DI FRANCO ING. ENRICO
MODULO 1
La Normativa
2
La Normativa
La Normativa
La Normativa
Il Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 ed oggi il D.Lgs. 81/2008recepiscono la Direttiva 89/391/CEE concernente l'attuazione
di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro
Direttiva 89/391/CEE del Consiglio - 12 giugno 1989Relativa all'attuazione di misure volte a promuovere il migliora-mento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro
Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626Il decreto oltre a recepire la 89/391/CEE recepisce anche alcunedelle direttive particolari previste nella direttiva madre (attrezzature e luoghi di lavoro, movimentazione manuale dei carichi, videoterminali, agenti cancerogeni e biologici)
Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81Il decreto oltre a abrogare alcune leggi (fra cui la 626/94 e la 494 sui cantieri ecc..) include altre normative esistenti e recepisce alcune nuove direttive europee (Rumore, Elettrosmog, Movimentazione carichi ecc.)
La Normativa
Il Decreto Legislativo 81/2008 (D.Lgs. 81 in seguito) prescrive le misure finalizzate alla tutela della salute e alla sicurezza dei
lavoratori negli ambienti di lavoro privati e pubblici mediante l’attuazione di direttive comunitarie.
In particolare il D.Lgs. 81 si prefigge la valutazione, la riduzione e il controllo dei rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro, mediante un’azione combinata di vari
soggetti per ognuno dei quali prevede obblighi e sanzioni.
La Normativa
La Normativa
La Normativa - Sanzioni
MODULO 1Le figure della sicurezza
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a) Lavoratoreb) Datore di lavoroc) Servizio di prevenzione e protezione (S.P.P)d) Medico competentee) Responsabile del servizio di prevenzione e
protezione (RSPP)f) Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(RLS)
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
ORGANIGRAMMA
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Datore di lavoro
R.S.P.P.MEDICO COMP.
R.L.S. ADDETTI
SQ. I° SOCC.
SQ. ANTINCEND.
S.P.P.
Lavoratore• persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un
datore di lavoro
• inclusi collaboratori famigliari, soci, tirocinanti, co.co.pro.Ecc.
• esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale.
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Datore di lavoro
• qualsiasi persona fisica o giuridica o soggetto pubblico che è titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore e abbia la responsabilitàdell’impresa ovvero dello stabilimento;
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Servizio di prevenzione e protezione
• insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’azienda, ovvero unitàproduttiva;
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Medico competente
Medico in possesso di uno dei seguenti titoli:• specializzazione in medicina del lavoro o in medicina
preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o specializzazione equipollente;
• docenza o libera docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro;
• autorizzazione di cui all’art. 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991. n. 277;
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
• persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
• persona, ovvero persone, elette o designate per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro.
I soggetti del Decreto Legislativo 81/2008
GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Obblighi del Datore di Lavoro
RLS
VALUTARE i Rischi per la Sicurezza e la salute dei Lavoratori
ELABORARE il Documento(art. 15)
ISTITUIRE il SPP e designare il Responsabile del SSP(interno o esterno)
RLS
- DESIGNARE i Lavoratori per Pronto Soccorso, LottaAntincendio, Gestione Emergenza
- DESIGNARE il Medico Competente (ove previsto)
- ORGANIZZARE la Sorveglianza Sanitaria (ove previsto)
- EFFETTUARE Informazione ai Lavoratori
- EFFETTUARE Formazione ai Lavoratori
- EFFETTUARE Riunione Periodica di Prevenzione e Protezione dai Rischi, una volta l’anno
Obblighi del Datore di Lavoro
Danno = conseguenze di un evento o azioneche colpisce l’integrità psicofisica di unapersona in via transitoria o permanente.
Il danno
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Il Rischio ZERO non esiste ! !
• Esiste sempre un RISCHIO FISIOLOGICO
Il Rischio
MODULO 2
Prevenzione
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Pericolo eliminabili: se il pericolo è eliminabilesi procederà a progettare o prevedere situazionialternative.(uso di attrezzature diverse, cambio diuna procedura...)Rischi riducibili: si potrà intervenireulteriormente sull’interfaccia uomo-uomo,uomo-macchina, uomo-ambiente con misure tali darendere accettabili i rischi residui.Rischi ritenibili: rischi accettabili a valle di unavalutazione, ma che comunque devono essereanalizzati e, se del caso, assoggettati a idoneeprocedure di sicurezza.
Classificazione dei rischi
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R=Entità del rischio
P=Probabilità che l’evento accada
G=Gravità dell’evento dannoso
Riprendiamo il concetto di rischio:una possibile formula
R= PxG
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La matrice del rischio
AltamenteProbabile
AltamenteProbabile
ProbabileProbabile
PossibilePossibile
ImprobabileImprobabile
LieveLieve MedioMedio GraveGrave GravissimoGravissimo
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Gravità del DannoGravità del Danno
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
La matrice del rischio
AltamenteProbabile
AltamenteProbabile
ProbabileProbabile
PossibilePossibile
ImprobabileImprobabile
LieveLieve MedioMedio GraveGrave GravissimoGravissimo
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Gravità del DannoGravità del Danno
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
Intese a ridurre al massimopossibile la probabilità che siverifichino incidenti.Sono quindimisure pre-ordinate e strutturaliper evitare il contatto, l’interazione uomo-pericolo(zone interdetta a rischiospecifico)
Intese a ridurre le conseguenze di effetti dannosi(gravità) del contatto, interazione uomo-pericolo. Gliesempi tipici sono i Dispositividi Protezione Individuale.
Misure di Prevenzione e Protezione
Misure di Protezione
Misure di Prevenzione
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La matrice del rischio
AltamenteProbabile
AltamenteProbabile
ProbabileProbabile
PossibilePossibile
ImprobabileImprobabile
LieveLieve MedioMedio GraveGrave GravissimoGravissimo
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Gravità del DannoGravità del Danno
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
Prob
abili
tàdi
acc
adim
ento
Esempi di prevenzione e protezione
MODULO 2
Protezione
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Quando anche minimamente rimane un rischio residuo nonostante gli interventi diprevenzione e protezione bisogna dotare i lavoratori di adatti DPI
I Dispositivi di Protezione Individuali
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Protezione piediProtezione capoProtezione occhi/visoProtezione vie respiratorieProtezione mano/braccioProtezione uditoProteziobe da cadute dall’altoProtezione da rischio viabilità
I Dispositivi di Protezione Individuali
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N.B. Tutti I DPI devono essere marcati CE E’ responsabilità del lavoratore controllarel’integrità
Calzature per rischio chimicoResistenti ad acidi/solventi
Calzature per rischio urtoCon puntale in acciaio, lamine antiperforazionenella suola…
Calzature antistaticheHanno la caratteristica di non permetterel’accumulo di cariche elettrostatiche.
Protezione piedi: calzature antinfortunistica
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Principali tipologie:
OcchialiMaschereVisiereSchermi
Eventualmente abbinati a:
Filtri (lenti) per saldaturaFiltri per raggi ultraviolettiFiltri per raggi infrarossiFiltri di protezione solare ad uso industriale
Protezione occhi/viso
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Elmetto:E’ l’unico dispositivo di protezione per il capo.E’ composto da: calotta di protezione, bardatura e fascia antisudore.
Deve avere i seguenti requisiti: sufficienteresistenza alla perforazione, adeguataresistenza gli urti, buona aerazione.L’elmetto deve essere compatibile con l’utilizzo di altri dispositivi (visiera, occhiali)La bardatura deve essere regolabile in altezza e in larghezza
Protezione del capo
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Tipologie di materiali:plasticagommaCuoioFilato antitagliomateriale dielettrico (isolamento)
N.B. I guanti da isolamento elettrico devonoessere un pezzo solo senza cuciture, un materiale speciale e con spessore unico e costante. Devono essere provvisti da unamanichetta che copre l’avambraccio.
Guanti di protezione
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Principali tipologie di DPI:
Cuffieabbinate ad elmettoattive con radio incorporata
Tappi auricolari inserti (filtri) tappi con catenella
Archetti
Protezione dell’udito
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Tipologie:
Indumenti di protezione(contro aggressionimeccaniche, chimiche, calore, radiazioni eccecc)Dispositivi di protezione di tronco e addome(giubbotto, grembiuli)-norme di conformitàEN358Dispositivi di protezione della pelle-(cremeprotettive, pomate)VisibilitàIndumenti ad alta visibilità
Protezione del corpo e della pelle
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I DPI a protezione delle vie respiratorie, detti ancheAPVR, servono a proteggere da sostanze aeriformipotenzialmente nocive (gas, polveri, poveri) e a permettere una respirazione normale quandol’ossigeno è superiore al valore limite del 17%.
Tipologie:A filtro mascherine antipolvere (facciale filtrante) monouso -norme di conformità EN140 semimaschere-norme di conformità EN140 maschere a pieno facciale- norme di conformitàEN136 Isolanti autonomi (autorespiratori) EN137
Protezione vie respiratorie (1/2)
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A circuito chiuso a domanda a pressione positiva a domanda a pressione negativaA circuito chiuso a produzione d’ossigeno ad ossigeno compressoNon autonomi (a circuito d’aria respirabile)Con presa d’aria esterna non assistito assistito manualmente assistito con motoreAd aria compressa a flusso continuo ad erogazione a domanda con pressione positiva ad erogazione a domanda con pressione negativa
Protezione vie respiratorie (2/2)
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MODULO 4
Organi di vigilanza
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Organi di vigilanza esterni
A.S.L D.P.L. servizio ispettivo VV.FF. A.N.P.A.-A.R.P.A. Ministero Attività Produttive Ministero Infrastrutture Ministero Lavoro
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MODULO 5
I rischi
Rischi con conseguenze gravi :
INCENDIOELETTRICOCHIMICOBIOLOGICOCANCEROGENO-MUTAGENECADUTE DALL’ALTO
Rischi con conseguenze serie :
VIDEOTERMINALEMACCHINESTRESS E BURNOUTRADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALIRADIAZIONI NON IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI
Rischi con conseguenze serie :
RUMOREVIBRAZIONITAGLI, USTIONI E ABRASIONIMACCHINECADUTE A LIVELLOMOVIMENTAZIONE CARICHI
Rischi con conseguenze lievi :
LINGUISTICOETNIAETA’SOCIOLOGICOMICROCLIMAMACROCLIMACOMUNICAZIONEMANCATA FORMAZIONEMANCATA ASSISTENZA SANITARIA