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La circolare su orari, turni e ferie LIBERI MA CON ORDINE · 2012 Numero 4 Spedizione in...

Date post: 04-Oct-2020
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MAGGIO 2012 Numero 4 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma a pagina 6 LIBERI MA CON ORDINE La circolare su orari, turni e ferie La Regione Lazio ha diramato le indicazioni da seguire per conciliare gli effetti della recente norma nazionale che liberalizza gli orari delle farmacie con la necessità di continuare ad assicurare in modo ordinato e certo il servizio farmaceutico ai cittadini, garantendo loro anche adeguati livelli di informazione. Le nuove linee-guida partono da un ancora più puntuale rispetto dei turni obbligatori previsti dalle norme regionali Art. 11, il punto su norme che normali non sono a pagina 10 Farmacia, l’immagine è buona ma resiste il cliché della casta a pagina 12 Le farmacie comunali? Sono a rischio decrescita a pagina 12 Statine, buone per il cuore senza far male all’anima a pagina 24
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MAGGIO2012

Numero 4 Spedizione in abbonam

ento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

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Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

a pagina 6

LIBERI MACON ORDINE

La circolare su orari, turni e ferie

La Regione Lazio ha diramato le indicazioni da seguire per conciliare gli effetti della recente norma nazionale che liberalizza gli orari delle farmacie con la necessità di continuare ad assicurare in modo ordinato e certo il servizio farmaceutico ai cittadini, garantendo loro anche adeguati livelli di informazione. Le nuove linee-guida partono da un ancora più puntuale rispetto dei turni obbligatori previsti dalle norme regionali

Art. 11, il punto su normeche normali non sonoa pagina 10

Farmacia, l’immagine è buona ma resiste il cliché della castaa pagina 12

Le farmacie comunali?Sono a rischio decrescitaa pagina 12

Statine, buone per il cuoresenza far male all’animaa pagina 24

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IN QUESTO NUMERO

Rassegna Informativa del farmacista

dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVIII N.4 – Maggio 2012

EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di Roma

Direzione Via A. Torlonia‚ 15 – 00161 Roma

Direttore responsabileEmilio Croce

CondirettoreGiorgio Flavio Pintus

Redazione, pubblicità, coordinamento stampa

Art Director srl

illustrazione di copertina:Alex Slobodkin

elaborazione grafica:Vincenzo Furiati

RegistrazioneTribunale di Roma n° 11959

del 25/1/1968

Stampa Cimer snc

Spedizione abb. post – D.L.353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

Finito di stampareMaggio 2012

Primo piano Liberi, ma con ordine 6

Fatti & personeUn punto su norme che normali non sono 10

Farmacia, fotografia in bianco e nero 12

Col “Cresci Italia”rischio decrescita per le comunali 12

L’Assiprofarconferma Caprino alla presidenza 14

Accadrà domaniQuando la salutefinisce al muro su un calendario 16

Parte da Verona l’appuntamento con Farmadays 17

Medicinali per Isiro:un aiuto per i bimbi del Congo 18

Giornata del Sollievo,nel segno della solidarietà 19

Messaggi in bottigliaIl catenaccio? Ci ha portato in serie B 20

Pagine scelteDoping, la prevenzionepassa per l’informazione 22

Focus Statine, fanno bene al cuoree non fanno ammalare l’anima 24

Codici e codicilliGli orari, turni e cartelliai tempi del Cresci Italia 26

Ordine per te

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4 - MAGGIO 2012 5RIF

Se è vero il detto “Aprile dolce dormire”, certamente non vale per la professione farma-ceutica che, almeno a Roma, è stata colpita nel corso dell’ultimo mese da un attacco diiperattività. Il nostro settore ha visto infatti il frenetico succedersi di una serie di eventi digrande rilievo professionale, tutti o quasi prevalentemente incentrati su un unico tema:l’art. 11 del decreto sulle liberalizzazioni, ormai diventato il dente che duole della farma-cia, sul quale va inevitabilmente a battere la lingua. Al punto che se ne è finito per parlareanche in quegli incontri - come la presentazione dell’indagine Ispo sull’immagine della far-macia e il “vernissage” di Farmadays, la nuova iniziativa dell’Utifar - che, in realtà, avevanotutt’altri contenuti da discutere. Sempre le misure sulla farmacia del “Cresci Italia”, peral-tro, faranno la parte del leone - a leggere i programmi - in occasione dell’edizione diCosmofarma che si terrà, sempre a Roma, dal 4 al 6 maggio prossimi.Insomma, l’ormai famoso art. 11 (anche se l’aggettivo usato in prevalenza è in realtà fami-gerato) è indiscutibilmente diventato l’unico e quasi ossessivo argomento di discussioneall’interno della categoria, che sembra ancora reagire in ordine sparso alle nuove norme,dibattendosi tra lo sconcerto e la rabbia, la rassegnazione e il baldanzoso intendimento didifendere le posizioni dalla trincea dei ricorsi in sede giudiziaria, il lodevole impegno di pro-vare a capire se e come la farmacia possa fare i conti con le nuove norme e il donchisciot-tesco proposito di non lasciare niente di intentato per azzerare tutto.Questa già complicata gamma di reazioni (tutte comprensibili ma certamente non tuttecondivisibili) è resa ancora più problematica dalle diverse posizioni - a volte si tratta di sem-plici sfumature, altre volte di differenze sostanziali - che i vari segmenti della professionehanno opposto alle misure del “Cresci Italia”. Il risultato è che - per parafrasare Mao Tse-Tung - “grande è la confusione sotto il cielo”. Contrariamente a quanto concludeva lo sto-rico leader cinese, la situazione è però tutt’altro che eccellente.Lo stato di nervosa fibrillazione che attanaglia ormai dall’inizio dell’anno la professione far-maceutica è infatti una specie di tempesta magnetica che impedisce alla bussola degliorganismi professionali di indicare con affidabilità un qualche Nord verso il quale dirigersicon il minimo di sicurezza e la determinazione necessarie per trarsi “dal pelago alla riva”.Sembra quasi di procedere a tentoni, tanto che non sono pochi coloro che - per rimanerein tema con la citazione di prima - affermano di sentire la mancanza di un Grande Timonierein possesso dell’autorevolezza necessaria per traguardare una rotta e riuscire a seguirla.In definitiva, però, forse è meglio così: in questo che è un passaggio di fase e non unafase di passaggio non servono davvero presunti o sedicenti uomini della provvidenza cuidelegare i destini della professione. Quel che occorre è piuttosto una presa dicoscienza collettiva e generalizzata, da parte dell’intera professione, in ordine acosa il farmacista debba essere e fare negli scenari profondamente diversi chesi vanno configurando. Mi è già capitato di scrivere che, almeno a mio giudizio, la pie-tra d’angolo non può che continuare a essere il farmaco e ciò che esso rappresen-ta in termini di salute (e non solo) per il cittadino. E so di ripetermi ancora dicendo chedifendere la specificità di questo bene significa, molto semplicemente, mantenere accesala sola possibilità che il farmacista di domani sia ancora e sempre un professionista, e nonuno dei tanti competitors che vendono la “merce” farmaco sul mercato.Il problema è se e quanto la nostra professione abbia ancora la forza e soprattutto la vogliadi difendere la propria stessa ragione di vita. Al riguardo, arriva in verità qualche confor-tante segnale da alcuni settori della categoria, che sembrano aver definitivamente com-preso che il vero problema non sono le previsioni scombiccherate dell’art. 11, né la stre-nua opposizione, magari per via giudiziaria, contro l’apertura di nuove farmacie ma impe-dire che il processo di declassamento dei farmaci arrivi all’estremo, come sta difatto accadendo da ormai molti, troppi anni: evenienza - questa sì! - che segnerebbe il

Oltre l’articolo 11

in fondo

di Emilio Croce

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Liberi sì, ma con giudizio. E senza ri-nunciare a quelle caratteristiche di or-dine, chiarezza e certezza che un ser-vizio pubblico qual è quello farmaceuti-co deve necessariamente mantenereper garantire ai cittadini non solo i mi-gliori standard di accesso, ma anchegli indispensabili corretti livelli di infor-mazione che sono una delle condizioniimprescindibili per l’ottimale fruizionedelle prestazioni.Si potrebbe sintetizzare così la cir-colare che la Regione Lazio ha invia-to il 10 aprile scorso ai servizi far-maceutici delle Asl (ne pubblichiamoil testo a pag. 8) per diramare leproprie indicazioni in materia di ora-ri, turni e ferie delle farmacie dopolo tsunami rappresentato dal Dl libe-ralizzazioni. Il comma 8 dell’art. 11del Dl, come si ricorderà, con il suo“liberi tutti” in materia di orari diapertura delle farmacie, la cui rego-lazione è affidata alla potestà regio-nale, aveva infatti aperto una com-plessa serie di questioni anche di ri-l ievo costituzionale (come spiegabene l’avvocato Gustavo Bagicalu-po nell’approfondimento dedicato al-la materia a pag. 26 di questo nu-mero del giornale, NdR). Questioniche, inevitabilmente, hanno postotutte le Regioni nella condizione didover valutare e capire in che modola nuova norma andasse a interagirecon il proprio impianto normativosulla materia.

La Regione Lazio, ovviamente, non hafatto eccezione. E si è subito mossa contempestività, le va riconosciuto, sceglien-do l’apprezzabile strada del confrontocon tutti gli attori del sistema nel precisointento di arrivare a soluzioni condivise,finalizzate a garantire la migliore funzio-nalità del servizio farmaceutico a esclusi-vo beneficio dei cittadini. Una sponda importante, in questosenso, è stata rappresentata inprimo luogo proprio dal nostro Or-dine, subito resosi disponibile a colla-borare all’individuazione delle migliorisoluzioni in grado di contemperare la

previsione “liberista” della nuova nor-ma nazionale con l’impianto regolato-rio degli orari, turni e ferie delle farma-cie contenuto nella legge regionale n.26/2002. Al riguardo, l’Ordine si è fat-to carico di redigere un documento dilavoro che è stato poi discusso colle-gialmente il 3 aprile scorso, nel corsodi un incontro tra i rappresentanti dellaRegione, del comune, di ConfserviziLazio, dei servizi farmaceutici di tuttele Asl romane, di Federfarma Lazio edell’Ordine stesso.L’incontro, organizzato dal nostro orga-nismo professionale nella sede socialedi via Torlonia, ha consentito un con-fronto largo e aperto sulle principali pro-blematiche e criticità aperte dal comma8, ma ha soprattutto consentito di coa-gulare il consenso di tutti gli interessatiintorno alla necessità di impedire che leaperture disposte dalla nuova normati-va nazionale in materia di orari potesse-ro produrre - paradossalmente, ma nontroppo - ripercussioni negative sulla fun-zionalità del servizio. Da qui la decisio-ne di continuare ad assumere ilprincipio dei turni obbligatori mini-mi come asse principale e indiscu-tibile di regolazione degli orari, par-tendo dalla considerazione che - fattasalva la libera facoltà di ciascuno di am-pliare le fasce orarie di apertura - la fis-sazione preventiva di soglie minime ob-bligatorie di orario è l’unico modo perdisporre della base indispensabile pergarantire ai cittadini il servizio.

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Le indicazioni della Regione su orari, turni e ferie dopo la liberalizzazione del Cresci Italia

Liberi, ma con ordinedi Gaetano De Ritis*

RIF

Primo Piano

punto di non ritorno per una professione che, a quel punto, sarebbe solo uno straccio al vento di interes-si troppo forti per poter anche solo sperare di contrastarli. Non tutto è perduto, dunque. E, come si dice, finché c’è vita c’è speranza. Ma bisogna darsi una mossae rimettersi in marcia: l’unica possibile forma di futuro si decide ora, in questo convulso e confuso pre-sente.

in fondo8 segue da pag. 5

La Regione Lazio ha diramatoil 10 aprile scorso le indicazioni per conciliare liberalizzazione

degli orari e necessità di continuare ad assicurare in modo ordinato e certo il servizio farmaceutico. Le nuove linee-guidasono ancorate a un più

puntuale rispetto dei turniobbligatori minimi

previsti dalle norme regionali

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Su questa fondamentale pre-messa, la Regione ha poi elabo-rato le sue guide-lines, trasmes-se come già detto a tutti i sog-getti interessati il successivo10 aprile. Ma cosa scrive, laRegione? In primo luogo, ricor-da appunto la novità intervenu-ta con il Dl n.1/12 poi converti-to con la legge n.27/12, “cheal comma 8 dell’art. 11 preve-de il prolungamento dell’orario di aper-tura della farmacia in orari diversi daquelli obbligatori”. Quindi si preoccupasubito di precisare che “i turni giorna-lieri deliberati dalle Asl costituisconol’orario minimo di apertura, ovverol’orario che tutte le farmacie sonochiamate a garantire; infatti, alla lucedella nuova norma, tutte le farmacie,senza alcuna autorizzazione, possonoeffettuare orari suppletivi rispetto aquelli ordinari.“Ciò chiarito, la circolare regionale (fir-mata dal direttore della Programmazio-ne e risorse del Servizio sanitario re-gionale, Ferdinando Romano, e dalladirigente dell’Area del farmaco LorellaLombardozzi) entra negli aspetti percosì dire pratici della materia: “Al finedi garantire ai cittadini la possibilità diaccedere con certezza a un’adeguataofferta del servizio si riafferma l’ob-bligo dell’osservanza dei turni pertutte le farmacie, senza possibilitàdi deroghe - intendendo per essi i tur-ni minimi obbligatori, previsti dalla leg-ge n. 26/2002, pienamente vigente; intal modo sarà possibile indicare neicartelli obbligatori solo le farmacie diturno; la stessa disposizione è ap-plicabile ai turni festivi e domeni-cali, fatta salva la possibilità per tuttele farmacie di aprire nei giorni festivi enelle domeniche in cui non si effettua ilturno (anche in questo caso nei cartelliinformativi saranno indicate solo le far-macie di turno)”.In altre parole, il cardine e la certez-za del servizio sono rappresentatidai turni obbligatori ed è questa “so-glia minima” (che tanto minima poi og-gettivamente non è) che la pubblica

autorità si preoccupa di garantire inogni caso ai cittadini, fornendo loro an-che le necessarie, relative informazio-ni. L’offerta di servizio suppletivo, pro-prio perché dipendente dall’eserciziodi facoltà volontarie e individuali, èquestione della quale la Regione nonpuò né vuole ovviamente farsi carico,senza peraltro impedire che siano altria farlo (come di fatto quasi certamen-te avverrà per iniziativa di FederfarmaRoma, come si vedrà più avanti).

Come evitare criticitàal servizio notturno

La criticità maggiore, emersa anchenel corso del ricordato incontro del 3aprile, è tuttavia il servizio notturno,che potrebbe essere messo a rischioda una dilatazione volontaria degli ora-ri di apertura delle farmacie nelle pri-me ore della sera. Al riguardo, la circo-lare della Regione è molto esplicita:“Per quanto attiene alla facoltà di dila-tare l’orario di apertura delle farmacieoltre l’orario di chiusura serale, saràdoveroso sensibilizzare i titolari sullanecessità del rispetto degli orari dichiusura. Infatti è necessario mantene-re inalterato il servizio capillare dellefarmacie notturne; nell’ipotesi in cui es-se cessassero il servizio di volontaria-to, oggi garantito nella sola città di Ro-ma da 65 farmacie, si renderà neces-saria l’applicazione del turno di servi-zio obbligatorio a rotazione tra le far-macie del territorio come previsto dal-l’articolo 3 delle legge regionale in og-getto (ovvero la n. 26/2002, NdR)”. Il messaggio è chiaro: se, per effetto diun eccesso di prolungamento degli orari

dopo la chiusura serale, le farmacie not-turne volontarie decidessero di rinuncia-re al servizio a causa della minore rimu-neratività determinata dalla maggioreconcorrenza dei colleghi nelle prime oreserali, si imporrà inevitabilmente la ne-cessità di assicurare il servizio notturnoattraverso turnazione obbligatoria. Chipuò e deve, dunque, faccia le sue valuta-zioni e i suoi conti.La circolare regionale si occupa, in con-clusione, anche della questione ferie esti-ve, ricordando che “l’Ordine provincialedei farmacisti ha proposto alle Asl dueperiodi di chiusura di 28 giorni (per le far-macie di Roma, NdR): farmacie pari, dal16 luglio al 12 agosto, estremi compre-si; farmacie dispari, dal 13 agosto al 9settembre, estremi compresi. Ferma re-stando per i titolari di farmacia (la facol-tà) di ridurre il periodo di ferie a piaci-mento, il periodo di chiusura deve esse-re effettuato all’interno del periodo dicompetenza e i cartelli indicheranno solole farmacie che per competenza devonoessere aperte. Sarà onere di ogni farma-cia comunicare ai propri pazienti even-tuali aperture suppletive rispetto agli or-dinari turni di servizio”.Fin qui, dunque, la nota della RegioneLazio, che sulla questione (in veritàcomplessa e delicata, anche in terminidi una corretta definizione dei rapportiistituzionali tra Stato e Regioni) si èmossa dando prova di grande equilibrioe buon senso. È evidente che, una voltaemanate le linee guida, sarà compitodelle farmacie aderirvi e rispettarle, in-terpretando correttamente quello che èlo spirito e la ratio delle indicazioni re-gionali, ovvero impedire che l’aperturaconcessa dal Dl 1/12 in materia di

4 - MAGGIO 2012 7RIF

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Il servizio notturno potrebbe essere messo a rischiodalla dilatazione volontaria degli orari di apertura

delle farmacie nelle prime ore della sera.Per evitare problemi e il ripristino dei turni notturni

obbligatori, la Regione richiama la necessità del rispetto degli orari di chiusura

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orari, turni eferie delle farma-cie potesse tra-dursi in una deri-va sostanzial-mente anarcoi-de, con possibilieffetti negativi suun ordinato svol-gimento del ser-vizio farmaceuti-co. Questo, ov-viamente, senzavoler contrastarein alcun modo la

previsione del legislatore nazionale digarantire le condizioni per ampliare l’of-ferta di servizio farmaceutico in terminidi orario.È più che ragionevole prevedere cheil rispetto delle indicazioni regionalida parte di Asl e farmacie, soprattut-to per quanto attiene alla predisposi-zione dei cartelli obbligatori dei turni(nei quali, come chiaramente prescrit-to dalla Regione, dovranno essere ri-portate solo le farmacie aperte perturno), produrrà una singolare situa-zione, ovvero una disponibil ità diesercizi farmaceutici aperti superiorea quella indicata dai cartelli. Situa-zione che, ovviamente, potrà facil-mente verificarsi anche in occasio-ne della chiusura per le ferie esti-ve, atteso che ciascun titolare (siapure nell’ambito esclusivo del suoturno di competenza) potrà libera-mente scegliere se rimanere aper-

to oppure se chiudere, decidendo asua discrezione la durata. Per ovviare a questo scarto, Federfar-ma Roma, che ha prontamente effet-tuato una ricognizione tra gli associatiper acquisire le loro decisioni in meritoalle prossime ferie estive, si impegne-rà a realizzare cartelli e volantini “per-sonalizzati” per ogni farmacia che (silegge in una circolare del sindacatoprovinciale dei titolari) “riporterannol’indicazione delle farmacie aperte piùvicine in modo da fornire ai cittadini,specie alle persone anziane, informa-zioni complete e di facile lettura”. Inquesto modo, verrà ad essere colma-to il gap informativo relativo alle aper-ture suppletive non registrate sui car-telli dei turni obbligatori.

*consigliere dell’Ordine, responsabiledella Commissione Turni e ferie

Primo Piano

1 - FEBBRAIO 20128 RIF

Il testo integrale della circolare della Regione LazioQui di seguito, pubblichiamo il testo inte-grale della nota che il Dipartimento Pro -gram mazione economica e sociale, Dire -zio ne Programmazione e risorse delS.S.R, Area politica del farmaco, ha invia-to il 10 aprile scorso agli Uffici Far ma -ceutici delle Asl e agli Ordini provincialidei Farmacisti della Regione Lazio.

Oggetto: Legge regionale 20.8.2002, n. 26

Si fa seguito alla nota in data 7 febbraiou.s. di pari oggetto per fornire le seguentiprecisazioni.La legge 24 marzo 2012, di conversionedel d.l. 1/2012 al comma 8 dell’art.11prevede il prolungamento dell’orario diapertura della farmacia in orari diversi daquelli obbligatori.Al riguardo si precisa che i turni giornalierideliberati dalle AA.SS.LL. costituisconol’orario minimo di apertura, ovvero l’orarioche tutte le farmacie sono chiamate agarantire; infatti, alla luce della nuovanorma, tutte le farmacie, senza alcunaautorizzazione, possono effettuare orarisuppletivi rispetto a quelli ordinari.

Al fine di garantire ai cittadini la possibilitàdi accedere con certezza a un’adeguataofferta del servizio si riafferma l’obbligodell’osservanza dei turni per tutte le farma-cie, senza possibilità di deroghe – inten-dendo per essi i turni minimi obbligatori,previsti dalla legge regionale 26/2002,pienamente vigente; in tal modo sarà pos-sibile indicare nei cartelli obbligatori solole farmacie di turno; la stessa disposizioneè applicabile ai turni festivi e domenicali,fatta salva la possibilità per tutte le farma-cie di aprire nei giorni festivi e nelle dome-niche in cui non si effettua il turno (anchein questo caso nei cartelli informativisaranno indicate solo le farmacie di turno).Per quanto attiene alla facoltà di dilatarel’orario di apertura delle farmacie oltrel’orario di chiusura serale sarà doverososensibilizzare i titolari sulla necessità delrispetto dell’orario di chiusura.Infatti è necessario mantenere inalteratoil servizio capillare delle farmacie nottur-ne; nell’ipotesi in cui le stesse cessasse-ro il servizio di volontariato, oggi garanti-to nella sola città di Roma da 65 farma-cie, si renderà necessaria l’applicazionedel turno di servizio obbligatorio a rota-

zione tra le farmacie del territorio comeprevisto dall’articolo 3 della legge regio-nale in oggetto.Infine, per quanto attiene al periodo dichiusura per ferie l’Ordine provinciale deiFarmacisti ha proposto alle AA.SS.LL. dueperiodi di chiusura di 28 giorni:farmacie pari: dal 16 luglio al 12 agosto,estremi compresi;farmacie dispari: dal 13 agosto al 9 set-tembre, estremi compresi.Ferma restando per i titolari di farmacia (lafacoltà) di ridurre il periodo di ferie a piaci-mento, il periodo di chiusura deve essereeffettuato all’interno del periodo di compe-tenza e i cartelli indicheranno solo le far-macie che per competenza devono esse-re aperte.Sarà onere di ogni singola farmaciacomunicare ai propri pazienti eventualiaperture suppletive rispetto agli ordinariturni di servizio.

Il Direttore della DirezioneProf. Ferdinando Romano

Il Dirigente dell’AreaDott.ssa Lorella Lombardozzi

In alto: Gaetano De Ritis,consigliere dell’Ordine.A lato: Ferdinando Romano,direttore della Programmazione e risorse del Servizio sanitarioregionale.

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Fare il punto sull’art. 11 del decreto“Cresci Italia” e cercare di compren-dere quale impatto le disposizioni inesso contenute possano avere sulservizio farmaceutico: questo, in sin-tesi, l’obiettivo del convegno che l’Uti-far ha tenuto a Roma, nella sede delNobile Collegio Chimico Farmaceuti-co, lo scorso 17 aprile, molto benchiarito dall’introduzione ai lavori delpresidente Eugenio Leopardi. “Le nuove norme, pur controverse,sono una realtà di cui la farmacia de-ve e dovrà tenere conto” ha dettoLeopardi aprendo la manifestazionealla presenza di un centinaio di farma-cisti giunti da ogni parte d’Italia.“Dobbiamo concentrarci sulle nuoverealtà, situazioni e condizioni chel’art. 11 concorre a determinare econ le quali la farmacia dovrà misu-rarsi: solo così potremo individuare legiuste direzioni verso le quali muove-re. Le partite aperte, a cominciaredal rinnovo della convenzione e da un

riflessione sulla remunerazione, sonomolte e tutte ancora da giocare: sitratta di farlo al meglio, senza spre-care energie preziose con rincorse al-l’indietro, come vorrebbe chi ancorasi culla nel sogno di riportare indietrole lancette dell’orologio”.Il piatto forte dell’incontro, moderatodal vicepresidente Utifar MaurizioCini, è stata l’analisi del provvedimen-to condotta da tre esperti di dirittofarmaceutico, gli avvocati PaoloLeopardi, Quintino Lombardo eAntonino Morello, che hanno messoa fuoco e illustrato le ormai note criti-cità del discusso provvedimento,avendo anche cura di evidenziare ipossibili, problematici effetti che con-seguiranno ad alcune delle norme inesso contenute, anche in ragione del-la loro lacunosa formulazione.Claudio De Giuli, consulente del mi-nistro della Salute Renato Balduzzi,non ha potuto fare a meno di conveni-re sull’esistenza di nodi e problemiche, in effetti, reclamerebbero inter-venti finalizzati a fare maggiore chia-rezza, in attesa dei quali, si potrebbeintanto provare a d apportare qualchemiglioramento almeno sul piano inter-pretativo. Quel che è sembrato più si-gnificativo nell’intervento dell’autore-vole consulente ministeriale, tuttavia,più che le risposte fornite punto perpunto ai rilievi critici avanzati dagliavvocati, è la valutazione complessi-va del provvedimento. De Giuli ha in-

fat t i am-messo chelo stes soG o v e r n onon si rico-nosce de ltutto nel lasua attualeformulazio-ne, “inizial-mente d i -

versa e con tenente solo una minimaparte delle criticità che sono state ri-levate anche in questa sede”. Per ilconsulente ministeriale, il problema ènato dalle difficoltà del Parlamento atrovare al suo interno, in materia difarmacie e servizio farmaceutico, unpunto di equilibrio tra visioni molto di-verse e non contemperabili. “Vicaria-re” la funzione legislativa, in tempistretti e dovendo comunque tenerenel conto dovuto le varie posizioniemerse in Parlamento (che, in ognicaso, avrebbe poi dovuto esprimere ilsuo voto sul provvedimento) è statopiù complicato del previsto e non haevidentemente permesso di produrreun testo più adeguato. Intervenendo sulle questioni sollevatedagli avvocati, De Giuli ha fatto diver-se affermazioni: sulla pianta organica,ha affermato che essa è da intendersicertamente “superata”, ma ha poiprecisato che i comuni, nell’individua-re le zone dove allocare le nuove far-macie, “dovranno indicare dei precisiconfini territoriali”, mantenendo inquesto modo la questione ancora deltutto aperta. In merito al concorsostraordinario, l’affermazione più rile-vante è certamente l’auspicio (che inrealtà è sembrato essere un invito)che “le Regioni si confrontino e predi-spongano i bandi in maniera omoge-nea”, mentre relativamente al nododei 65 anni, De Giuli ha ricordato che“nel testo iniziale la previsione nonc’era” e dunque è il frutto di successi-ve, laboriose ed evidentemente pocofelici concertazioni tra diverse esigen-ze, prima tra tutte quella di adottaremisure che in qualche modo potesse-ro favorire i percorsi di carriera deifarmacisti più giovani.Il convegno ha registrato anche l’in-tervento di Luigi d’Ambrosio Let-tieri, senatore Pdl e vicepresidenteFofi, che ha gelato le speranze diquanti confidavano nel Ddl 3221, ildecreto correttivo sulle commissionibancarie ora all’esame del Senato,per riuscire a modificare almeno ledisposizioni più critiche e controver-se dell’art. 11. “Ho personalmentepresentato una serie di emendamenti

Fatti & persone

A Roma, convegno nazionale Utifar dell’art. 11 del “Cresci Italia”

Un punto su norme che normali non sono

Il ministro della salute Renato BalduzziSotto: Eugenio Leopardi, presidentedell’Unione Tecnica Italiana Farmacisti

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su varie fattispecie, dal concorsostraordinario fino al comma 17” haaffermato il senatore “ma sono statitutti respinti perché improponibili. Unesito al quale ha certamente concor-so la irriducibile opposizione del Pd,contrario a ogni ipotesi di interventocorrettivo sul testo. Una situazioneche mi porta a ritenere che - quanto-meno per coerenza - anche un‘even-tuale proposta emendativa del mini-stro della Salute andrebbe incontroallo stesso destino”.

Si complica la strada per emendare il comma 17

Dopo l’iniziativa di d’Ambrosio Lettierisembra in effetti complicarsi la spe-ranza di “salire sul treno” del Ddl3221 per correggere in tempi brevialmeno uno dei punti più controversidell’art. 11 del “Cresci Italia”, ovveroil tristemente noto comma 17, che,per essere modificato, potrebbe oraessere costretto ad aspettare tempie occasioni migliori, qualora il mini-stro dovesse rinunciare all’intenzionedi presentare le sue modifiche all’art.11 (già “promesse” alla Federfarmanel corso di un incontro tenutosi il 5aprile scorso) attraverso un emenda-

mento governativo direttamente in au-la. Questa, infatti, sembrava essere la“strategia” che il ministro - dopo un’in-tesa con i gruppi della maggioranza -aveva in animo di seguire, allo scopodi evitare che nella breccia aperta dalministero con una proposta emendati-va in Commissione sostanzialmenteestranea al merito del provvedimentopotessero poi infilarsi decine, se noncentinaia, di altri tentativi - propri esoprattutto impropri - di modifica del“Cresci Italia”.Resta ora da vedere se, dopo il man-cato accoglimento per improponibilitàdegli emendamenti di d’Ambrosio Let-tieri, il ministro proverà in ogni caso acondurre in porto il suo tentativo, inparticolare quello relativo al nodo dei65 anni, o se sarà invece costretto arinunciare per evitare l’onta di unabocciatura. Tra gli interventi seguiti agli interven-ti dei relatori, va ricordato quello delpresidente del nostro Ordine EmilioCroce, intervenuto per precisareche l’Enpaf - indipendentemente dal-le disposizioni poi intervenute con il“famigerato” comma 17, è da tempoal lavoro per riformare il regolamen-to dell’Ente, in accordo con i conte-nuti della riforma varata dal ministro

Fornero alla fi-ne de l 2011.“Ormai abbia-mo conc lusola nuova for -mulazione delregolamento”ha detto Croce“che prevedeun innalzamen-to progressivodell’età pensio-nabile a 68 an-n i ne l 2019 ,oltre a un in -n a l z a m e n t ode i requ is i t ia s s i c u r a t i v idella pensioned i anz ian i tà ,propedeutico alla abrogazione diquesto istituto nel 2017.” Un altro intervento da registrare èquello di Pietro Motta, del Serviziofarmaceutico dell’Asl RmC, che ha vo-luto sottolineare l’iniquità delle misuredel comma 1 relative al concorsostraordinario, che penalizzano oltremisura e senza alcuna ragione né cri-terio i farmacisti ospedalieri e Asl,chiedendo a De Giuli se e come il Go-verno - che dell’equità fa una delle8

Il sen. Luigi d’Ambrosio LettieriSotto: il vicepresidente Utifar Maurizio Cini

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sue bandiere - intenda porre rime-dio all’evidente sperequazione. Nega-tiva, purtroppo, la risposta del direttocollaboratore del ministro: “L’attribu-zione dei punteggi concorsuali che dàorigine al problema discende da unDpcm del ’94 che è di natura regola-mentare” ha spiegato De Giuli. “Ciòsignifica, purtroppo, che su quel te-sto non si può più tecnicamente inter-venire, in ragione delle modifiche in-tervenute al Titolo V della Costituzio-ne, che hanno spostato a un altro li-vello, quello regionale, la potestà re-golamentare”.

L’indagine è stata condottanel mese di marzodall’Ispo di Mannheimer

Farmacia, fotografiain bianco e neroÈ stata presentata Roma lo scorso 17aprile la ricerca che Federfarma ha com-missionato all’Ispo, l’istituto presieduto ediretto da Renato Mannheimer, per ve-rificare quale sia, nella percezione deicittadini e dei cosiddetti opinion leader,

l’immagine della farmacia dopo l’uraganodi polemiche abbattutosi sulla categoriaalle fine dello scorso anno in occasionedei provvedimenti di liberalizzazione va-rati dal Governo Monti. Quella che emerge dall’indagine è una fo-tografia in bianco e nero, che attesta co-me la farmacia goda di un vero plebisci-to di consensi per il servizio che rende(ritenuto utile e apprezzato dal 90% deicittadini e dal 97% degli opinion leader)ma sia anche percepita come una vera epropria casta: lo pensa il 56% degli italia-ni, ovvero più della metà. E se si sostitui-sce la parola casta con il termine potereforte, il dato sale all’80% tra i cittadini earriva all’85% tra gli opinion leader. Spulciando tra le cifre, si ottengono in ognicaso molte conferme in ordine all’apprez-zamento e all’immagine positiva della far-macia tra i cittadini, che continuano a rite-nerla non solo un servizio utile ma un puntodi riferimento del territorio (88%, dato chescende all’81% tra gli opinion leader), unpresidio dove è possibile ottenere buoniconsigli (88% popolazione, 81% opinionleader) e un utile supporto alla relazione trail medico e il paziente (81% popolazione,73% opinion leader).Merita attenzione l’ambivalenza del giudi-zio degli opinion leader (coloro, cioè,giornalisti in testa, che sono maggior-mente critici nei confronti della farma-cia): da una parte, infatti, la stragrandemaggioranza ritiene i farmacisti una ca-sta, ma ben il 97% di essi ritiene che lefarmacie offrono un servizio indispensa-bile, in particolare per anziani e malaticronici, categorie fragili ai quali viene of-ferto un aiuto importante e facilmenteraggiungibile. E, pur ritenendoli una ca-sta, il 69% degli opinion leader conside-ra i titolari di farmacia una categoria ingenere onesta (la percentuale è ancorapiù alta tra i cittadini, dove sale al 76%).

In generale,dunque, l’im-magine del-la farmaciatiene salda-mente ed èaddir i tturapercepita inposit iva e -vo luz ione:

per il 45% della popolazione e il 59% de-gli opinion il servizio offerto dalle farma-cie è migliorato nel corso degli ultimi die-ci anni. Ma non mancano le criticità:quote minoritarie ma molto consistentidi cittadini ritengono infatti che i farma-cisti titolari pensino ai propri interessipiù che al servizio al cittadino (41% po-polazione e 34% opinion leader) e resi-ste la generalizzata percezione che iprezzi praticati in farmacia siano troppoelevati e risentano di un regime di so-stanziale monopolio.Gli esiti della rilevazione Ispo, in ogni ca-so, soddisfano i vertici del sindacato tito-lari: “Abbiamo voluto quest’indagine - haspiegato Annarosa Racca, presidente diFederfarma - per capire se dopo questimesi difficili, in cui abbiamo subito comecategoria molti attacchi, i cittadini – e nonsolo loro, ma anche gli opinion leader -continuassero ad avere una buona opinio-ne di noi, come hanno sempre dimostratoanalisi precedenti. E siamo ovviamentesoddisfatti dei risultati, che ci incoraggia-no a progettare il nostro futuro”.

Assofarm, convegnoa Roma sul decreto liberalizzazioni

Col “Cresci Italia”rischio decrescitaper le comunaliChe il decreto sulle liberalizzazioni allefarmacie comunali non andasse propriogiù era cosa nota, almeno all’internodel settore. Ma Assofarm, l’associazio-ne che rappresenta gli esercizi farma-ceutici di proprietà dei comuni o diaziende di proprietà o partecipate daglistessi, ha voluto ribadire il concetto nelmodo più chiaro possibile, nel corso diun convegno tenutosi il 19 aprile scor-so a Roma ed eloquente fin dal titolo:Decreto legge “Cresci Italia: opportuni-tà di sviluppo o declino per le farmaciecomunali, al quale ha partecipato il mi-nistro della Salute Renato Balduzzi.

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Annarosa Racca, presidente Federfarma Renato Mannheimer, autore della ricercasull’immagine della farmacia

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È proprio lui, del resto, il destinatario delcahier de doleances delle farmacie comu-nali, puntualmente illustrato dai vertici as-sociativi (il presidente Venanzio Gizzi e ilvicepresidente Francesco Schito, sup-portati dalla presenza - e questa è una no-vità nella storia dell’Assofarm - dal presi-dente dell’Anci Graziano Del Rio) e so-stanzialmente sintetizzabile nell’accusa di“scarsa attenzione” (si tratta ovviamente diun eufemismo) che il provvedimento, nelsuo complesso, manifesta per gli esercizifarmaceutici dei Comuni. Che, sostienel’Assofarm, per effetto dell’apertura di oltre3.000 nuove farmacie a seguito del con-corso straordinario (farmacie sulle quali, ol-tre tutto, i Comuni non potranno esercitareil diritto di prelazione) e della perdita di quo-te di mercato derivante dall’allargamentodella vendita dei farmaci di fascia C in pa-rafarmacie e corner della Gdo, si troveran-no in condizioni di maggiore debolezzaeconomica e, probabilmente, vedranno di-minuire la loro presenza sul territorio. As-sofarm stima infatti che, a causa del decre-to, le farmacie comunali subiranno una ri-duzione, scendendo dall’8% che attualmen-te rappresentano sul totale delle farmacieaperte al 7%: un punto percentuale che, vi-sta l’esiguità dei numeri, corrisponde aun’autentica mazzata.

Il ministro Balduzzi, però, ha difesol’impianto del “Cresci Italia”, soste-nendo che esso risponde alla neces-sità di dare “apertura e respiro” aun sistema sostanzialmente ingessa-to qual è quello delle farmacie. Il mi-nistro ha peraltro ricordato che “ilGoverno avrebbe in realtà voluto anchequalche cosa in più di quel che è statopoi possibile fare”. Secondo Balduzzi, ititoli di merito del provvedimento sonocomunque molti, il primo dei quali è cer-tamente quello di inviare chiari messaggiagli operatori e ai cittadini. Questi ultimi,secondo il ministro, si renderanno contoben presto che potranno disporre mag-giori opportunità sia in termini di farma-cie a cui potessi rivolgersi, sia in terminidi orari di apertura, sia in termini econo-mici, grazie alla facoltà concessa ai far-macisti di fare sconti su tutti i farmaci,fascia A compresa, che il cittadino acqui-sta direttamente a suo carico, e grazieanche alla norma che incentiva l’uso deifarmaci equivalenti (“una battaglia di civil-tà”, l’ha definita il titolare del dicastero).Per quanto riguarda più specificamentele farmacie comunali, il ministro ha so-stenuto che il decreto in realtà riserva unsegnale di attenzione anche a loro, rap-presentato dalla facoltà di esercitare il

diritto di prelazione sulle farmacie che,in deroga al criterio demografico, po-tranno essere aperte in stazioni, aero-porti, grandi centri commerciali eccete-ra. Un’affermazione che in verità ha su-scitato non poche perplessità tra i rap-presentanti delle farmacie comunali pre-senti in sala, giacché la storica missionsociale dei presidi farmaceutici comunalinon è esattamente quella di inseguire lo-cation commercialmente appetibili o inte-ressanti ma, semmai, assicurare il servi-zio là dove serve e dove, talvolta, il pri-vato non arriva. Balduzzi ha anche parlato di una dovero-sa apertura ai giovani farmacisti (rappre-sentata a suo giudizio dalla misura8

Graziano Del Rio, presidente dell’Anci Sotto: il presidente dell’Assofarm Venanzio Gizzi.

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che consente di partecipare al con-corso straordinario a società tra farmaci-sti infraquarantenni), riconoscendo percontro che è anche finita nel calderonedel decreto (“nel percorso della sua con-versione in legge e non per responsabili-tà del Governo”, ha tenuto a precisare)una misura che penalizza oltre misura imeno giovani. Un riferimento preciso alcomma 17 che obbliga i farmacisti titola-ri con più di 65 anni a cedere la direzio-ne della loro farmacia. Al riguardo, tutta-via, Balduzzi ha ricordato che il Governoha già assunto l’impegno a intervenire,alla prima occasione utile, per corregge-re la norma, cercando almeno di differir-la nel tempo.L’affermazione più interessante, tuttavia,il ministro l’ha fatta in chiusura di inter-vento, quando ha sostanzialmente am-messo che i decreti sulle liberalizzazioninon sono una risposta risolutiva ai pro-blemi del servizio farmaceutico: “Il siste-ma ha bisogno di un riordino complessi-vo, che non so davvero se il GovernoMonti avrà il tempo di portare a termine.La questione, però, è in agenda e ci stia-mo già lavorando: magari non faremo intempo a finire, ma il nostro lavoro potràcomunque essere utile ad aprire unastrada per chi verrà dopo di noi.”Il presidente dell’Anci Del Rio, purcondividendo la necessità di dare corsoa un piano di liberalizzazioni per rilancia-re l’economia del Paese, ha contestatol’impiego di un simile strumento in unsettore delicato come quello delle farma-cie che - ha affermato - “debbono esseretrattate in modo differente e tenendoconto della loro specificità di presidi disalute del Ss, come sosteniamo da sem-pre”. In questo senso, a giudizio di DelRio, alla base dell’elaborazione dell’art.11 del “Cresci Italia” c’è una scelta ideo-logica (secondo lui non condivisibile) chealle fine finisce inevitabilmente per “sot-tovalutare il ruolo sociale delle farmaciecomunali, che non rappresentano solo leradici più profonde del servizio farma-ceutico, ma sono anche un elemento es-senziale di coesione, di tenuta, di presta-zione socio-sanitaria e senso di comuni-tà”. Una scelta che nell’opinione di DelRio finiranno per pagare soprattutto i co-muni più piccoli, isolati e disagiati, dove

nessun privato vorrà probabilmente apri-re un esercizio di scarse o nulle prospet-tive economiche. “Si sarebbe dovutaoperare una scelta chiara in favore dellavalorizzazione del servizio pubblico” hasostenuto ancora Del Rio “ma così non èstato e si è finito ancora una volta perumiliare le esperienze positive che hannofatto bene al Paese”.Gizzi, anche in ragione del suo ruolo dipadrone di casa, è stato più conciliante,affermando che la più meditata e com-plessiva revisione delle norme di settoresulla quale il ministro ha detto di esseregià impegnato “potrà essere la giustasede e occasione per prevedere misurespecifiche per valorizzare le farmacie co-munali”. Rispetto alle quali l’Assofarm hagià ovviamente una serie di proposte: laprima - che in realtà è una indicazione “disistema” - è quella di “riportare tutti i far-maci in farmacia, e sempre alle farmacievanno affidati i farmaci innovativi e la di-stribuzione diretta”. Un’altra priorità, perGizzi, è il rinnovo convenzionale, “per ri-levare a valorizzare la professionalità delfarmacista che nel decreto è stata deltutto trascurata”.“Le farmacie comunali puntano alla quali-tà” ha concluso il presidente Assofarm ri-volgendosi al ministro ”ma chiedono an-che che ci sia una reale concorrenza trapubblico e privato”, anche in considera-zione del ruolo sociale ricoperto dallefarmacie comunali. (gfp)

Rinnovo del direttivoper il sindacatodei titolari romani

L’Assiprofarconferma Caprinoalla presidenzaHanno avuto luogo il 14, 15 e 16 apri-le scorsi le consultazioni per il rinnovodelle cariche sindacali di Federfarma-Roma, il sindacato dei titolari di farma-cia della capitale e della sua provincia.Quasi prebiscitario l’esito del voto, che

ha premiato la l ista del consigliouscente, ripresentatasi al giudizio deicolleghi: dei 384 titolari votanti, ben343 hanno infatti confermato la fiduciaa Franco Caprino, storico presidentedel sindacato romano. Contrariamente alle attese (si temevainfatti un sensibile calo nell’affluenza al-le urne) la percentuale dei votanti èstata sostanzialmente in linea conquella delle precedenti consultazioni.Rispettate, invece, le previsioni intornoall’esito del voto: la lista uscente - chein omaggio a una sostanziale linea dicontinuità si è ripresentata al giudizio,sia pure con qualche avvicendamentoe integrazione - ha infatti raccolto ecoagulato il consenso dei titolari roma-ni. Sono risultati eletti il capolistaFranco Caprino, Mario Amirkha-nian, Nino Annetta, Francesco Ar-mato, Giuseppe Califano, AndreaCicconetti Giampiero David, Ro-berto Di Rollo, Gianni Di Stefano,Giancarlo Fogliani, Ada Franchi,Vittorio Iammarino, Simonetta Ivel-la, Angelo Izzo, Mario Manduzio,Maria Grazia Mediati, OsvaldoMoltedo, Giuseppe Perroni, Massi-mo Picchioni e Guido Torelli. Revi-sori dei conti sono risultati eletti CarloLoreti, Pietro Minonzio, NicolaStrampelli (effettivi), Andrea Ferrettie Marta Maria Pinchetti (supplenti). I cinque componenti della consulta cheaffianca il Consiglio direttivo sarannoPietro Ameli, Gigliola Brocchieri,Laura Cesaroni, Mauro Ciotti e Sil-via Parisi.Il nuovo direttivo si è poi riunito il 17aprile per l’assegnazione delle carichedell’esecutivo, che ha fatto registaredue novità, entrambe alla vicepresiden-za: ad affincare Caprino alla presiden-za, oltre a Cicconetti e Moltedo, con-fermati rispettivamente alla segreteriae alla tesoreria, ci saranno infatti NinoAnnetta come vicepresidente urbano eGiuseppe Califano come vicepresiden-te rurale.A tutti i neoeletti consiglieri, i miglioriauguri di buon lavoro da parte dell’Or-dine dei farmacisti di Roma e di tuttolo staff di Rif.

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Dedicata alle vaccinazionil’edizione 2013 dell’ormaipopolare pubblicazione

Quando la salutefinisce al murosu un calendarioPiù puntuale dell’avvicendarsi dellestagioni (che, notoriamente, non esi-stono più) arriva anche quest’anno ilCalendario della Salute, giunto allasua edizione n. 28 e ormai da tempoaffermatosi come una piacevole e ap-prezzata tradizione che, passandodalla farmacie ed entrando nelle casedi milioni di cittadini, concorre in mo-do importante alla sensibilizzazione

dell’opinione pubblica suitemi della salute e del vi-vere meglio.L’edizione 2013, pre-sentata in questi giorni,è dedicata a l temaFarmacia: informa-zioni e utili consiglisulle vaccinazionidi ieri, di oggi, didomani e in viag-gio. Realizzato co-me sempre conl ’ ind ispensabi lesupporto di spe-cialisti e istitutidi conclamatoprestigio scientifi-co, il calendario si avvale questavolta della collaborazione del prof.Augusto Panà, docente di Igiene

presso lafacol tà d iMedicina eChirurgia del-l’Università diTor Vergata diRoma, nonchédirettore dellaprestigiosa rivi-sta scient i f icaIg iene e SanitàPubblica.Anche per il 2013,il principio ispirato-re del calendario re-sta quello ormai no-to: contribuire a unamaggior conoscenzadelle tematiche sanita-rie, allo scopo di favo-

rire una maggiore prevenzione e un

Accadrà domani

1 - FEBBRAIO 2012 16RIF2 – MARZO 2012 16RIF

COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

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ISCRITTO ALL’ORDINE DI _____________________________________________________________________________________

CITTÀ ______________________________________________________________________________ CAP _____________________

VIA – PIAZZA ________________________________________________________________________________ N. _____________

TEL . FISSO ___________________________________ MOBILE ________________________________________________________

E– MAIL _____________________________________________________________________________________________________

Il sottoscritto dichiara di dare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196/2003.

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miglioramento complessivo della qua-lità della vita del cittadino. Un compi-to che fa parte da sempre del baga-glio del farmacista in farmacia, primoreferente sanitario dei cittadino e inquanto tale primo divulgatore di infor-mazioni basilari per la salute, e che lostesso farmacista può - attraverso ilCalendario - svolgere con ancoramaggiore efficacia grazie a uno stru-mento semplice ma efficace, chegiorno per giorno, appeso in bella vi-sta in casa del cliente-paziente, ram-menta un messaggio sanitario utile eimportante. Il Calendario della Salute conservaanche per il 2013 le sue ormai fami-liari caratteristiche: logo della farma-cia che ne farà omaggio ai suoi pa-zienti in bella vista, per ricordare aciascuno il legame con il proprio far-

macista di fiducia, grande leggibilitàdelle notizie relative ai giorni (indica-zioni inerenti il sorgere e il calare delsole, le fasi lunari, le feste religiose elaiche, i Santi giornalieri, eccetera),ma anche e soprattuto testi divulgati-vi redatti con esemplare chiarezzaper rendere accessibili e di facilecomprensione anche gli argomentiscientifico-sanitari più impegnativi. Iltutto legato dalle vivaci e coloratissi-me illustrazioni di Monica Maaten,che con la loro efficace visualizzazio-ne concorrono alla migliore fruizionedei messaggi salutistici..Per ulteriori informazioni sul Calenda-rio è sufficiente rivolgersi alla Uniser-vices s.r.l., alla e-mail [email protected] o al numero di telefo-no 0861/59061 (6 linee r.a.).

La prima edizione avrà luogo nella città veneta dal 5 al 7 ottobre prossimi

Parte da Verona l’appuntamentocon Farmadays Guardare al futuro tornando in qual-che modo all’antico, quando ancora(sembra una vita fa) i farmacisti italia-ni si incontravano una volta all’anno inoccasione delle “Giornate farmaceuti-che” organizzate dall’Unione tecnicadei farmacisti italiani (Utifar) in colla-borazione con la Fofi. Dalle premessecostitutive di quella ormai lontanaesperienza - ovvero organizzare da8

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farmacisti un evento congressualee fieristico per i farmacisti - ha infattitratto ispirazione l’Utifar, presiedutada Eugenio Leopardi, per dare vitaa Farmadays, la nuova manifestazio-ne di settore che celebrerà la sua pri-ma edizione a Verona dal 5 al 7 otto-bre prossimi. L’intento dell’iniziativa, presentata uf-ficialmente a Roma ai farmacisti e al-le aziende di settore lo scorso 12aprile, è stato subito chiarito da Leo-pardi: dar vita a una manifestazionepensata da farmacisti al lo scopoesclusivo di rilanciare la farmacia,con un messaggio improntato allosviluppo di un presidio sanitario chesi sostanzia anche in una strutturaaziendale e che proprio per questo ri-chiede un’attenta e consapevole ge-stione per assicurare alla sua attivitài necessari margini di crescita senzaperò mai snaturare la dimensione sa-nitaria e professionale. “Oltre alla di-stribuzione del farmaco, l’offerta del-la farmacia è composta da differentiaree, tutte inerenti la tutela della salu-te e il benessere della persona” scri-ve in una sua nota l’Utifar, che hacontato sette differenti settori: co-smesi, fitoterapia, omeopatia, alimen-tazione particolare, articoli sanitari,prima infanzia e veterinaria. Queste sono le “sette anime della far-macia”, ognuna delle quali deve esse-re convenientemente valorizzata pergarantire più servizio ai cittadini e lanecessaria sostenibilità economicaper gli esercizi. A questi settori vannoaggiunti i “nuovi servizi” che le farma-cie possono offrire ai cittadini, come

le analisi di prima istanza, e la prepa-razione di prodotti galenici, ovvero al-lestiti dal laboratorio della farmacia.Di tutto questo vuole appunto occupar-si Farmadays, da un lato rivalutando lafunzione di dispensazione del farmacoche è l’elemento fondativo della farma-cia, e dall’altro ridando slancio ai sin-goli reparti dell’offerta, nell’otticaesclusiva di dare una “risposta integra-ta” ai bisogni di prevenzione, di salutee di benessere di un pubblico semprepiù esigente perché sempre più consa-pevole e informato.

Un progetto benefico intitolato alla memoriadi Giustino Di Salvo

Medicinali per Isiro:un aiuto per i bimbidel CongoIl “progetto Congo 2012”, rivolto inparticolare alla Regione Orientale (Al-to Uele) della Repubblica Democrati-ca del Congo (nell’area di Isiro), ha loscopo di raccogliere farmaci essen-ziali per i bambini con seri e graviproblemi di salute da 0 a 12 anni e siinserisce nelle attività che vengonosvolte dai “Missionari della Consolata”di Isiro, coordinati dal superiore pa-dre Rinaldo Do. L’iniziativa di solidarietà internazionaleè realizzata dall’Associazione “Ama ca

onlus” ed è dedicata alla memoria diGiustino Di Salvo, scomparso nel lu-glio 2011, figura di spicco della co-munità professionale dei farmacistiromani, nella quale la sua indole diabruzzese “forte e gentile” ha lascia-to una testimonianza preziosa di te-nacia, generosità, lealtà e rigore intanti colleghi e amici. Proprio la suagenerosità e l’attenzione ai bisognidei meno fortunati avevano fatto sìche la strada di Giustino incrociassequella di Pasquale Bellotti, medico,anima di una onlus molto attiva nellapromozione di programmi di coopera-zione internazionale nei campi dellasanità, dell’istruzione e dello sviluppodelle economie locali. Giustino - sen-za che neppure gli venisse richiesto -cominciò così a sostenere le attivitàdella onlus con il suo stile schivo e ri-servato, ma estremamente concreto.Ed è proprio per tutto ciò che il no-stro compianto collega ha fatto per ibambini di alcune tra le zone più de-presse dell’Africa che l’Amaca ha de-ciso di intitolargli il suo ultimo proget-to di solidarietà, rivolto appunto aibambini di Isiro. Sostenere il progetto in memoria diGiustino, dunque, è una buona occa-sione per ricordarlo e per aiutare acombattere la malnutrizione tra i bam-bini in tutte le sue forme in una dellearee più povere dell’Africa, piagata damalattie come malaria, Aids, meningi-te, tubercolosi e patologie intestinali.Chiunque può farlo, anche attraversola donazione del cinque per mille (bar-rando l’apposita casella e indicando ilCF 97617300583) o con contributida versare sul Conto corrente postaleIBAN IT 37T076010320000000617 7 -488. Maggiori informazioni possonoessere richieste direttamente a L’Ama-ca nelle persona del dott. Bellotti, Via

Giacinto Carini 64 c - 00152Roma, www.amaca onlu s.org,tel. 347 62 82 181 - 3299085449, o alla collega Anto-nella Di Salvo, Farmacia DiSalvo, viale dei Quattro Venti160/A - 00152 Roma, tel. 0658 17 572.

Accadrà domani

A lato: padre Rinaldo Do, fondatore dellaMissionari della Consolata.Sotto: Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori sanitari.

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4 - MAGGIO 2012 19RIF

L’iniziativa, giuntaall’11a edizione,avrà luogo il 27 maggio

Giornata del Sollievo,nel segnodella solidarietàIl 27 maggio prossimo (è una domeni-ca) si celebrerà in Italia l’undicesimaedizione della Giornata nazionaledel Sollievo: sembra ieri, eppure so-no trascorsi undici anni dalla direttivadel Presidente del Consiglio dei Mini-stri che ne disponeva l’istituzione con ilpreciso intento di “promuovere la cul-tura del sollievo”.Soll ievo: una parola e un vissutoumano che una medicina sempre piùproiettata a curare e a guarire piutto-sto che a prendersi cura, spesso sot-tovaluta e dimentica. Si tratta invecedi ciò cui anelano il paziente e i fami-liari quando attraversano insieme il“tunnel della malattia”. Sollievo intesonon solo come affrancamento dal do-lore fisico, ma anche sostegno amo-revole al malato nel dolore psicologi-co e spirituale pesso correlato alle

patologie croniche, specie in evolu-zione di malattia.“Quel che importa, sia durante la vita,sia di fronte alla morte, è non sentirsiabbandonati e soli” scrisse il giornali-sta Gigi Ghirotti, al cui nome è intito-lata la Fondazione nazionale ideatricedella Giornata che, in collaborazionecon il Ministero della Salute e la Confe-renza delle Regioni, anche il prossimo27 maggio promuoverà eventi di sensi-bilizzazione in programma in tutta Italiapresso ospedali, scuole, sedi di orga-nizzazioni di volontariato.I farmacisti hanno voluto assicurareanche quest’anno il proprio contributoall’evento, in particolare per sensibi-lizzare l’opinione pubblica: Federfar-ma, al riguardo, ha inviato alle farma-cie associate la locandina per diffon-dere capillarmente sul territorio ilmessaggio di solidarietà e civiltà sot-teso all’iniziativa. Non va dimenticato che la Giornata haispirato il progetto assistenziale “LaRete del sollievo” (www.laretedelsollie-vo.net) diffuso ormai in tutte le Regionidel nostro Paese, che si propone di al-leviare il dolore e migliorare la qualitàdi vita dei pazienti che attraversano leultime fasi della loro esistenza, standoloro accanto. Perché “stare accanto” è

accompagnare e dunque, citando leparole del presidente del PontificioConsiglio della Pastorale per gli Opera-tori sanitari, Zygmunt Zimowski “te-stimoniare amore, rispetto per la vita,ribadendone il significato di valore nonnegoziabile, dal suo inizio al suo natu-rale termine, accettando e amando lavulnerabilità, testimoniando vicinanza,empatia, pietas”.Da alcuni anni, presso il PoliclinicoAgostino Gemelli dell’Università Catto-lica del Sacro Cuore in Roma, la Gior-nata del Sollievo è occasione di un in-contro tra esponenti delle istituzioni,personalità del mondo dello spettaco-lo e dell’informazione, studenti dei varicorsi di laurea delle Facoltà di Medici-na e di Economia sanitaria e deglistessi pazienti, nel corso del qualevengono premiati i vincitori del con-corso nazionale “Un ospedale con piùsollievo”, patrocinato fin dalla sua isti-tuzione dai ministeri della Salute e del-l’Università e Ricerca scientifica. Que-st’anno al concorso parteciperannoper la prima volta anche i piccoli del-l’ultimo anno della scuola materna:un’occasione in più per onorare l’ap-puntamento al quale, ovviamente, ifarmacisti saranno i benvenuti.

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Messaggi in bottiglia

Sconcerto e incredulità tra i tifosi dellasquadra della Farmacia, dopo l’inglorio-sa retrocessione in serie B sancita dalrecente decreto “Cresci Italia”. D’altron-de, batosta dopo batosta, inframmezza-ta solo da pochi e sofferti pareggi, eraineluttabile il declassamento, perfino condiverse settimane di anticipo sulla finedel torneo.Notoriamente le sconfitte nascono diret-tamente negli orfanotrofi, non avendo népadri né madre, però i dirigenti dellasquadra (che solo fino a qualche mesefa facevano reboanti proclami di vittoriain favore di ogni microfono e/o teleca-mera che passasse a tiro) ci hanno giàspiegato, poco prima di eclissarsi e dilasciarci orfani delle loro vacue dichiara-zioni quotidiane, quali sono state le cau-

se della caduta nel-la serie inferiore.Insieme all’imman-cabile destino cini-co e baro, si trattasempre delle solite,stantie cause: l’ar-bitro vergognosa-mente di parte, la

stampa carogna, qualche rigore che nonc’era e tanta sfortuna, soprattutto in oc-casione dell’umiliante ultima e decisivasconfitta nel derby con i tassisti, un veroe proprio spareggio per la salvezza.Ma anche noi tifosi, per quanto oggi de-lusi e infuriati, abbiamo le nostre colpe:per troppo tempo abbiamo creduto allerassicurazioni dell’allenatore sul supera-mento imminente della crisi di risultati esul ritorno a posizioni di classifica piùconsone al nostro rango, e guai anchesolo a pronunciare la parola “salvezza”,che è roba da sfigati, del tutto inimmagi-nabile per gente con la nostra storia.Abbiamo ribaltato senza colpo ferire ildetto “squadra che vince non si cam-bia”, incaponendoci nel non voler cam-biare neppure quella che perde sempre.E ci siamo accorti troppo tardi dell’as-senza di schemi e di strategia, dell’eva-nescenza del centrocampo e della lati-tanza dell’attacco. Le bordate di fischi,provenienti dalla curva dei tifosi più ac-corti e appassionati, sono state sdegno-samente bollate con l’accusa di sfasci-smo. Tutto il campionato è stato imper-niato sulla obsoleta difesa a catenaccio,

mentre gli avversari raffina-vano tecniche e tattiche, fi-nendo puntualmente persfondare una difesa tanto

immobile da farsembrare dinami-che le sculturedell’Isola di Pa-squa.Certo, le provedi incapacità e in-sipienza sonostate talmentesbalordit ive daautorizzare persi-no qualche pen-siero malevolo (esi sa che a pen-

sar male, come diceva il Divo Giulio, sifa peccato ma spesso ci si azzecca). Itempi, del resto, lo autorizzerebbero:non c’è praticamente giorno che tv egiornali non raccontino le imbarazzantigesta di calciatori avidi (con il contornodi “bande di zingari” e loschi figuri assor-titi) che taroccano le partite giocando aperdere per accumulare fortune con lescommesse. Ma, pur senza essere ani-me candide, non vogliamo davvero pen-sare che sulla nostra panchina ci siaqualcuno che, appunto, abbia deciso difar fortuna e lucrare puntando contro lasua stessa squadra: la necessità dell’ani-mo ci ha ridotti al punto di trovare moltopiù consolatorio il pensiero di avere alle-natori manifestamente incapaci rispettoa quello di essere stati turlupinati da unqualche Mourinho de noantri mascalzonee spregiudicato.Com’è come non è, dobbiamo arrotolaremestamente le bandiere e rassegnarci aldeclassamento, sperando in tempi mi-gliori che la delusione e lo sconforto dioggi non lasciano davvero presagire.Possiamo solo rimanere attaccati, comela patella allo scoglio - o, se preferite, unministro alla poltrona - al pensiero che inquesti casi, per risollevare le sorti dellasquadra retrocessa, occorre l’umiltà diriconoscere i propri errori a tutti i livelli,e ritrovare la compattezza attorno aduno staff dirigenziale nuovo e credibile.Auguri, vecchia cara farmacia, torna pre-sto in serie A, torna presto a essere “lamaggica” che sei sempre stata nel no-stro cuore e in quello di milioni di cittadi-ni. E a proposito di magia, lasciaci chie-dere a tutti quelli che ti hanno ridotto co-sì (sono tanti, anche dentro casa nostra)che ne facciano una anche loro, l’ultima:quella di sparire.

*consigliere dell’Ordine

Una metafora calcistica sul momento attuale della farmacia

Il catenaccio? Ci ha portato in serie B di Maurizio Bisozzi*

Maurizio Bisozzi, consigliere dell’Ordine. Sotto,un’immagine che sintetizza l’assunto dell’articolo:la difesa a oltranza non sempre paga

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4 - MAGGIO 201222

Pagine scelte

RIF

Il dopinge le sostanze dopantia cura di Fausto Bartolini,Maria Grazia Giovannini,Domenico E. Pellegrini-Giampietro

Maya Idee EdizioniPagg. 348 + CD

Se ne parla da sempre, con accenti preoccu-pati e dichiaratamente combattivi, come di“una piaga da estirpare”. Ma lui, il doping, èsempre lì e anzi - tutt’altro che pago dell’or-mai saldo radicamento nello sport professio-nistico - fa da tempo sciagurati proseliti tra gliamateurs e gli agonisti dilettanti, ansiosi dispostare in avanti (non importa come né ache prezzo) l’asticella delle proprie prestazio-ni. Prima e più ancora che con lasalute, la questionedella mal pratica far-macologica nellosport sembra insom-ma affondare la suascaturigine in una moltomalintesa “cultura dellaperformance” che riducetutto al risultato e, quindi,alla necessità - che non dirado diventa ossessiva - diandare anche oltre i proprilimiti, senza neppure porsi ilproblema di conoscerli. Ma -come è noto - intervenire suideterminanti culturali è (quasi)sempre più difficile, lungo e la-borioso che farlo in altri ambiti,come - ad esempio - quello re-golatorio: è sempre esistita eancora resiste la fallace e illusoria convinzio-ne che cambiare un paio di norme, inasprireuna pena o inserire o togliere una sostanzadalla lista dei prodotti “proibiti” possa risolve-re il problema. In realtà non è così, ed è pro-prio a causa delle gravi carenze nell’approc-cio al fenomeno (oltre che del colpevole ritar-

do nell’affrontarlo, studiarlo e comprenderlo)che il doping è diventato il grave problemasanitario che oggi è.Intorno alla questione, però, sembra final-mente nascere una sensibilità nuova: ne fa fe-de l’iniziativa assunta dal Dipartimento perl’assistenza farmaceutica della Asl Terni 4,che ha dato vita a un progetto articolato poisostanziatosi anche in una pubblicazione Ildoping e le sostanze dopanti, curata daFausto Bartolini, Maria Grazia Giovannini eDomenico E. Pellegrini-Giampietro e alla qua-le ha contribuito un nutrito pool di esperti (far-macologi, giornalisti, medici dello sport, en-docrinologi, rappresentati delle istituzioni sa-nitarie e delle forze dell’ordine ecc.).In buona sostanza, come dichiara il respon-sabile del Dipartimento (e curatore del volu-me) Fausto Bartolini, si è voluto “aprire una

prospettiva attuale e con-creta” intorno al tema-problema doping perriassumere il fenomenonei suoi elementi costi-tutivi, ma soprattuttoper “suggerire alcunepiste di intervento inambito di educazio-ne sanitaria”, par-tendo dalla condivi-sibile convinzioneche “informare si-gnifica prevenire”ed è quindi unaprecisa respon-sabilità deglioperatori delsistema-salute

“svolgere un’am-pia attività di informazione e preven-

zione rivolta a tutta la popolazione sportiva”.Il progetto che si incardina sulla pubblicazio-ne - davvero esaustiva - è dunque rivolto inprimo luogo “a tutti gli operatori socio-sanita-ri vicini al mondo dello sport, nonché ovvia-mente agli sportivi” spiega ancora Bartolini“e mette a disposizione strumenti adeguatiper comprendere il fenomeno del doping

senza ricorrere a terminologie troppo speci-fiche, cercando di puntare direttamente esemplicemente alle conseguenze sia legaliche mediche legate all’assunzione di sostan-ze dopanti”. Ma l’iniziativa non vuole chiuder-si nel recinto degli “addetti ai lavori” e, affer-ma Bartolini, guarda anche a una diffusionetra “i giovani, sportivi e no, gli studenti, gliappassionati, i titolari di strutture sportive etutti coloro che hanno semplicemente vogliadi capire un po’ di più quali siano i metodi do-panti, cosa dice la legislazione al loro riguar-do, cosa succede al nostro organismo quan-do si assumono certe sostanze e via interro-gandosi”. L’ambizione, insomma, è quella diproporre un percorso - o meglio: un modellodi percorso - che possa essere adottato inogni realtà, sanitaria, scolastica o altro: perquesto il volume propone una combinazionedi informazioni scientifiche e di carattere le-gali, ma anche un CD che contiene un opu-scolo, una locandina e un depliant che pos-sono essere replicati e diffusi per una sensi-bilizzazione massiva, oltre a indicazioni dimetodo su come impostare le campagne diinformazione adattandole al target, sia essocomposto da studenti delle scuole medie in-feriori e superiori, da società sportive o daoperatori sanitari.“È un percorso che mettiamo a disposizionedi chi ha voglia di avvalersene” spiega ancoraBartolini “e che può essere messo in praticain ogni realtà territoriale, perché crediamoche sia giunto il momento di dare una rispo-sta forte e su larga scala al fenomeno dopinge perché siamo convinti che ogni Asl - nonsolo la nostra - con la propria organizzazionepossa e debba intervenire sul proprio territo-rio per far crescere la coscienza dei cittadinisu questo tema”.Chi volesse saperne di più sulla pubblicazionee, più in generale, sul progetto di sensibilizza-zione e di contrasto al doping realizzato dallaAsl Terni 4, potrà contattare direttamente ildott. Bartolini a questi riferimenti: [email protected], tel. 0744 204004, fax0744 204816.

Una lodevole iniziativa del Dipartimento per l’assistenza farmaceutica dell’Asl Terni 4

Doping, la prevenzionepassa per l’informazione

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4 - MAGGIO 201224

Focus

RIF

Dalla newsletter “SIF – Farmaci in evidenza”, n. 99 del 15 aprile 2012 Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

Studi osservazionali pre-cedenti hanno suggeritoche l ’uso di stat inepossa determinareuna riduzione del ri-schio di sintomi de-pressivi. Pertanto, unpotenziale effetto pre-ventivo delle statinesul rischio di depres-sione in pazienti conpatologie cardiova-scolari potrebbe esse-re di grande impor-tanza in termini di sa-lute pubblica.Lo studio ha esaminatol’associazione tra l’uso distatine e l’insorgenza disintomi depressivi in pa-zienti affetti da coronaro-patie durante un periododi follow-up di 6 anni. Lostudio prospettico di co-orte è stato condottoestrapolando i dati dairegistri amministrativi di2 Veterans Affairs Medi-cal Centers, 1’unità me-dica universitaria e novecliniche pubbliche di SanFrancisco, nel biennio 2000-2002. Ipazienti eleggibili dovevano presenta-re almeno uno delle seguenti condi-zioni: anamnesi positiva per l’infartomiocardico, stenosi ≥50% in uno opiù coronarie, presenza d’ischemia altest da sforzo e anamnesi positivaper rivascolarizzazione. Nel periodo considerato, sono statiarruolati 1024 soggetti utilizzatori enon di statine (atorvastatina, fluvasta-tina, lovastatina, pravastatina, rosuva-statina o simvastatina). Di questi, 59(5,8%) sono deceduti durante il primoanno di follow-up. I sintomi depressivi

sono stati valutati annualmente per 6anni mediante l’utilizzo di uno specifi-co questionario (Patient Health Que-stionnaire, PHQ). A ogni valutazione,ai partecipanti è stata chiesta la fre-quenza dei sintomi depressivi durantele ultime 2 settimane.Dei 965 pazienti inclusi nello studio,137 sono morti durante il follow-up.Un totale di 756 pazienti ha comple-tato cinque o più valutazioni annuali,mentre 99, 70 e 40 individui hannocompletato rispettivamente solo quat-tro, tre e due valutazioni. I parteci-panti, che hanno completato almeno

l’80% delle valutazionipossibili (816), non dif-ferivano in termini diseverità di depressio-ne, uso di statine o an-tidepressivi rispetto aquel l i che avevanocompletato meno del -l’80% delle valutazioni(146). Tutti i parteci-panti sono stati sotto-posti a ecocardiogra-fia. Le caratteristichedegli utilizzatori e nonutilizzatori di statine so-no state confrontatemediante analisi dellavarianza univariata pervariabili continue e c2

test per variabili dicoto-miche. È stata inoltreeseguita un’analisi diregressione logisticaper valutare l’associa-zione tra l’uso di stati-ne e la presenza di sin-tomi depressivi (PHQscore ≥10), aggiustan-do per potenziali varia-bili di confondimento. All’arruolamento, 629

dei 965 partecipanti (65%) assumeva-no statine. In confronto ai non utilizza-tori di statine, tra gli utilizzatori vi erauna maggiore percentuale di anziani,di soggetti di sesso maschile e ade-renti al trattamento farmacologico euna minore percentuale di fumatori.Vi era, inoltre, un maggior numero dipazienti con pregresso infarto delmiocardio, ictus, diabete, ipertensio-ne e scompenso cardiaco e più utiliz-zatori di ACE-inibitori e beta-bloccan-ti. Gli utilizzatori di statine avevanouna migliore capacità di esercizio epiù bassi livelli di colesterolo e protei-

Il loro uso sembra correlato a riduzione del rischio di depressione nei coronaropatici

Statine, fanno bene al cuoree non fanno ammalare l’anima a cura di Liberata Sportiello*

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4 - MAGGIO 2012 25RIF

na C reattiva. Dai risultati ottenuti èemerso che gli utilizzatori di statinemanifestavano meno sintomi depres-s iv i r ispetto a i non ut i l izzator i(4,8±0,2 vs 5,9±0,3; p<0,01) e taleassociazione rimaneva significativaanche aggiustando per età, sesso, fu-mo, istruzione scolastica, status eco-nomico, storia medica, uso di beta-bloccanti, uso di sartani, proteina Creattiva, colesterolo non–HDL, capa-cità di esercizio, non aderenza al trat-tamento e sede di arruolamento(5,1±0,3 vs 5,9±0,3; p<0,01). Analogamente, mediante analisi pervariabile dicotomica (PHQ score ≥10),gli utilizzatori di statine presentavanomeno sintomi depressivi rispetto ainon utilizzatori all’atto dell’arruolamen-to (17% vs 24%; p=0,02) e durante ilfollow-up (28% vs 40%; p<0,01). Dal-l’analisi aggiustata per le variabili diconfondimento scelte, l’uso delle stati-ne è risultato associato ad una riduzio-ne del 33% dell’Odds Ratio per sintomidepressivi durante i l fol low-up(OR=0,67; 95% IC 0,48-0,92;p=0,015). Inoltre, non vi erano diffe-renze tra i pazienti deceduti (137) ri-spetto a quelli non deceduti durante ilfollow-up (828) in riferimento ai sintomidepressivi (p>0,30) o all’uso di statine(p>0,015) all’atto dell’arruolamento.Tra i partecipanti non depressi, gli as-suntori di statine hanno sviluppatomeno sintomi depressivi (PHQ score≥10) rispetto ai non assuntori (18%vs 28%; p<0,01) durante il follow-up.Dopo aver corretto i dati per le molte-plici variabili, l’uso delle statine è ri-sultato associato ad una riduzione del40% dell’OR per sintomi depressividurante il follow-up (OR=0,62; 95% IC0,41-0,95; p=0,026).I risultati ottenuti sono concordi conquelli di altri studi osservazionali pre-senti in letteratura, ma discordanticon i risultati di studi clinici randomiz-zati che non mettono in luce una cor-

relazione tra assunzione di statine eriduzione dei sintomi depressivi in pa-zienti con o senza patologie coronari-che. Tale differenza può essere spie-gata in vari modi. Innanzitutto, i pa-zienti assuntori di statine nello studioin questione potrebbero aver assuntostili di vita più salutari tali da ridurre ilrischio di depressione. Infatti, tra gliassuntori di statine vi era un maggiornumero di pazienti non fumatori e conuna migliore capacità di esercizio,con uso concomitante di farmaci car-dioprotettivi e con migliori livelli di co-lesterolo e proteina C reattiva. Tuttavia, anche dopo aver aggiustatoi dati per queste e altre variabili,l’uso delle statine era associatoad una riduzione del rischio didepressione. Inoltre, tale associa-zione era ancora più evidente re-stringendo l’analisi ai soli pazientiinizialmente non depressi. Nessuno degli studi clinici randomiz-zati è stato specificamente designatoper valutare gli effetti delle statinesulla componente depressiva e misu-re/valutazioni più accurate (piuttostoche un questionario generico) sononecessarie per valutare tale effetto.Inoltre, se il miglioramento dei sinto-mi depressivi deriva da un effetto alungo termine delle statine, sarebberonecessari studi clinici di maggiore du-rata. Infine, è possibile che gli effettidelle statine sulla depressione dipen-dano dal gruppo di pazienti esamina-ti. Molti degli studi randomizzati sonostati, infatti, condotti su pazienti iper-lipidemici senza patologie coronari-che e, quindi, differenti dai pazienti(affetti da coronaropatie) inclusi nellostudio in questione e in precedentistudi osservazionali. Tra i punti di for-za è sottolineata anche la valutazionedettagliata della gravità della patolo-gia cardiaca, la valutazione annualedella comparsa dei sintomi depressivimediante una procedura prestabilita,

l’aggiustamento dei dati per potenzialivariabili di confondimento e un ampiocampione in esame. Tra i limiti è stato osservato dagli au-tori stessi che la maggior parte deipazienti era di sesso maschile e piùanziana e quasi la metà è stata reclu-tata presso i Centri di Valutazione Al-zheimer. Pertanto, i dati ottenuti nonpossono essere generalizzati alledonne o ad altre tipologie di pazienti.Inoltre, poiché all’atto del reclutamen-to non erano noti i livelli di colesteroloe la durata del trattamento con stati-ne prima di cominciare lo studio, nonè possibile stabilire se l’associazionetra statine e riduzione del rischio didepressione possa essere correlato avariazione dei parametri lipidici. Adogni modo, in precedenti studi osser-vazionali condotti in pazienti affetti dacoronaropatie, i benefici del tratta-mento con statine sui sintomi depres-sivi sono risultati indipendenti dagli ef-fetti ipocolesterolemizzanti.Lo studio ha dimostrato che l’usodelle statine è associato a una ridu-zione del rischio di sintomi depres-sivi durante il follow-up di 6 anni.Tali dati sottolineano, pertanto, lapossibilità che l’uso di statine possaprevenire i sintomi depressivi in pa-zienti affetti da coronaropatie.Il potenziale meccanismo d’azio-ne delle statine nel ridurre i sinto-mi depressivi non è ancora statochiarito ma, secondo gli autori, sipuò ipotizzare una correlazionecon gli effetti protettivi delle stati-ne sui processi cerebrovascolari.Tuttavia, ulteriori studi sono necessa-ri al riguardo.

*Centro di farmacovigilanza e farmacoepidemiologia Regione

Campania, Dipartimento di medicina sperimentale, Sezione di farmacologia,Seconda Università degli studi di Napoli

Riferimento BibliograficoOtte C, Zhao S, Whooley MA. Statin use and risk of depression in patients with coronary heart disease: longitudinal data from the heartand soul study. J Clin Psychiatry. 2012 Feb 21.

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L’interpretazione fornita in merito allanorma del decreto sulle liberalizzazionisu orari e turni delle farmacie non sa-rebbe condivisa dalle Regioni: così, al-meno, la pensano i molti lettori che cihanno scritto al riguardo dopo averconstatato come parecchie circolariregionali non ritengono immediatamen-te applicabile il comma 8 dell’art. 11.Secondo gli stessi, attenti lettori, nonè inoltre chiaro come bisogna redigereil cartello da esporre sulle farmacieaperte, quando gli esercizi vicini osser-vano orari diversi da quelli previsti dal-la legge. Il tema è delicato e non meraviglia chesiano giunti al riguardo tanti quesiti, an-che alla luce delle reazioni (che anche anoi non sono ovviamente sfuggite)con le quali le Regioni hannoaccolto la misura “liberaliz-zatrice”.Quindi, dovendo anchein questa occasionetrascurare la questio-ne della legittimitàcostituzionale diuna disposizionecosì preclusiva diqualunque interven-to del legislatore re-gionale (presto, co-munque, ne sapremo dipiù perché alcune Regionihanno già preannunciato ini-ziative dinanzi alla Consulta), la“liberalizzazione” in materia sem-bra sancita nel comma 8 (che in solecinque righe riesce cinicamente ad ab-battere sia il pilastro degli “orari e turni”programmati, come quello del prezzofisso del farmaco) in termini assoluti,senza quindi minimamente distingueretra “orari” e “turni”.Come ricordato in premessa, tuttavia,molte Regioni non la pensano così (ve-

rosimilmente anche per presidiarequanto più possibile le loro prerogativeanche costituzionali) e altre hannochiesto il parere della loro avvocaturao (come la Sicilia) di quella dello Stato;ma per lo più tendono a permettere illibero ampliamento degli orari di aper-tura soltanto nei giorni in cui la farma-cia è aperta, negandolo in radice inquelli in cui l’esercizio è chiuso perl’entrata in funzione dei turni, come è ilcaso, ad esempio, della Regione Pu-glia, secondo la quale “durante tali tur-ni obbligatori non è consentito, alle far-macie che non sono di turno, esercita-re la facoltà di “aprire in orari diversi

da quelli obbligatori” (quest’ultimo inci-so è tratto testualmente dal comma 8dell’art. 11).Costoro, come dicevamo in altra circo-stanza, potrebbero magari avere an-che ragione, ma temiamo sia invecedoveroso pensare che l’espressione

“orari diversi” debba piuttosto essereintesa, come il suo stesso significatoletterale lascia comunque bene inten-dere, nel senso che una farmacia, fer-mo il rispetto dei turni (festivi, pomeri-diani, notturni ed estivi), apertura obbli-gatoria per turno, e dunque non soltan-to dalle ore 00 alle ore 24 di tutti igiorni della settimana da lunedì a ve-nerdì, ma anche dalle ore 00 alle ore24 del sabato, della domenica, deigiorni festivi infrasettimanali e di quellidi “ferie”, perché per quella farmacia –se non tenuta a osservare l’aperturaper turno – anch’essi si rivelerebbero“orari diversi da quelli obbligatori”.Anche la Regione Lazio, per portare unaltro esempio, che pure aveva manife-

stato lo stesso orientamento conuna nota del 7/2/2012, ha ora

corretto decisamente il tiro(nota del 10/4/12: se neparla nell’articolo di co-pertinadi questo stes-so numero del giorna-le), facendo espres-samente “salva lapossibilità per tuttele farmacie di aprirenei giorni festivi enelle domeniche” eanche “di ridurre il pe-riodo di ferie a piacimen-

to” (fino, se ne deve de-durre, ad azzerarlo), ma sol-

tanto – è una precisazione deltutto condivisibile – “all’interno del

periodo di competenza”, negandoquindi opportunamente alla farmacia lafacoltà, dapprima, di contrarre o azze-rare le giornate di chiusura ad essa“assegnate” come “ferie” e, poi, effet-tuare la chiusura allo stesso titolo inun periodo diverso.I quesiti dei lettori accennano anche alproblema dell’applicabilità del precet-

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Codici e codicilli

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La liberalizzazione prevista dal comma 8 dell’art. 11 desta ancora molti dubbi

Gli orari, turni e cartelliai tempi del Cresci Italia di Gustavo Bacigalupo*

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to, che, secondo taluno, non potrebbeinfatti prescindere dall’entrata in vigoredi nuove disposizioni regionali che aquel precetto si uniformino. Ma neppu-re su questo siamo d’accordo, perchécrediamo che l’art. 11 abbia dettato,in sostituzione di quello enunciato dal-l’art. 119 del Testo Unico San. (obbli-go del titolare di farmacia di mantener-ne “ininterrottamente“ – avverbio da ri-ferirsi peraltro, come ha chiarito a suotempo la Corte Costituzionale, al servi-zio farmaceutico nel suo complesso enon alla singola farmacia – il regolareesercizio “secondo le norme ecc.”), unnuovo “principio fondamentale” che èperò formulato in termini che non pos-sono far granché dubitare della sua im-mediata prescrittività (“...non impedi-scono…”, recita perentoriamente la di-sposizione) e dinanzi al quale, pertan-to, le disposizioni regionali di dettaglio,ove con esso in contrasto, devono ri-tenersi “tout court” caducate, senzanecessità che lo sancisca la Corte surinvio di un Tar.Infine, emerge la questione del “cartel-lo”, generalmente imposto alle farma-cie (abbiamo sotto gli occhi le normeregionali lombarde e laziali), che deveessere collocato all’interno dell’eserci-zio in posizione ben leggibile e illumi-nata dal tramonto all’alba, e indicare lefarmacie di turno, possibilmente in or-dine di vicinanza, nonché il proprio ora-rio di apertura e chiusura giornaliera.Il dubbio che attanaglia i lettori,se abbiamo ben com-preso è se il“ ca r t e l l o ”possa/deb-ba ancoroggi limitarsiai contenutiora ricordati, ovada invece ade-guato alle eventua-li scelte “liberalizza-trici” delle varie farmacie viciniori.A noi sembra che l’unica soluzione rea-listicamente praticabile in questa fasedi sofferta transizione, e comunquel’unica pienamente conforme ai precet-ti regionali (perlomeno sino a quandole opzioni individuali non saranno fatte

proprie da un provvedimento ammini-strativo e/o la Regione non avrà legife-rato in termini diversi ma pur semprenel rispetto dell’art. 11), sia nel sensoche la farmacia debba comportarsiesattamente come sinora si è compor-tata, indicando dunque nel famoso“cartello” soltanto gli esercizi vici-niori aperti per turno obbligatorio(pomeridiano, prefestivo, festivo, not-turno e feriale) oltre all’orario di apertu-ra e chiusura giornaliera da essa stes-sa osservato (perciò, attenzione, in ca-so di ampliamento di quello obbligato-rio, verrà indicato il nuovo orario).Resterebbe irrisolto il problema dellerinunce (tutt’altro che ipotetiche, co-m’è facile immaginare) di una o più far-macie alla continuazione del servizio fi-no ad oggi volontariamente espletato– laddove evidentemente tutto questoè contemplato in leggi regionali e/oprovvedimenti di Comuni e/o Asl - inorari diversi da quelli obbligatori (so-prattutto, pomeridiani, prefestivi e not-turni); se non chenessuna di -sposizioneregiona-le, per

quan tone sappia-

mo, esten-de il contenu-to del “cartel-lo” anche a que-

sti esercizi e co-munque qui ci pare

che sia al momentoeccessivamente oneroso

per la farmacia adattare volta a volta il“cartello” alle tante possibili variazionidi orario delle altre farmacie, e chequindi possa essere preferibile, ancheper ragioni pratiche, rinviare eventualisoluzioni diverse a tempi migliori e so-

prattutto più stabili dal punto di vistanormativo.Come si vede, si rende necessario sot-to molti profili un pronto intervento dellegislatore regionale, che, dopo averorganizzato la raccolta sul piano localedei loro “desiderata”, renda per le far-macie – questo il punto d’arrivo pernoi auspicabile – vincolanti le scelte daciascuna di loro effettuate (poniamo,per un anno solare), così da permette-re a Sindaci, Asl, Ordini e Associazionisindacali di categoria di modulare o ri-modulare convenientemente i vari turniobbligatori.Nell’attesa, però, piuttosto che lanciar-si a capofitto in una concorrenza sel-vaggia e in un regime di perenne aper-tura e anche, chissà, in un dispendioso“testa a testa” con la Regione o qual-siasi altro organismo, può valere la pe-na affrontare l’intera vicenda con equi-librio e cautela, navigando a vista.E poi la farmacia, questo non va mai di-menticato, ha vissuto per parecchi de-cenni in un regime di orari e turni pro-

grammato - complemento indefetti-bile (almeno sinora) di un sistema

fondato sul contingentamentodegli esercizi - e non po-

trà perciò soffrire piùdi tanto se anco-

ra per qual-che temposi confor-

merà ad o ri -en tamenti pur ri-

tenuti scarsamenteaderenti al comma 8 dell’art. 11; delresto, quanto prima il legislatore regio-nale dovrà piegare le proprie disposi-zioni di dettaglio (vecchie e nuove) al“principio fondamentale” sancito nelprovvedimento “Cresci Italia”, e ognu-no potrà dare libero sfogo alle sue esi-genze imprenditoriali, lavorando anche24 ore al giorno per 365 giorni l’anno;è però una mera iperbole, perchél’esperienza degli altri esercizi com-merciali (che nella liberalizzazione de-gli orari sono entrati ormai da qualchemese) insegna tutt’altro.

*avvocato

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L’Ordine per te

RIF

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersiDirettore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Responsabile ufficio stampaGiorgio Flavio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerciVia Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Gli inserzionisti di questo numero:Saedi System pag. 2Autoska pag. 4Cofarmit pag. 9Farma&tec pag. 11ISED pag. 13In Più Broker pag. 15CD investments pag. 17Mondofarma pag. 19AssiParioli pag. 21Nathura pag. 23Laboratoires Boiron pag. 26Glaxosmithkline pag. 29Solgar pag. 31Banca Popolare di Sondrio pag. 32

per info sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

Quota sociale,bisogna affrettarsiIl 15 marzo scorso è scaduto il termine di pa-gamento della quota l’anno 2012, deliberatodal Consiglio Direttivo approvato dall’Assem-blea degli iscritti, di € 125, di cui € 40 desti-nati alla Fofi e € 85 all’Ordine. Si invitano tutti gli iscritti a regolariz-zare la propria posizione contributivaentro il 15 maggio prossimo. Dopo taledata verrà infatti applicata una sovrattassadi € 35 e la quota risultante, pari a € 160,sarà posta a ruolo con Equitalia Servizi. È do-veroso ricordare che l’eventuale mancato pa-gamento della cartella esattoriale comporta ilfermo amministrativo del veicolo, nonchél’inizio della procedura di cancellazione dal-l’Ordine.Per ulteriori informazioni sulle modalità dipagamento, basterà consultare i l sitowww.ordinefarmacistiroma.it ochiamare gli uffici al numero06.44236734.

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiValeria [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

Un caldo benvenuto a:I nuovi iscritti:Collegati Giovanni, Di Meo Sara, Izzi Riccar-do, Sacco Fabiola, Armentano Maurizio

Iscritti per trasferimento:Posca Salvatore, Parente Corrado, Impem-ba Mario, Passerini Nicola, Caiazzo Ettore,Russo Anna, De Luca Adele, Villari Angela

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordinenel mese di Febbraio

La cerimonia dei saluti

L’Ordine dei Farmacisti e tutta laprofessione porgono l’ultimo saluto a:

De Luca Giorgia laureato a Roma alla“Sapienza” il 16 Luglio 1990

che ci ha lasciato nel mese di Aprile

Alla famiglia, le condoglianze sentite esincere dell’Ordine e di tutta la professione

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