+ All Categories
Home > Documents > La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna...

La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna...

Date post: 31-Aug-2020
Category:
Upload: others
View: 2 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
8
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLX n. 186 (48.510) Città del Vaticano lunedì-martedì 17-18 agosto 2020 . y(7HA3J1*QSSKKM( +"!z!:!=!:! All’Angelus dell’Assunta e del 16 agosto La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di speranza Papa Francesco ha affidato alla Ver- gine le sofferenze della Nigeria pro- vata dalla violenza, le difficili tratta- tive tra Egitto, Etiopia e Sudan sulla questione del Nilo, la situazione del Libano e della Bielorussia, e il futu- ro delle famiglie alle prese con i pro- blemi provocati dalla pandemia. A queste e a tutte le realtà del mondo «che più hanno sete di speranza, speranza di pace, di giustizia, spe- ranza di una vita dignitosa», il Pon- tefice ha rivolto il suo pensiero all’Angelus dell’Assunta, recitato sa- bato 15 agosto in piazza San Pietro, e alla preghiera mariana del giorno successivo, domenica 16, durante l’appuntamento che ancora una vol- ta ha visto riunirsi sotto la finestra dello studio privato del Palazzo apo- stolico vaticano numerosi fedeli, nel rispetto delle misure di sicurezza adottate a causa della pandemia. A loro e a quanti lo hanno seguito attraverso i media, il Papa si è rivol- to a mezzogiorno di sabato, offren- do una riflessione sull’Assunzione di Maria in cielo e sottolineando che nel «passo della piccola Vergine di Nazaret» è racchiuso «il grande bal- zo in avanti dell’umanità» destinata a risorgere. E proprio ricordando che di recente è stato aggiunto tra le Litanie lauretane il titolo mariano di «Madre della speranza», Francesco ha invitato i fedeli a pregare «in par- ticolare per la popolazione della re- gione settentrionale della Nigeria, vittima di violenze e attacchi terrori- stici», confidando poi di seguire «con particolare attenzione la situa- zione delle difficili trattative sulla questione del Nilo tra Egitto, Etio- pia e Sudan». In proposito il Papa ha esortato «tutte le parti a conti- nuare sulla via del dialogo, affinché il “Fiume Eterno” continui a essere una linfa di vita che unisce e non di- vide, che nutre sempre amicizia, pro- sperità, fratellanza e mai inimicizia, incomprensione o conflitto». Un invito ad avere fiducia in Dio e a portare «la propria storia di do- lore» davanti a lui, chiedendogli: «Signore, se Tu vuoi, puoi guarir- mi!», è stato poi rivolto il giorno se- guente ai fedeli che hanno parteci- pato all’Angelus domenicale, dedica- to al brano evangelico di Matteo che racconta l’incontro tra Gesù e la donna cananea. Al termine il Ponte- fice ha rivolto ancora il suo sguardo alle «situazioni drammatiche nel mondo che causano sofferenza alla gente». E dopo aver assicurato la sua preghiera per il Libano, ha indi- rizzato un pensiero «alla cara Bielo- russia. Seguo con attenzione — ha detto — la situazione post-elettorale in questo Paese e faccio appello al dialogo, al rifiuto della violenza e al rispetto della giustizia e del diritto. Affido tutti i bielorussi alla protezio- ne della Madonna, regina della pa- ce». Infine, augurandosi che questi giorni di ferie «possano essere un tempo per ritemprare il corpo, ma anche lo spirito mediante momenti dedicati alla preghiera, al silenzio e al contatto distensivo con la bellezza della natura, dono di Dio», France- sco ha raccomandato di non dimen- ticare «i problemi che ci sono per il covid: tante famiglie che non hanno il lavoro, che lo hanno perso e non hanno da mangiare». Da qui l’auspi- cio: «Le nostre pause estive siano anche accompagnate dalla carità e dalla vicinanza a queste famiglie». PAGINA 8 Netanyahu: «Il piano di annessioni è soltanto sospeso» Abbas contro l’accordo tra Israele ed Emirati TEL AVIV, 17. «Nessuno ha il diritto di parlare in nome dei palestinesi». Queste le parole pronunciate ieri dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, nel commentare la normaliz- zazione dei rapporti tra Emirati Ara- bi Uniti e Israele, annunciata giove- dì scorso. I palestinesi — ha spiegato Abbas — contestano questo accordo che «va contro la soluzione dei due stati». La stessa linea è stata espressa dall’Organizzazione per la liberazio- ne della Palestina (Olp). Dure criti- che anche da Hamas. Le parole di Abbas sono una ri- sposta indiretta a quanto dichiarato poche ore prima dal premier israe- liano Benjamin Netanyahu. «L’ac- cordo è un passo storico che farà avanzare la pace con il mondo ara- bo e che promuoverà una pace rea- le e sicura anche con i palestinesi» ha affermato Netanyahu. «Sulla scia di questo accordo, arriveranno sia altri paesi del Golfo sia nazioni islamiche in Africa». Però, l’accor- do non eliminerebbe il progetto di annessione di parti dei Territori pa- lestinesi. «Gli Usa — ha detto Ne- tanyahu — ci hanno chiesto di so- spendere il progetto di annessioni» previsto dal piano di pace del pre- sidente Donald Trump. Dure critiche alla normalizzazio- ne dei rapporti tra Israele ed Emi- rati Arabi Uniti — prima volta per un paese del Golfo — sono state espresse anche da Teheran. Per il presidente iraniano Hassan Rohani gli Emirati hanno commesso «un grande errore» e «devono stare at- tenti a non portare Israele nella re- gione». Immediata la replica di Abu Dahbi: l’accordo è «una deci- sione sovrana che non è diretta contro l’Iran» ha dichiarato il mi- nistro degli esteri emiratino, Anwar Gargash. «Non accettiamo interfe- renze nelle nostre decisioni, così come rifiutiamo le minacce». Al di là delle polemiche, gli ana- listi sono concordi nel ritenere che la normalizzazione dei rapporti tra Israele ed Emirati apre un nuovo capitolo per il Medio Oriente. Ieri il presidente libanese Michel Aoun ha lasciato la porta aperta alla pace con Israele. Rispondendo ad una domanda sul tema in un’intervista a un canale francese, Aoun ha det- to: «Abbiamo problemi con Israe- le, dobbiamo prima risolverli» ha detto. Ma il presidente bielorusso esclude il ritorno alle urne Lukashenko pronto a condividere il potere Auspicata dagli Stati Uniti Un’indagine credibile sull’esplosione a Beirut #CantiereGiovani PER COSTRUIRE E ALIMENTARE UNALLEANZA TRA LE GENERAZIONI Sulla tragedia in Alta Val di Grana Il dolore innocente ROBERTO ROSANO A PAGINA 4 In Sahel centrale Soffrire nel silenzio FERNANDO CHICA ARELLANO A PAGINA 2 Messaggio del cardinale segretario di Stato, a nome del Papa, per il Meeting di Rimini 2020 Con il binocolo della meraviglia PAGINA 5 Lettera di Francesco ai religiosi del Brasile La priorità della preghiera PAGINA 6 Nel documento finale dell’Assemblea per l’Amazzonia A difesa di un popolo MARCELO FIGUEROA A PAGINA 6 Il cardinale Parolin a Lourdes L’evangelizzazione è servizio al prossimo nella verità PAGINA 7 Consacrata alla Madonna di Fátima la diocesi di Pyongyang Per il popolo coreano PAGINA 7 Fino al 10 dicembre 2021 Prorogato il Giubileo Lauretano PAGINA 8 ALLINTERNO MINSK, 17. «Nuove elezioni in Bielo- russia sono fuori questione»: lo ha detto oggi il presidente bielorusso Alexander Lukashenko incontrando i lavoratori alla fabbrica di trattori di Minsk. Tuttavia, il presidente, alla guida del paese dal 1994, ha detto di «essere disposto a condividere il po- tere, a procedere con modifiche alla Costituzione, ma non sotto le pres- sioni e non tramite proteste di piaz- za». Nessuno — ha aggiunto — «de- ve mai pensare di potermi costringe- re a fare qualcosa. Non ci saranno nuove elezioni. Perché altrimenti non ci saranno più le grandi fabbri- che del paese. Tutto sarà distrutto». Va detto che questa mattina sono stati rilasciati quasi tutti i manife- stanti fermati. Dalla Lituania, dove è fuggita do- po il voto di domenica scorsa, la principale sfidante di Lukashenko,, Svetlana Tikhanovskaya, ha detto di «essere pronta ad assumere il ruolo di leader del paese fino a quando non saranno convocate nuove elezio- ni». In un video diffuso ieri, Tikha- novskaya ha spiegato che è in corso una valutazione giuridica per offrire basi solide alla convocazione di nuo- ve elezioni. Nel paese la tensione è altissima. Moltissimi operai sono in sciopero e si stanno riunendo in comitati. Se- condo i media locali, i dirigenti di molte imprese hanno avuto un altro incontro con i dipendenti questa mattina e hanno esortato tutti «a mettere per iscritto le loro richieste senza interrompere il processo di produzione». Tuttavia «il voto per lo sciopero è stato praticamente una- nime; stanno formando comitati di sciopero e si preparano a notificare formalmente all’amministrazione, tramite il sindacato, che la produzio- ne sarà interrotta» si legge in una nota. Tra le richieste avanzate dai la- voratori, l’annullamento delle elezio- ni e lo stop delle violenze contro i manifestanti. Anche alcuni dipen- denti della Belteleradiocompany, che riunisce le televisioni e le radio di Stato, sono in sciopero e alle 9.00 è stato mandato in onda per diversi secondi un divano vuoto. Sul piano internazionale, il presi- dente del Consiglio europeo Charles Michel ha convocato per mercoledì un Vertice Ue straordinario sulla cri- si in Bielorussia. Questa mattina è intervenuta anche la Germania chie- dendo lo stop delle violenze e la ve- rifica dei risultati del voto. Manifestanti in piazza a Minsk per protestare contro i risultati delle presidenziali (Epa) BEIRUT, 17. Gli Stati Uniti chiedo- no un’indagine «trasparente e cre- dibile» sulla terribile esplosione che lo scorso 4 agosto nell’area del porto di Beirut ha ucciso 177 perso- ne e ne ha ferite altre seimila. Al- cuni investigatori dell’Fbi raggiun- geranno il Libano per aiutare le autorità locali. «Dobbiamo assicu- rarci che ci sia un’indagine appro- fondita, trasparente e credibile» ha detto il sotto segretario di Stato Usa, David Hale, inviato speciale in Libano. L’ipotesi di un’indagine interna- zionale era stata esclusa nei giorni scorsi dai leader libanesi. Non era stata esclusa però la collaborazione con altri paesi nell’organizzazione delle indagini. «In una certa misu- ra, questo tragico evento è solo un sintomo delle più profonde diffi- coltà in Libano», ha detto Hale durante una conferenza stampa, ri- ferendosi a «decenni di cattiva ge- stione e corruzione». Nel frattempo, l’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha lanciato un appello per racco- gliere 46,7 milioni di dollari neces- sari a raggiungere nei prossimi tre mesi centomila bambini libanesi colpiti dalle conseguenze del- l’esplosione del 4 agosto. L’esplosione, si legge in una no- ta, «ha creato ulteriori traumi per i bambini del Libano che devono anche affrontare l’impatto di una grave crisi economica e di una vio- lenta pandemia. L’Unicef e i suoi partner sono stati sul campo fin dal primo gior- no, recuperando le scorte di vacci- ni, distribuendo acqua e aiutando a ripulire i detriti. NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ve- scovo Ausiliare dell’Arcidio- cesi Metropolitana di Lu- blin (Polonia), presentata da Sua Eccellenza Reveren- dissima Monsignor Miec- zysław Cisło. Francesco affida alla Vergine Maria le sofferenze della Nigeria, le difficili trattative sulla questione del Nilo, la situazione del Libano e della Bielorussia, e il futuro delle tante famiglie alle prese con i problemi provocati dalla pandemia
Transcript
Page 1: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00

L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO

Non praevalebunt

Anno CLX n. 186 (48.510) Città del Vaticano lunedì-martedì 17-18 agosto 2020

.

y(7HA

3J1*QS

SKKM(

+"!z!:!=

!:!

All’Angelus dell’Assunta e del 16 agosto

La preghiera del Papa per il mondoche ha sete di speranza

Papa Francesco ha affidato alla Ver-gine le sofferenze della Nigeria pro-vata dalla violenza, le difficili tratta-tive tra Egitto, Etiopia e Sudan sullaquestione del Nilo, la situazione delLibano e della Bielorussia, e il futu-ro delle famiglie alle prese con i pro-blemi provocati dalla pandemia. Aqueste e a tutte le realtà del mondo«che più hanno sete di speranza,speranza di pace, di giustizia, spe-ranza di una vita dignitosa», il Pon-tefice ha rivolto il suo pensieroall’Angelus dell’Assunta, recitato sa-bato 15 agosto in piazza San Pietro,e alla preghiera mariana del giornosuccessivo, domenica 16, durantel’appuntamento che ancora una vol-ta ha visto riunirsi sotto la finestradello studio privato del Palazzo apo-stolico vaticano numerosi fedeli, nelrispetto delle misure di sicurezzaadottate a causa della pandemia.

A loro e a quanti lo hanno seguitoattraverso i media, il Papa si è rivol-to a mezzogiorno di sabato, offren-do una riflessione sull’Assunzione diMaria in cielo e sottolineando chenel «passo della piccola Vergine diNazaret» è racchiuso «il grande bal-zo in avanti dell’umanità» destinataa risorgere. E proprio ricordando

che di recente è stato aggiunto tra leLitanie lauretane il titolo mariano di«Madre della speranza», Francescoha invitato i fedeli a pregare «in par-ticolare per la popolazione della re-gione settentrionale della Nigeria,vittima di violenze e attacchi terrori-stici», confidando poi di seguire«con particolare attenzione la situa-

zione delle difficili trattative sullaquestione del Nilo tra Egitto, Etio-pia e Sudan». In proposito il Papaha esortato «tutte le parti a conti-nuare sulla via del dialogo, affinchéil “Fiume Eterno” continui a essereuna linfa di vita che unisce e non di-vide, che nutre sempre amicizia, pro-sperità, fratellanza e mai inimicizia,incomprensione o conflitto».

Un invito ad avere fiducia in Dioe a portare «la propria storia di do-lore» davanti a lui, chiedendogli:«Signore, se Tu vuoi, puoi guarir-mi!», è stato poi rivolto il giorno se-guente ai fedeli che hanno parteci-pato all’Angelus domenicale, dedica-to al brano evangelico di Matteo cheracconta l’incontro tra Gesù e ladonna cananea. Al termine il Ponte-fice ha rivolto ancora il suo sguardoalle «situazioni drammatiche nelmondo che causano sofferenza allagente». E dopo aver assicurato lasua preghiera per il Libano, ha indi-rizzato un pensiero «alla cara Bielo-russia. Seguo con attenzione — hadetto — la situazione post-elettoralein questo Paese e faccio appello aldialogo, al rifiuto della violenza e alrispetto della giustizia e del diritto.Affido tutti i bielorussi alla protezio-ne della Madonna, regina della pa-ce». Infine, augurandosi che questigiorni di ferie «possano essere untempo per ritemprare il corpo, maanche lo spirito mediante momentidedicati alla preghiera, al silenzio eal contatto distensivo con la bellezzadella natura, dono di Dio», France-sco ha raccomandato di non dimen-ticare «i problemi che ci sono per ilcovid: tante famiglie che non hannoil lavoro, che lo hanno perso e nonhanno da mangiare». Da qui l’auspi-cio: «Le nostre pause estive sianoanche accompagnate dalla carità edalla vicinanza a queste famiglie».

PAGINA 8

Netanyahu: «Il piano di annessioni è soltanto sospeso»

Abbas contro l’a c c o rd otra Israele ed Emirati

TEL AV I V, 17. «Nessuno ha il dirittodi parlare in nome dei palestinesi».Queste le parole pronunciate ieri dalpresidente palestinese MahmoudAbbas, nel commentare la normaliz-zazione dei rapporti tra Emirati Ara-bi Uniti e Israele, annunciata giove-dì scorso. I palestinesi — ha spiegatoAbbas — contestano questo accordoche «va contro la soluzione dei duestati». La stessa linea è stata espressadall’Organizzazione per la liberazio-ne della Palestina (Olp). Dure criti-che anche da Hamas.

Le parole di Abbas sono una ri-sposta indiretta a quanto dichiaratopoche ore prima dal premier israe-liano Benjamin Netanyahu. «L’ac-cordo è un passo storico che faràavanzare la pace con il mondo ara-bo e che promuoverà una pace rea-le e sicura anche con i palestinesi»ha affermato Netanyahu. «Sullascia di questo accordo, arriverannosia altri paesi del Golfo sia nazioniislamiche in Africa». Però, l’accor-do non eliminerebbe il progetto diannessione di parti dei Territori pa-lestinesi. «Gli Usa — ha detto Ne-tanyahu — ci hanno chiesto di so-spendere il progetto di annessioni»

previsto dal piano di pace del pre-sidente Donald Trump.

Dure critiche alla normalizzazio-ne dei rapporti tra Israele ed Emi-rati Arabi Uniti — prima volta perun paese del Golfo — sono stateespresse anche da Teheran. Per ilpresidente iraniano Hassan Rohanigli Emirati hanno commesso «ungrande errore» e «devono stare at-tenti a non portare Israele nella re-gione». Immediata la replica diAbu Dahbi: l’accordo è «una deci-sione sovrana che non è direttacontro l’Iran» ha dichiarato il mi-nistro degli esteri emiratino, AnwarGargash. «Non accettiamo interfe-renze nelle nostre decisioni, cosìcome rifiutiamo le minacce».

Al di là delle polemiche, gli ana-listi sono concordi nel ritenere chela normalizzazione dei rapporti traIsraele ed Emirati apre un nuovocapitolo per il Medio Oriente. Ieriil presidente libanese Michel Aounha lasciato la porta aperta alla pacecon Israele. Rispondendo ad unadomanda sul tema in un’intervistaa un canale francese, Aoun ha det-to: «Abbiamo problemi con Israe-le, dobbiamo prima risolverli» hadetto.

Ma il presidente bielorusso esclude il ritorno alle urne

Lukashenko pronto a condividere il potere

Auspicata dagli Stati Uniti

Un’indagine credibilesull’esplosione a Beirut

#CantiereGiovaniPER COSTRUIRE E A L I M E N TA R EUN’ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI

Sulla tragediain Alta Val di Grana

Il dolore innocenteROBERTO ROSANO A PA G I N A 4

In Sahel centrale

Soffrire nel silenzioFERNAND O CHICA ARELLANO A PA G I N A 2

Messaggio del cardinalesegretario di Stato, a nome del Papa,per il Meeting di Rimini 2020

Con il binocolodella meraviglia

PAGINA 5

Lettera di Francesco ai religiosidel Brasile

La prioritàdella preghiera

PAGINA 6

Nel documento finaledell’Assemblea per l’Am a z z o n i a

A difesa di un popoloMARCELO FIGUEROA A PA G I N A 6

Il cardinale Parolin a Lourdes

L’evangelizzazioneè servizio al prossimonella verità

PAGINA 7

Consacrata alla Madonnadi Fátima la diocesi di Pyongyang

Per il popolo coreanoPAGINA 7

Fino al 10 dicembre 2021

P ro ro g a t oil Giubileo Lauretano

PAGINA 8

ALL’INTERNO

MINSK, 17. «Nuove elezioni in Bielo-russia sono fuori questione»: lo hadetto oggi il presidente bielorussoAlexander Lukashenko incontrandoi lavoratori alla fabbrica di trattori diMinsk. Tuttavia, il presidente, allaguida del paese dal 1994, ha detto di«essere disposto a condividere il po-tere, a procedere con modifiche allaCostituzione, ma non sotto le pres-sioni e non tramite proteste di piaz-za». Nessuno — ha aggiunto — «de-ve mai pensare di potermi costringe-re a fare qualcosa. Non ci sarannonuove elezioni. Perché altrimentinon ci saranno più le grandi fabbri-che del paese. Tutto sarà distrutto».Va detto che questa mattina sonostati rilasciati quasi tutti i manife-stanti fermati.

Dalla Lituania, dove è fuggita do-po il voto di domenica scorsa, laprincipale sfidante di Lukashenko,,Svetlana Tikhanovskaya, ha detto di«essere pronta ad assumere il ruolodi leader del paese fino a quandonon saranno convocate nuove elezio-ni». In un video diffuso ieri, Tikha-novskaya ha spiegato che è in corsouna valutazione giuridica per offrirebasi solide alla convocazione di nuo-ve elezioni.

Nel paese la tensione è altissima.Moltissimi operai sono in sciopero esi stanno riunendo in comitati. Se-condo i media locali, i dirigenti dimolte imprese hanno avuto un altroincontro con i dipendenti questamattina e hanno esortato tutti «amettere per iscritto le loro richiestesenza interrompere il processo di

produzione». Tuttavia «il voto perlo sciopero è stato praticamente una-nime; stanno formando comitati disciopero e si preparano a notificareformalmente all’amministrazione,tramite il sindacato, che la produzio-ne sarà interrotta» si legge in unanota. Tra le richieste avanzate dai la-voratori, l’annullamento delle elezio-ni e lo stop delle violenze contro imanifestanti. Anche alcuni dipen-denti della Belteleradiocompany, che

riunisce le televisioni e le radio diStato, sono in sciopero e alle 9.00 èstato mandato in onda per diversisecondi un divano vuoto.

Sul piano internazionale, il presi-dente del Consiglio europeo CharlesMichel ha convocato per mercoledìun Vertice Ue straordinario sulla cri-si in Bielorussia. Questa mattina èintervenuta anche la Germania chie-dendo lo stop delle violenze e la ve-rifica dei risultati del voto.

Manifestanti in piazza a Minsk per protestare contro i risultati delle presidenziali (Epa)

BE I R U T, 17. Gli Stati Uniti chiedo-no un’indagine «trasparente e cre-dibile» sulla terribile esplosioneche lo scorso 4 agosto nell’area delporto di Beirut ha ucciso 177 perso-ne e ne ha ferite altre seimila. Al-cuni investigatori dell’Fbi raggiun-geranno il Libano per aiutare leautorità locali. «Dobbiamo assicu-rarci che ci sia un’indagine appro-fondita, trasparente e credibile» hadetto il sotto segretario di StatoUsa, David Hale, inviato specialein Libano.

L’ipotesi di un’indagine interna-zionale era stata esclusa nei giorniscorsi dai leader libanesi. Non erastata esclusa però la collaborazionecon altri paesi nell’o rg a n i z z a z i o n edelle indagini. «In una certa misu-ra, questo tragico evento è solo unsintomo delle più profonde diffi-coltà in Libano», ha detto Haledurante una conferenza stampa, ri-ferendosi a «decenni di cattiva ge-stione e corruzione».

Nel frattempo, l’Unicef, il fondodelle Nazioni Unite per l’infanzia,ha lanciato un appello per racco-gliere 46,7 milioni di dollari neces-sari a raggiungere nei prossimi tremesi centomila bambini libanesi

colpiti dalle conseguenze del-l’esplosione del 4 agosto.

L’esplosione, si legge in una no-ta, «ha creato ulteriori traumi per ibambini del Libano che devonoanche affrontare l’impatto di unagrave crisi economica e di una vio-lenta pandemia.

L’Unicef e i suoi partner sonostati sul campo fin dal primo gior-no, recuperando le scorte di vacci-ni, distribuendo acqua e aiutando aripulire i detriti.

NOSTREINFORMAZIONI

Il Santo Padre ha accettatola rinuncia all’ufficio di Ve-scovo Ausiliare dell’A rc i d i o-cesi Metropolitana di Lu-blin (Polonia), presentatada Sua Eccellenza Reveren-dissima Monsignor Miec-zysław Cisło.

Francesco affida alla Vergine Maria le sofferenze della Nigeria, le difficili trattative sulla questione del Nilo, la situazionedel Libano e della Bielorussia, e il futuro delle tante famiglie alle prese con i problemi provocati dalla pandemia

Page 2: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 2 lunedì-martedì 17-18 agosto 2020

L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSONon praevalebunt

Città del Vaticano

o r n e t @ o s s ro m .v aw w w. o s s e r v a t o re ro m a n o .v a

ANDREA MONDAdirettore responsabile

Giuseppe Fiorentinov i c e d i re t t o re

Piero Di Domenicantoniocap oredattore

Gaetano Vallinisegretario di redazione

Servizio vaticano: [email protected] internazionale: [email protected] culturale: [email protected] religioso: [email protected]

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 [email protected] w w w. p h o t o .v a

Segreteria di redazionetelefono 06 698 83461, 06 698 84442

fax 06 698 83675segreteria.or@sp c.va

Tipografia VaticanaEditrice L’Osservatore Romano

Tariffe di abbonamentoVaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198Europa: € 410; $ 605Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665America Nord, Oceania: € 500; $ 740Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):telefono 06 698 99480, 06 698 99483fax 06 69885164, 06 698 82818,[email protected] diffusione.or@sp c.vaNecrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Concessionaria di pubblicità

Il Sole 24 Ore S.p.A.System Comunicazione Pubblicitaria

Sede legaleVia Monte Rosa 91, 20149 Milanotelefono 02 30221/3003fax 02 30223214

s e g re t e r i a d i re z i o n e s y s t e m @ i l s o l e 2 4 o re . c o m

Aziende promotricidella diffusione

Intesa San Paolo

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Società Cattolica di Assicurazione

Decine di morti e feriti in un hotel della capitale somala

Attacco terroristicoa Mogadiscio

In Sahel centrale le crisi umanitarie più dimenticate del pianeta

S o f f r i renel silenzio

La PontificiaAccademiaper la vita:

sull’aborto la donnanon va lasciata sola

ROMA, 17. «Non saranno certo que-ste linee guida a cambiare le posi-zioni che da sempre si confrontanointorno a quella che rimane una del-le questioni più dolorosamente lace-ranti della bioetica». Parte da que-sta premessa la nota con cui la Pon-tificia Accademia per la vita si pro-nuncia sulla circolare emanata il 12agosto 2020 dal ministero della sa-lute italiano in merito all'aggiorna-mento delle «Linee di indirizzo sul-la interruzione volontaria di gravi-danza con mifepristone e prosta-glandine».

Secondo quanto riferisce VaticanNews, la Pontificia Accademia perla vita ricorda che, con la legge 194,lo Stato «riconosce il valore socialedella maternità e tutela la vita uma-na dal suo inizio» e, pur ammetten-do in certe condizioni l’i n t e r ru z i o n evolontaria della gravidanza, negache quest’ultima possa essere consi-derata «un mezzo per il controllodelle nascite». Nelle nuove lineeguida l’impegno «a dare davvero al-la donna (e alla coppia) tutto il so-stegno possibile per prevenirel’aborto, superando quelle condizio-ni di disagio, anche economico, chepossono rendere l’interruzione dellagravidanza un evento più subìto chescelto», è stato completamente di-satteso. Nello specifico, il declinodell’azione dei consultori corrispon-de a un passo nella direzione del«confinamento nella sfera privata diun gesto di grande rilevanza emoti-va, sociale e morale» allontanandolo«ulteriormente, con tutti i problemidei quali questa decisione si carica,dalla trama delle relazioni sociali edalla sfera della responsabilità co-mune, che la legge 194 chiama inve-ce direttamente in causa». In altreparole, l’aborto in casa lascia ladonna sempre più sola.

Da questo punto di vista — affer-ma la nota — «occorre non rinuncia-re alla ricerca di modalità e stru-menti più adeguati per un progettocondiviso: accompagnamento e so-stegno alla vita nascente e concepitae alle famiglie restano il banco diprova per una società attenta e sen-sibile che sappia costruire con sa-pienza e lungimiranza il proprio fu-t u ro » .

Stretta sulle misure contro il covid-19

Ripresa dei contagiin Italia

Soccorsi 31 migranti nella ManicaAerei e navi per fermare le traversate

MO GADISCIO, 17. Il terrorismo tornaa colpire la Somalia. È di almeno 15morti il bilancio provvisorio dellevittime di un attacco sferrato, ieri,contro un albergo a Mogadiscio. Sitratta dell’hotel Elite, situato sullungomare della capitale somala,frequentato soprattutto da politici,giornalisti e attivisti della società ci-vile. Tra le vittime si conta anche unalto funzionario del ministerodell’Informazione somalo. Lo haconfermato un portavoce del gover-no, Ismael Mukhtaar Omar, dandonotizia su Twitter dell’uccisione dicinque assalitori.

L’attentato è stato rivendicatonelle ultime ore dal gruppo terrori-stico al Shabaab, affiliato ad al Qae-da. Lo ha riferito Site, il sito webche monitora l’attività jihadista ininternet. I media locali parlano diuna trentina di feriti, tra cui ancheil ministro dei Lavori pubblici. Re-sta comunque incerto il numero del-le vittime.

L’attacco — riferiscono fonti dellasicurezza — è stato precedutodall’esplosione di un’autobomba da-vanti all’albergo. In seguito uncommando di uomini armati ha fat-to irruzione nella struttura prenden-do alcuni ostaggi. Nell’area sonostate dispiegate forze di sicurezza.

Dopo circa quattro ore di pesantiscontri a fuoco con gli assalitori —

durante i quali è morto anche l’auti-sta-suicida dell’autobomba — le for-ze speciali somale hanno messo fineall’assedio.

Il portavoce del governo ha con-fermato l’uccisione di tutti i terrori-sti. L’Elite Hotel è di proprietà deldeputato e uomo d’affari AbdullahiMohamed Nur. La scorsa settimana

dieci persone, tra cui quattro com-battenti di al Shabaab detenuti, so-no rimaste uccise nella prigione cen-trale di Mogadiscio in un’intensasparatoria con le forze di sicurezza,divampata dopo che i jihadisti era-no riusciti a mettere le mani sullearmi da fuoco all’interno della strut-tura.

Il luogo dell’attacco a Mogadiscio (Reuters)

di FERNAND O CHICA ARELLANO

La rapida ed inesorabile diffu-sione del covid-19, che passerànella storia per aver costretto

il mondo intero a fermarsi, sta ri-schiando di far passare in secondopiano alcune gravi crisi umanitariesu cui invece bisognerebbe conti-nuare a mantenere alta l’attenzione.Come ha ricordato il segretario ge-nerale delle Nazioni Unite, AntónioGuterres, lo scorso 23 aprile attra-verso un videomessaggio: «La pan-demia covid-19 è un’emergenza sani-taria pubblica, eppure è molto dipiù. È una crisi economica. Una cri-si sociale. È una crisi umanitaria chesta rapidamente diventando una cri-si dei diritti umani». Così come inpoche settimane questo virus letaleha contagiato centinaia di migliaiadi persone, con la stessa velocità staamplificando tutte le ingiustizie cau-sando effetti devastanti sui più fra-gili. In questa emergenza sanitariasenza precedenti, i governi e gli altriattori coinvolti devono porre i dirittiumani al centro delle loro azioni, te-nendo conto soprattutto delle esi-genze specifiche dei gruppi vulnera-bili.

Particolarmente allarmante risultala situazione degli Stati del Sahelcentrale (Mali, Burkina Faso e Ni-ger) messi a dura prova da conflittiarmati, terrorismo, catastrofi naturalidovute ai cambiamenti climatici,dall’invasione di locuste del desertoe adesso anche dalla diffusione delcovid-19. Quest’ultimo ha colpito laregione alla vigilia dei mesi crucialidella semina, fra maggio e luglio,facendo aumentare il numero degliaffamati senza sosta e spingendo inuno stato di grave insicurezza ali-mentare 1,3 milioni di persone inMali, 2 milioni in Niger e oltre 2milioni in Burkina Faso. Inoltre, ècresciuto anche il numero degli sfol-lati, che è quadruplicato in tutto ilSahel centrale con picchi che hannoraggiunto 780.000 persone rispettoal mezzo milione dell’inizio annosolo in Burkina Faso. Queste comu-nità sono state costrette ad abban-donare le proprie case per le violen-ze degli estremisti ed ora fanno affi-damento quasi completamentesull’assistenza esterna per sopravvi-vere. È quanto rileva una nuova ve-rifica congiunta sulla sicurezza ali-mentare pubblicata lo scorso aprileda una serie di agenzie partner tracui il Programma alimentare mon-diale (Pam).

A suscitare preoccupazione sonoanche i dati riguardanti i bambini,dal momento che i tassi di malnutri-zione nel Sahel sono tra i più alti almondo. Secondo il Rapporto globa-le sulle crisi alimentari 2020, circa2.5 milioni di bambini, oltre unquarto della popolazione in BurkinaFaso, Mali e Niger, soffrono di mal-nutrizione acuta grave e il quadro èdestinato a peggiorare a causadell’aumento dei conflitti a cui siaggiungono i cambiamenti climaticie l’interruzione del commercio inquesti mesi di lockdown. Il numerodi bambini che l’Unicef stimaavranno bisogno di assistenza uma-nitaria nel corso del 2020 è aumen-tato dell’80 per cento rispetto ai cir-ca 1.2 milioni dello scorso anno. Ilcovid-19 ha aggravato una situazio-

ne già critica aggiungendo ulterioririschi ai diritti e alla sicurezza dimilioni di minori già intrappolati inuna o più crisi umanitarie. Le con-seguenze sull’istruzione risultanomolto pesanti in quanto circa 12 mi-lioni di studenti non hanno potutofrequentare le lezioni a causa dellachiusura delle scuole per limitare ladiffusione del coronavirus.

Le problematiche che attanaglia-no questa zona del mondo spessodimenticata hanno sempre suscitatola preoccupazione della Santa Sede.Già San Giovanni Paolo II, il 10maggio 1980 in Burkina Faso, inun’omelia rimasta storica, lanciò unappello solenne a tutto il mondo,«a non chiudere gli occhi» davantialla tragedia che si consuma ognianno nella regione del Sahel, invi-tando tutti ad «ascoltare solo la vo-ce della giustizia e della carità, enon quella dell’egoismo individualee collettivo». A tale proposito, risul-tano sempre attuali le sue parole:«Levo supplicando la voce perchénon posso tacere mentre i miei fra-telli e sorelle sono in pericolo. Iosono qui la voce di quelli che nonhanno voce: la voce degli innocentimorti perché non avevano acqua epane; la voce dei padri e delle ma-dri che hanno visto morire i loro fi-gli senza capire, o che vedrannosempre nei loro figli le conseguenzedella fame patita; la voce delle futu-re generazioni le quali non devonopiù vivere con la terribile incomben-te minaccia sulla loro esistenza». Lesue parole attivarono una grandeondata di solidarietà e la prima pie-tra tangibile fu la creazione dellaFondation Jean-Paul II pour leSahel. La Fondazione recentementeha stretto una più stretta collabora-zione con la Fao nell’ambito delGlobal Framework for Action toCope with Water Scarcity in Agri-culture, per farsi protagonista attivadi quella sollecitudine per i più pic-coli tipica che risponde alla vocazio-ne della Chiesa, ma al tempo stesso,in spirito di collaborazione conl’agenzia delle Nazioni Unite.

L’Ocades (Caritas del BurkinaFaso e Niger) nell’anno 2019 è inter-venuta non solo per portare sollievoalle centinaia di migliaia di sfollati,ma anche per continuare quell’op eradi promozione capillare dell’agricol-tura che nel Sahel rappresenta, pur-troppo, ancora la sola forma di eco-nomia di sussistenza per milioni dipersone, talora in conflitto conun’altra forma di economia di sussi-stenza, l’allevamento negli immensie aridi spazi aperti. L’Ocades nonsolo affianca i nuclei familiari che sidedicano all’agricoltura, ma si sfor-za soprattutto di promuoverne letecniche di produzione tramite laformazione, così come d’intro durreforme di promozione del commerciolocale dei prodotti ottenuti: in talequadro sono stati firmati protocollidi accompagnamento degli agricol-tori con sedici province. Inoltre laChiesa si sforza di introdurre unquadro di approccio alla natura se-condo il magistero della Laudato si’,e così le tecniche avviate si caratte-rizzano per il rispetto del ciclo na-turale (ad esempio sono stati realiz-zati quasi ottocento siti di compo-

staggio e sono state tenute sessionidi formazione sulle tecniche sosteni-bili per poco meno di mille agricol-tori). Si tenga poi presente, che informa complementare, l’Ocades in-terviene con i partner tecnici e fi-nanziari cattolici, nell’ambitodell’acqua e dell’energia. Grazie allapresenza capillare, la Chiesa delBurkina Faso e del Niger, solo l’an-no scorso — anche grazie al genero-so sostegno dei finanziatori — hapotuto accompagnare 24.742 benefi-ciari diretti, di cui 12.812 uomini e11.975 donne (perché occorre ricor-dare che in questi Paesi è ancora ladonna che coltiva per sostenere lafamiglia).

Anche Papa Francesco ha sempreavuto a cuore le difficili situazioniche questi Paesi si trovano ad af-frontare e, proprio nel Regina Caelidel 10 maggio scorso, ha espressosolidarietà per il Sahel provato dallasiccità ricordando l’iniziativa Lauda-to si’ Alb eri il cui obiettivo è pian-tare nella regione almeno un milio-ne di alberi che andranno a far par-te della Grande muraglia verded’Africa. Quest’ultima è un tentati-vo per contrastare gli effetti dell’in-tervento dell’uomo sulla natura che,attraverso la desertificazione e il de-grado delle terre, porta notevolidanni alla popolazione locale. Addi-rittura egli definì, nell’EnciclicaLaudato si’, la desertificazione delsuolo «quasi come una malattia fisi-ca, che colpisce ciascuno e richiedequindi il conforto degli altri» (n.89). In questi ultimi mesi del 2020,il successore di Pietro ha dedicatoprofonde riflessioni alla crisi del co-ronavirus che sta avendo effetti ne-fasti sulle popolazioni più deboli, ei suoi pensieri sono stati raccolti inun volume intitolato La vita dopo lapandemia. In questa pubblicazione,il Vescovo di Roma guarda al futurodell’umanità con amore e speranza,esortando tutti a mettere da parte lacompetizione e l’egoismo degli inte-ressi particolari, ad eliminare disu-guaglianze e ingiustizie per ricono-scersi come membri di un’unica fa-miglia umana. La pandemia ci hadimostrato la nostra interconnessio-ne nella vulnerabilità ed è pertantonecessario dare inizio ad una nuovaera di solidarietà che ci permetta diaffrontare in futuro minacce di que-sto tipo con effetti più duraturi.Quanto accaduto in questi ultimimesi rimarrà «una lezione che rom-perà tutto il fatalismo in cui ci era-vamo immersi e ci permetterà disentirci nuovamente artefici e prota-gonisti di una storia comune e, così,rispondere insieme a tanti mali cheaffliggono milioni di persone in tut-to il mondo. Non possiamo permet-terci di scrivere la storia presente efutura voltando le spalle alla soffe-renza di tanti. Saremo capaci di agi-re responsabilmente di fronte allafame che patiscono tanti, sapendoche c’è cibo per tutti? La globaliz-zazione dell’indifferenza continueràa minacciare e a tentare il nostrocammino… Che ci trovi con gli an-ticorpi necessari della giustizia, dellacarità e della solidarietà» (PapaFrancesco, Piano per risorgere, Rivi-sta «Vida Nueva», aprile 2020).

ROMA, 17. Dopo la preoccupanteripresa dei contagi da covid-19 ilgoverno italiano adotta la lineadura. Le nuove misure sono stateprese al termine del confronto invideoconferenza tra governo e re-gioni e avranno effetto almeno fi-no al 7 settembre. L’ordinanza fir-mata dal ministro della Sanità Ro-berto Speranza entra in vigore giàda oggi.

Le misure prevedono la chiusuradelle discoteche e l’uso della ma-scherina, che dalle 18 alle 6 delmattino, sarà obbligatorio nei luo-ghi e locali aperti al pubblico e inquelli in cui è più facile che sicreino assembramenti. La decisio-ne è arrivata ieri quando i ministridi Sanità, Regioni e Sviluppo eco-nomico si sono uniti in videocon-ferenza con i governatori regionaliper un vertice urgente, dopo ilcontinuo aumento dei contagi.

Nel testo è chiarito che non so-no ammesse deroghe regionali allanormativa nazionale se non «intermini più restrittivi». Il governoha fatto venire meno la deroga alDpcm che ha finora consentito aipresidenti di regione di aprire lediscoteche.

Il governo, secondo quanto siapprende, stanzierà comunque deifondi a sostegno delle attività inte-ressate che subiranno inevitabil-mente delle perdite. Sono difatti

previsti contributi economici pergli operatori del settore, che an-nunciano però il ricorso al Tar echiedono compensazioni con cig eIva al 4 per cento per 4 miliardi difatturato a rischio. Sul tavolo peril momento ci sono 100 milioni die u ro . «C’è una ripresa dei casi si-gnificativa, anche alla luce deicontagi nel contesto europeo».Così il ministro Speranza ha moti-vato, durante il vertice, la decisio-ne della chiusura: «Diamo un se-gnale al paese che bisogna tenerealta l’attenzione», ha aggiunto,sottolineando che «la nostra prio-rità deve essere riaprire le scuole asettembre in piena sicurezza».

A spaventare il governo sono lacrescita costante dei casi e il nume-ro di ragazzi, sempre più giovani,ricoverati in condizioni severe. So-no circa 472 i nuovi positivi in Ita-lia, 150 in meno rispetto al datoprecedente, ma anche i tamponisono in calo. Il Comitato tecnicoscientifico già nei giorni scorsi ave-va espresso la sua preoccupazionedi fronte all’aumento dei casi dicontagio.

Preoccupano anche i rientri de-gli italiani all’estero. Sono iniziati iprimi test a Fiumicino per i circa 2mila vacanzieri attesi dalle areeconsiderate a rischio di Spagna,Grecia, Croazia e Malta.

LONDRA, 17. Proseguono i tentativi dei migranti di at-traversare il Canale della Manica. Le autorità maritti-me francesi hanno soccorso, sabato scorso, al largo diCalais 31 persone a bordo di piccole imbarcazionimentre tentavano la traversata diretti alla costa meri-dionale dell’Inghilterra. Fra loro anche tre bambini eun neonato. Una delle imbarcazioni è stata avvistatanella baia di Wissant, al largo del dipartimento di Pas-de-Calais, l’altra al largo del porto di Calais.

Nel frattempo il governo britanni corre ai ripari, peraffrontare il forte aumento degli attraversamenti illega-li dei migranti nel canale della Manica, inviando ulte-riori personale di marina e aerei. Lo riferisce il segreta-rio alla Difesa, Ben Wallace, spiegando che il dispie-gamento di «personale specializzato della Royal Na-

vy» e un terzo aereo dell’aeronautica militare per con-durre la sorveglianza ha fatto seguito ad una richiestadi supporto da parte del ministero degli interni.«Questi attraversamenti pericolosi — afferma — metto-no in pericolo la vita delle persone ed è giusto soste-nere la Border Force». Negli ultimi dieci giorni sonoarrivati sulle coste britanniche oltre mille migranti.

Anche nel Mediterraneo prosegue il contrastoall’immigrazione illegale. Un’unità della Marina mili-tare tunisina ha fermato, sabato scorso, a 15 km ad estdi Kelibia, un’imbarcazione diretta verso le coste ita-liane, con a bordo 13 connazionali. Lo ha reso noto ilministero della Difesa di Tunisi, specificando che i 13sono tutti in stato di fermo in attesa della decisionedella magistratura.

Page 3: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 17-18 agosto 2020 pagina 3

Fino al 30 agosto, mentre peggiora la situazione nel resto del continente

L’Argentina estendele restrizioni anti-covid

Otto bambini morti nel campo profughi di Al Hol

Allarme dell’Unicef sulla SiriaAnche Tokyopaga il prezzo

dellapandemia

TO KY O, 17. L’impatto della pan-demia di coronavirus si fa sentireanche in Giappone. Il pil (pro-dotto interno lordo) è infatticrollato del 7,8% tra aprile e giu-gno rispetto al trimestre prece-dente. Un crollo storico che hasegnato un terzo trimestre conse-cutivo di contrazione per la terzaeconomia mondiale. Questo calo,secondo i dati preliminari diffusidal governo, segue i cali del pri-mo trimestre (-0,6%, contro il -0,9% annunciato in una primastima in maggio) e nel quarto tri-mestre 2019 (-1,9%), che ha se-gnato l’entrata in recessione delpaese. A complicare notevolmen-te le cose ci sono state anche letensioni sul commercio interna-zionale tra Stati Uniti e Cina.

Tutto questo nonostante l’as-senza di un vero e proprio loc-kdown in Giappone: dallo statodi emergenza deciso a inizio apri-le, infatti, il governo di Tokyo hasollecitato la popolazione a limi-tare le uscite non essenziali echiesto alle attività commercialidi ridurre gli orari di lavoro percirca un mese. In base ai dati delministero delle finanze nipponi-co, i consumi privati — che con-tribuiscono alla formazione di ol-tre la metà del prodotto internolordo — si sono ridotti dell’8,2%tra aprile e giugno: si tratta delterzo declino trimestrale consecu-tivo; mentre le spese in conto ca-pitale hanno visto una contrazio-ne dell’1,5%, e le esportazioni dibeni e servizi una diminuzionedel 18,5%.

Il Giappone si allinea dunquealla fase congiunturale depressivache ha caratterizzato le principalieconomie mondiali durantel’emergenza sanitaria globale: da-gli Stati Uniti con un calo del32,9% su base tendenziale, allaGermania con un meno 10,1% ri-spetto ai tre mesi precedenti, e ilRegno Unito con un declino del20,4% a parametri analoghi.

BUENOS AIRES, 17. Il presidente ar-gentino, Alberto Fernández, ha an-nunciato ieri una nuova prorogadell’isolamento nel paese sudameri-cano, che durerà fino al 30 agosto,sottolineando l’importanza di rispet-tare il distanziamento sociale e difare attenzione per evitare la diffu-sione del covid-19, che ha registratooltre 276.000 casi e 5.362 morti.

Con la proroga, il capo di statoha annunciato l’autorizzazione aglisport individuali nelle aree non col-pite dai contagi, mentre i territoripiù colpiti torneranno alla fase 1 distretto isolamento. «I problemi re-stano, persistono, in alcuni puntisono diventati critici», ha spiegato

Fernández, citato dal sito del quoti-diano «Pagina 12», in un messaggiotrasmesso in diretta con la parteci-pazione del governatore della pro-vincia (entità federale) di BuenosAires, Axel Kicillof, e dal capo delgoverno della città di Buenos AiresHoracio Rodríguez Larreta.

Il presidente ha chiesto di nonparlare più di «quarantena» per ri-ferirsi alle misure che si stannoprendendo contro covid-19. «Conti-nuiamo a parlare di quarantena, manon c'è in Argentina perché le per-sone circolano, perché le aziende so-no state riaperte e l’attività indu-striale sta già operando al di sopradel 90 per cento», ha detto. Fernán-dez ha sottolineato che il virus si stadiffondendo nel Paese a causadell’aumento della circolazione dellepersone e del contatto fisico. In talsenso, ha menzionato i territori diSanta Fe, La Rioja, Chaco, Jujuy,Río Grande, dove il virus ha inizia-to a diffondersi e sono stati rilevati«focolai preoccupanti».

In tal senso, ha precisato che ilGoverno ha concordato con i gover-natori locali «che in quelle zonerosse si tornerà alla fase 1», conl’obiettivo di «controllare il più pos-sibile la circolazione umana e il con-tatto tra le persone».

In Brasile, dopo gli Stati Uniti ilsecondo paese al mondo più colpito

dalla pandemia per numero di de-cessi e casi, sono stati registrati ierialtri 620 morti. Lo ha reso noto ilministero della Sanità del Paese su-damericano, precisando che sono107.852 le vittime dall’iniziodell’emergenza sanitaria. Rispetto adue giorni fa, inoltre, si contano23.101 nuovi casi, per un totale di3.340.197 positivi. Il ministro dellaSanità, Eduardo Pazuello, ha affer-mato che il Brasile è uno dei Paesileader al mondo per numero di pa-zienti guariti dal coronavirus.

Positivo al covid-19 anche il go-vernatore dello Stato di Amazonas,Wilson Lima. E’ il dodicesimo su27. In Amazonas, il più esteso Statobrasiliano, la pandemia ha già pro-vocato 109.000 contagi e 3.500 mor-ti. Ciò nonostante, l’Amazonas èstato anche il primo a riaprire lescuole e tra i primi a chiudere gliospedali da campo preparati per ipazienti affetti da covid-19.

E dopo essere stati chiuso per 5mesi, il Cristo Redentore, il più no-to monumento di Rio de Janeiro si-tuato sulla montagna del Corcova-do, ha riaperto i battenti il 15 ago-sto. La riapertura è stata possibilegrazie a a una partnership tra l’A rc i -diocesi di Rio, il Parco nazionale diTijuca e le forze armate.

Per l’inviato statunitense è un tentativo di bloccare il processo di pace

Ferita in un agguato negoziatrice afghananei colloqui con i talebani

DA M A S C O, 17. L’Unicef è profondamente allarmato dal-le notizie secondo cui otto bambini sotto i cinque annisono morti nel campo di Al Hol, nel nord-est della Si-ria, in meno di una settimana. I decessi — secondo ilfondo delle Nazioni Unite per l’infanzia — sono avve-nuti tra il 6 e il 10 agosto. Quattro decessi «sono staticausati da complicazioni legate alla malnutrizione» re-cita un comunicato. «Gli altri erano dovuti a disidrata-zione per diarrea, insufficienza cardiaca, emorragie in-terne e ipoglicemia». La morte di ogni bambino «ètragica, e lo è ancora di più quando la morte si sareb-be potuta evitare. Quasi 40.000 minorenni da oltre 60

paesi continuano a languire ad Al Hol. Non hanno ac-cesso ai servizi di base e devono affrontare il caldo tor-rido dell’estate e il trauma della violenza e dello sfolla-mento» ha dichiarato la direttrice generale dell’agenziaOnu, Henrietta Fore. Secondo Fore, il covid-19, con leconseguenti restrizioni di movimento e le misure diquarantena che ne derivano, sta peggiorando ulterior-mente una situazione critica. I recenti contagi confer-mati tra i lavoratori nel campo hanno portato a unapausa in alcuni servizi sanitari e di istruzione, e a unatemporanea riduzione del numero di lavoratori cheoperano nel campo.

Razzicolpiscono

la zona verdedi Baghdad

BAGHDAD, 17. Alcuni razzi hannoraggiunto ieri la zona verde di Ba-ghdad, capitale dell’Iraq, nei pres-si dell’ambasciata degli Stati Uni-ti. Lo hanno confermato fonti mi-litari statunitensi. Non sono statiaccertati danni di rilievo, nè tanto-meno vittime.

Nella zona verde di di Bagdadhanno sede diverse istituzioni ira-chene e numerose ambasciate. Ledeflagrazioni hanno fatto scattarele sirene di allarme dell'ambasciatastatunitense, ha detto una fontediplomatica alle agenzie di stampainternazionali.

Nel Paese sono in aumento gliattacchi missilistici contro soldati,diplomatici e installazioni statuni-tensi.

Nessuno degli attacchi è statofinora rivendicato, ma Washingtonaccusa le fazioni armate filo-ira-niane di essere dietro queste azio-ni ostili. Le tensioni tra Washin-gton e Teheran, entrambi alleati diBaghdad, sono aumentate alla fi-ne dello scorso anno e culminatenell’uccisione del generale irania-no Qassem Soleimani.

Gli iraniani hanno risposto conuna pioggia di missili su una baseirachena dove sono di stanza sol-dati americani, ferendone un cen-tinaio.

Michelle Obama e Bernie Sandersaprono la convention democratica

Manifestazione antigovernativain Thailandia

Si allarga la marea neraalle Mauritius

Fawzia Koofi, attivista afghana per i diritti delle donne e deputata al parlamento di Kabul

KABUL, 17. «Un atto criminale e co-dardo». Così l’inviato statunitense inAfghanistan, Zalmay Khalilzad, hadefinito l’attacco a Fawzia Koofi, at-tivista afghana per i diritti delledonne, deputata al Parlamento diKabul e membro del gruppo di ne-goziatori con i talebani, ferita il 15agosto da colpi di arma da fuoco daun commando vicino alla capitale.Lo riporta la Bbc.

Per Khalizad è un tentativo dibloccare il processo di pace. «Tuttile parti che vogliono la pace con-dannino l’attacco e riprendano ilcolloqui il prima possibile», ha scrit-to su Twitter l’inviato statunitense.Koofi stava rientrando con la sorellada un incontro nella provincia set-tentrionale di Parwan quando è stataferita ad un braccio da un comman-do di uomini armati.

Fawzia Koofi ha confermato il«tentativo di omicidio» sulla sua pa-gina Facebook. «Fortunatamente,questo attacco non è stato fatale»,ha scritto. Il capo negoziatore,Mohammad Masoom Stanekzai, hapoi precisato che sono in corso inda-gini e che finora non è arrivata alcu-ne rivendicazione. I talebani hannonegato di essere dietro l’attacco. An-che il presidente afghano, AshrafGhani, ha condannato il «vile» ge-sto, ha detto il suo portavoce SediqSediqqi. Abdullah Abdullah, funzio-nario governativo responsabile dei

colloqui con i talebani. In una nota,Abdullah ha chiesto alle autorità af-ghane di «assicurare alla giustiziacoloro che hanno commesso questocrimine».

Fawzia Koofi è già sopravvissuta aun precedente tentativo di omicidionel 2010, quando uomini armati lespararono mentre tornava a Kabuldopo una cerimonia.

Intanto, il Governo di Kabul haliberato i primi 80 detenuti talebanidei 400 che, su richiesta del movi-mento fondato dal mullah Omar econ il via libera della Loya Jirga,verranno rilasciati per consentirel’avvio dei colloqui di pace.

Un portavoce dell’ufficio del Con-siglio di sicurezza nazionale, JavidFaisal, ha detto che l’obiettivo è laripresa del dialogo per spianare lastrada a un «cessate il fuoco duratu-ro in tutto il Paese».

Dopo la Loya Jirga del 9 agosto,il rappresentante speciale Usa Kha-lilzad aveva detto di aspettarsi «ilcompletamento del rilascio di prigio-nieri nei prossimi giorni». E i taleba-ni — tramite un portavoce dell’uffi-cio politico, Suhail Shaheen — sierano detti pronti a colloqui di pacecon il Governo di Kabul «nell’a rc odi una settimana» dalla liberazionedei 400 prigionieri talebani da partedelle autorità afghane. I colloqui do-vrebbero tenersi a Doha, in Qatar.

WASHINGTON, 17. Sarà MichelleObama, l’ex first lady, ad aprire og-gi la convention democratica che siconcluderà giovedì con il discorsodi accettazione della nomination daparte di Joe Biden. Una conventionche, con l’epidemia di covid che ne-gli Stati Uniti non sembra rallenta-re il passo, si svolgerà in modoquasi esclusivamente virtuale, senzaquindi la tradizionale kermesse cheogni quattro anni caratterizza que-sto appuntamento politico.

Ma il palco virtuale della primagiornata della convention dem è ri-servato anche a un altro esponenteche molti avrebbero voluto fosse ilprincipale sfidante di DonaldTrump: Bernie Sanders, il senatoreindipendente del Vermont che indue cicli di primarie, pur non vin-cendo in entrambi i casi, ha impres-so un terremoto politico facendoemergere come protagonista l’ala

più progressista. Ed istanze in ma-teria di politica sociale ed economi-ca che fino a pochi anni fa veniva-no considerate idee irrealizzabili oe s t re m i s t e .

Il format digitale della conven-tion prevede da oggi fino a giovedìsera un programma di 3 ore a parti-re dalle nove di sera (ora locale).Per questa sera sono attesi anche idiscorsi di due governatori che so-no stati in prima linea nella lotta alcovid, ingaggiando un braccio diferro con Trump accusato di nonaver fatto abbastanza per bloccarela diffusione della pandemia. Sitratta del governatore di New York,Andrew Cuomo, e Gretchen Whit-mer, la governatrice del Michigan.Il discorso di Kamala Harris, primaafroamericana candidata alla vice-presidenza Usa, è atteso per merco-ledì sera.

Esplosioni durante un bombardamento nel sobborgo di Ghouta a Damasco (Reute rs )

BA N G KO K , 17. Una folla di dimo-stranti, in maggioranza giovani, èscesa in piazza ieri a Bangkok perprotestare contro il Governo semi-militare, nella manifestazione piùimponente dal golpe del 2014.

Dopo anni di tacita accettazionedei militari, il disaccordo tornaquindi a farsi sentire in Thailandiacon un tono senza precedenti, spin-gendosi a invocare riforme sostan-ziali della monarchia. La folla si èradunata attorno al Movimento perla democrazia, in un contesto paci-fico. Slogan e cartelli inneggiavanoalla democrazia e alla libertà diespressione, con messaggi irriverentiverso il primo ministro, PrayuthChan-ocha — il leader confermatosial potere l’anno scorso in elezioniche per molti sarebbero state viziateda diffuse irregolarità — e in alcunicasi contro il re, Rama X. Il movi-mento chiede un nuovo Parlamento,

una nuova Costituzione che rim-piazzi quella approvata dai militarigolpisti, e lo stop alla persecuzionegiudiziaria e alle intimidazioni per icritici del Governo e della monar-chia, di cui chiede una riforma ispi-rata alle monarchie costituzionalieuropee. Pochi giorni fa, studentiuniversitari hanno letto un manife-sto in dieci punti per ridurre i pote-ri attuali del monarca, in un Paesedove la legge di lesa maestà prevedefino a 15 anni di carcere e in cui ilsovrano è ufficialmente al di sopradella politica. Per la Thailandia èl’inizio di una fase nuova e piena dirischi. Per oltre un decennio il Pae-se è stato dilaniato dalla divisionetra camicie gialle pro-monarchiche ecamicie rosse fedeli all’ex premierThaksin Shinawatra, che aveva datouna voce alle campagne e alle classimedio-basse.

PORT LOUIS, 17. Si allarga la mareanera al largo della costa orientaledelle Mauritius, Paese insulare afri-cano dell’oceano indiano, dove èsempre più concreto il rischio di undisastro ambientale.

La nave cisterna giapponese MvWakashio con a bordo oltre 4.000tonnellate di greggio, e incagliatadal 25 luglio scorso lungo la barrie-ra corallina, si è infatti ieri spezzatain due, dopo avere già perso in ma-re oltre 1000 litri di petrolio. Lo ri-porta la Bbc.

Le squadre di salvataggio hannofatto di tutto per pompare le re-stanti 3.000 tonnellate di greggiodalla nave. Il Governo delle Mauri-tius ha annunciato che chiederàall’armatore e all’assicuratore unacompensazione per i danni.

La compagnia giapponese Naga-shiki Shipping propietaria dell’im-barcazione si è detta disponibile a

pagare eventuali danni. Il petroliogià fuoriuscito è visibile sia vicinoalla nave che in altri punti dellabarriera corallina.

L’incagliamento della MvWakashio — battente bandiera pa-namense — si è verificato al largodell’isola, nelle zone di Pointed’Esny, fra alcune zone di impor-tanza internazionale tutelate dallaConvenzione di Ramsar, e nelle vi-cinanze del parco marino di BlueBay. L’equipaggio è stato fattosgomberare senza incidenti.

L’allarme ambientale è stato lan-ciato dal primo ministro, PravindJugnauth, che ieri ha dichiarato lostato di emergenza ambientale, ap-pellandosi alla Francia per ottenereun supporto urgente, dal momentoche l’isola dell’oceano Indiano nondispone delle enormi risorse perfronteggiare la grave situazione.

Page 4: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 4 lunedì-martedì 17-18 agosto 2020

L’assistenza di un ragazzo a un anziano solo

Quello sguardoalle stelle

di RA F FA E L L A ESPOSITO

Al termine dell’esame di antropologia filosofica, fatto inun caldo pomeriggio di qualche settimana fa, vedo An-drea, il mio giovane studente del Campus Biomedicotentennare nel chiudere il collegamento: «Prof. con leiposso parlare. Sa cosa mi porto dentro il cuore di que-

sto periodo di lockdown?». Aveva fatto già numerosi soccorsi e sa-peva cosa attendersi una volta entrato nella casa del paziente cheaspettava l’intervento del 118. Eppure quella sera la realtà nella qua-le s’imbattè lo spiazzò: c’era qualcosa di strano che all’inizio non glifu completamente chiaro. Seguì la sua sensazione di disagio e lenta-mente comprese il vuoto nel quale si trovava; anzi più che un vuotoera una grande, inaspettata assenza: la casa era deserta, nessun fa-miliare, nessun vicino, nessun amico ad accogliere i soccorritori.Andrea sapeva per esperienza che la chiamata ai cari spesso precedequella al 118 eppure quell’uomo era solo in un’assordante silenzio

Henri Matisse«La caduta di Icaro» (1943, particolare)

Sulla tragedia in Alta Val di Grana

Il doloreinno cente

È arduo dare un sensoa una sciagura in cui sono morticinque giovani e nella quales’intrecciano la tribolazione umanae il dramma teologico

Il fascino enigmatico del capolavoro di Vermeer

La ragazza (ancora ignota) e la perla

Quell’uomo — racconta Andrea — vivevain un assordante silenzio relazionaleIl covid-19 non aveva segnato alcuna differenzanel suo vuoto esistenzialePer lui la mancanza di ogni contattoera diventata una necessaria abitudine

Henri Matisse, «Polinesia: il cielo» (1946, particolare)

Vermeer, «Ragazza con l’orecchino di perla»(1665, particolare)

riesce, deve tentare, inin-terrottamente. È il suocompito inderogabile, lasua missione nella storia.Eppure umilmente ammet-te di non aver ancora tro-vato e d’essere ancora im-mersa nell’agitazione dellaricerca. Quello che per lefamiglie di questi ragazzi èuna terribile disgrazia, perla Chiesa è anche un

#CantiereGiovaniPER COSTRUIRE E A L I M E N TA R E UN’ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI

relazionale. Ma non solo a causa del lockdown: quell’uomo vivevain solitudine già da tempo, da anni, e il covid-19 non aveva segnatoalcuna differenza nel suo vuoto esistenziale. Nessuna differenza,nessun mutamento: per lui la mancanza del contatto relazionale eradivenuta una necessaria abitudine.

Andrea ne rimase colpito. E nel suo cuore cominciò ad emergereuna premura per quel paziente che scardinava il sistema “di prote-zione” che aveva imparato ad usare nel suo lavoro, nonostante isuoi soli venti anni. Normalmente quando entra nel vivo del soccor-so cerca di tenere tutto «a distanza di sicurezza dalla sua anima»perché purtroppo, l’emergenza, per quanto possa regalare soddisfa-zioni immense regala anche delle sorprese atroci. Perché questa vol-ta “la procedura” non funzionava? Perché non era riuscito a metterea tacere i sussulti del suo giovane cuore?

«Vi chiedo solo di far battere il vostro cuore, nient’altro, e diguardare bene».

Giunti in ospedale sapeva di dover espletare le solite pratichedella scheda di soccorso e di dover consegnare la persona alle curedei medici. Eppure… la faccia rugosa e la voce spezzata con cuiquell’anziano risponde dinon poter lasciare alcun re-capito di riferimento poichénon ha nessuno, ma proprionessuno! da indicare, creanoun varco nell’anima del gio-vane soccorritore a cui nonpuò e non vuole resistere.

Andrea sente il cuore bat-tere più forte stavolta e vientra dentro, e poi guarda e(si) ascolta.

Capisce di non poter piùignorare «quelle zone chenasconde più dell’intimitàdel suo corpo»: esse sonovenute alla luce e gli rac-contano della paura che an-che lui ha di rimanere solo.Guarda il suo paziente, ilvuoto relazionale inglobaanche lui, gli fa ripensare aigiorni più bui del lockdowne con l’immaginazione mol-tiplica quei giorni per ottan-ta anni, gli stessi della per-sona che sta soccorrendo.Troppi. Lo trova inaccetta-bile: vivere per anni comeun fantasma, senza essereconosciuti e “riconosciuti”da nessuno. Troppo.

«Ecco cosa vorrei: un mondo che viva un nuovo abbraccio tra igiovani e gli anziani».

Sa che il suo dovere è consegnare la cartella e tornare in ambu-lanza ma non riesce a lasciare andare quel signore anziano, che po-trebbe essere suo nonno. Finge problematiche burocratiche e lo tie-ne vicino a sé. E così prolunga il contatto fisico, poggia la sua ma-no su quella dell’uomo e gli parla ancora e ancora: quella giovanemano, che copre come in un forte abbraccio la mano nodosa e os-suta di quell’anziano. In quella mano lo riconosce anche se sa dinon poter fare di più.

«Chiedo uno sguardo alle stelle, quel sano spirito di utopia cheporta a raccogliere le energie per un mondo migliore».

Andrea quella sera inchioda il suo sguardo alle stelle e a quelnonno. Nella notte, nella sua postazione vicino San Pietro, continuaa tornare a quell’incontro che gli ha dato un nuovo accesso alla suaanima per trovare il coraggio di sperare nella possibilità «di unumano più umano» anche quando questo significa farsi segnare in-delebilmente dalla ferita dell’altro. Da quella notte i suoi soccorsisono cambiati radicalmente…

«Non può esserci l’uno senza l’altro, perché l’uno è per l’a l t ro » .

di ROBERTO ROSANO

In simili occasioni, bisognasforzarsi di prendere carta epenna o di posare, come inquesto caso, le dita sui tastidel computer. È troppo for-

te la tentazione d’arrendersi, anchecon la parola, dinanzi ad un doloree ad una mortificazione difficil-mente pensabili più laceranti perun genitore, un figlio, una sorella,un fratello, un amico. Ciò che è ac-caduto martedì notte, in alta ValleGrana, in provincia di Cuneo, gelain profondità le nostre anime, econ esse, ogni mediocre prova diriflessione.

Una Land Rover Defender, sullaquale viaggiavano nove ragazzi conl’innocente proposito di «guardarele stelle», è precipitata per oltrecento metri in una scarpata moltoripida, dalla strada che conduceverso le grange Tibert, a 1.800metri di quota, sopra il santuariodi San Magno. Marco Appendino,24 anni (alla guida), Samuele Gri-baudo, 14, i due fratelli Nicolò edElia Martini, di 17 e 14 anni, Ca-milla Bessone di 16, hanno perso lavita. Sono rimaste ferite in manieranon grave Chiara Tomatis ed AnnaGribaudo, entrambe di 17 anni.Marco Mogna, 24, e Danilo Gri-baudo, 17 anni, sono stati invecetrasportati in ospedale e tuttoralottano per la vita, con nostragrande apprensione.

Questa triste circostanza ci fa ve-nire in mente il vangelo di Luca(15, 8-10), laddove racconta di unadonna disperata della scomparsa diuna dramma, moneta del valore diuna giornata di lavoro, grossomo-do. Quella donna vive in un paesi-no piccolo, come Castelmagno,dov’è accaduta la tragedia. Ed an-che le case sono piccole, spesso di

forti della Chiesa si scoprono fragi-li come scapole d’uccello.

In quale “c re p a ” dell’esistenzasono cadute le cinque preziose vitedi questi ragazzi? Lo sforzo di cer-carle è il compito di riflessione chela Chiesa ha e a cui non può sot-trarsi, in nessuna occasione. Lascienza, cui oggi è affidata giusta-mente gran parte delle domande,non conoscendo le categorie di finee di senso, può permettersi di nonrispondere. La Chiesa no, la Chie-sa deve provare, ed anche se non

bili anche per gli intelletti più sa-pienti.

Un musicista e compositore cri-stiano, Bepi De Marzo, ha vissutouna tragedia molto simile a quelladei cari di questi ragazzi. Dopoaver perso un amico in montagna,si è messo a scrivere un cantod’ispirazione popolare, ormai tra-dotto in moltissime lingue, S i g n o re

ghiamo, ma ti preghiamo, su nelParadiso, su nel Paradiso, lascialoandare per le tue montagne».

Che non sia quest’umile fiduciail solo modo per sopportare il mi-stero della vita e della morte? An-che a questa domanda non sappia-mo dare risposte definitive, ma cre-diamo di sì.

La Chiesa, però, ha anche un al-tro dovere: quello di fare, quandonon riesce a dire. Anzi di fare, pri-ma di dire qualsiasi cosa. La sintesiforse più incisiva della nostra fede,non viene da un trattato di teolo-gia o di filosofia. Viene dalla pietramodellata da un artista: nel portalesettentrionale della cattedrale diChartres c’è una statua di Dio Pa-dre nell’atto di creare Adamo. IlPadre è riprodotto con lo stessovolto dato a Cristo nelle statue atti-gue, ma, con un geniale colpo diteologia, anche Adamo ha lo stessovolto di Cristo, benché più giovanee sbarbato. Il volto del Padre, delCristo e dell’uomo è lo stesso: que-sto è il cristianesimo. Una fede ba-sata sulla prossimità tra Dio e Uo-mo. La condivisione della gioia edel dolore di cui è intessuta l’esi-stenza. Bernardo di Chiaravallescrisse che Dio non può patire, mapuò compatire la sofferenza umanae la forca di legno, simbolo dellafede cristiana, ne è l’esempio. Dun-que, cosa fare, prima ancora di di-re? Ce lo suggerisce Giovanni, ildiscepolo amato. Nell’ascoltare lanotizia sofferta dell’imminentemorte di Gesù, e del tradimentoche la determinerà, con umiltà eprima di dire qualsiasi cosa, ap-poggia la testa sul petto del mae-stro (Giovanni 13, 25).

di GABRIELE NICOLÒ

È stato definito “la Monna Lisa olandese”il celebre quadro di Vermeer, Fanciulla conturbante (1665), noto anche come Ragazza

con l’orecchino di perla, che appartiene a un gene-re largamente diffuso all’epoca, ovvero una viadi mezzo tra il ritratto in costume e il quadro distoria.

In questa tela l’artista olandese opera unasorta di rivoluzione, raffigurando il soggettovolto di tre quarti: la ritrattistica tradizionaleprevedeva una prospettiva frontale o, come al-ternativa, di profilo. Tale postura inedita contri-buisce a conferire alla fanciulla un fascino dalsapore enigmatico accentuato dall’espressione dilanguida innocenza degli occhi, che fissano lospettatore, quasi a sollecitarne una reazione euna collaborazione a dialogare. Al contempo,tuttavia, la stessa postura di tre quarti pare sug-gerire la ritrosia del soggetto, che non intendesostare a lungo e che è prossimo ad allontanar-si. La tela dunque si pone lungo il crinale di undoppio gioco: il soggetto, da un lato, stabilisceun contatto con lo spettatore ma, al tempo stes-so, da lui prende le distanze: un dialogo è pos-sibile, a patto però che non duri molto. In que-

st’ottica s’inserisce un altro significativo contra-sto, dato dall’orecchino di perla. Spicca per ilsuo valore e spicca ancora di più perché èall’orecchio di una fanciulla che sembra, dallaveste che porta, — dignitosa ma non di lusso —

appartenere a un ceto di modesta estrazione. Ilmonile, infatti, al tempo di Vermeer era prero-gativa delle donne aristocratiche dell’alta bor-ghesia. La perla — il cui luccichio richiama illuccichio degli occhi della fanciulla e che risaltanella penombra del collo — è stata dipinta uti-lizzando poche pennellate, separate l’unadall’altra: è l’occhio umano che ha l’illusione divederla intera.

Un interrogativo che rincorre il quadro sindalla sua realizzazione riguarda l’identità delsoggetto. Finora nessuno studioso, nonostante itenaci sforzi profusi, è pervenuto a una rispostasicura e definitiva. Nel frattempo, tuttavia, latecnologia ha permesso di chiarire altri enigmiche investivano la tela. È stato recentementescoperto che la fanciulla — si pensava non leavesse — le ciglia ce l’ha: sono state dipinte inun modo così delicato da non vedersi ad occhionudo. Non solo: è stata riscontrata sul viso an-che una leggerissima peluria. Questo ulterioreelemento sta a testimoniare la volontà dell’arti-sta di raffigurare un soggetto vero, reale, calatonella quotidianità, e non un simbolo freddo eastratto, un archetipo o, addirittura, una ma-schera

una sola stanza, addossate le unealle altre. I tetti fabbricati di sterpi,paglia e fango. I muri di pietra ne-ra vulcanica. I pavimenti sconnessie pieni di crepe. In una di queste,è caduta la dramma, ma la donnanon lo sa, ed è disposta a mettere asoqquadro l’intera casa pur di ritro-varla. Accende la lucerna, spazzabene ogni angolo e si mette a cer-carla attentamente. A questa donnasomigliamo anche noi, poveri vian-danti, affamati di senso, in questigiorni, e non solo in questi. Dinan-zi al dolore umano, e alle domandeche esso provoca, e all’inadeguatez-za del pensiero, persino le spalle

dramma teologico. Il dolore inno-cente, nodo inestricabile della spiri-tualità d’ogni tempo, non ci dà pa-ce.

Soltanto la fede dei semplici sidimostra libera da questi tormenti.Così come, a volte, soltanto i bam-bini, con le loro piccole dita, rie-scono a sciogliere i nodi più ingar-bugliati, gli animi semplici riesconoad intuire le cose grandi meglio dinoi. Forse per questo, Gesù dicevache solo la fede innocente dei pic-coli è in grado di comprendere igrandi misteri del suo regno (Ma t -teo 1-18), che rimangono indecifra-

delle cime. Il testo è così semplice e,insieme, così sublime. Non preten-de risposte, non contesta Dio, nonimpreca contro la malvagità dellanatura o della sorte, non si lanciain avventurose indagini. Solleva gliocchi verso l’alto, con puerile gra-zia, e dice: «Dio del cielo, Signoredelle cime, un nostro amico haichiesto alla montagna, ma ti pre-

Seguendo il suo esempio, conprofondo rispetto, la Chiesa Uni-versale poggia la testa sul cuorestraziato di chi oggi soffre la scom-parsa di questi cinque ragazzi e sulcuore di chi è in ansia per Danilo eMarco. Sappiate che una enormefamiglia sta dinanzi al focolare, inumile preghiera e con la fede «dot-tissima» dei bambini.

Page 5: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 17-18 agosto 2020 pagina 5

Cento anni fa la battaglia che bloccò l’avanzata dell’Armata rossa in Polonia

Il miracolo della Vistola

Militari polacchi difendono una posizione nei pressi di Janki (agosto 1920)

Testimone d’eccezionefu il nunzio apostolico in PoloniaAchille Ratti, futuro Pio XI

tra i pochissimi diplomaticia non abbandonare Varsavia

Il messaggio del cardinale segretario di Stato, a nome del Papa, per il Meeting di Rimini 2020

Con il binocolodella meraviglia

Pubblichiamo il messaggio che il cardinale se-gretario di Stato Pietro Parolin, a nome delPapa, ha inviato al vescovo di Rimini France-sco Lambiasi in occasione dell’apertura dell’edi-zione 2020 del Meeting per l’amicizia fra i po-poli, che si svolge dal 18 al 23 agosto sul tema«Privi di meraviglia restiamo sordi al subli-me».

Eccellenza Reverendissima,il Santo Padre desidera far giungere attraver-so di Lei il suo augurio per la buona riuscitadella XLI edizione del Meeting per l’amiciziatra i popoli, che si svolgerà prevalentementein modalità digitale. Agli organizzatori e aquanti vi parteciperanno Papa Francesco as-sicura la sua vicinanza e la sua preghiera.

Chi non si è scoperto accomunato agli al-tri dall’esperienza drammatica della pande-mia? «Ci siamo resi conto di trovarci sullastessa barca, tutti fragili e disorientati. Latempesta smaschera la nostra vulnerabilità elascia scoperte quelle false e superflue sicu-rezze con cui abbiamo costruito le nostreagende, i nostri progetti, le nostre abitudinie priorità. Ci dimostra come abbiamo lascia-to addormentato e abbandonato ciò che ali-menta, sostiene e dà forza alla nostra vita»(Fr a n c e s c o , Momento straordinario di preghie-ra , Sagrato della basilica di San Pietro, 27marzo 2020).

Il titolo di quest’anno: «Privi di meravi-glia restiamo sordi al sublime» (A. J. He-schel, Dio alla ricerca dell’uomo, Torino 1969,274), offre un contributo prezioso e originalein un momento vertiginoso della storia. Nel-la ricerca dei beni più che del bene, tantiavevano puntato esclusivamente sulle pro-prie forze, sulla capacità di produrre e gua-dagnare, rinunciando a quell’atteggiamentoche nel bambino costituisce la stoffa dellosguardo sulla realtà: lo stupore. A tale propo-sito, G. K. Chesterton scriveva: «Le scuole ei saggi più ermetici non hanno mai avuto lagravità che alberga negli occhi di un neona-to di tre mesi. La sua è la gravità dello stu-pore di fronte all’universo, e questo stuporenon è misticismo, bensì buonsenso trascen-dente» (L’imputato, Torino 2011, 113).

Viene alla mente l’invito di Gesù a diven-tare come i bambini (cfr. Mt 18, 3), ma an-che la meraviglia di fronte all’essere, che co-stituì il principio della filosofia nell’anticaGrecia. È questo stupore che mette e rimette

in moto la vita, consentendole di ripartire inqualunque circostanza: «È l’atteggiamentoda avere, perché la vita è un dono che ci dàla possibilità di ricominciare sempre», hadetto Papa Francesco, insistendo poi sullanecessità di riacquistare stupore per vivere:«la vita, senza stupore, diventa grigia, abitu-dinaria; così la fede. E anche la Chiesa habisogno di rinnovare lo stupore di essere di-mora del Dio vivente, Sposa del Signore,Madre che genera figli» (Omelia, 1° gennaio2019).

davanti allo spettacolo di un paesaggio dimontagna, o ascoltando musiche che fannovibrare l’anima, o semplicemente di fronteall’esistenza di chi ci ama e al dono del crea-to? Lo stupore è davvero la strada per co-gliere i segni del sublime, cioè di quel Misteroche costituisce la radice e il fondamento ditutte le cose. Infatti, «non solo il cuoredell’uomo si presenta come un segno, maanche l’intera realtà. Per interrogarsi di fron-te ai segni è necessaria una capacità estrema-mente umana, la prima che abbiamo comeuomini e donne: lo stupore, la capacità distupirsi, come la chiama Giussani. Solo lostupore conosce» (J. M. Bergoglio, in A. Sa-vorana, Vita di don Giussani, Milano 2014,1034). Perciò J. L. Borges ha potuto dire:«Tutte le emozioni passano, solo lo stuporerimane» (Il deserto e il labirinto).

Se un tale sguardo non è coltivato, si di-venta ciechi davanti all’esistenza: chiusi in séstessi, si resta attratti dall’effimero e si smet-te di interrogare la realtà. Anche nel desertodella pandemia sono riemerse domandespesso sopite: qual è il senso della vita, deldolore, della morte? «L’uomo non può ac-contentarsi di risposte ridotte o parziali, ob-bligandosi a censurare o a dimenticare qual-che aspetto della realtà. Dentro di sé eglipossiede un anelito di infinito, una tristezzainfinita, una nostalgia che si appaga solocon una risposta ugualmente infinita. La vitasarebbe un desiderio assurdo, se questa ri-sposta non esistesse» (J. M. Bergoglio, inVita di don Giussani, cit., 1034).

Diverse persone si sono spinte alla ricercadi risposte o anche solo di domande sul sen-so della vita, cui tutti aspirano, anche senzaesserne consapevoli. Così è accaduto qualco-sa di apparentemente paradossale: invece dispegnerne la sete più profonda, il confina-mento ha ridestato in alcuni la capacità dimeravigliarsi di fronte a persone e fatti datiprima per scontati. Una circostanza tantodrammatica ha restituito, almeno per un po-co, un modo più genuino di apprezzarel’esistenza, senza quel complesso di distra-zioni e preconcetti che inquina lo sguardo,sfuoca le cose, svuota lo stupore e distogliedal chiederci chi siamo.

Nel pieno dell’emergenza sanitaria il Papaha ricevuto una lettera firmata da diversi ar-tisti, che lo ringraziavano di avere pregatoper loro durante una Messa a Santa Marta.

In quella occasione aveva detto: «Gli artistici fanno capire cosa è la bellezza, e senza ilbello il Vangelo non si può capire» (Me d i t a -zione mattutina, 7 maggio 2020). Quanto siadecisiva l’esperienza della bellezza per rag-giungere la verità lo ha mostrato, tra gli al-tri, il teologo Hans Urs von Balthasar: «Inun mondo senza bellezza anche il bene haperduto la sua forza di attrazione, l’evidenzadel suo dover essere adempiuto; e l’uomo re-

sta perplesso di fronte ad esso e si chiedeperché non deve piuttosto preferire il male.Anche questo costituisce infatti una possibi-lità, persino molto più eccitante. In un mon-do che non si crede più capace di affermareil bello, gli argomenti in favore della veritàhanno esaurito la loro forza di conclusionelogica: il processo che porta alla conclusioneè un meccanismo che non inchioda più nes-suno, e la stessa conclusione non concludepiù» (Gloria I, Milano 2005, 11).

Per questo il tema che caratterizza il Me e -ting lancia una sfida decisiva ai cristiani,chiamati a testimoniare la profonda attrattivache la fede esercita in forza della sua bellez-za: «l’attrattiva Gesù», secondo un’e s p re s s i o -ne cara al servo di Dio Luigi Giussani. Neha scritto, a proposito dell’educazione allafede, il Santo Padre, in quello che si suoleritenere il documento programmatico delsuo pontificato: «Tutte le espressioni di au-tentica bellezza possono essere riconosciutecome un sentiero che aiuta ad incontrarsicon il Signore Gesù. Se, come affermaSant’Agostino, noi non amiamo se non ciòche è bello, il Figlio fatto uomo, rivelazionedella infinita bellezza, è sommamente ama-bile, e ci attrae a sé con legami d’a m o re .Dunque si rende necessario che la formazio-

di MASSIMILIANO SIGNIFREDI

La battaglia di Varsavia del 16 agosto1920 rappresenta un evento crucialenella storia del Novecento, eppure

non ha ricevuto adeguata attenzione daparte degli storici e, per molti europei oc-cidentali, è un evento completamente sco-nosciuto. Altri, per superficialità, la liqui-dano come un episodio dell’eterno antago-nismo tra russi e polacchi. Ma c’è di più,perché nel 1920 era in gioco l’avanzatadella rivoluzione bolscevica in Europa.

«Cavalchiamo la cavalla della storia»,cantava nel 1918 ne La marcia di sinistra ilpoeta della rivoluzione Vladimir Majakov-skij. La liberazione del proletariato in Oc-cidente, per i bolscevichi, passava dallaPolonia. «Vicino a Varsavia non c’è il cen-tro del governo borghese polacco e dellarepubblica del capitale, ma il centro ditutto il moderno sistema imperialista», af-fermò Lenin, nella convinzione che cadutaVarsavia si poteva «scuotere questo siste-ma (…) in Germania e in Inghilterra». Ilpiano di Lenin invece fallì e, grazie alle le-gioni di Pilsudski, l’Europa occidentalepoté beneficiare di alcuni anni di pace e

to la storia» con una premessa di SergioRomano.

Testimone d’eccezione di quello cheuno dei protagonisti, il generale Haller,definì il «miracolo della Vistola» fu ilnunzio apostolico in Polonia, Achille Rat-ti, futuro Pio XI, tra i pochissimi diploma-tici a non abbandonare la capitale polaccadavanti all’avanzata dell’Armata rossa. Lamemoria di quegli eventi straordinari glirimase talmente impressa, che da Papavolle che la cappella del palazzo apostoli-co di Castel Gandolfo venisse affrescatacon dipinti sul miracolo della Vistola. Maa seguire la resistenza e la controffensivadei polacchi vi erano anche Curzio Mala-parte, addetto culturale presso l’ambascia-ta d’Italia, un giovane Charles de Gaulle,inviato da Parigi come consigliere militare,

Nei mesi scorsi abbiamo sperimentatoquella dimensione dello stupore che assumela forma della compassione in presenza dellasofferenza, della fragilità, della precarietàdell’esistenza. Questo nobile sentimentoumano ha spinto dottori e infermieri ad af-frontare la grave sfida del coronavirus constrenua dedizione e ammirevole impegno.Lo stesso sentimento ricco di affetto per ipropri studenti ha permesso a molti inse-gnanti di accogliere la fatica della didattica adistanza, assicurando la conclusione dell’an-no scolastico. E ugualmente ha consentito atanti di ritrovare nei volti e nella presenzadei familiari la forza per affrontare disagi efatiche.

In questo senso, il tema del prossimoMe e t i n g costituisce un potente richiamo a ca-larsi nelle profondità del cuore umano attra-verso la corda dello stupore. Come non pro-vare un sentimento originario di meraviglia

ne nella via pulchritudinis sia inserita nellatrasmissione della fede» (Esort. ap. Evangeliigaudium, 167). Il Papa vi invita perciò a con-tinuare a collaborare con lui nel testimoniarel’esperienza della bellezza di Dio, che si èfatto carne perché i nostri occhi si stupisca-no nel vederne il volto e i nostri sguardi tro-vino in lui la meraviglia di vivere. È quantodisse un giorno san Giovanni Paolo II, di cuiabbiamo da poco ricordato il centenario del-la nascita: «Vale la pena di essere uomo,perché Tu, Gesù, sei stato uomo» (Omelia,15 aprile 1984). Non è forse questa stupefa-cente scoperta il contributo più grande che icristiani possono offrire per sostenere la spe-ranza degli uomini? È un compito a cui nonpossiamo sottrarci, specialmente in questotornante angusto della storia. È la chiamataa essere trasparenze della bellezza che ci hacambiato la vita, testimoni concreti dell’amo-re che salva, soprattutto nei riguardi diquanti ora maggiormente soffrono.

Con questi sentimenti, il Santo Padre in-via di cuore la Benedizione Apostolica a Vo-stra Eccellenza e all’intera comunità delMe e t i n g , chiedendo di continuare a ricordar-lo nella preghiera. Unisco il mio cordiale sa-luto, mentre mi confermo, con sensi di di-stinto ossequio,

dell’Eccellenza Vostra Reverendissimad e v. m o

PIETRO CA R D. PAROLINSegretario di Stato

sicurezza prima di una nuova e più cruen-ta deflagrazione. Mentre toccò a Stalin,nel 1945, far avanzare la rivoluzione nelcuore dell’E u ro p a .

Alla guerra polacco-bolscevica è dedica-to un volume di Adam Zamoyski, storicoamericano di origini polacche esperto distoria militare, che ricostruisce come in unromanzo appassionante lo scontro, non so-lo sul campo di battaglia, tra la Polonia ri-nata di Pilsudski e la Russia bolscevica diLenin. Il libro, intitolato in inglese Wa r -saw 1920. Lenin’s failed Conquest of Europe,è stato pubblicato in Italia da Corbaccionella collana «I giorni che hanno cambia-

e il diplomatico britannico Edgar VincentD’Abernon, che paragonò la battaglia diVarsavia a quella di Poitiers, includendolain un catalogo delle 18 battaglie decisiveper la storia del mondo.

Alla testa delle truppe polacche c’era ilmaresciallo Pilsudski in persona, coadiuva-to da alcuni giovani combattenti polacchi,pronti a tutto pur di difendere la riconqui-stata indipendenza della Polonia dopo ol-tre un secolo di spartizioni: Wladyslaw Si-korski, Tadeusz Komorowski, WladyslawAnders, Kazimierz Sosnkowski. Tutti loroparteciparono alla seconda guerra mondia-le ed ebbero a soffrire personalmente laloro partecipazione alla sonora sconfittapatita dall’Armata rossa.

Le tracce della battaglia di Varsavia so-no indelebili nella coscienza dei polacchi,

a cominciare dal primate Wyszyński, testi-mone del saccheggio di Wloclawek daparte dell’Armata rossa, quando era semi-narista. Ma anche Giovanni Paolo II, natopochi mesi prima dell’agosto 1920, acco-stava il miracolo della Vistola alla resisten-za di Jasna Góra che, nel 1655, aveva po-sto fine al «diluvio svedese», alla vittoriasugli ottomani alle porte di Vienna nel1683 e, infine, alla rivoluzione pacifica del1989 possibile grazie a «un intervento di-vino», come altre epopee della nazionepolacca. (Udienza generale, 21 febbraio1990).

La Polonia è un teatro decisivo dellastoria del Novecento e, tra l’agosto del1920 a Varsavia e quello del 1980 a Danzi-ca, si consuma la parabola del comunismoin Europa.

In un mondo che non si crede piùcapace di affermare il bellogli argomenti in favore della veritàhanno esaurito la loro forzaIl processo che porta alla conclusioneè un meccanismoche non inchioda più nessuno

«In un mondo senza bellezza— scrive Hans Urs von Balthasar —anche il bene ha perdutola sua forza di attrazionel’evidenza del suo dover essereadempiuto. E l’uomo resta perplessodi fronte ad esso e si chiedeperché non deve piuttostopreferire il male. Anche questocostituisce infatti una possibilitàpersino molto più eccitante»

Page 6: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 6 lunedì-martedì 17-18 agosto 2020

Dichiarazione congiunta di leader religiosi brasiliani sulla pandemia

Guidati dalla speranza

A difesa di un popoloNel documento finale dell’Assemblea per l’Amazzonia

Salvare il cuore del mondoCampagna del Celam per le comunità autoctone della Sierra Nevada di Santa Marta in Colombia

di MARCELO FIGUEROA

I l 18 e il 19 luglio scorsi si è svol-ta, online, la prima Assembleaper l’Amazzonia, con la parteci-

pazione di rappresentanti di Brasile,Ecuador, Colombia, Perú, Bolivia,Cile, Paraguay, Guyana, Venezuela eSuriname. Una volta conclusa, gliorganizzatori hanno diffuso un do-cumento finale. Fin dall’inizio deltesto si riconoscono come auto-con-vocati «di fronte alla distruzionedell’Amazzonia e dei suoi popoli,che causerà una catastrofe globaleper via dell’interdipendenza profon-da di tutto ciò che esiste». Parimen-ti, nel primo paragrafo esortano auna «mobilitazione mondiale perl’Amazzonia», con tre obiettivi: fer-mare l’ecocidio, l’etnocidio e il ge-nocidio dei popoli indigeni.

Nella prima parte, il documentodenuncia che ci stiamo «avvicinan-do al “punto di non ritorno” dellasavanizzazione e della spaccaturadell’ecosistema dell’Amazzonia etutto ciò che le è connesso», con«l’inferno degli ingenti roghi e in-cendi, dello sfruttamento minerario,del traffico di terreni, parcellizzazio-ne, colonizzazione, per gli interessidegli allevamenti, soia, palme daolio, monoculture, settore minerario,idrocarburi e altro ancora». Chiedeche si ponga fine a ciò che definisce«la dittatura dell’infrastruttura (co-me le strade e le dighe idroelettri-che) e dei beni primari convenzio-nali o falsamente “v e rd i ”», sottoli-neando la necessità di «consolidarei diritti della natura e dell’ecosiste-ma amazzonico come essere viventefondamentale per la sopravvivenzadel pianeta».

I firmatari lanciano un appellourgente a fermare, «prima che di-venti irreversibile, la catastrofe dellavita globale, attraverso la distruzio-ne dell’Amazzonia come cuore delmondo, per i suoi innumerevoli be-nefici sotto forma di mega biodiver-sità, ossigeno, acqua dolce, regola-zione e raffreddamento climatico».

Riguardo all’esigenza di arrestarequello che definiscono etnocidio egenocidio dei popoli indigeni, afro-discendenti e amazzonici in genera-le, denunciano l’aggravarsi della si-tuazione a causa della pandemia dicovid-19: in tal senso, esortano ad«arrestare le aberrazioni del genoci-dio, della necropolitica e dei “corpiscartabili”, a partire dagli Stati, spe-cialmente il Brasile. Sradicare il raz-zismo strutturale, sociale, tecnocrati-co, statale, ontologico ed epistemo-logico, la distruzione e l’omogeneiz-zazione delle culture e il mito delle“razze”, e così progredire nella de-colonialità del potere, del sapere edell’essere. Smettere di essere ciòche non siamo, non possiamo e nonvogliamo essere».

Nella seconda parte del docu-mento dell’assemblea gli organizza-tori lanciano vari appelli, rivolti nel-la parte finale «ai cittadini e alle cit-tadine del mondo» invitandoli «ad“a m a z z o n i z z a re ” se stessi, a sotto-scrivere un’alleanza permanente esolidale con l’Amazzonia: informia-mo, mobilitiamo, agiamo in difesadella vita e dei diritti delle personee della natura». Il primo di tali ap-pelli è alla «copertura di emergenzadi servizi sociali, con sistemi sanitarie di automedicazione basati sullestrutture comunitarie e statali, cheuniscano conoscenze tradizionali emedicina occidentale; investimentistrategici e consistenti dei poteripubblici nel campo della salute edell’educazione, con la partecipazio-ne e il controllo dei popoli amazzo-nici; attenzione integrale e tran-sfrontaliera verso le pandemie (at-tuali e future) e le malattie tropicali;sistemi educativi bilingue intercultu-rali di qualità e non marginali, basa-ti sul dialogo equo tra conoscenze erispetto del patrimonio intellettualecollettivo e transgenerazionale deip op oli».

Il secondo appello è collegato al-lo sradicamento di ogni forma didominio e violenza di genere. In ta-le ottica, il documento invita a co-

struire «relazioni vere di uguaglian-za di genere e intergenerazionale,superando le oppressioni storichedel patriarcato». A tale propositoafferma che «le donne amazzonichesono protagoniste di resistenza, diforme locali e cicliche di economia,di nuove aperture alla sacralità dellavita. La gioventù amazzonica raffor-za i processi con il rinnovamento di-rigenziale e la creatività in moltepli-ci ambiti, come quelli della comuni-cazione e dell’arte». Il testo esortainoltre all’«autogoverno e alla liberadeterminazione dei popoli indigenie della società, in particolare diquelli più isolati», con lo scopo di«superare le oppressioni dello stato-centrismo».

Il documento prosegue rimarcan-do l’importanza di denunciare e fer-mare gli assassinii di leader, esortan-do a proteggere «i difensori dellavita, senza criminalizzare e giudizia-lizzare i diritti e le lotte sociali, isti-tuzionalità e organizzazioni socialilaiche, con spiritualità libera e senzasette della paura, repressione e vio-lenza psicosociale». Come in nume-rose altre occasioni, esortano anchea «frenare l’estrattivismo e le suestrutture di depredazione, oppres-sione e corruzione imprenditoriali estatali, e i trattati o accordi di “lib e-ro scambio” che le rafforzano. A fa-vore di economie comunitarie, conreciprocità e solidarietà, con e nellaforesta perché resti in piedi». In ciòche definiscono “d e - m e rc i f i c a z i o n edella vita”, esortano a «fermare ladittatura ecocida degli affari del ca-pitalismo privato e del capitalismodi Stato, nelle sue diverse espressio-ni politiche». Si auspicano una«giustizia climatica con una netta ri-duzione delle emissioni, senza falsesoluzioni (geo-ingegneria, mercatodel carbonio e così via); un’azionesociale e statale per fermare le ma-fie, gli omicidi su commissione eogni forma di violenza delle econo-mie illegali negli ambiti dell’attivitàestrattiva, del legname, del narco-traffico, delle piantagioni e del traf-fico di terreni».

Giunge infine l’esortazione acreare «città inclusive, ugualitarie,accoglienti, ecologiche ed economi-camente sostenibili, politiche urbanee investimenti, dando priorità al di-ritto a un alloggio dignitoso, all’ac-cesso all’acqua e ai servizi igienici dibase, a relazioni giuste nello scam-bio con la campagna e la foresta».Oltre ad «arrestare il consumo diprodotti amazzonici basati sull’eco-cidio, l’etnocidio e le molteplici for-me di oppressione». L’appello finaleè: «Non una goccia di sangue indi-geno e popolare in più nelle econo-mie amazzoniche! Frenare la crescitasenza fine in un pianeta limitato e imodelli di consumo incompatibilicon la preservazione della vita!».

I partecipanti all’assemblea, aconclusione dello storico documen-to, affermano di credere nei «pro-cessi di auto-organizzazione dei po-poli della Pan-Amazzonia e del-l’Abya Yala, con la mobilitazione dicomunità, città e movimenti socia-li». Non esitano a concludere la lo-ro dichiarazione con una serie di af-fermazioni decise e urgenti: «Nonc’è più tempo! Basta antropocentri-smo, superbia suicida, tecnolatriadella crescita illimitata, finoall’esplosione globale! L’Amazzonianon ci “appartiene”; noi conviviamocon essa e dipendiamo da essa. Vitapiena è interdipendenza tra tuttociò che esiste. Amazzonia viva,Umanità sicura, Con-vivere per tut-te e tutti».

BRASÍLIA, 17. «Come persone di fe-de siamo guidati da una speranzaattiva e costruttiva», confortata daitanti gesti di solidarietà del popolobrasiliano verso le persone più biso-gnose: la dedizione degli operatorisanitari nella cura dei malati, il sen-so di responsabilità di quegli ammi-nistratori pubblici che capiscono lagravità della situazione e prendonodecisioni difficili, e degli imprendi-tori che ritengono la vita e la salutedei loro dipendenti più importantidei loro guadagni, l’impegno profu-so da tanti leader religiosi per ac-compagnare spiritualmente e psico-logicamente le loro comunità di fe-de in questo difficile momento. Illu-strano così la fiducia nel futuro rap-presentanti delle principali denomi-nazioni religiose in Brasile in unadichiarazione congiunta sottoscritta— oltre che dalla Conferenza episco-pale con la firma del segretario ge-nerale, monsignor Joel PortellaAmado — da Alleanza battista, Al-leanza cristiana evangelica, Consi-glio nazionale delle Chiese cristiane,Confederazione israelita, Istituto na-zionale di tradizione e cultura afro-brasiliana e Unione nazionale isla-mica.

La speranza, che deve essere ali-mentata da una fede profonda, è ilfilo conduttore del comunicato incui si invitano i fedeli — in un pe-riodo in cui il coronavirus sta met-tendo a dura prova non solo il mon-do intero ma anche e soprattutto ilpaese (posto «di fronte a una dellepiù grandi crisi sanitarie, economi-che e sociali della sua storia») — anon perdersi d’animo e a mobilitarsiper «costruire famiglie, comunità euna società unita piena di gioia eopportunità per tutti», frutti deri-vanti «dall’impegno per la pace,dalla compassione e dalla cura deglialtri, specialmente i più vulnerabili,senza dimenticare di valorizzare ladiversità del nostro popolo e di raf-forzare i nostri vincoli di sostenibili-tà per avere aria e acqua pulite, at-traverso la cura della terra, del climae delle nostre foreste».

Tutto ciò deve essere arricchitodalla sensibilità di non lasciare in-dietro nessuno, seguendo le indica-zioni di autorità sanitarie ed esperti,consapevoli che usando tutti questistrumenti di solidarietà e vicinanzasarà possibile vincere la difficile edolorosa battaglia contro una malat-tia che non molla la sua presa.«Poiché il numero di uomini e don-ne infettati dal nuovo coronaviruscontinua ad aumentare — sottolinea-no i leader religiosi — aumenta an-che la nostra percezione che questapandemia ci accompagnerà più alungo di quanto avessimo immagi-nato. Rappresentiamo religioni espiritualità diverse e siamo insiemeper accogliere tutti in questo mo-mento di vulnerabilità, dolore, diso-rientamento e sofferenza. Come lea-der di fede, aspetteremo il momentoin cui la scienza indicherà che pos-siamo stare insieme e al sicuro. Finoad allora, rimarremo uniti e protettinelle nostre case e dentro i nostricuori», nonostante l’angoscia che liaffligge. Mentre, infatti, «la scienza

e la prevenzione — si aggiunge —non consentono flessibilità, sebbeneabbiamo visto atteggiamenti checontraddicono il buon senso e leraccomandazioni degli specialistidella salute pubblica, le perdite e ildolore sono diventati più frequentie sorgono molte domande scomodeper ciascuno di noi, individui e so-cietà».

C’è smarrimento, per esempio,spiegano i leader, nel vedere «i no-stri templi vuoti e chiusi: molti dinoi si chiedono dov’è il sacro e qua-le posto dovrebbe occupare in que-sti giorni di pandemia e in futuro.Cosa possiamo fare come persone difede per rispondere alle sfide, maanche alle opportunità di fronte aun virus che ci spaventa e ci imponela distanza e spesso il sentimento diperdita e mancanza di controllo?».

La risposta è non abbandonare maiquella fede e quella speranza chesostengono ogni credente e che col-tivate giorno dopo giorno si raffor-zano nell’animo. Solo così è certoche «ricostruiremo anche le nostrevite e la nostra economia», renden-do il pianeta «più resiliente».

Una piaga mondiale, quella delcovid-19, che può quindi, come dapiù parti osservato, rappresentareun’occasione di riscatto dell’umanitàchiamata a fare tesoro di tanti inse-gnamenti ricevuti in tempo di pan-demia. «Vogliamo appartenere a so-cietà giuste — è rimarcato nella di-chiarazione congiunta — con demo-crazie forti, senza disuguaglianzeeconomiche, sociali o razziali». So-cietà che cresceranno sul fertile ter-reno, si ribadisce nel documento, difede e speranza ma anche cura disé, non dimenticando mai, comeprincipio fondamentale durante ilcammino, che «la vita viene sempreprima e non possiamo lasciare in-dietro nessuno, indipendentementeda classe, etnia, sesso, età, luogo dire s i d e n z a » .

Avere più rispetto della propria edell’altrui persona come del pianetache ospita l’uomo è l’appello che ri-suona nelle ultime righe del comu-nicato dove giungono le esortazionia «garantire che i più poveri e vul-nerabili siano accolti per primi», asuperare il razzismo e qualsiasi altrotipo di discriminazione e pregiudi-zio, a cercare metodi e soluzioni perrinnovare la democrazia nel paese,«in modo che la dignità umana nonsia un debito del passato, ma unagaranzia del presente e del futuroche vogliamo costruire per tutti ibrasiliani».

BO GOTÁ, 17. Solidarietà e vicinanza alle comu-nità autoctone della Sierra Nevada di SantaMarta, massiccio montuoso nel nord dellaColombia, minacciate da progetti di estrazio-ne mineraria e da siccità e incendi boschivi: èciò che si chiedeva nell’ambito della campa-gna lanciata nei giorni scorsi dal Consiglioepiscopale latinoamericano (Celam). Intitolata«Salviamo il cuore del mondo, mostriamocisolidali con i popoli della Sierra Nevada diSanta Marta», si è conclusa in occasione dellaGiornata internazionale dei popoli indigenipromossa dalle Nazioni Unite.

L’iniziativa, svoltasi in gran parte in moda-lità virtuale e a cui hanno aderito ancheAgenzia cattolica inglese per lo Sviluppo ol-tremare (Cafod), Centro colombiano per la ri-cerca e l’educazione popolare (Cinep) e Cen-tro guatemalteco per l’azione legale sui dirittiumani (Caldh), è nata con lo scopo di solleci-tare una riflessione sulla necessità di protegge-re e tutelare le popolazioni indigene Arhuaco,Wiwa, Kankuamo e Kogui, dando voce alleloro rivendicazioni. Molte le partecipazioniall’evento, espresse tramite la realizzazione divideo a tema con il proprio cellulare o conpost di immagini riassuntive sul perché è im-portante difendere “il cuore del mondo”. Ilmateriale elaborato è stato poi diffuso sui so-cial network, per renderlo “virale”, con gli

hashtag #SalvemosElCorazónDelMundo e#WorldIndigenousD ay.

«Queste comunità abitano qui da secoli —si sottolinea in una nota del Celam — e perloro questo ecosistema naturale è sacro e rap-presenta il cuore del mondo. Ma, a causa de-gli interventi estrattivi e di altri progetti ideatisu larga scala, questo luogo e i suoi abitantirischiano di essere sterminati e distrutti fisica-mente e culturalmente». Molte comunità indi-gene, infatti, sono già state costrette ad «ab-bandonare le loro case a causa delle attivitàminerarie e dei conflitti armati» e si sono spo-state «nelle zone più impervie del massicciomontuoso». Anche da qui, però, nonostante«lo sfollamento e le minacce», gli indigeni so-no «determinati a proteggere la loro terra an-cestrale».

Intanto, come accennato, cresce il duplicerischio della siccità e degli incendi boschivinella regione che, osserva il Celam, «hannoreso molto difficile produrre un raccolto suffi-ciente per sfamare le famiglie autoctone».Inoltre, hanno precisato i vescovi latinoameri-cani, «la rigida quarantena dovuta alla pande-mia da covid-19 ha impedito a tali comunitàdi spostarsi per andare a vendere i loro pro-dotti artigianali e agricoli, tra cui il caffè», ri-ducendo ulteriormente le possibilità di sosten-tamento. È doveroso quindi che l’opinionepubblica sia resa consapevole di tale dramma-

tica situazione, viene rimarcato invitando i go-verni «a tutelare queste popolazioni e a ga-rantire i loro diritti fondamentali».

La campagna rappresenta l’ultimo dei tantiinterventi compiuti a favore delle popolazioninative dall’organismo episcopale che il 25 lu-glio scorso ha celebrato il sessantacinquesimo

anniversario della sua fondazione. Nell’o cca-sione si è ribadito come l’operato del Consi-glio episcopale latinoamericano sia stato pro-fondamente illuminato «dalla presenza e dalmessaggio dei Pontefici Paolo VI, GiovanniPaolo II, Benedetto XVI e ora Francesco, chehanno fatto sentire la loro vicinanza e la loroparola guida in tutti i paesi del nostro conti-nente. Secondo la dottrina sociale della Chie-sa — hanno osservato i presuli — il Celam èchiamato a un triplice compito: illuminare,educare e agire». Tre verbi che hanno semprefatto da guida nei vari seminari, riunioni econferenze dedicate nel corso degli anni aipopoli più indifesi e vulnerabili della Terra enelle quali sono state progettate e avviate spe-cifiche strategie di tutela: formazione giuridi-ca, programmi per la conservazione dei valoriculturali di ciascuna etnia, promozione di unsistema sanitario capace di integrare le espe-rienze e le conoscenze ancestrali di queste co-munità.

Tutto questo perché «è prioritario ricono-scere e valorizzare le culture autoctone con laloro spiritualità e sapienza, radicate nella terrae nella natura», come hanno dichiarato inuno di questi meeting i vescovi latinoamerica-ni; in relazione a ciò la Chiesa cattolica è dasempre chiamata a raccogliere la sfida a «rive-dere e ad attualizzare il suo modo di evange-l i z z a re » .

Lettera del Papa ai religiosi del Brasile

La priorità della preghiera

«Dare priorità alla preghiera»: è ilsuggerimento proposto da PapaFrancesco nella lettera alle religio-se e ai religiosi del Brasile chestanno dando vita, da domenica 16a sabato 22 agosto, alla prima Set-timana nazionale della vita consa-crata.

Francesco chiede, anzitutto, au-tenticità di vita. E nella consape-volezza «che il cammino vocazio-nale ha la sua origine nell’esp e-rienza di sapere che si è amati daDio», ricorda che la chiamata è al-la «gioia» e che essa «si trova solonel dono di sé agli altri».

Del resto, scrive il Papa nellalettera, «di fronte alle sfide impo-ste dalla società odierna, che staattraversando un cambiamento diepoca, dobbiamo essere vigili perevitare la tentazione di avere unavisione mondana, che ci impediscedi vedere la grazia di Dio comeprotagonista della vita e ci portaad andare alla ricerca di qualsiasisostituto». E il «miglior antidotocontro questa tentazione è dare

priorità alla preghiera in mezzo atutte le nostre attività, certi che chitiene fisso lo sguardo su Gesù im-para a vivere per servire».

In questa prospettiva, fa presen-te il Pontefice, non resta che farsiuna domanda, la stessa che «avevoproposto nella Lettera apostolicaalle persone consacrate del 2014:“Gesù è veramente il primo e uni-co amore, come abbiamo propostoquando abbiamo professato i no-stri voti?”. Solo se lo faremo, sare-mo in grado, come è nostro dove-re, di amare veramente e misericor-diosamente ogni persona che in-contreremo nel nostro cammino,perché avremo imparato da Luicos’è l’amore e come amare: sapre-mo amare, perché avremo il suoc u o re » .

Intanto all’Angelus domenicaleFrancesco ha voluto esprimere ilsuo incoraggiamento all’iniziativabrasiliana salutando una rappre-sentanza che si è impegnata a se-guire da Roma i lavori della Setti-mana dedicata alla vita consacrata.

Page 7: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 17-18 agosto 2020 pagina 7

La diocesi di Pyongyang consacrata alla Madonna di Fátima

Per la conversione, la liberazionee la salvezza del popolo coreano

di ANDREW YEOM SO O-JUNG

Carissimi fratelli e sorelle, oggistiamo celebrando la santamessa per festeggiare e rin-

graziare Dio Padre per l’Assunzionedella Beata Vergine Maria, Madredel suo divino Figlio. Ogni qualvol-ta penso all’Assunzione di Maria, mitornano sempre alla mente la figuradescritta nella prima letturadell’odierna messa, «vestita di sole,con la luna sotto i suoi piedi e, sulcapo, una corona di dodici stelle»(Ap o c a l i s s e , 12, 1), che varca le sogliedella patria celeste. L’Assunzionedella Beata Vergine Maria non puònon essere una festa davvero gioiosae significativa, poiché significa cheElla fu assunta alla Gloria celeste inanima e corpo, perché fosse più pie-namente conformata al Figlio suo, ilvincitore del peccato e della morte, epoiché è sua singolare partecipazio-ne alla Risurrezione del suo Figlio el’anticipazione della risurrezione dinoi cristiani (cfr. Catechismo dellaChiesa Cattolica, 966).

Oggi è una giornata molto signifi-cativa non solo per noi fedeli cattoli-ci, ma anche per tutto il popolo co-reano, perché proprio oggi è anche ilgiorno in cui noi fummo liberati, 75anni fa, dall’oppressione del domi-nio coloniale giapponese, il 15 ago-sto 1945, alla fine della secondaguerra mondiale, e tre anni dopo, il15 agosto 1948, instaurammo ufficial-mente il governo come Stato indi-pendente, dopo tante complicazionie difficoltà. Fu anche il giorno dellasolennità dell’Immacolata Concezio-ne di Maria, l’8 dicembre 1941, ilgiorno in cui il Giappone aveva par-tecipato alla seconda guerra mondia-le, iniziando la guerra del Pacificoche era condannata alla sconfitta to-tale. Maria è così legata strettamentealle vicende dolorose e alla liberazio-ne del nostro popolo. Ella conducesempre le sorti del nostro popolo sulcammino dell’evangelizzazione, per-ché possa vivere una vita più umana.Difatti, sin dall’epoca delle persecu-zioni, il nostro Paese e la nostraChiesa cattolica sono stati consacratialla Beata Vergine Maria. In queiduri anni di prova, i missionari delleMissions Étrangères de Paris procla-marono Maria come Regina e Patro-na di Chosun (Corea) che era divisain otto regioni, affidando ognuna diesse alla protezione della VergineMaria di una delle diverse sue festeliturgiche. E Papa Gregorio XVI, surichiesta del compianto monsignorImbert, delle Missions Étrangères deParis (Mep), secondo vescovo diChosun, nel 1841, dichiarò ufficial-mente Maria Immacolata patronadella Chiesa in Chosun. Nel 1876, inoccasione della consacrazione dellabasilica di Lourdes, dove nel 1858apparve l’Immacolata Concezione,monsignor Ridel, Mep, il sesto ve-scovo di Chosun, insieme a padreRichard e padre Blanc, dedicò unalapide votiva a Maria Immacolata insegno di ringraziamento per avereprotetto i missionari della penisolacoreana dai venti e dal mare mosso.La nostra cattedrale di Myeong-dong fu consacrata a Maria Imma-colata durante la cerimonia di dedi-cazione del medesimo edificio sacroavvenuta nel 1898.

In questa ricorrenza odierna vor-rei dirvi ancora un’altra cosa, cheper noi ha un valore storico unico eche ci lega in maniera inscindibilealla Sede apostolica. La Santa Sede,sotto istruzione del venerabile PapaPio XII, svolse un ruolo molto im-portante nel sostenere il governodella neonata Repubblica di Corea,affinché ottenesse il riconoscimentocome unico governo legittimo nellapenisola coreana, appena quattromesi dalla sua instaurazione, all’as-semblea generale dell’Onu tenutasi adicembre 1948 a Parigi. Tale impor-tante intervento arrivò attraverso l’al-lora nunzio apostolico in Franciamonsignor Angelo Giuseppe Ron-calli e la lungimiranza dei più stretticollaboratori di Pio XII, monsignor

Domenico Tardini e monsignor Gio-vanni Battista Montini, e il delegatoapostolico in Corea, monsignor Pa-trick Byrne.

È certamente per noi una grandeletizia spirituale poter celebrare an-nualmente la solennità dell’Assun-zione della Madonna, come pure ri-cordare la liberazione nazionale el’instaurazione del governo della Re-pubblica di Corea; tuttavia, permet-tetemi di osservare che è anche mol-to triste che i fratelli e le sorelle delNord non possano condividere que-sta gioia insieme a noi. Ripensandoalle condizioni del passato non pos-siamo fare altro che constatare che inostri fratelli e sorelle del Nordstanno tuttora soffrendo una gravesituazione di povertà, oltre alla pe-sante limitazione dei diritti umanifondamentali, compresa quella dellalibertà religiosa, messa in atto dal re-gime comunista dittatoriale venutoal potere appena subito dopo la li-berazione dal dominio oppressivogiapponese. Il regime comunista delNord aveva ribadito che attraverso ilsistema socialista avrebbe posto ri-medio all’ingiusta distribuzione dellericchezze e alle cattive condizionidei lavoratori. Com’è noto, la realtàdi quel Paese è diversa: attraverso ta-le sistema politico le condizioni divita del popolo che era povero e op-presso, lungi dall’essere migliorate,sono piuttosto peggiorate. Questosistema «andava in realtà a detri-mento di quegli stessi che si ripro-metteva di aiutare. Il rimedio si sa-rebbe così rivelato peggiore del ma-le» (San Giovanni Paolo II, Centesi-mus annus, 12). Inoltre, pur in talesituazione, come voi sapete bene, ilregime nordcoreano sta aumentandol’armamento nucleare, minacciandola pace e la stabilità nella penisolacoreana e del mondo, con il pretestodella cosiddetta sicurezza nazionale,e senza prestare alcuna attenzione alfatto che il popolo vive in condizio-ni disumane aggravate dalla povertàe s t re m a .

Di fronte a questa triste realtà, ilcanto di lode di Maria, il Ma g n i f i c a t ,che noi abbiamo ascoltato nel Van-gelo odierno (Luca, 1, 39-56), ciriempie di emozioni speciali. Questocanto, con il quale Maria si rallegranel divenire la Madre di Gesù, dà atutto il popolo coreano, soprattuttoa tutto il popolo di Dio del Sud edel Nord della penisola coreana,grande consolazione, speranza e co-raggio, poiché è un canto di libera-zione e di redenzione che «prean-nuncia i “cieli nuovi e la terra nuo-va”, con la vittoria di Cristo risorto

sulla morte e la sconfitta definitivadel maligno» (Papa Francesco, An-gelus del 15 agosto 2016).

Il Ma g n i f i c a t è un messaggio perriaffermare che sarà sicuramenteadempiuto tutto quello che Dio hapromesso al suo popolo. Ci ricolmadi fiduciosa speranza perché ci assi-cura che tutte le nostre necessità edattese saranno concretizzate e le no-stre grida saranno esaudite. È inparticolare un messaggio di fede. IlMa g n i f i c a t rivolge speciale attenzionea coloro che ascoltano la parola diDio e si lasciano condurre dalla po-tenza del braccio di Dio per essereliberati. Quindi, come ci ricorda sanPaolo VI nella preziosa esortazioneapostolica Evangelii nuntiandi, «la li-berazione che proclama e preparal’evangelizzazione è quella che ilCristo stesso ha annunziato e donatoall'uomo mediante il suo sacrificio»(ibidem, 38). Questa liberazione sifonda sul Regno di Dio. Quindil’opzione preferenziale per Dio co-stituisce la condizione essenziale perottenere la sua liberazione.

Pertanto, miei cari fratelli e sorel-le, per raggiungere un’autentica libe-razione del nostro popolo è assoluta-mente necessaria la «conversione»(Ma rc o , 1, 15; Ma t t e o , 18, 3; Luca, 13,3; Isaia, 30, 15) di tutti coloro che nesono interessati, a cominciare daileader del Nord e del Sud della pe-nisola e pure della comunità interna-zionale. E questo perché la conver-sione è necessaria e fondamentaleper vincere il peccato e le struttureche ne derivano (in cui il peccato simoltiplica e si estende) e il sistemaperverso (cfr. San Giovanni Paolo II,lettera enciclica Sollicitudo rei socialis,39, 40, 46).

Che significa allora la conversio-ne? Anzitutto allontanarsi dal pecca-to con il pentimento e incamminarsitotalmente verso Cristo nella fede.La ragione per cui la nostra Chiesasottolinea fortemente la conversioneconsiste nel fatto che «è coscienteche i sistemi meglio idealizzati di-ventano presto inumani se le inclina-zioni inumane del cuore dell’uomonon sono risanate, se non c’è unaconversione del cuore e della mentedi coloro che vivono in queste strut-ture o le dominano» (San Paolo VI,esortazione apostolica Evangelii nun-tiandi, 36); i sistemi disumani sonogrosse pietre d’inciampo che ostaco-lano la salvezza dell’umanità. Pro-prio per questa ragione la nostra ar-cidiocesi si è sempre impegnata apromuovere l’autentica umanizzazio-ne della nostra società. Soprattuttodopo la liberazione nel 1945 ha pre-

gato ferventemente per l’autentica li-berazione e per una vita più umanadei nostri fratelli del Nord. La no-stra arcidiocesi, attraverso il Comita-to della riconciliazione nazionale,non ha mai mancato negli ultimiventicinque anni di celebrare rego-larmente ogni martedì sera, in que-sta cattedrale di Myeong-dong, lasanta messa e recitare il rosario perla riconciliazione e l’unità del popo-lo. Specialmente negli ultimi anniquesto comitato ha intensificato lacampagna di preghiera per i fedelidel Nord che vivono la loro vita difede in maniera clandestina e congravi rischi personali e famigliari. Loscopo fondamentale per cui la no-stra comunità ecclesiale è impegnataseriamente nell’attività per la riconci-liazione e per l’unità del popolo co-reano è perché in quanto cristianinon possiamo venire meno al man-dato di Gesù, che ci chiede di essere“operatori di pace”. La nostra mis-sione è solamente evangelica; per cuidesideriamo ardentemente adoperar-ci affinché il Principe della pacepossa toccare il cuore di quanti han-no le sorti del mondo e ascoltino illamento dei sofferenti che sale a Dioda ogni parte della Terra e che chie-de ancora pace e giustizia. Tutti ren-deremo conto se non siamo stati ca-paci di alleviare il dolore degli inno-centi.

Carissimi, in occasione del settan-tacinquesimo anniversario della libe-razione nazionale, come amministra-tore apostolico di Pyongyang, desi-dero dedicare la diocesi di Pyong-yang alla Madonna di Fátima, a leiche è modello per la nuova evange-lizzazione, che «sciolse con la suafede ciò che Eva legò con la sua in-credulità» (Sant’Ireneo, citato in Lu-men gentium, 56), e che sta «serven-do al mistero della redenzione in di-pendenza da suo Figlio e con suoFiglio» (Lumen gentium, 56).

Imploro, dunque, l’i n t e rc e s s i o n edella Madonna per la conversione ditutti coloro che si professano atei inquesta terra, come d’altronde ci hachiesto Ella stessa di pregare quandoapparve a Fátima oltre cento anni fa.Imploro il Cristo risorto affinché siaEgli a «fare nuove tutte le cose»(Ap o c a l i s s e , 21, 5) nella nostra peniso-la coreana, «con la sua potenza checi riempie di immensa fiducia e difermissima speranza» (Papa France-sco, esortazione apostolica Evangeliigaudium, 288). Chiedo umilmente anostro Signore che conceda al piùpresto al popolo del Sud e del Norddi celebrare con gioia, e insieme,mano nella mano, la festa dell’As-sunzione di Maria e il giorno dellaLiberazione nazionale come momen-to di autentica liberazione. Il PapaFrancesco ci ha inviato un messag-gio del suo sostegno e incoraggia-mento paterno a questi nostri sforzi.Desidero ringraziare di cuore il no-stro Santo Padre per la sua preghie-ra costante per l’autentico sviluppoumano del nostro popolo e per unapace duratura nella penisola corea-na. Certi che questa nostra supplicaun giorno sarà esaudita, come lo èstato per tutte le parole del Ma g n i f i -cat, rivolgiamoci ora alla Madonna:«Santa Maria Immacolata, Patronadella Chiesa in Corea, grazie perchéci guidi sempre nel camminodell’evangelizzazione. Tu che seiesempio di fiduciosa speranza e digioiosa consolazione per il nostropopolo che ancora sperimenta il do-lore della divisione, guarda benignai tuoi figli che soffrono l’ingiustizia el’oppressione. Intercedi per noi pres-so il tuo Figlio, Gesù Cristo, per ot-tenere saggezza e fortezza affinché,come suoi fedeli discepoli, possiamoessere instancabili costruttori di ri-conciliazione, d’unità e pace. Amen.Maria Regina della Pace, prega pernoi. Maria Regina della Pace, aiutacia raggiungere la tanto anelata pacenella penisola coreana. Maria Regi-na della Pace, fa che regni la pacenel mondo intero. Nostra Signora diFátima, prega per noi».

Il cardinale Parolin a Lourdes

L’evangelizzazione è servizioal prossimo nella verità

L’evangelizzatore è tale proprioperché non ha altri interessi chequelli di Cristo. E gli interessi diGesù rendono disinteressati e umi-li. È questo uno dei passaggi cen-trali del discorso che il cardinalePietro Parolin ha rivolto ai membridella famiglia dell’Assunzione in-contrandoli in un luogo marianoper eccellenza — il santuario diLourdes — nel giorno in cui laChiesa celebra l’assunzione di Ma-ria Vergine, sabato 15 agosto. Da-vanti a un’assemblea formata dallecinque congregazioni religiose apo-stoliche che formano l’istituto —convocate a Lourdes, dal 12 al 17agosto, per il 147° pellegrinaggionazionale, e nel ricordo dei 175 an-ni dalla fondazione da parte diEmmanuel d’Alzon — il segretariodi Stato ha sottolineato come iconsacrati si trovino nel cuore stes-so della Chiesa non come un«gruppo di professionisti» ma co-me «una famiglia di fratelli»: noncome una ong, direbbe Papa Fran-cesco, ma come un vera comunitàdi fede.

«Il Signore — ha detto il porpo-rato — ha ascoltato il grido degliuomini che ha incontrato e si è fat-to loro prossimo, perché non avevaniente da difendere, e niente daperdere». In effetti, ha aggiunto, il«fatto che Dio sia marginalizzato eridicolizzato ci mette nella condi-zione di meditare sempre sull’“ulti-mo posto” che egli ha scelto per sée per i suoi testimoni». È questa lavera «riserva di grazia» che impe-disce «l’idolatria e rende attivi ne-gli ambiti complessi del dialogoecumenico e del dialogo interreli-gioso». Allo stesso tempo, solo unDio «marginalizzato, negato e ridi-colizzato è in grado di renderci so-lidali con i poveri e gli esclusi diquesto mondo» e con la stessa «ca-sa comune», che è «il nostro piane-ta, ferito da dei sistemi economicirapaci e dalle organizzazioni crimi-nali».

Il fatto poi che oggi «non siamopiù i soli a produrre la cultura, né iprimi, né i più ascoltati» rende «li-beri dai meccanismi perversi della“liquidazione”». Si entra in “liqui-dazione” quando si cerca di «pia-cere all’altro», di «sedurlo». El’evangelizzazione non «è la sedu-zione del prossimo, ma il serviziodel prossimo nella verità». Allostesso modo, ha sottolineato il se-gretario di Stato — riprendendo leparole di Papa Francesco durantel’incontro con la Curia romana del21 dicembre 2019 — una volta anco-ra il fatto che «non siamo più i solioggi a produrre la cultura, né i pri-mi, né i più ascoltati » rende liberida ogni forma di interesse.

Il cardinale ha anche fatto riferi-mento a un filo rosso che unisce iltempo della fondazione della fami-glia dell’Assunzione con la vitacontemporanea quotidiana: «La fi-ne del regime di cristianità che hacaratterizzato in diversi modi lastoria a partire dal IV secolo». In-fatti, il fondatore, nato immediata-mente dopo la Rivoluzione france-se, ha vissuto in un mondo «nonsolo profondamente cambiato ri-guardo al recente passato, ma an-cora in mutazione». E ancora oggi«questa mutazione non è termina-ta; anche noi facciamo parte di unmondo in cui il regime di cristiani-tà della nostra infanzia, della no-stra adolescenza e della nostra gio-vinezza» ha fatto posto a una vera«trasformazione antropologica, di

cui, siamo ben lontani dal vederegli ultimi risultati».

Davanti a questi cambiamenti,ha detto il segretario di Stato, ci sipuò fermare a «sospirare secondo il“bel passato” che non esiste più;oppure mettersi in cammino perseminare il processo di un nuovoinizio». L’esistenza della famigliadell’Assunzione, ha sottolineato, te-stimonia quale dei due atteggia-menti è stato scelto da EmmanuelD’Alzon. Egli infatti non si è fer-mato a rimpiangere il passato, ma«si è messo in moto» perché la finepotesse diventare «un nuovo ini-zio».

D’altra parte, ha aggiunto, «te-stimoniare con la vita e le parole ilfatto di saper abitare i “nuovi inizi”che Dio semina e fa germogliaredall’interno della storia umana» co-stituisce una vera «esperienza cari-smatica, generatrice di carismi, ge-neratrice di incontri e di unità mo-dellate su questa sinfonia che sololo Spirito Santo è in grado di gio-care e di cantare». A questo propo-sito, il segretario di Stato ha ricor-dato le parole di Francesco secon-do cui la vita cristiana, in realtà, «èun cammino, un pellegrinaggio».Del resto, la vicenda biblica è «tut-ta un cammino segnato dagli inizie dalle nuove partenze, come perAbramo, come per tutti quelli che,duemila anni fa in Galilea, si mise-ro in cammino per seguire Gesù».

La storia della Chiesa e la storiadella famiglia religiosa dell’Assun-zione è «una storia di cuori: di es-seri umani concreti che, portatidalla bellezza della Parola alla bel-lezza della libertà che sa dire “ec-comi”, diventa capace di costruireuna sinodalità». Il cuore dellaChiesa e i cuori dei credenti, in ef-fetti, giungono «alla loro maturitàreciproca quando sono in grado diimpegnarsi insieme con gli altri eper gli altri». Con la forza dellagiustizia evangelica, ha aggiunto, sipuò «abitare con audacia (p a r re s i a )e senza timore o angosce il provvi-sorio che si svolge all’interno diquesto cambiamento d’epoca», sen-za rinunciare ad aver chiari in men-te «i punti chiave che ci impedi-scono di essere delle “b a n d e ru o l eal vento”, che cambiamo direzionesenza sapere perché, sottometten-dosi al vento del momento, quandotutt’altro è il soffio dello Spirito».

In mattinata, il segretario di Sta-to aveva presieduto la concelebra-zione eucaristica nella basilica diSan Pio X, sottolineando come Ma-ria, glorificata, totalmente colmatadella visione di Dio, è donata oggiattraverso la Santa Trinità allaChiesa e al mondo come «segno diconsolazione e di speranza sicuri»,perché tutti si mettano in pellegri-naggio, forti dell’umiltà del discer-nimento, come uomini e donne eu-caristici. Lourdes, ha aggiunto, èlegata intimamente all’esp erienzadel pellegrinaggio. «Siamo venutiqui in pellegrinaggio — ha afferma-to — per constatare che c’è unagrotta aperta: una grotta aperta cherinvia al sepolcro aperto e vuoto diGesù». Come in quel sepolcro, «laluce della risurrezione della carne»ha mandato il suo splendore. E aLourdes la Chiesa «ha riconosciutoche quella stessa luce ha fatto bril-lare la “tutta santa Immacolata”agli occhi, alla menti, al cuore e al-le orecchie di santa Bernadette»,perché gli umili e i poveri «diventi-no dei veri maestri della fede delpopolo di Dio e porta d‘ingresso almistero di Dio Salvatore».

Il 15 agosto, solennità dell’Assunzione della BeataVergine Maria, la diocesi di Pyongyang è stata dedi-cata alla Madonna di Fátima nel corso di una con-celebrazione eucaristica nella cattedrale di Myeong-dong presieduta dal cardinale arcivescovo di Seoul,Andrew Yeom Soo-jung, amministratore apostolico diPyongyang. Fra i concelebranti, il nunzio apostolico inCorea e in Mongolia, arcivescovo Alfred Xuereb, i ve-scovi ausiliari di Seoul Timothy Yu Gyoung-chon eJob Koo Yobi, oltre a numerosi sacerdoti della capita-le sudcoreana. Nella preparazione di questa consacra-zione, il cardinale ha inviato una lettera speciale aifedeli nella quale chiedeva a tutte le parrocchie di ce-

lebrare la messa il 15 agosto. Nell’occasione PapaFrancesco ha fatto giungere a Yeom Soo-jung un mes-saggio, accompagnato dalla benedizione apostolica:«Sono certo che le grazie di questa celebrazione — hascritto tra l’altro il Pontefice — approfondiranno intutti voi il desiderio di ascoltare la buona novella delVangelo, che ci permette di aprire il nostro cuore a unnuovo modo di pensare che supera la divisione e tes-sere rapporti giusti e fraterni. Poiché questa celebra-zione coinciderà con il settantacinquesimo anniversa-rio della Giornata della liberazione nazionale corea-na, chiedo a tutti voi di unirvi a me nella preghieraper la conversione dei cuori e per il trionfo di una

cultura della vita, della riconciliazione, dell’a m o refraterno e della pace duratura nella penisola coreana.Nel nostro mondo che si sta rapidamente rimpiccio-lendo, siamo sfidati non solo a rispettarci ma anche asentirci responsabili l’uno dell’altro, costruendo ponti epromuovendo uno sviluppo umano sostenibile, fondatosul rispetto dei valori umani autentici e della dignitàinviolabile di tutti». Questo evento è il primo a esserecelebrato da quando la diocesi di Pyongyang fu fon-data come prefettura apostolica nel 1927. Durante lacerimonia il cardinale arcivescovo Yeom Soo-jung hapronunciato un’omelia della quale pubblichiamo ampis t ra l c i .

Page 8: La preghiera del Papa per il mondo che ha sete di …...lo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 8 lunedì-martedì 17-18 agosto 2020

All’Angelus dell’Assunta Francesco affida alla Vergine la situazione della Nigeria e le difficili trattative sulla questione del Nilo

La preghiera del Papa per il mondoche ha sete di speranza

Il Papa ha affidato alla Vergine «tuttele situazioni nel mondo che più hannosete di speranza: speranza di pace, digiustizia, speranza di una vitadignitosa». La preghiera mariana diFrancesco si è levata al terminedell’Angelus della solennitàdell’Assunta, recitato a mezzogiorno disabato 15 agosto con i fedeli presenti inpiazza San Pietro — nel rispetto dellemisure di sicurezza adottate a causadella pandemia — e con quanti lohanno seguito attraverso i media.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!Quando l’uomo mise piede sulla lu-na, fu detta una frase che divennefamosa: «Questo è un piccolo passoper un uomo, un grande balzo perl’umanità». In effetti, l’umanità ave-va raggiunto un traguardo storico.Ma oggi, nell’Assunzione di Mariain Cielo, celebriamo una conquistainfinitamente più grande. La Ma-donna ha poggiato i piedi in paradi-so: non ci è andata solo in spirito,ma anche con il corpo, con tutta séstessa. Questo passo della piccolaVergine di Nazaret è stato il grandebalzo in avanti dell’umanità. Servepoco andare sulla luna se non vivia-mo da fratelli sulla Terra. Ma cheuna di noi abiti in Cielo col corpo cidà speranza: capiamo che siamo pre-ziosi, destinati a risorgere. Dio nonlascerà svanire il nostro corpo nel

nulla. Con Dio nulla andrà perduto!In Maria la meta è raggiunta e noiabbiamo davanti agli occhi il motivoper cui camminiamo: non per con-quistare le cose di quaggiù, che sva-niscono, ma per conquistare la patriadi lassù, che è per sempre. E la Ma-donna è la stella che ci orienta. Lei èandata prima. Ella, come insegna ilConcilio, «brilla come segno di sicu-ra speranza e di consolazione per ilPopolo di Dio in cammino» (Lumengentium, 68).

Che cosa ci consiglia la nostraMadre? Oggi nel Vangelo la primacosa che dice è: «L’anima mia ma-gnifica il Signore» (Lc 1, 46). Noi,abituati a sentire queste parole, forsenon facciamo più caso al loro signi-ficato. Magnificare letteralmente si-gnifica “fare grande”, i n g ra n d i re . Ma-ria “ingrandisce il Signore”: non iproblemi, che pure non le mancava-no in quel momento, ma il Signore.Quante volte, invece, noi ci lasciamosovrastare dalle difficoltà e assorbiredalle paure! La Madonna no, perchémette Dio come prima grandezza dellavita. Da qui scaturisce il Ma g n i f i c a t ,da qui nasce la gioia: non dall’assen-za dei problemi, che prima o poi ar-rivano, ma la gioia nasce dalla pre-senza di Dio che ci aiuta, che è vici-no a noi. Perché Dio è grande. E so-prattutto, Dio guarda ai piccoli. Noi

siamo la sua debolezza di amore:Dio guarda e ama i piccoli.

Maria, infatti, si riconosce piccolaed esalta le «grandi cose» (v. 49) cheil Signore ha fatto per lei. Quali?Anzitutto il dono inatteso della vita:Maria è vergine e rimane incinta; epure Elisabetta, che era anziana,aspetta un figlio. Il Signore fa mera-viglie con i piccoli, con chi non sicrede grande ma dà grande spazio aDio nella vita. Egli stende la sua mi-sericordia su chi confida in Lui e in-nalza gli umili. Maria loda Dio perquesto.

E noi — possiamo chiederci — ciricordiamo di lodare Dio? Lo ringra-ziamo per le grandi cose che fa pernoi? Per ogni giornata che ci dona,perché ci ama e ci perdona sempre,per la sua tenerezza? E ancora, peraverci dato la sua Madre, per i fra-telli e le sorelle che ci mette sul cam-mino, perché ci ha aperto il Cielo?Noi ringraziamo Dio, lodiamo Dioper queste cose? Se dimentichiamo ilbene, il cuore si rimpicciolisce. Mase, come Maria, ricordiamo le grandicose che il Signore compie, se alme-no una volta al giorno lo magnifi-chiamo, allora facciamo un grandepasso in avanti. Una volta al giornopossiamo dire: “Io lodo il Signore”;“Benedetto il Signore”: è una picco-la preghiera di lode. Questo è lodareDio. Il cuore, con questa piccola

preghiera, si dilaterà, la gioia au-menterà. Chiediamo alla Madonna,porta del Cielo, la grazia di iniziareogni giorno alzando lo sguardo ver-so il cielo, verso Dio, per dirgli:“Grazie!”, come dicono i piccoli aigrandi.

Al termine della riflessione dedicataall’Assunta, seguita dalla preghieramariana, il Pontefice ha invocatol’intercessione della Vergine per lepopolazioni della Nigeria, vittime dellaviolenza, e ha invitato al dialogol’Egitto, l’Etiopia e il Sudan impegnatinelle «difficili trattative» sullaquestione del Nilo.

Cari fratelli e sorelle,la Vergine Maria, che oggi contem-pliamo nella gloria celeste, è “M a d redella speranza”. Recentemente que-sto suo titolo è stato inserito tra leLitanie lauretane. Invochiamo la suaintercessione per tutte le situazioninel mondo che più hanno sete disperanza: speranza di pace, di giusti-zia, speranza di una vita dignitosa.Oggi vorrei pregare in particolareper la popolazione della regione set-tentrionale della Nigeria, vittima diviolenze e attacchi terroristici.

Seguo con particolare attenzionela situazione delle difficili trattativesulla questione del Nilo tra Egitto,

Etiopia e Sudan. Invito tutte le partia continuare sulla via del dialogo,affinché il “Fiume Eterno” continuia essere una linfa di vita che uniscee non divide, che nutre sempre ami-cizia, prosperità, fratellanza e maiinimicizia, incomprensione o conflit-to. Sia al dialogo, cari fratellidell’Egitto, dell’Etiopia e del Sudan,sia il dialogo la vostra unica scelta,per il bene delle vostre care popola-zioni e del mondo intero.

Saluto tutti voi, romani e pellegri-ni di vari Paesi: famiglie, gruppi par-rocchiali, associazioni. In particola-re, saluto i giovani dell’Azione Cat-tolica di San Gerolamo in Trieste.

Auguro una buona festa dell’As-sunta a voi qui presenti, a coloro chesono in vacanza, come pure a quantinon hanno questa possibilità, spe-cialmente agli ammalati, alle personesole e a chi assicura i servizi indi-spensabili per la collettività.

È un bel gesto oggi recarsi a unSantuario per venerare la Madonna.I romani e quanti si trovano a Romapotrebbero andare a Santa MariaMaggiore, per pregare davantiall’immagine della Salus Populi Ro-mani. Buona festa a tutti voi! E perfavore, non dimenticatevi di pregareper me. Buon pranzo e a domani!

Il Libano e la Bielorussia, ma anchetutte le famiglie alle prese con iproblemi provocati dalla pandemia,sono stati al centro della preghiera delPapa al termine dell’Angelus del16 agosto in piazza San Pietro. Inprecedenza il Pontefice avevacommentato il brano evangelico dellaliturgia domenicale che raccontal’incontro tra Gesù e la donna cananea(Matteo 15, 21-28).

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!Il Vangelo di questa domenica (cfr.Mt 15, 21-28) descrive l’incontro traGesù e una donna cananea. Gesù sitrova a nord della Galilea, in territo-rio straniero per stare con i suoi di-scepoli un po’ lontano dalle folle,

che lo cercano sempre più numerose.Ed ecco avvicinarsi una donna cheimplora aiuto per la figlia malata:«Pietà di me, Signore!» (v. 22). È ilgrido che nasce da una vita segnatadalla sofferenza, dal senso di impo-tenza di una mamma che vede la fi-glia tormentata dal male e non puòguarirla. Gesù inizialmente la igno-ra, ma questa madre insiste, insiste,anche quando il Maestro dice ai di-scepoli che la sua missione è rivoltasoltanto alle «pecore perdute dellacasa d’Israele» (v. 24) e non ai paga-ni. Lei continua a supplicarlo, e Lui,a questo punto, la mette alla provacitando un proverbio — sembra quasi

un po’ crudele questo —: «Non è be-ne prendere il pane dei figli e gettar-lo ai cagnolini» (v. 26). E la donnasubito, svelta, angosciata risponde:«È vero, Signore, eppure i cagnolinimangiano le briciole che cadono dal-la tavola dei loro padroni» (v. 27).

Con queste parole questa madredimostra di aver intuito che la bontàdel Dio Altissimo, presente in Gesù,è aperta ad ogni necessità delle suecreature. Questa saggezza piena difiducia colpisce il cuore di Gesù egli strappa parole di ammirazione:«Donna, grande è la tua fede! Av-venga per te come desideri» (v. 28).Quale è la fede grande? La fede

grande è quella che porta la propriastoria, segnata anche dalle ferite, aipiedi del Signore domandando aLui di guarirla, di darle un senso.Ognuno di noi ha la propria storia enon sempre è una storia pulita; tantevolte è una storia difficile, con tantidolori, tanti guai e tanti peccati. Co-sa faccio, io, con la mia storia? Lanascondo? No! Dobbiamo portarladavanti al Signore: “Signore, se Tuvuoi, puoi guarirmi!”. Questo èquello che ci insegna questa donna,questa brava madre: il coraggio diportare la propria storia di doloredavanti a Dio, davanti a Gesù; toc-care la tenerezza di Dio, la tenerezza

di Gesù. Facciamo, noi, la prova diquesta storia, di questa preghiera:ognuno pensi alla propria storia.Sempre ci sono delle cose brutte inuna storia, sempre. Andiamo da Ge-sù, bussiamo al cuore di Gesù e di-ciamoGli: “Signore, se Tu voi, puoiguarirmi!”. E noi potremo fare que-sto se abbiamo sempre davanti a noiil volto di Gesù, se noi capiamo co-me è il cuore di Cristo: un cuore cheha compassione, che porta su di sé inostri dolori, che porta su di sé i no-stri peccati, i nostri sbagli, i nostrifallimenti.

Ma è un cuore che ci ama così,come siamo, senza trucco. “S i g n o re ,

se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. E perquesto è necessario capire Gesù, ave-re familiarità con Gesù. E tornosempre al consiglio che vi do: porta-te sempre un piccolo Vangelo tasca-bile e leggete ogni giorno un passo.Portate il Vangelo: nella borsa, nellatasca e anche nel telefonino, per ve-dere Gesù. E lì troverete Gesù comeLui è, come si presenta; trovereteGesù che ci ama, che ci ama tanto,che ci vuole tanto bene. Ricordiamola preghiera: “Signore, se Tu vuoi,puoi guarirmi!”. Bella preghiera. IlSignore ci aiuti, tutti noi, a pregarequeste bella preghiera che ci insegnauna donna pagana: non cristiana,non ebrea, ma pagana.

La Vergine Maria interceda con lasua preghiera, perché cresca in ognibattezzato la gioia della fede e il de-siderio di comunicarla con la testi-monianza di una vita coerente, checi dia il coraggio di avvicinarci aGesù e dirGli: “Signore, se Tu vuoi,puoi guarirmi!”.

A conclusione della preghiera mariana,il Papa ha rivolto in particolare il suopensiero a tutte le «situazionidrammatiche nel mondo che causanosofferenza alla gente».

Cari fratelli e sorelle,continuo a pregare per il Libano, eper le altre situazioni drammatichenel mondo che causano sofferenzaalla gente. Il mio pensiero va anchealla cara Bielorussia. Seguo con at-tenzione la situazione post-elettoralein questo Paese e faccio appello aldialogo, al rifiuto della violenza e alrispetto della giustizia e del diritto.Affido tutti i bielorussi alla protezio-ne della Madonna, regina della pa-ce.

Saluto con affetto tutti voi, roma-ni e pellegrini dei diversi Paesi. Inparticolare, saluti i religiosi brasilianipresenti qui a Roma — con tantebandiere — questi religiosi seguonospiritualmente la Prima SettimanaNazionale della vita consacrata, chesi celebra in Brasile. Buona settima-na della vita consacrata. Avanti! Ri-volgo un saluto anche ai coraggiosiragazzi dell’Immacolata!

Questi giorni sono giorni di ferie:possano essere un tempo per ritem-prare il corpo, ma anche lo spiritomediante momenti dedicati alla pre-ghiera, al silenzio e al contatto di-stensivo con la bellezza della natura,dono di Dio. Questo non ci facciadimenticare i problemi che ci sonoper il covid: tante famiglie che nonhanno il lavoro, che lo hanno persoe non hanno da mangiare. Le nostrepause estive siano anche accompa-gnate dalla carità e dalla vicinanza aqueste famiglie.

A tutti voi auguro una buona do-menica e un buon pranzo! E per fa-vore, non dimenticatevi di pregareper me. Arrivederci!

L’invito del Pontefice al termine della preghiera mariana del 16 agosto

Non dimenticare le famiglie alle prese con la pandemia

Fino al 10 dicembre 2021

Prorogato il Giubileo Lauretano

Prot. N. 580/20/1

DECRETUM

PA E N I T E N T I A R I A APOSTOLICA, attentis precibus die XXI IuniiMMXX porrectis ab Exc.mo ac Rev.mo P. D.no Fabio Dal Cin,ad Alma Domo Lauretana Archiepiscopo Praelato, DelegatoPontificio pro Sanctuario Lauteano et Basilica Sancti AntoniiPatavii, omnia et singula spiritalia beneficia, occasione centesimianniversarii, ex quo a Benedicto Pp. XV consituta est BeatissimaMaria Virgo Lauretana omnium aëreonautarum praecipua apudDeum Patrona, vi Decreti (Prot. N. 271/19/1) die 1 NovembrisMMXIX iam rite concessa totum per Iubilarem Annum a die VIIIDecembris MMXIX usque ad diem X Decembris MMXX indictum,at propter epidemiam morbi «covid-19» cum populo diu prodolor non celebratum, nunc pro fidelium utilitate, de specialissi-mo mandato Ss.mi Domini Nostri Francisci Pp., per preasentesprorogat usque ad diem X Decembris MMXXI.

Profecto ex prorogata largitate Ecclesiae christifideles aurientpia proposita et spiritale robur vitae ad legem Evangelicam tra-ducendae, in hierarchica communione et filiali devotione ergaSummum Pontificem, Catholicae Ecclesiae visibile fundamen-tum, et proprium sacrorum Antistitem.

Contrariis quibuscumque minime obstantibus.Datum Romae, ex aedibus Paenitentiariae Apostolicae, die

XVI Iulii, anno MMXX, in commemoratione B. Mariae Virginis aMonte Carmelo.

MAU R U S Card. PIACENZAPaenitentiarius Maior

CHRISTOPHORUS NYKIELRegens

Prot. N. 580/20/1

DECRETO

La PENITENZIERIA APOSTOLICA, avendo accolto la richiesta del 21giugno 2020 presentata dall’Eccellentissimo e Reverendissimo Fa-bio Dal Cin, Arcivescovo Prelato della Santa Casa Lauretana, Dele-gato Pontificio per il Santuario di Loreto e per la Basilica diSant’Antonio di Padova, su specialissimo mandato di Sua SantitàPapa Francesco, con il presente Decreto proroga fino al 10 dicem-bre 2021, a favore dei fedeli, tutti e singoli i benefici spirituali giàritualmente concessi in forza del Decreto (Prot. N. 271/19/1) del 1°novembre 2019 per l’intero Anno Giubilare, indetto dall’8 dicembre2019 al 10 dicembre 2020, ma purtroppo non celebrato in tutta lasua estensione per l’epidemia “covid-19”.

Giubileo concesso in occasione del centesimo anniversario daquando la Beatissima Vergine Maria di Loreto fu costituita da PapaBenedetto XV Patrona principale presso Dio di tutti i viaggiatori ina e re o .

Certamente i fedeli dalla generosa proroga da parte della Chiesatrarranno buoni propositi e vigore spirituale da attuare nella vitasecondo la legge del Vangelo, in comunione gerarchica e filiale de-vozione verso il Sommo Pontefice, fondamento visibile della ChiesaCattolica, e verso il proprio Vescovo.

Nonostante qualunque disposizione contraria.Dato a Roma, dalla Sede della Penitenzieria Apostolica, il 16 lu-

glio 2020, nella memoria della Beata Maria Vergine del Carmelo.Cardinale MAU R O PIACENZA

Penitenziere Maggiore

KRZYSZTOF NYKIELReggente

Papa Francesco ha prorogato fino al 10 dicembre2021 il Giubileo Lauretano, legato ai cento annidella proclamazione della Madonna di Loreto apatrona di tutti gli aeronauti. Lo ha annunciatovenerdì 14 agosto l’arcivescovo delegato pontificioFabio Dal Cin al termine della recita del rosariodurante la veglia dell’Assunta. Il presule haespresso al Pontefice «la sentita gratitudine, miapersonale, di tutta l’Aeronautica militare e civile,di tutti i fedeli, loretani, pellegrini e devoti dellaSanta Casa per questo grande dono. In questo

tempo difficile per l’umanità, la santa madreChiesa ci dona altri dodici mesi per ripartire daCristo, lasciandoci accompagnare da Maria, se-gno per tutti di consolazione e di sicura speran-za». Il Giubileo, iniziato ufficialmente con l’aper-tura della Porta santa l’8 dicembre 2019, allapresenza del cardinale segretario di Stato PietroParolin, rinnova così per altri dodici mesi l’espe-rienza di grazia e di perdono per tutti i fedeli chesi recheranno al santuario pontificio. Grazia chesi estende anche alle tante cappelle degli aeroporti

civili e alle basi dell’Aeronautica militare delmondo. «In questo anno — ha ricordato ancoramonsignor Dal Cin — il Santo Padre ha mani-festato più volte la sua vicinanza al santuariodella Santa Casa: con la sua visita del 25 mar-zo 2019, durante la quale firmò l’esortazioneapostolica ai giovani “Christus vivit”; con la con-cessione e la proroga del Giubileo Lauretano; conl’iscrizione al 10 dicembre nel calendario romanodella memoria facoltativa della beata Vergine diLoreto; e infine con l’inserimento nelle Litanie

lauretane di tre nuove invocazioni: Mater Mise-ricordiae, Mater Spei e Solacium migrantium».Intanto è stato annnunciato che martedì 8 set-tembre, festa della natività di Maria, il presiden-te della Repubblica italiana Sergio Mattarella sirecherà a Loreto per accendere la lampada nelsegno della pace e della solidarietà universale. Diseguito pubblichiamo il testo (in latino e in ita-liano) del decreto con il quale la Penitenzieriaapostolica, «su specialissimo mandato» di PapaFrancesco, proroga il Giubileo Lauretano.


Recommended