descrivere le eventuali azio-ni del Pisl volte a favorire la cooperazione tra le istituzioni locali, finalizzata al raffor-zamento delle relazioni funzionali e alla rea-lizzazione di progetti e, o, servizi a scala in-tercomunale.F.3.2 Elencare e descrivere le eventuali azio-ni a sostegno della cooperazione tra le im-prese e tra queste e le istituzioni locali.F.3.3 Elencare e descrivere le eventuali azio-ni previste dal Pisl volte alla cooperazione con altri territori e soggetti regionali, nazio-nali e internazionali, finalizzate al potenzia-mento delle relazioni istituzionali, sociali ed economiche tra il territorio di riferimento e il mondo esterno.

In questa sezione si richiede di descrivere le azioni finalizzate a sviluppare i processi rela-zionali e di cooperazione tra le istituzioni lo-

cali e tra queste e le imprese, le capacità tec-niche e manageriali necessarie a disegnare, attuare e gestire il progetto possedute dal par-tenariato.La governance, intesa come capacità di gesti-re i processi da parte delle amministrazioni coinvolte nel Pisl e, in particolare, del sogget-to capofila, si basa sulla presenza di un’uni-tà tecnica (pubblica o privata) specializzata e adeguatamente organizzata, dotata di risorse umane, materiali e immateriali adeguate, ca-pace di assicurare nella fase di realizzazione e gestione i livelli di sostenibilità del proget-to, capace di esercitare funzioni di controllo e monitoraggio dei risultati, capace di comu-nicare i risultati a partner e stakeholders, ec-cetera.

Per delineare la governance, si consiglia di far emergere in questo punto, anche ricollegandosi a quanto esposto nei punti F.4 e F.5: • l’esistenza di un contesto di norme, rego-lamenti, condizioni politiche e culturali, con-senso dei cittadini, condizioni di legalità e al-tri aspetti, anche informali, in cui il progetto si colloca con legittimazione e fattibilità; • l’esistenza di una compagine di partner chiave in grado di cooperare, prendere o pro-muovere le decisioni rilevanti per il progetto,

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42 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

coordinarsi, stabilire le leadership. I partner possono anche appartenere a livelli istituzio-nali diversi; essere pubblici o privati, eccetera; • il coinvolgimento organizzato degli stake-holders rilevanti nel disegno, nell’attuazione enella sorveglianza del progetto; • l’esistenza di condizioni adatte a garanti-re intorno al progetto consenso, partecipazio-ne, accountability, stabilità dei risultati.

F.4 Gestione operativa e impegni finanziari dei partner beneficiariF.4.1 Descrivere i meccanismi istituzionali e di gestione operativa, nonché le modalità di gestione finanziaria, anche attraverso l’as-sunzione di impegni finanziari pluriennali di partners beneficiari.

F.5 Capacità e dotazioni del soggetto capofilaDescrivere la capacità tecnica, economico-organizzativa e finanziaria del responsabile del coordinamento e dell’attuazione del Pisl, dimostrando la congruità fra dotazioni pos-sedute e compiti da svolgere.

La sezione richiede una descrizione specifi-

ca dei meccanismi istituzionali e di gestione operativa, nonché le modalità di gestione fi-nanziaria, anche attraverso l’assunzione di impegni finanziari pluriennali dei partnes be-neficiari. Si richiede inoltre al capofila di de-scrivere la propria capacità gestionale e orga-nizzativa, dimostrando la congruenza tra gli impegni presi e la dotazione amministrativa e finanziaria.

F.6 Modello di gestioneDescrivere in modo breve ma accurato come, da quali soggetti e con quali dotazioni ver-rà attuato il modello organizzativo per la ge-stione del Pisl di cui all’articolo 16 dell’Avvi-so, nel rispetto delle condizioni ivi previste.

In questo punto, il partenariato di progetto, come richiesto dall’Avviso, deve definire un modello organizzativo per la gestione del Pi-sl in grado di assicurarne l’esecuzione unitaria, mediante la realizzazione coordinata delle ini-ziative previste e l’attuazione efficiente e sta-bile dell’impianto progettuale.Per garantire il corretto espletamento del-le funzioni identificate in precedenza, il mo-dello di gestione deve assicurare l’esistenza di un’adeguata struttura organizzativa, in grado

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43 IDENTITÀ E TERRITORIO

di garantire il coordinamento delle attività e il monitoraggio dei risultati.

Esempi di modelli di gestione sono: l’ufficio unico, l’ufficio comune, l’accordo tra ammini-strazioni, la convenzione, eccetera.

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44 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

LA SCHEDA OPERAZIONI

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IDENTITÀ E TERRITORIO 45

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46 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Le operazioni scelte dai partner devono, tut-te insieme (anche se con peso differente), rag-giungere gli obiettivi specifici del progetto integrato, che a loro volta, determinano il rag-giungimento dell’obiettivo generale del Pisl. La misura con cui le operazioni raggiungono la soluzione del problema, è oggetto di pun-tuale valutazione da parte del Nucleo di valu-tazione degli investimenti pubblici.

B.2 Contenuti dell’operazione

B.2.1 Descrizione dell’operazionee localizzazioneDescrivere in dettaglio l’operazione propo-sta, precisandone le principali caratteristiche e componenti ed eventuali prescrizioni vin-colistiche e, o, ambientali, eccetera. Allegare l’inquadramento territoriale e, o, cartografi-co dell’operazione.

Indicatori di realizzazione Unità di misura Valore attesoAsilo nido numero 1Superfici coperte totali mq 250Spazi verdi attrezzati mq 800Nota: i valori inseriti nella tabella sono esemplificativi.

Tabella 8. Indicatori di realizzazione

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47 IDENTITÀ E TERRITORIO

In questo punto deve essere dettagliatamente descritta l’operazione.La descrizione deve essere chiara e deve con-tenere i seguenti elementi: intervento (o inter-venti), opere e lavori, importi, eccetera. Se si tratta di un’operazione di rete, indicare quali altre operazioni fanno parte della rete.

Nella descrizione è fondamentale indicare e quantificare ciò che si realizzerà con l’opera-zione. Ad esempio, se con l’operazione si rea-lizzerà una ristrutturazione per adibire il loca-le a servizi per l’infanzia, si dovranno indicare elementi del tipo: • ristrutturazione totale del fabbricato: 250 metri quadri • Spazi attrezzati per il gioco e le attività ludiche: 150 metri quadri • Spazi attrezzati per il pasto: 80 metri quadri • Numero di bambini che è possibile ospita-re nella struttura: 65 • Numero di famiglie servite: 50Tale sezione deve permettere di capire la va-lidità e l’importanza dell’operazione stessa e quanto questa potrà contribuire a dare soluzio-ne ai problemi evidenziati.Evitare le descrizioni confuse, non coerenti o eccessivamente prolisse e ridondanti.

B.2.2 Rilevanza dell’operazione nell’ambito del Pisl: operazione di sistema, operazione di rete, operazione puntualeIndicare se si tratta di operazione di siste-ma, operazione di rete, operazione puntua-le. Argomentare la rilevanza dell’operazione nell’ambito del Pisl.

Al punto B.2.2. si chiede la classificazione dell’operazione in coerenza a quanto stabilito dall’avviso: operazione sovra comunale (nella scheda operazione è erroneamente denomina-ta "operazione di sistema"), operazione a rete e operazione puntuale. Deve essere ben spie-gata la rilevanza dell’operazione, indicando e descrivendo se è quella che regge e giustifica l’intero progetto integrato o il progetto locale, oppure se ne è un complemento.

L’”operazione sovra comunale” può essere de-finita come un’operazione che attrezza o va-lorizza il sistema territoriale nel suo insieme. L’”operazione di rete” può essere definita co-me un insieme di operazioni unite da elementi di interdipendenza, o “nodi” (ad esempio opere per erogare servizi omogenei, oppure beni cul-turali, oppure aree naturali) per connetterli e, o, valorizzarli e, o, gestirli congiuntamente;L’”operazione puntuale” con valenza sovra co-

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48 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

munale può essere definita come un’operazione localizzata in uno specifico territorio, ma ca-pace di erogare servizi ad un territorio più va-sto rispetto a quello in cui si inserisce l’opera.

B.2.3 CompletamentiNel caso di interventi di completamento, in-dicare se l’operazione (che deve essere co-munque un lotto funzionale) completa un progetto complessivo unitario oppure co-stituisce un lotto funzionale di un proget-to complessivo, argomentando la capaci-tà dell’operazione di contribuire all’efficacia e alla funzionalità dell’intervento che vie-ne completato. Specificare inoltre la desti-nazione d’uso dell’esistente e indicare se il

completamento determina una destinazione d’uso diversa rispetto alla situazione attuale.

Nel punto B.2.3 è importante, laddove si tratti di lotti di completamento di opere già esisten-ti, spiegare quanto l’operazione sia in grado di conferire maggiore efficacia e funzionali-tà all’opera oggetto di completamento. E’ ne-cessario definire anche l’eventuale nuova de-stinazione d’uso.

Qui è necessario far emergere quanto il com-pletamento dell’opera sia in grado, ad esem-pio, di permettere l’erogazione di un maggior numero di servizi, oppure di servire un mag-gior numero di utenti.

Operazione Relazione Perché è incon cui c’è forte media lieve relazioneuna relazioneOperazione 1 L’operazione permetteràMobilità dentro di far arrivare presso lale zone rurali la struttura, i bambini destinatari del servizioOperazione 2

Tabella 9. Relazione con le altre operazioni del Pisl

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49 IDENTITÀ E TERRITORIO

Analogamente si procede con i punti B.2.4 Ampliamenti e B.2.5 Riqualificazioni.

B.2.6 Indicatori di realizzazioneIdentificare e quantificare gli indicatori di realizzazione dell’operazione coerenti con la specifica linea di intervento del Por Calabria Fesr 2007-2013

In questo punto è necessario quantificare ciò che l’operazione realizza, scegliendo degli in-dicatori capaci di far emergere ciò. E’ necessa-rio, quindi, che gli indicatori non siano troppo generici, ma siano, invece, coerenti per la tipo-logia di opera che si realizza.

Ad esempio, se si realizza una struttura che erogherà servizi per bambini, la tabella degli indicatori potrà essere come la tabella 8 "Indi-catori di realizzazione"E’ opportuno che oltre agli indicatori di realiz-zazione previsti dal Por Calabria Fesr, venga-no identificati e quantificati altri indicatori che permettano di qualificare l’opera anche in ter-mini di utilità finale, ossia in termini di servi-zi che si andranno ad erogare, e in termini di numero di soggetti coinvolti.

B.3 Domanda da soddisfare i) Identificare le tipologie di utenti at-tuali e attesi dopo l’intervento; ii) stimare, per un arco temporale di 10 anni, la dimensione quantitativa degli utenti attesi; iii) descrivere la provenienza dell’utenza (comunale, sovra comunale, provinciale o di scala superiore)

In questo punto è necessario far emergere, sia in termini qualitativi che quantitativi, gli uten-ti attuali e attesi dell’opera che si andrà a re-alizzare.Tale analisi dovrà essere fatta per almeno un decennio, verificando i trend degli ultimi anni e applicandoli all’analisi. Per la quantificazio-ne dei dati si potrà fare affidamento a dati de-rivanti da fonti statistiche accreditate oppure a dati provenienti da fonti proprie.Per dare maggiore validità all’analisi, è oppor-tuno indicarne la fonte.

L’operazione che si realizzerà con il Pisl dovrà essere coerente ai bisogni rilevati. In particola-re, l’operazione dovrà: • rispondere ai bisogni rilevati nella sezione B del formulario Pisl; • rispondere in modo specifico ai bisogni

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50 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

rilevati al punto C.1.2., erogando servizi alla collettività.La scelta della tipologia di utenti da sola non basta a qualificare l’operazione, ma occorre procedere a stimare il numero di utenti, per poterla “dimensionare” alle necessità reali del

territorio.Ad esempio, se si realizzerà un’opera per ac-cogliere bambini, dovrà essere verificato il nu-mero dei bambini totali, distinto per fasce di età, sia per comune in cui s’inserisce l’opera, che dei comuni limitrofi che potranno usufru-

Voci di costo (A) (B) (C = A-B) Costo totale Spese non Costo ammissibile ammissibili (*) Espropri 120 100 20Fabbricati e opere civili 1.300 1.300ImpiantiAttrezzaturee arrediProgettazioneAltri oneriImprevisti ..Altro (specificare)Altro (specificare)Altro (specificare)Altro (specificare)Beni (specificare)Servizi (specificare)Iva 10 10Totale 1.430 100 1.330(*) nella colonna B vanno indicati tutti gli importi che non sono ammissibili sul Por Calabria Fesr.

Nota: i valori inseriti nella tabella sono esemplificativi.

Tabella 10. Voci di costo dell'operazione

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51 IDENTITÀ E TERRITORIO

ire del servizio. Nelle quantificazioni si consi-glia di usare un criterio prudenziale, attenen-dosi a valutazioni concrete.

C.1 Efficacia dell’operazione propostaC.1.4 Aggregazione della domanda di servizi essenzialiIndicare se l’operazione aggrega la doman-da di servizi essenziali per la qualità della vi-ta a scala intercomunale. Descrivere le rela-tive modalità organizzative di erogazione e fruizione.

In questo punto si richiede di descrivere se l’operazione aggrega, su scala intercomuna-le, servizi per la qualità della vita. Si richiede di descrivere, vista la scala intercomunale, co-me verrà organizzata l’erogazione del servizio.

Un buon progetto sullo spopolamento deve puntare sull’aggregazione dei servizi che mi-gliorano la qualità della vita dei residenti per i comuni del microsistema. Non più un asilo ni-do per ogni comune (con dieci bambini), ma un asilo nido per cinque comuni, con cinquan-ta bambini. Ciò consentirà anche una gestione più efficiente della struttura.Vista la scala intercomunale, dovrà anche es-sere spiegato, proseguendo con l’esempio di cui sopra, come le famiglie distribuite in un raggio di 80 km potranno facilmente utilizzare il ser-vizio. Ad esempio con un servizio di bus spe-cifico, oppure con un’anticipazione dell’orario di apertura in modo tale da consentirne il rag-giungimento prima dell’orario di lavoro dei ge-nitori, eccetera.In questa sezione deve essere data rilevanza (ed evidenza) a tutto ciò.

Costo totale Di cui a valere Di cui Di cui Di cui altre fonti dell’operazione sulla linea 8.2.1.7. cofinanziamento cofinanziamento finanziarie ** del Por Fesr * locale (pubblico) locale (privato) ** **1.430 1.330 100(*) al netto della quota di costo non ammissibile dei progetti generatori di entrate

(**) specificare le fonti finanziarie

Nota: i valori inseriti nella tabella sono esemplificativi.

Tabella 11. Copertura dell'operazione

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52 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

C.2 Efficienza attuativaC.2.1 Sostenibilità economica, finanziaria e gestionale dell’operazioneCommentare sinteticamente i risultati dell’ana-lisi svolta nelle sezioni F e G della scheda, elen-cando i motivi per cui si ritiene che l’operazione sia sostenibile economicamente, finanziaria-mente e sotto il profilo gestionale. Fare spe-cifico riferimento alle modalità di copertura di eventuali disavanzi in fase di gestione

In questo punto va data una chiarissima evi-denza della capacità di rendere stabile e con-tinuo nel tempo il funzionamento degli interventi realizzati dall’operazione, anche at-traverso eventuali rientri da proventi e, o, con-tributi pubblici che ne coprano adeguatamen-te i costi di gestione.In particolare, compilando la sezione F, emer-gerà il saldo (positivo o negativo) della ge-stione dell’opera. Nel caso in cui il saldo sa-rà negativo, occorrerà indicare il soggetto che

Costi operativi Anni di gestione 1 2 ... n-1 NA. Acquistie consumidi beni e serviziB. ManutenzioneordinariaC. PersonaleD. ManutenzionestraordinariaE. Altri costi(specificare)F. ...TOTALE(somma A - F)

Tabella 12. Costi operativi

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53 IDENTITÀ E TERRITORIO

procederà alla copertura finanziaria del disa-vanzo, e il relativo importo.

C.2.2 Capacità tecnica, economico organizzativa e finanziaria dei soggetti proponentiDescrivere la capacità tecnica, economico-organizzativa e finanziaria dei soggetti pro-ponenti (distinguendo tra soggetto benefi-ciario, gestore ed eventuali altri partner)

Nel punto C.2.2 dovrà essere data evidenza della capacità tecnica, organizzativa, econo-mica e finanziaria dei soggetti, sia per le fa-si di “realizzazione” dell’opera, che per le fasi di “gestione e funzionamento” dell’opera rea-lizzata e capace di erogare servizi.

In estrema sintesi, è necessario sapere “chi fa che cosa” e “quanto” per riuscire nell’inten-to finale dell’operazione, ossia erogare servi-zi alla collettività in un arco temporale lungo.

C.2.3 Livello progettuale e tempidi realizzazioneCommentare sinteticamente le informazioni fornite nella sezione E della scheda, dimo-strando che i tempi e le scadenze previste per il completamento della progettazione so-no coerenti con quanto previsto dall’Avviso e dal Por Fesr Calabria 2007-2013.

Dopo aver compilato la sezione E della scheda operazione procedendo all’inserimento di tut-te le informazioni richieste, si può procedere, in questo punto, a commentare i dati emersi.

Rientri Anni di gestione 1 2 ... n-1 NA. Rientri tariffariB. Altri rientri(specificare)C. ...TOTALE(somma A + B + C)

Tabella 13. Rientri finanziari

Page 56: Istruzioni per la progettazione integrata

54 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Occorre qui dare dimostrazione che il benefi-ciario è in grado di gestire in modo ottimale i tempi di progettazione, di espletamento delle procedure di appalto, di realizzazione dell’ope-ra, in coerenza con la tempistica dettata dalla normativa vigente e dall’Avviso.

Si ricordi che per le operazioni mature i lavori dovranno essere avviate entro 180 giorni dalla approvazione del Pisl.Si consiglia, in caso di adesione ad una sta-zione unica appaltante di livello provinciale o regionale, di indicare i tempi necessari per giungere al completamento della procedura di affidamento, anche in vista del numero di ope-razioni Pisl che la Stazione unica appaltante (Sua) dovrà appaltare.

C.3 Qualità progettuale intrinseca, innovatività e integrazione con altri interventi.C.3.2 Relazione con le altre operazioni del Pisl e del progetto localeIndicare le relazioni tra questa operazione e le altre che costituiscono il Pisl e il proget-to locale

In questo punto è necessario elencare e descri-

vere le relazioni con le altre operazioni che fanno parte del proprio progetto locale e del Pisl.

Per facilitare la valutazione, può essere ripor-tata e compilata la tabella 9 "Relazione con le altre operazioni del Pisl".Per il progetto locale devono essere riportate tutte le operazioni, mentre per il Pisl nel suo complesso è utile indicare solo quelle operazio-ni con le quali esiste una relazione.

C.3.3 Qualità e sostenibilità tecnica dell’operazioneDimostrare la qualità e la sostenibilità tecni-ca dell’operazione, argomentando la conse-quenzialità logica fra criticità rilevate, obiet-tivi, risultati attesi e soluzioni progettuali proposte. Evidenziare la congruità di meto-dologie e di tecnologie utilizzate e del crono-programma di attuazione (studio di fattibi-lità ove previsto e richiesto dalla normativa vigente).

In questo punto occorre dimostrare la coerenza logica del percorso di costruzione del progetto, evidenziando le criticità rilevate, gli obiettivi, i risultati attesi e le soluzioni progettuali scel-te per l’operazione.

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55 IDENTITÀ E TERRITORIO

Tale analisi permetterà di valutare la qualità e sostenibilità dell’operazione, determinando se, e in che misura, il sistema di scelte che emer-ge è coerente con uno o più obiettivi specifici, con l’obiettivo generale e con l’idea forza e gli altri elementi progettuali.

Occorre dare dimostrazione che l’operazione per cui viene richiesto il finanziamento per-metterà di incidere efficacemente su uno o più problemi rilevati. E’ inoltre necessario descri-vere, in modo sintetico ma puntuale, come l’operazione: • si colloca nel sistema di punti di forza, opportunità, debolezze e vincoli del territorio. Tali informazioni si trovano nell’analisi Swot del formulario Pisl. (Si consiglia di fare cen-no all’analisi socio-economica, ambientale del territorio che è stata elaborata per il PISL e per il Progetto locale, e che ha permesso la reda-zione della Swot); • contribuisce ad attuare l’idea forza del Pi-sl; • contribuisce a raggiungere l’obiettivo spe-cifico che questa operazione (da sola o con al-tre) dovrà raggiungere; • contribuisce a raggiungere i risultati attesi dall’operazione (avvalendosi anche di ciò che descritto al punto B.2.6.;

• adotti la migliore soluzione progettuale e la sua realizzazione possa avvenire entro tem-pi compatibili con l’attuazione del Por. Queste informazioni permetteranno al valuta-tore di capire se l’approccio metodologico im-piegato è coerente e se l’operazione presenta i requisiti di qualità e sostenibilità tecnica.

C.3.8 Durabilità dell’operazioneDescrivere in che modo l’operazione sviluppa soluzioni in grado di rendere persistenti nel tempo gli effetti dell’operazione e di ridur-re i costi operativi di gestione a regime del-le infrastrutture, degli impianti e dei servizi.

C.3.9 Sostenibilità gestionaleDescrivere la sostenibilità gestionale delle infrastrutture e dei servizi che si intendono attivare con l’operazione facendo riferimen-to ai risultati del Piano di gestione di cui al-la sezione F.

Questi due punti si ricollegano all’analisi fi-nanziaria esposta nella sezione F della sche-da operazione. Qui è necessario descrivere la sostenibilità gestionale dell’operazione (richia-mando i risultati della già citata sezione F), e la sua durabilità nel tempo.

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56 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Le opere in grado di auto sostenersi con delle entrate tariffarie, oppure con la copertura del disavanzo di gestione da parte di uno o più en-ti (vedi punto F.3) sono quelle capaci di pro-lungare i loro effetti nel tempo (durabilità). Si richiede inoltre l’esistenza di una organizza-zione adeguata a gestire il progetto negli anni, garantendone il funzionamento permanente e la qualità dei servizi.

D.2 Costo dell’OperazioneSpecificare tutte le categorie di spesa previ-ste per l’operazione, distinguendo i costi am-missibili e quelli non ammissibili. Fare riferi-mento alle disposizioni stabilite dall’Avviso e dal decreto legislativo numero 163 del 2006 e successive modifiche e integrazioni.

Nella tabella 10 "Voci di costo dell'operazione" devono essere inserite le voci di costo dell’ope-razione, avendo cura di distinguere i costi am-missibili dai costi non ammissibili, ai sensi del Por Calabria Fesr 2007-2013.

Rendere evidenti anche le parti non ammissi-bili a finanziamento avvantaggerà l’analisi di coerenza e la verifica della capacità di gestione dell’opera. Non identificare i costi ammissibili

potrà portare a tagli in fase di rendicontazio-ne finale di spesa. A tal fine si veda l’allegato 8 dei Pisl di cui al Bur numero 32 del 12 ago-sto 2011 S.O. n. 1 e le “Linee guida per i bene-ficiari in tema di appalti pubblici”.

D.3 Copertura dell’operazioneIndicare come sarà coperto il costo totale di cui alla colonna A della precedente tabella.

Per la compilazione della tabella 11 "Copertura dell'operazione", si precisa che per: • Costo totale dell’operazione si intende il valore totale dei costi, comprensivi di quelli non ammissibili a finanziamento e rilevati nel-la colonna A della tabella di cui al punto D.2. • Quota a valere sulla linea 5.2.4.2. si in-tende il valore dei costi ammissibili a finan-ziamento (ai sensi della linea di intervento), ri-levati nella colonna C della tabella di cui al punto D.2. • Cofinanziamento locale pubblico si in-tendono le risorse finanziarie messe a dispo-sizione dagli enti locali che realizzano l’inter-vento o comunque coinvolte nell’operazione. In tal caso occorre specificare quali sono le fonti del cofinanziamento. • Cofinanziamento locale privato si inten-

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57 IDENTITÀ E TERRITORIO

dono le risorse finanziarie messe a disposizio-ne dai soggetti privati che concorrono alla re-alizzazione dell’operazione. In tal caso occorre specificare quali sono le fonti del cofinanzia-mento. • Altre fonti finanziarie si intendono le ri-sorse finanziarie messe a disposizione derivan-ti da fonti diverse da quelle già commentate. In tal caso occorre specificare quali sono le altre fonti di cui si tratta.Nel campo libero è necessario inserire le speci-fiche del soggetto, gli estremi dell’impegno di spesa e gli importi del cofinanziamento. Se oc-corre, i dati potranno essere presentati in una tabella.

F.1 Costi operativiNella tabella 12 "Costi operativi", vanno indi-cati i costi annuali, distinti per categoria, che si sostengono per il funzionamento dell’opera e per erogare i servizi cui l’opera stessa è desti-nata. L’analisi deve essere condotta per alme-no un decennio.

Per tali elaborazioni si consiglia di imposta-re un foglio excel oppure, di utilizzare appo-siti software.

F.2 Rientri finanziariNella tabella 13 "Rientri finanziari" vanno, in-vece, indicati i ricavi provenienti dalla gestio-ne e dall’erogazione dei servizi, laddove pre-visti.

F.3. Equilibrio finanziario di gestioneNella tabella 14 "Equilibrio finanziario di ge-stione" viene evidenziato il flusso finanzia-rio totale. Vanno innanzitutto collocate le vo-ci derivanti dalle due tabelle precedenti (alla voce "costi operativi totali" e alla voce "rientri operativi totali").Si precisa che per: • rimborsi e oneri finanziari si intende il valore versato nell’anno di competenza per oneri finanziari (interessi passivi) e rimbor-si per eventuali prestiti o finanziamenti accesi per realizzare l’opera e, o, per la gestione della stessa (anche in fase di avvio). • Altre uscite finanziarie si intendono le uscite finanziarie non rientranti nelle prece-denti categorie. • Eventuali altri contributi pubblici in conto gestione si intende il valore di contribu-ti pubblici specifici per la gestione. • Eventuali interessi ed altre entrate si in-tende il valore di interessi attivi ed altre entra-

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58 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

te finanziarie. • Altre fonti di copertura si intende il va-lore immesso nel flusso, differente dalle altre fonti. • Saldo cumulato per anno si intende il valore netto (derivante dalla differenza tra to-tale fabbisogni e totale fonti) cumulato negli anni. Un valore negativo e non gestito (nel senso che non risultano immissioni di risor-se idonee a garantire un equilibrio di gestione) evidenzia la non fattibilità dell’operazione.

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59 IDENTITÀ E TERRITORIO

Anni di gestione 1 2 ... n-1 NA. Costi operativitotaliB. Rimborsie oneri finanziariC. Altre uscite finanziarie(specificare)D. Totalefabbisogni(somma A + B +C)E. RientrioperativiF. Eventualialtri contributipubblici in contogestione(specificare)G. Eventuali interessie altre entrateH. Altre fontidi copertura (specificare)I. Totale fontidi copertura(E + F + G + H)Saldo (I – D)Saldo cumulatoper anno

Tabella 14. Equilibrio finanziario di gestione

Page 62: Istruzioni per la progettazione integrata

60 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

BIBLIOGRAFIA

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IDENTITÀ E TERRITORIO 61

Por Calabria Fesr 2007-2013 Avviso pubblico per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo locale attuativi del Pisr “Contrasto allo spopolamento dei Sistemi territoriali marginali e in declino”.

Por Calabria Fesr 2007-2013 Avviso pubblico per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo locale attuativi del Pisr “Tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio etno antropologico delle minoranze lingui-stiche della Calabria”.

Por Calabria Fesr 2007-2013 Pisr "Contra-sto allo spopolamento" e "Minoranze lingui-stiche".

Avviso pubblico per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo locale Por Ca-labria Fesr 2007-2013.

Vademecum per la predisposizione dei pro-getti integrati di sviluppo locale (Pisl), Re-gione Toscana. Modello di programmazione della progettazione locale integrata, report regionale Lombardia.

Irer Regione Lombardia "La Costruzione dell'idea forza".

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62 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Caterina CapuaLibera professionista, agente di sviluppo della Regione Calabria per l’area del project finan-cing, è laureata in Economia e commercio e specializzata in Direzione aziendale e in mar-keting management. Ha operato per diversi anni nell'ambito dello sviluppo locale e della progettazione integrata, rivolgendo la pro-pria attenzione ai sistemi imprenditoriali. Ha effettuato attività di monitoraggio dei fondi strutturali comunitari. Ha prestato attività di consulenza nei confronti di alcune pubbliche amministrazioni, e di imprese private, in par-ticolare del settore del trasporto aereo con elicotteri. In una di queste, ha assunto funzio-ni dirigenziali per alcuni anni.

I CURATORIDI QUESTE ISTRUZIONI

I curatori di queste istruzioniper la progettazione integrata fanno parte della task force di trentuno agenti di sviluppo locale che la Regione Calabria ha selezionato per assistere i Comuni e i partenariati di progetto nella fase di progettazione, e che seguiranno e monitoreranno la fase di attuazione dei Pisl che verranno approvati e finanziati

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IDENTITÀ E TERRITORIO 63

Alessandra TuzzaAlessandra Tuzza è laureata in Scienze politi-che a Messina, ha frequentato il master spe-cialistico in “Economia del no profit e della cooperazione internazionale” dell’Università di Ferrara. Come pubblicista ha collaborato con La Gazzetta del Sud e l’Avanti, ha diretto il settimanale La Riviera e l’ufficio stampa del comune di Gerace. Ha svolto attività di valuta-zione e monitoraggio per l’Università Magna Grecia di Catanzaro. Lavora nello sviluppo locale territoriale con l’associazione Eurokom dal 2001. Collabora con la Regione Calabria come agente di sviluppo, ente per cui ha già lavorato come esperto sul progetto “Lan-dscape of war”. Ha curato: “Methodologies of participation in the field of integrated projec-tation”, edited by City to City Re.la.te.

Sergio CaraccioloSergio Caracciolo è attualmente consulente per la Regione Calabria con l’incarico di agen-te di sviluppo nell’ambito del Por Calabria Fesr 2007-2013. È libero professionista, si occupa di progettazione integrata e sviluppo locale dal punto di vista tecnico scientifico e di animazione territoriale. Ha lavorato alla progettazione di azioni di assistenza tecnica e sviluppo rurale finalizzato all’attivazione di progetti di filiera. Svolge attività di consu-lenza per pubbliche amministrazioni locali e imprese private nell’ambito di investimenti finanziati da programmi di sviluppo nazionali e comunitari.

Page 66: Istruzioni per la progettazione integrata

64 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

INDICE

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IDENTITÀ E TERRITORIO 65

A FIANCODEI PROTAGONISTIpagina 10

L’ANALISI A VANTAGGIODEL PROGETTOpagina 12

SOMMARIOpagina 16

GUIDA ALLE ISTRUZIONIpagina 20

Campo d’interventopagina 22Cos’è un progetto integratopagina 23

I principi della progettazioneintegrata territorialepagina 23Come si costruisce un progettointegrato territorialepagina 24

Note metodologichepagina 25Consigli utilipagina 26

IL FORMULARIOpagina 28A.8 Costo del Pislpagina 30

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66 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

B.1 Analisi territoriale delle condizioni che determinano lo spopolamento pagina 32B.2 Analisi swot del Pislpagina 32D.1 Idea forza del Pislpagina 33D.2 Obiettivi del Pislpagina 33D.3 Descrizione del Pislpagina 34D4 Descrizione dei Progetti locali (Pl)pagina 34D.5 Operazionipagina 36

E. Coerenze, efficacia e sostenibilità pagina 37

E.4 Coerenza e integrazione esternapagina 38E.5 Effetti attesi pagina 38E.7 Sostenibilità finanziaria ed economica del Pislpagina 39E.8 Sostenibilità ambientale del Pislpagina 39F.1 Processo partenarialepagina 40F.2 Impegni dei partnerpagina 40F.3 Cooperazione e governancepagina 41F.4 Gestione operativa e impegni finanziari dei partner beneficiaripagina 42

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67 IDENTITÀ E TERRITORIO

F.5 Capacità e dotazioni del soggetto capofilapagina 42F.6 Modello di gestionepagina 42

LA SCHEDA OPERAZIONEpagina 44B.2 Contenuti dell’operazionepagina 46B.3 Domanda da soddisfarepagina 49C.1 Efficacia dell’operazione proposta pagina 51C.2 Efficienza attuativapagina 52C.3 Qualità progettuale intrinseca, innovatività e integrazione

con altri interventipagina 54D.2 Costo dell’operazionepagina 56D.3 Copertura dell’operazione pagina 56F.1 Costi operativipagina 57F.2 Rientri finanziaripagina 57F.3 Equilibrio finanziario di gestionepagina 57

BIBLIOGRAFIApagina 60

I CURATORI DEL VOLUMEpagina 62

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68 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

BEN QUATTROI nostri frutti, dal connubio conoscenza e comunicazione

Quattro. Le collane editoriali che hanno pre-so vita da CalabriaProgettazioneIntegrata. Quattro collane, undici volumi già editi o nel-le macchine del tipografo, pronti per essere al nostro servizio. Alcuni semplici numeri, perché fa sempre piacere constatare quanto conoscenza e co-municazione siano fatte l’una per l’altra. Un connubio ancora più importante, e civi-camente fondante, se accade nell’ambito del bene comune, dello sviluppo territoriale, dell’impegno delle istituzioni pubbliche. La traduzione in volume, oltre a rappre-sentare un’identità riconoscibile di tutto il progetto, si pone anche una finalità ancora più pragmatica: spiegare il perché, il come e il cosa attraverso uno stile redazionale e grafico che aiuti nella lettura e nella com-

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IDENTITÀ E TERRITORIO 69

prensione. Data proprio questa importanza e questa finalità, l’organizzazione dei volumi ha visto la creazione di ben quattro collane, abbiamo detto: Riferimenti, Strumenti, Materiali di progetto, Case history; perché fin da subito i contenuti siano veicolati e distinti per la loro funzione. Nella specializzazione, è presente l’iden-tità del progetto, attraverso una struttura e un formato uniforme, molti elementi che rendono questi volumi “fratelli” tra loro, o almeno cugini. Ciò ci consente anche di rea-lizzare in ogni libro un percorso comune che consenta al lettore di destreggiarsi, anche se i contenuti non sono, a volte, immediata-mente interpretabili. Infine, al di là della carta. Tutti i volumi pas-

seranno attraverso la stampa, ma saran-no tutti leggibili anche online, in formato ebook, gratuiti. Una scelta che ripercorre il rispetto del mondo in cui viviamo (già di-mostrato con la stampa su carte ecologica-mente sostenibili), e una spinta perché la conoscenza sia, almeno, accessibile. Perché fa sempre piacere vedere quanto la conoscenza non aspetti altro che incontrar-ci. È compito della comunicazione aprirle le porte perché acceda.

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70 ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA

Primo volumedella collana RiferimentiPrima edizioneottobre 2011Definire le priorità territoriali e settorialiper l’individuazionedei progetti integrati.

Secondo volume della collana RiferimentiPrima edizionemaggio 2012Definire lo schemadi riferimentoper la predisposizione dei Pisl.

Terzo volumedella collana RiferimentiPrima edizionemaggio 2012Le linee guidaper l’elaborazione, la valutazione e la presentazione dei Pisl “Minoranze linguistiche”.

Quarto volumedella collana RiferimentiPrima edizionemaggio 2012Le linee guidaper l’elaborazione,la valutazionee la presentazionedei Pisl “Contrastoallo spopolamento”.

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71 IDENTITÀ E TERRITORIO

Primo volumedella collana StrumentiPrima edizionegiugno 2012Una comunicazione efficace per lo sviluppo locale della Calabria.

Secondo volumedella collana StrumentiPrima edizionemaggio 2012Un aiuto concretonella presentazionedelle propostedei Pisl “Contrastoallo spopolamento”.

Terzo volumedella collana StrumentiPrima edizionemaggio 2012 Un aiuto concreto nella presentazione delle proposte dei Pisl “Minoranze linguistiche”.

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a cura diCaterina CapuaAlessandra TuzzaSergio Caracciolo

La formula è semplice: una buona idea, integrabile e ben spiegata. Ma.Non basta avere le idee in testa. No, non basta. Per dare voce e corpo a ciò che potrebbe fare del bene (magari comune e collettivo) quel pensiero deve prendere una forma che consenta di essere compreso e soprattutto valutato da chi dovrà crederci. Non basta avere una sola idea. Anche questo no, non basta. Per creare una rete di azioni efficaci quel pensiero si deve confrontare con i suoi simili nella rete dell’innovazione. Ogni idea si deve integrare con altre idee. Non basta sapere cosa dire.No, bisogna anche sapere come dirlo. Proprio perché quella valutazione non sia influenzata da cosa non è bastato. E per questo, bastano le istruzioni per l’uso.


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