La canzonepetrarchesca
Con il sonetto: è la forma metrica principale della letteratura italiana
• Di derivazione provenzale
• In origine: con accompagnamento musicale (questo spiega la denominazione)
• Già dalla scuola siciliana: senza musica
• Documentata dalle origini fino al ‘900
• E’ composta da un numero variabile di strofe (= stanze)
• In Petrarca il numero delle stanze varia da 5 a 7
1
2
3
4
5
Ogni stanza è divisa in:
Fronte
e
Sirma
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
La Fronte è divisa in due Piedi con lo stesso numeri di versi:
Chiare, fresche et dolci acque,ove le belle membrapose colei che sola a me par donna;gentil ramo ove piacque(con sospir’ mi rimembra)a lei di fare al bel fianco colonna;
Piede
Piede
La Sirma è indivisa (a differenza della letteratura precedente)
La Canzone è completata al termine da un Congedo
metricamente uguale alla Sirma o a parte di essa
Se tu avessi ornamenti quant’ài voglia,poresti arditamenteuscir del bosco, et gir in fra la gente.
1
2
3
4
5
CONGEDO
erba et fior’ che la gonnaleggiadra ricoverseco l’angelico seno;aere sacro, sereno,ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:date udïenzia insiemea le dolenti mie parole estreme.
Sirma
Congedo
[…]
L’ultima rima del secondo Piede
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole estreme.
concatena la Fronte alla Sirma
Questo verso si chiama Chiave
La Sirma è sempre chiusa da un distico a rima baciata
erba et fior’ che la gonnaleggiadra ricoverseco l’angelico seno;aere sacro, sereno,ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:date udïenzia insiemea le dolenti mie parole estreme.
Sirma
La morte fia men cruda se questa spene porto a quel dubbioso passo; ché lo spirito lasso non poria mai in più riposato porto né in più tranquilla fossa fuggir la carne travagliata e l'ossa.
Sirma
Il numero di rime per stanza è vario.In Petrarca non sarà mai superiore a 20
La stanza sarà sempre eterometrica (cioè con versi aventi numero diverso di sillabe)
I versi nella canzone sono endecasillabo e settenario
Il contrario, cioè una strofa con versi di ugual misura, si dice strofa isometrica
La struttura complessa della Canzone spiega perché questa composizione poetica non abbia avuto nei secoli lo stesso duraturo successo del Sonetto. Essa ha attratto sempre meno i poeti, man mano che ci si allontanava dal Medioevo e dal suo modo di vivere e di pensare.