Date post: | 02-May-2015 |
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LA GESTIONE PER PROCESSI
La definizione di PROCESSO e le sue caratteristiche;
La classificazione dei processi;
Gli strumenti per la rappresentazione e l’analisi dei processi;
Modalità di gestione dei processi: obiettiv, indicatori, responsabilità;
Linee guida per il miglioramento dei processi.
Dott. Lucia Bonechi ([email protected])
Pisa, 29marzo/5 aprile 2011
GLI ARGOMENTI:
In passato l’adozione di rigide strutture gerarchico –funzionali ha permesso alle aziende di raggiungere alti livelli di efficienza all’interno
delle singole funzioni.Questo ha portato alla diffusione dell’approccio tayloristico che faceva diventare gli operai degli
specialisti delloperazione elementare, spesso misurando soltanto il raggiungimento di obiettivi riferiti a questo livello elementare, perdendo di
vista il risultato globale.
DALLE FUNZIONI AI PROCESSI (1)
L’introduzione dell’approccio per processi deriva dalla volontà di orientare l’organizzazione verso il mercato,
dal momento che il management percepisce importanti cambiamenti nei fattori competitivi, come la
globalizzazione, lo sviluppo dell’information technology e la comunicazione via web.
L’analisi e la riorganizzazione dei meccanismi di lavoro si rivolge sempre di più verso il concetto di PROCESSO, come elemento di connessione all’interno del sistema
azienda e con il mercato.
DALLE FUNZIONI AI PROCESSI (2)
INPUT PROCESSO OUTPUT
materiali
specifiche delcliente
trasformazione
prodotto/servizio
e/o
informazione
una serie di attività tra loro interdipendenti, che, partendo da un certo input (costituito da materiali,
istruzioni e specifiche del cliente) utilizzando risorse aziendali (ossia persone, mezzi e strutture) vi apporta
delle trasformazioni che aggiungono valore, per ottenere un certo output, prodotto/servizio e/o informazioni
PROCESSO
PROCESSO
Nota 1: Gli elementi in entrata in un processo provengono generalmente dagli elementi in uscita da altri processi.
Nota 2: I processi in un’organizzazione sono di regola pianificati edeseguiti in condizioni controllate al fine di aggiungere valore.
Nota 3: E’ spesso chiamato “processo speciale” un processo in cui la conformità del prodotto risultante non può essere verificata prontamente o economicamente.
Processo1
INPUTProcesso
3
Proceso2
OUTPUT
Processo4
DEFINIZIONE ISO 9000:2000
PROCESSO “PRODURRE AUTOVEICOLI”
Progettare Acquisire
materiali VendereProdurre
Valutareopp.tà
miglioramento
Rilevare la CS
Effettuarestudio
fattibilita
Apportaremodifiche
Progettareil processo
Progettare il
prodotto
PROCESSO “GESTIRE LE RISORSE UMANE”
pianificare reclutare motivare addestrare valutare coinvolgere
Definire esigenze
qualitative
definire la domanda
condurre un’analisi delle
competenze
definire esigenze
quantitative
Rappresentazione di un processo interfunzionale
marketing progettazione approvvigionam.ti vendite
Interfaccia esterna
processo
CLIENTE CLIENTE
Interfacce interne
Interfaccia esterna
Interfacce interne
Sulla base delle unità organizzative coinvolte in un processo si distinguono 3 tipologie di processi:
A) processi interorganizzativi, che avvengono tra due distinte organizzazioni aziendali; B) processi interfunzionali, che si svolgono all’interno di un unico organismo aziendale attraversandone i confini funzionali e/o divisionali;C) processi interpersonali, che si svolgono tra persone appartenenti alla stessa funzione o reparto
PROCESSI
PROCESSI PRINCIPALI(processi che caratterizzano l’organizzazione. Es.: produzione,
sviluppo nuovo prodotto, assistenza al cliente…)
PROCESSI DI SUPPORTO(processi trasversali che permettono la realizzazione di quelli principali. Es.: gestione risorse umane, gestione risorse economico-finanziarie, gestione informazioni,
manutenzione…)
Sulla base della tipologia di attività che compongono i processi si distinguono:
Particolare categoria di processi di supporto sono i PROCESSI DIREZIONALI, che hanno come obiettivi la
definizione delle strategie e dei piani aziendali, l’individuazione degli obiettivi e il controllo del loro
raggiungimento.
STRUMENTI PER LA DESCRIZIONE DEI PROCESSI
Mappa dei processi
Metodologia IDEF 0
Diagramma di flusso
Matrice delle responsabilità
Per ottenere informazioni sui processi di un’organizzazione è necessario studiare tutte le attività che essa svolge.
E’ necessario definire i “confini” dei processi, identificarne i clienti e i fornitori e pensare che il cliente finale di un processo può essere un altro processo della stessa organizzazione o un cliente esterno, consumatore finale o distributore.
La “mappa dei processi” è la rappresentazione grafica dei processi di un’organizzazione che mette in evidenza: I suoi processi, I loro legami ed interconnessioni, distinguendo tra
processi principali, processi di supporto e processi direzionali.
LA MAPPA DEI PROCESSI
14
MODELLO DI SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ BASATO SUI PROCESSI
Responsabilità della direzione
Miglioramento continuo del sistema di gestione per la qualità
Realizzazione del prodotto
Gestione delle risorse
Elementi in entrata Elementi in uscita
Misurazioni,analisi e
miglioramento
CLIENTE
Soddisfazione
CLIENTE
ProdottoRequisiti
DIRECTIONAL PROCESSES
OPERATIVE PROCESSES
IMPROVEMENT PROCESSES
Exploration DevelopmentProductionOperation
Decommissioning
AssetLifeCycle
Supportprocesses
Executionprocesses
Internal Communication
Knowledge managementVenture performance management
Internal Assurance
Budgeting & Cost Control
Stakeholder Engagement
Risk & Opportunity management
Economics
Strategic Planning
Change Management
Compliance Management
Local Content Development
Information Management
Financial Management
Human Resources & Organisation Management
Contracts & Procurement Management
Logistics & Infrastructure Management
Vendor Qualification & Development
Geology & GeophysicsReservoir
Well Design, Construction & Handover
Facility Design, Construction & Handover
Permitting
Well & Facility Production OperationsAsset Integrity Assurance
Transportation & Marketing
Agip KCO’s PROCESS MAP
RESOURCE MANAGEMENT PROCESSES
HSE Management
UN MODELLO PER RAPPRESENTARE I PROCESSI
La rappresentazione inizia da un singolo rettangolo che indica il macroprocesso che deve essere analizzato. Di questo processo devono essere identificati:
input (i), output (o), vincoli (v) e risorse (r).
Il livello successivo di rappresentazione consente una scomposizione del macroprocesso in un numero di sottoprocessi che può variare da 2 a 5, rappresentati da altri rettangoli, che sono di solito posizionati lungo la diagonale che collega l’angolo in alto a sinistra del foglio con l’angolo in basso a destra.
LA METODOLOGIA IDEF 0
inputciò che dall’esterno viene introdotto nel processo per venire
trasformato
vincoliinformazioni e documenti esterni al processo che ne regolano e
limitano le attività: non vengono modificati all’interno del processo
risorsei mezzi, il personale e gli ambienti disponibili per l’esecuzione del
processo
outputi beni, i servizi e le informazioni che vengono forniti all’esterno come
risultato del processo
PROCESSO
Vincoli
Risorse
Input Output
METODOLOGIA IDEF 0
p1
p2
p3
v1
i1
i2v3v2
o1
r1 r2
livello 1
r2r1
o1
v3v2i2
v1
i1 livello 0
I successivi livelli di rappresentazione possono essere ottenuti scomponendo ogni rettangolo del livello superiore in una serie di altri rettangoli, rappresentanti ognuno un ulteriore sottoprocesso.
Importante: ad ogni livello è bene identificare non più di 4/5 rettangoli (sottoprocessi), altrimenti la quantità di informazioni sul foglio diventa ingestibile. Si suggerisce inoltre di valutare attentamente l’opportunità di proseguire con la scomposizione.
METODOLOGIA IDEF 0
v1
i1
i2
v3v2
o1
r1 r2
livello 1
GESTIRE IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
CPTDir. 22
contratto di servizio
domanda di trasporto passeggeri trasportati
mezziautisti
controlloriinfrastrutture
mappe stradali
titolo di viaggio
passeggeri
reclami
orari
dati per Osservatorio Regionale Mob.tà
diario di bordo
info sintetiche diario di bordo
elenchi mezzi, impianti, personale
grado di raggiungimento degli obiettivi
UN MODELLO PER RAPPRESENTARE I PROCESSI
Dopo aver raggiunto l’ultimo livello di scomposizione ed aver definito i confini dei sottoprocessi, è necessario procedere con una rappresentazione grafica di tutte le attività che costituiscono un processo, sottolineando le relazioni tra queste e con il cliente finale; lo strumento da utilizzare in questo caso è il
Diagramma di flussoDiagramma di flussoEsso rappresenta un modello del flusso di lavoro e permette di identificare le attività operative all’interno di ciascun processo nella loro sequenza logica.Le informazioni per la realizzazione del diagramma vengono raccolte attraverso interviste e questionari compilati da coloro che lavorano direttamente sul processo, così come attraverso analisi e osservazioni dirette. Esso permette di identificare gli elementi di forza e di debolezza del flusso, soprattutto se accompagnato da un’analisi dei tempi.
DIAGRAMMA DI FLUSSO NOTE
LEGENDA OGGETTO Pagina di
INIZIO E FINE Data
OPERAZIONE PREPARATORE ANALISI
ATTESA RESPONSABILITÀ
DOCUMENTI
INVIO AD ALTRA PROCEDURA
durata attesavincolo
legislativovincolo
regolamentare
ATTIVITÀ
DIAGRAMMA DI FLUSSODIAGRAMMA DI FLUSSO
Responsabilità
attività
Durata
Tempo di attesa
vincoli
Legenda:
Inizio/fine
attività
analisi
Attività EsecutoriAUTISTA PASSEGGERO CONTROLLORE
Preleva il mezzo
Sosta alla fermata
Sale sul mezzo
E' un abbonato ?
Annulla il biglietto
Sale sul mezzo
Riparte
Verifica il biglietto o l'abbonamento
Il passeggero è in regola ?
Compila il verbale
Riporta il mezzo al deposito
NO
SI
NO
SI
FFUUNNZZIIOONNII
AATTTTIIVVIITTÀÀAAUUTTIISSTTAA CCOONNTTRROOLLLLOORREE PPAASSSSEEGGGGEERROO
PPEERRSSOONNAALLEEAADDDDEETTTTOO AALLLLAACCOOMMPPIILLAAZZIIOONNEEDDEEGGLLII OORRAARRII
PPEERRSSOONNAALLEEAADDDDEETTTTOO AALLLLAAMMAANNUUTTEENNZZIIOONNEE
FFaarr uusscciirree iill mmeezzzzoo ddaall ddeeppoossiittoo RR II II
FFaarr ssaalliirree ee sscceennddeerree ii ppaasssseeggggeerrii RR
VVeerriiffiiccaarree llaa ccoorrrreettttaa cchhiiuussuurraa ddeelllleeppoorrttee
RR
AAnnnnuullllaarree iill bbiigglliieettttoo II RR
VVeerriiffiiccaarree llaa rreeggoollaarriittàà ddii bbiigglliieettttii ooaabbbboonnaammeennttii
CC RR
EElleevvaarree ccoonnttrraavvvveennzziioonnii RR II
GGaarraannttiirree iill rriissppeettttoo ddeellll’’oorraarriioo RR CC
RRiippoorrttaarree iill mmeezzzzoo aall ddeeppoossiittoo RR II II
RRiiffeerriirree ssuu pprroobblleemmii rriissccoonnttrraattii aallmmeezzzzoo
RR II
RRiiffeerriirree ssuu rriittaarrddii eessoovvrraaffffoollllaammeennttoo ddeell mmeezzzzoo
RR II
RR ==rreessppoonnssaabbiillee CC == ccoollllaabboorraa II ==èè iinnffoorrmmaattoo
Matrice delle responsabilitàMatrice delle responsabilità
FFUUNNZZIIOONNII
AATTTTIIVVIITTÀÀAAUUTTIISSTTAA CCOONNTTRROOLLLLOORREE PPAASSSSEEGGGGEERROO
PPEERRSSOONNAALLEEAADDDDEETTTTOO AALLLLAACCOOMMPPIILLAAZZIIOONNEEDDEEGGLLII OORRAARRII
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RR II
RRiiffeerriirree ssuu rriittaarrddii eessoovvrraaffffoollllaammeennttoo ddeell mmeezzzzoo
RR II
RR ==rreessppoonnssaabbiillee CC == ccoollllaabboorraa II ==èè iinnffoorrmmaattoo
Matrice delle responsabilitàMatrice delle responsabilità
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(Leggere "da Destra a Sinistra“)
PROCESSI
Indicatori di Processo
Obiettivi Misurabili
Esigenze dei
Clienti CLIENTI
correlati allineati
Fonte: Materiale didattico QMM - Tito Conti
Come governare i processi?
OBIETTIVI DI PROCESSO
Dato che ogni prodotto o servizio è realizzato secondo i processi descritti nella mappa, gli obiettivi dell’organizzazione devono essere espressi in termini di obiettivi dei singoli processi.
Efficienza
Flessibilità
Certificazione
Efficacia
VARIABILITA’ DEL PROCESSO (1)
una variabilità casuale, stocastica, dovuta alla naturale variazione di tutti i fattori che determinano il valore di una grandezza in un certo istante (usura dei materiali, modifiche della temperatura, materiali non omogenei, comportamenti diversi da parte di individui, seppur appartenenti allo stesso team di lavoro); questo tipo di variabilità è sempre presente e non può essere eliminata. Viene definita “variabilità naturale” del processo.
Per capire come i processi raggiungono i loro obiettivi, è necessario parlare della loro variabilità. Un processo può mostrare due tipi di variabilità:
0
20
40
60
80
100
una variabilità dei valori della caratteristica scelta per creare un certo output, che va al di là delle toleranze stabilite (una quantità che eccede i limiti accettabili, una errata fornitura di energia, personale addetto non adeguatamente addestrato, delle informazioni errate, macchinari o attrezzature fuori servizio); questa variabilità può essere eliminata, riportando i valori della caratteristica all’interno dei limiti di specifica.
1. manodopera2. macchinari3. materiali4. metodi
Le 4 “M”
VARIABILITA’ DEL PROCESSO (2)
CAPACITA’ DEL PROCESSO
La capacità è una proprietà misurabile del processo, che collega la sua performance ai requisiti richiesti per il suo output. Un processo si dice “capace” quando la sua variabilità naturale consente di ottenere degli output le cui caratteristiche hanno valori che rientrano all’interno dei limiti di accettazione specificati.
Per essere sicuri che un processo sia capace, è necessario mettere il processo “sotto controllo”. Ciò significa mantenere la sua variabilità all’interno dei suoi limiti naturali (variabilità naturale), e fare in modo che questi limiti e livelli di probabilità (espressi essenzialmente attraverso la percentuale di prodotti all’interno dei limiti di tolleranza) siano accettabili per gli obiettivi del processo.
-20 -10 0 10 20 300
0.01
0.02
0.03
0.04
0.05
0.06
0.07
SISTEMA DI MONITORAGGIO
Una volta che sono stati definiti i valori di specifica per l’output del processo desiderato, e una volta che è stato identificato l’intervallo di tolleranza per essi accettabile, occorre definire un sistema di controllo del processo. Ciò al fine di monitorare la variabilità del processo e di intervenire in tempo reale qualora nascesse l’esigenza di eliminare una causa “speciale” di variabilità.
35
IDENTIFICARE GLI INDICATORI
36
INDICATORI DI PRODOTTO E DI PROCESSO
Gli indicatori possono essere DI PRODOTTO e DI PROCESSO: i primi, dato
che spesso offrono indicazioni su risultati già ottenuti, non garantiscono da soli una gestione efficiente del processo, mentre i
secondi consentono, in caso di scostamento dai valori attesi, di ricondurre il processo nelle condizioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi previsti.
INDICATORI DI PROCESSO
Per definire un sistema di indicatori di processo è necessario Per definire un sistema di indicatori di processo è necessario seguire questi passi:seguire questi passi:
definizione puntuale delle caratteristiche richieste per l’output definizione puntuale delle caratteristiche richieste per l’output del processo;del processo;
identificazione di punti, all’interno del processo, nei quali identificazione di punti, all’interno del processo, nei quali queste caratteristiche vengono create o possono essere queste caratteristiche vengono create o possono essere distrutte;distrutte;
identificazione, in questi punti, di alcuni parametri, misurabili e identificazione, in questi punti, di alcuni parametri, misurabili e non, per i quali è necessario definire i valori di riferimento o le non, per i quali è necessario definire i valori di riferimento o le procedure da rispettare;procedure da rispettare;
realizzazione, per ciascun punto critico, di azioni di realizzazione, per ciascun punto critico, di azioni di esecuzione, rilevazione e registrazione, che consentono di esecuzione, rilevazione e registrazione, che consentono di verificare continuamente il comportamento degli indicatori di verificare continuamente il comportamento degli indicatori di processo, confrontandoli con quanto era stato preventivamente processo, confrontandoli con quanto era stato preventivamente pianificato.pianificato.
pianifico/controllo
PC
PC = Punto critico= Cottura
obiettivo=
Assenza di patogeni3 indicatori:
Temperatura: 80° ± 1°Tempo: 10 min ± 1 min
Procedura: le mortadelle non devono toccarsi tra loro
PROCESSO DI PRODUZIONE DELLA MORTADELLA
39
Organizzazione per processi
fornitore interno cliente/fornitoreinterno
cliente interno
process ownerprocess owner
f l u s s o o p e r a t i v of l u s s o o p e r a t i v o CLIENTECLIENTE
PROCESS OWNERPROCESS OWNER
cliente/fornitoreinterno
STRUTTURA ORIZZONTALE
Direzione aziendale
AmministrazioneRisorse Umane
Process Owner 2
Process Owner 1
PROCESS OWNER
Persona che ha sia la responsabilità dell’intero processo, sia l’autorità per prendere tutte le decisioni
che riguardano la sua gestione.
Guida un gruppo di operatori provenienti da funzioni diverse, ma direttamente coinvolte nel processo, che
lavorano per raggiungere un obiettivo comune, indicato loro dallo stesso process owner. Riceve da
loro tutte le informazioni necessarie per monitorare il processo e fornisce loro indicazioni, affinché possano lavorare in armonia per raggiungere gli obiettivi del
processo.
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Direzione
Responsabiledel processo
Obiettivi misurabili
Dati provenienti dalle funzioni
Indicatori di processo
Risultati raggiunti
Il sistema di monitoraggio
Il principale obiettivo da perseguire nella gestione dei processi è il miglioramento.
Per ottenerlo si possono seguire due possibili strategie:
Il MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il BUSINESS PROCESS REENGINEERING
MIGLIORAMENTO CONTINUO
Azione strategica intrapresa in modo continuativo per accrescere l’efficienza e l’efficacia dei
processi, a vantaggio sia dell’organizzazione che dei suoi clienti.
Plan• Cosa fare• Come farlo
Do• Fare quanto pianificato
Check• Si è fatto
quanto pianificato?
Act• Come
migliorareMetodologia e strumenti del Problem Solving
45
Principi per il miglioramento incrementale dei processi
ridurre il numero di interfacce con altri settori nel corso
dello svolgimento del processo;
rendere contemporanee attività che possono essere
svolte nello stesso momento da persone diverse;
concentrarsi sul recupero anche di tempi minimi, nel
caso in cui si tratti di operazioni ripetitive;
utilizzare al meglio le disposizioni;
ridurre i passaggi gerarchici;
eliminare i tempi di attesa;
eliminare le attività a non valore aggiunto.
46
BUSINESS PROCESS REENGINEERING
«È il ripensamento di fondo e il "ridisegno" «È il ripensamento di fondo e il "ridisegno"
radicale dei processi aziendali finalizzato a radicale dei processi aziendali finalizzato a
realizzare straordinari miglioramenti nei realizzare straordinari miglioramenti nei
parametri critici delle prestazioni, come i costi, parametri critici delle prestazioni, come i costi,
la qualità, il servizio e la rapidità»la qualità, il servizio e la rapidità»
M. Hammer - J. Champy
PASSI DI UN PROGETTO DI BUSINESS PROCESS REENGINEERING
costruzione della mappa dei processi; identificazione di un processo critico; descrizione e analisi del processo critico
identificato; sviluppo del flusso ideale e confronto con
il flusso attuale; individuazione delle modifiche da
apportare; test del nuovo processo; standardizzazione.
Nessuna azienda può permettersi di intraprendere un progetto di reingegnerizzazione di tutti i suoi processi. Generalmente le aziende scelgono il processo su cui intervenire in base a 3 criteri:
Livello di disfunzione: quali processi funzionano nel modo peggiore?
Livello di importanza: quali sono i processi più critici che hanno maggior impatto sulla customer satisfaction?
Fattibilità del progetto: quali di questi processi hanno maggior probabilità di essere reingegnerizzati con successo?