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(Italia - Estero) ANNO XXXIII - N. 10 - 2019 LUNEDI’ 21 ... · ching a final approval. The...

Date post: 10-Jul-2020
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MENSILE € 4,20 - DIGITALE € 2,80 (Italia - Estero) ANNO XXXIII - N. 10 - 2019 LUNEDI’ 21 OTTOBRE 2019 Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma Aut C/RM/13/2015 RAPPORTI AMBASCIATE a cura di Adriana Caccia Ungheria (continua a pag. 16) (continua a pag. 3) mondo bancario in termini di nu- mero di dipendenti. Hanno fino ad ora partecipato attivamente alle scelte, all’implementazione e alla sperimentazione della nuo- va tecnologia distribuita. L’ag- giornamento dell’Accordo per la tenuta dei conti reciproci tra ban- che, approvato di recente, per- metterà l’adozione a livello di intero settore dello svolgimento a regime nella nuova modalità a partire dal 1° marzo del prossi- mo anno. La tecnologia basata sui registri distribuiti, la cosid- detta Distributed ledger techno- logy (Dlt) si avvia quindi ad es- sere una blockchain per le ban- che operanti in Italia. I nuovi principi prevedono la visibilità completa dei movimenti propri e della controparte; la rapidità nel- la gestione dei flussi con riconci- liazione su base giornaliera inve- ce che mensile; la condivisione delle regole di spunta dei movi- menti in modo simmetrico tra le Fintech, banche: “Spunta”, il blockchain di settore, supera test dati annuali “Spunta Banca Project”, il progetto promosso dall’Abi e coordinato da Abi Lab, ha infatti completato con successo il test tecnico relativo al caricamento di 200 milioni di dati, simulando il comportamento in produzione di tutto il mondo bancario che ope- ra in Italia. Un nuovo passo avanti del progetto di applicazio- ne di una blockchain alla spunta interbancaria. Il test, condotto sino ad ora, ha consentito di verificare la so- stenibilità effettiva del processo e della piattaforma. La verifica è stata messa a punto con 35 nodi per avere il polso anche sul terri- torio della concreta robustezza dell’infrastruttura. Il test ha si- mulato la messa in produzione con i volumi di un anno di 200 banche. Il caricamento e la ricon- ciliazione dei dati si sono svolti in un ambiente geograficamente distribuito e collegato in rete si- cura. Il processo è stato quindi testato da Nord a Sud. I nodi di- stribuiti hanno consentito di cari- care movimenti realistici. In altri termini, l’architettura applicata è stata concreta, senza l’uso di ac- corgimenti tecnici particolari. È stata usata una modalità che ha consentito di analizzare l’operati- vità per i gruppi bancari, le gran- di e le piccole banche. La prova, oltre al caricamento dei dati, ha permesso anche una prima anali- si dei tempi di risposta del pro- cesso. Il test è stato pienamente superato. Le banche pilota di Spunta Project e i prossimi passi. La- vorano al progetto 18 banche, che rappresentano il 78% del I Principali interventi Oltre 160mila euro di benefi- ci economici annui per le azien- de europee del settore dei metal- li; più di 400mila per quelle ma- nifatturiere che producono ali- menti e bevande; almeno 27mila (o il 10% del fatturato) per le imprese dell’ospitalità; almeno il 4% in più di ricavi per il setto- re automobilistico. E importanti risparmi di costi per le aziende agricole e delle costruzioni. Il tutto accompagnato da un sensi- bile miglioramento delle perfor- mance e da una accelerazione sul fronte dell’innovazione delle produzioni. Questi alcuni dei benefici at- tesi dagli investimenti in misure di efficientamento rispondenti al- le logiche dell’economia circola- re, discussi a Roma in occasione dell’Eurochambres Economic Forum (EEF), l’evento annuale promosso dall’Associazione che rappresenta 1.700 Camere di commercio presenti in 43 Paesi europei, alla quale fanno riferi- mento più di 20 milioni di impre- se. Una due giorni, realizzata in collaborazione con Unioncame- re, che ha portato a Roma oltre 300 imprenditori e rappresentanti dei sistemi camerali del conti- nente europeo, chiamati a con- frontarsi sulla transizione verso una crescita sostenibile e sul ruo- lo che i diversi sistemi camerali possono avere in questo ambito. Per l’Europa delle imprese, aumentare il riutilizzo, il riciclo, la riparazione e la trasformazione dei prodotti potrebbe ridurre la dipendenza delle risorse della UE, stimolare l’innovazione, contribuire a creare nuovi model- li commerciali, rilanciare posti di lavoro, crescita e competitività. Sono molte però le azioni che sa- SOSTENIBILITA’ L’Europa delle imprese dice sì alla transizione verso l'economia circolare Ádám Zoltán Kovács Ambasciatore di Ungheria in Italia Pag. 5 Massimo Rustico Ambasciatore d’Italia in Ungheria Pag. 6 Gian Luca Giussani Esperto Unioncamere Lombardia Promos Italia Pag. 7 Francesco Maria Mari Presidente Camera di Commercio Italiana in Ungheria Pag. 9 tel: +36 23 430494 email: [email protected] web: www.euromarketbor.hu www.etribuna.com The Board of the European Investment Bank (Eib) agreed eur 8.4 billion of new financing. This includes support for new in- vestment across Europe and around the world to improve su- stainable transport, clean energy, social housing, telecommunica- tions and water infrastructure. The Eib also approved eur 3 bil- lion of new support for business investment through both direct financing and credit lines with local banks. EIB Energy Lending Policy expected to be approved at next meeting. The meeting also discussed the draft Eib Energy Lending Policy following a first reading at last month’s meeting. After a constructive debate, it de- cided to continue the discussion at the next Board meeting on No- vember 14, with a view to rea- ching a final approval. The addi- tional weeks will be used for further bilateral exchanges and technical clarifications. The new Eib Energy Lending Policy is intended to increase support for clean energy innova- FROM VENICE TO PARAGUAY Eib Board approves eur 8.4bn of new investment (continues to page 15) Composite leading indicators (CLIs), designed to anticipate turning points in economic acti- vity relative to trend six to nine months ahead, continue to point to easing growth momentum in the United States and the euro area as a whole, including in Germany. This month's assessment re- mains unchanged for all other major Oecd economies and the Oecd area as a whole. In France and in Canada, the CLIs continue to point to stable growth momen- tum. This is also the case for the United Kingdom, albeit around historically low trend growth ra- tes, and despite large margins of error due to Brexit uncertainty. In Japan and Italy, the outlook continues to point to stabilising growth momen- tum. Among major emerging econo- mies, the CLIs continue to point to stable growth momentum in China (for the in- dustrial sector) and Brazil. In India, the signs of easing growth momentum flag- ged in last month’s assessment have intensified, and similar in- dications are now emerging in Russia. Easing growth momentum expected to continue in largest Oecd economies In Italy, prospects continue to point to stabilizing the momentum of development
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MENSILE € 4,20 - DIGITALE € 2,80 (Italia - Estero) ANNO XXXIII - N. 10 - 2019 LUNEDI’ 21 OTTOBRE 2019Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma Aut C/RM/13/2015

RAPPORTI AMBASCIATE

a cura di Adriana Caccia

Ungheria

(continua a pag. 16)

(continua a pag. 3)

mondo bancario in termini di nu-mero di dipendenti. Hanno finoad ora partecipato attivamentealle scelte, all’implementazionee alla sperimentazione della nuo-va tecnologia distribuita. L’ag-giornamento dell’Accordo per latenuta dei conti reciproci tra ban-che, approvato di recente, per-metterà l’adozione a livello diintero settore dello svolgimentoa regime nella nuova modalità apartire dal 1° marzo del prossi-mo anno. La tecnologia basatasui registri distribuiti, la cosid-detta Distributed ledger techno-logy (Dlt) si avvia quindi ad es-sere una blockchain per le ban-che operanti in Italia. I nuoviprincipi prevedono la visibilitàcompleta dei movimenti propri edella controparte; la rapidità nel-la gestione dei flussi con riconci-liazione su base giornaliera inve-ce che mensile; la condivisionedelle regole di spunta dei movi-menti in modo simmetrico tra le

Fintech, banche: “Spunta”, il blockchain di settore,

supera test dati annuali “Spunta Banca Project”, il

progetto promosso dall’Abi ecoordinato da Abi Lab, ha infatticompletato con successo il testtecnico relativo al caricamento di200 milioni di dati, simulando ilcomportamento in produzione ditutto il mondo bancario che ope-ra in Italia. Un nuovo passoavanti del progetto di applicazio-ne di una blockchain alla spuntainterbancaria.

Il test, condotto sino ad ora,ha consentito di verificare la so-stenibilità effettiva del processoe della piattaforma. La verifica èstata messa a punto con 35 nodiper avere il polso anche sul terri-torio della concreta robustezzadell’infrastruttura. Il test ha si-mulato la messa in produzionecon i volumi di un anno di 200banche. Il caricamento e la ricon-

ciliazione dei dati si sono svoltiin un ambiente geograficamentedistribuito e collegato in rete si-cura. Il processo è stato quinditestato da Nord a Sud. I nodi di-stribuiti hanno consentito di cari-care movimenti realistici. In altritermini, l’architettura applicata èstata concreta, senza l’uso di ac-corgimenti tecnici particolari. Èstata usata una modalità che haconsentito di analizzare l’operati-vità per i gruppi bancari, le gran-di e le piccole banche. La prova,oltre al caricamento dei dati, hapermesso anche una prima anali-si dei tempi di risposta del pro-cesso. Il test è stato pienamentesuperato.

Le banche pilota di SpuntaProject e i prossimi passi. La-vorano al progetto 18 banche,che rappresentano il 78% del

I Principali interventi

Oltre 160mila euro di benefi-

ci economici annui per le azien-

de europee del settore dei metal-

li; più di 400mila per quelle ma-

nifatturiere che producono ali-

menti e bevande; almeno 27mila

(o il 10% del fatturato) per le

imprese dell’ospitalità; almeno

il 4% in più di ricavi per il setto-

re automobilistico. E importanti

risparmi di costi per le aziende

agricole e delle costruzioni. Il

tutto accompagnato da un sensi-

bile miglioramento delle perfor-

mance e da una accelerazione

sul fronte dell’innovazione delle

produzioni.

Questi alcuni dei benefici at-

tesi dagli investimenti in misure

di efficientamento rispondenti al-

le logiche dell’economia circola-

re, discussi a Roma in occasione

dell’Eurochambres Economic

Forum (EEF), l’evento annuale

promosso dall’Associazione che

rappresenta 1.700 Camere dicommercio presenti in 43 Paesieuropei, alla quale fanno riferi-mento più di 20 milioni di impre-se. Una due giorni, realizzata incollaborazione con Unioncame-re, che ha portato a Roma oltre300 imprenditori e rappresentantidei sistemi camerali del conti-nente europeo, chiamati a con-frontarsi sulla transizione versouna crescita sostenibile e sul ruo-lo che i diversi sistemi cameralipossono avere in questo ambito.

Per l’Europa delle imprese,aumentare il riutilizzo, il riciclo,la riparazione e la trasformazionedei prodotti potrebbe ridurre ladipendenza delle risorse dellaUE, stimolare l’innovazione,contribuire a creare nuovi model-li commerciali, rilanciare posti dilavoro, crescita e competitività.Sono molte però le azioni che sa-

SOSTENIBILITA’

L’Europa delle impresedice sì alla transizione

verso l'economia circolare

Ádám Zoltán KovácsAmbasciatore di Ungheria in Italia Pag. 5

Massimo RusticoAmbasciatore d’Italia in Ungheria Pag. 6

Gian Luca Giussani Esperto Unioncamere LombardiaPromos Italia Pag. 7

Francesco Maria MariPresidente Camera di Commercio Italianain Ungheria Pag. 9

tel: +36 23 430494email: [email protected]

web: www.euromarketbor.huwww.etribuna.com

The Board of the EuropeanInvestment Bank (Eib) agreedeur 8.4 billion of new financing.This includes support for new in-vestment across Europe andaround the world to improve su-stainable transport, clean energy,social housing, telecommunica-tions and water infrastructure.The Eib also approved eur 3 bil-lion of new support for businessinvestment through both directfinancing and credit lines withlocal banks.

EIB Energy Lending Policyexpected to be approved atnext meeting. The meeting alsodiscussed the draft Eib EnergyLending Policy following a firstreading at last month’s meeting.After a constructive debate, it de-cided to continue the discussionat the next Board meeting on No-vember 14, with a view to rea-ching a final approval. The addi-tional weeks will be used forfurther bilateral exchanges andtechnical clarifications.

The new Eib Energy LendingPolicy is intended to increasesupport for clean energy innova-

FROM VENICE TO PARAGUAY

Eib Boardapproves eur8.4bn of newinvestment

(continues to page 15)

Composite leading indicators

(CLIs), designed to anticipate

turning points in economic acti-

vity relative to trend six to nine

months ahead, continue to point

to easing growth

momentum in the

United States and

the euro area as a

whole, including

in Germany.

This month's

assessment re-

mains unchanged

for all other

major Oecd economies and the

Oecd area as a whole. In France

and in Canada, the CLIs continue

to point to stable growth momen-

tum. This is also the case for the

United Kingdom, albeit around

historically low trend growth ra-

tes, and despite large margins of

error due to Brexit uncertainty.

In Japan and Italy, the outlook

continues to point to stabilising

growth momen-

tum.

Among major

emerging econo-

mies, the CLIs

continue to point

to stable growth

momentum in

China (for the in-

dustrial sector)

and Brazil. In India, the signs of

easing growth momentum flag-

ged in last month’s assessment

have intensified, and similar in-

dications are now emerging in

Russia.

Easing growth momentumexpected to continue in largest

Oecd economies

In Italy, prospectscontinue to point

to stabilizingthe momentumof development

pag. 2 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 economia interna

Direttore ResponsabileFrancesco Bartolini Caccia

[email protected]

Direttore Pubbliche RelazioniAdriana Caccia

[email protected]

Pubblicità e MarketingRoberta Andreotti

[email protected]

Grafica e ImpaginazioneManuele Pollina

[email protected]

EditoreAFC Editore

Società Cooperativa

StampaTipografia Giannotti

Via C. Beccaria, 9/BCD - 00197 Roma

Il giornale pubblica in esclusivai servizi “Rapporti Ambasciate”

PubblicitàCommerciale € 230,00 a modulo

Registrazione Tribunale di Roman.16/86 del 10/01/86

Iscrizione RocN. 25374

Invii postali

Via Sistina, 121 - 00187 Roma

e-mail

[email protected]

Invio comunicati stampa

[email protected]

Edizione on-line

www.etribuna.com

Plurisettimanale: lunedì-venerdì

Registrazione tribunale di Roma

42/2015 del 23/03/2015

Si terrà in Veneto, dal 26 al 29ottobre, la 28ma ConventionMondiale delle Camere di Com-mercio Italiane all’Estero, orga-nizzata da Assocamerestero incollaborazione con Nuovo CentroEstero Veneto e con le Camere diCommercio di Treviso-Belluno,di Venezia Rovigo e di Padova

La Convention, che per la pri-ma volta quest’anno sarà itineran-te su tre città, rappresenta un mo-mento di confronto e dibattito sul-le opportunità offerte dall’interna-zionalizzazione di impresa dellePmi italiane anche in questo mo-mento di rinnovato protezioni-smo, sul potenziamento dei servi-zi del sistema camerale italianoall’estero nonché sugli scenariaperti dalle nuove rotte dell’ex-port e dall’evoluzione delle cate-ne globali del valore.

La Convention si aprirà il 26ottobre con due giornate dedicatea una riflessione interna tra la retecamerale nazionale ed estera sugliinterventi necessari per supporta-re l’export e il processo di inter-nazionalizzazione delle impreseitaliane. Un focus particolare saràriservato alle dinamiche del com-mercio online, alle applicazionidella blockchain, ai servizi pervalorizzare il turismo di ritorno e

il turismo lento e, infine, all’im-pegno nella diffusione del Madein Italy agroalimentare.

Farà seguito la sessione pub-blica di lunedì 28 ottobre (in pro-gramma presso la Camera diCommercio di Treviso-Belluno)che si aprirà con il convegno“Collaborazioni di business enetwork globali nuova frontiera diopportunità per l’internazionaliz-zazione di imprese e territori”con, tra gli altri, l’intervento diManlio Di Stefano, Sottosegreta-rio di Stato per gli Affari Esteri ela Cooperazione Internazionale.

Seguiranno nel pomeriggio gliincontri one to one delle impreseitaliane con i rappresentanti delleCCIE presso il BHR Treviso Ho-tel.

La mattina di martedì 29 otto-bre, programmata in provincia diVenezia, sarà invece dedicata alturismo, con un focus sulle nuoveazioni di finanziamento della Re-gione Veneto per la promozioneturistica. Nel pomeriggio i dele-gati delle CCIE raggiungerannoPadova per incontrare presso lasede di InfoCamere – la societàdelle Camere di Commercio ita-liane per l’innovazione digitale – iprincipali incubatori veneti distart up innovative.

Treviso, Venezia e Padovaospiteranno la 28ma Convention

Mondiale delle Camere diCommercio Italiane all’Estero

L'Agenzia Spaziale Italianaapre la sua sede di Roma a do-centi e studenti che desiderinoconoscere le attività e l'importan-te ruolo rivestito dall'Italia nell'e-splorazione dello spazio. L’ini-ziativa è volta a condividere conil pubblico giovanile i successi diuno dei settori più affascinantidel mondo della ricerca italiana.La sede Asi si trova in Via delPolitecnico s.n.c., zona Tor Ver-gata.

Le visite guidate per le scola-resche si terranno ogni martedì evenerdì alle ore 10.00, previaprenotazione e raggiungimentodi almeno 50 partecipanti al gior-no e saranno assistite dal perso-

nale dell’Unità Relazioni Esternee dagli astronomi dell’Associa-zione Tuscolana di Astronomia“Livio Gratton”.

Il percorso didattico avrà co-me oggetto: le caratteristiche del-l'edificio oggetto di interesse an-che nel mondo dell'architettura;le mostre allestite presso la sede;la descrizione dei modelli di son-de e vettori spaziali esposti; le at-tività dell’Agenzia e dell’Italianel settore spaziale in tutti i suoiambiti.

Per prenotare la visita è ne-cessario scrivere a [email protected] e restare in attesa diconferma, indicando: la data ipo-tizzata per la visita; i riferimentitelefonici di almeno un docente;il numero preciso di studenti edocenti che parteciperanno allavisita guidata; e i dati anagraficidi tutti i partecipanti (nome, co-gnome, data e luogo di nascita).

AgenziaSpaziale

Italiana aprealle scuole

In linea con la nostra visionedi fare informazione che ci con-traddistingue dal 1986, abbiamodeciso di trasformare la Testatain un brand nel mondo editori-ale: cosa che pochi giornali han-no e fanno.

Infatti, con la registrazionepresso l’Ufficio Italiano Brevettie Marchi del Ministero delloSviluppo Economico avvenuta il17 settembre 2019, Tribuna Eco-nomica diventa un vero e pro-prio marchio nel campo dell’edi-toria cartacea, digitale e online.

Tribuna Economica - gior-nale di economia finanza - è og-gi una Testata registrata e pro-tetta, sia nel nome che nel logo,in base alle varie diciture dellaClassificazione di Nizza tute-lando lettori, investitori, la pro-pria immagine e storia.

Con questo tassello, TribunaEconomica svolge e svolgerà unruolo di primo piano nel mododi fare editoria: un brand che sicontraddistingue tra canalidiplomatici/istituzionali e ilmondo imprenditoriale/profes-sionale.

Ringraziamo lettori, sosteni-tori, sottoscrittori, investitori,partners e tutti gli habitué chehanno permesso, insieme al nos-tro staff, di fare di Tribuna Eco-nomica un marchio che da oltre30 anni offre al panorama del-l’informazione italiana e inter-nazionale un giornale unico nelsuo genere.

Francesco Bartolini CacciaDirettore Responsabile

TribunaEconomica, un marchio

protetto e registrato

Il Sottosegretario allo Svi-

luppo Economico Mirella Liuzzi

ha partecipato a Malta al vertice

europeo sulle nuove tecnologie

organizzato nell’ambito del

Med7, il gruppo costituito da

sette Paesi del Sud Europa (Ita-

lia, Spagna, Francia, Malta, Ci-

pro, Grecia e Portogallo).

Durante l’incontro - in cui si

è discusso del ruolo determinan-

te delle tecnologie emergenti per

lo sviluppo dell’area mediterra-

nea - sono stati firmati una di-

chiarazione sul futuro dell’eco-

sistema digitale nel Sud dell’Eu-

ropa e un Memorandum d’Intesa

per la cooperazione e condivi-

sione delle migliori esperienze

maturate riguardo le tecnologie

basate su registri elettronici di-

stribuiti.

ECOSISTEMADIGITALE

L’Italia firma la dichiarazionesul futuro con

i Paesi del Med7

cono alla flessione tendenzialedell’export si segnalano macchi-nari e apparecchi n.c.a. (-7,8%),autoveicoli (-24,0%) e apparec-chi elettrici (-16,3%); mentrenello stesso mese contribuis-cono positivamente gli articolifarmaceutici, chimico-medici-nali e botanici (+32,0%), iprodotti alimentari, bevande etabacco (+3,7%) e gli articoli diabbigliamento, anche in pelle epelliccia (+3,8%).

Su base annua, i paesi checontribuiscono maggiormentealla diminuzione delle es-portazioni sono Germania (-7,5%), Francia (-5,9%), paesiOpec (-10,7%) e Spagna (-9,0%), mentre si registra un au-mento delle vendite versoSvizzera (+24,9%) e Giappone(+9,9%).

Nei primi otto mesi del

Ad agosto 2019 l’export èstazionario rispetto al meseprecedente, sintesi di un moder-ato andamento positivo perl’area extra Ue (+0,6%) e nega-tivo per quella Ue (-0,4%). Leimportazioni registrano unacrescita congiunturale (+1,8%)da ascrivere all’incrementodegli acquisti dall’area Ue. Neltrimestre giugno-agosto 2019rispetto al precedente si rilevaun contenuto aumento per le es-portazioni (+0,4%) e unariduzione delle importazioni (-0,9%).

Ad agosto 2019 la flessionedell’export su base annua, pari a-3,4%, è dovuta al calo dellevendite registrato sia per l’areaUe (-5,2%) sia, in misura mi-nore, per quella extra Ue (-1,4%). Analogamente le impor-tazioni sono in diminuzione (-4,1%) sia dai mercati extra Ue (-6,2%) sia dall’area Ue (-2,4%).

Tra i settori che contribuis-

2019, l’aumento su base annuadell’export (+2,6%) è determi-nato principalmente dalle ven-dite di articoli farmaceutici,chimico-medicinali e botanici(+28,3%), prodotti alimentari,bevande e tabacco (+7,5%) eprodotti tessili e dell’abbiglia-mento, pelli e accessori(+7,0%). Si stima che il surpluscommerciale aumenti di 94 mil-ioni di euro (da +2.491 milioniad agosto 2018 a +2.585 milioniad agosto 2019). Nei primi ottomesi dell’anno l’avanzo com-merciale raggiunge +32.282milioni (+59.112 milioni al net-to dei prodotti energetici).

Nel mese di agosto 2019 sistima che l’indice dei prezziall’importazione diminuisca del-lo 0,7% in termini congiunturalie del 2,5% rispetto allo stessomese dell’anno precedente.

Alti e bassi per import-export ad agosto secondo l’Istat

Assicurare casa contro le ca-

lamità naturali è un’operazione

che consente di portare in detra-

zione il premio versato. In detta-

glio quali sono i contratti interes-

sati e i “paletti” fissati per i con-

traenti.

Detrazioni casa 2019: og-

getto e calcolo della detrazio-

ne. Assicurare la propria abita-

zione contro le calamità naturali

sta diventando sempre più ne-

cessario anche alla luce delle

sorprese che il meteo (e non so-

lo) può riservare.

Esistono, per chi decide di at-

tivare una polizza in tal senso,

una serie di vantaggi come la de-

trazione fiscale sul prezzo del

premio versato relativo alle assi-

curazioni sulla casa contro le ca-

lamità di qualunque tipo

(L.205/2017). Ad essere agevo-

late sono tuttavia le polizze sti-

pulate a partire dal 1º gennaio

2018 che abbiano come oggetto

la protezione da “catastrofi natu-

rali” compresa l’assicurazione

casa da terremoto e in particola-

re: alluvioni; inondazioni; uraga-

ni; eventi atmosferici violenti.

La detrazione fiscale viene

calcolata nella dichiarazione dei

redditi da presentare con cadenza

annuale e corrisponde al 19% del

premio previsto e include l’esen-

zione dell’imposta del 22,5%

normalmente applicata alle po-

lizze del ramo danni.

Novità e regole per detrazioniassicurazione casa 2019

economia estera Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 3

Il cambiamento climatico stacolpendo il nostro pianeta, nellaforma di condizioni climaticheestreme quali siccità, ondate dicaldo, piogge intense, alluvioni efrane sempre più frequenti, an-che in Europa. L’innalzamentodel livello dei mari,

l’acidificazione dell’oceano ela perdita della biodiversità sonoulteriori conseguenze dei rapidicambiamenti climatici. Per riu-scire a contenere il riscaldamentoglobale entro la soglia di 1,5° -reputata sicura dal Gruppo inter-governativo di esperti sul cam-biamento climatico (Ipcc) - rag-giungere il traguardo  emissionizero entro la metà del ventunesi-mo secolo  è essenziale. Taleobiettivo è previsto anche dal-l’Accordo di Parigi  firmato da195 paesi, inclusa l’Unione euro-pea. 

Cos’è la neutralità carboni-ca? Le emissioni zero (o neu-tralità carbonica) consistono nelraggiungimento di un equilibriotra le emissioni e l’assorbimentodi carbonio. Quando si rimuoveanidride carbonica dall’atmosfe-ra si parla di sequestro o immo-bilizzazione del carbonio. Perraggiungere tale obiettivo, l’e-

EUROPA

Neutralità carbonica:che cos'è e come raggiungerla

entro la seconda metàdel ventunesimo secolo

missione dei gas serra dovrà es-sere controbilanciata dall’assor-bimento delle emissioni di carbo-nio.

Viene definito pozzo di as-sorbimento un sistema in gradodi assorbire maggiori quantità dicarbonio rispetto a quelle cheemette. I principali pozzi di as-sorbimento naturali sono rappre-sentati dal suolo, dalle foreste, edagli oceani. Secondo le stime, ipozzi naturali rimuovono  tra i9.5 e gli 11 Gt di Co2 all’anno.Nel 2017, le emissioni globali diCo2 hanno superato di più di trevolte (37.1 Gt) la capacità totaledi assorbimento dei pozzi natura-li.

Ad oggi, nessun pozzo di as-sorbimento artificiale è in gradodi rimuovere la necessaria quan-tità di carbonio dall’atmosferanecessaria a combattere il riscal-damento globale. Il carbonioconservato nei pozzi naturali co-me le foreste è rilasciato nell’at-mosfera attraverso gli incendinelle foreste, i cambiamentinell’uso del terreno o i disbosca-menti. Per questo motivo è fon-damentale ridurre le emissioni di

rebbero utili per garantire unatransizione di successo verso unmodello di economia circolare alivello europeo. Tra queste: ab-battere le barriere alla circolazio-ne delle materie prime seconda-rie; ridurre gliostacoli norma-tivi in materia disostanze chimi-che, prodotti erifiuti; fare inmodo che le mi-sure di efficien-za delle risorsenon limitino lacapacità innova-tiva delle impre-se né aumentinoeccessivamente i costi di produ-zione; promuovere e sosteneresistemi efficaci di raccolta, sepa-razione e trattamento dei rifiuti aldi fuori della UE in maniera dastimolare la domanda di soluzio-ni circolari innovative “made inEurope”; fornire alla forza lavorole competenze necessarie; utiliz-zare al meglio le banche dati e le

reti esistenti; alimentare, attra-verso la digitalizzazione, lo sc-mabio di idee e di soluzioni “cir-colari”.

L’Italia green. Come mo-strano le analisi effettuate da

Unioncamere eSymbola, il no-stro Paese vantauna serie di pri-mati e di puntidi forza sul fron-te della greene-conomy.

Sono una su4 le imprese ita-liane extra-agri-cole che negliultimi 5 anni

hanno scommesso sull’economia“verde”, investendo sulla soste-nibilità e l’efficienza ed ottenen-do vantaggi competitivi in termi-ni di export e di innovazione. Al-la nostra economia green si deveanche il 13% degli occupati com-plessivi a livello nazionale, sceltitra quanti hanno competenze“verdi”.

Il nostro Paese è leader euro-peo per dematerializzazionedell’economia: ogni kg di risorsaconsumata genera 4 euro di Pil,contro una media Ue di 2,24 euroe un dato della Germania di 2,3euro. Inoltre, l’Italia, con il76,9%, è il Paese europeo con lapiù alta percentuale di riciclo sul-la totalità dei rifiuti, più del dop-pio della media Ue (36%) e me-glio di Francia (53,6%), RegnoUnito (43,6%), Germania(42,7%) e Spagna (36,1%).

E per quanto riguarda leemissioni di gas serra, l’agricol-tura italiana sta facendo molto ebene: con 569 tonnellate per ognimilione di euro prodotto dal set-tore primario made in Italy, siproducono il 46% di gas serra inmeno della media Ue 28. Moltomeglio di Spagna (+25% rispettoal nostro Paese), Francia (+91%),Germania (+118%) e Regno Uni-to (+161%). Inoltre, l’Italia ha ilminor numero di prodotti agroa-limentari con residui di pesticidi(0,48%), inferiore di sette volterispetto ai prodotti francesi e diquasi 4 volte di quelli spagnoli etedeschi ed è campione sul frontedel biologico: 64.210 i produttoribiologici italiani, molti di più diSpagna (36.207) e Francia(32.264).

E. de La.

SOSTENIBILITA’

L’Europa delle impresedice sì alla transizione

verso l'economia circolare

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(continua a pag. 4)

(dalla prima pagina)

Se ne è discusso aRoma, in occasionedell’EurochambresEconomic Forum

pag. 4 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 economia estera

La Corte dei conti europea hacertificato l’affidabilità dei conti2018 di tutte le 41 agenziedell’Ue e ha confermato le risul-tanze positive esposte negli annipassati. Nella relazione annualedi quest’anno la Corte ha ancheformulato un giudizio positivosulle entrate e sulle spese di tuttele agenzie ad ec-cezione dell’Uf-ficio europeo disostegno per l’a-silo (Easo), acausa dei pro-blemi che anco-ra interessano ipagamenti daesso effettuati.Tuttavia, leagenzie dovreb-bero migliorareulteriormente lagestione finanziaria sotto diversiaspetti, soprattutto nel modo dicondurre gli appalti pubblici, perassicurare il pieno rispetto dellenorme e un rapporto ottimale tracosti e benefici.

Le agenzie dell’Ue svolgonospecifici compiti tecnici, scienti-fici o gestionali che aiutano leistituzioni dell’Ue a elaborare eattuare le politiche in ambiti qua-li salute, sicurezza, protezione,libertà e giustizia. Hanno sede indiversi Stati membri e occupanocirca 11 400 persone, ossia unquinto di tutto il personaledell’Ue. La loro dotazione di bi-lancio complessiva per il 2018ammontava a 4,2 miliardi di eu-ro (in aumento del 20 % rispettoal 2017), che corrisponde a circail 2,9 % del bilancio generale to-tale dell’Ue.

La Corte ha formulato ungiudizio positivo sui conti 2018di tutte le 41 agenzie controllate,in quanto presentano un’immagi-

ne fedele della situazione finan-ziaria, delle operazioni e deiflussi di cassa di ciascuna di es-se, in linea con le norme contabi-li. Inoltre, la Corte ha formulatoun giudizio positivo sulla legitti-mità e regolarità delle entrate ri-scosse e dei pagamenti eseguitidalle agenzie, eccetto nel caso

dell’Easo, cheha ricevuto ungiudizio con ri-lievi (ancorchénon più negati-vo) per i paga-menti.

L’Easo, cheassiste gli Statimembri (al mo-mento soprat-tutto Italia eGrecia) nelcontesto della

crisi migratoria, ha compiutopassi concreti e proficui verso unmiglioramento della propria go-vernance. La Corte ha però nuo-vamente constatato irregolaritàin un appalto importante nel2018, segno che le azioni corret-tive non hanno ancora esplicatotutti i loro effetti. Desta inoltreparticolare preoccupazione la si-tuazione dell’organico dell’Easo,non da ultimo per i posti vacantia livello dirigenziale nell’ammi-nistrazione. Inoltre, in mancanzadi un numero sufficiente diesperti inviati dagli Stati mem-bri, l’Easo ha delegato compitiprincipali a operatori economici,al punto da determinare un livel-lo critico di dipendenza da que-sti. Ciò ha creato un rischio per-manente per la continuità opera-tiva in un settore sensibile che èfondamentale per la gestione ef-ficace dei flussi migratori versol’Europa.

La Corte segnala la possibi-

lità di una diminuzione delle en-trate per l’Agenzia europea per imedicinali (Ema) e l’Autoritàbancaria europea (Abe), che inpassato avevano entrambe sede aLondra, nonché per le agenzieoperanti nel settore della vigilan-za su assicurazioni e pensioni(Eiopa) e sui mercati dei titoli fi-nanziari (Esmo), a seguito delladecisione del Regno Unito di re-cedere dall’Ue. Sottolinea inoltreche le verifiche eseguite dall’A-genzia europea della guardia difrontiera e costiera (Frontex) su-gli accordi di finanziamento coni paesi cooperanti non sono an-cora pienamente efficaci. Inoltre,in riferimento all’Esma e all’A-genzia europea per le sostanzechimiche (Echa), attira l’atten-zione sull’importanza di basareil calcolo delle tariffe su infor-mazioni esatte.

Gli appalti pubblici continua-no a costituire uno degli ambitipiù soggetti a errore nella gestio-ne finanziaria delle agenzie. LaCorte ha individuato varie debo-lezze, fra cui l’uso di criteri diaggiudicazione non appropriati,l’accettazione di offerte anor-malmente basse e il ricorso allaprocedura negoziata anziché aprocedure più competitive.

La Corte invita le agenzie adavvalersi di appalti congiunti perrealizzare incrementi di efficienzaed economie di scala. Al contem-po, consiglia alle agenzie di ricor-rere a contratti-quadro che sianosufficientemente specifici da per-mettere una concorrenza leale.Mette anche in guardia da un’ec-cessiva dipendenza da contraenti,consulenti e lavoratori interinali, acui alcune agenzie possono ricor-rere per compensare la mancanzadi proprio personale statutario. Se-gnala inoltre che le agenzie do-vrebbero prestare attenzione al-l’efficienza economica e agli ob-blighi giuridici nell’avvalersi di ta-li lavoratori.

C.V.

Corte dei conti europea certifica entrate e spese

delle agenzie Ue

carbonio per poter raggiungere laneutralità climatica.

Compensare le emissioni dicarbonio. Un altro modo per ri-durre le emissioni e raggiungerela neutralità carbonica consistenel compensare le emissioni pro-dotte in un settore riducendole inun altro. Questo può essere fattoinvestendo nelle energie rinnova-bili, nell’efficienza energetica  oin altre tecnologie pulite. Il Siste-ma per lo scambio delle quote diemissione dell’Ue è un esempiodi schema per la compensazionedelle emissioni di carbonio.

Gli obiettivi dell’Unione eu-ropea. L’Unione europea è im-pegnata in un’ambiziosa politicaclimatica. L’obiettivo attuale èdi  ridurre le emissioni dei gasserra del 40% entro il 2030  ri-spetto ai livelli del 1990. A no-vembre 2018, la Commissione

EUROPA

Neutralità carbonica:che cos'è e come raggiungerla

entro la seconda metàdel ventunesimo secolo

europea ha presentato una affin-ché l’Unione europea possa rag-giungere un’economia climatica-mente neutra entro il 2050. 

Lo scorso giugno i leader del-l’Unione europea  hannorichiesto che gli stati membri e laCommissione accelerassero il la-voro per assicurare una transizio-ne verso un’Unione europea cli-maticamente neutra in linea conl’Accordo di Parigi. In una  riso-luzione di Marzo 2019, il Parla-mento ha chiesto obiettivi piùambiziosi riguardo alla riduzionedelle emissioni per il 2030 perpoter raggiungere l’obiettivoemissioni zero entro il 2050. At-tualmente  tre stati membri del-l’UE hanno legiferato circa l’o-biettivo emissioni zero: la Sveziamira a raggiungere zero emissio-ni entro il 2045, mentre Francia eRegno Unito entro il 2050.

Un pacchetto di investimentodi 676 milioni di euro per moder-nizzare il sistema ferroviario po-lacco. La Commissione europeaha reso noto di aver adottato treprogetti della politica di coesioneper la rete ferroviaria e stradalepolacca e aumentare la sicurezzadei viaggi, riducendo costi e tem-pi di viaggio. Questo pacchettodi investimenti da 676 milioni dieuro comprende: 487 milioni dieuro per modernizzare il sistemadi comunicazione ferroviaria delpaese e allinearlo agli standardeuropei, 117 milioni di euro per

migliorare i servizi ferroviari

della Slesia, tra cui una nuova

stazione aeroportuale internazio-

nale che serve la città di Katowi-

ce e 72 milioni di euro per alle-

viare la congestione del traffico

nella regione di Warminsko-Ma-

zurskie, con un nuovo bypass au-

tostradale ad est della città di

Nowe Miasto Lubawskie da poli-

tica coesione Ue 676 milioni di

euro per modernizzare sistema

ferroviario

POLITICA COESIONE UE

676 milioni di euro permodernizzare il sistemaferroviario della Polonia

La situazione in Europa e neiprincipali mercati di riferimentosta iniziando a influenzare anchei settori strategici dell'economiaceca. Lo indicano i dati del pri-mo semestre diffusi dall'Ufficiodi Statistica.Nel primo semestrela produzione industriale ceca ècresciuta dello 0,4 %. A influen-zare il dato sono le performancedel settore automotive, che ha vi-sto crescere la sua produzionedello 0,9 percento. Alcuni deisettori che hanno registrato mi-gliori performance sono la mani-fattura di altri mezzi di trasporto,in espansione del 5,5 %, e la pro-duzione di computer e altri appa-recchi, in aumento del 9 %. La

situazione migliora anche grazieal dato del valore di nuovi ordini,che è in crescita del 2,1 % con ilcontributo del mercato interno, edei ricavi (+3,1 %).

Positiva anche la situazionenell'edilizia, che nella primametà dell'anno ha visto crescerela sua produzione del 3,1 %. Par-ticolarmente positivi sono gli in-dicatori delle attività in futurerealizzazioni, con un aumentodel 5,8 % del numero dei per-messi per costruire rilasciati,contribuendo alla crescita di cir-ca un quinto del valore degli im-mobili da realizzare. Il numerodelle abitazioni, di cui è iniziatala costruzione, è cresciuto di ol-tre il 15%, corrispondente a circa19.000 unità.

Resta molto dinamico il com-mercio al dettaglio, dove i ricaviaumentano nel primo semestredel 5,6 %. Forte la spinta nel set-tore non alimentare, dove le en-trate crescono di oltre il sette per-cento, mentre nel comprato ali-

I settoriprincipali

dell'economiaCeca continuano

a crescereIl Parlamento slovacco ha ra-

tificato, con una maggioranzacostituzionale (i due terzi dei de-putati) l’Accordo Economico eCommerciale Globale (Ceta) tral’Ue e il Canada. La Slovacchiadiventa così il quattordicesimopaese ad avallare l’accordo. IlTrattato implica la liberalizza-zione del commercio bilateraletra gli Stati membri Ue e il Cana-da, portando al taglio del 98%dei dazi, il che significa un ri-sparmio stimato di 500 milioni dieuro all’anno.

Lo scorso anno gli scambicommerciali tra Slovacchia e Ca-nada hanno raggiunto la cifra di431 milioni di euro. Il 77% sonoesportazioni slovacche verso ilCanada (333 milioni), aumentatedel 9% nell’ultimo anno.

Parlamentoslovacco ratifica

il Ceta

La Svizzera è stata definitiva-mente tolta dalla lista grigia deiparadisi fiscali stabilita dall'U-nione europea. La decisione eraattesa. Già a metà settembre igruppi di esperti dell’Unioneavevano auspicato di eliminare laSvizzera dalla lista grigia. Lacondizione per eliminare la Con-federazione dalla lista era l'accet-tazione da parte del popolo sviz-zero della Riforma fiscale e fi-nanziamento dell'AVS (Rffa).Berna dispone ora di un sistemafiscale compatibile con le normedell'Organizzazione per la coo-perazione e lo sviluppo economi-co (Ocse) e dell’Ue.

La RFFA dovrebbe entrarein vigore il primo gennaio 2020.Berna accoglie con soddisfazio-ne lo stralcio della Confederazio-ne dalla lista grigia dei paradisifiscali stabilita dall'Unione euro-pea. Nel maggio 2019 gli elettorisvizzeri hanno accolto la leggefederale sulla riforma fiscale e ilfinanziamento dell'AVS (Rffa)con oltre il 66% di voti a favore,viene ricordato in un comunica-to. Con questa legge la Svizzeraabroga i regimi fiscali non piùcompatibili con gli standard in-ternazionali. I ministri europeihanno riconosciuto questi pro-gressi. Non tutti sono però felici.

L’organizzazione non gover-nativa (ong) Oxfam, che lottacontro l'evasione fiscale, ha sot-tolineato che la Svizzera offreancora alle imprese incentivi fi-scali importanti e tassi bassi.Questo continuerà probabilmen-te ad attirare aziende che cercanodi evitare di pagare gli importigiustamente dovuti, viene sotto-

Paradisi fiscali:Svizzera

definitivamentetolta dalla lista

grigia

Ma esorta all’azione per

migliorare la gestionefinanziaria

(da pag. 3)

RAPPORTI AMBASCIATE UNGHERIA Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 5

L’importanza dei paesi di Vi-segrad e dell’Europa centrale eorientale continua a crescere an-che oggi, la regione rimane ilmotore dell’Ue e la sua crescitaeconomica a lungo termine è bensuperiore alla media comunitaria.“Ci sono sempre più dati che di-mostrano che la Regione si è in-tegrata con successo ed è unaparte importante delle catene delvalore europee. Il commercio diV4 con la Germania quest’anno èben al di sopra di quello di Italiae Francia, sebbene la loro popo-lazione sia doppia rispetto agliStati di Visegrád messi insieme”.

Ambasciatore Kovács, qualè lo stato dell’economia delPaese?

Il Pil nazionale è cresciutodel 5,3 per cento nel primo tri-mestre di quest’anno, superandole aspettative degli analisti. I datifavorevoli si basano sulla cresci-ta dinamica dell’occupazione, sulcontinuo aumento dei salari,sull’impennata degli investimentie sull’eccezionale performancedelle esportazioni. Dopo la cre-scita del Pil del cinque percentodello scorso anno, i dati del pri-mo trimestre di quest’anno indi-cano chiaramente che la crescitadinamica potrebbe continuare pertutto l’anno. Non è a caso cheanche l’Fmi ha recentemente dinuovo rivisto verso l’alto le suestime per la crescita del Paese.

La prestazione eccezionaledell’economia è stabile ed equili-brata, non è alimentata da un de-bito esterno e non comporta l’au-mento del deficit di bilancio.Mentre il tasso di crescita medionell’Unione europea potrebbe es-sere dell’1,5% nel primo trime-stre, la crescita economica del-l’Ungheria è circa 3,5 volte supe-riore, posizionandosi al primoposto tra Stati membri. Con lacreazione di una società basatasul lavoro e lo stimolo economi-co, il numero di occupati è au-mentato di oltre 800 mila unitàdal 2010, rendendo il tasso di di-soccupazione uno dei più bassi alivello europeo. Ormai possiamodire che la struttura della crescitaeconomica in Ungheria è diven-tata sostenibile a lungo termine,il debito pubblico è in declino,mentre i risparmi delle famigliesono in aumento, ed il saldo dellabilancia dei pagamenti e la capa-cità di finanziamento esterno so-no positivi. Il governo punta amantenere questi risultati econo-mici, motivo per cui ha lanciatoun piano d’azione per la prote-zione economica, tra l’altro ridu-cendo le imposte sul lavoro.

Ungheria-Unione Europea.Come si articola la collabora-zione?

Quindici anni dopo l’adesio-ne e malgrado le frizioni politi-che, l’Unione europea continuaad essere valutata in modo chia-ramente positivo dalla societàungherese. L’Ungheria ha com-piuto notevoli progressi comemembro dell’Ue su una vastagamma di indicatori economici esociali negli ultimi 15 anni graziea una buona cooperazione. In

nell’UE a spese della politica dicoesione.

L’Ungheria fa parte anchedel V4 (Visegrad): come si con-ciliano Europa e V4?

I paesi V4 custodiscono la lo-ro sovranità a causa della lorostoria, delle loro guerre di indi-pendenza, ed è per questo chestanno prestando particolare at-tenzione che Bruxelles rispetti laloro indipendenza. I paesi di Vi-segrad sono pronti a cooperarecon l’Unione Europea (la coope-razione è nata nei primi anni ’90proprio con lo scopo di facilitarel’adesione dei nostri Paesi allestrutture di integrazione transa-tlantiche), ma considerano lo sta-to nazionale come un livello po-litico di base e considerano l’U-nione come un “valore aggiun-to”. Se stiamo pensando a un fu-turo comune, dobbiamo lavorareinsieme per trovare soluzioni aiproblemi che affliggono l’Unio-ne: è importante pero che i paesidi Visegrad vogliano essere coin-volti nel processo decisionale enel dibattito politico a Bruxellesin qualità di membro paritario,come Germania, Francia e tuttigli altri Stati membri.

Qual è il ruolo di Borsa edel sistema finanziario del Pae-se?

Il governo si sta impegnandoaffinché la borsa ungherese svol-ga un ruolo sempre più importan-te nel settore finanziario e ne au-menti il ruolo regionale. A tal fi-ne, negli ultimi anni si sono veri-ficati cambiamenti significativialla Borsa di Budapest, principal-mente per facilitare la partecipa-zione del settore delle medie im-prese ungheresi alla borsa. Sem-

pre più aziende di medie dimen-sioni stanno vedendo i beneficidell’operazione pubblica e piani-ficano di entrare nella nuovapiattaforma di medie dimensionidella Borsa di Budapest (Bét).

Lo sviluppo della borsa un-gherese è notevole: nel 2015 ilfatturato medio giornaliero delmercato azionario è stato di 8,5miliardi di huf, quest’anno è au-mentato a 11,2 miliardi di huf.Un altro fattore importante è lasensibilizzazione finanziaria deicittadini: solo l’1,7% dei rispar-mi finanziari della popolazione èin azioni.

Ci si può ancora migliorare:in Polonia questo dato è del 2,8percento, in Svezia il 6,7 percen-to e in Finlandia del 12,37 per-cento. Per quanto riguarda il si-stema finanziario, il nostro Paesesi può dire abbastanza sviluppa-to. Tutto ciò è garantito dallapresenza di regolatori efficaci(leggi, regolamenti e l’Mnb chegarantisce la supervisione) e dal-la presenza bancarianazionale/internazionale. Que-st’estate è stato lanciato un siste-ma di pagamento istantaneo checonsente di trasferire denaro l’unl’altro tramite e-mail, numero ditelefono e incassare gli accountin pochi secondi, 24 ore al gior-no, sette giorni alla settimana.

Passando ai rapporti conl’Italia: come sono strutturatiquale ruolo gioca il nostro Pae-se all’interno del sistema Un-gheria?

L’interesse delle imprese ita-liane ad investire in Ungheria ècominciato agli inizi degli anni‘90 e si è rafforzato con l’adesio-ne del Paese all’Unione Europeanel 2004. Attualmente sono pre-senti in Ungheria circa 3.000aziende di proprietà o a parteci-pazione italiana che impieganoall’incirca 25.000 addetti. In

maggioranza si tratta di Pmi, an-che se non mancano alcuni grup-pi industriali di rilevo nei settorimanifatturiero e finanziario.

Negli anni scorsi l’attrazionedell’Ungheria per gli italianisembra aumentare ulteriormente:secondo i dati della camera dicommercio italiana a Budapest,oggi in media un’impresa italia-na al giorno apre i battenti nelnostro Paese. Secondo i datidell’ufficio di statistica unghere-se l’interscambio bilaterale haraggiunto 10 miliardi di euro nel2018 (+4,9% rispetto all’anno2017): le esportazioni sono statepari a 4,7 miliardi di euro e leimportazioni a 5,4 miliardi di eu-ro. L’Italia si classifica al terzoposto come paese di destinazionee all’ottavo posto come paese diimportazione.  Nell’interscambiototale si posiziona al quinto po-sto.

Al momento, sono particolar-mente benvenuti in Ungheria gliinvestimenti nel settore automo-bilistico, dell’IT, della chimica-farmaceutica, ma vi sono poten-zialità anche in altri settori. I set-tori know-how e quelli orientatiallo sviluppo digitale sono accol-ti con particolare favore e benefi-ciano di incentivi.

Che cosa c’è da sapere sulPaese che forse è meno noto al-l’occhio del lettore?

L’Ungheria è la fonte dei mi-racoli. E ora non sto solo pensan-do ai bagni termali che sono po-polari tra gli italiani. Il nostro pa-trimonio naturale e costruito, lanostra gastronomia, le nostre tra-dizioni culturali e artistiche pos-sono rendere l’Ungheria una de-stinazione attraente anche a que-gli italiani che non si interessanodel clima favorevole agli investi-menti. E non dimentichiamonemmeno quel fatto che il capita-no della nazionale di calciodell’Ungheria adesso è un italia-no, Marco Rossi. Speriamo cheavrà successo e cosi ci possiamovedere a Budapest negli ottavidel campionato europeo, nel nuo-vo stadio Puskas.

Tribuna Economica(© Riproduzione riservata)

Ungheria, poco più di 10.000 eu-ro di Pil pro capite nel 2004 sonosaliti a circa 22.000 euro entro il2018, la produttività del lavoro siè più o meno raddoppiata, i bene-fici per i dipendenti sono aumen-tati significativamente, l’attivitàdel mercato del lavoro per la fa-scia di età 20-64 anni è passatadal 65% di pochi anni fa – cheera il più basso di tutti gli Statimembri – al 77% l’anno scorso.

Anche gli investimenti esteridiretti in percentuale del Pil sonoaumentati in modo molto signifi-cativo in Ungheria, il che è posi-tivo da un lato, perché dimostrala volontà di investire e, dall’al-tro, può rendere l’economia un-gherese vulnerabile. Da noi il 70per cento della popolazione so-stiene la Ue, quindi ci sembra as-surdo dover combattere conti-nuamente contro l’accusadell’”euroscetticismo”. Gli un-gheresi e il governo ungheresenon sono “scettici” dell’Europa,crediamo profondamente nel suc-cesso dell’integrazione, ma ab-biamo una visione diversa delnostro futuro comune: crediamonell’Europa delle nazioni, nonl’Europa dei burocrati e degliStati Uniti d’Europa.

Rimanendo in tema euro-peo, quali, quanti e come ven-gono utilizzati i Fondi destinatial Paese?

Nel ciclo di sviluppo 2014-2020, l’Ungheria disporrà di cir-ca 9.000 miliardi di huf (circa 27miliardi di euro) di risorse per losviluppo. Di questo, spenderemo620 miliardi per promuovere lacooperazione sociale, l’istruzio-ne, la formazione e la lotta con-tro la povertà e la discriminazio-ne. E altri 330 miliardi per lo svi-luppo di infrastrutture legate aquesti obiettivi. Insieme ai fondiintegrati dal governo ungherese,sono stati pubblicati 570 bandi.

Ad oggi, tutti i programmioperativi hanno ricevuto oltre300.000 domande di sovvenzio-ne, di cui oltre 200.000 sono sta-te accettate. Sebbene l’uso degliaiuti sia efficiente, la progetta-zione per il prossimo settenniopunta a diminuire le risorse di-sponibili per il Paese. Secondo ilprogetto di bilancio dell’Ue, lerisorse della politica di coesionesarebbero ridotte di circa il 10percento, mentre l’Ungheria su-birebbe una diminuzione del 24percento. Questo è inaccettabile.I fondi di coesione ci spettano,non sono un regalo (come moltivorrebbero far credere), e noi su-biamo condizioni severe per otte-nerli. Allo stesso tempo, l’Un-gheria rifiuta di finanziare com-piti relativi alla migrazione

NOTEVOLE ESPANSIONE DELLA BORSA UNGHERESE

Risorse pari a 27 miliardi di euro, dall’Europa,

per lo sviluppo del Paese Nostra intervista a Ádám Zoltán Kovács,

Ambasciatore di Ungheria in Italia

Ádám Zoltán Kovács

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

pag. 6 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 RAPPORTI AMBASCIATE UNGHERIA

2400 imprese apartecipazione italiana cheimpiegano 20mila addetti

Tribuna Economica intervista Massimo Rustico,Ambasciatore d’Italia in Ungheria

Budapest in poche ore

Anche se avete solo poche ore a disposizione potete vedereabbastanza di Budapest per rimanere colpiti dal suo fascino, tantoda volerci tornare. Salite, magari con la funicolare panoramica, alQuartiere del Palazzo Reale a Buda e fate una passeggiata tra ibellissimi siti storici soffermandosi all’imponente Palazzo Realein stile barocco, alla gotica Chiesa di Mattia ed al Bastione deiPescatori, il belvedere che offre un panorama mozzafiato dellacittà. Tempo a disposizione permettendo potete continuare la vos-tra passeggiata ancora per un po’ tra i vicoli suggestivi delquartiere.

Dopo o prima la visita al quartiere reale andate a vedere ilcuore vivace della città a Pest passando per la sempre animata Pi-azza Vörösmarty e la elegante Via Váci che costituiscono la prin-cipale zona pedonale della città.

Se vi rimane ancora altro tempo prima di dover partire, inte-grate questi giri con altre tappe scegliendo le cose che più vi in-teressano.

Casa del Terrore

La Casa del Terrore (Terror Háza) è un museo inaugurato nel2002 per testimoniare il terrore delle dittature del XX secolo:Nazismo e Comunismo. La sede del museo è proprio il palazzo,situato al numero 60 sul viale Andrássy, che venne usato comequartier generale della polizia politica ungherese, prima quellanazista e poi quella comunista fino alla rivolta ungherese del1956.

Il museo ricco di materiali audiovisivi e numerosi soluzionioriginali oltre a presentare i fatti ricrea efficacemente l’atmosferadel terrore delle dittature ed offre ricostruzioni fedeli di celle estanze di interrogatorio proprio nel palazzo dove questi sitrovarono davvero.

Turismo

Massimo Rustico

“L’Ungheria è sempre piùimportante per la nostra indu-stria. Ancor più della dimensionedel suo mercato interno, è la suacapacità e determinazione ad es-sere sempre più globalizzata arenderla interessante. Ciò la tra-duce in un mercato sempre più“global oriented”, in particolareper la così detta “politica diapertura verso l’Est”, che la ve-de sempre più attiva nei rapporticommerciali, sempre più intensi,verso il Far East e la Cina inparticolare. Essa rappresenta il19° mercato di sbocco”. Avviareattività industriali e commerciali- nell’ottica di una espansioneverso l’area europea di maggiordinamismo economico – puòrappresentare un valido comple-mento alla propria attività indu-striale in Italia. “Occorre entraresempre di più nei mercati conun’ottica che vada oltre l’exporttout court. I competitor investonosempre di più in questi paesi, inquanto stabili e promettenti, e fi-niscono per occupare territoriremunerativi che potremmo per-dere”.

Ambasciatore Rustico, qualè il ruolo dell’Italia nel sistemaeconomico e civile dell’Unghe-ria?

Le imprese italiane si sonoaffacciate in Ungheria agli inizidegli anni 90, nel settore mani-fatturiero e agricolo, creando la-voro e trasferimento di know-how, ma anche fornendo unesempio di capacità imprendito-riale che era andata persa. Sonopoi seguite le imprese del settorefinanziario, le quali, grazie allaloro esperienza, professionalità ecapacità di innovazione si sonoritagliate importanti spazi sulmercato ungherese. Tre delle set-te maggiori banche del paese so-no italiane cosi come la maggio-re azienda di assicurazioni. At-tualmente risulterebbero circa2.400 imprese a partecipazioneitaliana (anche se le operativepotrebbero essere sensibilmentedi meno) che impiegano circa20.000 addetti. Abbiamo quindiun ruolo rilevante nella finanza,nel medicale ed in alcuni settorimanifatturieri. In relazione agliinvestimenti esteri, secondo gliultimi dati della Banca Centraleungherese (Mnb), l’Italia nel2017 si posiziona all’8° postocon 2,5mld di Euro pari al 3,4%del totale (stock). In tale conte-sto scontiamo il fatto che il no-stro sistema industriale si com-pone per la quasi totalità di Pmi.

Quali sono i vantaggi nel-l’investire o nell’avere rapporticommerciali con il Paese?

Il paese registra, intanto, unacrescita sostenuta che lo rendeovviamente sempre più attraente.Ciò, in particolare, per l’attrazio-ne degli Investimenti Esteri Di-retti.

Gli investitori guardano, inprimo luogo, alla fiscalità: l’Un-gheria ha introdotto la più bassa

delle forniture reciproche di gas,in particolare alla possibilità dicollegarsi ai nostri terminal Lng.Ciò anche ai fini di garantire ilreverse flow, tale da sopperire adeventuali cali di approvvigiona-mento altre fonti, in particolaredi provenienza russa.

La nostra filiera industriale inUngheria si compone di grandiaziende nel settore bancario(Unicredit e Cib/Intesa San Pao-lo) e assicurativo (Generali) e dialcune grandi aziende anche nelsettore manifatturiero come laPrysmian, la Mapei, la Siad, nelmedicale come la Kedrion. Alcu-ne centinaia di Pmi operano neisettori più vari con una presenzain ogni parte del paese.

A livello di investimenti, laGermania è il Paese dominantema l’Italia ha un ruolo impor-tante da giocare. Quale e co-me?

L’Ungheria ha nella Germa-nia un investitore e un partnercommerciale complessivo di pri-maria rilevanza. Se le major au-tomobilistiche tedesche sono tut-te presenti con grandi stabili-menti di produzione, la manifat-tura tedesca è plurisettoriale eonnipresente e contribuisce adoltre il 40% dell’interscambiocommerciale tra l’Ungheria e ilresto del mondo. In un contestoiper-competitivo, l’Italia giocaanch’essa un ruolo rilevante, per-manendo da sempre tra i primi 5partner commerciali e stabilmen-te quale secondo mercato perl’export ungherese. Da parte diqueste Autorità vi è la più ampiaaspettativa di vedere la nostra in-dustria sempre più presente nelpaese, considerata la capacitàtecnologica ed innovativa diquella che è la seconda manifat-tura d’Europa.

Turismo e cultura quantoinfluiscono sui rapporti bilate-rali e commerciali?

I rapporti culturali sono sem-pre stati molto vivaci ed intensi.Direi che in Ungheria c’è tanto“desiderio di Italia”. Secondo leultime rilevazioni relative all’an-no accademico 2016/2017, inUngheria vi sono circa 14.029studenti d’italiano. A livello uni-versitario, sono presenti corsi diitaliano in 25 atenei. All’internodi 5 di queste università sono at-tivi Dipartimenti di italiano, cosicome è presente un nostro letto-rato molto attivo. L’Istituto Ita-liano di Cultura di Budapest –uno dei più attivi in questo paese– organizza una serie impressio-nante di manifestazioni di eleva-to tenore culturale ed ampio se-

guito. E’ un autentico moltiplica-tore di forze, che si traduce inuna promozione efficace dell’im-magine dell’Italia, con ricaduteseppure indirette a favore dellanostra presenza economica. E’parte di quel sistema paese cheruota attorno all’Ambasciata eall’Ice e che si avvale della pre-senza di tante realtà economicheitaliane operanti nel paese. Il“Vivere all’italiana”, campagnaglobale che ha visto un ruolo vi-sionario della Farnesina, può of-frire un sostegno rilevante al Ma-de in Italy, vista la passione chesuscita nelle persone il nostro sti-le di vita e la qualità e la bellezzadei nostri prodotti

Per quanto riguarda il turi-smo, i dati sono in crescita siaper i turisti ungheresi che visita-no il nostro Paese che viceversa,grazie senza dubbio ai voli lowcost che facilitano gli spostamen-ti. Nel 2018 il turismo unghereseverso l’Italia è cresciutodell’8,3%. Cultura e turismo av-vicinano gli ungheresi al nostrostile di vita, ai prodotti enoga-stronomici italiani, alla bellezzadella nostra offerta artistica e

paesaggistica.

Che cosa deve sapere im-prenditore prima di avere rela-zioni con il Paese?

Come per qualsiasi mercatonuovo, occorre avere un quadrochiaro dei termini e delle condi-zioni ai quali ci si dovrà confron-tare. La piattaforma “InfoMerca-tiEsteri” offre un quadro ampio edettagliato. In un contesto giuri-dico ed amministrativo semprepiù allineato alle normative euro-pee, non mancano però le diffe-renze rispetto all’Italia. Se la tas-sazione appare più competitiva,non vanno sottovalutate proble-matiche quali quello della caren-za sempre più sentita di manodo-pera, così come di personale spe-cializzato. Vanno altresì vagliatigli effetti che nell’organizzazio-ne d’impresa varie misure posso-no avere, quali ad esempio, quel-le a sostegno della demografia.

Un incontro con l’Ambascia-ta, l’Ice, la Camera di Commer-cio, prima di avviare un’attività èsempre una buona idea. Consentedi usufruire di un quadro dellarealtà del paese che spesso si tra-lascia, finché tale incontro nondiventa necessario a cose fatte,spesso perché sono sorti proble-mi che si sarebbero potuti forseevitare con una buona informa-zione preventiva.

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corporate flat tax dell’Unione eu-ropea, al 9%, e accanto a questoil Governo ha ridotto il cuneo fi-scale che è ora al 17,5%. Percontro i salari, che per lungo sisono mantenuti bassi, e nono-stante siano costantemente au-mentati negli ultimi anni (+7%nel I^ semestre 2019), non hannofermato l’emorragia di giovaniche emigrano nei paesi dell’Eu-ropa occidentale. C’è quindi ca-renza di manodopera (stimate200.000-250.000 unità mancanti)e anche scarsa fidelizzazione: an-che piccoli incrementi salarialida parte della competizione sitraducono sovente in mobilitàverso altri datori di lavoro. Dalpunto di vista commerciale, stacrescendo la capacità di spesadella popolazione e di conse-guenza i consumi. Ciò ha ancheuna ricaduta positiva sul Made inItaly e, per la sua posizione geo-grafica, l’Ungheria è una porta diingresso per i paesi V4 e l’Ucrai-na.

Logistica, ferrovie, investi-menti: come si compone la no-stra filiera industriale in Un-gheria?

Un paese export oriented co-me l’Ungheria (interscambio dicirca 200 miliardi di Dollari conil mondo, con un surplus di circa6 miliardi nel 2018), ma land-locked, si pone più che mai laquestione dell’accesso ai mercatiinternazionali. Ebbene, dopo cir-ca un anno e mezzo di contatti -avviati per il tramite di questaAmbasciata - e successivi nego-ziati, tra queste Autorità, l’Auto-rità portuale di Trieste e alcunidei suoi stakeholder, è stato rag-giunto un importante accordo,che porterà benefici rilevanti perle due parti. L’Ungheria ha otte-nuto l’accesso ad un’area moltoampia – oggi abbandonata ed in-quinata nel perimetro del porto diTrieste – che verrà tramutata inun nuovo terminale portuale. Ri-cordo che l’interscambio con l’I-talia supera i 10 miliardi di Euroe continua a crescere. La logisti-ca ferroviaria tra i due paesi è es-senziale e registra una crescita ri-levante di movimenti.

Sul fronte ferroviario, anchegrazie al supporto di questa Am-basciata, il Gruppo Ferrovie del-lo Stato Italiane ha firmato unMou con la controparte unghere-se Mav, che apre la strada ad unacollaborazione ad ampio spettro,inclusa l’alta velocità. In partico-lare per lo sviluppo della rete fer-roviaria tra i V4, che collegheràBudapest a Varsavia.

Gli ungheresi hanno manife-stato l’interesse anche nel settore

RAPPORTI AMBASCIATE UNGHERIA Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 7

L’Ungheria, insieme ad altripaesi della Ue (Lussemburgo,Belgio, Olanda, Malta, Cipro eIrlanda), ha implementato un si-stema fiscale innovativo in gradodi attrarre anche gli investitoristranieri.

Puntando su una tassazionedei redditi di forte vantaggio (9% per le società e 15% per lepersone fisiche) negli ultimi anniil paese è riuscito a stimolare lacrescita economica anche se èstato più volte richiamato dallaCommissione Europea proprioper le sue strategie di pianifica-zione fiscale giudicate aggressi-ve.

Per bilanciare la bassa impo-sizione fiscale su imprese e per-sone fisiche, l’Ungheria ha scel-to di aumentare le imposte suiconsumi. L’Iva è generalmenteal 27% anche se esistono aliquo-

te al 18% e al 5%.Sempre in tema di imposte

sul reddito il paese non solo hapuntato sulle aliquote ridotte maha introdotto regime agevolativie di vantaggio/forfettari moltoattraenti per piccole imprese eprofessionisti. Per incentivareinvestimenti in ricerca e svilup-po sono stati introdotti ulteriorisconti d’imposta (dimezzamentodelle già basse aliquote) e taxruling con l’agenzia fiscale (Nt-ca - National Tax and CustomsAdministration).

Imposta sul reddito dellesocietà (társasági adó). Tuttele società residenti e costituite inUngheria (società di persone e dicapitale) sono soggette all’impo-sta sul reddito delle società. Lesocietà non residenti sono tassa-bili solo sui redditi derivati daattività svolte in Ungheria per il

tramite di una stabile organizza-zione. L’aliquota d’imposta pre-vista è pari al 9%.

Il sistema fiscale non prevedel’applicazione di ritenute allafonte (withholding tax) sui paga-menti di dividendi, interessi eroyalty in uscita.

Regimi di vantaggio e flattax. Negli ultimi anni sono statiintrodotti numerosi regimi age-volativi e di vantaggio per le pic-cole e medie imprese e per i pro-fessionisti:

Eva, regime d’imposta sem-plificato (in vigore sino al31/12/2019). Il regime, applica-bile alle aziende il cui fatturatoannuo non supera i 30 milioni dihuf (circa 90mila euro), prevedel’applicazione di un’aliquotaunica del 37% sul totale volumed’affari dell’azienda, rettificatoper alcuni elementi.

Kiva, imposta sulle piccoleimprese. Le società a responsa-bilità limitata con un unico so-cio, le cooperative e gli operatoristranieri con una stabile organiz-zazione in Ungheria possono op-tare per il regime fiscale agevo-lato denominato Kiva.

Per essere ammessi a tale re-

gime occorre rispettare, tra glialtri, i seguenti criteri: il numeromedio di dipendenti durantel’anno non deve superare 25; ilfatturato e il totale attivo di bi-lancio deve essere inferiore a500 milioni di fiorini (circa 1,5milioni di Euro).

L’aliquota fiscale Kiva è parial 13% calcolata sulla differenzatra le attività liquide dell’eserci-zio corrente e dell’anno prece-dente, rettificato per i costi delpersonale e alcuni altri costi. Labase imponibile così ricavatanon può essere inferiore al costodel personale.

Kata, imposta forfettaria perle piccole imprese. Il regimeagevolato prevede il pagamentodi un’imposta forfettaria di50mila huf (circa 150 euro) almese per ciascun dipendente as-sunto a tempo pieno (o, facolta-tivamente, 75mila huf - 225 europer avere una maggiore coper-tura previdenziale) e huf 25mila(75 euro) per ciascun lavoratorepart-time (impiegati per meno di36 ore settimanali, pensionati,dipendenti qualificati assicuratiall’estero, imprenditori che svol-gono attività non ausiliarie in

un’altra impresa).Laddove il fatturato annuo

del soggetto superi i 12 milionidi huf (36.000 euro), viene ri-scossa un’imposta aggiuntivapari al 40% del fatturato in ec-cesso.

Imposta sul reddito dellepersone fisiche (személy jöve-delemadó). Il reddito delle per-sone fisiche normalmente è as-soggettato a imposta con aliquo-ta pari al 15%.

Per attenuare l’imposizionedei lavoratori dipendenti si è dif-fuso il sistema di remunerazionecon fringe benefit e welfareaziendale comunemente definiti“cafeteria elements”,

Imposta sul valore aggiun-to (általános forgalmi adó).Come già ricordato l’Ungheriaha barattato una bassa imposi-zione dei redditi con una altatassazione indiretta sui consumi.In particolare l’aliquota Iva ri-sulta la più alta della Ue conun’aliquota ordinaria pari al27%. Sono previste due aliquoteridotte pari al 18% (hotel, cibo,servizi culturali, ecc.) e al 5%(farmaci, libri, ecc.).

Gian Luca GiussaniEsperto Unioncamere

Lombardia – Promos Italia (Tribuna Economica –

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Un sistema fiscale innovativoe di vantaggio per attrarre

investitori esteri

dità offerta attraverso tale sche-ma, si è registrata una contrazio-ne nel volume dei prestiti allePmi.

La Banca Centrale spera diinvertire tale trend e far muovereil credito prima che la crescitarallenti il prossimo anno per mi-nori finanziamenti ai progettirealizzati con i contributi UE ela contrazione ciclica delleesportazioni e dei consumi. Sa-ranno anche terminati i depositia tre mesi. La banca offrirà li-quidità in fiorini attraverso swa-ps in valuta. Il debito pubblicosovrano in valuta estera è infe-riore al 20% del totale, il debitoprivato in valuta straniera è nul-lo. György Matolcsy è stato ri-confermato come Governatoredella Banca Centrale per un ter-mine di altri sei anni. Il Gover-natore auspica una riduzione nelnumero delle banche attraversofusioni in quanto rileva che lastruttura del loro portafoglioprestiti è inappropriata e che ilsistema bancario opera con costieccessivi. Secondo il governato-re, i bisogni finanziari del mer-cato ungherese potrebbero esse-re sostenuti da cinque o sei gran-di banche create appunto attra-verso mergers di banche localipiù piccole.

Le agenzie di rating hannorivisto in termini positivi il ra-ting di K+H Bank, di Erste BankUngheria, della Banca di Svilup-po Ungherese (Mfb) e diMagyar Eximbank. Otp Bank,principale banca ungherese, harealizzato elevati profitti nel2018 pari a circa 1 miliardo dieuro. Tra gli istituti esteri è si-gnificativa la presenza di dueimportanti banche italiane: Ban-ca Intesa Sanpaolo con la con-trollata Cib Bank e Unicredit. LaBanca Centrale stima un’infla-zione al 3,3% per il 2019 e al3,4% nel 2020.

Fonte: InfoMercatiEsteri

L’Ungheria è caratterizzatada una certa apertura del settorefinanziario alle società straniere,favorita dalle riforme attuate inconcomitanza con l’ingresso delPaese nell’Ue nel 2004. In Un-gheria sono presenti 69 Istituti dicredito.Grazie al consolidamentodelle finanze pubbliche, il rendi-mento sui titoli di Stato è dimi-nuito e la Banca Centrale è statain grado di perseguire una politi-ca monetaria non rigorosa. Nelcorso della riunione del consigliomonetario di marzo 2019, è statoalzato il tasso sui depositi overni-ght da -0,15% a -0,5%, mante-nendo il tasso di sconto allo0,9%. Mnb ha così ristretto il co-siddetto corridoio di interesse trai tassi overnight di prestito e dideposito. Il Governatore ha an-nunciato la riduzione di liquiditàche la Banca Centrale fornisce alsistema bancario di 100 miliardidi Ft (322 milioni di euro) a par-tire dal secondo trimestre.

Questa serie di misure è statacompletata dall'annuncio del pro-gramma "obbligazioni per la cre-scita" del valore di 300 miliardidi fiorini (oltre 967 milioni di eu-ro) che prevede l’acquisto daparte della Banca Centrale di ob-bligazioni di società che ottengo-no almeno il rating B o superio-re. La Banca Centrale ha adottatoalcune misure per spingere lebanche nazionali ad aumentare ilvolume di credito all’economiareale (Funding for Growth, 2013)che è stato rifinanziatocon lanuova denominazione Fgs Fix. Ilnuovo schema prevede che allebanche che erogheranno prestitialle Pmi verranno assegnati finoad un trilione di fiorini (3,2 mi-liardi di euro circa) a costi zeroper la banca. I prestiti alle impre-se potranno essere erogati soloper scopi di investimento per unvalore massimo pari a un miliar-do di fiorini (3,2 milioni di eurocirca) e al tasso di interesse del2,5% ed una scadenza da tre adieci anni. Nonostante la liqui-

ACCESSO AL CREDITO

Apertura del settore finanziarioalle società straniere

pag. 8 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 RAPPORTI AMBASCIATE UNGHERIA

to e un’infrastruttura aziendaleavanzata, nel quale la presenzasul territorio delle principali mul-tinazionali fa si che si  operi inuno scenario globale e reale. Unpaese di 10 milioni di abitanti incui negli ultimi 9 anni sono staticreati 820mila posti di lavoro(tasso di disoccupazione al 3,3%)ed il deficit é sotto controllo.

L’Ungheria ha puntato inquesti anni su una politica econo-mica di sgravi fiscali, incentivialle imprese e agli investimentiesteri e supporto all’esportazione

200% dei costi sostenuti e sgravisui contributi previdenziali); im-plementa un piano di sviluppoeconomico per i requisiti dell’in-dustria 4.0; fornisce alle aziendeun’agenda chiara sullo sviluppoeconomico e la strategia Ide; of-fre un canale privilegiato alleaziende con partnership strategi-che e intende ridurre le impostesul lavoro

Quante aziende italianeaprono in Ungheria?

L’Ungheria ha assistito re-centemente ad una forte accele-razione in merito alla presenza diimprese a capitale italiane. Dalle10/15 nuove società costituiteogni mese si è passati alle 25/30al mese, per poi addirittura cre-scere negli ultimi mesi intornoalle 40 al mese. Praticamente,ogni giorno in Ungheria nasceuna società a capitale italiano. Afarla da padrone sono le attivitàcommerciali all’ingrosso e aldettaglio (1/3 del tot) seguite daattività immobiliari (>400), ma-nifatturiere (>300) e professiona-li.

Come siete diventati tra leaziende leader di consulenzaper le aziende italiane a Buda-pest?

É l’amore che mi lega ai duePaesi ad inspirare costantementenuove idee, servizi e progetti.Nel 2008 abbiamo creato econo-mia.hu, una rivista online di eco-nomia ungherese in lingua italia-na e nel 2010 abbiamo creato undatabase consultabile online del-le società italiane in Ungheriaper facilitarne la collaborazione. 

Quando è arrivata la crisieconomica, nel 2012 abbiamovoluto inspirare imprenditori eaziende ad essere “positivi”creando il Budapest BusinessParty, un modo creativo efficacedi networking B2B per inserirsinel contesto business ungherese,diventando un evento molto notoed apprezzato con circa 1.500ospiti ogni anno.

Due anni dopo, abbiamo pub-blicato “Ungheria 2014: una gui-da agli investimenti” che ebbe untale successo che i suoi diritti fu-rono acquisiti dal HIPA (Agen-zia di Promozione degli Investi-menti Ungherese) e divenne l’as-se portante di comunicazione perla promozione del Paese.

In ultimo, nel 2019, abbiamolanciato il premio l’Atlas Award.Un premio che speriamo possaispirare gli imprenditori a diven-tare leader guidati da approccioetico, sostenibile e creativo.

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ed in particolare per supportarelo sviluppo, il governo unghere-se: sviluppa schemi di incentiviper gli investimenti ad alto con-tenuto tecnologico (non piú basa-ti sul numero dei posti di lavorocreati); presenta una imposta sulreddito delle società piú competi-tiva in Europa con la flat tax al9%; modifica la tassazione e ilsistema di incentivo sulla Ricer-ca e Sviluppo per rendere l’Un-gheria l’hub per l’innovazionenella CEE (detassazione del

Imprenditore italiano che vi-ve e lavora in Ungheria da quasi30 anni, Alessandro Farina, nel1992 ha costituito ITL Group,societá che operava nell’interme-diazione dei servizi che oggiconta 50 professionisti e 9 dipar-timenti che offrono servizi a 360gradi per la vita di una impresa:dalla contabilità, consulenza, ri-sorse umane, investimenti immo-biliari, audit, consulenza fiscale,accesso ai fondi strutturali almarketing e servizi legali delpartner Lajos Law Firm.

Dott. Farina, a suo avviso,perché investire in Ungheria?

L’Ungheria é un paese geo-graficamente piccolo ma con untessuto imprenditoriale sviluppa-

Ogni giorno, in Ungheria, nasceuna società a capitale italiano

Nostra intervista ad Alessandro Farina,Amministratore Unico ITL Group

Finanziamenti per lo sviluppo dell’irrigazione

Secondo quanto è stato annunciato dal Ministero dell’Agri-coltura, tra il 2020 e il 2030 saranno destinati 170 miliardi di fior-ini (oltre 500 milioni di euro) allo sviluppo dei sistemi d’ir-rigazione. Nell’arco di 2010-18 la prestazione dell’agricoltura ècresciuta del 33%, l’esportazione del 49%, raggiungendo l’impor-to di 8,7 miliardi di euro nel 2018.

Le sfide maggiori – il cambiamento climatico, l’aumento delletemperature medie, che non è accompagnato dall’aumento delleprecipitazioni – rendono necessario la diffusione dell’agricolturaintelligente in termini di clima. Secondo le previsioni, la popo-lazione mondiale crescerà a 9 miliardi fino al 2050, e l’Ungheriadovrebbe essere capace di fornire 20-25 milioni di persone conalimenti di base, al posto dell’attuale capacità di 15 milioni.

Lavori per gasdotto tra Ungheria e Romania

Nella cittadina ungherese di Csanádpalota, situata al confinecon la Romania, é stata inaugurata una stazione di compressionegas di proprietá della Fgsz, unitá commerciale del colosso petro-lifero ungherese Mol.

Dal maggio 2020 la stazione consentirá ogni anno il transito,nelle due direzioni, di almeno 1.75 miliardi di metri cubi di gas.L’impianto rientra nel piú ampio progetto di un gasdotto nel sud-est europeo che connetterá la Bulgaria all’Austria passando at-traverso Romania ed Ungheria.

L’importanza degli alimenti senza glutine

In Ungheria, la percentuale di persone che soffrono di varieallergie o intolleranze alimentari risulta essere superiore alla me-dia dell’Ue ed in particolare il 7% della popolazione unghereserisulta intollerante al glutine.

Tra il luglio 2018 e il giugno 2019 gli alimenti senza glutinehanno rappresentato il 4% del fatturato totale del commercioungherese al dettaglio. Nel settore degli alimenti senza glutine haun ruolo chiave la polvere di cacao e ne vengono consumate circa17 tonnellate all'anno.

Finanziamenti europei per un nuovo sito industriale nel Sud-Est

Grazie ai fondi europei del "Territorial and Settlement Devel-opment Operational Programme", un nuovo sito industriale del-l'estensione di circa 80.000 metri quadrati verrá costruito nellacittadina di Medgyesegyháza situata nel sud-est dell' Ungheria.

Oltre alla costruzione delle reti idriche, elettriche, del gas eper lo scarico dei liquami, i lavori riguarderanno anche lacostruzione di una strada e di un parcheggio.

L’Ungheria costruirà un porto a Trieste

L'Ungheria costruirà un porto e una base logistica di 32 ettaria Trieste, in Italia, per le aziende esportatrici ungheresi, ha an-nunciato venerdì il ministro degli affari esteri e del commercioPéter Szijjártó. Saranno investiti circa 60-100 miliardi di Ft nelprogetto, compreso nello sviluppo di infrastrutture di trasporto fi-no al porto, accessibili dall'Ungheria entro 24 ore su ferrovia ostrada, ha aggiunto. Szijjártó ha affermato che il governo farà fir-mare il contratto di acquisto all'inizio di luglio. Capodistria,Slovenia, è emersa come possibile scelta per un porto ungherese,ma quel piano è stato rimosso dall'agenda l'anno scorso.

Fondi europei per lo sviluppo dei Parchi Nazionali

Sarà lanciata una campagna nazionale per presentare i progettidi sviluppo dei parchi nazionali nell’ambito del programmaSzéchenyi 2020, da fondi ungheresi ed europei.

Il governo spenderà circa 40 miliardi di fiorini (oltre 125 mil-ioni di euro) per lo sviluppo delle 10 direzioni dei parchi nazion-ali nel periodo 2014-2020 le quali, con quasi 100 progetti, miglio-rano lo stato degli habitat naturali su circa 100 mila ettari.

Inoltre, sviluppano la gestione della conservazione e l'infras-truttura per la dimostrazione al pubblico in generale, nonchél'osservatore per la protezione della natura, compreso lo sviluppodi infrastrutture per il monitoraggio della conservazione dellanatura.

Da Ice

Tabelle a Fonte: Sace Simest

RAPPORTI AMBASCIATE UNGHERIA Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 9

logici, recuperando in modo an-

che istituzionale la tradizione

precedente.

Tra i membri dell’Accademia

e tra i suoi ospiti nei due decenni

seguenti troviamo i maggiori stu-

diosi, scrittori, pittori e scultori

ungheresi degli

anni trenta e

quaranta; solo a

titolo di esem-

pio possiamo

ricordare, un

po’ a caso: Ká-

roly Kerényi,

Zoltán Kodály,

György Lukács,

Antal Szerb e

Sándor Weöres.

È interessante sottolineare come

in quegli stessi decenni prende

forma nei locali del l’Accademia

la cosiddetta Római Iskola

(Scuola Romana: Vilmos Aba-

Novák, Béla Kontuly, Pál

Molnár C., ecc.), una corrente ar-

tistica vicina al novecentismo

italiano e, appunto, alla Scuola

Ro mana. Fra l’altro si ebbe an-

il 1904) accanto al primo edificio

ne sorse un altro, dove ebbe sede

una Accademia di Belle Arti per

artisti ungheresi a Roma (è l’at-

tuale Ambasciata d’Ungheria

presso la Santa Sede). Il canoni-

co nel 1912 donò il suo Istituto

all’Accademia Ungherese delle

Scienze, la quale ne assunse da

allora la direzione scientifica,

mentre i mezzi finanziari furono

assicurati dal Ministero del Culto

e della Pubblica Istruzione.

Dopo il trauma della divisio-

ne dell'Ungheria conseguente al-

la caduta della Monarchia Austro

Ungarica, il nuovo governo un-

gherese volle aprire nuove «por-

te» verso l’Europa. Fu così che

nel 1928 il ministro del Culto e

della Pubblica Istruzione, Kunó

Klebelsberg, decise l’acquisto

del Palazzo Falconieri di Via

Giulia. Dopo alcuni lavori di ri-

costruzione e di restauro, la neo-

nata Reale Accademia d’Unghe-

ria in Roma – di cui a partire dal

1929 divennero sezioni, ma con

status speciale, sia l’Istituto Sto-

rico Fraknói che l’lnstitutum

Pontifi cium Ecclesiasticum

Hungaricum in Urbe – in questa

nuova sede aprì la propria attività

lungo tre direttrici: studi storici,

promozione artistica e studi teo-

ultimi anni sono stati compiuti

molti sforzi per trasformarla in

un istituto moderno, all’altezza

dei suoi compiti culturali e scien-

tifici. È stato ripreso lo studio si-

stematico degli archivi e delle bi-

blioteche esistenti a Roma e nel

Vaticano, sono usciti nuovi nu-

meri dell’Annuario, si sono avute

altre pubblica zioni apparse in

collaborazione con l’Accademia

Ungherese delle Scienze e anche

con istituti univer sitari e accade-

mici italiani. Nel 1996 è stato

rifondato l’Istituto Storico

Fraknói.

Per l’attività culturale, ricor-

diamo come dal 1992 sia aperta

una Galleria d’arte la quale, oltre

ad ospitare annualmente mostre

dei borsisti dell’Accademia e di

altri artisti ungheresi, apre spesso

i suoi locali alle opere di pittori e

scultori italiani. Nella grande Sa-

la del Palazzo si tengono siste-

maticamente convegni e tavole

rotonde, concerti e proiezioni ci-

nematografiche. Diventano così

numerosissime le occasioni di

contatto diretto fra gli intellettua-

li, gli studiosi e gli artisti più im-

portanti dei due paesi, il che ren-

de l’Accademia d’Ungheria un

vero e proprio punto d’incontro

fra le due culture.

che una intensa attività editoria-

le, e oltre a numerosi volumi spe-

cializzati, venne pubblicata una

rivista intitolata l’Annuario, in

cui comparivano saggi di studio-

si sul tema di rapporti italo-un-

gheresi e resoconti sull' attività

culturale e arti-

stica dei borsisti.

Nel 1948

l ’ A c c a d e m i a

d’Ungheria di-

venne parte inte-

grante dell’Am-

basciata, perden-

do il suo origi-

nario carattere di

autonoma istitu-

zione scientifica

e artistica. Durante gli anni della

guerra fredda ebbe così, in prati-

ca, prevalenti funzioni propagan-

di stiche. Solo dal 1981 essa

rientra di nuovo nella competen-

za del Ministero della Cultura e

della Pubblica Istruzione.

Oggi l’Accademia ospita

continuamente borsisti che sono

artisti, studenti e studiosi. Negli

Sulla storia dello Stato e della

civiltà ungherese le ricerche au-

tonome, non più legate agli studi

dei collegi ecclesiastici, iniziaro-

no a Roma nel 1880 quando Pa-

pa Leone XIII aprì l’Archivio

Segreto del Vaticano. Gli unghe-

resi furono tra i primi a inviare

studiosi per consultare i docu-

menti relativi alla propria storia

patria. Promotore e fondatore del

primo istituto storico laico fu

Vilmos Fraknói (1843-1924), ca-

nonico di Nagyvárad e membro

dell’Accademia delle Scienze di

Budapest. Sotto la sua guida co-

minciarono i primi studi sistema-

tici ed anche la pubblicazione dei

documenti rinvenuti. Risultato di

questo lavoro furono da allora i

magi strali volumi dei Monu-

menta Vaticana historiam regni

Hungariae illustrantia.

Al fine di assicurare un allog-

gio adeguato agli studiosi che

dall’Ungheria arrivavano a Ro-

ma, Vilmos Fraknói acquistò un

terreno nel quartiere Nomentano

e vi fece costruire un edificio che

venne inaugurato come sede del-

l’Istituto Storico Ungherese

nell’aprile 1894. I borsisti vi co-

minciarono ad affluire dall’anno

successivo. Ancora per iniziativa

di Fraknói, più tardi (tra il 1902 e

Palazzo Falconieri,a Roma, la sede dell’Istituto

Storico Ungherese e Accademia d’Ungheria

confronti dei Paesi Orientali edella Cina, ciò comporta un ulte-riore possibilità di vendita per leaziende italiane che possanoguardare l’Ungheria come unmercato potenziale ben superioreai suoi 9 milioni abitanti.

In questo contesto, qual è ilruolo della Camera e delle Isti-tuzioni Italiane nel Paese?...

La nostra Camera di Com-mercio è strettamente collegataalle Istituzioni ungheresi al finedi poter offrire un concreto sup-porto alle imprese italiane chevogliano trovare stimolanti mer-cati di sbocco e opportunità dipartnership.

Gli obiettivi Istituzionali del-le Camere di Commercio nelmondo e delle altre Istituzionisono ben conosciuti ma vannocontestualizzati al Paese di riferi-mento affinché le loro azioni sia-no efficaci. Nel caso dell’Unghe-ria troviamo un Paese in fortecrescita con un governo stabileche non vanta particolari ricchez-ze naturali per cui troviamo un

quisendo un ruolo determinantenella relativa filiera. Nel settoreagroalimentare l’Italia è presentenella produzione con particolareriferimento agli allevamenti dibestiame, la produzione del lattecosi come nella coltivazione digrano e cereali; possiamo direche queste medio grandi impreseoffrono dei modelli di produzio-ne di eccellenza. Sul lato del-l’importazione dei prodotti ali-mentari si nota una crescita an-nuale a due cifre che non cono-sce sosta dove cominciano a tro-vare spazio prodotti italiani diqualità e media alta gamma.

Anche la tecnologia rappre-senta un mercato di sbocco perl’impresa italiana in Ungheria enumerose sono le medio e grandiimprese che hanno inaugurato oampliato i propri stabilimenti. In-fine, l’ambito dei servizi è benpresidiato e offre ulteriori margi-ni di sviluppo da importantigruppi. Un’interessante opportu-nità che caratterizza l’Ungheria èrappresentata dagli ottimi rappor-ti che questo Paese vanta nei

l’inventiva imprenditoriale, dalla

visione, ed improntato alla qua-

lità: tali caratteristiche trovano

terreno fertile nel sistema unghe-

rese, che, non si è ancora com-

pletamente liberato dei retaggi

della cultura economica del siste-

ma totalitario in vigore sino a po-

che decine di anni orsono e, poco

ispirato allo spirito imprendito-

riale.

L’imprenditore italiano è

quindi decisamente ben voluto,

trova grande spazio in buona par-

te dei settori con particolare rife-

rimento a quello meccanico,

agricolo e dei servizi. Il sistema

imprenditoriale italiano si pre-

senta quindi assai più diversifica-

to e potenzialmente permeato nel

territorio rispetto ai colossi tede-

schi e austriaci, le potenzialità

risultano pertanto essere proba-

bilmente di maggiore ed ulteriore

crescita e con penetrazione nel

contesto socioeconomico e quin-

di di maggiore prospettiva di du-

rata nel tempo.

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focus sull’Innovazione e sull’at-trazione degli Investimenti Esterispecie per l’acquisizione di know– how.

L’azione della Camera diCommercio si ispira a tre obietti-vi principali: primo, nel far co-noscere all’imprenditoria italianale opportunità di Internazionaliz-zazione offerte dal Paese appun-to poco conosciuto; secondo,contribuire alla conoscenza dellenumerose incentivazioni e age-volazioni che il Governo offreanche alle imprese di medio pic-cole dimensioni; terzo, è contri-buire alla soluzione di quello cheforse è il più grande limite aduna ulteriore crescita del Paese:“il Job Shortage”, la mancanzadi forza lavoro a quasi tutti i li-velli e in tutti i settori rappresen-ta infatti il prezzo pagato per lanotevole crescita economica diquesti ultimi anni.

L’Italia rappresenta oramai ilterzo/quarto partner commercialedell’Ungheria, e lo sforzo delleIstituzioni italiane deve esseredeterminato e coeso.

… e il ruolo del nostro siste-ma imprenditoriale rispetto aiPaesi competitors?

Il sistema produttivo italianoha caratterizzato la presenza diun solito tessuto costituito dallePmi, come risaputo l’Industriamanifatturiera italiana vanta po-sizioni di leadership. L’approc-cio italiano è caratterizzato dal-

L’Ungheria ha 20 regioniove, la regione che fa capo a Bu-dapest risulta la più ricca ed in-dustrializzata. “Le regioni

Orientali più vicine all’Austria e

alla Croazia godono il vantaggio

della vicinanza ai Paesi econo-

micamente più sviluppati, men-

tre, i Paesi che si affacciano

all’Ucraina e Romania godono

numerose incentivazioni gover-

native che spaziano dai finanzia-

menti a fondo perduto, agevola-

zioni creditizie, incentivazioni al-

l’assunzione di personale e ov-

viamente esenzioni fiscali”.

L’Ungheria, ha un’imposizio-ne fiscale molto bassa e, adottauna flat tax per le imprese sin dal2011che si limita al 9% sull’im-ponibile. “La strategia economi-

ca è stata quella di alleggerire

l’imposizione sui redditi e di au-

mentare la pressione sui consumi

alzando l’Iva al 27%, valore che

varia comunque a scendere per i

beni di prima necessità e per le

costruzioni, facilitando quindi la

crescita del benessere economico

e dei redditi più bassi”.

Presidente Mari, quali sonomercati e settori di sbocco perle nostre imprese?

Gli elementi trainanti dell’e-conomia ungherese sono l’auto-motive, l’agroalimentare e la tec-nologia. Il settore dell’automoti-ve non vede stabilimenti produt-tivi italiani presenti ma, la picco-la media impresa italiana sta ac-

Sistema imprenditoriale italianodiversificato e potenzialmente

permeato nel territorio rispettoai colossi tedeschi e austriaci

Francesco Maria Mari, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Ungheria

risponde alle domande di Tribuna Economica

Un passato ricco di studi e ricerche,oggi ospita borsisti

che sono artisti,studenti e studiosi

tel: +36 23 430494email: [email protected]

web: www.euromarketbor.hu

pag. 10 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 EMBASSIES REPORTS HUNGARY

The European Investment

Bank (Eib) Group backed eco-

nomic and social growth and the

development of vital infrastructure

in Hungary in 2018 with eur

891m. The transport, energy and

social sectors and urban infras-

tructure were among the key

drivers of the Eib Group’s activi-

ties in Hungary.

It was a record-

high year for

European In-

vestment Fund

(Eif) activities in

Hungary as well

as for the Euro-

pean Fund for

Strategic Invest-

ments (Efsi).

In 2018, Eib

Group financ-

ing in Hungary, consisting of

loans from the Eib and equity in-

vestments and guarantees from

the Eif, amounted to eur 747m

and eur 144m respectively, a

record high for the Eif in Hun-

gary and an increase of 104.7%

year-on-year.

EIB investments in Hun-gary grew to eur747 million.Eib lending in Hungary grew

6.4% year-on-year to eur 747m

in ten projects implemented

throughout the country. Eib

Group financing went mostly to

the transport (eur 276m), energy

(eur 146m) and social sectors

(eur 142m) as well as to urban

infrastructure (eur 85m).

Students in Hungary also

benefited from Eib activities, as

the EU bank signed a eur 50m

loan to Diakhitel enabling easier

access to higher education

though favourable loans for tu-

ition and housing during studies.

To further speed up the eco-

nomic development of Hungary

and cohesion of Hungarian re-

gions, the Eib also signed six

projects worth eur 225m under

the Eib cohesion support pack-

age for Hungary for 2014-2020

worth eur 725m. This included

cohesion financing for services

sector, water and sewerage,

transport, urban

d e v e l o p m e n t ,

solid waste and

energy projects.

Record-highEIF support forjobs and SMEsin Hungary forfifth year in arow. The Euro-

pean Investment

Fund posted its

fifth consecutive

record year in Hungary, more

than doubling its financing oper-

ations compared to 2017, from

eur 70.1m to eur 144m. The Eif

contributed to Hungarian eco-

nomic growth by supporting nine

projects, relating to 6,000 Hun-

garian SMEs and sustaining

around 63,000 Hungarian jobs.

Eif transactions in the country

are expected to mobilise invest-

ments in excess of eur 608m.

European Fund for Strate-gic Investments (EFSI). In

2018 the Eib achieved another

record by contracting eur

355.4m under the European Fund

for Strategic Investments (Efsi)

in Hungary, the highest amount

to date. Efsi approved eur 548m

worth of transactions, expected

to trigger eur 2.4bn in total fi-

nancing in Hungary alone.

Efsi activities will increase

the competitiveness of Hungari-

an companies at the European

and global level, help Hungari-

Eib Group backs growth in Hungary with eur 891 million

in 2018; a record yearfor Eif and Efsi

Outlining the Hungary-speci-fic findings of the Oecd publica-tion “Education at a Glance,” hehighlighted that the “internatio-nalisation” of higher education ismaking good progress in Hun-gary. Between 2010 and 2017,the percentage of foreign stu-dents studying in Hungarian hi-gher education institutions hasdoubled; it has increased from 5per cent to 10 per cent. This isone of the highest expansions inOecd countries, it transpired. Atthe same time, the number of fo-reign students enrolling in masterdegree courses is now above 27per cent, he said.

The positive trends of the pa-st decade are likewise reflectedin the fact that between 2008 and2018 the percentage of degree-holders increased significantly:in the age group between 25 and34 years, among women it in-creased from 28 per cent to 37per cent, while among men from20 per cent to 25 per cent, theState Secretary said. He alsodrew attention to the fact that thenumber of young people atten-ding higher education had furtherincreased; this year, 89,500 stu-dents gained admission which is4,500 more than in the year befo-re, and the highest number since2014.

The Parliamentary State Se-cretary pointed out that the go-vernment’s objective is to enableyoung Hungarians to study atbetter and more competitive uni-versities, to obtain valuable de-grees, and in turn to stand theirground equally in life and on thelabour market.

The economic results achie-ved have made possible thereinforcement of the system ofhigher education. The HungarianGdp data shows a particularly hi-gh growth rate even by Europeanstandards: in the second quarter,the gross domestic product in-creased by 5.1 per cent which isfour times higher than the avera-ge recorded in the EuropeanUnion. The low-efficiency hi-gher education system inheritedin 2010 which had little to dowith actual labour market needshad to be transformed, a job thathas been completed since, MrSchanda stressed, underliningthat they have also managed tostabilise the operation of institu-tions.

Today the further improve-ment of the quality of educationand research and the further

strengthening of the international

competitiveness of universities

are among the most important ta-

sks, he laid down.

The Oecd’s report also sup-

ported the Hungarian govern-

ment’s plans concerning vocatio-

nal education, he added.

The report concludes that the

percentage of those with vocatio-

nal qualifications is low among

persons with secondary qualifi-

cations, it is below 25 per cent,

in contrast to the Oecd’s 40 per

cent. The fact that only every

fourth person has such qualifica-

tions is something that needs im-

provement in the government’s

opinion as well, given that this is

a very important competitiveness

factor, the Parliamentary State

Secretary pointed out.

He also said Hungarian stu-

dents achieve very good results

in international competitions.

He indicated that they wish to

further develop vocational trai-

ning; the Vocational Training 4.0

Strategy which has been develo-

ped together with market players

and which seeks to create attrac-

tive career options, to ensure the

availability of teachers with the

latest knowledge, and to create

an attractive learning environ-

ment serves that purpose. Jobs

requiring vocational qualifica-

tions provide a stable and predic-

table living, and contribute to the

further strengthening of Hun-

gary’s economy.

Minister of State for Public

Education said the report reco-

gnises that nursery education has

undergone major development in

Hungary. This was the govern-

ment’s goal when in 2015 they

made nursery school attendance

compulsory for children over the

age of 3 years, he pointed out.

He said today nursery school at-

tendance is effectively full and

comprehensive.

Highlighted that the report

showed: in Hungary 12 children

fall on 1 teacher, in the EU the

average is 15, while in Oecd

Member States it is 16.

According to the research, in

primary and secondary educa-

tion, the Hungarian teacher-stu-

dent ratio is better than the Oecd

average which is 15, in contrast

to Hungary where 11 students

fall on one teacher.

The survey also examined the

percentage of women, he added,

highlighting that in Hungary the

teaching career traditionally qua-

lifies as a female occupation, and

accordingly, the total percentage

of women is 82 per cent.

The number of hours teachers

are required to complete is also

lower in Hungary than the Oecd

average; in Hungary, teachers are

required to complete 648 hours

on average, while the Oecd ave-

rage is 783. He highlighted that

the main reason for this is the

longer summer holiday season in

Hungary.

Oecd recognisesgovernment’s

goals and resultsin the field of

education

ans contribute to European re-

search development and innova-

tion, improve the quality of air

and heating, and increase the

comfort of traveling while main-

taining high security standards at

the biggest airport in the country.

The European Fund for

Strategic Investments (Efsi) is

the financial pillar of the “Junck-

er Plan”, launched by the Euro-

pean Commission and the Eib in

2015 to help attract public and

private investments into projects

by taking on a higher risk than is

usual for Eib lending activity.

EIB advisory services con-tinue to provide valuable assis-tance – from SME support tohigh-speed trains. The Euro-

pean Investment Bank’s advisory

services continued to provide ad-

visory assistance to its Hungarian

counterparts. The European In-

vestment Advisory Hub (Eiah)

has received 21 consultancy re-

quests to date, and works with the

Hungarian Development Bank

(Mfb) to develop advisory ser-

vices and promote knowledge

and best practice in the advisory

sphere. Together with the Hun-

garian Development Bank, the

Eib is working to establish a ded-

icated advisory and support ser-

vice for the preparation and im-

plementation of investment plans.

At the same time, Eiah is

working on the development of

the Visegrad Advisory and In-

vestment Platform, designed to

attract investment in V4 coun-

tries for capital projects includ-

ing the high-speed rail link be-

tween the V4 capitals.

Other advisory services ac-

tively engaged in Hungary in-

clude European Local Energy

Assistance (Elena), with two on-

going projects in Hungary aim-

ing to mobilise eur 233 million.

Financial Instruments Advisory

(Fia), Joint Assistance to Support

Projects in European Regions

(Jaspers) and InnovFin Advisory

(Ifa).

The latest data regardingstate finances shows that the si-tuation of the budget is stable,and so the 1.8 per cent to Gdpdeficit target set for the wholeof 2019 according to EU metho-dology continues to remain at-tainable. Processes in the realeconomy, in particular, the Gdpgrowth above 5 per cent in thefirst two quarters, the rise inwages and the fact that in thesummer months unemploymentfell to 3.4 per cent, guaranteethe balance of the central bud-get.

The government’s successfuleconomic policy ensures the ba-lance of the central budget despi-te the fact that this summer,grants and support provided forbusinesses and families withchildren further increased. As

one of the elements of the eco-nomy protection action plan,from 1 July 2019 the social con-tribution tax decreased byanother 2 percentage points,from 19.5 per cent to 17.5 percent which will further reducethe tax liabilities of businesses.Most of the measures included inthe government’s family protec-tion action plan, such as the babyexpecting support and the grantsprovided for the car purchases oflarge families, started on the firstof July.

In September this year, thesurplus of the central sub-systemamounted to huf 207.2 billion; as

Sustainable growth, stable state finances

a result, in total from 1 January2019 up to the end of September,the central sub-system of state fi-nances closed with a deficit ofhuf 303.6 billion. In September2019, the central budget receivedEU revenues worth huf 464.4 bil-lion; in the first nine months ofthe year, the central budget recei-ved funds in the form of EUgrants to the total value of HUF931.7 billion. Up to the end ofSeptember 2019, EU expenditu-res amounted to almost huf1,077.4 billion.

Up to the end of September,on the revenue side of the budget,77.5 per cent of the annual estima-te for Value Added Tax, meaning

the total Vat revenue planned for2019; 75.2 per cent of the total an-nual estimate for personal incometax, while 73.5 per cent of the totalannual estimate for social contri-bution tax and pension, health in-surance and labour market contri-butions were collected.

In the first nine months of2019, from among domestic de-velopment expenditures, priorityroad construction projects,amounts paid towards the Mo-dern Cities Programme, the refur-bishment of the road network, thedevelopment of the railwaynetwork, amounts paid to the de-bit of the Investment Incentive al-location and amounts paidtowards the grants of the sub-pro-grammes of the Hungarian Villa-ges Programme continued to re-present a sizeable magnitude.

Efsi activities will increase

the competitivenessof Hungarian

companies

EMBASSIES REPORTS HUNGARY Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 11

In the past nine years, thenumber of women in employ-ment in Hungary has increasedby three hundred thousand, andthis increase is due to the fact thatsince 2010 significant changeshave occurred in the country’semployment policy, the Ministerof State for Employment Policyand Corporate Relations of theMinistry of Finance said in Ka-puvár.

At a roundtable discussionentitled ‘Employment of Womenin Focus’ which was organisedfor local employers, that womenwho are on maternity leave orwould be willing to work after re-tirement represent a further majorresource.

The Minister of State descri-bed training as the best option formaking progress in this field. Hesaid in the employment of wo-men with secondary and tertiary

qualifications, Hungary is aroundthe European Union’s average.However, the country is stillbehind in the case of womenwithout qualifications. It is afurther major problem in the lat-ter group as to how employmentpolicy could and should be com-bined with other areas of socialservices, he observed.

From among programmes de-signed to assist female workers,specifically highlighted the flexi-ble employment project whichwas concluded at the end of lastyear. He said this programmewas geared primarily towardssmall and medium-sized busines-ses, and the goal was for SMEs toexplore how they could introduceforms of flexible employment forwomen.

He also pointed out that theyoffer benefits to businesses whichemploy women under the age of

Number of women in employmenthas increased by three hundred

thousand in nine years The Hungarian economy's netlending continues to be robustand is above the average of theCee countries. Based on datafrom 2019 H1, net Fdi inflow issignificantly higher than the va-lues recorded a year earlier. Ac-cordingly, changes in the currentaccount balance are driven by im-port demand due to strong invest-ment develop-ments, in addi-tion to steadilyrising export sa-les.

In 2019 Q2,the economy’sfour-quarter netlending stood at1.6 percent ofGdp. In additionto stable net len-ding, data revi-sed recently and retroactivelyshow that the current account ba-lance was -1.1 percent. From areal economy perspective, thechanges in the structure of netlending, which forms the basisfor long-term growth, reflectedthe strong expansion of invest-ment and growing import de-mand associated with capacity in-creases. As a result, the domesticinvestment ratio rose to historichighs, above 27 percent.Meanwhile, in addition to thepersistently strong utilisation ofEU transfers, the transfer balanceremained broadly unchanged. Asa result of a decrease in interestpaid abroad, the income balancedeficit continued to decline.

On the financing side, despitethe usual Fdi outflow due to divi-dend payments, direct investmentinflows in 2019 H1 significantlyexceeded the values in the same

period in recent years. Due tonon-residents’ government secu-rities purchases and a decrease ingovernment securities marketyields, there was a slight, tempo-rary increase in the external debtto Gdp ratio. However, the fall inyields signals a favourable deve-lopment from the perspective ofinterest payment and vulnerabi-

lity. Consistentwith this and thelikely stable netlending throu-ghout the year,net external debtis expected todecline furtherin 2019. A de-crease in grossexternal debtwas nearly equi-valent to 56 per-

cent of Gdp. Hungary’s short-term external debt fell to eur 17.8billion. Asa result, the June levelof FX reserves amounted to eur27.1 billion, continuing to signi-ficantly exceed the level expectedand considered safe by investors.

Developments in savingsexhibit a structure supporting sta-ble economic growth. In line withstrong investment activity, com-panies’ net borrowing rose.Meanwhile, disciplined fiscal po-licy resulted in a further decreasein the government’s net bor-rowing. Households’ net finan-cial savings remain high, whichwas also supported by the launchof Hungarian Government Secu-rity Plus. The structure of hou-seholds’ retail government secu-rities portfolio shifted towardslonger-term securities due to theissuance of the new governmentsecurity (MÁP+).

Hungary’s netending continues to be robust

25 years, women over the age of55 years and women who wish toreturn to employment early frommaternity leave. Additionally,women with young children whogo back to work in settlementswhere there are no creche facili-ties or where there are no availa-ble creche places and as a resultthey are compelled to enrol theirchildren in institutions run byfoundations or in private familycare facilities receive a monthlybenefit of a maximum amount offorty thousand forints. This pro-gramme started on 9 August, andhas been very well received; mo-re than a thousand people haveregistered so far, the Minister ofState said. The goal is to createmore opportunities for women onthe labour market.

Recalled that the employmentrate in Hungary has reached 70.2per cent, while unemploymentstands at 3.4 per cent. While in2010, 3.6 to 3.7 million peoplewere in employment, today morethan four and a half million peo-ple have jobs.

Minister of Foreign Affairsand Trade concluded an economiccooperation agreement with Gov-ernor of the U.S. state of WestVirginia.

In a statement to Hungariannews agency MTI from the statecapital Charleston prior to thesigning ceremony, the Ministerdeclared. “Hungarian-Americancooperation can clearly be calleda success story from both an eco-nomic and defence perspective,and since the Republican adminis-tration took office, also from a po-litical perspective”. “However,further progress requires that theGovernment develop good rela-tions with individual states, and itwas in this spirit that we previous-ly concluded economic coopera-tion agreements with Ohio and In-diana”, he explained. “There areseveral similarities between thedevelopment trajectory that Hun-gary and West Virginia have trav-elled recently. West Virginiaboasts the highest GDP growth

from among the U.S. states, whileHungary has the highest rate ofgrowth within the EuropeanUnion. Thanks to our courageouseconomic policies, we have bothbroken employment records dur-ing the past year and have alsoregularly broken our own exportrecords”, he continued.

According to the Minister,economic cooperation with WestVirginia is particularly significantwithin two fields. “One is thechemical industry, which is re-sponsible for 40 percent of WestVirginia’s production, and thestate’s largest corporation, DowChemical, is also present in Hun-gary. This sector of industry alsohas a major research & develop-

Economiccooperation

agreement inWest Virginia

ment potential, and this is alsoneed for the transition of the Hun-garian economy into a new di-mension”, the Minister highlight-ed. “In Hungary, the performanceof the chemical industry increasedby 18 percent last year, and thesector employs 97 thousand peo-ple”, he added. “The other impor-tant sector is information technol-ogy. There is an important IT datacentre network in West Virginia,and Hungarian enterprises couldalso be given an opportunity totake part in its continuous devel-opment. The state leadership inCharleston was open to thisidea”. “Energy is also an impor-tant issue. This remains a criticalarea in Central Europe. However,West Virginia is one of the UnitesStates’ energy hubs: it is in firstplace with relation to inter-stateelectricity exports, and it alsoboasts a major natural gas indus-try”, the Minister continued.

Direct investmentinflows in 2019 H1

significantlyexceeded the valuesin the same period

in recent years

pag. 12 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 world news

President Recep Tayyip Er-

doğan recently inaugurated the

new mega-highway project

linking Istanbul and Izmir, whi-

ch by population are respecti-

vely Turkey’s largest and third

largest cities.

He also was

able to mark

the opening of

Bursa City Ho-

spital, the 10th

hospital in a se-

ries of 31 th-

r o u g h o u t

Turkey.

Addressing the audience at

the inauguration of the Istanbul-

Izmir highway, President Er-

doğan said that Turkey has tur-

ned into a country that practices

its sovereignty thanks to the

reforms, services, and invest-

ments implemented during the

last 17 years. “If Turkey is still

standing tall despite all the ne-

Turkey Marks Completion of Istanbul-Izmir Highway

and Bursa City Hospital gativities, we owe it to the place

to which we have brought our

country,” Erdoğan emphasized.

The USD 11 billion project,

which cuts the travel distance by

around 100 km and thus saves

drivers fuel and

time, was fi-

nanced by a

joint venture

group under the

Build-Operate-

Transfer model.

The joint ventu-

re group will

administer the highway for

about 22 years.

On the other hand, Bursa

City Hospital is the 10th city

hospital in Turkey to be opened

as part of an ambitious plan to

create a total of 31 city hospitals

throughout the country. With its

capacity of 1,355 beds, the total

capacity of city hospitals in

Turkey has reached 13,417.

Self-employment, micro andsmall enterprises play a far moreimportant role in providing jobsthan previously believed, accord-ing to new International LabourOrganization (ILO)estimates. Data gathered in 99countries found that these so-called ‘small economic units’ to-gether account for 70 per cent oftotal employment, making themby far the most important driversof employment. 

The findings have “highlyrelevant” implications for poli-cies and programmes on job cre-ation, job quality, start-ups, en-terprise productivity and job for-malization, which, the reportsays, need to focus more on thesesmall economic units. 

The study also found that anaverage of 62 per cent of em-ployment in these 99 countries isin the informal sector, whereworking conditions in generaltend to be inferior, (i.e. a lack ofsocial security, lower wages,poor occupational safety andhealth and weaker industrial rela-tions). The informality levelvaries widely, ranging from morethan 90 per cent in Benin, Coted’Ivoire and Madagascar to lessthan five per cent in Austria, Bel-gium, Brunei Darussalam andSwitzerland. 

The information is publishedin a new ILO report, Small mat-

ILO

Small businesses and self-employed provide

most jobs worldwideters: Global evidence on the con-tribution to employment by theself-employed, micro-enterprisesand SMEs . 

The report finds that in high-income countries, 58 per cent oftotal employment is in small eco-nomic units, while in low andmiddle-income countries the pro-portion is considerably higher. Incountries with the lowest incomelevels the proportion of employ-ment in small economic units isalmost 100 per cent, the reportsays. 

The estimates draw on na-tional household and labourforce surveys, gathered in all re-gions except North America,rather than using the more tradi-tional source of enterprise sur-veys that tend to have more lim-ited scope. 

“To the best of our knowl-edge, this is the first time that theemployment contribution of so-called small economic units hasbeen estimated, in comparativeterms, for such a large group ofcountries, particularly low and

middle income countries,” saidDragan Radic, Head of the ILO’sSmall and Medium EnterprisesUnit. 

The report advises that sup-porting small economic unitsshould be a central part of eco-nomic and social developmentstrategies. It highlights the im-portance of creating an enablingenvironment for such businesses,ensuring that they have effectiverepresentation and that social di-alogue models also work forthem. 

Other recommendations in-clude; understanding how enter-prise productivity is shaped by awider “ecosystem“, facilitatingaccess to finance and markets,advancing women’s en-trepreneurship, and encouragingthe transition towards the formaleconomy and environmental sus-tainability. 

Micro-enterprises are definedas having up to nine employees,while small enterprises have asmany as 49 employees.

Poland: €676 millionworth of EU investments in better

rails and roads

EU-funded works will re-place the outdated technologyand set up a modern communi-cation system along almost14,000 km of railway linethroughout the country. In addi-tion to improv-ing passengersafety and re-ducing traveltime, this pro-ject will allowPoland to movetowards intro-ducing the Eu-ropean RailTraffic Man-agement Sys-tem, which willintegrate Polishrail lines withthe Europeanrailway net-work.

Aligning Poland’s communi-cation systems with those inplace throughout Europe willavoid having to switch locomo-tives or onboard equipment atborder crossings. This will makerail transport more cost-efficientand faster. The project should beoperational as of July 2023.

More than €117 million toupgrade Silesia’s railway ser-vices. This project includes up-grading and electrifying 46 kmof railway lines, building or re-furbishing stations, platforms,viaducts and bridges in northernSilesia. It will also make plat-forms accessible for people withreduced mobility and build a new

International Airport station atPyrzowice, which serves the re-gional capital of Katowice.

Works will restore traffic onthe Tarnowskie Góry-Zawiercieline while creating safe and reli-

able links to andfrom Pyrzowiceairport. Oncefinished in May2022, this pro-ject will im-prove the effi-ciency offreight transportand ensure reli-able connec-tions for pas-sengers. It willultimately boostlocal economicdevelopment.

Almost €72million to ease

traffic congestion inWarmińsko-Mazurskie. TheEU-funded project will build anexpressway bypass east of thetown of Nowe MiastoLubawskie, in the Warmińsko-Mazurskie region, northernPoland.As part of national road15 – which links local urban cen-tres with the trans-Europeantransport network – the bypassshould relieve the town of exces-sive traffic and improve qualityof life for residents.Connectingthe Kujawsko-Pomorskie regionto Warmińsko-Mazurskie, thisbypass will ensure smother ac-cess to the Baltic Sea. It shouldbe completed in June 2021.

Despite the difficult globaleconomic climate, Europeancompanies have continued tomake good use of the opportuni-ties created by the EuropeanUnion’s trade network - thelargest in the world. In 2018 thisnetwork covered 31% of Eu-rope’s trade exchanges, a figurethat is set to rise significantly (toalmost 40%) as more tradeagreements enter into force, ac-cording to the European Com-mission’s annual report on theimplementation of trade agree-ments released today. Overall,trade accounts for 35% of theEU’s gross domestic product(GDP).

In 2018 EU exports to andimports from trade agreementpartners showed positive devel-opments, with a continuedgrowth of 2% and 4.6% respec-tively, with a strong performanceof EU agri-food exports. TheEU’s growing network of tradeagreements is creating economicopportunities for workers acrossEurope, with over 36 millionjobs being supported by exportsto outside of the EU. The EUrecorded a surplus of €84.6 bil-lion in trade in goods with itstrade agreement partners, com-pared to its overall trade deficitwith the rest of the world ofabout €24.6 billion.

EU agri-food exports to tradepartners continued to grow withan overall increase of 2.2% com-

pared to the previous year. Ex-ports of agri-food products toSouth Korea also gained 4.8 %.Also noteworthy are agri-foodexports to Georgia, Moldova andUkraine, which grew by 11%compared to 2017.

EU industrial goods  exportsalso increased overall by 2%,with stronger growth among oth-ers for chemicals (2.5 %), miner-al products (6 %) and base met-als (4.4 %).

Looking for instance at oneof the recent trade agreements,the report shows that in the firstfull calendar year (2018) ofthe  EU-Canada tradeagreement implementation: bilat-eral trade in goods grew by10.3% and the EU’s trade sur-plus with Canada increased by60%; EU goods exports to Cana-da rose by 15% (or €36 billionin extra export revenue), espe-cially for sectors where importduties were previously high suchas pharmaceuticals (up 29%),machinery (up 16%) or organicchemicals (up 77 %);  EU Agri-food exports to Canada (account-ing for 9% of total EU exports)rose by 7%.

Moreover, following inten-sive discussions in the joint com-mittees created under the differ-ent trade agreements, severalpartner countrieslifted barriers totrade, thus allowing more EUcompanies to benefit fully fromthe opportunities these agree-

EU trade agreements: deliveringnew opportunities in time of global

economic uncertainties

ments offer. Danish and Dutch

farmers, for example, will be

able to export beef to South Ko-

rea, while Poland and Spain will

be able to export poultry meat to

South Africa.    

The report investigates also

the impact of the provisions in-

cluded in the dedicated  ‘Trade

and Sustainable Develop-

ment’ (TSD) chapters, which are

part of all modern EU trade

agreements. These chapters aim

at engaging with trade partners to

implement international rules on

labour and the environment, as

incorporated in multilateral envi-

ronmental agreements or Interna-

tional Labour Organisation (ILO)

conventions. Recent achieve-

ments ahead of the entry into

force of the respective agree-

ments include the ratification by

Mexico and Vietnam of ILO

Convention 98 on the rights to

organise and collective bargain-

ing. Additionally, the agreements

with Vietnam, Japan, Singapore,

Mercosur and Mexico include re-

inforced commitments to effec-

tively implement the Paris

Agreement on Climate Change.

In 2018 and 2019, the EU al-

so took several  enforcement ac-

tionsunder its trade agreements,

including in relation to labour

standards. Among other exam-

ples, the EU requested a panel

following South Korea’s failure

to ratify ILO Conventions on

workers’ rights, notably freedom

of association and collective bar-

gainning.

The Commissionadopted Cohesion

Policy projects,modernising rail and

road network,increasing travel

safety while reducingcosts and travel time

Reforms, services,and investments

implemented duringthe last 17 years

world news Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 13

The Global Innovation Index2019 (GII 2019), collated by Cor-nell University, INSEAD, and theWorld Intellectual Property Orga-nization (WIPO), has ranked theNetherlands amongst the globalleaders in innovation. The reportmentions that even in economicslower times, innovation stillthrives. “In developed and devel-oping economiesalike, formal in-n o v a t i o n — a smeasured by re-search and de-v e l o p m e n t(R&D) andp a t e n t s — a n dless formalmodes of inno-vation are thriv-ing.” Accordingto the GII 2019, Switzerland, Swe-den, United States, the Nether-lands and the United Kingdomcomplete the top five of most in-novative nations in the world.

Top scores in innovationoutput en knowledge absorp-tion. The Netherlands scoresparticularly well on sub-rankingson innovation output (2) andknowledge absorption. Thecountry remains in top positionfor IP payments and scores con-sistently strong on regulatoryquality, online participation, in-tensity of local competition, col-laboration between universitiesand industries, cluster develop-ment and inflows of foreign di-rect investment. The report spe-

The Netherlands GlobalInnovation Leader

cially mentions that it sees greatimprovements in government ex-penditures on R&D financed bybusiness, and an increase inwomen that are employed havingadvanced degrees.

Online creativity andknowledge diffusion pushDutch innovative outputs. Thereport mentions specifically that

innovation out-puts are high,because theNetherlands isstrong onKnowledge dif-fusion (2nd)and Online Cre-ativity (2nd), inparticular in in-dicators such asIP receipts, FDI

net outflows, ICTs and businessmodel creation, and ICTs and or-ganizational model creation. TheGII 2019 also sees improvementsin the quality of scientific publi-cations (8th) and in cultural andcreative services exports (10th).

Business finding a greatplace for innovation in theNetherlands. The GII 2019 fur-ther supports the Dutch ambitionto create a place where businessand innovation can thrive togeth-er. Fueled by world-class re-search institutes, supportiveR&D tax credits and a number ofstrategic partnerships betweenscience, industry and govern-ment, the Netherlands is a hubfor R&D innovation.

Global InnovationIndex ranks

Netherlands amongsttop countries

www.francescobartolinicaccia.comwww.studiofbc.it

www.francescobartolinicaccia.it

Countries must increasespending on primary healthcareby at least 1% of their gross do-mestic product (GDP) if theworld is to close glaring cover-age gaps and meet health targetsagreed in 2015, says a new reportfrom the World Health Organiza-tion and partners on the eve of aUN General Assembly high-levelmeeting on Universal HealthCoverage.

They must also intensify ef-forts to expand services coun-trywide. The world will need todouble health coverage betweennow and 2030, according to theUniversal Health Coverage Mon-itoring Report. It warns that ifcurrent trends continue, up to 5billion people will still be unableto access healthcare in 2030 –the deadline world leaders haveset for achieving universal healthcoverage. Most of those peopleare poor and already disadvan-taged.

Primary healthcare key tohealth for all. Investing an addi-tional USD200 billion a year onscaling up primary healthcareacross low and middle-incomecountries would potentially save60 million lives, increase averagelife expectancy by 3.7 years by2030, and contribute significant-ly to socio-economic develop-ment. It would represent about3% increase on the USD7.5 tril-lion already spent on health glob-

OECD

Countries must invest at least 1% more of Gdp on

primary healthcare to eliminateglaring coverage gaps

ally each year.Most of that funding would

come from countries them-selves. The report says that mostcountries can scale up primaryhealthcare using domestic re-sources – either by increasingpublic spending on health in gen-eral, or by reallocating spendingtowards primary healthcare – orby doing both. At present, mostcountries are underinvesting inprimary healthcare.

But for the poorest countries,including many affected by con-flict, this may not be feasible.These countries will continue torequire assistance from outside.This funding must be carefullytargeted to result in a lasting im-provement to health systems andservices – via a systematicstrengthening of primary health-care countrywide.

Accelerate scale-up of ser-vices. Countries must also re-new efforts to scale up servicecoverage countrywide. Althoughcoverage has increased steadilysince 2000, progress has sloweddown in recent years. Most in-

creases have occurred in lowerincome countries, but thesecountries are still lagging behind.The biggest health service gapsare in the poorest countries andthose affected by conflict.

Coverage is generally lowerin rural areas than in towns.The report cites lack of health in-frastructure, shortages of healthworkers, weak supply systems,and poor-quality care leading tolow trust among communities asmajor obstacles to achievingUHC.

Protecting against financialhardship. The report also high-lights the need to protect peoplefrom financial hardship. Morepeople are suffering the conse-quences of paying for servicesout of their own pockets than 15years ago. About 925 millionpeople spend more than 10% oftheir household income onhealthcare; 200 million peoplespend more than 25% of their in-come on health. And impoverish-ment due to paying for health-care increased except among theextremely poor.

EUROSTAT

Euro areainternational

trade in goodssurplus€14.7 bn

The first estimate for euroarea (EA19) exports of goods tothe rest of the world in August2019 was €177.4 billion, a de-crease of 2.2% compared withAugust 2018 (€181.4 bn). Im-ports from the rest of the worldstood at €162.6 bn, a fall of4.1% compared with August2018 (€169.5 bn). As a result,the euro area recorded a €14.7bn surplus in trade in goods withthe rest of the world in August2019, compared with +€11.9 bnin August 2018. Intra-euro areatrade fell to €133.7 bn in August2019, down by 5.6% comparedwith August 2018.

In January to August 2019,euro area exports of goods to therest of the world rose to €1546.9 bn (an increase of 3.0%compared with January-August2018), and imports rose to €1407.9 bn (an increase of 2.7%compared with January-August2018). As a result the euro arearecorded a surplus of €139.0 bn,compared with +€132.0 bn inJanuary-August 2018. Intra-euroarea trade rose to €1 304.6 bn inJanuary-August 2019, up by1.2% compared with January-August 2018.

European Union. The first estimate for extra-

EU28 exports of goods in August2019 was €154.2 billion, down

by 3.3% compared with August2018 (€159.4 bn). Imports fromthe rest of the world stood at€166.3 bn, down by 0.6% com-pared with August 2018 (€167.3bn). As a result, the EU28recorded a €12.1 bn deficit intrade in goods with the rest of theworld in August 2019, comparedwith -€7.9 bn in August 2018.Intra-EU28 trade fell to €253.1bn in August 2019, down by4.3% compared with August2018.

In January to August 2019,extra-EU28 exports of goodsrose to €1 334.5 bn (an increaseof 3.6% compared with January-August 2018), and imports roseto €1 357.6 bn (an increase of4.6% compared with January-August 2018). As a result, theEU28 recorded a deficit of €23.1bn, compared with -€10.3 bn inJanuary-August 2018. Intra-EU28 trade rose to €2 368.9 bnin January-August 2019, +1.7%compared with January-August2018.

pag. 14 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 world news

conditions, which could con-tribute to the use of opportunitiescross border consolidation, mayoffer.

Leveraged lending market:Risks related to the leveragedloan market and CollateralizedLoan Obligations (CLOs) in thefinancial sector should be furtherexplored and identified. There isa lack of clarity about the totalvolume of leveraged loans out-standing and about the ultimateholders of risks of many CLOtranches. Supervisors have raisedconcerns about a possible under-pricing of risks.

Sustainable finance and ESGrisks: Supervisory authorities andfinancial institutions should con-tinue their work on identifyingexposures to climate related risksand facilitate access of investorsto sustainable assets. Scenarioanalysis and stress testing are im-portant tools that can be imple-mented by supervisors with agoal to incorporate sustainabilityconsiderations into risk assess-ment. Financial institutionsshould incorporate climate riskand other ESG factors into theirrisk management framework andshould play a stewardship role bytaking into account the impact oftheir activities on ESG factors.Going forward, the ESAs shouldtake a proactive stance in fulfill-ing mandates on sustainable fi-nance, including on how ESGconsiderations can be incorporat-ed into the regulatory and super-visory framework of EU finan-cial institutions.

well informed and prepared tomanage risks from a micro-per-spective. The ESA’s will alsocontinue to closely monitor on-going political and market devel-opments and consider the needfor further communications onthat basis.

“Low-for-long” scenario:Supervisors and financial institu-tions should continue taking intoaccount a “low-for-long” interestrate scenario and associatedrisks. Low interest rates are animportant driver of low bankprofitability and remain the mainrisk for the insurance and pen-sion fund sectors. They con-tribute to the further build-up ofvaluation risks in securities mar-kets as well as to a move intoless liquid and more leveragedinvestments through search-for-yield strategies. On the invest-ment fund side, a convergent ap-plication of the rules on liquiditymanagement and (for UCITS) el-igible assets as well as a consis-tent use of stress testing will beimportant supervisory tools.

Bank profitability: There isa need to further address unprof-itable banks and their businessmodels in order to increase theresilience of institutions to amore challenging economic envi-ronment. Further investments in-to financial technologies and ex-ploring opportunities for banksector consolidation are amongresponses to low profitability.Transparency and the consistentapplication of common pruden-tial requirements and supervisoryrules across jurisdictions are pre-

The European Union’s (EU)banking, insurance, pensions andsecurities sectors continue toface a range of risks, the latestreport on “Risks and Vulnerabili-ties in the EU Financial System”published today by the JointCommittee of the European Su-pervisory Authorities (ESAs)shows.

The 2019 Autumn ESAs’ re-port highlights the followingrisks as potential sources of in-stability: Uncertainties aroundthe terms of the United King-dom’s withdrawal from the Eu-ropean Union; Persistently lowinterest rates, which combinedwith flattening yield curves, putpressure on the profitability andreturns of financial institutions,incentivise search-for-yieldstrategies and increase valuationrisks; Transition to a more sus-tainable economy and environ-mental, social and governance(ESG) related risks, leading topossible challenges to the viabili-ty of business models with highexposures to climate sensitivesectors.

In light of the ongoing uncer-tainties, especially those aroundBrexit, supervisory vigilance andcooperation across all sectors re-mains key. Therefore, the ESAscall for the following policy ac-tions by European and nationalcompetent authorities (NCAs) aswell as financial institutions:

Contingency planning: Finan-cial institutions and supervisorsshould continue their work oncontingency planning and assur-ance of business continuity in thecase of a no-deal Brexit. Consid-ering the variety of measures un-dertaken by the ESAs and na-tional supervisory authorities andother competent authorities, theEU financial sector should be

EU financial regulators highlight risks of a no-deal Brexit

and search for yield

Spain continues to be a wel-coming and prosperous place fornew startups, according to thelatest Startup EcosystemOverview 2019 report compiledby Mobile World Capital.Barcelona and Madrid are stilltwo of the mail poles of attrac-tion for the creation of new com-panies, and cities like Valenciaand Bilbao are now also begin-ning to follow suit.

Meanwhile, the total volumeof investments in 2018 shot up toover one billion euros. Specifi-cally, investment in Spanishtechnology firms was almost1.312 billion euros, with an in-crease of 67.3% since 2017,when investment was 783 mil-lion euros. This figure consoli-dates the upward trend begun in2013 and confirms Spain as oneof the fastest growing marketsfor capital risk investment in Eu-rope.

Funding rounds. The in-crease in investment was mainlydue to the ever greater number ofrounds proposed by the compa-nies, and particularly those inpursuit of major capitals. Where-as rounds of up to 10 million eu-ros or reduced their capital cap-ture, as occurred in rounds of 25to 50 million, those seeking more

than 100 million raised 720 mil-lion euros in 2018, up from 250million in 2017. According to thereport, this figure highlights thecontinued growth and maturityof the start-up ecosystems.

The report notes that 4,115new firms were created in 2018,of which 30% (1,235) choseMadrid for their head offices,while 29% (1,197) opted forBarcelona. The two Spanishcities came fifth and sixth re-spectively in the ranking of Eu-ropean cities, behind London,Paris, Berlin and Amsterdam.They were followed by Valencia,with 6.3% (261) and Bilbao, with1.5% (60). The remaining 1,362began their activities in otherprovinces.

Ranking of investment cap-ture. In the ranking of Europeancities according to the invest-ment raised by their companies,Madrid and Barcelona are onceagain in key positions. In thiscase, the advantage goes toBarcelona, in fifth place thanksto the capture of 871 million eu-ros. The Spanish capital is in13th place with 340 million eu-ros. In total, 29 companies suc-ceeded in raising over ten millioneuros in investment rounds in2018.

STARTUP ECOSYSTEM OVERVIEW 2019

Spain continues to bea welcoming and prosperous

place for new startups

Germany invests €40bn to transform coal regions

The German cabinet isputting forward legislation allo-cating 40 billion euros to helpcoal-producing regions transitionto sustainable economies. Themoney is earmarked for regionsin the states of Brandenburg,Saxony, Saxony-Anhalt andNorth Rhine-Westphalia, andthe law is ex-pected to passthe German par-liament by theend of this year.The money isintended for awide range ofpurposes in-cluding improv-ing broadbandand other infras-tructure and underwriting inno-vation and research. 600 millioneuros are already planned foreleven projects and initiatives,for instance, the establishment ofa Center for Advanced SystemUnderstanding, a FraunhoferCenter for Digital Energy and anInnovation Campus for Electron-ics and Microsensors.

“The aim of the federal gov-ernment together with the statesof Brandenburg, Saxony, Sax-ony-Anhalt and North Rhine-Westphalia is to develop coal-producing parts of Germany into

regions of innovation,” saysFlérida Regueira Cortizo, energyand environmental technologyexpert at Germany Trade & In-vest (GTAI). “This requiresstructural change, in which envi-ronmental and construction tech-nologies will play a central

role.”Earlier this

year, the Ger-man govern-ment decided tophase out theuse of coal by2038. A specialc o m m i s s i o nwas convenedto draw upplans for how toreconfigure theeconomies of

Germany’s traditional coal-pro-ducing regions. The proposedlegislation is a direct result ofthat body’s recommendations.

“Government economic pro-grams of the 40 billion eurosscope don’t come along everyday,” says GTAI CEO JürgenFriedrich. “This is a massiveproject aiming at transformingthe economies and societies ofsignificant parts of the country.So the opportunities for foreignand domestic companies to getinvolved will be many and var-ied.”

As part of its coalphase-out, the German

government ispumping billions intofuture technologies

A functioning financial sys-tem maintains the functioning ofthe economy and society; Fin-land, as President of the EUCouncil, will raise the newthreats to the financial marketsand the fight against them at thepolitical level.

Member State Finance Min-isters and Central Bank Gover-nors will discuss the issue attheir informal meeting in Helsin-ki on 13-14 December. 

Cyber attacks, pressureand misinformation. In hybridthreats, state or non-state actorsuse different methods in a coor-dinated manner to achieve a spe-cific objective without exceedingthe threshold for declaring a stateof war. Threats can include a va-riety of coercive and securitymeasures, as well as traditionaland new methods, which may bediplomatic, military, economicand technical.

Hybrid actions include cy-ber-attacks and campaigns tospread misinformation and socialunrest. Actions can aim to influ-ence critical societal systems,such as access to energy ortelecommunications.

Telecommunication con-

ing the technical exchange of in-formation on cyber threats.

Infrastructure must be pro-tected. Combating hybridthreats combines both internaland external security, so we needclose cooperation between au-thorities in many differentfields. The Finnish initiative toprepare for hybrid threats in thefinancial sector is part of abroader package that will be dis-cussed at several Presidencymeetings. This is one of the pri-orities of the Finnish season.

It is important for us to pro-tect Europe’s critical infrastruc-ture in order to combat hybridthreats. The financial marketsmust also be taken into accountin this work. On the other hand,it is also essential for the stabilityof financial markets that hybridthreats are identified through su-pervision, regulation and riskmanagement by market partici-pants.

Jaakko WeuroSpecialist, Permanent

Representation of Finland to the European Union

nections vulnerable. Hybridiza-tion may also affect financialmarkets. The financial market isa vulnerable target because it re-lies on real-time internationalcommunications connections andsystems and on public confi-dence.

A well-planned and targetedattack on critical parts of the fi-nancial system will hit the kneesof society as a whole. Even abrief disruption can cause majorfinancial damage and incitefear.  

The EU has identified thefunctioning of the financial sys-tem as one of the critical areaswithin the strategic frameworkfor combating hybridthreats. However, Member Stateshave not previously discussedthe issue at the political level andefforts have focused on improv-

Hybrid threatsalso need

to be preparedfor in the

financial sector

world news Lunedì 21 Ottobre 2019 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII pag. 15

www.etribuna.com

From 33 years in contact withthe Italian Embassyin the World

New figures released by theEuropean Commission show thatthe number of interceptions offake goods being imported intothe EU increased in 2018 due toa large amount of small parcelsin express and postal traffic. De-tention figures for seized con-signments jumped from 57,433in 2017 to 69,354 in 2018,though the total amount of arti-cles detained decreased com-pared to previous years. Almost27 million articles that infringedon intellectual property rights(IPR) were detained in 2018 witha street value of nearly €740million.

The top categories of de-tained articles were cigarettes,

which accounted for 15% of theoverall amount of detained arti-cles. This was followed by toys(14%), packaging material (9%),labels, tags and stickers (9%) andclothing (8%). Products for dailypersonal use in the home such asbody care articles, medicines,toys and electrical householdgoods accounted for nearly 37%of the total number of detained

articles.China continued to be the

main source country for goodsinfringing intellectual propertyrights. North Macedonia was themain provenance for counterfeitalcoholic beverages. Turkey wasthe top source for other bever-ages, perfumes and cosmetics.EU customs saw a high numberof fake watches, mobile phonesand accessories, ink cartridgesand toners, CDs/DVDs, labels,tags and stickers from HongKong, China. The main sourcefor computer equipment was In-dia, Cambodia for cigarettes andBosnia and Herzegovina forpackaging material.

Hybrid threatsalso need

to be preparedfor in the

financial sector

tion and energy infrastructure es-sential for long-term decarboni-sation of energy supply and pha-se out financing for gas distribu-tion and power generation.

The policy has been draftedfollowing the most comprehensi-ve public consultation ever heldby the Eib.

Over the last five years, theEuropean Investment Bank hasprovided more than eur 65 bil-lion of new financing for globalrenewable energy, energy effi-ciency and energy distributioninvestment.

Improving sustainabletransport connections. The Eibapproved more than eur 2 billionof new support for transport in-vestment in Austria, Germany,Hungary, Italy, Spain and Swe-den, as well as Bosnia-Herzego-vina and Ukraine.

In Germany, the Eib will fi-nance investment in cities acrossthe country to renew and impro-ve bus services and reduce pollu-tion, and provide 60 new trainsto replace regional diesel servi-ces in North Rhine Westphalia.In Spain, commuters travellingto Madrid will benefit from newinvestment to provide 211 high-capacity trains to replace outda-ted rolling-stock.

The Eib will also finance hy-brid vaporetti and regional tran-sport investment in Venice, the

extension and improvement ofthe tram network in Graz andwill address congested roads inBosnia-Herzegovina and Ukrai-ne.

Expansion of the Baltic portof Ystad in southern Swedensupported by the Eib will remo-ve transport bottlenecks and ac-commodate an expected increasein cargo and tourism over thenext decade.

Increasing the impact ofbusiness investment. The Eibagreed eur 2.95 billion of newdirect and indirect financing tosupport business investment.This includes support for corpo-rate innovation in Austria, Ger-many and Spain, large-scale tou-rism investment in Croatia and anew programme to increase au-tomation and digitalisation ofPoste Italiane.

The Eib agreed to finance lo-cal financing programmes to ac-celerate energy efficiency andsmall scale renewable energyprojects in Germany, Spain andBrazil and reduce energy use byindustry in Paraguay. Separate

schemes will finance youth em-

ployment in Spain and small sca-

le corporate innovation in the

Netherlands, as well as help

companies in Estonia, Latvia,

Lithuania, Belarus and Egypt to

expand.

The Eib will contribute to th-

ree regional equity funds that

will enable high-impact private

sector investment to support eco-

nomic development in Africaand the Caribbean.

Harnessing renewableenergy and improving localenergy infrastructure. The Eibapproved financing to construct4 new onshore wind farms nearPoznan in Poland, to upgrade re-gional energy distribution incentral Austria and to convertwaste to clean energy in Ham-burg.

Improving social and affor-dable housing and upgradingurban services. The Eib willsupport investment to increasethe availability of affordablehousing in the greater Paris re-gion and Potsdam, Germany.

Small-scale urban invest-

ment in Bosnia and financing toimprove public services acrossGermany, including dedicatedlocal investment schemes in thestates of Saxony and Branden-burg were also approved.

Enhancing education andresearch. The Eib agreed tosupport the expansion of Mur-cia’s university, Spain and theconstruction of a new universitycampus in Madrid.

EUR 5.4 billion of invest-ment backed by the Invest-ment Plan for Europe. Elevenprojects approved by the Eibboard today will be guaranteedby the European Fund for Strate-gic Investments (Efsi), the finan-cial pillar of the Juncker plan.

From hybrid vaporettiin Venice to energy efficiency

in Paraguay: Eib Board approves eur 8.4bn of new

investment

(from page 1)

pag. 16 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXIII Lunedì 21 Ottobre 2019 finanza

banche controparti; la gestioneintegrata delle comunicazioni edei processi in caso di sbilancio.

E gli altri partner. Il pro-getto coordinato da Abi Lab, ilCentro di ricerca e innovazioneper la banca promosso dall’Asso-ciazione bancaria italiana, è di-retto ad applicare la blockchainai processi interbancari. Insiemead ABI Lab sono impegnati ipartner tecnici Ntt Data e Sia, ol-tre a R3 con la piattaforma Cor-

delle estrazioni aurifere, da

sempre strettamente legato al

territorio di riferimento, con

conseguenze rilevanti a livello

ambientale e sociale. I rischi

ESG sono legati soprattutto a

estrazioni artigianali e su picco-

la scala (che rappresentano il

15% dell’offerta mineraria auri-

fera globale) e includono: inqui-

namento da acidi come cianuro

e mercurio – utilizzati per l’e-

strazione dell’oro –, sfruttamen-

to intensivo del suolo, lavoro

nero o minorile, infortuni, rischi

per la salute.

Per quanto riguarda l’estra-

zione commerciale moderna e

su larga scala si rilevano cre-

scenti sforzi in termini di soste-

nibilità. Per esempio, la Barrick

Gold Corporation – la più gran-

de società di estrazione di oro al

mondo, con sede a Toronto – ha

realizzato un programma resi-

denziale per i dipendenti della

miniera di Kibali, nella Repub-

blica Democratica del Congo,

garantendo alloggi in cemento

con servizi igienici, cucina, elet-

tricità e acqua corrente.

La Golden Star Resources –

un'altra importante multinazio-

nale canadese attiva nel settore

– ha sviluppato programmi di

formazione legati all’allevamen-

to e alla silvicoltura per favorire

il reimpiego dei propri dipen-

denti e l’occupabilità della po-

polazione locale in Ghana, in vi-

sta dell’esaurimento del giaci-

mento aureo e della chiusura

delle miniere.

Tra gli aspetti più influenti

sulla performance ESG è dove-

roso citare gli importanti passi

avanti in termini di governance,

legati al crescente coinvolgi-

mento (engagement) di azionisti

e stakeholder. A titolo di esem-

pio, il gestore di hedge fund

Paulson & Co. ha lanciato una

campagna vincente di raccolta

deleghe, durata oltre sei mesi,

con l’obiettivo di sostituire il

top management della Detour

Gold, azienda estrattiva canade-

se. L’impresa in oggetto gesti-

sce una miniera a Detour, in Ca-

nada, caratterizzata negli ultimi

anni da frequenti infortuni sul

lavoro e da un forte aumento dei

costi di capitale.

Secondo un recente report di

VanEck – società di gestione

con sede a New York – proprio

il rinnovato impegno in termini

di sostenibilità da parte delle

imprese estrattive, e aurifere in

particolare, è tra i fattori deter-

minanti l’apprezzamento dei ti-

toli azionari e degli indici legati

all’oro. Come anticipato, infatti,

il comparto estrattivo necessita

di una svolta sostenibile anzitut-

to (ma non solo) in termini am-

bientali; senz’altro i progressi

auspicati sono ancora molti, ma

il percorso è tracciato.

Fonte: Forum per la Finanza Sostenibile

da.La spunta interbancaria.

La nuova applicazione verifica lacorrispondenza delle attività cheinteressano due banche diverse.La procedura di spunta interban-caria Italia è legata a un’operati-vità tradizionalmente a carico delback office, diretta a riconciliarei flussi delle operazioni che ge-nerano scritture contabili suiconti reciproci Italia e a gestire isospesi. Sino ad ora la spunta è

stata basata su registri bilaterali,con un basso livello di standar-dizzazione e modalità operativenon avanzate. L’applicazione diun processo basato sulla block-chain nel senso di tecnologia deiregistri distribuiti (DistributedLedger Technology) alla spuntainterbancaria Italia permette diriscontrare automaticamentetransazioni non corrispondentisulla base di un algoritmo condi-viso, rende possibile la standar-dizzazione del processo e del ca-nale di comunicazione unico,consente possibile tra le parti in-teressate di avere visibilità sulletransazioni.

Blockchain - Distributed

Fintech, banche: “Spunta”, il blockchain di settore,

supera test dati annuali

ledger technology (Dlt). La

blockchain, intesa come tecnolo-

gia di registri distribuiti (Dlt),

permette che un grande database

possa essere ripartito e distribui-

to su più nodi, ossia su più mac-

chine collegate tra loro. Ciò con-

sente in diverso modo di pensare

e progettare le modalità di rela-

zione e lo scambio tra i parteci-

panti. Con Spunta Project l’As-

sociazione bancaria italiana si

propone di portare concretamen-

te la blockchain nel mondo ban-

cario italiano. Il settore bancario

italiano è un attore rilevante del

panorama della blockchain e

quindi dell’innovazione.

seguici su

In periodi di instabilità eco-

nomica e finanziaria, gli investi-

tori tendono a orientare parte del

proprio capitale verso i cosid-

detti “beni rifugio”, cioè quei

beni che possiedono un valore

intrinseco e tendono quindi a

non svalutarsi in relazione a un

aumento del livello generale dei

prezzi. Essi rappresentano un in-

vestimento non speculativo ad

elevata liquidità, non correlato

all’andamento degli altri titoli in

portafoglio.

Il bene rifugio più diffuso è

senz’altro l’oro, il cui valore è

aumentato di oltre cinque volte

dal 2000 a oggi, soprattutto a

fronte della crisi economico-fi-

nanziaria iniziata nel 2007. Do-

po una leggera svalutazione, a

luglio di quest’anno il prezzo

dell’oro si è mantenuto su un

trend positivo, spinto dai timori

di svalutazione del dollaro e dal-

le tensioni geopolitiche tra USA

e Cina. Gli investimenti nel set-

tore aurifero si concretizzano

nell’acquisto di: titoli azionari

di aziende estrattive, fondi co-

muni, futures e opzioni, Ex-

change Traded Fund (ETF) ed

Exchange Traded Commodities

(ETC).

Come molti settori industria-

li, quello delle estrazioni, aurife-

re e non solo, presenta impor-

tanti ricadute in termini di im-

patto ambientale, a partire dalle

emissioni di gas serra.

Nel 2017, Eurostat ha stima-

to un ammontare di 44,53 milio-

ni di tonnellate di CO2 derivanti

da attività di estrazione in Euro-

pa: per contribuire significativa-

SOCIETA’ AURIFERE

Cresce l’integrazione Esg mente alla mitigazione dei cam-

biamenti climatici è senz’altro

cruciale ridurre l’impatto am-

bientale di questo settore. Il Te-

chnical Expert Group (TEG) on

Sustainable Finance ha infatti

indicato il comparto delle estra-

zioni come un settore strategico

da integrare all’interno della fu-

tura tassonomia europea delle

attività economiche sostenibili.

In particolare, per essere incluse

nella nuova classificazione, le

imprese del settore estrattivo

dovranno definire precisi obiet-

tivi di riduzione delle emissioni

in modo da dimostrare il proprio

ruolo positivo nella transizione

verso un'economia ad emissioni

zero, circolare ed efficiente sot-

to il profilo delle risorse utiliz-

zate.

In alcuni casi, la transizione

verso un modello di business so-

stenibile è già iniziata. A fronte

di un mercato in crescita, la fi-

ducia degli investitori verso le

aziende del settore estrattivo, e

aurifero in particolare, è legata

anche alla crescente adozione di

criteri e buone pratiche ESG

nella gestione dei giacimenti.

Negli ultimi anni è cresciuta la

consapevolezza dell’importanza

di tener conto di un ampio spet-

tro di portatori di interesse

(stakeholder), oltre gli azionisti

(shareholder): per esempio di-

pendenti, comunità locali, am-

ministrazioni. Ciò è particolar-

mente rilevante per il mercato

500 appuntamentiin programma,

a ottobre, per il mese

dell’Educazionefinanziaria

In corso, dal 1 al 31 ottobre,la seconda edizione del Mesedell’Educazione finanziaria, concirca 500 appuntamenti in pro-gramma in tutte le regioni d’Ita-lia: seminari, lezioni, giochi, la-boratori e spettacoli gratuiti. Do-po la  prima edizione, che ha vi-sto l’adesione di  108 organizza-zioni (per un totale di  197  sog-getti coinvolti, tra istituzioni eorganizzazioni pubbliche e priva-te), con oltre  350  eventiin  120  città in tutta Italia, tornadall’1 al 31 ottobre 2019 il Mesedell’Educazione Finanziaria  pro-mosso dal Comitato per la pro-grammazione e il coordinamentodelle attività di educazione finan-ziaria.

Eventi in programma.  Sonocirca 500 gli appuntamenti inprogramma in tutte le regionid’Italia in occasione del Mesedell’Educazione Finanziaria: se-minari, lezioni, giochi, laboratorie spettacoli gratuiti. L’obiettivo èoffrire occasioni per informarsi,discutere e capire come gestire eprogrammare le risorse finanzia-rie personali e familiari, ap-profondendo i temi del rispar-mio, degli investimenti, delle as-sicurazioni e della previdenza.Tra le novità di questa edizione,c’è la presenza di numerosi ap-puntamenti dedicati alla previ-denza, promossi soprattutto dalleCasse degli ordini professionali edai fondi pensione.

L’obiettivo è offrire occasio-ni per informarsi, discutere e ca-pire come gestire e programma-re le risorse finanziarie personalie familiari, approfondendo i te-mi del risparmio, degli investi-menti, delle assicurazioni e dellaprevidenza. Tra le novità di que-sta edizione, c’è la presenza dinumerosi appuntamenti dedicatialla previdenza, promossi so-prattutto dalle Casse degli ordiniprofessionali e dai fondi pensio-ne.

L’iniziativa è promossa dalComitato per la programmazio-ne e il coordinamento delle atti-vità di educazione finanziaria.

(dalla prima pagina)


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