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L P C C , 10% - gazzettamolisana.com · all’esterno per implementare, gestire e realizzare il...

Date post: 29-Aug-2019
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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 giovedi’ 16 novembre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Vincenzo Niro. Il con- sigliere regionale è riuscito a fare passare la sua proposta di legge di riforma del sistema elettorale regionale. Avendo, ancora, un appoggio trasversale e riuscendo a fare chiudere per tempo i lavori. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Ancora troppe le lacune che stanno contraddistin- guendo la sua attività politica e ge- stionale sul territorio. Tante sono le insofferenze mostrate dai cita- dini per l’assenza di risposte e di soluzioni ai problemi he restano sul tappeto. Paolo Frattura Campobasso, una città in lenta agonia L’Ardire di Giuseppe Saluppo C ampobasso in agonia. Tante sono le situazioni che la segnalano in una inarrestabile deca- denza, soprattutto in relazione alla destinazione istituzionale di centro direzionale. Ormai, un at- tributo enfatico, privo riscontro. Per essere tale dovrebbe essere dotata di servizi e di strutture adeguate al ruolo e alle esigenze che quel ruolo determina sul- l’uso del territorio, sulla vivibi- lità complessiva, sulla mobilità, sulla interazione dei servizi pub- blici tra loro, sulle attività com- merciali, culturali e di accoglienza. Per essere tale do- vrebbe avere costantemente aperto un canale interattivo con la Regione e una interlocuzione su come dotarsi di progetti e di programmi per assecondare la di- namica della crescita demogra- fica, dello sviluppo urbanistico e dell’edilizia. Questi sono ele- menti inscindibili, e la carenza di uno si riversa negativamente e inevitabilmente sugli altri. Cre- scita demografica, sviluppo ur- banistico ed edilizia a Campobasso costituiscono un grumo di contraddizioni in ter- mini, ciascuno elemento gover- nato, assecondato e gestito da interessi tutt’altro che collettivi. Assolutamente egoistici e par- ziali; soprattutto i fattori urbani- stico ed edilizio che nell’anarchia del piano regola- tore generale, oltre che nella per- missività che si accompagna a una speculazione stolta e aggres- siva, hanno creato un totale in- distinto abitativo. Anche la demografia, strumentalmente ge- stita, si presta a fini politici più che a vantaggio di un maggiore rilievo istituzionale. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Vincenzo Niro Servizi a pagina 3 La Prima Commissione licenzia la proposta di legge della nuova riforma elettorale Coalizioni, sbarramento al 10%
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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppovimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 giovedi’ 16 novembre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Vincenzo Niro. Il con-sigliere regionale è riuscito afare passare la sua proposta dilegge di riforma del sistemaelettorale regionale. Avendo,ancora, un appoggio trasversalee riuscendo a fare chiudere pertempo i lavori.

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Il Tapiro del giorno lo diamo aPaolo Frattura. Ancora troppe lelacune che stanno contraddistin-guendo la sua attività politica e ge-stionale sul territorio. Tante sonole insofferenze mostrate dai cita-dini per l’assenza di risposte e disoluzioni ai problemi he restanosul tappeto.

Paolo Frattura

Campobasso,

una città

in lenta agonia

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Campobasso in agonia.Tante sono le situazioniche la segnalano in unainarrestabile deca-

denza, soprattutto in relazionealla destinazione istituzionale dicentro direzionale. Ormai, un at-tributo enfatico, privo riscontro.Per essere tale dovrebbe esseredotata di servizi e di struttureadeguate al ruolo e alle esigenzeche quel ruolo determina sul-l’uso del territorio, sulla vivibi-lità complessiva, sulla mobilità,sulla interazione dei servizi pub-blici tra loro, sulle attività com-merciali, culturali e diaccoglienza. Per essere tale do-vrebbe avere costantementeaperto un canale interattivo conla Regione e una interlocuzionesu come dotarsi di progetti e diprogrammi per assecondare la di-namica della crescita demogra-fica, dello sviluppo urbanistico edell’edilizia. Questi sono ele-menti inscindibili, e la carenza diuno si riversa negativamente einevitabilmente sugli altri. Cre-scita demografica, sviluppo ur-banistico ed edilizia aCampobasso costituiscono ungrumo di contraddizioni in ter-mini, ciascuno elemento gover-nato, assecondato e gestito dainteressi tutt’altro che collettivi.Assolutamente egoistici e par-ziali; soprattutto i fattori urbani-stico ed edilizio chenell’anarchia del piano regola-tore generale, oltre che nella per-missività che si accompagna auna speculazione stolta e aggres-siva, hanno creato un totale in-distinto abitativo. Anche lademografia, strumentalmente ge-stita, si presta a fini politici piùche a vantaggio di un maggiorerilievo istituzionale.

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Vincenzo Niro

Servizi a pagina 3

La Prima Commissione licenziala proposta di legge

della nuova riforma elettoraleCoalizioni, sbarramento al 10%

216 novembre 2017

TAagliolto

Per l’attuazione del Pop (Pro-

gramma operativo plurifondo),

relativamente ai finanziamenti

del Fondo europeo di sviluppo

regionale (Fesr) per il settennio

2014/2020, la Regione Molise

ha valutato e stabilito che le sa-

rebbero occorsi 22 collaboratori

esterni così suddivisi: 9 di pro-

filo A (collaboratori junior); 10

di profilo B (collaboratori se-

nior) e 3 di profilo C (collabo-

ratori senior, con funzioni di

coordinatori). La storia inizia

nel 2016 con l’avviso pubblico

e con la costituzione della com-

missione valutatrice; la storia è

continuata nei primi mesi del

2017 nel corso dei quali sono

stati approvati gli elenchi dei

candidati ammessi , quelli non

ammessi e quelli ammessi con

riserva riferiti ai profili B e C da

parte della commissione valuta-

trice e, da parte del direttore del

secondo dipartimento, l’appro-

vazione delle graduatorie. Per

questi due profili insomma le

cose sono filate lisce e i pre-

scelti sono già al lavoro. Meno

lisce, e tutte ancora da dipanare,

sono le faccende che riguardano

i concorrenti del profilo A (col-

laboratori junior). Sarà per il

tipo di profilo, sarà che concor-

renti per quel profilo ce ne sono

molti di più degli altri che

hanno concorso ai profili B e C,

sta di fatto che la giunta regio-

nale ha dovuto prendere atto

che le domande di partecipa-

zione sono risultate 20 volte su-

periori al numero degli incarichi

da conferire, ossia 20 volte su-

periore a 9. Circostanza, questa,

che ha preteso l’applicazione

dell’articolo 5 dell’avviso pub-

blico, vale a dire l’applicazione

di una preselezione per abbas-

sare la soglia di quelle 20 volte

che la rendono impraticabile.

Compito che la giunta ha affi-

dato alla commissione valuta-

trice, la stessa dei profili B e C

andati in porto. Fin qui elementi

di cronaca duri e puri, i cui ri-

svolti, però, chiamano ancora in

causa il lato strumentale di que-

sti avvisi pubblici alla ricerca di

collaboratori esterni, a tempo

determinato. I fondi Fers sono

disponibili dal 2014, ma l’ese-

cutivo regionale ha paziente-

mente atteso il 2016 per

redigere e pubblicare l’avviso

per imbarcare 22 collaboratori

da utilizzare per “implementare,

gestire e attuare il Programma

Operativo Regionale Plurifondo

per la parte che riguarda i fondi

europei per lo sviluppo regio-

nale”, quindi ha utilizzato tutto

il 2017 (manca poco più di un

mese alla fine dell’anno), per

scegliere i 13 co.co.co. dei pro-

fili B e C, e per tentare di com-

pletare l’opera coi 9 co.co.co.

del profilo A, che sono tanti, e

per questo devono essere prese-

lezionati prima di essere sele-

zionati. Sulla base dell’espe-

rienza maturata intorno a

procedimenti del genere è del

tutto lecito supporre che lo stil-

licidio delle assunzioni sarà or-

ganizzato e realizzato

strettamente in rapporto ai

tempi e ai modi della campagna

elettorale. L’aspetto clientelare

non è nel numero dei co.co.co.,

né nella necessità di ricorrere

all’esterno per implementare,

gestire e realizzare il Pop,

quanto, invece, in mondo evi-

dente, è nella scelta dei tempi,

perché siano corrispondenti

agli interessi politici della pre-

sidenza della giunta regionale e

degli assessor e non dell’econo-

mia e dell’occupazione moli-

sane. Diciamolo, s’è fatto in

modo che i 22 collaboratori

esterni di cui stiamo scrivendo

venissero spalmati parte nel

corso del 2017 e parte nei primi

mesi del 2018. Quelli dei profili

B e C già collaborano; quelli del

profilo A, che si sono rivelati

una marea, dovranno essere

passati al setaccio due volte

prima di accedere alla collabo-

razione. Senza dimenticare che i

fondi europei, pur di farli corri-

spondere ai fini elettorali, sono

per la gran parte in “stand by” a

dispetto della crisi economica

che non si risolve, e la disoccu-

pazione giovanile che continua

a salire. In questo quadro d’as-

sieme, in cui si intravedono ni-

tidamente i limiti morali degli

amministratori, la loro strumen-

talità, la loro arroganza, la loro

strafottenza nei confronti dei

molisani da essi ricondotti e

considerati un corpo (elettorale)

acefalo, senza memoria e senza

volontà, piegato al potere, e al

potere tributario di voti cliente-

lari, parenterali e amicali, giam-

mai ideologicamente puri e

conseguenti, certo non fa mera-

viglia che il consiglio regionale

abbia modificato lo statuto au-

mentando il numero degli asses-

sori da 3 a 5 e creato, ad arte, la

figura del sottosegretario. Un

soggetto mediano tra giunta e

consiglio con l’obiettivo di ren-

dere entrambi gli organismi

un’unica espressione (di fasul-

lità?). Gli interessi che il consi-

glio regionale rappresenta sono

interessi privati e dei partiti cui

appartengono. Non giriamoci

attorno.

Fondi europei in stand by, collaboratori esterni in

attesa di lavoro, crisi economica che non si risolve

e disoccupazione giovanile ancora in ascesa

Ciò che incombe sulla campagna elettorale regionale

Agea, con Decreto 123, ha autoriz-zato pagamenti per 393 beneficiariper un importo complessivo di 1,8milioni di euro. Lo annuncia in unanota l’assessore regionale alle Po-litiche Agricole e Agroalimentari,Vittorino Facciolla, precisando chequesti pagamenti si riferiscono alleerogazioni in merito alle domandedelle Misure 10.1 ‘Impegni agro-ambientali’ e 13 ‘Indennità com-pensative’ inerenti il Psr Molise

2014/2020, annualità 2016. “In particolare– sottolinea Fac-ciolla- si tratta di un importo pari a1,53 milioni di euro per le 259 ade-sioni alla Misura 10.1 e di 270.000euro per le altre 134 adesioni allaMisura 13”. Area di crisi, proro-gato al 5 dicembre, alle ore 12, iltermine per la presentazione delledomande, relative agli ‘Aiuti per

investimenti in macchinari, im-pianti e beni intangibili e per l’ac-compagnamento dei processi diriorganizzazione e ristrutturazioneaziendale”. Un bando in scadenza in origine il17 novembre, come previsto dal-l’avviso pubblicato sul BollettinoUfficiale della Regione Molise del2 ottobre scorso, nell’ambito del

Por Fesr Fse 2014/2020. La proroga per il grande interessesul provvedimento, confermatoanche dal soggetto gestore ‘Svi-luppo Italia Molise’ e per la richie-sta di ottenere più tempo perpresentare i progetti, avanzata dalleassociazioni di categoria, oltre cheda numerosi professionisti e im-prese interessate al bando.

Agea, autorizzati i fondi al Molise

316 novembre 2017

TAagliolto

aaLa Prima commis-

sione regionale ha li-

cenziato il testo della

proposta di legge per

la riforma elettorale

che entrerà in vigore

per le prossime ele-

zioni regionali. Supe-

rati gli scogli politici,

il testo legislativo

andrà, ora, in Consi-

glio per la definitiva

approvazione. Del

resto, la legge eletto-

rale andava adeguata e

fin dalla passata legi-

slatura a monte erano

andati i tentativi, pure

fatti, di giungere ad un

nuovo testo di riforma.

La proposta, prevede

il collegio unico regio-

nale. Scartate le ipo-

tesi a due e tre collegi

perché ritenuti ridut-

tivi della stessa rap-

presentanza del

consigliere e di diffi-

cile applicazione visto

che il resto doveva

spalmarsi sempre a li-

vello regionale. Così,

ogni partito o movi-

mento dovrà presen-

tare una sola lista

capace di racchiudere

candidati espressione

dell’intero territorio

regionale dal quale at-

tingere le preferenze.

E’ prevista una soglia

di sbarramento al 10%

per la coalizione con

più partiti o per la coa-

lizione composta da

un solo partito. Invece

ogni lista, all’interno

della coalizione, dovrà

ottenere il 3% per

poter entrare nel ri-

parto dei seggi. Non ci

sarà più la possibilità

di voto disgiunto per il

candidato presidente

così come abolito il li-

stino. Il candidato pre-

sidente della

coalizione vincente

guiderà la regione per

i successivi cinque

anni e il secondo potrà

sedere in Consiglio

come ultimo resto

spettante all’opposi-

zione. A passare, dun-

que, la proposta di

legge trasversale a

firma dei consiglieri

Vincenzo Niro, Giu-

seppe Sabusco e Cri-

stiano Di Pietro sulla

quale potrebbero con-

vergere anche altri

consiglieri nel corso

della discussione ed

approvazione in Con-

siglio già entro la fine

di questo mese. Un

passaggio di controllo

e cortesia sarà fatto in

prefettura per un con-

trollo organico del

testo e per la piena ri-

spondenza alle attuali

normative in materia

elettorale.

Legge elettorale, la Prima commissionevara il testo in attesa del Consiglio

Collegio unico, sbarramento al 10% per le coalizioni, il 3% necessario alle liste

per potere avere un seggio nell’aula consiliare

L’Accordo di Programma

“San Giovannello”,

quello che prevede la rea-

lizzazione di oltre 100 ap-

partamenti e alcuni locali

commerciali per circa 40

mila metri cubi in zona

via Altobello, subisce un

clamoroso arresto per

problemi tecnici. La pro-

posta di delibera di Con-

siglio Comunale che, per

norma, sarebbe dovuta ar-

rivare in aula entro 30

giorni per la ratifica del-

l’adesione del sindaco è

giunta in ritardo di oltre

due mesi. I dirigenti del

Comune di Campobasso,

tra cui anche il dott. Iaco-

bucci, hanno tentato di

giustificare l’accaduto

con una nota dell’ultima

ora ma evidentemente lo

scritto non deve aver con-

vinto il sindaco che ha,

giustamente, preferito ri-

tirare l’atto. Dalle dichia-

razioni del primo

cittadino è parso di capire

che si

vorrà trovare il modo di

sanare la procedura affin-

ché in breve tempo si

possa discutere l’argo-

mento in Consiglio comu-

nale e siglare l’accordo.

Tuttavia, manifestiamo

perplessità a riguardo,

perché l’art. 34 comma 5

del TUEL, quello violato,

sancisce che l’inosser-

vanza del dettame norma-

tivo comporta la

decadenza. Non significa,

forse, che anche gli atti

propedeutici non sono più

validi? Non significa, per

questo, che si debba rico-

minciare tutto daccapo?

Possiamo o no parlare di

errori gravissimi da parte

del dirigente dell’area Ur-

banistica e del dott. Iaco-

bucci che ha il compito di

revisionare gli atti prima

che approdino in Consi-

glio comunale? Per non

parlare dell’assessore

Chierchia, apparsa nel-

l’occasione a dir poco

confusa e impreparata.

Sia chiaro, pretendiamo il

rispetto delle regole e se-

guiremo gli sviluppi della

vicenda ma, in ogni caso,

il MoVimento 5

Stelle è contrario all’in-

tervento edilizio per

molte ragioni espresse in

tutte le sedi in cui si è par-

lato di questo Accordo di

Programma. Riteniamo,

infatti, un errore consen-

tire ulteriore cementifica-

zione per costruire ancora

abitazioni e aree commer-

ciali invece di puntare

tutto sulla riqualifica-

zione urbana, l’efficienta-

mento energetico e il

recupero dell’esistente. Il

consumo di suolo, tema a

chiacchiere molto sentito

dal centrosinistra, in que-

sto caso non è stato nem-

meno preso in

considerazione. Inoltre,

abbiamo sentito già il sin-

daco giustificarsi dicendo

che in questo modo riu-

sciremo a costruire una

nuova scuola e una pale-

stra, spesse volte dimenti-

cando di specificare che

la scuola verrebbe realiz-

zata con denaro pubblico,

i 4.250.000 euro degli

oramai famosi fondi

CIPE di cui si parla da

anni senza vedere un

soldo. Non si abbocchi,

poi, alla favola che tanto

è zona in cui si può co-

struire e che il costruttore

potrebbe comunque rea-

lizzare gli edifici, perché

l’area interessata ha indici

di edificabilità bassi e le

regole per l’edilizia sono

davvero stringenti. In-

somma, c’è più di qual-

che dubbio che altrimenti

si concretizzi una conve-

nienza economica.

Movimento Cinque

Stelle Comune di Cam-

pobasso

San Giovannello, l’affare si complica

416 novembre 2017

TAagliolto

di Claudio de Luca

"Piano per il

Sud": 5 milioni per

collaudare l'invaso del

Liscione (1967-1973)

non ancora affidato

dopo 44 anni. I lavori

relativi potevano es-

sere attivati entro il

2016, tenuto conto

delle verifiche della

Commissione ministe-

riale (iniziate nel 2013)

per essere completati

(almeno con riferi-

mento al I lotto) entro

il 2017, pena la revoca

del finanziamento. Poi-

ché nulla è stato fatto,

l’opinione pubblica si

domanda se i fondi

siano ancora disponi-

bili; e, benché le opere

siano ritenute ‘priorita-

rie’, l'invaso continua a

funzionare con un’au-

torizzazione del 1977.

La diga di Guardial-

fiera non è l’unica

snobbata dallo Stato.

Lungo la Penisola se

ne contano oltre 100

prive di collaudo for-

male ma legittimate da

Nulla osta provvisori.

Eppure sono tanti gli

invasi che potrebbero

provocare cataclismi.

La norma vuole che a

quelli di dimensioni

minori possa dedicarsi

un trattamento meno

accurato; e così quelli

sotto controllo sono

soltanto 800 mentre

altri 10mila vengono

più o meno ignorati.

Insomma, per legge,

sono “importanti” sol-

tanto le dighe alte più

di 15 m con un milione

di mc d’acqua. Una ta-

bella del rischio rivela

che i comuni molisani

in pericolo sono tanti e

che 1/3 delle grandi

dighe sono state co-

struite in zona sismica.

Il prof. Lucio Ubertini

(Costruzioni idrauliche

alla “Sapienza”) ritiene

che quelle trascurate

siano troppe e che le

carenze si verifichino

proprio quando sarebbe

necessario essere pru-

denti. Il docente con-

ferma che pure gli

invasi minori possono

essere causa di danni e

di tragedie; ma il

Gruppo nazionale per

la difesa delle grandi

catastrofi è stato

sciolto sin dal 2006.

Nel caso di una eson-

dazione, le acque del

Liscione riuscirebbero

a radere al suolo un’in-

tera valle sino al Nu-

cleo industriale di Ter-

moli. Qui sono attive

diverse Aziende chimi-

che (3 di cui ad elevato

rischio ai sensi della

Direttiva “Seveso”);

poi c’è lo Stabilimento

ex-Fiat e la Centrale

“Sorgenia”. Tempo ad-

dietro, ad accelerare le

procedure di collaudo,

provvide l’alluvione

del 2003 che sottolineò

la pericolosità di una

diga innalzata in

un'area inzeppata di

case e di fabbriche.

Perciò, quando "Molise

acque" si chiamava

“Erim”, furono segna-

lati alla Prefettura di

Campobasso i pericoli

che il territorio cor-

reva. L’invaso di Guar-

dialfiera, almeno

quando è pieno di

acqua, può contenerne

a volontà; ma – come

si è detto - va avanti

con un’autorizzazione

del 1977. Solo nel

2008 fu pubblicato un

bando per il “Collaudo

statico delle opere con

funzione resistente”.

Nel capitolato si

legge:”Al fine del-

l’emissione del certifi-

cato previsto dall’art.

14 del dPR n.

1365/1959 da parte

dell’apposita Commis-

sione è necessario ac-

quisire, e fornire, il

certificato di collaudo

statico”. Dopo di che il

provvedimento rende

noto che “questo sarà

eseguito in base alle

norme vigenti negli

Anni ’60 quando fu

realizzata la diga”. Ciò

posto non si può che

restare tranquilli!

Poco lontano, a Mac-

chia Valfortore, c’è la

diga di Occhito, fun-

zionante dall’inizio

degli Anni ’70, pur

essa mai collaudata e

situata in un’area col-

pita da eventi sismici.

A 2 km c’è il comune

di Carlantino. Questo

invaso, pur avendo una

capienza di 300 milioni

di mc, viene a tutt’oggi

riempito sino ad un

massimo di 180 mi-

lioni. Lo rivelò il sen.

Pagliarulo; e, nel 2002,

il prof. Spilotro (Geo-

logia nell’Ateneo lu-

cano) ammonì:”Una

frana minaccia il lago”.

In un’area finìtima, a

natura sismica sensi-

bile, le Regioni Puglia

e Molise intendevano

porre mano alla diga di

Piano dei Limiti. Tutto

questo mentre il Mini-

stero dell’ambiente ri-

ferì che il 10% del

Paese viene conside-

rato dai geologi e dagli

esperti a forte rischio e

che il 58% dei comuni

può patire frane ed un

42% di fenomeni allu-

vionali. Ciò nono-

stante, in un contesto

così preoccupante, la

Cassa per il Mezzo-

giorno finanziò ben 12

invasi, progettandone

35 tutt’ora privi d’ac-

qua. La spesa? Due-

mila miliardi di lire, in

taluni casi spesi per

manufatti che, in caso

di pioggia persistente,

potrebbero sbriciolarsi,

cancellando vite umane

ed infrastrutture pro-

prio a causa dell’in-

compiutezza e delle

mancate verifiche, del-

l’insicurezza da obso-

lescenza e dalla

carenza di collaudi e di

controlli adeguati.

I ‘Piedi d’argilla delle dighe molisane


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