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L’ Audit energeticocdn.ing4.it/formazione/upload/fotoutenti/laspezia/Margi... · 2016-07-18 ·...

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L’ Audit energetico per la riqualificazione degli edifici Workshop – INVESTIRE SULL’EFFICIENZA ENERGETICA Le misure e gli incentivi nazionali per finanziare gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare Arch. Francesca Margiotta La Spezia 4 luglio 2016
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L’ Audit energetico per la riqualificazione degli edifici

Workshop – INVESTIRE SULL’EFFICIENZA ENERGETICA

Le misure e gli incentivi nazionali per finanziare gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare

Arch. Francesca Margiotta La Spezia 4 luglio 2016

La normativa italiana per gli audit energetici

A livello nazionale la diagnosi energetica è stata già introdotta

e definita dal D.Lgs. 115/08.

Il decreto promuove l’incremento del livello di obiettività e di attendibilità di tutte le misure e i sistemi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica.

Per quanto riguarda gli audit, il decreto sostiene l’adozione di un’apposita norma tecnica UNI/CEI atta a definire una procedura di certificazione per le diagnosi energetiche.

Le norme tecniche che recepiscono i contenuti del decreto e costituiscono il riferimento per l’approccio globale alle diagnosi energetiche sono:

UNI CEI/TR 11428:2011 e le UNI CEI EN 16247:2012

Definizione di “DIAGNOSI ENERGETICA”

Rapporto Tecnico UNI-CEI TR 11428:2011 “Diagnosi energetiche – Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica”

Norma UNI CEI EN 16247-1:2012 “Diagnosi Energetiche - Requisiti generali”

Norma UNI CEI EN 16247-2:2012 “Diagnosi Energetiche - Edifici”

Definizione di “DIAGNOSI ENERGETICA”

UNI CEI/TR 11428

“diagnosi energetica”: procedura sistematica volta a: fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo

energetico di un edificio o gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati;

individuare e quantificare le opportunità di risparmio

energetico sotto il profilo costi-benefici;

riferire in merito ai risultati.

Norma UNI CEI/TR 11428 (Punto 4.1 ):

Definizione di “DIAGNOSI ENERGETICA”

“La diagnosi energetica è intrapresa nell’intento di rendere disponibile una descrizione del sistema

energetico (in questo caso, l’edificio), definendo i possibili interventi di miglioramento dell’efficienza

e quantificandone i conseguenti risparmi”.

Scopo di una diagnosi energetica riferita ad un edificio è quindi quello di:

valutare le opportunità di intervento dal punto di vista tecnico-economico;

ottimizzare le modalità di gestione del sistema edificio-impianto (contratti di fornitura di energia, modalità di conduzione, ecc.);

ottenere una riduzione dei costi energetici.

Scopo della “DIAGNOSI ENERGETICA”

Requisiti fondamentali per il conseguimento degli obiettivi preposti:

• Completezza: Definizione puntuale del sistema energetico;

• Attendibilità: Raccolta di dati con sopralluoghi e indagini approfondite, in

numero e qualità idonee;

• Tracciabilità: Ricostruzione del percorso logico e tecnico seguito nel processo

di diagnosi;

• Utilità: Valutazione dei possibili interventi migliorativi effettuata con un’analisi

costi-benefici.

• Verificabilità: Verifica dell’effettivo aumento di efficienza energetica a seguito

degli interventi proposti in linea con quanto preventivato.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Completezza Definizione puntuale del sistema energetico, cioè dei confini dell’edificio, comprendente tutti gli aspetti energetici significativi: involucro dell’edificio; impianto di riscaldamento; impianto di ventilazione e trattamento aria; impianto di raffrescamento estivo; impianto elettrico; impianti a fonti rinnovabili; sistemi di automazione e controllo (BACS); componenti di movimentazione all’interno degli edifici, quali ascensori, scale

mobili, nastri trasportatori; comfort termico, qualità dell’aria, acustica e illuminazione.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Attendibilità Acquisizione di dati reali in numero e qualità necessari

per lo sviluppo dell’inventario energetico;

sopralluogo e rilievi strumentali dell’edificio per la verifica e definizione delle caratteristiche essenziali del sistema;

verifica che il consumo energetico sia coerente con i dati di fatturazione o con quanto rilevato dalla strumentazione di misura.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Tracciabilità Utilizzo di una procedura standardizzata di diagnosi

energetica;

Identificazione dei consumi energetici del sistema edificio;

Documentazione dell’origine dei dati e dell’eventuale modalità di elaborazione a supporto dei risultati della diagnosi includendo le ipotesi di lavoro eventualmente assunte.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Utilità Identificazione e valutazione nel report di diagnosi degli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica.

Per ogni scenario di intervento saranno formulati:

- la descrizione,

- l’analisi dei benefici energetici, economici ed ambientali,

- le cautele e interazioni con altri interventi,

- i fattori di costo,

- i riferimenti tecnici normativi e legislativi,

- le misure e verifiche da effettuare a valle dell’applicazione.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Verificabilità Identificazione degli elementi che consentono al committente la verifica del conseguimento dei miglioramenti di efficienza risultanti dalla applicazione degli interventi proposti.

Requisiti della “DIAGNOSI ENERGETICA”

Durante l’intero processo, la DIAGNOSI ENERGETICA deve tenere conto delle esigenze

della committenza e fornire risultati in relazione alle attese, necessità e limiti indicati

dal committente nelle fasi preliminari.

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

Se il livello di dettaglio richiesto è elevato: diagnosi di tipo approfondito.

Se il livello di dettaglio richiesto è semplificato: diagnosi di tipo light.

Prima di avviare la procedura operativa di diagnosi energetica è necessario aver ben definito e concordato con il committente,

durante le fasi preliminari, l’ambito di intervento, il grado di accuratezza e gli obiettivi della diagnosi.

Questi elementi influiscono direttamente sui livelli di attività necessari per soddisfare le aspettative del committente, ovvero sulla

scelta della tipologia di diagnosi da adottare.

Schema a blocchi per le diagnosi energetiche degli edifici

“diagnosi light”

Realizzata analizzando gli usi energetici più significativi e gli interventi a basso costo, valutati attraverso semplici fogli di calcolo.

I rilievi strumentali (misure) da prevedere devono essere semplici e significativi (es. misura della temperatura degli ambienti), mentre i parametri che influenzano i consumi energetici, (es. temperature di set point e orario di funzionamento) vanno valutati senza ricorrere

a singole misurazioni.

A questo livello di precisione si può prevedere di caratterizzare il sistema edificio-impianto anche senza l'elaborazione di modelli energetici.

“diagnosi approfondita”

Dove è richiesta la predisposizione di modelli termofisici dell'edificio (stazionari, semistazionari o dinamici) che devono essere opportunamente circostanziati, validati e documentati.

Questo livello di accuratezza richiede un esame dettagliato dei sistemi impiantistici e delle apparecchiature da analizzare.

La durata delle attività in campo da eseguire deve essere adeguata alla precisione attesa, e vanno previste delle campagne di monitoraggio appropriate per temperatura, flussi d'aria, usi elettrici, e per gli altri parametri significativi.

Lo scopo della diagnosi energetica potrà essere:

LIMITATO

A. Analisi di un uno o più servizi energetici che concorrono alla definizione del fabbisogno energetico dell’edificio (sistema fabbricato-impianti):

• climatizzazione invernale;

• climatizzazione estiva;

• produzione di ACS;

• illuminazione (interna ed esterna);

• ventilazione (movimentazione meccanica dell’aria);

• trasporto interno (ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili);

• altri servizi presenti (da specificare a seconda della destinazione d’uso);

B. Analisi di uno o più sistemi, o sottosistemi dei servizi energetici presenti (es. caldaia, chiller, infissi, ecc).

AMPIO Analisi di tutti i servizi energetici presenti o almeno di quelli più energivori. L’analisi (di dettaglio) si potrà ritenere esaustiva quando i consumi dei servizi considerati consentono di coprire una percentuale superiore al 95% dei consumi per singolo vettore energetico.

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

Sulla base all’allegato 2 del D.lgs. 102/2014, e in base a considerazioni tecniche e/o economiche, è possibile distinguere due livelli di precisione (D1 e D2) che portano a definire in totale quattro tipologie di diagnosi energetiche:

Diagnosi tipo D1.1: Diagnosi Light non dettagliata con analisi di uno o più servizi energetici presenti o quelli più energivori o di uno o più sistemi o sottosistemi dei servizi energetici presenti. Diagnosi tipo D1.2: Diagnosi Light non dettagliata con analisi di tutti i servizi energetici presenti o quelli più energivori.

Diagnosi tipo D2.1: Diagnosi Approfondita con analisi di uno o più servizi energetici presenti o quelli più energivori o di uno o più sistemi o sottosistemi dei servizi energetici presenti con individuazione di specifiche azioni di incremento dell'efficienza energetica. Diagnosi tipo D2.2: Diagnosi Approfondita con analisi di tutti i servizi energetici presenti o quelli più energivori con individuazione di specifiche azioni di incremento dell'efficienza energetica.

In termini operativi, le diagnosi di tipo D1 (light), al contrario di quelle di tipo D2 (approfondita), non richiedono la calibrazione del modello energetico attraverso il confronto con i dati di consumo.

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

Struttura del report di diagnosi Il rapporto della diagnosi energetica dovrà contenere:

• Documento informativo di sintesi

• Ambito di intervento

• Sezione tecnica di diagnosi energetica

• Scelta degli scenari di intervento di Opportunità di Risparmio Energetico

• Sezione implementazione

• Conclusioni

• Allegati

• Documento informativo di sintesi: lista delle raccomandazioni, Opportunità di Risparmio Energetico e scenari di intervento con la stima della loro fattibilità; programma di attuazione delle raccomandazioni proposte. • Ambito di intervento: informazioni generali sul committente e sulla metodologia di diagnosi; informazioni sulle condizioni al contorno quali ubicazione dell’edificio, destinazione d’uso dell’edificio; descrizione del sistema edificio oggetto di diagnosi, norme tecniche e legislazione pertinenti, personale impiegato. • Sezione tecnica di diagnosi energetica: descrizione della diagnosi;scopo e livello di dettaglio, tempi di esecuzione e limiti di indagine; informazioni sulla raccolta dati; strumentazione di misura; indicazione di quali dati siano stati utilizzati (e quali sono frutto di misure e quali di stime); elenco dei fattori correttivi e dei dati di riferimento utilizzati, compresi costi e tariffe; elenco delle unità di misura e dei fattori di conversione; analisi dei consumi energetici; criteri per l’ordinamento delle raccomandazioni per la riduzione dei consumi energetici.

• Scelta degli scenari di intervento di Opportunità di Risparmio Energetico: raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica: determinazione degli scenari di intervento delle Opportunità di Risparmio Energetico proposte; raccomandazioni, piano e programma di implementazione; ipotesi assunte durante il calcolo dei risparmi energetici e loro impatto sull’accuratezza delle raccomandazioni; analisi economica appropriata, potenziali interazioni fra le raccomandazioni proposte; Key Performance Indicator.

• Sezione implementazione: proposta di un piano di misure e verifiche per accertare il corretto funzionamento ed i risparmi energetici conseguiti dopo la realizzazione delle opportunità di risparmio energetico sull’edificio.

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

Key Performance Indicator Si dovrà prevedere, all’interno della relazione tecnica di progetto (sezione “Scelta degli scenari di intervento”), la quantificazione di alcuni Key Performance Indicator. Questi indicatori, distinti per nuove costruzioni e interventi di ristrutturazione energetica, consentirebbero una veloce valutazione della qualità degli interventi di efficienza energetica proposti.

NUOVE COSTRUZIONI 1) classe energetica da APE 2) % di copertura del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili/costo fonti rinnovabili 3) (Costo opere/m2 calpestabile) x EPgl,tot 4) (Costo impianto di climatizzazione invernale/m2 riscaldati) x 1/ɳh 5) (Costo intervento impianto di illuminazione/m2 ) x 1/hL – precisare il valore di hL 6) Capacità supplementare di produzione di energie rinnovabili (kWe) 7) Capacità supplementare di produzione di energie rinnovabili (kWt)

RISTRUTTURAZIONE - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA 1) (Costo interventi involucro edilizio/m2 calpestabili) x EPgl,tot; 2) (Costo intervento impianto di climatizzazione invernale/m2 riscaldati) x 1/ɳh; 3) (Costo intervento impianto di illuminazione/m2 ) x 1/hL – precisare il valore di hL 4) (Costo intervento impianto di illuminazione/m2 calpestabili); 5) (Fabbisogno energia primaria edificio[2] /m2 riscaldati)/GG; 6) Costo interventi su impianto di produzione ACS / % riduzione EPW,nd; 7) Costo interventi di riqualificazione energetica / % riduzione EPgl,tot ; 8) Costo interventi su involucro edilizio e impianto di riscaldamento / % riduzione EPH,nd ; 9) Costo fonti rinnovabili/energia prodotta ; 10) Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (t CO2 eq); 11) Capacità supplementare di produzione di energie rinnovabili (kWe); 12) Capacità supplementare di produzione di energie rinnovabili (kWt);

Raccolta dati, relative misure significative e fattori che influenzano i consumi: Un esempio di scheda da utilizzare per la raccolta dei dati da acquisire necessari alla costruzione dell’inventario energetico:

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

La realizzazione di azioni per il miglioramento dell’efficienza energetica attraverso i potenziali interventi di riqualificazione energetica di un sistema in alcuni casi, o spesso, risulta difficile da implementare.

Avendo a disposizione una accurata “diagnosi energetica”, individuano i migliori interventi realizzabili non limitandosi alla semplice sostituzione di singoli dispositivi. Le caratteristiche importanti, che giustificano il forte interesse e l’attenzione riservata al mondo delle ESCo, visti i potenziali benefici per gli utenti e per il sistema energetico nel suo complesso, sono la garanzia dei risultati sugli interventi effettuati ed il finanziamento tramite terzi, con o senza assunzione dei rischi finanziari da parte della ESCo.

ESCo (def.D.L.102/2014: "…persona fi sica o giuridica che fornisce servizi energetici…")

un’impresa, cioè, in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica, assumendosi l’onere dell’investimento

e il rischio di un mancato risparmio, a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili.

Un’opportunità: le ESCo

Arch. Francesca Margiotta

[email protected]

Grazie per l’attenzione

L’ Audit energetico per la riqualificazione degli edifici

La “DIAGNOSI ENERGETICA”

• Documento informativo di sintesi: lista delle raccomandazioni, Opportunità di Risparmio Energetico e scenari di intervento con la stima della loro fattibilità; programma di attuazione delle raccomandazioni proposte.

• Ambito di intervento: informazioni generali sul committente e sulla metodologia di diagnosi; informazioni sulle condizioni al contorno quali ubicazione dell’edificio, destinazione d’uso dell’edificio; descrizione del sistema edificio oggetto di diagnosi, norme tecniche e legislazione pertinenti, personale impiegato.

• Sezione tecnica di diagnosi energetica: descrizione della diagnosi; scopo e livello di dettaglio, tempi di esecuzione e limiti di indagine; informazioni sulla raccolta dati; strumentazione di misura; indicazione di quali dati siano stati utilizzati (e quali sono frutto di misure e quali di stime); elenco dei fattori correttivi e dei dati di riferimento utilizzati, compresi costi e tariffe; elenco delle unità di misura e dei fattori di conversione; analisi dei consumi energetici; criteri per l’ordinamento delle raccomandazioni per la riduzione dei consumi energetici.

• Scelta degli scenari di intervento di Opportunità di Risparmio Energetico: raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica: determinazione degli scenari di intervento delle Opportunità di Risparmio Energetico proposte; raccomandazioni, piano e programma di implementazione; ipotesi assunte durante il calcolo dei risparmi energetici e loro impatto sull’accuratezza delle raccomandazioni; analisi economica appropriata, potenziali interazioni fra le raccomandazioni proposte; Key Performance Indicator.

• Sezione implementazione: proposta di un piano di misure e verifiche per accertare il corretto funzionamento ed i risparmi energetici conseguiti dopo la realizzazione delle opportunità di risparmio energetico sull’edificio.

• Conclusioni. • Allegati.


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