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ottobre 2007
48
Giornale di Informazione per l’Edilizia e le Nuove Tecnologie periodico trimestrale • numero 2 • anno 1 • ottobre 2007 registrazione al tribunale di arezzo n° 10/07rs del 26 aprile 2007 GESTIRE LA SICUREZZA NEGLI EDIFICI REALIZZAZIONE E GESTIONE DI IMPIANTI COMPLESSI VASI O... GRATTACIELI? SUGGESTIONI DI... EDILIZIA CADONO DAL CIELO... - EVENTO AMBIENTATO PUNTI DI ANCORAGGIO PER COPERTURE 3 AMICI A CACCIA DI 1 NINFA IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITARE SERRAMENTI ESTERNI LA SUPREMAZIA DELLA CIRCOLAZIONE NATURALE LE ANTICHE SPONDE DEL FUTURO Journal Edilizia Technologies
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Giornale di Informazione per l’Edilizia e le Nuove Tecnologieperiodico trimestrale • numero 2 • anno 1 • ottobre 2007

registrazione al tribunale di arezzo n° 10/07rs del 26 aprile 2007

GESTIRE LA SICUREZZA NEGLI EDIFICI

REALIZZAZIONE E GESTIONE DI IMPIANTI COMPLESSI

VASI O.. . GRATTACIELI?

SUGGESTIONI DI. . . EDILIZIA

CADONO DAL CIELO.. . - EVENTO AMBIENTATO

PUNTI DI ANCORAGGIO PER COPERTURE

3 AMICI A CACCIA DI 1 NINFA

IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITARE

SERRAMENTI ESTERNI

LA SUPREMAZIA DELLA CIRCOLAZIONE NATURALE

LE ANTICHE SPONDE DEL FUTUROJ

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JETS

e d i t o r i a l e

comitatoredazione

lydia aurora padulacristina lombardisamuele pecoraro

s ommar i o

art di rect ione progetto

graf icostudio di architettura ecomunicazione g@ut© 2007

arch. luca bolognesedirettore responsabile

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periodico trimestralenumero 2 • anno 1ottobre 2007registrazione al tribunale di arezzon° 10/07rs del 26 aprile 2007

amministrazionee pubblicità

tecnopromo srlvia dante 4352025 montevarchi, art. 055 980801• f. 055 9102728www.tecnopromo.com [email protected]

responsabileluciano [email protected]

direzione eredazione

studio di architettura ecomunicazione g@utvia giotto 150019 sesto fiorentino, fit+f +39 055 [email protected]

direttore responsabile

luca bolognese

direttore di redazionesilvia scuffi [email protected]

s tampail bandino tipografiavia a. meucci 1 • bagno a ripoli fit. +39 055 641503 • f. +39 055 [email protected]

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progettoeditor iale

studio di architettura ecomunicazione g@ut© 2007

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3 AMICI A CACCIA DI 1 NINFAarch. luca bolognese, s i lv ia scuff i abati

IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVOROing. stefano cors i , sergio luzz i , alessandro matteucci

CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITAREarch. ugo terz i con la col laborazione di arch. elena scar latt i

SERRAMENTI ESTERNIantonio d’albo

LA SUPREMAZIA DELLA CIRCOLAZIONE NATURALEgaio croci

LE ANTICHE SPONDE DEL FUTUROelvio ermacora

GESTIRE LA SICUREZZA NEGLI EDIFICIarch. let iz ia pietraperz ia

REALIZZAZIONE E GESTIONE DI IMPIANTI COMPLESSIlor is manni

VASI O.. . GRATTACIELI?a r c h . l u c a b o l o g n e s e e s i l v i a s c u f f i a b a t i

SUGGESTIONI DI. . . EDILIZIAarch. cr ist ina lombardi

CADONO DAL CIELO.. . - EVENTO AMBIENTATOarch. luca bolognese, s i lv ia scuff i abati

PUNTI DI ANCORAGGIO PER COPERTUREarch. lydia aurora padula

ESPOSITORI SET1-2007

PROGRAMMA CONVEGNI SET1-2007

v e n t i s e iin copertinaEVENTO RESTAURATO inoccasione di SET2 2007 a curadi studio di architettura G@UT

allestimento realizzato con:idroflorence • badia a settimoeurogomiti • forlìenzo zago • strada in chianti

foto G@UT

Riparte l’avventura editoriale di Jet Set, il giornale di informazione sull’edilizia e tecnologie.Dopo il periodo di pausa estivo, riprende il cammino intrapreso circa un anno fa, in veste di HouseOrgan. Questo secondo numero da testata editoriale, non si discosta dalle precedenti edizioni evuole essere supporto informativo di approfondimento alla Mostra Convegno di Set che si terrà aFirenze dal 6 al 8 novembre 2007. La rivista continua, perciò, a viaggiare in parallelo a questoevento culturale. Il professionista usufruirà di questo supporto cartaceo per puntualizzare alcuniestratti degli argomenti trattati nel convegno, firmati da professionisti del settore. La rivista si proponedi portare dentro gli studi di chi opera sul campo, alcuni tra gli spunti più contemporanei in materiadi edilizia, da cui ripartire per una progettazione consapevole. In questo numero parte anche unpiccolo spazio che vuole allargare gli orizzonti comunicativi di Jet Set, una sorta di sperimentazionein cui si proverà attraverso rapide incursioni nel mondo del design a rendere sinergici due aspettiche comunque scaturiscono entrambi da un processo creativo. La creatività si alimenta incontinuazione di imput diversificati, imput che partecipano alla realizzazione di un sogno progettualesia edile che di design. E’ anche per questo motivo che proseguono la serie di racconti ispirati dallamateria trattata, che hanno accompagnato le precedenti edizioni ed accompagneranno lefuture. Racconti sovrareali, volutamente leggeri per introdurre temi seri e importanti. Un filtrocomunicativo sui generis, uno spazio wellness della mente, ma soprattutto una mia follia, che miauguro sia apprezzata come tale.

Nei tre giorni di Mostra Convegno dal 6 all’ 8 novembre saranno affrontati i seguenti argomenti:- Tecniche di misura e strumentazione per l’acustica in edilizia. Requisiti acustici passivi e qualitàdelle sale di ascolto.- Il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro.- Solare termico – Il divenire, la scienza e l’applicazione in Italia e nel mondo- Casa bioedile e biomassa: quale connubio a favore dell’ambiente e della valorizzazione dellafiliera legno.- Serramenti esterni: marcatura CE di finestre e porte pedonali esterne e risparmio energetico- CasaClima, l’Amore per l’Abitare. Guida ragionata alla scelta dell’efficienza nelle costruzioni”Fonti energetiche rinnovabili.

JET non è la summa di tutto quello che avviene nel mondo edile, ma vuole offrire uno spaccatoesaustivo su quelle che sono le innovazioni e le tecnologie più avanzate.JET, è un supporto essenziale per chi deve lavorare in questo settore, ma anche un modo di scambioculturale aperto tra le parti interessate al mondo edile e non soloJET propone edilizia a chi sa fare edilizia e insegna edilizia a chi vuole iniziare a farla.JET è un annuario che raccoglie le esperienze dei quattro saloni convegno annuali e ne sanciscei risultati scritti, promuovendo in maniera nuova le novità emerse nei giorni di esposozione.JET è quanto un’azienda che opera nel settore può desiderare per continuare a lavorare nel settoredell’edilizia o intraprendere questa strada.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata lariproduzione anche parziale. La direzionenon assume responsabilità per le opinioniespresse dagli autori dei testi redazionalie pubblicitari. Manoscritti, foto e/o disegniquando non esplicitamente richiesti nonvengono restituiti.

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JETS

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comitatoredazione

lydia aurora padulacristina lombardisamuele pecoraro

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graf icostudio di architettura ecomunicazione g@ut© 2007

arch. luca bolognesedirettore responsabile

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periodico trimestralenumero 2 • anno 1ottobre 2007registrazione al tribunale di arezzon° 10/07rs del 26 aprile 2007

amministrazionee pubblicità

tecnopromo srlvia dante 4352025 montevarchi, art. 055 980801• f. 055 9102728www.tecnopromo.com [email protected]

responsabileluciano [email protected]

direzione eredazione

studio di architettura ecomunicazione g@utvia giotto 150019 sesto fiorentino, fit+f +39 055 [email protected]

direttore responsabile

luca bolognese

direttore di redazionesilvia scuffi [email protected]

s tampail bandino tipografiavia a. meucci 1 • bagno a ripoli fit. +39 055 641503 • f. +39 055 [email protected]

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studio di architettura ecomunicazione g@ut© 2007

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3 AMICI A CACCIA DI 1 NINFAarch. luca bolognese, s i lv ia scuff i abati

IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVOROing. stefano cors i , sergio luzz i , alessandro matteucci

CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITAREarch. ugo terz i con la col laborazione di arch. elena scar latt i

SERRAMENTI ESTERNIantonio d’albo

LA SUPREMAZIA DELLA CIRCOLAZIONE NATURALEgaio croci

LE ANTICHE SPONDE DEL FUTUROelvio ermacora

GESTIRE LA SICUREZZA NEGLI EDIFICIarch. let iz ia pietraperz ia

REALIZZAZIONE E GESTIONE DI IMPIANTI COMPLESSIlor is manni

VASI O.. . GRATTACIELI?a r c h . l u c a b o l o g n e s e e s i l v i a s c u f f i a b a t i

SUGGESTIONI DI. . . EDILIZIAarch. cr ist ina lombardi

CADONO DAL CIELO.. . - EVENTO AMBIENTATOarch. luca bolognese, s i lv ia scuff i abati

PUNTI DI ANCORAGGIO PER COPERTUREarch. lydia aurora padula

ESPOSITORI SET1-2007

PROGRAMMA CONVEGNI SET1-2007

v e n t i s e iin copertinaEVENTO RESTAURATO inoccasione di SET2 2007 a curadi studio di architettura G@UT

allestimento realizzato con:idroflorence • badia a settimoeurogomiti • forlìenzo zago • strada in chianti

foto G@UT

Riparte l’avventura editoriale di Jet Set, il giornale di informazione sull’edilizia e tecnologie.Dopo il periodo di pausa estivo, riprende il cammino intrapreso circa un anno fa, in veste di HouseOrgan. Questo secondo numero da testata editoriale, non si discosta dalle precedenti edizioni evuole essere supporto informativo di approfondimento alla Mostra Convegno di Set che si terrà aFirenze dal 6 al 8 novembre 2007. La rivista continua, perciò, a viaggiare in parallelo a questoevento culturale. Il professionista usufruirà di questo supporto cartaceo per puntualizzare alcuniestratti degli argomenti trattati nel convegno, firmati da professionisti del settore. La rivista si proponedi portare dentro gli studi di chi opera sul campo, alcuni tra gli spunti più contemporanei in materiadi edilizia, da cui ripartire per una progettazione consapevole. In questo numero parte anche unpiccolo spazio che vuole allargare gli orizzonti comunicativi di Jet Set, una sorta di sperimentazionein cui si proverà attraverso rapide incursioni nel mondo del design a rendere sinergici due aspettiche comunque scaturiscono entrambi da un processo creativo. La creatività si alimenta incontinuazione di imput diversificati, imput che partecipano alla realizzazione di un sogno progettualesia edile che di design. E’ anche per questo motivo che proseguono la serie di racconti ispirati dallamateria trattata, che hanno accompagnato le precedenti edizioni ed accompagneranno lefuture. Racconti sovrareali, volutamente leggeri per introdurre temi seri e importanti. Un filtrocomunicativo sui generis, uno spazio wellness della mente, ma soprattutto una mia follia, che miauguro sia apprezzata come tale.

Nei tre giorni di Mostra Convegno dal 6 all’ 8 novembre saranno affrontati i seguenti argomenti:- Tecniche di misura e strumentazione per l’acustica in edilizia. Requisiti acustici passivi e qualitàdelle sale di ascolto.- Il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro.- Solare termico – Il divenire, la scienza e l’applicazione in Italia e nel mondo- Casa bioedile e biomassa: quale connubio a favore dell’ambiente e della valorizzazione dellafiliera legno.- Serramenti esterni: marcatura CE di finestre e porte pedonali esterne e risparmio energetico- CasaClima, l’Amore per l’Abitare. Guida ragionata alla scelta dell’efficienza nelle costruzioni”Fonti energetiche rinnovabili.

JET non è la summa di tutto quello che avviene nel mondo edile, ma vuole offrire uno spaccatoesaustivo su quelle che sono le innovazioni e le tecnologie più avanzate.JET, è un supporto essenziale per chi deve lavorare in questo settore, ma anche un modo di scambioculturale aperto tra le parti interessate al mondo edile e non soloJET propone edilizia a chi sa fare edilizia e insegna edilizia a chi vuole iniziare a farla.JET è un annuario che raccoglie le esperienze dei quattro saloni convegno annuali e ne sanciscei risultati scritti, promuovendo in maniera nuova le novità emerse nei giorni di esposozione.JET è quanto un’azienda che opera nel settore può desiderare per continuare a lavorare nel settoredell’edilizia o intraprendere questa strada.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata lariproduzione anche parziale. La direzionenon assume responsabilità per le opinioniespresse dagli autori dei testi redazionalie pubblicitari. Manoscritti, foto e/o disegniquando non esplicitamente richiesti nonvengono restituiti.

3 AMICI A CACCIA DI 1 NINFAdi luca bolognese e silvia scuffi abati

Zeus era solito ogni venerdì sera tradire sua moglie Era, ma questo venerdì non sapendocome fare per impegnarla aveva deciso di mandare Eco, la ninfa, a intrattenerla;non tutte le ciambelle riescono con il buco, nemmeno ad uno come Zeus, che diciambelle con il buco ne avrebbe potuto sfornarne a migliaia con un solo fulmine.Era, non solo mangia la foglia…. se la fuma anche e sgama Zeus scoprendo le sueattività extraconiugali e la complicità di quella ninfa. Ma Zeus è pur sempre Zeus enon potendo fare niente nei confronti di un dio di così tale importanza decide dirifarsela con la complice. Era punisce Eco costringendola a ripetere sempre l’ultimaparola: una punizione terribile che le provoca un handicap difficilmente apprezzatodal sesso maschile. Nonostante sia una ninfa e….. che pezzo di ninfa! Eco avrà deiproblemi nell’accasarsi in futuro. Infatti Narciso di cui si innamora follemente non sela caga per niente, costringendo la povera Eco, depressa, a scappare nel bosco,diventando solo un lontano eco, un semplice effetto sonoro. Questo è quanto erasuccesso. Zeus da buon egoista non fece niente per aiutarla pur avendola messa neiguai, ma negare tutto anche l’evidenza è sempre stato una prerogativa del sessomaschile. Fu così che decidemmo, io e i miei due amici del cuore, di andare a cercarlanel bosco. Vagammo per molto tempo, provammo in ogni direzione, ma di Eco nontrovavamo nessuna traccia, guardavamo su tutti i dirupi, in ogni anfratto in ogniintercapedine del terreno, ma di Eco niente, finchè un giorno ci imbattemmo in unabella, giovane, bionda, discinta e candida come una dea e domandammo a lei seconoscesse Eco. La giovane annuì. Io e i miei due amici ci guardammo soddisfatti,forse ce l’avevamo fatta? Eh sì che la conosceva bene… ci disse che lei, Ecologiaera sua figlia e scoprimmo tante cose. Eco, aveva avuto 4 figli, di cui due gemelliEcologia appunto ed Economia, due gemelle eterozigote, belle, bianche, biondema diverse. Ecologia si era data allo studio dei boschi e della natura, Economia avevapreferito studiare la matematica e le sue applicazioni; gli altri due fratelli Ecosostenibileed Ecocompatibile erano invece due filibustieri che confusi con gli umani cercavanodi fare del business. Ma chi era il padre di questi quattro figli? Ci raccontò che Ecodelusa dal rifiuto di Narciso si era accoppiata con un ecoterrorista chiamato Riverbero,un aitante dio che amava far soffrire gli umani con rumori assordanti. Quando arrivavaRiverbero, poco si poteva fare, non bastavano infissi a prova di decibel o materassinifonoassorbenti di ultima generazione; nonostante il mercato proponesse soluzionisempre più professionali, Riverbero si permetteva il lusso di spadroneggiare ovunque.Riverbero non era uno stinco di santo, anche perché era un dio e un santo se loprendeva di tacco….. anche lui, da maschio dominante tradiva Eco. La scusa ufficialeera che non riusciva a comunicare con lei, dato che si perdeva sempre le ultimeparole, in realtà era un dio vanaglorioso che non rifuggeva le donzelle. Si dice chestesse da anni con Onda Sonora una poverina incontrata su una spiaggia di un isolettagreca. I figli erano molto attaccati alla madre ma volevano molto bene anche alpadre; cercarono, in maniera blanda di avvertire Eco, ma lei non capì o meglio fecefinta di non capire, un po’ forse perché lei aveva nella testa ancora Narciso e un po’perché tanto Riverbero non sarebbe mai riuscito a comprendere le sue offese. Lafamiglia era comunque unita e mangiavano quasi sempre insieme; negli ultimi tempianche Riverbero aveva diradato i suoi incontri con Onda Sonora perché aveva avutodegli acciacchi di salute, problemi di cuore; in questi casi una moglie silenziosa eraessenziale e indispensabile. Io e i miei due amici del cuore annotavamo tutto condovizia, ma avevamo il desiderio di conoscere di persona Eco; volevamo vederla;noi che ci sentivamo anche un po’ figli suoi; noi che avevamo dedicato tanto tempoalla sua ricerca. Chiedemmo a Ecologia se fosse possibile incontrarla. La figlia delusesubito le nostre aspettative: Eco non amava incontrare nessuno e preferiva rimanerenei suoi boschi, lasciando ai suoi figli il plauso della fama. Ecologia comunque vollefarci un regalo, ci raccontò che sua madre teneva un diario giornaliero e seduta inqualche anfratto del bosco, in solitudine, annotava la sua vita; uno diario sulla vitadi una ninfa… un diario bello come chi lo aveva scritto, un diario dove le ultime parolenon si perdevano nel vuoto. Il titolo del manoscritto era proprio “Ecosistema”, e parlavadi tutte quelle innocenti marachelle di Zeus, delle tribolazioni del suo amore per Narcisoe di tutti quegli infruttuosi tentativi di eliminare il suo difetto; un vano tentativo perpoter coronare il suo vero amore. Era proprio questo capitolo che interessava a noied eravamo disposti a tutto pur di mettere le mani su una copia…… quante coseavremmo potuto scoprire su di noi!... Quanti misteri rivelati dentro quel manoscritto!....Ecologia, bella, bionda, discinta, non volle deluderci e premiò la nostra perseveranza;si allontanò per un po’ e ritornò con il manoscritto per farcelo consultare. Fu così chenon vedemmo Eco, ma capimmo tutto, capimmo la nostra esistenza, capimmo lenostre origini. Io, Ecodoppler, e i miei due amici del cuore Ecocardiogramma, eEcografia avevamo anche noi una storia da raccontare…...

NARCISO ed ECOWaterhouse

NARCISOCaravaggio

ZEUS

ERAmoglie di Zeus

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i n q u a d r a m e n t o d e l p r o b l e m a e n o v i t à n o r m a t i v e

i l r umo r e e l e v i b r a z i o n in e g l i amb i e n t i d i l a v o r o

i n g e g n e r i stefano corsi, sergio luzzi, alessandro matteucci

q u a t t r o p a g i n a

La progressiva meccanizzazione delle varie operazioni inambito lavorativo ha portato al moltiplicarsi delle fonti dirumore e di vibrazioni e a un aumento della percentualedi lavoratori esposti a questo fattore di rischio e dei livelli diinquinamento acustico dell’ambiente. Questa problematicainteressa diversi settori: produttivo, trasporti, edilizia, agricolo-forestale, terziario, ecc.L’esposizione prolungata a livelli di rumore elevati hanumerosi effetti dannosi sul corpo umano, il maggiore deiquali è l'ipoacusia, cioè la diminuzione fino alla perditadella capacità uditiva. Questo è il danno da rumore meglioconosciuto e più studiato, tuttavia il rumore agisce conmeccanismo complesso anche su altri organi ed apparati(apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervosocentrale ed altri) mediante attivazione o inibizione di sistemineuroregolatori centrali o periferici. Dai dati INAIL la malattiaprofessionale "Ipoacusia e sordità da rumori" è la patologiaprofessionale più frequentemente denunciata e rappresentacirca un terzo dei casi di tutte le malattie professionalidenunciate nel ramo industria.Il rumore determina, inoltre, un effetto di mascheramentoche disturba le comunicazioni verbali e la percezione disegnali acustici di sicurezza (con un aumento di probabilitàdegli infortuni sul lavoro), favorisce l’insorgenza della faticamentale, diminuisce l'efficienza del rendimento lavorativo,provoca turbe dell'apprendimento ed interferenze sul sonnoe sul riposo. Tra gli altri organi, l'apparato cardiovascolaresembra essere i l più inf luenzato direttamente edindirettamente dal rumore. Dall'analisi della Letteraturaemerge che il rumore, con intensità in genere superiore ad85 dB(A), determina aumento della frequenza cardiaca,della pressione arteriosa, delle resistenze vascolariperiferiche, della concentrazione ematica ed urinaria dinoradrenalina e, spesso, di adrenalina.Anche l’esposizione umana a vibrazioni meccaniche puòrappresentare un fattore di rischio rilevante per i lavoratoriesposti. L’angiopatia e l’osteoartropatia da vibranti sonoriconosciute come malattie professionali dalla Commissionedell’Unione Europea e dalla legislazione del nostro Paese.Le sole osteoangioneurosi da vibranti costituiscono nelnostro Paese la quinta causa di malattia professionaleindennizzata dall’INAIL e il rischio da vibrazioni, secondouno studio del 2002 dell'Ispesl, determina ogni anno il 4-5%delle malattie professionali indennizzate dall ' Inail .Negli ultimi 2 anni sono stati pubblicati due importanti decretirelativi all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagliagenti fisici, ovvero:- il Decreto Legislativo n. 187 del 19 agosto 2005, pubblicato

sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 settembre 2005 cherecepisce la Direttiva 2002/44/CE relativa all'esposizionedei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche

- il D. Lgs. n. 195 del 10 aprile 2006 pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 124 del 30 maggio 2006, che recepisce laDirettiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori

ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).La Commissione Ambiente e la Commissione Sicurezzadell’Ordine degli Ingegneri, in collaborazione con la rivistaBollettino Ingegneri, hanno organizzato, nell’ambito del SET2007, il seminario dal titolo “Il rumore e le vibrazione negliambienti di lavoro”. Il seminario fornirà un’occasione diconfronto sul tema tra esponenti al più' alto livello di istituzioni,professionisti, imprenditori, università e altri operatori delsettore e permetterà di fare il punto sull’applicazione e leproblematiche relative ai decreti precedentementeelencati.

Rischio da rumorePrima dell’entrata in vigore del D. Lgs. 195/06, la valutazionedell’esposizione dei lavoratori al rumore era regolata dalD. Lgs. 277/91.Il decreto prevedeva la definizione dei parametri fisici daprendere in considerazione come indicatori dell’esposizionedel lavoratore: questi erano il livello equivalente ponderatoA e i livelli Lep,d = esposizione giornaliera personale di unlavoratore al rumore e Lep,w = esposizione settimanale diun lavoratore al rumore. L’espressione matematica di questiindicatori, illustrata nell’art. 39, comma 1.a del Decreto, erariferita a 8 ore di lavoro giornaliere e, nel caso di tempi diesposizione inferiori o superiori, veniva corretta con unfattore per normalizzare logaritmicamente il livello diesposizione riportandolo alla base temporale standard(giornata di 8 ore e settimana di 5 giorni).Secondo le indicazioni del decreto, l’effettuazione dellavalutazione dell’esposizione era basata sull’analisi acusticapreliminare dell’ambiente e delle postazioni di lavoro e sullacompilazione di schede personali all’interno delle qualiveniva definita la giornata (o la settimana) di lavoro standarddi ciascun addetto.Erano quindi effettate le misure dei livelli equivalenti e dipicco del rumore nelle diverse postazioni ed erano calcolatii l ive l l i d i espos iz ione giornal ier i o sett imanal i .La valutazione dell’esposizione al rumore veniva ripetuta aprefissati intervalli di tempo (5 o 3 anni), e ogni qualvoltavenivano introdotte nelle lavorazioni modifiche cheinfluivano in modo sostanziale sul rumore.Il decreto 195/06, modificando il titolo del D.Lgs. 626/94 einserendo al suo interno il titolo V-bis “Protezione da agentifisici”, ha abrogato le disposizioni di cui al Capo IV deldecreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277 e soppresso lavoce «rumori» nella Tabella allegata al DPR 303/56.A partire dal 14 dicembre 2006 tutte le attività soggette alD.Lgs.626/94 hanno l’obbligo di aggiornare il propriodocumento di valutazione dei rischi secondo le nuovedisposizioni previste dal D.Lgs.195/2006 e, nello specifico,qualora il datore di lavoro abbia verificato, sulla base delleinformazioni disponibili, il superamento del limite di 80 dB(A)per l’esposizione dei lavoratori a rumore (valore inferiore diazione), procedere a una nuova misurazione del livello di

p a g i n a c i n q u e

esposizione al rumore non più secondo le regole fissate dalD.Lgs. 277/91, ma secondo i nuovi criteri definiti dalD.Lgs.195/2006, che interviene in modo sostanziale sullaprocedura valutativa fin qui usata e sulle conseguenti azionida compiere, abrogandone alcune e modificandone altre.In definitiva, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 195/2006 lavalutazione del rischio rumore dovrebbe essere piùapprofondita e dettagliata rispetto a quanto previsto dalD. Lgs. 277/91. Il decreto prevede, infatti, che il datore dilavoro debba prendere in considerazione, oltre al livello, altipo ed alla durata dell'esposizione, anche:- gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili al rumore;- tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti

da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche e frarumore e vibrazioni, per quanto possibile a livello tecnico;

- tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza deilavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali diavvertimento;

- le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttoridelle attrezzature di lavoro e l'esistenza di attrezzature dilavoro alternative;

- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria;- la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con

a d e g u a t e c a r a t t e r i s t i c h e d i a t t e n u a z i o n e .Inoltre tra le altre cose che cambiano, vi sono gli indicatoridell’esposizione giornaliera e settimanale. Il decretodefinisce:- il livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h),

misurato in dB(A), come valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumoreper una giornata lavorativa nominale di otto ore (rif. ISO1999: 1990), riferito a tutti i rumori presenti nell’ambientedi lavoro, considerando anche il rumore impulsivo;

- il livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,8h),misurato in dB(A) come valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione giornalieraal rumore per una settimana nominale di cinque giornatelavorative di otto ore.

Rischio da vibrazioniSino a ora l'obbligo per i datori di lavoro di valutare il rischioe di adottare misure di prevenzione, protezione esorveglianza, discendeva dalle indicazioni fornite da piùnorme: l'art. 24 del D.P.R. 303/1956, la voce 48 della tabelladelle lavorazioni di cui all'articolo 33 dello stesso D.P.R.303/56 e più in generale le prescrizioni del D. Lgs. n. 626/94.Rispetto alla disciplina previgente, il D. Lgs. n. 187/05 ha ilmerito di fornire i criteri valutativi per consentire al datoredi lavoro di effettuare la valutazione del rischio e porre inessere le necessarie misure di salvaguardia. Il decreto,costituito da 13 articoli, si rivolge a tutte le imprese cheespongono i lavoratori al rischio di vibrazioni utilizzandomacchine pneumatiche, elettriche, idrauliche o a

combustione interna (motoseghe, macchine a percussioneo smerigliatrici).L’entrata in vigore della nuova disciplina normativacomporterà, quale immediata conseguenza (e, inparticolare, con decorrenza dal 01/01/2006 - art. 13 -)l’obbligo, a carico del datore di lavoro, della revisione deldocumento di “VALUTAZIONE DEI RISCHI” con specificoriferimento al rischio vibrazioni (art. 4).E’ importante sottol ineare che, recentemente, lagiurisprudenza si è occupata in modo specifico del rischiocostituito dalle vibrazioni. Con Sentenza n. 12248 del30/03/2005, infatti, la Cassazione – Sezione Penale – haconfermato la condanna di un datore di lavoro per lesionicolpose cagionate ad una lavoratrice esposta a vibrazionitrasmesse al sistema mano – braccio (oltre che, nellafattispecie, a movimenti ripetuti) facendo applicazione delgenerale principio di cui all’art. 2087 del Codice Civile eall’art. 4 della Legge 626/1994, nonché in applicazionedell’art. 33 del DPR 33/1956. La sentenza conferma, peraltro,un orientamento già espresso dalla Suprema Corte nel 1999(v. sentenza della Cassazione del 19 marzo 1999 che avevaconfermato la condanna di un datore di lavoro per lesionipersonali colpose gravi, per avere cagionato, per “colpaconsistente in negligenza e inosservanza dell’art. 377 delD.P.R. 547/1955, lesioni permanenti a un dipendente adibitoa lavori di scavo con martello pneumatico produttivo divibrazioni).Se già in assenza di una disciplina specifica e organica inmateria, la Cassazione aveva dimostrato particolareattenzione alla tutela della salute del lavoratore rispetto alrischio “vibrazioni”, c’è da attendersi, a seguito dell’entratain vigore del D. Lgs. N. 187/2005, un ulteriore maggior rigoreda parte della giurisprudenza nella valutazione delleresponsabilità del datore di lavoro nel controllo del rischiospecifico, controllo che inizia con una corretta e adeguataredazione della “valutazione dei rischi”.L’obbligo di esecuzione della valutazione dei rischi è invigore dal 1° gennaio 2006, mentre l’obbl igo diadeguamento ai nuovi valori limite sulle vibrazioni permacchinari messi a disposizione prima del 6 luglio 2007 èdifferito al 6 luglio 2010 (6 luglio 2014 per il settore agricoloe forestale).

Problematiche applicativeA pochi mesi dall’entrata in vigore dei due decreti legislativi187/05 e 195/06, la comunità tecnico-scientifica ha iniziatoa confrontarsi con le problematiche legate alla loroapplicazione.In particolare, per quanto riguarda il D. Lgs. 195/06sull’esposizione al rumore rimangono da chiarire alcuniaspetti, primo fra tutti la necessità di tener contodell'attenuazione prodotta dai dispositivi individuali diprotezione dell 'udito indossati dal lavoratore nelladeterminazione dell'effettiva esposizione del lavoratore e

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i n q u a d r a m e n t o d e l p r o b l e m a e n o v i t à n o r m a t i v e

i l r umo r e e l e v i b r a z i o n in e g l i amb i e n t i d i l a v o r o

i n g e g n e r i stefano corsi, sergio luzzi, alessandro matteucci

q u a t t r o p a g i n a

La progressiva meccanizzazione delle varie operazioni inambito lavorativo ha portato al moltiplicarsi delle fonti dirumore e di vibrazioni e a un aumento della percentualedi lavoratori esposti a questo fattore di rischio e dei livelli diinquinamento acustico dell’ambiente. Questa problematicainteressa diversi settori: produttivo, trasporti, edilizia, agricolo-forestale, terziario, ecc.L’esposizione prolungata a livelli di rumore elevati hanumerosi effetti dannosi sul corpo umano, il maggiore deiquali è l'ipoacusia, cioè la diminuzione fino alla perditadella capacità uditiva. Questo è il danno da rumore meglioconosciuto e più studiato, tuttavia il rumore agisce conmeccanismo complesso anche su altri organi ed apparati(apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervosocentrale ed altri) mediante attivazione o inibizione di sistemineuroregolatori centrali o periferici. Dai dati INAIL la malattiaprofessionale "Ipoacusia e sordità da rumori" è la patologiaprofessionale più frequentemente denunciata e rappresentacirca un terzo dei casi di tutte le malattie professionalidenunciate nel ramo industria.Il rumore determina, inoltre, un effetto di mascheramentoche disturba le comunicazioni verbali e la percezione disegnali acustici di sicurezza (con un aumento di probabilitàdegli infortuni sul lavoro), favorisce l’insorgenza della faticamentale, diminuisce l'efficienza del rendimento lavorativo,provoca turbe dell'apprendimento ed interferenze sul sonnoe sul riposo. Tra gli altri organi, l'apparato cardiovascolaresembra essere i l più inf luenzato direttamente edindirettamente dal rumore. Dall'analisi della Letteraturaemerge che il rumore, con intensità in genere superiore ad85 dB(A), determina aumento della frequenza cardiaca,della pressione arteriosa, delle resistenze vascolariperiferiche, della concentrazione ematica ed urinaria dinoradrenalina e, spesso, di adrenalina.Anche l’esposizione umana a vibrazioni meccaniche puòrappresentare un fattore di rischio rilevante per i lavoratoriesposti. L’angiopatia e l’osteoartropatia da vibranti sonoriconosciute come malattie professionali dalla Commissionedell’Unione Europea e dalla legislazione del nostro Paese.Le sole osteoangioneurosi da vibranti costituiscono nelnostro Paese la quinta causa di malattia professionaleindennizzata dall’INAIL e il rischio da vibrazioni, secondouno studio del 2002 dell'Ispesl, determina ogni anno il 4-5%delle malattie professionali indennizzate dall ' Inail .Negli ultimi 2 anni sono stati pubblicati due importanti decretirelativi all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagliagenti fisici, ovvero:- il Decreto Legislativo n. 187 del 19 agosto 2005, pubblicato

sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 settembre 2005 cherecepisce la Direttiva 2002/44/CE relativa all'esposizionedei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche

- il D. Lgs. n. 195 del 10 aprile 2006 pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 124 del 30 maggio 2006, che recepisce laDirettiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori

ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).La Commissione Ambiente e la Commissione Sicurezzadell’Ordine degli Ingegneri, in collaborazione con la rivistaBollettino Ingegneri, hanno organizzato, nell’ambito del SET2007, il seminario dal titolo “Il rumore e le vibrazione negliambienti di lavoro”. Il seminario fornirà un’occasione diconfronto sul tema tra esponenti al più' alto livello di istituzioni,professionisti, imprenditori, università e altri operatori delsettore e permetterà di fare il punto sull’applicazione e leproblematiche relative ai decreti precedentementeelencati.

Rischio da rumorePrima dell’entrata in vigore del D. Lgs. 195/06, la valutazionedell’esposizione dei lavoratori al rumore era regolata dalD. Lgs. 277/91.Il decreto prevedeva la definizione dei parametri fisici daprendere in considerazione come indicatori dell’esposizionedel lavoratore: questi erano il livello equivalente ponderatoA e i livelli Lep,d = esposizione giornaliera personale di unlavoratore al rumore e Lep,w = esposizione settimanale diun lavoratore al rumore. L’espressione matematica di questiindicatori, illustrata nell’art. 39, comma 1.a del Decreto, erariferita a 8 ore di lavoro giornaliere e, nel caso di tempi diesposizione inferiori o superiori, veniva corretta con unfattore per normalizzare logaritmicamente il livello diesposizione riportandolo alla base temporale standard(giornata di 8 ore e settimana di 5 giorni).Secondo le indicazioni del decreto, l’effettuazione dellavalutazione dell’esposizione era basata sull’analisi acusticapreliminare dell’ambiente e delle postazioni di lavoro e sullacompilazione di schede personali all’interno delle qualiveniva definita la giornata (o la settimana) di lavoro standarddi ciascun addetto.Erano quindi effettate le misure dei livelli equivalenti e dipicco del rumore nelle diverse postazioni ed erano calcolatii l ive l l i d i espos iz ione giornal ier i o sett imanal i .La valutazione dell’esposizione al rumore veniva ripetuta aprefissati intervalli di tempo (5 o 3 anni), e ogni qualvoltavenivano introdotte nelle lavorazioni modifiche cheinfluivano in modo sostanziale sul rumore.Il decreto 195/06, modificando il titolo del D.Lgs. 626/94 einserendo al suo interno il titolo V-bis “Protezione da agentifisici”, ha abrogato le disposizioni di cui al Capo IV deldecreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277 e soppresso lavoce «rumori» nella Tabella allegata al DPR 303/56.A partire dal 14 dicembre 2006 tutte le attività soggette alD.Lgs.626/94 hanno l’obbligo di aggiornare il propriodocumento di valutazione dei rischi secondo le nuovedisposizioni previste dal D.Lgs.195/2006 e, nello specifico,qualora il datore di lavoro abbia verificato, sulla base delleinformazioni disponibili, il superamento del limite di 80 dB(A)per l’esposizione dei lavoratori a rumore (valore inferiore diazione), procedere a una nuova misurazione del livello di

p a g i n a c i n q u e

esposizione al rumore non più secondo le regole fissate dalD.Lgs. 277/91, ma secondo i nuovi criteri definiti dalD.Lgs.195/2006, che interviene in modo sostanziale sullaprocedura valutativa fin qui usata e sulle conseguenti azionida compiere, abrogandone alcune e modificandone altre.In definitiva, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 195/2006 lavalutazione del rischio rumore dovrebbe essere piùapprofondita e dettagliata rispetto a quanto previsto dalD. Lgs. 277/91. Il decreto prevede, infatti, che il datore dilavoro debba prendere in considerazione, oltre al livello, altipo ed alla durata dell'esposizione, anche:- gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili al rumore;- tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti

da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche e frarumore e vibrazioni, per quanto possibile a livello tecnico;

- tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza deilavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali diavvertimento;

- le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttoridelle attrezzature di lavoro e l'esistenza di attrezzature dilavoro alternative;

- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria;- la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con

a d e g u a t e c a r a t t e r i s t i c h e d i a t t e n u a z i o n e .Inoltre tra le altre cose che cambiano, vi sono gli indicatoridell’esposizione giornaliera e settimanale. Il decretodefinisce:- il livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h),

misurato in dB(A), come valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumoreper una giornata lavorativa nominale di otto ore (rif. ISO1999: 1990), riferito a tutti i rumori presenti nell’ambientedi lavoro, considerando anche il rumore impulsivo;

- il livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,8h),misurato in dB(A) come valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione giornalieraal rumore per una settimana nominale di cinque giornatelavorative di otto ore.

Rischio da vibrazioniSino a ora l'obbligo per i datori di lavoro di valutare il rischioe di adottare misure di prevenzione, protezione esorveglianza, discendeva dalle indicazioni fornite da piùnorme: l'art. 24 del D.P.R. 303/1956, la voce 48 della tabelladelle lavorazioni di cui all'articolo 33 dello stesso D.P.R.303/56 e più in generale le prescrizioni del D. Lgs. n. 626/94.Rispetto alla disciplina previgente, il D. Lgs. n. 187/05 ha ilmerito di fornire i criteri valutativi per consentire al datoredi lavoro di effettuare la valutazione del rischio e porre inessere le necessarie misure di salvaguardia. Il decreto,costituito da 13 articoli, si rivolge a tutte le imprese cheespongono i lavoratori al rischio di vibrazioni utilizzandomacchine pneumatiche, elettriche, idrauliche o a

combustione interna (motoseghe, macchine a percussioneo smerigliatrici).L’entrata in vigore della nuova disciplina normativacomporterà, quale immediata conseguenza (e, inparticolare, con decorrenza dal 01/01/2006 - art. 13 -)l’obbligo, a carico del datore di lavoro, della revisione deldocumento di “VALUTAZIONE DEI RISCHI” con specificoriferimento al rischio vibrazioni (art. 4).E’ importante sottol ineare che, recentemente, lagiurisprudenza si è occupata in modo specifico del rischiocostituito dalle vibrazioni. Con Sentenza n. 12248 del30/03/2005, infatti, la Cassazione – Sezione Penale – haconfermato la condanna di un datore di lavoro per lesionicolpose cagionate ad una lavoratrice esposta a vibrazionitrasmesse al sistema mano – braccio (oltre che, nellafattispecie, a movimenti ripetuti) facendo applicazione delgenerale principio di cui all’art. 2087 del Codice Civile eall’art. 4 della Legge 626/1994, nonché in applicazionedell’art. 33 del DPR 33/1956. La sentenza conferma, peraltro,un orientamento già espresso dalla Suprema Corte nel 1999(v. sentenza della Cassazione del 19 marzo 1999 che avevaconfermato la condanna di un datore di lavoro per lesionipersonali colpose gravi, per avere cagionato, per “colpaconsistente in negligenza e inosservanza dell’art. 377 delD.P.R. 547/1955, lesioni permanenti a un dipendente adibitoa lavori di scavo con martello pneumatico produttivo divibrazioni).Se già in assenza di una disciplina specifica e organica inmateria, la Cassazione aveva dimostrato particolareattenzione alla tutela della salute del lavoratore rispetto alrischio “vibrazioni”, c’è da attendersi, a seguito dell’entratain vigore del D. Lgs. N. 187/2005, un ulteriore maggior rigoreda parte della giurisprudenza nella valutazione delleresponsabilità del datore di lavoro nel controllo del rischiospecifico, controllo che inizia con una corretta e adeguataredazione della “valutazione dei rischi”.L’obbligo di esecuzione della valutazione dei rischi è invigore dal 1° gennaio 2006, mentre l’obbl igo diadeguamento ai nuovi valori limite sulle vibrazioni permacchinari messi a disposizione prima del 6 luglio 2007 èdifferito al 6 luglio 2010 (6 luglio 2014 per il settore agricoloe forestale).

Problematiche applicativeA pochi mesi dall’entrata in vigore dei due decreti legislativi187/05 e 195/06, la comunità tecnico-scientifica ha iniziatoa confrontarsi con le problematiche legate alla loroapplicazione.In particolare, per quanto riguarda il D. Lgs. 195/06sull’esposizione al rumore rimangono da chiarire alcuniaspetti, primo fra tutti la necessità di tener contodell'attenuazione prodotta dai dispositivi individuali diprotezione dell 'udito indossati dal lavoratore nelladeterminazione dell'effettiva esposizione del lavoratore e

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nella conseguente verifica del rispetto dei valori limite diesposizione. Permane, inoltre, qualche dubbio sull’efficaciadella nuova metodologia di valutazione e soprattutto seessa sia in linea con l’obiettivo primario della Direttiva cheè quello di promuovere un più elevato livello di protezionedei lavoratori.L’applicazione del D. Lgs. 187/05 presenta maggiori difficoltà.Se, infatti, il decreto sull’esposizione al rumore si inserisceall’interno di una prassi quindicennale iniziata dal D. Lgs.277/91, il decreto sull’esposizione alle vibrazioni introduceprocedure, metodologie e obblighi nuovi per il datore dilavoro e per gli operatori del settore in generale. In primoluogo rimane l’incertezza su quando l’esposizione allevibrazioni dei lavoratori possa limitarsi ad una valutazionebasata sui dati ufficiali di ISPESL, CNR, regioni o altri soggettiistituzionali e quando questa debba, invece, essereeffettuata tramite misurazioni effettive. In quest’ultimo casopossono nascere difficoltà' sia pratiche che economichein quanto la strumentazione per le misurazioni è costosa,quindi non sono molti i tecnici che ne sono dotati, le tariffepossono raggiungere livelli elevati. Contestualmente leprime applicazioni hanno evidenziato alcune questionitecniche che richiedono un approfondimento sia sullemodalità operative che sulle stime del tempo di esposizionee sulla variabilità del lavoro.Queste e altre questioni pratiche e metodologiche stannogenerando non pochi problemi a chi per primo si trova adapplicare le disposizioni dei decreti, le soluzioni delle qualinon possono essere affidate al singolo datore di lavoro oal singolo professionista. Esse saranno tanto più efficaciquanto più saranno generate dal confronto dei punti divista di tutte le parti in causa. Perciò sono ancora necessarimomenti di confronto pubblico fra i diversi soggettiinteressati; i chiarimenti metodologici e applicativi possonoinfatti giungere dal dibattito interpretativo e dall’esperienzasul campo, con il necessario contributo delle istituzioni edegli organi di controllo, delle imprese e delle associazionidi categoria, dei professionisti e delle loro associazioni.Il seminario “Il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro”del 7 novembre 2007, organizzato dalla CommissioneAmbiente e dalla Commissione Sicurezza dell’Ordine degliIngegneri della Provincia di Firenze all’interno del SET,rappresenta uno di questi importanti momenti di chiarimentoe confronto necessari alla definizione di standard efficaciper garantire la sicurezza dei lavoratori ed il rispetto dellenormative in materia.

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nella conseguente verifica del rispetto dei valori limite diesposizione. Permane, inoltre, qualche dubbio sull’efficaciadella nuova metodologia di valutazione e soprattutto seessa sia in linea con l’obiettivo primario della Direttiva cheè quello di promuovere un più elevato livello di protezionedei lavoratori.L’applicazione del D. Lgs. 187/05 presenta maggiori difficoltà.Se, infatti, il decreto sull’esposizione al rumore si inserisceall’interno di una prassi quindicennale iniziata dal D. Lgs.277/91, il decreto sull’esposizione alle vibrazioni introduceprocedure, metodologie e obblighi nuovi per il datore dilavoro e per gli operatori del settore in generale. In primoluogo rimane l’incertezza su quando l’esposizione allevibrazioni dei lavoratori possa limitarsi ad una valutazionebasata sui dati ufficiali di ISPESL, CNR, regioni o altri soggettiistituzionali e quando questa debba, invece, essereeffettuata tramite misurazioni effettive. In quest’ultimo casopossono nascere difficoltà' sia pratiche che economichein quanto la strumentazione per le misurazioni è costosa,quindi non sono molti i tecnici che ne sono dotati, le tariffepossono raggiungere livelli elevati. Contestualmente leprime applicazioni hanno evidenziato alcune questionitecniche che richiedono un approfondimento sia sullemodalità operative che sulle stime del tempo di esposizionee sulla variabilità del lavoro.Queste e altre questioni pratiche e metodologiche stannogenerando non pochi problemi a chi per primo si trova adapplicare le disposizioni dei decreti, le soluzioni delle qualinon possono essere affidate al singolo datore di lavoro oal singolo professionista. Esse saranno tanto più efficaciquanto più saranno generate dal confronto dei punti divista di tutte le parti in causa. Perciò sono ancora necessarimomenti di confronto pubblico fra i diversi soggettiinteressati; i chiarimenti metodologici e applicativi possonoinfatti giungere dal dibattito interpretativo e dall’esperienzasul campo, con il necessario contributo delle istituzioni edegli organi di controllo, delle imprese e delle associazionidi categoria, dei professionisti e delle loro associazioni.Il seminario “Il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro”del 7 novembre 2007, organizzato dalla CommissioneAmbiente e dalla Commissione Sicurezza dell’Ordine degliIngegneri della Provincia di Firenze all’interno del SET,rappresenta uno di questi importanti momenti di chiarimentoe confronto necessari alla definizione di standard efficaciper garantire la sicurezza dei lavoratori ed il rispetto dellenormative in materia.

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casaclima, l’amore per l’abitarei l l e g n o p e r c o s t r u i r e c a s a c l i m a

a r c h i t e t t o ugo terzi, federlegno-arredo, assolegnocon la collaborazione di architetto elena scarlatti - archiinova a.c.

o t t o p a g i n a

Il Legno per Costruire CasaClima

La produzione lorda del settore delle costruzioni in Europarappresenta circa l’11% del PIL ed il 5,6% del valore aggiunto.E’ dunque il principale settore industriale, davanti a quelloalimentare e chimico. Solo in Italia, il settore delle costruzioniha visto nel 2006 l’ottavo anno di crescita consecutiva,chiuso con una produzione di circa 144 miliardi di euro.Costruire in maniera appropriata significa oggi soprattuttocostruire in maniera "sostenibile" non solo per il cliente o ivicini di casa, ma per l'intero pianeta. Scegliere i materialie le tecnologie appropriate significa compiere un'azionemoralmente, prima che progettualmente, corretta.La problematica del risparmio energetico impatta sul settoredelle costruzioni e ne disegna un nuovo scenario. Si entranella fase di business, si moltiplicano le agevolazioni ecambiano i regolamenti edilizi. Qual è lo scenario concretonei prossimi cinque anni? Come cambierà il mercatodell'edilizia?Noi qui oggi vogliamo in qualche modo indicare unapossibile via olistica per costruire in maniera efficiente. Lavia che proviamo ad indicare è quella del legno strutturale.In che modo un materiale così "antico" può rappresentareuna valida scelta "moderna" sia dal punto di vistaprogettuale e cantieristico che dal punto di vista socialeed ambientale?

Solo attraverso una corretta analisi del ciclo di vita (LCA -Life Cycle Assessment) del prodotto è possibile risponderecorrettamente alla domanda.I prodotti in legno strutturale, dalle travi e pilastri in legnomassiccio a quelle in legno lamellare, passando per i pannellicompositi, costituiscono a pieno titolo una valida alternativaal cemento e all'acciaio. Un'alternativa finalmentericonosciuta anche in Italia, con il D.M. "Norme Tecnicheper le Costruzioni" in vigore definitivamente a partire dal 1gennaio 2008.Le ottime caratteristiche meccaniche e il grado di sicurezzadel legno massiccio, ma ancor più del legno lamellare, siaccompagnano a peculiarità che altri materiali strutturalinon offrono. Eppure è incredibile la quantità di immotivatipregiudizi che ancora sussistono.Vediamo una ad una le ragioni di questa teoria.Il legno risparmia energia: esso racchiude in sé l’energiaimmagazzinata nel corso di tutta la loro vita dalle pianteda cui è tratto, le quali assorbono incessantemente anidridecarbonica ed energia solare. Come per tutti i materiali,anche per lavorare, trasportare e montare il manufatto inlegno è necessario il dispendio di una certa quantità dienergia. Per la produzione di un metro cubo di componentiin legno pronti per il montaggio necessitano dagli 8 ai 30

Sono passati solo cinque anni dalla prima presentazione di CasaClima e già tutti la vogliono.Casaclima ha rivoluzionato l’edilizia, dando risposte concrete alla sfida dettata dalcambiamento c l imat ico e a l l ’es igenza d i r i spar miare energ ia e r i sor se.Il quarto rapporto delle Nazioni Unite non lascia dubbi: il cambiamento climatico arriveràpiù veloce, più potente e sarà' più' pericoloso di quanto ci s ia attendeva.Una veloce riduzione delle emissioni gas serra è prioritaria. Nell’edilizia, settore di maggiorconsumo in Europa, si deve applicare per questo scopo tutto ciò che oggi è esperienza econoscenza maturata e condivisa.

I numerosi esempi presenti nel nuovo libro CasaClima, ricchi d’informazioni e dettagli, pongono l’accento ed evidenzianol’architettura di qualità, l’efficienza energetica e la sostenibilità, concetti generatori della filosofia CasaClima. Ideeapplicabili non solo nelle nuove costruzioni, ottenendo notevoli risparmi energetici, ma anche nelle opere di risanamentoe riqualifica. Realizzare una CasaClima Oro intervenendo sul nuovo o in un restauro ad esempio, significa fornire unedificio che richiede solo un decimo d’energia rispetto ad una costruzione tradizionale e riduce fortemente l’impattoambientale contribuendo a proteggere il clima.

i n t r o d u z i o n e a c u r a d i norbert lantschner, ideatore di casaclima

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p a g i n a n o v e

kWh. Per il cemento dai 150 ai 200 kWh, per elementi inacciaio dai 500 ai 600 kWh, per l'alluminio 800 kWh!Il legno trattiene il calore dall’interno e dall’esterno: studied esperimenti hanno dimostrato che con una casa dilegno si ha in media un risparmio energetico del 40 – 50 %rispetto alla stessa costruzione in cemento o mattoni e diconseguenza si inquina di meno; per ottenere lo stessovalore di isolamento termico di una parete in legno di 10cm, una parete in laterizio dovrebbe avere uno spessoredi 54 cm, mentre una in calcestruzzo dovrebbe essere spessa80 cm.Il legno favorisce la salute: le pareti in legno stabilizzano glisbalzi di temperatura. Grazie alla sua proprietà di diffusione,il legno agisce come un filtro trattenendo l'aria consumatae nociva, rilasciando nell'ambiente aria rigenerata.Il legno mantiene il suo valore: ha la proprietà di mantenersie proteggersi dalle intemperie grazie al suo ciclo vitale chelo fa interagire con le stagioni. E’ per questo che moltecoperture e solai dei secoli passati resistono ancora oggi.Il legno è stabile: essendo elastico e resistente può subireforze di trazione e in parte anche forze di compressione;inoltre ha una minore rigidezza strutturale e una massainferiore rispetto al cemento per cui il periodo delle scossetelluriche è ridotto.

Il legno è resistente al fuoco: garantisce, quando vieneattaccato dal fuoco, una buona riserva di sicurezza, poichélo strato esterno, carbonizzando, impedisce al fuoco diprogredire attraverso la sezione resistente. E’ dunquesufficiente aumentare lo spessore del legno per ottenerelo stesso effetto che una vernice intumescente garantiscesul cemento o sull’acciaio, ma senza i relativi costiambientali.Il legno è ecologico: cresce in natura e ci garantisce unaqualità di vita naturale non necessitando, per i lmantenimento, di notevoli trattamenti chimici. Su 1 m cubodi legno circa il 75% può essere convertito in legno percostruire, mentre il 25% che viene scartato può essereutilizzato come combustibile per riscaldamento o pergenerare nuova energia pulita. La relativa produzione diCO2 da combustione risulta bilanciata dalla produzione diossigeno della fase vitale della pianta.Il legno porta armonia negli ambienti: un edificio in legnoevoca una piacevole atmosfera, un posto dove rilassarsifuori dal rumore e dal carico di lavoro giornaliero, ricaricarsidi energia, godere musica e intrattenere amici e ospiti.

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marcatura CE e trasmittanza termica

s e r r a m e n t i e s t e r n ia n t o n i o d ’ a l b o - d i r e t t o r e t e c n i c o l a b o r a t o r i o l e g n o l e g n o

d o d i c i p a g i n a

La Direttiva Comunitaria 89/106/CEE ha il preciso compitodi regolamentare, a livello europeo tutti i prodotti utilizzatinel campo delle costruzioni.La Direttiva 89/106, recepita in Italia con il DPR 246/93,stabilisce i requisiti essenziali (di seguito riportati) ai qualitutti i prodotti da costruzione, tra cui i serramenti, devonorispondere al fine di risultare idonei all’uso previsto:

1) Resistenza meccanica e stabilità2) Sicurezza in caso di incendio3) Igiene, salute ed ambiente4) Sicurezza di utilizzazione5) Protezione contro il rumore6) R isparmio energet ico e i so lamento termico

Naturalmente, in funzione di ogni categoria merceologicadi prodotto, sono previsti requisiti essenziali cogenti, ai qualii p rodott i immess i su l mercato devono essereobbligatoriamente in grado di dare risposta; normalmente,la cogenza di uno o più requisiti (e delle relative prestazionida rilevarsi sul prodotto) viene riportata all’interno dellaspecifica norma di prodotto.

Per quanto riguarda i serramenti esterni è possibileidentificare, a tal proposito, due tipologie di prodotto:• Sistemi oscuranti (regolamentati dalla norma di prodotto

UNI EN 13659:2004)• Finestre e porte esterne pedonali (regolamentati dalla

norma di prodotto UNI EN 14351-1:2006)

Le norme di prodotto elencate, emesse dal CEN a livelloeuropeo e recepite negli stati membri dagli appositiorganismi (UNI in Italia) vanno successivamente aregolamentare, per ogni singolo prodotto da costruzione,le modalità di caratterizzazione prestazionale e diclassificazione; tali procedure, che consentono di verificarela conformità a norma dei prodotti, sono di fatto lostrumento per verificare il soddisfacimento dei requisitiessenzial i r iportati in Dirett iva e sopra espl icitati .

Per quanto riguarda le tempistiche relativa all’entrata invigore della marcatura CE per i sistemi oscuranti e per iserramenti esterni (finestre e porte pedonali) è necessarioconsiderare che:

• per i sistemi oscuranti, il 31 marzo 2006, è terminato ilperiodo di coesistenza sul mercato (periodo transitoriodurante il quale la marcatura CE è facoltativa) di prodotticon e senza marcatura CE. Ciò significa che dal 1 aprile2006 TUTTI i sistemi oscuranti (persiane, antoni, avvolgibili,ecc.), la cui norma di riferimento è la UNI EN 13659:2004,devono essere accompagnati dalla marcatura CE (sulprodotto e sui documenti commerciali) secondo quanto

specificato nell’allegato ZA della norma di prodotto stessa.

• per quanto riguarda le finestre e le porte pedonali esterne,la norma di prodotto è stata recepita in Italia da UNI il 13luglio 2006 (rendendo la norma UNI EN 14351-1) e pubblicatasu GUUE n° C 180/11 del 02/08/06.

Il periodo di coesistenza per i prodotti regolamentati dallanorma UNI EN 14351-1 è iniziato il 1 febbraio 2007 e termineràil 1 febbraio 2009 data in cui potranno circolare sul mercatoitaliano esclusivamente finestre e porte pedonali esterneaccompagnati dal marchio CE indicante le prestazionispecificate nell’allegato ZA della norma sopra indicata.

Le prove iniziali di tipo previste dall’allegato ZA (ITT)

Le prove iniziali di tipo (da dover eseguire presso unlaboratorio notificato) hanno lo scopo di poter identificarela capacità del prodotto di soddisfare i requisiti prestazionalirichiesti.

Secondo l’allegato ZA della norma UNI EN 14351-1 ilproduttore dovrà eseguire le seguenti prove.

• Permeabilità all’aria• Tenuta all’acqua• Resistenza ai carichi del vento• Trasmittanza Termica• Isolamento acustico (con metodo di prova o tabella

presente in norma)• Sicurezza in uso sui dispositivi di bloccaggio (se presenti,

con metodo di prova o calcolo)• Resistenza all’impatto (solo per finestre da tetto e porte

vetrate con rischi di infortunio – di responsabilità delproduttore)

• Emissione sostanzed a n n o s e ( n o nd e v o n o e s s e r erilasciate, secondoi l imit i nazionali)

• Abilità di rilascio (soloper porte su via difuga)

• F o r z e d if u n z i o n a m e n t o

(solo per attrezzatureautomatiche)

Come determinare le prestazioni energetiche deifinestra sottoposta

a prova dipermeabilità all’aria

p a g i n a t r e d i c i

serramenti…'85Un breve riepilogo legislativo…'85.

Il requisito 6) RISPARMIO ENERGETICO della direttiva 89/106r ichiede ai ser rament i d i essere accompagnat idal l’ informazione sul le proprietà energetiche deicomponenti e del prodotto finito.In Italia per soddisfare il requisito del risparmio energeticosono state emanate la legge 10/91 e il D.M. 98 applicativodella legge 10/91. Il D.M. 98, nell’allegato A, indica l’elencodei componenti soggetti all’obbligo di certificazioneenergetica. Per i serramenti viene richiesto di indicare alcunecaratteristiche energetiche: 1) permeabilità all’aria, 2)trasmittanza termica, 3) trasmissione luminosa dei vetri. Lacertificazione risultava obbligatoria, a partire dal 5 maggiodel 2000, se i serramenti e le chiusure trasparenti avevanoun valore di conduttanza infer iore a 5 W/m2K.Si precisa che attualmente i l D.M. 98 è in vigore.Nel 2005 molti articoli della legge 10/91 vengono abrogaticon il D.lgs 192/2005 il quale contiene un allegato cheindica, nelle tabelle 4a) e 4b), per ogni zona climatica , illimite della trasmittanza termica degli infissi e dei vetri. Ildecreto impone, quindi, di rispettare contemporaneamentei l imit i di t rasmittanza di vetrocamera e inf isso.Nel 2006, a dicembre, viene integrato il D.lgs 192/2005 coni l D. lgs 311/2006 che per i serramenti introducesostanzialmente nuove tabelle che sono di seguito riportate.Pertanto tabelle non rispondenti attualmente alle seguentisono da r i teners i superate e c ioè non val ide.

Tabelle aggiornate del D.lgs 311/2006

Come si utilizzano le tabelle del Decreto 311/2006Se il proprietario dell’immobile, richiede il permesso dicostruire o DIA su un edificio di NUOVA costruzioneappartenente alla zona climatica E (comune di Correggio)i serramenti dovranno avere una vetrocamera con un

coefficiente termico Ug ≤ 2,4 W/m2K (TAB. 4b) e con quellavetrocamera il serramento dovrà avere una trasmittanzatermica (se finestra Uw – se porta finestra UD) ≤ 2,8 W/m2K.

Ora il decreto non fa differenza tra serramenti costituiti dadiversi materiali (legno, alluminio, PVC, misti) ma impone atutti i serramenti di rispettare i limiti riportati nelle tabelle.Ciò vuol dire che serramenti aventi telai con trasmittanzatermica diversa potrebbero montare vetrazioni, nel rispettodel limite della tabella 4b), diverse.Quindi in commercio ci sono serramenti che pur avendoidentiche caratteristiche geometriche (sezione, dimensionegeometrica e vetrocamera, ecc) ma con telaio ocomponenti di differente conduttività termica λ hannoovviamente diversa trasmittanza termica Uw (finestra) o UD(porta pedonale esterna).Quindi l’unico modo per conoscere il reale valore dellatrasmittanza termica del serramento e confrontarlo con glialtri di simili proprietà è quello di calcolarlo con le medesimeprocedure contenute nelle norme di riferimento attraversoi reali valori forniti dalle schede di fornitori.

Nuova costruzioneOltre alla trasmittanza termica, per le nuove costruzioni,viene richiesto ai serramenti la classificazione rispetto al testfisico di permeabilità all’aria e il valore della perdita allapressione di riferimento di 110 Pa. Il DM 2 aprile 98 che risultavigente, nell’allegato A richiede:• permeabilità all’aria• trasmittanza termica• trasmissione luminosaIl valore di permeabilità, da indicare sulla dichiarazione diprestazione energetica, sarà quello corrispondenteall’infiltrazione verificatasi alla pressione di 100 Pa e riferitaalla superficie totale del serramento. Tale valore è riportatosul rapporto di prova dell’Ente Notificato ed è espresso inm3/hm2 in corrispondenza della pressione di 100 Pa.

Per determinare la trasmittanza termica U degli infissi vetrati…

E’ necessario che i l produttore sia in possesso di:

1) dimensioni geometriche del foro dell’abitazione2) dimensioni geometriche del serramento3) dimensioni geometriche dei vetri4) trasmittanze termica di

a. anta mobile e telaio fisso (Uf) in funzione del tipo dimateriale costituente i telai con accessori

b. vetrocamera (Ug)c. lineare ψgd. conduttività termica λ dei materiali

Alcuni dei dati sopra riportati sono contenuti nelle normeinerenti la trasmittanza termica o su schede tecniche inpossesso dei fornitori (di vetrocamera, guarnizioni, legno,

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p a g i n a t r e d i c i

serramenti…'85Un breve riepilogo legislativo…'85.

Il requisito 6) RISPARMIO ENERGETICO della direttiva 89/106r ichiede ai ser rament i d i essere accompagnat idal l’ informazione sul le proprietà energetiche deicomponenti e del prodotto finito.In Italia per soddisfare il requisito del risparmio energeticosono state emanate la legge 10/91 e il D.M. 98 applicativodella legge 10/91. Il D.M. 98, nell’allegato A, indica l’elencodei componenti soggetti all’obbligo di certificazioneenergetica. Per i serramenti viene richiesto di indicare alcunecaratteristiche energetiche: 1) permeabilità all’aria, 2)trasmittanza termica, 3) trasmissione luminosa dei vetri. Lacertificazione risultava obbligatoria, a partire dal 5 maggiodel 2000, se i serramenti e le chiusure trasparenti avevanoun valore di conduttanza infer iore a 5 W/m2K.Si precisa che attualmente i l D.M. 98 è in vigore.Nel 2005 molti articoli della legge 10/91 vengono abrogaticon il D.lgs 192/2005 il quale contiene un allegato cheindica, nelle tabelle 4a) e 4b), per ogni zona climatica , illimite della trasmittanza termica degli infissi e dei vetri. Ildecreto impone, quindi, di rispettare contemporaneamentei l imit i di t rasmittanza di vetrocamera e inf isso.Nel 2006, a dicembre, viene integrato il D.lgs 192/2005 coni l D. lgs 311/2006 che per i serramenti introducesostanzialmente nuove tabelle che sono di seguito riportate.Pertanto tabelle non rispondenti attualmente alle seguentisono da r i teners i superate e c ioè non val ide.

Tabelle aggiornate del D.lgs 311/2006

Come si utilizzano le tabelle del Decreto 311/2006Se il proprietario dell’immobile, richiede il permesso dicostruire o DIA su un edificio di NUOVA costruzioneappartenente alla zona climatica E (comune di Correggio)i serramenti dovranno avere una vetrocamera con un

coefficiente termico Ug ≤ 2,4 W/m2K (TAB. 4b) e con quellavetrocamera il serramento dovrà avere una trasmittanzatermica (se finestra Uw – se porta finestra UD) ≤ 2,8 W/m2K.

Ora il decreto non fa differenza tra serramenti costituiti dadiversi materiali (legno, alluminio, PVC, misti) ma impone atutti i serramenti di rispettare i limiti riportati nelle tabelle.Ciò vuol dire che serramenti aventi telai con trasmittanzatermica diversa potrebbero montare vetrazioni, nel rispettodel limite della tabella 4b), diverse.Quindi in commercio ci sono serramenti che pur avendoidentiche caratteristiche geometriche (sezione, dimensionegeometrica e vetrocamera, ecc) ma con telaio ocomponenti di differente conduttività termica λ hannoovviamente diversa trasmittanza termica Uw (finestra) o UD(porta pedonale esterna).Quindi l’unico modo per conoscere il reale valore dellatrasmittanza termica del serramento e confrontarlo con glialtri di simili proprietà è quello di calcolarlo con le medesimeprocedure contenute nelle norme di riferimento attraversoi reali valori forniti dalle schede di fornitori.

Nuova costruzioneOltre alla trasmittanza termica, per le nuove costruzioni,viene richiesto ai serramenti la classificazione rispetto al testfisico di permeabilità all’aria e il valore della perdita allapressione di riferimento di 110 Pa. Il DM 2 aprile 98 che risultavigente, nell’allegato A richiede:• permeabilità all’aria• trasmittanza termica• trasmissione luminosaIl valore di permeabilità, da indicare sulla dichiarazione diprestazione energetica, sarà quello corrispondenteall’infiltrazione verificatasi alla pressione di 100 Pa e riferitaalla superficie totale del serramento. Tale valore è riportatosul rapporto di prova dell’Ente Notificato ed è espresso inm3/hm2 in corrispondenza della pressione di 100 Pa.

Per determinare la trasmittanza termica U degli infissi vetrati…

E’ necessario che i l produttore sia in possesso di:

1) dimensioni geometriche del foro dell’abitazione2) dimensioni geometriche del serramento3) dimensioni geometriche dei vetri4) trasmittanze termica di

a. anta mobile e telaio fisso (Uf) in funzione del tipo dimateriale costituente i telai con accessori

b. vetrocamera (Ug)c. lineare ψgd. conduttività termica λ dei materiali

Alcuni dei dati sopra riportati sono contenuti nelle normeinerenti la trasmittanza termica o su schede tecniche inpossesso dei fornitori (di vetrocamera, guarnizioni, legno,

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q u a t t o r d i c i p a g i n a

alluminio, PVC, ecc.)

Un esempio per illustrare come, agendo semplicementesulla tipologia di vetrocamera da installare su di uno stessoserramento, è possibile rientrare nei limiti previsti dalle tabellesopraelencate.

Prendiamo in considerazione una finestra realizzata in Pinodi Svezia avente le seguenti caratteristiche:• spessore medio tra anta e telaio: 58 mm• superficie complessiva: 1,95 m2

• superficie vetrata: 1,14 m2

• lunghezza perimetrale del vetro: 6,8 m

In base alle suddette caratteristiche è possibile determinareil valore della trasmittanza termica della finestra UW secondola norma UNI EN ISO 10077-1:2007 in funzione dellatrasmittanza termica Ug di alcune tipologie di vetrocameracomunemente utilizzate.

porta Finestra sottoposta a prova ditenuta all’acqua

p a g i n a q u i n d i c i

Finanziaria 2006 applicata nel 2007.

Di seguito si riporta esclusivamente la tabella con i valorilimite definiti per ciascuna zona climatica dalla LeggeFinanziaria all’allegato D

Chiarimento sulla finanziaria

Per il produttore di serramenti/rivenditore, a fronte di richieste,da parte di committenti/proprietari di immobili, sullo sgraviofiscale del 55% previsto dalla finanziaria, l’unico onere èquello di fornire i valori della trasmittanza termica, deiprodotti soggetti a detrazione, verificando che le Uw e UDottenute siano inferiori o uguali a quelle previste dalla tabelladell’allegato D sopra riportato.A tale scopo ci sono dei programmi in grado di calcolarela trasmittanza termica. L’unica accortezza è quella diverificare che il calcolo sia stato eseguito in conformità allanorma UNI EN ISO 10077-1:2007. I calcoli svolti prima dell’8marzo 2007 devono essere corretti con gli aggiornaticoeff icient i previst i dal la nuova norma vigente.

Inoltre…la domanda per l’agevolazione deve essere redatta da untecnico abilitato così come previsto dal decreto del 19febbraio 2007 e successiva circolare del 31 maggio 2007dove il tecnico indicherà i valori di trasmittanza termica inpossesso del produttore verificando che i valori soddisfinolimiti richiesti dalla finanziaria.La detrazione è richiedibile solo su interventi che prevedonola sostituzione di serramenti e non quelli configurabili ininterventi di nuova costruzione secondo il D.lgs 192/2005 esuccessive integrazioni previste dal D.lgs 311/2006.

camera acustica - interno della cameraricevente con asta rotante.

sistema oscurante sottoposto alla provadi resistenza al vento

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q u a t t o r d i c i p a g i n a

alluminio, PVC, ecc.)

Un esempio per illustrare come, agendo semplicementesulla tipologia di vetrocamera da installare su di uno stessoserramento, è possibile rientrare nei limiti previsti dalle tabellesopraelencate.

Prendiamo in considerazione una finestra realizzata in Pinodi Svezia avente le seguenti caratteristiche:• spessore medio tra anta e telaio: 58 mm• superficie complessiva: 1,95 m2

• superficie vetrata: 1,14 m2

• lunghezza perimetrale del vetro: 6,8 m

In base alle suddette caratteristiche è possibile determinareil valore della trasmittanza termica della finestra UW secondola norma UNI EN ISO 10077-1:2007 in funzione dellatrasmittanza termica Ug di alcune tipologie di vetrocameracomunemente utilizzate.

porta Finestra sottoposta a prova ditenuta all’acqua

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Finanziaria 2006 applicata nel 2007.

Di seguito si riporta esclusivamente la tabella con i valorilimite definiti per ciascuna zona climatica dalla LeggeFinanziaria all’allegato D

Chiarimento sulla finanziaria

Per il produttore di serramenti/rivenditore, a fronte di richieste,da parte di committenti/proprietari di immobili, sullo sgraviofiscale del 55% previsto dalla finanziaria, l’unico onere èquello di fornire i valori della trasmittanza termica, deiprodotti soggetti a detrazione, verificando che le Uw e UDottenute siano inferiori o uguali a quelle previste dalla tabelladell’allegato D sopra riportato.A tale scopo ci sono dei programmi in grado di calcolarela trasmittanza termica. L’unica accortezza è quella diverificare che il calcolo sia stato eseguito in conformità allanorma UNI EN ISO 10077-1:2007. I calcoli svolti prima dell’8marzo 2007 devono essere corretti con gli aggiornaticoeff icient i previst i dal la nuova norma vigente.

Inoltre…la domanda per l’agevolazione deve essere redatta da untecnico abilitato così come previsto dal decreto del 19febbraio 2007 e successiva circolare del 31 maggio 2007dove il tecnico indicherà i valori di trasmittanza termica inpossesso del produttore verificando che i valori soddisfinolimiti richiesti dalla finanziaria.La detrazione è richiedibile solo su interventi che prevedonola sostituzione di serramenti e non quelli configurabili ininterventi di nuova costruzione secondo il D.lgs 192/2005 esuccessive integrazioni previste dal D.lgs 311/2006.

camera acustica - interno della cameraricevente con asta rotante.

sistema oscurante sottoposto alla provadi resistenza al vento

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p a g i n a d i c i a s s e t t e

Il sistema elettrofisico per la deumidificazionedelle murature dall’eccesso di umidità (di risalita)si basa sul semplice principio fisico che i muribagnati fungono da polo negativo che attira lecariche e quindi le molecole di acqua; il sistemadi Solumi (k2000) inverte tale polarità per cuii muri respingeranno le molecole di acqua e quindisi libereranno progressivamente dall’eccesso diumidità.La tecnologia è svizzera, il consumo di elettricitàp a r i a 5 - 7 w a t t s , i l c a m p o m a g n e t i c oassolutamente innocuo.

Soluzioni per l’Umidità' srlVia I° Maggio n.4

38066 Riva del Garda (Tn)t+f 0464 551505 cell. 328 5549007

e-mail: [email protected]: 01913980221.

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9 0 % d e g l i i m p i a n t i s o l a r i n e l m o n d o

la sup r emaz ia de l la c i r co laz ione natu ral e

gaio crocipres. c.d.a. accomandita t.s.e. s.p.a

1. La convezione naturale, detta semplicemente“circolazione naturale”, negli impianti solari è molto piùefficiente di quella forzata con pompe. Richiede menospazi su superficie esposta e in inverno è più attiva. Nonrichiede energia elettrica per il funzionamento, né onerimanutentivi.

2. La circolazione forzata invece non consente il rilascioall’utente di soddisfacenti garanzie in quanto impianto“custom built” (ovvero impianto che utilizza sì componentiindustriali, però assemblati sul posto artigianalmente), mentrela circolazione naturale realizzata con impianti “factorymade” (ovvero impianti completi finiti e collaudati infabbrica) permette l’estensione della garanzia persino al“fattore di contribuzione solare” (F.C.S.), personalizzato edespresso in litri-temperature mese per mese. Solo così èpossibile un calcolo di ammortamento scientif ico.

3. A parità di irraggiamento e superficie la circolazionenaturale assicura una temperatura non penalizzata dal Δtimposto sul regolatore della forzata. Inoltre la velocità dicircolazione del fluido vettore nella “naturale” è ottimalein quanto la convezione naturale la imprime secondo i Δtcontingenti (autoregolazione del la circolazione).

4. La circolazione naturale non richiede manutenzione enon soffre di black out.

5. La circolazione naturale è facilmente inseribile negliimpianti esistenti con recupero molto semplice dellesovratemperature quando occorre.

6. La circolazione naturale rispetto alla forzata si prestabene per gli impianti domestici. Meglio ancora per i grandiimpianti, per hotel, comunità, industrie ed anche adintegrazione al riscaldamento o mantenimento temperaturepiscine. Si trova in Italia il più grande impianto d’Europa acircolazione naturale. Ed è Solahart.

7. I boiler solari caratteristici delle circolazioni naturalipossono essere montati sopra o sotto il tetto ed anche ingiardino. Del resto le amministrazioni che inizialmenteavevano posto ostacoli, ora hanno emanato norme moltopiù comprensive dell’esigenza tecnica.

8. E’ vero che gli impianti messi su supporto per aumentarela pendenza o orientarli a sud sono molto impattanti mamentre per la circolazione forzata non c’è rimedio, perquella naturale sempre si può utilizzare la pendenza di faldae, se la falda è a est o ovest, si compensa bene aumentandodel 50% la superficie esposta senza che sia necessarioinstallare supporti metallici impattanti.

9. Ai problemi manutentivi, di affidabilità, di durata, di

d i c i o t t o p a g i n a

garanzia, che caratterizzano la circolazione forzata, sonoascrivibili i fallimenti del solare termico in Italia degli anni’70, ’80 (campagna Enel!) e la diffidenza ringhiosa che neè seguita. Si veda a tal proposito il rapporto del piùautorevole ente mondiale nel campo dell’energia. Maancora più importante al fine di decretare senza appellola superiorità della convezione naturale degli impianti solarisono i risultati delle ricerche effettuate negli Stati Uniti daglianni ottanta in avanti. Una ricca bibliografia in merito èdisponibile sui siti dei vari enti.

10. Nel mondo, grazie a quei Paesi dove l’energia solaretermica ha avuto sviluppo spontaneo basato sullaaffidabilità, efficienza, durata e valenza economicaintrinseca, senza costose necessità manutentive, il 90% degliimpianti solari sono a circolazione naturale, come riportatonel numero 1/2006 di Sun & Wind Energy. Nello stessorapporto è citata la Solahart come la più grande del mondo.Il doppio rispetto alla n. 2. Ed è una casa con 53 anni diesperienza e un dipartimento R.D. che è addiritturariconosciuto dal governo come certificante in materia.

11. Non è vero che il boiler esterno disperde di più di quellointerno. Intanto è orizzontale e per ciò stesso disperdemeno offrendo meno superficie. Poi è solo una questionedi isolamento. Nei boiler esterni l’isolamento è commisuratoai Δt che deve affrontare. Quindi molto maggiore di quelliall’interno. Così i boiler disperdono, pure all’aperto, menodi quell i al l’ interno. Prova ne sia che funzionanoegregiamente da decenni proprio in alto Adige anche a2000 metri di quota potendo affrontare temperature esternedi – 30°C e più. Naturalmente quelli che cito sono Solaharte sono costruiti per affrontare tali circostanze senzapenalizzazioni.

12. Di un impianto “factory made” esiste un responsabiledei materiali, del funzionamento e di tutte le garanziecomprese quelle sul F.C.S. e di carattere ambientale comelo smaltimento a fine vita. Ed è il fabbricante della macchinacompleta. Di un impianto “custom built” le garanzie sonosolo sui materiali e spalmate su molti produttori e indipendentitra loro. Per esempio, brucia una centralina in garanzia eviene sost ituita ma se ciò ha recato danno persovratemperature, le altre garanzie è difficile attivarle. Inoltreè un installatore che può assicurare (pro tempore) il continuofunzionamento ma nessuno è in grado di rilasciare un F.C.S.personalizzato sulla effettiva produzione in litri/temperaturee nessuna certificazione ai sensi delle norme EN 12977 chesono quelle di fattispecie. Per non parlare del marchioeuropeo di qualità totale “Solar Keymark” che, nellacircolazione forzata, può esserci solo sui pannelli o altricomponenti mentre per la circolazione naturale può coprirel’intera macchina (EN12976).

p a g i n a d i c i a n n o v e

13. Una corretta manutenzione per la circolazione forzata prevede il controllodella acidità dei fluidi, almeno una volta dopo ogni estate (costi manutentivi),senza contare le onerosissime manutenzioni per problemi all’elettronica, allepompe, sonde ed a ogni macchina esposta agli shock termici che gli impiantidevono patire. Per la circolazione naturale, che prevede scarico termico oltrei 99° C ovvero recupero sovratemperature per miscelazione contingente, lamanutenzione consiste in un controllo ogni 5 anni del fluido e delle protezionidalle correnti galvaniche. Così è possibile avere garanzie complete anchefino a 15 anni, non solo sui materiali ma anche sul funzionamento.

14. Intermezzo ideologico. L'impianto solare a circolazione naturale èautonomo e quindi puro in quanto non richiede energia ausiliaria utilizzandoquella solare non solo per riscaldare i fluidi di scambio ma anche per imprimeree regolarne la dinamica. Poiché sono anche più efficienti e affidabili, a noirisulta ingiustificata l'altra tecnologia che per di più si sviluppa sul mercatosolo se è incentivata con contributi. Siccome non si può dare il contributo atutti, ciò stesso è un limite automatico alla loro diffusione spontanea egeneralizzata. L’impianto Solahart, quindi, rispetto a quelli “custom built” èpiù aderente all’etica di settore e di impresa.

15. A volte gli impianti a circolazione forzata proposti sono combinati conquelli tradizionali solo per vendere di più. In questo caso l'apporto solarepotrebbe essere patetico anche se l'utente fa fatica a valutarlo perché lacaldaia sopperisce a tali carenze.

16. Infine gli impianti a circolazione naturale sono semplici, intendendosi persemplicità la risoluzione di complessità mentre quelli forzati sono facili in quantole complessità anziché risolte sono aggirate con espedienti che creano nuovecompless i tà in misura del numero del le salvaguardie pretese.

17. E’ necessario esortare i neofiti dell'energia solare a non fermarsi alle primeapparenze e a non farsi ammaliare dagli appelli commerciali. Noi abbiamomaturato l'attuale sapienza profittando della ricerca e sviluppo della casamadre e della nostra esperienza sul campo per 27 anni. Per questo numerosiprofessionisti da tutta Italia frequentano i nostri corsi i cui docenti sono gli stessiingegneri che producono progettazione e seguono l'indotto impiantisticosviscerandone ogni aspetto di affidabilità, efficienza e congruità economica.Ciò ha portato la nostra attività' didattica a periodicità quindicinale in sedee nelle filiali e suscita richieste di estensione anche nelle scuole tecnichesuperiori ed in istituti universitari. Infine è bene porre sull'avviso gli interessaticirca il fenomeno, tipico dei prodotti che si affacciano promettenti sul mercato,che è sintetizzato dal motto "il mercato è ricco mi ci ficco". Molti oggiraffazzonano nozioni e prodotti pur di essere presenti in un settore dovepensano che si possa far soldi. La realtà è diversa e solo la professionalitàmaturata con scienza ed esperienza può fornire le risposte corrette sia perl'affidabilità che anche per i tabù degli impatti visivi.

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9 0 % d e g l i i m p i a n t i s o l a r i n e l m o n d o

la sup r emaz ia de l la c i r co laz ione natu ral e

gaio crocipres. c.d.a. accomandita t.s.e. s.p.a

1. La convezione naturale, detta semplicemente“circolazione naturale”, negli impianti solari è molto piùefficiente di quella forzata con pompe. Richiede menospazi su superficie esposta e in inverno è più attiva. Nonrichiede energia elettrica per il funzionamento, né onerimanutentivi.

2. La circolazione forzata invece non consente il rilascioall’utente di soddisfacenti garanzie in quanto impianto“custom built” (ovvero impianto che utilizza sì componentiindustriali, però assemblati sul posto artigianalmente), mentrela circolazione naturale realizzata con impianti “factorymade” (ovvero impianti completi finiti e collaudati infabbrica) permette l’estensione della garanzia persino al“fattore di contribuzione solare” (F.C.S.), personalizzato edespresso in litri-temperature mese per mese. Solo così èpossibile un calcolo di ammortamento scientif ico.

3. A parità di irraggiamento e superficie la circolazionenaturale assicura una temperatura non penalizzata dal Δtimposto sul regolatore della forzata. Inoltre la velocità dicircolazione del fluido vettore nella “naturale” è ottimalein quanto la convezione naturale la imprime secondo i Δtcontingenti (autoregolazione del la circolazione).

4. La circolazione naturale non richiede manutenzione enon soffre di black out.

5. La circolazione naturale è facilmente inseribile negliimpianti esistenti con recupero molto semplice dellesovratemperature quando occorre.

6. La circolazione naturale rispetto alla forzata si prestabene per gli impianti domestici. Meglio ancora per i grandiimpianti, per hotel, comunità, industrie ed anche adintegrazione al riscaldamento o mantenimento temperaturepiscine. Si trova in Italia il più grande impianto d’Europa acircolazione naturale. Ed è Solahart.

7. I boiler solari caratteristici delle circolazioni naturalipossono essere montati sopra o sotto il tetto ed anche ingiardino. Del resto le amministrazioni che inizialmenteavevano posto ostacoli, ora hanno emanato norme moltopiù comprensive dell’esigenza tecnica.

8. E’ vero che gli impianti messi su supporto per aumentarela pendenza o orientarli a sud sono molto impattanti mamentre per la circolazione forzata non c’è rimedio, perquella naturale sempre si può utilizzare la pendenza di faldae, se la falda è a est o ovest, si compensa bene aumentandodel 50% la superficie esposta senza che sia necessarioinstallare supporti metallici impattanti.

9. Ai problemi manutentivi, di affidabilità, di durata, di

d i c i o t t o p a g i n a

garanzia, che caratterizzano la circolazione forzata, sonoascrivibili i fallimenti del solare termico in Italia degli anni’70, ’80 (campagna Enel!) e la diffidenza ringhiosa che neè seguita. Si veda a tal proposito il rapporto del piùautorevole ente mondiale nel campo dell’energia. Maancora più importante al fine di decretare senza appellola superiorità della convezione naturale degli impianti solarisono i risultati delle ricerche effettuate negli Stati Uniti daglianni ottanta in avanti. Una ricca bibliografia in merito èdisponibile sui siti dei vari enti.

10. Nel mondo, grazie a quei Paesi dove l’energia solaretermica ha avuto sviluppo spontaneo basato sullaaffidabilità, efficienza, durata e valenza economicaintrinseca, senza costose necessità manutentive, il 90% degliimpianti solari sono a circolazione naturale, come riportatonel numero 1/2006 di Sun & Wind Energy. Nello stessorapporto è citata la Solahart come la più grande del mondo.Il doppio rispetto alla n. 2. Ed è una casa con 53 anni diesperienza e un dipartimento R.D. che è addiritturariconosciuto dal governo come certificante in materia.

11. Non è vero che il boiler esterno disperde di più di quellointerno. Intanto è orizzontale e per ciò stesso disperdemeno offrendo meno superficie. Poi è solo una questionedi isolamento. Nei boiler esterni l’isolamento è commisuratoai Δt che deve affrontare. Quindi molto maggiore di quelliall’interno. Così i boiler disperdono, pure all’aperto, menodi quell i al l’ interno. Prova ne sia che funzionanoegregiamente da decenni proprio in alto Adige anche a2000 metri di quota potendo affrontare temperature esternedi – 30°C e più. Naturalmente quelli che cito sono Solaharte sono costruiti per affrontare tali circostanze senzapenalizzazioni.

12. Di un impianto “factory made” esiste un responsabiledei materiali, del funzionamento e di tutte le garanziecomprese quelle sul F.C.S. e di carattere ambientale comelo smaltimento a fine vita. Ed è il fabbricante della macchinacompleta. Di un impianto “custom built” le garanzie sonosolo sui materiali e spalmate su molti produttori e indipendentitra loro. Per esempio, brucia una centralina in garanzia eviene sost ituita ma se ciò ha recato danno persovratemperature, le altre garanzie è difficile attivarle. Inoltreè un installatore che può assicurare (pro tempore) il continuofunzionamento ma nessuno è in grado di rilasciare un F.C.S.personalizzato sulla effettiva produzione in litri/temperaturee nessuna certificazione ai sensi delle norme EN 12977 chesono quelle di fattispecie. Per non parlare del marchioeuropeo di qualità totale “Solar Keymark” che, nellacircolazione forzata, può esserci solo sui pannelli o altricomponenti mentre per la circolazione naturale può coprirel’intera macchina (EN12976).

p a g i n a d i c i a n n o v e

13. Una corretta manutenzione per la circolazione forzata prevede il controllodella acidità dei fluidi, almeno una volta dopo ogni estate (costi manutentivi),senza contare le onerosissime manutenzioni per problemi all’elettronica, allepompe, sonde ed a ogni macchina esposta agli shock termici che gli impiantidevono patire. Per la circolazione naturale, che prevede scarico termico oltrei 99° C ovvero recupero sovratemperature per miscelazione contingente, lamanutenzione consiste in un controllo ogni 5 anni del fluido e delle protezionidalle correnti galvaniche. Così è possibile avere garanzie complete anchefino a 15 anni, non solo sui materiali ma anche sul funzionamento.

14. Intermezzo ideologico. L'impianto solare a circolazione naturale èautonomo e quindi puro in quanto non richiede energia ausiliaria utilizzandoquella solare non solo per riscaldare i fluidi di scambio ma anche per imprimeree regolarne la dinamica. Poiché sono anche più efficienti e affidabili, a noirisulta ingiustificata l'altra tecnologia che per di più si sviluppa sul mercatosolo se è incentivata con contributi. Siccome non si può dare il contributo atutti, ciò stesso è un limite automatico alla loro diffusione spontanea egeneralizzata. L’impianto Solahart, quindi, rispetto a quelli “custom built” èpiù aderente all’etica di settore e di impresa.

15. A volte gli impianti a circolazione forzata proposti sono combinati conquelli tradizionali solo per vendere di più. In questo caso l'apporto solarepotrebbe essere patetico anche se l'utente fa fatica a valutarlo perché lacaldaia sopperisce a tali carenze.

16. Infine gli impianti a circolazione naturale sono semplici, intendendosi persemplicità la risoluzione di complessità mentre quelli forzati sono facili in quantole complessità anziché risolte sono aggirate con espedienti che creano nuovecompless i tà in misura del numero del le salvaguardie pretese.

17. E’ necessario esortare i neofiti dell'energia solare a non fermarsi alle primeapparenze e a non farsi ammaliare dagli appelli commerciali. Noi abbiamomaturato l'attuale sapienza profittando della ricerca e sviluppo della casamadre e della nostra esperienza sul campo per 27 anni. Per questo numerosiprofessionisti da tutta Italia frequentano i nostri corsi i cui docenti sono gli stessiingegneri che producono progettazione e seguono l'indotto impiantisticosviscerandone ogni aspetto di affidabilità, efficienza e congruità economica.Ciò ha portato la nostra attività' didattica a periodicità quindicinale in sedee nelle filiali e suscita richieste di estensione anche nelle scuole tecnichesuperiori ed in istituti universitari. Infine è bene porre sull'avviso gli interessaticirca il fenomeno, tipico dei prodotti che si affacciano promettenti sul mercato,che è sintetizzato dal motto "il mercato è ricco mi ci ficco". Molti oggiraffazzonano nozioni e prodotti pur di essere presenti in un settore dovepensano che si possa far soldi. La realtà è diversa e solo la professionalitàmaturata con scienza ed esperienza può fornire le risposte corrette sia perl'affidabilità che anche per i tabù degli impatti visivi.

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a.i.bi.m. associazione italiana biocostruire mediterraneo

le antiche sponde del futuroelvio ermacorapresidente associazione i tal iana biocostruire mediterraneo - A.I .BI .M.

v e n t i d u e p a g i n a

L’Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo (AIBIM)è un'associazione “ONLUS” che intende svolgere la propriaattività a livello nazionale ed internazionale quale garantedello sviluppo sostenibile attraverso azioni di :studio, ricerca,conoscenza, diffusione e valorizzazione delle risorseambientali e naturali, affiancando alla tradizione le miglioriprat iche e tecnologie innovative, volte ad unaprogettazione consapevole e rispettosa dell’ecosistema,attenta all’intero ciclo di vita del prodotto, alla garanziadella certificazione, alla bioedilizia al risparmio energeticoed al ricorso alle energie alternative.

L’Associazione non è competitiva con altre realtà giàesistenti e ben consolidate In ambito ambientale, ma vuoleaffiancarsi ad esse come punto di riferimento per i soggettisensibili alla difesa e tutela dei “veri prodotti bioecompatibili”e desiderose di intraprendere un percorso di certificazioneserio ed affidabile.

L’Associazione diviene quindi volano per uno sviluppopossibile sostenibile ed ecologico a livello filosofico,economico, giuridico che permetta la creazione di un“mercato bio” capace di rispondere con competenza,etica e serietà a tutte le esigenze delle componentiassociative.

L’Associazione accoglie al suo interno, in sinergia: aziende,artigiani, liberi professionisti, P.A., associazioni e singoli privatico in te res sat i ad operare in p roget t i comun i .L’associazione si impegnerà a fornire informazioni pronte,corrette e di qualità.

L’associazione diventa un’importante opportunità' per gli“Operatori di Cantiere”- aziende, artigiani, imprenditori edili, progettisti e liberiprofessionisti -, in quanto possano conoscere ed utilizzaretecnologie e materiali rispettosi dell’ambiente, tutelandonel modo più completo possibi le i l cl iente finale.Gl i operator i d i cant iere che vorranno ader i reall’associazione saranno il suo braccio operativo perun’azione concreta sul mercato che non rischi di esaurirsiin meri discorsi cattedratici.

L’AIBIM fornirà loro strumenti, prodotti e know how per poterraggiungere insieme l’armonia tra ambiente ed ediliziaatt raverso la bioedi l iz ia mediterranea ; armoniarappresentata nel logo associativo che vuole rappresentarel’equilibrio tra la tradizione costruttiva (architettura) el’ambiente naturale (olivo) caratteristiche proprie del bacinomediterraneo la cui conservazione continua ad evocarenel tempo lo splendore della sua storia.

“Le antiche sponde del futuro”

La bioedilizia in Italia nasce nel Nord-Est e precisamentenel Friuli Venezia Giulia,dove trova il terreno ideale sensibilee fertile alla divulgazione del costruire sano nel pieno rispettoe recupero della tradizione.

AIBIM raccoglie queste tematiche per proiettarle in unterritorio più ampio, essendo anch’essa nata in questaregione nel cuore dell’Europa, rivolta verso i paesi dell’Este gli Stati del bacino del Mediterraneo, luoghi cheannoverano un’alta concentrazione di beni architettonici,paesaggistici, ambientali e culturali di fondamentaleimportanza internazionale.

Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo per la tutela,difesa, recupero ed utilizzo dei materiali autoctoni ricchi distoria (..il passato..), lo sviluppo delle nuove tecnologie abasso impatto ambientale (..il futuro..) per la salvaguardiadell’ “ecosistema mediterraneo”.

“La tecnologia che inquina può anche disinquinare, laproduzione che accumula può distribuire equamente, acondizione che prevalga l’etica del rispetto per la vita e ladignità dell’uomo, per i diritti delle generazioni umanepresenti e future”(Giovanni Paolo II)

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p r o g e t t a z i o n e e s i c u r e z z a

g e s t i r e l a s i c u r e z z a n e g l i e d i f i c ir i f l e s s i o n i s u l l e p r o b l e m e t i c h e d i a c q u i s i z i o n e e c o m u n i c a z i o n e d a t i

a r c h i t e t t o letizia pietraperzia

La Progettazione e Gestione della Sicurezza, è una materiache propone un alto livello di interdisciplinarità. In essaconvergono complessi contenuti informativi e le procedureinvestono di responsabi l i tà moltepl ic i operator i .Sono numerose, infatti, le informazioni e i dati che entranoin gioco quando si analizza la sicurezza di un edificio inragione delle attività che vi si svolgono.Ente Gestore, Responsabile della Sicurezza, Datore di lavoroe poi Tecnici, Progettisti, Esecutori, fino agli stessi utenti,divengono figure che in misura e modalità differenti sonoparte attiva nel processo di conduzione in sicurezza di unedificio. Vi prendono parte in maniera determinante anchele stesse autorità di controllo che hanno la responsabilitàdi verificare e “promuovere” il rispetto delle norme tecniche.Un problema ricorrente che interessa l’intero processo,inteso come sistema di relazioni e sequenza di fasi operative,risulta essere la difficoltà di interazione tra i soggetti coinvolti.

Ognuno di essi si propone con un back-ground di culturatecnica estremamente specializzata che difficilmentetrova momenti di sintesi in cui la comunicazione divienerapida ed efficace.L’esigenza ravvisata è quella di avere a disposizione unostrumento di dialogo che raccolga, sintetizzi ed esprimaal meglio il sistema delle informazioni inteso come quelcomplesso di dati grafici ed alfanumerici che hanno ilcompito di andare di volta in volta a costituire i contenutidi ciò che si vuole consultare e/o comunicare. A questoproposito l’anello di unione può essere rappresentato dauno strumento informatico automatizzato (SistemaInformativo).Con il Dlgs. 626/94 il datore di lavoro, non è più chiamatosolo ad attuare misure di prevenzione, ma anche a dotarsidi una rete organizzativa e gestionale (Servizio diPrevenzione e Protezione) della sicurezza. Egli diviene il

grafico 1RESPONSABILITA’ CHE INVESTONO

CHI GESTISCA UN IMMOBILE

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regista che si fa carico dell’ insieme del s istema.Con l’art.4 del Dlgsl 626, che impone l’obbligo di redigereil Documento di Valutazione dei Rischi e il D.M. 16/02/82,che introduce l’obbligo del C.P.I., viene sottolineato come,avendo tali documenti validità in funzione del loro stato diaggiornamento, divenga indispensabile per i Soggetti Gestorila dotazione di uno strumento di conoscenza e controllodello stato di fatto dell’edificio e della sua funzionalità,sempre aggiornato, aggiornabile e di facile consultazione.Si avverte dunque la necessità di indirizzare il percorso diricerca, nel campo della pianificazione e gestione dellasicurezza, verso quello che deve essere da considerarecome pre-requisito ovvero: la conoscenza approfonditadell’edificio negli aspetti morfologici, tecnologici, funzionali.Percorso che ci porta inevitabilmente a riflettere sullanecessità di un costante “dialogo” tra gli operatori attivi, equindi sulla necessità della strutturazione di un SistemaInformativo.La corretta rilevazione di informazioni sull’edificio, siano essesotto forma di dati geometrico-dimensionali o alfa-numerici,costituisce il fondamento imprescindibile per strutturarequella base dati che poi diviene strumento di interfaccia,di dialogo e di confronto tecnico. Il processo di acquisizione delle informazioni deve essereun processo di tipo “dinamico” che, a partire da unmomento iniziale, prosegue con gradualità e continuitànelle acquisizioni ed aggiornamenti. In sintesi il SistemaInformativo dovrà fornire dati di ritorno relativi ai seguentiaspetti: dati anagrafici e di consistenza, elaborati grafici,dati diagnostici, dati relativi a norme e prescrizioniregolamentari, dati tecnici, dati amministrativi, dati relativialla individuazione dei rischi.Se gli attori del processo di pianificazione e gestione dellasicurezza fondassero la loro attività su un documentocomune nel quale convergono informazioni provenienti daivari operatori coinvolti, sarebbero fortemente agevolati tuttii passaggi di informazione ed abbattute le diseconomiee/o errori dovuti a difficoltà comunicative o interpretative.Va sottolineato inoltre come, informazioni apparentementeslegate tra loro o reputate di scarza inportanza possanoinvece risultare preziosa fonte di spunti di riflessione quandosi analizzi la sicurezza dell’edificio e delle attività che in essosi svolgono.

grafico 2CRITERI E FINALITA’ CON CUI SI ATTUA ILCONTROLLO GESTIONALE DEGLI IMMOBILI

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regista che si fa carico dell’ insieme del s istema.Con l’art.4 del Dlgsl 626, che impone l’obbligo di redigereil Documento di Valutazione dei Rischi e il D.M. 16/02/82,che introduce l’obbligo del C.P.I., viene sottolineato come,avendo tali documenti validità in funzione del loro stato diaggiornamento, divenga indispensabile per i Soggetti Gestorila dotazione di uno strumento di conoscenza e controllodello stato di fatto dell’edificio e della sua funzionalità,sempre aggiornato, aggiornabile e di facile consultazione.Si avverte dunque la necessità di indirizzare il percorso diricerca, nel campo della pianificazione e gestione dellasicurezza, verso quello che deve essere da considerarecome pre-requisito ovvero: la conoscenza approfonditadell’edificio negli aspetti morfologici, tecnologici, funzionali.Percorso che ci porta inevitabilmente a riflettere sullanecessità di un costante “dialogo” tra gli operatori attivi, equindi sulla necessità della strutturazione di un SistemaInformativo.La corretta rilevazione di informazioni sull’edificio, siano essesotto forma di dati geometrico-dimensionali o alfa-numerici,costituisce il fondamento imprescindibile per strutturarequella base dati che poi diviene strumento di interfaccia,di dialogo e di confronto tecnico. Il processo di acquisizione delle informazioni deve essereun processo di tipo “dinamico” che, a partire da unmomento iniziale, prosegue con gradualità e continuitànelle acquisizioni ed aggiornamenti. In sintesi il SistemaInformativo dovrà fornire dati di ritorno relativi ai seguentiaspetti: dati anagrafici e di consistenza, elaborati grafici,dati diagnostici, dati relativi a norme e prescrizioniregolamentari, dati tecnici, dati amministrativi, dati relativialla individuazione dei rischi.Se gli attori del processo di pianificazione e gestione dellasicurezza fondassero la loro attività su un documentocomune nel quale convergono informazioni provenienti daivari operatori coinvolti, sarebbero fortemente agevolati tuttii passaggi di informazione ed abbattute le diseconomiee/o errori dovuti a difficoltà comunicative o interpretative.Va sottolineato inoltre come, informazioni apparentementeslegate tra loro o reputate di scarza inportanza possanoinvece risultare preziosa fonte di spunti di riflessione quandosi analizzi la sicurezza dell’edificio e delle attività che in essosi svolgono.

grafico 2CRITERI E FINALITA’ CON CUI SI ATTUA ILCONTROLLO GESTIONALE DEGLI IMMOBILI

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L’innovazione tecnologica: gioie e dolori di un’evoluzione frenetica che aprescenari sempre nuovi e che offre soluzioni sempre più complesse. Anche nelcampo impiantistico oggi si inseguono obiettivi di comfort e di risparmio energetico che solo fino a pochi anni fa erano impensabili e mai come adessola parola d’ordine per far fronte a tale evoluzione è “specializzazione”. Leaziende produttrici, che hanno competenze specialistiche nella loro areaoperativa, forniscono spesso un ottimo supporto ai professionisti e agli installatorinel la scelta e nel dimensionamento di componentist ica di loroproduzione/distribuzione.Quando ci si trova a dover affrontare problematiche che coinvolgono piùtecnologie spesso emergono i limiti legati alle proprie competenze e/o alleresponsabilità dei propri partner. Spesso può succedere che chi ha una grandeconoscenza dello specifico settore in cui opera non sempre ha una visionecomplessiva di tutte le problematiche legate ad altri aspetti che nel progettosono coinvolt i e necessitano di essere trattati opportunamente.Chiunque, sia esso cliente finale, professionista e/o installatore, che abbiaprovato a far dialogare due esperti tecnici di due diverse aziende fornitrici,conosce questa difficoltà. L’ideale sarebbe perciò avere a disposizione ununico interlocutore che supportasse il professionista progettista, facendosicarico di “gestire” i vari esperti e facendoli dialogare fra di loro al fine diproporre una soluzione, sia in termini tecnici che economici, che si la sintesidi tutte le conoscenze. Il professionista potrebbe così partire da una base giàavallata dai vari esperti settoriali coinvolti ed operare gli aggiustamenti e lemodifiche che ritiene più opportune con la certezza che saranno tecnicamentesupportate dalle aziende.

i n n o v a z i o n e t e c n o l o g i c a

r e a l i z z a z i o n e e g e s t i o n ed i im p i a n t i c om p l e s s i

loris manni responsabile idrospring

IDROSPRINGpannelli fotovoltaici

p a g i n a v e n t i s e t t e

UN CASO CONCRETO

Realizzazione di un impianto termale composto da percorsibenessere, piscine, bagni turchi comprensivo di impiantodi filtrazione acqua termale e alimentato da energierinnovabili.

Il supporto specialistico relativo al prodotto è stato fornitoda IDROSPRING allo studio tecnico di progettazioneincaricato dal committente:IDROSPRING è una realtà che raggruppa aziende dei settoridel trattamento acque, dell’energia e del benessere. Itecnici esperti delle aziende hanno affrontato, in completacollaborazione con lo studio tecnico incaricato, leproblematiche relative ai vari aspetti progettual iraccordando le varie soluzioni ipotizzate in un’unicacompleta proposta.Sono stati realizzati impianti pilota per valutare nello specificole problematiche legate all’impianto da realizzare; almomento così della scelta impiantistica è stata messa adispos i z ione del progett i s ta una valutaz ione econseguentemente una soluzione che tenesse conto di tuttigli aspetti studiati in fase di progetto.Successivamente IDROSPRING ha messo a disposizione dellostudio tecnico e del committente un gruppo selezionato diinstallatori convenzionati e certificati; il gruppo IDROSPRINGha infatti tra i suoi obiettivi la continua formazione dei propriinstallatori, programmando annualmente con specifici corsidi formazione l’aggiornamento tecnico di chi andrà adoperare sul cantiere.Il risultato è stato sia per lo studio di progettazione che peril committente finale, un solo interlocutore da intendersi,non come un “tuttologo”, ma la sintesi del know-howaccumulato in oltre vent’anni di attività dagli esperti delleoltre 10 aziende produttrici facenti parte del gruppo.

IDROSPRINGprogetto di impianto termalevista doccioni

IDROSPRINGprogetto di impianto termale

vista cascatelle

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UN CASO CONCRETO

Realizzazione di un impianto termale composto da percorsibenessere, piscine, bagni turchi comprensivo di impiantodi filtrazione acqua termale e alimentato da energierinnovabili.

Il supporto specialistico relativo al prodotto è stato fornitoda IDROSPRING allo studio tecnico di progettazioneincaricato dal committente:IDROSPRING è una realtà che raggruppa aziende dei settoridel trattamento acque, dell’energia e del benessere. Itecnici esperti delle aziende hanno affrontato, in completacollaborazione con lo studio tecnico incaricato, leproblematiche relative ai vari aspetti progettual iraccordando le varie soluzioni ipotizzate in un’unicacompleta proposta.Sono stati realizzati impianti pilota per valutare nello specificole problematiche legate all’impianto da realizzare; almomento così della scelta impiantistica è stata messa adispos i z ione del progett i s ta una valutaz ione econseguentemente una soluzione che tenesse conto di tuttigli aspetti studiati in fase di progetto.Successivamente IDROSPRING ha messo a disposizione dellostudio tecnico e del committente un gruppo selezionato diinstallatori convenzionati e certificati; il gruppo IDROSPRINGha infatti tra i suoi obiettivi la continua formazione dei propriinstallatori, programmando annualmente con specifici corsidi formazione l’aggiornamento tecnico di chi andrà adoperare sul cantiere.Il risultato è stato sia per lo studio di progettazione che peril committente finale, un solo interlocutore da intendersi,non come un “tuttologo”, ma la sintesi del know-howaccumulato in oltre vent’anni di attività dagli esperti delleoltre 10 aziende produttrici facenti parte del gruppo.

IDROSPRINGprogetto di impianto termalevista doccioni

IDROSPRINGprogetto di impianto termale

vista cascatelle

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v e n t i o t t o p a g i n a p a g i n a v e n t i n o v e

01dB-Metravib Italia è stata fondata nel 1997 con l'intento diproporre al mercato italiano una linea particolarmente innovativadi strumenti di misura e calcolo per il settore dell'ACUSTICAe delle VIBRAZIONI.

Con i 5 uffici dislocati sul territorio nazionale, e grazieal prezioso apporto dei tecnici qualificati che operanoall'interno della propria struttura, 01dB-Metravib Italiaè in grado di indirizzare i propri clienti verso lo strumentoo il sistema più adatto per ogni particolare esigenza dirilievo, analisi od elaborazione di segnali di rumore o divibrazione.

Oltre alla rete di vendita, 01dB-Metravib Italia è dotata anchedi una propria struttura per l'assistenza tecnica e la riparazionedei sistemi commercializzati: grazie a questa struttura è quindipossibile garantire i servizi di assistenza e di riparazione intempi ragionevolmente brevi. 01dB-Metravib Italia è una societàitaliana, con una partecipazione al 50% della consociata 01dB-Metravib Francia (Gruppo Areva), la quale sviluppa e producegli strumenti commercializzati a l ivello mondiale.

Sin dall'inizio della propria attività 01dB-Metravib halavorato in stretto contatto con ACLAN, una societàFrancese specializzata nella progettazione e nellosviluppo di trasduttori acustici, calibratori, fonometri eanalizzatori. La collaborazione attraverso gli anni haconsentito alle due società di sviluppare una gammacompleta di prodotti di alta qualità, competitivi, chevanno a coprire tutte le esigenze del mercato, dal settoreAMBIENTALE a quello INDUSTRIALE.

O1dB ITALIA srlvia ansoniana 278 • 35010 campo d’arsego pdt. 049 9200966 • f. 049 9201239www.01db.it [email protected]

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vas i o... grattaciel i?a r c h i t e t t o l u c a b o l o g n e s e e s i l v i a s c u f f i a b a t i

t r e n t a p a g i n a

La scala metrica è un unità di misura inconfutabile,derivazione di una scienza esatta, la matematica, perquesto inoppugnabile; supponiamo di pensare per un attimoche la scala metrica sia solo uno stato percettivo. Seriuscissimo a volare come gli uccell i , s icuramentepercepiremmo il territorio in maniera diversa; per cui in unaltro sistema spaziale avremmo delle percezioni diverse: lostesso discorso, se fossimo nelle condizioni di una formica;finiremmo per percepire il mondo intorno come una infinitaselva di grattacieli. Ma saremo solo noi, nel nostro sistemacartesiano a imaginarci il mondo con gli occhi di unaformica, il piccolo insetto abituato alla situazione di“piccolo”, troverebbe del tutto naturale muoversi in mezzoalla grandezza, se non fosse per qualche bipede gigantepronto a schiacciarlo. Tutto questo per dire che lapercezione dell’essere umano si muove nel sistema dicoordinate relazionate alla propria fisicità. Ogni esserevivente, diverso da noi vive le proprie percezioni dello spazioin relazione al proprio sistema di coordinate, al propriopunto di vista percettivo. Si può perciò ipotizzare che lospazio è certamente composto da un infinita quantità dispazi, un infinità di sistemi cartesiani, infiniti sistemi di diversipunti di vista percettivi. Nel nostro sistema di riferimentomatematico codificato la XYZ rappresentano la lunghezzaaltezza e profondità, nel sistema percettivo a questiparametri dobbiamo aggiungerne un altro; ad esempio ilparametro del movimento. Un parametro questo sostanziale,che vede i suoi sviluppi nello studio dell’ iperspaziorappresentato da un ipercubo. Teorie affascinanti cheporterebbero il ragionamento su un piano filosofico in unattimo, ma non vogliamo addentrarci in esso più di tanto,anche perché finiremo per incartarci e per essere sconfessatida chiunque abbia più cervello percettivo del nostro. Lapremessa fatta è solo per cercare di spiegare che la scalametrica, il parametro più tangibile che caratterizza il nostrospazio circostante in realtà può essere intesa anche comeun astrazione concettuale. Chi mi dice che sono alto èprobabilmente un bambino, ma non me lo dirà mai unagiraffa; chi potrà dire alla formica che è piccola? nessunoe nemmeno io, perché il mio spazio percettivo non potràmai comunicare con il suo; senza ombra di dubbio, stessodiscorso per la giraffa. Ogni essere vivente, ma anche ogniessere inanimato vive la propria fisicità materica nel propriosistema. Le prospettive cambiano in ogni spazio, le scalenon hanno più lo stesso significato; conseguentementeanche la progettualità muta all’interno di questo sistema.Per un castoro una diga costruita dall’uomo, non è altroche un muro invalicabile, per noi umani la diga del castoroè solo un’abilità meravigliosa che la natura gli ha donato.Proviamo a immaginarci che il Tirannosaurus Rex non si siamai estinto, ma che esista ancora, e non è altro che unmisero e piccolo rettile, molto simile a certe iguane deipaesi tropicali. Gli studiosi di preistoria potranno certamente

GRATTACIELO A NEW YORKprogetto studio di architettura G@UT

GRATTACIELO A DUBAIprogetto studio di architettura G@UT

p a g i n a t r e n t u n o

obbiettare che le ossa ritrovate sono senza dubbio didimensioni maggiori, ma a noi piace immaginare altro; adesempio che le ossa ritrovate si siano accresciute, con lostesso procedimento con cui si è accresciuto l’uomo daprimate a Homo Sapiens. Un passaggio spaziale da unsistema di riferimento ad un altro; mentre il poveroTirannosaurus Rex è rimasto nel suo spazio, finendo perdiventare piccolo rispetto al sistema di riferimento nuovo.Il dinosauro non si è ridotto, lo spazio intorno si è allargato.I grattacieli di New York sono alti per noi ma non per unuccello in volo; per il volatile sono tali e quali agli altri edificie li percepisce con coordinate cartesiane assai diversedalle nostre; la coordinata di movimento in ogni direzionedel pennuto, gli permette di godere di angolazioniprospettiche assai diverse dalle nostre. L’uomo cambia ilproprio spazio in maniera sostanziale anche perché è dotatodi un ulteriore coordinata, quella dell’intelligenza creativa.Quantificabile matematicamente in quoziente percettivoe rappresentabile da una curva in un sistema cartesiano.Tutto questo ginepraio per dire che la progettazionearchitettonica modifica il proprio spazio e vive anch’essa,in relazione al proprio sistema di riferimento. Se ciestraniassimo dalla fisicità che ci caratterizza, cercando dipenetrare in uno spazio superiore, osserveremo checambiando contenitore, cambia anche la scala e quelloche prima era un grattacielo, adesso può essere un vasodi fiori o un centro tavola o roba simile. Percepire altre scalemetriche vuol dire progettare tenedo conto di una visionedell’oggetto finale da altre angolazioni, un esercizio cheaiuta il processo creativo e accresce conseguentementele possibilità progettuali. Pensare da formica potrebbea i u t a r e a p r o g e t t a r e g r a t t a c i e l i d i v e r s i … … …

GRATTACIELO A PARIGIprogetto studio di architettura G@UT

GRATTACIELO A DUBAIprogetto studio di architettura G@UT

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t r e n t a p a g i n a

La scala metrica è un unità di misura inconfutabile,derivazione di una scienza esatta, la matematica, perquesto inoppugnabile; supponiamo di pensare per un attimoche la scala metrica sia solo uno stato percettivo. Seriuscissimo a volare come gli uccell i , s icuramentepercepiremmo il territorio in maniera diversa; per cui in unaltro sistema spaziale avremmo delle percezioni diverse: lostesso discorso, se fossimo nelle condizioni di una formica;finiremmo per percepire il mondo intorno come una infinitaselva di grattacieli. Ma saremo solo noi, nel nostro sistemacartesiano a imaginarci il mondo con gli occhi di unaformica, il piccolo insetto abituato alla situazione di“piccolo”, troverebbe del tutto naturale muoversi in mezzoalla grandezza, se non fosse per qualche bipede gigantepronto a schiacciarlo. Tutto questo per dire che lapercezione dell’essere umano si muove nel sistema dicoordinate relazionate alla propria fisicità. Ogni esserevivente, diverso da noi vive le proprie percezioni dello spazioin relazione al proprio sistema di coordinate, al propriopunto di vista percettivo. Si può perciò ipotizzare che lospazio è certamente composto da un infinita quantità dispazi, un infinità di sistemi cartesiani, infiniti sistemi di diversipunti di vista percettivi. Nel nostro sistema di riferimentomatematico codificato la XYZ rappresentano la lunghezzaaltezza e profondità, nel sistema percettivo a questiparametri dobbiamo aggiungerne un altro; ad esempio ilparametro del movimento. Un parametro questo sostanziale,che vede i suoi sviluppi nello studio dell’ iperspaziorappresentato da un ipercubo. Teorie affascinanti cheporterebbero il ragionamento su un piano filosofico in unattimo, ma non vogliamo addentrarci in esso più di tanto,anche perché finiremo per incartarci e per essere sconfessatida chiunque abbia più cervello percettivo del nostro. Lapremessa fatta è solo per cercare di spiegare che la scalametrica, il parametro più tangibile che caratterizza il nostrospazio circostante in realtà può essere intesa anche comeun astrazione concettuale. Chi mi dice che sono alto èprobabilmente un bambino, ma non me lo dirà mai unagiraffa; chi potrà dire alla formica che è piccola? nessunoe nemmeno io, perché il mio spazio percettivo non potràmai comunicare con il suo; senza ombra di dubbio, stessodiscorso per la giraffa. Ogni essere vivente, ma anche ogniessere inanimato vive la propria fisicità materica nel propriosistema. Le prospettive cambiano in ogni spazio, le scalenon hanno più lo stesso significato; conseguentementeanche la progettualità muta all’interno di questo sistema.Per un castoro una diga costruita dall’uomo, non è altroche un muro invalicabile, per noi umani la diga del castoroè solo un’abilità meravigliosa che la natura gli ha donato.Proviamo a immaginarci che il Tirannosaurus Rex non si siamai estinto, ma che esista ancora, e non è altro che unmisero e piccolo rettile, molto simile a certe iguane deipaesi tropicali. Gli studiosi di preistoria potranno certamente

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obbiettare che le ossa ritrovate sono senza dubbio didimensioni maggiori, ma a noi piace immaginare altro; adesempio che le ossa ritrovate si siano accresciute, con lostesso procedimento con cui si è accresciuto l’uomo daprimate a Homo Sapiens. Un passaggio spaziale da unsistema di riferimento ad un altro; mentre il poveroTirannosaurus Rex è rimasto nel suo spazio, finendo perdiventare piccolo rispetto al sistema di riferimento nuovo.Il dinosauro non si è ridotto, lo spazio intorno si è allargato.I grattacieli di New York sono alti per noi ma non per unuccello in volo; per il volatile sono tali e quali agli altri edificie li percepisce con coordinate cartesiane assai diversedalle nostre; la coordinata di movimento in ogni direzionedel pennuto, gli permette di godere di angolazioniprospettiche assai diverse dalle nostre. L’uomo cambia ilproprio spazio in maniera sostanziale anche perché è dotatodi un ulteriore coordinata, quella dell’intelligenza creativa.Quantificabile matematicamente in quoziente percettivoe rappresentabile da una curva in un sistema cartesiano.Tutto questo ginepraio per dire che la progettazionearchitettonica modifica il proprio spazio e vive anch’essa,in relazione al proprio sistema di riferimento. Se ciestraniassimo dalla fisicità che ci caratterizza, cercando dipenetrare in uno spazio superiore, osserveremo checambiando contenitore, cambia anche la scala e quelloche prima era un grattacielo, adesso può essere un vasodi fiori o un centro tavola o roba simile. Percepire altre scalemetriche vuol dire progettare tenedo conto di una visionedell’oggetto finale da altre angolazioni, un esercizio cheaiuta il processo creativo e accresce conseguentementele possibilità progettuali. Pensare da formica potrebbea i u t a r e a p r o g e t t a r e g r a t t a c i e l i d i v e r s i … … …

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T e l 0 5 5 - 3 2 4 5 4 1 6 F a x 0 5 5 - 3 2 1 7 1 1 3

facciate continue

facciate continue

s e r r a m e n t iin acciaio inox

serramenti in legno da esternoserrament is p e c i a l i

po r t e i n a l l u m i nio

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p a g i n a t r entatre

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t r e n t a q u a t t r o p a g i n a

In questa rubrica Jet Set si apre anche al design; un design, che non perde di vista il mondo dell’edilizia,

anzi ricerca delle possibili sinergie segnalando proposte di questo settore che per diversi motivi possano

interagire fra loro; sono segnalate perciò alcune manifestazioni presentate in eventi o fiere che in qualche

modo hanno suggestionato la redazione.

CHALLENGE

sedia in legno curvatodisegnata da WEIGEprodotta da TONON • www.tononitalia.it

Le influenze, a cui attinge la creatività sono molteplici,qualunque visione percepita anche distrattamentefinisce per rimanere indelebile nel proprio inconscio,che la rielabora, reinterpretandola in altro settore.Prendiamo ad esempio la sedia Challenge di Tonon,presentata al Salone del Mobile di Milano 2007. Unasedia in legno curvato, disegnata da Weige e vincitricedi prestigiosi riconoscimenti. Una sedie pulita nelle sueforme essenziali, una sedia che ridisegna lo spaziodomestico, una sedia che stimola nuove prospettiveprogettuali ma che nello stesso tempo proviene daaltre suggestioni; le tensioni geometriche dell’incrociodei legni, ricordano svincoli autostradali visti dall’alto,linee che si intersecano sul territorio e che sono digeritee riproposte all’interno di uno spazio domestico, inscala ridotta. Potremmo azzardare a chiederci se maiil progettista sia stato influenzato a livello incoscio ovolutamente e durante la progettazione abbiafermato le immagini di questi raccordi stradali chesegnano il nostro incedere giornaliero.

e d i l i z i a e d e s i g n

s u g g e s t i o n i d i . . . e d i l i z i a

a r c h i t e t t o cristina lombardi

sedia CHALLENGE di TONONdisegnata da Weige

sedia CHALLENGE di TONONdisegnata da Weige

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t r e n t a q u a t t r o p a g i n a

In questa rubrica Jet Set si apre anche al design; un design, che non perde di vista il mondo dell’edilizia,

anzi ricerca delle possibili sinergie segnalando proposte di questo settore che per diversi motivi possano

interagire fra loro; sono segnalate perciò alcune manifestazioni presentate in eventi o fiere che in qualche

modo hanno suggestionato la redazione.

CHALLENGE

sedia in legno curvatodisegnata da WEIGEprodotta da TONON • www.tononitalia.it

Le influenze, a cui attinge la creatività sono molteplici,qualunque visione percepita anche distrattamentefinisce per rimanere indelebile nel proprio inconscio,che la rielabora, reinterpretandola in altro settore.Prendiamo ad esempio la sedia Challenge di Tonon,presentata al Salone del Mobile di Milano 2007. Unasedia in legno curvato, disegnata da Weige e vincitricedi prestigiosi riconoscimenti. Una sedie pulita nelle sueforme essenziali, una sedia che ridisegna lo spaziodomestico, una sedia che stimola nuove prospettiveprogettuali ma che nello stesso tempo proviene daaltre suggestioni; le tensioni geometriche dell’incrociodei legni, ricordano svincoli autostradali visti dall’alto,linee che si intersecano sul territorio e che sono digeritee riproposte all’interno di uno spazio domestico, inscala ridotta. Potremmo azzardare a chiederci se maiil progettista sia stato influenzato a livello incoscio ovolutamente e durante la progettazione abbiafermato le immagini di questi raccordi stradali chesegnano il nostro incedere giornaliero.

e d i l i z i a e d e s i g n

s u g g e s t i o n i d i . . . e d i l i z i a

a r c h i t e t t o cristina lombardi

sedia CHALLENGE di TONONdisegnata da Weige

sedia CHALLENGE di TONONdisegnata da Weige

p a g i n a t r e n t a c i n q u e

VOGLIA DI... BELLEZZA mostra di design

presso la Sala espositiva dell’Accademia delle Arti e del Disegnodi Firenze . settembre 2007organizzata dall’associazione culturale no-profit OLTRE L’ARTE edal gruppo 2000 OPERAZIONE CRESCITAcurata da arch. ILARIA PAGNI

L’associazione culturale no-profit Oltre l’Arte con il gruppo “2000 OperazioneCrescita” sono stati promotori dell’evento Voglia di Bellezza e del relativoconcorso di design; evento, patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Firenzee Provincia, della rivista Toscana di architettura “Opere” e dall’ UnioneIndustriale Pratese. L’evento curato dall’architetto designer Ilaria Pagniparte dall’idea di dare un’interpretazione formale alla parola “bellezza”,un’esposizione di emozioni e sensazioni.“Per ogni designer c’è un tipo di bellezza che si caratterizza con il suo stile.Analizzare, Interiorizzare, Interpretare e Creare... attraverso il disegno oattraverso la realizzazione di modelli... sono i quattro punti fondamentali diun processo individuale o talvolta collettivo, come ad esempio in un teamdi lavoro, per la vera conoscenza della bellezza in tutti i suoi aspetti”.Vincenzo Ferragina segretario di “Oltre l’Arte” sottolinea che “il consumatoreè il più evoluto e effettua gli acquisti con un mix di razionalità ed emotività,lasciandosi sempre più guidare dalle “emozioni” trasmesse da un prodotto.E’ in questa dimensione sensoriale che il marketing e il design trovano il loropunto d’incontro, esaltandosi a vicenda”.Roberto Fossi, presidente dell’Associazione, spiega che l’iniziativa nasce perriunire artisti del presente e del passato allo scopo di promuovere il dibattitoculturale e far crescere l’interesse di un pubblico sempre più vasto.18 sono state le creazioni di giovani e designer, 3 i premi: Principe Azzurrodi Carlotta Carzaniga, e3+B di Daniele Nocentini, Nursey di Marco Puzzo eStefania Barba.La redazione di Jet Set, sempre alla ricerca di stimoli che provengono daambiti e settori diversificati segnala due progetti sul tema del cubo: un temache richiama emozioni e crea sinergie. Il monolito di Kubrick era unparallelepipedo, in questo caso, si parla sempre di una forma geometrica,il cubo. “Nursey” un cubo pensato come un vaso da fiore, che poeticamenterichiama l’atto della nascita, un modo per esaltare la bellezza della vita,rappresentato da un fiore di plastica; Iper3 di Silvia Scuffi Abati dello studiod’architettura G@UT, un ipercubo, forma geometrica dell’iperspazio, portaledi accesso a fantastici e utopici mondi. Entrambi in scala diversa possonoessere reinterpretati e diventare arredi urbani; totem segnalatori su rotatorieo monoliti rappresentativi su piazze, o addirittura espositori pubblicitari lungole strade cittadine.Tra le aziende espositrici e partner dell’evento: Boxart, Catellani & Smith,Giovannetti Collezioni, Glass Design, Inbusta by Gaggiolini, My Best,Projectclima, Rubinetterie Zazzeri, Sia, Signoria di Firenze, Per l’occasione laFondazione Roberto Capucci ha partecipato con uno splendido “abitoscultura” Lapislazzuli che fa parte delle dodici “Architetture in Tessuto”realizzate nel 1995 per la Biennale di Venezia. Altro esempio di quantol’architettura possa essere influenzata dal design.

IPER3di silvia scuffi abati • studio di architettura G@UT

LAPISLAZZULI • ARCHITETTURA IN TESSUTOroberto capucci per la biennale di venezia

NURSEYdi marco puzzo e stefania barba

VOGLIA DI... BELLEZZAvista d’insieme dell’allestimento

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t r e n t a s e i p a g i n a

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CADONO DAL CIELO...di arch. luca Bolognese e silvia scuffi abati

Terza edizione di Set, mostra convegno sull’edilizia. Ancora una volta, lo studiod’architettura G@UT dell’arch. Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati, oltre cheessere il curatore redazionale della rivista Jet Set, si occupa di nuovodell’allestimento della sala congressi sul palco del teatro Saschall. Su questoprestigioso palco, abitualmente usato per performance canore o teatrali, sisono tenuti i convegni dell’edilizia sui seguenti temi:

- sostenibilità in architettura: dalla teoria alla pratica;- la nuova normativa termica: il dlgs 192/05 e il dlgs 311/06. Prescrizioni

tecniche e soluz ioni costrutt ive per paret i solai e coperture;- la casa… Jazz, progetto pilota di casa passiva nel comune di Scarperia;- efficienza energetica in edilizia;- costruire nel rispetto dell’ambiente. I nuovi regolamenti regionali;- sistema anticaduta dall’alto secondo le normative della Regione Toscana;- umidità di risalita capillare KalibraDry@ - la soluzione definitiva non invasiva.

Come sempre lo studio di progettazione, forte del suo entusiasmo, si lanciain una nuova sperimentazione materica. L’occasione è ghiotta per chiabitualmente si muove nel design e vuole sondare nuove prospettiveprogettuali. Il settore dell’edilizia è ricco di suggestioni. Ancora una volta siparte dalla materia prima. La Manifattura Maiano, leader nella produzione dipannelli isolanti termoacustici con sede a Capalle (Firenze), mette a disposizionetre tipologie di pannelli di sua produzione: sintherm, naturtherm-ke,recycletherm. E’ compito degli architetti dello studio G@UT connotarli inmaniera diversa e dargli una nuova vita. Pannelli che abitualmente nonvengono visti, perché vivono la loro vita materica all’interno di altri manufatti,nascosti perciò, all’occhio umano, sono qui usati come quinta scenografica;l’alternanza di questi pannelli collegati fra di loro compone, formalmente,una tenda; le differenze cromatiche creano un impatto forte e piacevole;così decontestualizzati i pannelli diventano protagonisti decorativi di un eventoche affronta tematiche importanti. L’obiettivo è quello di presentare unprodotto edile in modo diverso, e con l’occasione, sperimentare nuoveapplicazioni possibili, provare a lanciare degli input creativi per estendere lepotenzialità del prodotto a altri settori merceologici. Questi pannellitermoacustici hanno, finalmente anche loro, il loro momento di gloria, la lorovisibilità, finendo per proporsi come una valida e economica alternativa aicosidetti materiali decorativi.

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

t r e n t o t t o p a g i n a

evento ambientato

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TECNOPROMO srlvia g.leopardi 31c

52025 montevarchi, art. 055 980801 • f. 055 9102728

www.tecnopromo.com • [email protected]

p a g i n a t r e n t a n o v e

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

mostra-convegno EVENTO AMBIENTATOa cura di studio di architettura G@UT

EVENTO AMBIENTATO

progetto a cura di studio di architettura e comunicazione G@UTmanifestazione mostra convegno SET 3 - salone edilizia e tecnologieluogo saschall • firenzedata marzo 2007

hanno contribuito alla realizzazione dell’evento ambientato:

MANIFATTURA MAIANOvia maiano 207capalle – fi055 8712421 fax 055 [email protected]

STUDIO DI ARCHITETTURA G@UTvia giotto 150019 sesto fiorentino (fi)tel. + fax 055 [email protected]

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q u a r a n t a p a g i n a

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q u a r a n t a p a g i n a p a g i n a q u a r a n t u n o

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o b i e t t i v o p u n t a t o s u . . . . .

p u n t i d i a n c o r a g g i o p e r c o p e r t u r er i f l e s s i o n i s u l l e p r o b l e m e t i c h e d i a c q u i s i z i o n e e c o m u n i c a z i o n e d a t i

a r c h i t e t t o lydia aurora padula

Il Gruppo Tractel, grazie alla sua consolidata esperienza a livello mondialein più settori, fra cui quello dell’ anticaduta, si propone anche in Italia conuna gamma di prodotti atti a soddisfare i problemi legati alle cadute dall’alto. In particolare per andare in contro alle più recenti normative nell’ambito della messa in sicurezza delle coperture edili, sono stati realizzatiprodotti per soddisfare ogni esigenza.La linea di vita Travspring® è una linea di vita mono filare, flessibile orizzontale,montata su supporti di ancoraggio, conforme alla norma EN 795 C.E’ una linea di vita di “prossimità”, ovvero l’utilizzatore per poter superare ipunti di ancoraggio intermedi (tratti rettilinei) deve svolgere un’ azionemanuale (movimento guidato del moschettone di connessione),avvicinandosi al punto intermedio stesso, senza mai staccarsi dalla linea.Gli ancoraggi di trattenuta del cavo devono essere installati ad un interassemassimo di 15m.La linea di vita Travspring® è concepita per 3 utilizzatori (MAX). Grazie alproprio assorbitore di energia brevettato INSR, Travspring®, in caso di caduta,sviluppa una forza ridottissima alle estremità.Gli elementi della linea di vita sono realizzati in acciaio inox, in cupralluminiocon fune da Ø 8mm zincata o inox. La linea di vita Travspring® può essereinstallata a muro, a pavimento o su paletti.

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q u a r a n t a d u e p a g i n a

o b i e t t i v o p u n t a t o s u . . . . .

p u n t i d i a n c o r a g g i o p e r c o p e r t u r er i f l e s s i o n i s u l l e p r o b l e m e t i c h e d i a c q u i s i z i o n e e c o m u n i c a z i o n e d a t i

a r c h i t e t t o lydia aurora padula

Il Gruppo Tractel, grazie alla sua consolidata esperienza a livello mondialein più settori, fra cui quello dell’ anticaduta, si propone anche in Italia conuna gamma di prodotti atti a soddisfare i problemi legati alle cadute dall’alto. In particolare per andare in contro alle più recenti normative nell’ambito della messa in sicurezza delle coperture edili, sono stati realizzatiprodotti per soddisfare ogni esigenza.La linea di vita Travspring® è una linea di vita mono filare, flessibile orizzontale,montata su supporti di ancoraggio, conforme alla norma EN 795 C.E’ una linea di vita di “prossimità”, ovvero l’utilizzatore per poter superare ipunti di ancoraggio intermedi (tratti rettilinei) deve svolgere un’ azionemanuale (movimento guidato del moschettone di connessione),avvicinandosi al punto intermedio stesso, senza mai staccarsi dalla linea.Gli ancoraggi di trattenuta del cavo devono essere installati ad un interassemassimo di 15m.La linea di vita Travspring® è concepita per 3 utilizzatori (MAX). Grazie alproprio assorbitore di energia brevettato INSR, Travspring®, in caso di caduta,sviluppa una forza ridottissima alle estremità.Gli elementi della linea di vita sono realizzati in acciaio inox, in cupralluminiocon fune da Ø 8mm zincata o inox. La linea di vita Travspring® può essereinstallata a muro, a pavimento o su paletti.

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enti e istituzioni patrocinanti

ANCE FIRENZESEZIONE EDILE DI CONFINDUSTRIA FIRENZEvia valfonda, 9 • 50123 firenzetel. 055.27071 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI FIRENZEvia masaccio, 235 • firenzetel. 055.5002371 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI AREZZOvia verdi, 22 • arezzotel. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI PRATOv.le montegrappa, 177 • 59100 pratotel. 0574.574855 fax. 0574.581136segreteria@collegiogeometri.prato.itwww.collegiogeometri.prato.it

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI PISTOIAvia curtatone e montanara, 54 • pistoiatel. 0573.25125 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI GROSSETOvia gramsci, 2d • grossetotel. 0564.23187info@collegiogeometri.grosseto.itwww.collegiogeometri.grosseto.it

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI PISAvia pietro nenni, 30 • pisatel. 050.9711531 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARAviale roma, 149 • massa carraratel. 0585.791109 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI LIVORNOvia fiume, 30 • livornotel. 0586.203969 fax. 0586.829996sede@collegio.geometri.li.itwww.collegio.geometri.li.it

COLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI SIENAviale curtatone, 2 • sienatel. 0577.280527 fax. [email protected]

SESPO ITORIe t1 2007

q u a r a n t a q u a t t r o p a g i n a

EVENTO ACUSTICOa cura di studio di architettura G@UT

ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI PISTOIAvia panciatichi,11 • 51100 pistoiatel 0573 25931 fax. 0573 24383info@ordineingegneri.pistoia.itwww.ordineingegneri.pistoia.it

ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI PRATOvia f. tacca, 29 • 59100 pratotel+fax. 0574.605010segreteria@ordineingegneri.prato.itwww.ordineingegneri.prato.it

ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI SIENAvia montanini, 54 • sienatel+fax. [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI AREZZOpiazza grande 35 • 52100 arezzotel 0575 350022 fax 0575 [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI FIRENZEp.zza stazione, 1 • firenzetel. 055.288102 fax. [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI LIVORNOp.zza el ia benamozegh, 17 • l ivornotel+fax. [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARAvia san martino, 1a • 54033 carraratel 0585 74750 fax 0585 776883architett imassacarrara@archiwor ld. i twww.ms.archiworld.it

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI PISAp.zza s.francesco, 1 • pisate l . 050 .540232 – fac . 050 [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI PISTOIAvia porta carratica, 25 • pistoiatel. [email protected]

ORDINE DEGLI ARCHITETTIDELLA PROVINCIA DI PRATOv.le vittorio veneto, 80 • 59100 pratotel+fax. [email protected]

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALIE DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATIDELLA PROVINCIA DI FIRENZEvia f. baracca, 17 • 50127 firenzetel. 055.367169 fax. 055.3249768segreteria@periti-industriali.firenze.itwww.periti-industriali.firenze.it

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALIE DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATIDELLA PROVINCIA DI LUCCAvia romana, 615/s • luccatel. 0583.491942 fax. [email protected]

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALIE DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATIDELLA PROVINCIA DI PRATOvia giotto, 3 • 59100 pratotel. 0574 442829 fax. 0574 [email protected]

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALIE DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATIDELLA PROVINCIA DI SIENAvia delle terme,76 • 53100 sienatel. 0577 287492 fax. 0577 271277info@peritiindustrialisiena.itwww.peritiindustrialisiena.it

COLLEGIO DEI PERITI AGRARIDELLA PROVINCIA DI FIRENZEvia pietrapiana, 32 • 50121 firenzetel. 055.2340202 fax. [email protected],peritiagrarifi.it

COMUNE DI FIRENZEpalazzo vecchiop.zza della signoria • firenze

ISTITUTO NAZIONALE BIOARCHITETTURAvia cavour, 92 • firenzetel. 055.5000532 fax. [email protected]

ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI AREZZOvia petrarca, 21 • 52100 arezzotel.+fax. 0575 [email protected]

ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI FIRENZEvia della scala, 91 • firenzetel. 055.213704 fax. [email protected] • www.ording.fi.it

p a g i n a q u a r a n t a c i n q u e

stampa specializzata

BOLLETTINO INGEGNERIvia della scala, 91/93 • firenzet. 055.211345 f. [email protected]

COLLINS srlvia giovanni pezzotti, 4 • milanot. 02.8372897 f. [email protected]

ECORADIOufficio comunicazionevia xx settembre, 4 • romat. 06 42045248 f. 06 [email protected] • www.ecoradio.it

EDIZIONI PEI srlstrada naviglio alto, 48 • parmat. 0521.771818 • f. [email protected]

EDINTERNI srlviale andrea doria 35 • 20124 milanot. 02 66988188 f. 02 [email protected]

GREENFIRE srl UNIPERSONALEvia giovanni XXII, 1029017 fiorenzuola d’arda • piacenzatel 340 0570049 fax 346 [email protected]

GRIONI EDITORE srlvia trezzo d’adda, 16 • 20144 milanot 02 4239446 f 02 [email protected]

NII PROGETTIviale legioni romane, 38 • milanot. 02.302181 f. [email protected]

RINALDI STEFANOinfissi e serramentivia di ripoli, 51/bfirenzetel/fax [email protected]

TRACTEL ITALIANA spaviale europa 5020093 cologno monzese (mi)tel. 02.2511191 - fax. [email protected]

SOLUZIONI PER L’UMIDITA’ srlvia 1° maggio, 438066 riva del garda (trento)tel. – fax [email protected]

GEOTERMITALIA srlloc. caldana, 19553018 sovicille (siena)tel. 0577.313216 - fax [email protected]

01 DB ITALIA srlvia ansoniana, 27835010 campodarsego – pdtel. 049.9200966 fax. [email protected]

IDRO WATER P.M.A. DI NARDI M. E P. sasvia g. amendola, 1350055 lastra a signa (firenze)tel.- fax [email protected]

E.L.M. LE BLANC - ROBERT BOSCH spavia marco antonio colonna, 3520149 milanotel. 02.36961 fax [email protected]

BIS ITALIA – GAMBARI PIETROvia medicina, 60441057 spilamberto (modena)tel. 059.798566 fax [email protected]

RASENA BY PROJECTSISTEMI GEOTERMICIvia san marziale, 1253034 colle di val d’elsa (si)tel. 0577.909091 – fax [email protected]

OIKOS DI MORENO BRUNORIvia toselli, 104/b50144 firenzetel . 055.3245416 – fax. [email protected] • www.oikoscom.it

aziende & partners

A.I.BI.M. ASSOCIAZIONE ITALIANABIOCOSTRUIRE MEDITERRANEOvia zampariul, 233010 montenars (ud)tel. 0432.971080 - fax [email protected]

ASSOCIAZIONE ARCHINNOVAp.zza repubblica, 1044100 ferraratel. 0532.974202 – 0532.1860566fax [email protected]

CONSORZIO LEGNOLEGNOvia pio la torre, 1142015 correggio (re)�tel. 0522.733011�- fax. [email protected]

ACCOMANDITATecnologie Speciali Energia spavia san giuseppe, 1943039 salsomaggiore terme (pr)tel. 0524.523668 fax [email protected]

AFON CASAvia emilia romagna, 156025 pontedera (pisa)tel. 0587.294344� � fax [email protected]

ATLAS srlvia di collodi, 10/3350141 firenzetel+fax [email protected]

BAMPI spasistemi per la distribuzione e lo scarico idricovia borsellino, 4lonato – bstel. 030.9132489 fax [email protected]

FLORENGAS srlvia dei bassi, 20/2250010 san donnino (fi)tel. 055.8739441 - fax [email protected]

MATERIA srlvia roma, 10736060 romano d'ezzellino (vicenza)tel. 0424.510794��-� fax. [email protected]

ORDINE DEI GEOLOGIDELLA TOSCANAvia vittorio fossombroni, 11 • firenzete l . 055 .2340878 fax . 055 .2269589www.geologitoscana.it

PROVINCIA DI FIRENZEpalazzo medici riccardivia cavour 150129 firenze

REGIONE TOSCANAvia cavour, 1850129 firenze

EVENTO ACUSTICOa cura di studio di architettura G@UT

EVENTO ACUSTICOa cura di studio di architettura G@UT

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p a g i n a q u a r a n t a c i n q u e

stampa specializzata

BOLLETTINO INGEGNERIvia della scala, 91/93 • firenzet. 055.211345 f. [email protected]

COLLINS srlvia giovanni pezzotti, 4 • milanot. 02.8372897 f. [email protected]

ECORADIOufficio comunicazionevia xx settembre, 4 • romat. 06 42045248 f. 06 [email protected] • www.ecoradio.it

EDIZIONI PEI srlstrada naviglio alto, 48 • parmat. 0521.771818 • f. [email protected]

EDINTERNI srlviale andrea doria 35 • 20124 milanot. 02 66988188 f. 02 [email protected]

GREENFIRE srl UNIPERSONALEvia giovanni XXII, 1029017 fiorenzuola d’arda • piacenzatel 340 0570049 fax 346 [email protected]

GRIONI EDITORE srlvia trezzo d’adda, 16 • 20144 milanot 02 4239446 f 02 [email protected]

NII PROGETTIviale legioni romane, 38 • milanot. 02.302181 f. [email protected]

RINALDI STEFANOinfissi e serramentivia di ripoli, 51/bfirenzetel/fax [email protected]

TRACTEL ITALIANA spaviale europa 5020093 cologno monzese (mi)tel. 02.2511191 - fax. [email protected]

SOLUZIONI PER L’UMIDITA’ srlvia 1° maggio, 438066 riva del garda (trento)tel. – fax [email protected]

GEOTERMITALIA srlloc. caldana, 19553018 sovicille (siena)tel. 0577.313216 - fax [email protected]

01 DB ITALIA srlvia ansoniana, 27835010 campodarsego – pdtel. 049.9200966 fax. [email protected]

IDRO WATER P.M.A. DI NARDI M. E P. sasvia g. amendola, 1350055 lastra a signa (firenze)tel.- fax [email protected]

E.L.M. LE BLANC - ROBERT BOSCH spavia marco antonio colonna, 3520149 milanotel. 02.36961 fax [email protected]

BIS ITALIA – GAMBARI PIETROvia medicina, 60441057 spilamberto (modena)tel. 059.798566 fax [email protected]

RASENA BY PROJECTSISTEMI GEOTERMICIvia san marziale, 1253034 colle di val d’elsa (si)tel. 0577.909091 – fax [email protected]

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A.I.BI.M. ASSOCIAZIONE ITALIANABIOCOSTRUIRE MEDITERRANEOvia zampariul, 233010 montenars (ud)tel. 0432.971080 - fax [email protected]

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CONSORZIO LEGNOLEGNOvia pio la torre, 1142015 correggio (re)�tel. 0522.733011�- fax. [email protected]

ACCOMANDITATecnologie Speciali Energia spavia san giuseppe, 1943039 salsomaggiore terme (pr)tel. 0524.523668 fax [email protected]

AFON CASAvia emilia romagna, 156025 pontedera (pisa)tel. 0587.294344� � fax [email protected]

ATLAS srlvia di collodi, 10/3350141 firenzetel+fax [email protected]

BAMPI spasistemi per la distribuzione e lo scarico idricovia borsellino, 4lonato – bstel. 030.9132489 fax [email protected]

FLORENGAS srlvia dei bassi, 20/2250010 san donnino (fi)tel. 055.8739441 - fax [email protected]

MATERIA srlvia roma, 10736060 romano d'ezzellino (vicenza)tel. 0424.510794��-� fax. [email protected]

ORDINE DEI GEOLOGIDELLA TOSCANAvia vittorio fossombroni, 11 • firenzete l . 055 .2340878 fax . 055 .2269589www.geologitoscana.it

PROVINCIA DI FIRENZEpalazzo medici riccardivia cavour 150129 firenze

REGIONE TOSCANAvia cavour, 1850129 firenze

EVENTO ACUSTICOa cura di studio di architettura G@UT

EVENTO ACUSTICOa cura di studio di architettura G@UT

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q u a r a n t a s e i p a g i n a

programma convegni

6 novembresala 1 • dalle 16 alle ore 19.00

CADUTE DALL’ALTO,COME PROGETTARE UN SISTEMA ANTICADUTAa cura di Tractel Italiana spa

•••sala 2 • dalle ore 15.30

IL SOLARE TERMICO E IL SOTTOVUOTOa cura di A.I.BI.M Ass. Italiana Biocostruire Mediterraneo

7 novembresala 1 • dalle 10.30 alle ore 13.00

TECNICHE DI MISURA E STRUMENTAZIONE PER L’ACUSTICA IN EDILIZIA.REQUISITI ACUSTICI PASSIVI E QUALITA’ DELLE SALE DI ASCOLTO

a cura di 01 DB Italia•••

sala 1 • dalle 14.30 alle ore 18.30

IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVOROa cura di Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze

•••sala 2 • dalle ore 10.30 alle 13.30

SOLARE TERMICO - IL DIVENIRE, LA SCIENZA E L’APPLICAZIONE IN ITALIA E NEL MONDOa cura di Accomandita TSE spa/Solahart Italia

•••sala 2 • dalle ore 15.30

CASA BIOEDILE E BIOMASSA:QUALE CONNUBIO A FAVOREDELL’AMBIENTE E DELLA VALORIZZAZIONE DELLA FILIERA LEGNO

a cura di A.I.BI.M Ass. Italiana Biocostruire Mediterraneo

8 novembresala 1 • dalle ore 10.30 alle ore 12.00

LE VISIONI DI OGGI SONO LA REALTA’ DI DOMANI. 8 ALLOGGI A COSTO “ZERO”a cura di ANCE FIRENZE Sezione Edile di Confindustria Firenze

•••sala 1 • dalle ore 12.30 alle ore 14.00

SISTEMI COLLAUDATI DI RISCALDAMENTO ECOLOGICO E RISPARMIO ENERGETICOa cura di Materia srl

•••sala 2 • dalle ore 11 alle ore 12.30

SERRAMENTI ESTERNI: MARCATURA CE DI FINESTRE E PORTE PEDONALI ESTERNE E RISPARMIO ENERGETICO

a cura di ing. antonio d’albo - Laboratorio Legno Legno SC.•••

sala 1 • dalle ore 15 alle ore 18.00

CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITAREa cura di ARCHinNOVA

•••sala 2 • dalle ore 15.30 alle ore 17.30

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILIa cura di A.I.BI.M Ass. Italiana Biocostruire Mediterraneo

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programma convegni

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CADUTE DALL’ALTO,COME PROGETTARE UN SISTEMA ANTICADUTAa cura di Tractel Italiana spa

•••sala 2 • dalle ore 15.30

IL SOLARE TERMICO E IL SOTTOVUOTOa cura di A.I.BI.M Ass. Italiana Biocostruire Mediterraneo

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TECNICHE DI MISURA E STRUMENTAZIONE PER L’ACUSTICA IN EDILIZIA.REQUISITI ACUSTICI PASSIVI E QUALITA’ DELLE SALE DI ASCOLTO

a cura di 01 DB Italia•••

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IL RUMORE E LE VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVOROa cura di Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze

•••sala 2 • dalle ore 10.30 alle 13.30

SOLARE TERMICO - IL DIVENIRE, LA SCIENZA E L’APPLICAZIONE IN ITALIA E NEL MONDOa cura di Accomandita TSE spa/Solahart Italia

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CASA BIOEDILE E BIOMASSA:QUALE CONNUBIO A FAVOREDELL’AMBIENTE E DELLA VALORIZZAZIONE DELLA FILIERA LEGNO

a cura di A.I.BI.M Ass. Italiana Biocostruire Mediterraneo

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LE VISIONI DI OGGI SONO LA REALTA’ DI DOMANI. 8 ALLOGGI A COSTO “ZERO”a cura di ANCE FIRENZE Sezione Edile di Confindustria Firenze

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SISTEMI COLLAUDATI DI RISCALDAMENTO ECOLOGICO E RISPARMIO ENERGETICOa cura di Materia srl

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SERRAMENTI ESTERNI: MARCATURA CE DI FINESTRE E PORTE PEDONALI ESTERNE E RISPARMIO ENERGETICO

a cura di ing. antonio d’albo - Laboratorio Legno Legno SC.•••

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CASACLIMA, L’AMORE PER L’ABITAREa cura di ARCHinNOVA

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c o n i l p a t r o c i n i o

d i . . .

ritaglia il biglietto omaggio

ANCE FIRENZESezione Edile di

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dal 20 al 22 novembre 2007a r a r i o : 2 0 n o v e m b r e 1 4 , 3 0 - 2 0 • 2 1 e 2 2 n o v e m b r e 1 0 , 3 0 - 2 0


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