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LA CRISI DI FINE OTTOCENTO - utdarco.altervista.org 2013-2014/Letteratura/Il...Decadentismo: Entrano...

Date post: 07-Nov-2019
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L’espressione della crisi di fine ‘800 in ambito letterario

INTERDISCIPLINARITÀ

Verranno proposti percorsi interdisciplinari che affronteranno in maniera articolata un periodo storico di particolare interesse.

Discipline diverse si “incontrano” e si “integrano” per fornire una visione d’insieme con l’obiettivo di sviluppare la capacità di approfondimento e di lettura complessa degli eventi.

Raccordo con il modulo del corso precedente

Positivismo – Naturalismo - Verismo

LE IDEOLOGIE

• scienza ricerca della verità per il benessere dell’umanità

• fiducia nella scienza come strumento per conoscere e dominare il reale

• 1859C.Darwin e L’origine della specie (evoluzionismo, lotta per la vita e selezione naturale)

• Comte e Spenceril positivismo (compito della filosofia = ordinare i risultati della ricerca scientifica)

LE PAROLE - CHIAVE

• Naturalismo

– Francia 1865-1890 (Zola, Flaubert, De

Goncourt, etc..)

– Dalla partecipazione all’osservazione

distaccata

– Influsso del positivismo e del darwinismo

– Lo scrittore specialista “scienziato”

Altra realtà

Analogie e differenze con il Naturalismo

G. Verga

Perchè

Decadentismo?

Queste soluzioni politiche mostrarono come si fosse ben lontani dall’ideale positivista di benessere diffuso e generalizzato, il benessere dei paesi europei si era potuto ottenere grazie allo sfruttamento delle risorse di altre popolazioni, in base all’unico principio riconosciuto come valido, “il principio del più forte”

La scienza produce anche sofferenze e strumenti di morte

Quindi l'orgoglio per il progresso e la fiducia nella scienza, cioè i due elementi portanti della cultura positivistica, non durarono a lungo nè rimasero incontrastati.

Già a fine Ottocento si diffuse, tra gli intellettuali, un atteggiamento opposto. Ai loro occhi la vecchia Europa, con la sua prestigiosa e millenaria cultura, appariva sull'orlo del disfacimento.

Diversi autori parlavano di «tramonto», di crepuscolo, di fine della civiltà: il grande compositore tedesco Richard Wagner musicò un melodramma intitolato: II crepuscolo degli dei (1876)

Positivismo:

Valori predominanti: governo liberale, popolo, convivenza civile

La scienza: può risolvere tutti i problemi dell’essere umano

Gli scrittori: credono di poter interpretare `il reale’

ciò che è reale, concreto, sperimentale, è positivo;

ciò che è utile, efficace, produttivo è positivo

Decadentismo:

Entrano in crisi i valori sostenuti

La scienza mostra i suoi limiti - relativismo

Gli scrittori si rendono conto che non sono in grado di rappresentare la realtà nè di modificarla.

Si favorisce la ricerca spirituale ed interiore

L’artista si chiude in se stesso, ascolta le voci interiori e le folgorazione che lo portano a trovare le famose "correspondances", che collegano in modo misterioso tutte le cose.

La realtà non è conoscibile con la ragione, perchè la vera essenza del mondo si trova al di là della realtà sensibile

Henri Louis Bergson in un

ritratto fotografico

H. L. BERGSON PARIGI 1859 – PARIGI 1941

Primo pensatore anti

positivista

Il mezzo di conoscenza

preferibile non è

l’intelligenza razionale ma

l’intuizione

Solo l’intuito fa cogliere

l’essenza della vita

Il “tempo vissuto” dallo

spirito

La “morte di Dio” ovvero la fine del sistema di valori e di ideali che aveva catterizzato la cultura europea e cristiana

S. FREUD

Ulteriore spinta verso l’affermazione dell’irrazionale

Scoperta dell’inconscio che determina il nostro agire anche se la coscienza e le regole sociali cercano di nasconderlo

Sul finire dell'Ottocento viene meno la

necessità anche per le arti figurative, di

rappresentare la realtà, si affermano

immagini che suggeriscono stati d'animo ed

evocano il mondo interiore dell'artista.

I francesi Odilon Redon (1840-1916 e

Gustave Moreau (1826-98) danno vita nei

loro dipinti a incubi e ossessioni, caricando le

scene di ornamenti e architetture visionarie.

Odilon Redon, (Bordeaux 1840 - Parigi 1916)

Artista che percorre le strade della pittura e della grafica, è una delle figure più rilevanti del Simbolismo in campo figurativo.

Il ciclope, 1895-1900, olio su tavola, 64 x 51 cm

Autoritratto

L’ URLO È UNO DEI

QUADRI PIÙ FAMOSI

DELL’ARTE

CONTEMPORANEA E

QUELLO PIÙ

CONOSCIUTO DEL

PITTORE NORVEGESE

E. MUNCH.

DIPINTO NEL 1885,

RAPPRESENTA

UN’ANGOSCIA

UNIVERSALE, TANTO

FORTE DA CAMBIARE

TUTTA LA PERCEZIONE

DELL’UNIVERSO INTORNO

AL PROTAGONISTA

L’opera è un simbolo dell’angoscia e dello smarrimento

Male di vivere

Solitudine

Angoscia

Incomunicabilità

Il dipinto sintetizza molti temi chiave dell’arte decadente sorta negli ambienti di Parigi tra gli anni 80 e 90.

La sensazione di essere giunti alla fine di un'epoca genera il

tema della decadenza che colpisce gli uomini, le loro civiltà e

tutto ciò che esiste.

Con timore - e talvolta con morboso compiacimento - si

sottolineava che la ragione e la vita umana sono minacciate

da forze incontrollabili e distruttive, contro cui è inutile lottare

Decadente fu appunto definita la tendenza letteraria più

tipica di quest'età

Nato negli ultimi due decenni dell'Ottocento, il Decadentismo

si prolungherà fino al 1915-20 circa.

Decadentismo: si parla di età, non di movimento.

Un periodo variegato, e il termine è un’etichetta

onnicomprensiva, indiscriminatamente assegnata a

tante manifestazioni anche diverse tra loro che

devono essere considerate: è difficile infatti far

convivere esperienze come quella di D’Annunzio e

Pascoli

Il Decadentismo storico è però quello che nacque e

fiorì in Francia nell’ultimo ventennio dell’800.

La denominazione è dovuta ad poeta Paul Verlaine,

che nel sonetto “Langeur” pubblicato nel 1883

scriveva:

“Sono l’impero alla fine della decadenza / che

guarda passare i grandi barbari bianchi /

componendo indolenti acrostici / in uno stile dorato

in cui danza il languore del sole...”.

Quest’idea della decadenza di una

civiltà, questa denominazione di

decadente, piacque tanto ai poeti del

gruppo che intitolarono “Le décadent”

anche una rivista che essi fondarono e

che divenne il loro organo ufficiale.

Grazie alla natura stessa del Decadentismo, connesso alle tematiche della vita interiore e del mistero, questo movimento diede origine a diverse correnti o poetiche:

• Il simbolismo

• l'estetismo,

• l'impressionismo,

• il surrealismo,

• il dadaismo

nell'ambito italiano:

• il panismo,

• l'ermetismo,

• il futurismo

• il crepuscolarismo

I simbolisti muovevano dall’idea che la realtà non

fosse quella che l’esperienza poteva percepire, ma un

qualcosa di profondo, di misterioso che sfuggiva alla

ragione.

Pensavano tuttavia che vi fosse un modo per arrivare

almeno ad intravedere la verità più profonda, cogliere

la realtà nella sua essenza, e questa strada era per

loro quella della poesia.

Il poeta pertanto venne considerato un veggente

capace di sondare il mistero, di arrivare all’ignoto e di

rivelarlo.

1883

1890 Oscar Wilde – A picture of Dorian

Gray il rifiuto del conformismo e il rifugio

in una vita di bellezza e di piacere

1889 D’Annunzio – Il Piacere riprende gli

stessi temi ed è il primo romanzo

antinaturalista italiano

I poeti maledetti – Verlaine, Rimbaud,

Mallarmée Compare il nuovo

intellettuale irrazionale, simbolista,

“veggente”, isolato dalla società

1885 Huysmans – A’ rebours Compare la

figura del Dandy, l’intellettuale raffinato,

colto, ma che rifiuta la società

Rimbaud e i

suoi viaggi in

Africa, l’oriente

di Baudelaire, I

viaggi

immaginari e

simbolici

Baudelaire e

l’uso

dell’assenzio.

O.Wilde, “fare

della proria vita

un’opera d’arte”,

D’Annunzio e la

sua villa a

Gardone, e i

suoi gesti

droghe viaggi L’estetismo

Il rifugiarsi

nelle “piccole

cose” dei

Crepuscolari,

la provincia di

Gozzano, la

campagna di

Pascoli

La campagna

Il Decadentismo tuttavia è un fenomeno

complesso, versatile nella sua multiforme

tematica, nei suoi esiti artistici, pertanto

non c'è una poetica che faccia da punto di

riferimento comune al variare delle

singole esperienze.

Si hanno varie direzioni di ricerca, che possono in

parte legarsi a due movimenti culturali della

letteratura europea: il simbolismo e l'estetismo.

Anche in Italia non è possibile ritrovare una

corrente letteraria unificante, ma piuttosto

poetiche individuali che si rifanno ai miti italiani:

quella del «superuomo» in D'Annunzio, del

«fanciullino» in Pascoli

Accomuna queste esperienze la ricerca di nuovi

strumenti espressivi, il rigetto della cultura

positivista e il rifiuto spesso aristocratico della

società contemporanea in ciò che essa ha di

abitudinario, di etica comune, di valori diffusi a

livello di massa

Decadentismo

B

E

C

D

A Rifiuto del

metodo scientifico

L’irrazionalità

Forte individualismo

La ricerca della bellezza

Arte anti naturalistica

LA POESIA DECADENTE

Per i Decadenti la poesia per il suo carattere di intuizione irrazionale e immediata può cogliere il significato delle cose

Diventa quindi:

la più alta forma di conoscenza - capace di esprimere le sensazioni che derivano dall’anima

I poeti si servono di:

• SIMBOLI

• SUONI SUGGESTIVI

• PAROLE con musicalità

• UN LINGUAGGIO VAGO, ALLUSIVO, OSCURO,

• I VERSI sono liberi dalle regole metriche

Il Decadentismo in Italia

La durata

Gli autori

L’inizio

In ritardo

rispetto al resto

d’Europa, per la

presenza del

Verismo e per il

provincialismo

della cultura

italica

Fu però + lungo

che in altri paesi

Riguardò la

poesia, ma

anche il teatro,

più

marginalmente la

narrativa

D’Annunzio e

Pascoli all’inizio.

Poi Pirandello,

Svevo, Ungaretti

e la Nuova

Poesia, Montale

e il primo

Quasimodo


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