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IV num

Date post: 12-Mar-2016
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A SANTA MATRONA ‘A JURNATA S’ALLONGA ‘E N’OR Tipica festa agricola invernale, che cade esattamente un mese dopo Natale, quando la giornata si allunga e guadagna un’ora in più di luce (“A Santa Matrona ‘a jurnata s’alloanga ‘e n’or”). E’ il periodo destinato alla macellazione del maiale, alla trasformazione delle sue carni in insaccati. Sul piazzale della Chiesa, in occasio- ne della festa è tradizione acquistare dagli ambulanti gli attrezzi nuovi per lavorare la farina (il setaccio) e per preparare il pane (le canestrelle), i mestoli di legno (le “cucchiarelle”), le mele zuccherate e lo zucchero intrecciato. È una festa molto antica, conosciuta anche in località e comuni distanti, da cui ancora oggi giungono a piedi fedeli in pellegrinaggio per implorare la protezione del- la Santa, in particolare contro i dolori addominali e le d o g l i e d e l p a r t o . Ma chi era questa Matrona?E perchè si recò dalle no- stre parti? S. Prisco secondo la tradizione fu protovescovo della città di Capua e seguace di S.Pietro,probabilmente un soldato o dignitario romano martirizzato a Capua. Con il tempo il culto verso questo martire crebbe di tale importanza che, secondo la leggenda,condurrà una cristiana di nome Matrona ,figlia di un nobile della Lusitania, affetta da cronici dolori all’addome, alla ri- cerca per la sua pace fisica e spirituale, della tomba del santo apparsale in sogno. La pia donna recatasi sul luogo, ritrovò miracolosa- mente la sepoltura del martire e vi costruì una basilica, ad uso martyrion, della quale purtroppo non conoscia- mo appieno le caratteristiche architettoniche, probabil- mente da individuare,in base a deduzioni e ritrova- menti fatti da M. Monaco ,storico della chiesa capuana, nell’attuale chiesa arcipretale denominata di S.Prisco/ S.Matrona. Di notevole importanza storica ma soprattutto artisti- ca è il sacello di età paleocristiana,detto "Sacello di Santa Matrona",in quanto nella sua parte absidale è situata, con funzione di altare, una vasca di marmo, che la tradizione vuole contenesse, come un sarcofa- go, le spoglie della Santa, e che è evidentemente stata tratta da un edificio capuano di età imperiale in cui aveva la funzione di fontana. Il sacello attualmen- te si presenta come una cappella annessa alla chiesa arcipretale del XVII secolo,occupandone la zona finale della navata destra. Appena superato l’arco ogivale che ne costituisce l’ingresso, ci si accorge che ,dell’originaria decorazio- ne musiva,la quale in origine copriva tutta la volta e le lunette del piccolo ambiente, è sopravvissuta solo una parte, anche se i lacerti rimastivi sono di grande significato e bellezza. Il sacello è a pianta quadrata coperta da una volta a crociera ,sorretta agli angoli da colonne con capitelli corinzi probabilmente di spoglio, proveniente dalle ricche fabbriche capuane e da archi anch’essi decora- ti:parti della crociera risultano,manchevoli di tessere vitree,mentre tre lunette su quattro presentano tut- tora l’originaria decorazione in cui figura- no,purtroppo, alcune evidenti lacune. Oltre a rappresentare il culto religioso,la festa in ono- re di Santa Matrona è un momento di unione cittadi- na,un momento in cui ci si dimentica della frenesia della vita di tutti i giorni,per dedicarsi alla "tradizione",che sempre in ognuno di noi rievoca vec- chi ricordi… Vincenzo Giaquinto Numero 3 — Gennaio 2011 www.forumgiovanidisanprisco.it SOMMARIO Il Forum non va mai in vacanza Pagina 2 Per non dimenticare... Pagina 3 Pubblicità Giochi e curiosita Pagina 8 La ricetta tedesca: 670 € mensili agli studenti Diamo uno sguardo al nemico: Il tumore Pagina 5 Pagina 6 REGISTRATO IL 13 LUGLIO 2010 AL N. 767 R.S. C/O TRIBUNALE DI SANTA MARIA C.V. DIRETTORE ESECUTIVO: CLAUDIA MONACO - DIRETTORE EDITORIALE: VINCENZO GIAQUINTO
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A SANTA MATRONA ‘A JURNATA

S’ALLONGA ‘E N’OR

Tipica festa agricola invernale, che cade esattamente un mese dopo Natale, quando la giornata si allunga e guadagna un’ora in più di luce (“A Santa Matrona ‘a jurnata s’alloanga ‘e n’or”). E’ il periodo destinato alla macellazione del maiale, alla trasformazione delle sue carni in insaccati. Sul piazzale della Chiesa, in occasio-ne della festa è tradizione acquistare dagli ambulanti gli attrezzi nuovi per lavorare la farina (il setaccio) e per preparare il pane (le canestrelle), i mestoli di legno (le “cucchiarelle”), le mele zuccherate e lo zucchero intrecciato. È una festa molto antica, conosciuta anche in località e comuni distanti, da cui ancora oggi giungono a piedi fedeli in pellegrinaggio per implorare la protezione del-la Santa, in particolare contro i dolori addominali e le d o g l i e d e l p a r t o . Ma chi era questa Matrona?E perchè si recò dalle no-stre parti? S. Prisco secondo la tradizione fu protovescovo della città di Capua e seguace di S.Pietro,probabilmente un soldato o dignitario romano martirizzato a Capua. Con il tempo il culto verso questo martire crebbe di tale importanza che, secondo la leggenda,condurrà una cristiana di nome Matrona ,figlia di un nobile della Lusitania, affetta da cronici dolori all’addome, alla ri-cerca per la sua pace fisica e spirituale, della tomba d e l s a n t o a p p a r s a l e i n s o g n o . La pia donna recatasi sul luogo, ritrovò miracolosa-mente la sepoltura del martire e vi costruì una basilica, ad uso martyrion, della quale purtroppo non conoscia-mo appieno le caratteristiche architettoniche, probabil-mente da individuare,in base a deduzioni e ritrova-menti fatti da M. Monaco ,storico della chiesa capuana,

nell’attuale chiesa arcipretale denominata di S.Prisco/S.Matrona. Di notevole importanza storica ma soprattutto artisti-ca è il sacello di età paleocristiana,detto "Sacello di Santa Matrona",in quanto nella sua parte absidale è situata, con funzione di altare, una vasca di marmo, che la tradizione vuole contenesse, come un sarcofa-go, le spoglie della Santa, e che è evidentemente stata tratta da un edificio capuano di età imperiale in cui aveva la funzione di fontana. Il sacello attualmen-te si presenta come una cappella annessa alla chiesa arcipretale del XVII secolo,occupandone la zona finale della navata destra. Appena superato l’arco ogivale che ne costituisce l’ingresso, ci si accorge che ,dell’originaria decorazio-ne musiva,la quale in origine copriva tutta la volta e le lunette del piccolo ambiente, è sopravvissuta solo una parte, anche se i lacerti rimastivi sono di grande s i g n i f i c a t o e b e l l e z z a . Il sacello è a pianta quadrata coperta da una volta a crociera ,sorretta agli angoli da colonne con capitelli corinzi probabilmente di spoglio, proveniente dalle ricche fabbriche capuane e da archi anch’essi decora-ti:parti della crociera risultano,manchevoli di tessere vitree,mentre tre lunette su quattro presentano tut-tora l’originaria decorazione in cui figura-no,purtroppo, alcune evidenti lacune. Oltre a rappresentare il culto religioso,la festa in ono-re di Santa Matrona è un momento di unione cittadi-na,un momento in cui ci si dimentica della frenesia della vita di tutti i giorni,per dedicarsi alla "tradizione",che sempre in ognuno di noi rievoca vec-chi ricordi…

Vincenzo Giaquinto

Numero 3 — Gennaio 2011 www.forumgiovanidisanprisco.it

SOMMARIO

Il Forum non va

mai in vacanza

Pagina 2

Per non

dimenticare...

Pagina 3

Pubblicità

Giochi e curiosita Pagina 8

La ricetta tedesca: 670 € mensili agli studenti

Diamo uno sguardo al nemico:

Il tumore

Pagina 5

Pagina 6

REGISTRATO IL 13 LUGLIO 2010 AL N. 767 R.S. C/O TRIBUNALE DI SANTA MARIA C.V. DIRETTORE ESECUTIVO: CLAUDIA MONACO - DIRETTORE EDITORIALE: VINCENZO GIAQUINTO

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NATALE AL FORUM 2

: SUCCESSO BISSATO

2 P a g ina

Grande successo per la II edizione di Natale al Forum. I giova-ni dell’associazione hanno di ripetere ,anche per il Natale ‘10 la seconda edizione di quella che l’anno precedente sancì l’inizio dell’attività del Forum, richiamando subito l’interesse delle va-rie sensibilità giovanili. Nella piazza antistante la sala consiliare del Comune di San Prisco è stato sistemato un abete di oltre 3mt sul quale tanti bambini hanno appeso il loro biglietti-desiderio. Giocolieri, mangiafuoco, cartomanti hanno intratte-nuto i piccoli che sono accorsi per farsi immortalare con il no-stro “babbo natale”, ricevere le coreografie di palloncini realiz-zati dalle splendide “Christmas Girls” e mangiare dolci, pop-corn e zucchero filato. Una tre giorni piena di iniziative interes-santi che è stata accolta con grande entusiasmo dalla cittadi-nanza, prova ne sono i 250€ che il Forum Giovani di San Prisco ha versato all’Unicef di Caserta che ha patrocinato l’evento. Tale importo è il ricavato tratto dalla vendita di dolciumi e di manufatti realizzati dai giovani dell’Azione Cattolica delle due parrocchie e degli scout di San Prisco.

Ebbene si cari lettori, il nostro Forum non si ferma mai. Quest’anno ricorre il 150° anniversario della Unità d’Italia e noi giovani impe-gnati nell’accrescimento socioculturale della nostra città, non pos-siamo esimerci dall’organizzare convegni, proiezioni di film e video che rinnovino in ciascun italiano quel senso di appartenenza alla nostra bella Italia che rischia sempre più di andare perduto. Per l’occasione stiamo organizzando un viaggio nella capitale, per visita-re i palazzi sede delle più alte istituzioni dello Stato: Montecitorio, Palazzo Madama ed il Quirinale. La commissione affari generali sta redigendo, invece, un progetto in collaborazione con l’Agenzia Giovani della Provincia di Caserta, l’Ufficio Europa e l’Assessorato alle Politiche Giovani della Città di San Prisco. Tale progetto prevede delle attività che i ragazzi del Fo-rum svolgeranno insieme ad altri di un Forum di un Paese membro dell’Unione Europea. E’ previsto quindi l’invio dei nostri ragazzi nel paese partner e ovviamente anche una fase in cui saremo noi ad ospitare questi giovani. Il Forum Giovani di San Prisco è particolarmente sensibile alla tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale di San Prisco. E’ per questo, infatti, che stiamo organizzando in collaborazione con LegAmbiente una giornata ecologica per la raccolta rifiuti nelle aree verdi del Monte Tifati troppe volte mortificate da gesti di incivili e balordi. Continueremo la nostra attività di beneficenza riproponendo lo stand dell’AIL per la vendita delle loro uova. La commissione alle attività sportive ha già confermato la volontà di riproporre Conosciamo San Prisco in bici, questa volta con particolare attenzione ai monumenti storici del nostro Monte. Cos’altro dire? Penso che per un’associazione di giovani universitari e lavoratori arrivare a programmare queste attività sia già tanto. Continuano intanto ad aumentare le convenzioni della “Forum Card”, la card riservata agli iscritti che permette loro di beneficiare di particolari sconti ed offerte presso gli esercizi commerciali convenzionati: palestre, piscina, campo di calcetto, pizzerie, paninoteche ecc.. La nostra sede resta a disposizione per tutti quei giovani che cercano un posto dove poter studiare in dignitoso silenzio e da quest’anno per chi ne fa richiesta è possibile anche usufruire della connessione internet gratuita. Ricordo che iscriversi al Forum è semplice e gratuito, basta essere residenti o domiciliati nella nostra città ed avere dai 16 ai 29 anni. Per info visita il nostro sito web www.forumgiovanidisanprisco.it oppure scrivici a [email protected]

Antonio Monaco

IL FORUM NON VA MAI IN VACANZA…

ECCO I PERCHE'

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anche di ritornare al proprio uscio bagnati fradici per via di un improvviso temporale. Un disagio che colpisce complessivamente circa duecento ragaz-

zi , me compresa, e che potrebbe essere tranquillamente evitato se funzionasse la linea pubblica,capace di offrire un buon servizio a un prezzo piu' che vantaggioso. Non e' una lettera di lamentele,è solo un invito per sollecitare i vertici amministrativi e chi di dovere affinche' possano facilitare le cose anche per coloro che non riescono a sostenere i prezzi di alcuni privati e non riescono a frequentare con continuità la scuola anche per questo motivo. Se studiare e' un diritto..bè allora c'e' poco da dire.

Sonia Pellegrino

PER NON DIMENTICARE...

P a g ina 3

Il 27 gennaio 1945 è la data in cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Il 27 gennaio è diventato il “Giorno della Memoria”, dedicato al ricordo della tragedia della Shoah e delle persecu-zioni subite dagli ebrei e dai deportati militari e politici nei cam-pi nazisti, ma non solo; è anche il giorno della riflessione su tutti i massacri avvenuti in passato e su quelli in corso d'opera. Poter sottrarsi alla sentenza di morte imposta dai Nazisti era impossibile, gli ebrei potevano solamente sopravviverei nella speranza di riuscire ad abbandonare l'Europa occupata dai tede-schi. Secondo il piano Nazista, ogni singolo ebreo doveva esse-re ucciso.

La spiegazione dell'odio violento dei nazisti contro gli ebrei na-sceva dalla loro distorta visione del mondo che considerava la storia come una lotta razziale. Essi consideravano gli ebrei una razza che aveva lo scopo di dominare il mondo e, quindi, rappre-sentava un ostacolo per il dominio ariano. Secondo la loro opi-nione, la storia consisteva, quindi in uno scontro che sarebbe culminato con il trionfo della razza ariana, quella superiore: di conseguenza, essi consideravano l'eliminazione degli ebrei dai quali si sentivano minacciati come una necessaria opera morale. Inoltre, per i tedeschi, l'origine razziale degli ebrei li identificava come i delinquenti abituali, irrimediabilmente corrotti e conside-rati inferiori, la cui riabilitazione o minima convivenza era impos-sibile. Non ci sono dubbi che ci furono altri fattori che contribui-rono all'odio nazista contro gli ebrei e alla creazione di un'imma-gine distorta del popolo ebraico. Uno di questi fattori era la cen-tenaria tradizione dell'antisemitismo cristiano, che propagandava uno stereotipo negativo degli ebrei ritenuti gli "assassini di Cri-sto", inviati del diavolo e praticanti di arti magiche; la Svastica, conosciuta in Tibet come "Principio di Fuoco e Creazione", fu a-dottata come il simbolo della Razza Ariana collegandolo a una nozione di presunta superiorità razziale. Altri fattori furono l'anti-semitismo politico e razziale della seconda metà del XIX secolo e la prima parte del XX secolo, che considerava gli ebrei come una minaccia per la stabilità sociale ed economica. La combinazione di questi fattori scatenò la persecuzione, l'invio ai campi di con-centramento e lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti che progettarono la "Soluzione finale".

Imma D’orso

STUDENTI APPIEDATI E anche quest'anno i giovani samprischesi che frequentano gli istituti superiori di Santa Maria C.V. saranno costretti a fare enormi sacrifici per raggiungere quotidianamente la mete degli studi scelti. Quali? Nella maggior parte dei casi i ragazzi non sono automuniti e non hanno la possibili-tà di essere accompagnati e prelevati da scuola dai propri genitori. Molti ragazzi che frequentano l'istituto professionale A.Righi ,infatti,sono costretti ad andare a scuola a piedi mentre gli altri che fre-quentano il liceo artistico e il liceo scien-tifico sammaritani si affidano a bus priva-ti che soddisfano solo in parte le loro esi-genze .Dopo 5 ore di esercizi e interroga-zioni non e' affatto facile salire su un bus (e tante volte non trovare nemmeno po-sto) che ti lascia a malapena sulla Via Nazionale Appia costringendo circa 50 ragazzi a fare diverse centinaia di metri a piedi e se non trovano un passaggio di fortuna, in inverno ,rischiano tante volte

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Chi scrive, cari lettori, è consapevole che realtà, come quella che si descriverà, o sconvol-gono la vita o rendono ancora più scettici. A chi scrive, l’ha cambiata. E in meglio! E non si ha la presunzione di voler dire che c’è del buono o “ si è migliori di…” , ma l’obiettivo è sfruttare un giornale come questo per far conoscere, a più ampio raggio, la nostra realtà. Una finestra sull’Azione Cattolica, insomma! Essa è “un’associazione di laici che si impegnano liberamente, in forma comunitaria ed or-ganica e in diretta collaborazione con la Gerarchia, per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa”(art.1 Statuto Nazionale di A.C.) Punto di riferimento essenziale e fine primario della nostra associazione è Cristo: una parti-colare forma di sequela, che non vuole essere puro catechismo o mero “bizzochismo”, ma trama di vissuto, di esperienza, di vita. Dalla quotidianità traiamo spunto per vivere il Van-gelo e seguire Cristo. Non donne, uomini,giovani, ragazzi rintanati nelle sacrestie: ma, in primis, cittadini che si sforzano di vivere le loro vite alla luce della Parola di Dio. Non si hanno limiti d’età, di condizione sociale, né di alcun genere per poter aderire: dai 4 anni in su le porte sono aperte. E fino ad ora, grazie a Dio, stiamo avendo risposte concrete! Come associazione della parrocchia San Prisco - Santa Croce, contiamo 200 tesserati, oltre a diversi “simpatizzanti”, divisi nelle rispettive fasce d’età: l’Azione Cattolica Ragazzi dai 4 ai 14 anni, Giovanissimi e Giovani dai 15 ai 30 anni, Giovani-Adulti dai 31 ai 45 anni, Adulti-Adultissimi dai 46 a “fino a che il Signore dà la forza per campare”. Il tutto all’insegna dell’entusiasmo, della gioia di fare, del sacrificio, della condivisione, della passione. Ma mai un sacrifico è vissuto come tale, o per lo meno lo si affronta con il sorriso, se si è spinti dall’amore per ciò che si fa: e l’Azione Cattolica è questo! Caro lettore, se stai ancora leggendo vuol dire che un pizzico di curiosità è stato seminato: non ti resta altro che venire a sperimentare di persona per poter viver, così, una realtà del genere (che va vissuta!!!), affinchè la nostra associazione cresca ancora di più nell’amore di Cristo. A presto, allora…ah, la nostra sede è in via Pola, nel palazzo parrocchiale di fronte la Chiesa Madre del nostro bel paese.

Federico Gravino

4 P a g ina

Il 14 ottobre 2010, ormai lontano, il Governo tedesco ha aumentato l'ammontare mas-simo del Bafoeg a 670 euro, lo stipendio mensile accordato a studenti delle scuole se-condarie e dell'Università a prescindere dal merito e tenendo conto del reddito familia-re. Uno strumento attivo da diversi anni in Germania, con un costo di 500 milioni per le casse dello Stato. Il Bafoeg viene versato come aiuto a fondo perduto nelle scuole se-condarie mentre per gli studenti universitari è per metà sussidio e per meta' prestito da restituirsi all'avvio della vita lavorativa. L'anno scorso lo hanno percepito 873mila studenti tedeschi. In Italia per l’istruzione sono tempi di riforma: a dir la verità, ad ogni governo che cambia viene promossa una nuova riforma. I risultati, tuttavia, sono spesso oggetto di discussione. La ricetta tedesca in tema di Università sembra funzionare, a pareri quasi unanimi. In Italia questo tipo di provvedimento non sarebbe di facile attuazione perché prevedrebbe un esborso costante di denaro per una fascia di persone poco interessante per i politici: i giovani, generalmente non sono interessati alla politica o addirittura, nel caso degli studenti delle scuole superiori, non hanno diritto al voto. “Perché sprecare

risorse su persone che poi nemmeno ci voteranno?” Dal punto di vista politico il ragionamento non fa una piega, il problema è che spesso la politica si allontana dal mondo reale. A forza di perseguire obiettivi di breve periodo l’Italia sta mettendo a rischio il proprio futuro, dando più importanza al consenso elettorale a fine legislatura che alla formazione dei propri figli. I 500 milioni di € per attuare questo provvedimento potrebbero essere tra-sferiti dalla spesa che lo Stato effettua per gli armamenti, 36 miliardi di $ (dati 2009). Un obiettivo raggiungibile con questo strumento è, se non la valorizzazione dello studente, quantomeno limitare la dispersione scolastica, ancora diffusa in Italia. Molti non credono che la migliore arma per sconfiggere un avversario è proprio la cultura, quella cultura che Gandhi usò in India per una rivoluzione pacifica, senza armi. Probabilmente, in poli-tica così come nella vita, si fanno delle scelte ottimali per le proprie esigenze, anche se magari non sono le migliori e non ci si riesce a rendere conto della miopia di queste scelte.

Massimo Mirra

670 € MENSILI AGLI STUDENTI:

LA RICETTA TEDESCA

UNA FINESTRA SULL’ A. C.

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Oggi di Federalismo se ne fa un gran parlare anche se pochissimi sanno che cosa sia in realtà. Con il presente articolo non voglio parlare della poli-tica italiana e delle scelte da fare a monte, ma intendo parlare del Federali-smo Europeo, un processo che è iniziato molto prima, ma che, negli ultimi anni, è in una fase “regressiva”. Non si può trattare di un argomento specifico se prima non si da un'infari-natura generale, per cui, sono pronto almeno a chiarire di cosa si parla quando si pronuncia la parola Federalismo, inteso come ideologia origina-ria, poiché nel corso degli anni, e forse addirittura dei secoli, e come sem-pre accade per qualsiasi ideologia, esse assumono sfumature e caratteristi-che diverse, adattandosi alle particolari situazioni. Sin dall'antichità, ci sono stati tentativi di unioni tra popoli e stati. Tuttavia, solo con la modernità nasce quel movimento di pensiero politico chiamato Federalismo che auspica l'unione consensuale di stati allo scopo di supera-re i rispettivi nazionalismi e di gestire in comune gli affari che altrimenti rischierebbero di sfociare in conflitti internazionali. L'obiettivo di garantire la pace è quindi una motivazione essenziale del pensiero federale. Il filosofo I.Kant affermava “[...]non si può avere la pace senza una fede-razione di popoli, nella quale ogni stato, anche il più piccolo, possa sperare

la propria sicurezza e la tutela dei propri diritti non dalla propria forza o dalle proprie valutazioni giuridiche, ma solo da questa gran-de federazione di popoli, da una forza collettiva e dalla deliberazione secondo leggi della volontà comune.” Credo che questa affer-mazione sia il miglior punto di partenza per affrontare l'argomento. L'idea federalista nasce quindi dalla necessità di ovviare alle sof-ferenze inferte dalla guerra, instaurando una situazione di pace permanente che solo una politica di tipo federalista avrebbe potuto e può assicurare. Il Federalismo è un “pensiero politico attivo” che presenta un aspetto di valore, cioè la pace universale, come è stata definita nel pensiero politico di Kant, un aspetto di struttura, cioè la teoria dello stato federale, e un aspetto storico sociale, vale a dire lo stadio di sviluppo corrispondente ad una società pluralistica e aperta all'interdipendenza. Orbene, il Federalismo Europeo nasce proprio su queste basi e su questi sani principi; esso è frutto di un lungo processo e di situa-zioni che si è cercato e si cerca, evidentemente, di evitare. Il Federalismo Europeo nasce proprio negli anni più cruenti dell'intera storia umana, nasce dal desiderio di evitare il ripetersi dei tragici eventi delle due guerre mondiali e instaurare uno stato di pace duratura. Ed è proprio in questa particolare situazione che tre illuminate menti del panorama intellettuale italiano stendono quello che verrà ricordato come il Manifesto di Ventotene, steso nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, insieme a Eugenio Colorni, è un fondamentale documento che traccia le linee guida di quella che sarà la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. I tre intellettuali previdero la caduta dei poteri totalitari e auspicarono che, dopo le esperienze traumatiche della prima metà del Nove-cento, i popoli sarebbero riusciti a sfuggire alle subdole manovre delle élites conservatrici. Secondo loro, lo scopo di queste sarebbe stato quello di ristabilire l'ordine prebellico. Per contrastare queste forze si sarebbe dovuta fondare una forza sovranazionale europe-a, in cui le ricchezze avrebbero dovuto essere redistribuite e il governo si sarebbe deciso sulla base di elezioni a suffragio universale. L'ordinamento di questa forza avrebbe dovuto basarsi su una “terza via” economico-politica, che avrebbe evitato gli errori di capita-lismo e comunismo, e che avrebbe permesso all'ordinamento democratico e all'autodeterminazione dei popoli di assumere un valore concreto. Il Manifesto rimane ancora oggi uno dei più validi e significativi fondamenti della letteratura politica federalista. Anzi, in un certo senso, rappresenta la nascita di una vera e propria ideologia federalista europea. Il Manifesto pone come base della civiltà mo-derna “il principio della libertà, secondo il quale l’uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita”. Lo spunto iniziale è la constatazione della crisi dello Stato nazionale che, fondendo insieme Stato e nazione, ha accentuato le ten-denze autoritarie all’interno dei confini nazionali e quelle aggressive sul piano internazionale. Per contrastare entrambe queste ten-denze il Manifesto suggerisce di riorganizzare in senso federale l’Europa in modo che tutti gli Stati europei lascino le loro decisioni in alcune delicate materie (moneta, politica estera, politica economica, difesa, ecc.) a uno Stato internazionale superiore a ognuno di loro. Per raggiungere questo obiettivo non servono, come abbiamo già accennato, le forme di aggregazione politica tradizionali. I partiti, infatti, sia che si ispirino a ideologie reazionarie, liberali, democratiche, socialiste o comuniste, mirano a migliorare la situa-zione del loro Stato, nella convinzione che la pace nasca dall’affermazione dei rispettivi principi di libertà, uguaglianza e giustizia sociale. In altre parole, i partiti politici lottano per la conquista di un potere già esistente, per la ricostruzione di uno Stato nazionale che sia appunto reazionario, liberale, democratico, socialista o comunista. Per il progetto di Spinelli, invece, occorre un’organizzazione politica veramente sopranazionale capace non tanto di conquistare il potere, quanto piuttosto di creare un nuovo potere. Per tutta la sua vita Spinelli ha lottato per portare avanti questo ideale e se oggi abbiamo la nostra “Unione Europea” è anche e so-prattutto suo merito. Ed oggi è un enorme oscenità constatare che gli sforzi fatti da Spinelli, e da altri come lui, stiano assaporando una fase regressiva a causa di incompetenza, mancanza di ideali e interessi di pochi.

Salvatore Infante

FEDERALISMO, QUESTO SCONOSCIUTO

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Negli ultimi due secoli è aumentato l'uso quotidiano del termine “tumore”, ma cos'è esattamente? Per tumore s’intende una patologia, caratterizzata da un'eccessiva proliferazione di determinate cellule, indotta da alterazioni strutturali del patrimonio genetico e/o dei meccanismi di controllo e di accesso dello stesso, ed esenti dal normale equilibrio fisiologico delle cellule normali. Il tumore può essere benigno o maligno, o addirittura pri-mitivamente benigno, ma, può trasformarsi in maligno. Ovvio che, variano le diagnosi e le prognosi e la qualità di vita del paziente af-fetto da tale processo patologico. I tumori benigni sono così definiti in virtù del fatto che sono a lenta crescita, comportano conseguenze sicuramente gravi ma comunque trattabili e addirittura ripristinabili; sono localizzati esclusivamente nel tessuto di origine e, cosa fondamentale, non metastatizzano né infiltrano i tessuti vicini. I tumori maligni sono così definiti, poiché il loro trattamento spesso risulta di estrema difficoltà e invasività. So-no tumori a rapida crescita, con uno sviluppo di tipo infiltrante nei confronti dei tessuti sani limitrofi, e successiva distruzione e sostitu-zione degli stessi. La caratteristica più importante per la classifica-zione di un tumore maligno e la sua differenziazione da un t. beni-gno risulta essere la capacità metastatica, il che comporta un inte-ressamento anche degli organi che non sono stati siti di origine del tumore. I tumori,in teoria, possono interessare qualsiasi tipo di tes-suto e qualsiasi fascia di età,indipendentemente dal sesso o dall'area geografica;seppur studi epidemiologici siano stati in grado di classifi-care diversi tipi di tumore in correlazione a dati anagrafici e non,su base statistica. INCREMENTO DEL RISCHIO RIDUZIONE DEL RISCHIO Il carcinoma cutaneo, ad esempio, ha un'elevata incidenza in quelle popolazioni in cui vi è una diffusa abitudine di esporsi per molte ore al sole o elevato uso di lampade abbronzanti o tra quelle persone maggiormente esposte alla luce per motivi occupazionali,soprattutto soggetti di carnagione chiara,dato che la melanina(abbondante nei soggetti di carnagione scura) esplica un'azione protettiva nei con-fronti dei raggi UV. Differenze geografiche sono state osservate anche per il carcinoma della prostata,del colon-retto e di altri tipi di carcinoma, ma va fatta una precisazione: gli stessi studi hanno dimostrato che popolazioni trasferitesi in aree geografiche diverse da quelle di origine mostrava-no le stesse probabilità di avere un tumore delle popolazioni delle nuove aree geografiche e non di quelle di origine,e ciò ci permette di rilevare come l'incidenza di un tipo di tumore dipenda dalle condizio-ni ambientali,dallo stile di vita e dalle abitudini alimentari relative,ma al tempo stesso ci permette di non dimenticare quanto la componen-te genetica predisponente sia fondamentale. Inoltrenon bisogna di-menticare che i meccanismi fisiologici non sono sempre uguali da persona a persona,e che quindi persone della stessa area,stessa età,stesso sesso e stesso stile di vita possono avere diverse probabi-lità tra loro di avere un tipo di tumore. A questo punto bisogna aggiungere il rischio occupazionale e am-bientale che incrementa la probabilità di tumore: è stato osservato, che i lavoratori maggiormente esposti a composti chimici derivati da processi di lavorazione sono esposti a un'altissima probabilità di un determinato tipo di tumore: un semplice esempio risulta essere l'e-sposizione prolungata all'asbesto(termine comune amianto) che può causare tumore polmonare,mesotelioma maligno o tumore del peri-toneo,così come il nickel è correlato al tumore della prostata,le ami-ne aromatiche al tumore della vescica urinaria,ecc. Ancora, il fumo di sigaretta è stato uno dei fattori procancerogeni più studiati negli ultimi anni e si è notato come esso possa incrementare non solo la possibilità di tumore polmonare,ma anche al pancreas,al rene,alla vescica,alla laringe,alla faringe e all'esofago,in ultimo alla cervice uterina. Il consumo di sigarette ha raggiunto l'apice tra gli anni 40-50,e il tumore polmonare tra gli anni '80 e '90,sottolineando che il processo di danno non è un processo istantaneo,ma graduale e prolungato. Anche il consumo di alcool è inserito tra i fattori procancerogeni: è

quasi un paradosso poter dire che mezzo bicchiere di vino al giorno abbia effetti benefici per il corpo,soprattutto per la circolazione sanguigna,e al tempo stesso poter sottolineare che l'incremento d’ingestione di alcool giornaliero possa aumentare il rischio di cancro fino a 20 volte. Infine mi preme evidenziare il ruolo dell'alimentazione nel rischio tumo-rale: studi da circa cinquant'anni hanno oramai definitivamente classifi-cato una corretta alimentazione come uno dei fattori protettivi nell'insor-genza di tumori,dando un occhio di riguardo alle differenze tra dieta me-diterranea(fattore benefico) e diete ad alto contenuto calori-co,soprattutto di grassi saturi,(fattore di rischio) abbastanza diffuse nei Paesi industrializzati. L'analisi è di natura sia qualitativa sia quantitativa: diete che si basano su un moderato consumo di pesce settimanale,e moderato consumo di carne mensile,associati a consumo quotidiano di cereali,frutta e verdura, e regolare attività fisica,il tutto in un'ottica di corretto peso corpore-o,sono sicuramente protettive non solo per il rischio tumorale ma anche per altre patologie. Queste diete infatti,sono ricche di antiossidanti che proteggono dall'azione mutagena indotta da alcuni derivati dalle normali reazioni di ossidazione nel nostro organismo:fibre vegetali che non ap-portano calorie ma che facilitano lo svuotamento intestinale riducendo il contatto dell'epitelio intestinale con composti cancerogeni derivati dagli alimenti trattati in vario modo,sali minerali come selenio e zinco con ef-fetto protettivo rispetto all'eccessivo uso di cloruro di sodio(normale sale da cucina; da precisare che non bisogna mai abolire nulla,ma mangiare tutto in egual misura senza esagerazioni,quindi anche il sale è indispen-sabile ma in quantità modeste). Altra cosa da sottolineare è che le diete dannose sono anche ricche di acidi grassi,che in piccola percentuale sono necessari,ma che in alta concentrazione sono dannosi fattori di rischio. Sicuramente l'elemento importante risulta essere l'equilibrio calorico: spesso le persone con tumore presentano sovrappeso o obesità in corre-lazione a determinati tipi di tumore. Ne è un esempio, il carcinoma della mammella: l'elevata presenza di grasso favorisce un'aumentata sintesi di estrogeni(ormoni) che inducono crescita del relativo tumore(conseguenze anche per altri tipi di tumore); inoltre nei soggetti obesi sono a rischio i normali sistemi di equilibrio e di riparazione di eventuali danni,così come sono diminuite le difese immu-nitarie e sono aumentati i rischi di patologie cardiovascolari e di diabete. Con quest’articolo,cercando di evidenziare sinteticamente i tratti caratte-ristici di un tumore,conseguenti stadi evolutivi,eventuali rischi ed effet-ti,ho operato un quadro generale in merito a questo male oramai “diffuso”,ponendo particolarmente l’accento sul fatto che non è tanto rischioso l'evento occasionale bensì la combinazione di eventi prolungati e ripetitivi e fattori genetici predisponenti!

Domenico Di Nardo

DIAMO UNO SGUARDO AL NEMICO…

IL TUMORE

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Vuoi essere un grande? Comincia con l'essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo?

Costruisci prima le fondamenta dell'umiltà.

QUADRATO MAGICO

Nei mari tropicali vivono tre pesciolini che nuotano sempre insieme. Il primo ha due occhi enormi, il secondo una lingua lunghissima e il terzo una bocca smisurata. I pescatori li hanno soprannominati “I tre Ti”. Se vuoi sapere i loro nomi, cancella dallo schema le parole che trovi qui sotto. Possono essere scritte in orizzontale, verticale o diagonale, anche al contrario o a testa in giù. Quando le hai trovate tutte, leggi una dopo l’altra le lettere rimaste e troverai i tre nomi che stai cercando.

ANCORA . BASTIMENTO . CORALLO . GRANCHIO . MURENA .

NAUFRAGHI . ONDA . PALOMBARO . PESCHERECCIO .

PLANCTON . REMI . SABBIA . SCOGLI . SOGLIOLA .

SOTTOMARINO . SQUALO . TIMONE . TONNO .

P I H G A R F U A N T I

V E E O R A B M O L A P

O D S A L O I L G O S P

I C S C O A T I T A L C

H O C C H H U N I A A S

C R O M P E E Q N P A A

N A G O U M R C S B T R

A L L I I R T E B S R O

R L I T B O E I C R E C

G O S O N D A N A C M N

N A E N O M I T A O I A

B S O T T O M A R I N O

NUMERO - LETTERA Arriva da Fantasyland ed è un animale stranissimo: quando si insegue la coda, non sempre lo fa per gioco. Sostituisci ad ogni lettera il nu-mero ottenuto dalla relativa definizione ed esegui le operazioni indica-te. Quando hai finito, traduci i numeri del risultato in lettere e scopri-rai il suo nome.

PGPAOTT +

GTOFFAP +

TPFAFGT –

OAOOPOT =

.................

A) Le dita del piede sinistro – F) I colori dell'arcobaleno

G) Gli atleti sul podio della maratona – O) Mezza dozzina

P) Le regine in un mazzo di carte – T) Un numero qualsiasi diviso per la sua metà

Barzellette A carnevale....bambino:papà,mi compri i coriando-li?papà:no, tanto li butti per terra!!!....

…….

Una mamma ha un figlio a cui gli a promesso una bici. Appena comprata il bambino la prova e dice alla mamma:

- guarda mamma senza mani.

- stai attento.

- guarda senza piedi

-attento che ti fai male

BUMMM!!.....

- guarda mamma senza denti!!

I terremoti possono essere legati alle posizioni del Sole e della Luna?

Le forze di gravità del Sole e della Luna si manifestano nelle "maree liquide" (quelle dei mari),ma anche sotto forma di "maree solide" della crosta terrestre. E gli stress prodotti in questo modo sulla crosta possono contribuire ai terremoti. Quella che sem-brava solo un'ipotesi si è trasformata in certezza grazie a ricerche condotte sulla faglia di Sant'Andrea in California.Studiando 1700 si-smi avvenuti tra il 2001 e il 2009 ,geofisici dell'Università della Cali-fornia hanno potuto stabilire che molti di essi si sono verificati quando le forze di attrazione del Sole e della Luna si sommavano a quelle tettoniche usuali,che spingono la placca dell'oceano Pacifico verso il continente americano. La crosta terrestre è quotidianamente sottopo-sta ad un innalzamento e a un abbassamento "di marea" del suo li-vello:in Italia,per esempio,raggiunge i 9 cm. In altre aree del pianeta tocca anche i 30 cm. Ciò dipende dalla composizione della crostamche può essere più o meno elastica. Questo continuo stress della crosta crea tensioni che ,se sommate ad altre forze interne,possono portare al sisma

Vincenzo Giaquinto

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FRASE DEL MESE

LO SAPEVATE CHE...

SUDOKU

Soluzioni sul prossimo numero

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ORGANICO FORUM DI SAN PRISCO

Presidente

ANTONIO MONACO

Segretario DAVIDE SQITIERI

Commissione comunicazione VINGENZO GIAQUINTO

Comm. Arte, musica e spettacolo

IMMA D’ ORSO

Comm. Affari generali MASSIMO MIRRA

Comm. Attività sportive

SALVATORE INFANTE

Tesoriere RAFFAELE FARINA

Delegata forum provinciale TERESA SCHIAVONE

E' semplice e gratuito. Se sei residente o domiciliato nella nostra città e hai dai 16 ai 29 anni contattaci all'indiriz-zo [email protected] oppure visita il nostro sito alla sezione "come iscriversi", troverai tutte le informazioni utili a riguardo. Ti aspettiamo...

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stipulare una convenzione con il Forum Giovani di San Prisco inoltrando una richiesta all’indirizzo: [email protected]

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Grafica e Disegni a cura di:

MICHELE DE ANGELIS

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