Date post: | 01-May-2015 |
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LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Premessa
Approccio meccanicistico (Taylor, Fayol)
Presupposti: stabilità dell’ambiente, disponibilità di informazioni, prevedibilità delle condotte umane, adesione delle persone
Scarsa attenzione alle interazioni sociali e ai vincoli storico-culturali
Equiparazione di controllo, potere, autorità, leadership
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Definizioni
Potere=capacità di influenzare gli altri assicurandosi adesione
Autorità=potere attribuito agli individui secondo regole definite
Controllo=modalità per conseguire standard specificati e condivisi
Leadership=influenza che determina un consenso volontario rispetto a certi obiettivi del gruppo o dell’organizzazione. Persuasione degli altri per conseguire un obiettivo comune.
Tutti possono esercitare questa funzione
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Ruolo del leader
Mintzberg (1989)
•Ruoli interpersonali
•Ruoli informativi
•Ruoli decisionali
Kotter (1990)
•Decidere cosa fare
•Creare reti di interazione sociale per svolgere il lavoro
•Dirigere il lavoro produttivo
•Assicurare il livello di prestazione
Controllo manageriale
Discrezionalità decisionale
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Il leader efficace
•Tipo di prestazione conseguita dal gruppo di lavoro
•Valutazione dei membri del gruppo, di altri leader, dei superiori
•Giudizio di specialisti e/o consulenti esterni
•Autovalutazione
•Studio dela carriera del leader
Come riconoscere e valutare un leader efficace?
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Lo studio dei tratti personali del leader
Obiettivo: scelta e allocazione delle persone nei posti di comando (“l’uomo giusto al posto giusto”)
Il leader tende a possedere conoscenze, abilità e motivazione in misura maggiore degli altri
Limiti: liste di qualità personali troppo eterogenee. Contano di più i fattori specifici del posto di lavoro, del compito e dell’organizzazione
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Lo studio dei comportamenti del
leader
Lippitt e White (1939)
AUTORITARIO
DEMOCRATICO
LAISSEZ-FAIRE
Stile Esercita il potere dispoticamente, determina la linea del gruppo, no al cambiamento
Stimola la partecipazione, accetta critiche, distribuisce responsabilità
Disinteressato, non stimola, non controlla, non collabora, rispetto passivo dell’attività
Effetti Provoca aggressività e apatia
Diminuisce l’aggressività, stimola la motivazione
Gruppo poco coeso, no collaborazione
Generalizzazioni
Funziona in situazioni di emergenza. Produzione vs. soddisfazione
Relazioni interne vs. produttività, attenzione al singolo
Si trasforma facilmente in autoritario o scompare
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Lo studio dei comportamenti del
leader
Blake e Mouton (1964)
Leadership Grid: 2 scale incrociate a 9 intervalli ciascuna. Le 81 possibili combinazioni costituiscono una griglia per diagnosticare analiticamente sia l’individuo e di suoi stili nel gruppo che il clima di funzionamento del gruppo stesso.
Due fattori di base: l’interesse per la produzione (asse orizzontale) e l’interesse per le persone (asse verticale)
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Lo studio dei comportamenti del
leaderBlake e Mouton (1964)
Cinque stili di conduzione:
1. Centrato sulla produzione (operativo duro). 9.1
2. Amicale (circolo ricreativo). 1.9
3. “Struzzo” (burocrate). 1.1
4. Orientato all’organizzazione (a metà strada). 5.5
5. Centrato sul lavoro di gruppo (team). 9.9
Meno valido è il terzo, più efficace è il quinto, accettabile il quarto, gli altri posizioni intermedie.
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le teorie della contingenza
Fielder (1967)
Tre fattori:
1. Relazione tra leader e dipendenti (clima affettivo)
2. Grado di precisione e chiarezza con cui è definito il compito
3. Il potere accordato al leader dall’organizzazione
Lo stile è misurato sulla scala LPC (valutazione del collaboratore meno preferito)Limiti: parziali conferme sperimentali, le misure dell’LPC sono inadatte, difficile applicazione reale, il contesto è poco valorizzato.
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le teorie della contingenza
Vroom e Yetton (1973)
Sette fattori contingenti:
1. Importanza della qualità delle decisioni
2. Grado di informazione
3. Strutturazione del compito
4. Accettazione delle decisioni
5. Coinvolgimento dei subordinati
6. Motivazione dei subordinati
7. Disaccordo dei subordinati circa le decisioni
Stile del leader centrato sul processo di presa di decisioni
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le teorie della contingenza
House (1971) e Evans (1974)Il leader aiuta i subordinati a trovare i comportamenti necessari per la realizzazione del compito.
Apprezzato se i dipendenti riconosceranno i suoi comportamenti come positivi.
Gli stili possono cambiare in tempi e situazioni diverse.
Quattro stili:
1. Direttivo
2. Supportivo
3. Orientato alla riuscita
4. Partecipativo
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le teorie della contingenza
Hersey e Blanchard (1982)Tre variabili:
1. Comportamento direttivo (orientamento al compito)
2. Supporto emotivo e relazionale (orientamento alle relazioni)
3. Livello di maturità dei collaboratori (capacità di assumersi le responsabilità). Quattro livelli.
Quattro stili:
1. Telling (direttivo)
2. Selling (persuasivo)
3. Participating (partecipativo)
4. Delegating (delegante)
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le teorie della contingenza
Hersey e Blanchard (1982)
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Le influenze dei subordinati sul leader
Graen (1975)
Modello dei legami verticali diadici: ruolo attivo dei subordinati, influenza reciproca.
Bidirezionalità: le relazioni di un gruppo non derivano solo dalla scelta del leader ma da un processo attivo tra leader e seguaci nella comunicazione e nella percezione sociale
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
La socioanalisi
Pagliarani (1985)
Illustra i dilemmi, le antinomie fra le quali si muove il leader
Focus di attenzione
Eccesso di denigrazione
Zona di equilibrio
Eccesso di esaltazione
Persona Impotenza Potenza Onnipotenza
Relazione Sacrificio (sottomissione, femminile)
Accoppiamento (equilibrio, bisessualità)
NarcisismoStrumentalizz.maschile/fallico
Ruolo Abdicazione Svuotamento del ruolo, fare il di meno
Autorità(Equilibrio dei ruoli più che le persone)
Dispotismo(autoritarismo, fare il di più)
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
La socioanalisi
Le dislocazioni: trasferimento dei propri sentimenti rimossi sugli altri (proiezioni)
DISLOCAZIONI
Del collaboratore(sul leader)
+ -
Del leader(sul collaboratore)
+
Possibilità di forte sviluppo e rischio di dipendenza stabile (idealizzazioni reciproche) Motivazione attiva
Blocco di sviluppo(leader benevolo ma vissuto come minaccia)Motivazione difficile
-
Blocco di sviluppo(leader idealizzato ma irraggiungibile, frustrante)Motivazione instabile
Impossibilità di sviluppo e conflitto(timori e svalutazioni reciproche)Demotivazione
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
La psicologia sociale
Katz e Kahn (1968)
Livello Richieste organizzative
Funzioni cognitive
Funzioni affettive
Alto Creare strategie, politiche organizzative
Aderenza alla finalità organizzativa
Carisma (procurare appoggio, consenso, fiducia)
Intermedio Completare le politiche, attuare le strategie
Duplice orientamento
Integrazione delle relazioni primarie e secondarie
Basso Utilizzare le strutture
Conoscenza tecnica dei compiti. Comprensione della norma
Equità (amministrazione della norma rispetto alle persone)
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Prospettive
•Declino delle ricerche sui tratti di personalità
•Attenzione al contesto
•Leader e manager non sono la stessa cosa
•Il leader è il maggiore responsabile dei fallimenti
•Scelta del leader è un momento critico per l’organizzazione
•La buona leadership prevede stile diversi
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Sintesi critica
La letteratura sulla leadership è immensa: ci si può perdere.
La leadership non è una scienza ma un’arte. L’arte delle 5 “I”: improvvisazione, invenzione, indeterminazione, ironia, identità.
La capacità di accettare l’indeterminatezza diventa un test per una buona leadershipIl “leader salvifico”, che viene dall’esterno per risolvere i problemi dell’azienda, diventa la reificazione delle difese dell’organizzazione dalla sua incapacità di distribuire le responsabilità al suo interno
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Sintesi critica
Per non perdersi: non esagerare con la modellistica.
Riscoprire le radici etimologiche del termine:
Inglese: to lead = condurre
Latino: cum ducere = tirare insieme
Alto germanico: andare
TO LEAD = ANDARE PER PRIMO
Azione, esplorazione, guida e non “m-andare” o “com-
andare”
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Sintesi critica
Andare avanti è “andare oltre” e non “arrivare fino a”
Chi è un leader? Chi ha dei follower
L’essenza della leadership L’essenza della leadership è la strada di ogni guida è la strada di ogni guida che ha un seguito non che ha un seguito non forzato o obbligato dal forzato o obbligato dal
comando ma influenzato, comando ma influenzato, ispirato e sostenuto ispirato e sostenuto
dall’esempiodall’esempio
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Sintesi critica
Leadership come guida
AZIONE RELAZIONE
ESEMPIO E VISIONE
Generosità, passione, empatia, fiducia, coerenza, integrità
Curiosità, coraggio, apertura, immaginazione, motivazione, tenacia
LA LEADERSHIPAlessandro Finazzi
Sintesi critica
Il lavoro della leadership è lavoro di
potere
Leadership come comando (manager) è lavoro di “potere su”
Leadership come guida è lavoro di “potere con” e di
“potere per”