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LA PINACOTECA “VANNI ROSSI” PONTE S. PIETRO VIA PIAZZINI ...

Date post: 25-Dec-2021
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SONGBOOKS Direzione artistica di Roberto Valentino PRIMAVERA IN JAZZ II^ EDIZIONE PINACOTECA VANNI ROSSI PONTE S. PIETRO Tre concerti uniti, oltre che dalla presenza fissa del pianofor- te, da un filo conduttore che li lega l’uno all’altro ma che nel contempo li distingue l’uno dall’altro: per la seconda edizione di Primavera in Jazz, rassegna organizzata dal Comune di Ponte S. Pietro, quest’anno con il patrocinio di Bergamo Jazz Festival, ho immaginato un percorso fra repertori diversi che riflettono al tempo stesso la classicità e la modernità del jazz; da qui il titolo di Songbooks. Partiamo con un omaggio, squisitamente acustico, a coloro che del jazz elettrico sono stati indiscussi pilastri per parecchio tempo, i Weather Report. La mente raffinatissima di Massimo Colombo è andata all’essenza della loro musica, spogliandola per una volta degli abiti consueti per donarle una nuova veste insolita, inedita, sorprendente. Ma l’affiatato trio del pianista mi- lanese recupererà pagine anche di altri compositori, ad iniziare da un maestro del piano jazz e del jazz tutto come Bud Powell. Grandi maestri lo sono stati pure Thelonious Monk e, per altri versi, Steve Lacy: entrambi, in un intreccio di raro fascino, sono al centro del concerto del duo formato da Tino Tracanna e da Umberto Petrin, che dalla stima reciproca sono passati alle vie di fatto, cioè a dar vita a una collaborazione che, seppur di recente nascita, sta già dando frutti assai interessanti. Infine, Dave Burrell. In molti lo ricordano sicuramente come partner fidato di Archie Shepp e come coprotagonista di pie- tre miliari quali “The Way Ahead”, “Blasè!”, “Attica Blues” o delle altrettanto famose registrazioni al festival di Montreux del 1975. Ma nel carnet collaborativo e discografico del pia- nista statunitense (anche nelle vesti di leader, ovviamente) c’è molto altro ancora. Oggi, Dave Burrell incarna proprio quella classicità e modernità cui ci si riferiva sopra. Il jazz è, peraltro, una musica in costante movimento, anche quando rilegge la sua storia. Roberto Valentino PER INFORMAZIONI E PREVENDITA BIGLIETTI BIBLIOTECA COMUNALE VIA PIAVE, 26 - PONTE SAN PIETRO 035 610330 - 3336112256 TUTTI I CONCERTI SI TERRANNO PRESSO LA PINACOTECA “VANNI ROSSI” VIA PIAZZINI, 37 PONTE SAN PIETRO COSTO BIGLIETTI: € 8,00 PER SINGOLO CONCERTO € 20,00 PER ABBONAMENTO ALLE TRE SERATE SPONSORIZZATO DA: SPONSORIZZATO DA: COMUNE DI PONTE SAN PIETRO COMUNE DI PONTE SAN PIETRO CON IL PATROCINIO DI: IN COLLABORAZIONE CON: CON IL PATROCINIO DI: IN COLLABORAZIONE CON:
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SONGBOOKSDirezione artisticadi Roberto Valentino

PRIMAVERA IN JAZZ II^ EDIZIONE PINACOTECAVANNI ROSSIPONTE S. PIETRO

Tre concerti uniti, oltre che dalla presenza fissa del pianofor-te, da un filo conduttore che li lega l’uno all’altro ma che nel contempo li distingue l’uno dall’altro: per la seconda edizione di Primavera in Jazz, rassegna organizzata dal Comune di Ponte S. Pietro, quest’anno con il patrocinio di Bergamo Jazz Festival, ho immaginato un percorso fra repertori diversi che riflettono al tempo stesso la classicità e la modernità del jazz; da qui il titolo di Songbooks. Partiamo con un omaggio, squisitamente acustico, a coloro che del jazz elettrico sono stati indiscussi pilastri per parecchio tempo, i Weather Report. La mente raffinatissima di Massimo Colombo è andata all’essenza della loro musica, spogliandola per una volta degli abiti consueti per donarle una nuova veste insolita, inedita, sorprendente. Ma l’affiatato trio del pianista mi-lanese recupererà pagine anche di altri compositori, ad iniziare da un maestro del piano jazz e del jazz tutto come Bud Powell.Grandi maestri lo sono stati pure Thelonious Monk e, per altri versi, Steve Lacy: entrambi, in un intreccio di raro fascino, sono al centro del concerto del duo formato da Tino Tracanna e da Umberto Petrin, che dalla stima reciproca sono passati alle vie di fatto, cioè a dar vita a una collaborazione che, seppur di recente nascita, sta già dando frutti assai interessanti.Infine, Dave Burrell. In molti lo ricordano sicuramente come partner fidato di Archie Shepp e come coprotagonista di pie-tre miliari quali “The Way Ahead”, “Blasè!”, “Attica Blues” o delle altrettanto famose registrazioni al festival di Montreux del 1975. Ma nel carnet collaborativo e discografico del pia-nista statunitense (anche nelle vesti di leader, ovviamente) c’è molto altro ancora. Oggi, Dave Burrell incarna proprio quella classicità e modernità cui ci si riferiva sopra. Il jazz è, peraltro, una musica in costante movimento, anche quando rilegge la sua storia.

Roberto Valentino

PER INFORMAZIONIE PREVENDITA BIGLIETTIBIBLIOTECA COMUNALEVIA PIAVE, 26 - PONTE SAN PIETRO035 610330 - 3336112256

TUTTI I CONCERTISI TERRANNO PRESSO

LA PINACOTECA“VANNI ROSSI”VIA PIAZZINI, 37PONTE SAN PIETRO

COSTO BIGLIETTI:€ 8,00 PER SINGOLO CONCERTO€ 20,00 PER ABBONAMENTOALLE TRE SERATE

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COMUNEDI PONTE SAN PIETRO

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DAVE BURRELL: pianoforte

“Primavera in Jazz” si apre al jazz internazionale con un pianista il cui nome è da tempo iscritto nella annali di questa musica. Nato a Middletown, Ohio, il 10 settembre del 1940, Dave Burrell è strumentista e compositore di riconosciuta statura, profondamente legato alla tradizione della musica afro-americana (blues, gospel) e ai suoi maestri (da Jelly Roll Morton a James P. Johnson, da Duke Ellington a Thelonious Monk e John Coltrane). Sul finire degli anni Sessanta Dave Burrell ha sposato la causa della new thing del periodo, collaborando con Archie Shepp, Marion Brown, Pha-roah Sandes, Sunny Murray, Albert Ayler, Grachan Moncur III, Roscoe Mitchell e altri ancora. Di quegli anni è anche un suo album dedicato a Giacomo Puccini, intitolato “La Vie de Boheme”, originale rilettura di famose arie del compositore toscano. In se-guito ha fatto parte del gruppo 360 Degrees Music Experience e instaurato proficui rapporti collaborativi con il sassofonista David Murray e con il contrabbassista William ParkerOggi, Dave Burrell mescola passato e attualità, rivisitando pagi-ne musicali con quella libertà di spirito e stile che contraddistingue i jazzisti più autentici.

VENERDÌ

27M A R Z O ORE 21.00

MASSIMO COLOMBO TRIO“PLAYS WEATHER REPORT”

VENERDÌ

03A P R I L E ORE 21.00

TINO TRACANNAUMBERTO PETRIN DUO“PLAYS THELONIOUSMONK & STEVE LACY”

VENERDÌ

17A P R I L E ORE 21.00

DAVE BURRELL“PLAYS STANDARDS”

MASSIMO COLOMBO: pianoforte

MAURIZIO QUINTAVALLE: contrabbasso

ENZO ZIRILLI: batteria

Pianista e didatta rinomato dalla vasta e composita esperienza, Massimo Colombo guida un trio ben affiatato che affronta in una cornice acustica brani tratti dal repertorio dei Weather Report, grup-po leggendario che è stato colonna portante del jazz elettrico negli anni Settanta e Ottana. Il trio di Colombo ha pubblicato di recente l’album Acoustic Weather, da più parti indicato come uno dei miglio-ri dischi jazz prodotti in Italia nel 2019. Acoustic Weather include otto brani tratti da quattro significative album dei Weather Report: “Black Market” (Black Market, Elegant People), “Heavy Weather” (A Remark You Made, Teen Town, Palladium), “Mr. Gone” (Punk Jazz, Pinocchio) e “Sportin’ Life” (Face On The Barrom Floor). La musica dei Weather Report nacque e si sviluppò con l’evoluzione de-gli strumenti elettrici, in particolare dei sintetizzatori che abbondano nei loro dischi. Il punto di vista del trio di Massimo Colombo, al contrario, è quello di riportare alla purezza acustica le composizioni, esaltandone il lato armonico melodico, spogliandolo delle sovrastrut-ture elettriche e riportando la musica al suono naturale. Alla bellezza delle composizioni di Wayne Shorter, Joe Zawinul e Jaco Pastorius si alterna la fluidità delle improvvisazioni del trio, sempre in sintonia con gli elementi tematici e ritmici delle stesse.

TINO TRACANNA: sax tenore e sopranoUMBERTO PETRIN: pianoforte

Il sassofonista Tino Tracanna (assiduo collaboratore, fra l’altro, di Paolo Fresu) e il pianista Umberto Petrin, entrambi attivi sia sui palcoscenici nazionali che internazionali del jazz, hanno unito di re-cente le proprie forze per dar vita a un duo che trae linfa vitale, oltre che dalle singole individualità in campo, dal repertorio di Thelonious Monk, autore di Round Midinght e di tantissime altre composizioni che hanno segnato la storia del jazz e non solo, e di Steve Lacy, maestro del sax soprano che dedicò larga parte della propria vita artistica alla musica dello stesso Monk. Nel percorso dei due musici-sti italiani si incontra anche la figura del pianista Mal Waldron, che con Steve Lacy strinse un proficuo legame artistico. Il concerto prevede un programma costituito da temi poco eseguiti di Monk, come San Francisco Holiday, Teo e Oska T, intrecciati ad altri di Mal Waldron e soprattutto di Steve Lacy, come Microworlds, Bone e No Baby, secondo una rilettura densa di dinamiche e con am-pie aperture improvvisative. In questa prospettiva i materiali tematici originari diventano spunto per un articolato, affascinante racconto

musicale.


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