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L aVer it¿ · 2017. 3. 26. · dell3 Asd, del Suv, dell3M pv, dell 3Rwd, piØ di 1.500 sigle,...

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La Verità Anno II - Numero 72 www.laverita.info - Euro 1 O Quid est veritas? O QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 26 marzo 2017 y(7HI1B4*LMNKKR( +/!"!%!?!] PARLA IL MEGAFONO DELL’EX PREMIER «Vi supplico: date uno stipendio a Renzi» Michele Anzaldi, capo della comunicazione del Rottamatore: «Merita almeno 4.000 euro al mese. Io guadagno più di lui» La consigliera di sinistra festeggia perché l’Europa ce l’ha fatta a impoverirci Roma. Deputato del Pd, fe- delissimo di Renzi, vietcong della comunicazione fra si- ti, tweet, guerriglia di co- municati e Facebook. Men- tre parliamo gli arrivano sms come questo: «Dov’è il comitato Renzi?». E lui: «Non si trova. Ci stai parlan- do». Anzaldi è appena di- ventato capo della comuni- cazione del Pd per le prima- rie di Renzi. Annuncia rivo- luzione. Sei uno degli uomini più po- tenti del Pd e ricevi al bar? (Ride ). «Pago io, non teme- re». segue a pagina 9 TRATTATI INUTILI L’UNIONE NON C’È, MA I GRANDI BRINDANO Minniti salva Roma ma il vero leader si chiama Francesco di GIAMPAOLO PANSA Esistono immagini che da sole ci obbligano ad aprire gli occhi sulla sor- te riservata a molti euro- pei, in un futuro meno lontano di quanto imma- giniamo. Le più recenti sono quelle della strage islamista attua- ta a Londra da un cinquantenne qual- siasi. Un padre di famiglia che in una città pacifica, e anch’essa qualsiasi, Bir- mingham, si era radicalizzato tanto da trasformare la propria auto in uno stru- mento di guerra e di morte. Le immagini sono almeno tre. Il capo di Scotland Yard, nonché responsabile dell’antiterrorismo, Craig Mackey, che scappa a gambe levate dal posto dell’at- tentato. La premier britannica, Theresa May, obbligata dalla sua scorta a lascia- re il Parlamento in modo (...) segue a pagina 7 LORENZO BERTOCCHI a pagina 11 IL BESTIARIO A Cantone le carte dello scandalo su Fini Al vaglio dell’Anticorruzione la società dei Corallo, che avrebbe girato soldi sospetti a Tulliani di LUCA TELESE «Sei il guru della comuni- cazione che porterà Renzi alla vitto- ria?». «Al con- trario: Renzi, che io accompagno, stravin- cerà le primarie». «Ti sei da- to un obiettivo?». «Basta vincere senza ballottag- gio e stappo lo spu- mante». Incontro Michele Anzal- di in un bar di Ponte Milvio, LE PAROLE SOSTITUITE DALLE ABBREVIAZIONI L’Italia è ammalata (incurabile) di «siglite» Il ministero dell’Istruzione (pardon, Miur) in pochi anni ha inventato oltre 800 acronimi di STEFANO LORENZETTO Siamo tutti ammalati di si- glite. Non co- noscete questa patologia? Lo credo bene, l’ho appena inven- tata. Trattasi di infezione da sigle. Provoca confusione men- tale, senso d’impotenza (solo senso, per fortuna), accessi di collera. Essendo veicolata da un virus, non c’è cura. Basta aprire un giornale per subire l’immediato contagio. Tento di difendermi alla ma- niera di don Abbondio: «Car- neade! Chi era costui?», ma subito cedo di fronte alla ma- nifesta superiorità del nemi- co. La Verità di martedì scor- so. L’Adapt! Chi era costei? Vorrei tradurre l’acronimo, ma debbo amaramente con- statare che non è neppure un acronimo: Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del la- voro e le relazioni industriali (la fondò nel 2000 il povero Marco Biagi, poi ammazzato dalle Nuove Br, altra sigla). Se ogni giorno dovessimo ripor- tare per esteso 20 enti con nomi di questa lunghezza, la deforestazione dell’Amazzo- nia in breve tempo sarebbe completata. Ma il popolo ignaro? Beh, noi scribi appli- chiamo la legge enunciata da Trilussa: «Er popolo se grat- ta». Pazienza se non ci capi- sce nulla. Poi abbiamo pure il coraggio di lamentarci per- ché la gente non legge più i giornali. Certo, se ti metti a spiegarle, a che servirebbero le sigle? Il principio non fa una grinza. Si potrebbe tuttavia raggiun- gere un onorevole compro- messo, sempre in ossequio al popolo sovrano in preda alla grattarola: sigle solo nei tito- li, dove lo spazio è tiranno, ma qualche (...) segue a pagina 17 di MARIO GIORDANO a pagina 2 «Alfano ormai è a sinistra Il centrodestra lo rifaccio io» STEFANO PARISI di MARTINO CERVO a pagina 10 Per l’ex ministro i medici che rifiutano l’aborto sono da curare LIVIA TURCO di FRANCESCO BORGONOVO a pagina 12 di CLAUDIO ANTONELLI Settimana decisiva per le sorti di Global Starnet, la so- cietà di Francesco Corallo che, secondo l’accusa, avreb- be girato soldi ai Tulliani. Raf- faele Cantone potrebbe otte- nere il commissariamento e chiedere il ritiro della conces- sione. Avrà in mano tutte le carte, ma l’esito non è sconta- to anche perché allo Stato ren- de quasi 1 miliardo all’anno. a pagina 8 di MAURIZIO BELPIETRO Che cosa ci sia da fe- s teg g i a re nel sessan- tesimo del- la firma del trattato di Roma per me resta un mistero. Rispetto al 1957 l’Europa è forse unita? No. Fatta eccezione per il crollo del Muro di Berli- no, che ha consentito la riunificazione della Ger- mania e l’avvicinamento di alcuni Paesi europei che all’epoca gravitavano nel blocco sovietico, l’Eu- ropa per quanto mi risul- ta rimane divisa nei pro- pri egoismi nazionali ed è lontana dal poter essere considerata uno Stato unico o anche solo una federazione di Stati uniti, come per esempio quelli d’America. Rispetto al modello a stelle e strisce non ha una costituzione in cui tutti i suoi cittadini pos- sano riconoscersi per ideali e principi. E nem- meno ha un governo o un presidente che la rappre- senti tutta, ma semmai ne ha 27. La polizia non è federale e non esiste una corte suprema che possa imporre una sentenza che abbia valore su tutto il continente. A voler es- sere precisi, non c’è nep- pure una vera banca cen- trale e nemmeno si di- spone di un unico eserci- to. Per non dire poi della bandiera, che sventola solo sui palazzi del pote- re, ma non nel cuore degli europei. (...) segue a pagina 3 AUSTERA Martina Riva, consigliera municipale a Milano, all’«Austerity party»
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Page 1: L aVer it¿ · 2017. 3. 26. · dell3 Asd, del Suv, dell3M pv, dell 3Rwd, piØ di 1.500 sigle, pensate un po 3, di cui la mag - gior parte dicoloro che guida - no ignorano il significato.

LaVer itàAnno II - Numero 72 www.laverita.info - Euro 1O Quid est veritas? O

QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 26 marzo 2017

y(7HI1B4*

LMNKKR( +/!"

!%!?!]

PARLA IL MEGAFONO DELL’EX PREMIER

«Vi supplico: date uno stipendio a Renzi»Michele Anzaldi, capo della comunicazione del Rottamatore:«Merita almeno 4.000 euro al mese. Io guadagno più di lui»

La consigliera di sinistrafesteggia perché

l’Europa ce l’ha fattaa impoverirci

Roma. Deputato del Pd, fe-delissimo di Renzi, vietcongdella comunicazione fra si-ti, tweet, guerriglia di co-municati e Facebook. Men-tre parliamo gli arrivanosms come questo: «Dov’è ilcomitato Renzi?». E lui:«Non si trova. Ci stai parlan-do». Anzaldi è appena di-ventato capo della comuni-cazione del Pd per le prima-rie di Renzi. Annuncia rivo-lu z io n e.Sei uno degli uomini più po-tenti del Pd e ricevi al bar?(Rid e ). «Pago io, non teme-re » .

segue a pagina 9

TRATTATI INUTILI

L’UNIONENON C’È,MA I GRANDIBRINDANO

Minniti salva Romama il vero leadersi chiama Francescodi GIAMPAOLO PANSA

n Esistono immagini cheda sole ci obbligano adaprire gli occhi sulla sor-te riservata a molti euro-pei, in un futuro menolontano di quanto imma-giniamo. Le più recenti

sono quelle della strage islamista attua-ta a Londra da un cinquantenne qual-siasi. Un padre di famiglia che in unacittà pacifica, e anch’essa qualsiasi, Bir-mingham, si era radicalizzato tanto datrasformare la propria auto in uno stru-mento di guerra e di morte.Le immagini sono almeno tre. Il capo diScotland Yard, nonché responsabiledell’antiterrorismo, Craig Mackey, chescappa a gambe levate dal posto dell’at -tentato. La premier britannica, TheresaMay, obbligata dalla sua scorta a lascia-re il Parlamento in modo (...)

segue a pagina 7LORENZO BERTOCCHI a pagina 11

IL BESTIARIO

A Cantone le carte dello scandalo su FiniAl vaglio dell’Anticorruzione la società dei Corallo, che avrebbe girato soldi sospetti a Tulliani

di LUCA TELESE

n «Sei il gurudella comuni-cazione cheporterà Renzialla vitto-ria?». «Al con-trario: Renzi,

che io accompagno, stravin-cerà le primarie». «Ti sei da-

to un obiettivo?». «Bastavincere senza ballottag-

gio e stappo lo spu-mante». Incontro

Michele Anzal-di in un bar

di PonteM i l v io,

LE PAROLE SOSTITUITE DALLE ABBREVIAZIONI

L’Italia è ammalata (incurabile) di «siglite»Il ministero dell’Istruzione (pardon, Miur) in pochi anni ha inventato oltre 800 acronimidi STEFANO LORENZETTO

n Siamo tuttiammalati di si-glite. Non co-noscete questapatologia? Locredo bene, l’hoappena inven-

tata. Trattasi di infezione dasigle. Provoca confusione men-tale, senso d’impotenza (solosenso, per fortuna), accessidi collera. Essendo veicolatada un virus, non c’è cura.

Basta aprire un giornale persubire l’immediato contagio.Tento di difendermi alla ma-niera di don Abbondio: «Car-neade! Chi era costui?», masubito cedo di fronte alla ma-nifesta superiorità del nemi-c o. La Verità di martedì scor-so. L’Adapt! Chi era costei?Vorrei tradurre l’ac ro n i m o,ma debbo amaramente con-statare che non è neppure unacronimo: Associazione pergli studi internazionali ecomparati sul diritto del la-

voro e le relazioni industriali(la fondò nel 2000 il poveroMarco Biagi, poi ammazzatodalle Nuove Br, altra sigla). Seogni giorno dovessimo ripor-tare per esteso 20 enti connomi di questa lunghezza, ladeforestazione dell’A m a z zo -nia in breve tempo sarebbecompletata. Ma il popoloignaro? Beh, noi scribi appli-chiamo la legge enunciata daTrilussa: «Er popolo se grat-ta». Pazienza se non ci capi-sce nulla. Poi abbiamo pure il

coraggio di lamentarci per-ché la gente non legge più ig io r n a l i .Certo, se ti metti a spiegarle,a che servirebbero le sigle? Ilprincipio non fa una grinza.Si potrebbe tuttavia raggiun-gere un onorevole compro-messo, sempre in ossequio alpopolo sovrano in preda allagrattarola: sigle solo nei tito-li, dove lo spazio è tiranno,ma qualche (...)

segue a pagina 17

di MARIO GIORDANO a pagina 2

«Alfano ormaiè a sinistraIl centrodestralo rifaccio io»

STEFANO PARISI

di MARTINO CERVOa pagina 10

Per l’ex ministroi medici cherifiutano l’abortosono da curare

LIVIA TURCO

di FRANCESCO BORGONOVOa pagina 12

di CLAUDIO ANTONELLI

n Settimana decisiva per lesorti di Global Starnet, la so-cietà di Francesco Coralloche, secondo l’accusa, avreb-be girato soldi ai Tulliani. Raf-faele Cantone potrebbe otte-nere il commissariamento echiedere il ritiro della conces-sione. Avrà in mano tutte lecarte, ma l’esito non è sconta-to anche perché allo Stato ren-de quasi 1 miliardo all’a n n o.

a pagina 8

di MAURIZIO BELPIETRO

n Che cosaci sia da fe-s teg g i a renel sessan-tesimo del-la firma deltrattato di

Roma per me resta unmistero. Rispetto al 1957l’Europa è forse unita?No. Fatta eccezione per ilcrollo del Muro di Berli-no, che ha consentito lariunificazione della Ger-mania e l’av v ic i n a m e ntodi alcuni Paesi europeiche all’epoca gravitavanonel blocco sovietico, l’Eu -ropa per quanto mi risul-ta rimane divisa nei pro-pri egoismi nazionali ed èlontana dal poter essereconsiderata uno Statounico o anche solo unafederazione di Stati uniti,come per esempio quellid’A m e r ic a .Rispetto al modello astelle e strisce non hauna costituzione in cuitutti i suoi cittadini pos-sano riconoscersi perideali e principi. E nem-meno ha un governo o unpresidente che la rappre-senti tutta, ma semmaine ha 27. La polizia non èfederale e non esiste unacorte suprema che possaimporre una sentenzache abbia valore su tuttoil continente. A voler es-sere precisi, non c’è nep-pure una vera banca cen-trale e nemmeno si di-spone di un unico eserci-to. Per non dire poi dellabandiera, che sventolasolo sui palazzi del pote-re, ma non nel cuore deglieuropei. (...)

segue a pagina 3

AU ST E R AMartina Riva,

c o n s i g l i e ramunicipale

a Milano,all’« A u st e r i t y

par ty»

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LaVer ità 17DOMENICA26 MARZO 2017

ZLA MORTE DELLE PAROLESegue dalla prima pagina

di STEFANO LORENZETTO

(...) spiegazione in più negli ar-ticoli. Ciao. Il risultato è cheormai sembra di vivere a Pape-ropoli, dove i personaggi siesprimono per onomatopeeche assomigliano ad acronimi:gulp, gasp, sigh, grrr, slurp,arf, clop, ops, sniff, uff.La siglite è un morbo assai dif-fuso. L’unico medico in gradodi guarirla è uno studioso chem’incute una tale deferenzadall’impedirmi di chiamarloa m ic o. Si tratta di Mario Can-nella. È un lessicografo che nel1978 andò a insegnarenell’Università di lingue este-re a Pechino, dove compilò ilprimo dizionario italiano-ci-nese. Da 34 anni cura lo Zinga -rell i . Solo con il suo vocabola-rio a portata di mano riesco adecifrare il mondo che mi cir-conda. Dice nulla il fatto che 55dei primi 100 lemmi registratinel dizionario più diffuso inItalia siano sigle? E che le me-desime in sette anni siano pas-sate da 3.850 a oltre 4.000?Questa percentuale sembraperfettamente in linea con i ti-toli di qualsiasi giornale. Unesempio: Corriere della Sera dimartedì scorso. Sigle in primapagina: Fbi, Brexit, Pd, M5s,dem, Mdp, pm. Non sapete checosa significhi Mdp? Nemme-no io. Ho dovuto andare a do-cumentarmi: sta per Movi-mento democratico e progres-sista, fondato dagli avversaridi Matteo Renzi usciti dal Par-tito democratico.A proposito di Renzi: si parlamolto dello scandalo Consip.Ma quanti sapranno che laConcessionaria servizi infor-mativi pubblici è una societàper azioni del Mef (ministerodell’Economia e delle Finan-ze) che supporta la Pa (pubbli-ca amministrazione)? In variecittà d’Italia infuriano le pro-teste per l’apertura degliSprar. Potrebbero sfociare inguerra civile senza la vaselinasemantica che contrabbandail flusso incessante di immi-grati con i Sistemi di protezio-ne per richiedenti asilo e rifu-giati, Sprar appunto.Il morbo viene da lontano. Co-minciarono i primi cristiani aindicare Cristo con l’abbre -viazione Ihs (Iesus hominums a lvato r, Gesù redentoredell’umanità), poi diventato ilmonogramma dei gesuiti raf-figurato nello stem-ma di papa France-sco. E c’era una si-gla persino sullacroce, Inri, acrosti-co ottenuto dallafrase latina «Iesusnazarenus rex iu-daeorum», Gesùnazareno re dei giu-dei. Sul frontone dimolte chiese si leg-ge da secoli Dom,tutto maiuscolo,che sta per «Deo op-timo maximo».Siamo riusciti a im-bastardire persinola Parola di Dio, tra-sformando la Gene-si in Gn, il Levitico in Lv, il Can-tico dei Cantici in Cc, mancofosse una stazione dell’Arma,l’Apocalisse in Ap, come l’As -sociated press, e gli evangelistiMatteo in Mt, Luca in Lc, Mar-co in Mc, Giovanni in Gv, al pa-ri dei simboli chimici.Ci accorgiamo di quanto con-tino le sigle soltanto quandointersecano la nostra salute.Ormai abbiamo imparato tuttia distinguere la cattiveria delcolesterolo Ldl dalla bontà diquello Hdl, ma non c’i m p o rtasapere da dove originano que-

ste due abbreviature. Bravochi, leggendo le analisi del pro-prio sangue, riesce a ricordar-si a che cosa corrispondano lediciture Alfa, Alt, Aptt, Ast,Cpk, Hct, Hb, Rbc, Ig, Gt, Got,Gpt, Hmt, Wbc, Mcv, Mch,Mchc, Plt, Psa, Pt, Ptt, Rdw,Tsh, Ves. Un po’ di analfabeti-smo in materia non guasta, senon altro nel momento in cui imedici cominciano a cercartianche Cea, Ca125, Ca19-9,Ca15-3, Tpa, che sono i marca-tori tumorali.Non v’è dubbio che l’Ssn (Ser-vizio sanitario nazionale) è unportatore sano di siglite. Lune-

dì scorso ho avuto il piacere diconoscere un simpatico ma-nager della sanità veneta,Francesco Cobello. Un fuori-classe, mi assicurano, tant’èche gli ospedali affidati a luisono addirittura in utile. Pocoprima di stringergli la mano,sono stato colto dal panico,perché non rammentavo diquale sigla fosse il direttore ge-nerale: Asl? Ulss? Aulss? Usl?Nessuna delle quattro: Auoi(Azienda universitaria ospe-daliera integrata). L’impor -tante è che assicuri i Lea (livelli

essenziali di assistenza). Es-sendo mio coetaneo, chissà seanche lui rimpiange i tempi incui avevamo solo l’Inam (Isti-tuto nazionale per l’assicura -zione contro le malattie) eppe-rò ci sentivamo tutti meglio.Che rimpianto per l’Italia incui bastava sapere che Mc è lasigla automobilistica di Mace-rata, Vc di Vercelli e Cl di Calta-nissetta per guadagnarti il ri-spetto degli amici. Poi è arriva-ta l’era dell’Abs, dell’E s p,dell’Asd, del Suv, dell’M pv,dell’Rwd, più di 1.500 sigle,pensate un po’, di cui la mag-gior parte di coloro che guida-no ignorano il significato.Se confrontato con lo sbracoodierno, mette tenerezza lascritta «W Verdi» che in epocarisorgimentale veniva traccia-ta sui muri di Milano e Venezianon tanto in omaggio al com-positore dell’Aid a quanto peracclamare sotto il naso deglioccupanti austriaci il Verdi in-teso come acrostico di VittorioEmanuele re d’Ita l i a .Probabilmente le sigle ri-spondono a un bisogno pri-mordiale dell’uomo, quellod el l ’appartenenza e della se-gretezza: io so, quindi miesprimo per simboli, mentretu non sai e non devi sapere,perciò farò di tutto per essereenig matico. Come spiegare al-trimenti quell’esoterica iscri-zione A.G.D.G.A.D.U. («A Glo-ria Del Grande ArchitettoDell’Universo») che comparenei templi e nelle necrologiedei massoni? E non è forse l’in -nata tendenza alla cripticitàche ci obbligava, da bambini, ascrivere messaggi in codiceper i compagni di classe, usan-do come pennino uno stuzzi-cadenti intinto nel succo di li-mone, in modo che il foglio ri-manesse bianco salvo render-si leggibile solo quando lo si

passava sopra una fiammella?Ma qui non stiamo parlando difanciulli. Qui si tratta dell’in -tera macchina dello Stato che,affetta da siglite acuta, ormaitrova la sua unica ragion d’es -sere in un intrico di Dpr (de-creto del presidente della Re-pubblica), Dm (decreto mini-steriale), Dlgs (decreto legisla-tivo), Dpcm (decreto del presi-dente del Consiglio dei mini-stri), Tu (testo unico), Def (do-cumento di economia e finan-za). E poi Imu, Ici, Tari, Tarsu,Tares, Iuc, Trise, Irap, Ires,acronimi cangianti sfornati agetto continuo, spesso in con-trasto fra loro.La madre - sempre incinta - ditutte le sigle è la scuola, par-don il Miur (ministerodell’Istruzione, dell’Universi -tà e della Ricerca), governatoda una ex sindacalista che mil-lanta titoli di studio mai con-seguiti, da non confondersicon il Mibac (ministero dei Be-ni artistici e culturali) e con ilMipaaf (ministero delle Politi-che agricole alimentari e fore-stali), ah, che bello quandol’Italia funzionava nonostantei banali dicasteri del Turismoe della Marina mercantile.Dalla morte di Salvatore Vali-tutti, forse l’ultimo ministrodella Pubblica istruzione de-gno di questa qualifica, mi so-no appuntato più di 800 siglecervellotiche partorite daiburocrati del ministero di via-le Trastevere, quello che do-vrebbe avere a cuore la cultu-ra delle nuove generazioni.Non è stato difficile, avendoper casa un’insegnante che da35 anni sbuffa a ogni riforma.Credo che un simile campio-nario di astrusità non sarebbepotuto uscire neppure dallamente di un romanziere fan-tasy. Io, per dire, che pure conle parole ci mantengo la fami-

glia, non ci sarei mai arrivato.I bidelli sono diventati Ata(personale amministrativo,tecnico ed ausiliario). È statacreata l’Anvur (Agenzia nazio-nale di valutazione del sistemauniversitario e della ricerca),che si occupa di Asn (abilita-zione scientifica nazionale),Ava (autovalutazione valuta-zione accreditamento) e Vqr(valutazione della qualità dellaricerca). Sono nati i Bes (biso-gni educativi speciali), i Dsa(disturbi specifici di appren-dimento), il Fil (funzionamen-to intellettivo limite), il Dop(l’olio d’oliva a denominazione

di origine protetta non c’en -tra: è il disturbo oppositivoprovocatorio), il Pai (piano an-nuale per l’inclusività) e il Pep(piano educativo personaliz-zato), parente povero, permancanza di «e», del Peep(piano edilizia economica po-p o l a re ) .Ho vissuto stagioni di stressconiugale per le temute proved el l ’Invalsi (Istituto naziona-le per la valutazione del siste-ma educativo di istruzione efo r m a z io n e ) , poi diventatoSnv (Sistema nazionale di va-

lutazione) e ora ritornato achiamarsi Invalsi, nonché pergli Eas (episodi di apprendi-mento situato) e per la cronicaesiguità del Fis (fondo di isti-tuto). In famiglia abbiamo an-che molto sofferto per l’inopi -nata soppressione dell’I n d i re(Istituto nazionale di docu-mentazione, innovazione e ri-cerca educativa), che era unEpr (ente pubblico di ricerca),il quale nel 2000 aveva preso ilposto della Bdp (biblioteca didocumentazione pedagogica).D’improvviso, due giorni dopoil Natale 2006, fu cancellato etramutato in Ansas (Agenzianazionale per lo sviluppodell’autonomia scolastica).Passano cinque anni, aboli-scono l’Ansas e risuscitanol’Indire, a dimostrazione che ipassacarte devoti festeggianola Natività ma anche la Pa-s qu a .Vi risparmio le traversie perottenere la Lim (lavagna inte-rattiva multimediale), comestabilito dal Tic, ma non quel-lo nervoso (è l’acronimo ditecnologie dell’i n fo r m a z io n ee della comunicazione); e latrepida attesa di docenti Mad(domanda di messa a disposi-zione); e le ambasce a ogni ini-zio di anno scolastico per lapresentazione del Mof (mi-glioramento dell’offerta for-mativa); e le ansie a ogni fineper la redazione del Pecup(profilo educativo, culturale eprofessionale) che certifica lecompetenze acquisitedall’alunno al termine del ci-clo d’istruzione; e i turbamen-ti provocati dal Pof (pianodell’offerta formativa) e dal Pei(piano educativo individualiz-zato), elaborato in base alla Df(diagnosi funzionale) e al Pdf,per la lettura del quale nonserve Acrobat reader (è il pro-filo dinamico funzionale,n ie nte m e n o ) .Non parliamo poi (tranquilli,significa solo poi) delle isterieprocurate dai complessi rap-porti con gli Oocc (organi col-legiali). Se sapete che cosa so-no i Cc (carabinieri) ma non gliOocc, significa che non avetemai avuto nulla a che fare, bea-ti voi, con Cdc (consiglio diclasse), Cd (collegio dei docen-ti), Cdi (consiglio di istituto),Cspi (consiglio superiore dellaPubblica istruzione). I più no-stalgici gioiranno nell’appren -dere che nel Miur retto dallarossa Valeria Fedeli resta ope-rativo il Pnf, non nel senso di

Partito nazionalefascista bensì dipiano nazionale difo r m a z io n e.Già, ma quale for-mazione potrà maiassicurare ai giova-ni una pletora diburocrati che hamesso nero su bian-co questo campio-nario di orrori? E,soprattutto, perchécostoro avvertono ilbisogno di aggiun-gerne ogni giorno dinuovi? Mi sono ar-rovellato a lungo suquesto arcano. L’u-nica spiegazione

l’ho trovata in una lirica di uninsigne poeta dialettale dellamia città, Tolo da Re, oggi de-funto, nella quale, con un lin-guaggio non propriamenteoxfordiano, egli registravaamaramente che «zò a Roma /g h’è tanti bei siori / che i parla,i straparla / po’ i bèga tra lori»,e litigano fra loro «vestendo despussa / quel casso che i fa». Ineffetti solo a dei puzzoni chenon fanno un cazzo dalla mat-tina alla sera potevano venirein mente il Pof e il Pei.

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“Iniziarono i primi cristiani:Ihs. Poi fu stravolta la Paroladi Dio: Gn, Lv, Ap, Mt, Lc, GvCon le analisi del sangue vatutto bene, finché si trattadi Hdl, Ast, Ig e non di Ca125

”“Bei tempi quando a curarcic’era solo l’Inam e bastavasapere che Vc sta per VercelliDa Abs a Rwd, più di 1.500acronimi per l’auto. Sprarfa meno paura di invasione

AHI AHI AIO Medici dentisti e specializzandi protestano in piazza del Popolo a Roma, dividendosi fra aderenti all’Aio e iscritti all’Aiso

L’infezione delle sigle dilagaSono diventate più di 4.000Ma quelle registrate dallo «Zingarelli» restano solo una piccola parte. Il ministerodell’Istruzione ne sforna a getto continuo: Eas, Snv, Fis, Mad, Mof, Pei, Pof, Lim...


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