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“La comunicazione efficace” - Federazione Italiana Tennis · 2013-01-18 · 1 “La...

Date post: 15-Feb-2019
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1 “La comunicazione efficace” nella struttura del profilo professionale 2° modulo - Massimo Di Paolo - Maria Grazia Pietrangeli - Tiziana Ermito Il fattore umano Nella trasmissione, comprensione e assunzione operativa delle informazioni entra in gioco una variabile fondamentale, il “fattore umano” che interpreta e filtra l’informazione in base a propri criteri dettati da convinzioni, ideologie e competenze.
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“La comunicazione efficace”nella struttura del profilo professionale

2° modulo

- Massimo Di Paolo- Maria Grazia Pietrangeli

- Tiziana Ermito

Il fattore umano

Nella trasmissione, comprensione eassunzione operativa delle informazioni entrain gioco una variabile fondamentale, il“fattore umano” che interpreta e filtral’informazione in base a propri criteri dettatida convinzioni, ideologie e competenze.

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Gli obiettivi:

Migliorare i risultati attesi di insegnamento; L’efficienza dei metodi; Facilitare l’apprendimento; Diminuire le “perdite”

Gli istruttori …..

Sono professionisti che vivono in situazioni dibisogno;

Hanno motivazioni e atteggiamenti personali; Sono agenti di comunicazioni e di rapporti

interpersonali; Vivono situazioni e fenomeni di gruppo; Esercitano stili di leadership; Assumono e seguono modelli comportamentali; Sono guidati da particolari cognizioni e saperi.

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Le caratterizzazioni dei processi diinsegnamento – apprendimento

• Compito – relazione;

• Informazioni – motivazioni;

• Razionalità – emotività.

“L’habitat” dell’apprendimento

strutture

individui

climi

effetti

4

La comunicazione come catalizzatore diprocessi.

relazioni

apprendimento

conflitti

adattamenti

abbandoni

………..

Le caratteristiche della comunicazione umana

Falsa rappresentazione della c.u.

t r

5

Le caratteristiche della comunicazione umana

La c.u. è circolare

t r

Gli strumenti della comunicazione umana

Linguaggio; Mimica facciale; Prossemica; Tono; Paralinguaggio.

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Gli strumenti della comunicazione funzionanoinsieme e provocano effetti diversi:

Qualche nozione sulla comunicazione

• Per com. sono necessari almeno 2 poli;

• E’ necessario un canale (uditivo ecc);

• E’ necessario un codice (un sistema disegni e simboli che abbiano un significatounivoco per i due poli).

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Le comunicazioni possono essere:

• Verticali;

• Orizzontali;

• Interne ed esterne;

• Formali ed informali.

Una variabile da non dimenticare !!

• Ogni ambiente (Contesto)richiede unostile comunicativo e prescrive delleregole proprie !!!!!!

• Ogni contesto ha dunque un sistema dicomunicazioni che lo caratterizza.

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I contesti professionali:• Sono forme di contesti che pongono al centro

del sistema comunicativo le conoscenze e lecompetenze professionali dei singoli attori;

• Assumono come fattore di riferimento principalegli obiettivi dell’organizzazione;

• Sviluppano processi focalizzati sul potere eorganizzati gerarchicamente;

• Il sistema si fonda su una ripartizione di ruoli estatus formali e/o taciti;

• Richiedono condivisione dei valori di riferimento.

“La comunicazione efficace”2° modulo

I tre modelli di riferimento:

- La pragmatica della comunicazione;- L’analisi transazionale;- La finestra di johari.

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1° La pragmatica della comunicazione

Non si può non comunicare;

Ogni comunicazione ha un aspetto direlazione ed uno di contenuto;

Ogni comunicazione ha un aspetto verbaleed uno non verbale.

Comunicare :

Condividere: informazioni

emozioni

influenzamento

sentimenti

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Importante !!!!!!!

trasmette informazione

Comunicazione

impone un comportamento

La comunicazione interpersonale è una serie di …..“mosse” !!

complementari

Relazioni stabili simmetriche instabili

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2° L’analisi transazionale

GenitoreVita insegnata:Giudica e valuta

AdultoVita pensata:

capisce

BambinoVita sentita:

sente

L’analisi transazionale Transazioni parallele tra stati dell’ego simili;

Transazioni parallele tra stati dell’ego diversi;

Transazioni incrociate.

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Transazioni gratificanti

G1

A1

B1

G2

A2

B2

Transazioni tra ego diversi

G1

A1

B1

G2

A2

B2

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Transazioni incrociate

G1

A1

B1

G2

A2

B2

3° La “finestra di johari”

aperto cieco

nascosto ignoto

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La “finestra di johari”

noto a sé ignoto a sé

Noto agli altri

Ignoto agli altri

aperto cieco

nascosto ignoto

Quale situazione può rappresentare ?

noto a sé ignoto a sé

Noto agli altri

Ignoto agli altri

aperto

nascosto

cieco

ignoto

15

Quale situazione può rappresentare?

noto a sé ignoto a sé

Noto agli altri

Ignoto agli altri

Aperto o“conosciuto”

cieco

nascosto

Ignoto o“inesplorato”

“La comunicazione efficace”nella struttura del profilo professionale

3° modulo

La comunicazione nei gruppi

“gruppo di lavoro; lavoro di gruppo”

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Le caratteristiche del lavoro di gruppo

Comuni obiettivi di fondo;

Ruoli di interazione reciproca;

Senso di appartenenza.

Le variabili organizzative del lavoro di gruppo

La dimensione Il tempo Lo spazio Le norme

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Qualche nota sulle dimensioni !!!

Da 3 a 15 soggetti ----------- piccolo gruppo Dai 16 ai 30 soggetti ----------- grande gruppo

Da 6 a 14 soggetti ---- la maggiore efficienza

Le fasi di sviluppo di un gruppo

Il riscaldamento; La relazione interpersonale; Il gruppo centrato sul leader; Il gruppo centrato sul lavoro; Il gruppo centrato sul compito.

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Cultura di gruppo.

interfaccia A interfaccia B

Cultura Cultura Cultura di di di coppia gruppo collettività

Le dinamiche di gruppo

difese

episodi fenomeni

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I fenomeni di gruppo La socializzazione del linguaggio; La sala degli specchi; Le catene di associazioni; L’interdipendenza; Il feed-back; Gli equilibri; I capri espiatori; La circolazione della leadership; L’accettazione delle differenze.

Le difese di gruppo 1°

L’appaiamento; La fuga nel passato; La fuga all’esterno; La fuga in avanti; La fuga nell’amore; La provocazione protettiva; Lo spostamento del conflitto; La confusione di ruolo.

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Le difese di gruppo 2°

La fuga nella virtù; Il lamento per evitare l’aiuto; L’assistenza al “conduttore”; L’attacco e fuga; La formazione dei sottogruppi; La teorizzazione; La personalizzazione dei conflitti.

Gli episodi di gruppo.

I silenzi

Il transfert

La leadership

Le condensazioni

La dipendenza

La risonanza

La regressione

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Livelli di analisi sul gruppo 1

Analisi Oggetto di ricerca Interpretazioni

Contenuti “cosa si fa o si dice” Semplice-complesso/ Concreto-teorico/ Superficiale-approfondito.

Metodi “come si lavora e ci si organizza” Democratico-autoritario/ Statico-dinamico/ Punitivo-permissivo/ Rituale-spontaneo

Livelli di analisi sul gruppo 2

Analisi Oggetto di ricerca Interpretazioni

Processi “chi dice o fa cosa, Collaborazione-competi./ a chi e in che modo” Costruttività-negatività/ Interpersonale-gruppale.

Dinamiche “cosa significa per il gruppo” Appartenenza-estraneità/ Leadership-gregarismo/ Dipendenza-interdipendenza/ Efficienza-affettività.

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“La comunicazione efficace”nella struttura del profilo professionale

4° modulo

“I contesti ed i sistemi relazionali”

Imparare a comunicare.

Gli assiomi della comunicazione.

1° Non si può non comunicare; 2° Ogni comunicazione ha un aspetto di

contenuto ed uno di relazione; 3° La natura di una relazione dipende dalla

punteggiatura delle sequenze; 4° Si comunica sia con il modulo numerico che con

quello analogico; 5° Le comunicazioni sono simmetriche o

complementari.

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Il contenuto e la relazione.

Si comunica per:

A) essere capiti; B) essere ricordati.

Tra compito e relazione.

La componente emotiva dellacomunicazione rappresenta lastruttura che gestisce e caratterizzala relazione.

La componente emotiva sicaratterizza per l’uso, prevalente, deicodici non linguistici.

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Forme di leadership

Leadership centrata sui compiti

ALTA produttività

Leadership efficaceALTO senso di appartenenza

ALTA produttività

Leadership centrata sulle persone (relazioni)ALTO senso di appartenenza

Comunicazione orientata al compito.

Compiti come gerarchia di obiettivi:- Stili e processi cognitivi anticipatori e

sequenziali;- Uso del problem solving;- Uso delle mappe cognitive;- Feedback di controllo.

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Comunicazione orientata alla relazione.

Interazione come sistema dimessaggi taciti.

- Analisi percettiva dei codici analogici;- Alti livelli di empatia;- Uso della mediazione;- Attribuzione di significati e

condivisione.

“Il facilitatore” Qualche suggerimento !!!!- Invitare gli antagonisti a dialogare;- Invitare a rivolgersi direttamente l’uno all’altro;- Aprire la comunicazione(per es. “allora, qual è il

problema?”);- Essere pronti a fare ascolto attivo;- Inviare messaggi in prima persona quando le parti

vogliono indurci a fare da giudice;- Lasciare che i contendenti arrivino alle loro soluzioni

personali.

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Lista di controllo per il Metodo III

0 Analisi del contesto di partenza 1 Definizione dei bisogni 2 Brain–storming 3 Analisi delle soluzioni 4 Scelta(e) della(e) soluzione (I) 5 Definizione di un piano di attuazione 6 verifica dei risultati.

Usare i messaggi di confronto in Prima Persona.

Migliorare la propriacapacità di inviareMessaggi in PrimaPersona articolati in treparti:

1 Descrizione del comportamento

2 Effetti concreti e tangibili

3 Sentimenti congruenti

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La comunicazione assertiva.

1°Riconoscere

i bisogni dell’altro

2°Manifestare

i propri bisogni

3°Proporre una soluzione

di mediazione

Uno sguardo al dizionario !!!

Assertivo – che asserisce,afferma, checonstata una realtà di fatto;

Passivo – non attivo, che non siesprime in un’azione diretta o positiva;

Aggressivo – che tende a compiere ilprimo atto di ostilità,o di aggressione;

che provoca un conflitto.

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“Vincere insieme”

Assertività significa affermare condecisione i propri diritti ed i propribisogni, ma in un modo che non viola idiritti degli altri e non ostacola ilsoddisfacimento dei loro bisogni.

La comunicazione assertiva:

Previene i conflitti

Maggiore comprensioneda parte degli

altri

Migliora la consapevolezza

di séPuò essere

appresa

Rappresenta un’abilità

comunicativa

Focalizza obiettivi

Protegge la relazione

Usa canalisia analogiciche numerici

Com. assertiva


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