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La casa del cioccolato solidale · ecuatoriana, pari a circa il 3%, che è concentrata...

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EQUOLAND Soc. Coop. a R. L. 50041 Calenzano, Firenze, Italia Via delle Bartoline 41 Tel. 39 055 8878480 e-mail: [email protected] Cod. Fisc. e P. IVA 04698880483 Pagina1 PROGETTO “LA CASA DEL CIOCCOLATO SOLIDALE” 1. OGGETTO Il presente progetto intende rafforzare i legami culturali ed economici tra i migranti ecuatoriani in Lombardia e le comunità d‟origine in Ecuador attraverso una strategia di sviluppo integrata che valorizzi e metta in relazione la produzione di cacao autoctono in Ecuador con la commercializzazione del prodotto finito in Italia da parte di una cooperativa di migranti ecuatoriani. L‟obiettivo generale del progetto è quello di contribuire al co-sviluppo e alla valorizzazione della cultura dei migranti ecuatoriani in Italia, in linea con le direttive FAO, ONU, con i MDGs n° 1, 3, 7, 8 e con i temi dell‟ Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Nello specifico, in Ecuador si intende contribuire al miglioramento delle condizioni economiche delle realtà produttrici di cacao autoctono- sabor arriba, attraverso il rafforzamento commerciale finalizzato all'esportazione di un prodotto di cacao semi-lavorato. In Italia l‟intervento è volto a contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione della cultura dei migranti ecuatoriani attraverso l'implementazione di un punto vendita equo e solidale "casa del cacao solidale" quale veicolo di co-sviluppo e integrazione nel tessuto sociale lombardo. La strategia d‟intervento propone un modello di co-sviluppo sostenibile e ripetibile, in cui le associazioni di migranti ecuadoregni di Milano e le piccole organizzazioni di produttori di cacao delle province di Guayas, Los Rios e Manabi (Ecuador) siano gli attori e non solo i beneficiari. In Ecuador, le organizzazioni di piccoli produttori di cacao naturale e biologico (APOV, MINAGUA e CADO) saranno accompagnate nel rafforzamento della trasformazione e della commercializzazione all‟estero del prodotto, con attività che integrano e completano la strategia di rafforzamento produttivo e di tutela della biodiversità messa in campo nell‟ambito del progetto “Cacao e Huertas” , presentato sul bando biodiversità 2011 del Comune di Milano. In particolare le associazioni coinvolte saranno destinatarie di un‟apposita formazione sulle procedure per l‟esportazione del prodotto e sul trattamento dei prodotti semilavorati, registreran no un marchio commerciale per identificare e valorizzare il proprio prodotto e seguiranno il processo di trasformazione della materia prima in panetti di cacao, inizialmente realizzata tramite un‟impresa esterna, nella prospettiva di porre le basi per la successiva internalizzazione di questa attività.
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50041 Calenzano, Firenze, Italia Via delle Bartoline 41 – Tel. 39 055 8878480

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PROGETTO “LA CASA DEL CIOCCOLATO SOLIDALE”

1. OGGETTO

Il presente progetto intende rafforzare i legami culturali ed economici tra i migranti ecuatoriani in

Lombardia e le comunità d‟origine in Ecuador attraverso una strategia di sviluppo integrata che valorizzi e

metta in relazione la produzione di cacao autoctono in Ecuador con la commercializzazione del prodotto

finito in Italia da parte di una cooperativa di migranti ecuatoriani.

L‟obiettivo generale del progetto è quello di contribuire al co-sviluppo e alla valorizzazione della

cultura dei migranti ecuatoriani in Italia, in linea con le direttive FAO, ONU, con i MDGs n° 1, 3, 7, 8 e

con i temi dell‟ Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Nello specifico, in Ecuador si intende contribuire al miglioramento delle condizioni economiche delle

realtà produttrici di cacao autoctono- sabor arriba, attraverso il rafforzamento commerciale finalizzato

all'esportazione di un prodotto di cacao semi-lavorato.

In Italia l‟intervento è volto a contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione della cultura dei migranti

ecuatoriani attraverso l'implementazione di un punto vendita equo e solidale "casa del cacao solidale"

quale veicolo di co-sviluppo e integrazione nel tessuto sociale lombardo.

La strategia d‟intervento propone un modello di co-sviluppo sostenibile e ripetibile, in cui le

associazioni di migranti ecuadoregni di Milano e le piccole organizzazioni di produttori di cacao delle

province di Guayas, Los Rios e Manabi (Ecuador) siano gli attori e non solo i beneficiari.

In Ecuador, le organizzazioni di piccoli produttori di cacao naturale e biologico (APOV, MINAGUA e

CADO) saranno accompagnate nel rafforzamento della trasformazione e della commercializzazione

all‟estero del prodotto, con attività che integrano e completano la strategia di rafforzamento produttivo e

di tutela della biodiversità messa in campo nell‟ambito del progetto “Cacao e Huertas”, presentato sul

bando biodiversità 2011 del Comune di Milano.

In particolare le associazioni coinvolte saranno destinatarie di un‟apposita formazione sulle procedure

per l‟esportazione del prodotto e sul trattamento dei prodotti semilavorati, registreranno un marchio

commerciale per identificare e valorizzare il proprio prodotto e seguiranno il processo di trasformazione

della materia prima in panetti di cacao, inizialmente realizzata tramite un‟impresa esterna, nella

prospettiva di porre le basi per la successiva internalizzazione di questa attività.

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Le associazioni di produttori saranno inoltre accompagnate nell‟esportazione del prodotto in Italia

tramite la centrale di Commercio Equo e Solidale Equoland. Equoland si occuperà inoltre della

trasformazione dei panetti di cioccolato in prodotto finito e della loro distribuzione in Italia.

In Italia, le associazioni di migranti ecuadoregni daranno vita a una rete commerciale di distribuzione

del cacao delle tre associazioni di produttori ecuadoriane attraverso la creazione di una cooperativa

sociale di tipo A, che si incaricherà di realizzare a Milano il primo punto vendita del commercio equo e

solidale gestito da migranti. Il punto vendita sarà denominato “La casa del cioccolato solidale” e

commercializzerà il prodotto finito fornito da Equoland. La cooperativa, inoltre, organizzerà eventi di

formazione e sensibilizzazione, parteciperà a fiere e creerà un sito web di e-commerce dedicato

esclusivamente a prodotti provenienti dall‟Ecuador e prodotti ed importati secondo i criteri del

commercio equo e solidale.

2. IL CONTESTO D’INTERVENTO

2.1 L’ECUADOR

2.1.1 IL CONTESTO NAZIONALE

L‟Ecuador è uno stato dell‟America latina,

posizionato sulla linea dell‟equatore, con un

territorio leggermente inferiore a quello

dell‟Italia. Ex colonia spagnola, indipendente

dal 1809, ha una popolazione di 14 milioni di

abitanti prevalentemente di religione cattolica.

Economia nevralgica ed elemento di

stabilizzazione dell‟intera regione, è tuttora

alle prese con la difficile situazione interna

creatasi a seguito della crisi del 2000, causata

dall‟eccessivo affidamento sulle risorse

petrolifere e dall‟iperinflazione

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L'Ecuador confina a nord con la Colombia, a est e a sud con il Perù e a occidente si affaccia sull'Oceano

Pacifico. Nella parte settentrionale il territorio dello stato è attraversato dall'Equatore e, da un punto di

vista geografico, si possono distinguere 4 regioni con caratteristiche molto differenti: la costa, la sierra, el

oriente e la región insular che comprende le isole Galápagos.

La costa, zona in cui sono situate le tre province d‟intervento del progetto, comprende l'area costiera

costituita dalla zona litoranea nella parte occidentale del paese; è caratterizzata da una fascia di pianure

costiere di origine alluvionale che è seguita, inoltrandosi nell'interno, dalla catena montuosa della

Cordillera Costanera (max. 800m s.l.m.), un tempo ricoperta di foreste e ora sfruttata con vaste

piantagioni di banane, palme, caffè e cacao che si estendono fino ai piedi delle Ande, che più a sud

prende il nome di Cordillera Chongón-Colonche.

Il clima dell'Ecuador presenta una stagione secca e una stagione delle piogge, con notevoli variazioni

tra le diverse regioni geografiche. Le Galapagos e la costa sono influenzate dalle correnti oceaniche e la

calda corrente del Pacifico determina una stagione calda, piovosa e umida nel periodo che va da gennaio

fino alla fine di aprile. Le temperature massime nella stagione delle piogge si aggirano sui 30°C, mentre

da maggio a dicembre le freddi correnti provenienti da sud rendono scarse le precipitazioni e mantengono

le temperature inferiori di qualche grado.

A gennaio del 2008 i dati generati per INEC (Instituto Ecuatoriano de Estadísticas y Censos) rilevavano

una popolazione è di 13.832.885 abitanti. Approssimativamente nel 2010 gli abitanti dell'Ecuador erano

14.233.900, dei quali, il 49,4% uomini, e il 50,6% donne.

Con 49 abitanti per km2 l'Ecuador è il Paese sudamericano con la più alta densità di popolazione. Sul

totale della popolazione 5.000.000 di abitanti sono concentrati nella Sierra, circa 7.000.000 di abitanti

vivono invece lungo la costa atlantica, in Amazzonia sono circa 600.000 e nelle Galapagos 17.000.

La popolazione dell‟Ecuador è etnicamente diversa; i meticci (combinazione tra indigeni e bianchi)

sono i più numerosi e costituiscono il 65% della popolazione attuale. I bianchi sono circa il 6,7% degli

ecuadoriani. Gli amerindios, appartenenti a diverse nazionalità o raggruppamenti indigeni, rappresentano

circa il 25% e occupano principalmente le zone montuose andine. Il resto della popolazione è composta da

un'importante minoranza mulatta (combinazione tra bianchi e afro) che è intorno al 2% e da quella afro -

ecuatoriana, pari a circa il 3%, che è concentrata principalmente nel nord della costa. Lo 0,3% della

popolazione è costituito da asiatici e arabi.

Il 97,5% degli ecuatoriani è di confessione cristiana: l‟87,5% è composto da cattolici, mentre il 10% è

costituito da protestanti. Lo 0,2% della popolazione è buddista e solo per lo 0,002% musulmana. Lo 0,7%

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professa religioni tradizionali (molte volte si tratta di sincronismi con il cattolicesimo), mentre nell‟1,5%

restante vengono compresi sia gli atei che gli agnostici.

La popolazione ecuatoriana vive in una società nella quale sono sempre in crescita la disoccupazione,

la criminalità, e la povertà; il sistema educativo, inoltre, presenta grandi carenze. Rispetto a questo

scenario, però, si può affermare che esiste ancora una speranza. Il governo dell‟Ecuador si è impegnato a

porre rimedio a questa malattia sociale, ad esempio introducendo scuole elementari gratuite,

promuovendo la riabilitazione dei bambini di strada, aiutando lo sviluppo delle infrastrutture con un fondo

speciale, dichiarando tolleranza zero alla corruzione e intensificando le forze di sicurezza interna al

paese.

2.1.2 IL CONTESTO SPECIFICO - PROVINCE DI GUAYAS, MANABI E LOS RIOS

Nell‟area d‟azione del progetto,

il 67% della popolazione vive al di

sotto della soglia di povertà, e

l'incidenza della povertà

sull'insoddisfazione dei bisogni

primari è del 56% (World Bank

1998). È carente il servizio

scolastico e il servizio sanitario

statale è pressoché inesistente in

molte comunità. Le strade molto

spesso sono inadeguate, dato che

solo una piccola parte di esse è

ricoperta d‟asfalto (10%) e le

piogge persistenti da gennaio a

maggio le rendono impraticabili.

I programmi di assestamento

strutturale e le crisi del settore

minerario degli anni „80 sono solo alcune delle motivazioni che hanno dato vita a dei veri e propri esodi

della popolazione dalle zone rurali alle zone urbane.

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Gli elevati livelli di povertà sono accompagnati dall'impossibilità, da parte della popolazione rurale, di

accedere ai servizi finanziari. Ci sono molte barriere legali e istituzionali che penalizzano i poveri: i

creditori non possono appropriarsi della somma non risarcita dal debitore (questa legge, inizialmente

concepita per favorire i piccoli imprenditori, non fa altro che scoraggiare le banche dal prestare credito in

mancanza di garanzie adeguate), la maggior parte dei creditori non vogliono accettare come garanzia la

proprietà mobile o intangibile, la legge prevede che i contratti vengano redatti in forma scritta da persone

che abbiano già compiuto i 21 anni (con questa norma vengono penalizzati sia gli analfabeti sia i capi

famiglia con età inferiore ai 21, che all'interno del paese risultano essere numerosi). Oltre alle barriere

legali vi sono altri ostacoli al credito: la popolazione più povera, infatti, viste le precedenti crisi

finanziarie e gli elevati costi bancari applicati, è spesso riluttante nell'affidare i propri risparmi alle

istituzioni finanziarie; questi fattori hanno contribuito alla diffusione del credito informale che, data la

mancata nascita di vere e proprie istituzioni formali, vede principalmente negli usurai, nei parenti e negli

amici le maggiori fonti di approvvigionamento. Di fronte a questa situazione, il fenomeno della criminalità

risulta essere in crescita e l‟insicurezza cittadina spinge i governi locali verso la regolarizzazione di ronde

informali.

Il mono coltivo, pratica diffusa dal colonialismo, e l‟iniquità dei trattamenti commerciali dei prodotti

ha reso l‟agricoltura insufficiente per poter soddisfare i bisogni primari degli abitanti delle zone rurali.

2.1.3 LA COLTIVAZIONE DEL CACAO

Il 22 luglio 2005 il cacao è stato dichiarato “Prodotto simbolo dell‟Ecuador” mediante l‟Accordo

Ministeriale n°070 del Ministero dell‟Agricoltura e del Bestiame.

Il cacao è stato da sempre coltivato in Ecuador, ma la sua importanza come prodotto d‟esportazione è

stata soppiantata ormai da tempo dalla banana. Dagli anni ‟60, inoltre, con l‟applicazione della riforma

agraria, i grandi latifondi sono stati ripartiti tra i piccoli contadini e ora ben l‟80% della produzione si deve

ad essi, con una media annua di 2-3 q/ha e un‟estensione di 3-4 ha per famiglia. Con la sparizione dei

latifondisti, appare la figura dell‟intermediario che non permette il rapporto diretto tra il produttore e il

consumatore. Il cacao, infatti, viene acquistato nelle fattorie e nei villaggi, rivenduto prima nella città più

vicina, poi nella città più grande e successivamente agli esportatori nel porto di Guayaquil (al momento ci

sono nel Paese una cinquantina di operatori con licenza di esportazione), sviluppando così una lunga

catena intermediaria: la maggior parte dei guadagni rimane ai commercianti, mentre il produttore riceve

a mala pena il necessario per mantenere la sua finca (fattoria). Il governo ecuadoriano non interviene con

un sistema di regolazione dei prezzi, ma tutto è determinato dall‟incontro della domanda e dell‟offerta.

Negli ultimi anni il processo di disboscamento degli orti naturali ha subito una forte crescita, dovuta alla

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ricerca e alla sperimentazione di ibridi di cacao più produttivi: le huertas (orti naturali) vengono

rimpiazzate in modo sempre più diffuso dalle coltivazioni intensive di CCN51 (Coleccion Castro Naranjal

Numero 51), una varietà di cacao ibrida molto produttiva ma di scarsissime qualità organolettiche, dove

l‟utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi è all‟ordine del giorno. I risultati che emergono dai censimenti

nazionali sono molto allarmanti: nel 1991 vi erano in Ecuador 550.000 ha di orti di cacao autoctono

nazionale, mentre nel 2009 ne rimangono solamente 255.000 ha.

Il CES (Commercio Equo e Solidale) si è sviluppato nel mondo occidentale nel corso degli ultimi

quarant‟anni, in risposta alla crescente consapevolezza che i vantaggi derivati dagli scambi e

dall‟espansione del commercio non sono equamente ripartiti tra tutti i Paesi e i vari strati della loro

popolazione. L‟obiettivo del CES è di garantire che il prezzo pagato ai produttori rappresenti una congrua

remunerazione, in base al loro rapporto di lavoro, alla competenza e alle risorse, e una giusta quota del

profitto globale. Questo obiettivo viene generalmente realizzato mediante l‟impegno dei partecipanti

all‟iniziativa di CES a pagare un prezzo equo, negoziato caso per caso. Per le merci il cui prezzo è

concordato a livello internazionale, come il cacao o il caffè, viene fissato un tetto minimo, tale da

assicurare ai produttori un reddito superiore al prezzo mondiale delle derrate vendute, e un tetto

massimo. Grazie a questa maggiorazione, i produttori possono dotarsi di sistemi di produzione perfezionati

e introdurre condizioni di lavoro favorevoli agli imprenditori agricoli, ai salariati e all‟ambiente.

2.2 LA COMUNITA’ECUATORIANA IN ITALIA E IN LOMBARDIA

La comunità di ecuatoriani residenti in Italia attualmente è la comunità latinoamericana più numerosa

ed ha superato quella peruviana. I dati statistici mostrano un notevole aumento della migrazione

ecuatoriana verso l‟Italia, passata dalle 1.632 presenze nel 2000 alle 90.000 nel 2010 secondo l‟ultimo

studio della Caritas Migrantes. Lo studio però considera solo i migranti con regolare permesso di soggiorno,

mentre si stima ci sia un rapporto di 3 a 1 tra le persone che non possiedono un regolare permesso e

quelle che lo hanno. I dati reali dell‟immigrazione ecuatoriana sono quindi senz‟altro superiori: si può

affermare che risiedano in territorio italiano almeno 150.000 ecuadoriani.

Gli immigrati ecuatoriani sono in maggioranza donne e madri, che rappresentano il 65% del totale. La

comunità si caratterizza per la giovane età dei propri membri (dai 18 ai 44 anni). La maggior parte svolge

lavori di assistenza familiare, in particolare di assistenza agli anziani e di cura dei bambini, e servizi di

pulizia.

Gli uomini sono maggiormente impiegati nel settore dei trasporti, delle costruzioni, dell‟industria e dei

servizi a imprese e persone. Le famiglie ecuatoriane hanno in media 2 figli per nucleo familiare.

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Le regioni con la maggior presenza di migranti ecuatoriani sono la Lombardia, ed in particolare la città

di Milano, con 34.000 presenze, la Liguria e Genova, con circa 18.000 presenze, il Lazio ed in particolare

Roma, con circa 8.000 presenze, il Piemonte con Torino, con circa 5.000 presenze. Bisogna ricordare che a

Genova quella ecuatoriana è la comunità straniera più numerosa, proveniente principalmente da città

della costa ecuatoriana come Machala, Guayaquil e Esmeraldas.

L‟associazionismo ecuatoriano è un fenomeno interessante: esistono attualmente 90 associazioni di

ecuatoriani in territorio italiano, che sono generalmente caratterizzate dalla mancanza di conoscenze

sulla gestione amministrativa e contabile dell‟organizzazione, dalla mancanza di strumenti che consentano

di lavorare in rete con altre associazioni di migranti e non, da carenti conoscenze sulle dinamiche di

progettazione sociale in Italia ed in Europa, dalla frammentazione del tessuto sociale.

Le associazioni di migranti hanno quindi un grande interesse ad organizzarsi per lavorare in rete e ad

acquisire conoscenze e competenze che consentano di qualificare il lavoro dell‟organizzazione.

Per quanto riguarda l‟imprenditorialità della comunità ecuatoriana in Italia, possiamo dire che negli

ultimi anni essa è notevolmente aumentata, passando da 239 imprese registrate nel 2003 a 1460 nel 2009,

con un tasso di crescita del 64,4%.

Le imprese sono in gran parte individuali e di piccola dimensione, operano nel settore dei servizi a

imprese e a privati come autotrasporti, pulizie, piccolo artigianato. Si registra negli ultimi anni una

tendenza ad avviare nuove attività come ristoranti, sartorie, agenzie di viaggi.

I problemi a cui i migranti ecuatoriani devono far fronte in Italia sono gli stessi che riguardano le altre

comunità di migranti.

Il primo ostacolo è la lingua, che in molti casi impedisce l‟integrazione interculturale e rende difficile

la conoscenza e la comprensione da parte dei migranti delle leggi e delle normative in materia di

disciplina fiscale, del lavoro, dell‟immigrazione, etc., necessarie per favorire la loro piena integrazione

nella società del paese che li accoglie.

L‟attuale crisi economica ha comportato la perdita del posto di lavoro per molti migranti ecuatoriani,

comportando l‟aumento del numero di migranti che si rivolgono ad enti come il SENAMI e ai consolati

ecuadoriani in Italia per chiedere aiuto nella ricerca di un lavoro e di opportunità di migliorare le proprie

conoscenze tecniche per aumentare le possibilità di trovare lavoro.

La crisi ha anche aumentato i casi di vulnerabilità dovuta a depressione, dato che molti ecuadoriani

sono in Italia da soli senza le proprie famiglie e anzi provvedono al loro mantenimento in Ecuador.

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Un altro problema emerso negli ultimi anni è quello delle madri ecuatoriane sposate con cittadini di

altre nazionalità e che a causa del divorzio o della separazione rischiano di perdere la custodia dei propri

figli su decisione dei tribunali dei minori.

In molti di tali casi si creano situazioni di segregazione, poiché le madri non hanno conoscenza degli

strumenti necessari a far valere i propri diritti e gran parte degli assistenti sociali favorisce il coniuge

italiano.

La separazione dal nucleo familiare in Ecuador è inoltre traumatica soprattutto per i giovani

adolescenti migrati in Italia, che cercano conforto al di fuori della famiglia rifugiandosi nell‟alcol e nella

droga. Questa situazione ha anche provocato la proliferazione di bande di giovani adolescenti migranti che

senza avere una guida o un orientamento commettono reati con gravi conseguenze. Questo fenomeno è

particolarmente forte nella città di Genova dove la comunità Ecuatoriana è la prima per numero di

presenze.

3. DATA DI INIZIO E DURATA DEL PROGETTO PREVISTI

La data di inizio progetto è prevista per Gennaio 2012 e l‟intervento avrà una durata di 12 mesi.

4. PARTENARIATO PROPONENTE

4.1 ENTE CAPOFILA: “ECUITA”

“ECUITA” è un‟associazione culturale composta da migranti ecuatoriani il cui scopo sociale è di

valorizzare e promuovere la cultura ecuatoriana in Italia attraverso eventi culturali e di intrattenimento.

In questo modo l‟associazione si propone di contribuire al mantenimento del legame con le comunità di

origine dei migranti e allo stesso tempo di favorire la loro integrazione nel tessuto sociale italiano.

L‟associazione ECU ITA, fu creata in data 20/05/2005 a Milano in Via Podgora n.10, davanti il Dr.proc.leg Angela Pedone Notaio residente a Paderno Dugnano con ufficio nella via W. Tobagi n. 10, iscritta nel ruolo del Collegio Notarile dei distretti riuniti di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza e Varese, il codice fiscale dell‟ Associazione Ecu Ita è 97407470158.

Fu nominata Presidente del Consiglio di Amministrazione la Sig.ra Fuentes Elva Irene, traduttrice, nata a Milagro (Ecuador)il 05.04.1967, cittadina italiana, codice fiscale FNTLRN67D45Z605P; tra i soci ci sono:

Ballardini Enrico, commerciante, nato a Lavena Ponte Tresa (VA) il 13.05.1948, cittadino italiano, codice fiscale BLLNRC48E13E494Z.

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Lozado Lazo Jacinto Rafael, operaio, nato a Guayaquil (Ecuador) il 02.06.1965, cittadino ecuadoregno, codice fiscale LZDJNT65H02Z605X.

Locatelli Giordano, imprenditore, nato a Bedizzole (BS) il 21.10.1956, cittadino italiano, codice fiscale LCTGDN56R21A729L.

Fraietta Nicola, imprenditore, nato a Guardavalle (CZ) il 12.02.1959, cittadino italiano, codice fiscale FRTNCL59B12E239E.

La denominazione sociale è Ecu Ita con sede a Milano in piazza Bonomelli n.4

SCOPO

L‟Associazione non ha scopo di lucro, è aparti-tica, apo-litica, ed ha finalità esclusivamente umanitarie. E‟ infatti costituita da persone liberamente associate e desiderose di tradurre in impegno concreto il loro senso morale e civile. Essa ha per scopo quello di migliorare la qualità di vita dell‟emigrante ecuadoregno, tramite lo sviluppo di attività di educazione, imprenditoriale, di salute, e di benessere familiare, sportive, sociale e di infrastruttura che contribuiscono a elevare il benessere della famiglia ecuadoregna.

ATTIVITA’ SOCIALE

L‟Associazione svolge attività di promozione, coordinazione, incentivazione di iniziative di vario genere e natura a fini sociali, umanitari, filantropici, culturali, oltre alle attività scientifiche e didattiche reciprocamente tra queste due popoli.

Indirizzano le energie ai fini sociali ed umanitari, anche quelle intellettuali che è tra le finalità dell‟Associazione.

L‟Associazione mantiene contatto diretto con enti, istituti, organizzazioni pubbliche e privati di qualsiasi tipo per il conseguimento dei fini stessi associativi.

Di seguito le principali attività realizzate:

30-04-2011 Elezione Miss Provincia dell' Oro in Milano- Italia

Centro Sportivo Iseo – Via Iseo 6 (MI)

Dal 2008 al 2011. Sportello di consulenza legale ed e di immigrazione. Consulenza e ricerca per la

penetrazione nel mercato ecuadoregno e latinoamericano, promozione di eventi culturali, assistenze ad

altre associazioni con i ragazzi delle denominate bande, supporto emozionale ed economico alle madri in

difficoltà.

Viale Romolo 7

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2-3- e 9 -10-2010 Fiestas Octubrinas dell' Ecuador in Milano-Italia(Giardini di Via Trevi Valeggio)

Dal 2006 -2007 Sportello Legale e d' immigrazione

Agosto 2005 Campionato calcio e danza, esposizione di prodotti e fiori ecuadoregni nel Parco Lambro

Udine (Milano)

Maggio 2005 Festa dell' inaugurazione della Associazione Ecuita – Centro Ricreativo Vermezzo – Elezione

Miss Ecuita e Madre Simbolo

4.2 PARTNER LOMBARDO: ACEA ONLUS

AceA Onlus è un‟Associazione di Volontariato Iscritta all‟Albo del Volontariato della Regione

Lombardia, accreditata al Registro delle Associazioni del Comune di Milano, al Tavolo Interistituzionale

delle associazioni dei consumatori e al Registro Nazionale dei Comunicatori.

AceA Onlus, costituita nel 1993, senza fini di lucro e con l‟azione, personale, spontanea e gratuita dei

propri aderenti, persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale promuovendo i diritti della

persona, dei popoli e della Terra e la salvaguardia dei beni comuni.

AceA realizza attività di informazione, sensibilizzazione, educazione e cooperazione allo sviluppo al

fine di promuovere:

- i consumi etici e gli stili di vita solidali ed eco-sostenibili (consumo critico e responsabile, mobilità

sostenibile, agricoltura biologica, turismo responsabile, energie alternative e rinnovabili, gruppi di

acquisto solidali, prodotti ecologici)

- i diritti fondamentali degli esseri umani, dei popoli e del creato

- la cultura e la pratica della cittadinanza attiva, del volontariato, della legalità, della pace e

dell‟intercultura

- le forme di economia solidale (commercio equo e solidale, finanza etica, banca del tempo)

Nell’ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo AceA si è fatta sostenitrice attraverso

partnership con Deafal ONG (Italia), Koinonia Community (Kenya)1, SYDI2 Kenya, Karibu Afrika Onlus

1 Koinonia Community è una ong e una comunità fondata e diretta dal missionario comboniano Padre Renato “Kizito” Sesana nota come una delle realtà più dinamiche in Kenya sul fronte dell’accoglienza e recupero dei bambini di strada e su quello della prevenzione degli scontri etnici e interreligiosi. 2 SYDI Sport for Youth Development Initiative, è una ong keniana che si occupa di promozione dello sport come strumento di emancipazione del giovani delle baraccopoli.

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Kenya3 Altropallone ADS Onlus (Italia), CoLomba4 (Italia) e Jiango be Africa5, di iniziative di cooperazione

decentrata volte a tutelare gli ecosistemi naturali, garantire alle comunità rurali la gestione delle proprie

risorse, formare specifici target di riferimento ad una gestione solidale ed ecologicamente sostenibile

delle stesse.

Gli interventi hanno reso possibile alle popolazioni locali di beneficiare di costruzione di infrastrutture

idriche (cisterne e pozzi), strutture educative/ricreative e attività sportive finalizzate alla coesione

sociale giovanile.

Le aree geografiche dove AceA Onlus opera e ha operato sono il Messico, il Brasile, il Kenya e la

Repubblica Centro Africana.

Tutti i progetti che hanno visto coinvolta AceA Onlus, sono stati avviati e gestiti con il coinvolgimento

attivo dei beneficiari, secondo i principi della cooperazione partecipativa decentrata.

Di seguito riportiamo i principali interventi realizzati:

1) ACEA ONLUS, DEAFAL ONG & ASSOCIAZIONE JIANGO BE AFRICA - Anno 2006/2007

Realizzazione/ristrutturazione di strutture scolastiche in mattoni e lamiera e collaborazione alla

gestione delle “scuole di villaggio”

Lo scopo dell'intervento progettuale riguardava la realizzazione di 2 “Scuole di villaggio” in mattoni,

cemento e tetto in lamiera; la scuola di Hermann nella città di Bouar e la scuola del Villaggio di Sanda.

2) ACEA ONLUS & DEAFAL ONG - Dal settembre 2009 a fine giugno 2010

Progetto “redes - reti internazionali di educazione ambientale per un’economia sostenibile”

A partire da settembre 2009 e fino a giugno 2010 AceA, in partnership con Deafal ONG ha realizzato il

progetto “R.ED.E.S - Reti Internazionali di Educazione Ambientale per un‟Economia Sostenibile”, un

percorso didattico formativo sulle tematiche della sostenibilità ambientale dedicato alle scuole secondarie

di secondo grado.

3) ACEA ONLUS, KOINONIA COMMUNTY6 ONLUS KENYA & SYDI 7 - Anno 2009

3 Karibu AfriKa Onlus Kenya è una ong fondata a Nairobi (Kenya) nel dicembre 2009. Karibu è una parola swahili che significa “benvenuto”. 4 COoperazione LOMBArdia, la principale aggregazione regionale italiana di cooperazione e solidarietà internazionale. 5 Associazione Jiango be Africa è un'associazione nata nel 2006 con sede a Cologno Monzese (MI). Jiango be Africa significa “..mettere il cuore in Africa”. 6 Koinonia Community è una ong e una comunità fondata e diretta dal missionario comboniano Padre Renato “Kizito” Sesana nota come una delle realtà più dinamiche in Kenya sul fronte dell’accoglienza e recupero dei bambini di strada e su quello della prevenzione degli scontri etnici e interreligiosi. 7 SYDI Sport for Youth Development Initiative, è una ong keniana che si occupa di promozione dello sport come strumento di emancipazione del giovani delle baraccopoli.

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Progetto “acqua per la rete, una rete per l’acqua” per la popolazione di Tone-la-maji – Nairobi –

Kenya.

All‟interno del progetto “Acqua per la Rete” AceA Onlus, svolse il ruolo di capofila progetto e

occupandosi in Italia delle attività di educazione allo sviluppo sulle tamatiche della buona gestione delel

risorse. Mentre in Kenya attraverso l‟azione dei partner locali Koinonia Community e SYD si è provveduto

all‟avvio delle attività di scavo e costruzione di un pozzo

4) ACEA ONLUS, ALTROPALLONE ADS ONLUS, KARIBU AFRIKA KENYA e COLOMBA8 - Anno 2010

Progetto altrimondiali - to south africa by matatu -milano-roma-nairobi-johannesburg

Altrimondiali -To South Africa By Matatu -Milano-Roma-Nairobi-Johannesburg, è un progetto che ha

saputo promuovere, interpretare e raccontare il calcio come strumento di pace e solidarietà, di

inclusione, integrazione e coesione sociale nell‟anno dei Mondiali in Sudafrica. Il progetto partii da Nairobi

con un “matatu”(pulmino) a giugno 2010 e arrivo a Johannesburg alle finali del campionato mondiale di

calcio luglio 2010; durante il viaggio furono organizzati in collaborazione con le ong della Lombardia che

operano in loco tornei di calcio di strada con bambini, giovani e adolescenti. I paesi coinvolti dal percorso

del “Matatu” sono stati: Kenya, Tanzania, Zambia, Zimbabwe, Mozambico, Swaziland, Sudafrica.

Per il progetto Altrimondiali - To South Africa By Matatu, AceA Onlus si è occupata della divulgazione

editoriale attraverso la stesura di articoli e racconti del percorso e attività svolte dall‟equipe in loco. Il

progetto ha conseguito l‟Onorificenza del Presidente della Repubblica Italiana e vincitore del Premio Pace

2010 – Regione Lombardia

Sul tema coesione sociale, acqua, e sostenibilità ambientale AceA ONLUS è da sempre attiva con

azioni di educazione allo sviluppo in Italia incentrate sulla promozione di pratiche di produzione agricola

sostenibili e di comportamenti di consumo responsabili.

Su queste tematiche attualmente AceA ha in corso i seguenti progetti

1) Progetto “Il ritmo dei popoli – donne, integrazione”

Progetto di coesione sociale realizzato in partnership con Dialogo (Associazione di volontariato) e Piquar 5

Il progetto “Il ritmo dei popoli – donne, integrazione” interviene sui quartieri Sant‟Eusebio e

Crocetta del Comune di Cinisello Balsamo in collaborazione con le associazioni Dialogo e Piquar 5 e le

comunità di migranti del territorio.

8 COoperazione LOMBArdia, la principale aggregazione regionale italiana di cooperazione e solidarietà internazionale

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Le azioni di progetto sono finalizzate avviare processi di interazione e collaborazione fra differenti

culture e generazioni, di favorire l‟inclusione sociale delle comunità di migranti attraverso percorsi che

vedano protagonista e destinataria allo stesso tempo la “donna”, con la sua centralità all‟interno della

relazioni famigliari oltre che dell‟economia domestica e con la sua riconosciuta propensione nell‟avviare

reali processi di integrazione famigliare nella comunità ospitante.

Contemporaneamente il presente progetto intende rispondere alle problematiche che la

“femminilizzazione” dei flussi porta con sé, ovvero l‟isolamento a cui le donne vanno incontro una volta

lasciato il paese di origine, isolamento sia linguistico sia culturale.

2) Progetto - terra è libertà: coltivare il futuro attraverso sobrietà e stili di vita sostenibili e solidali

Progetto di educazione alla sostenibilità ambientale e realizzato in partnership con Deafal Ong e

Accesso Coop. Sociale.

Il progetto intende realizzare percorsi volti a sensibilizzare, formare e generare nei cittadini dei

comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano e Cologno Monzese una concreta

volontà d‟azione, che si traduca a livello individuale nell‟acquisizione di maggiore consapevolezza e

nell‟adozione di pratiche di consumo e di stili di vita ecosostenibili (e quindi nella riduzione dell‟impronta

ecologica), mentre a livello collettivo in azioni di pressione organizzata volte all‟introduzione e

potenziamento nell‟agenda politica di programmi efficaci di tutela ambientale.

Nell’ambito delle attività progettuali in Italia AceA sarà il referente per gli incontri formazione

teorico/pratica e di confronto sulle "Buone Pratiche" tra il Nord>Sud del Mondo fra i membri del GAS della

Cascina Le Caselle di Brescia, i produttori agricoli locali ed i produttori/agronomi della comunità di

Palmeiras in visita di intercambio in Italia per incentivare anche in Italia l‟adozione di pratiche di

produzione e consumo alimentare sostenibili.

3) Progetto - acqua bene comune: acqua, terra, energia: gestione sostenibile dei beni comuni del

territorio”

Il progetto, alla sua terza edizione, è realizzato in partenariato con Acra Ong e il Comitato Italiano per

il contratto mondiale sull‟acqua. (CICMA) È un progetto di educazione allo sviluppo rivolto alle scuole

secondarie di secondo grado della Provincia di Milano sui temi della tutela delle risorse della terra con

particolare attenzione alla gestione della risorsa idrica. Dopo un primo e un secondo anno dedicato al

risparmio idrico e ai cambiamenti climatici quest‟edizione del progetto approfondisce i temi dell‟impiego

della risorsa rispetto alla produzione di cibo ed energia.

4.3 Ass. Arbitri Latino Americani d’Integrazione Sociale Culturale e Sportiva

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La Associazione fu creata il 06 – 06-2009, con sede a Milano in Viale Romolo,7 con il codice fiscale n. 94616060151 il suo legale rappresentante e presidente è il Sig. Gari Wiliam jacome Torres, nato a Ecuador Guayaquil il 08-08-1963, C.F. JCMGWL63M08Z605G

SCOPO

- La integrazione dei cittadini ecuadoriani nella società attraverso il sport, cultura e spetacoli sociali.

4.3.1 IMPRESA ETNICA

Impresa Etnica è un’associazione che fu creata il 13 febbraio 2077, con sede a Milano in Via Paolo Sarpi n. 3 il codice fiscale è 97457710156. Fu nominato Presidente l’ Ec. José Ibán Gálvez, nato a Punín (Ecuador) il 05.09.1966, cittadino italiano, codice fiscale GLVJBN66P05Z605S; Consigliere e Vice Presidente il Sig. Jorge Gonzalo Ojeda Vinan, nato a Quito (Ecuador) il 20.04.1960, cittadino ecuadoregno, codice fiscale JDVJGG61D20Z605N. Consigliere e Segretario Tesoriere il Sig. Ivan Mauricio Gálvez Molina, nato a Quito (Ecuador) il 18.12.1986, cittadino ecuadoregno, codice fiscale GLVVMR86T18O605W. Ispirandosi nei valori dell’etica, della solidarietà, della valorizzazione delle differenze e delle identità, della sostenibilità e dell’utilità sociale e ambientale delle imprese. SCOPO

- La promozioni dell’integrazione nella società attraverso il sostegno dell’auto imprenditorialità degli immigrati al fine di favorire lo sviluppo dell’economia solidale e interculturale in tutte le sue espressioni, partendo della creazione di un network di imprenditori e neoimprenditori per favorire lo scambio di buoni passi e raggiungere obiettivi comuni.

- Proporsi come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali e

imprenditoriali assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile, organizzando anche seminari informativi, corsi professionali, incontri divulgativi o altre occasioni ludiche;

- Organizzazione di corsi “base” di lingue e laboratori multiculturali.

ATTIVITA’ SOCIALE

Per il raggiungimento dei suoi fini, intende promuovere varie attività, in particolare si propone:

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a) Lo studio dei problemi e le soluzioni degli associati per favorire la piena integrazione

economica e culturale, l’accoglienza e l’integrazione specie se sono donne e imprenditrici.

b) Favorire il dialogo tra religioni e culture. c) Favorire lo sviluppo dell’economia interculturale. d) Sostenere il principio di non discriminazione razziale o etnica anche con riguardo alle

pari opportunità di accesso al credito. e) Promuovere la mobilità geografica dei lavoratori e divulgare l’imprenditoria etnica per

lo sviluppo dell’economia e della finanza solidale, della cooperazione sociale e internazionale, microcredito e del commercio equo, del turismo.

f) Favorire lo sviluppo della imprenditorialità delle donne, giovani, migranti e disabili. g) Monitorare le imprese che inseriscono la risorsa immigrati nell’ambito politico di

responsabilità sociale, nonché la diffusione. h) Favorire lo scambio tra imprese sociali e le imprese tradizionali. i) Individuare, promuovere ogni iniziativa diretta alla soluzione dei problemi comuni delle

Associate nell’evolversi nel settore della comunicazione in Italia e all’estero.

4.4 CONTROPARTI LOCALI: APOV, MINAGUA E CADO

APOV (Asociacion de Produttores Organicos de Vinces) è un‟associazione legalmente riconosciuta e

formata da piccoli agricoltori dediti alla produzione di cacao biologico nella provincia di Los Rios

(Ecuador). Questi produttori non possiedono più di 10 ettari ed il 90% del loro reddito è costituito dalla

vendita del cacao. L‟associazione possiede un centro di raccolta comunitario nel quale lavorano una

biologa e un‟amministratrice. La biologa assicura che il prodotto consegnato sia di qualità e

successivamente garantisce l‟uniformità della qualità nelle fasi di post raccolta (essicazione,

fermentazione, selezione ed imballaggio), mentre l‟amministratrice si incarica di pagare il giusto prezzo

agli agricoltori, i quali, una volta percepito il pagamento, lo utilizzano quasi immediatamente per

soddisfare i bisogni primari: alimentazione, educazione, salute.

MINAGUA è un‟associazione senza scopo di lucro e legalmente riconosciuta, formata da piccoli

produttori di cacao biologico e situata nella provincia di Guayas (Ecuador). Si tratta di un‟organizzazione i

cui produttori non dispongono di più di 5 ettari di terreno. Il centro di raccolta è in fase di costruzione,

per cui, nonostante in questa zona si trovi un cacao di eccellente qualità, i mezzi e gli strumenti del

centro non garantiscono il 100% delle proprietà e delle qualità a livello di post raccolta. I produttori di

MINAGUA vivono quasi esclusivamente grazie agli ingressi ricavati dalla vendita del cacao e con questi

proventi soddisfano solo i bisogni di prima necessità, per loro e per la loro famiglia.

CADO (Consorcio Agricolo Dulce Organico) è un marchio che fa da cappello ad alcune piccole

organizzazioni di produttori di cacao che operano nella provincia di Manabi. Tra queste, la più importante

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e formalmente riconosciuta è quella di Fortaleza del Valle che si trova al Km 15 Via Calceta, provincia di

Manabi, a 4 o 5 ore da Guayaquil.

AREE D’INTERVENTO ED AZIONE

L‟area di intervento di queste tre associazioni si trova all‟interno della macroregione chiamata costa,

che corrisponde esattamente alle tre provincias con la maggior produzione di cacao dell‟Ecuador: Guayas,

Los Rios e Manabi.

Obiettivi e programmi

Le tre organizzazioni motivano all‟associativismo e cercano di semplificare i processi ed i collegamenti

tra le varie persone e le organizzazioni che condividono le risorse, le esperienze e le abilità per

raggiungere obiettivi e traguardi di reciproco beneficio. Promuovono, inoltre, la creazione e lo sviluppo

delle capacità produttive locali che contribuiscono a migliorare la produzione dei contadini che,

utilizzando tecnologie appropriate nel rispetto del medio ambiente e delle pratiche tradizionali, cercano

di garantire la sicurezza e la sovranità alimentare, migliorare il reddito familiare e potenziare la cura

dell‟ambiente.

Queste organizzazioni sono nate da uno sforzo di partenariato e di solidarietà tra le organizzazioni di

base e popolari per rispondere alla necessità di sistemi alternativi di negoziazione, in un contesto di

economia solidale e di mercato giusto (fair trade). Al momento della vendita si assicura il giusto prezzo e

il peso esatto dei prodotti agricoli, in special modo per il cacao. Inoltre viene data forte importanza alla

qualità del prodotto e al calore nelle relazioni.

APOV, MINAGUA e CADO, inoltre, si battono per uno sviluppo economico e sociale sostenibile ed

ecocompatibile.

Il prodotto principale di cui si occupano queste organizzazioni è il cacao: i piccoli produttori

appartenenti alle associazioni sopra menzionate raccolgono due volte all‟anno il cacao che viene coltivato

in orti naturali, immersi in un ambiente boschivo con una ricca biodiversità e geodiversità, senza

fertilizzanti né prodotti chimici e lo trasportano a mano (utilizzando appositi contenitori chiamati tachos)

dal campo alla loro abitazione. Poi il cacao viene messo in sacchi di yuta che vengono trasportati in auto

(camionette modello pick-up) fino al centro di raccolta della loro associazione. Poi, una volta trattato,

fermentato, essiccato e selezionato, viene ripartito in appositi sacchi (sempre di yuta) e trasportato con

un camion fino al porto.

Infine viene esportato per mezzo di container da 20 piedi (12 o 13 tonnellate metriche) o da 40 piedi

(25 tonnellate metriche), grazie a un partner esportatore munito di licenza e del certificato FLO (Fair

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trade Labelling Organization) che lo spedisce alla soc. coop. Equoland che lo trasforma in cioccolato e lo

distribuisce nei punti vendita fair trade in Italia.

Gli obiettivi specifici che queste tre organizzazioni si propongono sono:

- Formare gli agricoltori al fine di migliorare la produttività del cacao naturale.

- Proteggere la biodiversità e la geodiversità degli orti rendendo maggiormente produttive le piante

di cacao, in modo da motivare l‟agricoltore a mantenere intatto il bosco naturale.

- Preservare la foresta pluviale e le fonti idriche attraverso un uso corretto degli orti.

- Acquisire e rinnovare periodicamente le opportune certificazioni (biologica, Rainforest, FLO) al

fine di ottenere dei premi in denaro.

- Migliorare, rafforzare ed equipaggiare i centri di raccolta ed ottimizzare il processo di

commercializzazione in rete sotto forma di consorzio.

La vera priorità, verso la quale sono rivolte quasi tutte le attività di APOV, MINAGUA e CADO, è la

formazione nei seguenti ambiti: amministrativo-contabile, elaborazione di progetti, ambientale

(sostenibilità ed eco-compatibilità), sicurezza alimentare, equità di genere, criteri dell‟economia solidale

e del commercio equo.

Inoltre, queste tre organizzazioni effettuano un programma di post-raccolta atto a uniformare il cacao

di tutti gli agricoltori durante le fasi successive alla raccolta (attività di essicazione, fermentazione,

selezione ed imballaggio del prodotto), mettendo a disposizione dei centri di raccolta comunitari. La rete

commerciale tra associazioni consorziate rende più forte la negoziazione e ripara dal giogo

dell‟intermediazione truffaldina, purtroppo caratteristica dei Paesi sud-americani.

4.5 ALTRI PARTNER ITALIANI

4.5.1 EQUOLAND SOC. COOP.

La società cooperativa Equoland svolge essenzialmente l'attività di commercio equo e solidale, come

forma concreta, diretta ed efficace di cooperazione internazionale allo sviluppo sostenibile. Ritiene il

commercio equo e solidale lo strumento ideale per il superamento dell‟assistenzialismo caritatevole nei

confronti dei più bisognosi e per contrastare, inoltre, le pratiche di strumentalizzazione della povertà e

del disagio sociale nei Paesi emergenti del Sud del Mondo. Per questo Equoland avvia e consolida rapporti

commerciali diretti con i produttori del Sud, sostenendoli, aiutandoli nella difesa della loro dignità umana,

e accompagnandoli, anche con l‟ausilio di strumenti tecnici e produttivi eco-sostenibili, nel difficile

cammino per l'accesso equo dei loro prodotti ai mercati locali ed internazionali. Rivolge particolare

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attenzione alle fasce più disagiate della popolazione: donne e uomini di piccole realtà produttive locali,

che si trovano in uno stato di grande disagio ambientale e sociale. Equoland, inoltre, difende la specificità

del commercio equo e solidale accrescendone i valori fondamentali: qualità della vita, qualità del lavoro,

qualità dei prodotti, disponibilità ed altruismo nei rapporti.

Importatori europei, come Equoland, selezionano i prodotti che rispettano i diritti di tutti i lavoratori,

spesso organizzati in forma di cooperativa, che utilizzano materie prime e tecniche in armonia con

l'ambiente e che reinvestono i profitti per creare altri posti di lavoro e migliorare le condizioni sociali dei

luoghi di produzione. In cambio viene loro corrisposto un prezzo equo e solidale, ovvero più alto di quello

del mercato corrente - pagato in buona parte in anticipo - e un‟assistenza per il miglioramento della

qualità del prodotto e per la promozione commerciale.

Il Progetto cacao solidale e Ciocador

Il Progetto cacao solidale portato avanti da Equoland in Ecuador in collaborazione con la ONG locale

CRACYP e con le organizzazioni locali di produttori APOV, MINAGUA e CADO, è ormai un caso di studio nel

mondo del CES (Commercio Equo e Solidale), e la linea di prodotti a base di questo cacao, Ciocador, un

esempio di qualità che unisce il rispetto dei diritti di Produttori e Consumatori.

Da oltre dieci anni Equoland compra da organizzazioni di piccoli agricoltori il cacao biologico

proveniente esclusivamente da orti naturali dell‟Ecuador, coltivati in modo biologico, e paga loro un

prezzo giusto. Inoltre, instaura con questi piccoli produttori un vero e proprio rapporto di partenariato,

seguendo reciprocamente i seguenti principi:

- Migliorare le condizioni di vita dei produttori, aumentandone l'accesso al mercato, rafforzando le

organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore ed assicurando continuità nelle relazioni

commerciali.

- Promuovere opportunità di sviluppo per produttori svantaggiati, specialmente per gruppi di donne

e popolazioni indigene, e proteggere i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo.

- Divulgare, tramite la vendita di prodotti, informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento,

favorendo e stimolando nei consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico

dominante e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo.

- Organizzare rapporti commerciali e di lavoro senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana,

aumentando la consapevolezza dei consumatori sugli effetti negativi che il commercio internazionale ha

sui produttori, in maniera tale che possano esercitare il proprio potere di acquisto in maniera positiva.

- Proteggere i diritti umani promuovendo la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale e la

sicurezza economica.

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- Favorire la creazione di opportunità di lavoro a condizioni giuste, tanto nei Paesi economicamente

svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati.

- Favorire l'incontro fra consumatori critici e produttori dei Paesi economicamente meno sviluppati.

- Sostenere l'autosviluppo economico e sociale.

- Stimolare le istituzioni nazionali ed internazionali a compiere scelte economiche e commerciali a

difesa dei piccoli produttori, della stabilità economica e della tutela ambientale, effettuando campagne di

informazione e pressione affinché cambino le regole e le pratiche del commercio internazionale

convenzionale.

- Promuovere un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali.

4.5.2 SENAMI

La Segreteria Nazionale del Migrante – SENAMI, disegna, coordina e da esecuzione alle politiche migratorie integrali dello Stato ecuadoriano, offrendo un‟attenzione integrale alle persone migranti, contribuendo cosi all‟aumento delle loro capacità e delle loro potenzialità, e garantendo la tutela dei loro diritti più fondamentali. Gli elementi di questa politica sono il dialogo continuo e costruttivo con gli attori istituzionali e sociali della migrazione, cosi come la sua proiezione nei fori internazionali come parte della politica estera dello Stato.

La SENAMI lavora:

perche la mobilità umana e la permanenza attraverso i territori, siano vissute come vere espressioni di libertà per le persone e siano garantiti i loro diritti fondamentali, i bisogni e le aspettative nei loro progetti di vita,

perche le migrazioni spieghino tutto il loro potenziale per lo sviluppo umano, politico, economico e culturale nelle società di origine e destino,

perche i popoli avanzino verso le pratiche e politiche effettive d‟integrazione e di convivenza che facciano possibile l‟esercizio di una cittadinanza universale piena e reale e che si dimostrino liberati della discriminazione, la xenofobia e il razzismo,

perche i problemi derivati dei processi di mobilità umana forzosa siano mitigati e si generino soluzioni efficaci adatte alle diverse situazioni di vulnerabilità delle persone.

4.6 PARTNER LOCALE: CRACYP

CRACYP (Corporación Red Arborizadora Campo y Progreso) è un‟organizzazione senza scopo di lucro

fondata nel 1999 (Ministero Desarollo Social No. 02544). La sua rete comprende oltre 200 comunità in

un‟area di circa 250.000 ettari, ai confini tra le province di Cotopaxi, Bolivar, Manabi, Guayas e Los Rios in

Ecuador. I membri di Cracyp hanno sperimentato delle colture alternative per la ricerca durante gli ultimi

18 anni e hanno maturato una significativa esperienza nella produzione e trasformazione dei prodotti

agricoli. Attraverso l'esperienza pratica di queste comunità sono state introdotte nuove tecnologie a basso

costo e con un impatto ambientale minimo nel rispetto della biodiversità.

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Inoltre, due delle attività principali sono la riforestazione e lo sviluppo rurale sostenibile in una zona

agricola di estrema povertà che comprende più di 200 comunità alle pendici occidentali delle Ande in

Ecuador.

Aree d’intervento ed azione

L‟area di intervento di questa organizzazione si trova all‟interno della macroregione chiamata costa,

che corrisponde esattamente alle tre provincias con la maggior produzione di cacao dell‟Ecuador: Guayas,

Los Rios e Manabi.

Obiettivi e programmi

La riforestazione è una priorità di CRACYP: tutti progetti includono una componente di piantagione di

alberi. La sua missione Progreso Verde si occupa dell‟aspetto sociale ed economico delle comunità e

propone una serie di progetti a beneficio dell‟ambiente; inoltre, promuove e sensibilizza le popolazioni

delle comunità rurali sull‟importanza del rispetto per il territorio, motivandole ad adottare misure

concrete per conservarlo.

5. MOTIVAZIONI DELL’INTERVENTO

In Ecuador l‟idea progettuale è nata come tentativo di offrire una risposta alle problematiche

riscontrate dalle tre associazioni di produttori APOV, CADO e MINAGUA nel processo di produzione del

cacao sabor arriba.

Equoland, che da anni acquista, trasforma e commercializza icl cacao sabor arriba proddotto dalle tre

associazioni secondi i criteri del Commercio Equo e Solidale, ha raccolto tali istanze ed ha cercato il

confronto con AceA ONLUS per individuare possibili linee d‟azione.

Negli ultimi anni il processo di disboscamento degli orti naturali ha subito una forte crescita, dovuta

alla ricerca e alla sperimentazione di ibridi di cacao più produttivi: le huertas (orti naturali) vengono

rimpiazzate in modo sempre più diffuso dalle coltivazioni intensive di CCN51 (Coleccion Castro Naranjal

Numero 51), una varietà di cacao ibrida molto produttiva ma di scarsissime qualità organolettiche, dove

l‟utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi è all‟ordine del giorno. I risultati che emergono dai censimenti

nazionali sono molto allarmanti: nel 1991 vi erano in Ecuador 550.000 ha di orti di cacao autoctono

nazionale, mentre nel 2009 ne rimangono solamente 255.000 ha.

Le associazioni di produttori hanno rilevato tale problema e sollevato la necessità di supportare

tecnicamente e finanziariamente i propri membri per evitare che le maggiori rese del cacao ibrido li

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spingessero a sostituire con esso la coltivazione del cacao autoctono sabor arriba e a rimpiazzare gli

huertas naturali, caratterizzati da alta biodiversità, con monocolture di cacao ibrido.

La criticità fondamentale a cui rispondere è dunque risultata l‟individuazione delle modalità che

permettano di tutelare la specie autoctona del cacao sabor arriba e la biodiversità delle arre d‟intervento

e nel contempo di garantire ai produttori rese e redditività sufficienti ad assicurare un livello di vita

dignitoso.

In Italia, il progetto nasce dal confronto fra il capofila “ECUITA”, le associazioni di migranti Impresa

Etnica e Ass. Arbitri Latini ed il SENAMI, importante punto di riferimento delle realtà ecuadoriane in Italia,

sulle necessità e le difficoltà della comunità di migranti ecuadoriani nella città di Milano.

I principali problemi evidenziati riguardano la difficoltà delle associazioni di migranti di dotarsi degli

strumenti tecnici e formativi necessari al loro miglior funzionamento ed alla maggior efficacia della loro

azione, le problematiche economiche dei migranti ecuadoriani, aggravate dalla maggior difficoltà a

trovare lavoro a causa della crisi economica, la rottura dei legami con le comunità d‟origine e le difficoltà

di integrazione e di condivisione della propria cultura nel paese che li ospita.

6. CONNESSIONI CON ALTRE STRATEGIE DI COOPERAZIONE

Il presente progetto si inserisce per quanto concerne il Cacao Autoctono Sabor Arriba

(produtori/beneficiari di progetto in Equador) nelle linee direttive e nei programmi delle Nazioni Unite -

2010 Anno Internazionale della Biodiversità e il 2011 Anno Internazionale delle Foreste.

E‟ inerente alle Strategie di Cooperazione (Cooperation Strategy) dell‟UE per il 2007-2013. Le aree

dove si attueranno le attività di progetto sono tra le direttive prioritarie in relazione al punto “Priority 2:

promoting the environmental dimension of sustainable development” e a quelle del vertice di

Copenhagen 2009 nella Conferenza dell'ONU sul clima ,le finalità delle azioni di intervento del progetto

fanno propri gli obiettivi fissati dai documenti ufficiali stipulati nel corso della Conferenza sull‟Ambiente e

Sviluppo delle Nazioni Unite, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 , in cui si esplicita che un approccio

ambientale sostenibile è garanzia di sostegno alle comunità dei PVS.

Il progetto si impegna a realizzare le raccomandazioni dell‟ Agenda 21, il programma delle Nazioni

Unite dedicato allo sviluppo sostenibile, emerso anch‟esso nel summit di Rio e basato sulla pianificazione

delle azioni da intraprendere, a livello globale, nazionale e locale, in ogni area in cui la presenza umana

ha impatti sull‟ambiente.

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Il progetto è coerente con i seguenti documenti programmatici equatoregni:

1.Legge organica del regime di sovranità e sicurezza alimentare (2009, Registro Oficial No. 583).

2.Risvolti del protocollo di Kioto (1997: il trattato comunica l'obbligo in capo ai Paesi industrializzati di

operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti) in questo Paese.

In ambito Italiano il progetto è coerente con le Nuove Linee Guida 2011 – 2013 del MAE , il quale

colloca l‟Equador tra le aree geografiche prioritarie e dove opererà con interventi per l‟ambiente, lo

sviluppo locale e la tutela del territorio, e della Convenzione internazionale sulla Diversità Biologica

(CBD).

In relazione alle realtà migranti equatoriale presenti sul territorio Italiano, il seguente progetto è

conforme alla direttive della Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori

Migranti e dei Membri delle loro Famiglie, allo scopo di integrare la normativa esistente promossa dalla

Convenzione OIL n. 97 del 1949 e dalla n. 143 del 1975(adottato il 18 dicembre 1990 l'Assemblea Generale

delle Nazioni Unite)

Il presente progetto si inserisce e vuole contribuire al raggiungimento di quattro MDGs (1°,3°, 7° e

l‟8°), per quanto riguarda i temi della tutela della biodiversità, della sostenibilità ambientale e del

partenariato internazionale per lo sviluppo.

Inoltre il progetto è in linea con il Tema Expo 2015 ”Feeding the Planet, Energy for Life” , in relazione

a queste aree tematiche: Per il Cacao Autoctono Sabor Arriba (produttori/beneficiari di progetto in

Equador):

- preservazione e difesa della biodiversità, preservazione e conservazione delle specie e delle sementi

native e dei prodotti tipici, tutela ambientale;

Per le realtà migranti equatoriane (capofila e beneficiarie di progetto in Italia)

- difesa e valorizzazione della propria cultura quale risorsa per l‟integrazione sociale

7. MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO DEI BENEFICIARI E DELLA CONTROPARTE LOCALE

Sia in Ecuador sia in Italia il progetto in esame nasce su richiesta delle associazioni di produttori sopra

indicate (APOV, MINAGUA, CADO) e dei membri delle associazioni di migranti capofila e partner. I

beneficiari diretti verranno coinvolti in ogni fase esecutiva del progetto, cercando così di mantenere il

senso di appartenenza al medesimo da parte dei beneficiari stessi.

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Il progetto, infatti, è stato elaborato in base alle necessità e alle problematiche individuate dai

beneficiari (diretti e indiretti); verrà, quindi, implementato attraverso una gestione di progetto

partecipata e integrata, che coinvolgerà i beneficiari nell‟esecuzione e nel monitoraggio dell‟intervento

stesso.

Si favorirà, così, l‟acquisizione di competenze, di abilità, di capacità gestionali e organizzative, in

modo tale da poter contribuire all‟avvio di un processo di sviluppo endogeno internamente alle comunità

rurali in Ecuador ed alle comunità di migranti in Italia.

È previsto un adeguato piano di formazione professionale sia in Ecuador sia in Italia; tutti i corsi di

formazione saranno tenuti da personale altamente qualificato e specializzato.

I beneficiari saranno in ambedue i paesi protagonisti oltre che destinatari delle azioni progettuali, dato

il loro diretto coinvolgimento nella gestione delle attività economiche e imprenditoriali che si andranno a

rafforzare o ad avviare.

8. I BENEFICIARI

BENEFICIARI DIRETTI

In Ecuador:

Circa 100 produttori di cacao, suddivisi tra APOV, CADO, MINAGUA e CRACYP che saranno coinvolti

nelle azioni progettuali.

In Italia:

Circa 30 migranti ecuatoriani che saranno formati e preparati per l‟implementazione e costituzione

della “Casa del Cioccolato Solidale”

BENEFICIARI INDIRETTI :

In Ecuador:

Circa 750 produttori di cacao facente parte di APOV, CADO, MINAGUA e CRACYP, coinvolti nel

rafforzamento della commercializzazione del prodotto sul mercato locale e internazionale.

Circa 2500 persone circa della popolazione rurale delle aree di intervento, appartenenti alla rete

familiare ed amicale dei beneficiari diretti

In Italia:

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MIGRANTI ECUATORIANI: almeno 1000

Tutti i potenziali frequentatori e clienti del punto vendita la casa del cioccolato solidale, e almeno

1000 cittadini milanesi o dell‟hinterland raggiunti tramite internet e la diffusione del materiale

informativo

9. LA STRATEGIA DI INTERVENTO DEL PROGETTO

Le azioni progettuali intendono rispondere alle problematiche individuate nel paragrafo 6 mettendo in

stretta relazione le realtà di produttori di cacao in Ecuador e le associazioni di migranti ecuatoriani

coinvolte nel progetto.

Il rafforzamento commerciale delle associazioni di produttori di cacao andrà di pari passo e sarà

strettamente connessa al tentativo di avviare un‟attività generatrice di reddito per i migranti in Italia,

attività che prevede per l‟appunto la creazione di un punto vendita in cui sia possibile valorizzare e

commercializzare il cacao sabor arriba prodotto in Ecuador e trasformato dal partner di progetto

Equoland.

In questo modo, oltre a tentare di rispondere alle esigenze economiche dei migranti ecuadoriani, si

darà loro anche l‟opportunità di stabilire un legame concreto e stabile con il Paese d‟origine e di

promuovere e valorizzare un aspetto della propria cultura ed identità.

La formazione, rivolta anche ai membri delle associazioni di migranti, consentirà alle stesse di

rafforzarsi e di aumentare l‟efficienza gestionale e l‟efficacia della propria azione.

10. OBIETTIVI E RISULTATI

OBIETTIVO GENERALE

L‟obiettivo generale del progetto è quello di contribuire al co-sviluppo e alla valorizzazione della

cultura dei migranti ecuatoriani in Italia, in linea con le direttive FAO, ONU, con i MDGs n° 1, 3, 7, 8 e

con i temi dell‟ Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

OBIETTIVI SPECIFICI

Obiettivo specifico 1: Contribuire al miglioramento delle condizioni economiche delle realtà produttrici

di cacao autoctono- sabor arriba in Ecuador, attraverso il rafforzamento commerciale finalizzato

all'esportazione di un prodotto di cacao semi-lavorato.

Obiettivo specifico 2: Contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione della cultura dei migranti ecuatoriani

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attraverso l'implementazione di un punto vendita equo e solidale "casa del cacao solidale" quale veicolo di

co-sviluppo e integrazione nel tessuto sociale lombardo

RISULTATI ATTESI

Il progetto prevede il raggiungimento dei seguenti risultati attesi:

R1 Consolidate le competenze amministrative e commerciali dei produttori del cacao sabor arriba,

istituita la collaborazione tra le realtà ecuatoriane locali e quelle italiane coinvolte, al fine di consentire

l'esportazione del prodotto semi-lavorato

R2 Garantita la sostenibilità post-progetto attraverso la professionalizzazione dei beneficiari e la

commercializzazione dei prodotti trasformati (derivanti dal cacao sabor arriba)nel punto vendita "Casa del

cacao solidale" sul mercato Milanese, Lombardo e Italiano.

R3 Favorito il co-sviluppo e la valorizzazione della cultura ecuatoriana attraverso specifiche azioni di

informazione e promozione in Italia e in Ecuador.

11. INDICATORI E FONTI DI VERIFICA

Di seguito sono elencati i principali indicatori e le relative fonti di verifica previste per valutare il

raggiungimento dell‟obiettivo specifico e dei risultati attesi del progetto.

Obiettivo specifico 1: Contribuire al miglioramento delle condizioni economiche delle realtà produttrici

di cacao autoctono- sabor arriba in Ecuador, attraverso il rafforzamento commerciale finalizzato

all'esportazione di un prodotto di cacao semi-lavorato.

Obiettivo specifico 2: Contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione della cultura dei migranti ecuatoriani

attraverso l'implementazione di un punto vendita equo e solidale "casa del cacao solidale" quale veicolo di

co-sviluppo e integrazione nel tessuto sociale lombardo

INDICATORI OGGETTIVAMENTE VERIFICABILI (IOV):

- Italia e Ecuador: 11 corsi di formazione realizzati tra Italia e Ecuador

- Per l'Ecuador: A ciascun corso partecipano almeno 20 produttori di cacao

- Per l'Italia: A ciascun corso partecipano almeno 30 immigrati dell'Ecuador

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- Per l'Italia: un punto vendita equo-solidale "la Casa del Cacao solidale" costituito, registrato e allestito

- Per l'Italia: depositato e registrato il marchio "Cacao solidale"

- Per l'Ecuador: depositato e registrato il marchio"cacao solidale"

- Per l'Italia: realizzata un analisi di mercato finalizzata all'apertura del punto vendita "casa del cioccolato

solidale"

- Per l'Ecuador: prima del termine del progetto esportato il 1° lotto di semi-lavorato di cacao

- Per ambedue le realtà: prima della fine del progetto realizzato e funzionante il sito internet per la

divulgazione e la vendita dei prodotti della "Casa del Cacao Solidale" .

- Per ambedue le realtà: prima della fine del progetto realizzato un evento per la divulgazione dei risultati

di progetto e dei prodotti della "Casa del Cacao Solidale" .

- Per l'Italia: work-shop sul processo di trasformazione del cacao semi-lavorato importato

FONTI DI VERIFICA (FDV):

- Report delle attività e materiale fotografico

- Registri di frequenza ai corsi, report delle attività e materiale fotografico

- Report delle attività e materiale fotografico

- Documentazione formale per la registrazione del marchio

- Documentazione formale per la registrazione del marchio

- Documento di studio e valutazione merceologica

- Report delle attività, materiale fotografico, documentazione contabile

- Sito web on line

- Report delle attività e materiale fotografico

- Documento di partecipazione al work-shop e materiale fotografico

Risultato 1: Consolidate le competenze amministrative e commerciali dei produttori del cacao sabor

arriba, istituita la collaborazione tra le realtà ecuatoriane locali e quelle italiane coinvolte, al fine di

consentire l'esportazione del prodotto semi-lavorato

IOV:

- In Ecuador: realizzati 05 corsi di formazione (20 partecipanti ) su: gestione amministrativa per

l'esportazione, procedure giuridiche sull'esportazione e commercializazione in relazione al commercio

giusto, trattamento igienico alimentare del cacao, imballaggio, ciclo filiera del cacao per l'esportazione.

- In Ecuador: Registrato il marchio "cacao solidale"

- In Ecuador: Esportato il primo lotto di merce (cacao sabor arriba) semi-lavorata

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FDV:

- Registri di frequenza ai corsi, report delle attività e materiale fotografico

- Ricevuta giuridico/fiscale del deposito marca

- Ricevute fiscali/doganali proprie per l'esportazione

Risultato 2: Garantita la sostenibilità post-progetto attraverso la professionalizzazione dei beneficiari e

la commercializzazione dei prodotti trasformati (derivanti dal cacao sabor arriba)nel punto vendita "Casa

del cacao solidale" sul mercato Milanese, Lombardo e Italiano.

IOV:

- In Italia: realizzati 06 corsi di formazione (30 persone) su: gestione economica/contabilita, marketing

e commercializzazione, relazione con il cliente, certificazione partecipata, igiene alimentare, ciclo della

filiera del cacao.

- In Italia: aperto e funzionante un punto vendita "La casa del cioccolato solidale" (gestito da realta

migranti ecuatoriane)

- In Italia: registrato il marchio "Cacao solidale"

- In italia: partecipazione (30 persone) ad un work-shop presso Equoland di 2 giorni sul processo di

trasformazione del cacao semi-lavorato importato

- In Italia: realizzato dalle realtà migranti uno studio merceologico per apertura punto vendita "Casa

del cacao Solidale"

FDV:

- Registri di frequenza ai corsi, report delle attività e materiale fotografico

- Ricevute utenze, contratto d'affitto del punto vendita, registrazioni giuridico/fiscali e materiale

fotografico

- Ricevuta giuridico/fiscale del deposito marca

- Report delle attività, materiale fotografico, documentazione contabile

- Documento prodotto e materiale fotografico

Risultato 3: Favorito il co-sviluppo e la valorizzazione della cultura ecuatoriana attraverso specifiche

azioni di informazione e promozione in Italia e in Ecuador.

IOV:

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- Per ambedue le realtà: realizzato materiale promozionale e didattico

- Per ambedue le realtà: 1 sito internet per la promozione e l'@-commerce realizzato

- Per ambedue le realtà: 1 evento di presentazione dei risultati del progetto realizzato a Milano e a

Quito

FDV:

- Materiale pubblicato

- Pagina web del sito

- Report delle attività, materiale fotografico, materiale promozionale realizzato

12. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

In relazione al risultato 1 sono previste le seguenti attività con le correlate azioni specifiche:

a 1.1 Rafforzamento delle capacità professionali e commerciali delle realtà locali in Ecuador

- a 1.1.1 Realizzazione di un corso di formazione specifica sulla gestione amministrativa per l'esportazione (20 persone)

- a 1.1.2 Realizzazione di una formazione specifica sulle procedure giuridiche per l'esportazione e commercializazione in relazione al commercio giusto (20 persone)

- a 1.1.3 Corso sul trattamento igienico alimentare del cacao

- a 1.1.4 Realizzazione di un corso di formazione specifica sull'imballaggio dei prodotti semi-lavorati per l'esportazione (20 persone)

- a.1.1.5 Realizzazione di un corso di formazione specifica sul ciclo/filiera del cacao per l'esportazione (20 persone).

- a 1.1.6 Deposito e registrazione presso le istituzioni giuridiche locali del marchio "cacao solidale" - a.1.1.7 Trasformazione del cacao in semi-lavorato e relativo imballaggio per l'esportazione del primo lotto per "La Casa del Cioccolato Solidale"

- a.1.1.8 Vendita del primo lotto di merce cacao/semi-lavorato alla "Casa del cacao solidale" in Italia

In relazione al risultato 2:

a.2.1 Forniti ai beneficiari migranti ecuatoriani in Milano gli strumenti formativi necessari ad implementare, costituire e gestire il punto vendita "Casa del Cacao Solidale"

- a.2.1.1 Realizzazione di un corso di formazione specifica sulla gestione economica/contabilità (30 persone)

- a.2.1.2 Realizzazione di un corso di formazione specifica sul marketing e commercializzazione

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(30 persone)

- a.2.1.3 Realizzazione di un corso di formazione specifica sulla relazione con il cliente finalizzata alla vendita dei prodotti nella "Casa del cioccolato solidale" (30 persone)

- a.2.1.4 Realizzazione di un corso di formazione specifica sulla certificazione partecipata (30 persone)

- a.2.1.5 Realizzazione di un corso di formazione specifica sull' igiene alimentare (30 persone) Corsi di formazione sull' agricoltura familiare agroecologica con rilevanza sulla produzione e commercializzazione

- a.2.1.6 Realizzazione di un corso di formazione specifica sul ciclo/filiera del cacao (30 persone) Corsi di formazione per l'implementazione degli orti per la produzione di ortaggi organici

- a.2.1.7 Realizzazione di un work-shop di 2 giorni presso Equoland sul processo di trasformazione del cacao semi-lavorato importato (30 persone) Corso di formazione per la manutenzione dell'equipaggiamento tecnico degli orti

- a.2.1.8 Deposito e registrazione presso le istituzioni giuridiche Milanesi/Lombarde del marchio "cacao solidale"

- a.2.1.9 Ricerca e realizzazione da parte delle realta migranti ecuatoriane, uno studio merciologico per l'apertura punto vendita "Casa del cacao Solidale"

- a.2.1.10 Espletamento di tutte le procedure giuridico/finanziarie finalizzate alla registrazione della societa e/o cooperativa di migranti ecuatoriani che gestiranno il punto vendita "la Casa del cioccolato solidale"

- a.2.1.11 Fornitura del materiale necessario all'allestimento (mobili e arredo vario) del punto vendita "la Casa del cioccolato solidale"

- a.2.1.12 Acquisto del primo lotto di merce cacao/semi-lavorato alla "Casa del cacao solidale" in Italia

In relazione al risultato 3:

a.3.1 Favorito il co-sviluppo e valorizzata la cultura dei migranti ecuatoriani in Milano e quella delle realtà dei produttori in Ecuador

- a.3.1.1 Organizzazione di un evento di presentazione dei risultati del progetto realizzato sia Milano sia a Quito

- a.3.1.2 Realizzazione di materiale didattico e promozionale di progetto

- a.3.1.3 Realizzazione di un sito internet della "Casa del cioccolato solidale"

13. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEI RISULTATI

Il monitoraggio delle attività di progetto sarà effettuato in stretta collaborazione tra i membri dell‟ATS

e le controparti locali in Ecuador.

Verranno organizzati degli incontri periodici tra i vari membri coinvolti per valutare l‟avanzamento

delle attività e realizzare i necessari aggiustamenti.

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Il sistema di coinvolgimento dei produttori agricoli di cacao e dei migranti coinvolti nella costituzione

della cooperativa che gestirà la Casa del cioccolato solidale permetterà la partecipazione alle attività di

monitoraggio e svilupperà la metodologia di autoverifica, tale metodologia potrà offrire importanti chiavi

di lettura e di valutazione in quando destinatari/beneficiari dei risultati dell‟azione progettuale.

La verifica del corretto impiego delle risorse finanziarie e del rispetto delle tempistiche è affidata al

Responsabile progetto dell‟ente presentatore in sinergia con gli enti partner.

Le azioni di monitoraggio e di valutazione saranno quindi orientate alla verifica del raggiungimento dei

risultati attesi che insieme contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi, avendo come punto di

riferimento per la valutazione gli indicatori e le fonti di verifica riportati nel paragrafo 10.1.4 e nel quadro

logico in allegato al documento di progetto.

Il Responsabile di progetto dell‟ente presentatore, il coordinatore locale e i rappresentanti delle

associazioni Apov, Cado e Minagua stileranno una relazione valutativa mensile (report di progetto) ed una

relazione valutativa di sintesi al termine dell‟anno di progetto. Tale relazione/ report evidenzierà il

raggiungimento secondo la tempistica prevista dei risultati attesi e degli obiettivi attraverso l‟analisi degli

indicatori e delle fonti di verifica individuate.

14. SOSTENIBILITÀ ALLA FINE DEL PROGETTO

La sostenibilità economica del progetto è garantita a vari livelli.

Innanzitutto la presenza di Equoland come partner di progetto assicura una relazione commerciale

stabile alle associazioni di produttori, relazione tra l‟altro già in atto da anni.

La formazione in ambito gestionale ed amministrativo relativo alle procedure per l‟esportazione

contribuirà poi alla sostenibilità delle associazioni di produttori in Ecuador, migliorandone l‟efficienza e

consentendo la riduzione dei costi, e delle associazioni di migranti parte dell‟ATS, oltre che della

cooperativa di migranti che si andrà a costituire.

Il premio di prezzo ottenuto grazie alla vendita di un prodotto semi-lavorato e quindi a maggior valore

aggiunto, consentiranno di migliorare la redditività delle associazioni di produttori di cacao in Ecuador,

contribuendo alla loro sostenibilità.

In Italia, la sostenibilità dell‟attività di distribuzione del cioccolato da parte della Casa del cioccolato

sarà garantita attraverso l‟apposita formazione in campo gestionale ed amministrativo e tramite la

relazione con Equoland come partner commerciale stabile che avrà anche funzioni di supporto e

accompagnamento nella fase di avvio dell‟attività.

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15. VISIBILITÀ DELLA PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI MILANO

La visibilità della partecipazione del Comune di Milano al progetto sarà garantita sia in Italia sia in

Ecuador, identificando chiaramente tutte le attività progettuali come attività rese possibili grazie al

contributo del Comune.

Il logo e la dicitura “con il contributo del Comune di Milano” saranno apposti su tutto il materiale

promozionale realizzato in Italia ed in Ecuador e sul sito internet di e-commerce appositamente creato.

Inoltre, in occasione degli eventi organizzati per promuovere la Casa del cioccolato solidale, oltre alla

distribuzione del materiale informativo citato, si provvederà ad evidenziare il contributo del Comune di

Milano con appositi manifesti/striscioni.


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