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La protezione solare in alta montagna

Date post: 04-Aug-2015
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La protezione solare in alta montagna www.julbo-eyewear.com
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Page 1: La protezione solare in alta montagna

La protezione solarein alta montagna

www.julbo-eyewear.com

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INDICE

1. Introduzione

2. I pericoli del sole in alta montagna

3. Le patologie più comuni

4. Le soluzioni solari Julbo

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Tutti coloro che praticano sport in alta montagna devono sapere che si tratta di un ambiente rischioso.Se i rischi legati alla montagna stessa sono evidenti, quelli dovuti all'esposizione al sole ad alta quota sono più difficili da comprendere. Julbo vi fornisce alcuni chiarimenti.

Dagli anni '50, con i famosi Vermont, gli occhiali Julbo accompagnano spedizioni su tutte le montagne del pianeta. Dall'Antartico alle Alpi e sugli 8000 m dell'Himalaya, Julbo ha migliorato la propria expertise nell'ambito della protezione solare in alta montagna, fino a diventare un riferimento in materia.Oggi, Julbo condivide la propria esperienza per aiutarvia proteggervi meglio in alta montagna.

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2. I PERICOLI DEL SOLE IN ALTA MONTAGNA

L'esposizione alle radiazioni solari aumenta in media del 10% (tra il 4 e il 16%) ogni 1000 m: i raggi UVB che esse contengono sono particolarmente nocivi.

Inoltre, la neve, molto presente in montagna, riflette tra l'80 e il 90 % dei raggi contro il 20% per un terreno non innevato.

Possiamo quindi considerare che l'intensità dell'irraggiamento solare aumenti di 1.5x a 2000 m e di 2.5x a 4000 m rispetto al livello del mare.

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L'esposizione varia in base allo spessore dello strato di ozono nell'atmosfera (che agisce come un filtro naturale), della stagione, e dell'angolo di incidenza dei raggi del sole.

Si noti che l'irraggiamento è ¼ più elevato al momento dell'equinozio d'autunno rispetto all'equinozio di primavera, per via di un ispessimento dello strato d'ozono.

Lo spessore dello strato di ozono varia secondo le regioni della terra, e per questo anche la sua protezione è variabile.

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L'irraggiamento cambia in funzione della posizione del sole nel corso della giornata. Anche i rischi legati alla luce sono quindi mutevoli.

Infatti, l'incidenza dei raggi che penetrano lo strato di ozono ha un effetto diretto sul grado filtrante di quest'ultimo.

Durante la giornata, l'irraggiamento è più forte tra le 10.00 et le 15.00.

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Attenzione: anche a cielo coperto, il sole rappresenta un pericolo in montagna...

Non bisogna contare sulla protezione di un cielo nuvoloso, che ha un ruolo filtrante minimo. Effettivamente, benché i raggi UV vengano bloccati da alcune nuvole (alto-cumuli), i cirri non sono di alcuna efficacia.

La nebbia lascia passare il 50% dell'irraggiamento. È quindi necessario proteggersi, in montagna, anche a cielo coperto.

Ad alta quota, se il cielo è coperto, è frequente che ci si trovi nello strato strato superiore della nuvola. Qui regna un irraggiamento intenso per diffrazione luminosa. I rischi sono quindi ancora più elevati che a cielo sereno.

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3. LE PATOLOGIE PIÙ COMUNI

Fotocheratite o Oftalmia delle nevi

Origine: Erosione dell'epitelio (strato cellulare superficiale) che ricopre la cornea per via dell'esposizione prolungata a una luce intensa (forte irradiazione di UVB).

Sintomi: 4 - 6 ore dopo l'esposizione.Dolore e sensazione di avere dei "granelli di sabbia" sotto la palpebra, fotofobia (dolore accentuato dalla luce).Arrossamento della congiuntiva, lacrimazione, gonfiore delle palpebre e fastidio nell'aprire gli occhi, blefarospasmo intenso (chiusura involontaria dell'occhio).

Trattamento: riposo al buio / applicazione di un cerotto oculare / applicazione di collirio antisettico e di pomata oftalmica.

Evitare tipi di collirio contenenti anestetici.Evitare le lenti a contatto per 4 - 5 giorni.

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Eritropsia da neve

Origine: Affaticamento della retina dovuto a lunga esposizione a una stimolazione luminosa intensa. È una patologia più rara rispetto all'oftalmia delle nevi.

Sintomi: Impressione che gli oggetti siano colorati di rosso.

Trattamento:● riposo al buio● applicazione di un cerotto oculare● applicazione di collirio antisettico e di pomata oftalmica.

L’oftalmia e l'eritropsia dovute alla neve non provocano sequele a lungo termine se sono trattate in tempo. L'oftalmia però può mettere in pericolo la vita di un alpinista in alta montagna, privandolo della vista.

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White out syndrome

Origine: si tratta del congelamento dell'occhio o delle palpebre dovuto alla pratica sportiva in condizioni di freddo estremo.

Sintomi: In un primo tempo: dolori, visione sfocata, fotofobia e lacrimazione, o persino perdita totale della vista.

In un secondo tempo: riduzione dell'acuità visiva associata a una perdita di percezione di rilievi e dislivelli, che provoca disorientamento e vertigini.

Trattamento: riparare gli occhi dal freddo riscaldandoli permette un recupero favorevole.

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Congelamento della cornea

Origine: la temperatura della cornea è compresa tra 29°C e 36°C: freddo intenso e/o fiocchi di neve combinati a vento possono provocare il congelamento della cornea.

Sintomi: vista sfocata, lacrimazione, fotofobia e persino perdita totale della vista.

In un secondo tempo: riduzione dell'acuità visiva associata a una perdita di percezione di rilievi e dislivelli, che provoca disorientamento e vertigini.

Trattamento: cerotto oculare e riscaldamento passivo progressivo, e allontanamento dal freddo (2 - 3 giorni).Rimedio rapido: Utilizzare un sacchetto di tè tiepido per riscaldare l'occhio.

Attenzione: il congelamento della cornea, se non è trattato in maniera corretta, può evolvere verso la necrosi e la perdita dell'occhio.

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4. LE SOLUZIONI SOLARI JULBO

Tutte queste patologie possono essere evitate indossando materiale adatto alle condizioni esterne.

Julbo ha sviluppato una gamma di prodotti specialmente adatta alle condizioni estreme con lenti di categoria 4, montature avvolgenti e protezioni laterali.

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4 // le lenti JulboIn alta montagna, è necessario un elevato livello di protezione solare; per questo, sono preferibili le lenti di categoria 4.

Julbo propone le seguenti lenti, per pratiche sportive di questo tipo:

Lente Minerale di Cat.4 (TLV*:7%), è il riferimento imprescindibile per le montature da ghiacciaio. L'unica a offrire una protezione completa ad altissima quota. È raccomandata per le persone più sensibili agli infrarossi

Lente in policarbonato di cat.4 (TLV*:5%), è stata elaborata per offrire una protezione efficace nella pratica dell'escursionismo in montagna e dell'alpinismo

*Tasso di trasmissione dello spettro di luce visibile

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4 // le lenti Julbo

Lente NXT© fotocromatica di cat. 2 - 4 (TLV*: 20-5%), il colore marrone e il grado filtrante sono stati studiati per offrire le migliori performance nella pratica dell'escursione e dell'alpinismo. La tecnologia NTS è una garanzia rispetto alla fotocromia, qualunque sia la temperatura esterna

Lente NXT© fotocromatica di cat. 2 - 4 (TLV*: 42-7%), più chiara della lente Cameleon, è adatta alla pratica dello sci e del trail running. Questa lente offre una buona protezione in alta montagna e a bassa temperatura.

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4 // gli occhiali d'alta montagna

Le montature d'alta montagna devono offrire una protezione ottimale a chi le porta. Alle lenti di categoria 4 si devono quindi aggiungere una buona protezione contro i raggi diretti e indiretti, nonché contro gli elementi esterni. Inoltre, devono essere adatte a un uso sportivo estremo.

Una buona montatura deve quindi proporre:- Una copertura totale / protezioni laterali.- Una sagoma pronunciata.- Un ottimo grip.- Idealmente, una fascetta di sostegno.

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4 // gli occhiali d'alta montagna: EXPLORER

L'alta montagna e le condizioni estreme esaltano le molteplici prestazioni di questi occhiali senza nessun compromesso, sviluppati in collaborazione con l'ENSA (Scuola nazionale di sci ed alpinismo) di Chamonix.

L’Explorer incarna il rinnovamento degli occhiali da ghiacciaio: lenti ad alto livello di protezione, copertura che non lascia passare alcun raggio, flusso di aerazione contro la condensa, protezioni laterali che impediscono a vento e neve di penetrare...

Disponibili con lenti minerali alti-arc, lenti fotocromatiche Cameleon,e lenti policarbonato spectron 4

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4 // gli occhiali d'alta montagna: TREK

Equipaggiarsi in modo tecnico ma leggero per muoversi rapidamente in ambiente estremo e spingere al massimo le proprie performance: ecco il motto dei Trek.

Questo modello coniuga le caratteristiche fondamentali degli occhiali da alpinismo con la leggerezza e l'ergonomia ispirate dagli occhiali sportivi di velocità.

Le protezioni laterali bloccano i raggi in aree di forte riverbero come ghiacciai o deserti, mentre la lente sospesa garantisce una buona visione e una buona ventilazione.

Disponibile con lenti Cameleon o Zebra per una protezione ottimale contro i raggi solari intensi.

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4 // gli occhiali d'alta montagna: BIVOUAK

I Bivouak sono stati ideati per affrontare i terreni più vari e permettono tutte le pratiche outdoor.

Grazie alle lenti Cameleon o Zebra larghe e alla copertura ottimale dovuta alle protezioni magnetiche, questi occhiali offrono una protezione adatta a un uso in montagna.

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4 // gli occhiali d'alta montagna: MONTEROSA/MONTEBIANCO

Con protezioni amovibili, lenti larghe e una specifica ergonomia i MonteRosa e i MonteBianco offrono una protezione totale.

Queste montature coniugano stile e sobrietà a leggerezza, tecnicità e alta protezione, per permettere agli utilizzatori di avere un paio di occhiali da montagna performanti, ma adatti anche alla vita di tutti i giorni.

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4 // gli occhiali d'alta montagna: TENSING M/L

Con un profilo ultra coprente, questi occhiali proteggono idealmente contro i raggi solari in alta quota, e offrono allo stesso tempo una buona ventilazione grazie alle aperture laterali.

Questo modello è stato ideato affinché gli alpinisti amatori possano praticare il loro sport in totale sicurezza grazie a un ottimo rapporto qualità/prezzo.


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