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La civiltà egizia -...

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La civiltà egizia
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La civiltà egizia

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La civiltà egizia nacque intorno al 3500 a. C., in Egitto, nell’ Africa Settentrionale percorsa dal fiume più lungo del mondo: Nilo. La valle del Nilo è circondata da grandi barriere naturali, a ovest e a est il deserto, a nord il mare e a sud le montagne. Questa facile posizione geografica, proteggeva gli Egizi dalle invasioni dei popoli stranieri e permise loro lo sviluppo di una civiltà dalla vita lunghissima. L’ Egitto era diviso in due regni: alto Egitto, governato dai faraoni dalla corona bianca e l’ alto Egitto, governato dalla corona rossa. Menes unificò i due regni e si proclamò faraone La lunga storia dell’ Egitto é stata dagli storici suddivisa in tre periodi: Antico Regno, dal 3100 a. C. al 2200 a. C. circa con capitale Menfi, Medio Regno, dal 2200 a. C. al 1600 a. C. circa con capitale Tebe e Nuovo Regno, dal 1600 a. C. al 1100 a. C., con capitale Tebe. Nel 31 a. C. l’ Egitto decadde, fu conquistato dai Persiani, poi l’ Egitto divenne una capitale dell’ impero romano.

Il periodo storico

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L’Egitto è un territorio in gran parte occupato dal deserto. Solamente la stretta striscia di terra lungo le sponde del fiume Nilo è fertile. Il fiume attraversa tutto il Paese e sfocia nel Mar Mediterraneo con una grandissima foce a delta (cioè non in modo diretto, ma come se fosse un ventaglio fatto da tanti piccoli fiumi). Lungo le sponde del Nilo gli antichi Egizi hanno costruito le loro città e i loro villaggi: qui si è sviluppata la civiltà egizia. Circa 5000 anni fa, alcune popolazioni si sono fermate a vivere lungo il fiume Nilo. L’acqua era abbondante e i terreni erano fertili. Per questo motivo hanno iniziato a coltivare la terra. Così sono sorti i primi villaggi, che sono cresciuti e sono diventati città. Spesso le città erano in lotta tra loro perché volevano avere il potere e regolare le acque del fiume.

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Anche se in Egitto piove molto poco, gli antichi Egizi vivevano soprattutto di agricoltura. I contadini egizi coltivavano le terre vicine alle rive del fiume Nilo. Questo fiume, infatti, da luglio a ottobre, straripava, cioè usciva dagli argini, inondava completamente i terreni vicini e vi depositava il limo, un fango scuro che rendeva la terra molto fertile. Quando le acque si ritiravano, cioè tornavano nel fiume e in parte erano assorbite dal terreno, i contadini potevano seminare e ottenere poi un ricco raccolto. Per sfruttare al meglio le piene del fiume, costruirono canali, dighe e bacini per irrigare i terreni. Talvolta, tuttavia, le violente inondazioni distruggevano abitazioni e raccolti e, nel corso dell'anno alle piene si alternavano periodi di assoluta siccità.

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Questa diga di proporzioni gigantesche é il frutto di un vasto ed ambizioso progetto finalizzato al controllo delle acque del fiume più lungo del mondo, il Nilo. Questa opera di alta ingegneria permette di mantenere il flusso dell'acqua costante per tutto l'anno e fornisce elettricità alle aziende agricole e alle città del paese.

La diga di Asswan

Oggi questo non avviene più! Nel 1902, per controllare le piene del Nilo, poco a sud di Assuan, fu costruita una diga, che fu ulteriormente alzata in due fasi successive, nel 1912 e nel 1934. Questa prima diga di Assuan non si rivelò però sufficiente ad ottenere il pieno controllo del fiume. Nel 1960 ebbero allora inizio i lavori per costruire, poco più a monte, una diga di maggiori dimensioni. La struttura principale é formata da un nucleo di argilla e cemento rivestito di terra e roccia granitica. Nel suo complesso la diga é larga oltre 3600 metri e alta 111; alla sommità ha uno spessore di 40 metri, mentre la base che poggia sul letto é di 925 metri. La sua costruzione ha richiesto dieci anni.

Il controllo del fiume

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L'acqua del lago Nasser viene impiegata per irrigare le coltivazioni durante l'anno, specie nei periodi di siccità. E' così diventato possibile ottenere raccolti più abbondanti e produrre riserve di cibo più ingenti per sfamare la popolazione. Inoltre, scorrendo attraverso la diga, l'acqua aziona delle turbine, generando così una quantità di energia elettrica pari alla metà della produzione nazionale.

I benefici...

Questo tentativo dell'uomo di tenere sotto controllo la natura ha provocato, oltre a benefici, numerosi problemi. La diga impedisce infatti al fertile limo di depositarsi lungo tutto il corso del fiume e di conseguenza gli agricoltori sono costretti a fare uso di una maggiore quantità di fertilizzanti chimici. Inoltre, a partire dalla costruzione della diga, si é riscontrato l'incremento di una malattia trasmessa dai minuscoli vermi presenti nelle lumache d'acqua del Nilo, la cui proliferazione eccessiva era in precedenza contrastata dalle inondazioni.

... E i problemi

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Il faraone

Ogni faraone era considerato sia uomo che dio. I suoi sudditi potevano avvicinarsi a lui solo chinandosi fino a toccare il suolo con il viso. Secondo la credenza, la sua nascita era preannunciata da prodigi e apparizioni. Il faraone era protetto dal dio Horus ed era considerato figlio di Amon-Ra

Egli rappresentava l’intero universo e con i suoi poteri faceva sì che tutte le cose andassero sempre per il verso giusto. Grazie a lui si compiva ogni anno il miracolo delle piene del Nilo (gli Egizi pensavano che fosse un miracolo, ma in verità non sapevano che a sud c’erano grandi piogge, che alimentavano le piene del Nilo).

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GLI ABITI DEL FARAONE

Il faraone aveva: il copricapo di lino che poteva essere indossato al posto della corona e rappresentava la sua natura divina; il cobra, pronto a colpire i nemici con il suo veleno, era il simbolo della forza del faraone e stava sul copricapo; il bastone ricurvo ricordava quello usato dai pastori e indicava che il faraone era la guida del popolo; il flagello, la frusta per mietere il grano, indicava che il faraone controllava tutto l’Egitto ed era simbolo della fertilità della terra; i sandali d’oro indicavano che il faraone era un dio.

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Da giovane doveva affrontare un leone in mezzo al deserto ed ucciderlo, dimostrando la sua forma fisica . La sua vita era impegnatissima: ad esempio, ogni giorno doveva rendere onore agli dei con delle offerte e lavare le loro statue. Il faraone aveva dei fedeli aiutanti che lo aiutavano: funzionari, sacerdoti e il visir. Nel tempo libero si dedicava a svaghi: adorava tirare con l’arco, assistere a spettacoli di danza acrobatica, ascoltare la musica dell’arpa e praticare il senet, un gioco simile alla dama, composto da una sorta di dadi e da una specie di scacchiera.

IL faraone doveva sposare molte principesse ed avere numerosi figli, uno dei quali sarebbe diventato il suo successore.

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Il vero nome è KHUFU, ma è più noto come CHEOPE, nome che ci è stato tramandato da Erodoto. Cheope è il costruttore della più grande delle piramidi e, nonostante ciò, rimane uno dei faraoni più misteriosi. Di lui non ci rimane nient'altro che una statuetta di 7,5 cm che si trova al Museo del Cairo: questa statuetta in avorio è l'unica che possa con certezza essere attribuita a Cheope. Figlio di Snefru, regnò per 23 anni, durante i quali si fece erigere la Grande Piramide che si chiamò "Akhet Khufu" ( Splendente è Cheope ). I suoi resti non sono mai stati trovati ne' vi è traccia del coperchio del sarcofago.

Il nome egizio originale è Khafre (o Rakaef), era figlio di Cheope e fratello del suo predecessore, Dedefre che regnò per soli otto anni (costruì la piramide incompiuta di Abu Roash). Gli studiosi assegnano a Chrefen un regno di 26 anni. Chefren, è il costruttore delle seconda grande piramide, della grande Sfinge (scolpita ad immagine del re in un blocco di roccia) e del vicino tempio mortuario. Di lui ci rimane anche la splendida statua in diorite, una delle più belle sculture dell'antichità. Come il padre Cheope, gode di una pessima fama.

Faraoni famosi

CHEOPE (KHUFU) CHEFREN

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MICERINO

RAMSES II

Figlio di Chefren, regnò per 18 anni. fu il costruttore della terza piramide di Giza, la più piccola delle tre. Erodoto ci tramanda di lui l'immagine di un faraone devoto e mite.

È indubbiamente il faraone più celebre del Nuovo Regno. Durante il suo lunghissimo regno (67 anni) costruì un grandissimo numero di templi, il più celebre dei quali è quello di Abu Simbel, dove troneggiano quattro gigantesche statue di Ramses II. Durante il suo regno l'Egitto conobbe un periodo di notevole benessere.

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TUTANKAHMON

CLEOPATRA

Uno dei faraoni più noti, di lui si conosce veramente poco! La sua tomba fu scoperta nel 1922 da Howard Carter quando ormai si riteneva che la Valle dei Templi non avesse più nulla da rivelare. Il r i t r o v a m e n t o d e l l a t o m b a d i Tutankhamen, l 'unica praticamente intatta, è senz 'a l tro la scoper ta archeologica più importante di tutti i tempi.

Cleopatra (Alessandria d'Egitto 69-30 a.C.), ultima regina della dinastia tolemaica, regnò sull'Egitto come Cleopatra VII dal 51 al 30 a.C. ed è passata alla storia per le sue relazioni sentimentali con Giulio Cesare e Marco Antonio. Figlia del faraone Tolomeo XII Aulete, alla morte del padre nel 51 a.C. fu associata al trono con il fratello Tolomeo XIII, dodicenne, a condizione che si sposassero, come era nell'uso tra i faraoni egiziani.

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Gli Egizi erano politeisti, cioè credevano in tanti dei. Le loro divinità potevano essere rappresentate in forma animale, in forma umana ed in parte uomini ed in parte animali. Il dio più importante per loro era Amon-Ra, il dio del Sole, creatore del mondo; veniva rappresentato con la testa di falco e con il corpo umano. Amon - Ra è una divinità egizia nata dalla fusione del dio Ra di Eliopoli con la principale divinità tebana, Amon.

La Religione

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Horus

C’ era poi il dio Thot, la divinità egizia della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria. È rappresentato sotto forma di ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo, o sotto forma (meno frequente) di babbuino

ThotFiglio di Osiride e Iside, Horus era un dio potente dell'antico Egitto, conosciuto sin dai tempi predinastici. Egli era una divinità celeste che aveva la sua personificazione terrena in una forma di falco. Ha suscitato grande devozione ed i suoi seguaci hanno costruito templi in suo onore in tutto l'Egitto.

Horus è raffigurato con la corona doppia con testa di falco o di un falco solare alato, che serviva come simbolo di protezione delle porte e dei corridoi dei templi. Con suo padre Osiride e Iside, formò la triade più importante nella mitologia egizia.

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Sobek era il dio delle acque del Nilo ed aveva la testa di coccodrillo. Il santuario principale a lui dedicato si trova a Kom Ombo; nella vicina necropoli sono state trovate mummie di coccodrilli, animali sacri al dio. È stato venerato soprattutto ai tempi del Medio Regno mantenendo sia la valenza benefica sia quella malefica. Viene generalmente raffigurato come un uomo con la testa di coccodrillo, spesso con l'ureo sul capo e l'ankh in una mano.

BastestSobek

Bastet era la "Figlia di Ra", quindi aveva lo stesso rango di altre dee quali Matt e Tefnut. In più, Bastet era uno degli "Occhi di Ra", nel senso che veniva mandata specificamente ad annientare i nemici dell'Egitto e dei suoi dei.

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In onore degli dei innalzavano numerosi templi, dentro questi, era situata una cella con dentro la statua del dio venerato. Per proteggere il tempio, innalzavano degli Obelischi, cioè un unico pezzo di marmo a forma di guglia e, volendo, mettevano anche le SFINGI, mostri con la testa di umano ed il corpo di leone. La sfinge nella mitologia egizia è un monumento che veniva costruito vicino alle piramidi dei faraoni dai lavoratori egizi come simbolo protettivo, per augurare una serena vita nell'aldilà.

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Alcuni animali sacri, per gli Egizi erano : • l’ IBIS: che nel fango uccide i serpenti; • il GATTO: che catturava i topi nei granai; • il BUE API: che è il simbolo di fertilità e ricchezza; • il COCCODRILLO: che discende il corso del Nilo annunciando la piena. I GATTI, i COCCODRILLI e tutti gli animali sacri venivano mummificati. Si credeva che un animale mummificato potesse recare messaggi e preghiere alla divinità.

Animali Sacri

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Il FALCO, che gli Egiziani vedevano volare alto nel cielo e osservare tutte le cose sulla terra con vista aguzza, divenne per queste caratteristiche un naturale simbolo del sole. Il FALCO, simbolo di due divinità, divenne quindi un modo di identificare la sovranità del faraone. Falconi e dischi di sole con ali di falcone decorano quasi tutti i templi in Egitto.

Per quanto riguarda invece leSCIMMIE in generale, erano tenute come animali domestici e si riteneva che simboleggiassero l’amore e la fertilità. La GAZZELLA si portava a passeggio con il guinzaglio. I bambini giocavano con la GRU. Nelle case c’era il BABBUINO che raccoglieva i fichi di cui gli Egizi erano ghiotti.

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Gli Egizi mangiavano molto pane e così i Greci li chiamavano :”Popolo di mangiatori di pane”. Sembra che ci fossero 30 o 40 tipi di pane, dalle forme più svariate: triangolare,rotonde,ovali…” Quello offerto dagli dei era simile a un orecchio, perché il dio potesse ascoltare le fedeli preghiere. Ma il pane non era tutto: mangiavano pesce e bevevano acqua dolce e salata. La dieta era integrata con tantissima verdura: cipolle, cetrioli, porri, lattuga e ravanelli. I legumi più comuni erano: fave, lenticchie e piselli. Nel Nuovo Regno c’era la moda dei tavoli alti, nelle case più ricche il cibo era servito da numerose domestiche e da giovanetti.

L'alimentazione

USI E COSTUMI

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I bambini egizi giocavano con palle di cuoio riempite di grano. C’erano anche trottole lucidate con la pietra e pupazzi modellati con l’argilla; c'era il nuoto, il tiro con l’arco e la corsa, ma uno dei giochi preferiti era il SENET.

Il senet era molto diffuso ed era praticato da tutte le classi sociali, senza differenze di età o di sesso.Il gioco prevedeva due partecipanti ed era costituito da una scacchiera composta da 30 case, con relative pedine e bastoncini.Questi pezzi venivano riposti in un cassettino ricavato all' interno della scatola del gioco stesso. Il senet era sostanzialmente un gioco di velocità fra i due sfidanti .Ognuno di loro era in possesso di cinque pedine di colore bianco nero. Lo scopo era quello di completare le 30 caselle del percorso. All'inizio del gioco, le pedine venivano disposte in modo alternato dalla casella 1 alla 10. Le pedine venivano spostate in base al lancio di alcuni bastoncini che fungevano da dadi. Al senet si riconosceva anche un'importante funsione religiosa, in quanto il movimento dei pezzi sulla tavola di gioco rappresentava il percorso dei defunti nell'aldilà . Il nome stesso simboleggia questo cammino perchè il termine 'senet' significa appunto passaggio, proprio per indicare il passaggio da questa a un'altra vita.

I giochi

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Gli Egizi attribuivano un grande valore alla bellezza e alla "moda", basti citare le regine Nefertari e Nefertiti, ancora oggi icone di bellezza ed eleganza. Dei costumi egiziani Erodoto scrive: "Si vestono di tuniche di lino guarnite di frange pendenti sulle gambe che chiamano calasiris (kalasiris). Su di esse gettano mantelli di lana bianca ma... vestiti di lana non entrano nei templi né si fanno seppellire, che sarebbe sacrilegio.. il lino deve essere la veste dei sacerdoti e di papiro i calzari”. In modo sporadico furono lavorate anche altre fibre come la canapa. La lana fu introdotta in Egitto in età romana per creare elaborati arazzi ed in epoca greca fu utilizzata la seta per realizzare raffinate vesti femminili.

Gli abiti

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Il cotone fu utilizzato in Egitto dal III a.C. ma trovò il suo massimo utilizzo solo dopo la conquista araba del 640 d.C. A tal proposito Plinio afferma che nel sud dell’Egitto, in prossimità della Nubia, si trovava una pianta chiamata Gossypium e dalla lavorazione delle fibre di questo arbusto si poteva ricavare un pregiato cotone. Plinio scrive: “gli abiti più pregiati indossati dai sacerdoti egiziani sono fatti di cotone..” Il lino veniva seminato in inverno e raccolto alla fine del mese di marzo, gli steli erano colti a mano in più fasi a seconda della maturazione delle fibre. Uno stelo giovane e morbido veniva lavorato per creare indumenti intimi o confezionare vesti femminili, gli steli più maturi erano utilizzati per produrre vesti di uso domestico e biancheria per la casa; in ultimo venivano raccolte e lavorate le fibre più dure, utilizzate per corde o stuoie.

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Nelle pitture tombali dell'antico Egitto sono state trovate numerose rappresentazioni di donne e uomini mentre lavorano su telai orizzontali, ma per produrre complessi manufatti nel Nuovo Regno fu introdotto l’uso del telaio verticale. Esistevano laboratori tessili annessi ai templi ed altri che producevano manufatti solo per il faraone; la popolazione più povera lavorava il lino in piccole botteghe domestiche. Antichi testi geroglifici descrivono minuziosamente le fasi di lavorazione all’interno dei laboratori tessili reali. Gli annali del faraone Thutmosis III riferiscono l’impiego, nelle botteghe tessili, di prigionieri di guerra provenienti dalla Siria che dovevano anche tenere dei registri dove annotare la quantità e qualità della produzione.

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I contadini si vestivano con abiti semplici realizzati con tela grezza, oppure andavano in giro nudi. I nobili indossavano abiti di lino finissimo, simbolo di freschezza e pulizia e li ornavano con gioielli. Gli uomini indossavano gonnellini corti e, certe volte, indossavano un mantello. Le donne portavano una lunga tunica, aderente, liscia o a pieghe . Uomini e donne, in certe occasioni, indossavano sandali in fibra di papiro.

I trucchi

Il trucco era già noto ai tempi dell’Antico Egitto, dove Re e Regine erano soliti decorare il proprio viso per esaltare la propria bellezza. Truccarsi gli occhi era un’abitudine, sia per gli uomini che per le donne

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Lungo la sponda orientale del fiume Nilo sorgevano importanti città come Menfi e Tebe. Le abitazioni e i palazzi erano costruiti con mattoni d'argilla e paglia, per questo sono rimasti solo pochi resti. Invece i templi e le tombe, al contrario, hanno resistito fino a oggi, perché furono fabbricati con la pietra. In ogni città c’erano anche le botteghe artigiane. Sulla opposta del fiume sorgevano le necropoli cioè le città dei morti.

Le città

Quella linea nera, quelle decorazioni poste sugli occhi degli antichi egizi, sono realizzati grazie alla malachite, un ossido di rame di colore verde chiaro, che nel Medio Regno verrà sostituita dal Kohl, un minerale di piombo di colore nero, con il quale si usava dare risalto agli occhi. La pelle invece, bisognosa di protezione da un clima torrido e dalle sabbie del deserto, veniva protetta con degli unguenti profumati, in cui era compreso anche l’uso del miele, che veniva spalmato in viso o sul corpo. Per le unghie, solitamente si usava una tinta rossa, estratta dalla pianta di ligustro. Più raro era il trucco per le guance o le labbra. Infine, i profumi. Nell’Antico Egitto il profumo era molto usato, sia da uomini che da donne, e per farlo venivano usati unguenti specifici ed oli profumati, estratti direttamente dalle piante e dai frutti, come la noce della moringa.

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LE NECROPOLI, ovvero le città dei morti sorgevano a Ovest del Nilo, perché secondo gli Egizi, l’Ovest rappresentava il REGNO DEI DEFUNTI; le sepolture venivano fatte su quel lato del fiume. Nelle piramidi erano seppelliti i faraoni; la loro costruzione iniziava non appena il faraone saliva al trono, perché occorrevano decenni. Si apriva un cantiere ben organizzato in cui lavoravano migliaia di uomini. Al loro interno c’erano CUNICOLI e TRABOCCHETTI che servivano per nascondere ai ladri il ricco corredo ed il corpo del FARAONE. Nel periodo del Nuovo Regno, per evitare i furti sempre più frequenti, si cominciarono a scavare tombe sotterranee; oggi abbiamo solo una tomba intatta, quella del faraone Tutankhamon. I primi esemplari di piramidi, le MASTABE, erano fatte a gradoni, che in seguito vennero riempiti per ottenere pareti lisce.

Le tombe

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Due giorni dopo la morte, i parenti consegnano agli imbalsamatori il defunto per mantenere il corpo intatto nell’aldilà. Gli Egizi inventarono la tecnica della mummificazione, perché Anubi, per far risorgere Osiride, lo mummificò. Le condizioni ambientali favorevoli alla mummificazione sono: •clima freddo, secco e ventilato, che ostacola la putrefazione; •inumazione in terreni asciutti capaci di assorbire i liquidi in grande quantità; •presenza di certi tipi di muffe che disidratano il corpo.

La mummificazione

La mummificazione è un processo, naturale o artificiale, in cui un cadavere subisce una disidratazione massiva così veloce, che i tessuti rimangono come “fissati”. Il corpo mummificato ha un colore brunastro, con la pelle della consistenza del cuoio o della pergamena e che aderisce alle ossa. I tratti della persona si conservano abbastanza. In media, un processo di mummificazione dura 6 mesi-1 anno, ma ci sono prove e casi di mummificazioni avvenute in 2, 3 mesi, eccezionalmente in 2-3 settimane.

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Gli imbalsamatori lavano il corpo, poi estraggono il cervello dalle narici, servendosi di un ferro ricurvo. Nel frattempo fanno un taglio nel ventre ed estraggono gli intestini, che lavano col vino di palma e cospargono di aromi tritati. Fatto ciò, dissecano il corpo e lo mettono in una vasca di sale nero chiamato natron. Lì vi resta dai quaranta ai settanta giorni per disidratarsi e conservarsi meglio. Con bende di lino viene coperto tutto il corpo del defunto iniziando dalle dita dei piedi o delle mani. Durante il rito della fasciatura i sacerdoti recitavano questa formula magica. “Salute a te padre Osiride! Possiederò sempre il mio corpo, che non perirà, non mi disgusterà, non sarò in preda ai vermi, resista, sono vivo, sono forte…il mio corpo non verrà distrutto per tutta l’eternità.”.

Nei vasi sanguigni iniettano una sostanza chimica; poi riempiono il ventre di mirra (è una gommaresina aromatica, estratta da un albero o arbusto del genere Commiphora) e di cannella; gli occhi e le labbra vengono dipinti a colori vivaci come le mani, le unghie e le piante dei piedi; cosi adornato, il corpo viene consegnato i parenti .

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Molti Egizi (schiavi e contadini) potevano permettersi solo un funerale e una sepoltura molto semplice, in una semplice fossa. Il defunto veniva mummificato molto velocemente, con pochi oggetti di corredo. Per gli Egizi molto ricchi, importanti e per i faraoni, invece, il rituale funerario prevedeva cerimonie molto complesse, che potevano durare alcuni mesi, dall’ inizio della mummificazione alla chiusura della loro tomba-piramide, molto più importante e costosa di quella dei poveri. Il defunto veniva accompagnato alla necropoli da un corteo composto da tanti sacerdoti, che recitavano preghiere e cospargevano incenso, da familiari e amici.

Alcune prefiche (donne) venivano pagate per cantare lamenti funebri, innalzare lodi al morto; si strappavano le vesti, i capelli e continuavano a piangere, perché anche le dee Nefti e Iside avevano pianto disperate per la morte di Osiride. Davanti alla tomba del morto, i sacerdoti e il figlio maggiore del defunto danno al suo corpo “ il soffio della vita” tramite un rituale chiamato “apertura della bocca” e intanto recitavano: 'Camminerai sulle tue gambe fino alla dimora dell’ eternità, quel luogo da cui non si fa ritorno'. I partecipanti al corteo onoravano poi il defunto con un banchetto funerario.

Il funerale

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Dopo la mummificazione, il corpo veniva portato nella sua dimora eterna, la tomba, per poter poi accedere al Regno dei morti. Ma prima doveva attraversare un lungo cammino verso la camera della verità dove doveva pesare il suo cuore. Arrivati lì si inchinava a Menes dio dei morti Subito dopo si proseguiva verso la bilancia della verità. La bilancia aveva due piatti, da una parte c'era " la piuma della verità " e dall'altra il cuore del defunto.

La vita oltre la morte

Il morto veniva accompagnato da Maat, la dea della giustizia. Il cuore veniva pesato e, se il cuore pesava più della piuma, voleva dire che, durante la vita terrena, l'uomo era stato crudele allora non poteva procedere verso la vita eterna e veniva mangiato da Ammit, detta divoratrice, con la testa da coccodrillo, il corpo da ippopotamo e le gambe da leopardo. Invece se durante la vita terrena era stato buono, si vedeva. Il cuore pesava meno o uguale alla piuma, il defunto non veniva mangiato da Ammit e poteva procedere verso la vita eterna.

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LA SCRITTURA

Demotico e Geroglifico non sono due lingue diverse, ma semplicemente sono due differenti grafie dell'egizio. Il geroglifico era usato per testi monumentali, o di particolare importanza, mentre il demotico, che derivava da una semplificazione della grafia ieratica, era usato per documenti ordinari.

La stele di Rosetta La scrittura degli Egizi era molto complicata, formata da geroglifici, cioè da segni che raffigurano oggetti, animali, piante… Un geroglifico poteva indicare l’oggetto al quale si riferiva, oppure un suono. I geroglifici, incisi sulla pietra o tracciati nei fogli di papiro, potevano essere letti dall’alto verso il basso, da destra a sinistra o viceversa. La scrittura geroglifica era molto complicata e la conoscevano soltanto pochi uomini: gli scribi.

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Si scriveva con l'inchiostro su papiri che venivano tagliati ed essiccati. Successivamente venivano posti uno sull’altro, verticali e orizzontali, poi si lasciavano di nuovo essiccare ed ecco pronto il papiro.

I papiri

La scuola

In epoca tarda, l'uso di redigere anche i testi ufficiali in demotico derivava dall'essersi ristretta quasi solamente alla classe sacerdotale la conoscenza della grafia geroglifica. Poiché il greco era conosciuto, la stele offrì una chiave decisiva per poter procedere alla comprensione dei geroglifici, e ciò avvenne nel 1822. Napoleone andò in Egitto con degli archeologi uno di questi era Jean-François Champollion. Pierre-François Bouchard trovò una stele che era nella città di Rosetta. Sulla stele di Rosetta c’era scritta una frase in geroglifico, in greco antico e in demotico. Champollion riuscì a tradurre attraverso le altre lingue il geroglifico. Napoleone se la portò in Francia, ma dopo finì nel museo di Londra

La scuola era molto dura, però quando si diventava scribi non ti mancava niente avevi dei bei vestiti, mangiavi bene, ... ogni padre lo insegnava al proprio figlio e così via. Si insegnava con pazienza, ma talvolta si ricorreva anche al bastone. In un antico papiro infatti troviamo scritto il proverbio “I giovani hanno le orecchie sulla schiena: se li batti ascoltano meglio".

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A tu per tu con gli E

gizi!

Noi... Al museo civico archeologico di Bologna

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Il sarcofago a forma umana andava di moda nei primi trecento anni. Si faceva con tre materiali: legno (molto raro) la pietra (rarissima) i metalli (oro e argento che si potevano permettere solo i ricchi e i faraoni.) I poveri non avevano sarcofagi, ma venivano sepolti in una buca, in terra. I sarcofagi si distinguevano, se dentro c'era una donna o un uomo, da vari indizi. I sarcofagi con la barba e la faccia rosso scuro contenevano maschi e per sapere se erano dei faraoni avevano: - fazzoletto blu-oro con righe orizzontali, - cobra, - due bastoni in mani incrociate. I sarcofagi delle donne sulla faccia avevano orecchini, ali gialle sul copricapo e avevano la pelle piu chiara.

GRUPPO AZZURRO

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Gli Egizi erano politeisti, cioè credevano in tanti dei come: Anubi, dio della mummificazione che era rappresentato come uno sciacallo, Ra il dio del sole e creatore del mondo, Osiride, il dio dei morti, che nei disegni era rappresentato con un cappello bianco, Horus, dio dalla testa di falco, Maat, Seth, Iside, Thoth.... Nel mito di Iside e Osiride si dice che si sono sposati e che con un tranello di Seth, che era geloso di suo fratello, Osiride viene gettato nel fiume Nilo e viene tagliato in quattordici pezzi. Iside riesce a ricomporlo e fa un figlio di nome Horus, che alla fine diventa re. I sarcofagi venivano decorati con figure religiose, che spesso rappresentavano la loro mummificazione. Gli Egizi onoravano gli dei nei templi, che all'esterno erano protetti da obelischi, grandi colonne di marmo verticali e da statue, come la sfinge (non si sa ancora se dentro c'è una stanza segreta.)

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Gli egiziani scrivevano su dei papiri poesie,romanzi,miti.... Dovevano scrivere ben settecentotrentuno segni senza alcuna lettere dell'alfabeto. La loro scrittura erano i geroglifici oppure scrivevano in corsivo con dei segnetti. Gli Egizi potevano scrivere dall'alto al basso,da sinistra a destra come facciamo noi,o da destra a sinistra; per capirlo bisogna vedere da che parte guardano i segni, se guardano verso destra e viceversa. Di solito si scrive tutto in nero, in rosso solo le parole più importanti. Se gli Egizi scrivevano solo delle frasi, senza neanche un disegno, allora si trattava di una lettera, se invece non c'era tutto scritto, ma c'erano anche dei disegni, era del libro dei morti. Gli animali sacri, cioè coccodrilli del tempio, venivano

imbalsamati e bendati come i gatti dei ricchi che si potevano permettere una tale spesa. Quando i gatti erano mummificati sembravano dei salamini, ma alcuni erano con le zampe in avanti e mettevano loro del trucco per farli sembrare gatti. I coccodrilli invece venivano solamente bendati.

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Le camere funerarie erano composte da un corridoio decorato con disegni. Nella stanza c'erano tutte le cose che aveva il morto, poi chiudevano la camera, facevano un buco profondo, poi lo ricoprivano di terra. Quindi all'inizio quando avevano scoperto le tombe dell'Egitto pensavano che la mummia fosse nella buca quindi cascavano nel tranello.

Questo egizio maschio quando morì lo bendarono con fasce bianche, però con il tempo le fasce sono diventate marrone chiaro. Gli Egizi credevano che dopo la morte continuasse la vita. Il luogo si chiamava: l'aldilà. Lì c'erano: Osiride che era il dio dei morti, Anubi, il dio della mummificazione, che proteggeva quelli che facevano le mummie. Nei sarcofagi più antichi gli Egizi disegnavano i cibi. Le bende delle mummie erano fatte di lino. Gli organi delle mummie venivano messi nei vasi chiamati canopi, tranne il cuore che era importante. Oh, dimenticavo, la mummia ha una collana azzurra e lunga, nel sarcofago di Tutankhamen la mummia ha 150 amuleti e collane. Questa è .... Una mummia vera!!!!!! !!

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GRUPPO ROSA

I libri degli Egizi si dividevano in due gruppi: il libro dei morti, dove c'erano figure e scritte, e il libro della vita dove c'erano solo scritte. Gli Egizi sul papiro scrivevano in rosso le parole piú importanti, nel museo di Bologna c'erano quattro libri dei morti e un libro della vita. Gli Egizi avevano due tipi di scrittura: i geroglifici e il corsivo, ma non scrivevano solo libri , incidevano : poesie, liste di spesa e lettere.

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LA TOMBA La tomba dei faraoni era la piramide, che era molto grande e costruita in pietra. Dentro la piramide veniva messo il sarcofago del faraone. Invece la tomba dei poveri era una buca nel terreno chiusa con un muro; davanti era scavato una altra buca chiusa con della terra ed era la falsa apertura per i ladri e tante volte i ladri si facevano ingannare.

I SARCOFAGI al museo di BOLOGNA I sarcofagi erano utilizzati solo dai nobili e dai faraoni perchè il materiale, - Pietra - Metallo - Legno era raro; alcuni faraoni avevano anche il sarcofago d'oro o d'argento. Le femmine per distinguersi dai maschi indossavano: - Orecchini - Avevano la pelle chiara invece i maschi avevano: - Pelle più scura - Barba. I faraoni a differenza dei nobili avevano: - La corona con il cobra - Le righe orizzontali nel copricapo. Nei sarcofagi più ricchi non si disegnavano gli dei, ma i cibi.

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GRUPPO ROSSOPapiri e geroglifici In questi reperti possiamo vedere dei papiri scritti con l' inchiostro. Col tempo degli anni si sono trovati: poesie, lettere, lettere per amici, Libri di scuola, testamenti di morte e di vita, qualche volta si trovano le lista della spesa. Spesso la scrittura veniva scritta tutta dritta, avevano anche una specie di scrittura che incidevano sui sarcofagi e si chiamavano geroglifici. Ma quanto scrivevano!

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Le tombe e le camere funerarie La piramide é la struttura architettonica delle tombe reali dell' antico e del medio regno: al suo interno veniva garantita la vita del faraone oltre la morte nell'oltretomba . L'edificio racchiudeva la camera funeraria (talvolta sotterranea), dove veniva deposta la mummia del faraone. Sulle pareti delle tombe venivano scolpiti o dipinti alcuni momenti della vita quotidiana del defunto fino a arrivare alla sua infanzia .Il dipinto era inteso come un segno di onore agli dei . Nel la camera funerar ia mettevano oggett i appartenenti al defunto e i vasi Canapi che contenevano gli organi del morto. Il Sarcofago veniva messo in una posizione speciale, per favorire il passaggio nell'altro mondo quello che quotidianamente chiamiamo " LA VITA DOPO LA MORTE "

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La mummia e i vasi Canopi La mummia all' inizio veniva tagliata sopra ai fianchi e da essi venivano tolti tutti gli organi, tranne il cuore, che successivamente venivano messi in dei vasi, che prendevano il nome di Canopi. Erano dei vasi bianchi con delle facce sopra incise sopra. Dopo bisognava spargere il sale grosso in tutto il corpo e lasciare il sale per circa 40-70 giorni e mettere il catrame in faccia, infine bendare tutto il corpo con delle strisce di lino o di bisso molto resistente e dipingere occhi, labbra, mani, unghie, piante dei piedi. Poi tutto il corpo veniva messo dentro un sarcofago che di solito erano due sarcofagi uno dentro l' altro. Così il corpo poteva andare nel Regno dei Morti integro

Una mummia vera!

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I Sarcofagi Il sarcofago a parallelepipedo era il primo inventato dagli Egizi. Aveva scritture, disegni degli dei, tipo il dio falco Ra, Horus che aveva il compito di mandare avanti la vita dopo la morte e Anubis aveva il compito di proteggere i morti. Il sarcofago umano era decorato con disegni ; dentro il sarcofago ci poteva essere un uomo o una donna. Se aveva la pelle chiara era una donna se invece aveva la pelle rossa scura e la barbetta era un uomo. I faraoni nelle tombe venivano rappresentati con il copricapo a righe orizzontali, sulla testa avevano un cobra e avevano due scettri nelle mani. I nobili venivano rappresentati con righe verticali sul copricapo. Tutankamon faraone si era fatto fare quattro tombe tre a forma umana e una a parallelepipedo.

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GRUPPO VERDESarcofago a parallelepipedo Gli antichi Egizi seppellivano i poveri, contadini, schiavi e a r t i g i a n i , a t e r r a . Invece i ricchi venivano messi in sarcofagi di pietra, di l e g n o o d i m e t a l l o . Per arricchire i sarcofagi li dipingevano, disegnavano dei, oppure scrivevano. Per leggere da che parte scrivevano bisognava vedere: se gli animali avevano la testa verso sinistra, scrivevano verso sinistra, se avevano la testa girata verso destra, scrivevano verso destra. Quando scrivevano in verticale uguale, ma guardavano verso l'alto o il basso.

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Sarcofago a figura umana Il sarcofago a forma umana era una specie di tomba simile a una mummia. Per riconoscere se l' uomo imbalsamato che è dentro al sarcofago è un nobile o un faraone hai tre possibilità: puoi riconoscerlo per il cobra che è sulla testa, che rappresenta il serpente e che uccideva i nemici, per il copricapo a strisce orizzontali e i bastoni che teneva fra le mani. Il primo bastone è ricurvo come quello del pastore e rappresentava la guida del popolo, mentre il secondo è il flagello, una specie di frusta che serviva a battere il grano, e rappresentava la fertilità della terra. Se era nobile non aveva tutte queste cose. Se era una donna non aveva la barba e la pelle della faccia era di un colore chiaro.

La morte per gli Egizi Il defunto veniva mummificato: prima si tagliava un pezzo di pelle per togliere tutti gli organi, tranne il cuore, poi, gli organi venivano messi in dei vasi chiamati canopi. L'uomo veniva immerso in del sale chiamato natron per trenta, quaranta giorni. Poi, passati i giorni dentro al sale, l'uomo veniva avvolto in bende di lino e veniva messo in sarcofagi. La mummia rimaneva intatta per anni e anni. I vasi canopi non erano tanto piccoli, anzi erano grandi come un bambino appena nato. Si potevano trovare nella camera funeraria dentro il sarcofago, con la mummia e le cose sue perché gli egizi credevano che quelle cose servivano nella morte.

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La scrittura degli Egizi Gli Egizi scrivevano su papiri delle letture,dei testi...e si capivano perché i testi del libro dei morti erano decorati con delle immagini e gli altri no. Il libro dei morti era scritto per sapere cosa voleva fare nel futuro. Gli egizi scrivevano con la scrittura GEROGLIFICA e CORSIVA. Le parole scritte in rosso erano più importanti che quelle scritte in nero. I testi del libro dei morti si trovavano nel sarcofago insieme alla mummia.

Gli animali sacri Questo, il coccodrillo del Nilo, veniva considerato sacro, perché una delle loro Divinità, Sobek, era il dio che controllava le acque del Nilo e la fertilità della terra. Veniva rappresentata con un corpo umano e testa di coccodrillo, per questo motivo veniva imbalsamato. L' unico animale domestico, che era il gatto, veniva considerato anch' esso sacro, perché rappresentava la dea Bastet che era la figlia del dio Ra, dio del sole con testa da falco ( pure quello sacro ). Bastet era una dea guerriera, rappresentava il calore del sole, e si credeva che aiutasse i contadini, a tenere lontani i topi dall' agricoltura.


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