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La Bibbia si apre al non Credente.pdf

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  • 7/24/2019 La Bibbia si apre al non Credente.pdf

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    GIAN CARLO DURANTI

    LA BIBBIA SI APRE ANCHE AL NON-CREDENTE

    Io Ti interrogher, Dio, e Tu mi istruirai fino a che il mioocchio non Ti avr visto. (Giobbe 42:4,5)

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    Nel frammento di bassorilievo egizio riprodotto in coper-tina, cinque sacerdoti scortano la barca del Dio Ammonnel suo viaggio per il mondo. Anche il sacerdote cheguarda in senso opposto portato, dal vento del Dio,nella direzione degli altri.

    Allamiciz ia cosmica dei contrari , cos testimoniata, sisono allineati lo Jhwh di Ezechiele 37:15-22, che tiene

    unite nella Sua mano le trib di Giuda e Efraim, tradi-zionali nemiche, e il Cristo che invita discepoli (Efesini4:12,13) e fedeli (Matteo 5:44,45) ad amare il nemi-co. Allo essere sballottati qua e l da venti di dottri-na (Efesini 4:14) che ora privilegiano le pulsioni dellacarne, ora la dedizione allo spirito, si sostituisce cos laverit univoca che assume complementari spirito-e-carne,moralit-e-immoralit, discepoli-e-fedeli, etc.

    Questa verit soddisfa anche la sommessa aspirazione diogni credente a vedere confermata la Fede da una ragio-ne toccabile con mano. La porgono il Levitico e ilPentateuco tramite una matematica (cfr. capitolo 6) acces-sibile a diligenti scolari delle medie.

    Chiarisce altres, la matematica delle Scritture, due que-stioni che dovrebbero attirare lattenzione dei cattedratici:1. - spiega perch Aristotele proclami essenze i numeridi Forme che esprimano proporzione fra nature diverse(Metafisica 1092b17-23) e dichiari invece idonei a nume-rare solo categorie esistenti nella mente umana (ivi,1027b29-33) i numeri di unit indifferenziate, oggi chia-mati naturali; 2. - con il mostrare filiazione dei nume-ri delle Forme quelli considerati da noi naturali, il Librodecimo degli Elementi di Euclide (cfr. capitolo 6) giusti-fica i successi incomprensibili da chi opponga i con-trari di scienze, operanti con numeri intrisi di irrazio-nalit, nello studio di un ordine cosmico che, essendo

    ciclico, aborre lirrazionale.Il Libro di Euclide che attesta lidoneit della mate-

    matica a studiare la Natura oggi ritenuto indegno dilettura. Pi sorprendente ancora, e desolante, si rivelerla ragione che lo fa credere tale.

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    ~ III ~

    La filosofia occidentale pretende di giungere a verit una e universale, ma nonla porge ad alcuno. La sapienza antica, dalla quale la Bibbia trae linfa, discrimi-na nel tempo e nellindole carnale o spirituale (cfr. 1 Corinzi) gli uominie perviene a rendere accessibile a ogni categoria una medesima verit.

    Si elencano qui alcuni caratteri che permettono di assaporare, primis labris,lassunto.

    1 A una prima Alleanza delluomo con Elohim nome plurale, quindi indeter-

    minato, di Colui che a Mos si fece vedere solo di spalle (Esodo 33:22,23) succede una seconda Alleanza con Jhwh: Dio non nominabile ma visto daGiobbe. Mentre Elohim, divinit di fede, comanda di soggiogare la Terra come suggerito a noi da sensi che fanno dare alla realt nomi diversi daidivini (cfr. Genesi 2:19) , Jhwh ci invita a servire la Creazione: a lavorareil suolo e a costruire canali per irrigarlo (Genesi 2:5,6); il che implica cono-scenza dellordine cosmico.2 Le due Alleanze sono evocate da san Paolo, che nel 7: 5,6 di Romani scri-ve, riferendosi alluomo nuovo della seconda Alleanza, che si affrancher daisensi per servire a Dio con lo spirito.3 Paolo si allinea cos al Ges il quale, nel 13: 10-15 di Matteo, rivolge lapredicazione a due distinte categorie di proseliti: a quelli inclini a imparare e

    a farsi discepoli ( m a q ht a i v) promette che sar dato di conoscere i misteri deiCieli; porger invece parabole a chi, schiavo dei sensi, pur vedendo, nonvede, ma che guarir [grazie a Fede]. Con lo incarnare in parabole i miste-ri celesti il Figlio di Dio, fattosi uomo, itera il vestirsi di Jhwh in Elohimper consentire a unumanit, ancora senza forze (Romani 5:6) perch, suc-cuba della carne, oppone i contrari di farsi guidare da una divinit cheopponga, Essa pure, i contrari.

    INTRODUZIONE

    A un evo propedeuti co nel quale luomo deve, per statuto divino, uniformare a s un Dio cuigenuf lettersi per Fede, la Bibbia fa segui re un compimento che invita lumanit a modellare i pro-pri statuti sullo aver visto Dio, dunque sulla conoscenza dellordine cosmico.

    Quando Ti conoscevo, Dio, per [Fede nel] sentito dire, denigravo per ignoranza la Provvidenzaperch fa soffrire linnocente . Ora Ti ho visto e mi cospargo di cenere il capo (Giobbe, 42 :5,6) .

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    ~ IV~

    4 La fede per labile: si esplica infatti nellattribuire il bene alluno o allal-tro polo di una dualit allo spirito, p. es., o alla carne ; il che la assog-getta allincostanza dei sensi. In un ordine che opponga i contrari, allora, laFede nello Spirito Santo fatalmente soggetta a soccombere alle pulsioni dellacarne. Lo conferma il 24:6-12 di Matteo: Necessariamente [...], per il dila-gare delliniquit, lamore dei pi [per il divino] si raffredder. E Paolo incal-za, nel 4:1 di 1 Timoteo, che a prevederlo lo Spirito Santo stesso.5 La soggezione ai sensi non dunque difetto delluomo, che il Salmo 139:14afferma fatto in modo perfetto proprio perch questa schiavit gli consente dioffrire a Dio le membra ( me vlh) quali armi per la giustizia divina (Romani6:13).

    6 Con il chiamare membra (mevlh) i sensi, Paolo fa intuire la finalit per la qualefummo asserviti a questi. Le membra, infatti, concorrono con lo alcunch di altroche, nel caso specifico, lo spirito ( pne u ma) umano a formare la unit compiutache luomo: in generale, ogni unit che, se smembrata, cessa di essere (le gambe,se amputate, non sono pi membra di alcunch). Perci Platone chiamava mevlhanche le composizioni musicali e i poemi epici, la cui essenza appunto melodia =melw/diva. E che Paolo chiami membra i sensi per indicare la unit compiuta chequesti concorrono a formare, confermato dal 4:9-14 di Efesini: Finalit del pen-siero del Cristo nella Sua compiutezza (

    plhvrwma) offrire a tutti salvezza tramitelunit formata da Fede [che agisce placando i sensi] e da conoscenza del divino.7 Che lo Jhwh della seconda Alleanza sia Dio di siffatte unit compiute con-

    fermato nel 37:19 di Ezechiele: Al legno che rappresenta la trib di Efraim attac-cherai quello che rappresenta la trib di Giuda [sua tradizionale oppositrice] e lirenderai un legno unico, tenuto unito per sempre dalla mano di Jhwh. E nel3:154:5 di 1 Timoteo Paolo spiega, dopo aver addotto altri tre esempi di unitcompiute, come tutto ci che stato creato da Dio sia buono e nulla sia da spre-giare [ivi compreso, dunque, tutto ci che appare male a chi opponga i contrari],quando venga santificato dal [nostro] colloquio con la Parola divina (cfr. sub 1).8 Il colloquio con Dio deve allora chiarire perch Paolo usi il termine

    mevlh perindicare un intero che melw/di va= melodia e che luomo dovr mirare a farsi esse-re partendo dalla schiavit ai sensi. Alcunch di affine avviene anche in Genesi, doveDio dopo aver detto nello 1:27 di creare gli uomini a Sua somiglianza chia-ma a costituirli, nel 2:19, solo il dare nomi diversi dai divini: dunque unentit

    che, secondo la mentalit corrente, caratterizzi parzialmente luomo. Al che pu darsiununica motivazione coerente: mentre in Occidente membra e mente sono catego-rie da sempreopposte luna allaltra, la mentalit antica, cui la Bibbia si allinea, fa figlia-re la ragione dalle membra e affida a queste la funzione di rendere compiuta lamelodia che deve farsi essere (cfr. Aristotele, Problemi 955b25-38). Il che spiega altre-s lo entusiasmo=

    ejnqousiasmov"= lessere con il divino che infiamma lartista nel suolento, laborioso e sofferto, accostarsi alla melw/diva a raggiungere la quale dedica la vita.

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    Occorre allora chiedersi perch e come lordine cosmico esiga che siano le mem-bra, quindi la Fede, a muovere verso salvezza lumanit.9 A chiarire perchun Dio onnipotente, sapiente, buono e giusto abbia disposto cos lantica sapienza raccolta da Platone nel Timeo35a, dove adduce che, per formare unmondo, debbano concorrere due ingredienti: il sempre identico la medesimezza e il sempre altro: lalterit. Per farsi giusto, lordine deve rispettarle entrambe in egualmisura: se medesimezzasi realizza nellalterite un Cielo vettore di regolarit viene equi-librato da una Terra instabile, lo squilibrio di questa dovr essere compensato, nel tem-po, da predominio di regolarit. Il che avverr se luomo la cui vita resa possibiledal ritorno delle stagioni, ma ostacolata dalle instabilit terrene si far vettore di mede-

    simezza a s e alla Terra, senza involgere corresponsabilit celeste nel suo agire: da quilaverci dotato, il 2:19 di Genesi, di sensi che fanno dare nomi diversi dai divini.10 A muovere lumanit non lentusiasmo prerogativa, secondo Heidegger, dipochi e rari Venturi ; a chiarire come essa si allinei allordine divino laverga, non risparmiata da chi ama il figlio (Proverbio 13:24). Perci, nel 6:9-13di Isaia, Jhwh invita i profeti a indurire il cuore del Suo popolo fino a far sche (ivi, 19:22-25), mosso da colpi che guariscono, lEgitto costruisca la stradache lo unir in unit compiuta allAssiria, sua acerrima nemica nel mondo cheoppone i contrari. In Matteo 13:10-15 Ges il cui nome significa: [In] Jhwh salvezza fa Sua la frase di Isaia per significare che questa la via per indur-re chi guarda e non vede [...] a convertirsi e guarire. Non dunque alla libert,

    che nostra croce, ma alla verga la Bibbia devolve la salvezza dellumanit.11 Sulla verga, cui chi ama il figlio affida leducarlo, la sapienza antica e la Bib-bia hanno fondato il silenzioso pilotaggio della storia, che porter infine lumanitad allineare gli statuti alle unit compiute dellordine cosmico. La storia testimoniainfatti (cfr. cap. 5.6-8) che a patimenti causati dallo smembrare unit compiute isacerdoti egizi di Ammon con Akhenaton, la Bibbia con Salomone, poi Aristotele eTommaso dAquino, hanno devoluto la funzione di allineare lumanit alle unitcompiute dellordine cosmico. Con il fondare sulla Fede il Cristianesimo delle para-bole spezzando cos lunit che questo forma con il Cristianesimo per i discepo-li (cfr. sub 3) Cristo ha posto la premessa per la rinascita della conoscenzadellEssere; con il far consistere la conoscenza nelle sole scienze operative, TommasodAquino ha potenziato il risorgere della scienza teoretica e della metafisica.

    12 Sostituire unit compiute allassumere unit ciascun contrario ne corona les-senza in alcunch di migliore: Se avessi solo la Fede si legge in 1 Corin-zi 13:1 sarei un bronzo risonante [verit a me ignote]. Me ne render parte-cipe il trasformarsi della Fede in Agape = amore, provocato dallavvento della unitcompiuta da Fede e conoscenza del divino. Lo conferma lo 11:39,40 di Ebrei:la Fede testimonia che Dio abbia disposto per i fedeli alcunch di miglio-re, cosicch essi non trovino compimento senza di noi ( i {n a m h; c wr i ;" h Jm w n

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    t e le i wq w s i n): la speranza data loro quando erano senza forze (cfr. Romani5:6), si compir nella unit di Fede e conoscenza del divino (cfr. sub 6).13 NellAgape = Amore per il divino si coroneranno allora anche le scienze finora col-tivate dallOccidente e che, dallessere state ridotte a farsi scienze di categorie, miran-ti a potenziare la carne, ascenderanno come vuole Romani 1:19-25 a studiarele opere visibili di Dio per rendere visibili le Sue propriet invisibili: la Sua eternapotenza e divinit. Heidegger con lauspicio di una metafisica del Seyn-Essere e ifisici Niels Bohr e Max Born, con la riscoperta della complementarit di onda ecorpuscolo, testimoniano che Romani 1:19-25 non pu ridursi a mera utopia.14 Il Libro decimo degli Elementieuclidei aiuta a capire come Fede e scienza

    occidentale si coroneranno in Agape= Amore per il divino. Lapotome 22 alla origine del solo insieme compiutamente razionale a noi pervio; perci unitcompiuta, che per differisce dalla cosmica maschio-e-femmina perch la suacomponente 2 irrazionale, ossia non numero: la mente mono-metrica delluo-mo infatti rende tale una delle entit bimetriche costitutive dellordine cosmico.Bont divina allevia questa nostra tara consentendo ai numeri umani di formareun insieme che, accostandoci alle compiutezze divine, deve considerarsi axiologi-camente e ontologicamente primario. Allora il 2 e la 2, in quanto parti parite-tiche di questa unit primaria, assurgono a testimoni dellAgape umana: dellanostra attitudine ad amare il divino avendolo visto, come la Bibbia dice di Giobbe.15 Per attestare la nostra idoneit ad accostarci al divino, al Pentateuco e al Levi-

    tico sono sottesi numeri atti a far ricostruire la matematica addotta primaria nelLibro decimo di Euclide. Giudichino pertanto i cattedratici se non sia giunta loradi destarsi dalla sonnolenza in cui li ha deietti il pilotaggio egizio-aquinate dellastoria (cfr. sub 11). Da coloro che le masse dei senza forze considerano detentoridella sapienza dipende invero lascesa dellumanit dalla prima Alleanza alla AlleanzadellAgape (cfr. sub 12); le masse infatti dismetteranno legocentrismo che oggi faestendere allUniverso le opposizioni dettateci dai sensi cos come a suo temposuperarono il geocentrismo solo se indotte a tanto dalla coralit dei cattedratici.16 Che le Scritture devolvano a laici questa funzione detto in Matteo 5:44, doveGes sprona i fedeli ad amare i nemici, imitando il Padre che fa nascere il Suosole su malvagi e su buoni, dunque su contrari. Pertanto, poich la Chiesa appor-ta la Fede a formare lunit di Fede e conoscenza del divino (cfr. sub 6), spetta ai

    laici di farsi vettori della conoscenza. Logica vuole daltronde che, siccome amici-zia implica rispetto per laltrui natura, la Chiesa non ne influenzi i processi evolu-tivi. Solo dai laici dipender dunque anche il coronarsi in Agape della Fede.17 Lassegnare ai cattedratici laici la funzione di coronare in Agape la Fede attestache le Sacre Scritture mirano a tutelare la Fede; Paolo invita a offrire le membraa Dio (cfr. sub 5) perch in questa offerta si esplica la Fede; grazie a questa Gespu dire Beati i poveri di spirito perch loro il regno dei Cieli (Matteo5:3-5);

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    alla maggioranza (ai poveri di spirito) il Sanhedrin 22a fa decidere come laBibbia debba interpretarsi, cosicch saranno valide solo letture corroboranti la Fede.18 Per allineare la Fede allordine cosmico la Bibbia convoglia fedeli e laicinella unit compiuta che consentir di fondare su Amore per il divino lamorale, affrancandola dalla soggezione alla labilit di cui al punto 4. Fondare su

    Agape la morale stabile non libera per il singolo dalla soggezione ai sensi, costi-tutiva dellessenza umana e resa prepotente dal fatto che per non ledere lalibert dellindividuo, fulcro della giustizia divina (cfr. sub 5) lordine cosmicopossa solo far perire assieme il reo e linnocente (Giobbe 9:17-31) quando ildilagare del peccato ne leda gli equilibri. Da qui la necessit di leggi umane che,

    a chi opponga i contrari, appaiono incompatibili con un creato perfetto (Salmo104 : 24), dove nulla spregevole (1 Timoteo 4:4).19 La legge che d vita al peccato si radica nelle membra, dice Romani 7:23;perci oggi, al trionfo delle membra, si accompagna quello del peccato, prepotenteal punto da pretendere di non chiamarsi pi tale e di fare anteporre le pulsionidei singoli ai diritti della collettivit. La sapienza sedicente moderna volge a testi-moniare la barbarie antica il capitolo 20 del Levitico, che nel versetto 13 reci-ta: Se uomo giace con uomo come si giace con donna, siano messi a morteentrambi, affinch il loro sangue ricada su di essi [e non sulla collettivit].

    La Fede situa il Bene in uno dei poli di unopposizione; la presente ricerca sin-

    centra invece sul 10:18 di Marco (Buono solo Dio) e fa consistere la Sua bontnel nulla da spregiare (cfr. sub 18). Consegue il 14:22 di 1 Corinzi, dove Paolo che chiama parlare in lingua a Dio il vedere Dio di Giobbe scrive: Parlare inlingua non si addice a credenti, ma agli infedeli. Chi ha il dono della Fede si asten-ga dunque dal leggere uno scritto che mira a far ritrovare Dio alle pecore smarrite.

    Col farsi epilogo dei capitoli seguenti, questa Introduzione vuole perci sollecitarecoloro che hanno ascendente sulle masse a espletare la funzione per la quale Dio posesotto i piedi delluomo le opere delle Sue mani (Salmo 8:5-7) e ci abilit a perse-guire mezzi idonei sia a compiere la Creazione, sia a dissolverla in caos: esito inelut-tabile, questo, se non ci convinceremo che il continuo evolversi delle conoscenze invol-ge ci che anche la logica implica: ove si oppongano contrari inesistenti nellordi-ne cosmico, che ha voluto maschio e femmina luomo pu esservi solo speran-

    za di conoscenza (cfr. Ebrei sub 12), cio fede. Allora, se la Fede langue, ci atten-de la Geenna. La Creazione si compir se si osserver la Legge divina, confermail Talmud, cio se ci allineeremo allessere stati creati a immagine di Dio, maschioe femmina, dunque per compierci in unit di Fede e conoscenza del divino.

    Dipende perci da coloro che le masse ritengono sapienti invertire la rotta esalvare lumanit e la Terra dal caos in cui il venerare lopporre le cose laguerra anzich la complementarit di femmina e maschio ci sta precipitando.

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    INDICE DEI CAPITOLI

    1 - SOMMARIO DELLA RICERCA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    1.1 Le vestizioni del divino negli Elohim e in Jhwhnon sono antitetiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    1.2 Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato? . . . . . . . . . . . . . . .

    1.3 Unicit, onnipotenza, sapienza, giustizia e bont di Diosi fondano su amicizia dei contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    1.4 Inoppugnabilit della complementarit Jhwh -Elohim . . . . . . . . . . . . .

    2 - LEVOLVERSI IN COMPLEMENTARIT DELLOPPOSIZIONE DI FEDE A RAGIONE

    2.1 Il Ges Jhwh salvezza si fa Messia di amicizia dei contrari . . . .

    2.2 Fermenti di una logica di amicizia in autori cattolici . . . . . . . . . .

    2.2.1 Francesco dAssisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2.2.2 Maria Adelaide Raschini, Cornelio Fabro, Joseph Ratzinger . . . . .

    3 - FULCRO DEL PENSIERO COMPIUTO DI GES IL

    kat e vc o n

    . . . . . . . . . .

    3.1 Dio ad accecare la mente di chi si perde(e anche cos ritarda lavvento del Salvatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    3.2 Lunit Jhwh-Elohim e lunit bimetrica dellessere . . . . . . . . . . . . .

    4 - LA SAPIENZA CHE PAOLO DI TARSO , TRAMITE ARISTOTELE,PU AVERE ATTINTO DAGLI ANTICHI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    4.1 La via matematica alla conoscenza di princip e cause . . . . . . . . . .

    4.2 I fenomeni spiraliformi richiedono rappresentazioni bi-metriche . . . .

    4.3 Logica dettata dalle membra, oppositrice dei contrari,e logica di chi ama la verit, che li coordina amici . . . . . . . . . . .

    4.4 Ragione vuole che fruisca del ritorno di Gesanche chi ignora Aristotele e Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    5 - LO SPONTANEO ALLINEARSI DELLE SCIENZE TEORETICHE OCCIDENTALIALLE FINA LIT PERSEGUITE DAL KATECHON . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    5.1 Il tesoro lEssere che deve nascondersi finch non si possacomprare il campo il mondo dove nascosto (Matteo 13:44) . .

    5.2 Intuizioni occidentali della natura bimetrica dellEssere . . . . . . . . . . .

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    5.3 La svolta di Heidegger verso la scoperta del tesoro. . . . . . . . . . . .

    5.4 Come legittologia accademica si sia resa corresponsabiledel mancato acquisto, da parte di Heidegger,del campo in cui venne nascosto il tesoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    5.5 Sar la fisica a farsi interprete del parlare in lingua a Dio . . . . .

    5.6 La cristianizzazione di Aristotele, attuata da Tommaso dAquino. . .

    5.7 Sviando lumanit a spezzare le unit compiute, Tommaso dAquinosi allinea ad Aristotele, a Parmenide e alle Sacre Scritture . . . . . . .

    5.8 Iddio si rivela alluomo anche nella storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6 - A SINTETIZZARE LA PROPRIA CONCEZIONE DELLESSERELA BIBBIA ACCOGLIE NEL LEVITICO E NEL PENTATEUCOLANTICA MATEMATICA QUALITATIVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6.1 Allusuale e rozzo concetto di rapportoi matematici antichi sostituivano la antiferesi . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6.2 Implicazioni dellesistenza di una sequenza primariae sua opportunit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6.3 Lantiferesi mette in luce le perfezionidella relazione matematica di sezione aurea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6.4 La Bibbia adduce le due sequenze, aurea e primaria,a suffragare la propria concezione di mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    6.5 Dagli Egizi a Ges la sapienza antica concorde nellinvitare a cercarenella matematica i canoni di salvezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7 - COROLLARIO ERMENEUTICO-METODOLOGICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7.1 A ridare Ges agli smarriti una dialettica . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7.2 A far risorgere e salvare luomo sar luomo. Fede e agape. . . . . . .

    7.3 Amicizia dei contrari e Trinit di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7.4 Ti interrogher e Tu mi istruirai (Giobbe 42:4) . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7.5 Lumanit si salva salvando a s Iddio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    7.6 Perch il Cristo debba essere crocifisso e risorgere . . . . . . . . . . . . . .

    ALCUNI CONCETTI BASILARI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    CINQUE PERCORSI DI LETTURA DELLA BIBBIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    INDICE DEI NOMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    INDICE DEI PASSI CITATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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    1.1 LE VESTIZIONI DEL DIVINO NEGLI ELOHIM E IN JHWHNON SONO ANTITETICHE

    A Pietro, cui ha affidato i timoni della Chiesa ma che si scandalizza nellap-prendere che il Figlio di Dio debba andare a Gerusalemme per esservi crocifisso,Ges rimprovera: Sei tu a farti motivo di scandalo, perch non hai il sensodivino delle cose, ma pensi pensieri degli uomini (cfr. Matteo 16:21-23).

    Queste frasi fanno presumere che nelle Scritture vi siano due ordini dilogica, che appaiono antitetici a chi opponga i contrari: da un lato la logi-ca rimproverata a Pietro, basata sullusuale scissione degli enti in graditie sgraditi, dallaltro quella per la quale la Crocifissione sarebbe voluta dai

    disegni divini. Conferma lesistenza di una logica, che ribalta gli assuntidellumana, il 10:18 del Vangelo di Marco, dove il Cristo obietta a chi Lochiama Maestro buono: Perch Mi chiami buono? Nessuno buono,allinfuori del solo Dio ( o u jd e i ;" a jga q o ;" e i j m h; e i |" o J Q e o v").

    Se in Dio si sovverte lopporre entit che agli uomini appaiono antite-tiche, nei disegni divini debbono risultare complementari e amiche le entitda noi scisse in schiere ostili e, fra esse, anche le vestizioni del divinodescritte nel Genesi.

    Nel primo capitolo, infatti, gli Elohim (plurale di El=Dio) creano luo-mo per fargli soggiogare la Terra (1:28), dunque affinch porti a termine lacreazione assoggettando gli enti allopposizione dei contrari. Nel secondo capi-tolo, invece, Jhwh crea luomo affinch faccia salire lacqua in canali per irri-

    gare il suolo e permettere che vi crescano erbe e cespugli (cfr. 2:5,6), dunqueancora per fargli portare a compimento la creazione, armonizzandola per allalogica dello Jhwh che accoglie in amicizia anche la crocifissione del Figlio Suo.

    Linconciliabilit, nellorizzonte logico di chi oppone i contrari, di Elohim checomandano di empire la Terra delle opposizioni dettateci dai nostri sensi, conuno Jhwh che invita luomo a porsi al servizio di un ordine dove trova ragionedi essere ogni bruttura, ha indotto i commentatori ad attribuire la dualit di

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    1 - SOMMARIO DELLA RICERCA

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    vestizioni del divino al culto di due diverse Divinit, venerate anticamente da duetrib dIsraele e accolte entrambe nella Bibbia per non scontentarne alcuna.1

    la Bibbia stessa a porgere la soluzione della questione nello 1:26,27 del Genesi,dove Iddio parla di S al plurale: Dio disse: Facciamo luomo secondo la Nostraimmagine, come Nostra somiglianza [...]. Maschio e femmina cre gli uomini, edunque riunendo in complementarit i diversi a formare lunit compiuta uomo.Pertanto, come il Dio Jhwh si legge nel 2:22 del Genesi stesso costru la costo-la, che aveva tolto alluomo, facendone una donna, in modo analogo la somiglian-za Dio-uomo involge che anche Elohim sia stato formato da una costola di Jhwh.Lo confermano Isaia 43:13 che fa dire a Jhwh: Dalleternit Io sono il medesi-

    mo e il 6:2,3 dellEsodo, dove Jhwh sottolinea: Io sono Colui che apparve aivostri padri come Dio onnipotente (El Sci ddai), ma nascosi loro il nome Jhwh.

    A vestire Se stesso negli Elohim pertanto lo Jhwh dellamicizia dei con-trari; quindi Jhwh a comandare alluomo di soggiogare la Terra per poiarmonizzarne le asperit allamicizia cosmica. Ed chiaro che, se Jhwh avestirsi negli Elohim, non ha pi senso lopporre la logica degli Elohim e delPietro di Matteo 16:21-23 a quella di Jhwh e di Ges; ci spiega come dadue millenni la Chiesa i cui timoni Ges affid proprio al Pietro chepensa pensieri umani anzich divini si sia radicata, fondando la dottrinasullestirpare ogni cattiveria (Efesini 4:31), sullopporre i contrari.

    Coerente, invero, che Jhwh si sia vestito nelle Divinit di coloro che oppongo-

    no i contrari e dei quali si serve al fine di portare a compimento la Creazione per comandare loro di farsi signori della Terra (cfr. Salmo 8:7) e realizzarvi poiil giardino di amicizia di cui Egli ha dato modello in Eden. Per soggiogare laTerra, infatti, luomo deve darsi Dei che gli camminino davanti (cfr. Esodo32:1), porgendogli leggi che offrano al suo piede un posto dove poggiare.2

    Che la vestizione di Jhwh negli Elohim sia per transitoria implicato dalfatto che gerarchie fra le cose sono istituibili solo da chi basi il giudiziosullalbero del bene e del male, le conoscenze dettate dal quale non sonoeterne (cfr. Genesi 3:22); la logica suggerita da quellalbero dunque daisensi a far opporre p. es. la Fede alla conoscenza, o la conoscenza alla Fede.

    ~ 2 ~

    1 Ha verosimilmente influito, sullattribuzione, la preoccupazione di non turbare la propensione dei

    fedeli a confondere lo dico con parole di ANTONIO ROSMINI (cfr. Del divino nella natura, Roma, CittNuova ed., 1991, 7-12) Dio con il lume che a noi da Dio si comunica.2 Cfr. Sanhedrin 22a: Se la Legge fosse stata data in forma immobile, il piede delluomo non vi avrebbe

    trovato posto dove posarsi [...]. Perci a Mos, che chiedeva di conoscere linterpretazione definitiva di ciascunarticolo della Legge,Jhwhrispose: Se ne dovr adattare la lettura al grado di maturit raggiunto dalla maggio-ranza. Quando questa sar in grado di recepire uninterpretazione, quella diventer permessa; non cos finchquellinterpretazione risulter impervia ai pi. La Legge della Bibbia implica pertanto interpretazioni con 49punti a favore e 49punti contro; il cinquantesimo punto dipender dal grado di maturit raggiunto dalla mag-gioranza. Da qui la vestizione del divino negli Elohim e quella in Jhwh, finora preclusa alle masse dei fedeli.

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    I profeti confermano che gli Elohim sono vestizioni transitorie di Jhwh. InIsaia 66:22, p. es., Jhwh parla di nuovi Cieli e nuova Terra, che Io far edove si guarder come a cadaveri coloro che a Me si ribellarono (indulgen-do allopposizione dei contrari). In Geremia 31:28-32 Jhwh dice: Verrannogiorni in cui, come un tempo vegliai su Israele per demolire, sradicare e arre-care mali, cos veglier su di loro per edificare e seminare [...]; stipuler conessi un Patto nuovo, diverso da quello concluso con i padri. E in Ezechiele36:26,27 Jhwh promette: Vi dar cuore nuovo e metter in voi spirito nuovo,che vi far osservare i Miei decreti e seguire le Mie norme [di amicizia].

    Dicci quale sar il segno del Tuo ritorno e del compimento dell[attuale] evo,3

    chiedono a Ges i discepoli in Matteo 24:3; solo il Padre lo sa, risponde Ges cheper, nel 13:10-13 ha addotto due complementari modi di fruire di quel ritorno:

    A voi discepoli (m a q h t a i v) fu dato di conoscere ( gn w n a i) i misteri del regno deiCieli; agli altri parlo in parabole perch, pur vedendo, non vedono e, pur udendo,non comprendono. Sicch si adempie, per costoro, la profezia di Isaia, che dice: voiascolterete, senza per comprendere; guarderete, ma non vedrete (cfr. Isaia 6:9-13).

    Nel 10:2-4 di Romani, Paolo di Tarso distingue la giustizia di chi succubo dellemembra (i.e. dei sensi) da quella di chi inserisce la Crocifissione nei disegni di Dio.Paolo scrive: [vi sono uomini] che, non volendo riconoscere la giustizia di Dio e cer-cando di far sussistere la loro, non si sono sottomessi alla giustizia divina. Anche se

    hanno zelo per Dio, costoro non lo hanno [raggiunto] tramite conoscenza (a

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    kat ejpivgnws in). Compiutezza di Legge infatti Cristo ( tevlo" g a;r novmou Cristov").Vestendosi in Elohim, Dio stesso a volere che vi siano uomini che Lo accostino

    non tramite conoscenza. Amicizia dei contrari induce allora a leggere nel compiutezzadi Legge Cristo un Suo privilegiare non la conoscenza, bens la complementarit diconoscenza e zelo. La compiutezza consisterebbe quindi nellaccogliere tutti nel regnodei Cieli. Simpone allora la domanda che Cristo, fattosi uomo, rivolge morente al Padre:

    1.2 DIO MIO, DIO MIO, PERCH MI HAI ABBANDONATO?

    la domanda, tratta dal 22:2 dei Salmi, che Ges rivolge al Padre nel 27:46di Matteo, prima di esalare lo spirito. E poich il Figlio di Dio il quale, nel

    16:23, ha rimproverato Pietro perch non vede la ragione per cui il Cristo debbaandare a Gerusalemme per esservi crocifisso conosce di certo quella ragione, alladomanda del Ges morente il Vangelo invita a rispondere quelli che, fra i lettori,sono inclini a portare in luce ci che le Scritture accennano in modo oscuro: nei

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    3 Tradurre in compimento dellevo [attuale] la s

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    ", che le edizioni canoniche

    della Bibbia volgono in fine del mondo, mette in luce una dualit di letture che chi oppone i contra-ri giudica antitetiche, ma che diventano complementari per chi li accolga in amicizia.

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    Vangeli, nulla annuncia Ges in Matteo 10:27 vi di coperto che non debbaessere svelato. [...]. Ci che io dico in modo tenebroso, voi ditelo nella luce.

    Che il Cristo conosca la ragione per cui il Padre Lo ha abbandonato risultadal 26:53,54 di Matteo, dove sottolinea che la Sua crocifissione adempie leScritture; 4 stupisce allora leggere, nelle edizioni canoniche della Bibbia, che laChiesa volge in lamento 5 una domanda alla quale Ges invita a rispondere.

    Proprio lo stravolgere in lamento una domanda enunciata a gran voce (f wn h/

    m e ga vlh/) attesta per, a chi si affranchi da soggezione alle membra, che laChiesa si allinea, nel modo da Lui voluto, alla compiutezza di Legge che Cristo.Paolo, infatti, caratterizza questa compiutezza nel 4:12,13 di Efesini, dove scrive:

    Coloro i quali si consacrano al ministero di edificare il corpo del Cristo debbo-no operare al fine di farci arrivare tutti [ignoranti o sapienti che siano] allunit dellaconoscenza e della Fede, [ossia] allo stato di uomo compiuto ( ei j" a [n d ra t evle i on),in quella misura che peculiare della compiutezza ( t o u p lh rwvm a t o ") del Cristo.

    Col volgere in lamento la domanda del Ges morente, la Chiesa annun-cia che, al fine di attuare la complementarit di Fede e conoscenza, nellaquale si corona la compiutezza del Cristo, compito dei sacerdoti solo quel-lo di curare la Fede di coloro che hanno urgenza di trovare in essa quelconforto che la conoscenza di Dio conferir invece in misura affatto esau-riente a quelli che di Ges si faranno discepoli (

    m a q ht a i v) perch fu datoloro di conoscere ( gn w n a i) i misteri dei Cieli (cfr. Matteo 13:10-13).6

    Come chiede Luca 18:8 al Suo ritorno Cristo trover ancora la Fedesulla Terra? e come daltronde suggerisce laver Ges chiamato a guidarela Chiesa il Pietro che pensa pensieri umani anzich divini, il regno deiCieli sar dunque realizzato sulla Terra grazie, s, al concorso di Fede econoscenza; al concretarsi di quellunit, per, la Chiesa concorrer man-tenendosi rigorosamente separata 7 da coloro cui le Scritture assegnano la fun-zione di accostarsi al divino tramite conoscenza: come questa non tollerainquinamenti fideistici, cos la Fede deve guardarsi da intrusioni raziocinanti.

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    4 A un Suo fedele che impugna la spada per difenderlo dai persecutori, Ges dice: Credi tu che Io non possapregare il Padre affinch mandi subito in Mia difesa dodici legioni di angeli? Allora, per, come si adempirebberole Scritture [i.e. i disegni divini], che prevedono che debba accadere proprio ci che sta avvenendo?. Cos nel26:53,54 di Matteo; in 7:21 Ges ha detto: Entrer nel regno dei Cieli chi far la volont di Chi nei Cieli.

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    Si legge p. es. nelledizione curata dalla Societ Biblica Italiana (Milano, Arnaldo Mondadori, 1968): illamento di Ges non esprime un abbandono ad amaro sconforto, ma unestrema sofferenza, sopportata con fidu-ciosa rassegnazione alla volont del Padre. Volont della Chiesa dunque evitare che il fedele si ponga domande.

    6 Cfr. 14:2 di 1 Corinzi: Chi parla in lingue [in virt di conoscenza] parla a Dio per edificare se stesso;chi invece profetizza [i.e. parla in parabole] parla alla collettivit per edificazione, esortazione e conforto.

    7 Separate debbono mantenersi, pertanto, Fede e ragione, cos come il Genesi1:4-10 sottolinea formataconcertando in complementarit di entit separate Cielo e Terra, Terra e mari, luce e tenebra, etc. la Creazione.

    Da qui linvito, a chi fruisce del dono della Fede, a non leggere la presente ricerca, che mira adaccostarsi al divino tramite conoscenza.

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    Resta per da chiarire quale superiore compiutezza di pensiero lacco-gliere in amicizia i contrari comporti, rispetto allopporli. Per mostrarla,conviene avvalersi dellincisivit consentita dai numeri.

    Se lo 1 dellaritmetica tecnicistica viene assunto naturale, razionale e primario,dunque annoverabile nella categoria dei beni, e se si fa poi nascere il 2 aggiun-gendo un 1 allo 1 o dividendo in met lo 1, la dualit 2 diventa culla di mali:implica infatti, con la 2, il dissolversi del numero in irrazionale, dunque lacomparsa dellindeterminatezza e dellillimite; da qui limpulso a guardare agli altricome a potenziali nemici, quindi la diffidenza e il solipsismo, vettori di guerre. In

    questa prospettiva Dio stesso per averci reso, col darci le membra, altri da Luifino a poterLo bestemmiare diventato un al di l del mare, antitetico rispettoal divino del Deuteronomio 30:10-14, dove invita ad ascoltarne la voce e attuarla.

    Palese pertanto limpossibilit di concludere la Creazione in cos incoe-rente disegno; i numeri dicono per che lincoerenza svanisce nellorizzonte aper-to dalla unit-complementarit di Fede e conoscenza. Infatti la contrapposi-zione irrazionale-razionale cessa di sussistere se si assume primaria lunitformata mettendo assieme la 2 e lo 1 nellapotome 21, che il Librodecimo di Euclide mostra appartenere al solo insieme compiutamente razio-nale, pervio a mente umana. Invero, se 21 numero primario, 1 e 2traggono lessere dal concorrere pariteticamente a formarlo e cessano quindi di

    contrapporsi; nellordine cos istituito, soltanto le membra introducono irra-zionalit, opposizioni e guerre, integrate per anchesse lo si mostrer inp. 7 nei disegni del Dio che accoglie in amicizia i contrari. Manifesta si faallora la superiore compiutezza introdotta dallassumere che lunit naturaledebba cercarsi nellmbito dellamicizia dei contrari: questa infatti, come vuoleil 4:4 della 1 Lettera a Timoteo, rende buona ogni cosa creata da Dio, quan-do si pervenga a vederla santificata dal nostro colloquio con la Sua Parola.

    Svelata la ragione per cui la Chiesa volge in lamento la domanda delCristo morente, si fa chiaro anche perch il Padre Lo abbandoni, cos comeabbandona luomo, cui affida la funzione di portare a compimento la Creazione.

    Essa fu fondata da Jhwh si legge nel 24:2 dei Salmi sulle acque e venne sta-

    bilita sulle correnti delloceano, dunque conferendo stabilit e medesimezzaa entit lacui natura fluttuante: allalteritdi Platone (cfr. Timeo 35a1-b2). Il Salmo 97:2-6specifica che giustizia e diritto sono le basi del trono di Jhwh, il quale rispetta tal-mente gli altrui diritti da accogliere in amicizia perfino la vestizione negli Elohim;affermare che la sapienza divina cammina su equit (cfr. Proverbio 8:20), involgeche lequilibrio poich punto fermo imposto al fluttuare di eccesso e difet-to lederebbe lalterit se si realizzasse allinterno di una entit: p. es. nel (nostro)

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    Cielo. Il ritorno delle stagioni, infatti, attesta una medesimezza che lederebbe lalte-rit se non fosse equilibrata dal prevalere di questa sulla Terra. Terremoti e calamitsono cos olocausto offerto dalla Terra alla giustizia cosmica per bilanciare quelritorno delle stagioni che permette il formarsi di unumanit atta a portare a com-pimento la Creazione. In un ordine fondato su equit, in effetti, la Terra non purestar gravata da eccessi di alterit ma deve esser equilibrata, prima o poi, da unamedesimezza che lallinei allo splendore dei corpi celesti (cfr. 1 Corinzi 15:40).

    La Bibbia deve perci implicare una complementarit temporale, quindi unagente che la promuova. Questo agente ed ecco profilarsi la risposta alladomanda del Ges morente devessere abbandonato da Dio: se gli fossero

    resi accessibili i canoni cosmici, o se Dio punisse il malvagio e premiasse ilprobo, verrebbe meno la giustizia divina: Egli concorrerebbe a tarpare lalterit,oltre che nel nostro Cielo, anche sulla Terra. Per farsi giusto Dio ci dot dimembra che fanno dare nomi diversi dai Suoi; non pu dunque intervenirepoi a ledere, con la nostra libert, la Sua giustizia. Romani 6:13 conferma:

    Offrite a Dio voi stessi, come morti ritornati in vita, e le vostre membraquali armi per la Sua giustizia ( p a ra s t h vs a t e e Ja u t o u ;" t w/ Q e w/ w Js e i ; e jk n e krw nz w n t a " k a i ; t a ; m e vlh u Jm w n o {p la d i ka i o s u vn h " t w/ Q e w/ ).

    Offrire a Dio le membra per renderLo giusto involge trasferirsi, dal pianoumano della logica di opposizione dei contrari, su quello, divino, che li accoglie

    in amicizia. Romani 7:5,6 specifica che questofferta peculiare delluomo nuovoe affranca dalla schiavit alla carne; questa prospettiva nuova a rivelare in Dioil Signore della gloria (

    t o ;n k u vr i o n t h " d o vvx h"), non pi passibile di Croci-fissioni da parte dei dominatori dellevo attuale (cfr. 1 Corinzi 2:8).

    1.3 UNICIT, ONNIPOTENZA, SAPIENZA, G IU ST IZ IA E BON T DI DIOSI FONDANO SU AMICIZIA DEI CONTRARI

    Le membra inducono a estendere lopposizione dei contrari alla totalitdellEssere; da ci consegue limpossibilit di attribuire a Dio la Sua glo-ria: gli attributi che sono condizione necessaria alla Sua maest.

    Emblematici sono, in proposito, due saggi del teologo HANS JONAS,8 che

    gli orrori di Auschwitz, egli dice, hanno indotto a rilevare lincompatibilitdellattribuire a Dio onnipotenza e bont: il male egli argomenta sus-siste soltanto in quanto Iddio non onnipotente. Sfugge a Jonas che adamareggiare Giobbe lo Onnipotente (Giobbe 27:2), il quale crea il mal-

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    8 Cfr. HANS JONAS, La domanda senza risposta (Genova, Il Melangolo, 2001) e Il concetto di Dio dopoAuschwitz(ivi, 2002). Jonas si auto-elegge voce ebraica, che ha studiato teologia e filosofia con Heidegger.

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    vagio e il violento al fine di preparare la veste che il giusto indosser ( ivi27:13,17). Errato pertanto esaurire lopera di Dio nella presenza sulla Terradi malvagit e violenza; Genesi 2:19 daltronde limita a fiere e volatili lafacolt umana di dare nomi diversi dai divini. E che non si possa esaurireluomo nellasservimento alle membra confermato nel 7:6,22,24 di Romani:

    Il pensiero asservito alla carne (to; f rovnhma t h " s arkov") in ostilit verso Dio [...];in voi, per, abita anche lo Spirito di Dio ( p n e u m a Q e o u ). Nel mio intimo tendo allaLegge di Dio; vedo per nelle mie membra unaltra legge, che muove guerra a quelladella mente e mi rende schiavo dellerrore. Chi mi liberer da un corpo votato a morte?

    L dove mostri e abissi cantano la gloria di Dio come angeli e vette (Salmo148 :2-8), cessa di sussistere lopposizione di male a bene, la cui eternit esclusanel Genesi3:22; si deve dunque cercare altrove nelluomo nuovo dei profeti e diPaolo e nello Jhwh in cui esiter la Sua vestizione in Elohim lidea del divino chesi affranchi dallincompatibilit di bont e onnipotenza. I saggi di Jonas, pertanto,provano solo limpossibilit di esaurire il divino nella vestizione di Jhwhnegli Elohim.

    Come la Crocifissione, dunque, anche lincompatibilit della bont di Diocon la Sua onnipotenza promette di trovare giustificazione e coerenza se tra-sposta in un ordine nel quale emerga il senso che le cose hanno per Dio.

    Nellorizzonte che accoglie in amicizia i contrari, invero, coerenza vuole che lon-nipotenza divina non possa consistere come vorrebbe Jonas nelleliminare mali ine-

    sistenti per il Creatore cfr. p. es. il 10:18 di Marco: Dio solo buono ; essadeve invece estrinsecarsi nel realizzare equilibri fra entit che le membra fanno con-siderare sgradite ed entit che accolgono benevolmente. Allora, se lequilibrio pri-mario, come lo per Dio, le sue componenti traggono lessere dal realizzarlo e risul-tano affatto paritetiche. La bont divina si esplica perci nel rendere bella anche lacomponente che le membra prospettano negativa: lirrazionale, p. es., e la tenebra.

    Ritorno del Cristo e amicizia dei contrari debbono tuttavia estendere i loroeffetti anche nellorizzonte di chi continua a ragionare in termini di bene e dimale. Ed ecco come: la sapienza divina deve esplicarsi indirizzandone lonnipo-tenza a realizzare equilibri fra alterit e medesimezza; giustizia esige che gli equi-libri, per non ledere lalterit, si attuino fra diversi: p. es. fra Cielo e Terra.

    Amicizia e giustizia e sapienza esigono altres, per, che alle entit cui le mem-

    bra attribuiscono polarit negativa alla Terra, p. es., e alluomo vecchiodellevo attuale si facciano complementari, a suo tempo, Terra Promessa euomo celeste (cfr. 1 Corinzi 15:49): proprio in questa complementarit si rea-lizzer pertanto la bont di Dio, in piena coerenza con gli altri Suoi attributi.Cessa cos di sussistere la tendenza che fa estendere, oltre che alluomo compiu-to, a Dio la logica dettata dai sensi, dimenticando che Chi ha creato buone tuttele cose (1 Timoteo 4:4) non pu avere membra; nel nuovo orizzonte morte e

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    mali perderanno il pungiglione (cfr. 1 Corinzi 15:56), di cui le membra lihanno gravati, e concorreranno, in modo paritetico con le virt, a togliere dalnostro volto il velo che imped perfino a Mos di vedere la gloria delluomo(2 Corinzi 3:13-16). La bont di Dio si esplica nel fatto che, per equilibrare ilprevalere di medesimezzanel nostro Cielo, ha creato sulla Terra mostri e abissi,redenti per in armi per la Sua giustizia, e ha rinchiuso tutti nella disobbe-dienza per usare a tutti misericordia (Romani 11:32), che il Salmo 51:1 chia-ma esplicitamente a testimoniare la Tua grande bont, Jhwh.

    La sapienza che si addice agli uomini compiuti ( ejn t oi " t elei voi ") sottolinea

    1 Corinzi 2:7 non quella del presente evo n quella [asservita allopposizione deicontrari] che vi domina; la sapienza divina, misteriosa e nascosta, che Iddio hapreparato per la nostra gloria, prima dei primordi della Terra (Proverbio 8:23).

    Queste frasi attestano che uomo , per Dio, lAdamo, non succubo di membra,immesso nel giardino creato in Eden per lui. Fare dipendere lonnipotenza del Diodalla presenza di Auschwitz involge chEgli ne abbia creato i pungiglioni; le trib diGiuda ed Efraim, che schierano luna contro laltra il pungiglione, sono invecetenute unite nella mano (Ezechiele 37:15-28) dallo Jhwh che, non avendo mem-bra, ignora pungiglioni (e miele): le stragi da Lui decretate ed eseguite da Suoi eser-citi (cfr. Isaia 10:22,23) sono tali per noi, non per il Dio che fa cantar la Sua glo-ria da mostri e abissi (Salmo 148:7). Solo ascendendo, dunque, al senso che caccia-

    ta da Eden, Auschwitz, Crocifissione hanno per Dio, si fa chiara la Sua onnipotenza.Tramite lamicizia dei contrari la Bibbia risolve anche i problemi aperti dalla

    presenza del male in un mondo monoteistico: Isaia44:6 et 45:7 fa infatti di Jhwhil Dio di redenzioni e di eserciti, operatore di bene e luce ma creatore di tene-bre e mali; ultimo e primo, Dio allinfuori del quale non vi altra Divinit.

    Nellorizzonte del Dio che, se punisse o premiasse i singoli, ne lederebbe lalibert, sulla quale poggia la Sua giustizia, provvidenziale diventa anche laccompagnarsidi leggi umane alla divina: copresenza assurda se si oppongono i contrari: rischia infat-ti di sostituire, alla fede nei doveri delluomo, la rivalutazione di diritti umani chep. es. portano al divieto di applicare la pena di morte, consacrata nel 20:9-18 delLevitico. Evita questo rischio il fondare Spirito Santo e Creazione sulla unit di Fede

    e conoscenza di Efesini 4:13; infatti, se si basa la morale su conoscenza, impossi-bile stravolgere in libert di uccidere il Levitico il segno messo da Dio su Caino.9

    Togliere mordente a leggi umane lede allora lo Spirito Santo rendendo moncala Creazione, cos da far dire a Ges, nel 12:31,32 di Matteo: ogni peccato,

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    9 Cfr. 4:15 di Genesi: Jhwhpose su Caino un segno affinch chiunque lincontrassenon luccidesse, rite-nendosi legittimato a vendicare Abele. Oggi si volge quel segno in divieto alla leggedi applicare la pena di morte.

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    anche il bestemmiare Cristo, sar perdonato; non per, n in questo evo n nelfuturo, la bestemmia contro lo Spirito Santo; essa far perci precipitare lumanitnella fornace descritta da Paolo nel brano qui riportato in p. 190, che raffigura unaimmoralit oggi sotto gli occhi di tutti. Urge perci ridare vigore a leggi e morale.

    Dire che la compiutezza del cosmo assicurata da leggi umane coeren-te con lassumere che le regolarit celesti siano equilibrate dal bruco che nondiventa farfalla e dalle Auschwitz; questo per concetto che le Scritturevogliono pervio solo ai discepoli (cfr. Matteo 13:11), mentre giustizia divinaesige che i timoni culturali dellumanit siano nelle mani di cattedratici che

    una tradizione plurisecolare ha schierato in opposizione alle Sacre Scritture.Il silenzio fatto cadere dalla Chiesa su frasi della Bibbia, che potrebbero turbare i

    fedeli, ha portato il pensiero oggi dominante ad assumere che le Scritture si esauri-scano in inno alla Fede e giostrino assunti meramente dogmatici: leggi morali sipensa sussistono grazie alla Chiesa, sicch il corroderle e la lotta contro il credoreligioso formano un tuttuno. Secondo il Cristo di Matteo 24:12,13, invece, ilCristianesimo sopravviver al raffreddarsi della Fede; il 4:13 di Efesini spiega che aconsentirne la sopravvivenza sar il sostituire, allopporre i contrari, la unit forma-ta dalla complementarit della Fede e della conoscenza del Figlio di Dio: unit nellaquale si concreta lo uomo compiuto, modellato sulla plenitudine del Cristo.10

    Il sopravvivere al raffreddarsi della Fede fa della Bibbia unopera rappresentativa non

    pi solo di un afflato religioso, ma dellintera sapienza antica; lapprendere allora che lasalvezza delluomo e delle sue istituzioni non ultima quella stessa del divino siarealizzabile a patto di sostituire, al contrapporre i contrari, la loro amicizia, notiziache non pu non fare rizzare le orecchie a filosofi, matematici e fisici le cui discipli-ne sono cadute in crisi quando si sono applicate a risolvere il problema della loro fon-dazione teoretica cercandogli soluzione nellmbito dellopposizione dei contrari. E pro-prio nellambire a destare linteresse dei cattedratici per la Bibbia e per una fonda-zione non fideistica della morale trae giustificazione la presente ricerca, per altri aspet-ti sacrilega; soltanto per chi immerso nellopposizione dei contrari dettata dalle mem-bra solo lo ignorante, insomma pu piccarsi di enunciare verit cristalline.

    Pur non basandosi sulla Bibbia, MARTIN HEIDEGGER e NIELS BOHR sono perve-nuti (cfr. 5.3,5) a proporre, per la soluzione dei problemi fondazionali che assillano gli

    occidentali, complementarit Cielo-Terra, Dio-uomo, razionale-irrazionale, corpuscolo-onda congeneri a quella, istaurata da Ges, fra Fede e conoscenza, e da Ezechielefra Giuda ed Efraim, tenute unite nella mano da Jhwh (cfr. Ezechiele 37:15-28).

    ~ 9 ~

    10 Alla compiutezza dellunit Fede-e-conoscenza, pertanto, debbono essere state improntate le Scritture,che infatti incitano ad amare il prossimo [lo altro] come te medesimo, dunque a rispettare lalterit comela medesimezza. E laccogliere in amicizia Fede e ragione il solo assunto idoneo a fondare la morale suconoscenza, sottraendola alla caducit della Fede ma lasciandone usufruire i frutti dagli ignoranti.

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    Sar per lo 1:18-21 di Romani a convincere a sostituire, alle opposizionidettate da membra, lamicizia dei contrari che port gli Antichi dallEraclitodel fr. 102 ( p avn t a k a la; t w/ Qe w/ - tutte le cose sono belle per Dio) al Paolodi 1 Timoteo 4:4 (cfr. p. 5) a PERSEGUIRE LA COMPIUTEZZA DELLA SCIENZA INUN PRINCIPIO IDONEO A REGGERE ANCHE UNA MORALE SALDA, PERCH FONDATASU CONOSCENZA DELLORDINE COSMICO. Paolo scrive:

    Iddio stesso ha manifestato ci che di Lui luomo pu conoscere ( t o ;gn ws t o ;n t o u Q e o u ). Dalla creazione del mondo in poi, infatti, le perfezioni invi-sibili di Dio la Sua eterna potenza e divinit possono essere contemplatecon lintelletto nelle opere da Lui compiute ( t o i " p o i h vm a s i n n o o vu m e n a k a q o-ra t a i). Sono pertanto inescusabili coloro i quali, pur potendo conoscere Iddio( d i o vt i g n o vn t e " t o ;n Q e o vn) non tributano a Lui gloria n rendono grazie, ma vaneg-giano nei ragionamenti della loro mente ottenebrata.

    La sudditanza alle membra ha portato invero filosofi, che Paolo chiamerebbedelle brume,11 a privarci, oltre che della Fede, anche della possibilit di conser-vare a Dio gli attributi che Bibbia e storia attestano essere essenziali si confer-meranno tali in 7.5 et 7.6 al fine di far sopravvivere le citt al declino della Fede.

    Nel Politico 307d1-8 Platone conclude invece la ricerca filosofica affermandoche lopporre i contrari, quando venga esteso agli statuti delle citt, diventa malat-tia la pi esiziale. Bibbia e Aristotele si allineano a questa frase del Politico.

    Infatti Romani 7:22-24 parla (cfr. p. 7) di una legge che, facendoci schiavi delle

    membra, si oppone alla Legge cui la mente aspira. La sapienza spiega nelMetafisica981a28-30 Aristotele mira a conoscere i princip che presiedano ai per-ch delle cose e conducano a punti di vista opposti agli iniziali, dettati dalle

    ~ 10 ~

    11 Caratterizza la filosofia tedesca post-kantiana il colpire il Cristianesimo accusandolo di essersi giudeiz-zato: Kant oppone alla religione di Mos, basata su precetti talvolta immorali, quella, fondata sullo spiri-to e introdotta, attraverso il miracolo e la rivelazione e in radicale eversione dellantica, dal Cristianesimo;completa poi la dissacrazione della Torah additando lo scandaloso sacrificio di Isacco: esempio di falsocomandamento e di falso miracolo. E conclude: Ci che il Cristianesimo ebbe in retaggio dallantico Patto, il rischio di giudeizzarsi, indulgendo a divenire legalismo e perdendo la sua connotazione autentica.

    Senza leggere il Deuteronomio 30:11-14 (La Terra Promessa non nei Cieli), Hegel rimprovera agliEbrei di avere corroso e distrutto larmoniosa consapevolezza della propria totalit, raggiunta dalla Greciaclassica, risolvendo linettitudine a divenire Nazione nellaffidarsi a una mitologia che indicava il terminedelle sofferenze e della schiavit nel regno dei Cieli e nellavvento messianico, dunque in un Dio alieno,chiuso nella sua tremenda trascendenza. Il Cristianesimo dellEvangelo sguita intendeva essere rea-

    zione allestraneit del Dio giudaico; gli Ebrei per non compresero il messaggio e operarono sul cristia-nesimo uninfluenza giudaizzante, che trasform Cristo in Dio alieno.

    Fichte compie un ultimo passo: il Cristianesimo, dice, religione e pura soltanto in Giovanni, chesembra mettere in dubbio lorigine giudaica di Cristo in pro di un Cristo ariano, che San Paolo avreb-be asiatizzato ancorandolo a quella che era ormai destinata, concluder Schleiermacher, a diventare unareligione morta; chi ne porta ancora i colori si lamenta su putrida mummia.

    Questi zelanti difensori del Cristianesimo trascurano che, nel 5:17,18 di Matteo, Cristo dice: Noncrediate che Io sia venuto ad abrogare la Legge e i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a comple-tare. Finch Cielo e Terra esisteranno, nemmeno uno iota o un apice della Legge saranno cancellati.

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    membra; deve infatti rivelare (cfr. 982a8-25 et 983a11-21) ci che pi lonta-no da sensazioni comuni a tutti e per nulla sapienti. Aristotele per anche coluiche, sancendo lindipendenza delle scienze operative dalla filosofia, ha nobilitato lamatematica dei costruttori e dei mercanti, madre delle conquiste tecnologiche.

    La sagacia di questoperato svelata dalla Bibbia: la vestizione di Jhwh negliElohim implica infatti che la sapienza atta ad affrancarci dalla schiavit alle mem-bra si render recepibile solo dopo che luomo, grazie proprio alle tecniche pro-mosse dalle membra, si sar fatto signore della Terra. Il che attesta come il Diodellamicizia si avvalga delle nostre pecche cos come dellimmoralit in cui esitalaver fondato la morale su Fede per portare a compimento il Suo disegno.

    Il Genesi 3:22, infatti, esclude che la conoscenza del bene e del male, dettatadalle membra, sia eterna; pertanto quando la fede, che la sorregge, si raffredder(cfr. Matteo 24:12), alla concezione di mondo e alla morale oggi vigenti dovrsostituirsi la verit testimoniata dalle opere divine: dalluomo stesso, nella suacompiutezza di mente e membra. Appunto verso luomo compiuto istrada il 6 :13di Romani con linvito a offrire a Dio le membra quali armi per la Sua giustizia;Efesini 4:13 descrive lesito della redenzione nella unit della Fede e della cono-scenza di Dio, che realizza lamicizia confacente alla piena maturit del Cristoe fa dire ad Aristotele, in De mundo 396b: Dio realizza armonie con i contrari.

    Gli statuti umani si allineeranno, cos, alle complementarit attestate dalleopere divine; effetto dellallineamento lo dico con Platone levitare la

    malattia esiziale, incombente sulle citt dominate dallopporre i contrari.Al dilagare di questa malattia la Bibbia ha posto argine vestendo Jhwh negliElohim che camminano, s, davanti a noi, ma dai quali Egli ci ha fatto istra-dare anche verso lamicizia dei contrari (cfr. nota 10): dai pane al nemico seha fame e dissetalo se ha sete, si legge nel Proverbio 25:21; Ges confermanel 5:44 di Matteo: amate i vostri nemici e pregate per chi vi perseguita.

    Amicizia dei contrari vuole anche, per, che si interroghi Dio affinchci istruisca (cfr. Giobbe 42:4) e riveli, tramite le opere visibili del crea-to, la Sua compiutezza (cfr. Romani 1:20); il disegno divino implica per-tanto che, con laffermarsi delle scienze tecnicistiche e del primato dellemembra, si sostituisca alla fede nello spirito lidolatria per la carne e chequesta, dichiarando guerra allo spirito (cfr. Romani 7:23), insidi lamicizia

    dei contrari fino a travolgere la morale che la predica.12Romani 1:26-32, qui trascritto in p. 190, descrive gli effetti del disgregarsi

    della morale, effetti che gli ultimi decenni del XX secolo attestano distrugge-re la vivibilit delle citt occidentali con ritmi ormai esponenziali; da qui lur-

    ~ 11 ~

    12 Anche limmoralit, infatti, redenta dal Dio dellamicizia dei contrari, il quale si avvale del percuotere eripercuotere gli Egizi per spingerli a costruire la strada che unir in amicizia Egitto e Assiria ( Isaia19:22-25).

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    genza di fondare la morale sulla conoscenza: a questo fine Paolo fa precede-re lo 1:26-32 di Romani dallinvito, in 1:25, a non pi scambiare la verit,rivelata dalle opere conoscibili di Dio, con la menzogna dettata da membrache fanno venerare e adorare la creatura anzich il Creatore.

    Quando i detentori delle leve del pensiero, spinti dal dilagare dellimmoralit,accoglieranno linvito di Paolo, si realizzer sulla Terra il regno dei Cieli auspica-to nel 13:11 di Matteo e i cui misteri Ges promette di rivelare ai discepoli.

    Alla comunit dei fedeli istradata dalla Bibbia verso lamicizia dei contrariaffinch Cristo, al Suo ritorno sulla Terra, vi trovi ancora la Fede (Luca 18:8) si allineeranno, distinti ma complementari perch tendenti essi pure allamicizia

    dei contrari, i laici, spronati da parabole di sapienti che la conoscenza delle operedi Dio avr fatto approdare ai medesimi princip, ora per stabili, predicati dallaFede. Si realizzer cos ladeguamento, perseguito da tutta lantichit, degli statutiumani alle complementarit testimoniate dalla Natura e dalla matematica (cfr.p. 5); un mondo dominato da lotte e sopraffazioni promosse da pulsioni animale-sche trapasser cos in orizzonti nuovi, votati allamicizia di Fede e conoscenza.

    Non enfatico, allora, riportare qui le parole con cui Platone concludelEpinomide e alle quali Paolo si ispirato nello 8:2 di Romani:13

    Di chi si accosti alla conoscenza nel modo dovuto dico, un po per celia e unpo sul serio, che compiuta con la morte dellusuale modo di pensare la funzioneassegnataci nel Tutto non sar pi in bala della molteplicit [di sensazioni, pro-

    vocata dalle membra], ma vivr una sola sorte. Fattosi uno da molti che era, [...]le sue conoscenze permarranno identiche, a formare un sapere stabile (992b2-d3).

    1.4 INOPPUGNABILIT DELLA COMPLEMENTARIT JHWH-ELOHIM

    A renderla inoppugnabile sono parole nascoste nei primi due capitoli delGenesi e scoperte nel XX secolo da matematici israeliani. Esse sono leggibili sal-tando un numero, costante per ogni parola-nascosta, di lettere scritte. Nellaquartultima riga del testo in p. 13, p. es., le tre lettere, contrassegnate con ,di (EDEN), sono separate da 4 intervalli, cio da 3 lettere scritte, e vengo-no quarta e ottava dopo la .14

    Poich le parole-nascoste confortano la sola componente conoscenza dellunit

    formata da Fede e conoscenza (cfr. Efesini 4:13), la loro funzione rest fino-ra ignorata e vennero ritenute cabalistiche dai custodi delle due religioni.

    ~ 12 ~

    13 NellEpinomidePlatone espone la matematica che fa approdare a un sapere stabile e svela la gene-si divina degli enti visibili: il che fece giudicare spurio, dai cattedratici, quel Dialogo. Nello 8:2 diRomani Paolo scrive: La legge dello Spirito, che d vita in Cristo, ci ha liberato dalla legge della morte,portata dalle membra.

    14 Lebraico procede dallalto verso il basso, ma da destra verso sinistra. Anticamente non vi comparivano vocali.

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    In ciascuno dei nove versetti iniziali del Genesi, sopra riprodotti, com-pare scritto, su fondo brunito, il nome (ELOHIM); ai sei primi ver-setti sotteso il nome-nascosto (YHVH), le cui lettere si susseguonoa intervalli 64, dunque distanziate luna dallaltra da un numero dinterval-li che rappresenta la gematria15 della parola Dyn ( ) = giustizia. Sottendereai nomi Elohim il nome-nascosto YHVH sta verosimilmente a significareche gli Elohim sono vestizioni temporali dello Jhwh il quale, essendo Diodi giustizia, accoglie in amicizia le Sue propaggini che ordinano alluma-nit di riempire di s la Terra, soggiogandola allopposizione dei contrari

    (cfr. Genesi 1:28) e se lecito estendere a Dio ci che le Sue opereinvitano luomo a fare preparano cos la veste che il giusto indosser(cfr. Giobbe 27:13,17) quando alla Fede si unir, complementare, la cono-scenza del Figlio di Dio e questa sar corroborata da mezzi tecnologici checi avranno reso signori sulle opere delle mani di Jhwh (cfr. Salmo 8:7).

    Ai versetti 7 9, ove appare tre volte il nome Elohim ( ), sotte-so il nome-nascosto (ELOHIM) stesso, scandito a intervalli 26 che evo-cano la gematria di Jhwh, a confermare che nella vestizione in Elohim siesplicano potenza e divinit dello Jhwh chiamato, in Isaia 45:15, Dionascosto e salvatore, che opera il bene e crea il male.

    Sotteso ai primi cinque versetti del Genesi anche il nome-nascosto (TORAH), scandito a intervalli 50, ossia saltando 49 lettere-scritte. Si mostrer

    in 6.4 come questa coppia di numeri, se integrata con le relative radici qua-

    ~ 13 ~

    15 In ebraico i numeri sono indicati mediante lettere dellalfabeto; perci linsieme dei valori nume-rici delle lettere che formano una parola costituisce la gematria della parola stessa: entit che pertantoevoca quella parola, se scandita da altre, oppure sue attinenze.

    Il nome Jhwh, p. es., ha gematria 26 perch la lettera yod (= J) rappresenta il numero 10; la he (=h)rappresenta il 5, la waw (=w) il 6, cosicch 10+5+6+5=26 gematria di Jhwh. Una parola-nascosta o unnome-nascosto, le cui lettere siano scandite a intervalli 26, evoca pertanto Jhwh.

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    drate, evochi univocamente lintero insieme matematico, bimetrico e primario,alla cui incisivit il Pentateuco affida la funzione di convincere luomo adarsi, a suo tempo, statuti in armonia con le strutture, appunto bimetriche,del mondo creato dallo Jhwh che coordina in amicizia i contrari. questo ilmondo nel quale non avr campo la scissione dellEssere suggerita dallop-porre la donna alluomo (cfr. Genesi 3:7); ishshah a ish: a (ivi,2: 23) che viene evocato dalla parola (EDEN), nascosta nel versetto 8.

    A far integrare la coppia 50 et 49 con le sue radici quadrate 52 et 7 prov-vedono due parole-nascoste Jsrael ( ) che leggibili in senso contrario luna

    allaltra e scandite a cavallo fra il primo capitolo (elohista) del Genesi e ilsecondo (jahwista) si incrociano in modo da formare un X il cui punto cru-ciale coincide con la lettera centrale resh (= ) di ciascuna parola-nascosta.

    Quello degli Jsrael nascosti, le cui lettere sono contrassegnate col sim-bolo , inizia a essere scandito nellultimo versetto del primo capitolodel Genesi e prosegue, leggibile a intervalli 7, nel primo versetto del secon-do capitolo; laltro Jsrael nascosto scandito in senso contrario al nor-male (sicch leggibile procedendo dal basso verso lalto), a intervalli 50.La sua scansione inizia nel terzo versetto del secondo capitolo e, dopo avereincrociato laltro Jsrael nella lettera resh del primo versetto del secondocapitolo, termina nel penultimo versetto del primo capitolo.

    Lintervallo 50 implica il salto di 49 lettere, e 49 il quadrato dellin-tervallo 7 con cui scandito laltro Jsrael nascosto. E poich i numeridella coppia 50 et 49 sono connessi, nella Bibbia, in modo pressoch siste-

    matico con le rispettive radici,16 si indotti a ritenere che, con lo scan-dire Jsrael a intervalli 7, radice di 49, Genesi 1:302:3 intenda evocareanche la radice quadrata 52 degli intervalli 50, la quale forma, col 7,

    ~ 14 ~

    l

    J (50)

    J (7)

    lr

    s

    s

    ae

    ae

    16 Nella Bibbia il 7 richiama p. es.: i) - le 7 settimane successive al sabato dei covoni, dopo il qualeconterai 50 giorni e farai una nuova offerta a Jhwh (Levitico 23:15,16); ii) - i 7 sabati di anni, dunquei 49 anni, dopo i quali santificherai, nel 50 anno, il Giubileo (Levitico 25:8-10); iii) - la serie di 7 voltesettemila anni, che annuncer il ritorno dellUniverso alle radici (cfr. Nachmanide, Aboda Zara9a).

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    lapotome 527, da cui mostrer in 6.4 potersi generare la intera sequen-za primaria, evocata nel Pentateuco appunto tramite i numeri 50 et 49.

    Lintarsio degli Jsrael, centrati a collegare il capitolo jahwista del Genesiallo elohista, dissipa i dubbi sia sullintenzionalit dellintroduzione di parole-nascoste, sia sulla complementarit Elohim-Jhwh, per cui allElohim, che coman-da di empire la Terra delle opposizioni dettate dalle sensazioni, subentrer lo

    Jhwh che invita luomo a ispirarsi allamicizia dei contrari, attestata dal Cielo.

    Basilare corollario della complementarit Jhwh -Elohim il conferire pre-gnanza a una notizia tramandata dalla tradizione, secondo cui lo Yehoshua

    ebraico, da cui deriva il nome Ges, significa Jhwh salvezza: frase cheil credere Elohim e Jhwh nomi dati da diverse trib a una medesima vesti-zione del divino ha stemperato nellanodino Dio salvezza. La riscoper-ta, a opera di matematici israeliani, dei codici numerici nascosti nelPentateuco e il mordente, che il Libro decimo di Euclide conferisce allacoppia epimoria 17 50 = (52)2 et 49=72, fanno invece di Ges il Messiadel Dio armonizzatore, anzich oppositore, dei contrari.

    I capitoli seguenti costituiscono un diario di ricerca che mira a sottoporre ilfelice approccio alla Bibbia, aperto dai numeri suddetti, allaffinamento dialetti-co involto dal confrontare questo fermo assunto con linsieme delle Sacre Scritture,al fine di raggiungere quella che Efesini 4:12,13 chiama compiuta conoscenza del

    Figlio di Dio, nella misura confacente alla piena maturit del Cristo.In Repubblica 523b9-c4 Platone scrive che sono le contraddizioni [e le lacu-ne] a istradare verso sapienza; esperienza aggiunge che sarebbe puerile credere chea un singolo uomo sia dato di arrivare, nel breve corso della vita, al culmine diquelle che 1 Corinzi 2:11 chiama t a; b a vq h t o u Q e o u - le profondit del Dio.

    Da qui la decisione di conservare, alle pagine seguenti, una stesura che, lascian-do sussistere lacune ed errori di un travagliato, e gi pi volte riveduto, percor-so di ricerca, faciliti a coloro che hanno titolo, mente e mezzi per influiresugli indirizzi culturali e politici delle collettivit il compito di proseguire unapproccio alla Bibbia che la felice impostazione su Jhwh salvezza rivela profi-cuo al fine di chiarire lessenza e le implicazioni del mondo che luomo nuovo,dei Profeti e di Paolo, fonder su globale amicizia. Ascendere da concezioni di

    mondo asservite alle membra a una struttura che sispiri allamicizia dei contra-ri, testimoniata dal nostro Cielo, evento che esige il concorso di una non esi-gua convergenza di intelletti forti in ogni campo e coralmente riconosciuti tali.

    ~ 15 ~

    17 Epimorie sono le coppie di numeri x et x+ 1 rispondenti alla formula z=x+2x(x+ 1 ) (dove z numero intero), esposta in p. 154 del presente scritto. Per una pi esauriente trattazione dellargomento totalmente falsato dallesegesi rinvio al mio Terzo numero binomiale di Euclide e terza civilt diAmmon-Zeus (quella stessa auspicata da Ges), Firenze, Cesati, 1991 2 e rimandi.

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    2.1 IL GES JHWH SALVEZZA SI FA MESSIA DI AMICIZIA DEI CONTRARI

    Mostri e abissi lodano il nome di Jhwh, si legge nel Salmo 148:2-7;in Matteo 5:18 Cristo chiama a integrare la Sua Parola ogni jota e ogniapice dellAntico Testamento. Queste frasi escludono che il Dio di Gespossa dare a mostri e abissi il senso negativo implicato dalla logica cheoppone i contrari.

    LAntico Testamento, invece, veste negli Elohim un divino il quale ciordina di soggiogare la Terra ed empirla di noi, dunque delle nostre oppo-sizioni. Correlativamente in Matteo 13:37-39 si legge che a seminare nelmondo il buon seme il Figlio delluomo [i.e. Ges], mentre a seminarvizizzania e figli del male il diavolo; frase per che il 7:15 di Marcocorregge in nulla di esterno alluomo pu corromperlo; lo contaminano coseemanate dallinterno di lui: comportate cio dal peccato originale (cfr.1 Corinzi 15:21).18

    Se a contaminare luomo la sua intima costituzione, il fatto che Gesinviti chi vuol seguirlo a rinnegare se stesso ( a jp a rn hs a vs q w e Ja u t o vn) ed invito a ripudiare ci che Paolo di Tarso, in 1 Corinzi 3:3, chiama las-servimento alla carne, e a prediligere i beni dello spirito 19 esclude che

    ci si possa affidare allopposizione dei contrari per dare ragione dellinvito,rivolto a noi dal Cristo; infatti nessun appiglio la logica che contrappone

    ~ 17 ~

    2 - LEVOLVERSI IN COMPLEMENTARIT DELLOPPOSIZIONE DI FEDE A RAGIONE

    18 Poich luomo fu creato perfetto (cfr. Salmo 139:14), a seminar zizzania , tramite noi, Dio stes-so: lElohim di Genesi 1:28, che comanda di empire la Terra di noi: delle nostre opposizioni.

    19 Siete carnali e vi comportate in maniera umana, scrive Paolo ai fratelli ai quali, nel 3:1, chia-risce di non aver potuto parlare come a uomini spirituali (

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    ").

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    lo spirito alla carne pu porgere per chiarire perch Dio ci affidi la fun-zione di ripudiare la costituzione della quale Egli stesso ci ha dotato. Sispiega, allora, perch per due millenni il Cristianesimo abbia giustamentedevoluto alla sola Fede (privilegiandola, cos, rispetto alla ragione) il com-pito di sorreggere assunti che la logica oppositrice dei contrari non con-sente di giustificare. In Romani 9:30-32 Paolo conferma:

    Schiatte che [come la romana] non cercavano giustizia [ d i ka i o s u vn h n: i.e. i giu-sti equilibri costitutivi dellordine cosmico] la raggiunsero: quella, per, derivanteda fede (

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    "); Israele invece, che cercava una legge di giustizia (

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    d i ka i o s u vn h "), non la raggiunse perch lattendeva non da fede, ma da fatti ( e jxe [rgwn); urt perci contro la pietra dellinciampo ( t w/ l i vq w/ t o u p ro s ko vm m a t o ").

    LElohim che ordina alluomo di riempire di s la Terra per vestizionedel divino in un Dio che si lascia vedere solo di spalle perfino da Mos(cfr. Esodo 33:22,23), dunque che nasconde il Suo volto. Il profetaEzechiele fa invece dire da Jhwh nel 36:26,27 dellomonimo Libro: non sarpi nascosto il Mio volto quando su Israele avr infuso uno spirito nuovo,che vi indurr a osservare i Miei decreti e seguire le Mie vie (ivi, 39:29).

    Lo spirito nuovo, promesso da Jhwh, chiaramente quello per cui il148:2-7 dei Salmi pu dire che mostri e abissi lodano il nome di Jhwh;chiaro altres che proprio chi oppone alla carne lo spirito debba convenire

    che lopposizione si basa sullescludere che allo spirito e segnatamente allospirito divino si possa estendere lasservimento alle sensazioni, quindi lop-porre gli enti in schiere di cattivi e di buoni. Dar al Mio popolo uncuore nuovo per conoscermi e farlo ritornare a Me con tutto il suo cuore,fa eco Geremia 24:7; scriver nel loro cuore [i.e. nel loro spirito e nel lorointelletto] la Mia legge (ivi, 31:33); dar loro un altro cuore e unaltra norma[i.e. una legge e una logica diverse] affinch ogni giorno Mi temano, per ilbene loro e dei loro figli, incalza il 32:39.

    La liceit di estendere al Nuovo Testamento questi assunti dellAntico cheparlano di conoscenze non effimere, quindi non fideistiche confermata diret-tamente nel 3:1-3 di Matteo, dove levangelista scrive:

    In quei giorni [della nascita di Ges] comparve a predicare, nel deserto dellaGiudea, Giovanni Battista dicendo: Convertitevi, perch il regno dei Cieli vici-no!. Egli Colui che fu annunciato dal profeta Isaia con le parole: Voce di unoche nel deserto grida: preparate la via del Signore, raddrizzatene i sentieri! ( e Jt o i-m a vs a t e t h ;n o Jd o ;n K u ri vo u ,, e u jq e i va " p o i e i t e t a ;" t ri vb o u " a ujt o u ).20

    ~ 18 ~

    20 Matteo deduce queste frasi dal 40:3-5 di Isaia, dove si legge: Una voce grida: preparate nel deser-to la via di Jhwh, raddrizzate nella steppa la strada per il nostro Dio. [...] Il terreno accidentato diventipiano, lo scosceso si faccia valle; si riveler allora la gloria di Jhwh e ogni uomo la vedr.

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    Si prepara la via del Signore e si raddrizzano i sentieri di accesso a Lui spiega Isaia nel 42:1,7 21 aprendo gli occhi ai ciechi e affrancando dalletenebre i prigionieri; anche questo passo accolto da Matteo nel 12:17-21 delsuo Vangelo, dove fa di Ges Colui che adempie la profezia di Isaia.

    Ecco il Mio Figlio (p

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    "), che ho scelto: il Mio prediletto nel quale lanima

    Mia si compiace. Su di Lui ho infuso il Mio spirito: porter la giustizia fra lenazioni [...]. Non spezzer la canna fessa n spegner il lucignolo fumigante al finedi far vincere la giustizia. E nel Suo nome le genti riporranno la speranza.

    Gravido dimplicazioni il fatto che levangelista Matteo evochi parole di

    Isaia per confermare in Ges il Figlio prediletto dello Jhwh che fonda lordinesu una giustizia consistente nel chiamare anche canne fesse e lucignoli fumigan-ti ossia presenze solitamente ritenute brutture a lodare il nome di Dio.Si implica cos, infatti, che il nuovo Patto diverso da quello stipulato coni padri quando vennero presi per mano per farli uscire dallEgitto, e che allafine di quei giorni [ossia dellEra degli Elohim] Jhwh stipuler con il casato diIsraele consista nel far uscire dalle tenebre i prigionieri, [resi ciechi dalla suddi-tanza alle sensazioni]: coloro i quali vestono loro pulsioni nellElohim che coman-da di empire di noi la Terra (non il Cielo e il Mondo, si noti) e che, lascian-dosi vedere solo di spalle (cfr. Esodo 33:22,23), fonda il Suo culto su Fede.

    Trova in tal modo fondamento e inoppugnabile conferma, nei Vangeli, lanti-

    ca tradizione che fa discendere il nome Ges dallebraico Yehoshua, che signifi-ca Jhwh salvezza 22 e ne definisce la missione terrena identificandolo appuntocon il Figlio e servo (

    p ai ") di Jhwh, evocato nel 12:15 del Vangelo di Matteo.Con lestendere a Ges la frase con la quale Isaia fa annunciare a Jhwh

    che il Figlio-servo (p a i ") Suo porter la giustizia a istaurarsi sovrana fra i popo-

    li, Matteo pone dunque laccento su una figliolanza da Jhwh tanto autore-volmente enunciata quanto chiaramente addotta, quindi incontrovertibile. Ci

    ~ 19 ~

    21 Nel 42:1-7 Isaia fa dire a Jhwh: Ecco il Mio servo, che sorreggo: leletto nel quale la Mia animasi compiace. Su di Lui ho posto il Mio spirito: porger il diritto alle nazioni [...]; non spezzer la cannafessa, non spegner il lucignolo fumigante [...]. Io, Jhwh, Ti ho chiamato alla giustizia [...] per aprire gliocchi dei ciechi e far uscire dal carcere i prigionieri che dimorano nelle tenebre.

    22 Cos si legge p. es. alla voce Ges dellIndice analitico della Bibbia edita dalla San Paolo. Anche

    ledizione curata dalla Soc. Biblica Italiana rileva che Ges, nellebraico Yehoshua, significa Dio salva: fraseper anodina, diversa dal dire che a salvarci sar il Figlio dello Jhwh che accoglie amici i contrari.

    Pure Elia significa il mio Dio Jhwh; nel 17:12 di Matteo Ges dice: Elia gi venuto [inGiovanni Battista], ma non lhanno riconosciuto e lhanno trattato come hanno voluto; cos anche ilFiglio delluomo dovr soffrire per opera loro. E alle ultime parole del Crocifisso El, El, lem saba-chtan? , Matteo fa seguire il commento: alcuni dei presenti, uditolo, dicevano: Egli chiama Elia [ilMio Dio Jhwh].

    Ges salvezza dice infine lAngelo del Signore a Giuseppe in Matteo 1:21 perch al Figlio parto-rito da Maria porrai nome Ges in quanto salver il Suo popolo dai loro errori (

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    permette di escludere che la Chiesa labbia ignorata e induce a ritenere che iltradurla nellanodino Dio salva (cfr. nota 22) risponda a meditata scelta teo-retica. Pu invero testimoniare il deliberato intento dottrinale di nascondere aipi la figliolanza di Ges da Jhwh; lo stemperare in Dio salva una fraseche Isaia, Matteo e una tradizione bimillenaria adducono a ribadire, con tuttal-tro mordente, che a salvare lumanit sar il Ges-Yehoshua in cui Jhwh hainfuso il Suo spirito, pu significare che la Chiesa abbia finora ritenutoinopportuno portare a conoscenza dei fedeli il fatto che il Cristo verr aporre fine allasservimento della Terra alle vestizioni del divino negli Elohimche ci comandano di empirla del nostro opporre i contrari.

    Lintento di tener nascosto il volto del Ges che ha nel nome Jhwh salvez-za confermato dal volgere il ripudia te stesso, cui Cristo invita chi voglia se-guirLo, in soffoca i tuoi impulsi carnali; ulteriormente corroborato, fra lal-tro, dallimputare a un improbabile Diavolo seminatore del male (cfr. Matteo13:39) corruzioni che il 7:15 di Marco sottolinea contaminare luomo dallin-terno di lui stesso: dunque volute, in definitiva, dal suo Creatore, che il Salmo139:14 loda per aver creato perfetto luomo proprio perch, dice il Proverbio16:4, ogni Sua opera fatta per un fine: anche lempio per il giorno infau-sto, parte viva quindi esso pure, come i mostri e gli abissi, del disegno divino.

    Grazie a Dio conferma Paolo di Tarso nel 14:18 della 1 Lettera ai Co-rinzi io parlo in lingue pi di voi tutti (p a vn t wn u Jm w n m a llo n g lwvs s a i "l

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    preferisco per, in Chiesa (e

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    ), dire cinque parole com-prensibili [a tutti] piuttosto che diecimila parole in lingua. Mezzo per attua-re questo proposito della Chiesa lanteporre il parlare in parabole al pro-posito manifestato dal Cristo nel 13:10-13 di Matteo di dare invece modoai discepoli ( ma q ht a i v) di conoscere i misteri del regno dei Cieli ( u Jm i n d e vd o-t ai g n w n a i t a ; m u s t hvri a t h " b a s i le i va " t w n o u jra n w n); il che non datoa coloro cui Ges parla in parabole ( e jn p a ra b o la i ").

    Sconcerta e appare assurdo il fatto che la Chiesa con il privilegiare le para-bole, si spenda in sostanza a ritardare il ritorno di Ges sulla Terra, cos dafar scrivere a Paolo nel 5:31,32 di Efesini: mistero grande che luomo e lasua donna [ossia i diversi] formino una sola carne; lo dico riferendomi alCristo e alla Sua Chiesa.

    Effetto delle parabole quello descritto nel 6:9-13 di Isaia, dove Jhwhinvita il profeta a velare gli occhi, appesantire le orecchie e indurire il cuoredel Suo popolo fino a renderne deserte le citt e devastato il paese, cos cheinfine esso si converta e guarisca; il parlare in parabole approda dunque al

    ~ 20 ~

    23 Si legge nel 14:2,3 di 1 Corinzi: Chi parla in lingua non parla a uomini ma a Dio (o

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    /); chi profetizza, invece, parla a uomini per loro edifi-

    cazione, conforto o esortazione.

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    medesimo esito dei colpi inferti per guarire, in virt dei quali si legge nel19:22-25 di Isaia Jhwh porter gli Egiziani a convertirsi e a unire lEgittoallAssiria [al suo tradizionale nemico, cio], fino a servire assieme, Assiri edEgizi, Jhwh: il Dio dellamicizia, appunto, dei contrari.

    Ha portato a formulare questi rilievi la speranza di trovare, nellorizzonte deldivino, quella spiegazione di assunti della Chiesa che la logica di opposizione deicontrari non perviene a dare (cfr. p. 18). La speranza sembra per vanificata dalfatto che il farsi Dio dellamicizia impone a Jhwh di accogliere in amicizia an-che gli Elohim del riempi di te la Terra: le vestizioni del divino nelle quali sidivinizza lumano opporre i contrari, che si ripresenta intatto, dunque, anche

    nellorizzonte di chi li accoglie amici. In effetti nello Jhwh dIsaia si vestonocomportamenti umani, basati sullopporre i contrari: p. es. quello del padre che,per raddrizzare deviazioni del figlio, il Proverbio 13:24 esorta a usare la verga.

    Prima di rimettere nuovamente alla Fede la difesa del Cristianesimo, opportuno per controllare la congruit, con i testi sacri, degli assunti sui qualila Chiesa fonda oggi la dottrina: si pu infatti mirare ad accostarsi a pensieripropriamente divini solo se li si depura da intrusioni di logica umana, succu-ba di sensazioni cui per certo non soggiace il divino. Da qui lopportunit:

    1. - di sostituire, alla contrapposizione cristiana di carne a spirito, la pigenerale, e anteriore, opposizione dei contrari. Quando Jhwh percuote gli Egizi,o invita a velare gli occhi al Suo popolo, limita infatti non potenzialit della

    carne, ma del nostro complessivo stare nel mondo: invita invero Assiri edEgizi a sostituire un medesimo e comune culto di Jhwh a quelli dei rispettivi econtrapposti Elohim, che fanno schierare nemici i due popoli. Altrettanto certo che Isaia, col dire nello 11:1-8 che quando lo spirito di Jhwh si poser sul vir-gulto di Jesse, [...] un bimbo introdurr la manina nel covo della vipera, nonallude a evoluzioni delle rispettive carni: che, fra laltro, smentirebbero lo 1:25di Genesi: Dio vide buona cosa creare i rettili secondo la loro specie.

    2. - Ges invita chi voglia seguirLo a rinnegare se stesso e a prendere lapropria croce nel 16:24 di Matteo, dopo che nel 16:23 ha esortato Pietro asostituire laccogliere amica la Crocifissione allopporla fra i mali. Lo spiritodi Jhwh, che si poser sul virgulto di Jesse, non dunque entit che troviragione di essere nel contrapporsi alla nostra carne, bens dono divino che

    dar cuore nuovo a una umanit altrimenti portata, dalla soggezione ai sensi,a vestire negli Elohim il proprio opporre i contrari.

    Nel prossimo capitolo accerter come le illazioni su esposte conducano a scopri-re lordito filosofico sotteso al Cristianesimo. Prima credo per opportuno accenna-re, in 2.2, a tre autori cristiani che, in epoche diverse, hanno intuito come il mes-saggio cristiano intenda farsi nunzio di un Dio armonizzatore dei contrari in ami-

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    cizia. In 2.2.1 espongo come il pensiero di Francesco dAssisi si prest a convalida-re la tesi; in 2.2.2 mostro come anche la mentalit cattolica si stia progressivamen-te evolvendo nella direzione di sostituire, allopporre i contrari, la concezione che liaccolga in amicizia. Il teologo Cornelio Fabro, che si riallaccia al pensiero di Tom-maso dAquino, pone alla base del Cristianesimo la distinzione fra fede e ragione,dunque la generalizzazione dellopposizione spirito/carne. Il Cardinale JosephRatzinger, al quale un Conclave di 130 membri ha affidato il timone della Chiesa,ri-accoglie 24 la ragione a celebrare la gloria di Chi ha dato alluomo la ragione affin-ch riscoprissimo la Ragione che ha assistito il Creatore nellordinare perfetto [dun-que anche in quelle che a noi appaiono opposizioni di mali a beni] il Mondo.

    2.2 FERMENTI DI UNA LOGICA DI AMICIZIA IN AUTORI CATTO LICI

    2.2.1 FRANCESCO DASSISI

    Nel Testamentum 3:4 Francesco dAssisi scrive: peccavo [i.e. ero in erro-re] quando ritenevo amara la presenza dei lebbrosi; lamaro si tramut indolcezza allorch il Signore mi port fra loro. Francesco attua cos la tran-sizione dal senso che le cose hanno per gli uomini senso che scanda-

    lizza Pietro al pensiero che il Figlio di Dio debba andare a Gerusalemmeper molto soffrire ed esservi crocifisso alla valenza che esse hanno perDio: che cio hanno, e che la Crocifissione ha, nella luce della giustiziadivina. La quale giustizia cui non si attinge, scrive nella Salutatio virtu-tum, nisi prius moriatur - se prima non si muore il senso umano dellecose. Chi Mi vuol seguire prenda la sua croce e rinneghi se stesso, diceGes in Matteo 16:24, dove rinnegarsi implica dismettere la s


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