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RIV. bridge Sett 20-09-2005 10:08 Pagina 4
BRIDGE MEDIATION:LA MEDIAZIONE COME METODOALTERNATIVO DI RISOLUZIONEDELLE CONTROVERSIE PER LEPMI ITALIANE
uando esiste un “ponte” tra due paesi si creano i presup-posti per favorire flussi e scambi di conoscenze, di abitudini edi idee che possono avere effetti positivie per le comunità deidue paesi e possono creare delle nuove opportunità interes-santi per entrambi i paesi”. Queste le parole di AlessandraSgubini, avvocato italiano e mediatore statunitense, che hadato vita recentemente al Bridge Mediation LLC, una societàspecializzata nella consulenza per la di risoluzione delle con-troversie avente sede principale a San Diego - California, USA,- e uffici a Milano - Italia -,e rappresentanze a Hong Kong , -Brasile e Messico -. L’avvocato, accompagnata dai collaborato-ri Dr.Stefano Cardinale e Dr. Andrea Marighetto, ci parla del ruolo del mediatore per risolvere le controversie d’impresa.
Q
Avv. Sgubini, circa un anno e mezzo fa,
ha costituito la società BRIDGE MEDIATION
LLC (nda: “srl” americana), di cui è la
proprietaria assoluta. La head quarter della
società è a S.Diego. Attorno a Lei, un team
di collaboratori tutti professionisti, sia negli
Stati Uniti, che in Italia, a Milano, dove
avete un ufficio. Perché ha scelto il “Ponte”?
Il mio obiettivo è quello di realizzare un progetto
per trasferire l’istituto della mediazione in Italia
attraverso un “ponte ideale” che faciliti
la diffusione di questo nuovo metodo per
la soluzione di controversie in Italia a vantaggio
delle società italiane in generale ed in particolare
di quelle con interessi negli Stati Uniti
e di quelle americane con interessi in Italia.
L’obiettivo è lo scambio di conoscenze,
informazioni ed esperieeinze nel campo
della mediazione tra due culture ed in
particolare sviluppare in Italia una nuova
metodologia utile alle società ed imprese
per risolvere efficacemente le controversie
ottenendo un risparmio di costi e tempi.
Questo sistema permetterà di non sprecare
energie, tempi e denaro aumentando
la produttività da un lato e dall’altro
rafforzando le relazioni di lavoro tra quelle
imprese disponibili ad applicare i principi della
mediazione per la soluzione delle controversie.
Di cosa si occupa BRIDGE MEDIATION?
BRIDGE MEDIATION è una società internazionale
di consulenza sui metodi alternativi di
risoluzione delle controversie, denominata ADR
(dall’inglese Alternative Dispute Resolution,
in seguito ADR), specializzata in mediazione,
per le imprese nazionali ed internazionali.
Aver studiato la mediazione in America
ed essere stata coinvolta nel campo della
mediazione mi ha permesso di scoprire un nuova
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forma di lavorare, in un certo qual senso
più stimolante. Indispensabilie sono statei
una formale preparazione accademica,
una partecipazione a corsi privati, osservazione
diretta di mediatori ed arbitri, nonché
l’esperienza personale come mediatrice. Questa
esperienza completa mi ha dato la possibilità
di acquisire le conoscenze delle metodologie
necessarie per individuare gli obiettivi che ho
già descritto. Dopo l’esperienza che ho vissuto
in Europa e in America, la mediazione, per me,
è il futuro: grazie a questa metodologia,
si ha infatti un risparmio di tempo e di denaro
veramente importanti, soprattutto per la PMI.
Il mediatore non decide ne da suggerimenti: è
un esperto del procedimento che non emette la
decisione finale, ma aiuta le parti a raggiungere
un accordo. Sarebbe importante inserire, in
qualsiasi tipo di contratto, le clausole di mediazione.
La mediazione, in Italia, è ancora
un metodo poco conosciuto.
Come si muove BRIDGE MEDIATION per
fare conoscere questo procedimento?
La nostra strategia è quella di parlarne il più
possibile: parliamo alle imprese che sono
i maggiori beneficiari. Teniamo conferenze
in giro per il mondo per far conoscere questo
tema. In effetti, abbiamo promosso, all’inizio
di quest’anno, un sondaggio tra varie imprese,
a livello internazionale, da cui è emerso che
poche di esse conoscono effettivamente questo
procedimento, ma la maggior parte lo ritiene
importante per le loro controversie. In Italia siamo
davvero un pochino indietro, rispetto agli USA,
dove la mediazione è diffusissima e si sta
convertendo nel metodo abituale di risoluzione
delle controversie. Nell’ultima decade negli Stati
Uniti, si è visto un aumento importante
nel numero di parti che scelgono il processo di
mediazione per risolvere le proprie controversie,
a dispetto del sistema giuridico ordinario
o dell’arbitrato. BRIDGE MEDIATION, inoltre,
offre consulenza in metodi alternativi,
spiegando quali sono i benefici della mediazione.
Infine, facciamo training nel settore della
mediazione, soprattutto negli Stati Uniti.
I miei collaboratori – Dr. Cardinale
e Dr. Marighetto - che sono qui con me oggi,
hanno fatto un’intensa formazione con me:
hanno seguito un’intenso programma
di fomazione al mio fianco: capito l’importanza
della diffusione di questo procedimento e la
conoscenza culturale delle nazioni in cui si va ad
operare. Li Li ho portati con me agli incontri di
lavoro, perché fare business in America è diverso
che fare business in Italia; ho fatto conoscere
loro mediatori locali e responsabili d’imprese,
per creare al meglio il loro bagaglio culturale.
Inoltre, personalmente, scrivo vari articoli perché
abbiniamo il concetto della mediazione alle
imprese: è un concetto nuovo che ha bisogno
di essere capito per realizzare il mio obiettivo.
Quindi, quali sono questi metodi
alternativi? Inoltre, parlando in particolare
della mediazione, quali possono essere
i benefici per le aziende?
I metodi alternativi conosciuti a livello
internazionale sono l’arbitrato, la mediazione,
e nei paesi di civil law, quali l’Italia,
la conciliazione. La più grande differenza
tra arbitrato e mediazione sta nel fatto che
nell’arbitrato c’è un giudice privato, nominato
dalle parti, che alla fine della procedura, emette
una decisione (Lodo arbitrale). Nonostante
l’arbitrato sia meno costoso e più accessibile
dell’ordinario sistema giudiziario, ha a sua
volta dei grandi svantaggi, il rischio di perdere,
formali e semi-formali norme di procedura
civile da seguire, non avere alcun controllo sulla
decisione finale da parte degli interessati, la
decisione viene presa dall’arbitro, l’impossibilità
per le parti di avere un ruolo attivo nel processo,
come del resto nei tradizionali rimedi giudiziari,
i quali non comprendono alcuna creativa
e costruttiva soluzione per le controversie
commerciali. La mediazione è uno strumento
che permette alle parti di trovare una soluzione
a ciòche all’inizio può sembrare irrisolvibile.
Si tratta di un processo volontario, non
obbligatorio ed è una alternativa al tribunale
e all’arbitrato. La mediazione è altresì
un processo dinamico che si svolge attraverso
ALESSANDRA SGUBINI, AVVOCATO ITALIANO E MEDIATORE STATUNITENSE E PROPRIETARIA DELLA SOCIETÀ
www.bridge-mediation.com
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differenti stadi dove un terzo, -mediatore-
assiste ed aiuta le parti a risolvere il contenzioso
ed aiuta a cercare una soluzione realistica
in un ambiente privato e scelto dalle due parti
di comune accordo. Il mediatore è dunque
un esperto del procedimento, un terzo neutrale,
che aiuta le parti ad arrivare ad un accordo
finale senza emettere nessuna decisione
e senza suggerire nulla. La mediazione
permette alle parti di esprimere le proprie
emozioni e sensazioni ed offre alle parti anche
la possibilità di esprimere i propri interessi
professionali, cosa non ammissibile o rilevante
in un’a aula di tribunale. Il mediatore
è il catalizzatore della trattazione che può
durare dalle 8 ore, nei casi più semplici,
a un mese in quelli più complicati, come per
esempio il caso esemplare fra la General Motors
e la Fiat. Gli obiettivi della mediazione sono:
• Aiutare le parti a identificare i reali interessi
e non fermarsi alla semplice superficie legale
• Trovare una soluzione e un accordo
sono soddisfacenti per tutti i partecipanti.
Lasoluzione è un risultato di parità
dove nessuna parte perde.
• Offrire alle parti l’opportunità di capire
gli interessi dell’altra parte.
• Aiutare le parti a vedere la situazione
reale ed evitare soluzioni irreali generate
da un super-ottimismo che ci porta
a pensare di vincere in tribunale.
I vantaggi della mediazione, sono quindi
un grande risparmio di tempo e di soldi,
visto che negli USA il mediatore costa dai
175 dollari ai 600 dollari l’ora: le tariffe possono
sembrare care, ma bisogna pensare che
il costo è distribuito equamente tra le parti e
che comunque è irrisorio rispetto a quello di una
causa in tribunale. Inoltre, con la mediazione
la situazione si risolve in maniera privata:
in quanto le controversie sono risolte
direttamente dalle parti; non viene effettuata
alcuna pubblicità negativa; le parti posso
sempre tenere sotto controllo la situazione.
Infine, la mediazione è certamente efficace:
può essere completata in poche ore;
flessibile in relazione agli interessi delle parti
e alla complessità della controversia.
ALESSANDRA SGUBINI CON I SUOI COLLABORATORI,
DR. STEFANO CARDINALE E DR. ANDREA MARIGHETTO
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