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L AB RIBUNE · ricorso al credito e fondi europei). Molte le aspettative per il 1° Me-morial Dino...

Date post: 17-Feb-2019
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Novembre 2018 - anno VIII n. 4 www.dental-tribune.com LAB TRIBUNE The World’s Dental Lab Newspaper · Italian Edition La dentiera... che nostalgia! Michele Cassetta Una tecnica alternativa di splintaggio intra- orale per la realizzazione di protesi su barra Angelo Marangini, Danilo Alessio Di Stefano Il 28-29 settembre, in una prestigiosa sede inedita (Il Salone delle Fontane a Roma Eur), il Presidente Mauro Ma- rin ha inaugurato il primo congres- so della sua presidenza e del nuovo direttivo, preceduto dalle affollate e tradizionali tavole tecniche del ve- nerdì mattina. Protagonista assolu- to dell’inaugurazione il nuovo logo Confcommercio associato a quello Antlo. Cosa implichi lo ha spiegato Anna Rita Fioroni, Neo Presidente di Confcommercio Professioni, attività di rappresentanza per il riconosci- mento delle figure professionali, com- preso il profilo, di aiuto alle categorie a rimanere sul mercato. Esser parte di Confcommercio (con 700.000 soci la più grande associazione europea) ha anche altri vantaggi: fare sintesi tra interessi allargati, essere rappresen- tati per grandi problematiche (es. la battaglia per non aumentare l’IVA) avere uno sportello provinciale dove il lavoratore autonomo associato può accedere a servizi e convenzioni (es. ricorso al credito e fondi europei). Molte le aspettative per il 1° Me- morial Dino Malfi, protagonista per anni del congresso Antlo e suo re- ferente per le normative, mancato prematuramente lo scorso anno. E anche per la Tavola Rotonda incen- trata sui dispositivi medici, che Malfi in vita aveva iniziato a trattare, che prevedeva la partecipazione di tut- to il comparto dentale. Per la prima volta dopo decenni, presenti tutte le rappresentanze dell’odontoiatria: il Presidente Cao (Raffaele Iandolo), Andi (Carlo Ghirlanda, che, assente per impegni pregressi, ha inviato il segretario nazionale Sabrina Santa- niello), Aio (Vicepresidente nazionale Eleonora Cardamone), Unidi (Presi- dente nazionale Gianna Pamich) e, altra new entry, l’Aiop (Presidente eletto Costanza Micarelli), oltre a Marcella Marletta, Direttore gene- rale del Dipartimento Dispositivi medici e servizi farmaceutici presso il Ministero della Salute. Tavola ro- tonda tutta al femminile (tranne per i Presidenti Cao e Antlo) per la prima volta in un “faccia a faccia” pubblico. Medico chirurgo, odontoiatra, giornalista e divulgatore scienti- fico, Michele Cassetta esprime un sentimento ancora molto diffuso. Lo ammetto, propongo ancora, anche se saltuariamente, le protesi totali, le volgari “dentiere”. Certo, seleziono accuratamente i pazien- ti, le suggerisco sotto voce, sarei tentato di far sottoscrivere nel consenso il dovere alla riservatez- za, ma talvolta le propongo. ANTLOmeeting 2018, tante cose nuove in attesa di giudizio Dental Tribune Italia Introduzione Le cause principali delle complican- ze a carico delle strutture protesiche, quali le fratture delle componenti implantari o protesiche, risiedono nel sovraccarico occlusale e nella mancanza di passività della connes- sione implanto-protesica 1, 2 . L’adatta- mento passivo della protesi consegue anche dalla precisione della presa dell’impronta e dalla conseguente possibilità di replicare la posizione degli impianti sul modello di la- boratorio 3-5 . Nei casi di edentulia completa, è stato dimostrato che lo splintaggio degli impianti, as- sociato a una tecnica di presa di impronta “pick-up” garantisce una maggiore accuratezza; al- cuni autori hanno dimostrato che tale condizione può essere efficacemente realizzata con- nettendo i monconi attraverso una barra metallica 6, 7 . Le protesi tipo Toronto-Branemark richiedo- no, in particolare, la realizzazione di una sovrastruttura metallica com- pletamente passiva sia per rendere possibile l’osteointegrazione degli impianti 8, 9 sia per evitare le compli- canze protesiche già descritte 10 . La solidarizzazione degli impianti può avvenire tramite saldatura di un’u- nica barra di titanio ai diversi mon- coni 11 con elevata predicibilità nella riabilitazione a medio-termine at- traverso protesi fissa a carico imme- diato sia del mascellare inferiore che superiore 12 . Questa tecnica, tuttavia, richiede che l’operatore, oltre a do- tarsi dell’apposita strumentazione, possieda la manualità necessaria a raggiungere la completa passivazio- ne della barra, operazione non im- mediata e che richiede una determi- nata curva di apprendimento; tale operazione, inoltre, viene compiuta in una fase avanzata dell’intervento, in condizioni di affaticamento sia dell’operatore che del pazien- te. Tutte queste caratteristiche fanno sì che oggi la solidariz- zazione tramite barra degli im- pianti per mezzo della saldatura intra-orale non abbia avuto, no- nostante la comprovata effica- cia, un’ampia diffusione presso i potenziali utilizzatori. > pagina 4 > pagina 3 > pagina 2 Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni chiamare lo 011 3110675 o scrivere a: [email protected] CORSI | DISCUSSIONI | BLOG | GUIDA CORSO ONLINE fruibile 24h 4 moduli Attestato finale ATTESTAZIONE Al superamento del test finale, verrà rilasciato l’attestato valido a tutti gli effetti di legge. DISPONIBILE da novembre 2016 COSTO 150 euro iva compresa* *Il costo per l’acquisto è interamente deducibile al 100%. RSPP PER DATORI DI LAVORO A RISCHIO ALTO CORSO di aggiornamento © Shutterstock Il presidente Mauro Marin e il suo pre- decessore Massimo Maculan durante l’i- naugurazione del nuovo logo Confcom- mercio associato a quello Antlo.
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Novembre 2018 - anno VIII n. 4 www.dental-tribune.com

LAB TRIBUNEThe World’s Dental Lab Newspaper · Italian Edition

La dentiera... che nostalgia!Michele Cassetta

Una tecnica alternativa di splintaggio intra-orale per la realizzazione di protesi su barraAngelo Marangini, Danilo Alessio Di Stefano

Il 28-29 settembre, in una prestigiosa

sede inedita (Il Salone delle Fontane a

Roma Eur), il Presidente Mauro Ma-

rin ha inaugurato il primo congres-

so della sua presidenza e del nuovo

direttivo, preceduto dalle affollate e

tradizionali tavole tecniche del ve-

nerdì mattina. Protagonista assolu-

to dell’inaugurazione il nuovo logo

Confcommercio associato a quello

Antlo. Cosa implichi lo ha spiegato

Anna Rita Fioroni, Neo Presidente di

Confcommercio Professioni, attività

di rappresentanza per il riconosci-

mento delle figure professionali, com-

preso il profilo, di aiuto alle categorie

a rimanere sul mercato. Esser parte di

Confcommercio (con 700.000 soci la

più grande associazione europea) ha

anche altri vantaggi: fare sintesi tra

interessi allargati, essere rappresen-

tati per grandi problematiche (es. la

battaglia per non aumentare l’IVA)

avere uno sportello provinciale dove

il lavoratore autonomo associato può

accedere a servizi e convenzioni (es.

ricorso al credito e fondi europei).

Molte le aspettative per il 1° Me-

morial Dino Malfi, protagonista per

anni del congresso Antlo e suo re-

ferente per le normative, mancato

prematuramente lo scorso anno. E

anche per la Tavola Rotonda incen-

trata sui dispositivi medici, che Malfi

in vita aveva iniziato a trattare, che

prevedeva la partecipazione di tut-

to il comparto dentale. Per la prima

volta dopo decenni, presenti tutte

le rappresentanze dell’odontoiatria:

il Presidente Cao (Raffaele Iandolo),

Andi (Carlo Ghirlanda, che, assente

per impegni pregressi, ha inviato il

segretario nazionale Sabrina Santa-

niello), Aio (Vicepresidente nazionale

Eleonora Cardamone), Unidi (Presi-

dente nazionale Gianna Pamich) e,

altra new entry, l’Aiop (Presidente

eletto Costanza Micarelli), oltre a

Marcella Marletta, Direttore gene-

rale del Dipartimento Dispositivi

medici e servizi farmaceutici presso

il Ministero della Salute. Tavola ro-

tonda tutta al femminile (tranne per

i Presidenti Cao e Antlo) per la prima

volta in un “faccia a faccia” pubblico.

Medico chirurgo, odontoiatra,

giornalista e divulgatore scienti-

fico, Michele Cassetta esprime un

sentimento ancora molto diffuso.

Lo ammetto, propongo ancora,

anche se saltuariamente, le protesi

totali, le volgari “dentiere”. Certo,

seleziono accuratamente i pazien-

ti, le suggerisco sotto voce, sarei

tentato di far sottoscrivere nel

consenso il dovere alla riservatez-

za, ma talvolta le propongo.

ANTLOmeeting 2018, tante cose nuove in attesa di giudizioDental Tribune Italia

IntroduzioneLe cause principali delle complican-

ze a carico delle strutture protesiche,

quali le fratture delle componenti

implantari o protesiche, risiedono

nel sovraccarico occlusale e nella

mancanza di passività della connes-

sione implanto-protesica1, 2. L’adatta-

mento passivo della protesi consegue

anche dalla precisione della presa

dell’impronta e dalla conseguente

possibilità di replicare la posizione

degli impianti sul modello di la-

boratorio3-5. Nei casi di edentulia

completa, è stato dimostrato che

lo splintaggio degli impianti, as-

sociato a una tecnica di presa di

impronta “pick-up” garantisce

una maggiore accuratezza; al-

cuni autori hanno dimostrato

che tale condizione può essere

efficacemente realizzata con-

nettendo i monconi attraverso

una barra metallica6, 7. Le protesi

tipo Toronto-Branemark richiedo-

no, in particolare, la realizzazione di

una sovrastruttura metallica com-

pletamente passiva sia per rendere

possibile l’osteointegrazione degli

impianti8, 9 sia per evitare le compli-

canze protesiche già descritte10. La

solidarizzazione degli impianti può

avvenire tramite saldatura di un’u-

nica barra di titanio ai diversi mon-

coni11 con elevata predicibilità nella

riabilitazione a medio-termine at-

traverso protesi fissa a carico imme-

diato sia del mascellare inferiore che

superiore12. Questa tecnica, tuttavia,

richiede che l’operatore, oltre a do-

tarsi dell’apposita strumentazione,

possieda la manualità necessaria a

raggiungere la completa passivazio-

ne della barra, operazione non im-

mediata e che richiede una determi-

nata curva di apprendimento; tale

operazione, inoltre, viene compiuta

in una fase avanzata dell’intervento,

in condizioni di affaticamento

sia dell’operatore che del pazien-

te. Tutte queste caratteristiche

fanno sì che oggi la solidariz-

zazione tramite barra degli im-

pianti per mezzo della saldatura

intra-orale non abbia avuto, no-

nostante la comprovata effica-

cia, un’ampia diffusione presso

i potenziali utilizzatori.

> pagina 4

> pagina 3

> pagina 2

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Il presidente Mauro Marin e il suo pre-decessore Massimo Maculan durante l’i-naugurazione del nuovo logo Confcom-mercio associato a quello Antlo.

Lab Tribune Italian Edition - Novembre 20182 Meeting & Congressi

Ha preceduto l’introduzione di

Roberto Rosso, Keystone, a cui era

stato delegato l’arduo compito di

formulare i numeri del dentale e

dell’odontotecnica nello scenario

presente e futuro. «Tutta la filiera

esiste perché c’è l’esigenza di cura

del cittadino» ha esordito. Dichia-

razione non retorica perché sarebbe

stata lo sfondo di tutto il dibattito.

Rosso ha illustrato il livello di ac-

cesso alle cure, incrementato rispet-

to alla grande crisi, nel numero delle

cure, ma non nell’importo delle sin-

gole prestazioni, non solo per ragioni

di spesa ma anche perché la preven-

zione sta dando risultati e le patologie

sono meno invasive. Così i “figli” oggi

vanno dal dentista più per l’igiene

orale e per l’odontoiatria estetica che

per grandi trattamenti ricostruttivi.

Oggi vi sono 2 milioni di pazienti

in più rispetto a 10 anni fa, ma la spe-

sa non è aumentata mentre il ticket

medio pazienti è sceso notevolmen-

te. Gli studi sono aumentati di 6-7

mila unità, costruendo un sistema

più competitivo e causando una di-

minuzione dei ricavi per dentisti e la-

boratori. Tra dieci anni questo trend

seguirà la stessa evoluzione e ci sarà

un cambiamento anche della com-

posizione sociale, che includerà i figli

di stranieri e quindi una popolazione

più povera. Tra i dentisti, 25.000 han-

no più di 60 anni, cioè più del 40%

del totale, il che implicherà una dra-

stica riduzione degli studi dentistici

e una maggior concentrazione, già

oggi in atto: circa il 30% dei degli stu-

di curano il 60 percento dei pazienti:

favoriti gli studi che investono.

Questo cosa comporta per il la-

boratorio? Oggi sono scesi di circa

5.000 unità essendo ora 8.000.

Anche qui stesso fenomeno: con-

centrazioni, invecchiamento dei

titolari di studio e scarsa apertura

imprenditoriale da parte dei gio-

vani. Il 59% dei laboratori ha meno

di tre clienti dentisti. Pur essendo

migliorata la situazione, la mag-

gioranza dei laboratori lamenta

ancora una situazione recessiva;

solo uno su quattro ha fatto inve-

stimenti in tecnologia; solo il 27%

di tutti i laboratori hanno uno

scanner; solo il 70% fa un workflow

digitale. Pertanto il laboratorio

deve essere evoluto per competere

con sistemi industriali e tecnologie

altrettanto evolute.

I componenti della Tavola rotonda,

moderati da Troiani, hanno risposto

alla domanda su come va il gruppo di

lavoro relativo ai dispositivi medici.

Cardamone (Aio) ha messo in

evidenza che la salute del pazien-

te è quanto deve stare a cuore a un

clinico. Punti cruciali sono stati la

distinzione tra prodotto cosmetico

e dispositivo medico (vedi problema

della vendita “cosmetica” degli alli-

neatori) e le sostanze nocive che po-

trebbero essere parte di dispositivi

costruiti con prodotti di importazio-

ni non controllate. Di qui la necessità

di formazione per acquisire compe-

tenze nella scelta dei materiali.

Micarelli (Aiop), rappresentan-

te di un’accademia scientifica, ha

messo al centro del suo intervento

3 punti: collaborazione, informazio-

ne e formazione, chiedendo al Mini-

stero la possibilità di fare una tavola

rotonda anche con i consumatori.

Pamich (Unidi) si è soffermata

sulla complessità del regolamento,

che ha implicazioni pesanti per il

comparto industriale e distributivo,

ponendo il problema realistico del-

le tempistiche di adeguamento, in

considerazione degli stock presenti

presso i distributori e i laboratori.

Si è chiusa la prima edizione del

Congresso “Prosthetic Connection”

organizzato a Catania dall’Univer-

sità e dal SIOCMF.

Il 20, 21 e 22 settembre 2018 in cui

il Congresso si è svolto, sono date

che in molti ricorderanno perché in

Sicilia, a meno che la memoria non

tradisca, non si era mai visto un con-

gresso di queste dimensioni dedica-

to alla protesi. Ai precongressuali di

giovedì 20 il successo è arriso aven-

do riscontrato almeno 100 presenze.

Ma anche nella prima mattina di

venerdì 21, 450 tra dentisti e odon-

totecnici avevano affollato la sala

convegni dell’hotel Four points by

Sheraton. Un successo sperato ma

non scontato, grazie alla sinergia

tra Università e le Associazioni degli

odontotecnici e dei dentisti.

In molti hanno detto (e scritto)

di aver respirato in tale circostanza

un’aria nuova, di condivisione, uni-

versità, clinica e odontotecnica uni-

te con l’obiettivo di offrire un pro-

dotto d’eccellenza: Loiacono, Gatti,

Bosshart, Prosper, Noè, Bonfiglioli,

Venezia, Lacasella, Panebianco, Pra-

della, Nannini, Ortensi, Borromeo,

Cicciù, Tallarico, Pappalardo, Cavallo,

Carossa, Zarone, Ferrari, Sorrentino,

Cannizzaro e Calesini sono i compo-

nenti di una squadra che vincerebbe

qualsiasi campionato a mani basse.

Anche perché il presidente è

stato un grande leader: il professor

Ernesto Rapisarda egregiamente

supportato da Raffaele Lombardo,

Giada Gonnelli e Daisy Cosentino.

La platea ha seguito con entusia-

smo e continuità le relazioni, di

grande spessore. Al successo quin-

di, non poteva non tener dietro

un brillante seguito: la data della

seconda edizione, già stata fissata,

si terrà a Catania il 24, 25 e 26 set-

tembre del 2020.

Dental Tribune Italia

ANTLOmeeting 2018, tante cose nuove in attesa di giudizio

A Catania dal 21 al 23 settembre una “Prosthetic Connection”

PUBLISHER/CHIEF EXECUTIVE OFFICER - Torsten R. Oemus

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CLINICAL EDITORS - Nathalie Schüller; Magda Wojtkiewicz

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DIGITAL PRODUCTION MANAGER - Tom Carvalho

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IT & DEVELOPMENT - Serban Veres

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EDUCATION & EVENT MANAGER - Sarah Schubert

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SALES & PRODUCTION SUPPORT - Puja Daya; Madleen Zoch

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LAB TRIBUNE ITALIAN EDITION Anno VIII Numero 4, Novembre 2018

SUPPLEMENTO N. 1 DI IMPLANT TRIBUNE ITALIAN EDITION, ANNO VII N. 4

DIRETTORE RESPONSABILEPatrizia Gatto

COMITATO SCIENTIFICOFranco FaresGiuseppe MignaniAndrea PuntoniLuigi ScaiolaSalvatore SgròJames TollardoAntonio Torella

CONTRIBUTIM. Cassetta, D. A. Di Stefano, A. Marangini

REDAZIONE ITALIANA Tueor Servizi Srl - [email protected]: Adamo BuonerbaVia Domenico Guidobono 13, 10137 TorinoTel.: 011.3110675

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PUBBLICITÀ Alessia Murari [[email protected]] Stefania Dibitonto [[email protected]]

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DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI

< pagina 1 Santaniello (Andi), ribadendo

che la salute è al centro dell’attività

professionale e un comune deno-

minatore per tutto il comparto, ha

dichiarato che il Medical Device è il

trade-union tra paziente e dentista

per quanto concerne la sicurezza e il

rispetto delle regole. Il regolamento

potrebbe offrire in caso di contro-

versia delle opportunità specie in

tema di abusivismo.

Iandolo (Cao), coordinatore del

gruppo di lavoro ha evidenziato il rap-

porto speciale creatosi tra i neo presi-

denti Cao e Antlo Marin, sin dall’inizio

del loro mandato. «Intanto abbiamo

riconvertito mettendo il paziente al

centro di tutta la categoria!» ha escla-

mato con entusiasmo, richiamando

poi odontoiatri ed odontotecnici alla

vigilanza e alla collaborazione traspa-

rente sul tema dei dispositivi.

Tutto quanto arriva dall’estero

va controllato e deve avere le certifi-

cazioni. La Federazione e la Cao non

giustificano i colleghi che sbaglia-

no e questo devono farlo anche gli

odontotecnici.

Marin (Antlo) ha accolto sinteti-

camente i pareri delle altre compo-

nenti, sottolineando che i bisogni

sono diversi e gli obiettivi comuni.

Marletta (Ministero della Salute)

ha parlato della conoscenza venten-

nale con Antlo. Ha consegnato una

targa ai figli del defunto Malfi, ri-

cordando di aver collaborato per 20

anni con lui, persona competente,

pur ritenendosi un Dirigente pre-

parato sulla normativa dei disposi-

tivi, ha sempre trovato in Malfi un

interlocutore difficile, ispiratore di

ulteriori approfondimenti.

Oggi il Ministero è attento alla

tutela del paziente, ha sottolineato

Marletta. Il regolamento sui dispo-

sitivi medici porta nuove regole

e necessità di formazione. Il vero

problema dell’odontoiatria è il rifa-

cimento delle cure, il che deve far

riflettere. Nel 2020 entrerà in vigore

il regolamento e quindi dobbiamo

essere pronti ad affrontarlo. Alcuni

i punti sembrano gli stessi per tutti,

ma in realtà non lo sono per quanto

concerne la responsabilità.

Alcuni prodotti impropriamente

dichiarati cosmetici finiscono ma-

gari nei low cost e sono necessari dei

piani di sorveglianza post marketing.

Inoltre ci sarà il problema europeo,

perché ogni stato ha leggi diverse. I

problemi sottoposti da Pamich, in

rappresentanza dell’industria, sono

un problema grave a livello europeo

che renderà difficile le tempistiche e

le scadenze. Bisognerà trovare solu-

zioni il meno onerose possibili.

A conclusione del Memorial, un

video sulla vita di Dino Malfi seguito

da una commossa standing ovation.

L’appuntamento del congresso in-

ternazionale Antlo è fissato al 2020,

essendo stato scelta, in tema di cam-

biamenti, un’edizione biennale.

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Attualità

vorremmo che fossero, ma quelle

adatte alla persona e al singolo caso.

La notizia rivoluzionaria con la

quale concludo è che la protesi mo-

bile continua ad essere una branca

dell’odontoiatria, sempre più diffi-

cile da apprendere, ma che talvolta

torna utile per migliorare la qualità

di vita di alcune persone. Perdere

questa dimestichezza rappresenta

un impoverimento delle capacità

tecniche di un odontoiatra.

Michele Cassetta

Eseguire un bordaggio calpesta la

mia dignità di raffinato protesista,

ma mi procura un sottile piacere,

che viene da lontano. Mentre lo fac-

cio, i miei giovani e bravissimi con-

sulenti mi guardano con sospetto e

si domandano se sono capitati nel

posto giusto per imparare la profes-

sione o se sono stati riportati indie-

tro da una macchina del tempo.

In questo mondo di “denti fissi in

giornata”, “impianti postestrattivi”,

“ricostruzioni ossee”, “implantolo-

gia computer guidata”, capita anco-

ra di imbattersi in qualche paziente

che non è adatto a intraprendere

questo percorso. Dopo trent’anni di

esperienza riconosci subito chi non

pulirà mai la Toronto e sarà sempre

colpa tua se ci saranno dei problemi.

Esistono diseredati, ammalati

di diverse patologie, avari, paurosi,

temporeggiatori che chiedono di-

speratamente una dentiera. In tutti

questi casi nella mia mente nostal-

gica riemerge la seducente imma-

gine della protesi totale che, strano

a dirlo, funziona e soddisfa ancora

alcune persone.

Quando si tratta di protesi totali

di passaggio, in attesa dell’implan-

tologia, allora sento meno il senso di

colpa, ma tendo comunque a giusti-

ficarmi per non essere stato in grado

di offrire i “denti fissi in giornata”

reclamizzati sull’autobus. Cerco di far

capire che, rispetto ad una vita inte-

ra, l’obbligo immotivato di andare di

fretta sia spesso un’assurdità dettata

dal rispettare promesse pubblicitarie

e voler prendere vantaggi competitivi

su colleghi più attendisti e prudenti.

Chiariamoci subito: non è che

gli impianti non li sappia fare né

che non sia entusiasta dei successi

dell’implantologia e della computer

guidata. Anzi: inserisco quotidia-

namente impianti e ne vedo anco-

ra alcuni, fatti da me trent’anni fa,

funzionare benissimo.

E quello era davvero tempo di

pionieri: sceglievi la lunghezza

dell’impianto sovrapponendo luci-

di millimetrati su ortopantomogra-

fie sbiadite, sperando che la distor-

sione non fosse più del 10%; restavi

deluso quando, dopo il passaggio

del bisturi, scoprivi che una cre-

sta che sembrava spessissima era a

lama di coltello. C’erano maestri che

suggerivano di non fare la troncula-

re per capire se si stava lesionando

il nervo alveolare; gli odontotecni-

ci perdevano il sonno a modella-

re denti enormi o piccolissimi, da

montare su impianti che sembrava-

no sparati a caso nell’osso.

L’odontoiatria attuale, rispetto a

quella di trent’anni fa, si è trasfor-

mata e fortunatamente l’implanto-

logia è diventata pratica di routine

nelle mani di quasi tutti gli odonto-

iatri. Ma c’è anche il rovescio della

medaglia. Le terapie mediche non

dovrebbero essere quelle che noi

La dentiera... che nostalgia!Un rimpianto che sa di antico

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© S

hutt

erst

ock

Lab Tribune Italian Edition - Novembre 20184 Pratica & Clinica

Questo articolo vuole descrivere

una tecnica alternativa di splintaggio

tramite barra, denominata OkSplint/

OkWeld, che prevede un’operatività

decisamente più semplice; tale tec-

nica, già impiegata da tempo con

successo presso lo studio di uno degli

autori (AM), è attualmente oggetto

di studi biomeccanici e clinici volti a

valutarne scientificamente l’efficacia

anche a medio-lungo termine.

La tecnica OkSplint/OkWeldLa tecnica prevede l’impiego di un

abutment primario, composto da un

componente dinamico che compren-

de due barre in titanio contrapposte e

un componente statico, su cui quello

dinamico viene posizionato e stabi-

lizzato per interferenza meccanica

secondo il principio del “Cono-Morse”

(Fig. 1). Le barre in titanio contrappo-

ste trovano alloggiamento in apposite

cavità di un abutment secondario. Sia

il componente statico dell’abutment

primario che l’abutment secondario,

entrambi realizzati in titanio di grado

5 e quindi dotati di elevata resistenza

e resilienza meccaniche, si connetto-

no ad una connessione conica dritta o

angolata attraverso una vite passante.

La tecnica prevede che dopo l’in-

serimento degli impianti, sugli stessi

siano connessi alternativamente gli

abutment primari e secondari, e che

le barre dei componenti dinamici,

in titanio di grado 2 e quindi malle-

abili e facilmente modellabili, siano

piegate fino a farle alloggiare nelle

cavità dell’abutment secondario, con

il vantaggio di poter ripetere l’ope-

razione infinite volte (in quanto si

ritroverà sempre un riferimento ripo-

sizionando il componente dinamico

che porta le barre in estensione), fino

all’ottenimento di una modellazione

che consenta un alloggio passivato

negli slot dell’abutment secondario.

La barra viene quindi stabilizzata

definitivamente sull’abutment se-

condario utilizzando del cemento

resinoso dedicato (per metallo). Tale

tecnica è denominata “OkSplint”. La

tecnica può essere impiegata anche

in abbinamento alla saldatura in-

traorale (“OkWeld”). In questo caso

l’abutment secondario non presenta

le cavità per accogliere le barre dell’a-

butment primario. Tutte le compo-

nenti del sistema sono state oggetto

di simulazioni matematiche attraver-

so l’approccio FEM (Finite Elements

Model) al fine di valutarne la resisten-

za ai carichi cui le stesse possono esse-

re potenzialmente sottoposte (Fig. 2).

La sequenza fotografica (Fig. 3)

illustra un esempio di caso eseguito

con la tecnica OkSplint.

La tecnica introduce alcuni cam-

biamenti significativi rispetto quella

di splintaggio attraverso barra, che

mirano a semplificare l’operatività

del chirurgo e a permettere di otte-

nere più facilmente la passivazione

dell’intera sovrastruttura metallica

di solidarizzazione degli impianti;

il principio è quello di evitare di do-

vere adattare un’intera barra a più

monconi, ma di suddividere la barra

in porzioni che, essendo più corte e

dovendo connettere solo due im-

pianti adiacenti, vedono diminuire

significativamente il numero di vin-

coli meccanici tridimensionali che

devono essere rispettati per ottenere

la solidarizzazione del manufatto. La

solidarizzazione complessiva viene

quindi raggiunta connettendo pro-

gressivamente segmenti più brevi e

quindi di più facile gestione.

L’operatività nel cavo orale è faci-

litata ulteriormente dal fatto che le

Una tecnica alternativa di splintaggio intra-orale per la realizzazione di protesi su barra. Principi di funzionamentoAngelo Marangini*, Danilo Alessio Di Stefano**

* Studio Privato, Napoli, Italy** Studio Privato, Milano, Italy

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Fig. 2 - Un esempio di simulazione at-traverso modelli matematici dei carichi, rappresentati con una scala colorime-trica, cui sono sottoposti i componenti utilizzati nell’applicazione della tecnica OkSplint nelle tre configurazioni “All on Two”, “All on Four” e “All on Six”. Simulazioni di questo tipo permettono di valutare con precisione, e già in fase di progettazione, la resistenza delle strutture che saranno prodotte al fine di assicurare che le stesse possieda-no ampi margini di tolleranza alle sollecitazioni meccaniche cui saranno sottoposte una volta realizzate, e siano quindi intrinsecamente sicure.

Fig.1 - Le componenti del sistema OkSplint e come le stesse si connettono tra loro. A, il componente statico dell’abutment primario; B, il componente dinamico; C, l’abutment secondario con gli alloggi per le “braccia” del componente dinamico. Nell’immagine sottostante è mostrata il dettaglio della connessione tra le tre componenti.

componenti dinamiche non richie-

dono alcuno strumento per il loro

fissaggio, stabilizzandosi su quelle

statiche per conometria. La pre-

senza degli opportuni alloggi sugli

abutment secondari facilita ulte-

riormente l’ottenimento della pas-

sivazione: la struttura sarà passiva

quando si constaterà che la barra in-

gaggia l’alloggio senza tensioni. La

realizzazione di questo framework,

oltre a fornire i vantaggi indicati du-

rante la presa dell’impronta evita la

realizzazione di una struttura in la-

boratorio, operazione anch’essa che

può causare problemi di passività al

manufatto, oltre che richiedere un

costo aggiuntivo.

La tecnica OkSplint permette

all’operatore non familiare con l’u-

tilizzo della saldatrice intraorale

di acquisire in breve tempo la ca-

pacità di costruire sovrastrutture

metalliche completamente passive;

l’operatore invece familiare con la

saldatrice intraorale, utilizzando la

tecnica OkWeld vedrà comunque ri-

dotti i tempi operativi e otterrà con

più facilità una struttura dotata del

necessario grado di passivazione.

Fig. 3 - Un caso illustrativo dell’impiego della tecnica OkSplint. Un paziente, con alcuni elementi compromessi nell’arcata inferiore, viene sottoposto ad estrazione e riabilitazione dell’arcata ora edentula attraverso l’inserimento di quattro impianti osteointegrati, secondo l’approccio “All-on-four”. Gli abutment sono splintati attraverso la tecnica OkSplint per realizzare una protesi tipo Toronto-Branemark.

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