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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 12 maggio 2015 anno 119 - numero 110 euro 1,40
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DA NONPERDERE
1 Iago-Tino Costa showIl Genoa ne fa 5 al Toroe torna a -1 dall’EuropaDA RONCH, VERNAZZA ALLE PAGINE 16-17
L’annuncio di Di Natale«Continuo a giocareUdine mi ha commosso»VELLUZZI A PAGINA 18
Tennis: lampi e pauseFognini avanti a RomaChe spasso Totti-DjokovicDA PAGINA 36 A PAGINA 40
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3Lo Schalke 04 ha licenziato Boateng perché
non si impegna. Melissa: «È strano, con me
si applica molto».
IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI
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DALLA VITE, TAIDELLI PAG. 12-13
QUI INTERHernanes e l’esultanza
«Laziali, scusatemi» Guarin, stagione finita
12IL COMMENTOdi Andrea Masala
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VELENI E CAPRIOLEMA IL GIORNO DOPO...
La notte porta consiglio? Forse, non siamo così sicuri, almeno a giudicare da ciò che è accaduto a Roberto Donadoni ed Hernanes: una bella dormita non li ha aiutati a tenere il punto dopo le loro stoccate. Due storie diverse, accomunate da curiosi epiloghi. Chiamatele sterzate, se automobilisti, oppure strambate, se velisti. Gesti a volte virtuosi, a volte maldestri...L'ARTICOLO A PAGINA 25
CATAPANO, MALFITANO, G. MONTIA PAGINA 14
PARMA-NAPOLIFIGC: NESSUN ILLECITOHIGUAIN, SMSA MIRANTEDonadoni: retromarcia dopo le polemiche«L’indagine non serve»
14
EXTRATIMEINGHILTERRADOVE COMPRA LO STRANIERO
BIANCHIN A PAGINA 5
OSPITE A GAZZETTATVGattuso ringhia: «Ai rossoneriprima di tutto servono uominiMenez? Non basta fare gol»
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BIANCHIN, BOCCI, DELLA VALLE, IARIA, RICCI ALLE PAGINE 6-7-8 Gigi Buffon, 86 presenze in Champions
CHAMPIONS DOMANI LA JUVE DIFENDERA’ IL 2-1 DELL’ANDATA
Buffon, assalto finalealla grande casa Real Gigi ha sempre perso al Bernabeu dove il Madrid segna in Europa da 4 anniE vi facciamo fare un giro al Museo del Prado: un quadro per ogni campione
ARCHETTI, LICARI ALLE PAGINE 10-11
LA SEMIFINALE DI STASERA
Pep contro MessiStavolta sembramission impossibleA Monaco il Bayern deve rimontare3 reti al Barça: serve un miracolo.
Il tecnico: «Comunque resto qui»
GUERRA, OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTODA PAGINA 2 A PAGINA 5
MILAN-CINAAFFARE DI STATO
BERLUSCONI TRATTA COL PRESIDENTE XI JINPING
L’ex premier italiano ha un filo diretto col leader di Pechino e segretario del partito comunista che ha la passione del calcio. E la promessa del 2009...
Domenico Pozzovivo, 32 anni, subito dopo la caduta nella discesa di Barbagelata con il compagno di squadra Dupont IPP
FORZAPOZZO!
DA PAGINA 26 A PAGINA 33
Giro, che pauraper PozzovivoPerò sta bene Domenico cade in discesa e perdei sensi per qualche istante. La Tac ha escluso fratture. A Sestri Levante, la maglia rosa Matthews vince la volata su Felline e Gilbert
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La cessione del clubè un affare di Stato
tra Silvio e Xi Jinping
E’ la Cina che vuole il Milan
1L’ex capodel Governo
italiano ha un filo diretto con il Capo di stato
e segretario del partito comunista
cinese. Anche in virtù di una
promessa fatta nel 2009
LA «DAMA GIALLA» ORA HA UN VOLTO E UN NOME: WANG XINGXIAN Due immagini della diplomatica cinese portatrice, come emissaria del governo di Pechino, della proposta di 580 milioni per acquisire il 51% del Milan. Mrs Wang(a sinistra in un evento a Shangai durante un evento Expo, a destra insieme alla delegazione dell’Apecf in visita alla fiera milanese) ha visto due volte Berlusconi
5 marzo 2015MR. BEE VA AD ARCORE...Taechaubol e Berlusconi siglano unprimo memorandum d’intesa. Segueun nuovo accordo preliminare, cheprevede la cessione di circa il 60%per un valore intorno ai 500 milioni
LE TAPPEDOPPIO TAVOLO
Mario PagliaraMarco Pasotto
Quando la prima volta, nel 2009, gli chiese se il Milan fossesul mercato, Berlusconi gli regalò unsorriso, una battuta
di spirito alla sua maniera. Maanche una promessa: «Quandolo sarà, sarai il primo a saperlo».Sei anni dopo, il presidente rossonero si è ricordato di quellastretta di mano con Xi Jinpingnel corso di uno dei tanti bilaterali che l’allora governo Berlusconi allestì per promuoverenuovi rapporti commerciali traItalia e Cina. Quando ha decisodi mettere il Milan sul mercato,Silvio non si è fatto scapparequella che rappresenta soprattutto una gigantesca occasione,visto il momento finanziariodella società: da Arcore ha attivato il ponte comunicativo di
rettamente con quello che all’epoca era il vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese eche oggi è il Capo di Stato e segretario del Partito comunistacinese. Il leader cinese XiJinping, uno degli uomini piùpotenti del pianeta, e Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio italiano, ragionano, si confrontano, dialogano di personacercando di costruire insieme lanuova era rossonera. Se non fosse ancora chiaro, quella che riguarda il Milan è diventataun’autentica trattativa di Stato.Ad altissimi livelli, e con più interessi coinvolti e intrecciati.
MEDIASET Berlusconi ha appena parlato di «due offerte cinesiche oggi si stanno annunciando». Si riferiva alle due propostedi cui si parla ormai da settimane ma delle quali adesso si iniziano a conoscere con maggioreprecisione genesi e composizione: da una parte c’è il capocor
data Bee Taechaubol, sì thailandese ma con alle spalle i fondicinesi garantiti dall’appoggiodella banca d’affari Citic Securities; dall’altra c’è il governo cinese. Con il quale si sta ragionando su uno scenario che supera i confini del Milan: i due leader stanno parlando anche diMediaset (che ingolosisce alcune aziende cinesi) e della possibilità di garantire a Fininvest alcune fette del colossale mercatotelevisivo orientale. Non si tratta, dunque, solo di un appoggioesterno: nella trattativa il governo cinese è coinvolto direttamente, con il ruolo di attore protagonista.
LA DAMA CINESE La svolta èarrivata quando a Milano èsbarcata la misteriosa dama cinese. Il cui velo di mistero si èdissolto col passare dei giorni.L’abbiamo chiamata Mrs Cina,all’anagrafe è Wang Xingxian,direttore della commissione
«The power of dream, comewith love» dell’organismo Apecf, una sorta di consorzio d’imprese creato dal governo cineseper incrementare gli investimenti in Europa e, nell’anno diExpo, soprattutto in Italia. MrsWang a Milano si è vista, per laprima volta, il 30 aprile, quando i cinesi hanno concluso ladue diligence (l’analisi dei contidel Milan) esprimendo un parere positivo, e la sera ha partecipato anche alla festa in piazzaDuomo per l'apertura di Expocon il concerto di Andrea Bocelli. Nei due giorni successivi haricevuto gli «onori di stato» daBerlusconi (sono stati a sua disposizione l’autista di Silvio e ilcapo della sicurezza di Arcoreper visitare il Meazza e Casa Milan), che ha incontrato due volte, il 2 e il 3 maggio. Una emissaria del governo, portatrice della proposta di 580 milioniper acquisire subito il 51% delMilan.
LA CENSURA Mrs Wang è stataun’ambasciatrice di un governoche indirizza le scelte di tutte legrandi aziende cinesi attraversola partecipazione con fondi pubblici al bilancio o con la politica.La settimana scorsa Berlusconisi è dedicato esclusivamente alMilan, isolandosi da tutti, anchedai dirigenti di Fininvest incaricati di seguire la cessione delclub, prima di rituffarsi il 7 aprile in campagna elettorale. DaVilla San Martino ha condottopersonalmente la trattativa conil presidente Xi Jinping e con ilprimo ministro del Consiglio diStato, Li Keqiang. Silvio ha parlato in conference call con Pechino, a conferma che l’interessedell’apparato cinese è fortissimo: vuoi perché Xi è grande appassionato di calcio e simpatizzante del Milan, vuoi perché ilcalcio è stato individuato comela prossima frontiera da conquistare per affermare la leadership mondiale. La pista governa
Primo pianoRLa trattativa
3MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
2 aprile... E POI CI VA ANCHE MR. LEEBerlusconi riceve a Villa San MartinoRichard Lee, uno dei rappresentantidella cordata cinese. Anche in questocaso l’interesse manifestato è peracquisire la maggioranza del club
2 maggioLA SCELTA DI BERLUSCONIMr. Bee aveva formalizzato la propostad’acquisto per la maggioranza del club, ma Berlusconi al termine di un incontro in hotel dice: «Potrei tenermi il 51%, e intendo restare presidente».
3 maggioENTRA IN SCENA LA DAMA CINESEUna misteriosa donna cinese visitaprima il Meazza, poi Casa Milan equindi si reca ad Arcore, doveincontra Berlusconi. E’ il segnale chela pista cinese è più che mai viva
fSPORT, POLITICA E POTEREIL CAPO DI STATOXi, presidente milanista«Fissato» per il calcioSpedì a casa Camacho1Calciatore al liceo, simpatizzante rossonero e un sogno «Il Mondiale a Pechino con la mia nazionale protagonista»
«H o tre sogni calcistici: che la mianazionale si qua
lifichi per la Coppa del Mondo, che la Cina possa ospitarla e che un giorno possa vincerla». Era il 2011 e, mentreincontrava i leader sudcoreani, Xi Jinping creò l’occasioneper parlare di calcio. Il presidente della Repubblica popolare, uno degli uomini piùpotenti del mondo, ha la testa nel pallone: a 61 anni haaperto i forzieri di Stato percoinvolgere un intero Paesenella sua passione. Xi non èsolo «un tifoso praticante»,come si fa celebrare dallastampa, è descritto come un«fissato» per il football, ed èstato anche calciatore neglianni del liceo, in una Cinanella quale il calcio non solleticava neppure lontanamente i dirigenti del partito comunista, né gli imprenditori.
COMPLEANNO AMARO Sì,nella Cina comunista Xi hasognato di diventare un calciatore: era nella rappresentativa dell’istituto scolastico,poi da grande si è innamorato del Milan di Berlusconi chevinceva tutto. Nel 1983 eraallo stadio di Shanghai quando dovette ingoiare la delusione di vedere la Cina sconfitta in casa 51 dal Watford.Non era il numero uno dellaCina e non sapeva nemmenoche lo sarebbe diventato, maquando il potere si è concentrato nelle sue mani ha reagito diversamente di fronte aun’altra umiliazione storicadella nazionale: il 15 giugno2013, nel giorno del suo 60°compleanno, dopo aver giàperso in amichevole controUzbekistan e Olanda, la Cinafu travolta a Hefei 51 da unaselezione giovanile thailandese. «Inaccettabile: è unodei giorni più brutti della storia del calcio cinese», tuonò,obbligando alle dimissioni ilc.t. José Antonio Camacho. Fu a capo dei lavori di preparazione per l’Olimpiade Pe
chino 2008. Ha pilotato l’ingresso di Wanda nell’Atletico e nell’acquisto di Infront, ora lancial’ordine: la Cina dovrà diventareuna potenza calcistica.
AMICO E poi c’è Berlusconi. Silvio ha spalancato la porta sull’Europa alle imprese cinesi: ilsuo è stato un ruolo chiave nelprocesso che ha portato, soprattutto a partire dal 2001, a intensificare gli scambi commercialitra l'Italia e la Cina. I due leadernon hanno mai perso l’occasione per incontrarsi. Come al G8nel 2009 all’Aquila, quando Xi,all’epoca vicepresidente, fu invi
tato da Berlusconi che presiedeva i negoziati (la Cina non è nelG8). Xi atterrò di nuovo in Italiail 3 giugno 2011, ospite d’onorea Villa Doria Pamphili per le celebrazioni della Festa della Repubblica e per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Dopo leparate, si firmarono 16 accordi(2 istituzionali e 14 commerciali), per oltre 3 miliardi di dollari.Nell’ottobre dell’anno precedente, il governo italiano approvò il piano triennale: tra gliobiettivi, anche il raddoppiodell’interscambio bilaterale CinaItalia entro il 2015. Moltoprima, il 30 ottobre 2003, Berlusconi volò a Pechino per il sestovertice UeCina, un bilateraleItaliaCina e a Shanghai incontrò imprenditori italiani e cinesi.Silvio è stato tra i primi a fiutareil business offerto dalla svoltacapitalistica cinese. A Pechino èconsiderato un amico.
paglia-m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROspite di Silvio al G8 a L’Aquila nel2009 e per la festa dei 150 annidell'Unità d'Italia
LA STAMPA CINESEE la censura cancella i 2 fotomontaggi«Parte l'attacco per comprare il club» Ecco i due fotomontaggi pubblicati il 7 maggio da una testata cinese sui quali è intervenuta la censura governativa. «Il presidente Xi dà il via all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1 miliardo e 190 milioni», si legge nel primo. «Wang irrompe nei campionati europei e attacca ancora, ora la Serie A», nel secondo
Silvio Berlusconi stringe la manoa Xi Jinping in occasione
di un incontro di 4 anni fa a RomaLIVERANI
Xi Jinping si esibisce in un tiro al Croke Park Stadium di Dublino AP
L’INTERVENTO
Ma Doyen rilancia: «Con Bee costruiremo un Milan vincente» La Doyen fa chiarezza sul suo rapporto con il Milan. Nessun legame con Berlusconi, ma solo con Mister Bee. Una precisazione che tenta di rasserenare il clima con il club. Ci riuscirà? Ieri Nelio Lucas ha parlato attraverso il sito del fondo di cui è Ceo: «Doyen è orgogliosa di essere stata scelta da Taechaubol per la politica sportiva del Milan. Siamo sicuri di giungere a una conclusione positiva dei negoziati. Ma gli attuali proprietari sanno cosa è meglio per il Milan e sanno anche che Bee ha a cuore gli interessi del Milan. Una volta conclusa l’acquisizione da parte di Taechaubol, darà un
contributo con la propria conoscenza del calcio mondiale per costruire una squadra in grado di conquistare scudetto e Champions». Poi mette in luce il suo know-how: «Doyen ha esperienza con vari club di successo come Porto, Siviglia e Atletico Madrid, non sarà coinvolta nelle operazioni finanziarie per l’acquisizione del club e non sarà una parte centrale della struttura societaria. Tutti i calciatori legati a Doyen Sports sono di proprietàdei club, Doyen agisce come una fonte di finanziamento e non ha facoltà di decidere sul futuro dei calciatori. La decisione spetta sempre ai proprietari dei cartellini, che sono i club, e ai calciatori in questione».
IL PIANO DI PECHINO
Entro il 2017 il calcio a scuolae 100.000 nuovi giocatoriAndrea Guerra
P artire dalla base per (provare ad) arrivare all’eccellenza. Il progetto del
governo cinese di sviluppo delcalcio è ambizioso e costruitosu numeri imponenti, come siconviene a un paese che puòcontare su un miliardo e quattrocento milioni di individui edè in piena espansione economica. Il pallone occupa una buonaparte dei pensieri del presidente Xi da tempo, e le idee hannopreso una forma concreta loscorso novembre, quando è sta
to annunciato che il calcio sarebbe diventato una parte obbligatoria nei curricula scolastici. Qualche numero per capire meglio la portata: alle spalledel progetto c’è un piano di investimenti decennale pari a circa 12,5 miliardi di euro.L’obiettivo è costruire ventimila campi e formare seimila insegnanti di calcio, anche perché entro il 2017 il pallone diventerà materia obbligatoria diinsegnamento in ventimilascuole elementari e medie. Significa, anche, ricevere materiale e attrezzature con l’obiettivo di aggiungere altri cento
mila giocatori al movimento. Siparte da 26 mila scuole in 28province e 40 città per un totaledi 20 milioni di partecipanti,per arrivare a 400 mila scuole,31 province e 120 città per 260milioni di individui nel 2023.
CAPITALI E in questo contestoil Milan è stato identificato daivertici governativi come unodei modelli di riferimento(l’eventuale acquisizione delclub rientrerebbe in quei 12,5miliardi stanziati nel pianod’investimento). «Il calcio peranni è stato fonte di imbarazzonazionale», ha scritto non mol
to tempo fa l’agenzia di stampanazionale Xinhua. L’obiettivo ètrasformare la Cina in una potenza calcistica mondiale, manon è l’unico: nel mirino c’è anche il Mondiale, nel senso che ilDragone vorrebbe riuscire aospitarlo in tempi non troppolunghi, con l’impiego di capitalipubblici e privati. Insomma, ilprimo mattone è il piano governativo per far crescere il calciocome sport di base nelle scuole;il punto d’arrivo va a coinvolgere aspetti più ad ampio respiro:il calcio diventerebbe uno deiveicoli per affermare – con altre modalità – il ruolo centraledella Cina nell’economia mondiale. Non solo bimbi e strutture di base, comunque: il calciointrodotto come materia nelcurriculum dello studente servirà anche da «qualificazione»per l’iscrizione all’università.
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tiva è top secret, ma anche in unpaese come la Cina (dove i giornali sono super controllati),qualcosa è scappato al filtro della censura. Il 7 maggio, infatti,una testata ha pubblicato la fotodi un membro del partito con alle spalle lo stemma del Milan ela scritta: «Il presidente Xi dà ilvia all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1miliardo e 190 milioni». Non solo. Poche ore dopo, ecco un’altrafoto. Stavolta in primo pianoc’era Wang Jianlin, il boss diWanda Group e amico personale del presidente Xi, con allespalle ancora il marchio rossonero: «Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A» (il riferimento è all’acquisto di Wandadel 20% dell’Atletico Madrid).Queste foto sono rimaste onlinepoche ore, poi la censura governativa ha fatto il suo lavoro: sulweb ora non ve n’è più traccia.
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4 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
5MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Gattuso: «Nel Milanc’erano delle regoleOra servono uomini»1Rino ospite a GazzettaTv: «Rossoneri patrimonio dell’Unesco. Menez un leader? Non bastano i gol»
Luca Bianchin@lucabianchin7
R ino Gattuso non sarà maiun manuale del calcio latecnica è sempre stata un
po’ così... però è un’enciclopedia. Ha giocato con tutti e contro tutti, è un professore particolare ma comunque un professore. Ieri sera a «Senza Appello» su GazzettaTv ha parlato ditutti, ha raccontato e commentato. Via all’enciclopedia (e chenon si pretenda l’ordine alfabetico, il cattedratico è un tipo originale).
MILAN «Il Milan è patrimoniodell’Unesco, altro che Manchester City e Psg: loro sono senzastoria. Però si nota che non c’èprogrammazione. È importante parlare chiaro coi tifosi: siparla di giovani, poi i giovanivengono dati in prestito o venduti. Noi nello spogliatoio facevamo rispettare le regole, manca questo ora al Milan».
INZAGHI «So che tensioni ci sono nel suo lavoro, la stima perlui e quello che abbiamo condi
viso rimangono. Non basta essere stato grande calciatore perallenare, noi dobbiamo sbagliare per capire ma a volte proteggere sempre la squadra non vabene. Al giorno d’oggi devi essere credibile, i giocatori nonaspettano altro: vogliono vedere se ne sai. Se sbagli una voltasei morto».
MENEZ «Ha segnato tanti golma a livello di leadership nonbasta segnare. Difenderlo sempre, se sei il suo allenatore, nonva bene. Oggi il Milan deve cercare per prima cosa degli uomini».
BERLUSCONI «Il problema è seBerlusconi vuole vendere e ache condizioni. Lo conosco,vuole lasciare il Milan in buonemani. A breve accadrà qualcosadi buono».
GATTUSO «A vent’anni mi sonofatto la barba in spogliatoio enon ho pulito il lavandino. Costacurta mi ha dato uno schiaffetto: “Non è casa tua, vai a pulire”. Da bambino adoravo Bagni perché giocava coi calzettoni abbassati, ora il mio secondo
nome è Ringhio e voglio farel’allenatore».
ALLEGRI «Max sembra sprovveduto e molle: è il contrario. Hauna dote in particolare, non sipiange mai addosso. Sa dove èpartito e sa preparare le partiteperò al Bernabeu è dura: l’at
mosfera lì è unica. All’inizio fatichi a capire com’è fatto Allegri, poi comprendi che è un uomo vero. Voleva che mi inserissida mezzala ma io gli dicevo dilasciare stare, di lasciarmi farequello che sapevo fare bene elasciare il resto agli altri».
PIRLO «Tutti parlano dei suoipiedi ma lui è veloce di testa. È45 secondi avanti agli altri».
ANCELOTTI «Andrei a prenderlo in spalla per portarlo al Milanma mi pare molto difficile: perme sta al Real o va al City, vuoleun’altra Champions. Ancelottiha una dote, i giocatori lavorano per lui. Se parli con un calciatore che faceva panchina con
Carlo, non ne parlerà mai male.Ha un difetto: a volte non sta sulpezzo al 100%, quando vede igiocatori stanchi è troppo buono. Poi arriva al limite, essendotroppo buono non capiscequando deve lasciare un club».
ITALIA «Mi capita di vedere la Ae la Premier. In Italia ti addormenti, gli stadi sono vuoti e l’atmosfera fatiscente. In Inghilterra l’adrenalina è incredibile».
DYBALA «Non so se vale 40 milioni, ma comunque siamo sullatrentina. Aveva un difetto, nonfaceva mai gol. Ora ha trovatola via e sa giocare a calcio: hatutto per diventare grande».
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Rino Gattuso, 37 anni, ospite della trasmissione «Senza Appello», in onda ieri sera su GazzettaTv BOZZANI
RINO GATTUSOEX CENTROCAMPISTA MILAN
«BERLUSCONI LO CONOSCO, VUOLE
LASCIARE IL MILAN IN BUONE MANI. A BREVE ACCADRÀ QUALCOSA»
I NUMERI
3 le squadre allenate in carriera da Gennaro Gattuso. Prima al Sion in Svizzera, poi al Palermo in Serie B, quindi all’Ofi Creta in Grecia
1 la Coppa del Mondo vinta da Gattuso da giocatore. È stato uno dei protagonisti della storica cavalcata dell’Italia di Lippi in Germania 2006
368 la presenze in Serie A collezionate da Gattuso. Quasi tutte con la maglia del Milan (335). Il debutto col Perugia (8 gettoni), poi la Salernitana (25)
STAGIONE AMARA
Inzaghi si consolacon l’affetto del tifoe le vecchie glorie1A Pavia l’allenatore verso l’addio ha dato il calcio d’inizio a un memorial con Baresi e altri ex del Milan
Filippo Inzaghi, 41 anni LAPRESSE
G.B. OliveroINVIATO A VIDIGULFO (PV)
Impegnato. Arrabbiato. Deluso. Fiducioso. Concentrato. Stufo. Curioso. Ottimi
sta. Ma alla fine della giornata,tutte le sere prima di addormentarsi, Pippo Inzaghi scopre di essere soprattutto sereno. Ed èuna sorpresa anche per lui, perché in effetti gli stati d’animocambiano spesso e gli sbalzid’umore sono inevitabili. La serenità nasce dalla convinzionedi aver lavorato tanto e di averlofatto innanzitutto per il Milan.Per Pippo il club rossonero èdavvero una famiglia, ecco perché la pessima stagione dellasquadra lo fa soffrire. Ma dentrodi sé Inzaghi è convinto di averseminato: gli piacerebbe essereancora lì a raccogliere i frutti, che prima o poi nasceranno, mase questo non accadrà continuerà a camminare a testa alta.
L’AMORE DELLA GENTE Nonostante le difficoltà di questabrutta stagione Inzaghi è ancoranel cuore dei tifosi. Sabato dopol’espulsione contro la Roma èstato applaudito e rincuorato.Ieri sera, invece, Pippo è stato
acclamato a Vidigulfo dove si èpresentato in segno di amicizianei confronti di Roberto Boerci,storico massaggiatore del Milanche nella campagna pavese haorganizzato un Memorial dedicato al fratello Leonardo. All’oratorio San Siro (e come poteva chiamarsi, sennò?) sono scese in campo alcune vecchie glorie rossonere come Serginho,Nava, Ba, Fiori, Angelo Carbone, Beniamino Abate. C’era anche Franco Baresi, per la gioiadei tifosi. Inzaghi ha battuto ilcalcio d’inizio e si è goduto l’affetto della gente. Oggi il Milancomincia a preparare la partitacol Sassuolo, teoricamente laterzultima di Inzaghi sulla panchina rossonera. Ma non c’ètraccia di smobilitazione, almeno non nella mente e nel cuoredel tecnico. Il Sassuolo è soloun’altra tappa di un camminoche va percorso nel miglior modo possibile. E’ quello che pretende da se stesso e che ha chiesto ai giocatori. Il resto è importante, ma viene dopo.
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Primo pianoR
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Super Gigi nella cattedrale del golLE TRE SCONFITTEMADRID AMARAPER IL NUMERO 1 1. 6 maggio 2003, semifinale d’andata di Champions: Real Madrid-Juve 2-1, Ronaldo (foto), Trezeguet e Roberto Carlos 2. 22 febbraio 2005, andata ottavi Champions: Real-Juve 1-0, segna Helguera 3. 23 ottobre 2013, fase a gironi di Champions: Real-Juve 2-1, C. Ronaldo su azione e su rigore (foto), e Llorente LIVERANI/OMEGA/REUTERS
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L’EROE DEL MUNDIAL 82
Zoff lo incorona:«Meglio di Casillase può superarmi»1 «Tra Buffon e lo spagnolo non c’è paragone. E ora ha l’occasione divincere il trofeo che mi è sfuggito»
Dino Zoff, ex portiere e c.t. azzurro, 73 anni LAPRESSE
Maurizio NicitaROMA
D ino Zoff e il Bernabeu, una favola natain una notte di luglio del 1982 con laCoppa del Mondo alzata al cielo e quel
l’immagine fissata dal pittore Renato Guttuso per un francobollo. In quello stadio, curioso a dirsi, il grande portiere è tornato una sola volta: 19 anni dopo. «Già, era per un RealLazio di Champions (febbraio 2001) ed erotornato sulla panchina della Lazio. Quella sera scrutai lo stadio in ogni angolo, rivedendonella mia mente i fotogrammi della straordinaria vittoria contro la Germania. Quasi nonmi ricordavo lo stadio come luogo. Quandoscendi in campo per giocare una finale sei così concentrato che non guardi i particolariesterni. Giocò anche bene quella Lazio, peccato per aver perso 32 nel finale».
E dire che proprio Casillas con una papera aveva regalato il 2-2 a Gottardi...«Stavolta non ci casco. Ricordo solo il rigore,generoso, concesso per il 32 di Figo».
Ma Casillas è meglio di Buffon?«Chiariamo una volta per tutte. A me non piace stilare classifiche. Agli spagnoli avevo detto che oggi il migliore è Neuer e che Gigi e lospagnolo sono molto bravi. Ho aggiunto chequest’ultimo si è ripreso nell’ultima stagionedopo essere andato in difficoltà e quella fraseè stata strumentalizzata. Approfitto oggi perchiarire definitivamente. Per me fra i duenon c’è partita: meglio Gigi».
Con Buffon un destino in comune: campioni delMondo, ma mai una Coppa dei Campioni.«Con una enorme differenza. Io non possopiù vincerla, lui sì. E al Bernabeu la Juve ha inumeri per arrivare in finale anche se il Realè fortissimo. Sarà dura controllare Ronaldo egli altri, ma i bianconeri hanno le qualità percontenere e poi ripartire e far male di rimessa. E Gigi non ha bisogno di consigli. Sarà sicuramente protagonista».
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Highlander Buffonsfida il tabù Madridsulla via per la Coppa1Il portiere Juve ha sempre perso e preso gol al BernabeuDomani deve spezzare l’incantesimo. Lippi: «Sarà decisivo»
Fabiana Della ValleMILANOtwitter@FabDellaValle
H a ancora lo stesso tagliodi capelli e la parata facile di 12 anni fa. La prima
volta che Gigi Buffon mise piede al Bernabeu aveva appenadue stagioni di Juventus sullespalle e di sicuro si sarà emozionato pure lui. Era il 6 maggio2003, semifinale di andata diChampions League anche quella volta, finì 21 per il Real Madrid ma fu una sconfitta indolore, perché la Juventus poi conquistò ugualmente la finale conil 31 di Torino. Da allora peròGigi non è mai riuscito a vincere e nemmeno a pareggiare nello stadio dei galattici.
TABÙ E OSSESSIONE Tre partite, tre sconfitte, l’ultima un anno e mezzo fa, quando Cristiano Ronaldo lo trafisse due volte. Buffon non c’era il 5 novembre 2008, quando la Juventusvinse 20 al Bernabeu con doppietta di Del Piero (e standingovation di tutto lo stadio a fine
gara per il numero 10), era infortunato e al suo posto giocòManninger. Per raggiungere itraguardi più ambiziosi bisognacompiere grandi imprese, forseè per questo che il destino hamesso sulla sua strada il Real.La dolce ossessione di Buffon èla Champions League, il trofeoche manca nella sua bacheca
personale e che 12 anni fa, aManchester contro il Milan, glisfuggì solo per un soffio. Da allora il numero uno è passato attraverso vittorie, sconfitte, molte parate meravigliose, qualcheerrore, l’inferno della Serie B,la risalita, un nuovo ciclo ditrionfi. Manca l’ultimo tasselloper completare il puzzle.
SFIDA TRA IMMORTALI Buffoncontro Casillas è un confrontotra Highlander. Bandiere, leader da decenni nel club come innazionale. Solo che Iker ha giàsollevato tre Champions, Buffon a 37 anni insegue la sua prima volta. «Darei 200 delle mie500 partite con la Juve per vincere la Coppa», ha confessatoGigi qualche mese fa. Partiteche adesso sono 531, ovveroterzo posto nella classifica deifedelissimi bianconeri: davantia lui ci sono solo Scirea (552) eDel Piero (705), due che sonosaliti sul tetto d’Europa.
L’INVESTITURA DELL’EX «Buffon potrà essere determinanteal Bernabeu», ha profetizzatoMarcello Lippi a Radio Anch’ioSport. A Madrid Gigi non soloha sempre perso, ma ha semprepreso almeno un gol. Domanisarà importante proteggere laporta bianconera come se fosseil Santo Graal, perché una retedel Real rimetterebbe tutto indiscussione: l’10 basterebbe aigalattici per andare in finale.Segnare e non subire, questoserve ai bianconeri per rimanere dentro al sogno europeo.Non sarà facile contro CR7 ecompagnia, però la Juve ha lamiglior difesa delle quattro semifinaliste (solo 6 gol incassati), Gigi è stato più volte decisivo nel corso di questa stagione,in tutte le competizioni. Ha parato tre rigori in Supercoppa,alla faccia di chi diceva che i tiridal dischetto non sono la suaspecialità, ma quella sera nonsono bastati per vincere il trofeo. Il cammino per Berlino passa attraverso il Bernabeu: civuole sempre una grande impresa per raggiungere i traguardi più ambiziosi. La Championsresterà la sua dolce ossessionefino a quando non riuscirà a sistemarla nella sua bacheca.
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IL TABELLONE
FINALEBERLINO, 6 giugno
JUVENTUS Real Madrid2 - 1
Barcellona Bayern 3 - 0
Ritorno Madrid, domani ore 20.45
Ritorno Monaco, oggi ore 20.45
GDS
Gigi Buffon, 37 anni, 86 presenze in Champions,portiere della Juventus dal 2001GETTY IMAGES
I CONTI
Il club si espande su costi e ricaviIl pareggio di bilancio è più vicinoMarco Iariatwitter@marcoiaria1
L a Juventus conferma le suestime: il bilancio 201415 èprevisto in perdita ma si
punta a «consolidare il trend dimiglioramento degli ultimi treesercizi». Quindi, dopo aver ridotto il deficit dai 95,4 milionidel 201011 ai 48,7 del 201112ai 15,9 del 201213 ai 6,7 del201314, l’obiettivo è di avvicinarsi al pareggio. Tutto, però,dipenderà da fattori al momento imponderabili: 1) Come siconcluderà l’avventura in
Champions? 2) Come si risolveranno le ultime comproprietà agiugno, quella di Berardi in primis? Ancora qualche settimanae si avranno idee più chiare.
DATI SALIENTI Nel frattempo ilcda presieduto da AndreaAgnelli ha licenziato ieri il resoconto intermedio al 31 marzo: iprimi nove mesi della stagionesi sono chiusi con un rosso di5,8 milioni contro l’utile di 2,9dell’anno scorso. Numeri, questi, che vogliono dire poco onulla. Molto più interessantemettere l’accento su altri dati.Come quelli delle spese “sporti
ve”, che continuano a cresceresegnalando il costante sforzodella società per migliorare l’organico: nei primi nove mesi glistipendi sono aumentati del 7%(a 135,5 milioni) e gli ammortamenti del 14% (a 42,3 milioni). Non a caso l’indebitamentofinanziario netto si mantienesui 207 milioni, con due novitàrecenti: il prestito Exor da 50milioni e la riduzione dell’esposizione bancaria (dai 233 milioni del 31 dicembre ai 173 del 31marzo). La Juve non ha ancoraallentato il ciclo espansivo degliinvestimenti. Può permetterselo perché ha alle spalle una pro
prietà robusta e perché il suo giro d’affari cresce. Il fatturato, alnetto delle plusvalenze, supererà quota 300 milioni a fine anno. Nei primi nove mesi è passato da 208,5 a 222,4 milioni:+7%. Ma i conti vanno aggiornati con la Champions, la finaledi Coppa Italia e i ricavi incrementali dei diritti della A. E poic’è il capitolo delle plusvalenze:difficile eguagliare i 35,3 milioni del 201314. Per ora siamo a12,4 milioni. Le comproprietà potranno servire per fare cassa.Comunque, la Juve punta a diversificare le entrate: ha cedutoal Gruppo Santa Clara il 50% diJ Medical (con plusvalenza di1,8 milioni) per la gestione diun poliambulatorio nel comparto est dello stadio. E da luglio, col nuovo contratto Adidas, il club gestirà direttamenteil licensing e il merchandising.
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Andrea Agnelli, 39 anni, è presidente della Juventus dal 19 maggio 2010: sta per festeggiare i cinque anni con 4 scudetti di fila, il ritorno nell’élite europea e il riequilibrio dei conti
ChampionsRRitorno semifinali
7MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Super Gigi nella cattedrale del golRETI CHIAVEDAL PIPITA A CR7PARTY NO-STOP 1. 22 novembre 2011, fase a gironi di Champions: Real-Dinamo Zagabria 6-2, a segno anche Higuain (foto) 2. 23 ottobre 2013, fase a gironidi Champions: Real-Juve 2-1 con doppietta di Cristiano Ronaldo 3. 23 aprile 2014, semifinale d’andata di Champions: Real-Bayern 1-0, rete di Benzema REUTERS/EPA
Ma il Bernabeumette pauraReal a segnoda quattro anni1In Champions l’ultima notte «in bianco» nel 2011. E con Ancelotti 51 gare a bersaglio
Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRIDtwitter@filippomricci
«O vrebo, De Bleeckere,Busacca, Fr isk,Stark. Porqué? Yo no
entiendo». Ricordiamo questoclassico della Champions, la famosa tirata di José Mourinhodel 27 aprile 2011 perché daquella sera di oltre 4 anni fa ilMadrid in Champions al Bernabeu ogni volta che ha giocato hasempre fatto almeno un gol.Nella notte dei «Porqué» la squadra di Mou perse 20 col Barça diGuardiola nell’andata delle semifinali. La temperatura nelbollente forno dei Clasicos, addirittura 4 scontri in 17 giorni,era al massimo.
TRE GOL DI MEDIA Da alloracon Mou e poi Ancelotti in panchina il Real ha giocato altre 23sfide europee nel suo stadio e hasempre segnato. E neanche poco: 67 reti, quasi 3 di media.Quest’anno nelle 5 uscite casalinghe accompagnate dall’innodella Champions il Real ha fatto
14 gol anche se i 3 con lo Schalkenon sono serviti ad evitare unasconfitta bruciante oltre che pericolosa. Quello contro Di Matteo è stato anche l’unico rovescio sofferto in questi 4 anni europei, accompagnato da 20 vittorie e 2 pari. Nonché l’unicavolta nelle ultime 4 partite europee che l’avversario del Madridè riuscito a far gol al Bernabeu.E oltre alla Champions c’è di più:considerando tutte le competizioni il Madrid in casa segna inmaniera consecutiva da 51 incontri. Con Ancelotti in panchina in 55 partite giocate davantial proprio pubblico il Real solouna volta non ha fatto gol: 28 settembre 2013, una sconfittaper 10 in Liga contro l’Atleticoagli albori del regno di Carlo.Nei 20 mesi successivi al Bernabeu 43 successi, 3 k.o. e 5 pari,trovando sempre la porta.
LA GIUSTA PROSPETTIVA Sono numeri sufficienti per incanalare nella corretta prospettivala giustificata euforia bianconera. La Juventus fa bene ad averfede, è giusto che creda nelleproprie possibilità di arrivare infinale. Perché questo è un Madrid ferito, nervoso e confuso.Lo stadio che fischia, il mal dipancia di Bale, l’assenza di Modric e i dolori di Kroos e Benzema, le scelte che Carlo deve fare(e di cui parliamo a parte), i 2 golincassati in ognuna delle ultime3 uscite. Ed è anche vero chequesti non sono più i tempi delfamoso «miedo escenico» e dellaminacciosa farse che Juanito dedicò all’Inter in un italiano storpiato rimasta nella storia delclub: «Noventa minuti en el Bernabeu son molto longo». Però ilMadrid resta la squadra campione d’Europa e del mondo ed ètrascinata da un ragazzo portoghese che quest’anno ha già segnato 54 gol (9 in Champions).
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23Il Real in casa in Champions segna da23 gare di fila. L’ultima senza gol fu Real-Barça 0-2, semifinale, 27-4-2011
IL NUMERO
In queste 23 partiteil Real ha vinto 20 volte
L’unica sconfi�a,ininfluente,
il 10 marzo 2015contro lo Schalke
Pareggi
2 1
20
REAL MADRID (4-3-3)
JUVENTUS (4-3-1-2)DOMANI ORE 20.45
CASILLAS1
CARVAJAL15
PEPE3
SERGIO RAMOS4
MARCELO12
ISCO23
KROOS8
J. RODRIGUEZ10
BALE11
HERNANDEZ14
C. RONALDO7
BUFFON1
LICHTSTEINER26
BONUCCI19
CHIELLINI3
EVRA33
MARCHISIO8
PIRLO21
VIDAL23
POGBA6
MORATA9
TEVEZ10
REAL MADRIDPANCHINA 13 Keylor Navas, 17 Arbeloa, 2 Varane, 16 Lucas Silva, 24 Illarramendi, 20 Jesé, 9 BenzemaALLENATORE AncelottiSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI nessunoINDISPONIBILI Modric, Khedira
JUVENTUSPANCHINA 30 Storari, 15 Barzagli, 27 Sturaro, 37 Pereyra, 20 Padoin, 14 Llorente, 32 MatriALLENATORE AllegriSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI nessunoINDISPONIBILI Caceres
ARBITRO Eriksson (Sve)TV Canale 5
LA CURIOSITÀ
Arbitra ErikssonIl milionario chesi sente alpinista Luca Bianchin@lucabianchin7
«A rbitro, venduto!». Seh, non ciprovate. Il signor
Jonas Eriksson, qui sottocon espressione truce, magari valuterà male un fallo inRealJuve ma rischia di essere più ricco di qualche giocatore in campo. Nel 2007 havenduto per una decina dimilioni il 15% in suo possesso di «Iec In Sports», societàche commercializza diritti tvcon uffici in Europa, MedioOriente, Asia e Oceania.
FISICO Eriksson è stato giornalista c’è una speranza diarricchirsi per tutti e hacambiato il conto in bancagrazie a un amico. Lo ha detto lui: «Un ex collega mi hachiesto se volevo aderire aun progetto. All’inizio eravamo in quattro, l’azienda è arrivata a un fatturato annuodi 20 milioni». In campo hafatto tutto più lentamente.In Svezia era criticato, nonpiaceva. Eriksson però nel2002 è diventato internazionale ed è arrivato ad arbitrare la Supercoppa europea2013 tra Bayern e Chelsea.Molto robusto, mette sotto igiocatori anche fisicamentee fischia poco. Come tutti gliarbitri parla ancora meno e
la sua frase che riportano tutti èquesta: «La cosa più bella che iopossa fare è arbitrare».
L’ALPINISTA Eriksson è più lanciato di Sven Goran, più conosciuto di Sebastian, centrocampista del Cagliari. Il suo obiettivo dichiarato è fischiare una finale di Champions ma per ilsecondo anno in fila si fermeràalla semifinale. Al Mondiale2014 invece gli hanno affidatol’ottavo tra Argentina e Svizzera più due partite dei gironi. Èstato anche quarto uomo in ArgentinaOlanda e in GermaniaFrancia. Non facile sapere seanche quel giorno ha seguito ilsuo rituale prepartita: chiusoin casa, non risponde al telefono e non legge la posta. «Arbitrare è come fare l’alpinista hadetto . È rischioso, ma dà emozioni uniche». Mai visto un alpinista che guadagna 10 milioniin un giorno.
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Jonas Eriksson, 41 anni
LE ULTIME DA MADRID
Il gran dubbio di Ancelotti: Ramos in difesa o a centrocampo? MADRID Nell’allenamento del Madrid di ieri Karim Benzema è stato con il gruppo per l’intera sessione, Toni Kroos per la metà, Gareth Bale è rimasto in palestra con gli infortunati Modric e Khedira. Stamattina nuovo appuntamento a Valdebebas e per Ancelotti si avvicina il momento delle scelte. Carlo ha qualche dubbio tra Coentrao e Marcelo (ultimamente in evidenti difficoltà) per il laterale sinistro, deve scegliere il centravanti, con il «Chicharito» in vantaggio su Benzema, visto che il centravanti francese è fermo da un mese per i problemi al ginocchio destro, valutare le condizioni di Bale e Kroos (entrambi sembrano poter
essere disponibili) e poi la madre di tutte le decisioni. Ripetere per la quarta volta con Sergio Ramos nella casella di Modric o dare spazio a tutti i piedi buoni a disposizione usando Isco e James Rodriguez come scudieri di Kroos e Ramos in difesa con Pepe o Varane? Florentino Perez ha fatto sapere ad Ancelotti che l’idea di Ramos a centrocampo (che nella semifinale d’andata con la Juventus non ha brillato) non gli piace tatticamente e formalmente (lascia in evidenza la campagna acquisti della Casa Blanca) e che lui preferirebbe vedere tutti i «buoni» sul prato all’unisono.
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LE ULTIME DA VINOVO
Pogba titolare: più sì che noMorata favorito su Llorente VINOVO (To) Ultimi dettagli prima della grande sfida. Ieri la Juventus ha lavorato al mattino: allenamento tecnico e tattico, tutti a disposizione di Allegri tranne Caceres (a parte Asamoah, che però non è in lista Champions).A meno di sorprese, l’unico dubbio dell’allenatore bianconero sembra legato a Pogba: il centrocampista è appena rientrato dopo un lungo stop (50 giorni) per un brutto infortunio muscolare, Allegri sembra intenzionato a schierarlo dall’inizio anche se non ha i 90 minuti nelle gambe. Pogba ha fatto un po’ di rodaggio contro il Cagliari, segnando anche un gol. Logico che non possa essere
al top, è tornato a lavorare con i compagni solo da una settimana,ma può essere il valore aggiunto con la sua fantasia e imprevedibilità. Il modulo sarà lo stesso dell’andata: 4-3-1-2 con Bonucci e Chiellini in difesa, Vidal dietro alle punte e Morata nettamente favorito su Llorente per fare coppia con Tevez. Se Pogba dovesse partire in panchina, giocherà uno tra Sturaro e Pereyra. Oggi la Juve farà come al solito la rifinitura a Vinovo e partirà per Madrid nel pomeriggio. «Non siamo mai stati così vicini all’obiettivo — ha detto Giorgio Chiellini — lo stadio sarà tutto dalla parte dei Blancos, non potremo giocare in difesa».
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PRESENTATO L’EVENTO BENEFICO DEL 2 GIUGNO
Partita del cuore allo StadiumAllegri e Ramazzotti in campo TORINO Tutti uniti per la ricerca alla Partita del Cuore che si svolgerà il 2 giugno allo Juventus Stadium, presentata ieri con il sindaco Piero Fassino. Da una parte la Nazionale Cantanti, con Enrico Ruggeri, Niccolò Fabi, Luca Barbarossa, Paolo Belli, le new entry Il Volo, Lorenzo Fragola, Boosta dei Subsonicae alcuni innesti. Dall’altra i Campioni per la ricerca con Pavel Nedved, Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri in campo nel ruolo di trequartista-punta, il ritorno del tifoso bianconero Eros Ramazzotti e la conferma di un altro cuore juventino, Massimo Giletti. Sono solo alcuni dei protagonisti, e ci saranno
sorprese. Il ricavato andrà alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo, presieduta da Allegra Agnelli e a Telethon, l’evento andrà in onda in diretta su Rai 1. «La Partita del Cuore ha sempre portato un prezioso sostegno alla nostra Fondazione — ha detto la signora Agnelli — sono fiduciosa di vivere una serata speciale come fu nel 2013». Dal 26 maggio sarà attivo l’sms solidale per aiutare i ricercatori, basta digitare il 45509 per contribuire con due euro. I prezzi dei biglietti vanno dai 10 ai 20 euro e si trovano su www.listicket.com, finora ne sono stati venduti 24mila. Si punta a fare il pienone.
Gabriella Mancini© RIPRODUZIONE RISERVATA
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GDS
8 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA SFIDA VISTA DAL PRADO CONTENUTOPREMIUM
LA COLLEZIONE JUVENTINA
CARLOS TEVEZIl 3 maggio 1808di Francisco Goya1814
ALVARO MORATAIl principe Baltasara cacciadi Diego Velazquez, 1635
ANDREA PIRLOIl giardino delle deliziedi HieronymusBosch1480-90
PAUL POGBARagazzi si arrampicano su un alberodi Francisco Goya1791-92
MAX ALLEGRIL’autunno o La vendemmiadi Francisco Goya1786
LA COLLEZIONE MADRIDISTA
CRISTIANO RONALDOLa maja desnudadi Francisco Goya1800
GARETH BALEFilippo IVa cavallodi Diego Velazquez1635
IKER CASILLASIl martiriodi San Sebastianodi El Greco1610-14
SERGIO RAMOSIl cavaliere con la manoal pettodi El Greco1580 circa
CARLO ANCELOTTILas meninasdi Diego Velazquez1656
Galleria ChampionsTEVEZ-CR7 A CASA DI GOYAANCELOTTI COME VELAZQUEZ
UN CAMPIONE, UN QUADRO: ABBIAMO PROVATO AD ABBINARLI PESCANDO
TRA I CAPOLAVORI DEL MUSEO DI MADRID.PERCHÉ UNA PARTITA È ANCHE OPERA D’ARTE
L’ITINERARIO di ALESSANDRA BOCCI
O gni quadro è una sfida, ogni quadro è unastoria. Vale per le fascinose Maja del Goya,come per i severi soggetti religiosi che po
polano le gallerie del Prado. Ogni quadro costalacrime e sudore agli artisti prima che soldi aicommittenti, ma negli occhi di chi guarda restasolo la bellezza e in fondo anche i gesti dei fuoriclasse sono così: se hai talento riesci a fare cosesenza che lo spettatore percepisca la fatica. Artee calcio, risultato e divertimento. Il museo con ilsuo immenso patrimonio si presta a una caccia altesoro un po’ speciale: cercare capolavori dipintiper raccontare i protagonisti di un match. Con lasperanza che alla fine, come accade per le grandiopere, anche di Real MadridJuve si ricordi soltanto la bellezza.
La Maja Desnuda: Ronaldo Con quella faccia unpo’ così e il corpo perfetto, forse l’unico senza tatuaggi nel mondo del grande calcio, non potevatoccare che a lui, Cristiano Ronaldo, l’accostamento alla Maja del Goya. Una Maja misteriosa(Duchessa? Popolana? Più probabile duchessa),interpretata da Ava Gardner al cinema, una Majache i preti accigliati del primo Ottocento pretesero di far sparire dalla circolazione. La Maja desnuda era scandalosa, come i passi doppi e glialtri trucchetti di CR7. L’esposizione rimase proibita per cent’anni. La speranza per Allegri e i suoigiocatori è che l’esposizione delle grazie calcistiche del portoghese resti proibita per almeno cento minuti.
Il 3 maggio 1808: Tevez Battaglia di popolo perun giocatore del popolo. Arrivano i francesi, occupano la città e la popolazione di Madrid si ribella. I tumulti vengono resi splendidamente sulla tela del Goya, ma il messaggio rivoluzionarionon piaceva molto a Ferdinando VII: il quadrorimase nel dimenticatoio per decine di anni, oggiè considerato fra i più importanti del Prado. E perun ribelle come Tevez è perfetto.
Il cavaliere con la mano sul petto: Sergio RamosGiubba nera, colletto di pizzo, spada pronta, mano sul cuore: Obbedisco, sembra dire il cavalieredel dipinto del Greco. Obbedisco, deve aver dettoSergio Ramos a Ancelotti ogni volta che gli hachiesto di fare il centrocampista. I risultati alloJuventus Stadium sono stati quelli che sono stati,ma Ramos è pur sempre l’uomo che ha traghettato il Madrid verso la Decima e Ancelotti verso iltrionfo. E alla fedeltà tutto si perdona.
Il giardino delle delizie: Pirlo Uomini, donne, mari, foreste, conchiglie. In due parole: la creazionesecondo Hieronymus Bosch, il capolavoro delpittore olandese. E chi più di Pirlo può provare acreare qualcosa per tirare fuori la Juve con le sue
speranze intatte dal Bernabeu? Pirlo e i suoi passaggi, inferno e paradiso, dipende dai giorni.Nessuna creazione è perfetta e nulla in naturaavviene senza lotta, ma Pirlo non vede l’ora diconcedersi il capolavoro dell’età matura dopo leChampions della giovinezza.
Filippo IV a cavallo: Bale E’ arrivato a cavallo, Gareth Bale, nel senso che lo hanno trattato e lotrattano come un principe, così desidera il regnante Florentino Perez. E i milioni spesi per isuoi servigi e le critiche e i mugugni sembranorimbalzargli addosso. Impassibile come i nobili ei re dipinti da Velazquez, il gallese Bale corre veloce per la sua strada, mentre il suo procuratoreaccusa: «Se non funziona è perché non gli passano la palla». Ecco. I principi non hanno mai colpe, e a chi non ha pane rispondono di mangiarebrioche.
Ragazzi che si arrampicano su un albero: PogbaTre ragazzini, il più intraprendente sale su e nessun tronco lo fermerà. E’ un dipinto allegro delGoya, facce sbarazzine fra tante famiglie reali ealti prelati che ti fissano dalle pareti del Prado, esembra quasi di vedere Pogba che in mezzo al
campo dà un’occhiata alla maestosità del Bernabeu e a tutti quei galattici schierati e pensa «Embé? Che ci vuole?». Pogba si è perso l’andata, hafatto di tutto per non perdersi il ritorno di questasemifinale. Se vuole arrampicarsi al livello deicampioni, non c’è posto migliore del Bernabeuper scalare tante posizioni in un colpo solo.
Il martirio di San Sebastiano: Casillas Cupi, contorti, solenni, terribilmente spagnoli, ma dellaSpagna dell’Inquisizione, quella con occhi lunghiovunque, e nulla mai sfuggiva. El Greco era, perl’appunto, nato in Grecia, ma per la Spagna hacreato dipinti famosi come il San Sebastiano colpito da ogni parte. Un po’ come Iker Casillas, chea volte ha colpe, altre no, ma ormai i fischi deitifosi sono assicurati. Non producono sangue come le frecce, però feriscono. Non solo le orecchie.
Il principe Baltasar a caccia: Morata Un principino. Educato, composto, neppure ha esultato algol, perché il Madrid lo ha cresciuto e Alvaro nonè il tipo che si lascia andare ad atti sconsiderati.Come il principe Baltasar di Velazquez, che va acaccia con cane e fucile e non ha affatto l’ariaferoce. Noblesse oblige, eppure chissà se Moratasaprebbe trattenersi anche in caso di qualificazione in finale proprio al Bernabeu.
Las Meninas: Ancelotti Parata di stelline, pizzi,sovrani che osservano nascosti dietro le tende. Eil pittore in un angolo, nell’ombra, con la sua tavolozza. Il pittore è Velazquez che si autoritrae inuno dei suoi quadri più famosi. Lo sguardo è ironico, come quello del tecnico italiano nel vorticare continuo del madridismo. Comunque vada,Ancelotti non farà neanche un plissè.
La vendemmia: Allegri In Italia ha già colto i fruttie secondo i critici più velenosi erano frutti deglialtri, in Europa cerca la grande svolta della suacarriera. E vuole farlo a modo suo, godendoselafino in fondo, come il protagonista del dipintodel Goya pieno di colori e di luce. Domani Allegrisaprà se l’ora del raccolto è già arrivata.
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ChampionsRRitorno semifinali
9MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
10
LE ULTIME DAL BAYERN
Una chance per Götze Carica Müller «Crediamoci»
Thomas Müller, 25 anni REUTERS
INVIATO A MONACO
I l Bayern non segna da361 minuti, tre partiteintere più tre quarti
(supplementari compresi)della semifinale di coppacontro il Borussia. Il Barcellona non ha incassato retinelle ultime sette uscite, infilandone 25, ma l’atteggiamento migliore per la rimonta è quello di difenderee «dimenticare la mentalitàtedesca»: «Avanti, sempreavanti alla ricerca del gol. No, così non va», spiegaGuardiola. «Bisogna difendere bene, non lasciare ilcontropiede, cercare di usare le nostre qualità per metterli in difficoltà. Non dobbiamo commettere lo stessoerrore dell’anno scorso contro il Real Madrid». Quandol’andata fu meno crudele,10 per Ancelotti, ma il ritorno si chiuse in mezzoracon tre sberle, poi diventatequattro. «Perché non abbiamo ragionato e ci siamo buttati alla cieca. Stavolta serve pazienza». Senza Ribery,Robben, Alaba e Badstubernon sono molte le opportunità di cambiamenti. Una riguarda Götze, molto criticato ultimamente. «Dobbiamocercare di non complicare lasituazione al ragazzo», hadetto Rummenigge. Götzepotrebbe avere una possibilità dall’inizio, se non altroper limitare le avanzate aDani Alves. Neuer e ThiagoAlcantara hanno saltatol’ultima rifinitura, il club hafatto sapere che «sarannodella partita». Müller, checon Lewandowski (ieri ancora con la maschera) avràil peso dell’attacco, ha usatoi toni da battaglia: «Passione, carattere e il sostegnodel pubblico per passare: cicrederemo fino al fischio finale».
p.f.a.© RIPRODUZIONE RISERVATA
COSÌ A MONACO, ORE 20.45
PANCHINA:13 Bravo, 23 Vermaelen, 21 Adriano, 15
Bartra, 6 Xavi, 12 Rafinha A., 7 Pedro
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: nessuno
PANCHINA:23 Reina, 8 J. Martinez, 4 Dante,
31 Schweinsteiger, 14 Pizarro, 20 Rode,
30 Weiser
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Badstuber, Alaba, Robben, Ribery,
Starke
1. TER STEGEN
18. JORDI ALBA
22. DANI ALVES
3. PIQUÉ
14. MASCHERANO
8. INIESTA
5. BUSQUETS
9. SUAREZ4. RAKITIC
11. NEYMAR
10. MESSI13. RAFINHA
21. LAHM
25. MÜLLER
9. LEWANDOWSKI
19. GÖTZE3. X. ALONSO
6. T.ALCANTARA
17. J.BOATENG
5. BENATIA
18. BERNAT
1. NEUER
BAYERN4-3-3
BARCELLONA4-3-3
TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HDINTERNET gazzetta.it
ARBITRO Clattenburg (Inghilterra)GUARDALINEE Beck-Collin (Inghilterra)
QUARTO UOMO Burt (Inghilterra)ADDIZIONALI Taylor-Marriner (Inghilterra)
ALLENATORE: Guardiola ALLENATORE: Luis Enrique
CENTIMETRI Il pallonetto di Messi su Neuer: è il 2° dei 3 gol del Barça nell’andata REUTERS
Bayern, serve il miracoloma comunque vadanon sarà una rivoluzione
Pierfrancesco ArchettiINVIATO A MONACO
L’ ultima volta fu una rivoluzione vera, di quelletalmente incisive da cam
biare la storia, tanto che non siè più vista una ripulita così radicale al Bayern. L’ultima voltache i rossi persero quattro partite consecutive, prima di questetre settimane, era ottobre 1991,quasi 24 anni fa. La prima diquelle quattro cadute causò il licenziamento dell’allenatore. Sichiamava Jupp Heynckes: sì, ilgenio della tripletta del 2013.Arrivò Soren Lerby e, forse perché è danese, il debutto in Europa fu spettacolare, per i suoiconnazionali: B1903 CopenaghenBayern 62, in Uefa; rimane il più alto k.o. dei rossi nellecoppe. La stampa commentò:Mickey Mouse Truppe, la squadra di Topolino. Il presidente,che non era Walt Disney bensìFritz Scherer, capì che l’inter
vento doveva essere profondo.Chiamò Franz Beckenbauer,c.t. campione del mondo in esilio miliardario al Marsiglia; telefonò a KarlHeinz Rummenigge, calciatore pensionato conl’hobby delle telecronache, voce tecnica della nazionale. Ragazzi: smettetela con i divertimenti e venite a salvare il vostroex club. Entrarono come vicepresidenti il 25 novembre 1991:la genesi del Bayern moderno.
RIALZARSI Il Bayern ha semprevinto in casa in questa Champions, con 13 reti nelle ultimedue uscite, ma anche se oggi diventeranno cinque, le battuted’arresto consecutive non produrranno un terremoto comenel ‘91: le leggende del club sono ancora tutte in carica e digrandi ex in giro ce ne sono pochi. Lothar Matthäus come ènoto non è benvoluto «nemmeno come giardiniere» (disse Hoeness); Luca Toni potrebbe occuparsi delle pubbliche relazio
ni, ma si diverte ancora sul campo. Il Bayern ha visto svanireuna Champions al 92’ mentre al90’ era in vantaggio (1999 contro il Manchester United): dueanni dopo acchiappò la coppa.Il Bayern è affogato nelle lacrime di chi perde lo stesso trofeoin casa, nel 2012, e all’ultimo rigore: dodici mesi dopo lo ha riportato in sede. Succederà cosìanche adesso, in caso di un’eliminazione data per certa, a meno di miracoli: si metterà acomprare per arrivarci l’annoprossimo, o tra due. L’eccellenza si perde quando si spariscedall’Europa in autunno, non amaggio.
200 MILIONI DI VOLTE: RESTOCome prima del ritorno controil Porto, quando doveva recuperare un 31, Pep Guardiola hariaffermato ieri che resterà nella prossima stagione. Sarà ladecima replica del concetto nell’ultimo mese, a memoria deicronisti, ma Pep ha voluto esagerare apposta: «Oh ragazzi,l’ho detto duecento milioni divolte. Ho ancora un anno dicontratto e la prossima stagionerimango qui. È tutto». Non lo haspiegato per scaramanzia, vistoche i portoghesi sono statischiacciati con sei gol; sono levoci riaffiorate su un passaggioimmediato al Manchester City,è la richiesta retorica di Beckenbauer, nel suo ruolo di opinionista e non di presidente onorario, di «confessare» a costringere Pep alla risposta. Guardiolaha in mente di rifare questoBayern per riprovarci almenoun’altra volta. Dopodiché saràlibero di andare in Inghilterra,come argomenta da tempo.
RASSEGNAZIONE? Quando dice di «non essere il migliore almondo, queste sono cagate: hovinto tanto perché avevo giocatori formidabili, a Barcellonacome qui», Pep sottintende cheadesso i migliori non li ha perché sono rotti e per una voltaanche il Kaiser è d’accordo: «Ilpotenziale attuale non è sufficiente per superare il Barcellona». Ma Guardiola ci prova:«Siamo il Bayern: non ho mai pensato prima di una partita dinon avere alcuna chance. Sonorealista ma ottimista». Che vuoldire tutto e niente. Anche Lerbybatté i danesi al ritorno: soltanto 10. Cinque mesi dopo venneesonerato.
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RI dirigenti sannoche il potenziale a disposizione oggiè inferiore a quellodel Barcellona
ChampionsRRitorno semifinali
1Lo 0-3 dell’andata sembra una sentenza, ma non inciderà sul destino di Guardiola: «L’ho già detto duecento milioni di volte, resterò qui»
11MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Missione Luis Enrique: cancellare Pep1Dalla crisi di gennaio alla rinascita: così l’ex allievo ha riportato il Barça al top in Spagna e in Europa
INVIATO A MONACO
Non esiste turnover nel Barcellona, non in Champions almeno. Dagli ottavi alle semifinali, cinque partite più quella di stasera, Luis Enrique ha schierato sempre gli stessi undici. Tranne due eccezioni «obbligate»: Mathieu per Busquets (infortunato, col City all’andata) e Montoya per Alves (squalificato, nell’andata col Psg). Stasera Luis Enrique confermeràla squadra che ha distrutto 3-0 il Bayern una settimana fa, con Messi schierato a destra. E senza fare calcoli tattici, come spiega Mascherano, leader del reparto arretrato: «Noi sappiamo giocare soltanto in un modo, all’attacco. E quindi non ci chiuderemo: complicheremmo la qualificazione alla finale, in 90’ possono succedere tante cose. Non ci fidiamo del Bayern: sono tedeschi». Per le statistiche, questa è la settima semifinale del Barça nelle ultime otto Champions. Una striscia incredibile, ma con un paradosso. Delle sei precedenti il club catalano ne ha vinte soltanto due (nel 2008-09 e nel 2010-11), perdendo le altre quattro, compresa l’ultima contro l’Atletico Madrid. Ma quando s’è qualificato per la finale ha poi centrato l’obiettivo (e sempre contro il Manchester United). In totale 3 successi, come il Milan, da quando il torneo si chiama Champions League (nell’albo d’oro c’è anche l’edizione 2005-06 vinta contro l’Arsenal): nel mirino c’è il Real Madrid primatista con 4.
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LE ULTIME DAL BARÇA
Niente turnover«Non ci fidiamoE attacchiamo»
Fabio LicariINVIATO A MONACO
«N oi i migliori del mondo in contropiede?Se lo dice Pep è fan
tastico…». A Barcellona e dintorni quello di Guardiola potrebbe non essere consideratoun complimento. E Luis Enriqueconosce bene Pep: ex compagnonel Barça e in nazionale, ex«boss» nello staff tecnico catalano, collega al quale si è ispiratoper far rinascere una squadra ilcui ciclo sembrava finito propriodopo il suo addio (e le stagionicon Vilanova e Martino). Ricordate i funerali al tiquitaka, definito un calcio del passato, travolto dal ritmo moderno delBayern due anni fa in semifinale? La situazione sembra essersiribaltata ancora, nello stessoturno di coppa, e il Barcellona èdi nuovo il modello europeo.Con dentro il Dna di Guardiola,sì, ma modificato geneticamente con variabili tecniche, tattiche e atletiche. L’immensità diMessi – che già sogna di riprendere a Ronaldo il Pallone d’oro,e con il quale sarà sempre identificato il Barça nei libri di storiadel calcio – rischia insomma dinascondere l’altro grande protagonista: Luis Enrique. A 90’ dalla finale di Champions e daltrionfo in Liga e Copa del Rey.
CIFRE IMPRESSIONANTI Primo ostacolo, il Bayern. Saràquello sperduto e fragile dell’andata? Andrà all’assalto alla disperata per recuperare lo 03?
Luis Enrique non si nascondeche i tedeschi hanno già recuperato l’13 con il Porto, ma questasembra un’altra storia. E a leggere le cifre recenti del suoBarça si resta impressionati.Non subisce gol da 7 gare. Havinto 17 delle ultime 18 partite,28 delle ultime 30 e addirittura38 su 42. La cosa divertente èche gli stop sono arrivati soltanto con medie (pari col Siviglia) epiccole (pari Getafe, k.o. Malaga e Real Sociedad). In Champions siamo a 10 successi su 11,gli ultimi 9 consecutivi, soltanto
una caduta col Psg ma nei gruppi, altra epoca. Perché la vera rinascita comincia nel 2015 e proprio con una sconfitta, quellacon la Real Sociedad, il 4 gennaio.
GUERRA E DIPLOMAZIA Quelgiorno Luis Enrique non schieraMessi, Neymar e Piqué rientratidalle ferie. Il rapporto con l’argentino scende ai minimi termini, rischiando di comprometterela stagione. I due neanche si parlano. Interviene il presidenteBartomeu spiegando al tecnicoche, nel malaugurato caso «oMessi o Luis Enrique», lui nonsarebbe stato il prescelto. E invitandolo a qualche compromessoin più. La diplomazia ha successo. Messi, intoccabile pure contro l’ultima in classifica, torna asorridere e correre. A Neymar eSuarez vengono risparmiati minuti evitabili e niente più. Tur
nover azzerato o quasi.
GUARDIOLA «MODIFICATO» Incambio arrivano le risposte tanto attese, e viste clamorosamente contro Psg e Bayern: il guardiolismo «alla» Luis Enrique. Lamanovra predilige sempre gliscambi, ma il Bayern per esempio ne fa di più (7.428 contro7.355 nel torneo), e il possessopalla (anche qui tedeschi avanti6160%): ma non sono più totem. Se per un gol potevano servire anche tredici passaggi,adesso ne bastano tre. Il tecnicoha recuperato la pressione altissima che fa girare la testa a chiimposta: gran merito è del superlavoro di Suarez, ma anche ilcentrocampo, rimasti Busquetse Iniesta, ha trovato in Rakiticun indispensabile che fa il doppio lavoro di recupero e impostazione, offrendo profondità ecorsa. E poi Messi a destra, Pi
qué recuperato, una preparazione fisica che fa ancora correregli interpreti dopo quasi 9 mesi.
«GLI SPAZI DA SFRUTTARE»Corsa ancora più utile per chinon si vergogna di abbassarsiogni tanto e ripartire in contropiede. Riconosce Luis Enrique:«Sicuramente Pep andrà all’attacco in tanti modi. È un attaccante. Domina la difesa e creaoccasioni con il pallone. Il mioobiettivo è frenare i suoi assalti esfruttare gli spazi che ci concederanno. Solo dopo avremo meritato la finale». Chiarissimo.Perché Guardiola è un amico eun modello ma Luis Enrique nons’è mai omologato: anche quando allenava il BarçaB non si piegava alla richiesta del capo,Guardiola appunto, di giocarecome lui. Giocava alla Luis Enrique.
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RIl pressing è di nuovo altissimo erispetto al passatoil possesso palla non è più un totem
Luis Enrique, 45 anni EPA
12 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SVOLTA TATTICAHANDANOVIC
D’AMBROSIO RANOCCHIA VIDIC
MEDEL KOVACIC
PODOLSKI HERNANES
ICARDI
PALACIO
JUAN JESUS
4-2-3-1
GDS
Ranocchia, Icardi, D’Ambrosio e Guarin festeggiano Hernanes dopo il momentaneo 1-1 segnato contro la Lazio ANSA
LA POLEMICA
Ranocchiapunge Silvio: «Sera bestiale»1Criticato da Berlusconi, risponde con una foto ritoccata e un tweet Thohir, in arrivo, sceglie il silenzio
La foto twittata da Ranocchia domenica notte
Luca Taidelli
C on ironia e leggerezza. Nella notte, dopo il pesante successo sulla Lazio, Andrea Ranocchia ha deciso di replicare a
Silvio Berlusconi, che pure sabato sera nonaveva usato lo stesso tatto, complice anche latrance elettorale... «Potrei fare un Milan disoli italiani. Non mi piacciono le squadre come l’Inter in cui ci sono 10 stranieri e Ranocchia, una bestia» aveva detto il presidenteonorario dei rossoneri. Il capitano prima è rimasto concentrato sulla partita e ha rispostocon i fatti. Giocando una gran partita malgrado Felipe Anderson e Candreva sianoclienti difficili per chiunque e salvando anche un gol sulla linea con un gran tuffo ditesta sulla conclusione di Parolo, con la Laziogià in vantaggio. Il tutto stringendo i dentiper l’affaticamento agli adduttori che durante la settimana gli aveva impedito di allenarsi. «3 punti importanti! Serata da Bestie!» recita il tweet, accompagnato dalla foto di Ranocchia con testa di rana e mani verdi.
IL SILENZIO DI ET Nessuna replica invece daparte della società e di Erick Thohir alle altrefrasi «eleganti» di Berlusconi: «Massimo Moratti ha ceduto a questo Thohir che non sembra avere la capacità di rendere di nuovo l’Inter protagonista in Italia e nel mondo. Io invece cerco chi sia in gradi di immettere denaro fresco e mantenere la squadra al top ancheall’estero, non voglio chi cerca pubblicità». Ilpresidente non ha gradito l’uscita di Berlusconi, ma ha scelto la strada del silenzio. Anche perché venti giorni fa, in un’intervista alCorriere della Sera, aveva preferito non intromettersi in vicende altrui quando gli era statochiesto di commentare le trattative per il passaggio di proprietà del Milan.
BLITZ E MANCIO A meno di contrattempi, nelweekend Thohir farà un blitz a Milano perassistere al match contro la Juve. Sarà anchel’occasione per un secondo faccia a faccia conMancini, dopo quello del 21 aprile. Quandoaveva rassicurato il tecnico sull’intenzione difare un mercato da grande Inter. Sarebbe ilmodo migliore di rispondere a Berlusconi.
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Mancini alla HoudiniIl 4-2-3-1 cambia l’InterPodolski uomo chiave1Vittorie contro Roma, Udinese e Lazio grazie alla rivoluzione in corsa. E il tedesco diventa l’arma tattica
Matteo Dalla Vite@Emmedivu
L’ esplosione la innescaogni volta lui: Lukas Podolski. Il tedesco è la
miccia del 4231: e la detonazione porta sempre a qualcosadi buono. Mancini ormai lo sa:Shaqiri per ora guarda dallapanchina (forse sabato seratornerà titolare: forse), e il tutto perché il tecnico sa che se lecose vanno malino o sono impantanate c’è sempre la variante tattica per la svolta. Unasvolta qualitativa, con dentroPodolski. Dal 4312 iniziale al4231: e l’Inter s’impenna.
5 ESEMPI DI SVOLTA In alcunicasi diventa facile poter direche l’Inter ha vinto in netta superiorità numerica, in 11 contro 9 (contro Udinese e Lazio).Vero: ma la cosa non sempre èscontata né facilissima. Il Mancio ha rivoltato le partite (rischiando anche moltissimo,per esempio contro friulani eKlose) spalmando la propriasquadra larga e asfissiante.Contro la Roma, Stramaccionie la Lazio ce l’ha fatta. A Napoli(22 in rimonta) e contro la Juve un girone fa (11 sfiorandol’12 e la quasi rissa con Osvaldo) ha rimontato. Ecco come econ chi.
I PRODROMI Partiamo da dietro, 6 gennaio: Shaqiri non èancora dell’Inter, Podolski sì.L’Inter è allo Juventus Stadiume sotto di un gol. Mancio inserisce il tedesco (esordio) all’8’ stal posto di Kuzmanovic: davanti alla difesa resta il duo GuarinMedel, il trio dietro a Icardiè formato da PoldiKovacicHernanes. E arriva l’11 di Icardi. Siamo all’8 marzo, 22 in rimonta sul Napoli avanti 20. Inquesto caso è Hernanes cheprende il posto di Brozovic,Shaqiri è già in campo. Ecco laspalmatura: GuarinMedel;ShaqiriHernanesPalacio;Icardi. Rimontona.
TRE MOSSE DA FUTURO Poi, eccoci agli ultimi tre esempi: che
portano 9 punti. L’Inter ricevela Roma in casa. Solito 4312che cambia al 35’st: davanti alla difesa resta il duo HernanesKovacic, poi PodolskiShaqiriPalacio dietro a Icardi. Finale,21. A seguire, la trasferta diUdine: Strama rimane con 9soldati, l’Inter rischia tantissimo e Mancini infila Podolski al20’ st. Medel e Kovacic stannodavanti alla difesa e i tre dietroa Icardi sono PoldiHernanesPalacio. Ed è il tedesco che risolve col suo unico gol in Italia.Per chiudere, la trasferta di Roma: Lazio in 9, Handanovicmura Klose, Podolski entra al 1’st e la composizione è MedelKovacic con PodolskiHernanesPalacio dietro a Icardi. Tutte prove tecniche per l’annoprossimo, sempre che non arrivino sconquassi e che il mercato porti quel che Mancini cerca,ovvero giocatori duttili che sappiano fare i due moduli. LaMancInterHoudini trasformista: con farcitura di qualità.
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LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUENAPOLI PT. 60 Cesena JUVENTUS Lazio
FIORENTINA PT. 55 Parma PALERMO Chievo
SAMPDORIA PT. 54 Lazio EMPOLI Parma
INTER PT. 52 Juventus GENOA Empoli
GENOA PT. 53 SASSUOLO ATALANTA Inter
TORINO PT. 48 Chievo MILAN Cesena
In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facile
STATO DI FORMA: scarso buono o�imo
La 4ª e la 5ª classificata vanno dire�amente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turnopreliminare (30 luglio-6 agosto)
36ª 37ª 38ª
GDS
CAPRIOLE E SCUSE
Il sermone di Hernanes: «Laziali, non era per voi»1I suoi ex tifosi lo insultano, lui pubblica un video in risposta. Dove non nomina mai Lotito, ma spiega: «Ho già detto per chi era l’esultanza»
V enti righe di scuse, in video. La doppietta squassaLazio al primo ritorno
all’Olimpico da ex ha forse cambiato la vita di Hernanes ma anche fatto infuriare molti tifosidella Lazio, cosa che lui ha vissuto malissimo. Così, ecco che ilProfeta ha pubblicato il... sermone. «A tutti i tifosi laziali volevo chiedervi scusa perché seavessi saputo prima che la miacapriola sarebbe stata interpretata come una mancanza di rispetto nei vostri confronti, nonl’avrei mai fatta. C’è stato unmotivo e ho già dichiarato qualè stato (Lotito che aveva detto
“Venderlo è stato un colpo dafuoriclasse”, ndr). Forse perònon era neanche tanto nobile!Va bene, l’orgoglio a volte tiporta a fare cose che neanchecapisco bene! Ma di una cosasono sicuro, che io non ho maimancato con rispetto nei vostriconfronti neanche quando mifischiavate quando indossavoancora la maglia della Lazio enon stavo giocando tanto bene. E non era adesso che avreifatto una cosa del genere: e seanche osservate bene, non hoesultato quando ho segnatocontro voi a San Siro, non hoesultato quando ho segnato il
secondo gol e anche la capriolaè stata una capriola triste senza esultanza. Scusatemi vi prego, e mi dispiace tanto per come è andata!».
VALE QUANTO FU PAGATO Insomma, è andata com’è andata,ma resta il fatto che il Profeta hasvoltato, inchiodandosi (certamente più di prima) la magliadell’Inter: poi il mercato è infinito e imprevedibile, ma oggicome oggi questo vero Hernanes ha conquistato Mancini el’Inter tutta. Mostrandosi giocatore da... 20 milioni, che l’Interora pensa di tenere a sé.
LA SVOLTA MENTALE La svoltadi Hernanes è stata anche agevolata dal suo mental coach,Sandro Corapi (che segue anche Candreva, anch’egli in gol).I due si sono conosciuti nel maggio 2013, nei giorni in cui Corapi collaborava con la Lazio tutta. «Lui da subito fu uno dei giocatori più ricettivi e determinatiad applicare i dettami dei mieiinsegnamenti, in campo e nelquotidiano dice il mental coach . Sono convinto di una cosa:oggi sembra al top ma può ancora progredire del 3040%. L’importanza del mio lavoro con lui?Sicuramente ho contribuito a ri
svegliare le sue motivazioni econvinzioni, ma se l’allievo nonè ricettivo e sensibile, beh, pocosi può. Il distacco dalla Lazio lovisse come un’uscita da una famiglia, ma l’idea di una nuovasfida ha bilanciato e dato propulsione al suo rilancio. Come siè ripreso l’Inter? Ha ritrovatoprima di tutto l’equilibrio interiore, poi ha preparato gli allenamenti nel modo giusto ed èriesploso, facendo sì che lasciarlo fuori dal campo fosse difficile». Sabato il Profeta salterà laJuve: chi erediterà il suo verbo?
m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATALa capriola di Hernanes, 29 anni ANSA
Roberto Mancini, 50 anni
Serie ARRicetta vincente
Dal 4-3-1-2 iniziale, ecco che Mancini passa al 4-2-3-1: davanti alla difesa c’è stato anche Guarin
13MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ciao Guarin: il campionato è già finito1Stamane gli esami: il colombiano dell’Inter è stirato alla coscia destra e teme anche per la Coppa America
Luca Taidelli@LucaTaidelli
S tagione finita per FredyGuarin. La sentenza definitiva arriverà soltanto
stamattina, dopo gli esami strumentali cui il centrocampistasarà sottoposto presso l’IstitutoHumanitas dallo staff medicodell’Inter, ma la sostanza resta.
STIRAMENTO CERTO L’infortunio al retto femorale della coscia destra è più grave di unacontrattura. E se anche la risonanza odierna accertasse unalesione di primo grado la piùlieve i tempi di recupero sarebbero intorno alle tre settimane. Con il campionato che finisce il 31 maggio, i conti sonopresto fatti. Nella migliore delle ipotesi il Guaro potrebbe fareil miracolo di tornare per l’epilogo casalingo contro l’Empoli.Ma salterà sicuramente la sfidadi sabato prossimo contro la Juventus e la trasferta col Genoa,domenica 24 maggio. Due garecruciali per l’Inter nella difficilerincorsa all’Europa League.Senza dimenticare che contro ibianconeri mancherà anche losqualificato Hernanes, il più informa della squadra.
GIÀ DOMENICA Guarin si è infortunato nel finale del primotempo del match contro la Lazio, calciando una gran punizione che ha costretto Marchetti alla paratona. Il colombianoha stretto i denti fino all’intervallo, ma poi ha dovuto lasciareil posto a Podolski. Fosse statoper lui, avrebbe voluto fare gliesami già domenica sera. O alpiù tardi ieri. Invece in questicasi è meglio fare passare almeno 36 ore perché l’ematoma siassorba e la «fotografia» del
muscolo venga il più nitida possibile.
OCCHIO ALLA LIGA Resta il fatto che non va escluso che quelladi domenica sia stata l’ultimauscita in nerazzurro di Guarin.Perché è vero che Mancini stravede per lui, ma l’Inter ha bisogno assoluto di fare cassa e sedovesse arrivare l’offerta giusta... Tra le possibili destinazioni ci sarebbero, stando allastampa spagnola, Valencia e Siviglia, che già in gennaio eranostate vicine al colombiano. L’Inter disse no al prestito con diritto di riscatto, ma avrebbe accordato ai due club una sorta didiritto di prelazione in vistadell’estate. Da luglio infatti soprattutto il Siviglia (che quasidi sicuro farà la Champions)partirebbe in vantaggio sulleeventuali altre pretendenti alcolombiano, in virtù di un di
scorso già avviato con la dirigenza nerazzurra.
DUBBIO COPPA AMERICA Guaro però vuole vincere con l’Inter. E ora, oltre alla rabbia diperdere la supersfida contro laJuve, è in apprensione ancheper la copa America che si giocherà in Cile dall’11 giugno al 4luglio. La sua Colombia, cheinizierà il preritiro addiritturail 20 maggio, è inserita nelgruppo C con Brasile, Perù eVenezuela, selezione contro cuii cafeteros esordiranno il 14.Una paura dunque giustificata,visto che Guarin rischia di arrivare a questa competizione noncerto al top.
IN 4 PER TRE MAGLIE Ma il problema più pressante è quello diRoberto Mancini, chiamato areinventarsi il reparto più delicato proprio nella partita con
tro la squadra che ha uno deimigliori centrocampo d’Europa. L’assenza di due intoccabilicome Fredy ed Hernanes intanto lo costringerà a decidere chischierare come trequartista.Dopo sei panchine consecutive,potrebbe tornare titolare Xherdan Shaqiri. Lo svizzero, assente il 6 gennaio all’andata perché l’Inter stava ancora trattando col Bayern Monaco, negli ultimi tempi ha avuto unaflessione. Ecco perché non è daescludere l’ipotesi Kovacic, luisì bello tonico da un mese aquesta parte. Giocando però damezzala, dove potrebbe tornare utile anche sabato. Quando ilreparto sarebbe completato daMedel e uno tra Brozovic eGnoukouri. Il baby specialistain big match, avendo giocatodal 1’ soltanto contro Milan eRoma.
© RIPRODUZIONE RISERVATALa smorfia di dolore di Fredy Guarin, 28 anni, dopo l’infortunio LAPRESSE
Serie ARLa tegola
Shaqiri scalpita show in allenamento Titolare con la Juve? APPIANO Settimana intensa, quella che precede la Juventus. Ieri la squadra è stata divisa in due gruppi e poi è andata in scena la consueta partitella a campo ridotto. Bel gol di Brozovic ma in grande forma è apparso Xherdan Shaqiri: con la squalifica di Hernanes e l’infortunio di Guarin, lo svizzero potrebbe tornare titolare, ma nemmeno questa opzione al momento è sicura. L’ultima gara giocata dallo svizzero dal 1’ risale al match interno contro il Parma. La squadra lavorerà oggi pomeriggio, domani mattina e poi nei pomeriggi di giovedì e venerdì, giorno di vigilia della gara contro i bianconeri. Intanto, nella notte di Roma, Rodrigo Palacio ha confermato che la squadra crede nella qualificazione alla prossima EL. «L’Europa League? Abbiamo giocato sempre per vincere, così cercheremo di fare anche nella prossima gara per essere più vicini all’Europa».
MANCIO, CINA E INDONESIA Assieme al capitano Andrea Ranocchia, mercoledì pomeriggio il tecnico dell’Inter Roberto Mancini andrà in visita all’Expo e in particolare al padiglione dell’Indonesia, paese del presidente Erick Thohir, e della Cina. La visita allo stand cinese rappresenta un piccolo antipasto per la tournée che ci sarà quest’estate e che metterà l’Inter di fronte a Bayern, Real Madrid e Milan in tre tappe diverse.
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14 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mimmo MalfitanoNAPOLI
L’ assurdità è nei silenzi delNapoli, oltre che nel comportamento dei suoi tes
serati. Il giorno dopo lo squallore di Parma, da Castel Volturnoarrivano soltanto messaggini,da far girare tra i media locali,ma niente dichiarazioni. Unmodo grezzo di comunicare,che non si addice a un club chevuole proporsi tra le grandid’Europa. Una strategia di pococonto se rapportata all’importanza della comunicazione, soprattutto in momenti come questi, quando c’è da rispondere adaccuse ben precise, che mettono in discussione l’aspetto morale della società, dei suoi dirigenti e calciatori. Lacune che
andrebbero colmate per evitarefiguracce come quelle fatte neldopo partita di Parma, quandoagli attacchi di Donadoni e Palladino, il responsabile della comunicazione ha risposto condue Tweet di circostanza.
FUORI I NOMI La notte avràportato consiglio, i dirigenti napoletani avranno avuto il tempodi valutare quanto accaduto durante e dopo la gara del Tardini,dopodiché è stato deciso di fararrivare il messaggio divulgato,poi, dalle agenzie e dai siti locali. Insomma, dopo l’interventodi Donadoni a una radio locale,col quale l’allenatore del Parmaha provato ad alleggerire il pesodelle sue stesse accuse rivolte aHiguain, ai giocatori e ai dirigenti del Napoli, da Castel Volturno è partito il tam tam: perché Donadoni non fa i nomi deitesserati che avrebbero insultato e irriso i suoi giocatori nelcorso della gara? Ovviamente la
I GIALLOBLÙ
Ma ora Donadonifa retromarcia: «Nessuna indagine»1«So cosa significaavere un traguardoe vederlo sfuggire»Il sindaco Pizzarotti«De Laurentiis si scusi»
Caso Parma, dopo i veleniNapoli a caccia dei «nomi»E Higuain scrive a Mirante 1Il Pipita ritrova serenità e condivide con i tifosi una foto da casa Telefonata chiarificatrice tra il d.s Bigon e il tecnico degli emiliani
Roberto Donadoni, 51 anni, terza stagione alla guida del Parma ANSA
Gianluca Monti
L a quiete dopo la tempesta. A sorpresa, vistoche appena finita Par
maNapoli le accuse da parte di Roberto Donadoni neiconfronti di calciatori e dirigenti azzurri erano stateparticolarmente dure e circostanziate. Il tecnico delParma (ed ex del Napoli)aveva riportato le frasi pocosportive pronunciate incampo da Higuain e compagni, e aveva puntato il ditocontro chi dall’esterno delcampo aveva rincarato ladose. Ieri, invece, i suoi tonisono stati diversi specie dopo che il Napoli si era dettomolto risentito invitandoDonadoni a fare i nomi deidirigenti che avrebbero dato dei «falliti» ai giocatoridel Parma: «Non credo sia ilcaso che la Procura Federale apra un’inchiesta — hadetto Donadoni a radio Crc—. Sono stato calciatore eso che significa vedere untraguardo e non riuscire araggiungerlo. Tuttavia, noncredo che il Napoli volessein regalo da noi i tre punti.La foga in campo spesso tiporta a dire sciocchezze,piuttosto chi è fuori, e quindi più lucido, non dovrebbeavere certe reazioni».
CHIARIMENTO Donadoni èstato raggiunto telefonica
mente dal direttore sportivoazzurro Bigon (ieri a Coverciano come relatore al corso perosservatori di società calcistiche) che gli ha spiegato comele rimostranze da parte suafossero relative alle perdite ditempo reiterate dei calciatoriemiliani. Un dialogo serenotra due esperti uomini di calcio che quando sono in panchina cercano, logicamente, diportare acqua al proprio mulino. Bigon lamentava l’atteggiamento ostruzionistico delParma, per altro logico vista lasituazione di punteggio cheprescinde dalla situazione diclassifica dei ducali. Il chiarimento è durato una decina diminuti.
SINDACO POLEMICO Chi invece aspetta ancora delle scuseufficiali da parte del Napoli è ilsindaco di Parma, FedericoPizzarotti: «Quello che è successo dovrebbe far riflettereseriamente tutti all’interno delmondo del calcio — ha scrittoil primo cittadino su Facebook— L’accusa da parte di alcunigiocatori e dirigenti del Napolidi essersi impegnati troppo vista la già matematica retrocessione ci svela quanta ipocrisiaci sia nelle parole che sentiamo in tanti salotti televisivi.Soltanto qualche giorno fa ilpresidente del Napoli De Laurentiis si è scagliato contro Platini e la Uefa per l’arbitraggionell’andata della semifinale diEuropa League. In conferenzastampa invece avrebbe dovutoandarci ieri (domenica ndr) per chiedere scusa a tutti gliappassionati di questo sport, acominciare dai tifosi del suoNapoli. Sono invece, ancorauna volta, orgoglioso perquanto sta facendo il Parma».
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formula diffusoria è stata la solita, quella che si usa per far arrivare messaggi senza esporsi inprima persona: «si è appreso daambienti vicino alla società…».Donadoni, invece, ha volutochiudere lì la questione, facendo un dietrofront incomprensibile, considerata la gravità dellesue accuse. Il tecnico ha anchericevuto una telefonata chiarificatrice dal d.s. Bigon.
SMS DI HIGUAIN Mirante ha rivelato di aver ricevuto un messaggino da Higuain, ma non havoluto svelarne il contenuto, rimandando a domani le sue considerazioni, che farà nel corsodi una conferenza stampa. «Preferisco, in questo momento,non intervenire pubblicamente.Spiegherò cosa è successo domenica, al termine della partitae renderò noto il mio punto divista», ha detto il portiere delParma a Radio KissKiss Napoli.«Posso confermare di aver rice
vuto un messaggio da Higuain,ma non voglio rendere noto ilcontenuto. Lo farò solo mercoledì (domani, ndr). Queste coseriguardano solo il campo e incampo devono finire».
PIPITA SERENO Dopo l’arrabbiatura di Parma, è tornata laquiete in casa Higuian. L’attaccante ha postato un foto suTwitter, scattata dal terrazzo dicasa, che lo ritrae sorridente dinanzi al mare di Napoli. «Buonpomeriggio a tutti. Bellissimogiorno a Napoli. Qui lascio unafoto», ha scritto il Pipita. L’impressione è che la vicenda si risolverà nell’ennesima bolla disapone. A Castel Volturno, intanto, Benitez prepara il ritornodella semifinale di Europa League di giovedì, a Kiev, contro ilDnipro. L’11 dell’andata tienein apprensione Rafa che avrebbe voluto conquistarla al SanPaolo, la finale di Varsavia.
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Higuain (a destra) e Mirante trattenuti e tenuti lontani da altri tesserati domenica a fine partita ANSA
ANTONIO MIRANTE PORTIERE DEL PARMA
HO RICEVUTO UN SMS DA HIGUAIN, MA RESTA
PRIVATO. QUESTESONO COSE DI CAMPO,
E LÌ DEVONO FINIRE
IL GIUDICE SPORTIVO
Nessun illecito, solo ingiurie: per la Figc il caso non c’è
Alessandro Catapano
P er la giustizia sportiva ilcaso non c’è. Almeno nonnelle dimensioni previste
nell’immediato postpartita, enemmeno per l’accusa più infamante adombrata nelle ultimeore, l’illecito sportivo (o il tentativo, che è ugualmente punito). Non scherziamo. In Figcnessuno prende seriamente inconsiderazione l’ipotesi che itesserati del Napoli abbiano
compiuto «atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultatodella gara», condizione indispensabile a prefigurare l’illecito sportivo. E le ragioni sonoabbastanza evidenti. La prima:gli atteggiamenti dei giocatoridel Napoli finiti sotto accusa,comunque assolutamente biasimabili, sono stati rilevati perlo più a fine gara, quando eradiventato impossibile alterare il risultato della gara. E poi: nédurante né al termine dellapartita, i giocatori del Napoli
avrebbero rivendicato il mancato rispetto di accordi presi inprecedenza con gli avversari, ma si sarebbero «limitati» a insultare i colleghi del Parma, inquanto già «retrocessi e falliti».Se il referto dell’arbitro e quello degli ispettori federali confermassero l’insussistenza dell’illecito sportivo, al giudiceGianpaolo Tosel, che oggi pomeriggio emetterà il suo comunicato, non resterebbe chevalutare le eventuali ingiuriepronunciate dai calciatori delNapoli, sempre considerandoche le offese tra colleghi sonoritenute dal Codice assai menogravi (e punibili) di quelle aldirettore di gara. Tutto riassunto e tradotto in soldoni, è pro
babile che Higuain e compagnise la cavino con un’ammonizione e/o un’ammenda. Per dire, ci si aspetta la mano più pesante su LazioInter.
A MENO CHE... Il giudice sportivo non decida di sospenderel’eventuale pena in attesa dell’esito di indagini supplementari, a carico della Procura federale. Ma appare poco percorribile anche questa strada.Del resto, ieri è stato lo stessoDonadoni, facendo una clamorosa marcia indietro, a scongiurare l’intervento della Procura federale. Altra cosa sarebbe riflettere sull’ineleganza deigiocatori del Napoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATALa tensione vissuta in campo alla fine del match tra Parma e Napoli ANSA
Serie ARIl caso
1Negli atteggiamenti del Pipita e compagninon ci sono atti diretti ad alterare la partitaPer le offese probabile un’ammenda
RIntanto Benitezè già concentratosulla sfida di Kievin Europa League:è caccia alla finale
15MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Rudi Garcia, 51 anni, è alla seconda stagione in giallorosso LAPRESSE Stefano Pioli, 49 anni, prima stagione sulla panchina della Lazio ANSA
TENSIONE GIALLOROSSA
Calvario Pjanic Dolore, critichee Luis Enriqueche ci prova1Il bosniaco gioca nonostante il fastidio alla caviglia, intanto il Barcellona lo vuoleRoma in ritiro, ma con una formula «breve»
Massimo CecchiniROMA
A bordo campo, qualchesorriso l’ha regalato, probabilmente gli unici di
questi giorni poco sereni. Anche Miralem Pjanic avrebbe dovuto avere la racchetta in manoe partecipare all’evento organizzato da RomaCares al ForoItalico, ma professionalità vuole che la caviglia destra sia meglio non sforzarla.
IL CONTATTO Il periodo che staattraversando è senz’altro fra imeno belli. Il bosniaco soffre diun’infiammazione ai tendinidella caviglia che sta passando,
anche se una distorsione accusata alla vigilia della partita colMilan lo ha costretto di nuovoagli antidolorifici. La prestazione di San Siro, inutile dirlo, neha risentito. Rudi Garcia ne eraa conoscenza, ma ha chiesto algiocatore – ancora una volta –di stringere i denti. Pjanic ha risposto «obbedisco», con l’effetto paradossale di non riuscire amettere il naso fuori da queltunnel di critiche della tifoseriache ormai lo accompagna damesi, rendendolo un (troppo) comodo capro espiatorio. Colsenno di poi, probabilmente ilgiocatore avrebbe detto qualche no in più per salvaguardarecaviglia e reputazione, ma indietro non si torna, e così l’in
candescenza della piazza fa tornare di moda il mercato, soprattutto se si dovrà vendere unpezzo pregiato. Nelle scorse settimane Pjanic è stato contattatoda Luis Enrique che, dopo averlo allenato a Roma, lo vorrebbeal Barcellona come erede di Xavi, ma il club catalano al momento ha il mercato chiuso perla sanzione Fifa. Si tratterà diaspettare appelli ulteriori, oppure accettare la corte di altriclub come Bayern e Liverpool.
VIA AL RITIRO Intanto oggi ilbosniaco probabilmente dovràpreparare la valigia, visto chepotrebbe cominciare il ritiroprevisto però solo fino a domani o dopodomani massimo. Solo un modo per fare gruppo (ultimamente sfilacciato), diconoa Trigoria, con la dirigenza cheha scelto questa linea più «dura» (si fa per dire) rispetto a unasanzione che solo la scorsa settimana Garcia riteneva «inutile». Il francese – reduce dal suoblitz in Francia per questioni personali – è pronto comunquead adeguarsi, anche se diversigiocatori sono un po’ seccati dalfatto che le notizie sul ritirogiungano loro più dai mediache da chi deve decidere.
NAINGGOLAN: «JUVE? NO» Male grandi manovre giallorosso riguardano anche il futuro. Capitolo Nainggolan: la Roma peril riscatto offre 11 milioni mentre il Cagliari ne chiede 15. E alForo Italico, a un tifoso che diceal Ninja: «Vieni alla Juve», Luirisponde secco: «No». C’è un offerta di 14 milioni per Gervinhoda parte degli arabi di Al Jazeera, mentre piace l’attaccanteDiaz del Cerro Porteno. Non basta. Detto che si prova a stringere nella trattativa infinita per losvincolato Ayew (Marsiglia),continua a interessare anche ilcentravanti Benteke (Aston Villa). Titoli di coda. Visto che lestrategie delle grandi societàsono sempre più su basi internazionali, rimbalza la voce chela Roma possa acquisire il clubpolacco Korona Kielce per farneuna società satellite. la cosa piùimportante, però, è arrivare inChampions League. Tutto il resto, al momento, è contorno.
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LA POLEMICA
Messina: «Lotito? Gli arbitri li gestisco come credo»1Il designatore risponde al patron laziale: «Massa dispiaciuto per l’errore sull’1-1ma riceviamo solo critiche e zero proposte»
Francesco Ceniti
E rrore sì, interferenze no. Cimette la faccia DomenicoMessina, designatore della
Can A, dopo le polemiche di LazioInter. Ci mette la faccia perspiegare come mai è stata commessa una svista («il primo goldi Hernanes era da annullare perfuorigioco di Medel»), ma nellostesso tempo alza una muragliacinese sulle considerazioni (veree presunte) fatte nel dopo parti
ta dai dirigenti della Lazio. Quelle in tv del d.s. Tare sono stateascoltate da tutti («Massa nonera adeguato per una gara cosìimportante, ci voleva maggioreattenzione vista l’importanzadella posta in palio. Gli errori sono evidenti»), mentre il presidente Lotito si è confidato conchi gli stava attorno. Ieri la Lazioha ammesso la sua rabbia («Erafuori di sé, per questo non è andato in sala stampa»), ma non lefrasi forti dette in privato («Dipendesse da me, Massa avrebbe
chiuso»). Parole che hanno fattosobbalzare Messina e il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi.Era già pronta una presa di posizione forte a livello federale (Lotito è consigliere della Figc), mapoi la precisazione della Lazioha evitato lo scontro.
COME NASCE UN ERRORE Messina ha messo in chiaro le cose,anche sulla scelta di Massa. Loha fatto ai microfoni di RadioRai della «La politica nel pallone» su Gr Parlamento. Così il designatore: «Non ho niente da dire a Lotito. Guardo in casa mia egestisco gli arbitri come megliocredo. Ho il dovere di non disperdere un capitale umano costruito negli anni. Sento sempre
critiche, mai proposte concrete». Sugli episodi della gara,Messina ha spiegato: «Massa è ilprimo a essere dispiaciuto: si èconcentrato sulla barriera perun eventuale fallo di mano e nonha percepito la posizione di Medel. Era convinto che non avesseinfluito nel gol. È stato un errore, l’unico importante della sfida, su una situazione resa difficile pure dai continui cambiamenti sul fuorigioco. Servirebbeanche per noi maggiore chiarezza». Nel corso della trasmissionesi è fatto un primo bilancio dellastagione e si è chiuso sulla tecnologia anti gol fantasma. «Lamia è stata un’esperienza positiva, ho trovato un gruppo forte ecoeso, frutto del lavoro dei miei
predecessori Collina e Braschi— dice Messina — Ho cercato ditrasmettere le mie filosofie, chesono lavoro e responsabilità.Non mi sono piaciute alcune situazioni: in JuveRoma si poteva fare meglio, ma chiedere chein una stagione non si verifichino errori arbitrali è come pretendere di andare sulla luna apiedi. La tecnologia? È positivadove c’è oggettività. Se la Juvedovesse eliminare il Real non cisarà il tempo tecnico per sperimentarla nella finale di Coppa Italia (anticipata al 20 maggio,ndr). Sarà introdotta la prossima stagione come aggiunta agliaddizionali, questa è la nostraindicazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATADomenico Messina, 52 anni IPP
Miralem Pjanic è l’unico giallorosso rimasto del primo mercato Usa AFP
LO SPRINT PER LA CHAMPIONS
In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facile
STATO DI FORMA: scarso buono o�imo
36ª 37ª 38ª
SAMPDORIA Roma NAPOLI
Udinese LAZIO Palermo
Cesena JUVENTUS Lazio
La 2ª classificata va dire�amente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto)
ROMA PT. 64
NAPOLI PT. 60
LAZIO PT. 63
JUVENTUS campione d'ItaliaGLI IMPEGNI CHE ATTENDONO ROMA, LAZIO E NAPOLI NELLE ULTIME TRE GIORNATE DI CAMPIONATO
TENSIONE BIANCOCELESTE
Rebus De Vrij e fischiettiQuante spine per la Lazio1Il rientro dell’olandese resta incerto Fermi pure Biglia, Cataldi e Novaretti E continuano le critiche a Massa
Stefano CieriROMA
L a difesa fa acqua e continua a perdere i pezzi.Il problema della Lazio
è soprattutto lì dietro. Solodue gol incassati nelle ottopartite vinte consecutivamente, sei al passivo nellecinque successive, nella quali la squadra di Pioli ha raccolto appena cinque punti.L’assenza di De Vrij (si è fattomale in LazioEmpoli, l’ultima delle otto partite vinte) èstata letale. Già in precedenza, ad ogni assenza dell’exFeyenoord era corrispostauna sconfitta. La serie nega
tiva è continuata: nelle ultimecinque gare, tutte senza l’olandese, sono arrivate due sconfitte, due pareggi e una sola vittoria.
EMERGENZA CONTINUA Il problema è che non si sa quandorientrerà De Vrij. Sembrava potesse farcela per l’Inter, ma il ginocchio continua a far male e aquesto punto non è sicuro neanche che giochi sabato con laSamp. «Non posso dire quandotornerò – ha confermato ieri DeVrij –, non è facile stare lontanodal campo in questo momento».Poi però ha tranquillizzato i tifosi laziali sul futuro: «A Romaho imparato molto e sono diventato un difensore migliore.
Sono felice alla Lazio, sarò quianche il prossimo anno. Sperodi giocare la Champions, manon è determinante per il miofuturo. Se non dovessimo farcela, non cambierebbe nulla: resto qui». La sua presenza è in dubbio per il match di sabato aMarassi. Ma per Pioli l’emergenza non finisce qui. E si concentra soprattutto sul repartoarretrato, dove Marchetti eMauricio saranno squalificatidal giudice sportivo, Cana e Novaretti non stanno bene e difficilmente recupereranno, mentre Gentiletti non è pronto. Maanche a centrocampo le cosenon vanno meglio. Sia Biglia siaCataldi sono a rischio per Genova (contusioni a un ginocchioper entrambi), mentre Lulic(contrattura al polpaccio) nonè sicuro che possa rientrare.
POLEMICHE ARBITRALI Intanto, a Formello e dintorni, non siplacano le polemiche per la direzione arbitrale di Massa inLazioInter. «C’è ancora moltorammarico vista l’importanzadella partita – ha ribadito ieri ild.s. Tare –. Era un’occasioneunica perché vincendo avremmo messo le mani sul nostroobiettivo che è la Champions.Gli errori di Massa? Gli episodisono molto chiari, anche analizzati a freddo. Capita a tutti disbagliare, ma mi piacerebbesentire un arbitro che ammettadi aver sbagliato (ieri comunque il designatore Messina harivelato che Massa è dispiaciutoper l’errore, ndr)». Tare ha anche fatto chiarezza sulle dichiarazioni di Lotito nel dopogara:«Il presidente era furioso, manon ha mai parlato di Massa».Effettivamente, da parte di Lotito, non ci sono state dichiarazioni rilasciate ai media sullapartita. In zona mista, però, apochi metri da numerosi giornalisti, il presidente della Laziosi è intrattenuto con i dirigentiinteristi Ausilio e Fassone. Nelcorso del colloquio a un certopunto ha detto: «Questo con meva a casa, ha rovinato una partita bellissima». Massa non è citato, ma sembra difficile che Lotito potesse riferirsi a qualcun altro.
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Stefan De Vrij, 23 anni, centrale olandese, prima stagione con la Lazio ANSA
Serie ARDuello Capitale
16
GENOA 7,5
Tiro, personalità, visione. In mancanza di Perotti, il Genoa se lo carica sulle spalle. E pensare che gioca meno di un tempo. Tino Costa caro (agli avversari)
7,5
IL MIGLIORETINO COSTA
PERIN 6 Qualcosa da ridire solo su barriera e posizionamento in occasione dell’1-1.RONCAGLIA 6 Tenta la “roncagliata” con un retropassaggio, ma Perin la disinnesca. Poi si ripiglia.BURDISSO 6,5 Maxi Lopez tocchetta e tacchetta con grazia, ma ci vuole altro per scomporlo.DE MAIO 6,5 A volte è così in anticipo che anticipa anche se stesso, nel senso che va oltre. RINCON 6 Falsa partenza in fascia, anche per ragioni tattiche. Più a suo agio da in mezzo.BERTOLACCI 7 Gol bellissimo e prova da tuttocampista. KUCKA 6,5 Forza allo stato puro. Sradica palloni, rimbalza avversari.EDENILSON 6,5 Diligente sentinella di fascia, non esaltante in spinta.IAGO FALQUE 7,5 Più duttile non si può: punta esterna o trequartista poca differenza fa (Izzo s.v.)BORRIELLO 7 Rieccolo: 53’ di peso, suo l’assist per l’1-0 (ma che bello il taglio che lo precede).NIANG 7 L’azione dell’1-0 è farina del suo sacco. Niang fa sbang, lascia lì Maksimovic e schiaccia il tasto on. PAVOLETTI 7 Un paio di cose da centravanti vero, gol incluso. ALL. GASPERINI 7,5 Esageriamo? Massì: oggi il Genoa gioca il miglior calcio d’Italia per volontà di colpire e capacità di adattamento alle situazioni.
RIECCO UN BEL BORRIELLO, NIANG FA SBANGMOLINARO D’ACCIAIO, MAKSIMOVIC HORROR
ORSATO Sprizza personalità a ogni fischio ed è pocodialogante coi giocatori, come è giusto che sia (secondonoi). Ammonizioni azzeccate, intesa coi guardalinee. Un
arbitro nel pieno di se stesso e delle sue funzioni.POSADO 6,5 GIALLATINI 6,5 - GUIDA 6 LA PENNA 6
LE PAGELLE di S.V.
TORINO 4,5
L’ultimo ad arrendersi. Anzi, l’unico a non arrendersi mentalmente. Filante e performante sulla fascia sinistra. E’ lui che crea i guai più grossi al Genoa.
6,5
IL MIGLIOREMOLINARO
PADELLI 5,5 Prende 5 gol senza particolari colpe. Un paio di parate importanti.MAKSIMOVIC 4,5 Una specie di buco nero, in cui il Toro viene più volte inghiottito.GLIK 5 Non è giornata se pure Glik fa glu glu. Affondato.MORETTI 4,5 Troppo movimentisti gli attaccanti Genoa: risucchiato e abbindolato di continuoBRUNO PERES 5 Anonimo a destra. Non spinge come sa, non difende come dovrebbe (Amauri s.v.)BENASSI 5 E’ una bella promessa, ma se non si dà una mossa rischia di decadere a promessa mancata. GAZZI 6 Da battaglia: non gli si può chiedere anche di avere anche intuizioni alla Pirlo.EL KADDOURI 6,5 Prestazione opaca, ma la gran punizione dell’1-1 ci costringe al bel voto.MAXI LOPEZ 5,5 A lungo il Toro si regge sulle volate di Molinaro e sui suoi tocchi, poi pure Maxi si fa mini. QUAGLIARELLA 5,5 In scivolata, sullo 0-0, si divora un’occasione. Poi un infortunio serio, pare.MARTINEZ 5 Non lascia grandi tracce di sé.FARNERUD 5,5 Unico acuto la punizione deviata a fatica da Perin.ALL. VENTURA 5 Toro sulle gambe, appagato, che troppo subisce e che poco costruisce.
7
Il Genoa acchiappal’ultimo euro-trenoMa senza biglietto1Torna a -1 dal sesto posto in attesa del ricorso perla licenza Uefa. Doppietta Tino Costa, Toro ancora giù
Sebastiano VernazzaINVIATO A GENOVA@GazzaVernazza
N o, dai, sarebbe un criminesportivo se questo Genoanon andasse in Europa Le
ague perché la società non è inregola con la documentazioneUefa. Situazione kafkiana, datoche Enrico Preziosi, il responsabile unico dell’eventuale mancata eurolicenza, questa squadral’ha creata, bene o male di tascasua. Come fai a prendertela conchi sul mercato ha pescato IagoFalque, Tino Costa e Perotti, cheper giunta ieri non c’era? Toroannichilito e fuori dai giochi europei. Cinque a uno per i rossoblù, che si attestano al 7° posto a1 dalla Samp. Prestazione mostruosa, impressionante dimostrazione di forza del Genoa.
GASP TRASFORMISTA Gasperini è partito con l’avanti tutta: tridente puro NiangBorrielloIago.Venti minuti col Toro inchiodatonei venti metri davanti a Padelli.Una goduria l’10, qualcosa dimolto vicino all’azione perfetta.Niang il promotore nella sua me
tà campo: tocco a saltare Maksimovic, progressione e innesco diBorriello a tagliare sulla sinistra.Dal centravanti palla in mezzo,ad attraversare l’area e affettarela difesa granata, con destinazione finale Iago Falque, lasciato solo dall’altra parte. Inappellabile il tiro dello spagnolo. Una filieradel genere non nasce dal nulla,ma è frutto di lavoro, movimenti
provati in allenamento. Sull’10Gasperini si è corretto: basta conl’arrembaggio e Genoa più saggio. Cambio di pelle, Iago trequartista per un logico 3412 eristabilita parità numerica a centrocampo (non che il Toro nellaprima fetta di gara avesse sfruttato la teorica superiorità in mediana ma meglio cautelarsi).
VENTURA ATTENDISTA Percontro Ventura è stato attendista, ha lasciato scorrere gli eventie non ha fatto granché per indirizzarli. Il Toro si è visto nella prima parte della ripresa, quando una punizione di El Kaddouril’ha rimesso in carreggiata. E nonè un caso che i granata, se siesclude una palla gol sciupata daQuagliarella nel primo tempo, siano stati pericolosi soltanto su tiri da fermo, con la rete del marocchino e con un altro insidiosocalcio franco di Farnerud. L’11però è stato un’illusione, è durato lo spazio di nove minuti, perché Gasperini era già oltre l’attendismo venturiano. Con unapunizione deviata da El Kaddouri – guarda un po’ che coincidenza – Tino Costa, altro sudamericano estratto dal cilindro, ha ri
Calcio scommesseR
Ilievski parla ancora,poi sarà scarceratoOra i rinvii a giudizioFrancesco CenitiINVIATO A CREMONA
D omani ultima tappa deltour d’interrogatori condotto per Hristyian Ilie
vski: l’ex capo degli Zingari e dal27 aprile anche ex latitante dopo4 anni trascorsi in Macedonia, sarà ascoltato per la terza volta dalGip Guido Salvini. Salvo sorprese, il giudice accoglierà la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato Luca Curatti. Lo slavoha collaborato, raccontando molti particolari e blindando l’inchiesta sul calcioscommesse in diversipunti. Soprattutto nei punti caldi:le combine effettuate nel campionato italiano con i soldi arrivatida Singapore, Ungheria o portatidallo stesso Ilievski. Le rivelazionisu Mauri (inguaiato pure dal verbale di Bruni, l’ex commercialistadi Signori, che parla di continuicontatti del laziale col Civ sullescommesse), Milanetto, Bettarinie tanti altri giocatori più i dettaglisu LazioGenoa, LecceLazio e letante sfide taroccate, dovrebberovalere allo slavo il via libera perl’uscita dal carcere. E’ probabileche il Gip gli conceda l’obbligo didimora in provincia di Cremona.
IL COLORE DEI SOLDI Ieri Ilievski è stato sentito per la terzavolta dal pm Roberto di Martino:altre 4 ore nelle quali si è soffermato su alcuni passaggi agli atti.Ha raccontato, per esempio, deisoldi messi dagli ungheresi per
PalermoBari (poi restituiti daMasiello e soci perché la sfida finì21 invece che 31). Denaro portato in contanti anche nella suacasa di Cernobbio. Ilievski ha ammesso di aver tentato di alterarePalermoNapoli, mostrando i soldi via Skype a Bressan, Tisci, Bazzani e Bellavista, ma non se ne fece nulla. Lo slavo ha visionato lefoto di 170 giocatori (molti riconosciuti) e parlato della tantepartite combinate a suo dire dalSiena, ma senza mai fare riferimento ad Antonio Conte. Intantodalla Malesia giunge la notiziadella scarcerazione di Pho Hock:Cremona ne aveva richiestol’estradizione perché era stato acasa di Signori probabilmente perconsegnare del contante. L’inchiesta volge al giro di boa, il pmsentirà venerdì Marilungo (Cesena) per fatti riferiti all’Atalanta,poi entro metà giugno procederàcon le richieste di rinvio a giudizio.
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Ilievski in Procura a Cremona
Serie ARPosticipo 35a giornata
Tino Costa, 30 anni, esulta dopo il gol del 2-1. Segnerà poi il 5-1 al 95’ ANSA
portato sopra i rossoblù, ieri inmaglia blu con bordini e pantaloncini rossi per omaggiare il primo scudetto (1898). In svantaggio Ventura ha provato a correggersi, ha immesso Amauri, ma il433 non ha attecchito perchénon è sistema nelle corde di questa squadra. E così il Genoa si èfatto grandine: reti di Bertolacci(bellissima), Pavoletti (bella) eancora di Tino Costa (cinica).Cinque a uno, che batosta per igranata. Troppo facile appigliarsi alla stanchezza per le troppegare giocate. Più verosimile che ilToro abbia staccato la spina unavolta battuta la Juve nel derby. Inogni caso grande Genoa, uno deipiù belli dell’epopea gasperiniana.
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ENRICO PREZIOSIPRESIDENTE GENOA
«SAREBBE UNA BEFFA ARRIVARE IN EUROPA E
VENIRE ESCLUSI. NOI SIAMO SANI, NESSUNO
CI ACCOSTI AL PARMA»
17MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
JUVENTUS 80 35 24 8 3 65 20ROMA 64 35 17 13 5 49 27LAZIO 63 35 19 6 10 65 34NAPOLI 60 35 17 9 9 64 45FIORENTINA 55 35 15 10 10 52 44SAMPDORIA 54 35 13 15 7 45 38GENOA 53 35 14 11 10 54 41INTER 52 35 13 13 9 52 40TORINO 48 35 12 12 11 41 42MILAN 46 35 11 13 11 48 46PALERMO 43 35 10 13 12 48 51CHIEVO 42 35 10 12 13 27 35UDINESE 41 35 10 11 14 39 49VERONA 41 35 10 11 14 43 60EMPOLI 41 35 8 17 10 41 45SASSUOLO 40 35 9 13 13 42 54ATALANTA 36 35 7 15 13 35 49CAGLIARI 28 35 6 10 19 43 64CESENA 24 35 4 12 19 34 64PARMA (-7) 17 35 6 6 23 29 68
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
SABATO 16 MAGGIOINTER-JUVENTUS ore 18SAMPDORIA-LAZIO ore 20.45DOMENICA 17 MAGGIO, ore 15SASSUOLO-MILAN ore 12.30ATALANTA-GENOACAGLIARI-PALERMOTORINO-CHIEVOVERONA-EMPOLIROMA-UDINESE ore 20.45LUNEDÌ 18 MAGGIOFIORENTINA-PARMA ore 19NAPOLI-CESENA ore 21
PROSSIMO TURNO
MARCATORI20 RETI Tevez (2, Juventus).19 RETI Toni (3, Verona).18 RETI Icardi (4, Inter).16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli).14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (1, Udinese).13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino).12 RETI Klose (Lazio).11 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo).10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio).9 RETI Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).
fIL PERSONAGGIOIAGOFlop a chi? Il baby d’oro s’è fatto uomo con Gasp1Da prodigio a meteora giramondo, in rossoblù lo spagnolo è rinato. E ieri lo sfizio del gol a Ventura, che a Bari non lo usava
Alessio Da RonchGENOVA
C hi non si arrende vince. Iago Falque al Genoa più che un esem
pio è un simbolo. Lui è l’anima di una squadra incapacedi sentirsi sconfitta. I rossoblù continuano la loro corsainseguendo il sogno europeo, lo fanno anche se il lorogiocatore migliore, Perotti, èinfortunato e lo sarà per tutto il finale di stagione, insistono anche se la Figc ha, peril momento, bocciato la richiesta della società per la licenza Uefa.
RAGAZZO PRODIGIO Ungruppo unito che imita unragazzo e la sua storia. Iagoera un ragazzo prodigio,conteso tra Barcellona e Real Madrid, poi in qualchemodo bocciato. Stessa sortegli toccò nelle sue prime avventure europee, prima allaJuventus, poi al Tottenham,persino al Bari di Ventura, inSerie B. Il fenomeno parevaperduto. E invece no. Il Genoa è la vera occasione dellariscossa: Iago arriva in ros
soblù, ritrova se stesso e si lancia nuovamente nel futuro.«Questione di fiducia, qui l’hosentita sulla pelle, da parte diGasperini e di tutta la società».E’ all’undicesimo gol della stagione, record eguagliato rispetto al 201011, ai tempi del Villareal B, seconda divisione spagnola, ma ha un significato diverso.
UOMO MERCATO Da talentoperduto si è trasformato in pochi mesi in uomo mercato, hagià raggiunto una quotazionesuperiore ai 10 milioni, e nel bilancio del Genoa figura quotato500 mila euro. La plusvalenzasarebbe clamorosa. Lui non cipensa ma non vuole fermarsi.Intanto si gusta le rivincite, o
presunte tali: «Ventura? L’hosalutato volentieri, mi ha fatto icomplimenti. Rivincita? Macché, anche da lui, come da tutti,ho imparato molto. Per mequello fu un momento difficile,ma per un giovane ogni cosa èutile, anche quelle che appaiono negative. Il giocatore cui miispiro? Del Piero. Ho imparatomolto allenandomi con lui nellaJuventus». Non fa neppure casoallo stop della licenza Uefa:«Noi siamo giocatori e dobbiamo pensare solo al campo. Siamo concentrati sull’Atalanta, alresto pensa la società». Ecco Iago, l’uomo nuovo del Genoa,quello che mantiene vivi i sognicon i suoi gol e i suoi scatti continui. Uomo simbolo dell’atteggiamento di una squadra chevuole superare se stessa. «Quella che non si vede ha confidatoGasperini è la sua dote più importante, soprattutto se unitaalle altre. Iago ha una resistenza incredibile, attacca e difendee lo fa per tutta la partita. Anzi,proprio quando pensi che nonne abbia più e ti prepari a sostituirlo, lo vedi ripartire in aiutoalla difesa. Per questo è un giocatore fondamentale per il Genoa».
© RIPRODUZIONE RISERVATAIago Falque,25 anni ANSA
GENOA 5 1 TORINOPRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Iago (G) al 18’ p.t., El Kaddouri (T) al 16’, Tino Costa (G) al 24’, Bertolacci (G) al 42’, Pavoletti (G) al 47’, Tino Costa (G) al 50’ s.t.
ARBITRO Orsato di SchioNOTE Spettatori paganti 3.780, incasso 76.291 euro; abbonati 16.502, quota di euro 170.781. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-2 Recuperi p.t. 0’, s.t. 5’
GENOA (3-4-3) Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Rincon, Bertolacci, Kucka, Edenilson; Iago Falque (dal 41’ s.t. Izzo), Borriello (dal 9’ s.t. Tino Costa), Niang (dal 28’ s.t. Pavoletti) PANCHINA Lamanna, Sommariva, També, Lestienne, Bergdich, Mandragora, LaxaltALL. Gasperini ESPULSI nessuno AMMONITI De Maio e Roncaglia per gioco scorrettoBARICENTRO MEDIO 53,7 METRICAMBI DI SISTEMA 3-4-1-2 dal 32’ p.t., 4-4-1-1 dal 41’ s.t.
TORINO (3-5-2) Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres (dal 36’ s.t. Amauri), Benassi (dal 28’ s.t. Farnerud), Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (dal 4’ s.t. Martinez)PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Basha, Gonzalez, Jansson, Vives, Silva, Darmian ALL. Ventura ESPULSI nessuno AMMONITI Maxi Lopez, Bruno Peres, Moretti e Amauri per gioco scorrettoBARICENTRO BASSO 48,8 METRICAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 37’ s.t.
Tino Costa, 30 anni, esulta dopo il gol del 2-1. Segnerà poi il 5-1 al 95’ ANSA 42
I gol nella 35a giornata: è il record stagionale, superati i 36 centri della 33a. Per la prima volta dal 2004/2005 hanno segnato tutte le 20 squadre di A
18 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM
L’INTERVISTA di FRANCESCO VELLUZZIINVIATO A UDINE
I l giorno dopo la vita è la solita: l’inseparabileSimone accanto. La banca, gli uffici, il caffè,la scuola calcio. Tutto di corsa. Totò Di Nata
le è davanti alla banca a sistemare i suoi tantiaffari. Ma finalmente si ferma. E si emoziona. «E’stato bello, bellissimo. Mi sono emozionato tantissimo. E ancora di più lo era Filippo, mio figlio.Ha capito che Udine mi aveva fatto qualcosa digrande«. E qualcosa di grande c’è tra Udine e Totò Di Natale che deciderà il suo futuro a giugno,ma che domenica sera, chiusonella saletta al piano di sottodel ristorante di Maria e Vincenzo (che oggi gli faranno lapromessa grigliata in casa),con Ilenia, la moglie («lei mi hamesso a posto»), Filippo e Diletta, i figli, ha pensato che no,non può finire così. Perchéquando le emozioni sono troppe in così poco tempo, non puoipensare di andartene sul piùbello. Ieri sera la festa è continuata in tv, su Udinese Channelcon Totò ospite d’onore. Un’altra serata speciale (con filmatiinediti, l’intervista alla moglie,la maglia numero 10 in palioper il messaggio più bello e nesono arrivati tantissimi, le perle con la Spagna a Euro 2012 ead Anfield), dopo i pomeriggidi sabato e domenica, con lepersone a cui Totò tiene calcisticamente tantissimo: «Ho voluto Carnevale, il Barone Causio, Bertotto, Giacomini. E i ragazzi della Donatello, la scuolacalcio che seguo».
Domenica c’è stato l’abbracciodel Friuli tutto in piedi. Lei è en-trato in campo con Filippo e Di-letta, e ha trovato 206 bambinicon i palloncini e patron Pozzo eil presidente Soldati sul pratocon la targa speciale. Cosa l’hacolpita di più?«I diecimila della tribuna conquei cartelloni tra le mani alzati verso l’alto. Anche mio figlioè stato colpito soprattutto daquella marea umana. E’ un gesto d’amore incredibile. Certo,significa che io ho dato tanto,ma vuol dire soprattutto che mivogliono un bene incredibile».
La famiglia Pozzo le ha organiz-zato feste, premi, magliette a te-ma. E Gianpaolo Pozzo ha dettochiaramente che lei a Udine hainciso più di un certo Zico...«Io approfitto di questa occasione per ringraziarli. Quello che ha fatto la famiglia Pozzoper me in questi anni è un qualcosa di speciale. Un rapportounico. Non pensavo facesserouna festa del genere. Non erafacile giocare e segnare dopotutta questa cerimonia».
E pensare che gli osannati Balo-telli, El Shaarawy, Destro, Im-
mobile, tanto per citarne un paio, giocano poco,stanno spesso a guardare e guadagnano molto più di Di Natale e Toni che segnano ogni domenica.Questo significa che lei chiederà un sostanziale adeguamento del contratto, se giocherà ancora con l’Udinese?«No. Le assicuro che non faccio questioni di soldi.Per il semplice motivo che la famiglia Pozzo mi hasempre accontentato e mi ha fatto star bene».
Lei a 14, Toni a 19 reti. Che coppia sarebbe?«In Nazionale è successo. Ma ora chi corre? (ride). Luca è un campione, a Verona abbiamo parlato un po’, vuol dire che serviamo ancora».
E scambiate ancora la maglia. Aproposito: domenica con laSamp, la sua la volevano tutti gliavversari...«Devo ammettere che ne devodare sempre 34 a partita. Nonmi pesa perché è il riconoscimento di quel che faccio».
Domani forse verrà RobertoBaggio a trovarla... Lo ha appe-na superato.«Non so se sarà domani. Loaspetto. Quando viene sono felice di dargli un pensiero che gliho preparato. Sarà una cosa intima. Noi in questo siamo simili, non siamo mediatici, non cifacciamo pubblicità. A me lecose piace farle».
Adesso Baggio è passato, ci so-no Altafini e Meazza.«Quando fai dei record, e raggiungi gli obiettivi, te ne ponisubito degli altri. Ho due campioni davanti».
Vuol superare anche loro?«Vuol dire che sto bene, che stogiocando bene».
E che ha intenzione di continua-re?«Diciamo di sì, mi è tornata tanto la voglia di giocare e di darequalità. La palla in una partitasi tocca per non più di sei minuti. L’importante è fare gol».
Con Andrea Stramaccioni?«Sì, il patron lo ha confermato.Lo ha detto proprio alla Gazzetta. Con Strama si è creato unbel rapporto, ha un anno in piùdi me. Parliamo di tutto. Lui miha dato e io ho aiutato lui, a capire come è questo ambiente equesta società».
L’Udinese può alzare l’asticella?«Con un paio di innesti sì. Cisiamo salvati bene, con largoanticipo. Non abbiamo corsorischi».
Gli innesti più lei. Quando diràche resta?«Il 3 giugno gioco a Milanocontro la Germania, ho un matrimonio il 6, E vado al mare .Poi decido, devo riflettere bene». Forse ha già deciso.
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L'IDENTIKITANTONIO DI NATALENATO A NAPOLIIL 13 OTTOBRE 1977RUOLO ATTACCANTEALTEZZA 1.70 PESO 72 KG
Totò Di Natale è cresciuto a Empoli, scuola di attaccanti. Ha fatto esperienza in C1 e C2 tra Iperzola, Varese e Viareggio. Poi il ritorno a Empoli fino al 2004 col matrimonio con l’Udinese. Ha segnato 207 gol in A, 18 dei quali con la maglia dell’Empoli.
LE SUE SQUADREEMPOLI 1995-1997IPERZOLA 1997-1998VARESE giugno-ottobre 1998VIAREGGIO ottobre 1998-1999EMPOLI 1999-2004UDINESE 2004-2015
«CONTINUO A GIOCARE E RINCORROALTRI RECORD»
Di Natale
«LA VOGLIA È TORNATA. RESTO A UDINE? A GIUGNO DECIDO, MA I POZZO PER ME HANNOFATTO COSE INCREDIBILI E QUEI 10 MILA TIFOSI IN PIEDI MI HANNO FATTO PIANGERE»
Antonio Di Natale, 37 anni, entra in campo per la grande festa del Friuli con i figli Filippo e Diletta PETRUSSI
Serie ARIl personaggio
19MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MAGICErrata corrige: Gomez è da 7,5 Per un errore, sulla Gazzetta in edicola ieri, nelle pagelle di Palermo-Atalanta, èstato attribuito 7 ad Alejandro Gomez. In realtà il Papu dei nerazzurri era stato valutato da 7,5 dal nostro inviato. Ai fini del concorso Magic, dunque, Gomez riceverà 7,5 punti più i bonus e meno i malus. Ci scusiamo con i lettori.
PREMIO MAESTRELLIFerrero, Iachini e Rugani tra i vincitori La giuria del premio «Maurizio Maestrelli» ha reso noti i 13 vincitori di quest’anno. Alla cerimonia di Frosinone, il 18 maggio, saliranno sul palco a ritirare il premio anche Massimo
Ferrero (presidente della Samp), Sean Sogliano (d.s. del Verona), Beppe Iachini (allenatore del Palermo), Danilo Cataldi (giocatore della Lazio) e Daniele Rugani (difensore dell’Empoli).
CESENALugaresi ai tifosi: «Risorgerà il sole» Il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi non si abbatte per la retrocessione in Serie B e su Facebook invita i tifosi a restare ottimisti e svela l’intenzione di rifare la squadra. «L’affetto dimostrato ai “nostri ragazzi” al termine della partita da parte dei tifosi, che si sono comunque attardati sui gradoni cantando, è stato commuovente. Mi ero promesso che ci saremmo salvati, non ce l’abbiamo fatta. L’anno prossimo faremo una nuova squadra come Cesena si merita. Risorgerà il sole».
TACCUINO
Salah come Beep BeepCorre, sfugge e... segna1La rete con l’Empoli è ormai il marchio di fabbrica dell’egiziano della Fiorentina: l’obiettivo è ripeterla anche giovedì con il Siviglia
Giovanni SardelliFIRENZE
F uga, che porta alla vittoria. Perché se tre indizifanno una prova, il quarto
consegna il verdetto. Il gol diSalah, alla Salah, è pronto peressere consegnato all’ufficiobrevetti. Partenza lanciata,possibilmente piuttosto lontana dalla porta. Accelerazioneprolungata, dribbling, toccovincente. Semplice da leggere,facile da scrivere, complicatoda fare. Non per lui. Capace dipensare la cosa giusta quandotocca il massimo della velocità.Per la gioia viola.
A SAN VALENTINO Quandoparte a razzo con un po’ di campo davanti frullando gambe ebraccia, c’è sempre la sensazione che qualcosa di bello stia peraccadere. E questa è già unavittoria. Degli otto gol segnatiin tre mesi e mezzo di viola, almeno 4 hanno la stessa matrice. Con la cavalcata solitaria diventata marchio di fabbrica delpirotecnico egiziano. In principio fu il Sassuolo. Il primo bacio a Firenze avvenne proprio ilgiorno di San Valentino. Taccosmarcante di Babacar e quaranta metri di fuga con Cannavaroe Gazzola a rincorrere. Sinistrovincente e amore a prima vista.
ROAD RUNNER La rete che lo haincoronato re gigliato, però, èarrivata sul campo dei rivali disempre. Il 5 marzo scorso, nell’andata della semifinale diCoppa Italia, la Fiorentina gioca allo Stadium contro la Juve.Finì 21 per la Viola, doppiettadi Salah. Il primo acuto ha fattostoria. Controllo di tacco nellapropria metà campo e via senzavoltarsi mai. Un fulmine perPadoin e altro sinistro imparabile dopo la cavalcata epica. LaJuventus passeggerà poi alFranchi (03) guadagnandosila finale. Ma il gesto resta cla
moroso. Tanto che il popolo delweb lo elesse «Road Runner viola». Non fa «beep beep» perfuggire da «Wile E. Coyote». Maschizza veloce verso le aree avversarie.
FOTOCOPIE La perla di aprilearriva alla vigilia di Pasquacontro la Samp. Due tocchi intrentacinque metri per superare Regini e Silvestre. E gol (didestro). Quella di maggio l’hasfornata a Empoli un paio digiorni fa. Filtrante di Ilicic, aggancio in corsa a tutta velocitàdell’egiziano. Due dribblingappena entrato in area per liberarsi di Rugani e Laurini e altrograffio all’angolo. Ha segnatoSalah. Alla Salah.
CREDERCI! E dire che ieri il numero 74 viola ha fatto preoccupare tutti. Sottoponendosi, insieme a Vargas e Richards, aesami strumentali. «Solo una
botta» fa sapere sollevata la società: la presenza giovedì contro il Siviglia non è quindi indubbio. Si riparte dal 30 dell’andata: ma nonostante unpronostico semi chiuso, la Fiorentina spera nella rimonta.Oggi la squadra si allenerà (alle17 al Franchi) in via eccezionale a porte aperte, cercando l’abbraccio dei fan. Per caricare ulteriormente tifoseria e ambiente, la Viola ha creato l’hashtag#giochiamolainsieme, invitando a usarlo per postare il proprio incitamento alla squadracon foto e video: così come faràla Fiorentina stessa con i proprigiocatori. L’invito finale, inoltre, è quello di presentarsi alFranchi giovedì colorati di viola «per creare un’unica ondad’incoraggiamento verso lasquadra di Firenze». FiorentinaSiviglia, in pratica, è già iniziata.
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(g.sar.) Doppio guaio per Montella. Micah Richards è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una lesionemuscolare di primo grado al bicipite femorale sinistro. Per l’inglese dieci giorni di stop. E’ andata addirittura peggio a Vargas, anche lui infortunatosi contro l’Empoli. Gli esami strumentali effettuati dal peruviano hanno certificato una lesione della giunzione miotendinea dell’adduttore lungo destro. Tra quindici giorni sarà eseguita una rivalutazione clinica. La sua stagione è praticamente già finita.
Stagione finitaper VargasRichards k.o.
Mohamed Salah, 22 anni, è arrivato alla Fiorentina a gennaio AP
SAMPDORIA
Soriano specialistadei gol d’asportoper l’Europa1Quattro centri, tutti fuori casa: ora il trequartista doriano vuole esultare a Marassi
Roberto Soriano, 24 anni, centrocampista della Samp PEGASO
Alessio Da Ronch
E’ il cannoniere con lavaligia, il jolly europeo. Roberto Soria
no ha firmato la doppiettache, a Udine, ha reso possibile il ritorno al successodella Sampdoria. I suoi duegol, da distanza ravvicinatasfruttando la sua dote migliore (il tempismo nell’inserimento nell’area avversaria), hanno portato i blucerchiati sul 2 a 0, il restodella sfida è stato poi in discesa.
GOL IN VIAGGIO Curiosamente il centrocampista nato in Germania, che da pocoha fatto l’esordio con la Nazionale azzurra di Conte, inquesta stagione ha fattocentro soltanto in trasferta:un rete al Parma al Tardini,una al Milan al Meazza, estavolta la doppietta al Friuli. Quattro centri, due vittorie e un pareggio. Ora, perlo sprint che vale l’Europadovrà cercare una prodezzapure al Ferraris.
RICORDO SPECIALE L’appuntamento di sabato sera aMarassi contro la Lazio perlui sembra perfetto. Contro ibiancoazzurri nel novembre 2013 cambiò improvvisamente la sua carriera e,probabilmente, la sua vita.Mihajlovic, alla prima con la
Samp, gli diede fiducia, dopoun periodo scurissimo vissutosubendo le decisioni di DelioRossi, Roberto entrò e fececentro con un colpo di testa(come il suo primo in assolutoin blucerchiato, in Serie B, contro il Varese). Una prodezzache valse un punto e rese stabile e sicura la fiducia dell’allenatore nei suoi confronti. Quelgiorno, come accadrà sabatosera, in porta per la Lazio c’eraBerisha. Insomma, il destinopare aver preparato per lui unevento speciale, nello stadioche quest’anno non lo ha ancora visto esultare. Da tempo luisogna un gol alla Del Piero, didestro con tiro ad effetto. Prova la prodezza in allenamento,con buoni risultati. E’ il momento per mostrarla ai suoi tifosi al Ferraris.
FANTASIA ED EQUILIBRIO Daquel SampdoriaLazio è trascorso quasi un anno e mezzo eda allora tutto è cambiato. Soriano da riserva fissa si è trasformato in titolare assoluto,capace di sfondare anche in azzurro. Dentro di lui si esaltaquel mix di caratteristiche campane (la sua famiglia è originaria di Sperone, in provincia di Avellino) e tedesche: fantasia ed equilibrio. Soriano sastupire con colpi a sorpresa,con assist illuminanti e inserimenti improvvisi, per Mihajlovic però è fondamentale per lasua duttilità. Roberto può giocare fantasista o esterno nel 4231, ala o centrocampista laterale nel 433, i due modulipreferiti dal tecnico. Spesso ilsuo ruolo, o le sue differentimansioni all’interno delloschema, cambiano l’assettodella squadra, la riequilibrano,la rendono poco prevedibile.
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35aGIORNATA
Magic+3RCampionato
chi è L’UCCELLO VELOCECHE FA IMPAZZIRE WILE E. COYOTE
Beep Beep (o Road Runner) è un personaggio animato creato nel 1948 da Chuck Jones per la Warner Bros. Viene associato a Wile E. Coyote, che gli dà la caccia negli episodi della serie Looney Tunes. Beep Beep è un uccello dei deserti californiani che spicca per la sua velocità ed è imprendibile.
20 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
21MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
era andato a Cavalese, in montagna, a passare San Silvestro con mogli e fidanzate. Io no. Giornidopo, mi riferirono che Piero Fanna al brindisiaveva proclamato: “Possiamo vincere lo scudetto”. Allora in spogliatoio feci un discorso: “Ragazzi, anch’io comincio a crederci, però nelle interviste dobbiamo continuare con la solfa della salvezza prima di tutto”. E così fu».
I PROTAGONISTI «Il mio principio era quello dellasberla. Nel senso che bisogna cercare sempre didare almeno una sberla all’avversario, qualunqueesso sia, anche contro la Juve, perché prima o poiuno schiaffo dalla Juve lo pigli, tanto vale tentareper primi. Oggi vedo squadreche si preoccupano troppo di chihanno davanti. La rosa del Verona scudetto era ristretta, 1718giocatori, tra i quali Donà e Turchetta. Garella, il portiere, eraun ragazzo fatto alla sua maniera, io lo chiamavo Ciccio. Gli parlai deciso prima della partita colMilan a San Siro, gli dissi che doveva sempre uscire sui cross,perché loro erano forti di testa:disputò una grande gara. Ferroni era un marcatore veloce, il nostro Gentile. Marangon faceva lafascia sinistra, spingeva, amavala vita notturna, ma a me interessava che si allenasse. Una sera ricevetti la telefonata di uno chemi diceva di averlo visto in discoteca. Beh, Luciano era lì con me,questo per spiegare che la gentespesso racconta balle, ingigantisce. Tricella era il nostro Scirea,ci capivamo con lo sguardo. Fontolan lo stopper alla vecchia maniera, bravo di testa. Briegel pareva un carrarmato, quell’anno segnò nove gol.Fanna aveva potenzialità enormi, in altre società siera sentito limitato dai troppi compiti, io lo lasciailibero di esprimersi. Volpati in spogliatoio era fondamentale e in campo ricopriva qualsiasi ruolo.Galderisi l’attaccante piccolo e svelto, perché perme davanti devi avere uno grande e grosso chefaccia da sponda per uno basso e agile. La pallaalta per Elkjaer che la smistava a Galderisi era unadelle giocate più frequenti. Di Gennaro il registad’attacco, un numero 10 completo, bravo anche adifendere: in Nazionale avrebbe meritato più fortuna. Elkjaer un falso matto, quando c’era da essere seri era il primo a essere serio. Sacchetti avevagrande duttilità. Bruni risolveva tanti problemi».
SE CERCATE I LADRI… «Il nostro scudetto vienericordato anche per la storia degli arbitri che erano a sorteggio integrale (in realtà non fu così, venivano divisi in fasce e poi sorteggiati, ndr) e lacosa un po’ mi offende, ci toglie qualcosa. Perché,se gli arbitri non fossero stati sorteggiati, che cosasarebbe successo?». Nella stagione successiva ilVerona in Coppa Campioni uscì al secondo turno,gli ottavi di allora, contro la Juve: 00 al Bentegodie 20 per i bianconeri al Comunale. Quest’ultimapartita è rimasta nella storia per una frase di Bagnoli. «A Torino giocammo a porte chiuse (uno strascico della tragedia dell’Heysel, ndr) e subimmo un arbitraggio scandaloso. Quelle cose che tu
capisci che c’è qualcosa sotto.Troppo sfacciato (sottinteso l’arbitro, ndr), non penso che si facciano degli errori così: sono ancora di quell’idea. Alla fine, nelnostro spogliatoio, un giocatore,mi pare che fosse Di Gennaro,dal nervoso ruppe un vetro conuno zoccolo. Arrivò la polizia e ame venne da dire questa battuta:“Se cercate i ladri, sono dall’altraparte”. Gli agenti capirono».
COMUNISTA O NO? «Dopo loscudetto venni contattato da diverse squadre. Sì, c’era anche ilMilan. Gianni Brera che mi stimava e mi chiamava Schopenauer come il filosofo suggerì aBerlusconi di prendermi, maBerlusconi rispose che non poteva perché io ero comunista. A distanza di anni lo ripeto: non eroe non sono comunista, mi sonosempre definito apolitico. Io votavo socialista, perché mi fidavodel mio papà che era socialista».
«Quando ero all’Inter, ogni mercoledì il presidentePellegrini mi invitava a cena e la sua signora michiedeva di scrivere qualcosa: un autografo, unadedica. Venni a sapere da un dirigente che lei interpretava la scrittura e che diceva che forse erouno che non poteva comandare. Di recente hoavuto la soddisfazione di leggere un’intervista aErnesto Pellegrini, il mio presidente all’Inter. Glihanno chiesto qual è stata la cosa che non rifarebbe e lui ha risposto: “Licenziare Bagnoli, che è stato con Trapattoni il più bravo allenatore che io abbia mai conosciuto”. Ultima domanda: oggi il Verona ’85 rivincerebbe lo scudetto? «Il mondo ècambiato e forse è cambiato male».
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L’AMARCORD CONTENUTOPREMIUM
Lo scudetto di VeronaBAGNOLI E IL 1985 «UN’IMPRESA PER POCHI, NATAA CAPODANNO»
L’EX TECNICO RACCONTA: «FU FANNA A PARLARE PER PRIMO DI SCUDETTO TRA UN BRINDISI E L’ALTRO. AVEVO UNA ROSA DI SOLO 18 GIOCATORI: BRIEGEL UN CARRARMATO, ELKJAER UN FALSO MATTO»
L’INTERVISTA di SEBASTIANO VERNAZZA@GazzaVernazza
«M io padre si chiamava Aristide, eranato a Cremona e si era trasferito aMilano. Lavorava alla Fargas di No
vate Milanese, dove costruivano stufe. Mia madreVittoria era orfana, venne a Milano da certi suoicugini e così conobbe papà. Abitavamo in Bovisa,quartiere operaio. La casa era in via Candiani. Stavamo in due stanze e avevamo il bagno fuori, sulballatoio. A 14 anni già ero in fabbrica, andavo afare le cinture per i pantaloni. Poi passai inun’azienda nuova, di sanitari: ero garzone, facevoi water. Trequattro anni dopo entrai in un’officinameccanica, mi misero al tornio. Oltre al lavoro, giocavo al calcio e mi prese il Milan. Sul finire degli anni Cinquanta il Milan mi diede al Verona. Lìho conosciuto mia moglie Rosanna. All’epoca si facevano delle festicciole in casa, si ascoltava la musica: è andata così. La prima volta a Verona, dagiocatore, mi ammalai, presi una brutta pleurite.Seisette mesi fermo, rischiai di chiudere col calcio. All’ospedale ogni mattina mi alzavo per lavarmi e il medico un giorno mi rimproverò: “Non farlo più sennò rischi di peggiorare. Preferisco avere
un malato che puzza”. Il Verona mi mandò 40 giorni al lago e 40 giorni in montagna. Quandoripresi, giocai 38 partite su 38. Poi l’Hellas mi vendette all’Udinese e cominciai a girare l’Italia: Udinese, Catanzaro, Spal, ancora Udinese, Verbania.A Verbania andai perché mi promisero che a finecarriera mi avrebbero dato il posto in una legatoria, anche se io sognavo di andare a lavorare alleOfficine Mondadori di Verona, di avere il posto fisso. Non andò così, iniziai ad allenare».
COME NASCE UNO SCUDETTO «Nella primaveradel 1981, col Cesena che stava per salire in A, venne a cercarmi il Verona. Al Cesena si meravigliarono che rinunciassi alla Serie A, ma volevo riportare moglie e figlie a Verona. Con l’Hellas vincemmo subito il campionato di B. La squadra delloscudetto cominciammo a costruirla quando arrivò Emiliano Mascetti come direttore sportivo. Laparola scudetto la pronunciammo per la primavolta all’ultimo dell’anno. Un gruppo di giocatori
Un libro di 160 pagine sullo storico scudetto conquistato dalla squadra di Bagnoli 30 anni fa: è in edicola, a Verona e provincia, a 9,99 euro. Chi non vive in provincia di Verona può ordinarlo in edicola o sul web nello store di Gazzetta.it.
Alcuni dei protagonisti della storica impresa dei gialloblù. 1 Il tecnico Osvaldo Bagnoli in trionfo dopo la conquista dello scudetto, il 12 maggio 1985 a Bergamo. 2 L’esterno Piero Fanna in azione. 3 Il centrocampista tedesco Hans Peter Briegel, 9 gol in 27 partite. 4 L’attaccante danese Preben Elkjaer Larsen, autore della rete del pareggio trent’anni fa contro l’Atalanta: viene ricordato anche per l’incredibile gol segnato senza una scarpa al Bentegodi contro la Juve: era il 14 ottobre 1984
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QUEST’ANNO DOPPIA FESTA PER L’OSVALDOIl trentennale dello scudetto, oggi (fu conquistato il 12 maggio 1985 dopo l’1-1 a Bergamo con l’Atalanta) e i suoi ottant’anni, che festeggerà il 3 luglio: un 2015 denso di amarcord per Osvaldo Bagnoli. Ecco ampi stralci di una chiacchierata con l’allenatore del Verona campione d’Italia 1984-85. Un pomeriggio di qualche tempo fa nel suo ufficio all’aperto, il parco sotto casa. Una bella giornata di sole, bambini che giocano, l’Adige in lontananza. Lo scudetto del Verona e non solo. L’intervista integrale la trovate nel libro «Uno storico scudetto», in vendita a Verona e provincia.
Un libro sul trionfoLa Gazzetta raccontala corsa tricolore
Serie ARIl trionfo del 12 maggio di 30 anni fa
22 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
23MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ, ORE 20.30PERUGIA-CARPI (0-4)SABATO, ORE 15AVELLINO-TRAPANI (1-4)CATANIA-CITTADELLA (2-3)ENTELLA-LATINA (1-1)FROSINONE-CROTONE (0-2)LANCIANO-SPEZIA (3-3)LIVORNO-VICENZA (0-0)MODENA-TERNANA (0-1)PRO VERCELLI-BOLOGNA (0-3)VARESE-PESCARA (0-2)BARI-BRESCIA ore 18 (1-2)
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI G V N P F S
CARPI 79 40 22 13 5 59 26FROSINONE 68 40 19 11 10 58 46VICENZA 64 40 17 13 10 41 35BOLOGNA 64 40 16 16 8 47 34SPEZIA 61 40 16 13 11 56 40PERUGIA 60 40 14 18 8 45 40AVELLINO 58 40 15 13 12 39 38PESCARA 58 40 15 13 12 65 53LIVORNO 58 40 15 13 12 56 46BARI 51 40 13 12 15 40 46LANCIANO 50 40 10 20 10 49 45LATINA 49 40 11 16 13 37 38TRAPANI 49 40 12 13 15 53 65CATANIA 48 40 12 12 16 57 57PRO VERCELLI 48 40 12 12 16 44 54CROTONE 47 40 12 11 17 41 49MODENA 46 40 10 16 14 35 36TERNANA 45 40 11 12 17 32 46ENTELLA 43 40 9 16 15 35 52CITTADELLA 41 40 8 17 15 44 52BRESCIA (-6) 39 40 11 12 17 49 58VARESE (-4) 32 40 8 12 20 38 64
Serie BRL’analisi
FINALEROVENTE
Dal Frosinone ai playoutE’ un campionato in 180’1Finora solo due verdetti, ma sabato è attesa la seconda promozionePlayoff, piazzamenti vantaggiosi e salvezza: ecco cosa può succedere
Novara in B, l’altalena continua«Questa la vittoria più difficile»1De Salvo: «In campo e in tribunale: che fatica. Toscano resta? Se vuole...»
Lega ProRLa terza squadra promossa
BRESCIATriboldi presidenteLettera a Tavecchio BRESCIA (g.p.l.) Ufficializzato l’organigramma del nuovo Brescia: il presidente è Alessandro Triboldi; l’a.d. oltre che direttore generale è Rinaldo Sagramola. Il cda è completato dall’avvocato Aldo Ghirardi. «Sono riconoscente a Gino Corioni, che per 25 anni si è speso per il Brescia, e a Marco Bonometti, principale artefice del salvataggio del club», ha detto Triboldi, d.g. di Centro Padane, già d.g. del Comune di Brescia. Il club ha anche scritto una lettera a Tavecchio per chiedergli di non fare differenze fra i club (attivismo per il Parma, disinteresse per gli altri).
IL GIUDICE SPORTIVOSpinta all’arbitro:3 turni a Dugandzic MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per 3 giornate Dugandzic (Ternana), perché dopo essere stato ammonito ha «spinto all’altezza della spalla il direttore di gara». Tre giornate anche a Ceccarelli (Bologna) «per avere, a gioco fermo, colpito un avversario con uno schiaffo al volto». Due giornate a Cesar (Entella), una a Blasi (Varese), Comotto (Perugia), Goldaniga (Perugia), Alhassan (Latina), Brugman (Pescara), Calderoni (Bari), Ant. Caracciolo (Brescia), Nenè (Spezia), Minala (Bari), Oduamadi (Latina), Pasciuti (Carpi) e Sgrigna (Cittadella). Ammende: 3.500 allo Spezia, 3.000 euro al Latina, 1.500 a Pro Vercelli e Vicenza.
TACCUINO
Nicola Binda
D ue promozioni dirette,sei squadre nei playoff(le prime due ammesse
subito alle semifinali), due aiplayout e tre retrocessioni dirette. Questo è il menù inizialedella Serie B. Ma a 180 minutidalla fine ci sono soltanto duecertezze: il Carpi è in Serie A eil Varese in Lega Pro. Possonoancora succedere tantissimecose e al momento soltanto altre due squadre (Bari e Lanciano) sembrano fuori dai giochi.Tutte le altre, in alto o in basso,chi più e chi meno, devono ancora fare qualche sforzo. Cerchiamo di capirne di più.
PROMOZIONE DIRETTA
IN CORSA Un posto: Frosinone, Vicenza, Bologna.
LO SCENARIO Il Frosinone sabato può fare festa. Se vincecon il Crotone è fatta, se pareggia deve sperare che non vincano Vicenza e Bologna, se perdedeve sperare che anche il Vicenza perda e che il Bolognanon faccia più di un pareggio.Perché il Frosinone è in vantaggio col Bologna, mentre colVicenza deve giocare all’ultimagiornata dopo aver vinto 10all’andata.
PLAYOFF
IN CORSA Sei posti: le dueescluse dalla promozione diretta, più Spezia, Perugia,Avellino, Pescara e Livorno.
LO SCENARIO Vicenza e Bologna, se non superano il Frosinone, devono almeno difendere terzo e quarto posto per evitare il primo turno e andare direttamente in semifinale. Per iquattro posti del primo turnosono in corsa cinque squadre,che tra l’altro devono anchecercare di conquistare una posizione vantaggiosa per il fattore campo (il primo turno èinfatti una gara unica sul campo di quinta e sesta). Allo Spezia manca un punto per la qua
lificazione aritmetica, al Perugia invece due potrebbero nonbastare. Al momento la classifica avulsa esclude il Livorno,ma c’è ancora uno scontro diretto all’ultima giornata e probabilmente sarà proprio questa sfida che scioglierà il dubbio: PescaraLivorno.
PLAYOUT
IN CORSA Due posti: Latina,Trapani, Catania, Pro Vercelli,Crotone, Modena, Ternana,Entella, Cittadella e Brescia.
LO SCENARIO Oggi la sfida sarebbe tra Ternana ed Entella;in corsa ci sono sei squadre checercano di scappare e raggiungere quota 50 (oggi garantisce
la salvezza, ma alla fine potrebbe abbassarsi) e altre dueche inseguono la disperata rimonta. Anche qui gli scontridiretti potrebbero fare la differenza, a cominciare da EntellaLatina (Latina salvo con il pari)e ModenaTernana (Modenasalvo con i tre punti) di sabato,per arrivare probabilmente a CrotoneEntella, LatinaModena e TrapaniPro Vercelli dell’ultima giornata. Queste sfidepotrebbero in teoria rimetterein gioco il Cittadella, che peròdeve come minimo vincere aCatania: in questo caso la squadra di Marcolin potrebbe finirenei guai.
RETROCESSIONE DIRETTA
IN CORSA Due posti: Crotone,Modena, Ternana, Entella, Cittadella e Brescia.
LO SCENARIO Cittadella e Brescia, come detto, rincorrono almeno i playout. Il Cittadella è a2 ma ha il calendario più ostico, dovendo (dopo la trasfertaa Catania, che potrebbe mettere la parola fine) ricevere all’ultima un Perugia in corsa peri playoff. Invece il Brescia è a 4e deve sperare nel miracolo (6punti potrebbero non bastare):basta non vincere a Bari sabatoper essere subito in Lega Pro.
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L’esultanza dei giocatori del Frosinone: sabato può essere A D’ANNIBALE
LA GUIDA
Ecco il riepilogo dei verdetti e il programma della fase finale della Lega Pro dopo la conclusione del campionato.
SUPERCOPPA Questa manifestazione serve per indicare la squadra regina della Lega Pro per la stagione 2014-15.PRIMA GIORNATA Sabato 16: Novara-Salernitana (ore 20.45).SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: il Teramo affronta la squadra che ha perso alla prima giornata (Novara in casa, Salernitana fuori); il caso di pareggio, riceve il Novara.TERZA GIORNATA Sabato 23: il Teramo o riceve il Novara o va a Salerno.REGOLAMENTO Se ci sono due o tre squadre con gli stessi punti, si guardano, nell’ordine: differenza reti, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella gara in trasferta. Se la parità resta, si va al sorteggio.
PLAYOFF Da determinare la quarta promozione in B dopo quelle delle prime classificate Novara, Teramo e Salernitana.PRIMO TURNO Sabato 16: Benevento-Como (ore 17). Domenica 17: Bassano-Juve Stabia (ore 15, diretta Raisport), Ascoli–Reggiana (ore 16) e Matera–Pavia (ore 17).SEMIFINALI Andata domenica 24, ritorno il 31: la vincente di Benevento-Como affronta la vincente di Matera-Pavia (andata sul campo della peggio classificata), la vincente di Bassano-Juve Stabia affronta la vincente di Ascoli-Reggiana (andata sul campo della peggio classificata).FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: andata sul campo della squadra peggio classificata in campionato.
PLAYOUT Oggi a Firenze c’è un incontro in Lega con le 12 società per definire programma e orari. Ecco al momento le partite: si gioca sabato 23 e sabato 30 e chi perde retrocede.GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria.GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì.GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna.RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C).
Sabato c’è il via alla SupercoppaBenevento-Como apre i playoff
FIRENZE Francesco Ghirelli è tornato nella sede della Lega Pro e si è riappropriato del suo ufficio dopo il licenziamento di settembre, poi annullato dal Tribunale di Firenze. La presenza ha destato qualche disagio ai dirigenti di Lega, in una giornata campale. In mattinata si è svolta una riunione informale dei club, voluta dai dissidenti con alcune promosse dalla D. Quante erano? C’è stato anche un piccolo giallo. Durante la conferenza allestita (casualmente?) nel pomeriggio dai vertici della Lega Pro per presentare le novità per la prossima stagione, è stato distribuito un elenco di 17 società presenti quando in realtà erano 32; a testimoniare la trasparenza dell’incontro c’era anche la Reggiana con il presidente Barilli, che è pure consigliere di Lega. «La nostra riunione - ha detto Toccafondi, che ha presentato dati molto interessanti - ha confermato che la Lega Pro è in stato prefallimentare sotto l’aspetto sportivo, politico ed economico. Abbiamo proposte costruttive da discutere in assemblea». Intanto però la Lega ha già preso decisioni di notevole importanza, illustrate dal vice presidente Archimede Pitrolo (attuale n. 1 per l’inibizione di sei mesi a Macalli), affiancato dall’altro vice Antonio Rizzo e dal d.g. Cipollini. Le fidejussioni per l’iscrizione calano da 600 a 400 mila euro: la Lega Pro garantirà la differenza. Le società che non supereranno il milione di ingaggi riceveranno un bonus di 100 mila euro. In rosa (come da accordo con l’Aic) sono consentiti al massimo 24 professionisti, dei quali 8 dovranno essere under 21: una società riceverà contributi in graduale crescita se gli under saranno almeno 5. Al contrario di Toccafondi, Pitrolo ha parlato di «momento favorevole per la Lega Pro. E’ positivo che esista una contrapposizione, purché non sia strumentale per altre finalità». Pitrolo ha anche detto che Sportube ha avuto 24 milioni di contatti e che l’Under 21 avrà meno spazio in favore di U16 e U18. E Ghirelli? Sulla questione ha fatto chiarezza Rizzo: «Dovremo riunire il Direttivo, la sentenza è recentissima».
Alberto Paoli
GIORNATA CALDA A FIRENZE
L’auto-riunione dei club«Stato prefallimentare»E la Lega cambia le rose
Matteo Pierelli
P oco meno di un anno faMassimo De Salvo si stavaleccando le ferite: Novara
retrocesso in Lega Pro, squadrada rifare, ambiente ostile e futuro pieno di insidie. Ora il presidente dei piemontesi, leader nelsettore sanitario, si gode la terzapromozione della sua gestione,iniziata nel novembre 2006. «E’stata la più sofferta — dice —combattere nei tribunali è quasipiù dura che farlo in campo. Ciavevano dato 8 punti di penalizzazione, dopo che la Procura federale ne aveva chiesti 3, per ipagamenti in ritardo che per noierano incentivi all’esodo e quindi non sottoposti alle scadenzepreviste per i giocatori in rosa. E’stata una mazzata a poche giornate dalla fine, poi siamo stati bravi a far valere le nostre ragioni e almeno 5 punti ce li hannorestituiti».
Non è stato l’unico momento buiodella stagione. Sul campo le cosenon erano cominciate nel miglio-re dei modi. «C’erano le scorie della retrocessione da smaltire, l’ambiente eradepresso e la squadra non girava. Dopo otto partite, a metà ottobre, eravamo undicesimi, asette punti dal Bassano. Quasiun disastro».
L’allenatore Domenico Toscano in
quel frangente ha rischiato l’eso-nero?«No. Abbiamo fatto delle valutazione come succede dopo ognipartita. Quando sei favorito e parti male è ancora più difficilerisalire, quindi abbiamo cercatodi compattare il più possibilel’ambiente e piano piano la squadra ha acquisito la giusta consapevolezza dei propri mezzi e i risultati sono cominciati ad arrivare».
Poi la gioia di domenica scorsa aLumezzane, dove lei era assen-te... «Avevo la prima comunione dimia figlia Gaia e poi non volevosoffrire troppo. Ho seguito lapartita da solo, isolato da tutti.Ero al telefono col d.s. DomenicoTeti che mi teneva aggiornato.Quando la partita è finita ho
avuto le stesse sensazioni del2010, quando salimmo in Serie Bdopo 33 anni».
L’anno dopo arrivò addiritturaanche il salto in A...«E non facemmo male, anche sepoi arrivò la retrocessione. Abbiamo chiuso il campionato dignitosamente a 32 punti, battutodue volte l’Inter e riportato lagente allo stadio».
Ma il Novara due anni dopo si èritrovato in Lega Pro.«Abbiamo fatto delle scelte sbagliate. La retrocessione è stataun dramma sportivo. Nessuno selo aspettava, nemmeno io, anche perché la squadra non eracosì scarsa».
A quel punto la società è stata ri-voluzionata.«Eravamo tutti da cacciare, iocompreso, ma quello non erapossibile... Ho cambiato quasitutti perché dopo un fallimentodel genere era necessario fareordine. Come direttore sportivoho scelto Teti su segnalazione diPasquale Sensibile e non mi sonopentito».
Ora servono i rinforzi per esserecompetitivi anche in Serie B. CheNovara vedremo la prossima sta-gione?«Toscano ha ancora un anno dicontratto e se lui vuole rimarrà.L’ossatura della squadra va mantenuta, perché questo è un gruppo di valore. Certo, le categorievanno rispettate e in B c’è piùqualità che in Lega Pro, inutilenascondersi. Quindi qualche acquisto va fatto. Io sono juventino, ma ovviamente è impensabile avere loro come modello. Noidobbiamo fare come Chievo oUdinese, piccole realtà dove èpossibile fare un calcio sostenibile e di livello».
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Massimo De Salvo, 37 anni ANSA
VENERDì 22, ORE 20.30BOLOGNA-LANCIANO (2-1)BRESCIA-AVELLINO (0-2)CARPI-CATANIA (2-0)CITTADELLA-PERUGIA (1-3)CROTONE-ENTELLA (1-1)LATINA-MODENA (0-0)PESCARA-LIVORNO (2-1)SPEZIA-BARI (3-0)TERNANA-VARESE (0-2)TRAPANI-PRO VERCELLI (0-1)VICENZA-FROSINONE (0-1)
41a GIORNATA
42a GIORNATA
24 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Condò Confidential10.05 The Speedgang-La banda dei motori11.05 Perfection: Momenti di gloria
11.30 Qui Foro Italico - Diretta12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News
POMERIGGIO 14 Gazzetta News Sottocanestro14.15 Le nuove forze del calcio14.30 Gazzetta News CorriAmo
14.45 Autogol News15 The Speedgang - La banda dei motori15.55 Sfide senza limiti - Prima Tv16.20 Pazzi per i derby17.15 Bomber18.05 Perfection: momenti di gloria18.30 Fantanews19 Calcio Market 19.30 Gazzetta News Giro d’Italia
SERA20 Qui Foro Italico - Diretta20.30 Gazzetta News20.45 Gazzetta News21.05 Perfection: Momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Condò Confidential23 Gazzetta News23.15 Gazzetta News Giro d’Italia
Il futuro dell’Inter è su GazzettaTv 1«Calciomarket» sul domani nerazzurro. In più tennis e l’intervista a Datome, star italiana dei Boston Celtics
Gabriella Mancini
G iornata divisa tra varisport su GazzettaTv: dalbasket all’atletica, dal ci
clismo al tennis e naturalmenteal calcio. Tutto sul canale 59 deldigitale terrestre.
TENNIS Gli appuntamenti con ilForo italico scattano alle 11.30 esaranno replicati in prima serata, alle 20. Tutti gli aggiornamenti degli Internazionali d’Italia, gli highlights e anche il colpo più bello dallo studio di GazzettaTv con i nostri inviati.Notizie a rullo anche su Gazzetta News.
CICLISMO Passiamo al Girod’Italia. Alle 13.15 via al puntosulla quarta tappa ChiavariLaSpezia, piena di insidie, alle19.30 spazio allo Speciale Girocon i commenti del campionedel mondo Paolo Bettini e degliinviati della Gazzetta delloSport; alle 23.15 il riassunto della gionata con Andrea Berton instudio e interventi del vicedirettore della Gazzetta Pier Bergonzi e Luca Gialanella, il responsabile della redazione ciclismo.
BASKET Grande basket alle13.45 con l’intervista a LuigiDatome, ala dei Boston Celtics ecapitano della nostra Nazionale. Il campione sardo (è di Olbia), parlerà della stagione vissuta tra Detroit e Boston, degliazzurri e del futuro: rimarrà inNba o ritornerà in Europa? Vedremo se Datome si sbottonerà.L’intervista, realizzata dai giornalisti Michele Gazzetti e Davide Chinellato, sarà replicata inserata, alle 20.45. Alle 14 appuntamento con Sottocanestro.
CALCIO GIOVANILE Nel primopomeriggio calcio giovanilecon Le nuove forze del calcio: inprimo piano la Nazionale Under 17, impegnata negli Europei in Bulgaria. In collegamento, il capo delegazione Gianfranco Serioli spiegherà perché la Federazione ha portatoin ritiro anche gli insegnanti. Ilprogramma si conclude con laTop5 degli Under 21 nell’ultima giornata di serie A. Pocodopo torna l’atletica con la rubrica CorriAmo, dedicata al
Il cestista dei Boston Celtics Gigi Datome con il nostro Davide Chinellato nello studio di GazzettaTv BOZZANI
running; oggi c’è il maratonetamarocchino Migidio Bourifa.Come sempre, i consigli di untecnico per imparare a correre.
FANTACALCIO Non mancanogli Autogol. Oggi si lancerannoin un’imitazione celestiale,quella di Papa Francesco, tifoso del fuoriclasse argentino Lionel Messi. Nel tardo pomeriggio linea a +3 Fantanews: tuttii segreti del Fantacalcio, i top ei flop della giornata. Tra i protagonisti ci sarà Hernanes, autore di una doppietta contro laLazio mentre il nostro MatteoDalla Vite commenterà le pagelle di LazioInter.
MERCATO Infine Calciomarket. Alle 19 tutte le ultimedel mercato con Federica Migliavacca, il nostro espertoCarlo Laudisa e il direttoresportivo Giorgio Perinetti. Ilsondaggio è puntato sull’Inter:riuscirà a qualificarsi per l’Europa League? A chi affidare lechiavi del centrocampo traShaquiri ed Hernanes? E chiandrebbe sacrificato tra Guarin, Icardi, Kovacic e Handanovic per puntare a un topplayer? Scatenatevi.
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25MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
OPINIONI
Vorrei tornare su Messi, con una riflessione e una domanda. Dopo quel suo strepitoso gol contro il Bayern, vedendo come era crollato Boateng, ho pensato a Gentile e mi sono chiesto se lui sarebbe stato capace di fermare Messi, come fece nel mondiale 1982 con Maradona e Zico. Noi italiani recitiamo a memoria Zoff, Gentile, Cabrini, oppure Zenga, Bergomi, Ferri, e ancora Tassotti, Baresi, Maldini. La globalizzazione ci ha fatto dimenticare che la difesa è la base di ogni squadra. È casuale che la Juve con la difesa quasi tutta italiana domini il campionato da quattro anni?
Genesio Volpato, Padova
P arto dal fondo. Non è un casoche la Juventus continui a vincere in Italia con la migliore
difesa, tra l’altro prevalentemente italiana. Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini, la base dello squadrone triscudettato di Conte che Allegri ha potuto schierare soltanto quando ha recuperato Barzagli nelle partite in cui ha scelto la difesa a tre, sono importanti come il capocannoniere Tevez. Ma nel nostro, come negli altri principali campionati europei, alla distanza è ancora più importante non prendere gol che farne. Rileggere, per credere, la classifica in Italia, dove la Lazio ha segnato lo stesso numero di gol della Juventus (65) ma ne ha incassati 14 in più (3420). Il discorso vale anche per la Liga, in cui a parità di gol (107) il Barcellona stacca il Real Madrid grazie alla sua miglior difesa (1934). In Premier, addirittura, il Chelsea, neocampione d’Inghilterra, ha realizzato più gol del Manchester
City secondo (7077), ma ne ha subiti meno (2836). E infine, in Bundesliga, il Bayern Monaco ha il miglior attacco (77) ma anche la miglior difesa (16), mentre il Wolfsburg, secondo, ha incassato 35 reti, più del doppio. Ciò non vuol dire, ovviamente, che Juventus, Barcellona, Chelsea e Bayern si preoccupano più di difendere che di attaccare, ma semplicemente che unabuona difesa, a livello organizzativo e individuale, è la prima indispensabile base per vincere. E del resto in Italia c’è un precedente clamoroso che lo conferma, perché quello che molti considerano il migliore e più spettacolare Milan di Berlusconi, il primo di Sacchi cioè, segnò meno gol del Napoli con un certo Maradona (4355), ma ne incassò poco più della metà (1427) vincendo lo scudetto nel 1988. Da Maradona a Messi il passaggio è obbligato e coinvolge due epoche del calcio, quella in cui gli stranieri erano in netta minoranza e soprattutto quella in cui i difensori marcavano a uomo. E allora è facile ripensare a Gentile, entrato nella storia del calcio, non soltanto italiano, dopo aver annullato Maradona e Zico al mondiale 1982. Anche se non esisterà mai la controprova, avendolo visto di persona e non soltanto nei filmati, sono convinto che Gentile, con la sua grinta e la sua feroce concentrazione, non lascerebbe tanto spazio a Messi e gli renderebbe la vita più difficile di tanti difensori di oggi perché l’ex azzurro e bianconero, come il suo degno erede campione del mondo Cannavaro, aveva una qualità oggi quasi del tutto scomparsa: l’anticipo. E non a caso, per tornare al tema di partenza, l’Italia di Bearzot nel 1982 e quella di Lippi nel 2006 vinsero grazie a grandi difese e grandi difensori. Mentre Messi, che non ha mai avuto un Gentile alle sue spalle, sta ancora aspettando di festeggiare un mondiale…
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Lettere alla Gazzetta
SE CI FOSSE GENTILEA MARCARE MESSICAMBIEREBBE TUTTO
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TEMPI SUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]
L a notte porta consiglio? Forse,non siamo così sicuri, almeno agiudicare da ciò che è accadutoa Roberto Donadoni edHernanes: una bella dormita
non li ha aiutati a tenere il punto dopo le loro stoccate. Due storie diverse, accomunate da curiosi epiloghi. Chiamatele sterzate, se automobilisti, oppure strambate, se velisti. Gesti a volte virtuosi, a volte maldestri, Come capita a Donadoni ed Hernanes.
L’allenatore del Parma, dopo la rissa sfiorata nel finale con il Napoli, accusa: «Sentirsi dire che dovevamo perdere perché siamo falliti è indecoroso, indecente e schifoso». Chi conosce il tecnico gialloblù non si stupisce della reazione: Roberto è un uomo corretto, mai e poi mai si sognerebbe di uscire sconfitto senza giocarsela. I suoi compagni a Milanello lo ricordano bene: non sopportava nemmeno di perdere a biliardo o alle carte, men che meno in partitella. Donadoni tutto d’un pezzo, che c’è di strano? Beh, c’è di strano che il giorno dopo l’allenatore sente il bisogno di correggere il tiro. «A fine partita ho avuto una reazione forte, ma è finita lì, il capitolo è chiuso abbondantemente. Non bisogna aspettare che qualcuno ti regali qualcosa, nemmeno con una squadra retrocessa e fallita. È lecito pensare che certe cose non accadano e che non si arrivi a tanto, ma preferisco metterci una pietra sopra». A proposito di pietre, però, non è che si può scagliare un macigno e poi nascondere la mano. Tanto che ci sarebbero gli estremi per l’intervento della Procura Federale. E qui Donadoni si trasforma da ex centrocampista dai numeri divini in libero vecchia maniera e spazza via in tribuna, non in tribunale: «L’apertura di un’indagine mi sembrerebbe
un’assurdità, vorrebbe dire aggiungere sciocchezze su sciocchezze». Sciocchezze? Sarà… Le parole sono importanti, gridava il pallanotista Nanni Moretti in Palombella rossa. Non è che abbiamo scherzato. Se davvero Donadoni ha visto e sentito porcherie, continui dritto per la sua strada, non ha bisogno di altri dribbling per la standing ovation. Altrimenti adeguiamoci tutti all’andazzo italico del«tengo famiglia», del «volemose bene».
Anche a Hernanes il lunedì serve per spiegare, precisare, o meglio ritrattare. Il giorno prima con l’Inter all’Olimpico firma una doppietta vincente alla sua ex, la Lazio. E vai con le capriole: non è soltanto provetto ginnasta a corpo libero, ma è anche schermidore. Giù stoccate a Claudio Lotito: «Mi dispiace per i tifosi, ma la dedica era per il presidente. Ha parlato troppo, ha considerato la mia cessione un affare». Frasi da vendetta, ieri però il Profeta si esibisce in un’altra giravolta, stavolta verbale: «A tutti i tifosi laziali volevo chiedere scusa perché se io avessi saputo prima che la mia capriola sarebbe stata interpretata come una mancanza di rispetto nei vostri confronti, non l’avrei mai fatta! L’orgoglio a volte ti porta a fare cose che neanche capisco bene». Poi, sempre più difficile!, avanti con la capriola più avvitamento: «Se osservate bene, non ho esultato quando ho segnato contro di voi a San Siro e nemmeno per il secondo gol all’Olimpico e anche la capriola è stata triste, senza esultanza!». La capriola triste, questa ci mancava, può risultare utile a tutti quelli che annunciano «se segno, non esulto», schiera affollata, ma chissà perché e in base a quale oscura logica.
Donadoni ed Hernanes insomma sono tormentati, ma non si lacerino più di tanto in ulteriori riflessioni. Abbiano il coraggio dei loro sentimenti e delle loro azioni: di sicuro strapperanno tanti altri meritati applausi.
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Prima stoccate, poi ripensamenti
DONADONI-HERNANESQUANDO LA NOTTE NON PORTA CONSIGLIOIL COMMENTOdi ANDREAMASALA
I n una intervista qualche mese fa avevodichiarato che il mio alpinismo è finito.Era seguita una lunga scia di polemiche.
Mi si accusava di aver affermato che dopo di
Il dibattito
ALPINISMO: PIÙ DEI RECORD CONTANO LE EMOZIONIL’AVVENTUROSOdi REINHOLDMESSNER
me l’alpinismo era morto. Direi che la differenza non è sottile. Venerdì sera sul palco del Festival della Montagna di Trento ho detto chiaramente e con gioia che no, l’alpinismo nonè morto. L’ho detto avendo accanto a me una dimostrazione: Hervé Barmasse, un giovane alpinista che ha ben capito il significato profondo di questa attività. Che non è solamente pratica sportiva. È anche cultura, frutto di una lunga storia. Non basta scalare. Chi lo fa dovrebbe anche trasmettere nei modi
che gli sono più congeniali il suo patrimonio di emozioni. Non con le cifre o l’albo dei record. Ma con libri, conferenze, film. Io ci provo anche con i miei musei. Hervé ha saputo vivere grandi avventure non solo in luoghi lontani, maanche sulla «sua» montagna, il Cervino, e ha tratto ispirazione dalla storia. L’ha approfondita con passione. Lo ha ben dimostrato nella serata che abbiamo condotto insieme, dedicata agli anniversari della Grande Becca i 150 anni della prima salita di Whymper ma anche di
Carrel e i 50 anni dell’ultima, immensa impresa di Walter Bonatti e ai 100 anni della Grande Guerra. Di quell’ingresso dell’Italia nel conflitto che portò gli scontri in alta quota, dall’Ortles all’Adamello e alle Dolomiti. Ma al Festival non ci sono solo gli appuntamenti in programma. A casa dell’amico Loris Lombardini ho incontrato un alpinista più anziano del vecchietto che sono: Cesare Maestri. Qualcuno ha scritto che abbiamo fatto pace, ma non sono mai stato in guerra con lui. È stato semplicemente l’incontro di due uomini. Lontano da ogni montagna, simbolica o fisica.
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MERCEDES AMGScuderia di F.1 BREAKING NEWS: @Arsenal si prepara per il 2016 con la linea più veloce al mondo! :-) #HamiltonHenry @MercedesAMGF1
La vignettadi Valerio Marini
GIANMARCO POZZECCOEx cestista PER SEMPRE...GRAZIE VARESE!!!@theoriginalpoz
FEDERICA PELLEGRINIOlimpionica di nuoto Questi sondaggi mettono gioia e speranza in un futuro migliore... alle ragazze piace faticare e sacrificarsi@mafaldina88
26 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
RAPALLO
SESTRI LEVANTE
Mar Ligure
BarbagelataBarbagelata92 km
95 km
GPM
QUINTO AL GIRO 2014 Domenico Pozzovivo
è nato il 30 novembre 1982a Policoro (Matera) e vive a
Montalbano Jonico. Pro' dal 2005con la Panaria-Navigare (poi CSFGroup e Colnago), nel 2013 passa
alla francese Ag2r La Mondiale. Incarriera vanta 12 vittorie. Questo
era il suo nono Giro: il migliorepiazzamento nel 2014, 5°.
Due successi nel 2015: una tappaal Catalogna e una al Trentino.
Eccolo orgoglioso con il dorsalenumero 1 del Giro ROBERTO BETTINI
1Ha il dorsale 1: scivola in discesa, resta incosciente,si riprende. Sollievo: niente fratture, trauma cranico
98° Giro d’ItaliaRTerza tappa, Rapallo-Sestri LevanteSan Lorenzoal Mare
Sanremo1
Albenga
Genova2
Rapallo
Sestri Levante3
Chiavari
La Spezia4
La Spezia
Abetone5
MontecatiniTerme
Castiglionedella Pescaia
6
Grosseto
Fiuggi7
Fiuggi
CampitelloMatese
8
Benevento
San Giorgiodel Sannio
9
CivitanovaMarche
Forlì10
Forlì
Imola11
Imola
Vicenza(Monte Berico)
12
MontecchioMaggiore
Jesolo13
Treviso
Valdobbiadene14
Marostica
Madonnadi Campiglio
15
Pinzolo
Aprica16
Tirano
Lugano(Svizzera)
17
Melide
Verbania18
Gravellona Toce
Cervinia19
Saint-Vincent
Sestriere20
Torino
Milano21
GERRANSTEAM ORICA
MATTHEWSVIVIANI
MATTHEWSMATTHEWS
km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 264 km 186 km 215 km 200 km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236
KM 95, ORE 16.20 Pozzovivo, che schiantoIl Giro trattiene il fiato
«Peccato, ci tenevo molto»
Alessandro ContiClaudio GregoriGENOVA
I l dramma è esploso improvviso. Come il blitzdel fulmine che squarcia il cielo. Alle 16.20 icorridori scendevano rapidi dal Passo della
Scoglina. Infilavano un’ampia curva a destra adalta velocità. Le bici erano bob scagliati giù dallagravità. La strada trasformata in un toboga da brivido. I corridori erano proiettili colorati nel verdedella primavera. Sospesi solo ai due punti di tangenza delle ruote, volavano. Sfidavano il brivido,domando il serpente della paura che mordeva icuori. Giù, a tomba aperta.
LA FRENATA Prima di quel curvone DomenicoPozzovivo, forse punto dal presentimento, ha frenato. La ruota anteriore ha pattinato sull’asfaltoscivoloso come il ghiaccio. Caduta inevitabile.Drammatica. La testa ha colpito l’asfalto schizzando avanti e trascinando il corpo. Il corridore eratrasformato in marionetta a cui era stato tagliato ilfilo. Pozzovivo è rimasto a terra inerte. Un piccolosegmento spezzato in mezzo alla strada. Immobile. Inanimato. Come un ramo spezzato dal vento.Le ruote delle biciclette e delle ammiraglie lo sfioravano. Aveva la faccia rivolta a terra. Il sanguecolava sulla strada. Un piccolo rivolo rosso sul grigio dell’asfalto. La scena era un fotogramma spezzacuore.
IL TIFOSO Un tifoso, generoso e incauto, ha cercato di soccorrerlo. Gli ha sollevato la testa. Gli hafatto scudo col proprio corpo, deciso a proteggerloa rischio della vita. Ha armeggiato intorno a lui,sotto gli occhi di Dupont, che era piegato sopra ilcompagno, sgomento. Pozzovivo aveva perso conoscenza. Il tifoso ha tentato la respirazione boccaa bocca. Poi gli ha sfilato il casco. Dopo 40 secondiecco la macchina medica n. 1, con la rianimatrice,la dottoressa Elena Della Valle, che, d’improvviso,si è trovata davanti lo spettro di Wouter Weylandt,il ragazzo di Gand perito nella discesa del Bocco il9 maggio di 4 anni fa.
LE PAURE Pozzovivo, però, dopo un breve momento, riprendeva conoscenza. Ma l’immobilità eil sangue davano l’impressione di un trauma grave. Alimentavano sospetti terribili. Anche nei telespettatori i ricordi spuntavano dal mare, improvvisi e terribili, come i serpenti che avevano avvoltoLaocoonte nelle sue spire. E il popolo del Giro, gelato da quella vista, ha temuto la tragedia. Con ilsuo bel nome che diffonde ottimismo, con il suonumero 1, che era una promessa di vittoria, Pozzovivo non era un corridore, ma l’elfo del Giro. Unacreatura della fantasia. Piccolo e bello come lognomo di una fiaba. Il folletto che sale sulle montagne come un colibrì. Ha la levità dei semi di soffioni. Tutti lo amano. E, in quello spasmo di dolore, lo hanno amato di più.
I SOCCORSI Poi la macchina dei soccorsi si è mes
Tutti con Domenico
Su GazzettaTv e sul nostro sito guardate le immaginidi Pozzovivo in ospedale e le prime rassicuranti parole
I VIDEO IN OSPEDALE CON LE PRIME PAROLE: ORE 13.15, 19.30, 23.15
27MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
San Lorenzoal Mare
Sanremo1
Albenga
Genova2
Rapallo
Sestri Levante3
Chiavari
La Spezia4
La Spezia
Abetone5
MontecatiniTerme
Castiglionedella Pescaia
6
Grosseto
Fiuggi7
Fiuggi
CampitelloMatese
8
Benevento
San Giorgiodel Sannio
9
CivitanovaMarche
Forlì10
Forlì
Imola11
Imola
Vicenza(Monte Berico)
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MontecchioMaggiore
Jesolo13
Treviso
Valdobbiadene14
Marostica
Madonnadi Campiglio
15
Pinzolo
Aprica16
Tirano
Lugano(Svizzera)
17
Melide
Verbania18
Gravellona Toce
Cervinia19
Saint-Vincent
Sestriere20
Torino
Milano21
GERRANSTEAM ORICA
MATTHEWSVIVIANI
MATTHEWSMATTHEWS
km 17,6 km 177 km 136 km 150 km 152 km 183 km 264 km 186 km 215 km 200 km 153 km 190 km 147 km 59,4 km 165 km 174 km 134 km 170 km 199 km 178km 236
1. Domenico Pozzovivo soccorso dopo la caduta durante la discesa dal Passo della Scoglina ANSA 2. I medici del Centro Mobile di Radiologia lo stabilizzano per il trasporto, in auto ed elicottero ANSA 3. All'ospedale San Martino di Genova GENITLE
3
sa in moto. Dopo 7 minuti ecco il Centro Mobile diRadiologia. Il paziente è stato stabilizzato. Da Genova, intanto, era partito l’elicottero. Pozzovivo,fin lì con il rianimatore Fabio Volonté, è decollatoalle 17.07, assistito dal rianimatore Giovanni Palermo e dall’infermiere Gianluca Ambrosini.«Aveva un trauma cranico commotivo. Ma erasempre vigile. Con un “Glasgow coma scale” unascala di valutazione neurologica sullo stato di coscienza dopo un trauma cranico 14/15, quasinormale», diceva Palermo. Alle 17.17 Pozzovivo,in codice giallo, è atterrato all’ospedale San Martino di Genova.Lo abbiamo visto entrare, grazie alle prodezze del nostro auriga Massimo volato sulla strada. Pozzovivoera immobile in barella. Gli occhibendati. Il rosso del sangue macchiava il turbante di bende bianchesopra l’occhio destro. La copertatermica nascondeva il corpo, non le scarpe da corsa ancora indosso. La registrazione in ospedaledava le 17.32.
LA DIAGNOSI «È vigile, attento. Il quadro sembraabbastanza confortante. Escluderei pericoli di vita, ma non vorrei essere troppo ottimista. È statoun trauma di un certo rilievo. Stiamo facendo laTac cerebrale. Valuteremo se ci sono fratture. Certamente gli applicheremo punti di sutura», dichiarava il primario del Pronto Soccorso, dottor PaoloMoscatelli alle 18.15. L’attesa era di vetro. Anche i
pazienti, lì per altri traumi, s’interessavano allesorti di Pozzovivo. Poi, alle 19.05, l’annuncio liberatore: «Tac negativa. Escluse lesioni encefaliche.Non ci sono fratture, né danni significativi», diceva Moscatelli. «La diagnosi? Trauma cranico facciale. Ci sono danni a livello cutaneo sopra e attorno all’occhio destro. Una ferita non lineare e nonpulita, serviranno non pochi punti di sutura. Prognosi? Resta in osservazione fino a domani. Poivaluteremo. Di solito ci vogliono 24 o 48 ore».
I PUNTI In quel momento, nella sala del Pronto Soccorso, il dott. Hamad Nidal, palestinese, lavoravacon le sue mani magiche intorno alvolto di Domenico. Alla fine i puntidi sutura sono 25. Ed è anche statorimosso un corpo estraneo, unapietra, penetrata nei tessuti. Pozzovivo, sempre cosciente, ma con un
filo di voce, in barella, ha detto: «Peccato! Ci tenevo tanto a questo Giro». Poi ha aggiunto: «La caduta? Non la ricordo nemmeno». Più tardi Moscatelliha chiamato la fidanzata Valentina. Domenico l’hasalutata affettuosamente. Ha usato i vezzeggiatividegli innamorati. L’ha rassicurata. Le ha raccomandato di rincuorare i genitori. Poi è calata lasera. E l’Elfo del Giro, al primo piano del RepartoMedicina d’Urgenza nell’area di terapia semiintensiva dell’Ospedale San Martino, sul letto numero 7, ha affrontato la notte più lunga.
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1 2
Tutti con Domenico
IL RITRATTO
Pulce o MarmottaColto e poliglottaSuona ChopinMarco PastonesiINVIATO A SESTRI LEVANTE (GE)
E’ la Pulce della Sila, loScoiattolo della Lucania, la Marmotta
di Montalbano Jonico. E’uno sherpa mediterraneo,un alpinista della MagnaGrecia. E’ un verticalista adue ruote. Ed è un piccologrande uomo. Il suo nomesquilla festoso e signorile:Domenico. Il suo cognomesuona profondo e dinamico: Pozzovivo. I suoi 32 annisembrano due volte 16: lataglia «small» è quella di un
ragazzino, ma con filosofia esaggezza «extralarge». E nellavita di tutti i giorni possiedesempre quell’equilibrio che, ieri, per un attimo gli è mancato.Domenico è sempre Domenico. I compagni di squadra loprendevano in giro quando lui,nei raduni, nei ritiri, perfinonei grandi giri, portava con sélibri di economia politica eaziendale: poi però i complimenti quando si è laureato conuna tesi sulle «Politiche meridionalistiche dall’Unità d’Italiaai giorni nostri».
CHI É Se si siede al pianoforte,è per suonare Chopin o Schu
bert. La musica se la porta dentro anche in bici, ogni salita —spiega — ha la sua melodia. Senaviga al computer, è per prevedere il meteo e programmare il futuro. Pozzovivo è sostanza, non forma, è etica, nonestetica, è essenza, non apparenza. Legge, osserva, obietta.Si schiera. Puntiglioso, scrupoloso, preciso. Orgoglioso. Per fare il capitano è dovuto andare all’estero, ma era un emigrante già da junior, Piemonte,Brianza e Toscana, Veneto.Adesso, al terzo anno nell’Ag2R, parla il francese comese fosse nato a Versailles. nonsi tira indietro quando la bicinon è più un cavallo alato dacorsa ma la piccola regina della strada: lo scorso anno haportato per 3465,4 km da Belfast a Trieste una poesia infilata nel manubrio. Pozzovivo èsalita, non discesa. E l’8 agosto, il giorno del matrimonio,scalerà il suo Everest.
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Ospedale di Genova, 25 punti al volto. Domenico parla: rassicura la fidanzata
LA CHIAVE
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MANUEL BONGIORNO 23 ANNI, BARDIANI-CSF, PRO’ DAL 2013
«IL GIRO HA PERSO UN PROTAGONISTA: ORA RIMETTITI PRESTO GRANDE POZZO»
RINALDO NOCENTINI 37 ANNI, SCALATORE AG2R
«MI HANNO DETTO DELLA CADUTA A FINE DISCESA: NON CI POTEVO CREDERE»
Ciro ScognamiglioINVIATO A CAVI LAVAGNA (GENOVA)
«Q uei minuti sonostati lunghi. Troppo lunghi. Ho avuto paura». L’alber
go dell’Ag2r è a uno sguardodal mare e all’ora di cena gliatleti che scendono a mangiare si mescolano con le famiglieche hanno appena finito di godersi una tranquilla giornatadi vacanza. Hubert Dupont hagià saputo che le condizioni diDomenico Pozzovivo sono rassicuranti «e questa è l’unicacosa che conta. Da quello checi hanno fatto sapere, è andatabene, soprattutto rispetto aquello che sembrava nell’immediato», spiega.
EMOZIONE Dupont ha 34 anni. È un professionista di lungocorso, è all’Ag2r da una vita e
ne ha viste tante. Oltre a Pozzovivo, qui al Giro ci sono Matteo Montaguti e Rinaldo Nocentini: Dupont divide la camera proprio con Montaguti(mentre Pozzovivo aveva lasingola) e poco prima di scendere a cena si è fermato a parlare un po’ con Nocentini e gliha raccontato gli istanti di cuitutti hanno parlato e che lui havissuto in prima persona. Eravicino a Domenico e ha appoggiato subito la bici sul cigliodella strada, prima di vedere la persona che ha cercato dispostare il lucano: «Non ho visto subito Domenico in faccia,ce l’aveva rivolta verso l’asfalto. Però quando è stato giratoho visto il sangue in viso e hoavuto paura. Aveva gli occhibianchi. Quella persona hapreso la lingua e gliel’ha tiratafuori. Mi sono tranquillizzatoun po’ quando mi sono resoconto che Domenico respirava, muoveva un po’ il naso. Lefoto dell’accaduto non voglio rivederle, ce le ho in testa».
SCAMPATO PERICOLO A ruotadi Pozzovivo c’era anche Steven Kruijswijk, olandese dellaLottoJumbo, che per una singolare coincidenza ieri sera alloggiava nello stesso albergodell’Ag2r a Cavi di Lavagna.«Ho ancora l’adrenalina addosso, quei momenti dell’incidente non mi passano dalla testa. Non era una curva dove siandava a velocità elevatissima, non so perché ma a Domenico è scappata la ruota. Sonoancora molto scosso». «Chefosse Pozzovivo l’ho capito inuna frazione di secondo, dallescarpe — racconta MatteoMontaguti —. Non ho avuto iltempo di realizzare che cosafosse successo ma non ho pensato subito che potesse esserequalcosa di grave, pensavoche fosse una frattura alla clavicola per come avevo vistocon la coda dell’occhio che teneva le braccia. Mi hanno spiegato dopo. E dire che l’avevoaiutato in salita, poi mi erostaccato, pensavo che la tappanon presentasse più pericoli.Ora non vedo l’ora di riabbracciarlo».
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DUPONT «AVEVA GLI OCCHI BIANCHI
IL TIFOSO GLI HA TIRATO LA LINGUA»
fLA SQUADRALE EMOZIONI DEI COMPAGNI
Dentro la paura
Marco PastonesiINVIATO A SESTRI LEVANTE
«E rano passati fra i 10 ei 20 secondi. La nostra macchina era in
coda al primo gruppo. Pozzovivo era sulla strada, immobile, senza casco: qualcuno glielo aveva sfilato. Aveva il voltoinsanguinato: una profonda ferita al sopracciglio. Respirava.Per pochi attimi è stato incosciente. Poi ha ritrovato orientamento e consapevolezza. Rispondeva. Collaborava».
REGNO Elena Dellavalle è unangelo custode. Polo blu, sullaschiena la scritta, bianca, «doctor». E’ di Torino, ha 41anni, è rianimatrice, dal 2003fa parte dello staff medico delGiro d’Italia. Ha occhi neri,profondi, parlanti. Il suo regnoè quella sottile linea di confine
fra vita e morte. «Pozzovivosi muoveva, braccia e gambe. Parlava, era lucido e hasempre respirato autonomamente. Ha avuto un seriotrauma craniofacciale, manon presentava altre ferite».Allora avrà tirato un sospirodi sollievo: quel 9 maggio diquattro anni fa, con WouterWeylandt, lei c’era. Ma impotente.
APOSTOLO Se la Dellavalleè un angelo custode, il professore Giovanni Tredici, da31 anni al Giro d’Italia, attuale responsabile del servizio medico, è un vecchioapostolo: «Sette minuti piùtardi è giunto sul posto ilcentro mobile di rianimazione. Constatate lo stato dicoscienza e di lucidità, il respiro autonomo e le condizioni stabili, si è deciso diportare Pozzovivo in macchina alla fine della discesa,e da qui, sull’elicottero del118 di Genova all’ospedaledi riferimento, quello di SanMartino a Genova. Il trasporto in elicottero non èstato fatto per una particolare emergenza del caso, maper evitare il traffico stradale della giornata».
STAFF L’assistenza sanitariadel Giro continua a essereperfezionata. «Possiamocontare – spiega Tredici su2 macchine mediche dotatedi macchinari per intubare especiali barelle pieghevoli:la prima con un medico e unrianimatore, la seconda conun rianimatore e un infermiere specializzato in emergenze. Poi su 4 autoambulanze, di cui due con ortopedici e traumatologi, le altrecon anestesista e rianimatore. E’ stato aggiunto un altrocentro mobile di rianimazione in coda al gruppo, làdove una volta c’era il camionscopa che accoglieva icorridori che abbandonavano la corsa. Non toccate gliatleti — predica Tredici —.Non è il tempo che conta,ma i modi. Fare le cose perbene e con calma».
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LA RIANIMATRICE,LA STESSA
DI WEYLANDT«ERA IMMOBILE»
fI SOCCORRITORII MEDICI IN PRIMA LINEA
98° Giro d’ItaliaRLe reazioni
MATTEO MONTAGUTICORRIDORE AG2R
«PASSANDO HO VISTO COME TENEVA LE
BRACCIA, PENSAVO FOSSE UNA FRATTURA
ALLA CLAVICOLA»
GIOVANNI TREDICICAPO DEI MEDICI DEL GIRO
«UNA MACCHINA L'HA TRASPORTATO AI PIEDI
DELLA DISCESA,POI L'ELICOTTERO PER EVITARE IL TRAFFICO»
29MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
5° Il piazzamento di Pozzovivo al Giro 2014, alle spalle di Quintana, Uran, Aru e Rolland, a 6’32” dal colombiano. Questa era la sua nona partecipazione alla corsa rosa: 9° nel 2008, 8° nel 2012, Una vittoria di tappa, Lago Laceno 2012CARLOS BETANCUR 25 ANNI, COLOMBIANO DELL’AG2R
«L’ABBANDONO DI POZZOVIVO È TRISTE: AVEVA TUTTO PER FARE UN GRAN GIRO»
1Pozzovivo puntava forte al podio del Giro. Ma dopo le prime due tappe aveva già un ritardo di 1’50” da Contador: nel finale di Genova era rimasto coinvolto nella caduta. E ieri da Rapallo era partito molto arrabbiato
INVIATO A SESTRI LEVANTE
«M i sono sentita morire». ValentinaConte è la fidanza
ta di Domenico Pozzovivo. La data del matrimonio c’è già: 8agosto 2015. E c’è già anche lacasa dove già vivono: a Rende,in provincia di Cosenza. Era lì,davanti al maxitelevisore di ultima generazione (un regaloproprio di Domenico), che Valentina stava guardando la terza tappa del Giro d’Italia.
BRIVIDI «Dei primi istanti nonho già più una chiara percezione racconta al telefono Valentina, che sta completando glistudi di ingegneria edile . Eracome se il tempo si fosse fermato. Mi sono spaventata anchequando ho visto lo spettatoreche muoveva Domenico, unacosa che non si dovrebbe fare
mai in una circostanza così. Hoiniziato a tranquillizzarmiquando ho avuto l’impressioneche muovesse il diaframma. Maè quando mi hanno fatto sentirela sua voce al telefono in vivavoce dall’ospedale che sono rinata. Ho sentito solamente “Staitranquilla, sto bene”, ma sonostate le quattro parole più belledel mondo». La sorella gemelladi Valentina, Paola, era stata investita da piccola ed era stata incoma. E’ stato come rientrare inun incubo: «Domenico è sfortunato. Quando lo guardo in televisione, sono sempre in apprensione quando ci sono le discese,perché lo so che non sono il suoforte. Per questo Giro si era preparato benissimo, poteva migliorare il risultato dello scorsoanno, magari il podio. Ma checosa conta tutto questo? Checosa contano la bici, il lavoro,tutto il resto, tutte le quotidianearrabbiature inutili che ci prendiamo? Lascio tutto ora e vogliocorrere da Domenico, arriveròa Genova con l’aereo da Lamezia Terme, ho visto che devo fare scalo a Roma. Magari nell’immediato dovrò lasciarlo tranquillo ma appena possibile voglio vederlo».
TERRORE I genitori di Domenico, Leonardo e Rosanna, stavano pure loro guardando la tappa a casa. A Montalbano Jonico,il paese della Basilicata di cuiDomenico è originario. Avevano già programmato di venire alGiro in corrispondenza dei finesettimana, la prima occasionesarebbe stata sabato a Campitello Matese. «Sono stati cinque, sei, sette minuti di terrorepuro racconta papà Leonardo. Abbiamo pensato al peggio.Le tappe preferiamo guardarleda soli, siamo sempre in tensione. Mia moglie peggio di me, leile discese non le può proprio seguire. Non auguro a nessun genitore di passare quello che abbiamo passato noi. Le notizieche sono arrivate dopo ci hannoun po’ tranquillizzato, per fortuna. Lo so benissimo che le cadute fanno parte del ciclismo, però Domenico davvero non hafortuna. Perché deve semprepagare un prezzo così severo?».
ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PADRE «CINQUEMINUTI DI TERRORE»
LA RAGAZZA «MI SONO SENTITA MORIRE»
fLA FAMIGLIADAVANTI ALLA TELEVISIONE
Paolo MarabiniINVIATO A SESTRI LEVANTE
L a giornata da paura diDomenico Pozzovivo eracominciata con l’umore
nero, figlio di quell’1’57” di ritardo dalla maglia rosa, e1’50” da Alberto Contador, accumulato in due sole tappe.C’era la rabbia per la cadutadel giorno prima, una cadutadi massa causata da uno scriteriato spettatore entrato sulpercorso con una fixie bike.C’erano state anche paroleforti: «E’ mancato il controllo»aveva detto lo scalatore lucano, l’italiano più atteso in questo Giro d’Italia insieme conFabio Aru, riferendosi a queltratto del percorso non transennato. «E secondo me, vistoquello che è successo, sarebbestata più giusta la neutralizzazione del finale di tappa».
IL RICORDO Poi il via. Unafrazione nervosa, magari lasmania di restare nelle posizioni di testa e, al chilometro 95, la tremenda caduta in discesa, un terrenosul quale Pozzovivo non sisente a proprio agio. Lì siamo sbiancati. E Mauro Vegni più di tutti. «In quegliattimi interminabili mi si ègelato il sangue» ha detto ildirettore del Giro d’Italia.«Ero nella zona dell’arrivo.E appena ho visto le immagini di Domenico a terra,immobile, il ricordo m’èandato subito a quel 9 maggio di quattro anni fa. Inevitabile, penso che sia statoun pensiero comune. Ilgiorno per me più doloroso, un giorno che non potròmai dimenticare. E, ironiadella sorte, allora eravamoproprio da queste parti, apochi chilometri da qui».«Tra l’altro ha aggiuntoMauro Vegni proprio questa mattina (ieri, ndr) al raduno di partenza avevo incontrato i genitori di Wouter Weylandt. Sì, è stato unmomento di forte commozione, come è naturale chefosse, anche se sono giàpassati quattro anni. Il dolore per la perdita di un figlio, di un figlio così giovane, non si anestetizza facilmente».
TREPIDAZIONE Attaccatoai monitor Rai, Vegni ha seguito con trepidazione ognisecondo successivo alla caduta di Pozzovivo. «Mi sono tranquillizzato soloquando ho sentito le paroledel professor Tredici (lostorico responsabile medico del Giro, che è da 31 anni al seguito della corsa rosa; ndr). Solamente in quelmomento ho tirato un sospiro di sollievo. Ma confesso che vivo ogni discesadel Giro e di tutte le corseche dirigo con ansia, con ilcuore in gola. E soltantoquando l’ultimo corridore èarrivato in fondo sano e salvo mi metto il cuore in pace».
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CUORE IN GOLA VEGNI «HO PENSATO
SUBITO A WOUTERPOI IL SOLLIEVO»
fIL DIRETTORE DEL GIROLA TENSIONE DEGLI ORGANIZZATORI
VALENTINA CONTELA FIDANZATA
«QUANDO HO SENTITO LA SUA VOCE SONO
RINATA: “TRANQUILLA,STO BENE”. LE PAROLE
PIÙ BELLE DEL MONDO»
MAURO VEGNIIL PATRON DELLA CORSA ROSA
«PROPRIO PRIMA DEL VIA AVEVO INCONTRATO
I GENITORI DI WEYLANDT: È STATO
COMMOVENTE»
30
ALBERTO CONTADOR SPAGNOLO, 32 ANNI, RE DEL GIRO 2008
«LA SQUADRA HA FATTO UN LAVORO ECCEZIONALE: LO DICE ANCHE L’SRM»
FABIO ARU 24 ANNI, ASTANA, 11° NELLA GENERALE A 23”
«AVEVAMO PROVATO LA TAPPA, ERA COMPLICATA: TUTTO COME PREVISTO»
La rosa che pungeMatthews: «Felicità»1L’australiano leader in classifica vince lo sprint di SestriSecondo un super Felline: «Ci riproverò. Anche subito»
2 Le tappe vinte da Michael Matthews in maglia rosa:prima di ieri s’era imposto lo scorso anno nella Sassano-Montecassino
Marco PastonesiINVIATO A SESTRI LEVANTE
A ll’arrivo, «Bling» si è illuminato d’immenso: unaluce, un lampo, un ba
gliore. A scintillare erano gli occhi, il sorriso, la mano al cielo,la maglia rosa. Michael «Bling»(significa sgargiante, vistoso)Matthews era l’unico dei velocisti – ma continuare a considerarlo soltanto un velocista è ridicolo – ancora davanti. Conuna volata di potenza ha battuto l’allungo di Felline e abbattuto la progressione di Gilbert. Eseconda vittoria di tappa in maglia rosa: era già successo unanno fa a Cassino.
NUMEROSA Sulla tappa: «Mercoledì scorso avevamo fattouna ricognizione degli ultimi80 km, ci eravamo convinti chenon sarebbe stata una corsa facile, e quella che si è creata èstata forse più dura di quelloche mi aspettavo. Non voleva
mo che si formasse una fuga così numerosa, però dentro c’erano due dei nostri, scalatori, e quindi eravamo ben rappresentati. In salita ho tenuto, e cosìsapevo che, se la fuga fosse stata ripresa, poi tutti i miei compagni sarebbero stati per me. Ecosì, alla fine, è andata megliodi quanto fosse stato programmato». Sulla classifica: «Già lavittoria nella cronosquadre erastata una gioia. Già la mia maglia rosa era stata una soddisfazione. Adesso questa vittoria èla felicità. E il bello è che il miocompagno di camera SimonClarke è secondo in classifica.Non capita tutti i giorni di essere primi e secondi nella stessastanza». Sul Giro: «Di quello del2014 conservo bellissimi ricordi, anche se avremmo potutofare anche di più. Ma quello del2015 promette di essere ancorapiù ricco. Non c’è un unico leader, siamo tutti atleti specialistiin ogni disciplina, con il massimo di fiducia reciproca, prontia metterci a disposizione».
CONTENTO Folgorante, Matthews. Anche quando ricorda laprima bici («Una Giant, ma avevo già 17 anni»), la prima corsa(«Subito dopo») e la prima vittoria («Dopo sei mesi di gare, icampionati nazionali under19»). Soprattutto quando parladi Pozzovivo: «Ero quattro ruote dietro di lui, l’ho visto caderee ne sono rimasto impressionato. Sono contento che sia tuttook, dedico la vittoria anche alui, vedere un ragazzo così talentuoso a terra mi spezza ilcuore, a questo Giro d’Italiaavrebbe potuto fare molto dibuono». E folgorante anchequando gli è stato chiesto se,prima o poi, avrà anche lui uncamper dove dormire da solo,come Richie Porte: «No, grazie,sono contento così, mi piacecondividere la cena con la squadra e poi la stanza con un compagno, mi piace condividere lagioia di una vittoria o anche ladelusione di una sconfitta. Maper chi cerca la vittoria finale elotta anche nei minimi dettagli,
se dormire in un camper da solopuò garantire quell’1% decisivo, non sono contrario. E se aPorte va bene, sono contentoper lui. Siamo buoni amici: oggi(ieri, ndr) ho aiutato lui, facendolo andare avanti, magari unaltro giorno lui aiuterà me».
SCALTRO E, quasi folgorante, èstato anche Fabio Felline: «E’stata una tappa incredibile, eme l’aspettavo dura così. Fatta atutta, dall’inizio alla fine, senzarespiro, senza tregua. Matthews mi ha restituito quelloche gli avevo dato ai Paesi Baschi. Stavolta è stato più scaltrodi me. Io ero alla ruota di un suo
compagno, e lui alla mia. Io sono scattato al momento giusto,non ho nulla da recriminaresulla mia scelta di tempo, ma luimi ha saltato, ed è stato bravo.Comunque ci riproverò. Continuo a stare bene e ad andare bene, corro giorno dopo giorno,anche la tappa di domani (oggi,ndr) potrebbe essere quellabuona». Potrebbe essere proprio Fabio – una luce, quelladella sua giovinezza (25 anni),un lampo, quello della sua volata (da uomo di classiche), e unbagliore, quello della sua felicità (senza dover essere sgargiante) a illuminarsi d’immenso.
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Michael Matthews, 24 anni. In alto la volata di Sestri in cui si è imposto su Felline e Gilbert BETTINI
98° Giro d’ItaliaRLa tappa di ieri
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31MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
21 Le maglie rosa dell’Australia, conquistate con sei corridori diversi: la prima fu tredici anni fa, nel 2002, con Cadel Evans. Michael Matthews, attuale leader della classifica generalecon 6” su Clarke e 10 su Gerrans e Chaves, è già a quota 8.RIGOBERTO URAN COLOMBIANO, 28 ANNI, ETIXX-QUICKSTEP
«SONO CONTENTO CHE QUESTA TAPPA SIA PASSATA: ERA DAVVERO DURA»
FABIO FELLINE25 ANNI (BETTINI)
«TAPPA DURA COMEME L’ASPETTAVO.
SONO SCATTATO BENE MA MATTHEWS È STATO
PIÙ SCALTRO DI ME»
VIVIANI INEDITO LOOK VINTAGESU UNA PINARELLO ANNI 60Quale modo originale per sfoggiare la maglia rossa di leader della classifica a punti conquistata il giorno prima con la vittoria nel cuore di Genova? A Elia Viviani (foto BETTINI) s’è accesa la lampadina. Un direttore sportivo del Team Sky aveva con sè una bici Pinarello «Veneto», un modello replica stile Anni 60. E il ragazzo veronese ha avuto la pensata: s’è messo in testa un cappellino vintage rosso, ha inforcato la bici rossa ed è andato così agghindato al foglio firma, attirando l’attenzione. Chissà, magari stamattina concede il bis, avendo conservato la maglia. «Il giorno dopo il successo di Genova è stato davvero un gran bel giorno, anche se in corsa poi ho dovuto faticare parecchio. Confesso, ero un po’ frastornato, non sapevo cosa volesse dire vincere una tappa al Giro. E m’ha fatto venire una gran voglia di riprovarci alla prossima occasione per velocisti».
fIL RETROSCENA
Frequenze radio anti-motorini:c’è la polizia postaleClaudio GhisalbertiINVIATO A SESTRI LEVANTE (GE)
U n controllo silenziosoe ben gestito. Ierimattina al via da Ra
pallo tre ispettori della Polizia Postale sono arrivati incarovana. Ufficialmente illoro compito era quello diroutine, verificare cioè ilcorretto utilizzo delle radioricetrasmittenti utilizzate incorsa. Il servizio «radio corsa», coordinato dalla Legadel ciclismo professionisticodella Fci, ha in concessionecinque licenze radio dal Ministero dello sviluppo economico, così ripartite: direzione gara, scorta stradale esoccorsi; commissari e giuria; motociclisti; radio cronaca per ammiraglie e seguito; arrivo. Ma attorno alla corsa si muovono moltepersone con lo scanner, unapparecchio capace di captare qualsiasi frequenza,usato dai team anche perascoltare illecitamente lecomunicazioni dei rivali persapere in anticipo la tatticadi gara. E sarebbe stata unasegnalazione di «disturbo»uno dei veri motivi del con
trollo della Postale, concentrata ormai sui reati informatici.
IN MOTORINO Ma c’è anchedell’altro ed è legato al misterodei «motorini», di cui si continua a sospettare l’uso, come dimostrano i cinque controlli effettuati sulle bici sabato. L’accensione e lo spegnimento inmolti modelli avviene via bluetooth o wifi, ovvero tramitefrequenze radio. Con questi sistemi il comando può esseredato anche da parecchi metridi distanza. Ma la tecnologiagià da tempo s’è spinta oltre,tanto che un corridore in corsapuò ricevere mail, messaggi equant’altro, oltre che esseremonitorato sia nella posizione,sia per i suoi valori prestazionali: velocità, frequenza cardiaca, potenza... Al via di Sanremo, un’innovativa azienda piacentina ha presentato una bicicon telaio da corsa in carbonioe il motorino attivabile tramiteiPhone. L’azionamento di unapparecchio ormai può esserefatto persino da una persona dall’altra parte del mondo. Edè anche su questo che gli uomini della Postale stanno lavorando. Le onde sono invisibili,non introvabili.
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IVAN BASSO37 ANNI (BETTINI)
«GIORNATE COME QUESTE NON PASSANO
DAVVERO MAI, E NON VEDI SOLO L’ORACHE FINISCANO»
32 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
6 Le tappe del Giro con arrivo a La Spezia: la 1a nel ‘29 (vinse Alberto Dinale), l’ultima nell’89 (Laurent Fignon)SONNY COLBRELLI 24 ANNI, BARDIANI CSF
«LE BOTTE DI DOMENICA MI STANNO CONDIZIONANDO: DEVO TENERE DURO»
Claudio GhisalbertiINVIATO A SESTRI LEVANTE (GENOVA)
C orta e molto complicata, un toboga. È laChiavariLa Spezia, 4a frazione del Giro.Pochi chilometri di pianura e si scala la Col
la di Velva (gpm di 3a) che immette nella Val diVara, dove si sale sul Bracco. Discesa abbastanzatecnica e si entra nelle Cinque Terre, attraversatoLevanto si scala il Termine (gpm di 3a cat., 8,8 kmabbastanza regolari con pendenza massima del 10%). Ledifficoltà però non sono affattofinite perché si punta verso Volastra e giù in picchiata versoRiomaggiore, altre ondulazionied eccoci a La Spezia. Prima deltraguardo, però, i corridori dovranno affrontare un circuitoparzialmente cittadino moltoimpegnativo, caratterizzatodalla salita di Biassa: 3,5 km con gli ultimi millemetri sempre sopra il 10 per cento. Gli ultimi 3chilometri della corsa, invece, sono piatti su strade larghe. «È una tappa impegnativa – spiegaAlessandro Petacchi che a La Spezia ci è nato evissuto per lungo tempo .Già prima di entrarenel circuito finale non sarà facile perché è tuttoun su e giù, destrasinistra. Le strade, tra l’altro,sono quello che sono. Il finale lo conosco bene eoltre alla salita non bisogna sottovalutare la di
scesa, che è tutta da pedalare. Credo che a giocarsi la volata arriveranno una cinquantina di corridori. Il mio favorito? Dico Michael Matthews».
CINQUE TERRE Se fosse stato ancora corridore,quella odierna sarebbe stata una frazione perfetta per Paolo Bettini. «Assolutamente si — risponde con un sorriso l’ex iridato —. Sul Garibaldiavrei fatto un bel cerchietto rosso, di quelli cheindicano l’obiettivo. È una tappa molto interessante, nervosa. Nella storia del ciclismo le Cinque
Terre hanno sempre significatotanta fatica. In più le strade sono insidiose. Il finale invece èmolto bello». La domanda chemolti si potrebbero porre è se cisarà battaglia tra i big di classifica, i favoriti alla vittoria finaledel Giro. «Non credo che cambiqualcosa di significativo — prosegue Bettini — però devonocorrere con la massima atten
zione e gli occhi bene aperti perché su questestrade anche un guasto meccanico può pesaremolto». Nei pronostici Bettini è a due su tre, nelsenso che ha indovinato le vittorie della Oricanella cronosquadre d’apertura e quella di Matthews ieri a Sestri Levante. «Stavolta dico Gilbert, anche se mi piacerebbe vedere Visconti sgomitare per la vittoria». Ma questa maglia rosa come la batti?
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Contador-Aru, attenti!Curve, salite e trappoleda Chiavari a La Spezia1Ci sono 3200 metri di dislivello in soli 150 km. Un ottovolanteche può fare male. Petacchi: «Occhi aperti, ve lo dico io...»
IL GIRO AI RAGGI XDATA TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA9/5 1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA GERRANS - - MATTHEWS10/5 2a ALBENGA-GENOVA 177 VIVIANI MATTHEWS VIVIANI LINDEMAN MATTHEWSIeri 3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE 136 MATTHEWS MATTHEWS VIVIANI KOCHETKOV MATTHEWSDATA TAPPA KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTAOggi 4a CHIAVARI-LA SPEZIA 150 *** Senza un attimo di tregua, quasi una classica in miniatura piena di insidieDomani 5a LA SPEZIA-ABETONE 152 **** Il primo arrivo in salita, dove il mondo scoprì Coppi: i big si possono testare14/5 6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 * Si tira il fiato dopo la partenza scoppiettante, occasione per le ruote veloci15/5 7a GROSSETO-FIUGGI 264 ** Tappa-maratona, la più lunga. Ultimi 350 metri al 4%, adatti a Gilbert & C.16/5 8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE 186 **** Primo vero esame per i big, con l’infinita Forca d’Acero e i 13 km finali al 7%17/5 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO 215 **** Più dura del previsto, si sale e scende di continuo: 4000 metri di dislivello18/5 RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE19/5 10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ 200 * Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata20/5 11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) 153 *** Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo21/5 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico) 190 *** Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11%22/5 13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO 147 * Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie... 23/5 14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 ***** L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro24/5 15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO 165 **** Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio25/5 RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO 26/5 16a PINZOLO-APRICA 174 ***** Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti27/5 17a TIRANO-LUGANO 134 * Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti 28/5 18a MELIDE-VERBANIA 170 ** Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino29/5 19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA 236 ***** Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km30/5 20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE 199 ***** Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura31/5 21a TORINO-MILANO 178 * Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione
98° Giro d’ItaliaRLa tappa di oggi
LA PIÙ DURA DELLA PRIMA PARTE
CHIAVARI3 m
1019155 140260 150
Colladi Velva536m
Borghe�oVara98m Levanto
5m
Passodel Termine548m Biassa
323m
LA SPEZIA3 m
km 10
GPM3
GPM3
GPM3RS
S
Colla di VelvaColla di Velva
LevantoLevanto
Passo del TerminePasso del Termine BiassaBiassa
Pendenza maxsalita Biassa(3,5 km al 5%)
Pendenza maxsalita Biassa(3,5 km al 5%)
CHIAVARI
LA SPEZIA
14%Ritrovo alle 11.40 a Chiavari in piazza Ma�eo�i,partenza alle 13.10 dalla via Aurelia
GDS
RL’ex c.t. Bettini: «Faticosae ricca di insidie. Anche un guasto può pesare molto»
33MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
10” I secondi di abbuono che spettano al vincitore della tappa: 6” al 2°, 4” al 3°. Traguardi volanti, 3”, 2” e 1”GIUSEPPE MARTINELLI 60 ANNI, TEAM MANAGER ASTANA
«SE LA TINKOFF TIRA COSÌ, SIGNIFICA CHE CONTADOR STA MOLTO BENE»
AG2R LA MONDIALED.S. Biondi1 POZZOVIVO ITA2 BERARD FRA3 BETANCUR COL4 DOMONT FRA5 DUPONT FRA6 GRETSCH GER7 HOULE CAN8 MONTAGUTI ITA9 NOCENTINI ITA
ANDRONI-SIDERMECD.S. Savio11 PELLIZOTTI ITA12 APPOLLONIO ITA13 BANDIERA ITA14 DALL'ANTONIA ITA15 FRAPPORTI ITA16 GATTO ITA17 STORTONI ITA18 TVETCOV ROM19 ZILIOLI ITA
ASTANA PRO TEAMD.S. Shefer21 ARU ITA22 CATALDO ITA23 KANGERT EST24 LANDA SPA25 MALACARNE ITA26 ROSA ITA27 SANCHEZ SPA28 TIRALONGO ITA29 ZEITS KAZ
BARDIANI CSFD.S. Reverberi31 BONGIORNO ITA32 BARBIN ITA33 BATTAGLIN ITA34 BOEM ITA35 CHIRICO ITA36 COLBRELLI ITA37 PIRAZZI ITA38 RUFFONI ITA39 ZARDINI ITA
BMC RACING TEAMD.S. Baldato41 GILBERT BEL42 ATAPUMA COL43 BOOKWALTER USA44 BURGHARDT GER45 CARUSO ITA46 DILLIER SVI47 KÜNG SVI48 MOINARD FRA49 ZABEL GER
CCC SPRANDI POLKOWICED.S. Wadecki51 PATERSKI POL52 BOLE SLO53 MARYCZ POL54 MATYSIAK POL55 MIHAYLOV BUL56 OWSIAN POL57 RUTKIEWICZ POL58 SAMOILAU BIE59 SZMYD POL
ETIXX - QUICK-STEPD.S. Bramati61 URAN COL62 BOONEN BEL63 BOUET FRA64 DE LA CRUZ SPA65 KEISSE BEL66 MEERSMAN BEL67 SABATINI ITA68 SERRY BEL69 VAKOC R.CEC
FDJD.S. Guesdon71 GENIEZ FRA72 COURTEILLE FRA
73 ELISSONDE FRA74 FISCHER BRA75 MOUREY FRA76 PINEAU FRA77 RÉZA FRA78 ROUX FRA79 VEIKKANEN FIN
IAM CYCLINGD.S. Carlstrom81 CHAVANEL FRA82 CHEVRIER FRA83 CLEMENT OLA84 HAUSSLER AUS85 KLUGE GER86 PELUCCHI ITA87 PINEAU FRA88 REICHENBACH SVI89 SARAMOTINS LET
LAMPRE - MERIDAD.S. Maini91 ULISSI ITA92 FERRARI ITA93 GRMAY ETI94 MODOLO ITA95 MORI ITA96 NIEMIEC POL97 POLANC SLO98 RICHEZE ARG99 XU CINA
LOTTO SOUDALD.S. Leysen100 VAN DEN BROECK BEL101 ARMEE BEL102 BAK DAN103 BROECKX BEL104 GREIPEL GER105 HANSEN AUS106 HENDERSON N.ZEL107 MONFORT BEL109 VERVAEKE BEL
MOVISTAR TEAMD.S. Garcia111 INTXAUSTI SPA112 AMADOR C.RICA113 ANTON SPA114 FERNANDEZ SPA115 HERRADA SPA116 IZAGUIRRE SPA117 LOBATO SPA118 D. QUINTANA COL119 VISCONTI ITA
NIPPO - VINI FANTINID.S. Giuliani121 CUNEGO ITA122 BERLATO ITA123 BISOLTI ITA124 COLLI ITA125 DE NEGRI ITA126 GROSU ROM127 ISHIBASHI GIAP128 MALAGUTI ITA129 STACCHIOTTI ITA
ORICA GREENEDGED.S. White 131 MATTHEWS AUS132 BEWLEY N.ZEL133 CHAVES COL134 CLARKE AUS135 DURBRIDGE AUS136 GERRANS AUS137 HEPBURN AUS138 LANCASTER AUS139 WEENING OLA
SOUTHEASTD.S. Parsani141 BELLETTI ITA142 BUSATO ITA143 CARRETERO PAN144 FAVILLI ITA145 FINETTO ITA146 GAVAZZI ITA
147 MONSALVE VEN148 PETACCHI ITA149 ZHUPA ALB
TEAM CANNONDALE - GARMIND.S. Wegelius151 HESJEDAL CAN152 ACEVEDO COL153 BROWN USA154 CARDOSO POR155 DANIELSON USA156 FORMOLO ITA157 MARANGONI ITA158 SLAGTER OLA159 VILLELLA ITA
TEAM GIANT - ALPECIND.S. Engels161 MEZGEC SLO162 ARNDT GER163 DE BACKER BEL164 FAIRLY USA165 GESCHKE GER166 HAGA USA167 JI CINA168 LUDVIGSSON SVE169 STAMSNIJDER OLA
TEAM KATUSHAD.S. Konyshev171 PAOLINI ITA172 BELKOV RUS173 CHERNETSKI RUS174 KOCHETKOV RUS175 LAGUTIN RUS176 PORSEV RUS177 TROFIMOV RUS178 VOROBYEV RUS179 ZAKARIN RUS
TEAM LOTTO NL - JUMBOD.S. Boven181 KRUIJSWIJK OLA182 BENNETT N.ZEL183 FLENS OLA184 HOFLAND OLA185 KEIZER OLA186 LINDEMAN OLA187 TJALLINGII OLA188 VAN DER LIJKE OLA189 WAGNER GER
TEAM SKYD.S. Cioni191 PORTE AUS192 EISEL AUT193 HENAO COL194 KIRYIENKA BIE195 KONIG R.CEC196 NIEVE SPA197 PUCCIO ITA198 SIUTSOU BIE199 VIVIANI ITA
TINKOFF SAXOD.S. De Jongh 201 CONTADOR SPA202 BASSO ITA203 BOARO ITA204 JUUL JENSEN DAN205 KREUZIGER R.CEC206 PAULINHO POR207 ROGERS AUS208 ROVNY RUS209 TOSATTO ITA
TREK FACTORY RACINGD.S. Baffi211 NIZZOLO ITA212 ALAFACI ITA213 BEPPU GIAP214 COLEDAN ITA215 FELLINE ITA216 SILVESTRE POR217 VAN POPPEL OLA218 VANDEWALLE BEL219 WATSON AUS
22 SQUADRE, RESTANO IN 193
L’ARRIVO
CLASSIFICA GENERALE L’INIZIATIVA
A PUNTI MONTAGNA GIOVANI TEAM A PUNTITEAM A TEMPI ULTIMO KM
La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa e su ognuno dei traguardi volanti: 1. EliaVIVIANI (Sky) 53 punti; 2. Frapporti 40; 3. Hofland (Ola) 35; 4. Gilbert (Bel)26; 5. Matthews (Aus) 25; 6. Greipel (Ger) 25; 7. Lindeman (Ola) 20; 8. Zhupa (Alb) 20; 9. Mezgec (Slo) 18.
La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria dellesalite: il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Pavel KOCHETKOV 15 punti; 2. Ulissi 12; 3. Zardini 7; 4. Chaves (Col) 6.
La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Classifica: 1. Michael MATTHEWS (Aus, Orica); 2. Chaves (Col) a 10”; 3. Aru a 23”; 4. Felline a 33”;5. Elissonde (Fra) a 36”; 6. Bongiorno a 47”; 7. Formolo a 1’03”; 8. Herrada (Spa) a 1’40”; 9. Dillier (Svi) a 1’54”.
La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ORICA GREENEDGE 23h40’59”; 2. Tinkoff Saxo a 7”; 3. Astana Pro Team a 13”; 4. Etixx - Quick-Step a 19”; 5. Movistar Team a 21”; 6. Bmc Racing Team a 25”.
La classifica a squadre a punti si basasui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti.Classifica: 1. ORICA-GREENEDGE 120; 2. Astana 60; 3. Bmc Racing 58; 4. Team Sky 57; 5. Trek Factory Racing 52; 6. Lotto-Jumbo 46; 7. SothEast 40; 8. Tinkoff-Saxo 38; 9. Team Katusha 37; 10. Lotto Soudal 29.
La classifica Energia «Gdf Suez» premia il corridore che, lungo l’intero Giro d’Italia, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 chilometri di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Classifica: 1. Sergey LAGUTIN (Rus) 4 punti; 2. Hofland (Ola) 4; 3. Matthews (Aus) 2; 4. Viviani 2.
Sorpresa Tiralongo:chiude 5° in volata
Diego Ulissi, 25 anni, in fuga nella tappa di ieri BETTINI
POS.CORRIDORE TEMPO1 MATTHEWS (AUS) km 330,6 in 8h06’27”, media 40,777 km/h2 CLARKE (AUS) a 6"3 GERRANS (AUS) a 10"4 CHAVES (COL) 5 KREUZIGER (R.CEC) a 17"6 CONTADOR (SPA) 7 ROGERS (AUS) 8 TIRALONGO (ITA) a 23"9 ARU (ITA) 10 ROSA (ITA) 11 SANCHEZ (SPA) 12 CATALDO (ITA) 13 LANDA (SPA) 14 GILBERT (BEL) a 25"15 URAN (COL) a 29"16 BOUET (FRA) 17 IZAGUIRRE (SPA) a 31"18 AMADOR (C.RICA) 19 VISCONTI (ITA) 20 INTXAUSTI (SPA) 21 FELLINE (ITA) a 33"22 CARUSO (ITA) a 35"23 CLEMENT (OLA) 24 BOOKWALTER (USA) 25 MOINARD (FRA) 26 GENIEZ (FRA) a 36"27 MOUREY (FRA) 28 ELISSONDE (FRA) 29 PAOLINI (ITA) a 37"30 PORTE (AUS) 31 SIUTSOU (BIE) 32 KONIG (R.CEC) 33 NIEVE (SPA) 34 TROFIMOV (RUS) 35 ZAKARIN (RUS) 36 VAN DEN BROECK (BEL) a 39"37 MONFORT (BEL) 38 KRUIJSWIJK (OLA) a 46"39 BATTAGLIN (ITA) a 47"40 BONGIORNO (ITA) 41 ANTON (SPA) a 50"42 BOLE (SLO) a 55"43 PATERSKI (POL) 44 BETANCUR (COL) a 58"45 MONSALVE (VEN) a 1'02"46 GAVAZZI (ITA) 47 FORMOLO (ITA) a 1'03"48 CARDOSO (POR) 49 HESJEDAL (CAN) 50 SLAGTER (OLA) 51 CUNEGO (ITA) a 1'07"52 BASSO (ITA) a 1'22"53 KANGERT (EST) a 1'32"54 HERRADA (SPA) a 1'40"55 ATAPUMA (COL) a 1'44"56 REICHENBACH (SVI) 57 LAGUTIN (RUS) a 1'46"58 DILLIER (SVI) a 1'54"59 PIRAZZI (ITA) a 1'56"60 ZARDINI (ITA) 61 SAMOILAU (BIE) a 2'04"62 POLANC (SLO) a 2'18"63 NIEMIEC (POL)
64 GRMAY (ETI) 65 ULISSI (ITA) 66 STORTONI (ITA) a 2'22"67 FINETTO (ITA) a 2'23"68 HANSEN (AUS) a 3'07"69 KOCHETKOV (RUS) a 3'32"70 BOARO (ITA) a 4'25"71 FAVILLI (ITA) a 4'47"72 DE LA CRUZ (SPA) a 4'52"73 ZEITS (KAZ) a 5'06"74 MONTAGUTI (ITA) a 5'41"75 VILLELLA (ITA) a 5'46"76 PAULINHO (POR) a 7'51"77 WEENING (OLA) a 8'11"78 BURGHARDT (GER) a 9'10"79 BELLETTI (ITA) a 9'37"80 ROVNY (RUS) a 10'22"81 BARBIN (ITA) a 10'31"82 SZMYD (POL) a 10'39"83 KIRYIENKA (BIE) a 10'42"84 HENAO (COL) 85 KEIZER (OLA) a 10'51"86 DUPONT (FRA) a 11'01"87 PELLIZOTTI (ITA) a 11'18"88 CHEVRIER (FRA) a 12'07"89 MORI (ITA) a 12'23"90 ARMEE (BEL) a 13'25"91 SABATINI (ITA) a 14'04"92 BROWN (USA) a 14'28"93 VIVIANI (ITA) a 14'34"94 NIZZOLO (ITA) a 14'46"95 GRETSCH (GER) a 15'05"96 PETACCHI (ITA) a 15'09"97 COLLI (ITA) a 15'14"98 DE NEGRI (ITA) 99 APPOLLONIO (ITA) a 15'20"100 PUCCIO (ITA) a 15'23"101 KÜNG (SVI) a 15'26"102 LUDVIGSSON (SVE) a 15'33"103 ZILIOLI (ITA) a 15'43"104 FERNANDEZ (SPA) a 15'47"105 FISCHER (BRA) a 15'52"106 GESCHKE (GER) a 16'04"107 VANDEWALLE (BEL) a 16'07"108 BISOLTI (ITA) a 16'23"109 MIHAYLOV (BUL) a 17'22"110 BEPPU (GIAP) a 17'37"111 TOSATTO (ITA) a 17'43"112 BOONEN (BEL) a 17'47"113 GREIPEL (GER) a 17'53"114 CHAVANEL (FRA) a 17'57"115 HOFLAND (OLA) a 17'58"116 CHIRICO (ITA) a 18'09"117 DURBRIDGE (AUS) a 18'32"118 MARANGONI (ITA) a 18'42"119 JUUL JENSEN (DAN) a 19'07"120 LOBATO (SPA) a 19'21"121 BEWLEY (N.ZEL) a 19'43"122 NOCENTINI (ITA) a 19'48"123 HOULE (CAN) 124 RICHEZE (ARG) a 20'00"125 OWSIAN (POL) a 20'06"126 DANIELSON (USA) a 20'08"127 LANCASTER (AUS) a 20'14"128 ALAFACI (ITA) a 20'20"
129 HAUSSLER (AUS) a 20'51"130 BELKOV (RUS) a 20'59"131 FRAPPORTI (ITA) a 22'08"132 EISEL (AUT) a 22'27"133 BAK (DAN) a 22'28"134 MALACARNE (ITA) a 22'35"135 TJALLINGII (OLA) a 22'37"136 MEERSMAN (BEL) a 22'41"137 REZA (FRA) a 22'48"138 PORSEV (RUS) a 22'49"139 RUFFONI (ITA) a 22'59"140 PINEAU (FRA) a 23'01"141 MATYSIAK (POL) a 23'07"142 RUTKIEWICZ (POL) 143 BERLATO (ITA) a 23'08"144 MEZGEC (SLO) a 23'11"145 BROECKX (BEL) a 23'12"146 SILVESTRE (POR) a 23'18"147 DOMONT (FRA) a 23'19"148 MARYCZ (POL) a 23'22"149 VAN POPPEL (OLA) a 23'37"150 HAGA (USA) a 23'46"151 BUSATO (ITA) a 23'49"152 ARNDT (GER) a 23'50"153 ZABEL (GER) a 23'56"154 COLBRELLI (ITA) a 24'08"155 HENDERSON (N.ZEL) a 24'12"156 FERRARI (ITA) a 24'45"157 LINDEMAN (OLA) a 24'51"158 VAKOC (R.CEC) a 25'29"159 BANDIERA (ITA) a 25'44"160 MODOLO (ITA) a 26'08"161 VAN DER LIJKE (OLA) a 26'13"162 FAIRLY (USA) a 26'26"163 ACEVEDO (COL) a 26'30"164 MALAGUTI (ITA) a 26'34"165 STACCHIOTTI (ITA) 166 BERARD (FRA) a 26'36"167 WATSON (AUS) a 26'49"168 XU (CINA) a 26'52"169 COURTEILLE (FRA) a 26'58"170 VERVAEKE (BEL) a 27'11"171 ROUX (FRA) a 27'21"172 FLENS (OLA) a 27'41"173 QUINTANA (COL) a 27'43"174 GATTO (ITA) a 27'58"175 PINEAU (FRA) a 28'03"176 TVETCOV (ROM) a 28'08"177 GROSU (ROM) a 28'14"178 DE BACKER (BEL) a 28'15"179 KEISSE (BEL) a 29'05"180 CHERNETSKI (RUS) a 29'08"181 STAMSNIJDER (OLA) a 29'22"182 JI (CINA) a 29'28"183 ZHUPA (ALB) a 29'31"184 WAGNER (GER) a 34'01"185 BOEM (ITA) a 34'19"186 HEPBURN (AUS) a 35'01"187 VEIKKANEN (FIN) a 35'51"188 DALL'ANTONIA (ITA) a 36'04"189 KLUGE (GER) a 36'59"190 COLEDAN (ITA) a 43'37"191 ISHIBASHI (GIAP) a 43'45"192 SARAMOTINS (LET) a 44'38"193 PELUCCHI (ITA) a 46'58"
POS. CORRIDORE TEMPO1 MATTHEWS (AUS) km 136 in 3h33’53”, media 38,151 km/h2 FELLINE (ITA) a 0"3 GILBERT (BEL) 4 LAGUTIN (RUS) 5 TIRALONGO (ITA) 6 PAOLINI (ITA) 7 GAVAZZI (ITA) 8 BATTAGLIN (ITA) 9 SANCHEZ (SPA) 10 MONSALVE (VEN) 11 BOLE (SLO) 12 ARU (ITA) 13 MONTAGUTI (ITA) 14 FAVILLI (ITA) 15 DILLIER (SVI) 16 FORMOLO (ITA) 17 AMADOR (C.RICA) 18 VILLELLA (ITA) 19 CONTADOR (SPA) 20 ROSA (ITA) 21 GERRANS (AUS) 22 POLANC (SLO) 23 KANGERT (EST) 24 KREUZIGER (R.CEC) 25 CARUSO (ITA) 26 CATALDO (ITA)
27 CHAVES (COL) 28 CARDOSO (POR) 29 SIUTSOU (BIE) 30 ROGERS (AUS) 31 ZEITS (KAZ) 32 ZAKARIN (RUS) 33 ATAPUMA (COL) 34 VAN DEN BROECK (BEL) 35 PORTE (AUS) 36 KRUIJSWIJK (OLA) 37 ANTON (SPA) 38 GENIEZ (FRA) 39 CLEMENT (OLA) 40 CLARKE (AUS) 41 BOOKWALTER (USA) 42 URAN (COL) 43 IZAGUIRRE (SPA) 44 TROFIMOV (RUS) 45 BETANCUR (COL) 46 REICHENBACH (SVI) 47 BONGIORNO (ITA) 48 PIRAZZI (ITA) 49 MONFORT (BEL) 50 NIEVE (SPA) 51 KONIG (R.CEC) 52 VISCONTI (ITA) 53 LANDA (SPA) 54 CUNEGO (ITA)
55 FINETTO (ITA) 56 KOCHETKOV (RUS) 57 MOINARD (FRA) 58 GRMAY (ETI) 59 INTXAUSTI (SPA) 60 DE LA CRUZ (SPA) 61 HANSEN (AUS) 62 MOUREY (FRA) 63 HESJEDAL (CAN) 64 SLAGTER (OLA) 65 STORTONI (ITA) 66 ELISSONDE (FRA) 67 BOUET (FRA) 68 ULISSI (ITA) 69 NIEMIEC (POL) 70 ZARDINI (ITA) 71 PATERSKI (POL) 72 SAMOILAU (BIE) 73 BASSO (ITA) 74 HERRADA (SPA) 75 WEENING (OLA) a 3'18"76 BOARO (ITA) a 4'08"77 PAULINHO (POR) 78 ARMEE (BIE) a 8'35"79 BURGHARDT (GER) 80 BELLETTI (ITA) 81 MIHAYLOV (BUL) 82 SZMYD (POL)
83 HAUSSLER (AUS) 84 BARBIN (ITA) 85 KÜNG (SVI) 86 DUPONT (FRA) 87 BROWN (USA) a 10'05"88 SABATINI (ITA) 89 CHEVRIER (FRA) 90 KIRYIENKA (BIE) 91 HENAO (COL) 92 KEIZER (OLA) 93 PELLIZOTTI (ITA) 94 BELKOV (RUS) 95 ROVNY (RUS) 96 MORI (ITA) 97 LUDVIGSSON (SVE) a 14'07"98 FISCHER (BRA) 99 PETACCHI (ITA) 100 DOMONT (FRA) 101 CHAVANEL (FRA) 102 BEPPU (GIAP) 103 VIVIANI (ITA) 104 CHIRICO (ITA) 105 BAK (DAN) 106 TOSATTO (ITA) 107 MARANGONI (ITA) 108 NIZZOLO (ITA) 109 DURBRIDGE (AUS) 110 APPOLLONIO (ITA)
111 ZILIOLI (ITA) 112 DANIELSON (USA) 113 NOCENTINI (ITA) 114 GESCHKE (GER) 115 GRETSCH (GER) 116 PUCCIO (ITA) 117 VANDEWALLE (BEL) 118 LOBATO (SPA) 119 FERNANDEZ (SPA) 120 FRAPPORTI (ITA) 121 HOULE (CAN) 122 QUINTANA (COL) 123 BISOLTI (ITA) 124 DE NEGRI (ITA) 125 COLLI (ITA) 126 JUUL JENSEN (DAN) 127 BOONEN (BEL) a 17'18"128 LANCASTER (AUS) 129 HOFLAND (OLA) 130 LINDEMAN (OLA) 131 OWSIAN (POL) 132 RICHEZE (ARG) 133 PINEAU (FRA) 134 ALAFACI (ITA) 135 EISEL (AUT) 136 GREIPEL (GER) 137 BERLATO (ITA) 138 TJALLINGII (OLA)
139 BEWLEY (N.ZEL) 140 JI (CINA) a 22'12"141 ARNDT (GER) 142 ZHUPA (ALB) 143 KEISSE (BEL) 144 ROUX (FRA) 145 ZABEL (GER) 146 MARYCZ (POL) 147 VAKOC (R.CEC) 148 RUTKIEWICZ (POL) 149 MATYSIAK (POL) 150 GROSU (ROM) 151 TVETCOV (ROM) 152 ACEVEDO (COL) 153 COURTEILLE (FRA) 154 XU (CINA) 155 HEPBURN (AUS) 156 STACCHIOTTI (ITA) 157 DALL'ANTONIA (ITA) 158 BROECKX (BEL) 159 MALAGUTI (ITA) 160 GATTO (ITA) 161 VERVAEKE (BEL) 162 RUFFONI (ITA) 163 VEIKKANEN (FIN) 164 FAIRLY (USA) 165 BERARD (FRA) 166 KLUGE (GER)
167 DE BACKER (BEL) 168 MEZGEC (SLO) 169 SILVESTRE (POR) 170 PINEAU (FRA) 171 ISHIBASHI (GIAP) 172 VAN DER LIJKE (OLA) 173 FLENS (OLA) 174 VAN POPPEL (OLA) 175 REZA (FRA) 176 STAMSNIJDER (OLA) 177 HAGA (USA) 178 BANDIERA (ITA) 179 MALACARNE (ITA) 180 FERRARI (ITA) 181 MODOLO (ITA) 182 WATSON (AUS) 183 HENDERSON (N.ZEL) 184 BOEM (ITA) 185 COLBRELLI (ITA) 186 PORSEV (RUS) 187 CHERNETSKI (RUS) 188 BUSATO (ITA) 189 MEERSMAN (BEL) 190 SARAMOTINS (LET) a 30'00"191 PELUCCHI (ITA) 192 COLEDAN (ITA) 193 WAGNER (GER)
VOROBYEV (RUS) n.p.POZZOVIVO (ITA) rit.
Gran festa a Genova per il 31° Torneo Ravano:98 bambini in bicicletta sulle strade del GiroGrande festa domenica a Genova dove 98 bambini, tanti quante le edizioni del Girod’Italia, hanno pedalato sul percorso della 2a tappa rosa passando sotto il traguardo come veri campioni delle due ruote. Una bella iniziativa organizzata nell’ambito del 31° Torneo Ravano–22a Coppa Mantovani, il più grande torneo scolastico d’Europa che ha coinvolto quest’anno oltre 5000 bambini tra gli 8 e i 10 anni per dieci giornate all’insegna dello sport e del divertimento. Ideata nel 1985 dal presidente della Sampdoria Paolo Mantovani e oramai ben radicata su tutto il territorio ligure, la manifestazione, che si concluderà questo giovedì, si propone di intrattenere i ragazzi con partite di calcio, basket, volley e rugby promuovendo i temi dello sport, della comunicazione, dell’ambiente e dell’alimentazione. «Ho vissuto questa pedalata dalla fiera al traguardo del Giro come un momento unico, una nuvola rosa per le strade di Genova - ha spiegato Ludovica Mantovani, figlia di Paolo -. Un’opportunità per 98 bambini del torneo Ravano di vivere un’esperienza indimenticabile grazie a uno sport, il ciclismo, che per noi è una bellissima novità».
98° Giro d’ItaliaRLa guida
La programmazione Rai sul Giro:GIRO MATTINARai3, ore 12.25-12.45ANTEPRIMA GIRORaiSport1, ore 14DIRETTA TAPPARaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.10. Telecronaca Francesco Pancani e Silvio MartinelloPROCESSO ALLA TAPPARai3, al termine della tappa.Conduce Alessandra De Stefano con Stefano Garzelli e Beppe ContiTGIRORaiSport1, ore 20. Con Andrea De Luca e Massimiliano LelliGIRO NOTTERaiSport1, ore 0.30
IN TV
Diretta dalle 14su RaiSport1Dalle 15.10 Rai3
PORTE, DAL MOTORHOME AI... PEDALIRichie Porte ha stupito tutti al Giro: dorme in un motorhome stile Usa a cinque stelle per non avereproblemi con gli alberghi. Ma intanto si diverte con una pubblicità a pedali: ecco la nuova casa....
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un passo falso lo paga. Domenica la Mercedes haallargato il divario, grazie a un pacchetto di aggiornamenti che ha fatto la differenza. E ora Maranello deve correre ai ripari.
TEST VERITÀ Il team principal Maurizio Arrivabene, al quale non fa certo difetto la franchezza,dopo la gara ha ammesso senza remore: «Noncerco la scusa della pista scivolosa, del vento odelle condizioni particolari, ci sono state ancheper gli altri. Sono convinto che non sia tutto sbagliato nelle novità che abbiamo portato e chequalcosa funzioni. Ma ci aspettavamo un grandesalto avanti, invece abbiamo fatto solo un piccolopasso. Serve un bagno di umiltà e se necessario
tornare indietro, correggendogli errori». La configurazione diali, diffusore, fondo, deflettorie fiancate che ha debuttato alMontmelò va rivista e i test dioggi e domani saranno moltoutili. Peccato che a provare laSF15T – dopo Raffaele Marciello che girerà (oggi) in quanto «rookie» – non sarà uno fra ititolari Vettel e Raikkonen, mail terzo pilota Esteban Gutierrez. Scelta discutibile, dettatada interessi commerciali.
VECCHI GUAI? Per la Ferrari è preoccupante cheil primo, vero pacchetto di sviluppi varato in questa stagione non abbia dato i frutti sperati, tantoda spingere gli ingegneri a lasciare le novità sullavettura di Vettel e tornare alle vecchie soluzionisu quella del più scontento Raikkonen, nel tenta
Luigi PernaINVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)
L e corse sono anche spionaggio. Ed è facilepensare a ciò che può essere successo fraFerrari e Mercedes dietro le quinte del caso
flussometri, nel quale sarebbero entrambe coinvolte. Una spifferata alla Fia? Probabile di sì. Machiunque sia stato a farla, alla fine accusatori eaccusati si sono ritrovati sulla stessa barca. Il delegato tecnico Charlie Whiting ha infatti tiratouna linea e richiamato le due squadre (ma forseanche altri team) alla corretta interpretazionedella regola, precisando che «il flusso di carburante deve restare costante al disopra dei 90 chilogrammi/ora», per evitare che i motoristisfruttino le oscillazioni creando delle sovrappressioni peraumentare la potenza.
SI COPIANO La cosa che ha incuriosito i commissari della Federazione, che ora hanno piazzato sensori per monitorare iflussometri in più punti, sarebbe stata la somiglianza di certesoluzioni «personalizzate» trovate dalle squadre, in particolare Ferrari e Mercedes. «Si copiano in tutto», sarebbe stata la loroconclusione. Plausibile, pensando al travaso diingegneri e conoscenze che c’è stato nei mesiscorsi in direzione StoccardaMaranello. La Ferrari, in ritardo sulla tecnologia ibrida, è infattiandata a pescare risorse umane e cervelli in Germania. Le due rivali del Mondiale adesso procedono su binari paralleli, nella corsa ai «cavalli».
TITOLO PROFEZIA La rossa, che da due mesi volava sulle ali dell’entusiasmo e di risultati inattesi, al Montmelò è tornata ai guai antichi. Erroridi strategia del muretto che hanno penalizzato lagara da leone di Sebastian Vettel e quella di rimessa di Kimi Raikkonen, ma soprattutto novitàsulla vettura che non hanno convinto. La Gazzetta mercoledì scorso era stata profetica, titolando: «Ferrari, tanti sviluppi. Ma è vietato sbagliare». E l’allarme calza a pennello, dopo le tre giornate difficili del GP di Spagna. Gli equilibri cambiano in fretta, in questa F.1 che marcia al ritmodi soluzioni trovate in galleria del vento e al simulatore, perciò chi si ferma è perduto. E chi fa
Formula 1RDopo il GP Spagna
Rossa rimandata E il Mondialesi gioca anchea colpi di spiate1Ferrari e Mercedes, richiamate all’ordine sui flussometri, si copiano nelle idee estreme
tivo di chiarirsi le idee. La rossa è una vetturanata bene, senza difetti, e perciò si pensava chegli atavici problemi legati alle indicazioni dellagalleria del vento e del simulatore fossero ormaisuperati, anche perché a Maranello hanno investito moltissimo la passata stagione, dotandosidi banchi prova dinamici e altri strumenti cheprima non c’erano.
RITARDO La gara di domenica ha riportato invece a galla vecchi fantasmi, segnando una frenatanel programma di crescita della vettura impostato a suo tempo dal direttore tecnico James Allison. «Sono per i test in pista, non al simulatore.Ma queste regole valgono anche per gli altri. E inostri rivali (la Mercedes; n.d.r.) questa voltahanno lavorato meglio», ha detto Arrivabene.Peraltro stanno arrivando mesi caldi, in cui (oltre al presente) bisognerà gettare le basi per progettare la rossa del prossimo anno. La Ferrari pagherà il ritardo? Lo capiremo presto, già in Canada, pista più indicativa di Montecarlo. Ma di certo è necessaria una reazione… doppia.
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Sebastian Vettel, 27 anni, quattro podi nelle prime cinque gare GETTY-LIVERANI
Primo giorno di testcon soli 5 titolari Marciello sulla SF15-T Oggi dalle 9 alle 18 al Montmelò è in programma la prima delle due giornate di test collettivi. Assente la Manor. Scenderanno in pista 9 piloti. Solo 5 di questi sono titolari nelle rispettive squadre. La Ferrari farà girare Raffaele Marciello. Ecco l’elenco completo: Rosberg (Mercedes), Kvyat (Red Bull), Massa (Williams), Marciello (Ferrari), Turvey (McLaren), Wehrlein (Force India), Gasly (Toro Rosso), Maldonado (Lotus), Ericsson (Sauber). Domani seconda e ultima giornata: per la Ferrari ci sarà Gutierrez.
La medaglia di San Cristoforoportafortuna nella scarpa di Vettel
35MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Andrea CremonesiINVIATO A MONTMELÒ
N iente discoteca. Malgrado ami sciogliere la tensione accumulata negli
autodromi, scatenandosi neiballi, Nico Rosberg è ormai costretto a ragionare e comportarsi da futuro papà. «Mia moglie è embarazada (incinta;n.d.r.)», spiegava ieri in spagnolo nel consueto video con ilquale il lunedì risponde alledomande che i tifosi gli rivolgono attraverso twitter. Dunque notte tranquilla per ripresentarsi poi, fresco e riposato,di nuovo a Montmelò neppure24 ore dopo il primo, importantissimo successo stagionaleche ha avuto benefici effetti,oltre che sul proprio morale,anche per le casse della fondazione Laureus impegnata acombattere il disagio giovaniledi cui è ambasciatore: «60 girial comando, 4,655 km per giro, 100 euro al km: ben 27.930euro raccolti per @LaureusSport», ha twittato con orgoglio la Mercedes.
DISTACCO Nico è tornato in pista per un evento della Petrobras, sponsor e fornitore tecnico della sua freccia d’argento, eoggi ci rimetterà piede per sedersi nell’abiticolo per la primadelle due giornate di collaudi.Una occasione in più per cementare il feeling con la macchina che dopo le ultime modifiche ha allungato il passo sullaFerrari. «Il divario è aumentato — è la spiegazione senzafronzoli di Niki Lauda — perché semplicemente abbiamolavorato meglio degli altri». Adingigantire l’impresa c’è ancheun particolare, finito in secondo piano: la Mercedes ha otte
nuto la quarta vittoria (e la terza doppietta) dell’anno con unmotore che era già alla quintagara (mentre quelli di Maranello erano alla seconda) e cheverrà impiegato ancora a Montecarlo, prima di introdurre inCanada il secondo esemplare.
VERDETTO In teoria dovrebbetrattarsi di una evoluzione, anche se la Mercedes lascia immaginare che potrebbe anchenon essere così, che i 7 gettonirisparmiati in inverno potrebbero essere invece spesi piùavanti. «Vincere questa garaera importante per due ragioni— spiega il direttore tecnicoPaddy Lowe —: perché perconsuetudine la prima tappaeuropea è quella dove tutti spediscono in pista monopostoevolute e non c’era garanziache i rapporti di forza potessero restare immutati. La seconda ragione è che questa pistaesalta pregi e difetti delle macchine». Dunque aver allungatoqui può rappresentare unasvolta per il resto del campio
nato. In particolare la Mercedes volava nel terzo settore delMontmelò, che per caratteristiche è simile a Monaco e Canada, piste dove conta la trazione. E dove i tedeschi torneranno con un Rosberg pienamente ritrovato: «Nico si èripreso — spiega Lauda — equesto è una buona notizia perlui e per noi. La mia preoccupazione è che se non avesse guidato bene qui, avrebbe perso ilmomento propizio e questoavrebbe potuto influire sullasua testa. Invece Nico è invecetornato ai livelli dell’anno scorso».
SOSTE Nico ha vinto con merito partendo dalla pole, ma ilgiorno dopo si discute ancorase Hamilton non avesse potutoosare, restando in pista con legomme dure sino al traguardo:«No — spiega Lowe — questegomme per loro natura perdono prestazioni all’improvviso,non si poteva rischiare il secondo posto».
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«Questa vittoriaha valore doppioper la Mercedes»1Lowe: «Non era scontato restare davanti»Lauda: «Nello sviluppo noi più bravi della Ferrari»
fIL PUNTO
Una Formula noia?Sì, se gli ingegneri«bloccano» i pilotiTodt deve agire
Pino AllieviMONTMELÒ
J ean Todt, sopravvissuto al terremoto in Nepal, è apparso come
un lampo ai box del GP diSpagna. Da tempo il presidente Fia ha un ruolo defilato nelle vicende dei granpremi. Non interviene, nonprende posizione se non suquestioni istituzionali. Maquanto è accaduto domenica dovrebbe spingerlo a darsi una mossa. È vero che isuoi poteri sono limitati dalConcord Agreement, ma aTodt non può essere sfuggita la noia di una gara senzasorpassi, in cui due duelliannunciati al fulmicotone,tra Vettel e Hamilton e fraBottas e Raikkonen sonoevaporati dinanzi al fattoche non appena una macchina arrivava nella sciadell’altra, intervenivano leturbolenze a sconsigliare lamanovra. Per cui Hamiltonnon ha attaccato Vettel e altrettanto Raikkonen non haaggredito Bottas. A Montmelò, come su altre piste, èsempre stato così. Da anni.
CAOS Ma cosa hanno fattoFia, Fom e team per evitarequella che è un’offesa alpubblico pagante, ai telespettatori? Niente. In compenso, si sono stilate regoleaccessibili a pochi eletti suquestioni riguardanti i flussi di benzina, le power unit,l’Ers e altri elementi chehanno generato un’impennata dei costi senza incideresullo spettacolo, anche sel’avvento dei motori ibridi èuna svolta perché il futurova in quella direzione.
ERRORI Ma c’era una cosa chesi poteva fare senza aggravio dispese: una riduzione drasticadell’aerodinamica. Possibileche nelle gare di Indy si sorpassi a 300 all’ora senza turbolenze, col pubblico che va in visibilio, e in F.1 sia vietato? Cheperversione è un sorpasso«agevolato» da artifizi come ildrs che snatura l’essenza dellecorse e annulla i fondamentalidi uno sport basato su azzardoe coraggio? La F.1 è diventatauna disciplina da eroi proprioper certi episodi che hanno fatto trepidare i tifosi. Il giro folledi Arnoux e Villeneuve a Digione ne è l’emblema. In tanti anni di lamentele e gare sonnolente, la Fia non ha mai affrontato il tema, i team sono distanti anni luce da ciò che vuole lagente, il Concord Agreementha lasciato un potere inauditoagli ingegneri, ai quali non interessa regalare lo show a chiguarda i GP. Si dice che Todtabbia pronto un piano di business della F.1 attuabile a breve.Bene. Ma nel frattempo non siinterviene sulle regole attuali,che hanno cancellato i GP dagliinteressi dei giovani.
MEETING Giovedì, a Londra,c’è l’ennesima riunione degliinutili «gruppi di lavoro» dellesquadre, con Helmut Markoche pare voglia chiedere —nulla è chiaro nel mondo deiGP — un ritorno alla centralitàdella Fia per i regolamenti. Ovviamente il suo fine è averemotori migliori per la Red Bullin disgrazia, attraverso una rivoluzione allargata. Discutiamone. Ma qualcuno solleverà ilproblema noia dalla parte deitifosi? No: la cosa più importante non è all’ordine del giorno…
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Rosberg con Edwin Moses GETTY
27930 Gli euro raccolti domenica da Rosberg per la Laureus. Il tedesco dona 100 euro per ogni km in testa: in Spagna ne ha percorsi 279,300 al comando.
NOTIZIE TASCABILI
«Se a breve non avremo un motore competitivo o non arriverà l’Audi, diremo addio alla F.1». La Red Bull minaccia di abbandonare il Mondiale. E fin qui nulla di nuovo. Per la prima volta, però, il capo del Motorsport Helmut Marko parla dell’Audi come possibile partner motoristico. E la Casa di Ingolstadt per la prima volta risponde, attraverso il suo a.d. Rubert Stadler: «Nella vita devi mantenere le opzioni aperte — dice all’inglese Auto Express —. Abbiamo già tanti progetti vincenti nel motorsport. Con la F.1, aspettiamo e vediamo. Per Audi è un’opzione. Non adesso, forse, ma è comunque un’opzione».
Parole che ovviamente non fanno altro che fare aumentare le speculazioni relative alla possibilità da parte del colosso di Ingolstadt di subentrare alla Renault, in crisi da quando, nel 2014, è iniziata l’era ibrida. «Ufficialmente non c’è stata alcuna richiesta o trattativa — precisa Marko alla Bbc —. Il gruppo Volkswagen prima deve risolvere alcune cose al suo interno, poi forse potrà pensare a cosa fare nel Motorsport». La Red Bull, per contratto, si è impegnata a correre in F.1 fino al 2020, mentre la partnership con la Renault è valida fino al 2016. Fino a poche settimane fa, a impedire un arrivo di Audi in F.1 era il parere negativo di Ferdinand Piech, presidente del Gruppo Volkswagen, fortemente contrario a un progetto di questa fattura. Ma ora che Piech ha lasciato la carica... Anche perché, in Casa Audi dallo scorso anno lavora Stefano Domenicali, l’ex team principal Ferrari, arrivato a Ingolstadt con un ruolo, per la verità poco credibile, di responsabile dei servizi e della mobilità.ASCOLTI — Record stagionale per la F.1 su Sky: il GP Spagna è stato infatti visto da 1.076.089 spettatori medi.
Alonso ai box senza freni COLOMBO (p.g.) Rovinosa caduta di Andrea Iannone alla velocissima Arrabbiata 1 al Mugello durante i test Ducati in preparazione al GP d’Italia (31 maggio). Pilota ok e di nuovo in pista nel pomeriggio. Definiti gli assetti nel primo assaggio della nuova GP15 sul tracciato toscano coi titolari.I tempi: Dovizioso 1’47”9 e Iannone 1’48”0, vicini al record di Marquez 2013 (1’47”639). Oggi girano mezza giornata, poi trasferimento a Le Mans. ASCOLTI SBK — (p.g.) La Superbike a Imola è stata vista sulle reti Mediaset da 1.715.000 telespettatori, share 7.30%, +311.000 rispetto al 2014.
TEST DUCATI AL MUGELLODovi a 3 decimida Marquez 2013Brivido Iannone
(co.ca.) Un calendario con due gare in più: è questo l’obiettivo che il presidente della Fia Jean Todt e Alejandro Agag, organizzatore del campionato, si pongono per il futuro della Formula E. Non solo: nella conferenza stampa, tenuta sabato a Montecarlo, si è manifestata l’intenzione di avere gare più lunghe con l’uso di una sola monoposto. Tra le corse che potrebbero entrare c’è Parigi: «aspettiamo una risposta», ha detto Agag. Per Todt, «presto potremmo correre anche in Medio Oriente e Africa. Sono certo che la Formula E migliorerà con l’aumento della concorrenza fra costruttori».
FORMULA ENel 2016 Parigi, gare più lunghee una sola auto
Sfortuna senza fine per Fernando Alonso: il guasto ai freni che domenica lo ha costretto al ritiro è stato causato dallo «strappo» della visiera del casco, che si è andato a incastrare nel tubo dell’impianto frenante. Lo ha svelato il team principal McLaren Eric Boullier.
LA CAUSA DEL RITIROAlonso, che jellaI freni in tiltper una visiera
PRIME AMMISSIONI
Red Bull chiama Audi risponde: «Opzione aperta»
Nico Rosberg, 29 anni, conla moglie Vivian COLOMBO
Sebastian Vettel, 27 anni, davanti a Lewis Hamilton, 30 EPA
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Fabio Fognini, 27 anni, numero 31 del mondo. ha superato con qualche patema il californiano Steve Johnson, numero 50 del mondo ANSA
Fognini lampi e pause adesso c’è DimitrovBolelli subito fuori 1Fabio piega Johnson in due set mentre la Pennetta palleggia con Totti & c. E Donati brilla anche in doppio
Vincenzo MartucciROMA
F lavia rideva e rideva, perbeneficenza, palleggiandocoi calciatori della «Maggi
ca», cento metri più in là, sul«Pietrangeli» quasi pieno. Mentre il suo Fabio entrava in atmosfera Foro Italico testando dritti,rovesci e servizi per il 2° turnocontro Grisha Dimitrov (rivincita dei due k.o, stagionali sullaterra rossa), nel centrale semideserto. Mentre la giovane Italia, Matteo DonatiStefano Napolitano, beffava gli yankees dalgran servizio, Isner e Querry per
1412 al super tiebreak. Meglioalleggerire la pressione sul numero 1 d’Italia, meglio lasciareun po’ le briglie sciolte a Fognini,già pressato dal brutto iniziodello squadrone azzurro, con 5su 8 eliminati già al primo turnoin questo Foro Italico infiammato dal sole e dal pubblico. Megliolasciarlo per un po’ solo aglisguardi degli ambasciatori, Nicola Pietrangeli (campione a Roma nel 1957 e nel ‘61) e Lea Pericoli. Sembrava una formalitàcontro questo Johnson qualsiasi,il modesto Steve, 25enne dai colori sgargianti come quando vasulla sua Redondo Beach, in California, e decisissimo a picchiar
forte qualsiasi palla, come sefosse sul cemento, e buttarsi arete. Ovviamente, il progetto diFlavia Pennetta, magari comprensivo di romantica cenettavicino al River Chateau dimoraromana di «Doc laser», Pierfrancesco Parra , è fallita. Perché Fabio ci ha impiegato un’ora e trequarti a sbrigare la pratica, epoi, fra doccia, media e massaggi, è rientrato troppo tardi all’ovile. Succede nel tennis. E’successo anche al principino Richard Gasquet che, quand’haavuto fra le mani Thomas Fabbiano, promosso dalle qualificazioni, se l’è lasciato scappare.Sorpreso da un paio di vincenti
del numero 199 del mondo. Anche se poi ha ribadito al tiebreak il suo rango di numero 21.
SPETTACOLO Il tennis è dispettoso. Il tennis è ingannevole. Ecosì i presidenti Coni e Fit, Malagò e Binaghi, si sono goduti, magari a sorpresa, un paio di sprintdi prima qualità di Fognini, genio e sregolatezza. Un mix di accelerazioni e tocchi melliflui delnumero 31 del mondo da ubriacare il numero 50 e trascinarlo,sul 66, dal purgatorio dell’unicapallabreak del match e da unbimbumbam senza qualità, all’inferno del fulmineo 70 al tiebreak, assolutamente senza storia. Un’accelerata davvero notevole, che non s’è allungata perun pelo col break d’acchito nel 2°set, e magari con un risultato piùsecco. Ma, anzi, per la gioia delpubblico, sempre più numeroso,ha trovato il brivido di una pallabreak, salvata dall’italiano a rete. Così come a rete, con la voléealta di rovescio, Fabio ha firmatoil 21 contro l’americano, esordiente a Roma e anche nel tennische conta, con la prodigiosa scalata di 120 posti in classifica dell’anno scorso. Ma era troppo superiore, sulla terra, per rischiaredavvero. Doveva solo attenderel’occasione, che è arrivata sul43, ed è diventata show con colpi spezzagambe per l’americano tutto d’un pezzo, e un delizioso lob finale da applausi.
DELUSIONE Intanto, sfortunatonel sorteggio, Simone Bolelli èstato sfortunato anche nell’andamento del match contro il talento Dominic Thiem, 21enneaustriaco targato appena 49 delmondo dal delizioso rovescio auna mano cui coach Nystrom(l’ex gemello di Wilander)stacostruendo solidi servizio e dritto. Con la conseguenza che, dopo 2 set persi al tiebreak, il bolognese s’è lamentato più per isecondi che per il primo: «Sonoabbastanza soddisfatto del gioco, è stata una partita moltoequilibrata, nel 2° set ho avutoparecchie palle break ma non leho sfruttate. C’è anche moltorammarico. Lui è stato moltobravo a variare il servizio, alternandolo anche con qualche serve and volley. Credo di aver costruito bene il punto, ma ho raccolto meno di quello che ho seminato. Lui può diventare forte,è già molto completo, io devoconcentrarmi sul doppio con Fabio (Fognini), credo che rinuncerò al torneo di Nizza». E fa male perché sta giocando bene, maha bisogno di partite.
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3 I numeri 1 del mondo in che saranno in campo oggi sul Centrale: i due in carica (Novak Djokovic e Serena Williams) più l’ex regina Maria Sharapova.
70 La percentuale di prime palle messe a segno da Simone Bolelli, battuto ieri in due tie break dall’austriaco Dominic Thiem.
FABIO FOGNINISUL PROSSIMO AVVERSARIO
«CON DIMITROV HO LA CHIAVE, SPERO
SIA LA VOLTA BUONA...»
SIMONE BOLELLISUL K.O. CON THIEM
«CREDO DI AVER COSTRUITO BENE IL
PUNTO, MA HO RACCOLTO POCO»
THOMAS FABBIANOSCONFITTO 6-1 7-6
PROMOSSO DALLE QUALIFICAZIONI
HA CEDUTOCON GASQUET
PAOLO LORENZIFUORI AL PRIMO TURNO
IL ROMANO LASCIA IL TORNEO DI CASA
SCONFITTODA CUEVAS
TennisR
ITAL AInternazionali Bnl
d’crisi di nervi
Un primo game di 16 minuti, tanta battaglia da fondo mortificato dal terrificante 1-4 in 35 minuti, la 19enne Katerina Siniakova non regge alla rabbia e scoppia in lacrime
davanti alla 34enne Venus Williams sul centrale del Foro Italico. Una vera crisi di nervi per la biondina ceca, promossa dalle qualificazioni, che ritrova il sorriso al time-out
col coach quando scorge il proprio volto, gigante, sul mega-schermo.
37MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Francesca Schiavone, 34 anni, numero 81 del mondo. La regina di Parigi 2010 è uscita sconfitta dal derby con la Knapp ITALY PHOTO PRESS
Schiavone s’inchinaDerby alla KnappErrani ride, Vinci no1Fischi ingiusti a Francesca: «La gente dimentica in fretta» Sara: «Io e Roby insieme a Rio 2016? Parliamo del singolare»
Riccardo CrivelliROMA
A ccalcati, accaldati, appassionati. Il marmo delPietrangeli ribolle, e non
soltanto per i 30 gradi al solegià di buona mattina. Quellafolla in coda con ventagli e cappellini reca l’omaggio conclusivo alla gloria che fu della Regina di Francia. Sono lì per laSchiavone, per i suoi ultimi ruggiti, fino a quando un cenno dabordo campo concede l’accessoalla tribuna autorità, chiusa alpubblico, per allargare la plateae consentire ai tanti che stavano
sull’erba in attesa quantomenoun’ammirazione fugace. C’è pure la curiosità mista all’adrenalina di una sfida tutta italiana,perché dall’altra parte della reteè ben piantata Karin Knapp. Lapartita ha un senso solo nel primo set, con le due che si inseguono tra break e controbreak,fino a quando il dritto martellante dell’altoatesina ormai laziale d’adozione piega definitivamente il rovescio a una manodi Francesca. Il secondo parziale non dà brividi, solcato dal cedimento soprattutto fisico dellavincitrice del Roland Garros2010, cui qualcuno senza cuorenon concede neppure il rispetto
che si deve a un monumento,indirizzandole fischi che paiono pugnalate: «Potevo aspettarmelo — sorride amara la Schiavone, alla 18a presenza nel torneo — perché la gente dimentica in fretta, soprattutto inquesto Paese. La sconfitta delcrepuscolo? Ho messo poco dime in questo match, è vero, mache ci crediate o no io sento chesto migliorando, anche se ancora non si vede».
DOPPIA SPERANZA Karin, conla saggezza e l’armonia di chi èrisorto almeno un paio di voltetra ginocchia frantumate e uncuore ballerino, si inchina co
munque alla storia: «Francescaè una mia grande amica e unagrandissima giocatrice, vorreiarrivare alla sua età con la stessa energia». Poi, più che al prossimo incrocio con la caldissimaKvitova, il pensiero corre aldoppio con la Vinci, novità degliultimi giorni che verrà esportata anche a Parigi: «Cominciamoquesta avventura senza grandepressione. Vediamo quello chene uscirà fuori». Roby, peraltro,non bagna il freschissimo matrimonio con una prestazioneda tramandare. Anzi. Contro laWatson, la testa dà gli ordini mail braccio non esegue e i 30 errori gratuiti che ne discendonochiudono un brutto cerchio:«Prestazione pessima, una dellepeggiori partite della mia carriera — ammette onestamentela tarantina — non ci ho capitonulla fin dall’inizio. Mi dispiace, Roma è davvero stregata perme, magari in doppio le cose miriusciranno meglio, mi sembrerà un po’ strano non avere piùSara al fianco, però affrontoquesta nuova sfida con moltasperanza».
VERSO SERENA La separazionedelle Cichi, comunque, rimaneuna ferita aperta e sanguinante,come illustra la risposta fulminante della Errani alla tradizionale richiesta in merito: «Roberta ed io di nuovo insieme peri Giochi di Rio? Parliamo di singolare, è meglio». Bene. E alloraapplausi alla piccola grande Sarita, che nell’incrocio contro laveterana Hantuchova e le suegambe da fenicottero ottieneuna vittoria da Errani se ce n’èuna, perché dal 52 sotto del 2°set e con l’altra sempre aggressiva, trova nelle gambe e soprattutto nel rovescio la via pertagliare il campo e il vento, finoal tiebreak della liberazione:«Mi sono piaciuta? Sì e no. C’eratantissima tensione e tecnicamente non sono molto soddisfatta. Le condizioni in camponon erano semplici e Daniela hafatto una bella partita, ma soprattutto per la pressione chesento: difendo la finale dell’anno scorso, è chiaro che è un risultato a cui pensi quando giochi». E il fantasma di Serena, rispetto a 12 mesi fa, è già dietrol’angolo, con la possibile rivincita fin dagli ottavi: «Non possofarci nulla sorride amara la Cichi il sorteggio me l’ha messasulla strada così presto e io posso avvicinarmi alla partita solocon lo spirito di prendere allaleggera tutto ciò che verrà».Semplicemente, filosofia applicata al tennis.
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FRANCESCA SCHIAVONESUL FUTURO
«SONO AL CREPUSCOLO? CHE CI CREDIATE O NO
IO SENTO CHE STO MIGLIORANDO, MA
ANCORA NON SI VEDE»
SARA ERRANIQUALIFICATA AL 2° TURNO
«BENE, MA NIENTE PRONOSTICI: LA
CONDIZIONE PUÒ CAMBIARE»
KARIN KNAPPPROMOSSA AL 2° TURNO
«IN DOPPIO CON LA VINCI ANCHE A
PARIGI, MA SENZA PRESSIONI»
ROBERTA VINCIFUORI AL 1° TURNO
«SONO DIMAGRITA, STO MEGLIO. SPERO
DI RITROVAREIL BEL GIOCO»
NASTASSJA BURNETTFUORI AL 1° TURNO
«IO FERMA A LUNGO, CON
PIÙ CATTIVERIA AVREI VINTO»
RISULTATI E PROGRAMMA: OGGI LA PENNETTACosì ieri al 1° turno degli Internazionali d’Italia (Roma, 3.830.000 euro, terra). Uomini, singolare: Dimitrov (Bul) b. Janowicz (Pol) 6-3 7-6 (4); Thiem (AUT) b. BOLELLI 7-6 (4) 7-6 (5); Simon (Fra) b. Sock (Usa) 4-6 7-6 (2) 6-3; Isner (Usa) b. Sousa (Por) 7-5 6-3; Gasquet (Fra) b. FABBIANO 6-1 7-6 (0); Monaco (Arg) b. Lajovic (Ser) 6-3 6(5)-7 6-2; Cuevas (Uru) b. LORENZI 6-3 6-2; Kohlschreiber (Ger) b. Young (Usa) 6-4 6-1; Ilhan (Tur) b. Mannarino (Fra) 6-4 6-1; FOGNINI b. Johnson (Usa) 7-6 (0) 6-3.Donne, singolare 1° turno: ERRANI b. Hantuchova (Svk) 6-4 7-6 (4); Kerber (Ger) b. Cornet (Fra) 6-2 6-3; Watson (Gbr) b. VINCI 6-3 6-1; Pavlyuchenkova (Rus) b. Stosur (Aus) 6-4 7-5; KNAPP b. SCHIAVONE 6-4 6-1; Keys (Usa) b. Brengle (Usa) 6-2 6-4; Lisicki (Ger) b. Stephens (Usa) 6-4 6-1; Rybarikova (Svk) b. BURNETT 6-3 7-6 (5); Diyas (Kaz) b. Pironkova (Bul) 7-5 6-1; Bacsinszky (Svi) b. Pliskova (Cec) 7-6 (5) 6-1; McHale (Usa) b. Strycova (Cec) 7-6 (5) 6-1; Riske (Usa) b. Lepchenko (Usa) 6-4 6-3; Gajdosova (Aus) b. Vesnina (Rus) 1-6 6-2 7-6 (14); V.
Williams (Usa) b. Siniakova (Cec) 6-2 6-2.Doppio, 1° turno uomini: DONATI/NAPOLITANO b. Isner/Querrey (Usa-Usa) 7-6 (4) 4-6 14-12.OGGI: Campo Centrale, ore 12: Sharapova (Rus) c. Gajdosova (Aus), a seguire Wawrinka (Svi) c. Monaco (Arg), Djokovic (Ser) c. Almagro (Spa). Non prima delle 19.30: S. Williams (Usa) c. Pavlyuchenkova (Rus). Non prima delle 21: Berdych (Cec) c. DONATI. Grandstand, ore 11: Cilic (Cro) c. Garcia-Lopez (Spa), a seguire Lopez (Spa) c. Kyrgios (Aus), Azarenka (Bie) c. Dellacqua (Aus), Bacsinszky (Svi) c. Lisicki (Ger). Non prima delle 19: Gasquet (Fra) c. Ferrer (Spa).
Pietrangeli, ore 11: Barthel (Ger) c. Suarez Navarro (Spa), a seguire Svitolina (Ucr) c. PENNETTA, ARNABOLDI c. Goffin (Bel), Querrey (Usa) c. Tsonga (Fra). Non prima delle 19.30: Jankovic (Ser) c. GIORGI.Campo 1, ore 11: Gavrilova (Rus) c. Bencic (Svi), a seguire Tomic (Aus) c. Troicki (Ser), Schmedlova (Svk) c. Safarova (Cec), KNAPP/VINCI c. Hlavackova/Hradecka (Cec-Cec).Campo 2, ore 11: Bellucci (Bra) c. Schwartzman (Arg), a seguire Halep/SCHIAVONE c. Jurak/Parra Santonja (Cro-Spa), Jovanovski (Ser) c. Garcia (Fra), Anderson (S.Af) c. Kohlschreiber (Ger), LORENZI/VANNI c. Cabal/Farah (Col-Col).Campo 3, ore 11: Mladenovic (Fra) c. Puig (P.ric), a seguire Klizan (Svk) c. Dolgopolov (Rus). Quarto match CAMERIN/DENTONI c. Hantuchova/Stosur (Svk-Aus).Campo 4, ore 11: Dulgheru (Rom) c. Doi (Gia), a seguire Begu (Rom) c. Radwanska (Pol), Granollers (Spa) c. Bautista Agut (Spa).TV: uomini su Sky Sport 2 e Sky Sport 3, donne su SuperTennis.
VOLÉE DI ROVESCIOdi PAOLOBERTOLUCCI
NADAL: ROMA PER RITROVARSI PRIMA DEL ROLAND GARROS
N iente di eclatante, maqualche spunto incoraggiante nel
torneo di Madrid Rafa Nadal lo aveva dato. Piccoli passi, un gradino alla volta, segnali poco più che sufficienti. Forse le vittorie contro i teneri Dimitrov e Berdych avevano illuso, se non altro a immettere un po’ di fiducia e qualche certezza nel serbatoio ma non a fugare pienamente i dubbi sullo stato di forma dello spagnolo. Dubbi che
sono diventati macigni di fronte allo scoglio Murray. Rafa è apparso smarrito, privo di soluzioni, falloso e poco centrato, vanificando quel poco di buono che era riuscito a esprimere in precedenza. Il tempo è tiranno e a Roma, ultima fermata, ultimo test prima del Roland Garros, non potrà accontentarsi ma avrà bisogno di un voto con la lode per convincere se stesso e gli avversari che il re della terra è tornato in
sella. Dovrà trovare nel diritto il fedele alleato, affidarsi al rovescio per tenere lontano gli avversari, far frullare le gambe come ai vecchi tempi e mantenere un’ alta percentuale di prime palle di servizio. Alla fine del torneo parigino si tireranno le somme e, senza l’alibi dell’attrezzo e della disabitudine alla gara, gli eventuali nodi verranno al pettine: scioglierli non sarà assolutamente facile.
che donne!Oggi scendono in campo
la n.1 Serena Williams e Maria Sharapova
21 Le palle break concesse da Francesca Schiavone a Karin Knapp in 8 turni di battuta. La milanese, unica italiana a conquistare il Roland Garros, ne ha cancellate 15 (71%).
38 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
39MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Vincenzo MartucciROMA@VinceMartucci
K ei Nishikori è il numero 6del mondo. L’anno scorso, dopo aver allargato i
confini del suo Giappone entrando per la prima volta fra i«top ten», ha anche toccato lastorica finale Slam, degli UsOpen. E adesso sta definitivamente allargando i propri orizzonti, proponendosi come protagonista assoluto anche sullaterra rossa.
Battere due volte di fila Ferrer aMadrid è il suo successo più im-portante sul rosso d’Europa?«Il mio gioco qua sopra migliora sempre di più, come l’attitudine sulla superficie e il piacereche ci metto a giocarci. Perché,più mi ci sento a mio agio piùfaccio colpi diversi, ora cerco lapalla corta, alterno traiettorietese e a palle alte, e mi divertomaggiormente. Così sono anche più aggressivo. E nello stesso tempo sono più calmo e sicuro».
Ma se pensa al primo Slam da vincere, di certo non immagina ilRoland Garros.«No, penso al cemento, agli UsOpen o in Australia. Quelli sonoi miei campi».
Però, con Murray che vince duetornei di fila sul rosso e Rafa chescivola al 7 del mondo, il Roland Garros è più aperto.«Con Andy ho appena perso insemifinale a Madrid, l’ho vistomolto aggressivo: picchia duro,è solido, non concede chance,ha un gran servizio, è duro dabattere. I primi 10 del mondoavranno tutti una possibilità aiFrench Open, dopo Djokovic,che sta giocando in modo fantastico, ci sono anche Tomas(Berdych), Andy (Murray), eforse ci sono anch’io. Sto giocando bene e spero di farlo anche al Roland Garros. Ma nondimentichiamoci mai Rafa: magari a Madrid non ha giocato almeglio, ma per il 25 maggio sarà a posto, e sarà sempre l’avversario più duro. Tornerà informa di sicuro».
Che influenza ha avuto coach
Michael Chang nel farle accetta-re la terra rossa?«Mi segue dal gennaio dell’anno scorso ed è stato subito molto importante quello che mi hadetto, le indicazioni che mi hadato, che rimangono segrete, ehanno avuto un riscontro importante anche sulla terra rossa, a Barcellona e Madrid: untorneo l’ho vinto, l’altro l’hoperso solo in finale, solo controRafa, e facendomi male. Queirisultati hanno oggi un influssosul mio tennis da terra rossa».
Che influenza ha in generale ilpiù giovane re del Roland Garrossull’eroe del tennis giapponese?«Fra lui e me, fra quel tennis equesto, sono passati una ventina d’anni, ma come giocatorisiamo simili, io sono un po’l’evoluzione, credo, di quelloche sarebbe potuto essere lui.Quindi i suoi suggerimenti sono stati d’oro».
Che rapporto avete?«Parliamo tanto, soprattuttoprima dei match. Qualche voltanon è facile perché lui ci mettetanta passione e a tratti ha bisogno di infondermene un po’.Comunque c’è anche Dante(Bottini), che mi ha seguito dalla Bollettieri Academy, mi ci al
leno ormai da quattro anni, efra loro due c’è un gran bell’equilibrio: siamo un team.Senza un vero boss. Cioé, il bossdovrei essere io».
Un allenatore cino-americano,un altro argentino: in questo tennis sempre più globale, dov’èla giapponesità di Nishikori?«Proprio non lo so: dai 14 annivivo negli States, e sono piùeasygoing di un giapponeseclassico, più aggressivo, leggopiù facilmente in giapponese,però, ed è vero: quando sonoarrivato da Bollettieri non mangiavo altro che il cibo del miopaese, che è sano, ma non facrescere tanto... Mi sono dovuto adattare, qualcosa dovevopur mangiare, anche McDonald’s, certo. Del resto non so cucinare... E dovevo anche imparare la lingua. Non è stato facilissimo, ma è stato molto importante per ambientarmi. No,casa non m’è mancata: avevotroppo lavoro da fare sul miotennis».
Oggi Kei Nishikori è un top ten diaffidamento.«Pian pianino ho preso coscienza di me, ho acquisito fiducia,ho capito che davvero possostare fra i primi dieci del mon
Nishikori: «Io, evoluzione di Chang»1Il giapponese, allenato da Michael, dopo la finale agli Us Open sta crescendo anche sulla terra: «Mi ha insegnato molto, lo vedrete... Ma il primo Slam lo vincerò sul cemento»
Dimitrov piega Janowicz Isner, 13 ace e Sousa va a casa ROMA — Una tranquilla giornata in ufficio, con il 77 per cento di punti al servizio e nessuna palla break concessa, con il solo brivido di un tiebreak del secondo set dove peraltro non ha mai rischiato di deragliare. Se ti chiami Dimitrov, sei stato numero 8 al mondo (ora 11) e ti porti dietro l’etichetta di nuovo Federer praticamente dalla culla, è tutto normale. Però il fidanzato della Sharapova, in questo 2015, raramente ha offerto le sue migliori versioni, le stesse che l’anno scorso lo portarono a un battito d’ali, come rendimento, dai tre-quattro più forti e in semifinale qui a Roma. Grisha, comunque, respinge senza patemi il gigante Janowicz, uno di quelli che sembrava destinato a ben altre ambizioni, e si proietta sulla terza sfida in un mese contro Fognini: «Forse è un po’ strano,
ma come giocatore lo rispetto molto».OUTSIDER Basta un’ora, invece, a John Isner per sbrigare la pratica Sousa con la solita dose di ace (13) e spingardate da fondo. Lo spilungone del North Carolina ha percorsi piuttosto contorti sulla terra, certamente la superficie meno diletta: eppure nel 2011 portò Nadal al quinto al Roland Garros, a Montecarlo un mese fa lo ha tenuto in campo tre set e a Madrid è diventato il primo americano dopo sei anni a raggiungere i quarti sul rosso in un Masters 1000. Insomma, un outsider pericoloso, se continua a far danni con il servizio. Tra le donne, tiebreak maratona nel terzo set tra Gajdosova e Vesnina: alla fine l’australiana naturalizzata se lo prende a 14.
ri.cr.© RIPRODUZIONE RISERVATA
KEI NISHIKORISUL SUO ALLENATORE CHANG
HO ACQUISITO FIDUCIA, HO CAPITO CHE POSSO
STARE FRA I PRIMI DIECI DEL MONDO. MI
SENTO MATURO
PARLIAMO TANTO, PRIMA DEI MATCH.
QUALCHE VOLTA NON È FACILE PERCHÉ LUI CI
METTE TANTA PASSIONE
Kei Nishikori, 25 anni, vive negli Stati Uniti da quando ne aveva 14. Nel 2014 ha perso da Marin Cilic la finale agli Us Open REUTERS
TennisRInternazionali d’Italia
do. Mi sento maturo. E quindiposso puntare più su, ai torneiMasters 1000 e quindi agliSlam. Le basi ci sono, come ilgioco, come il fisico».
La riprova c’è stata agli Us Open,quando ho giocato due settima-ne a livello più alto.«E’ stato fantastico, ho giocatoil mio miglior tennis, ho battutoDjokovic per la seconda volta,ma in uno Slam è diverso, è speciale, perché tutti cercano digiocare al 100%. E io ce l’ho fatta dopo aver battuto il numero6, Raonic, e il 4, Wawrinka. Chesensazione! Anche se, in finale,con Cilic, ero forse troppo nervoso».
L’investimento del Giappone suNishikori è stato ingente, comela pressione. A partire dal famo-so «Project 45», per migliorare ilnumero 45 del mondo del pionie-re, Shuzo Matsuoka, nel 1992.«Se vivessi lì sarei terrorizzatodi tutta quell’attenzione, cheso, che avverto, ma che fortunatamente accuso poco, grazieal fatto che risiedo negli Usa e ilmio manager fa un bel lavoro.Però, quando torno in Giappone sento che la mia casa è lì, esarà lì che vivrò, dopo il tennis».
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L'IDENTIKITKEINISHIKORINATO A SHIMANE (GIAPPONE)IL 29 DICEMBRE 1989PROFESSIONISTA DAL 2007RANKING ATP NUMERO 5
In classifica mondiale è stato al massimo numero 4 (2 marzo scorso.) TITOLI Ha vinto 9 titoli Atp: il primo conquistato sul cemento diDelray Beach nel 2008 e l’ultimo sulla terra di Barcellona poche settimane fa. Vanta 23 vittorie contro i top 10 di cui 2 vittorie su Roger Federer (Madrid 2013 e Miami 2014) e 2 vittorie su Novak Djokovic (a Basilea nel 2011 e nella semifinale dell’Us Open 2014). Nel 2015 ha vinto per la terza volta consecutiva il torneo indoor di Memphis e per la seconda volta di fila Barcellona.
I RECORD
4 La classifica record raggiunta da Kei Nishikori il 2 marzo scorso. Il giapponese ha poi chiuso il 2014 al numero 5 del mondo.
1 I giapponesi in finale in uno Slam: Kei Nishikori è stato il primo di sempre all’Us Open 2014, finale persa contro il croato Marin Cilic.
2 I tennisti giapponesi vittoriosi in un torneo del circuito Atp: Shuzo Matsuoka (Seul 1992) e Kei Nishikori (9 vittorie Atp).
40 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
La Roma in campoper i bambiniTotti-Nole show1Giallorossi con gli assi del torneo. Il capitano: «Date uno sgabello a Florenzi. La rete è più alta di lui»
Marco CalabresiROMA
D al Centrale del Foro Italico, c’è addirittura chi rinuncia a vedere qualche
scambio di Fognini per affacciarsi sul Pietrangeli. Dev’esserci qualcosa di speciale, laggiù:Francesco Totti e Novak Djokovic nella stessa metà del campo,dall’altra parte Alessandro Florenzi e Caroline Wozniacki.Max Giusti a fare da mattatore(e a imitare Diego ArmandoMaradona quando in campo entra l’argentino Juan Monaco),mille persone sulle tribune chehanno pagato il biglietto (altrisono stati comprati dai calciatori) per finanziare progetti dedicati a bambini disagiati. «Tennis with Stars», organizzato daRoma Cares, la fondazione delclub giallorosso, è stata un’oradi divertimento vero e spensierato, per niente turbato dalla situazione della squadra, che pochi metri più in là – all’Olimpico– si giocherà un posto in Champions. Terra rossa, calciatori vestiti di bianco (le racchette el’abbigliamento indossato ieri
sera saranno venduti sul sito charitystars.com) e soprattuttomicrofonati.
DIVERTIMENTO Iniziano Totti eFlorenzi con qualche palleggiodi riscaldamento. «La racchetta? L’ho comprata oggi allaStanda, ti piace?», dice Totti,mentre Florenzi mima il rovescio. I due imitano anche le urladi sforzo dei tennisti; più silenzioso Daniele De Rossi, mentreRadja Nainggolan (a cui un tifoso chiede: «Vieni alla Juve» e ilbelga risponde «No») dimostradi dover migliorare. In borghese Pjanic e Gervinho, più Iturbee Ljajic che in campo non entreranno, a differenza di AshleyCole e Leandro Paredes. Poi sigioca sul serio: quattro tiebreak, vince chi arriva per primo adieci. Flavia Pennetta in coppiacon Nainggolan, che non vorrebbe servire: «Devi, per forza».Monaco, che invece gioca conDe Rossi, prova a imbrogliare,sempre sul servizio: «Ladro»,gli urla Flavia, poco prima diuno scatto di Nainggolan e delrimbrotto scherzoso di De Rossi: «Oh, domenica dovemo gioca’…».
TOTTI SHOW Non c’è Federer,che per pochi minuti non è riuscito a incrociare i giocatori della Roma (oggi al Foro anche ilaziali Pioli e Candreva), ma arriva Djokovic. Nole fa coppiacon Totti, contro Florenzi eWozniacki. I romanisti fanno latelecronaca dei loro movimenti(«Guarda come attaccamo alti», dice Florenzi; «La rete è piùalta de te, dateje uno sgabelloper battere», risponde Totti),fin quando un lob della danesescatena le (finte) polemiche. Ilgiudice di sedia scende per controllare il segno, Djokovic provaa corromperlo, Caroline offre dipiù e si prende il punto. Gioca
no bene, Totti e Florenzi: il capitano sbaglia una volée comoda,poi fa correre Florenzi fino allosfinimento per il punto del 66,con il centrocampista (ma anche terzino, ma anche attaccante) che per lo slancio finisce inbraccio ai compagni. Infine,escono fuori i tennisti: Nole eCaroline e si prendono a pallate, alla fine la spunta il serbo.Standing ovation del Pietrangeli. Match point, pallonetto sbagliato dalla Wozniacki, Totti(con lui, anche il figlio Cristian)e Djokovic in trionfo, sotto gliocchi del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e della dirigenza della Roma: il ceo Zanzi,
il d.g. Baldissoni e Zecca, uomodi fiducia del presidente Pallotta.
COLE E GARCIA A bordo campo,calciatori e tennisti ne approfittano per scambiare due chiacchiere e scattarsi selfie («Grande serata con grandi personeper una grande causa», twitteràDjokovic). Totti poi vince ancora, stavolta in coppia con DeRossi, contro Florenzi e Nainggolan. Avevano fatto lo stesso,contro Luca Vanni e Paredes,anche Cole e Garcia. Non Rudi,ma Caroline.
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E RE FEDERER OSSERVA RAFA(m.cal.) Rafa Nadal sul campo numero 5; Roger Federer sul 6, accanto. Scena da collezionisti per il primo giorno al Foro Italico di Rafa e Roger. Che prima di andare a fare la doccia, si è fermato a vedere l’allenamento dello spagnolo. TEDESCHI
Murray è a Roma: ma giocherà?(m.cal.) Andy Murray è a Roma. Aveva annunciato il viaggio poche ore dopo il trionfo di Madrid: lo scozzese ha chiesto a Luca Vanni (già eliminato dal tabellone degli Internazionali) di allenarsi per ben due volte, ma la sua presenza in campo al Foro è ancora incerta (il suo esordio sarebbe fissato per domani, come Nadal e Federer). Non ci sarà Milos Raonic, ma quello del canadese era un forfait annunciato: dovrà essere operato al piede destro. CLASSIFICHE: NADAL 7°Scende di tre posizioni Rafa Nadal nel ranking mondiale. Dopo la sconfitta in finale a Madrid contro Murray, il mancino è sceso dal quarto al
settimo posto. 1. Djokovic (Ser) 13.845; 2. Federer (Svi) 8645; 3. Murray (Gb) 7130; 4. (6.) Raonic (Can) 5160; 5. (7.) Berdych (Cec) 5140; 6. (5.) Nishikori (Giap) 5040; 7. (4.) Nadal (Spa) 4990; 8. Ferrer (Spa) 4310; 9. Wawrinka (Svi) 3575; 10. Cilic (Cro) 3360. Italiani: 31. Fognini 1215; 39 (40) Seppi 1115; 57 (63) Bolelli 861; 100 (117) Vanni 529.Donne: 1. S. Williams (Usa) 10.156; 2. Halep (Rom) 7115; 3. Sharapova (Rus) 6915; 4. Kvitova (Cec) 6670; 5. Wozniacki (Dan) 4940; 6. Bouchard (Can) 4063; 7. Ivanovic (Ser) 3905; 8. Makarova (Rus) 3465; 9. (10.) Petkovic (Ger) 3315; 10. (12.) Navarro (Spa) 3250. Italiane: 15. Errani 2665; 26 (25) Pennetta 1835; 37 (34) Giorgi 1300; 44. (46) Vinci 1112; 51. Knapp 975; 81 (73) Shiavone 727.
TACCUINO
1 Che coppia: Novak Djokovic con Francesco Totti 2 Daniele De Rossi in azione 3 Il doppio misto Florenzi-Wozniacki MANCINI/TEDESCHI
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TUTTO SUL TORNEO:DUE APPUNTAMENTIIN DIRETTA DAI CAMPI
Da quest’anno l’offerta della Gazzetta, per gli Internazionali d’Italia, triplica. Oltre a giornale e gazzetta.it arriva anche la televisione, con due appuntamenti imperdibili. Ogni giorno alle 11.30 e alle 20 si parlerà del torneo a «Qui Foro Italico», la trasmissione di GazzettaTv che va in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In studio oltre alle firme della Gazzetta, i giocatori, allenatori e personaggi del mondo dello sport. Grandi ospiti che commenteranno i risultati e i fatti più salienti, giorno dopo giorno, anche con l’ausilio delle immagini dei match più significativi. Gli Internazionali di Roma avranno poi uno spazio in tutte le edizioni del Tg Gazzetta news.
TennisRInternazionali d’Italia
41MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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42 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Samuels il miglioreEcco i nostri premi1Il pivot simbolo della stagione dominante di Milanoche ha il sesto uomo dell’anno e Gentile tra i big italiani
L’ITALIANO
Vitali, cuore di Cremona Ma il futuro è all’estero?
SESTO UOMO
Brooks, talento veroE Milano vuole tenerlo
D opo ogni partita, puntuale, arrivava il suo tweet.Di incoraggiamento, di
esultanza, a seconda del risultato. Ma con una presenza fissa, l’hashtag #family. Perchéquest’anno la Vanoli è stata unafamiglia. Non è arrivata ai playoff, ma il solo fatto che fosse in corsa a tre giornate dallafine, è un grande merito. E buona parte va al miglior italianodella stagione, Luca Vitali.
CIFRE Secondo miglior assistman del campionato con 5.7 apartita, primo per media valutazione con 19.7, quinto ai liberi con l’87.4%. Domenica al termina dell’ultima gara stagionale, è uscito dal PalaRadi con ilpubblico che cantava il suo nome e gli regalava una standing
ovation. La società gli ha giàproposto il rinnovo contrattuale e vorrebbe mantenere il nucleo italiano intatto. Lui nicchia, perché, pur avendo trovato una casa a Cremona, non glidispiacerebbe fare un’esperienza all’estero, che ancora glimanca (Gran Canaria potrebbeessere una destinazione). Fabene a guardare a se stesso, maper il campionato italiano sarebbe una grave perdita. Prima,però, lo aspetta un’altra estatein azzurro, jolly indispensabileper Pianigiani, che, facendo dinecessità virtù, in passato lo hautilizzato anche come centro.Se Cremona è arrivata a disputare le Final Eight di Coppa Italia, dopo essere partita col soloobiettivo di salvarsi, lo deve alsuo capitano. Per noi il miglioritaliano della stagione.
Menzione d’onore: Alessandro Gentile (Milano), Andrea Cinciarini (Reggio Emilia).
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U n sesto uomo di lusso.Perché la dimensione diMarShon Brooks è quel
la, specie in Italia, di una guardia da quintetto, ma nella metamorfosi milanese post scudetto l’ex Lakers ha trovato lasua collocazione ideale uscendo dalla panchina come uomodi rottura. Spesso ha messo lasua firma, tra primo e secondoquarto, negli allunghi micidialidell’EA7.
CIFRE Un impatto testimoniatoanche dalle cifre: Brooks è primo assoluto, tra i milanesi, nelplus/minus medio, ovvero lastatistica che calcola il punteggio della gara con la presenzadi un giocatore in campo o meno. La guardia Usa in media haun impatto di +10.1 per gara,
precedendo David Moss (+9.3)e Alessandro Gentile (+9.0).Dopo un ambientamento nonimmediato ha tenuto fede allesue grandi doti di realizzatore:è il decimo marcatore del campionato con 15.3 a partita ma ilsecondo dietro Tony Mitchell diTrento per punti al minuto.Viaggia a 24.4 di media ogni 40minuti in campo. L’exploit a Varese, in un derby dominato dagli attacchi, chiuso con 37 punti. Per trovare una prestazionemigliore di un giocatore Olimpia bisogna risalire al 2002’03quando Naumoski ne mise 48.Visto il rapporto qualitàprezzo(non ha uno stipendio da big) el’età (26 anni) la si può definireun’operazione perfettamenteriuscita. L’idea del club è quellodi provare a confermarlo nonostante le molte richieste, anchedall’Europa.
Menzione d’onore: Tomas Ress (Ve-nezia), Metta World Peace (Cantù)
© RIPRODUZIONE RISERVATALuca Vitali, 29 anni CIAMILLO MarShon Brooks, 26 anni CIAMILLO
MVP
Samardo più di MitchellNessuno ne ha un altro
MIGLIORATO
Peric: grandi si diventaChe duello con Polonara
O nore a Tony Mitchell, votato mvp della stagionedalla Legabasket , top
scorer del campionato e giocatore più spettacolare della serie A.
CIFRE Per noi il n.1 dell’anno èSamardo Samuels dell’EA7,non solo perché è il miglior giocatore per le statistiche poundper pound (nella valutazionesu 40’ è il n.1 del campionatoed è il quarto realizzatore delcampionato: tutti i giocatori diMilano, visti i minutaggi limitati, sono penalizzati nelle graduatorie assolute) ma ancheperché nessuna avversaria hauna contromossa individualeper un giocatore di 2.06 e oltre120 chili, con quella rapidità dipiedi e mani così dolci. L’unico
modo per fermarlo è non fargliarrivare la palla o sperare chesia in quelle giornate un po’ caraibiche, è giamaicano, dove èun po’ pigro. Segna 13.9 puntiin 23’, rispetto alla scorsa stagione, al debutto in Italia dopole promesse non mantenutenella Nba, ha migliorato del10% la percentuale da duepunti (ora al 66.8%, il migliorein A per un solo decimo davantia Shane Lawal) e del 6% ai liberi, una grande cosa considerato che è il giocatore di Milano ne tira di più. Ha chiuso lastagione regolare con 25 punticontro la Granarolo, prima avversaria nei playoff, suo massimo in Italia. A Milano sta bene,dice di voler restare anche se èin scadenza di contratto, ma laconferma passa attraverso unsostanzioso aumento viste anche le offerte europee ricevute.
Menzioni d’onore: Tony Mitchell (Trento), Hrvoje Peric (Venezia.
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S cegliere tra i giocatoriche sono migliorati di piùrispetto al passato un at
leta che compie trent’anni a ottobre come il croato Hrvoje Peric può apparire un controsenso, ma non c’è dubbio che seVenezia, fin dalle prime giornate, ha fatto corsa di testa èstato per il suo grande gironedi andata, da mvp del campionato. Ma è un testa a testa conAchille Polonara di ReggioEmilia, che ha raddoppiato lasua produzione a rimbalzo.
CIFRE Le cifre di Hrvoje non sono fantasmagoriche (14.7 dipunti media) simili a quelle didue stagioni fa a Cremona. Madi certo quest’anno, unico confermato della Reyer rispetto alla passata stagione, ha mostra
to una maturità da big del campionato. E’ il top scorer di Venezia che è soltanto 33 quandoPeric ha segnato meno di 10punti ed è 122 quando ne harealizzati più di 15. Ha realizzato il suo record in una gara inItalia nel 2015 contro Avellino(28 punti). Portato in Italia daTreviso nel 2010, è alla quartastagione da noi. Anche i miglioramenti di Achille Polonaranon si evidenziano tanto dallestatistiche, quanto dalla solidità con la quale è stato in campofotografata dagli 8.4 rimbalzidi media, contro i 4.8 dell’annopassato. Con 7 doppie doppie,ha chiuso al quinto posto nellavalutazione statistica. Gli preferiamo Peric anche perché laReyer è la squadra miglioratamaggiormente in serie A, passando in dodici mesi dall’undicesimo al secondo posto.
Menzione d’onore: Achille Polonara (Reggio Emilia), Ariel Filloy (Pistoia).
© RIPRODUZIONE RISERVATASamardo Samuels, 26 anni CIAMILLO Hrvoje Peric, 29 anni CIAMILLO
I NUMERI UNO PER LA REDAZIONE BASKETConclusa la stagione regolare e alla viglia dei playoff, anche la Gazzetta sceglie i migliori giocatori della stagione. La Legabasket ha premiato, sulla base dei voti degli addetti ai lavori, tre esponenti di Trento, Tony Mitchell miglior giocatore, Maurizio Buscaglia coach dell’anno, Salvatore Trainotti miglior manager, più Simone Fontecchio di Bologna, miglior giovane. Noi abbiamo voluto esprimere il nostro parere su altre tre importanti categorie eleggendo mvp Samardo Samuels per la stagione dominante dell’EA7 Milano.
Designatore: la Lega alza i toni«Ci saranno i soliti sospetti...» ROMA Il romano Valerio Bianchini si diverte a scherzare, nella sala conferenze del Corriere dello Sport, con Carlo Recalcati: «Gioca questi playoff e poi ritirati, devi andare in pensione, l’Inps ti ha fatto i conteggi?». Pronta la replica: «Guarda che in pensione ci sono da un bel po’, devo solo vedere ora se mi restituiscono i soldi che mi hanno tolto con la legge Fornero». È la giornata dei premi della Lega, con Trento che ha calato il tris grazie all’ala Tony Mitchell («Dopo il titolo di mvp del campionato punto a quello della finale scudetto»), al tecnico Maurizio Buscaglia («Grande emozione») e al g.m. Salvatore Trainotti («Sono appassionato di musica: dovessi associare un gruppo alla mia squadra direi gli
U2, i miei favoriti»). Sorrisi pure per Simone Fontecchio, miglior Under 22: «Se mi chiamano, nell’Nba ci vado a piedi…». E mentre Milano col presidente Flavio Portaluppi e il tecnico Luca Banchi proverà a mantenere il ruolo di favorita, la giornata si chiude con la polemica del presidente della Lega, Nando Marino, sulla questione arbitri. «Avevamo detto che rimettere il designatore era pericoloso: ora si creeranno i soliti sospetti, il clima non sarà buono...». Non la pensa così il presidente federale Gianni Petrucci: «Non è un andare contro la Lega, ma col ricambio generazionale in atto il sorteggio non era giusto: come li avremmo aiutati a crescere?».
Mario Canfora© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Italdonne verso l’EuropeoRicchini: «Il gruppo può stupire» ROMA Tutti aspettano l’Italia di Simone Pianigiani che a settembre comincerà a Berlino un Europeo su cui la Fip di Petrucci ripone tante speranze, ma per il momento tocca alle donne sognare. L’obiettivo è sempre lo stesso: andare all’Olimpiade di Rio del prossimo anno. Prima (vincendo la manifestazione che si terrà tra Ungheria e Romania dall’11 al 28 giugno: difficile per non dire impossibile) o dopo (ossia attraverso il preolimpico cui parteciperanno le squadre che si classificheranno dal secondo al quinto posto: da tale torneo, che includerà anche le formazioni degli altri quattro continenti, usciranno altre cinque squadre che poi voleranno a Rio) conta poco. Nell’incantevole location
della terrazza che si affaccia sui campi degli Internazionali BNL di tennis, le azzurre hanno avuto un incitamento d’eccezione, con la presenza della squadra, capitanata da Catarina Pollini, che nel 1995 vinse l’argento a Brno. L’Italia, inserita nel girone B, esordirà l’11 giugno con la Bielorussia ad Oradea (Romania) poi sfiderà Grecia, Polonia e Turchia. «Difficile inquadrare la situazione – spiega il tecnico Roberto Ricchini – l’inizio con la Bielorussia è fondamentale, ma sono molto fiducioso. Dobbiamo e possiamo continuare la nostra crescita». Da venerdì stage a Roma con l’Ungheria e due amichevoli nella casa della Stella Azzurra in via Flaminia.
canf© RIPRODUZIONE RISERVATA
DATOME OSPITE IN GAZZETTAGigi Datome è stato ospite ieri nella redazione della Gazzetta. Alle 13.45 e in replica alle 20.45 andrà in onda la sua intervista su Gazzetta Tv. Su Gazzetta.it è invece già online un’altra «one on one» con l’ala che ha chiuso la stagione con i Celtics BOZZANI
BasketRConclusa la stagione regolare
43MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LeBron e quei magici ultimi tiri1James sulla sirena salva i Cavs a Chicago. Da Jordan a Metta, ecco i più grandi di sempre
Il tiro della vittoria di LeBron James, 30 anni, davanti a Butler AP
Massimo Oriani
C i sono momenti, frazionidi secondo, che definiscono la carriera di un
giocatore. LeBron James ne havissuti tanti. Uno dei più significativi è arrivato domenica, colcanestro sulla sirena che ha salvato i Cavs da un 13 nella semifinale Est con Chicago, arrivato dopo una serata da dimenticare (10/30 al tiro, 8 perse).Segue quello di Derrick Rose divenerdì che aveva dato il 21 aiBulls e di Paul Pierce sabato peril 21 Wizards sugli Hawks. C’èuna frase di Michael Jordanche dice tutto: «Ho sbagliatopiù di 9000 tiri in carriera, perso quasi 300 partite, 26 voltemi hanno affidato il tiro dellavittoria è l’ho fallito. E’ per questo che ho avuto successo». Nel
la classifica dei più grandi tirivincenti allo scadere però, ovviamente, c’è anche lui. Ecco, inordine sparso, i più famosi della storia dei playoff pro’.
MICHAEL JORDAN ‘89 Gara5di 1° turno (allora al megliodelle 5) contro i Cavs. Passatoalla storia come «The Shot».Due secondi dalla fine, Cleveland sopra 10099, MJ si liberadal raddoppio, riceve palla,parte in palleggio e si alza all’altezza della lunetta, restandoin aria un’eternità, così almenoparve ai comuni mortali. E sicuramente al povero Craig Ehlo,che lo marcava e da allora è ricordato solo per quello. Il balzodi Air Jordan col pugno all’ariaè un’istantanea che vivrà persempre come immagine del piùgrande di tutti i tempi. I Bullsvennero poi eliminati in finaledi conference dai Pistons.
DEREK FISHER ‘04. Ovvero 0.5.Gara5 di semifinale Ovest 2 traLakers e Spurs. Duncan ha appena infilato un impossibile tiro in sospensione che porta itexani sul 7271 con 5 decimisul cronometro. Timeout L.A.,rimessa di Gary Payton perFisher che si gira in aria e lasciapartire una morbida parabolache vale il 32 nella serie per igialloviola. Che poi persero iltitolo in finale con Detroit.
ROBERT HORRY ‘02 Reduci dalback to back, i Lakers trovanosulla loro strada i Kings, o Queens come li chiamava con spre
gio Shaq. Gara4 coi gialloviolasotto 21 e col rischio di tornarea Sacramento e venire eliminati. Sul 9997 per gli ospiti con11 secondi da giocare, la pallafinisce nelle mani di Bryant cheperò sbaglia il sottomano delpareggio. Così come O’Neal, ilcui tap in non trova il fondo della retina. Invece di cercare diassicurarsi il rimbalzo, Vlade Divac smanaccia la palla fuoridall’area. Che, per sua sfortuna, finisce nelle mani di tal Robert «Big Shot Bob» Horry. Tripla, 22, e threepeat un paio disettimane più tardi.
LEBRON JAMES ‘09 Il Presceltoè ancora a caccia del primoanello. Gara2 di finale Est conOrlando avanti 10. A un secondo dalla fine, i Magic sono sopra 9593. Rimessa di Mo Williams, palla a King James, triplafrontale sulla sirena e pareggionella serie. Che però alla fineportarono a casa i Magic 42con un Howard da 40 punti 14rimbalzi nella decisiva gara6.Orlando che poi venne sconfitta 41 dai Lakers nella serie peril titolo, il primo dei due in filaper Kobe e soci.
JOHN STOCKTON ’97 Gara6 difinale Ovest con Phoenix, 100pari con 2.8 secondi da giocare.Rimessa per Stockton, un palleggio verso sinistra, arresto etiro da tre. Solo retina. I Jazzconquistano la prima finaleNba della loro storia. Ne perderanno due in fila contro un certo Michael Jordan...
RON ARTEST ‘10 C’è anche l’oggi canturino Metta World Peacenella lista dei più grandi «buzzer beater» dei playoff. Gara5di finale Ovest sul 22 contro iSuns di Steve Nash, 3.5 secondisul cronometro, palla a Kobeche forza in allontanamento. Lapalla finisce nella mani del Panda che da sotto infila il 103101.
IL MEGLIO DEL RESTO Jordanin gara1 di finale ‘97 contro Utah, Ralph Sampson che elimina i Lakers al Forum in gara5 di 1° turno con i suoi Rockets, Kobe in gara4 di 1° turno2006 contro Phoenix, ma anche Rik Smits in gara4 di finaleEst per il 22 dei Pacers con Orlando. In attesa dei prossimi,che visto come stanno andandoquesti playoff, non si farannoattendere.
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50% LeBron è 4/8 nei tiri conun secondo o meno da giocarenei playoff. La media del restodella Nba in situazioni identicheè solamente del 20%
3 I canestri vincenti sulla sirena in carriera di LeBron, nella postseason. Raggiunge così Michael Jordan. Nessuno come lui negli ultimi 15 anni
Il fallo sistematico non paga: Clippers sul 3-1 con Houston Nonostante la strategia di Houston, fallo sistematico su DeAndre Jordan, spedito in lunetta 34 volte (28 nel solo 1° tempo, record Nba), con 20 errori, i Rockets vengono travolti dai Clippers e vanno sotto 3-1.Est, gara-4: Chicago-Cleveland 84-86 (2-2); Atlanta-Washington 1-2 (ieri gara-4). Ovest, gara-4: LA Clippers-Houston 128-95 (3-1); Golden State-Memphis 1-2 (ieri gara-4).
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44 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Andrea CrippaNOVARA
A un passo dal sogno. A distanza di 11 anni e pocopiù di un mese dall’ulti
ma volta, Novara si prepara adaffrontare questa sera a Cremona, contro la Pomì Casalmaggiore, una sfida che potrebbe valere la conquista delprimo scudetto. Quell’ultimavolta era il 19 aprile 2004, unlunedì sera e sul taraflex delPalaNorda la Foppapedretti diGruen, Kilic e Piccinini dominògara5 di una serie pazzesca, rimasta nella storia di entrambele piazze, e che assegnò lo scudetto a Bergamo, dopo che Novara si era portata avanti 20nella serie e per 5 volte (tra gara3 e 4) si trovò a un pallonesolo dall’impresa.
CON BERGAMO Fu quella finale, persa nel modo più rocambolesco e crudele (sportivamente) che si possa immaginare, a trasformare il sogno in quello che per qualcuno oggi èun tabù da sfatare e per altri(forse la maggior parte dei 250tifosi che questa sera sarannoal seguito della Igor a Cremona) è un vero incubo, da cancellare. Questa sera a Cremonala Igor giocherà soprattutto perloro. Anche perché, nonostante dal 2012 sia iniziato un nuovo corso societario, in tanti anche tra i protagonisti di oggi,hanno vissuto sulla propria pelle la delusione delle finali perseda Novara. A cominciare dallacapitana Martina Guiggi, per 3volte finalista scudetto conquesta maglia e una quarta…contro, naturalmente vincente,con Pesaro. E poi il tecnico Luciano Pedullà, il ds Enrico Marchioni, suor Giovanna, ma anche tantissime persone che inquesti 15 anni non hanno maismesso di faticare dietro lequinte, per pura passione e conun solo grande sogno, quel tricolore troppe volte sfiorato.
SORTILEGIO Sì, perché quellafinale persa a Bergamo, non fula prima e nemmeno l’ultimaper Novara nella sua storia pallavolistica. Iniziata sui campi
dell’oratorio di Trecate, grazieproprio a suor Giovanna Saporiti, tornata 3 anni fa al timonedella società al fianco del nuovo sponsor Fabio Leonardi. Unarisalita (dall’A2 alla finale scudetto in 3 stagioni), tanto fulminea quanto lo fu l’affermazione di Novara nell’ormai lontana stagione 200102, quandoda neopromossa centrò la prima finale. In panchina, oggi come allora, Luciano Pedullà. Lasconfitta in gara4 con la Foppapedretti, fu comunque unafesta per la città. Al punto che,di fronte ai quasi 6 mila spettatori che in gara1 presero d’assalto il vecchio Palasport DalLago, il Comune si dovette attrezzare con i maxi schermi inpiazza per le successive sfide.
MAXISCHERMI Nemmeno sitrattasse della finale del mondiale di calcio. Era quello l’inizio di un periodo magico, nelquale Novara ha vinto tanto, inItalia e in Europa, ma senzamai arrivare al tricolore. Nel2003 è ancora finale, contro laPerugia d KirillovaAgueroFrancia. Troppo per quella Novara. L’anno successivo la madre di tutte le finali, ancoracon la Foppapedretti. Novaraha in panchina un mito comeJenny Lang Ping, in campostelle come Glinka, De Carne,Cardullo e Anzanello, ed èpronta. Di fronte c’è una Bergamo stellare, con Gruen, Kilic, Piccinini, Poljak. Ma Novara vince al tie break le primedue sfide e in gara tre, a Berga
mo, si ritrova avanti 2 set a 1 e2124. Nella curva dei tifosinovaresi c’è chi già si abbraccia, mentre le telecamere diSky indugiano sul primo pianodi patron Caserta, pronte a immortalare la sua esplosione digioia. Che però non arriva. Laluce in casa Asystel si spegne,Gruen e Kilic fanno il resto eNovara crolla. Si torna al DalLago e Novara ha la forza diportare la gara al quinto e sul1412 ha ancora lo scudetto aportata di mano. Lo accarezza,ma le sfugge, di nuovo. La palla cade sempre nella metàcampo sbagliata. Stessa sortenel 20092009. Stasera, a Cremona, può abbattersi un tabù...
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Una tradizione consolidata del PalaTerdoppio di Novara: alla fine della partita le ragazze dell’Igor danno il «5» ai tifosi schierati TARANTINI
I QUATTRO ASSALTI PRECEDENTI: TUTTO COMINCIO’ NEL 2002
2001-2002 É la prima finale: Novara vince gara1 contro Bergamo, poi però crolla nelle 3 successive
2002-2003Contro Perugia di Barbolini va sotto 2-0 nella serie, vince la terza (2-3), poi cade ancora al tiebreak
2003-2004Ancora contro Bergamo di Caprara va sopra 2-0 ma poi si fa rimontare e battere: 3-2, 3-2 e 3-0
2008-2009Sconfitta in tre sole partite contro la Scavolini Pesaro di Vercesi campione in carica
Ecco la notte della veritàNovara e il tabù scudetto1La squadra nata in oratorio, arrivata alla quinta finale tricolore, ha il match ball, come quella volta nel 2004 contro Bergamo...
Fowler, la grande rimonta del più sopravvalutato 1L’americano si riscatta con un recupero senza precedenti e va a vincere The Players Championship
Stasera ore 20.45diretta Rai Sport (gio.gar.) Tutto esaurito al PalaRadi per cercare di portare Novara a gara-5. Sarebbe servito un impianto molto più grande per tutti i supporter della Pomì che hanno bruciato i tagliandi in meno di due ore. A Casalmaggiore maxischermo in riva al Po per chi non riesce ad andare a Cremona.SERIE Pomì Casalmaggiore-Igor Gorgonzola Novara 1-2. Questa sera (a Cremona) ore 20.45, in diretta su Rai Sport, gara-4. Eventuale gara-5 è in programma in Piemonte sabato sera alle 20.45
Modena sold outaspetta Trento (p.r.) il presidente di Modena Catia Pedrini ha affidato a Facebook un messaggio alla sua gente in vista della decisiva gara-4 di domani sera (20.30) «servirebbero due palazzetti per ospitare in questa finale tutti i modenesi») un messaggio che contiene anche una promessa: andiamo avanti. «L’entusiasmo dei modenesi è il premio più grande per lo sforzo da me compiuto insieme alla famiglia Piacentini. Qualunque sia l’epilogo di una annata straordinariamente positiva, è mio desiderio continuare l’avventura con questo splendido gruppo». La serie vede Trento in vantaggio 2-1 PLAYOFF A-2 (f.c.) Primo match-ball per la A-1 per Potenza Picena. Stasera (ore 20.30) si gioca a Corigliano gara-4 della finale playoff di A-2 maschile (al meglio di 3 su 5) fra Aiello e B-Chem coi marchigiani che conducono nella serie 2-1. Tuttavia in caso di successo dei calabresi tutto si deciderà in gara-5 prevista sabato 16. A PERUGIA (an.me.) In attesa del nuovo allenatore la Sir Safety Perugia ha confermato il primo acquisto: il 20enne schiacciatore cubano Mestre Uriarte. ALTRA MODENA (p.r.) Primo colpo di mercato per la Liu-Jo Modena. Ufficializzato l’accordo biennale con Dora Horvath. La Liu Jo sarebbe sulle tracce anche di Valentina Diouf. A Firenze ingaggiata la palleggiatrice belga Ilka Van de Vyver. A PIACENZA (m.mar) Ufficiali gli acquisti del libero Giulia Leonardi e della schiacciatrice Francesca Marcon che arrivano a Piacenza dopo essere state protagoniste con Busto
TACCUINO
GolfRRivincita dell’eterno perdente
Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK
R ickie Fowler è il ragazzino(ora di 26 anni) che piacealle donne e in campo era
impossibile non vedere. Fino aqualche tempo fa, sempre fasciato in vistosi completini coloratissimi. Spesso in arancionedalla testa ai piedi. Un personaggio, ma anche una grandepromessa, anzi, The Next Big
Thing, dopo aver conquistato ilsuo primo (e unico fino a domenica) torneo del Pga nel 2012.Quando, però, non vinci più eimbrocchi magari un’annatastorta, finisci per perdere il rispetto del gruppo. Così, in unrecente sondaggio segreto diSports Illustrated i suoi colleghilo hanno votato come il piùoverrated, sopravvalutato, delcircuito insieme all’inglese IanPoulter. Senza considerare cheun anno fa, Rickie Yutaka aveva
strabiliato ai Major: due voltesecondo, all’US Open e British,3° al Pga Championship e 5° alMasters. Almeno top 5 nellastessa stagione, come riuscitosolo a Nicklaus e Tiger.
3 BIRDIE Domenica ha dato larisposta migliore a quel sondaggio: vincendo The PlayersChampionship, considerato ilquinto Major. In rimonta e ancora ai playoff (come il suo primosuccesso) contro Sergio Garciae Kevin Kisner. E che rimonta.Perché a 6 buche dal termine,Fowler aveva un ritardo di 5lunghezze. Persino sua mammaLynne, che lo segue ovunque,era già sulla via dell’aeroporto.
Poi, ascoltando le notizie che arrivavano dai green, aveva ordinato al taxi l’inversione. Rickiestava recuperando terreno contre birdie e un eagle fra la 15 e la18. Nessuno c’era mai riuscitonella storia del torneo. Terminato il suo giro a 12 al comando, era stato poi raggiunto daGarcia e Kisner. Il suo capolavoro alla buca 17, una delle più temute al mondo, con il green circondato dall’acqua. Domenical’ha affrontata tre volte con lostesso esito: tre birdie. Adessodiventa il numero 8 del ranking,mentre il numero 1, Rory McIlroy, si è piazzato 8°, e Tiger èfinito 69°.
© RIPRODUZIONE RISERVATARickie Fowler, 26 anni, esulta nel giorno del riscatto EPA
PallavoloRFinale scudetto femminile, gara-4
45MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I MITI CONTENUTOPREMIUM
LA STORIA di MARIO SALVINI
O ggi compie 90 anni Yogi Berra. E se non sapete chi è Yogi Berra, un po’ di dati che vipossano dar l’idea: è’ l’uomo che ha vinto
più World Series, cioè 10, una più di Dimaggio. E’senza dubbio il personaggio di baseball più amatodagli americani. L’Orso Yogi si chiama così in suoonore. Ed è anche citato più di quasi tutti gli scrittori del mondo : i suoi modi di dire, le sue gaffe,sono entrati nel lessico degli americani. Veri e propri aforismi chiamati Yogiism. Quasi sempre involontari, ma memorabili. Uno su tutti: «It ain’t overtill it’s over«, «Non è finita, finché non è finita»,Lanny Kravitz ci ha intitolato una canzone. Ma,più di tutto, per decenni milioni di italo americanibassi e tozzi se cercavano da qualche parte unesempio, la prova vivente che anche loro avrebbero potuto farcela, non avevano che da guadare lui:Lawrence Peter Berra. Perché, in barba a chi diceva che con quel fisico non ce l’avrebbe mai fatta, èstato un giocatore eccezionale per tutte e19 le sue stagioni in MLB, sempre e soloai New York Yankees.
CUGGIONESE Stasera dalla salaconsigliare del Comune di Cuggiono, in provincia di Milano, sicollegheranno con lui. Perché è dalì, precisamente dalla frazione di Malvaglio, che nel 1909 partirono i suoigenitori, Pietro e Paolina. Si stabilironoa St.Louis, nel quartiere The Hill, doveandavano tutti i cuggionesi. Così cheLawdie – mamma Paolina non riusciva apronunciare Lawrence ha cominciato agiocare a baseball in parrocchia, che ovviamente si chiamava St.Ambrose. Con lui c’era Joe Garagiola che sarebbe andato ai St.Louis Cardinals, e c’erano Jim Pisoni e Frank Crespi, tutti cuggionesi,tutti finiti in Mlb. Tanto che quel trattodi Elizabeth Avenue dove sono cresciutioggi è detto «Hall of Fame place», ma aitempi, quando i quattro erano ragazzini,nel resto di St.Louis la zona era nota co
me Dago Hill, e «dago» era un modo non moltogentile per indicare gli italiani.
YOGI Un compagno della squadra di ragazzini dilì, un giorno vide su una guida dell’India una fotodi un bramino in posizione yoga, a gambe incrociate, proprio come stava Lawdie quando aspettava di andare alla battuta. Uno Yogi. Da allora Berra avrebbe dimenticato di chiamarsi Lawrence.Hanna & Barbera poi non l’hanno mai confermato, ma l’assonanza Yogi BerraYogi The Bear, l’Orso Yogi, è evidente. E l’ispirazione data la simpatia di Berra è data per assodata.
IN GUERRA Solo che a St.Louis i Cardinals offrirono 500 dollari al suo paesano Garagiola e 250 alui, perché che era solo un metro e 72, più largoche alto, con le orecchie sventola. Yogi disse no:«Valgo come Joe». Sarebbe stata la fortuna deiNew York Yankees. Dove arrivò nel 1942, anche sein MLB avrebbe debuttato solo nel ’46. Dopo esse
re andato volontario in Marina: il 6giugno del 1944 era a bordo del Bay
field che copriva lo sbarco in Normandia.
ITALIANS Poi dal 1946 al 1965 sarebbe rimastodietro il piatto di casa base dei New York Yankees,
catcher. Ovvero quello che riceve i lanci del lanciatore e che, rivolto al campo, guarda, e dunque dirige, i compagni. Davanti a lui negli annisi sarebbe materializzata forse la più grandesquadra di ogni tempo, gli Yankees imbattibili, gli Yankees molto italiani che avrebberovinto 5 World Series consecutive tra il 1949e il 1953. Con Phil Rizzuto, il suo grandeamico e compagno di stanza, calabrese
della provincia di Cosenza. Con Frankie Crosetti,figlio di genovesi, il quietman, il più Yankee ditutti, l’uomo che ha indossato il pigiama a strisceper 37 anni (16 da giocatore, 19 da assistente allenatore). Con Joe Dimaggio, ovviamente, siciliano, genitori da Isola delle Femmine, il suo opposto: alto, mentre Yogi era tarchiato; elegante,quando Yogi vestiva un po’ come capitava; dall’eloquio «senza accento italiano», come si stupivano i giornali del tempo, specie se paragonatoalla sintassi approssimativa di Yogi. E poi con VicRaschi, il lanciatore, quasi certamente parente del leggendario cronista della Gazzetta Bruno,perché originario delle stesse frazioni del comunedi Calestano, sull’Appennino Parmense. E con Billy Martin, di cui gli Yankees hanno ritirato il numero 1, e la cui storia di emigrazione potrebbepiacere ai leghisti, visto che portava il cognomeportoghese di un padre mai conosciuto, ma erafiglio di una ragazza madre poverissima che si chiamava Jenny Salvini. «Per tutta la vita avevamo cercato di integrarci – ha raccontato qualchegiorno fa Yogi – e quindi evitavamo l’italiano, anche perché lo parlavamo poco e in modo molto
diverso. Ma in spogliatoio a volte qualche frasescappava. Ci faceva sentire più uniti».
LAUREA Yogi è l’ultimo rimasto di quei sei ragazziitaliani a cui guardava tutta l’America. E che sonotutti ai primi posti della classifica dei giocatori con più World Series vinte. Anche se nessuno neha tante come Yogi: 10. Ancora oggi, a 50 anniesatti dal ritiro, detiene il record di più partite epiù valide battute alle World Series. Giocate conuno spirito tutto suo. Combattivo: era un battitoreeccezionale nei momenti delicati. E divertente:con i suoi nonsense era la delizia dei cronisti. Lo èrimasto da allenatore e poi da icona di se stesso,ogni volta che c’è una celebrazione degli Yankeeso della Mlb è lui il più acclamato ed applaudito. Elui non delude: «Il baseball è al 90% una questione mentale, per l‘altra metà fisica». «Non abbiamopiù il futuro di una volta». Però intanto la Montclair University del New Jersey gli ha conferitouna laurea honoris causa, proprio per i suoi aforismi. E gli ha dedicato il Campus, che ci chiama«Yogi Berra». A Montclair Yogi ci ha sempre vissuto, anche se l’anno scorso, quando è mancata suamoglie Carmen, con cui aveva festeggiato i 65 anni di matrimonio, ha venduto la casa. Per 888.888dollari, perché l’8 è sempre stato il suo numero,che naturalmente oggi non può più indossare nessun Yankee. E, sempre a Montclair c’è il suo Museo, gestito dai figli, da cui stasera si metterà davanti a uno schermo. Indosserà la casacca dellanazionale italiana inviatagli dalla Fibs e riceveràle chiavi di Cuggiono. Il paese del più vincentegiocatore della storia del baseball.
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NON E’ FINITA FINCHE’ NON E’
DAVVERO FINITA
VI DO UN CONSIGLIO: NON
RISPONDETE ALLE LETTERE ANONIME
SE VI TROVATE A UN BIVIO
IMBOCCATELO
BERRA, IL VERO UOMO DEI SOGNI
Buon compleanno
YogiLAWRENCE PETER BERRA è nato a St.Louis, da genitori di Cuggiono (Milano), il 12 maggio 1925. Ha giocato in MLB dal 1946 al 1965, sempre ai New York Yankees, con cui ha vinto 10 World Series: più di qualsiasi altro giocatore della storia
BaseballRL’anniversario
I 90 ANNI DEL GIOCATORE PIÙ VINCENTE DELLA STORIA. CHE HA ISPIRATO IL NOME
DELL’ORSO DEI FUMETTI. E STASERA FESTEGGIA IN COLLEGAMENTO CON
CUGGIONO, IL SUO PAESE D’ORIGINE
E’ CELEBRE PER GLI YOGIISM, FRASI COME QUESTE
46 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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47MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1AZZURRI CRICKET PER L’EUROPEO (a.m.v.) Due vittorie per l’Italia nell’Europeo T20 di 1ª Divisione sull’Isola di Jersey: travolta 214-74 la Norvegia, (Petricola 70, Sandri 50 e 3 eliminazioni al lancio), Guersney 123/5-122 (Northcote 39). Domani con i danesi: vincendo, per gli azzurri titolo e qualificazione mondiale.TUTTENOTIZIE
Andrea BuongiovanniINVIATO A CLUSANE (BRESCIA)
I n casa azzurra continuaa piovere sul bagnato.
Alla già lunga lista di infortunati importanti, da Daniele Greco in giù, si aggiungeun altro nome prestigioso,quello di Federica Del Buono, una delle (poche) puntedel movimento. La 20enne
vicentina, splendido bronzonei 1500 agli Euroindoor diPraga di inizio marzo, non siallena praticamente da allora.Anzi, da prima, dato che all’appuntamento si presentò dopoun paio di tribolate settimane.«Non riesco a correre – ammette –: negli ultimi due mesi hofatto non più di tre o quattro lavori e nemmeno completi». Ilproblema maggiore resta alpiede destro: gli ultimi accertamenti hanno riscontrato «un
versamento intrarticolare all’alluce, oltre a un piccolo edema al flessore».
STAGIONE Federica è comprensibilmente giù di morale:«Prima ho sofferto al bicipitefemorale sinistro – spiega – poia inizio aprile, al raduno federale di Colorado Springs, dovemi ha seguita mia mammacoach (l’ex azzurra Rossella Gramola), è tornato a farsi sentireil piede. Ci avevano garantitoche l’assistenza sarebbe stataall’altezza, ma senza dar colpead alcuno, non è stato così. Tutti i guai potrebbero essere figlidi problemi di postura. Restache ho perso la condizione eche la ripresa, quando ne uscirò, non sarà rapida». La portacolori della Forestale ieri è tornata a Brescia, dove è in cura:«Al centro di medicina sportivaMarathon di Brescia (fondatodal dottor Gabriele Rosa, padre di Federico, suo managerche ha base a Clusane, ndr) –dice – e allo Sportlife MedicalCenter del dottor Lorenzo Benassa. Faccio ozonoterapia,iniezioni di acido ialuronico,sono seguita da un osteopata eho solette di sostegno. La settimana prossima mi sottoporrò auna risonanza e aggiorneremola situazione. Ma a oggi il dolore persiste».
STAGIONE La prima parte distagione è compromessa:«Niente Golden Gala, nienteEuropei a squadre – sospira –:spero in quelli under 23 del 912 luglio a Tallinn, ma solo seprima sarò in grado di fare unpaio di gare tra 800 e 1500». Itempi stringono.
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Federica Del Buono, 20, vicentina, bronzo europeo indoor nei 1500 COLOMBO
Pascià Lest e Nesta Effe reduci dal GP Lotteria saranno impegnati domenica a Vermo nella Finlandia Ajo, assieme all’altro italiano di nascita Oasis Bi. E ritroveranno tra gli avversari la francese Vincennes che li ha appena battuti nella finale napoletana. Ma non è Vincennes l’unica minaccia per i nostri. Molto pericoloso si annuncia Moving On, sorprendente vincitrice del Prix de l’Atlantique a Enghien.Nesta Effe ha vinto questa corsa nel 2013. L’altro italiano a segno è Igor Font nel 2009. Al via anche il campione in carica Universe de Pan. Il record della corsa è del francese Quarcio du Chene: 1.10.6 nel 2010.FINLANDIA-AJO- euro 110.000 – m 1609; 1 Pascia’ Lest (A. Guzzinati); 2 David Sisu (J. Kontio); 3 Bret Boko (A. Moilanen); Oasis Bi (B. Goop); Thai Broadway (G. Austevoll); Vincennes (Ö. Kihlström); Kash’s Cantab (E. Adielsson); Moving On (F. Nivard); Univers de Pan (P. Daugeard); Nesta Effe (R. Vecchione)
ATLETICA
Del Buono nel guadotra piede e postura«Ferma fino a luglio»1La mezzofondista di bronzo resta nei guai«Ho sempre dolore, quando potrò correre?»
IPPICA
Pascià e Nestacontro Vincennesin Finlandia
Vincennes 1° nel Lotteria PERRUCCI
(r.g.) Si è concluso ieri a Mosca, alla soglia delle semifinali, il percorso dei Thunder Italia nell’edizione delle World Series 2015. Troppo forte la Russia nei confronti delle giovane squadra allenata da Lello Bergamasco. I padroni di casa hanno vinto 4-1 anche nella seconda giornata, ma appare importante il successo del giovane supermassimo Vianello, che ha conquistato il punto della bandiera, battendo il forte Babanin, vice campione nazionale 2010, 2013, 2014, che aveva a superato a Londra, l’inglese Joyce, fino ad allora imbattuto nel torneo. Vittoria beneaugurante per il ventenne romano. I risultati. 52: Arutiunian b. Bidhuri Td3; 60: Subkhankulov b. Cosenza Td4; 69: Butaev b. Di Russo 3-0 (50-41, 50-42, 50-43); 81: Yakushiev b. Fiori 3-0 (50-45, 50-45, 50-45); +91: Vianello b. Babanin 3-0 (48-47, 48-47, 48-47. Le semifinali fissate il 22-23 maggio: Ad Astana (Kaz): Kazakistan-Russia; all’Havana: Cuba-Messico. La finale il 12-13 giugno in sede neutra
BOXE/ WSB
Thunder fuoriNon basta ungrande Vianello
Guido Vianello, 20 anni BOZZANI
(v.p.) Dopo 20 anni, i Campionati Nazionali Universitaritornano a Salsomaggiore. Dal 15 al 24 maggio, saranno 6mila le presenze in rappresentanza di 49 Cus, a gareggiare in 185 gare di 23 discipline. É una tappa di un percorso ambizioso, condiviso con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che prevede a ottobre una convention dello sport universitario, e che ha come obiettivo quello di una «veste giuridica più consona per il movimento», diventare una federazione sportiva vera e propria impegnata nel mondo universitario. «Vogliamo unire la forza dirompente dello sport e quella della cultura», dice Lorenzo Lentini, il presidente dei Cusi. Che riceve l’elogio di Malagò: «Il Cusi supplisce a una carenza culturale che c’è nel Paese». Nel programma dell’evento, organizzato dal Cus e dalla Università di Parma con il comune di Salsomaggiore, ci sarà anche la consegna della laurea honoris causa a Vittorio Adorni il 18. Il sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli promette: «Vogliamo diventare la città dello sport».
UNIVERSITARI
Edizione superda venerdìa Salsomaggiore
Giovanni Malagò D’ANNIBALE
Da oggi alla Traktor (casa dell’omonima squadra di hockey di KHL) di Chelyabinsk, in Siberia, i 22mi Mondiali. L’Italia, nella non ha mai conquistato l’oro. Ha 5 argenti,15 bronzi, ma sul gradino più alto del podio non è mai salita. Stavolta le speranze sono nella -87 su Carlo Molfetta, olimpionico di Londra, alla quinta partecipazione, con due argenti (2001 Jeju e 2009 a Copenhagen) e un bronzo (2011 Gyeongju). Oltre che su Leo Basile (+87, bronzo a Madrid 2005) e sul giovanissimo Roberto Botta (-80), all’esordio, sempre sul podio negli ultimi sei Open a cui ha partecipato. Il direttore tecnico Yoon Soon-Cheul (col coach Marcello Pezzolla) ha convocato anche Antonio Flecca (-54), Simone Crescenzi (-63) e Claudio Treviso (-68). Giovanissime le ragazze, solo Erica Nicoli (-49) ha già una partecipazione Mondiale, esordienti la 18enne Licia Martignani (-53), Cristina Gaspa (-57) e Daniela Rotolo (-62). Oggi -46 donne e -58uomini, quindi nessun azzurro. Domani Erica Nicoli nei trentaduesimi con la cubana Yania Aguirre.
TAEKWONDO
Mondiali al viaa ChelyabinskL’Italia spera
Erica Nicoli, 20 anni
(c.r.) Rottura fra la federazione austriaca e Anna Fenninger per via del manager Klaus Kärcher. La federazione chiede alla venticinquenne di sciogliere il contratto: ieri la due volte regina di Coppa, un oro olimpico, 3 titoli mondiali, ha risposto via email: «Da 3 anni collaboro col mio management, 3 anni nei cui ho raggiunto i successi più importanti. Non è tutto merito di Klaus, ma è lui a darmi consigli e sostegni importantissimi senza conflitti d’interesse. Inoltre dispone di una lungimiranza necessaria per le mie questioni economiche. Per tutto questo ritengo inadeguato costringermi a chiudere il rapporto con lui. Anzi prima di accettare questa condizione mi ritirerei con effetto immediato». La Fenningers’è rivolta così al presidente Peter Schröcksnadel, al ds Hans Pum, a Jürgen Kirchbaum (capo-allenatore delle donne) e al suo allenatore personale Meinhard Tatschl. «Questa email non doveva essere resa pubblica», ha detto Kärcher. Non è la prima volta che scoppia la crisi tra Fenninger, Kärcher e federazione sulla questione sponsor. Anna non voleva prolungare il suo contratto con Raiffeisen (una banca del pool federale), Kärcher preferisce la Mercedes.
SCI ALPINO / AUSTRIA
La Fenninger minaccia il ritiro: federsci controil suo manager
ATLETICA SOCIETARI (si.g.) I societari. A Torino. Donne. 5000: Roffino 16’18”16. A Milano. Uomini. 200 (0.0): Cattaneo 21”22; Pivotto 21”30. 3000 siepi: Chatbi 8’52”02. 110 hs (+0.1): Perini 14”08. 400 hs: Lambrughi 51”53; Diaz 51”62. Alto: Bettinelli 2.15. Giavellotto: Bertolini 74.07. A Lodi. Donne. 100 (+0.3): Riva 11”66. 800: Cornelli 2’07”55. 3000 sp: Reina (j) 10’37”16. 100 hs (+0.4): Balduchelli 13”57. Peso: Stevanato 14.37. 5000 marcia: Curiazzi 22’17”96. A Marcon (Ve). Uomini. Triplo: Boni 16.01 (+1.0). Giavellotto: Gottardo 71.99. Donne. Alto: Vallortigara 1.81. Lungo: Strati 6.18 (+1.1). A Borgo Valsugana (Tn). Uomini. 3000 siepi: Elkounia 8’43”65. A Udine. Uomini. Martello: Bortolato 70.84. Donne. Alto: Rossit 1.81. Asta: Cargnelli 4.15. A Modena. Uomini. Asta: Rubbiani 5.00. Triplo: Bocchi (j) 15.97 (+1.6). Donne. 400: Folorunso (j) 53”47; Lukudo 53”74. Asta: Benecchi 4.10. A Campi Bisenzio (Fi). Uomini. 100 (+1.8): Beltramini 10”59. 5000: 3. S. Dini 14’07”53. Alto: Lemmi 2.26. Disco: Apolloni 58.21. Donne. 100. II (+1.8): Bongiorni 11”75. 200 (+0.4): Siragusa 24”05; Bongiorni 24”32. Alto: Marchetti (a) 1.78. Disco: Strumillo 53.84. Martello: Palmieri 62.35; Mariani 61.09. A Chieti. Uomini. Giavellotto: Tamberi 73.10. A Rieti. Uomini. 400: Sciscione 47”06. 110 hs (+1.5): Tedesco 14”00. Peso: Bianchetti (j) 17.14. Donne. 100 (3.7): 2. Draisci 11”55; 3. Chigbolu 11”67. 200 (-2.0): 3. Chigbolu 24”19. 400 hs: Doveri 58”63. Lungo/Triplo: Derkach 6.28 (+2.9, r. 6.13)/12.94 (-1.3). Peso: Cantarella 14.69. Disco: Aniballi 56.76. A Napoli. Uomini. 200 (-0.2): Riccardi 21”34. 400: Leonardi (j) 47”45; Donne. 5000 marcia: Gabellone 22’31”11. A Matera. Uomini. 100 (-0.2)/200 (+1.2): Corsa (j) 10”54/21”30. 400: Haliti 47”13. Donne. Asta: Semeraro (j) 4.00. A Palermo. Uomini. 3000 siepi: A. Zoghlami 8’46”01. 400 hs: Biondo (j) 51”98. Donne. Lungo: La Mantia 5.79 (+0.1).
BASEBALL COLABELLO (m.c.) Il prima base Chris Colabello chiude 3 su 4 (con 1pbc) però non basta a Toronto per battere Boston: l’azzurro resta a 556 di media dopo 5 gare. Per Alex Liddi 2/3 nel derby di Arkansas. Tiago Da Silva sconfitto in doppio A, dopo 2 vittorie in singolo avanzato.
BEACH VOLLEY SABBIA SVIZZERA (c.f.) Qualifiche donne oggi per l’Open di Lucerna (Svi), 2a tappa del World Tour. In campo Cicolari-Giogoli, cui servono due vittorie per accedere al tabellone principale. Prima sfida con Lunde-Solvoll (Nor). Da domani Momoli-Giombini ed il torneo maschile, cui hanno rinunciato Nicolai-Lupo.
BOXE PARI A TORINO (r.g.) A Torino, nei superleggeri, Shakib Elkadimi e Lucian Cirlig pari, nonostante la superiorità del primo, mentre Touay Helmi batte Davide Calì, il piuma Shoaib Zaman supera Gianni Ricupido, tutti sui 4 round. A Etnaspolis Valcorrente (Ct) il welter Gaetano Guttà (7-1-1) batte Italo Brussolo (10-7-2) 6 t.
FOOTBALL PER PARMA I Panthers Parma, dopo aver fin qui giocato senza stranieri, ha ingaggiato Joe “Jersey” Martinek, 26 anni, da Rutgers e già in campo in partite di pre-season coi New York Giants. Sarà utilizzato come runningback.
HOCKEY GHIACCIO MONDIALI Ai Mondiali in R.Ceca, cominciato il 7° e ultimo turno della fase di qualificazione ai quarti. Ieri - Girone A (a Praga): Austria-Germania 3-2 rigori; Svezia-Francia 4-2. Classifica: Canada 18; Svezia 16*; R.Ceca 13; Svizzera 9; Germania* 7; Austria 5; Lettonia 4; Francia 3 (*una in più). Girone B (a Ostrava): Finlandia-Bielorussia 3-2 rigori; Slovenia-Danimarca 1-0. Classifica: Usa 15; Russia, Finlandia 14; Bielorussia 11; Slovacchia 8; Norvegia 6; Danimarca* 4; Slovenia* 3 (*una
partita in più). PLAYOFF NHL Anaheim è la seconda qualificata alle finali di Conference: nella Western troverà Chicago. Eastern: Washington-NY Rangers 3-4 (serie 3-3). Western: Aneheim-Calgary 3-2 t.s. (4-1).
HOCKEY PISTALA FINALE VIAREGGIO-FORTE (m.nan) Inizia (20.45 dir. RaiSport2) la finale scudetto (su 5) tutta versiliese fra Cgc Viareggio e Forte dei Marmi. Forte costruita attorno al fuoriclasse spagnolo Pedro Gil, detentore ma che ha fallito sia la coppa Italia che l’Eurolega; Cgc coi fratelli Mirko e Alessandro Bertolucci e 4 giocatori che solo un anno fa erano costretti alla retrocessione con l’altra squadra cittadina. Nei tre confronti di quest’anno altrettanti successi del Viareggio,.La Prefettura di Lucca ha vietato per oggi la vendita dei biglietti ai residenti di Forte dei Marmi e comuni limitrofi.
IPPICA IERI 15-12-10-7-8 Ad Albenga (m 1600): 1 Omega d’Alfa (M.Volpato) 1.15.6; 2 Original Caf; 3 Ohan dei Greppi; 4 Nilo dell’Est; 5 Mon Ami; Tot.: 8,98; 2,34, 1,57, 2,77 (31,56). Quinté: 5.089,24. Quarté: 566,13. Tris: 110,66. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 16) scegliamo Porter House (4), Ekendriya (1), Saum (11), Gaiagol (12), Complikated Theme (6) e Melite (8). SI CORRE ANCHE Trotto: Milano (14.35), San Giovanni Teatino (15.10) e Trieste (15.15).
NUOTO TURRINI E MASINI (al.f.) Alla coppa Mart Tirreno di Livorno. Uomini: 100-200 sl, 50 do Turrini 52”07, 1’53”27, 26”94. Donne: 50-100-200 sl, 50 do Masini Luccetti 26”86, 57”10, 2’03”24, 31”45. LEVEAUX PAPÀ (al.f.) L’ex nuotatore francese Amaury Leveaux, recentemente sulla ribalta per il libro Sesso, droga e nuoto, diventerà presto papà: la sua compagna Elizaveta, gemmologa russa conosciuta giocando a golf, partorirà ad agosto.
RUGBYPRO 12: IL XV IDEALEUn pool di dodici giornalisti di Irlanda, Galles, Scozia e Irlandam ha scelto il XV ideale della stagione di Pro 12 (nessun italiano). XV: L. Williams (Scarlets); Seymour (Glasgow), Henshaw (Connacht), Horne (Glasgow), Gilroy (Ulster); Biggar (Ospreys), Webb (Ospreys); Strauss (Glasgow), O’Donnell (Munster), Stander (Munster); Van der Merws (Ulster), A.W. Jones (Ospreys); Nel (Edimburgo), Best (Ulster), Buckley (Connacht). A SETTE (i.m.) A Glasgow (Sco) nella penultima tappa delle World Series Sudafrica, Figi e Nuova Zelanda hanno centrato la qualificazione a Rio 2016 nel rugby seven maschile. Il quarto pass è in ballottaggio fra Inghilterra e Australia, deciderà l’ultima tappa a Londra.
TRIATHLON DOSSENA (al.f.) Sara Dossena è 2a in coppa Europa a Madrid su distanza olimpica in 2h10’34” dietro la francese Lehair.
TUFFI GRANDI ALTEZZE (al.f.) Orlando Duque (Col) vince la coppa del Mondo grandi altezze (27 m) di Cozumel (Mes) con 565.80 bissando il successo del 2014; sul podio il russo Silchenko (559.55) e lo statunitense Lobue (553.80); 16° De Rose (404.25). Tre le donne (20 m) vince Rachelle Simpson (Usa, 224.40).
VELA LARIOX2 (e.m.) Poco più 13 ore per completare le 50 miglia della Lariox2, per due persone organizzata dal Club Orza Minore e disputata sul lago di Como. Questo il risultato del vincitore, No Name di Emanuele Ottolina, alla quinta vittoria alla Lario x2, e Antonio Volpi che hanno preceduto di 3 secondi Gemelli di Alessandro Politi e Lorenzo Porro.
48 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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49MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTAltriMondiR
di GIORGIO DELL’[email protected]
La notizia di oggi è che ForzaItalia alle elezioni comunali diBolzano ha preso il 3,6% deivoti, mentre nel 2010 aveva ottenuto un buon 21,61%. Intermini assoluti: 1.046 votiadesso contro 9.798 allora.Bolzano ha poco più di centomila abitanti, non faremodunque l’errore di scambiarlaper l’Italia intera. Però ForzaItalia è andata male in tutto ilTrentino ed è andata male anche in Valle d’Aosta, regionidove si è votato domenica (esolo domenica) per rinnovare iconsigli comunali. È andatainvece molto bene la Lega, chein alcuni casi ha preso tre voltepiù voti dei berlusconiani (aTrento, Lega 6034, Forza Italia 1963). Questi due elementici dicono qualcosa sul futuro del centrodestra? Forse sì.
1 Intanto bisognerebbeavere anche qualche no-tizia sul Pd.
Ha retto bene. A Trento è statoriconfermato il sindaco democratico Alessandro Andreatta, ad Aosta è passato al primo turno il renziano FulvioCentoz, a Bolzano il democratico Luigi Spagnolli andrà alballottaggio col candidato dicentrodestra Alessandro Urzì,ma la distanza tra i due è tale(41,6 contro 12,7) che è difficile prevedere sorprese. Anche se Andreatta ha avuto meno voti dell’altra volta, nelcomplesso i democratici hanno mantenuto la stessa percentuale di consensi. Ci sonodichiarazioni soddisfatte di Guerini e della Serracchiani.
2 L’astensionismo?Il 6 per cento di votantiin meno, ma siamo sem
pre sopra al 60%.
3Veniamo al centrodestra.Un panorama di macerie. Il 2,3 ad Ala, il 4,7 a
Riva del Garda, il 4,25 a Trento. Eccetera. In ognuna diqueste piazze, e anche altrove, la Lega ha preso molto di
più. Commento di Salvini: «ATrento e a Bolzano abbiamotriplicato i voti rispetto alleelezioni di due anni fa, abbiamo raggiunto il massimo storico della Lega di sempre. Siamo il secondo partito a Trento, terzo partito a Bolzano. Setanto mi dà tanto è un bell’antipasto per il 31 maggio(quando si voterà per le regionali – ndr). Per quanto riguarda il calo di Forza Italia, lascioche siano loro a fare la riflessione necessaria». La riflessione di Forza Italia viene daGiovanni Toti, candidato inLiguria: la colpa, secondoToti, è tutta della dirigenza locale, mentre il partito a livellonazionale farà presto vederedi che pasta è fatto. Testualmente: «Bisogna al più prestonominare un commissarioperché i risultati del voto amministrativo in Trentino AltoAdige sono ampiamente deludenti. Ritengo siano il fruttodi inadeguatezza di ricette, litigi, distinguo e totale incapacità della nostra locale classedirigente — passata, presente
e futura — di rappresentarei nostri elettori e le loro esigenze. Forza Italia e la coalizione di centrodestra, dovesi presentano uniti e con unasquadra credibile, come accade in Liguria e in altre regioni, dimostreranno di essere non solo competitivi,ma vincenti. Aspettare il 31maggio per credere». Il pugliese Raffaele Fitto, che siprepara alla scissione, è ditutt’altro avviso: «Credo chesia necessario rifondare ilcentrodestra. Anche alla luce dei risultati che arrivanodal resto d’Italia si confermache il centrodestra messo incampo da Berlusconi è abbastanza superato».
4Berlusconi?Non ha parlato. Ma leagenzie hanno battuto
nel pomeriggio l’interessante notizia che Piersilvio eMarina hanno staccato unassegno da centomila europer aiutare il partito del papà. In questo gesto – reso doverosamente noto, perché ipartiti devono far sapere alla Camera quanti soldi hanno preso e da chi li hannopresi – dobbiamo leggere unmessaggio nascosto: se i duerampolli della casa realemettono un po’ di soldi nelpartito del padre, vuol direche in questo partito ci credono.
5 Funzionerà?L’aria è che il segnale diTrento e Bolzano sia un
preallarme serio. Berlusconiha prima appoggiato l’Italicum, e poi lo ha contrastato,ha prima detto che Renzi erauna specie di suo figlio politico ideale e adesso sostieneche si tratta di un campionedi autoritarismo. A questo siaggiungano le litigate furibonde in casa, l’inguardabile cerchio magico che lo circonda, e le prossime, sicurescissioni: quella di Fitto equella di Verdini. Verdini stamettendo insieme una truppa che vada a sostenere Renzi in Senato quando si tratterà di votare la riforma costituzionale. Fitto, in Europa,vuole addirittura lasciare ilPpe ed entrare nel gruppodei Conservatori e Riformisti di Cameron. Un po’ tutti,da quel lato, fanno le mostredi volersi accodare a Cameron, vincitore delle elezioniinglesi. Fino ad ora Silvio hadetto di voler fondare, dopol’estate, un Partito Repubblicano, sempre guidato da luie aperto all’ingresso di tuttigli altri soci del centrodestra. Al momento, che Salvini, la Meloni, Alfano e gli altri si mettano ancora unavolta sotto il suo ombrello,sembra una pia illusione.
IL FATTODEL GIORNOUN PARTITOIN MACERIESilvio Berlusconi, 78 anni, durante un comizio elettorale: ha fondato Forza Italia il 18 gennaio 1994 ANSA
Ma il k.o. di Forza Italiaa Trento e Bolzanoè un allarme serioper il centrodestra?1Il primo test per le Regionali fotografa la crisi degli azzurri Così Berlusconi cede il passo alla Lega che vola nei consensi
GRANDI MANOVRE
Banda larga, spunta Enel. Schiaffo a Telecom 1Il governo puntasull’azienda del Tesoroper il web ultraveloceLa società telefonicaperde l’1,79% in Borsa
C onnettersi a una velocitàdi 100 Mbps (megabit persecondo): è ciò che offre la
banda ultra larga, una chimerain Italia dove, da casa, si navigasul web a una velocità media di10,95 megabit per secondo indownload (in Germania sono30,54). In marzo il governo aveva fissato l’obiettivo del piano (inrealtà basato su «un mix virtuosodi investimenti pubblici e privati»): permettere all’85% della
popolazione di navigare a 100Mbps entro il 2020. Secondo Repubblica, l’esecutivo intende affidare questo piano all’Enel, il colosso energetico controllato dalTesoro, per far correre la fibra ottica con i cavi elettrici. Diventerebbe così secondario il ruolo diTelecom, il cui titolo, ieri in Borsa, ha perso l’1,79%. In ballo cisono i 6,5 miliardi di investimenti stanziati dal governo nell’arcodi cinque anni. Matteo Renzitwitta: «La banda ultra larga èobiettivo strategico. Non tocca algoverno fare piani industriali».
SPOSA L’Enel aveva scritto all’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni offrendo il proprio contributo per lo sviluppodel web velocissimo (il cui cavo,
passando attraverso i tralicci,può arrivare nei piccoli centri).Naufragata la trattativa fra Telecom e Metroweb per creare unasocietà comune, il governo potrebbe aver puntato sull’Enel. «Ci saranno incentivi per gli operatori che vorranno investire nelle aree dove nessuno si fa avanti— chiarisce il sottosegretario alle Comunicazioni, AntonelloGiacomelli —. Non è il governoche sceglie la sposa». C’è chi fanotare che nelle grandi cittàl’Enel non arriva nelle case con lapropria rete (ci sono le municipalizzate) e che Telecom e lastessa Enel avevano firmato unaccordo proprio per collaboraresu questo fronte.
f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Renzi, 40 anni: Palazzo Chigi ha stanziato 6,5 miliardi in 5 anni per la fibra ottica ANSA
NOTIZIE TASCABILI
Atene ha rimborsato con un giorno di anticipo al Fmi i 750 milioni di euro di prestito in scadenza oggi. La Grecia è in crisi di liquidità e c’erano dubbi sulla reale possibilità delgoverno Tsipras di onorare il debito. Atene, intanto, continua a trattare con la Ue per avere i 7,2 miliardi di euro previsti dal piano di salvataggio e al momento congelati. L’Eurogruppo ha accolto con favore i passi avanti: «Abbiamo accolto con favore i progressi fatti finora, occorrono ancora tempo e sforzi per colmare il divario sulle questioni ancora aperte»,la nota con cui su chiarisce che il termine dei negoziati è previsto a fine giugno. «C’è convergenza, l’accordo è molto vicino», ha concluso il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.
RIMBORSATO IL FMIGrecia, si trattaancora con l’Ue«Accordo vicino»
Buone notizie sul fronte Ilva. Il gip di Milano D’Arcangelo ha sbloccato ieri i fondi sequestrati ai Riva: si tratta di un miliardo e 172 mila euro, al momento ancora in una banca di Lugano, ma presto a disposizione dell’Ilva in amministrazione straordinaria.Nel decreto del Gip si applica la legge «Salva Ilva», che prevede unsofisticato meccanismo tecnico per permettere all’azienda di utilizzare quei fondi e destinarli al risanamento e al rilancio.
SVOLTA PER TARANTOIlva, il gip sblocca1,2 miliardi di eurosequestrati ai Riva
Dopo l’incontro con Raul Castro, papa Francesco ha ufficializzato le date del suo atteso e storico viaggio a Cuba: dal 19 al 22 settembre, subito prima della sua visita negli Stati Uniti, dove si tratterrà fino al 28 settembre. Bergoglio andrà a L’Avana, Holguin, al Santuario della Madonna del Cobre e a Santiago di Cuba. Saranno occasioni importanti per parlare di politica internazionale, cosa che ha in parte fatto ieri con i 7 mila bambini delle scuole primarie romane: «Tanti potenti non vogliono la pace perché vivono delle guerre, si guadagnano la vita con la fabbrica delle armi... È l’industria della morte. Si guadagna di più con la guerra, ma si perde la vita, la cultura e l’educazione», ha detto.
SUBITO PRIMA DELLA VISITA NEGLI USA
Papa Francesco durante l’udienza di ieri davanti a 7000 bambini ANSA
È ufficiale: papa Francescoa Cuba dal 19 al 22 settembre
L’Ilva, colosso siderurgico di Taranto
Polemiche negli Stati Uniti dopo le affermazioni del giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh, che in un articolo apparso sulla «London Review of Book» sostiene che Obama mentì sul l’uccisione di Bin Laden. A suo parere, infatti, quella del 2011 non fu un’operazione «tutta americana», come il
presidente ha sempre sostenuto, ma fu possibile grazie a una soffiata, pagata 25 milioni di dollari, dell’intelligence pachistana. Immediata la risposta della Casa Bianca che ha definito la notizia «palesemente falsa».
GIORNALISTA ACCUSA«Obama mentìsulla mortedi Bin Laden»
Osama Bin Laden fu ucciso nel 2011
Dopo la bufera per le dure parole di Beppe Grillo contro Veronesi che «pubblicizza la necessità per le donne di fare le mammografie», il leader del M5S contrattacca: «Sono inc... come una bestia — ha scritto sul suo blog in un post dal titolo “La prevenzione ti salva la vita, la disinformazione uccide” —. Avete messo sui giornali una notizia vergognosa per coprire la marcia per il Reddito di Cittadinanza. Come se io avessi consigliato alle donne di non farsi la mammografia! Io non ho consigliato nulla, non ho voluto fare il medico, ho detto solo che oggi si tende, con un’informazione tendenziosa a trasformare una persona sana in un malato cronico».
IL LEADER DEL M5S NELLA BUFERAGrillo si difende dopo il caso Veronesi«Mai detto di non fare mammografie»
50 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sbarchi, Mogheriniporta il piano all’Onu«Agire è un dovere»1La rappresentante Ue ha parlato ieri a New York«Bisogna mettere fuori uso i barconi dei trafficanti»
L’Alto Rappresentante Ue Federica Mogherini alle Nazioni Unite AFP
Daniele Vaira@danvaira
L a situazione nel Mediterraneo «è senza precedentied eccezionale», per que
sto serve «una risposta eccezionale, immediata e coordinata».Cosi si è espressa l’Alto rappresentante per la politica Estera edi Sicurezza europea, FedericaMogherini, parlando, ieri, davanti al Consiglio di sicurezzadell’Onu riunito a New York perdiscutere l’emergenza immigrazione. Quella del flusso dimigranti nel Mediterraneo«non solo è un’emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza. E noi siamo qui peragire e per agire subito. Per noiè un dovere morale». La Mogherini ha illustrato alle NazioniUnite la bozza del piano di azione dell’Europa, che verrà discusso e approvato domani.
L’ITER Quattro i punti principali: aiuti agli Stati di origine e ditransito dei migranti, controllialle frontiere in Libia e nei Paesiconfinanti, una serie di missioni contro i trafficanti di esseriumani e gli scafisti e infine lasuddivisione dei profughi attraverso un meccanismo di quotetra i Paesi dell’Unione. La bozzadell’accordo prevede che gliStati membri che riceveranno irichiedenti asilo «saranno responsabili dell’esame delle richieste nel rispetto delle regolee delle garanzie». Il meccanismo di distribuzione sarà basato su criteri come il Pil, la popolazione, il tasso di disoccupazione e il numero di rifugiati giàaccolti. A promettere battaglia,però, ci pensa il Regno Unito:«Ci opporremo a ogni propostadella Commissione Ue per in
trodurre quote non su base volontaria», ha detto ieri il ministro dell’Interno britannicoTheresa May. Sul mandato diuna operazione navale per fermare il traffico illegale di migranti l’Europa vuole lavorarecon l’Onu. La Mogherini ha detto che il mandato dell’operazione verrà sottoposto al ConsiglioEuropeo di lunedì. «Bisogna distruggere il modello di businessdei trafficanti di immigrati ed
essere sicuri che i barconi nonvengano più usati».
DETERMINAZIONE Il tema dell’emergenza migranti sta moltoa cuore al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cheieri è tornato sulla questione:«Se l’Europa non intervienepresto per migliorare le condizioni dei Paesi da cui partono imigranti avremo in futuro benaltre ondate migratorie e diquello occorre preoccuparsi».Si aspettano 20 mila sbarchi neiprossimi mesi. Quanto all’ipotesi che alcune nazioni dell’Ue sioppongano ad accogliere quotedi immigrati, «non conosco veti, so che nell’Unione — ha affermato il Capo dello Stato — sista affrontando questo tema eche il presidente Juncker lo staaffrontando con chiarezza».
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SERGIO MATTARELLACAPO DELLO STATO
HO GRANDE FIDUCIA NELL’EUROPA, OCCORRE INTERVENIRE NEI PAESI
DA CUI PARTONOTUTTI I MIGRANTI
Caos in Libia,l’esercitobombardanave turca Alta tensione tra Libia e Turchia dopo il bombardamento del mercantile turco «Tuna-1» da parte dell’esercito libico lungo le coste di Tobruk, attacco in cui è morto il terzo ufficiale e che ha causato diversi feriti nell’equipaggio. Le forze armate libiche, guidate dal generale Khalifa Haftar, hanno confermato di aver agito contro la nave: «Aveva violato le acque territoriali libiche nonostante gli avvertimenti — ha detto il comandante dell’aviazione al servizio del Parlamento riconosciuto di Tobruk —: inizialmente abbiamo sparato dei colpi di avvertimento, ma visto che non davano ascolto abbiamo sparato all’obiettivo». Una tesi che in un secondo tempo è stata smentita non solo dalla Turchia, ma anche dal ministero degli Esteridell’autoproclamato governo libico di Tripoli, che ha confermato che la nave è stata colpita «in acque internazionali, a 13 miglia dallitorale della città di Tobruk» dove doveva «deporre un carico di mattoni di gesso», invitando il governo e l’Onu a condurre «rapidamente» un’inchiesta internazionale sull’attacco per «punire i criminali» che l’hanno compiuto. La stessa richiesta è arrivata dal governo di Ankara che ha anche presentato un’istanza formale di protesta alle autorità libiche. L’Onu è già al lavoro, mentre la Ue si è detta subito «molto preoccupata» per quanto accaduto.
Il cargo turco colpito dai libici
I DATI DELL’INPS
Con gli sgravi fiscaliè boom di contratti:+24% di posti fissi1I rapporti di lavorostabili sono stati203 mila in più rispetto al 2014Renzi: «Ripartiamo»
Le offerte in un’agenzia di lavoro ANSA
G li sgravi fiscali fannovolare i contratti atempo indeterminato
e le riconversioni di contratto nei primi tre mesi del2015. La conferma arrivadall’Inps, secondo il qualenei primi 90 giorni dell’annosono stati quasi 268 mila irapporti di lavoro instauraticon l’esonero contributivo fino a 8.060 euro previsto dalla legge di Stabilità. L’Istitutosottolinea che 206.786 sonostate le assunzioni a tempoindeterminato e 61.184 letrasformazioni di contratti atermine. Il numero più alto siè avuto a marzo (115.317).Uno spaccato ulteriore permette di dire che i rapporti dilavoro a tempo indeterminato sono cresciuti di 203 milaunità (sono stati 470.785)nel primo trimestre + 24%rispetto al 2014: è il risultatodella somma di nuovi rapporti «stabili» più le trasformazioni di rapporti a termine e apprendisti, meno lecessazioni. Nei primi 3 mesi2015 sono stati attivati oltre1,33 milioni di contratti di lavoro mentre i rapporti cessati sono stati 1,012 milioni conun saldo positivo di 319.873unità (+138% sul 2014). Laquota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal36,61 % del primo trimestredel 2014 al 41,84% del primotrimestre del 2015. In particolare, nel corso del mese dimarzo 2015 la quota di nuovirapporti stabili ha raggiuntola misura del 48,2%.
LE REAZIONI Soddisfazionesui dati è stata espressa dalpremier Matteo Renzi, chenon ha nascosto un po’ dicautela: «La strada è ancora
lunga, ma la macchina è ripartita». Commenti positivi anchedal Pd: «Buoni i dati Inps sull’occupazione. Soprattutto il boomdell’indeterminato: molti oggihanno diritti prima sconosciuti», ha twittato il presidenteMatteo Orfini. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delLavoro Giuliano Poletti: «Oggi inumeri ci dicono che c’è un miglioramento qualitativo delmercato del lavoro perché dacontratti precari siamo passando a contratti stabili». Sul temaè intervenuta anche la Cisl, cheperò, per bocca del segretarioconfederale Gigi Petteni, ha invitato già a guardare al futuro.«Bisogna fare qualcosa di concreto anche nel 2016 stabilizzando gli incentivi». La Cgil ha,invece, attaccato il governo.«Non si tratta di nuova occupazione, ma di un regalo alle imprese».
dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’AGGRESSIONE IN STRADA
Roma, tassista violentataIl 30enne in cella: «Raptus»1Domani previstol’interrogatorio. Pronti a scioperarei sindacati: «Vogliamopiù sicurezza»
H a raccontato con calma elucidità di essere statovittima di un «raptus».
Adesso Simone Borgese, il30enne romano che domenicaha confessato di aver picchiato,stuprato e rapinato una tassistain zona Ponte Galeria, è rinchiuso nel carcere di ReginaCoeli. «È una cosa di cui mi pentirò per tutta la vita — ha aggiunto — non mi era mai successa una cosa del genere: loconfesso subito e mi tolgo unpeso, sono stato io, chi cercatesono io». La Procura di Roma hainviato al gip la richiesta di convalida del fermo e l’emissionedel provvedimento di custodia
cautelare: l’interrogatorio digaranzia è stato fissato per domani. Borgese, che deve rispondere di rapina, lesioni e violenza sessuale aggravata, comparirà davanti al gip Flavia Costantini. A giorni si avranno poii risultati degli esami del Dna edei prelievi salivari, anche seBorgese ha già descritto nel dettaglio quanto avvenuto queldrammatico venerdì mattina inuna strada sterrata non lontanadalla via Aurelia. Per quanto luicontinui a parlare di «raptus im
provviso», Borgese non ha unafedina immacolata: tra i suoiprecedenti ci sono un furto adun autogrill e un’aggressione alcompagno della madre.
LA PROTESTA Intanto la città diRoma è in fermento. Ieri il Campidoglio ha comunicato che sicostituirà parte civile nel processo contro Borgese. «Si trattadi un crimine terribile — hadetto il sindaco Ignazio Marino— Roma è accanto alla sua tassista». Ma resta alta la tensionetra i tassisti. I sindacati di categoria sono pronti a dare battaglia: «L’emergenza sicurezzanella Capitale resta alta — hadetto il segretario nazionaledell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese — è assurdo che si aspettiil verificarsi di fatti così drammatici per agire: per questo abbiamo deciso di indire, con lealtre sigle sindacali, una giornata di sciopero».
e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATASimone Borgese, 30 anni
DIVERSAMENTE AFFABILEdi FIAMMASATTA
SE L’IGNORANZA PUÒ FERIREUNA CAMPIONESSA DISABILE
H o letto una bellaintervista a SabrinaFidaleo, una
pallavolista della Nazionaledisabili che quindici anni fa ha subito l’amputazione di una gamba in seguito a un’infezione contratta dopo una banale artroscopia al ginocchio. Come ogni altra vicenda simile, anche la sua profuma di dolore, coraggio, determinazione, resilienza e ritrovata voglia di vivere grazie allo sport. Ma accanto a tutto questo bendidìo convive anche una buona dose di sacrosantissima rabbia di fronte a certa ottusa burocrazia sanitaria. Siamo tutti d’accordo sul fatto che gli arti amputati non rispuntino come i funghi o come il razzismo in tempo di crisi? Bene. Allora state a sentire cosa
si è sentita rispondere Sabrina in una Asl dopo aver palesato un lecito dubbio sulla reale necessità di doversi sottoporre all’ennesima revisione periodica di accertamento di invalidità: «Se vai a Lourdes e guarisci, noi come facciamo a saperlo?». L’affermazione, talmente idiota da risultare sublime, va ad aggiungersi alle tonnellate tossiche di ignoranza, insensibilità, mancanze di rispetto, disattenzioni, barriere architettoniche e norme disattese che il nostro Paese deve ancora smaltire per potersi definire civile.
IL TRAMONTOSU MARTE:TINTO DI BLUSu Marte, il pianeta rosso, il tramonto è blu (il merito è delle particelle di polvere diffuse nell’atmosfera): lo mostrano le immagini catturate dal robot-laboratorio della Nasa Curiosity. Sono state pubblicate le foto scattate nell’arco di 6 minuti: si vede il sole che scivola dietro una montagna (ANSA).
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AltriMondiR
470 Le migliaia di contratti a tempo indeterminato stipulatinei primi tre mesi dell’anno. Gli accordi firmati sono stati 1,33 milioni, quelli cessati 1,12 milioni
51MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
LA SITCOM«I LIVE WITH....»
LA STRANA VITADI UN BARISTAQUASI MODELLOIl mondo della moda fa ridere con la sit com «I live with models». Il protagonistaè Tommy, un barista nerd e sovrappeso che però possiede delle bellissime mani e grazie a questa «qualità», viene scoperto da un’agenzia di modelli. Dovrà convivere con due coinquiline belle, ma snob e un coinquilino stordito. Tra i doppiatori della prima puntata Alfonso Signorini.DA VEDERE STASERA ALLE 21 SU COMEDY CENTRAL (SKY 124)
CALCIOGenOA-TOrInOSerie A (replica)9.00 - Sky Sport 1PArISSAInT GermAIn-GuInGAmPLigue 1 (replica)11.00 - Fox Sport SmILAn-rOmASerie A (replica)14.30 - Sky Sport 1CrOAzIA-SPAGnAEuropeo U1715.45 - EUroSport 2STOCCArdA-mAInzBundesliga (replica)16.15 - Sky SUpEr cALcioGermAnIA-rePubbLICACeCAEuropeo U1717.45 - EUroSportbArCeLLOnA-bAyernmOnACOchampions LeagueSemifinale. Gara di andata.(replica)18.00 - Sky SUpEr cALciobAyernmOnACO-bArCeLLOnAchampions League20.45 - Sky Sport 1,Sky cALcio 1JuvenTuS-CAGLIArISerie A (replica)21.00 - Sky SUpEr cALcio
GIrOdeLLACALIfOrnIA3a tappa23.00 - EUroSport
mOTOCICLISmOGPITALIASuperbikeGara 1. Da imola, italia(replica)9.30 - EUroSport 2GPITALIASuperbikeGara 2. Da imola, italia(replica)10.15 - EUroSport 2
TennISWTArOmA11.00 - SUpEr tEnniSATPrOmA11.00 - Sky Sport 3ATPrOmA12.00 - Sky Sport 2ATPrOmA19.00 - Sky Sport pLUS
vOLLeyPOmìCASALmAGGIOre-IGOrGOrGOnzOLAnOvArASerie A1 femminileplayoff. Finale, gara 420.45 - rAi Sport 1
IndePendIenTe-eSTudIAnTeScoppa Libertadores2.30 - Fox SportS 2
AuTOmObILISmOInTernATIOnALGTOPenGara 1Da Estoril, portogallo(replica)13.00 - Fox SportS 2POrSCheSuPerCuPGara (replica)19.45 - Sky Sport F1GPdISPAGnAF1. Da Barcellona(replica)21.00 - Sky Sport F1
CICLISmOGIrOd’ITALIA2a tappa (replica)11.00 - EUroSportGIrOd’ITALIA4a tappa.chiavari - La Spezia13.00 - EUroSport,rAi Sport 1GIrOd’ITALIA4a tappa.chiavari - La Spezia15.00 - rAi 3GIrOdeLLACALIfOrnIA2a tappa (replica)22.00 - EUroSport
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a cura di ILMETEO.IT 16°26°
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L’operosità sul lavoro premia. Come la faccia di glutei. Anche se lo sfigopessimismo v’assale. State su, tutto va bene! Il sudombelico è tosto.
21/3 - 20/4ARIETE
7-
Ordine e cura del dettaglio vi portano al successo. Guardatevi però alle spalle. E ai glutei: ci son fetentiche li rimirano. L’ardor suino cresce mucho.
23/9 - 22/10BILANCIA
6,5
Parecchi tasselli si mettono a posto e voi vi rilassate. Motivazione e consensi crescono, il saldo bancario pure, lo slancio suino s’indirizza meglio.
21/4 - 20/5TORO
7+
La Luna vi fa spiccare nel lavoro e spazza via chi rompe gli zebedei. Creatività e sudombelico s’impennano, i guai si attenuano, voi siete fascinosi.
23/10 - 22/11SCORPIONE
7,5
L’umore è sfigogrigio e lavoro, privacy, rapporti ne risentono. Marte è pure entrato nel vostro segno e vi faun cicinìn sclerare. Ma vivifica l’ormon.
21/5 - 21/6GEMELLI
5,5
Giornata complicatina. E a molti di voi sembra di avere nella pancia una massa di ultras indiavolati: rasserenatevi. Baldanze suine un cicinìn in calo.
23/11 - 21/12SAGITTARIO
5,5
Luna OK per lavoro, prove di studio, affari con mercati esteri e gente lontana. Voi siete fighi, il sudombelico si dà una calmata, ma è più fantasioso.
22/6 - 22/7CANCRO
7+
Potete riscuotere successi piuttosto golosi, oggi, gettando basi solide per il vostro futuro. Il sudombelico freme, ma poi si perde in mille esitazioni.
22/12 - 20/1CAPRICORNO
7
Per sbrigare tutto, evitate paranoie, tutelate i vostri interessi, non martellate gli zebedei altrui. Il vigore cresce, la fornicazione si fa più spigliata.
23/7 - 23/8LEONE
6
Una vostra mossa dà ristoro all’economia. Ma è consigliabile che non parliate troppo. E che preferiate il pragmatismo all’indolenza. Exploit suini.
21/1 - 19/2ACQUARIO
7
I rapporti interpersonali non appaiono del tutto sereni. E qualche impedimento alla vostra libertà (purefornicatoria) si staglia. Calm and cold blood!
24/8 - 22/9VERGINE
6
Ogni iniziativa ha uno start propizio, con la Luna nel vostro segno. Ergo: non perdete tempo. E tirate fuori gli zebedei. L’amor vi carica a pile atomiche.
20/2 - 20/3PESCI
8
LO SPORT IN TVIL CONSIGLIO
AltriMondiR
Musica, fumetti e chefTorino “si legge” così1Il Salone del Libro che scatta giovedì esplora mondi diversiOspiti Emis Killa e Favij, spazio a graphic novel e cucina vegana
Francesco Rizzo
D icono che il viaggio siapiù importante della meta e al 28° Salone del Li
bro di Torino (da giovedì a lunedì, ingresso 10 euro, app gratisper costruirsi un programmapersonale già scaricata da 40mila utenti) cercano di dimostrarlo. Perché il Paese ospite èla Germania e il tema conduttore sono le meraviglie d’Italia,tra cultura e natura (luoghi dascoprire attraverso la lettura),
perché il Salone si sparge in città e dintorni con 500 eventi(scambi di libri, concerti e gite)e perché il Salone si attraversalungo tante rotte. Gli ospiti cheincontrano il pubblico? Sì, dallagiallista Läckberg al franceseCarrère, italiani come Giordano, Carofiglio e Veronesi, pureGiacomo del Trio e Zoff, ma quisegnaliamo tre alternative.
SUONI Tanti cantanti nel cartellone. In tre, però, per parlaredei loro libri. Vinicio Capossela(sabato) che, ne Il paese dei cop
poloni, racconta un luogo doveil tempo si è fermato «alle ottomeno venti. L’ora in cui finì unmondo, quello della civiltà contadina»; Francesco Guccini (sabato) che con Loriano Macchiavelli ne La pioggia fa sul serio veste l’Appennino di noir e Roberto Vecchioni (lunedì) per Ilmercante di luce e un’avventura fra i versi dei lirici e dei tragici greci.Ma per parlare di rock,musica colta e rap, passano pure Finardi,Morgan ed Emis Killa.
GIOVANI Questi ultimi due saranno al Bookstock Village, unospazio pensato per attirare i piùgiovani tra i libri con l’esca dellefirme (la regina del fantasy Licia Troisi, venerdì e sabato) maanche no (la star di YouTube Favij, domenica). E qui si scopreuna delle novità del Salone2015, “Crossover”: la sezionedove il fumetto e la graphic novel (con Richard McGuire, Zerocalcare e Leo Ortolani, padredi RatMan) dialogano con celebri scrittori. Previsti decine dilaboratori dedicati proprio alfumetto ma pure al digitale.
ASSAGGI Casa CookBook èun’area dedicata agli editori dicucina ma non solo: tornano laboratori di cucina aperti al pubblico e guidati da chef esperti(su prenotazione), mentre unappuntamento quotidiano saràriservato alla cucina vegana. Il
mercato fatica, il Salone tagliai costi del 20% e per ripetere le 340mila presenze del2014 bisogna semprestuzzicare la fantasia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La star italianadi YouTube Favij, 19 anni. sarà a Torino
I PREMI DEL CINEMA
Corsa ai David «Anime Nere»è senza rivali1Per il film di Munzi 16 nomination,al Giovane Favoloso 14. E Venezia sceglie Cuaron a capo della giuria
Il regista premio Oscar Alfonso Cuaron ANSA
È quasi incredulo Francesco Munzi. Il suoAnime Nere, film applauditissimo a Venezia sulla malavita in Aspromonte trat
to dal libro di Criaco, ha battuto colossi comeMartone e Moretti nelle nomination ai Daviddi Donatello. «Sono strafelice — ha detto ilregista — abbiamo tenuto duro su un progetto molto difficile, dal percorso anticonvenzionale. C’è stato un grande lavoro di squadra». Eha ragione: le 16 candidature ricevute, tra cuimiglior film e miglior regia, premiano tutti,dagli sceneggiatori ai produttori, dagli attorialle musiche, dai costumi al trucco. Il giovanefavoloso di Martone si ferma a 14, tra cui quella ad Elio Germano come miglior protagonista; Mia Madre di Moretti, in attesa di Cannes,ne riceve 10, compresa quella per MargheritaBuy come attrice protagonista. Entrambi sono candidati come Anime Nere per il migliorfilm, insieme a Hungry Hearts di Saverio Costanzo e Torneranno i prati di Ermanno Olmi.Tra le altre nomination va segnalata quella diVirna Lisi come migliore attrice protagonistaper il film Latin Lover di Cristina Comencini.
PRESIDENTE AL LIDO Domani inizia il Festival di Cannes, ma ieri le notizie sono arrivatedalla rassegna veneziana, in programma dal2 al 12 settembre. Il presidente della Giuriainternazionale del concorso di questa 72a edizione sarà il regista Alfonso Cuaron, premiatonel 2014 con due Oscar (miglior regia e miglior montaggio) per Gravity, film che si portò via sette statuette e che nel 2013 vennescelto proprio per aprire il Festival di Venezia.
IN ARRIVO 14 SHOW
Vasco si allena: tra un mese via al tour1Il Kom in Puglia corre e prova con la band«Ma non aspettatevi concerti celebrativi...»
F are la rockstar è un mestiere faticoso, soprattutto alla tenera età di 63 anni: e
così Vasco Rossi prepara il nuovo tour (14 date dal 7 giugno aBari) allenandosi a Castellaneta
Marina, nel Tarantino, dove haradunato la band per provare lascaletta in una grande discoteca. Sui social il “Kom” posta fotoe filmini dei suoi esercizi sullaspiaggia e racconta come sarà il
tour: «Ci saranno molti pezzi dell’album nuovo, quindi nonsarà un concerto celebrativo: cimetterò anche il mio passato,ma con uno sguardo al futuro,al Vasco di domani». Intanto staper arrivare in radio Guai, ilnuovo singolo tratto dall’albumSono innocente. Appuntamentofissato per venerdì.
© RIPRODUZIONE RISERVATAVasco Rossi, 63 anni: il suo primo album è del 1978 ANSA
Il 28° Salone del Libro di Torino (a sinistra, uno stand) al via giovedì; a lato, la star del thriller Camilla Läckberg, 40 anni, tra gli ospiti comeil rapper Emis Killa, 25 (sotto) ANSA
52 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
EXTRA TIME Settimanale di calcio [email protected] - @etgazzetta
Martedì 12 Maggio 2015Numero - 178
GRECIALa Calciopoli
di Atene: 26sotto inchiesta
4
GERMANIAPrince Boateng
via dallo Schalke E ora gli Usa?
5
USAIl primo derby
di New Yorkè dei Tori
6
AFRICAPierre e Samu
migrantinel pallone
7
SPAGNAPer Martin, Zizouha perso la Segunda
5
Roman Abramovich, proprietario del Chelsea, e lo sceicco Mansour, padrone del Manchester City
England F.C.Qui compralo straniero1 Dai russi agli indiani e arabi ormai
quasi 30 club inglesi appartengono a magnati esteri. E i valori raddoppiano
Stefano Boldrini alle pagine 2 e 3
VENDUTA
2 EXTRATIMEPRIMO PIANO
Qui passa lo straniero1In principio furono Abramovich e Glazer1Ora nel football professionistico d’Oltremanica sono quasi 30 (e oltre la metà nella sola Premier) i club di proprietà estera: dagli arabi ai malesi, russi e italiani, svizzeri, indiani e belgi 1Per non parlare anche dei club registrati nei paradisi fiscali, con possibili evasioni da miliardi di euro 1 E valori raddoppiati in soli 10 anniStefano Boldrini corrispondente da Londra
12 13 4
D E L A W A R EArsenalMillwall
N E W Y O R KAston V.
M A S S A C H U S E T T SLiverpool
R U S S I AChelseaBournemouth
I N D I ABlackburn
I S O L E C A Y M A NManchester United
Birmingham
B A H A M A STo�enham
B E R M U D AFulham
E M I R A T I A R A B IManchester City
A R A B I A S A U D I T ASheffield United
K U W A I TNo�ingham F.
T H A I L A N D I ALeicester
Sheffield WednesdayReading
S V I Z Z E R ASouthampton
J E R S E YSunderland
I R L A N D APeterborough
B E L G I OCharlton Athletic
L U S S E M B U R G OWatford
I T A L I ALeedsLeyton Orient
M A L E S I AQPRCardiff
U S ADerby CountyCoventry
Premier Championship Terza serie
E G I T T OHull
100
100
100
100
100
49
66,8
66
85
75,7
proprietà
SquadredI PREMIER
SquadredI champIonshIp
SquadredI terza serIe
L’INVASIONE
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ENGLAND F.C.Altro che splendido isolamento, lo straniero è passato da un pezzo. Nell’isola mai invasa nell’ultimo millennio dalle truppe d’oltremare, dove si sono disintegrati i grandi eserciti della storia, in realtà un’occupazione c’è stata e riguardale squadre di calcio: 29 club professionisti delsistema inglese 25 in Premier e Championship sono oggi nelle mani di statunitensi, russi, malesi, indiani, irlandesi, thailandesi, arabi, svizzeri e persino italiani, con il trio PozzoCellinoBecchetti, proprietari rispettivamente di Watford, Leeds e Leyton Orient. C’è una data cheassurge a simbolo: il 16 maggio 2005. Quel giorno, un lunedì, la famiglia statunitense Glazer siassicurò il controllo del Manchester United. Ungruppo di tifosi duri e puri dei Red Devils fondòper reazione il F.C. United, partito dalle serie inferiori e ora, dopo 4 promozioni, è a due categorie dalla Football League Two (quarta serie). IGlazer non si lasciarono impressionare dallaprotesta e dopo un decennio festeggiano il raddoppio del loro patrimonio calcistico. Nel 2005,il Manchester Utd valeva 1,1 miliardi d’euro: oggi è a 2,3 miliardi. Questa crescita è in linea conil trend dei club acquistati dagli stranieri. Quando le squadre di Premier e Championship furono rilevate da ricchi uomini d’affari d’oltremare,valevano complessivamente 3,85 miliardi di euro. Oggi la loro quotazione è di 8,06 miliardi.
Corsa alle CaymanUn boom gigantesco, che nasconde però dueombre inquietanti. La prima è stata focalizzatain una ricerca effettuata dal giornale Guardian,insieme al gruppo Tax Justice Network: aggirarele tasse. Le registrazioni in paradisi fiscali comele isole Cayman, le Isole Vergini Britanniche,Bermuda e località degli Stati Uniti con regimiparticolari, alimentano i sospetti. Il valore dellefinanze offshore del calcio inglese è quantificatoin 3 miliardi di sterline (4,2 di euro), con il Manchester United, iscritto nelle Cayman, che da solo rappresenta un quarto della torta. Il Leicester,posseduto dalla famiglia thailandese Srivaddhanaprabha, appare nei registi delle Isole Vergini Britanniche. Il Tottenham ha la sede fiscalenelle Bahamas, dove soggiorna il proprietario,Joe Lewis, miliardario dal doppio passaporto, britannico e statunitense. Lo stesso Watford deiPozzo è domiciliato in Lussemburgo. L’altra zona buia è quella del riciclaggio di denaro. La vicenda di Carson Yeung, proprietario del Birmingham, condannato da un tribunale di HongKong nel marzo 2014 a sei anni di carcere peraver «ripulito» il denaro, è un segnale da nonsottovalutare.
Manna tv Il flusso di denaro maggiore per alimentare ilbusiness arriva dalla televisione. Nel triennio20162019, la Premier sarà sommersa da un diluvio di denaro, proveniente dal nuovo contratto tv: 7,16 miliardi di euro. Gli introiti commerciali magliette e gadget di ogni genere e lesponsorizzazioni sono le altre fette consistentidella torta. Ma acquistare un club inglese è utileanche ad altri scopi: concludere affari, realizzare operazioni di economia internazionale o garantirsi un passaporto diplomatico. Un esempioè il Manchester City. L’acquisizione del club nel2008 da parte dello sceicco Mansour è stata lachiave vincente di una strategia industriale: unpiano di investimento di 1 miliardo di sterlineper lanciare in Europa la compagnia aereaEtihad di Abu Dhabi. L’operazione è pienamenteriuscita, grazie anche ai gol di Aguero e al lavoroin panchina di Roberto Mancini.
Lewis alle BahamasIl più noto dei miliardari stranieri del calcio inglese è Roman Abramovich, russo, 48 anni, patrimonio di oltre 10 miliardi di euro, dal 2003boss del Chelsea. Non ha mai concesso un’inter
vista e sul suo conto circolano storie leggendarie: l’esercito di guardie del corpo, circa 40, chelo protegge, i contributi copiosi allo Stato d’Israele, il famoso yatch Eclipse lungo 162 metri, conil quale fa tappa d’estate anche in Italia. Per restare alle barche, non è niente male l’Aviva, loyacht di Joe Lewis, proprietario del Tottenham.Ormeggiato alle Bahamas, ha sei piani. Su quello superiore sono collocati gli uffici, dove Lewiscontrolla i mercati azionari di tutto il mondo.Con la sua Aviva, Lewis naviga una volta l’annofino a Londra, risalendo il Tamigi.
Arte e politica Randy Lerner, boss statunitense dell’Aston Villa,finanzia la National Portrait Gallery di Londra:ha donato 7 milioni di euro. Il thailandese checontrolla il Leicester, Vichai Srivaddhanaprabha, gioca a polo. L’irlandese Darragh MacAnthony, proprietario del Peterborough, è un professionista del poker. Lo statunitense Stan Kroenke, azionista di maggioranza dell’Arsenal, sigode un ranch nel Montana dove scorre un fiume. Kroenke è un salutista, adora il basket ed èun apprezzato viticultore. Il malese Tony Fernandes, fondatore e presidente della compagnialowcoast AirAsia, possiede il QPR, ma per lui siprospettano tempi duri: la squadra è appena retrocessa in Championship e i bilanci disastratisono nel mirino delle autorità calcistiche. Il belga Roland Duchatelet, proprietario del Charlton nel suo «pacchetto» anche Standard Liegi, CarlZeiss Jena e Ujpest in Ungheria , è l’ispiratoredel partito Liberali e Democratici FiamminghiAperti: è così open che ha voluto aggiungere unclub inglese alla sua collezione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tre italiani in cerca di gloria1Il trio Pozzo-Cellino-Becchetti rappresenta l’Italia:
proprietari rispettivamente di Watford, Leeds e Leyton Orient.1Anche se il Watford, neopromosso in Premier, è domiciliato
in Lussemburgo. E intanto il belga Duchatelet ha fondato un partito
3MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMO PIANO
Qui passa lo stranieroBenvenuti al Nord E i Tories amanoi business men1Cameron, che ha appena rivinto le elezioni politiche, non è mai intervenuto sulla politica dei prezzi alti1Il pubblico ricco garantisce gli investitori stranieri
bold da Londra
Business chiama business: con iltrionfo dei conservatori non cisaranno scossoni nel calcio inglese. I due partiti principali,tories e laburisti, nei loro programmi elettorali avevano dedicato un capitolo al football,passione che coinvolge nellasola Gran Bretagna almeno 25milioni di persone. E il Manchester United, ad esempio, hauna platea di 659 milioni di followers nell’intero pianeta, dicui 325 nel SudEst asiatico,108 in Cina e 173 in MedioOriente e Africa. Solo l’1% deifans dei Red Devils risiede nelRegno Unito, secondo i dati delclub.
Problema prezzi Le politiche dei governi hannoquindi rilevanza in Gran Bretagna ed è ai tifosi di casa che sisono rivolti conservatori e laburisti nei loro programmi ,ma hanno un peso anche all’estero. Se avesse vinto il Labour Party, il nuovo governoavrebbe risposto alle istanzedelle associazioni dei tifosi che
chiedono di abbassare i prezzidelle partite, sempre più alti efuori dalla portata delle taschedi una buona fetta della popolazione. I fans di alcune squadre Arsenal e Liverpool inparticolare sono sul piede diguerra, ma il successo dei conservatori non è per loro unabuona notizia. Nei 5 anni del primo governo Cameron, l’esecutivo di conservatori e libdennon è mai intervenuto sulla politica dei prezzi. Nel programma elettorale si puntava su altre questioni, come quella delle strutture nuovi campi per ivivai e della protezione dellascuola nazionale, ma nessunaccenno al carobiglietti.
Riserva indiana Gli stadi inglesi sono ormaiuna riserva indiana per i ricchied è una situazione che non dispiace ai conservatori e rallegra gli imprenditori. Un pubblico con le tasche piene garantisce affari con tutto l’indotto,cuore del business: magliette,gadget, ristoranti. Un fiume didenaro, che attira gli investitori stranieri, considerati i benvenuti dal governo. Nella patria del capitalismo, non potrebbe essere diversamente.
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I principali proprietari esteri in Inghilterra 1) Abramovich, Chelsea 2) Glazer, MU 3) Mansour, M. City 4) Kroenke Arsenal 5) Henry, Liverpool 6) Lerner, Aston V. 7) Allam, Hull 8) Short, Sunderland 9) Srivaddhanaprabha, Leicester 10) Fernandes, Qpr 11) Liebherr, Southampton 12) Lewis, Tottenham 13) Yeung, Birmingham 14) Rao, Blackburn 15) Demin, Bournemouth 16) Tan, Cardiff 17) Khan, Fulham 18) Duchatelet, Charlton 19) Pozzo, Watford 20) Cellino, Leeds
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Bournemouth russo L’ultima promossa 1Dopo il Watford «italiano» la new entry in Premier è il club della Manica dalla maglie rossonere in onore del Milan 1Acquisito nel 2011 dal petroliere Demin, ha conquistato tre promozioni con in panchina il giovanissimo Howe
bold da Londra
«Life’s a beach for Premier League Bournemouth». La vita èuna spiaggia per questo clubapprodato per la prima voltanella sua storia fu fondato nel1899 nel massimo campionato inglese e festeggiato da 50mila tifosi il 4 maggio scorso inuna parata con il bus scopertosul lungomare. Sembrava Copacabana nei giorni migliori:era invece la distesa di sabbiache si affaccia sul Canale dellaManica, nel Dorset, 150 km aSudOvest di Londra. Bournemouth è un paradiso dei surfisti. È il buon ritiro dei pensionati inglesi, che vanno a godersi il clima in un posto dovela media della pioggia è la metà del resto della Gran Bretagna. Quaggiù si è rifugiato negli ultimi anni Paul Gascoignee qui scorre il denaro, ma nel2008 il Bournemouth, precipitato in League Two, la quartacategoria inglese, stava per fallire: si salvò in extremis, grazieall’intervento di una new company di imprenditori locali chesottoscrissero un piano di pagamento dei debiti e accettaro
no di partire nella stagione20082009 con una penalizzazione di 17 punti. Dopo due allenatori, in piena disperazionela squadra fu affidata a EddieHowe, 31 anni, ex difensorequi con 2 presenze nella Under21 dei Tre Leoni, che riuscì nell’impresa di salvare il Bournemouth.
The New MouCon Howe, oggi 37 anni, ilBournemouth ha compiuto lascalata fino ad arrivare in Premier. Howe viene descritto come il manager del futuro: loparagonano, per personalità estile, a Mourinho. Il personaggio è originale: ha tatuato sulpolso il segno della R, in memoria di un cane labrador, Rodney, al quale era affezionatis
simo. Howe lavora dodici oreal giorno e si rilassa correndola sera sul lungomare. Howeha un ottimo rapporto con Maxim Demin, 44 anni, il miliardario russo che rilevò le azionidel Bournemouth nel novembre 2011, spendendo 850 milasterline (circa 1,2 miliardi dieuro). Demin, petroliere e trader, vive in una villa da 6 milioni di euro. L’acquisto del club siè rivelato un affare. La promozione in Premier porterà 140milioni di euro nelle casse e laspesa subito da affrontare, prima di rinforzare la squadra siparla in attacco dell’arrivo diJermaine Defoe ora al Sunderland , riguarda l’ampliamentodello stadio, con annessi ristoranti e punti marketing. Il Dean contiene adesso 11.700spettatori: l’obiettivo è arrivare a 15 mila. In questa minieradi storie in riva alla Manica, c’èanche quella che riguarda lemaglie. Gli attuali colori rossoneri, fino ad allora biancorossi, furono adottati nel 1972prendendo come modello ilMilan. Era l’epoca di Rocco, Rivera e Prati. Uno squadroneche fece innamorare i dirigentie i tifosi del Bournemouth, alpunto di cambiare la tinta delle maglie.
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i miliardi di euro di valore dei beni di tutti i proprietari stranieri di club di Premier League e Championship.
La festa dei giocatori del Bournemouth lo scorso 2 maggio dopo la promozione in Premier (REUTERS)
Se Jaguar e Land Rover sono in mano agli indiani, se Bentley e Rolls Royce parlano tedesco, se l’Aston Martin e le Church’s sono italiane non possiamo stupirci che i più importanti club della Premier non siano di proprietà inglese. Per poco meno di un decennio a cavallo degli anni Dieci di questo secolo Londra è stata la capitale finanziaria del mondo. Significa qualcosa. Dopo aver strappato lo scettro a New York, la City l’ha restituito temporaneamente alla Grande Mela, in attesa del sorpasso della lanciatissima Hong Kong, annunciato per quest’anno. Anche Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Liverpool e Tottenham sono icone del made in England e con target e proporzioni diverse funzionano più o menocome il settore calzaturiero della contea inglese del Northamptonshire. Le meravigliose scarpe Brit, ormai si fabbricano soprattutto per il mercato estero, per il lusso che seduce vecchi e nuovi ricchi, in particolare sul fronte asiatico.Nel calcio non è tanto diverso. Inizialmente, assicurarsi questi club significava conquistare uno status. Roman Abramovich ha investito centinaia di milioni nel Chelsea, garantendo una buona continuità di rendimento e la persistenza dei Bleus nel circolo Pickwick delle migliori squadre del pianeta. Giustamente, in tempi più recenti, è scattato il sospetto di gigantesche elusioni legate al trasferimento della sede legale di alcuni club in paradisi fiscali. Più in generale, c’è la sensazione che qualche imprenditore sia sbarcato in Inghilterra più per «prendere» soldi che per investire. Di sicuro in questi anni la Premier è molto cresciuta, sul piano commerciale. È diventata sempre più una vetrina di interesse globale, anche se i risultati sportivi non sono coerenti al livello di crescita. Il prossimo salto di qualità è legato ai diritti tv. Nel prossimo triennio i club della Premier incasseranno più o meno 7 miliardi di euro. Tanti soldi da spartire.
IL MERCATOGLOBALEE I MARCHIMADE IN UK
DECATREND
di Alessandro de Calò
4 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
«Match truccati? In Asia è peggio, miliardi di puntate»1Karl Dhont è ispettore della Commissione Uefa, esperto di betting 1«Per la finale in Brasile 2014 il 90% delle scommesse fatto nei Paesi asiatici»
Alec Cordolcini
«Il match fixing è il crimine perfetto» denuncia il belga KarlDhont, ispettore della Commissione Disciplinare Uefaesperto di scommesse. «Flussidi denaro impossibili da tracciare, omertà generalizzatadell’ambiente, guadagni elevati. Meglio che rapinare unabanca». Dhont vanta un’esperienza pluridecennale nell’ambito delle scommesse: direttore della Snai italiana dal 1998al 2005, consulente in Belgioper diversi bookmakers, finoall’ingresso nel 2008 nell’Uefa.«L’Italia è uno dei Paesi più difficili per combattere certe pratiche. È insito nella cultura delsuo sistema calcio: oggi ti do una mano, domani tocca a te.Quando iniziarono i flussi anomali su AtalantaPistoiese (’00,
Karl Dhont, ispettore della Commissione Disciplinare Uefa
Marinakis e Sarris gli indagati numeri 1, Alafouzos accusa 1) Evangelos Marinakis, 47 anni, presidente dell’Olympiacos dal 2010, neo campione di Grecia per la quinta volta consecutiva; il più potente armatore greco e per i Lloyd il n.73 fra gli uomini al mondo più influenti nel settore navale con la Capital Product Partners, patrimonio di circa un miliardo di euro, è il principale dei26 accusati. 2) Yiannis Alafouzos, azionista del Panathinaikos e proprietario di Sky Tv, di radio e di vari giornalifra cui Kathimerini, è fra gli accusatori: «Aggiustano le gare per far salvare i club amici» 3) L’ex n.1 della Federcalcio greca Giorgos Sarris, altro indagato, ha rassegnato le dimissioni a dicembre. Fra gli altrisotto inchiesta: Giannis Kompotis presidente del Levadiakos, Giorgos Spanos dell’Atromitos e Giorgos Arvanitides, ex maggior azionista del Veria; Christos Ifantis, vicedirettore Federcalcio, 2 membri della corte d’Alto Arbitrato e altri del Comitato Disciplinare della Lega e 6 arbitri.
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1La procura della capitale accusa il presidente dell’Olympiacos, l’ex n.1 della federazione e altre 24 persone di corruzione, partite truccate, istigazione all’estorsione e alla violenza 1Reati gravi per i quali sono previsti fino a dieci anni di carcere 1«Il Sistema è una metastasi», racconta il presidente dell’Aek. E quello del Panathinaikos: «Abbiamo subìto tre attentati» Iacopo Iandiorio
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LA MAFIA DI ATENE
Evangelos Aslanidis, presidente dell’Aek Atene, grande decaduta ora in lotta per la promozionein Super League (la serie A greca), non usa giridi parole: «Questa è una mafia, hai bisogno dilegami illegali per avere successo qui». Mafia oSistema, come l’hanno definito altri. Sembra unromanzo noir di Petros Markaris e del suo commissario Charitos. Ma purtroppo a fine aprile iltutto è diventato realtà processuale: la procuradi Atene ha accusato di corruzione Evangelos Marinakis, presidente dell’Olympiacos frescocampione (quinto titolo consecutivo e 17 negliultimi 19 anni) e altre 25 persone, fra cui l’exnumero uno della Federcalcio Giorgos Sarris,altri presidenti di club (Giannis Kompotis delLevadiakos, Giorgos Spanos dell’Atromitos eGiorgos Arvanitides, ex capo del Veria), arbitri edirigenti del settore arbitrale, della federazionee della Lega. Le accuse: partite truccate, corruzione, istigazione all’estorsione e alla violenza,manipolazione di risultati di partite finalizzataal mercato delle scommesse. In sintesi, per la procura, «l’essere membri di un’organizzazionecriminale». Reati gravi che comportano unacondanna fino a 10 anni di carcere. Marinakis,47 anni, dal 2010 boss dell’Olympiacos Pireo, ilpiù potente armatore greco e per i Lloyd il numero 73 fra gli uomini al mondo più influentinel settore navale con la sua Capital ProductPartners, con un patrimonio di circa un miliardodi euro, sarà sentito dai magistrati ai primi digiugno e, ovviamente, ha respinto tutte le accuse.
Arbitri e dirigenti corrottiIl Sistema, come chiamano ad Atene questa organizzazione, controlla il calcio e trucca le partite anche al fine di guadagnare col giro delle scommesse. «Aggiustano le partite per far salvare i club amici e far retrocedere quelli che nonsono del giro», dice Yiannis Alafouzos, presidente del Panathinaikos, l’altro grande club di Atene (20 titoli). «E gli arbitri sono fondamentalinell’andare contro chi è fuori dal Sistema o nelfavorire gli amici». Aggiunge Aslanidis dell’Aek:«Da quando la Grecia è sempre più povera, ilmondo del calcio si è popolato di gente legataalle scommesse. E non pochi: questo è il motivodel deteriorarsi del nostro ambiente. Il Sistemasignifica che sai già come andrà a finire una partita e ciò avviene spudoratamente e senza alcuna cautela. E anno dopo anno il Sistema diventasempre più forte, è una metastasi». Stamatis Vellis, ex proprietario dal 2008 al 2014 dell’ApollonSmyrni, ha evitato il fallimento del club ateniesefondato nel 1891 in Turchia, l’ha ripreso in quarta serie, conquistando 3 promozioni in 4 stagioni. Ora è in B, ma lui ha lasciato disgustato l’anno scorso. E ha testimoniato in procura: «La corruzione inizia in Federazione. Perché se ci fosseun’Ente etico nessun presidente di club si potrebbe permettere tali crimini dice . E non soloi vertici federali sono collusi ma anche alcuniarbitri e membri della commissione disciplinare».
Pieni di debitiVellis poi si pone un problema economico: «Quando vedo i budget e le spese di certi club michiedo ma come fanno con un capitale azionario minore del mio? Sappiamo tutti che i ricavida biglietti sono quasi inesistenti, gli sponsor sono scappati, i diritti tv non sono sufficienti per
coprire tutte le spese… Come fanno?». Alafouzos, il presidente del Pana e proprietario di SkyTv, di radio e di vari giornali fra cui Kathimerini,rincara la dose: «Molti club hanno debiti versolo Stato o i giocatori per milioni di euro. Le banche non prestano più una dracma. Due club diSuper League sono già falliti quest’anno (OfiCreta e Niki Volos, ndr). Almeno 56 club nondovrebbero ottenere la licenza Uefa e altri 2 nonl’hanno nemmeno chiesta».
C’è chi dice no. E rischiaLe indagini avviate anni fa daAndreas Koreas (poi rimossodall’incarico a fine 2014, un caso?) parlano anche di violenze.Alafouzos, boss del Pana, racconta di intimidazioni subitedal suo gruppo editoriale: «Abbiamo ricevuto tre attentati finora. Una volta degli incap
pucciati hanno lanciato dei blocchi di metalloattraverso le finestre e delle molotov, con tantodi principio di incendio nei nostri uffici. Altredue volte hanno agito con granate: una era vecchia e non è esplosa e un’altra si è inceppata, perfortuna. Comunque, un’indagine della polizia èin corso». C’è chi non è stato così fortunato. Petros Konstantineas, ex arbitro internazionale,anni fa subì pressioni per favorire alcuni team. Ele respinse. «Sentivo che qualcosa di strano stava accadendo in federazione», dice. «Una voltaun dirigente di club mi ha minacciato “Sei finito,pezzo di m…”. Ma io non ho mai avuto paura».Poi, febbraio 2012, una bomba è esplosa nel suopanificio. «Intorno all’1.20 di notte, io dovevoaprire il forno alle tre… Hanno distrutto tutto,dieci auto sono rimaste bruciate. Finanche i poliziotti erano scioccati».
Il governo contro la Uefa«Oltre al controllo dei campionati il Sistema lavora per guadagnare con le scommesse clandestine», dice Alafouzos del Panathinaikos. «Ci sono state finora tante inchieste a proposito, macon scarsi risultati. E poi c’è la “carota” dei dirittitv: con questi proventi si pagano i piccoli clubaccondiscendenti al cartello». Alla BBC LawrieSanchez, ex tecnico dell’Apollon, ha raccontato:«A tavola i giocatori parlavano serenamente diTizio e Caio che si erano venduti la partita o sierano messi d’accordo». Poi l’anno scorso un’incredibile rimonta a metà stagione di un club, ilVeria, molto compromesso in classifica fino adallora «mi ha fatto pensare: sta succedendoqualcosa di strano». Per questo a fine aprile ilgoverno di sinistra di Syriza ha deciso di legiferare per riformare la Federazione. Apriti cielo! Èintervenuta l’Uefa (spalleggiata dalla Fifa), cheteme sempre un’intromissione della politica nelcalcio, minacciando l’esclusione a tempo indeterminato da tutti i tornei per club e nazionaligreci. Ma per Alafouzos del Pana «il governo haragione: bisogna colpire i corrotti». E aggiungeVellis, ex presidente dell’Apollon: «L’Uefa deveconsiderare il merito della questione. E se perripulire il mondo del calcio dobbiamo restarfuori dall’Europa e sia!». Uefa e governo poi sisono incontrati proprio la settimana scorsa e pare che si arriverà a un soluzione. Ma alcuni dei26 indagati (fra cui Kobotis, presidente del Levadiakos) sono stati subito interdetti da ognicoinvolgimento col calcio. E se nel corso del processo capitasse a Marinakis e all’Olympiacos (anovembre scorso rivale della Juventus) la Uefache farebbe? Nel 2011 il Fenerbahçe turco persela Champions per un caso di match fixing. Cheaccadrà stavolta?
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L’INCHIESTA
GREATENE
nata convocai i giornalisti insegreto presi 8 partite delweekend e dissi loro: finirannocosì. Le azzeccai tutte. Perdemmo 82 milioni di euro».
Amichevoli e tornei ad hocPoi Dhont è andato in Belgio.«Lo scandalo che portammo alla luce fu quasi ridicolo per lemodalità. Non si era mai vistoun matchfixer che sedeva intribuna a guardare la partitadella squadra che si era venduta l’incontro. Ma una cosa chemi ha sempre sorpreso in tuttigli scandali nei quali mi sonoimbattuto, è stato il non ruolodi opinionisti, giornalisti e addetti ai lavori. Mi chiedo comepersone che da anni lavoranoin un determinato ambito nonsi accorgano di nulla, salvo poifare fuoco e fiamme una voltascoperto il marcio». Di recenteDhont è stato nelle Filippine, ilcuore delle società di betting.
«Lì ci sono i grandi colossi delsettore, la SBO Bet e la IBC Bet.Fatturano quanto la Coca Cola,danno lavoro a migliaia di persone e godono di un regime fiscale privilegiato. Hanno pagato le licenze una miseria e oramuovono centinaia di milionidi euro. Solo per la finale Mondiale nel mondo ci sono statepuntate per 4 miliardi di euro.Il 90% in Asia!». Un mostrocresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni. «Il mercatodel betting è del tutto cambiato. Il giro di affari si è decuplicato, e il 90% delle scommesseoggi sono piazzate live. Sequalcuno mette 1 milione suBrugesAnderlecht, in puntateda 150200mila euro, tutto siperde nel flusso globale. I nuovi trend del match fixing? Amichevoli e calcio giovanile. Abbiamo scoperto tornei creati adhoc per le scommesse».
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coppa Italia, ndr), con montagne di denaro puntate sullo 00quotato 1,08, portammo tuttoai carabinieri, ma la denunciascomparve nella burocrazia.Allora contattammo l’antimafia». Anni dopo partì Calciopoli. «A 6 giornate dalla fine laSerie A diventava un mercato.Come Snai ci rifiutammo diquotare le gare, all’ultima gior
5MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
milione di euro. «Guadagnapiù di Jesé», «Guadagna quasicome Isco», le voci che corronoa Madrid. Ma non è solo unaquestione di stipendio. Il piccolo Martin gode d’immensi privilegi, inusuali per uno dellasua età che di fatto deve ancoradimostrare tutto. Si allena solocon la prima squadra poi nelweekend si abbassa a giocarecol Castilla. Non conosce i compagni né il loro gioco. Ancelottisubisce ogni tipo di pressioneper farlo debuttare in Liga e inChampions perché batta recorddi precocità. Come se il Madridfosse la squadretta di quartiere.Carlo resiste. E il Castilla crolla.
La caduta Non sarebbe giusto addossare
al piccolo Ødegaardtutte le responsabilitàdella picchiata dellasquadra di Zidane peròi numero sono devastanti. Martin debuttacol Castilla l’8 febbraio. In questi 3 mesi hagiocato 10 partite inbianco: una vittoria, 4
pari e 5 k.o. Un solo gol segnato. Il team di Zizou è passatodal 1° al 9° posto: la vetta oggi èlontana 13 punti, i playoff 5 aun turno dalla fine. In 3 mesi ilCastilla ha vinto tre gare : duesenza Odegaard quando Zidane si è imposto e l’ha lasciatofuori. Sui giornali sono affiorate critiche alla gestione della situazione da parte della CasaBlanca, e soprattutto As è statodurissimo: «Odegaard ha mutato l’ecosistema del Castilla sileggeva sul quotidiano sportivomadrileno (e madridista) il 26marzo scorso . Allo spogliatoionon va giù il suo status di galactico». Dalla Casa Blanca nessuncommento ufficiale, però il Castilla è stato colpito e affondato, la promozione buttata via.Tutto per un ragazzino norvegese.
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Kevin Prince Boateng (28 anni) e la sua compagna Melissa Satta, 29. Dopo l’esperienza in Germania vorrebbero andare a New York (LAPRESSE)
Il Piccolo Principe. No, Antoine de SaintExupérynon c’entra nulla: il riferimento è a KevinPrinceBoateng, 28 anni, tornato da due stagioni in Germania, e al suo comportamento. Lo Schalke hadeciso ieri di rescindere, con effetto immediato,il contratto all’ex giocatore del Milan e del suocompagno di squadra Sidney Sam, 27 anni, sospendendo per una settimana Marco Höger, 25anni. Sono mesi che il rapporto fra Prince e loSchalke è ormai logoro: a febbraio l’inaccettabilesconfitta nel derby col Dortmund per 30. Le statistiche erano imbarazzanti: 34 tiri a 3. Il peggiore in campo era proprio Boateng. Nessuno avevapercorso meno chilometri di lui, nessuno avevatoccato meno volte il pallone. Dal giocatore piùpagato della rosa ci si aspetterebbe ben altro atteggiamento. In realtà non segna in campionatodal 1 febbraio 2014 (al Wolfsburg).
Al Milan via Ibra e i big non ha retto La sua parabola discendente allo Schalke ricordamolto quella vissuta al Milan: nel 201011 eral’eroe dello scudetto, l’uomo che esaltava la folla, ballando il moonwalk alla Michael Jackson.Nella stagione successiva il gol da urlo al Barcellona. Poi quando nel 2012, ceduti Ibra e Thiago eandati via i senatori, il Milan doveva ripartire dalui, Boateng è improvvisamente imploso. Quest’anno dopo il derby contro il Borussia Dortmund a fine febbraio, Di Matteo non lo ha piùschierato titolare. Non è bastato questo, né la decisione di portare tutti in ritiro, per tirar fuori la
squadra (che, sesta con soli due punti di vantaggio sul solito Dortmund, rischia di non qualificarsi per l’Europa League) dalla crisi. Dopo l’umiliante sconfitta col Colonia di domenica pomeriggio la società ha preso la drastica decisione. «Non abbiamo più fiducia in lui», ha spiegatoHorst Held, direttore generale dello Schalke. Ilclub, già da qualche mese, era disposto a regalare il cartellino di KP Boateng (pagato dieci milioni nel 2013) pur di non averci più niente a chefare.
Birra, sigarette e feeling con DortmundIl rapporto coi tifosi dello Schalke non era partito nei migliori dei modi: nell’estate del 2013, pochi giorni prima di trasferirsi a Gelsenkirchen,Boateng aveva dichiarato di sperare di tornare alDortmund, dove era passato nel 2009, «il clubpiù bello del mondo». Ci sono presentazioni migliori. Segnando 3 gol nelle prime 5 partite diBundesliga nel 201314 però il problema sembrava risolto. In realtà, già a ottobre 2013, le prime critiche: nel derby col Dortmund (perso 31)Boateng si fa parare un rigore. Nel febbraio del2014 il grande scandalo: la Bild pubblica una suafoto mentre fuma e beve birra pochi minuti dopo
una partita col Leverkusen. Decisamente un cattivo esempio.Anche in campo di mese in mese le sue prestazioni peggiorano: da stella indiscussa diventauna semplice comparsa, spessoanche fastidiosa e indisponente. Da un anno il ghanese vienespesso accusato di scarso impegno e di guastare l’armonia del
lo spogliatoio con atteggiamenti boriosi.
No alla Cina, magari in serie ANelle scorse settimane Boateng aveva rifiutatodelle offerte dalla Cina. Il suo desiderio è quellodi tornare in Italia, ma difficilmente i club di Asono disposti a offrirgli lo stipendio cui è abituato. Possibile allora un futuro a New York, coi RedBulls. A convincerlo a trasferirsi in MLS ci si èmessa la compagna Melissa Satta, che sogna unacarriera d’attrice negli Usa. Lì Prince potrebbesentirsi una star, ma deve lasciare in Europa gliatteggiamenti da piccolo principe.
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GERGELSENKIRCHEN
NOTIZIE DALL’EUROPA
INGHILTERRAPOSTICIPI
Arsenal ko in casa Rayo batte Getafe
Bergodi vince fuori
(safta) Occasione persa dall’Arsenal per raggiungere il City al 2° posto ieri: in casa ha perso 1-0 con lo Swansea, gol di Gomis al 40’ s.t. L’Arsenal resta a 70 punti (una gara in meno), lo Swansea sale a 56. In Spagna il Rayo ha battuto 2-0 il Getafe (gol di Manucho e Fedor): Rayo a 46 punti, Getafe a 36. Intanto il Rapid Bucarest di Bergodi ha vinto 1-0 fuori casa col Ceahlaul e ora è a 1 solo punto dalla salvezza (Gaz Metan).
CIPRONICOSIA
L’Apoel primo cambia tecnico
a 2 turni dalla fine
(a.luch.) A soli due turni dalla fine del campionato la capolista Apoel Nicosia ha rescisso il contratto col tecnico tedesco Thorsten Fink, 47 anni, ex Amburgo e Basilea, arrivato solo a gennaio pe ril greco Giorgos Donis. È bastata la sconfitta per 1-0 contro l’Apollon di Limassol, secondo in classifica a due punti dall’Apoel, campione in carica e 23 titoli in bacheca. La squadra è stata affidata a Gustavo Manduca, ritiratosi un mese fa.
BELGIOANVERSA
Un altro mortoin campo
in quarta serie
(cordol) Tim Nicot, 23 anni, difensore del Beerschot Wilrijk, club di quarta serie belga appena promosso in terza, è morto ieri per un attacco cardiaco durante un’amichevole. È il secondo giocatore a morire in Belgio in due settimane. Il 30 aprile scorso è scomparso Gregory Mertens del Lokeren, a 24 anni, ex difensore dell’Under 21 di Bruxelles, a seguito di un infarto nella partita tra squadre riserve Lokeren-Racing Genk.
Martin Ødegaard, 16 anni, talento norvegese del Real Madrid (REUTERS)
Si intuiva da un po’, ora è ufficiale: il Real Madrid Castilla giocherà un altro anno in SegundaB, la terza serie spagnola nellaquale è retrocesso lo scorso anno. Affidata a Zidane la seconda squadra del Madrid è partitamalissimo, 5 sconfitte e appena3 punti su 18 nelle prime 6 giornate, ultimo posto a 13 dallavetta, ma poi ha cominciato avolare. Vittorie in serie, una sola caduta in 16 giornate e 1° posto in solitario il 25 gennaio. Leacide polemiche generate dalfatto che Zizou non avesse ancora ottenuto il patentino da allenatore sepolte, gli elogi al francese in costante aumento.
Il colpo Il 22 gennaio il Madridpresenta alla stampaMartin Ødegaard. Numeri mai visti per un ragazzo di16 anni in arrivo dalla Norvegia: due tv del suo Paese dannol’evento in diretta, a Valdebebas la sala stampa è piena. Il ragazzino accanto a Butraguenosorride e se la cava non senzaimpacci. L’idea è quella che alterni allenamenti con la primasquadra a quelli col Castilla, eche giochi in campionato conZidane. Immediatamente peròsi apre una crepa bella grossa:il capitano della seconda squadra del Madrid, Sergio Aguza,a chi gli chiede un parere sull’acquisto galactico rispondechiaro: «Piacerebbe anche a meguadagnare ciò che prendeØdegaard». Già. Lo stipendiodel pupo norvegese che primadi approdare a Valdebebas hafatto il giro delle sette migliorichiese del calcio europeo, haun ingaggio ben superiore al
Per MartinZizou perse la Segunda1Da quando è arrivato il baby talento norvegese Ødegaard il Castilla di Zidane è precipitato 1Perdendo i playoff per la promozione in serie B
Filippo Maria Ricci corrispondente da Madrid
Schalke, Boa cacciato Ora sogna l’America1L’ex milanista ha rescisso in Bundesliga 1In panchina da fine febbraio, non segna da 15 mesi 1Vuole New York e la Mls per far felice la SattaElmar Bergonzini
GERMANIA
MONACO
Doppietta Bayerntitolo femminile con la Manieri
(el.ber.) La squadra femminile del Bayern Monaco (con l’italiana Raffaella Manieri, 28 anni, difensore, ex Torres, in Germania dalla scorsa stagione) ha vinto domenica il campionato scavalcando il Wolfsburg, bloccato dal Francoforte all’ultima giornata. Per la prima volta nella storia del calcio tedesco la stessa società vince il campionato sia con i maschi che con le donne. Il Bayern femminile non vinceva il titolo dal 1976. Domenica alla gara erano presenti oltre 5.000 persone.
Raffaella Manieri, 28 anni
SPAMADRID
6 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMESTATI UNITI
Un’esultanza di Bradley Wright-Phillips, 30 anni, sollevato dai compagni dei NY Red Bulls: per doppietta ai cugini del City domenica (AP)
Gli devono ancora assegnare un nome. Il derbyfra i New York Red Bulls e i New York City Football Club non ha un termine particolare a indicarlo. Del resto, fino a domenica scorsa era unasfida inedita, perché i Nycfc (di proprietà delManchester City) la stagione scorsa neppure esistevano. Qualcuno ha azzardato «Hudson River Derby», in onore del fiume che divide NewYork dal New Jersey, perché lo stadio dei RedBulls è ad Harrison nel New Jersey, appunto, loStato limitrofo. Dunque più che una «stracittadina» bisognerebbe considerarla una «strastatale». Non stiamo a sottilizzare, da Manhattan sono appena venti chilometri, un quarto d’ora ditreno o di auto. E poi la Mls, nel suo ventesimoanno di vita, sostiene che almeno un derby nellasua Lega (per un po’ di tempo c’è stato quello diLos Angeles, prima che i Chivas fallissero) siaindispensabile per aumentare la popolarità e assomigliare ai tornei europei o sudamericani.
Sostiene ReynaL’idea di un duello calcistico fra due team dellastessa città (o quasi) ha intrigato persino il NewYork Times che, come un maestrino di scuola, haprovato a spiegare ai suoi lettori che cosa sia un«derby», vocabolo troppo inglese e calcistico peressere compreso da tutti. Negli Usa, le stracittadine nel baseball, football, basket e hockey lechiamano più genericamente «rivalry», rivalità.
«Nel soccer, invece, la rivalità è una partita come BarcellonaReal Madrid, il derby è Real Madrid contro Atletico, due squadre dello stessoluogo», ha scritto il prestigioso quotidiano. E percercare di trasmettere «la febbre da derby», haintervistato chi ha vissuto quelle esperienze forti. Non ha dovuto pescare lontano, perché il direttore sportivo dei Nycfc, Claudio Reyna, ex capitano della nazionale, ha giocato nel GlasgowRangers fra il 1999 e il 2001 ed è stato protagonista di alcuni match infuocati contro i Celtic: «Èuna partita che comincia molti giorni prima enon ho mai sentito un frastuono simile dentrouno stadio», ha raccontato. Sarà difficile ricreare l’atmosfera surriscaldata di MilanInter oStella RossaPartizan o RealAtletico, da duefranchigie che domenica si sono affrontate perla prima volta nella storia. Dura costruire da zero una tradizione che da noi esiste da sempre.
Buon sangue non mente«Ma sono certo che dopo questi primi 90’ ciodieremo un po’ di più», ha detto Bradley WrightPhillips, 30 anni, fratello di Shaun (al Qpr,ex Chelsea) e figlio di Ian Wright (una vita all’Arsenal), il centravanti dei Red Bulls che una
decina d’anni fa giocava nelManchester City e ha qualchemanciata di minuti di esperienza nei derby con il Manchester United. Forse non proprio per caso, è stato lui l’uomodecisivo domenica: doppiettae cugini purgati per 21. Ora laclassifica dei Nycfc piange:hanno vinto appena una volta,
perso 6 delle ultime 7 gare e sono sprofondati inclassifica (terzultimi) nella Eastern Conference.Ma la stella David Villa è stata spesso infortunata e il rinforzo Lampard arriverà a luglio. I RedBulls invece si sono arrampicati fino al 3° posto.Non hanno più Thierry Henry, che ha preferitoandarsene in pensione, hanno assunto un nuovoallenatore, Jesse Marsch, 41 anni, ex coach diMontreal, il 15° in vent’anni, e sono a caccia delloro primo scudetto. Zero tituli, nonostante itanti soldi investiti. Per ora, il primo derby (conoltre 25 mila spettatori) è stato solo quello dellamediocrità.
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USANEW YORK
NOTIZIE DAL MONDO
BRASILESAN PAOLO
Brasileirao: subito Pato e Robinho
in gol e vincenti
(m.can.) Due ex milanisti brillano nel 1° turno del campionato brasiliano. Pato in gol nel 2-1 del San Paolo sul Flamengo. Entra al 26’ s.t., al 28’ partecipa all’azione dell’1-0 di Luis Fabiano; e al 34’ raddoppia. Robinho invece sblocca in trasferta per il Santos, che però si fa recuperare dall’Avaí: 1-1. Il Cruzeiro campione perde 1-0 in casa col Corinthians (Romero). Il Vasco del tecnico Doriva, ex Samp, fa 0-0 col Goias.
ARGENTINABUENOS AIRES
Pareggiano le bigSale il Belgrano:
ora è secondo
(seu) Il Racing campione in carica rallenta la corsa del River: 0-0. Ma anche il Boca fa pari (1-1) con l’Independiente; in gol l’ex romanista Guillermo Burdisso. Così, a sorpresa, sale al 2° posto e a 2 punti dagli Xeneize, il Belgrano: 2-0 all’Arsenal (Zelarrayán e Rigoni). Pari (1-1) anche per il San Lorenzo col Newells (Cauteruccio riprende Ponce). Intanto Alejandro Nanìa è stato esonerato dal Nueva Chicago.
PALESTINAHEBRON
L’Ahli al Khalil di Cusin vince
la coppa nazionale
(m.arc.) L’Ahli al Khalil allenato dall’italiano Stefano Cusin da metà gennaio ha vinto la coppa di Palestina, battendo in finale 4-3 ai rigori (0-0 al 90’) i favoriti del Balata di Nablus, il club col miglior attacco della West Bank e 2° in classifica (vinta dallo Shabab Al Thahrea). Il team di Hebron, che in stagione ha vinto pure la coppa di Lega, il prossimo anno parteciperà alla Afc Cup (seconda manifestazione asiatica).
Miller Bolaños, 24 anni, attaccante dell’Emelec: 5 gol in Libertadores
Per passare da mela marcia aidolo ci vuole una «fiducia cieca nei propri mezzi». La lezione viene da Miller Bolaños Reascos, 25 anni a giugno, scrollatosi di dosso anni di emarginazione, fiaschi e polemicheper diventare simbolo e trascinatore di quell’Emelec che, oltre a dominare in patria da dueanni, adesso vola alto anche inLibertadores. Dove il trequartista ecuadoriano, che ha giàcollezionato tre assist, cinquereti e guadagnato tre premi dimigliore in campo èstato inserito da FoxSports tra le rivelazioni del torneo.
Da reietto a starI quarti di finale, daconquistare dopodomani notte a Medellin,sono a un passo soprattutto grazie a lui, a segnoanche nel 20 con cui l’Emelecha regolato l’Atletico Nacionalcolombiano all’andata la settimana scorsa. L’ennesima riprova del fatto che Miller, inmeno di due anni, è divenutoanima e braccio del club diGuayaquil, dov’era arrivatonell’estate del 2013 trascinandosi la fama di rissoso e piantagrane. Fino ad allora, infatti,Miller aveva fatto parlare di sépiù che altro per le ripetute zuffe coi compagni della LDUQuito, per la svariate intemperanze al Chivas (nella Mlsamericana nell’estate 2013) esoprattutto per la squalificaper doping (cocaina) rimediata nel 2007, quando non ancora maggiorenne fu scaricatodal Barcellona di Guayaquil.Per otto anni, Miller ha fattoterra bruciata attorno a séovunque sia andato. Sino alla
svolta giunta all’alba dei 24anni grazie alla cura dell’allora tecnico argentino dell’Emelec Gustavo Quinteros (ora c.t.della nazionale di Quito), cheprima lo ha messo in riga e poilo reinventato trequartista. Èstato subito un successo: capocannoniere dello scorso campionato (vinto nella storica finale contro i cugini del Barcellona con tanto di sua doppietta, contro il fratello Alex,espulso al ritorno solo dopo 10minuti), premio di miglior giocatore del torneo e capocannoniere della coppa Sudamericana (col cileno Vilches, a 5gol).
Senza limiti Un’autentica esplosione, quella di Miller,che nel frattempo è diventato un punto fermo anche per il nuovotecnico Omar De Felippe grazie alla bellezza di 10 gol e 8 assist in 17 giornate dicampionato (di cui è
nuovamente capocannoniere,assieme a Neculman del Riverdi Quito), anche se l’Emelec èsoltanto terzo a 8 punti dallaLDU, ma con una gara in meno, a cinque turni dalla finedella Primera. «Ho sempre saputo di poter sfondare, non homai smesso di crederci. Maavevo bisogno di cambiare testa», ha ammesso Miller a dicembre dopo aver trascinato l’Emelec al trionfo bis in campionato. Per De Felippe, unduro forgiatosi nella guerradelle Malvinas (da buon argentino, non le chiamerà maiFalklands), è «un ragazzo chenon conosce limiti, un potenziale fuoriclasse». Che a Guayaquil, dove ha appena rinnovato fino al 2019, sperano digodersi ancora per un po’ prima che arrivi la solita, inevitabile offerta irrinunciabile.
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Con Bolaños, l’ex niño malo, l’Emelec vola1 Miller sta trascinando la squadra di Guayaquil in coppa Libertadores 1Fermato per cocaina nel 2008, il bad boy adesso è goleador e idolo
Adriano Seu
Metti un derby a NYE i Bulls fanno storia1La Grande Mela ha ospitato per la prima volta assoluta una stracittadina in Mls 1Hanno vinto i Red Bulls mentre i City sprofondanoMassimo Lopes Pegna da New York
David Villa in maglia NY City (AFP)
gli anni di vita della Major League Soccer (Mls) e anche dei New York Red Bulls, nati come MetroStars (e così fino al 2005), e che vantano soltanto una finale per il titolo, nel 2008 (k.o. coi Columbus Crew 3-1). E una finale di coppa nazionale nel 2003: 0-1 contro i Chicago Fire.
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7MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEIL REPORTAGE
Il viaggio crudeledi Pierre e Samu«Europa o morte»1Uno giocava nella massima divisione ivoriana, l’altro in Senegal 1Sperano di fare come Drogba o Eto’o, intanto sono fermi in Niger ma contano di attraversare presto il Mediterraneo 1Come migliaia di subsahariani: «Un trafficante mi ha proposto di viaggiare gratis per Tripoli se gli trovo dei clienti. Adesso voglio tentare e arrivare» Andrea de Georgio da Niamey (Niger)
Un sacchetto di plastica o uno zainetto. Riempito dello stretto necessario: una maglietta, un paiodi mutande e di calze di ricambio, il caricatore del telefonino,spazzolino e cuffie per la musica. È il corredo ciò che distingueil migrante dagli altri viaggiatori. In qualsiasi stazione dell’Africa occidentale la scena è semprela stessa: fra la marea umanache si accalca attorno ai bus inpartenza un gruppo di viaggiatori resta in disparte, in attesache il caporale di turno gli dicadove mettersi. Sono giovani, maci sono anche adulti, anziani edonne con bambini. È la «gentein viaggio», migranti sulla viadell’Europa. Dei quasi 1200 chel’ultima mareggiata, ad aprile,ha affondato nel Canale di Sicilia, la maggioranza provenivadall’Africa subsahariana. Da Senegal, Mali, Guinea, Ghana,Gambia, Costa d’Avorio, Burkina: affrontano un lungo viaggioprima di arrivare ai barconi chedalla Libia li traghettano versol’Europa.
Dal Mali non si passa piùNelle rotte che attraversanol’Africa il Niger è oggi un passaggio obbligato. Disastrato Paese col 70% della popolazione chevive con meno di un dollaro algiorno, ultimo al mondo per l’Indice di Sviluppo Umano è diventato un imbuto in cui confluiscono le rotte delle migrazioni.Da quando nel 2013 la guerracontro gli jihadisti di Al Qaedanel Maghreb ha bloccato la strada che attraversava il nord delMali, molti migranti passanodalla capitale del Niger, Niamey,verso la Libia. Il ritrovo dei migranti a Niamey è la stazionedella compagnia Rimbo, di proprietà di un tuareg nigerino chefa affari d’oro coi trasporti. Daqui partono ogni mattina bussgangherati verso Arlit e Agadez, porte del deserto da cui sipuò proseguire solo in jeep o incamion. Il biglietto NiameyAgadez costa una quarantina di euro, quanto guadagna al mese untassista. I migranti che hanno finito i soldi nel tratto precedentedel viaggio (che arriva a costare5600 euro fra bus e «dogane») oche sono stati respinti dalle polizie di frontiera libiche e algerinee sono tornati, si ritrovano intrappolati in questo nonluogo alungo, fino a quando non riescono a racimolare la somma per ripartire. La Rimbo offre un dormitorio con docce e tv.
A Zinder non si mangiavaPer molti come Pierre la stazione degli autobus diventa una casa. «Sono in viaggio da anni e da2 mesi sono qui. Ho lasciato ilmio Paese, la Costa d’Avorio conla guerra del 2011, quando hanno sospeso il campionato di calcio». Pierre ha calcato i campi dimezza Africa nella speranzamai avverata di giocare, ungiorno, in Europa. «Quando eropiù giovane ho giocato in Ghana, Togo e Benin. Ma se nessuneuropeo mi aveva notato, allorasarei andato lì con le mie gambe. Ho attraversato il deserto esono arrivato a Tamanrasset, inAlgeria. Ma lì i militari mi hanno rispedito indietro perchénon avevo più soldi per corromperli». Rispedito indietro ad Arlit Pierre si ammala gravemente. È portato da un amico a Zinder, seconda città del Niger, dove è curato e ricomincia agiocare. «Stavo bene, così mi sono allenato al campo della prima squadra della città. Appenal’allenatore mi ha visto, mi ha ingaggiato subito». Ma non è facile la vita del calciatore in Africa. Tanto meno nellaSerie A nigeriana. «Il presidentemi ha ospitato a casa sua, manon mi dava da mangiare. Mi hadetto: ti devi arrangiare». In Niger la paga media di un giocatore di A è sui 60 euro al mese. Alla fine del terzo Pierre non aveva ancora visto un franco. «Allora meglio giocare in terza oquarta serie in Italia! Così quando siamo venuti in trasferta aNiamey mi sono fermato qui enon sono tornato con la squadraa Zinder». Oggi mendica allastazione di Niamey, facendoschizzi di schemi di gioco sul retro della richiesta d’asilo escherzando sul fatto che anni diviaggio l’hanno segnato e nessuno crede che abbia 24 anni. «Lastrada del deserto non la prendopiù, ho visto troppa gente morire. Appena trovo i soldi torno acasa. Lì farò l’allenatore».
Portiere di giornoSamuel è un altro dei ragazzisperduti di Niamey. Ha 19 anni,è del Senegal. «In famiglia siamo 7 fratelli, io sono il maggiore. È il momento di sacrificarmiper gli altri». Per tanti comelui il viaggio verso l’Europaha i tratti del rito iniziatico: si parte bambini e sitorna uomini (e ricchi, sispera). «Non riuscivo più asostenere la vergogna dinon riuscire a portare acasa nulla per la mamma.Anzi, ero l’unico che andava a scuola e pesavasull’economia della famiglia. Da dove vengo pochi alla mia età vanno a scuola,molti sono partiti. Alcuni di
loro sono tornati e hanno costruito casa, comprato l’auto».Samuel, Pierre e gli altri vedononel calcio l’ascensore socialeche può portare fino all’Olimpodi Eto’o, Drogba e compagni. «Ioso fare soltanto il portiere. InGuinea Bissau ho giocato 4 mesiin una squadra di serie B di proprietà di un bianco, mi stavanofacendo i documenti per portarmi in Europa a giocare ma con iconflitti che ci sono stati alleelezioni politiche dell’annoscorso tutto è saltato».
Amico di ManéSamu viene da una regione del Senegal che ha pro
dotto migliaia di migrantie anche calciatori ora in
Europa. «Ho frequentato la scuola calcio di Demba Cissé, l’attaccantedel Newcastle, inInghilterra. Lo conosco bene, siamo
dello stesso quartiere. Ho giocato pure
con Sadio Mané, ora alSouthampton, ci allena
vamo nello stesso campetto».Ma non tutti hanno avuto la
stessa fortuna. «Da noi il talento non basta, devi avere qualcuno che ti aiuti. Quello che chiamiamo un “braccio lungo”. Seno, non emergerai mai. Perquesto partiamo». Per pagarsi ilviaggio Samu aiuta i coxeur, itrafficanti d’uomini, a procacciarsi clienti. «Ero ad Agadez,ho finito i soldi e mio fratello non mi riusciva a mandar nulla.Così il proprietario del dormitorio, un libico, mi ha proposto ditornare a Niamey, mandarglidei clienti per un mese e poiviaggiare gratis con lui a Tripoli». Racconta la perdita di unamico nel naufragio di aprilenel mare italiano. «Quando miamadre l’ha saputo mi ha implorato di tornare a casa. Ma nonposso: arrivare o morire. Vogliotentare». Samu, Pierre, Mohamed, Amidou e gli altri. Giovanisenza speranze, alla ricerca diun lavoro, di diritti, di soldi damandare a casa, di un futuro.Anche se gli si dice che l’Europanon è il Paradiso, che il viaggiouccide, si voltano dall’altra parte e aspettano il prossimo bus,stringendo forte lo zaino sottoal braccio.
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I FLUSSI MIGRATORIVERSO L’ITALIA
LIBIA
NIGERMALI
NIGERIA
COSTAD’AVORIO
GHANAGAMBIA
SENEGAL
TUNISIA
ALGERIA
Ouargla Tripoli
Djanet
Sebha
Agadez
ZinderNiamey
Tamanrasset
KanoBamako
Bengasi
MALTA
I PROTAGONISTI LA TESTIMONIANZA
L’Under Mohamad è già in Sicilia Aiutalo con Msf Mohamad ha 17 anni, è arrivato in Italia col padre e lo zio. È una punta delle nazionali giovanili siriana. Di gol ne ha segnati tanti, dice: 64 in 52 partite. È scappato dalla Siria il 15 aprile. Lì andare ad allenarsi era un rischio. Quando viaggiava sul bus, le esplosioni erano frequenti. Un giorno durante una partita una bomba è scoppiata in campo, un suo compagno è morto. Non ce l’ha fatta più a continuare. L’anno prossimo, a 18 anni, avrebbe dovuto combattere per l’esercito siriano. «È per il suo futuro che abbiamo affrontato il viaggio», dicono: 24 ore attraverso la Turchia, fino a Mersin. Il viaggio è anche pieno di pericoli: mezzi di fortuna, tratti a piedi sulle montagne, e poi evitare i trafficanti senza scrupoli. A Mersin salgono su una barca, stipati con centinaia di siriani. Presto imbarcano acqua. Quando arrivano i soccorsi, la barca è quasi affondata: 5 giorni in mare prima di essere portati in salvo. «Spero che i club europei mi diano una mano a realizzare il mio sogno: giocare a calcio. Vorrei riuscire ad arrivare in Germania o in Spagna. In Siria non posso più tornare, sono un disertore». Mohamad ora è al Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Pozzallo, dove i medici di Msf, infermieri, psicologi e mediatori culturali lavorano da febbraio per aiutare chi raggiunge le nostre coste. Qualcuno porta un pallone. Mohamad palleggia, poi di testa fa acrobazie, non si ferma più. Tutti battono le mani. È la prima volta che sorride.
MARIA CARLA GIULIANO
MEDICI SENZA FRONTIERE Con la campagna #Milionidipassi (www.milionidipassi.it o www.medicisenzafrontiere.it, https://twitter.com/MSF_ITALIA) Msf vuole raccontare i passi di chi è costretto a fuggire per salvarsi la vita e i passi degli operatori umanitari per portare soccorso e chiede a tutti di fare un passo per garantire alle persone in fuga assistenza.
In attesa dei bus presso la stazione della compagnia Rimbo, a Niamey (FOTO DI LUCA PISTONE)
Dall’alto, il senegalese Samuel, 19 anni, portiere, al dormitorio della stazione dei bus di Niamey in Niger. Poi Pierre, 24 anni, ivoriano, col tesserino di calciatore e gli schemi sul retro della richiesta d’asilo. Sotto, uno dei tipici autobus che coprono la tratta fino ad Agadez, deserto del Ténéré.
8 MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME
Jürgen Klopp tecnico del Borussia DortmundEX
SMS (cord) Andreas Laudrup, figlio di Michael, ex Real e Nordsjællandha annunciato il ritiro a 24 anni per artrite: non gli permette più di giocare senza dolore.
Laudrup junior molla (sm) George Best si chiamava in realtà Ronald Samuel, come riporta il certificato di nascita (22-5-1946), cambiato dopo 15 giorni per motivi sconosciuti.
Best era Ronald (ac) Cercasi Direttore Generale È l’annuncio dal Lokeren, A belga, su Vacature.com sito operante nel settore delle risorse umane; richiesta esperienza decennale.
A.A.A. cercasi d.g. (falc.) Sargis Hovsepyan, 42 anni, il recordman di presenze (132) dell’Armenia, è il nuovo c.t. ma resta pure alla guida dell’Under 21 e del Pyunik, primo
Fa tutto Sargis
TVOGGI, DOMANI E GIOVEDÌCHAMPIONS E LIBERTADORESChampions, oggi: Bayern-Barcellona- (Sky Sport 1, 20.45), domani Real M.-Juve (Canale 5, 20.45). Libertadores: domani Cruzeiro-San Paolo (FS, 00.30), giovedì Boca-River (FS, 2.00).
SABATO BUNDESLIGALOTTA PER LA SALVEZZAIn Bundesliga si giocano tutte le gare sabato: Stoccarda-Amburgo (Sky Supercalcio HD, 15.30) e Wolfsburg-Borussia Dortmund (Sky Sport Plus HD, 15.30).
DOMENICA E LUNEDÌ 17-18UNITED-ARSENAL E IL BARÇA Per la Premier Swansea-Manchester City (FS, 14.30) e Manchester United-Arsenal (FS, 17). In Liga Atletico Madrid-Barcellona (FS, 19) e diretta-gol. Lunedì WBA-Chelsea (FS, 21).
SABATO 16 MAGGIOA TUTTA PREMIER E SERATA COL PSGPer la Premier Southampton-Aston Villa (Fox Sports, 13.45), Tottenham-Hull (FS, 16) e Liverpool-Crystal Palace (FS, 18.30). In Ligue 1: Montpellier-Psg (FS, 21, nella FOTO Cavani) e diretta gol delle altre partite fra cui Monaco-Metz, Lione-Bordeaux e Lilla-Marsiglia.
A sinistra, Mohamed Aboutrika, 36 anni; e l’ex presidente Morsi (AFP)
REP. DEM. CONGOKINSHASA
Addio Ilunga, l’uomo che uscì dalla barriera
(f.m.r.) Nell’immaginario popolare Mwepu Ilunga sembra aver vissuto per non più di 2 minuti, trascorsi il 22 giugno del 1974 al Parkstadion di Gelsenkirchen: la durata del video che lo ritrae mentre al fischio dell’arbitro rumeno Rainea esce dalla barriera dello Zaire per andare a calciare una punizione assegnata al Brasile e affidata a Rivelino. Per il mondo la pittoresca dimostrazione dell’ignoranza calcistica dell’Africa, per il difensore dello Zaire un’eclatante maniera di protestare contro il regime di Mobutu che alla forte nazionale aveva offerto macchine e soldi, salvo poi convertire le promesse in minacce di morte dopo le sconfitte tedesche con la Scozia (2-0) e la Jugoslavia (9-0). Mwepu Ilunga in realtà è vissuto tanto, prima e dopo quei due minuti. Con il suo TP Englebert (lo
stesso che poi col nome di TP Mazembe è arrivato al Mondiale per club contro l’Inter nel 2010) negli anni 60 aveva vinto 2 Coppe dei Campioni africane. E con lo Zaire, prima subsahariana ad arrivare al Mondiale, anche la Coppa d’Africa del 1974. Dopo il Mondiale Ilunga e i suoi compagni sono stati emarginati e vessati dal regime ma il difensore ha continuato a lottare per i suoi diritti: ancora nel dicembre del 2013 aveva organizzato un sit-in davanti al Ministero delle Finanze dell’oggi Repubblica Democratica del Congo per protestare per il mancato versamento dei 500 dollari mensili di vitalizio offerti da Mobutu ai mondialisti del ’74 e mai arrivati. E nel gennaio scorso era in Guinea Equatoriale come secondo di Florent Ibengé, c.t. del Congo. Venerdì a Kinshasa il 65enne Ilunga ha smesso di lottare.
QATARDOHA
Via il c.t. BelmadiArriva Carreño,
ex Al Arabi Il Qatar ha esonerato il c.t.
Djamel Belmadi, 39 anni, a soloun mese dall’inizio delle
qualificazioni per il Mondiale2018. Arriva José Carreño,
52enne tecnico uruguaiano ed exallenatore di Al Nassr ed Al Arabi.
OLANDAAMSTERDAM
La famiglia Gudelj «acquistata»
in massa dall’Ajax (cordol) La famiglia Gudelj
all’Ajax. Dopo il trasferimentodall’Az del centrocampista
Nemanja, per 6 milioni di euro,gli ajacidi hanno messo sotto
contratto il padre Nebojsa, extecnico del Nac che all’Ajax farà
il talent scout. E stanno perchiudere col Nac per il fratelloDragi, 17 anni, Under 18 serbo.
Gudelj è il nono giocatoredell’Ajax preso dall’Az negli ultimi
15 anni, per una spesa totaledi 30 milioni di euro.
EGITTOIL CAIRO
Aboutrika accusato di finanziare i Fratelli
Mohamed Aboutrika, 36 anni, ha lasciato da poco più di un anno il calcio giocato ma al Cairo e in tutta l’Africa è un’istituzione. Cento gare in nazionale e 38 reti (il 3° egiziano di sempre), campione d’Africa nel 2006 (segnando il rigore decisivo in finale) e nel 2008 (altro gol all’ultimo atto) con l’Egitto, e 5 Champions League africane in bacheca (in gol in 3 finali) con l’Al Ahly (club più titolato al mondo).
Ebbene la settimana scorsa l’ex campione è stato accusato di aver finanziato i Fratelli Musulmani, movimento al potere nel 2012 con Morsi e dichiarato organizzazione terroristica nel 2013, sequestrando le azioni di Aboutrika nell’agenzia viaggi che egli stesso ha fondato. «Non lascerò il Paese» ha twittato Aboutrika, ricevendo l’appoggio di migliaia di fan. Ora rischia anche una condanna al carcere.
EXTRATIME Supplemento di calcio internazionale di Iacopo Iandiorio, progetto grafico di Domenico Coppola
LA MISS DELLA SETTIMANA
La Messi delle fancerca l’impresa
contro il vero Leo
HELEN
Stasera serve l’impresa? Sì,serve. E se da parte Barça c’è
Messi, dall’altra parte il Bayern(nella foto, Lewandowski
mascherato) schiera la Messidelle tifose. Cioè Helen De Muro:
papà italiano, nata a Monaco ebiancorossa al midollo. Leo è
fisicamente minuto ma nonlo prendi mai? Helen è pure
più minuta (1.58 di altezza)ma sul fisico non le si può
dire nulla e ha due alitatuate a tutta schiena
che suggerisconoaltrettanta imprendibilità.
Leo ha vinto quattro Pallonid’oro? Lei ha fatto il paginone
centrale di Playboy sia inGermania che in Venezuela con
interviste a coté del tipo «Trecose che mi piacciono? Musica,sesso e whisky». Leo ha perso la finale in Brasile? Lei era allo
stadio con la maglietta dellaGermania e l’ha vinta.
BULGARIASOFIAA Simitli il sindaco esonera il tecnico eprende il suo posto (safta) Il sindaco di Simitli ha deciso di diventare allenatore. Il Septemvri, club di serie B della cittadina a sud-ovest di Sofia, ha perso 4 delle ultime 5 gare e rischia di essere risucchiato verso la zona retrocessione. Così Apostol Apostolov, ex arbitro di A e sindaco, ha esonerato il tecnico Spas Stoimenov, in quanto il Comune è sponsor e proprietariodel club, e ha preso il suo posto. Nella sua storia il Septemvri è arrivato al massimo in semifinale di coppa nazionale nel 2012.
SUDAFRICAJOHANNESBURG Benni McCarthy vittima di rapina a mano armata Brutta disavventura per Benni McCarthy, 37 anni, ex nazionale sudafricano e ritiratosi da un paio di anni dopo una carriera da attaccante con le maglie di Ajax, Celta Vigo, Porto e Blackburn. McCarthy è stato vittima di una rapina a mano armata mentre si trovava dal barbiere a Johannesburg: un uomo gli ha puntato una pistola al volto, portandogli via orologio, orecchini e anche la fede nuziale. L’ex giocatore, che ha saputo mantenere la calma, ne è comunque uscito illeso e gli altri clienti non sono stati coinvolti. Campione d’Europa nel 2004 col Porto di Mourinho e poi re dell’Intercontinentale (segnò un rigore nella serie finale contro l’Once Caldas colombiana), McCarthy è il miglior cannoniere nella storia dei Bafana Bafana (32 gol in 80 match), recentemente aveva lavorato nello staff tecnico dell’Hibernian in Scozia.
La frase della settimana«Mi sarei dovuto dimettere
alla prima giornata. Da quando ho dato le dimissioni
non perdiamo più»TRA FUN