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La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

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Periodico edito dall'Avis Provinciale di Brescia. Direzione Redazione e Amministrazione: Segreteria Avis P. tta AVIS, 1 - 25124 Brescia 0303514441 Dir. Responsabile: Marcello Zane [email protected]
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Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Dicembre 2013 - anno XLVI - n. 175 A Natale fai un bel regalo... ... dona sangue A Natale fai un bel regalo... ... dona sangue
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Page 1: La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

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2 la goccia 175 | dicembre 2013

Dicembre 2013 . Numero 175 . Anno XLVI

Sommario

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Periodico edito dall’ Provinciale di BresciaDicembre 2013 - anno XLVI - n. 175

A Natale fai un bel regalo...

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Direzione Redazione e Amministrazione:

Segreteria AVIS

Piazzetta AVIS, 1 - 25124 Brescia

Tel. 030 3514411 - Fax 030 3514490

Direttore responsabile: Marcello Zane

Registrazione del Tribunale di Brescia - n. 2 del 14/2/1968

Sped. in abb. postale art. 2 - comm 20/c legge 662/96

Filiale di Brescia

Progetto editoriale e stampa:

Tipolitografia Pagani

25065 Lumezzane S.S. - via Divisione Acqui 10/12

tel. 030 8920276 - fax 030 8920487 - e-mail:[email protected]

3 ScIeNzA, umANItà e reSpoNSAbILItà Il dono del sangue è gesto guidato oggi dalla tecnologia ma generato dalla umanità e responsabilità di ogni donatore

4 ADempImeNtI fIScALI e reSpoNSAbILItà AVISINe: ApprofoNDImeNtI e VALutAzIoNI A Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale. Un incontro di "ripasso" per meglio conoscere e valutare i rischi fiscali e gestionali associativi

6 tempI DI coNSerVAzIoNe DeI DocumeNtI cArtAceI e INformAtIVI DI AVISL’assemblea provinciale haaffrontato i nodi del presente edelineato le sfide del futuro

7 pIAcere AVIS Progetti di promozione della solidarietà Anno 2013 - 2014

16 Le uNItà DI rAccoLtA ASSocIAtIVe VerSo L’AccreDItAmeNto Nuovo Consiglio e presidenza Avis della Provincia di Brescia

17 IL coNSIgLIo eSecutIVo regIoNALe A breScIA 60° DI foNDAzIoNe DeLL’AVIS DI cArpI

18 coNSIgLI per I DoNAtorI A Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale

20 IN SceNA ALL’AVIS proVINcIALe “DoV’è NIkoLAjewkA?” Uno spettacolo per ricordare il sacrificio dei soldati italiani nella neve di Russia

22 NewS DAL moNDo gIoVANI

23 SguArDI DI DoNNe SuLLA mALAttIA Un convegno presso la sede provinciale dell’Avis dell’Associazione “Donne per le Donne”

24 Aperto IN cIttà IL NuoVo poLo cuLturALe DeLLA DIoceSI Inaugurato il 30 ottobre alla presenza del vescovo Monari, sede di numerose associaizioni legate ai giovani e al territorio

25 A breScIA LA “SettImANA DeLLA LottA ALLA poVertà” coNtINuA LA SINergIA frA AVIS e AIDo breScIANe

26 IL quArtIere come beNe comuNe: uN pArco per tuttI

27 A eDoLo LA feStA DeL DoNAtore

28 LogrAto

29 SALò bArghe e SAbbIo chIeSe

30 cArpeNDoLo - AcquAfreDDA

31 uN LIbro DA uN AVISINo VobArNeSe: “IL SIgNor gNec” beDIzzoLe

32 trAVAgLIAto mAzzANo

33 LeNo: LA feStA DeL 2013

34 DeSeNzANo: corSo DI formAzIoNe

35 roVAto: INAugurAtA LA NuoVA SeDe

36 breNo: cINquANt’ANNI DI SoLIDArIetà

38 gLI AVISINI e LA reDAzIoNe porgoNo ALLe fAmIgLIe SeNtIte coNDogLIANze

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la goccia

La donazione di sangue ed emo componenti è un gesto che garantisce ai nostri con-cittadini malati la garanzia e la disponibilità di un farmaco

"salvavita" e agli ospedali la possibilità di programmare interventi chirurgici e tera-pia, far fronte alle urgenze ed emergenze, collaborare all'autosufficienza regionale e nazionale, conservare una efficacia ed efficienza sanitaria di ottimo livello. Dal pionierismo alla programmazione, la ge-nerosità ed abnegazione dei donatori sono rimaste immutate ed immutati i valori che li determinano. In questi anni la medicina trasfusionale ha avuto degli sviluppi rivo-luzionari puntando a strategie terapeuti-che sempre più mirate. Ma, il gesto gene-roso, anonimo, consapevole, volontario e responsabile dei donatori ha reso questo possibile e ha insieme aumentato il livello di sicurezza dei "prodotti". Questo processo virtuoso ha visto prota-gonisti i medici ma anche i donatori che hanno appieno, compreso il loro ruolo e la loro responsabilità.

Il ruolo del donatoreNon basta infatti rendere la propria dispo-nibilità al gesto del dono ma serve anche e soprattutto, essere in buona salute, avere dei comportamenti e stili di vita adeguati, mantenere una correttezza inequivocabile di rispetto del proprio corpo e della pro-pria vita. Avere percezione del proprio benessere non come mancanza apparente di malattia ma come consapevolezza del prevenirla. Per se stessi e a tutela degli altri. Un percorso virtuoso di educazio-ne al "ben essere", agli stili di vita sana, all'evitare comportamenti a rischio. Inoltre, i donatori vengono costantemente monitorati e controllati con esami e visi-

te mediche, sollecitati con informazioni e formazione, possono trovare disponibilità e momenti di confronto e spiegazioni cir-ca la loro salute e il modo per conservarla. La medicina moderna che ha pur avuto sviluppi diagnostici e terapeutici rivolu-zionari e sempre più raffinati, guarda con particolare interesse alla prevenzione. Per aumentare la qualità della vita, garantirla anche in età avanzata, allontanare il ri-schio di malattie e delle loro complicanze, diminuire l'incidenza della cronicità e la necessità di assistenza, ridurre il consu-mo di farmaci.La qualità della nostra vita si misura su molti fattori ma in particolare sulla con-sapevolezza che ognuno ha di se, di come li conosce e di quali comportamenti mette in campo per attuarli o evitarli. Evitare al-col e fumo, dieta sana e varia, Lunghe e frequenti camminate, movimento, interes-si culturali e sociali.Avis è solo una parte di questo! Il dona-tore lo sa ma può rappresentare un buon punto di partenza, un inizio condiviso per contribuire a vivere in una società più sana e rispettosa, in un contesto famiglia-re e comunitario più solidale e virtuoso in ogni gesto e comportamento. Anche nel rispetto della propria integrità.

Un Natale di responsabilitàTutti e nessuno! Anche oggi questa do-manda emerge con forza: Chi è il respon-sabile del sangue di questi fratelli e sorel-le? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsa-bilità fraterna; siamo caduti nell’atteggia-

mento ipocrita del sacerdote e del servi-tore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardia-mo il fratello mezzo morto sul ciglio del-la strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquil-lizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferen-za. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’in-differenza! Ci siamo abituati alla sofferen-za dell’altro, non ci riguarda, non ci inte-ressa, non è affare nostro!” Queste parole di Papa Francesco siano il nostro moto e il nostro stimolo: nel-la serenità delle nostre case, nella gioia delle nostre famiglie, nella condivisione dei nostri affetti, negli auspici dei nostri proposti, nella riconoscenza della nostra appartenenza umana. Il Cristo che nasce, nella sua fragilità umana e nella sua provvisorietà, sia per tutti noi stimolo e luce. Speranza con-tro ogni tenebra e sofferenza, riscatto di ogni uomo e società, attraverso la soli-darietà personale e comunitaria. Sia per i credenti, ma comunque per tutti, guida ed esempio a ritrovare inclusione e con-divisione. Non solo per una notte serena ma nell'impegno rinnovato di ogni quo-tidianità. A tutti voi è alle vostre famiglie i più sin-ceri Auguri.

Dr. Gianpietro BriolaPresidente Avis provinciale

Scienza, umanità e responsabilitàIl dono del sangue è gesto guidato oggi dalla tecnologia ma generato dalla umanità e responsabilità di ogni donatore

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L’Avis Provinciale di Brescia ha ospitato sabato 16 novembre un convegno, organizzato insieme ad AVIS NAZIONALE e regionale Lombardia per dirigenti associativi sulle principali novità in ambito fiscale e

amministrativo.L’evento ha visto la partecipazione di oltre 120 soci in rappresentanza di molte Avis delle regioni centro-settentrionali. Durante l’incontro sono stati forniti anche I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate (Circolare

Ministeriale n. 39/E del 19 agosto 2005) Oggetto Somme di denaro e beni in natura Limite deducibilità Minor ammontare tra: - 10% del reddito complessivamente dichiarato dal soggetto erogatore - Euro 70.000 annui Rimane ferma la possibilità, per i titolari di reddito di impresa, di applicare il vecchio limite del 2% sul reddito (art. 100, comma 2, DPR 917/1986 – TUIR) Erogazioni liberali in natura - Considerate al valore normale, ovvero con riferimento al prezzo di mercato di

Adempimenti fiscali e responsabilità avisine: approfondimenti e valutazioniA Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale. Un incontro di "ripasso" per meglio conoscere e valutare i rischi fiscali e gestionali associativi

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la gocciabeni della stessa specie o similari (art. 9, comma 3, DPR 917/1986 – TUIR) Soggetti erogatori Persone fisiche ed Enti soggetti all’IRES (individuati dall’art.73, DPR 917/1986 – TUIR) Soggetti beneficiari 1. ONLUS ex. Art. 10, comma 1, D. Lgs. 460/1997, ivi comprese:- ONLUS “di diritto” ex comma 8, Art. 10 -2 - ONLUS “parziali” ex comma 9, Art. 10 - 2. Associazioni di promozione sociale (ASP) iscritte nel registro nazionale previsto dall’art. 7, commi 1 e 2 della legge 383/2000 - 3. Fondazioni e associazioni non riconosciute aventi per oggetto statutario la tutela, la promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico di cui al D. Lgs. 42 del 22 gennaio 2004, nonché lo svolgimento o la preparazione di attività di ricerca scientifica Adempimenti contabili Per i soggetti beneficiari - Tenuta di scritture contabili atte a rappresentare con completezza e analiticità le operazioni poste in essere (applicazione dell’art. 14 DPR 600/1973) a prescindere dalla loro natura giuridica e dalle loro dimensioni reddituali - Redazione di un documento che rappresenti la situazione patrimoniale, economica e finanziaria, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio (consigliata anche una Relazione sulla gestione) - Rilascio di apposita ricevuta dell’erogazione liberale. Restano fermi gli ulteriori obblighi contabili a carico delle ONLUS Per i soggetti erogatori - Erogazioni in contanti da effettuarsi tramite banca, ufficio postale e/o altri sistemi di pagamento (come previsti dall’art. 24, D. Lgs 241/1997) ovvero mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari o circolari (si applicano anche per le erogazioni di cui all’art. 100, DPR 917/1986 – TUIR) - Onere di verifica dell’adempimento degli obblighi contabili da parte del beneficiario Sanzioni - Non deducibilità delle erogazioni -

Responsabilità solidale tra l’ente erogante e quello beneficiario ed i suoi amministratori.Per quanto riguarda viceversa la raccolta fondi occasionale, l’Art. 143 del DPR 917/1986 (TUIR) al c. 3 stabilisce che non concorrono in ogni caso alla formazione del reddito degli enti non commerciali di cui alla lettera c) del comma 1 dell’art. 73: i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. La Circolare Ministeriale n. 59/E ha precisato quanto segue: la raccolta di fondi deve essere occasionale ed in concomitanza con ricorrenze o campagne di sensibilizzazione; i beni ceduti in occasione della raccolta occasionale di fondi devono essere di modico valore; per ogni evento va redatto entro 4 mesi un apposito rendiconto comprensivo di relazione illustrata (art. 20 DPR 600/73);la relazione illustrata deve indicare gli ammontanti raccolti per singolo versamento e le somme destinate per singolo progetto; la maggior parte dei fondi raccolti deve essere destinata a finanziare i progetti per i quali si effettua la raccolta; va posta attenzione all’assorbimento delle spese amministrative ed ai costi imputati all’attività di raccolta; l’attività di controllo spetta all’Agenzia per le Onlus.Una giornata, insomma, utile per fornire approfondimenti circa gli obblighi di natura fiscale in capo alle Avis, e per fornire adeguati strumenti operativi alle sezioni per far fronte a questa crescente proliferazione normativa che tocca tutto il mondo del no-profit.

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6 la goccia 175 | dicembre 2013

Tempi di conservazione dei documenti cartacei e informativi di AVIS

Documento termine di conservazione minimo

termine di conservazione minimo

Documenti amministrativo-contabili 10 anni 15 anni

Documenti concernenti il rapporto di lavoro 5 anni 10 anni

Documenti medici funzionali alla tracciabilità della donazione 30 anni 30 anni

Documenti associativi concernenti la tracciabilità della donazione 30 anni 30 anni

documenti associativi interni (verbali, votazioni deleghe)

10 anni dalla cessazione del rapporto associativo come

ogni contratto

10 anni dalla cessazione del rapporto associativo come

ogni contratto

Anagrafica degli ex soci discrezionale, normalmente 2 anni

discrezionale, normalmente 2 anni

Il tema della conservazione dei dati “personali” è disciplinato dal Codice della Privacy che all’art. 7 riconosce alle persone fisiche il diritto all’oblio e cioè il diritto a opporsi al trattamento dei dati “di cui non è necessaria la conservazione

in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati” (Art. 7 C.Priv.), cui corrisponde il correlativo dovere di conservare i dati non oltre detto periodo. Avuto riguardo a ciascuna categoria documentale è necessario identificare di volta in volta l’esistenza di un termine di conservazione previsto per legge o regolamento, anche tenendo conto della prassi della pubblica amministrazione. Possiamo a titolo esemplificativo evidenziare tre aree di produzione documentale: documenti contabili, lavoristici e associativi.Per quanto concerne la documentazione istituzionale di AVIS occorre fare riferimento alla normativa specifica dettata in questo settore: Rilevante è in primo luogo il contenuto dell’art. 14 del D.M. 3 marzo 2005 del Min. Salute infatti stabilisce che “presso ogni struttura trasfusionale

deve essere predisposto un sistema di registrazione e di archiviazione dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni unità di sangue o emocomponenti, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale” ed enumera i dati da conservare in apposito schedario donatori: a. cognome e nome, sesso, luogo e data di nascita, residenza e domicilio, se diverso dalla residenza, recapito telefonico; b. Associazione o Federazione di volontariato di appartenenza del donatore (ed eventualmente anche recapito telefonico del posto di lavoro, codice fiscale e sanitario).La tenuta dello schedario deve, naturalmente, garantire l’identificazione univoca, e proteggere l’identità del donatore, con particolare riferimento alla disciplina sulla tutela dei dati, quanto a riservatezza e sicurezza, facilitando al tempo stesso la tracciabilità della donazione; Alla luce di questo panorama ricostruttivo si più ipotizzare un primo schema di lavoro salvo successive integrazioni e miglioramenti sulla base dell’esperienza degli operatori.

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Progetti di promozione della solidarietà

Anno 2013 - 2014

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occ

upan

o;

- le

dive

rsità

e g

li as

pett

i in

com

une

(le “

vie

della

Sol

idar

ietà

”).

‘20

Attiv

ità

Aiu

tare

gli

altr

i è…

Di

spos

izion

e de

i bam

bini

in c

erch

io; i

ndiv

idua

zione

da

part

e di

ogn

i bam

bino

di u

n ag

gett

ivo

che

vien

e pr

onun

ciat

o te

rmin

ando

la fr

ase

“qua

ndo

aiut

o m

i sen

to…

”; d

opo

aver

com

plet

ato

la fr

ase

pass

ano

Scra

t (pu

pazz

o de

ll’Er

a Gl

acia

le) a

d un

com

pagn

o.

Tutt

i gli

agge

ttiv

i ind

ivid

uati

veng

ono

tras

critt

i nel

“ci

elo

della

nos

tra

citt

à”.

Cond

ivisi

one

delle

esp

erie

nze;

indi

vidu

azio

ne d

a pa

rte

di o

gni b

ambi

no d

i un’

azio

ne

com

piut

a ch

e vi

ene

soci

alizz

ata

com

plet

ando

la fr

ase

“il m

io g

esto

più

bel

lo è

…”;

tutt

e le

azio

ni in

divi

duat

e da

i bam

bini

ven

gono

tras

critt

e ne

gli “

albe

ri de

lla n

ostr

a ci

ttà”

.

‘5

Valu

tazio

ne fi

nale

e c

omm

iato

. Co

mpi

lazio

ne d

elle

sche

de d

i val

utaz

ione

da

part

e de

gli s

tude

nti e

del

l’ins

egna

nte;

co

nseg

na d

i gad

gets

del

l’Avi

s.

Mez

zi e

st

rum

enti

Met

odo:

att

ivo,

indu

ttiv

o; u

tilizz

o di

stim

oli a

tti a

val

orizz

are

gli i

nter

vent

i em

ersi

e a

prom

uove

re u

na ri

fless

ione

crit

ica

sulle

pro

prie

e a

ltrui

esp

erie

nze.

M

ater

iale

aud

io-v

isivo

, gio

chi e

att

ività

did

attic

he, m

ater

iale

pro

moz

iona

le d

ell’A

vis

e ga

dget

s.

Valu

tazio

ne

La v

alut

azio

ne o

sser

verà

il g

rado

di a

ttiv

azio

ne d

egli

allie

vi:

sono

pre

sent

i;

son

o at

tent

i;

par

teci

pano

att

ivam

ente

e d

imos

tran

o in

tere

sse;

si d

imos

tran

o id

eativ

i e p

ropo

ngon

o qu

alco

sa d

i nuo

vo.

Prop

oste

di

datt

iche

pe

r co

ntin

uare

- Art

e: n

uovo

dise

gno

per l

a m

aglie

tta

dell’

Avis;

- M

atem

atic

a: c

alco

lare

la %

di s

angu

e ne

l nos

tro

corp

o;

- Sci

enze

: cos

a sig

nific

a tr

asfu

sione

? (L

abor

ator

io);

- Ita

liano

: illu

stra

re e

des

criv

ere

brev

emen

te a

lcun

i att

i di s

olid

arie

tà le

gati

alla

pr

opria

esp

erie

nza

di v

ita. R

acco

ntar

e pr

over

bi e

mod

i di d

ire ri

guar

dant

i il s

angu

e.

5

1.2

Scuo

la p

rimar

ia d

i prim

o gr

ado

– Vi

sita

in se

de (‘

120)

Form

ator

i Fo

rmat

ori,

volo

ntar

i Avi

s.

Fina

lità

Attiv

are

gli s

tude

nti a

lla c

ittad

inan

za a

ttiv

a e

alla

solid

arie

tà.

Obi

ettiv

i Au

men

tare

le c

onos

cenz

e su

lle re

altà

ass

ocia

tive

pres

enti

sul t

errit

orio

, in

part

icol

are

dell’

Avis;

Ri

spon

dere

alle

cur

iosit

à de

i rag

azzi

rispe

tto

alla

real

tà d

ell’A

ssoc

iazio

ne;

Rico

nosc

ere

la se

mpl

icità

del

ges

to d

ella

don

azio

ne e

impa

rare

il p

erco

rso

del

dona

tore

di s

angu

e;

Rico

nosc

ere

l’im

port

anza

dei

vol

onta

ri pe

r le

attiv

ità d

ella

stru

ttur

a.

Attiv

ità

Tem

pi

Prop

osta

‘15

Acco

glie

nza

e in

trod

uzio

ne

Acco

glie

nza

dei r

agaz

zi, p

rese

ntaz

ione

del

la re

altà

in c

ui c

i si t

rova

e o

rgan

izzaz

ione

del

la

mat

tinat

a.

‘40

Io: v

olon

tario

! O

gni b

ambi

no ri

ceve

rà u

n bi

glie

tto

con

un’im

mag

ine-

simbo

lo ri

cond

ucib

ile a

una

del

le

sett

e ta

ppe

della

don

azio

ne (i

nter

esse

a fa

re q

ualc

osa

di u

tile:

raga

zzo

felic

e;

acco

glie

nza:

big

liett

ino

con

il nu

mer

o; e

mog

lobi

na: d

ue g

occi

olin

e in

bia

nco

e ne

ro; v

isita

m

edic

a: sa

la d

’att

esa

con

delle

per

sone

; riti

ro sa

cche

: una

sacc

a di

pla

stic

a vu

ota;

do

nazio

ne: u

n ra

gazz

o ch

e po

rge

un re

galo

ad

un a

nzia

no; r

istor

o: u

n su

cco

di fr

utta

). Tu

tti i

bam

bini

in p

osse

sso

dello

stes

so si

mbo

lo fo

rmer

anno

un

grup

po. I

sett

e gr

uppi

fo

rmat

isi, a

ndra

nno

in u

na d

eter

min

ata

zona

del

l’aul

a (p

osta

zione

). Do

man

de st

imol

o:

- “Ch

e co

sa c

i ric

orda

?”

- “Co

sa c

’ent

ra c

on l’

Avis?

” Le

risp

oste

ver

rann

o se

gnat

e su

un

fogl

io e

con

divi

se in

ple

naria

segu

endo

l’or

dine

del

le

tapp

e de

lla d

onaz

ione

.

‘20

Attiv

ità

You

’re W

elco

me!

O

gni g

rupp

o do

vrà

cono

scer

e e

dive

ntar

e re

spon

sabi

le d

ella

pro

pria

are

a. C

reaz

ione

di

copp

ie d

i gru

ppi c

he d

ovra

nno

spie

gare

ruol

o e

funz

ioni

del

pro

prio

sett

ore

valu

tand

osi e

a

vice

nda.

Il fo

rmat

ore

asco

lta, v

alor

izza

ed e

vent

ualm

ente

inte

gra.

‘30

Attiv

ità

Com

e pu

oi a

iuta

re l’

Avis?

Ri

fless

ione

e c

onfr

onto

nel

pic

colo

gru

ppo

sulle

azio

ni d

i sol

idar

ietà

che

ogn

i sin

golo

sv

olge

nel

la v

ita q

uotid

iana

e su

i mod

i per

aiu

tare

l’Av

is sc

atur

iti d

al c

onfr

onto

tra

i co

mpo

nent

i. Se

guirà

una

con

divi

sione

in p

lena

ria d

elle

idee

em

erse

.

‘15

Conc

lusio

ne e

val

utaz

ione

. Di

strib

uzio

ne d

i mat

eria

le in

form

ativ

o; m

eren

da; e

vent

uale

foto

di g

rupp

o e

rient

ro a

sc

uola

.

Mez

zi e

stru

men

ti M

ater

iale

del

l’Avi

s, o

ccor

rent

e pe

r la

dona

zione

, slid

es g

rupp

i san

guig

ni.

Page 10: La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

10 la goccia 175 | dicembre 2013

6

Valu

tazio

ne

La v

alut

azio

ne o

sser

verà

il g

rado

di a

ttiv

azio

ne d

egli

allie

vi:

sono

pre

sent

i;

son

o at

tent

i;

par

teci

pano

att

ivam

ente

e d

imos

tran

o in

tere

sse;

si d

imos

tran

o id

eativ

i e p

ropo

ngon

o qu

alco

sa d

i nuo

vo.

Prop

oste

di

datt

iche

pe

r co

ntin

uare

- Art

e: n

uovo

dise

gno

per l

a m

aglie

tta

dell’

Avis;

- M

atem

atic

a: c

alco

lare

la %

di s

angu

e ne

l nos

tro

corp

o;

- Sci

enze

: cos

a sig

nific

a tr

asfu

sione

? (L

abor

ator

io);

- Ita

liano

: illu

stra

zione

e b

revi

des

crizi

oni d

i att

i di s

olid

arie

tà le

gati

alla

pro

pria

es

perie

nza

di v

ita. R

acco

ntar

e pr

over

bi e

mod

i di d

ire ri

guar

dant

i il s

angu

e.

7

2.1

Scuo

la se

cond

aria

di p

rimo

grad

o –

Inte

rven

to in

cla

sse

(M

in. ‘

60)

Form

ator

i Fo

rmat

ori,

volo

ntar

i Avi

s.

Fina

lità

Attiv

are

gli s

tude

nti a

lla c

ittad

inan

za a

ttiv

a e

alla

solid

arie

tà.

Obi

ettiv

i Au

men

tare

le c

onos

cenz

e su

lle re

altà

Ass

ocia

tive

pres

enti

sul t

errit

orio

, in

part

icol

are

dell’

Avis;

Ri

spon

dere

alle

cur

iosit

à de

i rag

azzi

rispe

tto

ad a

lcun

e As

soci

azio

ni;

Rico

nosc

ere

i pro

pri v

alor

i, le

esp

erie

nze

di so

lidar

ietà

pro

prie

e d

ei c

olle

ghi e

co

ncet

tual

izzar

le;

Rico

nosc

ere

la d

iver

sità

degl

i stil

i di v

ita e

val

utar

e le

con

segu

enze

di c

iasc

uno;

Ri

cono

scer

e qu

anto

il p

ropr

io st

ile d

i vita

sia

impo

rtan

te p

er st

ar b

ene.

At

tività

Te

mpi

Pr

opos

ta 1

‘5

Ca

mbi

amen

to d

el se

ttin

g e

intr

oduz

ione

. Cr

eazio

ne d

i uno

spaz

io a

mpi

o; a

llest

imen

to; p

rese

ntaz

ioni

e in

trod

uzio

ne

dell’

attiv

ità.

‘15

Stim

olo

La

solid

arie

tà v

ista

dagl

i occ

hi d

i un

raga

zzo

Visio

ne d

i uno

spez

zone

film

ico:

“U

n so

gno

per i

l dom

ani”

; disc

ussio

ne.

‘15

Attiv

ità

Sfo

glio

, sce

lgo

e… a

ttac

co!

Dist

ribuz

ione

di g

iorn

ali,

rivist

e, d

éplia

nt d

i var

io ti

po; i

ndiv

idua

zione

del

l’im

mag

ine

che

meg

lio ra

ppre

sent

a la

con

cezio

ne d

i sol

idar

ietà

. Tut

te le

imm

agin

i ver

rann

o at

tacc

ate

sulla

“re

te so

lidal

e”, p

rece

dent

emen

te a

ppes

a in

cla

sse;

disc

ussio

ne

guid

ata

su v

ari m

odi d

i viv

ere

e co

ncep

ire la

solid

arie

tà in

bas

e al

le im

mag

ini

sele

ziona

te.

‘20

Attiv

ità

Dar

e e

ricev

ere.

Di

strib

uzio

ne d

i 2 p

ost-

it a

form

a di

cuo

re a

cia

scun

o; su

l prim

o vi

ene

scrit

ta

un’a

zione

che

gli

allie

vi so

no d

ispos

ti a

fare

per

gli

altr

i; su

l sec

ondo

un’

azio

ne c

he

vorr

ebbe

ro ri

ceve

re. I

pos

t- it

ven

gono

att

acca

ti su

due

gra

ndi c

uori

di c

arto

ne: i

l cu

ore

del d

are

e il

cuor

e de

l ric

ever

e.

Disc

ussio

ne g

uida

ta

Ana

lisi d

ei te

rmin

i em

ersi.

- S

imili

tudi

ni e

diff

eren

ze;

- Le

nost

re se

nsaz

ioni

qua

ndo

diam

o e

quan

do ri

cevi

amo;

- L

a no

stra

ulti

ma

espe

rienz

a de

l dar

e e

del r

icev

ere.

‘5

Va

luta

zione

fina

le e

com

mia

to.

Com

pila

zione

del

le sc

hede

di v

alut

azio

ne d

a pa

rte

degl

i stu

dent

i e d

ell’i

nseg

nant

e;

cons

egna

di g

adge

ts d

ell’A

vis.

Te

mpi

Pr

opos

ta 2

‘5

Ca

mbi

amen

to d

el se

ttin

g e

intr

oduz

ione

. Cr

eazio

ne d

i uno

spaz

io a

mpi

o; a

llest

imen

to; p

rese

ntaz

ioni

e in

trod

uzio

ne

dell’

attiv

ità.

‘10

Attiv

ità

La

citt

à de

lle A

ssoc

iazio

ni.

Pres

enta

zione

di u

na m

appa

del

la c

ittà;

rifle

ssio

ne in

divi

dual

e su

lle a

ssoc

iazio

ni d

i vo

lont

aria

to c

onos

ciut

e e

tras

crizi

one

delle

stes

se su

spec

ifici

sim

boli;

racc

olta

di

espe

rienz

e ed

epi

sodi

lega

ti al

la so

lidar

ietà

, al d

ono

e al

l’aiu

to.

‘10

Attiv

ità

E l’

Avis?

Ra

ccol

ta d

elle

con

osce

nze

circ

a il

mon

do d

ell’A

vis:

val

orizz

azio

ne e

d ev

entu

ale

inte

graz

ione

con

ele

men

ti pe

culia

ri de

ll’as

soci

azio

ne.

‘15

Attiv

ità

Gua

rdia

mo

la n

ostr

a ci

ttà!

Page 11: La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

la goccia 175 | dicembre 2013 11

la goccia

8

Disc

ussio

ne in

ple

naria

: - i

l num

ero

delle

ass

ocia

zioni

pre

sent

i; - i

sett

ori d

i cui

si o

ccup

ano;

- l

e di

vers

ità e

gli

aspe

tti i

n co

mun

e (le

“vi

e de

lla S

olid

arie

tà”)

; ‘1

5 At

tività

In

siem

e pe

r la

nost

ra c

ittà.

Ri

fless

ione

su c

iò c

he m

anca

e in

divi

duaz

ione

di a

zioni

e g

esti

sem

plic

i e u

tili c

he

poss

ono

esse

re e

ffett

ivam

ente

real

izzab

ili p

er m

iglio

rare

la c

ittà,

sia

indi

vidu

alm

ente

che

com

e gr

uppo

-cla

sse.

‘5

Va

luta

zione

fina

le

Com

pila

zione

del

le sc

hede

di v

alut

azio

ne d

a pa

rte

degl

i stu

dent

i e d

ell’i

nseg

nant

e;

cons

egna

di g

adge

ts d

ell’A

vis.

Mez

zi e

stru

men

ti M

etod

o: a

ttiv

o, in

dutt

ivo;

util

izzo

di st

imol

i att

i a v

alor

izzar

e gl

i int

erve

nti e

mer

si e

a pr

omuo

vere

una

rifle

ssio

ne c

ritic

a su

lle p

ropr

ie e

altr

ui e

sper

ienz

e.

Mat

eria

le a

udio

-visi

vo, g

ioch

i e a

ttiv

ità d

idat

tiche

, mat

eria

le p

rom

ozio

nale

de

ll’Av

is e

gadg

ets.

Va

luta

zione

La

val

utaz

ione

oss

erve

rà il

gra

do d

i att

ivaz

ione

deg

li al

lievi

:

sono

pre

sent

i;

son

o at

tent

i;

par

teci

pano

att

ivam

ente

e d

imos

tran

o in

tere

sse;

si d

imos

tran

o id

eativ

i e p

ropo

ngon

o qu

alco

sa d

i nuo

vo.

Prop

oste

di

datt

iche

pe

r co

ntin

uare

Arte

: cos

trui

re u

na m

appa

del

la c

ittà

con

le a

ssoc

iazio

ni;

Italia

no: i

dear

e un

fum

etto

sulla

solid

arie

tà;

Mat

emat

ica:

cal

cola

re la

per

cent

uale

del

sang

ue n

el n

ostr

o co

rpo.

Cal

cola

re le

ca

lorie

acq

uisit

e e

cons

umat

e in

un

arco

tem

pora

le;

Ingl

ese:

trad

uzio

ne d

i ter

min

i leg

ati a

ll’Av

is (s

angu

e, tr

asfu

sione

, misu

razio

ne

della

pre

ssio

ne, b

attit

i, em

oglo

bina

…);

real

izzaz

ione

di u

no sl

ogan

del

l’Avi

s in

lingu

a in

gles

e;

Stor

ia: l

a st

oria

del

l’Avi

s;

Geog

rafia

: l’A

vis n

el m

ondo

; Ed

ucaz

ione

Fisi

ca: “

Men

s san

a in

cor

pore

sano

”: il

men

u de

lla se

ttim

ana.

9

2.2

Scuo

la se

cond

aria

di p

rimo

grad

o –

visi

ta in

sede

(‘12

0)

Fo

rmat

ori

Form

ator

i, vo

lont

ari A

vis.

Fina

lità

Attiv

are

gli s

tude

nti a

lla c

ittad

inan

za a

ttiv

a e

alla

solid

arie

tà.

Obi

ettiv

i Au

men

tare

le c

onos

cenz

e su

lle re

altà

Ass

ocia

tive

pres

enti

sul t

errit

orio

, in

part

icol

are

dell’

Avis;

Ri

spon

dere

alle

cur

iosit

à de

i rag

azzi

rispe

tto

alla

real

tà d

ell’A

ssoc

iazio

ne;

Rico

nosc

ere

la se

mpl

icità

del

ges

to d

ella

don

azio

ne e

impa

rare

il p

erco

rso

del

dona

tore

di s

angu

e;

Rico

nosc

ere

l’im

port

anza

del

la p

rese

nza

dei v

olon

tari

per l

e at

tività

del

la st

rutt

ura.

At

tività

Te

mpi

Pr

opos

ta

‘15

Acco

glie

nza

e in

trod

uzio

ne.

Acco

glie

nza

dei r

agaz

zi, p

rese

ntaz

ione

del

la re

altà

in c

ui c

i si t

rova

e

orga

nizz

azio

ne d

ella

mat

tinat

a.

‘40

Io: v

olon

tario

! O

gni a

lliev

o ric

ever

à un

big

liett

o co

n un

’imm

agin

e-sim

bolo

rico

nduc

ibile

a u

na

delle

sett

e ta

ppe

della

don

azio

ne (i

nter

esse

a fa

re q

ualc

osa

di u

tile:

raga

zzo

felic

e; a

ccog

lienz

a: b

iglie

ttin

o co

n il

num

ero;

em

oglo

bina

: due

goc

ciol

ine

in

bian

co e

ner

o; v

isita

med

ica:

sala

d’a

ttes

a co

n de

lle p

erso

ne; r

itiro

sacc

he: u

na

sacc

a di

pla

stic

a vu

ota;

don

azio

ne: u

n ra

gazz

o ch

e po

rge

un re

galo

ad

un

anzia

no; r

istor

o: u

n su

cco

di fr

utta

). Tu

tti i

raga

zzi i

n po

sses

so d

ello

stes

so

simbo

lo fo

rmer

anno

un

grup

po. I

sett

e gr

uppi

form

atisi

, and

rann

o in

una

de

term

inat

a zo

na d

ell’a

ula

(pos

tazio

ne).

Dom

ande

stim

olo:

- “

Che

cosa

ci r

icor

da?”

- “

Cosa

c’e

ntra

con

l’Av

is?”

Le ri

spos

te v

erra

nno

segn

ate

su u

n fo

glio

e c

ondi

vise

in p

lena

ria se

guen

do

l’ord

ine

delle

tapp

e de

lla d

onaz

ione

.

‘20

Attiv

ità

You

’re W

elco

me!

O

gni g

rupp

o do

vrà

cono

scer

e e

dive

ntar

e re

spon

sabi

le d

ella

pro

pria

are

a. I

capo

-gru

ppo

si riu

nira

nno

all’e

ntra

ta e

d ef

fett

uera

nno

il pe

rcor

so d

ell’A

visin

o m

entr

e i r

agaz

zi di

ogn

i are

a do

vran

no fo

rnire

tutt

e le

dov

ute

spie

gazio

ni. I

l fo

rmat

ore

asco

lta, v

alor

izza

e in

tegr

a.

‘30

Attiv

ità

Cos

a fa

i tu?

Co

nfro

nto

in g

rupp

o ris

pett

o al

le a

zioni

di s

olid

arie

tà sv

olte

nel

la v

ita

quot

idia

na. V

alor

izzaz

ione

dei

con

trib

uti e

mer

si.

Dom

anda

stim

olo

Com

e pu

oi a

iuta

re l’

Avis?

Co

nfro

nto

di g

rupp

o su

i pos

sibili

mod

i per

aiu

tare

il m

ondo

del

l’Avi

s e

sull’

impo

rtan

za d

ell’a

ttiv

azio

ne d

i cia

scun

o ne

lla tr

asm

issio

ne d

ei c

onte

nuti

appr

esi.

‘15

Conc

lusio

ne e

val

utaz

ione

. Di

strib

uzio

ne m

ater

iale

info

rmat

ivo,

mer

enda

, eve

ntua

le fo

to d

i gru

ppo

e rie

ntro

a sc

uola

.

Mez

zi e

stru

men

ti M

ater

iale

del

l’Avi

s, o

ccor

rent

e pe

r la

dona

zione

, slid

es G

rupp

i san

guig

ni.

Page 12: La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

12 la goccia 175 | dicembre 2013

10

Valu

tazio

ne

La v

alut

azio

ne o

sser

verà

il g

rado

di a

ttiv

azio

ne d

egli

allie

vi:

sono

pre

sent

i;

son

o at

tent

i;

par

teci

pano

att

ivam

ente

e d

imos

tran

o in

tere

sse;

si d

imos

tran

o id

eativ

i e p

ropo

ngon

o qu

alco

sa d

i nuo

vo.

Prop

oste

di

datt

iche

Ar

te: c

ostr

uire

una

map

pa d

ella

citt

à co

n le

ass

ocia

zioni

; Ita

liano

: ide

are

un fu

met

to su

lla so

lidar

ietà

; M

atem

atic

a: c

alco

lare

la p

erce

ntua

le d

el sa

ngue

nel

nos

tro

corp

o. C

alco

lare

le

calo

rie a

cqui

site

e co

nsum

ate

in u

n de

term

inat

o m

omen

to;

Ingl

ese:

trad

uzio

ne d

ella

par

ola

sang

ue.

Real

izzaz

ione

di u

no sl

ogan

del

l’Avi

s in

lingu

a in

gles

e;

Stor

ia: l

a st

oria

del

l’Avi

s;

Geog

rafia

: l’A

vis n

el m

ondo

; Ed

ucaz

ione

Fisi

ca: “

Men

s san

a in

cor

pore

sano

”: il

men

ù de

lla se

ttim

ana.

11

3.1

Scuo

la se

cond

aria

di s

econ

do g

rado

– In

terv

ento

in

clas

se (

Min

. ‘60

)

Form

ator

i Fo

rmat

ori,

volo

ntar

i Avi

s.

Fina

lità

Attiv

are

gli s

tude

nti a

lla c

ittad

inan

za a

ttiv

a e

alla

solid

arie

tà.

Obi

ettiv

i Au

men

tare

le c

onos

cenz

e su

lle re

altà

Ass

ocia

tive

pres

enti

sul t

errit

orio

, in

part

icol

are

dell’

Avis;

Ri

spon

dere

alle

cur

iosit

à de

i rag

azzi

rispe

tto

ad a

lcun

e As

soci

azio

ni;

Rico

nosc

ere

i pro

pri v

alor

i, le

esp

erie

nze

di so

lidar

ietà

pro

prie

e d

ei c

olle

ghi e

co

ncet

tual

izzar

le;

Rico

nosc

ere

la d

iver

sità

degl

i stil

i di v

ita e

val

utar

e le

con

segu

enze

di c

iasc

uno;

Ri

cono

scer

e qu

anto

il p

ropr

io st

ile d

i vita

sia

impo

rtan

te p

er st

ar b

ene.

At

tività

Te

mpi

Pr

opos

ta 1

‘5

Ca

mbi

amen

to d

el se

ttin

g e

intr

oduz

ione

. Cr

eazio

ne d

i uno

spaz

io a

mpi

o; a

llest

imen

to; p

rese

ntaz

ioni

e in

trod

uzio

ne d

ell’a

ttiv

ità.

‘15

Stim

olo

Visi

one

del d

iscor

so d

i Sev

ern

Suzu

ky: l

a ba

mbi

na c

he zi

ttì i

l m

ondo

(Onu

199

2). D

iscus

sione

gui

data

: - C

ome

si cr

ea u

n m

ondo

mig

liore

?

- Qua

li so

no le

per

sone

che

con

osce

te c

he si

rend

ono

utili

? - C

he c

osa

pote

te fa

re v

oi p

er re

nder

e il

mon

do u

n po

' mig

liore

? ch

e co

sa g

ià fa

te?

- Che

cos

a os

taco

la, i

nvec

e?

‘20

Attiv

ità

La

citt

adin

anza

seco

ndo

noi!

Divi

sione

in g

rupp

i e c

reaz

ione

di u

n “D

ocum

ento

Uffi

cial

e” d

ella

solid

arie

tà c

ompo

sto

da 5

prin

cìpi

; ide

azio

ne n

el p

icco

lo g

rupp

o di

azio

ni c

oncr

ete

e fa

cilm

ente

real

izzab

ili

in p

rima

pers

ona.

‘1

5 Co

ndiv

ision

e in

ple

naria

. Pr

esen

tazio

ne d

ei “

Docu

men

ti U

ffici

ali”

; val

orizz

azio

ne d

elle

idee

em

erse

. ‘5

Va

luta

zione

fina

le e

… te

niam

oci i

n co

ntat

to!

Com

pila

zione

del

le sc

hede

di v

alut

azio

ne d

a pa

rte

degl

i stu

dent

i e d

ell’i

nseg

nant

e;

cons

egna

di g

adge

ts d

ell’A

vis;

com

pila

zione

racc

olta

di e

-mai

l e c

onta

tti.

Te

mpi

Pr

opos

ta 2

‘5

Ca

mbi

amen

to d

el se

ttin

g e

intr

oduz

ione

Cr

eazio

ne d

i uno

spaz

io a

mpi

o; a

llest

imen

to; p

rese

ntaz

ioni

e in

trod

uzio

ne d

ell’a

ttiv

ità.

‘15

Stim

olo

Visi

one

del d

iscor

so d

i Sev

ern

Suzu

ky la

bam

bina

che

zitt

ì il

mon

do (O

NU

1992

). Di

scus

sione

gui

data

: - Q

uali

sono

le p

erso

ne c

he re

alm

ente

fann

o qu

alco

sa d

i util

e pe

r la

soci

età?

- Q

uali

sono

i va

lori

che,

a v

ostr

o pa

rere

, le

guid

ano?

- C

he c

osa

pote

te fa

re v

oi p

er re

nder

e il

mon

do u

n po

' mig

liore

? ch

e co

sa g

ià fa

te?

- Che

cos

a os

taco

la, i

nvec

e?

‘10

Attiv

ità

Il fi

lo d

elle

azio

ni.

Dom

ande

stim

olo:

Q

uale

azio

ne c

orris

pond

e al

le v

ostr

e pa

role

, ai v

ostr

i val

ori?

Qua

le a

zione

vi

rapp

rese

nta

meg

lio?

Cosa

sign

ifica

per

voi

“es

sere

un

citt

adin

o at

tivo?

” co

sa v

i fa

sent

ire u

tili p

er g

li al

tri?

Di

strib

uzio

ne d

i pos

t-it

su c

ui sc

river

e un

’azio

ne, u

n ge

sto

che

real

men

te sa

rebb

ero

disp

osti

a fa

re. I

pos

t-it

veng

ono

poi a

ppes

i ad

un fi

lo c

he a

ttra

vers

a l’a

ula.

Bre

ve

anal

isi d

elle

azio

ni in

divi

duat

e.

Page 13: La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

la goccia 175 | dicembre 2013 13

la goccia

13

3.2

Scuo

la se

cond

aria

di s

econ

do g

rado

– v

isita

in se

de

(‘120

) Fo

rmat

ori

Form

ator

i, vo

lont

ari A

vis

Fina

lità

Attiv

are

gli s

tude

nti a

lla c

ittad

inan

za a

ttiv

a e

alla

solid

arie

tà.

Obi

ettiv

i Au

men

tare

le c

onos

cenz

e su

lle re

altà

Ass

ocia

tive

pres

enti

sul t

errit

orio

, in

part

icol

are

dell’

Avis;

Ri

spon

dere

alle

cur

iosit

à de

i rag

azzi

rispe

tto

alla

real

tà d

ell’A

ssoc

iazio

ne;

Rico

nosc

ere

la se

mpl

icità

del

ges

to d

ella

don

azio

ne e

impa

rare

il p

erco

rso

del

dona

tore

di s

angu

e;

Rico

nosc

ere

l’im

port

anza

del

la p

rese

nza

dei v

olon

tari

all’i

nter

no d

ella

stru

ttur

a.

Attiv

ità

Tem

pi

Prop

osta

‘10

Acco

glie

nza

e in

trod

uzio

ne

Acco

glie

nza

dei r

agaz

zi, p

rese

ntaz

ione

del

la re

altà

in c

ui c

i si t

rova

e o

rgan

izzaz

ione

de

lla m

attin

ata.

‘30

Stim

olo

Visi

one

del m

onol

ogo

final

e “t

he b

ig K

ahun

a” –

Phi

l Co

oper

. Di

scus

sione

gui

data

con

dom

ande

stim

olo;

sudd

ivisi

one

in g

rupp

i; rif

less

ione

sui

cons

igli

emer

si da

l mon

olog

o e

indi

vidu

azio

ne d

i ulte

riori

cons

igli

utili

. Tra

scriz

ione

di

que

sti s

u un

fogl

io e

con

divi

sione

in p

lena

ria.

‘15

Attiv

ità

Il p

rofil

o de

l don

ator

e Cr

eazio

ne d

el “

Prof

ilo d

el d

onat

ore”

, ind

ivid

uand

o so

mig

lianz

e e

diffe

renz

e co

l pr

oprio

stile

di v

ita; p

rese

ntaz

ione

del

que

stio

nario

di b

uona

salu

te c

he o

gni

volo

ntar

io A

vis r

icev

e pr

ima

della

don

azio

ne.

‘25

Attiv

ità

Il p

erco

rso

dell’

Avisi

no

I rag

azzi

effe

ttue

rann

o lo

stes

so p

erco

rso

dell’

Avisi

no. I

n og

ni fa

se ri

ceve

rann

o tu

tte

le in

form

azio

ni le

gate

all’

area

e p

otra

nno

fare

inte

rven

ti e

chie

dere

ulte

riori

spie

gazio

ni. I

raga

zzi s

aran

no in

vita

ti a

com

pila

re in

form

a an

onim

a il

ques

tiona

rio

di b

uona

salu

te c

on su

cces

siva

“aut

oval

utar

e”.

‘25

Dom

anda

stim

olo

Com

e pu

oi a

iuta

re l’

Avis?

Ra

ccol

ta d

i tut

ti i q

uest

iona

ri co

mpi

lati;

est

razio

ne c

asua

le d

i 3 q

uest

iona

ri e

anal

isi

in p

lena

ria. P

rese

ntaz

ione

del

le a

ltre

attiv

ità sv

olte

dal

l’Avi

s; c

onfr

onto

di g

rupp

o su

i po

ssib

ili m

odi p

er a

iuta

re l’

Asso

ciaz

ione

e su

ll’im

port

anza

del

l’att

ivaz

ione

di

cias

cuno

nel

la tr

asm

issio

ne d

ei c

onte

nuti

appr

esi.

‘15

Conc

lusio

ne e

val

utaz

ione

. Di

strib

uzio

ne m

ater

iale

info

rmat

ivo,

mer

enda

, eve

ntua

le fo

to d

i gru

ppo

e rie

ntro

a

scuo

la.

Mez

zi e

stru

men

ti M

ater

iale

del

l’Avi

s, o

ccor

rent

e pe

r la

dona

zione

, slid

es g

rupp

i san

guig

ni.

12

‘10

Attiv

ità

Tes

timon

ianz

a di

rett

a de

i for

mat

ori.

Cosa

sign

ifica

“es

sere

vol

onta

ri Av

is”; s

pazio

per

eve

ntua

li do

man

de e

cur

iosit

à.

‘15

Attiv

ità

Il N

OST

RO m

odo

di a

gire

Di

visio

ne in

gru

ppi;

conf

ront

o e

indi

vidu

azio

ne d

i att

ività

real

izzab

ili a

live

llo lo

cale

che

po

ssan

o po

rtar

e a

dei m

iglio

ram

enti

nella

soci

età;

con

divi

sion

e in

ple

naria

. ‘5

Va

luta

zione

fina

le e

… te

niam

oci i

n co

ntat

to!

Com

pila

zione

del

le sc

hede

di v

alut

azio

ne d

a pa

rte

degl

i stu

dent

i e d

ell’i

nseg

nant

e;

cons

egna

di g

adge

ts d

ell’A

vis;

racc

olta

di e

-mai

l e c

onta

tti.

Mez

zi e

stru

men

ti M

etod

o: a

ttiv

o, in

dutt

ivo;

util

izzo

di st

imol

i att

i a v

alor

izzar

e gl

i int

erve

nti e

mer

si e

a pr

omuo

vere

una

rifle

ssio

ne c

ritic

a su

lle p

ropr

ie e

altr

ui e

sper

ienz

e.

Mat

eria

le a

udio

-visi

vo, g

ioch

i e a

ttiv

ità d

idat

tiche

, mat

eria

le p

rom

ozio

nale

del

l’Avi

s e

gadg

ets.

Valu

tazio

ne

La v

alut

azio

ne o

sser

verà

il g

rado

di a

ttiv

azio

ne d

egli

allie

vi:

sono

pre

sent

i;

son

o at

tent

i;

par

teci

pano

att

ivam

ente

e d

imos

tran

o in

tere

sse;

si d

imos

tran

o id

eativ

i e p

ropo

ngon

o qu

alco

sa d

i nuo

vo.

Prop

oste

di

datt

iche

per

co

ntin

uare

Arte

: mos

tra

foto

graf

ica

su so

lidar

ietà

, don

azio

ne e

/o c

ittad

inan

za a

ttiv

a;

Italia

no: c

ompl

etar

e la

stes

ura

del “

Docu

men

to U

nive

rsal

e”; r

acco

ntar

e m

odi d

i dire

e

prov

erbi

sulla

don

azio

ne d

el sa

ngue

; Sc

ienz

e: m

alat

tie se

ssua

lmen

te tr

asm

issib

ili; l

abor

ator

io su

i gru

ppi s

angu

igni

e su

lla

com

posiz

ione

del

sang

ue;

Mat

emat

ica:

cal

cola

re la

per

cent

uale

di s

angu

e ne

l nos

tro

corp

o; c

alco

lare

le c

alor

ie

acqu

isite

e c

onsu

mat

e in

un

arco

tem

pora

le;

Ingl

ese:

trad

uzio

ne d

el “

Docu

men

to U

nive

rsal

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Dopo gli incontri di Mantova e Bologna del 2012 e vista l’imminente scadenza del 31 dicembre 2014, data entro cui il sistema trasfusionale italiano deve essere pienamente conforme alle norme in materia di sicurezza, qualità ed efficienza,

AVIS Nazionale continua il percorso di monitoraggio e accompagnamento nell’iter di autorizzazione e di accreditamento a cui si stanno sottoponendo le unità di raccolta AVIS.

Per tale motivo, è stato organizzato un incontro di confronto

e aggiornamento sullo stato dell’arte che si è svolto il 10

novembre 2013 presso il Crowne Plaza a San Donato Milanese.

Sul sito dell’Avis nazionale www.avis.it è possibile scaricare

le relazioni tenute durante l’incontro e i video degli interventi

stessi illustranti i criteri di accreditamento e l’analisi della

situazione in Italia.

Le Unità di raccolta associative verso l’accreditamento

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la goccia

60° di Fondazione dell’AVIS di Carpi

Domenica 20 ottobre 2013 l’AVIS di Carpi, gemellata dal 2012 con l’AVIS Provinciale di Brescia, ha festeggiato il suo 60°

di Fondazione. La cerimonia è iniziata con la S. Messa presso la Parrocchia di Quartirolo ed è poi proseguita presso il Centro Sociale con i saluti alle Autorità ed alle Delegazioni Ospiti e la consegna delle benemerenze ai numerosissimi donatori presenti. Alla manifestazione ha partecipato il Consigliere Bortolo Fontanella in rappresentanza della nostra AVIS Provinciale ed una delegazione

dell’AVIS di Pavone Mella – Cigole. Si è svolta anche una visita alla nuova sede con annesso nuovo centro trasfusionale, in avanzata fase di completamento e che si pensa di inaugurare a gennaio del 2014. Il nuovo complesso, all’avanguardia dal punto di vista tecnico e funzionale, si estende su una superficie di 450 mq., è ubicato al primo piano di un complesso ben servito di parcheggi, ed è stato acquistato in data 14 luglio 2013 dal Comune di Carpi in diritto di superficie con scadenza al 6 Ottobre 2031. Il costo complessivo per l’acquisto, la ristrutturazione, l’acquisto

delle attrezzature e dell’arredamento sarà pari a 380.000 Euro. I primi 60.000 Euro, necessari alla formalizzazione del rogito notarile di acquisto, sono stati offerti dall’AVIS Provinciale e dalle Avis Comunali della nostra Provincia, in occasione del gemellaggio, quale gesto di solidarietà a seguito del terremoto del 2012 che aveva reso inagibile la sede ed il centro trasfusionale di Carpi con la necessità temporanea di donare presso una emoteca mobile messa a disposizione da un’AVIS di un’altra Regione.

Il consiglio esecutivo regionale a bresciaSabato 16 novembre si è tenuta presso l’Avis provinciale la seduta

congiunta del consiglio esecutivo dell’Avis regionale Lombardia e del consiglio esecutivo del provinciale di brescia. L’incontro, oltre a prevedere una visita alla sede bresciana (visita che ha riscosso il plauso e la sorpresa dei delegati Lombardi), ha premesso di fare il punto della situazione del territorio bresciano relativamente alle unità di raccolta ed alle varie norme – fiscali, sanitarie, associative – che regoleranno nel futuro la vita dell’Avis.

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18 la goccia 175 | dicembre 2013

Norme di comportamento prima, durante e dopo la propria donazione

Prima della donazione* ricordarsi di indossare indumenti idonei e comodi (occorre stare sdraiati per qualche minuto sulla poltrona ortopedica ed avere maniche che si possano rimboccare senza stringere troppo il braccio);

* non è necessario un digiuno completo, ma è consentita una leggera colazione (senza troppo zucchero o marmellata); se si pensa di effettuare una plasmaferesi od una piastrinoaferesi è consigliato anche un pasto leggero; la sera precedente è consigliato un pasto normale, senza abusi di bevande alcoliche oltre eccessi alimentari. è comunque necessario il digiuno nel caso di esami da ricontrollare;

* chi raggiunge il centro trasfusionale di corsa, arrabbiato perché ha perso l’autobus o ha preso una contravvenzione, è meglio che attenda qualche minuto in sala di attesa prima di presentarsi dal medico;

* dopo un turno di lavoro notturno, o comunque particolarmente faticoso, è meglio non sottoporsi al prelievo;

* il questionario che le segretarie invitano a riempire deve contenere risposte sincere e veritiere, con particolare attenzione alle domande poste per conoscere eventuali fattori di rischio per trasmissione, con il sangue, di infezioni virali;

* se volete farvi accompagnare dal vostro bambino, portate anche un accompagnatore che lo sorvegli mentre voi effettuate la donazione.Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospendere l’assunzione quotidiana della pillola contraccettiva Durante la donazione* Il prelievo è generalmente ben tollerato, dopo la donazione ci si sente esattamente come prima della donazione

* Rilassati, ascolta la musica, leggi

* A volte possono comparire disturbi (sudorazione, nausea, senso di vertigine, molto raramente lo svenimento). Se avverti qualcuno di questi sintomi devi segnalarlo immediatamente al personale presente.

* Al termine della donazione, rimani sul lettino del prelievo ancora qualche minuto e almeno 20 minuti in sala ristoro Dopo la donazione* Assicuratevi che il cotone, tenuto fermo dall’apposito cerotto, funga sicuramente da tampone. Se esce ancora qualche goccia di sangue, ritornate in sala prelievi per il necessario intervento;

* Nelle ore immediatamente successive alla donazione è importante assumere liquidi (acqua, spremute, succhi di frutta, almeno ½ litro). Il pasto successivo alla donazione deve essere ben digeribile.

* E’ consigliabile astenersi dal fumo, dall’uso di alcolici e dagli eccessi alimentari, nelle prime ore successive alla donazione.

* Controllate che gli indumenti non determinino compressione a monte del punto di prelievo. Slacciate per qualche minuto colletto e cintura, se troppo stretti: respirerete meglio;

* Evitate di piegare il braccio per almeno 15-20 minuti dopo la donazione;

* Evitate bruschi movimenti del capo e repentine variazioni di posizione (da seduto alla posizione eretta e viceversa);

Consigli per i donatori

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la goccia 175 | dicembre 2013 19

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* Non sostate in piedi subito dopo avere donato, ma passeggiate;

* Fate colazione seduti, e possibilmente all’ombra. Subito dopo la donazione non bevete alcolici e non consumate cibi eccessivamente impegnanti la digestione;

* Non portate pesi con il braccio che è stato utilizzato per il prelievo (borsa della spesa, bambini, ecc.);affollati;

* Nella giornata della donazione, evitate le attività fisiche intense, lavori faticosi, attività sportiva, lunghi viaggi in auto;

* Sentitevi comunque fieri per aver contribuito, con il vostro dono anonimo e gratuito, a salvare una vita. Il giorno della donazione dovrebbe essere una giornata di riposo, occorre quindi evitare attività fisiche intense, sport o lavori pericolosi o che richiedano doti di equilibrio (autista, arrampicate, lavori su ponteggi, ecc.).

NorMATIVA ATTUALe MA SeMPre IN VIA DI ADATTAMeNTo reLATIVA ALLA SoSPeNSIoNe

Infezioni Epatite B riammissione rivalutabile dopo guarigione clinica ed esami

Esami endoscopici(gastroscopia, colonoscopia, artroscopia)

sospensione 4 mesi dall’esame

Viaggi o soggiorni in zone a rischio di malattie tropicali sospensione per 6 mesi dopo rientro da zone malariche

Soggiorni nel Regno Unito per + di 6 mesi (nel totale dei soggiorni) dall'80 al '96

sospensione definitiva non solo per il soggiorno ma anche per chi, in quegli anni, avesse subito una trasfusione di sangue nel Regno Unito

Interruzioni di gravidanza sospensione 6 mesi

Tatuaggi, piercing, agopuntura, fori ai lobi sospensione 4 mesi

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Uno spettacolo per ricordare il sacrificio dei soldati italiani nella neve di Russia

La rappresentazione della tragedia di Nikolajewka nella nuova “Sala dei 500” dell’Avis Provinciale a cura del “Teatro di Gavardo” (stupenda per efficacia scenica e la voce narrante di Andrea Giustacchini) che è stata tratta dall’opera dello scrittore “Maestro” Maurizio

Abastanotti intitolata “Dov’è Nikolajewka?”, da poco edito dalla casa editrice bresciana Liberedizioni è stata emozionante.

“Dov’è Nikolajewka”: un libro per i giovani.Moltissimo è stato scritto sulla tragica campagna di Russia, a partire dal celebre “Centomila gavette di ghiaccio”, ma questa fatica di Abastanotti, merita un’attenzione particolare per vari motivi:

1. L’Io narrante, in questo caso è rappresentato da un simpatico nonno che nei panni di un alpino fortunosamente sopravvissuto alla tragica ritirata racconta con la sensibilità e il dolore di uno scampato, alla carissima nipotina Ottavia, durante un’immaginaria vacanza estiva in montagna, le vicissitudine liete (poche) tragiche (molte), del corpo di spedizione italiano in Russia, racconto scorrevole avvincente, a volte simpaticamente intrigante.

2. A volte quando il racconto dei fatti sanguinosi e sconvolgenti della terribile ritirata, in continua battaglia con le truppe Russe, molto superiori per numero, armamenti,

vestiario invernale (per resistere alle temperature polari, fino a 40° sottozero, tipiche della desolata, infinita steppa del Don) l’autore interrompe la narrazione, ricordando alla nipotina le cure della casa, l’aiuto dovuto alla nonna brontolona, le necessarie cure del nonno, ai conigli insediati dai ratti, dando cosi al racconto un po’ di tregua alla terribile tragedia.

3. L’autore poi riesce a descrivere con chiarezza i movimenti strategici delle nostre truppe sotto il comando dei generali Gariboldi, Nasci e Reverberi (quest’ultimo passato alla storia quando per sfondare l’accerchiamento russo saltò su un carro armato gridando “Avanti Tridentina”). Inoltre l’autore ricorda anche come l’alleato tedesco considerava i nostri soldati come di “secondo livello”. Al contrario la fredda, ma efficace e precisa penna dell’autore racconta il nitido, doloroso coraggio dei nostri alpini contro anche il nemico e forse di più contro il freddo e la fame; veramente strazianti sono le righe in cui l’autore ricorda il dolore dei nostri soldati costretti ad abbandonare i feriti ad un’atroce morte sotto il morso del gelo, lontani mille miglia dalla patria e della “Ca?”!

4. Un po’ di sollievo per cosi dire, è la comparsa nella narrazione della “Cammella Tota”, che docile e mansueta, adottata dall’alpino Bignotti collaborò fattivamente trainando slitte per portare a salvamento alpini gravemente feriti. La Tota

In scena all’Avis provinciale “Dov’è Nikolajewka?”

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arrivò felicemente in Italia dove venne ospitata con onore in uno zoo di Milano. L’avventura della Tota era rappresentata da una serie avvincente di fumetti dell’eccellente penna di Chiara Abastanotti, figlia dell’autore, i suoi riuscitissimi schizzi, contribuiscono a rendere la lettura più serena e piacevole.

5. Molte fotografie in bianco e nero danno un’immagine visiva efficace della tragedia della ritirata: lunghissime infinite schiere di alpini che si trascinano faticosamente in mezzo all’alta neve.

6. Utile e commovente è stata, a mio parere, l’idea di aggiungere, alla fine del racconto, il nome e la data della morte dei 3280 alpini bresciani, della città e della provincia, non esiste un paese per piccolo e sperduto che sia della nostra vasta provincia, che non vi sia rappresentato! Scorrendo quel freddo elenco mi sono ricordato ed ho recepito lo stesso brivido doloroso che mi ha colpito molti anni orsono, visitando Gerusalemme il Memoriale dell’Olocausto, delle molte migliaia di ebrei uccisi nei campi di sterminio nazisti, una fitta penombra, una triste musica sottofondo, mentre una voce scandiva sommessamente il nome dello scomparso.

7. Opportuno l’accenno più volte ripetuto all’incosciente irresponsabilità con la quale Mussolini e gli altri Gerarchi fascisti, sostennero la necessità dell’invio del corpo di spedizione in Russia nella speranza di poter sedere con maggior forza al tavolo delle trattative dopo “immancabile vittoria”. Come pure bene ha fatto Abastanotti a mettere in giusto rilievo la pietà della popolazione ucraina verso i nostri soldati, che dovevano subire come loro le tragiche realtà di una guerra non voluta. Concludendo queste mie righe auguro che i lettori avisini e non leggano questo aureo libro e lo facciano leggere, soprattutto ai giovani e nelle scuole, a diffondere ideali di coraggio, solidarietà, carità, valori dei quali i nostri soldati sono stati protagonisti della tragica ma gloriosa battaglia di Nikolajewka. Grazie e congratulazioni vivissime all’amico Abastanotti, ai collaboratori (in primis la figlia Chiara) e agli artisti del “Teatro di Gavardo” per la bellissima rappresentazione che mi auguro abbia ampia diffusione non solo nella nostra provincia.

Il libroIl volume narra la storia di un reduce dalla Campagna di Russia, dall’andata verso il Don sopra un treno carico di soldati ormai stanchi di guerra, alla steppa russa, desolata e infinita. Attraverso le parole del protagonista prende vita una storia intessuta di piccole vicende di vita quotidiana, da episodi cruenti o umanissimi, da generali e da soldati semplici, da cuochi e da addetti ai muli. Arriva l’attacco russo, con un potenziale d’urto sei volte superiore a quello delle nostre Divisioni. Segue il racconto commovente ed emozionante della ritirata: tutti camminano, in una disperata lotta per la sopravvivenza, nel gelo (40 gradi sottozero…) e nella neve, nella speranza di una salvezza che pare impossibile, nel ricordo di una casa e degli affetti più cari. La marcia del Corpo d’Armata Alpino verso la salvezza fu un evento drammatico, doloroso ed allucinante, costellato da innumerevoli episodi di valore, di grande solidarietà, in cui i nostri soldati si batterono disperatamente, senza sosta, per 15 interminabili giorni e per 200 chilometri. E poi arriva Nikolajewka, un paese che ora non c’è più sulle carte geografiche…

Qualcuno ha detto che ai giovani d’oggi la storia sembrerà scritta da un marziano. Il volume intende ricordare quella storia, affinché il sacrificio di quei giovani italiani non sia stato vano.Una preoccupazione che si coglie nell’opera dlel’autore del libro, Maurizio Abastanotti, maestro elementare che attraverso l’esperienza dell’insegnamento della storia nella Scuola Primaria e l’animazione di laboratori di storia nelle Scuole Secondarie ha elaborato una narrazione degli eventi storici attenta al punto di vista degli ultimi e ai riflessi sulla storia locale.

Ha pubblicato A chi dimanda di me. Lettere e diari dei soldati valsabbini e gardesani alla Grande Guerra 1915/18 (2008), Il Garibaldino nella foto. Storia di un contadino in camicia rossa (2011). E’ autore anche di un breve Manuale di falegnameria per bambini dal titolo: Falegnami si nasce? (2004) G. C. Callegari

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News dal mondo giovaniLa goccia intende riservare al mondo dei giovani avisini uno spazio apposito. una, due

pagine se necessario, per accogliere idee, resoconti di attività, iniziative. Saranno le Le News dal mondo giovani, per far conoscere i donatori di oggi e i responsabili di domani. bastano immagini, volantini, qualche riga informativa: per aprirsi alla realtà avisina bresciana e non solo, con occhio spumeggiante e creativo.

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Sguardi di donne sulla malattiaUn convegno presso la sede provinciale dell’Avis dell’Associazione “Donne per le Donne”

Si svolta in novembre l’affollata manifestazione organizzata dall’Associazione “Donne per le Donne” ospitata presso l’auditorium dell’Avis, con una qualificata presenza di L’artrite reumatoide è una malattia

infiammatoria, cronica, multifattoriale autoimmune che colpisce le articolazioni.

Il sistema immunitario che normalmente difende l’organismo dalle aggressioni esterne, attacca le strutture dell’organismo, confondendole con un aggressore esterno, causandone l’infiammazione e il danno articolare. Per la sua natura sistemica può coinvolgere, in alcuni casi, altri organi e apparati come il sistema cardiovascolare, l’apparato respiratorio, gli occhi, il sistema nervoso e i reni.

Nonostante sia una delle malattie autoimmuni più frequenti, l’artrite reumatoide è ancora, spesso diagnosticata con un ritardo fatale per il decorso e la progressione della malattia. Danni sostanziali e irreversibili si manifestano, infatti, proprio nei primi mesi dall’insorgenza della malattia e possono essere particolarmente severi nei primi due anni successivi alla diagnosi. Per tali ragioni, uno dei primi passi per contrastare la malattia è riconoscerne, precocemente, i segnali.

Prima causa di disabilità nel mondo occidentale, l’artrite reumatoide, colpisce circa 300 mila italiani. Circa il 75% sono donne in età compresa tra i 35 e i 50 anni, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini. Entro i primi due anni il 10% sviluppa un’invalidità grave e meno del 50% mantiene un’attività lavorativa o svolge le normali attività a 10 anni dall’esordio. Secondo le stime, in Italia, il costo sociale complessivo della patologia è superiore a 1 miliardo e 700 milioni di euro annui, di cui oltre 1 miliardo per la perdita di produttività e 600 milioni per la perdita di capacità lavorativa. Questi i dati presentati all’incontro aperto al pubblico «Donne per le donne: sguardi di donne sull’artrite reumatoide», svoltosi presso la sede dell’Avis provinciale con la collaborazione dell’Unità operativa di Reumatologia degli Spedali Civili, di cui è responsabile Angela Tincani, ed il sostegno incondizionato di Roche.

Grazie alla partecipazione di alcuni professionisti coinvolti nel trattamento della patologia, si è fatto il punto sull’andamento dell’artrite reumatoide in Italia e nella provincia di Brescia coinvolgendo chi con questa malattia è costretto a vivere e lottare ogni giorno.

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Aperto in città il nuovo Polo culturale della diocesiInaugurato il 30 ottobre alla presenza del vescovo Monari, sede di numerose associaizioni legate ai giovani e al territorio

La Diocesi di Brescia, coerentemente con la sua natura di Chiesa particolare, da sempre si è preoccupata della cultura e

della educazione: lo si riscontra nelle tante iniziative anche editoriali che sono sorte dal suo interno. Cultura ed educazione richiedono strumenti e spazi oltre che passione. Per questo si è inteso allocare in parte dello stabile dell’ex-seminario alcuni uffici e istituzioni finalizzati a promuovere la formazione di docenti e studenti del territorio.

La struttura di via Bollani fino a poco tempo fa ospitava il Seminario diocesano e che dal 30 ottobre, dopo l’inaugurazione del vescovo Monari,

diventa dunque un vero e proprio centro culturale attivo in più ambiti. La scelta della diocesi rispecchia quella che è la volontà della Cei a livello nazionale. L’obiettivo è quello di creare un’istituzione in grado di rendere reale la Chiesa in tutto il sistema educativo, dalla scuola fino al mondo universitario.

Il Polo culturale è un grande contenitore che oltre all’Ufficio scuola ospita anche diverse realtà: Comunità e Scuola (Adasm-Lesic, Age, AGeSC, Aimc, Fidae, Uciim, Cooo. Servizi scuola materna, Centro culturale “F. Frassati”, Sfera onlus), il Cud (Centro universitario diocesano), la Biblioteca diocesana, il Museo Zammarchi, l’Archivio musicale, l’Opera pia don Giovanni Carboni, la Scuola diocesana di musica della Fondazione S. Cecilia e Spes at work (la speranza è giovane: iniziative a favore dell’occupazione giovanile). Le associazioni o le realtà coinvolte dall’operazione polo culturale non pagheranno l’affitto, ma contribuiranno in parte alle spese di ristrutturazione dell’immobile, eccezion fatta per due realtà scolastiche non strettamente

collegate alle diocesi che invece lo pagheranno. L’idea è quella di arrivare a regime entro il 2014.

La presenza di una aula magna permetterà di ospitare anche iniziative di carattere formativo e culturale. Inutile ribadire che l’intervento, molto oneroso per le casse diocesane, permette di attrezzare una struttura che altrimenti sarebbe sotto utilizzata; non dimentichiamoci che nell’area un tempo teatro del Seminario oggi ci sono il Lunardi e la Casa del clero. E un domani, forse, ci sarà anche la Università Cattolica. Fra le assocaizoni presenti anche la “Sfera” braccio operativo del Rotary per interventi in terra Africana.

Con la scelta di allocare negli ambienti dell’ex-seminario la sede delle attività sopraddette si intende dare unità alle iniziative diocesane attinenti alla cultura e all’educazione con l’obiettivo di offrire alla città e alla provincia un servizio più efficace. Riteniamo che l’impegno per la cultura e l’educazione sia imprescindibile per formare il tessuto della società attuale e futura.

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A Brescia la “Settimana della lotta alla povertà”

Continua la sinergia fra Avis e Aido bresciane

Anche nella ricca Brescia la crisi sta colpendo duro. E la povertà non è più relegata a pochi interessati, ma coinvolge

ormai famiglie e lavoratori. Anche l’Avis bresciana è da tempo vicina a questi temi e ha seguito con interesse l’iniziativa degli incontri dedicati al tema della lotta alla povertà tenutisi recentemente a Brescia.

Forum del Terzo settore di Brescia e Centro Servizi del Volontariato

hanno infatti organizzato in ottobre una serie di incontri tematici presso varie istituzioni cittadine, per indagare le risposte del variegato sistema non profit bresciano alla povertà, nelle sue più svariate forme. In particolare, ci si è confrontati sul tema “Emergenza abitativa a Brescia”, su Povertà e risposta alle prime necessità, (Sono sempre di più i cittadini che hanno difficoltà ad acquistare i medicinali. Un fenomeno preoccupante documentato nel

dossier sulla “povertà sanitaria” che la Fondazione Banco Farmaceutico ha presentato insieme alla Caritas Italiana) E ancora:

Accoglienza di bassa soglia, l’emergenza lavoro – i dati statistici dei senza lavoro è a livelli di vera emergenza; Proposte operative per lavoro e dignità.

Infine una affollata Tavola rotonda sulla proposta di legge del reddito d’inclusione sociale, Progetto SIA (sostegno inclusione attiva).

Si è svolto in ottobre, presso l’Auditorium della sede Provinciale Avis l’incontro pubblico organizzato dall’Aido

(guidata dall’infaticabile Lino Lovo) nell’occasione del 40° di fondazione, sul tema: “Il passato, il presente ed il futuro del prelievo e del trapianto di

organi, tessuti e cellule nella nostra

provincia”

Un’iniziativa rivolta a chi ha assunto

l’impegno e la responsabilità

di promuovere la cultura della

donazione degli organi conoscerne

la storia consente di parlarne con

maggior precisione ed accuratezza.

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Il quartiere come Bene Comune: un parco per tutti

Avviato a Brescia un progetto per rafforzare il senso di coesione sociale e l’identità del quartiere di S.Polo e

Sanpolino. Una ventina fra enti e associazioni con migliaia di volontari saranno impegnate per i prossimi tre anni ad organizzare iniziative, valorizzare spazi comuni, mettere rete competenze, aiutare gli altri, promuovere momenti di aggregazione collettiva. L’obiettivo è di far incontrare i cittadini del quartiere, creare legami di solidarietà, valorizzare l’identità e la storia del quartiere “bene comune”. Il progetto voluto da Auser, Anffas, Acli e Uisp si chiama proprio “Il quartiere come bene comune”, una zona di Brescia con 23 mila residenti, tante diversità, tante difficoltà, barriere, ma anche forte della presenza di tante associazioni. L’obiettivo è di mettere in circolo le energie buone e positive e costruire rapporti sociali solidali, rendere vivibile il quartiere.

Il progetto è nato ascoltando il territorio e le sue esigenze ed ha ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Cariplo. Il primo passo del progetto sarà la costruzione di una carta d’identità sociale della zona, definire un mappa delle associazioni, dei bisogni e dei talenti. Un altro aspetto del progetto è il “welfare di quartiere”, con la presenza in zone diverse del quartiere di una sorta di “mediatore sociale” in grado di dare una mano a gestire e risolvere i problemi.

L’intento è dunque quello di contribuire al consolidarsi di una cultura del vivere insieme, promuovendo l’idea di una comunità capace di generare e consolidare i legami e di facilitare il confronto tra le persone e le associazioni presenti sul territorio, attraverso un lavoro di rete in grado di valorizzare esperienze, buone pratiche e spazi sociali. L’obiettivo è che il quartiere di San Polo e Sanpolino attraverso il rafforzamento della propria identità ed un esercizio di cittadinanza attiva torni a prendersi cura di sé e dei suoi abitanti. E fra le prime attività si segnala la promozione di attività di volontariato tra i giovani e la sperimentazione della figura del custode sociale per le persone anziane in condizioni di particolare fragilità.

Frattanto si è tenuta la festa per l’avvio delle attività del nuovo parco delle Cave, alla quale è stata presente anche l’Avis bresciana, che segue con interesse, unitamente ad altre decine di associazioni, questo straordinario “esperimento”.

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la goccia

A Edolo la Festa del donatore

Nel 2014 taglierà il traguardo dei quaranta anni di attività la sezione intercomunale Avis Alta Valle Camonica, che ha sede a Edolo. Recente è poi il consiglio

direttivo ad opera dei circa seicento iscritti. Dopo due mandati Martindomenico Rossini, in base allo statuto, non poteva essere rieletto e ha passato la mano a Romeo Comensoli, edolese in pensione con oltre 15 anni di donazioni alle spalle. Al suo fianco altri dodici consiglieri, fra cui i vicepresidenti Fabio Moles e Monica Radici. Tesoriere è Cesare Rizzi e segretario Silvio Comensoli. Il Gruppo raccoglie i donatori di sangue di 18 Comuni, principalmente in un’area che si espande da Cedegolo in su. Attualmente i donatori attivi sono 535 (circa il 20% del totale camuno), in grado di garantire oltre un migliaio di sacche di sangue, plasma e piastrine ogni anno. Tutti fanno riferimento all’Ospedale di Edolo e sono supportati gratuitamente dai direttori sanitari dott. Luigina Livelli e dott. Luca Simoncini. Gli iscritti all’Avis dell’Alta Valle stanno gradualmente aumentando e ringiovanendo di età. Lo scorso anno, a fronte di una trentina di soci che per motivi diversi sono diventati inattivi, sono da segnalare 54 nuovi donatori. “Non è vero

che i giovani non sono disponibili a dare una mano agli altri - osserva il neo presidente Romeo Comensoli - e lo dimostra il fatto che i nostri nuovi donatori sono per la gran parte giovani, anzi alcuni sono giovanissimi, cioè poco oltre i diciotto anni, l’età minima ammessa. C’è da essere soddisfatti”. In effetti sembra dare risultati l’opera di sensibilizzazione rivolta agli studenti in atto da vari anni. Attualmente gli incontri nelle scuole, l’ultimo a Vezza d’Oglio, vengono effettuati col supporto di alcuni docenti dell’Università Cattolica. Altri momenti importanti sono iniziative come le feste annuali che si tengono a rotazione nei diversi paesi; lo scorso anno è toccato a Corteno Golgi, quest’anno, lo scorso settembre è stata la volta di Temù.: una manifestazione ben riuscita e partecipata.

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Grande festa per la celebrazione del 40° anniversario di costituzione della sezione Avis di

Lograto che comprende anche i gruppi di Brandico e Pievedizio- Mairano. Il programma è stato il seguente: venerdì 04 ottobre alle 20.45 presso il teatro comunale di Lograto in scena la rappresentazione del musical “PINOCCHIO” eseguito dalla compagnia teatrale “Q.d.V. (Quelli del Venerdì) gruppo nato in seno al Centro Educativo S.P.E. Cerioli (Andreana) di Orzinuovi che è stata molto partecipata ed il teatro era al completo (140 presenze); sabato 05 ottobre alle 20.30 presso il teatro parrocchiale di Lograto si è tenuta la rappresentazione della commedia “gom fat be a copà el padru” rappresentata dal gruppo teatrale della parrocchia di Lograto “i trac en sema” ed anch’essa è stata molto partecipata. Domenica 06 ottobre ci siamo ritrovati presso

la sede Avis ubicata al Municipio di Lograto alle 08.30 dove abbiamo accolto circa 70 alfieri delle Avis consorelle della Provincia di Brescia; alle 9.30 abbiamo dato inizio al corteo per le vie del paese accompagnati dalla banda di Mairano ed abbiamo depositato le corone presso i monumenti dei caduti e dell’Avis. Siamo arrivati poi nella Chiesa Parrocchiale di Lograto per la celebrazione della Santa Messa alle 10.30 a cui ha avuto seguito la posa della prima pietra della “Casa dell’avisino” presso la Cascina Torcolo di Lograto con la benedizione del parroco di Lograto; durante l’evento, particolarmente partecipato anche dai comuni cittadini, si sono tenuti i discorsi delle autorità.Il sindaco del comune di Lograto Alberto Mezzana ha presentato i dettagli del progetto che beneficia già delle previste autorizzazioni e per questo motivo l’inizio dei lavori è imminente con probabile inaugurazione nel maggio 2014. Il vice presidente dell’Avis Provinciale

Rag. Ezio Quaglietti oltre ad elogiare l’iniziativa sottolineando la lungimiranza con la quale il comune di Lograto provvederà in proprio alla realizzazione dell’opera, ha auspicato che la nuova sede sia punto di riferimento territoriale per le donazioni di sangue anche da parte delle sezioni limitrofe che come le altre dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni normative che entreranno in vigore a partire dal 2015.è seguita la premiazione di 83 avisini con le benemerenzeLa CASA DELL’AVISINO arriva giusta in tempo ed avrà tutte le caratteristiche richieste per la donazione; per questo dobbiamo ringraziare, tra gli altri, l’Amm.ne Comunale che si farà carico della realizzazione dei questa importante opera del valore di circa 500.000 euro. Naturalmente una struttura così importante ed anche onerosa economicamente non dovrà essere solo la nostra ma la condivideremo con tutte le Avis di zona che vorranno usufruire di questa sede.

Lograto

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la goccia

Avis Salò, presieduta da Gianluca Banalotti, raggruppa iscritti di tutto l’Alto Garda bresciano: 402 di Salò, 221 di Toscolano Maderno, 102 di Gargnano, 91 di Roè Volciano, 79 di S.Felice del

Benaco, 68 di Gardone Riviera, 55 di Tremosine, 48 di

Tignale. E ancora: Puegnago, Manerba, Polpenazze,

Villanuova, Vobarno, Valvestino e Magasa. Questi

ultimi, per recarsi nella sede (è situata all’interno del

vecchio ospedale) devono compiere un autentico tour

de force: 85 chilometri tra andata e ritorno.

In ottobre sono stati premiati due donatori per aver

raggiunto le 100 donazioni. Un bel traguardo, quello

di Bruno Festa e Domenico Goffi, che ora possono

portare con orgoglio il distintivo in oro e smeraldo.

Salò

barghe e Sabbio chieseInaugurato il nuovo

centro di raccolta per le

Avis valsabbine situato a

Barghe. Ne daremo conto

sul prossimo numero de

“La Goccia”. Ma ci preme

ricordare il bel traguardo,

solennizzato anche dal

concerto di beneficenza

che si è svolto il 15

dicembre per l’occasione,

sponsorizzato dal Rotary

Club di Valle Sabbia e da

alcune imprese private,

tenutosi presso il Teatro

parrocchiale di Sabbio

Chiese. Un modo per farsi

conoscere, per festeggiare

un traguardo ambito, per

uno scambio di auguri nel

nome della solidarietà.

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Si è svolta il 6 ottobre la festa per il Cinquan-tesimo di Fondazione dell’Associazione Avis Carpenedolo-Acqua-

fredda. Tanti i partecipanti e i mo-menti da ricordare durante la giorna-ta. Con la presenza di due (Il Corpo Musicale Carpenedolese e la Crazy Band di Acquafredda) che data l’oc-casione si sono unite in una sola compagine e, dirette dal maestro Mario Mazza, hanno accompagnato tutta la manifestazione; i 15 labari di altre Avis consorelle e dell’AIDO, ed i gonfaloni dei due Comuni; le autorità: il sig. Baresi in rappresen-tanza dell’Avis Provinciale, il sindaco Gianni Desenzani e il vice Sindaco Antonio Taffelli di Carpenedolo, il sindaco Alessio Guerreschi e il vice Sindaco di Acquafredda Roberto Ghi-sini, il Maresciallo Alfonso Gentile

comandante dei Carabinieri della se-zione di Carpenedolo, il comandante Dario Ghisini della Polizia Locale, il presidente dell’Avis Carpenedolo- Acquafredda Ambrogio Zaniboni e gli ex presidenti Luigi Carleschi, Andrea Coppi, Renato Cavallari, Pierluigi Za-niboni, Mary Tebaldini e Ettore Bosio e un buon gruppo di Avisini e la po-polazione. L’associazione in tutti questi anni ha avuto ben 1700 soci donatori ed ha raccolto circa 33000 sacche di san-gue. Finiti gli interventi si ha dato inizio alle premiazioni, ben 115 i premiati (quasi tutti presenti) che a seconda delle donazioni effettuate sono stati premiati con le rispettive medaglie. Finita la funzione religio-sa, sempre in corteo, accompagnati dalle bande, ci si è diretti in piazza Matteotti presso Palazzo Caprioli, dove è stata inaugurata la nuova sede

AVIS-AIDO Carpenedolo- Acquafred-da. Prima della benedizione e del taglio del nastro sono intervenuti il Presidente dell’Avis Zaniboni, che ha ricordato il lavoro dei volontari per la sistemazione dei locali dati in uso dal Comune (è stata stipulata una con-venzione per 4 anni rinnovabile) e i costi sostenuti dalle due associazioni per poterli effettuare. Il Presidente dell’AIDO Giovanni Ron-cadori ha sottolineato l’importanza della realizzazione della nuova sede per poter essere più vicini e visibili alla popolazione, ringraziando anche lui tutti coloro che hanno contribuito al lavoro. Per ultimo è intervenuto il sindaco di Carpenedolo che ha rico-nosciuto lo sforzo fatto dalle due as-sociazioni per poter ottenere i locali e per i lavori eseguiti, evidenziando anche lui l’importanza della presenza sul territorio di questa realtà.

Carpendolo - Acquafredda

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la goccia

Un avisino con la passione per la scrittura. Massimiliano Levrangi ha editato per i tipi della liberedizioni un romanzo originale nella storia e, ancor più, nella costruzione. Il titolo:

“Il signor Gnec”.Una vicenda che segue un itinerario pronto a superare i confini del giallo e del noir, grazie all’abilità dell’autore e ad una scrittura aggressiva e sorvegliata che conferisce all’opera uno spessore di taglio quasi cinematografico. Schegge di parole, taglienti, penetrano la storia e la pervadono di drammaticità. Sin oltre l’ultima riga.Massimiliano Levrangi che ha pubblicato nel 2008, il racconto lungo In Bilico. E non trattasi di autotrasportatore, ricevendo diversi riconoscimenti in Concorsi letterari, dimostra in queste nuove pagine di aver affinato la propria capacità letteraria, in una storia dove trama e scrittura si intrecciano indissolubilmente, con leggerezza e molteplicità che richiama le Lezioni americane di Italo Calvino. Da leggere.

Un libro da un avisino vobarnese: “il signor Gnec”

Una cerimonia affollata, sentita, cui ha partecipato anche una rappresentanza dell’Avis provinciale. Protagonista l’Arma dei carabinieri. E’ accaduto a Bedizzole in ottobre, dove ha avuto

luogo la inaugurazione del monumento dedicato ai carabinieri donato alla popolazione dalla locale sezione dei carabinieri in congedo di Bedizzole e Calvagese della Riviera che festeggiava il 35esimo anniversario. Il monumento è situato nel parcheggio a lato delle scuole medie, a due passi al centro medico e da piazzale Europa, in buona sostanza dal centro storico. La cerimonia ha preso avvio dalla casa di riposo dove il corteo è partito di primo mattino. Poi, dopo la messa, la seconda parte della manifestazione in piazza Vittorio Emanuele II con il ricordo dei Caduti delle guerre e, infine, l’ultimo parte dell’evento con il corteo e ben tre tra fanfare e Bande musicali ad aggirare il centro per dirigersi nel luogo deputato dove, di fronte a centinaia di persone, è stato scoperto il monumento, che reca una pietra con sopra l’effige dell’Arma.Erano in tanti i rappresentanti delle istituzioni intervenuti: il sindaco di Bedizzole Roberto Caccaro e il primo cittadino di Calvagese della Riviera Ivana Palestri. C’erano vari esponenti dell’Arma: il generale Antonio Serra, il comandante della compagnia di Desenzano del Garda, capitano Fabrizio Massimi, il comandante della caserma di Bedizzole maresciallo Maurizio Caserta, il maggiore Carlo Arli e il presedente della sezione Stefano Moretti.

Bedizzole

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Travagliato

mazzano

Si è svolta in ottobre la cerimonia per i 50 anni della sezione Avis di mazzano, in concomitanza con altri anniversari dell’Aido e

degli Artiglieri locali. un intreccio che sta a significare il forte legame della comunità e fra le diverse associazioni che la animano. una due giorni impegnativa ma perfettamente riuscita, fra spettacoli musicali, cortei celebrativi, deposizione di corone e fiori ai simboli associativi, l’inaugurazione del nuovo monumento ed apprezzati interventi delle varie autorità.

Bella e riuscita festa per i 52 anni dalla fondazione – un traguardo di grande importanza - della sezione avisina di Travagliato, una fra le più vecchie dell’intera provincia bresciana. Un pranzo

sociale – per l’Avis provinciale era presente il vice Ezio Quaglietti - che è servito per fare il punto della situazione e premiare gli avisini emeriti, nonchè tracciare l’itinerario dell’immediato futuro, compresi i lavori per il centro di raccolta in via di completamento.

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la goccia

Leno: la festa del 2013

Domenica 6 Ottobre si è svolta l’annuale Festa dell’Avis. Tutto è iniziato con la donazione domenicale alla quale hanno partecipato circa 70 avisini. Dopo la donazione, verso le 10.30, un piccolo

corteo composto dagli alfieri degli altri Paesi, da alcuni membri del consiglio e da alcuni avisini è partito dall’Ospedale sotto una pioggerellina fastidiosa che ci ha impedito l’accompagnamento musicale della Banda di Leno che nonostante le intemperie era venuta a svolgere il suo servizio e per questo la ringraziamo. Dall’Ospedale ci siamo spostati in Chiesa dove Don Renato ha celebrato la S. Messa e durante la predica ha speso parole molto nobili e toccanti per la nostra Associazione. Dopo la lettura della Preghiera dell’Avisino anche il nuovo Abate di Leno ha voluto spendere parole ben auguranti rivolte all’Avis.

Dopo Messa ci siamo spostati al nostro monumento dove è stata deposta una corona d’alloro in memoria degli avisini defunti che hanno svolto un prezioso servizio nel corso degli anni.

Per il pranzo ci siamo spostati alla Trattoria “I Santi” di Ghedi, dove tra una portata e l’altra circa 160 tra avisini e famigliari hanno potuto godere di un clima di serenità, amicizia, allegria. A fine pranzo sono

stati premiati un gruppo di avisini croci d’oro che hanno ricevuto una piccola targa a riconoscenza per la loro cessata attività e per la loro grande passione nei confronti dell’Avis. E’ stato riconosciuto anche un piccolo pensiero a tutti coloro che quotidianamente prestano il loro tempo gratuitamente per il buon funzionamento della nostra Associazione.

La Festa è stato un bel momento per riunire una parte della famiglia degli avisini e per trascorrere una giornata alternativa e che ha permesso a diverse generazioni di conoscersi e confrontarsi per rendere sempre migliore la nostra Avis.

Le croci d’oro premiate per la loro cessata attività e per il servizio svolto negli anni. Dall’alto a sinistra: Miglioli Giuseppe, Galuppini Giuseppe, Presidente PierAntonio Zanotti, Regorelli Mario, Davo Vittorio, Renato Lavagnini, Del Barba Silvano, Ceresa Davide, Loda Alessandro, Colosio Luciano. Dal basso a sinistra: Dagani Giovanni, Armanti Carlo, Del Pero Giovanni, Bonetta Pietro, Rodella Angelo, Dott. Piovani Marino, Zucca Luigi, Colosio Silvestro.

Vogliamo ricordare in questa occasione il nostro amico e vicepresidente Guido Losio che per anni ha speso tempo, amore e passione per la nostra associazione. Ciao Guido, ti ricorderemo per sempre. I tuoi amici avisini.

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Desenzano: corso di formazione

Si è tenuto presso l’Aula Magna del presidio Ospedaliero di Desenzano il II° Corso di Formazione ed Informazione per soci e dirigenti Avis organizzato dalla sezione Avis Desenzanese

Scopo del corso è quello di fornire ed affinare la conoscenza, ormai indispensabile, delle problematiche legate al mondo del Volontariato ed in modo particolare del mondo avisino. Il corso, patrocinato e sostenuto dall’Avis Provinciale, in collaborazione con il CSV, si è articolato in cinque incontri ed ha affrontato tematiche di attualità associativa integrandosi con i momenti formativi in ambito provinciale.

Gli argomenti “Perchè Avis e l’impegno di un dirigente - La tutela della salute del donatore e del ricevente - La legislazione del volontariato - Finalità del D.Lgs. 196/2003 - L’uso clinico del sangue nelle urgenze e nella chirurgia elettiva “, grazie anche alla competenza ed alla capacità di esposizione dei relatori, hanno suscitato molto interesse e sono stati seguiti con attenzione; inoltre la partecipazione di numerosi dirigenti, anche delle sezioni vicine (Lonato, Pozzolengo, Calcinato e Valtenesi) ha messo in luce la bontà dell’iniziativa.

Al termine dell’ultimo incontro è stato consegnato un attestato di partecipazione a tutti i presenti.

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Rovato: inaugurata la nuova sede

L’Avis di Rovato riapre la propria casa, completamente ristrutturata e rimessa a nuovo grazie a un intervento da circa 200mila messo in campo dai soci, con un accordo trentennale siglato dall’Avis

provinciale che consentirà il rientro dall’importante investimento, e l’adesione della proprietà Asl Mellini di Chiari, il Comune di Rovato e la locale sezione avisina presideuta da Giovanni Cicolari. La sede ha sempre la stessa ubicazione:

via Golgi, 2, di fronte all’entrata principale dell’ospedale “Don Gncochi”. Una bella soddisfazione per le centinaia di soci Avis di Rovato, sodalizio fondato nei lontani anni Cinquanta e ancora oggi tra i più numerosi e attivi nella capitale della Franciacorta.

Così in occasione dei festeggiamenti per il patrono di Rovato, San Carlo Borromeo (4 novembre), l’Avis di Rovato ha così ianugurato – presenti numerose autorità, il presidente Avis Gianpietro Briola e il vice Ezio Quaglietti - ufficialmente la struttura.

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“e’un grande piacere per me oggi p r e s i e d e r e un sodalizio

di volontariato che giunge ad un così importante traguardo. Traguardo non inteso come arrivo, ma come compleanno, momento di festa per tutti i volontari Avisini”. Queste sono le prime parole del presidente di sezione Mario Pedersoli che con

gioia ed emozione il 13 ottobre 2013 ha aperto i festeggiamenti per il 50° compleanno dell’Avis Intercomunale di Breno. Cinquant’anni, una lunga e grande storia che racchiude sentimenti, racconti, testimonianze e tanti ricordi; ed un po’ di commozione trapela quando vengono ricordati 2 amici storici della sezione scomparsi nel 2013: il Cav. Mario Farisè , per il quale è stata bandita una borsa di studio per i giovani laureati in

medicina, ed il direttore sanitario dott. Lucio Marchi. Doveroso è anche il ricordo degli amici defunti che in passato hanno contribuito a far nascere e crescere il sodalizio: il 1° presidente Santo De Paoli con la sig.ra Erminia Valli Sala (fondatori della sezione), il Cav. G.Franco Fornari presidente per 24 anni. Un lungo applauso viene tributato a chi, ancora oggi, ci mette tempo, entusiasmo e passione: Fantini Faustino già

Breno: cinquant’anni di solidarietà

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la goccia

presidente dal 2002 al 2008, alla fine ricordato con una targa. Attualmente la Sezione Intercomunale conta circa 950 donatori attivi, ed in 50 anni ha donato circa 70 mila sacche di sangue, quasi 70mila gesti di amore ed altruismo che vanno ad inserirsi nell’odierno tessuto sociale, muovendo all’opera volontaria altre forze, raccogliendo altri consensi; nuova linfa per poter continuare con impegno a seguire la via tracciata da chi ci ha preceduto. Dopo il saluto del Presidente è stata la volta del sindaco di Breno dott. Sandro Farisoglio, il quale ha elogiato l’associazione per il lavoro svolto con l’augurio che possa continuare

a farlo. Alla fine il Presidente Pedersoli lo ha nominato Avisino Onorario offrendogli la Goccia d’oro con dedica in pergamena “Si onora assegnare al sindaco di Breno per la sincera condivisione e appoggio costante ad ogni attività della nostra Associazione”.La parola poi al V. Presidente Provinciale e Consigliere Regionale signor Ezio Quaglietti per i saluti di rito.Successivamente il saluto del responsabile di zona signor Marcello Ravani, dopo di lui ha portato il saluto il dott. Giacomo Bellicini 1° Direttore Sanitario e v. Presidente 50 anni fa. La parola infine è stata data al dott. Renato Pedrini, direttore generale dell’ASL, rimarcando l’ottimo rapporto con l’Avis. Un piccolo ricordo è stato consegnato ai sigg. Sindaci partecipanti, un mazzo di fiori per la vedova dell’indimenticabile Gianfranco Fornari, ai figli del grande amico Farisè e alle figlie del compianto amico dott. Marchi. Dopo le “premiazioni” ed i convenevoli presso il salone del BIM di Breno, in corteo accompagnati dalle note della Civica Banda del comune,

ci si è trasferiti in Duomo per la celebrazione della S. Messa. Lungo il tragitto una doverosa sosta davanti al monumento del donatore ha consentito ai partecipanti di intonare l’inno dell’Avis. La funzione religiosa è stata accompagnata dal canto del coro Voci dalla Rocca che ha contribuito alla solennità del rito.Il pranzo conviviale ha chiuso la giornata. Si è trovato lo spazio per ringraziare ancora i più stretti collaboratori, tutti i consiglieri di Sezione, tutti i Capi Gruppo, tutti gli Avisini presenti e non, tutti gli operatori del Centro Trasfusionale, tutti coloro che hanno aiutato a realizzare questa festa. La grandezza del gesto di donare il sangue è quella dell’atto di generosità anonima e disinteressata che trasmette la vita da uomo a uomo senza distinzione; si tratta di un dono vero, proprio perché non presuppone alcuna contropartita e tra tutte le “medaglie” consegnate agli avisini durante la giornata, permettetemi di dire che per un donatore è questa la “medaglia” più bella.

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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Blanco SalvatoreMedaglia d’oro con diamante

Avis Nave

Luciano Buzzeni

Avis Rezzato

Domenighini Roberto

Avis Breno

Ariossi Giovan Battista

Avis Breno

Fiorino Gasparini

Avis Breno

Pedretti Giacinto

Avis Breno

Dante Damiola

Avis Breno

Uberti Ilario Medaglia d’oroAvis Cologne

Uberti RenatoMedaglia d'argento

Avis Cologne

Egidio Fada Medaglia d'argento

Avis Bovegno

Gemma Oliana

Avis Lavone

Umbertina Porteri

Avis Lavone

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la goccia

Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Amorini Venturino

Avis Darfo

Chitto' Giovanni Medaglia d’oro

Avis Sarezzo

Ronchi Mariagrazia

Avis Sarezzo

Losio GuidoDistintivo con fronde

Avis Leno

Lupatini Antonio Fronda d'Oro

Avis Castrezzato

Marco Richini Medaglia d’oro

Avis Darfo

Vito BonanomiMedaglia d’oro

Avis Tavenole s/Mella

Luigi Pellegrini

Avis Valtenesi

Maria Bettoni Medaglia d’oroAvis Pisogne

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