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«La didattica per competenze: progettazione e valutazione» · «La didattica per competenze:...

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«La didattica per competenze: progettazione e valutazione» «Ciò che l’insegnante è, è più importante di ciò che insegna» S. Kierkegaard ISP. GIOVANNA CRISCIONE
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«La didattica per competenze: progettazione e valutazione»

«Ciò che l’insegnante è, è più importante di ciò che insegna»

S. Kierkegaard

I S P. G I O VA N N A C R I S C I O N E

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Legge 107/15 1. PIANO NAZ.LE DI STUDI : assetto disciplinare che caratterizza ciascun ciclo scolastico. quadro

complessivo degli insegnamenti con relativo monte ore annuale o pluriennale previsto dal MIUR.

2. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA DI UNA SCUOLA (PTOF) : curricolo che le scuole sono chiamate a costruire e che contiene le esperienze educative che vogliono essere offerte agli studenti. Programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario… individuazione delle risorse di organico

3. PROGETTAZIONE DI PERCORSI DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO delle discipline o dei C.E. previsti per ciascun ordine di scuola.

I curricoli oggi si fondano sulle competenze e definiscono ciò che uno studente dovrà possedere al termine del primo ciclo (profilo dello studente).

Non si tratta di una lista di contenuti da trasmettere, ma di un ampio ventaglio di obiettivi di app.to attraverso cui conseguire la maturazione di competenze. Solo in questo modo è possibile poter pervenire alla certificazione delle competenze acquisite, come avviene in tutti i paesi europei.

Oggi i curricoli naz.li vengono strutturati secondo conoscenze, abilità e competenze.

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Curricolo d’istituto

Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del PTOF con riferimento alle Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo 2012 in relazione al profilo dello studente al termine del primo ciclo, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di app.to specifici per ogni disciplina.

Costruito il curricolo di istituto e inserito nel PTOF in modo da presentare anche all’esterno l’offerta formativa della scuola, i docenti sono chiamati ad effettuare le loro progettazioni come richiesto esplicitamente dalle Indicazioni 2012.

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Continuità ed unitarietà del curricolo

“L’itinerario scolastico …è progressivo e continuo…consente la progettazione di un curricolo verticale e facilita il raccordo con il 2° ciclo…nella scuola del 1° ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca di connessioni tra i diversi saperi.”

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ELEMENTI DI NOVITA:

•Profilo delle competenze a 14 anni

•“dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria” (Profilo in uscita del bambino di cinque anni)

•Competenze chiave declinate (Raccomandazione Europea 2006)

•Scomparsa dell’aggregazione delle discipline in aree

•Una migliore definizione degli aspetti curricolari

•Valutazione competenze, certificazione delle competenze, autovalutazione dell’istituzione scol. e da parte dell’alunno.

•Una più consistente padronanza delle competenze di base, ivi comprese le strumentalità. (alfabetizzazione funzionale)

•Curricolo verticale basato su una progettazione, didattica e valutazione delle competenze

•Gli alunni con bisogni educativi speciali (BES)

•Intercultura: un curricolo al tempo della pluralità

•Professionalità del docente

•Nuove tecnologie digitali

INDICAZIONI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO 2012

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Comunicazione nelle lingue straniere

Imparare ad

imparare;

Comunicazione nella

madrelingua;

Competenza matematica in scienza e tecnologia;

Competenza digitale

Competenze sociali e civiche

Consapevolezza ed espressione culturale.

Spirito di iniziativa e

intraprendenza;

Il Programma “Istruzione e formazione 2010” dà la

priorità al quadro delle competenze chiave.

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Dal Quadro Europeo delle Qualifiche:

- conoscenze: indicano l’assimilazione di informazioni attraverso

l’apprendimento... Le conoscenze sono descritte come teoriche

- abilità: indicano la capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per

portare a termine compiti e risolvere problemi. Le abilità sono descritte come

cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo o creativo) e pratiche (che implicano

l’attività manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti)

- competenze: comportano la capacità e la consapevolezza di usare conoscenze,

abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di

studio e nello sviluppo personale.

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Alcuni riferimenti normativi in materia di competenze:

DM del 27/1/2010 n° 9 – modelli di certificazione delle

competenze al termine dell’obbligo di istruzione

Indicazioni nazionali per i nuovi Licei, Istituti Tecnici e

Professionali (DPR 15 marzo 2010, n. 899)

Linee Guida per i nuovi Istituti Professionali e Tecnici

(DPR 15 marzo 2010, n. 87, 88 e 89 )

Indicazioni per il curricolo per il primo ciclo

(testo 2012)

CM n° 3 del 13 febbraio 2015 ( Sperimentazione Modelli per

la certificazione delle competenze); CM prot. 11141 del

6/11/2015 – ampliamento della sperimentazione)

Legge n° 107 del 13/7/2015 : art.1 ; c. 14: PTOF ; Curricolo di

istituto; Rav e Piani di miglioramento

.

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LE COMPETENZE nelle Indicazioni 2012

Punto di continuità in tutto il documento (traguardi, valutazione, certificazione, progettazione, competenze del cittadino, Profilo…) Servono ad alimentare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e ad

affrontare novità e cambiamenti di stato sia in ambito personale/sociale sia in ambito lavorativo

Rendono la persona consapevole delle proprie conoscenze e delle proprie azioni.

Le competenze si innestano nei campi di esperienza e nei saperi delle discipline, ne costituiscono il lievito formativo, e implicano nuove scelte metodologiche e didattiche, ispirate all’idea del laboratorio, all’elaborazione dell’esperienza, ad una didattica «situata» in un ambiente ricco di relazioni sociali ed emotive.

La competenza è un abito mentale, un metodo di studi, una disponibilità permanente alla ricerca, per affrontare nuovi compiti, nuove sfide, nuove situazioni nel corso della vita (apprendimento non inerte)

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Presenza di conoscenze (S)delle diverse discipline : qualità e quantità, capacità di riattivarle in funzione del

compito

Presenza di abilità (t)

Relazione al compito (cm): capacità di comprendere e fronteggiare nel suo

complesso il compito, coerenza, organizzazione, pertinenza, strategie tipiche per portarlo a compimento

Riferimento alla situazione concreta (Sit): adattamento della strategia alle particolarità e agli imprevisti della

situazione in cui ci si trova a operare, contenimento dell’emotività,

determinazione, fiducia in sé, ecc.

Elementi di personalizzazione (fm): mobilitazione delle capacità cognitive, strategie, stili, memoria,motivazione

ecc

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Competenze antropologiche

• utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso, per apprezzare diverse identita’ in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolico – culturali, orienta le proprie scelte, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri.

Competenze linguistiche:

• Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse si-tuazioni.

Competenze matematiche scientifiche e tecnologiche:

• analizza dati e fatti di realta’, verifica attendibilita’ delle analisi statistiche proposte da altri. Affronta problemi sulla base di elementi certi. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le TIC

Competenze di autonomia e cura di se’:

Adotta sani e corretti

stili di vita. Partecipa

a dimensioni della vita

pubblica di tipo

sociale, Dimostra

originalita’ e spirito di

iniziativa.

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Scuola delle competenze

Cambiamenti:

Didattica

Progettazione

Organizzazione dell’ambiente di apprendimento (spazi, metodologie, relazioni…)

Tempi secondo le esigenze di lavoro

Verifica delle conoscenze/abilità

Valutazione formativa di processo (assenza di livelli nazionali)

[email protected]

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La didattica per competenze: che cosa cambia rispetto alla didattica tradizionale?

didattica flessibile per l’individualizzazione e la personalizzazione dei processi di

insegnamento-apprendimento

progettazione delle situazioni formative

situazioni di apprendimento in cui gli alunni siano parte attiva nell’elaborazione, nella presa di

decisioni e nel controllo degli esiti e del processo di apprendimento

valorizzazione e uso delle situazioni reali favorevoli all’introduzione di nuovi argomenti partendo

da problemi e cercando soluzioni

il lavoro di gruppo o comunque socializzato è preferito al lavoro individuale

il gruppo di lavoro è centrato su compiti autentici o compiti di realtà

uso sistematico di rubriche valutative (autovalutazione dell’alunno e valutazione formativa).

Creazione di un ambiente di apprendimento

Rivisitare ed essenzializzare lo statuto epistemologico delle discipline

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didattica individualizzata e personalizzata

La prima si pone obiettivi comuni a tutta la classe, ma adatta le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali degli alunni, affinchè tutti possano raggiungere le competenze previste.

La seconda, partendo dalle differenze inter-individuali dà l’opportunità ad ognuno di sviluppare le proprie potenzialità, quindi avere obiettivi diversi per ciascuno. (si calibra l’offerta formativa sulle specificità dei bisogni educativi degli alunni).

Necessita una sinergia tra le due impostazioni per garantire il successo a tutti gli alunni.

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Didattica per competenze e inclusiva 1° PUNTO CHIAVE: apprendimento cooperativo - i compagni di classe

Ciascun componente del gruppo può contribuire all’app,to di tutti e può diventare risorsa e strumento compensativo per gli altri. L’imparare non è solo un processo individuale, la dimensione sociale dell’app.to svolge un ruolo significativo.

Il tutoring ha effetti positivi in termini di app.to, di rapporti interpersonali, di motivazione e di autostima sia in chi svolge il ruolo di insegnante (tutor) sia chi è destinatario.

2° PUNTO CHIAVE: adattamento e semplificazione del testo, preparazione di materiali didattici semplificati adeguati alle abilità e alle esigenze di ciascun studente, produzione di schede di aiuto.

3° PUNTO CHIAVE: mappe, schemi e aiuti visivi che abbinano il codice visuale a poche parole scritte

4° PUNTO CHIAVE: potenziamento dei processi cognitivi (memoria, attenzione, concentrazione, relazioni visuo-spaziali-temporali, logica e processi cognitivi-motivazionali)

5°PUNTO CHIAVE: metacognizione e metodo di studio efficace

6°PUNTO CHIAVE: emozioni, autostima e motivazione (aspetti emotivi e relazionali)

7°PUNTO CHIAVE: potenziamento del feedback sui risultati per gli appr.ti e per lo sviluppo di una buona immagine di sé e della motivazione necessaria per raggiungere il successo scolastico.

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connessione tra le nuove conoscenze da sviluppare e quelle già possedute.

Sostegno alla motivazione per suscitare curiosità e bisogni formativi

porre domande legittime, non fornire risposte, lasciarle emergere dall’alunno

utilizzare la discussione mirata e clinica

gestire la relazione comunicativa

proporre approcci problematici ai contenuti

Proporre situazioni problematiche incentrate sulla ricerca e sulla finalizzazione ad un prodotto

Valutazione formativa

Atteggiamento empatico e flessibile da parte del docente

partire dai diversi stili cognitivi per l’attivazione di processi metacognitivi

DIDATTICA PER COMPETENZE

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In molti passaggi delle nuove Indicazioni si insiste sul concetto di “ambiente di apprendimento”, di “gestione della classe”, di “cura educativa”, di coinvolgimento degli allievi nella relazione educativa.

Esistono due paragrafi specifici dedicati a questo aspetto: uno per la scuola dell’infanzia e uno per il primo ciclo

L’ambiente di apprendimento oggi non coincide più, come nella concezione tradizionale, con lo spazio fisico dell’aula (banchi, sedie, cattedra, lavagna, ecc.) in cui c’è un soggetto che trasmette conoscenze ed altri che le immagazzinano.

PASSAGGIO DAL CONCETTO DI AULA AL CONCETTO DI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

PRINCIPI METODOLOGICI FORNITI DALLE INDICAZIONI:

1. valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

2. attuare interventi adeguati nei riguardi della diversità

3. favorire l’esplorazione e la scoperta

4. incoraggiare l’apprendimento collaborativo

5. promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

6. realizzare percorsi in forma di laboratorio

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

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Programmazione/progettazione

PROGRAMMAZIONE per obiettivi : approccio algoritmico con la pretesa di predeterminare a priori tutto ciò che dovrebbe potrebbe nel concreto del dialogo educativo e didattico. Definizione degli obiettivi a livello sequenziale.

PROGETTAZIONE: superamento della programmazione per obiettivi. E’ «qualcosa che si fa mentre si fa», vi sono elementi che andranno pensati prima e vi sono elementi che potranno prendere forma solo in corso d’opera.

La progettazione curricolare deve necessariamente avere come riferimento le INDICAZIONI 2012

Non bisogna prendere parti del testo e trasferirle nei documenti elaborati dalle scuole, perché le Indicazioni sono un testo aperto che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare.

Le progettazioni devono scegliere nella pluralità dei contenuti quelli ritenuti utili per quel contesto territoriale e per quel contesto della classe.

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Cosa cambia nella progettazione per competenze?

Presenza dei traguardi di sviluppo delle competenze assenti nei programmi precedenti. Sono riferimenti ineludibili per l’azione didattica, sono prescrittivi e rappresentano criteri per la valutazione delle competenze;

Se i traguardi sono prescrittivi significa che essi sono il punto di partenza di qualsiasi progettazione indipendentemente dalla situazione della classe e dalle peculiarità degli alunni in termini di bisogni e potenzialità.

Obiettivi di app.to formativi strumentali a sviluppare i traguardi di competenza e adeguati alla classe in cui si insegna. Gli obiettivi non sono prescrittivi, ma indicativi, nel senso che il testo ministeriale ne indica un ventaglio ampio all’interno del quale spetta ai docenti fare una scelta. Gli obiettivi si prestano ad una selezione.

Compiti di realtà che consistono in situazioni problematicizzanti (esplorazione e costruzione di senso) che fanno acquisire nuovi app.ti, consolidare come rinforzo e strutturazione degli app.ti, mobilitano nuovi app.tie generalizzano come sviluppo e uso in altri contesti.

(es. ins. che insegna in una terza classe primaria: deve definire quali traguardi di competenza sono essenziali e irrinunciabili per una 3 classe. Qualche traguardo può essere presente in tutti gli anni, qualcun altro in terza o si lascia in terza…i traguardi vanno «spalmati» nell’arco degli anni a seconda delle potenzialità della classe).

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Definizione dei traguardi di sviluppo e degli ob. di app.to

Analisi della situazione

Selezione dei traguardi e degli obiettivi (unità di app.to)

Selezione esperienze di app.to

Criteri di verifica e valutazione

PROGETTAZIONE

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PERSONALIZZAZIONE: Analizzare la distanza che intercorre tra gli obiettivi e il soggetto (Vigotskji):

qualora tale distanza fosse rilevante si devono trovare strategie e attività che possono permettere al soggetto di colmarla.

La personalizzazione si concretizza e si realizza nel PROCESSO e non nelle terminalità attese: dare di più a chi ha più bisogno lungo il cammino e non abbassare la meta.

Qualora la distanza tra il soggetto e i traguardi comuni fosse realmente incolmabile, nonostante la diversificazione dei mezzi, delle attività e dell’intero percorso, allora si è tenuti, per non essere costrittivi nei confronti del soggetto, a prevedere delle tappe intermedie che rappresentano non la rinuncia alla meta, ma un progressivo avvicinamento ad essa.

Per ogni disciplina coinvolta si devono elencare gli obiettivi di app.to con cui si intende lavorare. Essi:

1.Individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi di sviluppo delle competenze

2.Devono essere tenuti presenti dai docenti per la loro progettazione didattica con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace.

3. Sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi

Selezione dei traguardi e degli obiettivi

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OBIETTIVI FORMATIVI

Promuovono competenze.

Si pongono tra la cultura formale e la vita personale (app.ti formali, informali, extrascolastici), stimolano app.ti significativi mediante compiti in situazione «sfidanti», utili per la valutazione autentica.

Obiettivo «formativo» perché dà forma al lavoro degli insegnanti e degli alunni

È un costrutto didattico mediante il quale gli ins. operano sulle consapevolezze e gli app.ti dei propri allievi in quanto significativi e motivanti per ciascuno di loro.

Si rigenerano nella mente degli alunni intrecciandosi con le capacità personali che sono state recepite anche in contesti informali e non formali.

Si collocano tra le trame di senso dell’oggetto culturale, note all’ins., e i mondi degli allievi

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Condizioni di contesto

Individuazione degli obiettivi di apprendimento Conoscenze abilità

Scelta dei contenuti didattici

Scelta delle metodologie

Monitoraggio e documentazione

Percorsi inclusivi piano digitale Bes L2

Valutazione

Competenze - livelli -

Sequenza delle fasi della

Progettazione per unità formative

Allestimento ambienti di apprendimento

Strategie di insegnamento

Progettazione compiti di realtà

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Lista di controllo metaprogettuale dell’insegnante nell’ambito della progettazione di U.F.

Quale competenza guiderà questa unità?

Attraverso quali processi di insegnamento posso innescare qui ed ora processi di apprendimento?

Quali indicatori diranno che l’allievo è competente in …?

Quali conoscenze e abilità sono essenziali?

Quali elementi trasversali permetteranno di migrare verso le altre discipline?

• Quali problemi, temi, interessi reali dell’allievo possono contribuire a determinare il contesto?

Quali prodotti e/o prestazioni dell’allievo forniranno la prova del raggiungimento dei risultati?

Gli allievi hanno una scelta per quanto riguarda i prodotti e/o le prestazioni?

Chi sarà coinvolto nella valutazione dei prodotti e delle prestazioni dell’ allievo?

Quali situazioni formative, attività ,compiti di realtà saranno inclusi nell’operazione?

Quali di queste attività saranno documentate?

Quali strumenti autentici saranno forniti all’allievo: liste di controllo, fogli di riflessione, rubriche?

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Selezione delle esperienze di app.to Non si tratta di fare un elenco di contenuti che saranno affrontati e delle metodologie a cui fare ricorso per esporre tali contenuti (centratura sull’insegnamento), bensì di ipotizzare esperienze di app.to che indichino lo spazio fisico di realizzazione quale la classe, la scuola, l’extrascuola (compiti di realtà, visite guidate, viaggi di istruzione, uscite didattiche…) la dimensione sociale (lavoro individuale, di gruppo e cooperativo) i materiali cui fare ricorso (libri, materiale cartaceo, materiale digitale..) in modo da costruire le unità di app.to.

Esperienze di app.to che aiutino anche chi ha più bisogno: il ricorso alle relazioni di aiuto, alle azioni di tutoring e di peer education ad attività opzionali aggiuntive

Criteri di verifica e valutazione I docenti sono chiamati a valutare tre aspetti:

1. Gli app.ti

2. Il comportamenti

3. Le competenze

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Didattica per competenze: come promuoverle?

Rivisitazione dello statuto epistemologico delle discipline -Essenzializzazione dei contenuti

Problematizzazione dell’apprendimento

Integrazione disciplinare

Didattica laboratoriale

Operare per progetti

Compiti di realtà

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ESEMPIO DI COMPITO DI REALTA’ 1

«gita a Roma»

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Siete in quinta, l’ultimo anno della scuola Primaria, e, per concludere in bellezza questo percorso scolastico, avete deciso di organizzare una bellissima gita di fine anno a Roma con tutta la classe.

Sarete proprio voi gli organizzatori di questa avventura!

Gruppo composto da: ………………………………………………………………………………………………………………….

1) Di quali informazioni avete bisogno? Segna con una X le risposte adatte.

Il mezzo di trasporto Le tabelline

La data della gita L’orario della partenza

Il prezzo del detersivo L’orario di arrivo

Il costo dell’uscita La meta della gita

Il numero di telefono di un amico La coniugazione dei verbi

Il numero degli alunni Il numero degli insegnanti

Il numero di bagagli

GITA A ROMA

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Motivate le vostre scelte:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2) Dovete tenere conto di :

Numero alunni: ______

Numero insegnanti: ______

Periodo vacanza : 23- 24- 25-26 Maggio 2011

Tipologia di soggiorno: hotel

Viaggio in treno

REGIONE DI PARTENZA REGIONI ATTRAVERSATE REGIONE DI ARRIVO

…………………………………………………….. ……………………………………………………..

…………………………………………………….. ……………………………………………………..

Utilizzate una scheda per scegliere i temi di A/R e motivare le vostre decisioni.

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Quale hotel è il più conveniente?_______________________________________________

2) Quale scegliereste ?__________________________________________________________

3) Perché ?___________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________

4) Calcolate il costo della vostra scelta per l’intera classe e completate

ALUNNI : _____________________

INSEGNANTI: __________________

COSTO TOTALE: _____________________

HOTEL Hotel ***3 STELLE OFFERTA SOGGIORNO 4 giorni

€ 220 a bambino € 260 per adulto

HOTEL **2 STELLE

€ 40 al giorno a bambino € 60 al giorno per adulto

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I vostri compagni sono felicissimi di mangiare in albergo, ma qualcuno di loro ahimè … ne potrebbe approfittare per esagerare!!!!!!!!

ATTENZIONE ! Il menù è scritto in inglese, data la clientela internazionale dell’albergo.

Provate a capire quali menù non sarebbero adeguati e motivate le vostre scelte

MENU’ CESARE:

Spaghetti and tomato, fish, salad, fresh fruit, water.

MENU’ ROMOLO:

Pizza, rice with sausage, french fries, chocolate cake, two can of coke.

MENU’ REMO:

Ham and melon, salad, cold tea.

MENU’ NERONE:

Lasagna, fish and chips, pork, wine, banana and pineapple, chocolate cake

MENU’ AUGUSTO:

Rice, meat and salad, ice-cream, water.

Motivazioni:

…………………………………………………………………………………

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La città di Roma offre numerosi itinerari e tra le varie attrazioni potrete scegliere di visitarne solo alcune. Trovate qualche suggerimento nell’elenco sottostante. Utilizzatelo per chiedere ai compagni di esprimere tre preferenze, poi rappresentatele con un istogramma e documentatevi raccogliendo informazioni e fotografie sulle sei più votate.

PIAZZA NAVONA

QUIRINALE

COLOSSEO

PIAZZA DI SPAGNA

MUSEI VATICANI

FONTANA DI TREVI

FORI IMPERIALI

ALTARE DELLA PATRIA

PIAZZA DEL POPOLO

BASILICA DI SAN PIETRO

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Quali sono le tappe che avete scelto? Perché? __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2) Possono essere visitate da tutti gli alunni della classe? Perché?

____________________

3) In classe quinta avete studiato la civiltà romana e sicuramente tra le attrazioni che visiterete ci sarà il Colosseo. Immaginando di essere una guida turistica, quali informazioni sapreste dare rispetto a questo famoso simbolo della città di Roma?

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Avendo definito le date e gli orari del viaggio, l’albergo in cui soggiornerete, i costi e gli itinerari da visitare durante la permanenza a Roma, pensate a come informare le famiglie.

Potete progettare un volantino, un cartellone, una presentazione multimediale …

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Abbiamo svolto nel corso di questi sei mesi molte attività nella biblioteca della scuola. Avete letto

libri, imparato a utilizzare il catalogo, a leggere e preparare schede bibliografiche, a consultare

fonti. Il vostro compito è di preparare una nuova sezione del Catalogo della Biblioteca contenente

dieci schede bibliografiche. Ciascuno di voi ne preparerà una. Vi sarà fornito un organizzatore

grafico per la preparazione della scheda e una lista di controllo per una revisione del vostro lavoro

Il prodotto finale sarà una breve relazione orale (almeno 15 minuti e non più di 18) che presenterete

nella giornata di apertura della “ Festa del libro ”che illustri la sezione del Catalogo e la scheda

che avete preparato. Potete personalizzarla anche con l’aiuto di tecniche multimediali. Avete 20

giorni per la consegna della scheda e dell’abstract della relazione. Utilizzate la rubrica per

conoscere le dimensioni oggetto di valutazione ,gli indicatori e i livelli .Sapere su cosa sarete valutati

vi aiuterà a monitorare e pianificare la vostra presentazione.

Esempio di compito di realtà 2

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Scheda

bibliografica

a cura di :

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Compiti di realtà

Si identificano nella richiesta rivolta allo studente di

risolvere una situazione problematica, complessa e nuova,

quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando

conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure

e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento

moderatamente diversi da quelli resi familiari nella

pratica didattica.

Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola

disciplina, si ritiene opportuno privilegiare prove per la

cui soluzione l’alunno debba richiamare in forma

integrata, componendoli autonomamente, più

apprendimenti acquisiti.

La risoluzione della questione problema (compito di

realtà) viene a costituire il prodotto finale degli alunni su

cui si basa la valutazione degli insegnanti.

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Esempi di COMPITI DI REALTA’

-realizzare un pieghevole per il lancio di una campagna di

prevenzione dell’alcolismo

-organizzare un torneo sportivo con finalità di solidarietà

- realizzare un itinerario culturale usufruendo delle biblioteche

scolastiche e dei musei presenti sul territorio

- realizzare un fascicolo sui servizi socio-sanitari e scolastico-

educativi per stranirei

- realizzare una guida per la sicurezza sulle strade

- organizzare un’attività sportiva per alunni disabili con la

partecipazione dei compagni di scuola

- …

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Valutare sull’asse verticale dell’istruzione

Asse verticale (avere) delle conoscenze - abilità o asse delle acquisizioni culturali, apprendimenti (prodotto)

Accertare e valutare, in modo accurato, fino a che punto ogni

alunno ha imparato ed è in grado di richiamare e riprodurre

correttamente, determinate conoscenze e abilità.

ESITI

Rispondenza tra obiettivi e risultati

Strumenti: test, prove oggettive,

interrogazioni,ecc.

Approccio funzionalista

LA VALUTAZIONE

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Valutare sull’asse orizzontale della formazione

Asse orizzontale (essere) delle capacità - competenze o asse della maturazione personale (processo)

Esigenza di far luce sul processo di apprendimento per interpretare e

dare senso COMPETENZE

Strumenti: rubriche di valutazione, coovalutazione, autovalutazione,

valutazione del pari

Liste di controllo Fogli di riflessione Autobiografie

Approccio fenomenologico

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La valutazione delle competenze nelle Indicazioni nazionali Leggiamo nelle Indicazioni 2012

“ …La valutazione assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse, conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini”.

«…nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze…»

«le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo».

Valutazione e progettazione sono interdipendenti.

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Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia

e del primo ciclo di istruzione (testo 2012)

Agli insegnanti competono le responsabilità della valutazione e la cura della documentazione,

nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali

Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli

obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel Curricolo d’Istituto

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari:

- attiva le azioni da intraprendere

- regola quelle avviate

- promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine

- assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di

apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo

Occorre assicurare, agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui

criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico,

promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella

distribuzione di ruoli e funzioni

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Dimensio

ni

Livello avanzato Livello intermedio Livello base

Fluenza

ed

efficacia

comunica

tiva

Parla ricorrendo ad uno stile

chiaro e fluente; usa strategie di

parafrasi e di riformulazione; pone

domande, sottolinea concetti

importanti utilizzando pause.

Parla in maniera efficace

,rivela pause per cercare

parole e strutture adeguate

all’intenzione comunicativa

Espone sviluppando e

supportando i contenuti con

esempi ed esperienze

personali

Parla in modo fluente presta

attenzione al tono della voce

e agli elementi

paralinguistici usa

un’intonazione che

favorisce l’efficacia

comunicativa;

Stesura e

organizz

azione

del testo

Presentazione ben preparata e

organizzata L’introduzione

definisce in modo chiaro lo scopo

Rivela flessibilità nella struttura

delle informazioni, nell’orga

nizzazione del di scorso e nello stile

espositivo Al termine della

presenta zione, riassume i punti

principali

La presentazione rivela una

preparazione accurata

Dimostra una consa

pevolezza costante del

soggetto con nessuna

informazione irrilevante, dà

i particolari specifici per

chiarire i significati

Conclude con un messaggio

al pubblico

La presentazione è coerente

nel suo complesso. Ordina

logicamente i diversi

elementi informativi in

relazione a finalità e

contesto Riassume quando

necessario

Sussidi

audio

visivi

Il materiale di supporto

contribuisce alla qualità e alla

chiarezza del tema

Il materiale di supporto è

aggiunge di interesse al

discorso.

Il materiale di supporto pur

legato alla tesi non è

appropriato in termini di

qualità e varietà

Rubrica di valutazione Competenza: sa comunicare

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Con i compiti autentici si ignora tutto il processo che compie l’alunno per arrivare a dare prova della sua competenza. Per questi motivi è necessario fare ricorso anche ad osservazioni sistematiche che permettono agli insegnanti di rilevare il processo, ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamente il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per ricercarne altre, qualora necessarie, e per valorizzare risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, determinazione, collaborazioni dell’insegnante e dei compagni).

Gli strumenti attraverso cui effettuare le osservazioni sistematiche possono essere diversi – griglie o protocolli strutturati, semistrutturati o non strutturati e partecipati, questionari e interviste.

OSSERVAZIONI SISTEMATICHE

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Autonomia È capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace

Relazione Interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo

Partecipazione Collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo

Responsabilità Rispetta i temi assegnati e le fasi previste dal lavoro, porta a termine la consegna ricevuta

Flessibilità Reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.

Consapevolezza È consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni

INDICATORI DI COMPETENZA

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Le osservazioni sistematiche, in quanto condotte dall’insegnante, non consentono di cogliere interamente altri aspetti che caratterizzano il processo: il senso o il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può essere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso cognitivo compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali sono stati gli aspetti più interessanti per lui e perché, quali sono state le difficoltà che ha incontrato e in che modo le abbia superate, fargli descrivere la successione delle operazioni compiute evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprimere l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo produttivo adottato. La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevolezza di come avviene l’apprendimento.

NARRAZIONI

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A cosa serve questo compito?

Cosa devo sapere e saper fare prima?

Cosa mi richiede? Assomiglia ad altri

compiti ?Quali strategie?

Quanto è lungo? Quanto tempo mi occorrerà?

Come potrò giudicare se ho eseguito

bene?

Ho bisogno di strumenti?

Quanto è difficile per me?

Devo dividere in sequenze?

Foglio di riflessione dell’allievo(tratto metacognitivo)

RUBRICHE VALUTATIVE-AUTOVALUTATIVE

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LISTA DI CONTROLLO DELL’ALLIEVO

Nome Cognome Classe Data Secondo te hai ottenuto un buon risultato nel compito che hai appena svolto? ………………………………………………………………………………………….. Hai trovato il compito facile o difficile? Sapresti dire perché? ……………………………………………………………………………………………… Che difficoltà hai incontrato Come hai cercato di superarle? ……………………………… ………………………………………….. Poi confrontate le vostre idee a gruppi e con l’insegnante. Quali sono le cause più frequenti di difficoltà?

Quali sono le strategie che hanno facilitato l’esecuzione del compito?

C’è qualche strategia ,emersa nella discussione,che potreste utilizzare

per raggiungere migliori risultati?

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Nome:

Rubrica Di Presentazione Orale

Classe DIMENSIONI INDICATORI Valutazione

dell’insegnante

Autovalutazione Punti Possibili

Elaborazione di una”mappa” Identifica e ordina logicamente i diversi

Elementi informativi componendoli in una mappa

Mette opportunamente in evidenza i punti significativi e gli elementi a loro sostegno;

10

Raccolta di informazioni coglie informazioni, concetti, linee guida da un testo, individua atteggiamenti e opinioni compara e sintetizza informazioni provenienti da fonti diverse , trae informazioni nuove distingue informazioni qualitative e quantitative; Consulta fonti informative, diverse per tipologia e livello di complessità,

10

Organizzazione e scrittura del testo

Sviluppa un argomento in modo sistematico, mettendo opportunamente in evidenza i punti significativi e gli elementi

a loro sostegno ,descrive ragionamenti e scelte identifica e ordina logicamente i diversi elementi informativi in relazione a finalità e contesto pianifica con diverse modalità

10

Punti Possibili Totali 30

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La valutazione formativa sostiene e orienta i processi formativi ed è funzionale ad un apprendimento formativo quando:

1.Consente di regolare in itinere la programmazione/progettazione, adeguandola alle esigenze e potenzialità degli alunni di cui si approfondisce la conoscenza;

2.Permette di intervenire per tempo e in modo mirato sulle difficoltà di appr.to

3.Fornisce, attraverso l’individuazione di procedure e strumenti, criteri per una qualificazione in senso formativo della didattica;

4.Rende l’alunno progressivamente soggetto consapevole e protagonista del proprio sviluppo, crescita e formazione;

5.Favorisce e sostiene la continuità educativa.


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