Le malattie professionali perdute
e le malattie professionali emergenti
Dott.Mario Pugliese Processo Prevenzione sede Inaildi Catania
“Giornate Etnee di Medicina del Lavoro”Edizione 2010 – 1 a giornata
Denuncia e gestione delle patologie di origine professionale25 Settembre 2010, sala convegni Ordine dei Medici di Catania
Napolitano: "Gli infortuni sul lavoro disuguaglianza da combattere
"Ad entrambe le categorie, delle vecchie e delle nuove disuguaglianze, questo Festival promette di dedicare analisi e incontri approfonditi, e lo fa anche su temi che il dibattito sull'uguaglianza ha trattato talora marginalmente. Penso, ad esempio, a un problema aperto al quale ho dedicato particolare attenzione in tutto il mio mandato: la sicurezza sul lavoro. Quello degli incidenti mortali è un dramma, che si è ripresentato anche in questo mese di settembre, nel quale abbiamo visto cadere troppe vittime e assistito al dolore profondo delle loro famiglie". ( Piacenza, Festival del Diritto)
Perché si parla poco delle malattie professionali
Mineo , 11 giugno 2008
La percezione prevalente è che la causa violenta è l’unico
danno correlato al lavoro
Ma è forse il prevalere di una idea solo risarcitoria della
tutela dai rischi professionali?
Quale concezione di tutela della salute per la
Prevenzione?
Un richiamo: art. 2 D.Lgs. 81/2008
L’enunciazione all’art. 2 ben sintetizza una concezione di salute ricavabile dalla Costituzione art. 32, volto a privilegiare una protezione del diritto attraverso la prevenzione degli infortuni/malattie professionali ed ha il merito di offrire una chiara indicazione fin dal principio del testo
La prevenzione primariaSi riassume :- Nel provvedere ai mezzi necessari a impedire
l’insorgenza dei rischi obbligando alla rimozione dei fattori di rischio alla fonte
- Ovvero ad attutirne gli effetti- Prevalenza della difesa anticipata della salute
rispetto ad una logica risarcitoria (prevenzione secondaria) che limita gli effetti dei rischi giàpresenti e accettati nell’ambiente di lavoro, cercando di ridurne le conseguenze nella convinzione di non fattibilita’ economica della rimozione all’origine dei rischi
Valorizzazione del concetto di benessere
Il perseguimento del benessere art. 2 TU 81/2008 mette in circolo una idea di difesa della salute sempre perfezionabile, a partire dalla valutazione dei rischi, intesa come processo continuo di verifica ed ulteriore valutazione e miglioramentoPersegue la dignità del lavoratore nelle prescrizioni dell’ art. 2087 c.c.
La Sicurezza come organizzazione
L’influenza nelle scelte organizzative dell’impresa è un fatto imprenscindibile perchéla prevenzione è un rapporto diretto tra gli aspetti della salute e sicurezza ed il modo concreto di organizzazione del lavoroPrima ancora dell’adozione delle scelte tecniche ( art. 2087) che verrebbero ad essere integrate con una valutazione di adeguatezza rispetto alle misure organizzative orientate ai fini della sicurezza e della difesa della salute
Tutela della salute ed organizzazione del lavoro sono interdipendenti
Agire sulle scelte organizzative significa intervenire sulle fonti di rischioIncidere sulla sicurezza fin dalla fase iniziale di progettazione dell’ambiente di lavoro
Superare la separazione- tra chi effettua la valutazione dei rischi, che non determinano solo infortuni, ed elabora il DVR- tra chi effettua le visite mediche dei lavoratori…che comporta la mancata valorizzazione ( ed integrazione) della conoscenza del legame tra mansione, tecnologia, macchine, rischi, uomo/donna
Perché malattie professionali perdute: la relazione SmuragliaLa Relazione del sen. Carlo Smuraglia, a conclusione dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza e l'igiene del lavoro condotta dal Comitato Paritetico delle Commissioni Lavoro del Senato e della Camera del 1997, segnalava come le malattie professionali, siano, in Italia, un fenomeno non ancora degnamente rappresentatosia nelle statistiche INAIL, sia nei Servizi di Prevenzione delle ASL, tanto da meritare il termine di "malattie professionali perdute".La ragione di questo fenomeno è da ricercarsi principalmente nella sottodenuncia da parte dei medici che formulano la prima diagnosi di sospetta malattia lavoro correlata (medici competenti, medici di medicina generale, medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, ecc.), determinata da fenomeni differenti a seconda dei punti di osservazione.
La sottostima dell’incidenza reale delle malattie professionali
“È convinzione diffusa che il numero delle malattie professionali sottostimi significativamente quello reale sia a causa di un fenomeno di sottodenuncia che a causa del mancato riconoscimento dell’eziologiaprofessionale in un numero rilevante di casi.Tale ipotesi è sostenuta dall’osservazione della distanza tra il numero dei casi attesi sulla base delle stime epidemiologiche e il numero dei casi riconosciuti, nonchésul confronto con statistiche europee.Nel caso dei tumori professionali, ne sono stati denunciati in Italia nel quinquennio 2001-2005 solo 6.292 contro i circa 50.000 attesi secondo le stime prudenziali di Doll e Peto.”(Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e le “morti bianche”, XV Leg., Relazione finale)
…ancora perdute
“Permangono tutt’oggi le difficoltà degli operatori sanitari ad individuare le malattie da lavoro, dovute alla carenza di informazioni adeguate, con produzione di segnalazione all’Inail basate su documentazione probatoria insufficiente o assente “( Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e le “morti bianche”, XVI Leg., luglio 2010)
DefinizioniPer una migliore comprensione delle considerazioni che verranno svolte e prima di analizzare il fenomeno è necessario definirne i termini:malattia professionale = malattia monofattoriale, che riconosce nel lavoro l’unica causa (es. silicosi, ipoacusia da rumore)
malattia correlata al lavoro = malattia a genesi multifattoriale; il lavoro è una delle possibili cause della stessa ovvero contribuisce all’insorgenza della malattia (es. bronchite cronica, malattie muscoloscheletriche , neoplasie)
malattia tabellata = malattia dovuta al lavoro riconosciuta da INAIL sulla base di specifiche tabelle che regolamentano l’azione dell’Istituto assicuratoremalattia non tabellata = malattia dovuta al lavoro per il riconoscimento della quale è il lavoratore che deve dimostrare il nesso di causalità, non essendo la stessa inserita nelle tabelle INAIL.
INFORTUNIOcausa violenta
oagenti infettivi
virulenti
sempliceoccasionedi lavoro
causa lenta e progressiva nell’esercizio
e a causa del lavoro,non escludendosi laconcorrenza di concauseextraprofessionalipurche’ prevalenti
MALATTIAPROFESSIONALE
LE TABELLE DI LEGGE
L’art. 3 del T.U. dell’assicurazione contro gli Infortuni e le Malattie Professionali, emanato con D.P.R. n. 1124/65 tuttora in vigore, prevede: “L’assicurazione è altresì obbligatoria per le malattie professionali indicate nella tabella allegato n. 4 le quali siano contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni specificate nella tabella stessa ed in quanto tali lavorazioni rientrino tra quelle previste nell’art. 1.
CARATTERISTICHE SISTEMA TABELLARE
malattie tipiche previste nella tabella
contratte in lavorazioni o a contatto di sostanze inserite in elenchi tassativi
manifestatesi in un periodo massimo di tempo dall’abbandono della lavorazione morbigena
Le Sentenze n. 179/’88 Corte Costituzionale (estensione della tutela a tutte le malattie delle quali il lavoratore èin grado di provare l’origine professionale – c.d. malattie non tabellate) e n. 206/1988 (estensione della tutela a tutte le malattie per le quali il lavoratore è in grado di provare l’insorgenza oltre il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione del lavoro) hanno introdotto il
c.d. “sistema misto”
dall’unico tronco della M.P. si dipartono
DUERAMI
Tecnopatie desumibili dalla tabella e che godono
di PRESUNZIONELEGALE DI ORIGINE
Tecnopatie non inclusein tabella per le qualideve essere PROVATALA CAUSA DI LAVORO
Il sistema di registrazione delle malattie professionali e lavoro
correlate INAIL
E’ attualmente l’unico sistema di registrazione attivo su scala nazionale da molti decenni.E’ basato sulle denunce che gli assicurati trasmettono all’istituto assicuratore secondoil seguente schema: medico� lavoratore�datore di lavoro� INAIL. L’iter è normato dall’art.53 del DPR 1124/65 cosìcome modificato dal successivo D.Lgs. 38/00
Il sistema di registrazione delle malattie professionali e lavoro
correlate INAILI casi così denunciati vengono quindi vagliati dall’INAIL che valuterà se riconoscerne il nesso di causa, la relazione tra quadro patologico e esposizione a rischio specifico, e quindi se ci sono i presupposti amministrativi per un indennizzo e di quale entità.I casi trattati entrano quindi in un sistema di registrazione che prevede le seguenti voci: casi denunciati, casi riconosciuti, casi indennizzati.
Il sistema di registrazione delle malattie professionali e lavoro
correlate INAIL
è un sistema esclusivamente passivo, improntato ad una logica assicurativa,registra solo i casi che vengono denunciati all’istituto assicuratore per ottenerne i risarcimenti ed analizza solo i casi che vengono riconosciuti dall’InailEsclude tutti i casi dei lavoratori non assicurati INAIL e i lavoratori irregolari
le informazioni anagrafiche
la collocazione territorialela collocazione temporale
la collocazione amministrativale modalità di accadimentol’ appartenenza ad una azienda industriale
l’ appartenenza ad una Pubblica Amministrazionel’appartenenza ad una azienda agricola non industriale
LE INFORMAZIONI INAIL : MALATTIE PROFESSIONALI MANIFESTATESI / DEFINITE
Caratteristiche comuni:
MALATTIE PROFESSIONALI DEFINITE
la classificazione della tecnopatia
le conseguenze
DATI STATISTICI CONSULTABILI SUWWW.INAIL.IT/BANCHE DATI STATISTICHE
Specificità:
EVOLUZIONE DELLA TUTELA delle MPIl D.Lgs. n. 38 del 2000 all’art. 10 prevede:
al comma 1, la costituzione di una Commissione scientifica per la elaborazione e la revisione periodica dell’elenco delle malattie di cui all'art. 139 (denuncia) e delle tabelle di cui agli articoli 3 e 11 T.U.(tabelle di legge).
al comma 3, che alla modifica e all’integrazione delle tabelle ex artt. 3 e 211 si fa luogo, su proposta della Commissione, con decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro della Sanità.
al comma 4 che l’elenco delle malattie ex art. 139 T.U. conterrà anche liste di malattie di probabile e di possibile origine lavorativa, da tenere sotto osservazione ai fini della revisione delle tabelle delle malattie professionali (ex art. 3 e 211 T.U.). Gli aggiornamenti dell’elenco sono effettuati con cadenza annuale con decreto del Ministro del lavoro, su proposta della Commissione.
al comma 5, la istituzione presso la banca dati INAIL del “registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate”. Al registro possono accedere, oltre la Commissione di cui al I comma, le Strutture del Sevizio sanitario Nazionale, le Direzioni provinciali del Lavoro e gli altri soggetti pubblici cui, per legge o regolamento, sono attribuiti compiti in materia di protezione della salute e di sicurezza
l’art. 10 del Decreto Legislativo 38/2000 tende a:
attenzionare le problematiche delle patologie da lavoro o lavoro-correlate (commi 1, 4 e 5);
facilitare l’allargamento della tutela delle malattie professionali, sulla base della identificazione certa delle tecnopatie, avvalorata da evidenze scientifiche statisticamente significative (tabella di legge e lista di cui al comma 4);
semplificare le procedure relative alla modifica e integrazione delle tabelle di legge, per le quali il comma 3 prevede un decreto del Ministro del Lavoro, su proposta della Commissione scientifica, di concerto con il Ministro della Sanità mentre - si noti - il T.U. del ’65 prevedeva che la tabella predetta poteva essere modificata o integrata con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, di concerto con il Ministro per la sanità, sentite le organizzazioni nazionali e di categoria maggiormente rappresentative.
NUOVI CRITERI DI DIAGNOSI DEL NESSO CAUSALE TRA MALATTIA E LAVORO
Lettera del Direttore Generale INAIL del 16 febbraio 2006 (Prot.n.7876/bis) OGGETTO: Criteri da seguire per l’accertamento
della origine professionale delle malattie denunciate.
Altri sistemi di registrazione e fonti informative
Il D.Lgs. 38/00, art. 10 ha istituito il Registro nazionale delle malattie professionali con finalità di carattere epidemiologico affidandone la gestione all’INAIL. Nel registro che dovrebbe prescindere dal sistema assicurativo vengono inseriti i casi segnalati dai medici che devono indicare se il nesso di causalità con l’attività lavorativa è di elevata probabilità, di limitata probabilitào possibile, secondo quanto definito dal DM 24.01.2008, aggiornato dal DM 11.12.2009
Il registro ha preso lentamente avvio ed èancora assai lontano da un assetto consolidato; annovera, ad oggi e per l’intero paese, casi, segnalati per il 70% dalle stesse strutture dell’INAILSi tratta pur sempre di un sistema passivo di registrazione che affida, totalmente la valutazione del nesso di causalità al medico segnalatore, senza acquisire l’intera documentazione sulla storia lavorativa del lavoratore, che permetterebbe di rivalutarne l’esposizione. (Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e le “morti bianche”, XV Legislatura, Relazione finale)
Il sistema “MALPROF”E’ un sistema di registrazione basato sulle denunce che pervengono alle ASL sullabase degli obblighi di legge (art 139 DPR1124/65; Codice Penale e di Procedura Penale). Il medico che diagnostica una malattia da lavoro, anche se solo sospetta tale, deve farne denuncia all’ASL, oltre che alla Direzione Provinciale del Lavoro e all’ INAIL.Si inquadra nel nuovo Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione, TU. 81/2008
Il registro MALPROF è attivo solo in alcune regioni, ma verrà esteso a tutto il territorio nazionale (progetto Ministero Salute-Regioni coordinato da ISPESL). Il sistema accanto alla registrazione passiva delle denunce, raccoglie anche i casi la cui conoscenza è conseguenza di una ricerca attiva da parte dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle ASL.
Il Piano straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
della Regione Sicilia, D.Ass. 29.4.2010, GURS 28.5.2010
In adesione ed attuazione del Patto per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro (1 agosto 2007, D.Ass. 28.7.2009 ), la Regione ha avviato un Piano triennale 2010-2012 per l’emersione delle malattie professionali secondo il metodo Malprofed archiviazione informatica dei datiTra l’altro definizione delle procedure relative ai flussi informativi tra Inail, Autorità Giudiziaria, SpreSAL e Medici CompetentiAumento delle risorse umane (ingegneri, medici, tecnici prevenzione)
Alcune criticità MALPROF
il numero di denunce pervenute ai Servizi di Prevenzione delle ASL nel corso di questi anni, riportanti il codice identificativo della patologia , è, infatti, stato gravemente esiguo;altrettanto gravemente carenti sono la qualitàdell'informazione riferita all'anamnesi lavorativa e le procedure per esprimere la diagnosi clinica ed eziologica.(Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e le “morti bianche”,XVI Legislatura, Luglio 2010)
Il Metodo OCCAM(OCcupational CAncer Monitoring, vedi meglio su www.occam.it) .
linee guida segnate dall’ISPESL nel Progetto OCCAM Linkeraggio banche dati Enti pubblici e privati attendibili alla ricerca MP perdute
Il Metodo OCCAM a Catania
Creare un SISTEMA INFORMATIVO per identificare e monitorare malattie professionali e non, basato sul LINKAGE tra banche dati sanitarie (registri di mortalità, archivi SDO, del Registro Tumori Integrato) e banche dati di enti previdenziali (archivi INPS, INAIL) e di Enti Bilaterali ( Cassa Edile)- Identificare AMBITI LAVORATIVI ad elevato rischio di malattie professionali in specifici COMPARTI OCCUPAZIONALI- Generare ipotesi relative alla EZIOLOGIA PROFESSIONALE delle varie patologie in esame- Definire INTERVENTI DI PREVENZIONE e/o indagini analitiche mirate alla conferma delle ipotesi eziologiche formulate
MALATTIE PROFESSIONALIE NUOVE TECNOLOGIE 1994 -
2000
MALATTIE PROFESSIONALIE NUOVE TECNOLOGIE 1994 -
2000
2009: RECORD DI DENUNCEPER LE MALATTIE PROFESSIONALI
2009: RECORD DI DENUNCEPER LE MALATTIE PROFESSIONALI
ZOOM : MALATTIE PROFESSIONALINELLA SANITÀ, UN FENOMENO
IN EVOLUZIONE
Quali strumenti di “influenza “nella sfera decisionale
dell’impresa per il Consulente Medico?
Benefici economici ex TU 81/2008, art 11 e art 52, in attesa di decretazioneIncentivi Inail per la riduzione del premio InailLe comunicazioni Inail sull’andamento infortunistico
Le Banche dati statistiche dell’INAIL
Banca Dati Statistica
Banca Dati Disabili
Banca Dati al Femminile
Statistiche Storiche
Statistiche Europee (Fonte EUROSTAT)
Canali informatici www.inail.it/statistiche
Consulenza Statistica Attuariale
Contenuti e utilizzi della Banca Dati Statistica
Attuale Banca Dati Statistica5 Aree tematiche
AZIENDE EVENTI DENUNCIATI
EVENTIINDENNIZZATI
RISCHIO DATIMENSILI
Aziende: Aziende, Addetti, Premi, RetribuzioniEventi denunciati: Infortuni e Malattie professionaliEventi indennizzati: Infortuni e Malattie professionaliRischio: indici di frequenza e rapporti di gravitàDati Mensili: dati di natura amministrativa per mese
Consulenza Statistico Attuariale
Consulenza Statistica AttuarialeLa Banca Dati Statistica
L’Area Aziende
AZIENDE
Aziende conta le posizioni assicurative relative ai datori di lavoro che hanno svolto l’attività negli anni 2002-2006
Addetti sono unità di lavoro-anno calcolate rapportando la massa salariale alla retribuzione media giornaliera degli infortunati indennizzati e riferiti alla stessa provincia e allo stesso grande gruppo di tariffa X300
Retribuzioni sono quelle dichiarate dal datore di lavoro
Premi sono quelli che il datore di lavoro dovrebbe pagare
Consulenza Statistico Attuariale Consulenza Statistica Attuariale
Contenuti e utilizzi della Banca Dati Statistica
Le Aree Eventi Denunciati/Indennizzati
EVENTI DENUNCIATI
Infortuni sul lavoro distinti in denunciati e mortali Malattie professionali per l’Industria e Servizi e l’Agricoltura
Consulenza Statistico Attuariale
EVENTIINDENNIZZATI
Consulenza Statistica Attuariale
Contenuti e utilizzi della Banca Dati Statistica
L’Area Rischio
RISCHIO
Indici di frequenza infortuni indennizzati ogni 1000 addettiRapporto tra eventi indennizzati incrementati di una riserva sinistri ed esposti al rischio Rapporti di gravità giorni persi per addettoRapporto tra conseguenze degli eventi indennizzati incrementati di una riserva sinistri ed esposti al rischioLe conseguenze:Temporanea: giorniPermanente: 75 giorni per ogni grado di inabilitàMorte 7500 giorni
Consulenza Statistico Attuariale Consulenza Statistica Attuariale
Contenuti e utilizzi della Banca Dati Statistica
L’Area Dati Mensili
DATIMENSILI
Dati di natura amministrativa per meseInfortuni denunciatiInfortuni mortali
Consulenza Statistico Attuariale
Principali livelli di aggregazione
AZIENDE EVENTI DENUNCIATI
EVENTIINDENNIZZATI
RISCHIO DATIMENSILI
Gestione: Industria e Servizi, Agricoltura, Conto Stato
Tipologia di azienda: (Artigiana e non Artigiana)
Settore di attività economica: (codice Ateco 2002)
Codice di tariffa: (INAIL – Tariffa dei premi)
Territorio: Italia, Rip. Geografica, Regione, Provincia
Consulenza Statistico Attuariale Prospettive
Perché una nuova Banca Dati Statistica?
Decreto legge 38/2000
• Danno biologico (menomazione dell’integrità psico-fisica della persona)
• Nuovo sistema tariffario (Industria, Artigianato, Terziario, Altre Attività)
• Dirigenti, sportivi professionisti, parasubordinati
…e inoltre
• Casalinghe Assicurate• Variabili ESAW/3 (Direttiva EUROSTAT)
Consulenza Statistico Attuariale
DATORI DILAVORO LAVORATORI INFORTUNI
e M.P.PORTAFOGLIO
RENDITE RISCHIO
Principali innovazioni
New
Datori di lavoro: Aziende clienti e PAT, Retribuzioni e Premi delle PAT
Lavoratori : Addetti (unità di lavoro-anno), Lavoratori Assicurati (INAIL-DNA integrati con altre fonti),Casalinghe assicurate
INF.e M.P. : Indennizzati in permanente (in capitale, in rendita)
Portafoglio Rendite : Rendite dirette e a superstiti - In vigore e costituite
Rischio : Indicatori (Indici di frequenza; Indici di gravità)
Nuova Banca Dati Statistica Consulenza Statistico Attuariale
DATORI DILAVORO LAVORATORI INFORTUNI
e M.P.PORTAFOGLIO
RENDITE RISCHIO
Principali livelli di aggregazione dei dati
Gestione: I+S, Agricoltura, Conto Stato, Casalinghe, Medici radiol.
Settore tariffario: Industria, Artigianato,Terziario, Altre Attività
Settore di attività economica (codice Ateco 2002) fino alla 5acifra
Codice di lavorazione: (INAIL – Tariffa dei premi) fino alla voce
Territorio: Italia, Rip. Geografica, Regione, Provincia, Comune
NewConsulenza Statistico Attuariale
DATORI DILAVORO LAVORATORI INFORTUNI
e M.P.PORTAFOGLIO
RENDITE RISCHIO
Altri livelli di aggregazione dei dati
Sesso EtàAnnoDimensione aziendaleGravità (grado medio, durata media)Modalità di accadimento (mese, giorno, ora solare e ordinale)
New
Paese di nascita (U.E., non U.E., Continenti)Tipologia lavoratore Aut., Dip., Apprendisti, Interinali, ParasubordinatiVariabili ESAW/3Tipo di malattia professionale (Tabellate, non Tabellate)Infortunio in itinere, stradale
Consulenza Statistico Attuariale
INFORMAZIONI PIU’ ADATTE E SPECIFICHE
Le tavole simili a quelle già esistenti sono state ristudiate e riprogettate in modo da fornire informazioni più adatte alle esigenze dell’utenza, permettendo una navigazione in tempo reale, cosa che precedentemente non avveniva.
Vecchia BDS
Nuova BDS Dati provvisori
FRUIBILITA’ DELL’INFORMAZIONE
La tavola che contiene i risultati può essere esplorata a vari livelli di dettaglio mediante navigazione all’interno dello stesso report. Si parte da informazioni di carattere più generale e l’utente può ricercarne altre più specifiche secondo le sue esigenze. Questo avviene sia consentendogli di aumentare o diminuire il dettaglio del dato, sia permettendogli di inserire filtri che riducano il risultato a quello voluto. Ad esempio, in una tavola che presenta le aziende clienti a livello nazionale, divise per ripartizione geografica ed anno, l’utente può filtrare i dati in modo da avere le sole ditte che abbiano dimensione aziendale da “1 a 5” ed esplorare la tavola in modo da avere i dati delle regioni che fanno parte di una ripartizione a sua scelta. Il tutto con il solo utilizzo del mouse, senza tempi di attesa e senza bisogno di abbandonare la tavola e tornare al menù di navigazione. L’esplorazione è stata studiata in modo da consentire le operazioni predefinite e non altre: questo per condurre a dati che diano il massimo dell’informazione e impediscano richieste che potrebbero dare risultati senza senso.
Consulenza Statistico Attuariale Le Altre Banche Dati
Banca Dati al FemminileStatistiche sulle donne
Banca Dati DisabiliRendite dirette in vigore per inabilità permanente
Statistiche Storiche Statistiche dal 1951 al 2005
Statistiche Europee (Fonte EUROSTAT)
Infortuni e tassi di incidenza standardizzati per 9 sezioni comuni NACE
www.inail.it
Consulenza Statistico Attuariale
Banca Dati al Femminile Consulenza Statistico Attuariale
MALATTIE PROFESSIONALI
INFORTUNI
BANCA DATI AL
FEMMINILE
POPOLAZIONE
DONNA, RISCHI E DANNI DA LAVORO
LAVORO
SOCIETA'
DONNA LAVORO E SOCIETA'
Consulenza Statistico Attuariale
INDICATORI SOCIO-SANITARI
ASSICURATI INAIL
MATERNITA'
SOCIETA' ASSISTENZA E PREVIDENZA
FORZA LAVORO
DONNA LAVORO E SOCIETA' LAVORO
OCCUPATI
POPOLAZIONE
STRANIERA
QUADRO GENERALE
ITALIANA
Banca Dati al Femminile
Consulenza Statistico Attuariale
Fonte: ISTAT
30,91,3231,31,2427,92,41ITALIA
30,31,3230,41,3128,32,25Isole
30,51,3230,61,3127,71,99Sud
31,51,2732,01,1828,22,23Centro
31,01,3531,91,1927,72,61Nord-Est
31,21,3131,91,1727,92,50Nord-Ovest
Età media al parto
Numero medio di
figli
Etàmedia al
parto
Numero medio di
figli
Età media al parto
Numero medio di
figli
Totale donne residentiDonne italianeDonne straniere
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
Anno di iscrizione in anagrafe 2005
per ripartizione geografica.
Numero medio di figli per donna ed età media al parto
Banca Dati al Femminile Consulenza Statistico AttuarialeBanca Dati al Femminile