Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppovimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]
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anno ii - n° 0 giovedi’ 16 novembre 2017
L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Vincenzo Niro. Il con-sigliere regionale è riuscito afare passare la sua proposta dilegge di riforma del sistemaelettorale regionale. Avendo,ancora, un appoggio trasversalee riuscendo a fare chiudere pertempo i lavori.
IL N
OS
TR
OTA
PIR
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Il Tapiro del giorno lo diamo aPaolo Frattura. Ancora troppe lelacune che stanno contraddistin-guendo la sua attività politica e ge-stionale sul territorio. Tante sonole insofferenze mostrate dai cita-dini per l’assenza di risposte e disoluzioni ai problemi he restanosul tappeto.
Paolo Frattura
Campobasso,
una città
in lenta agonia
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Campobasso in agonia.Tante sono le situazioniche la segnalano in unainarrestabile deca-
denza, soprattutto in relazionealla destinazione istituzionale dicentro direzionale. Ormai, un at-tributo enfatico, privo riscontro.Per essere tale dovrebbe esseredotata di servizi e di struttureadeguate al ruolo e alle esigenzeche quel ruolo determina sul-l’uso del territorio, sulla vivibi-lità complessiva, sulla mobilità,sulla interazione dei servizi pub-blici tra loro, sulle attività com-merciali, culturali e diaccoglienza. Per essere tale do-vrebbe avere costantementeaperto un canale interattivo conla Regione e una interlocuzionesu come dotarsi di progetti e diprogrammi per assecondare la di-namica della crescita demogra-fica, dello sviluppo urbanistico edell’edilizia. Questi sono ele-menti inscindibili, e la carenza diuno si riversa negativamente einevitabilmente sugli altri. Cre-scita demografica, sviluppo ur-banistico ed edilizia aCampobasso costituiscono ungrumo di contraddizioni in ter-mini, ciascuno elemento gover-nato, assecondato e gestito dainteressi tutt’altro che collettivi.Assolutamente egoistici e par-ziali; soprattutto i fattori urbani-stico ed edilizio chenell’anarchia del piano regola-tore generale, oltre che nella per-missività che si accompagna auna speculazione stolta e aggres-siva, hanno creato un totale in-distinto abitativo. Anche lademografia, strumentalmente ge-stita, si presta a fini politici piùche a vantaggio di un maggiorerilievo istituzionale.
IL N
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TR
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Vincenzo Niro
Servizi a pagina 3
La Prima Commissione licenziala proposta di legge
della nuova riforma elettoraleCoalizioni, sbarramento al 10%
216 novembre 2017
TAagliolto
Per l’attuazione del Pop (Pro-
gramma operativo plurifondo),
relativamente ai finanziamenti
del Fondo europeo di sviluppo
regionale (Fesr) per il settennio
2014/2020, la Regione Molise
ha valutato e stabilito che le sa-
rebbero occorsi 22 collaboratori
esterni così suddivisi: 9 di pro-
filo A (collaboratori junior); 10
di profilo B (collaboratori se-
nior) e 3 di profilo C (collabo-
ratori senior, con funzioni di
coordinatori). La storia inizia
nel 2016 con l’avviso pubblico
e con la costituzione della com-
missione valutatrice; la storia è
continuata nei primi mesi del
2017 nel corso dei quali sono
stati approvati gli elenchi dei
candidati ammessi , quelli non
ammessi e quelli ammessi con
riserva riferiti ai profili B e C da
parte della commissione valuta-
trice e, da parte del direttore del
secondo dipartimento, l’appro-
vazione delle graduatorie. Per
questi due profili insomma le
cose sono filate lisce e i pre-
scelti sono già al lavoro. Meno
lisce, e tutte ancora da dipanare,
sono le faccende che riguardano
i concorrenti del profilo A (col-
laboratori junior). Sarà per il
tipo di profilo, sarà che concor-
renti per quel profilo ce ne sono
molti di più degli altri che
hanno concorso ai profili B e C,
sta di fatto che la giunta regio-
nale ha dovuto prendere atto
che le domande di partecipa-
zione sono risultate 20 volte su-
periori al numero degli incarichi
da conferire, ossia 20 volte su-
periore a 9. Circostanza, questa,
che ha preteso l’applicazione
dell’articolo 5 dell’avviso pub-
blico, vale a dire l’applicazione
di una preselezione per abbas-
sare la soglia di quelle 20 volte
che la rendono impraticabile.
Compito che la giunta ha affi-
dato alla commissione valuta-
trice, la stessa dei profili B e C
andati in porto. Fin qui elementi
di cronaca duri e puri, i cui ri-
svolti, però, chiamano ancora in
causa il lato strumentale di que-
sti avvisi pubblici alla ricerca di
collaboratori esterni, a tempo
determinato. I fondi Fers sono
disponibili dal 2014, ma l’ese-
cutivo regionale ha paziente-
mente atteso il 2016 per
redigere e pubblicare l’avviso
per imbarcare 22 collaboratori
da utilizzare per “implementare,
gestire e attuare il Programma
Operativo Regionale Plurifondo
per la parte che riguarda i fondi
europei per lo sviluppo regio-
nale”, quindi ha utilizzato tutto
il 2017 (manca poco più di un
mese alla fine dell’anno), per
scegliere i 13 co.co.co. dei pro-
fili B e C, e per tentare di com-
pletare l’opera coi 9 co.co.co.
del profilo A, che sono tanti, e
per questo devono essere prese-
lezionati prima di essere sele-
zionati. Sulla base dell’espe-
rienza maturata intorno a
procedimenti del genere è del
tutto lecito supporre che lo stil-
licidio delle assunzioni sarà or-
ganizzato e realizzato
strettamente in rapporto ai
tempi e ai modi della campagna
elettorale. L’aspetto clientelare
non è nel numero dei co.co.co.,
né nella necessità di ricorrere
all’esterno per implementare,
gestire e realizzare il Pop,
quanto, invece, in mondo evi-
dente, è nella scelta dei tempi,
perché siano corrispondenti
agli interessi politici della pre-
sidenza della giunta regionale e
degli assessor e non dell’econo-
mia e dell’occupazione moli-
sane. Diciamolo, s’è fatto in
modo che i 22 collaboratori
esterni di cui stiamo scrivendo
venissero spalmati parte nel
corso del 2017 e parte nei primi
mesi del 2018. Quelli dei profili
B e C già collaborano; quelli del
profilo A, che si sono rivelati
una marea, dovranno essere
passati al setaccio due volte
prima di accedere alla collabo-
razione. Senza dimenticare che i
fondi europei, pur di farli corri-
spondere ai fini elettorali, sono
per la gran parte in “stand by” a
dispetto della crisi economica
che non si risolve, e la disoccu-
pazione giovanile che continua
a salire. In questo quadro d’as-
sieme, in cui si intravedono ni-
tidamente i limiti morali degli
amministratori, la loro strumen-
talità, la loro arroganza, la loro
strafottenza nei confronti dei
molisani da essi ricondotti e
considerati un corpo (elettorale)
acefalo, senza memoria e senza
volontà, piegato al potere, e al
potere tributario di voti cliente-
lari, parenterali e amicali, giam-
mai ideologicamente puri e
conseguenti, certo non fa mera-
viglia che il consiglio regionale
abbia modificato lo statuto au-
mentando il numero degli asses-
sori da 3 a 5 e creato, ad arte, la
figura del sottosegretario. Un
soggetto mediano tra giunta e
consiglio con l’obiettivo di ren-
dere entrambi gli organismi
un’unica espressione (di fasul-
lità?). Gli interessi che il consi-
glio regionale rappresenta sono
interessi privati e dei partiti cui
appartengono. Non giriamoci
attorno.
Fondi europei in stand by, collaboratori esterni in
attesa di lavoro, crisi economica che non si risolve
e disoccupazione giovanile ancora in ascesa
Ciò che incombe sulla campagna elettorale regionale
Agea, con Decreto 123, ha autoriz-zato pagamenti per 393 beneficiariper un importo complessivo di 1,8milioni di euro. Lo annuncia in unanota l’assessore regionale alle Po-litiche Agricole e Agroalimentari,Vittorino Facciolla, precisando chequesti pagamenti si riferiscono alleerogazioni in merito alle domandedelle Misure 10.1 ‘Impegni agro-ambientali’ e 13 ‘Indennità com-pensative’ inerenti il Psr Molise
2014/2020, annualità 2016. “In particolare– sottolinea Fac-ciolla- si tratta di un importo pari a1,53 milioni di euro per le 259 ade-sioni alla Misura 10.1 e di 270.000euro per le altre 134 adesioni allaMisura 13”. Area di crisi, proro-gato al 5 dicembre, alle ore 12, iltermine per la presentazione delledomande, relative agli ‘Aiuti per
investimenti in macchinari, im-pianti e beni intangibili e per l’ac-compagnamento dei processi diriorganizzazione e ristrutturazioneaziendale”. Un bando in scadenza in origine il17 novembre, come previsto dal-l’avviso pubblicato sul BollettinoUfficiale della Regione Molise del2 ottobre scorso, nell’ambito del
Por Fesr Fse 2014/2020. La proroga per il grande interessesul provvedimento, confermatoanche dal soggetto gestore ‘Svi-luppo Italia Molise’ e per la richie-sta di ottenere più tempo perpresentare i progetti, avanzata dalleassociazioni di categoria, oltre cheda numerosi professionisti e im-prese interessate al bando.
Agea, autorizzati i fondi al Molise
316 novembre 2017
TAagliolto
aaLa Prima commis-
sione regionale ha li-
cenziato il testo della
proposta di legge per
la riforma elettorale
che entrerà in vigore
per le prossime ele-
zioni regionali. Supe-
rati gli scogli politici,
il testo legislativo
andrà, ora, in Consi-
glio per la definitiva
approvazione. Del
resto, la legge eletto-
rale andava adeguata e
fin dalla passata legi-
slatura a monte erano
andati i tentativi, pure
fatti, di giungere ad un
nuovo testo di riforma.
La proposta, prevede
il collegio unico regio-
nale. Scartate le ipo-
tesi a due e tre collegi
perché ritenuti ridut-
tivi della stessa rap-
presentanza del
consigliere e di diffi-
cile applicazione visto
che il resto doveva
spalmarsi sempre a li-
vello regionale. Così,
ogni partito o movi-
mento dovrà presen-
tare una sola lista
capace di racchiudere
candidati espressione
dell’intero territorio
regionale dal quale at-
tingere le preferenze.
E’ prevista una soglia
di sbarramento al 10%
per la coalizione con
più partiti o per la coa-
lizione composta da
un solo partito. Invece
ogni lista, all’interno
della coalizione, dovrà
ottenere il 3% per
poter entrare nel ri-
parto dei seggi. Non ci
sarà più la possibilità
di voto disgiunto per il
candidato presidente
così come abolito il li-
stino. Il candidato pre-
sidente della
coalizione vincente
guiderà la regione per
i successivi cinque
anni e il secondo potrà
sedere in Consiglio
come ultimo resto
spettante all’opposi-
zione. A passare, dun-
que, la proposta di
legge trasversale a
firma dei consiglieri
Vincenzo Niro, Giu-
seppe Sabusco e Cri-
stiano Di Pietro sulla
quale potrebbero con-
vergere anche altri
consiglieri nel corso
della discussione ed
approvazione in Con-
siglio già entro la fine
di questo mese. Un
passaggio di controllo
e cortesia sarà fatto in
prefettura per un con-
trollo organico del
testo e per la piena ri-
spondenza alle attuali
normative in materia
elettorale.
Legge elettorale, la Prima commissionevara il testo in attesa del Consiglio
Collegio unico, sbarramento al 10% per le coalizioni, il 3% necessario alle liste
per potere avere un seggio nell’aula consiliare
L’Accordo di Programma
“San Giovannello”,
quello che prevede la rea-
lizzazione di oltre 100 ap-
partamenti e alcuni locali
commerciali per circa 40
mila metri cubi in zona
via Altobello, subisce un
clamoroso arresto per
problemi tecnici. La pro-
posta di delibera di Con-
siglio Comunale che, per
norma, sarebbe dovuta ar-
rivare in aula entro 30
giorni per la ratifica del-
l’adesione del sindaco è
giunta in ritardo di oltre
due mesi. I dirigenti del
Comune di Campobasso,
tra cui anche il dott. Iaco-
bucci, hanno tentato di
giustificare l’accaduto
con una nota dell’ultima
ora ma evidentemente lo
scritto non deve aver con-
vinto il sindaco che ha,
giustamente, preferito ri-
tirare l’atto. Dalle dichia-
razioni del primo
cittadino è parso di capire
che si
vorrà trovare il modo di
sanare la procedura affin-
ché in breve tempo si
possa discutere l’argo-
mento in Consiglio comu-
nale e siglare l’accordo.
Tuttavia, manifestiamo
perplessità a riguardo,
perché l’art. 34 comma 5
del TUEL, quello violato,
sancisce che l’inosser-
vanza del dettame norma-
tivo comporta la
decadenza. Non significa,
forse, che anche gli atti
propedeutici non sono più
validi? Non significa, per
questo, che si debba rico-
minciare tutto daccapo?
Possiamo o no parlare di
errori gravissimi da parte
del dirigente dell’area Ur-
banistica e del dott. Iaco-
bucci che ha il compito di
revisionare gli atti prima
che approdino in Consi-
glio comunale? Per non
parlare dell’assessore
Chierchia, apparsa nel-
l’occasione a dir poco
confusa e impreparata.
Sia chiaro, pretendiamo il
rispetto delle regole e se-
guiremo gli sviluppi della
vicenda ma, in ogni caso,
il MoVimento 5
Stelle è contrario all’in-
tervento edilizio per
molte ragioni espresse in
tutte le sedi in cui si è par-
lato di questo Accordo di
Programma. Riteniamo,
infatti, un errore consen-
tire ulteriore cementifica-
zione per costruire ancora
abitazioni e aree commer-
ciali invece di puntare
tutto sulla riqualifica-
zione urbana, l’efficienta-
mento energetico e il
recupero dell’esistente. Il
consumo di suolo, tema a
chiacchiere molto sentito
dal centrosinistra, in que-
sto caso non è stato nem-
meno preso in
considerazione. Inoltre,
abbiamo sentito già il sin-
daco giustificarsi dicendo
che in questo modo riu-
sciremo a costruire una
nuova scuola e una pale-
stra, spesse volte dimenti-
cando di specificare che
la scuola verrebbe realiz-
zata con denaro pubblico,
i 4.250.000 euro degli
oramai famosi fondi
CIPE di cui si parla da
anni senza vedere un
soldo. Non si abbocchi,
poi, alla favola che tanto
è zona in cui si può co-
struire e che il costruttore
potrebbe comunque rea-
lizzare gli edifici, perché
l’area interessata ha indici
di edificabilità bassi e le
regole per l’edilizia sono
davvero stringenti. In-
somma, c’è più di qual-
che dubbio che altrimenti
si concretizzi una conve-
nienza economica.
Movimento Cinque
Stelle Comune di Cam-
pobasso
San Giovannello, l’affare si complica
416 novembre 2017
TAagliolto
di Claudio de Luca
"Piano per il
Sud": 5 milioni per
collaudare l'invaso del
Liscione (1967-1973)
non ancora affidato
dopo 44 anni. I lavori
relativi potevano es-
sere attivati entro il
2016, tenuto conto
delle verifiche della
Commissione ministe-
riale (iniziate nel 2013)
per essere completati
(almeno con riferi-
mento al I lotto) entro
il 2017, pena la revoca
del finanziamento. Poi-
ché nulla è stato fatto,
l’opinione pubblica si
domanda se i fondi
siano ancora disponi-
bili; e, benché le opere
siano ritenute ‘priorita-
rie’, l'invaso continua a
funzionare con un’au-
torizzazione del 1977.
La diga di Guardial-
fiera non è l’unica
snobbata dallo Stato.
Lungo la Penisola se
ne contano oltre 100
prive di collaudo for-
male ma legittimate da
Nulla osta provvisori.
Eppure sono tanti gli
invasi che potrebbero
provocare cataclismi.
La norma vuole che a
quelli di dimensioni
minori possa dedicarsi
un trattamento meno
accurato; e così quelli
sotto controllo sono
soltanto 800 mentre
altri 10mila vengono
più o meno ignorati.
Insomma, per legge,
sono “importanti” sol-
tanto le dighe alte più
di 15 m con un milione
di mc d’acqua. Una ta-
bella del rischio rivela
che i comuni molisani
in pericolo sono tanti e
che 1/3 delle grandi
dighe sono state co-
struite in zona sismica.
Il prof. Lucio Ubertini
(Costruzioni idrauliche
alla “Sapienza”) ritiene
che quelle trascurate
siano troppe e che le
carenze si verifichino
proprio quando sarebbe
necessario essere pru-
denti. Il docente con-
ferma che pure gli
invasi minori possono
essere causa di danni e
di tragedie; ma il
Gruppo nazionale per
la difesa delle grandi
catastrofi è stato
sciolto sin dal 2006.
Nel caso di una eson-
dazione, le acque del
Liscione riuscirebbero
a radere al suolo un’in-
tera valle sino al Nu-
cleo industriale di Ter-
moli. Qui sono attive
diverse Aziende chimi-
che (3 di cui ad elevato
rischio ai sensi della
Direttiva “Seveso”);
poi c’è lo Stabilimento
ex-Fiat e la Centrale
“Sorgenia”. Tempo ad-
dietro, ad accelerare le
procedure di collaudo,
provvide l’alluvione
del 2003 che sottolineò
la pericolosità di una
diga innalzata in
un'area inzeppata di
case e di fabbriche.
Perciò, quando "Molise
acque" si chiamava
“Erim”, furono segna-
lati alla Prefettura di
Campobasso i pericoli
che il territorio cor-
reva. L’invaso di Guar-
dialfiera, almeno
quando è pieno di
acqua, può contenerne
a volontà; ma – come
si è detto - va avanti
con un’autorizzazione
del 1977. Solo nel
2008 fu pubblicato un
bando per il “Collaudo
statico delle opere con
funzione resistente”.
Nel capitolato si
legge:”Al fine del-
l’emissione del certifi-
cato previsto dall’art.
14 del dPR n.
1365/1959 da parte
dell’apposita Commis-
sione è necessario ac-
quisire, e fornire, il
certificato di collaudo
statico”. Dopo di che il
provvedimento rende
noto che “questo sarà
eseguito in base alle
norme vigenti negli
Anni ’60 quando fu
realizzata la diga”. Ciò
posto non si può che
restare tranquilli!
Poco lontano, a Mac-
chia Valfortore, c’è la
diga di Occhito, fun-
zionante dall’inizio
degli Anni ’70, pur
essa mai collaudata e
situata in un’area col-
pita da eventi sismici.
A 2 km c’è il comune
di Carlantino. Questo
invaso, pur avendo una
capienza di 300 milioni
di mc, viene a tutt’oggi
riempito sino ad un
massimo di 180 mi-
lioni. Lo rivelò il sen.
Pagliarulo; e, nel 2002,
il prof. Spilotro (Geo-
logia nell’Ateneo lu-
cano) ammonì:”Una
frana minaccia il lago”.
In un’area finìtima, a
natura sismica sensi-
bile, le Regioni Puglia
e Molise intendevano
porre mano alla diga di
Piano dei Limiti. Tutto
questo mentre il Mini-
stero dell’ambiente ri-
ferì che il 10% del
Paese viene conside-
rato dai geologi e dagli
esperti a forte rischio e
che il 58% dei comuni
può patire frane ed un
42% di fenomeni allu-
vionali. Ciò nono-
stante, in un contesto
così preoccupante, la
Cassa per il Mezzo-
giorno finanziò ben 12
invasi, progettandone
35 tutt’ora privi d’ac-
qua. La spesa? Due-
mila miliardi di lire, in
taluni casi spesi per
manufatti che, in caso
di pioggia persistente,
potrebbero sbriciolarsi,
cancellando vite umane
ed infrastrutture pro-
prio a causa dell’in-
compiutezza e delle
mancate verifiche, del-
l’insicurezza da obso-
lescenza e dalla
carenza di collaudi e di
controlli adeguati.
I ‘Piedi d’argilla delle dighe molisane