LA RIABILITAZIONE DELL’ICTUS
CEREBRALE
Struttura Complessa di Riabilitazione NeuromotoriaPRM “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo
ASST “Carlo Poma” di Mantova
A.L.I.C.E. Mantova
11 aprile 2019
Dott.ssa Storti Ilaria
FT.Anelli Giulia
DEFINIZIONE DI ICTUS
• Sindrome caratterizzata dall’esordio improvviso di deficit neurologici focali (emiplegia, afasia, eminattenzione, ecc.) e/o diffusi (coma), di durata superiore alle 24 ore , non attribuibile ad altra causa apparente se non a cause circolatorie cerebrali
(OMS - 1989)
Nei paesi industrializzati l’ictus rappresenta la terza causa di morte (dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie) e la prima causa di disabilità.
Ad un anno dall’evento acuto oltre un terzo dei soggetti colpiti da ictus presenta un grado di disabilità residua tale da non poterli definire totalmente indipendenti
75% colpisce i soggetti di età superiore a 65 anni Prevalenza nella popolazione anziana (65-85 anni) è lievemente superiore nel sesso maschile (7.4%) rispetto a quello femminile (5.9%)
IMPORTANZA DELLA RIABILITAZIONE
Il miglioramento delle capacità diagnostiche, della qualità dell’assistenza e dei progressi delle terapie hanno reso possibile la cura di soggetti affetti da ictus cerebrale aumentandone la sopravvivenza.L’aumento dell’età media della popolazione ha incrementato il numero di soggetti con ictus cerebrale affetti da polipatologia e da patologie croniche. La sopravvivenza è caratterizzata spesso da disabilità complesse in condizioni cliniche spesso non ancora stabilizzate
CHE COSA E’ LA RIABILITAZIONE?
SCOPO DELLA RIABILITAZIONE
PIANO D’INDIRIZZO PER LA RIABILITAZIONE -2010GRUPPO DI LAVORO SULLA RIABILITAZIONE - MINISTERO
DELLA SALUTE
Lo scopo dell‘intervento riabilitativo è “guadagnare salute”, in un
un’ottica che vede la persona con disabilità e limitazione della
partecipazione non più come ‘malato’, ma come ‘persona avente
diritti’
Compito dell’intervento riabilitativo è definire la “persona”,
per realizzare tutti gli interventi sanitari necessari a far
raggiungere alla persona stessa, nell’ottica del reale
empowerment, le condizioni di massimo livello possibile di
funzionamento e partecipazione, in relazione alla propria volontà
ed al contesto.
Al fine di inquadrare nella sua globalità la persona affetta da esiti di Ictus cerebrale è fondamentale considerare cosa determina lo stato di salute di un soggetto
International Classification
of Impairments, Activities,
and Participation
ICIDH-2
Ó WHO, Geneve 1997
*Le conseguenze dirette delle malattie (menomazione)
*La difficoltà a svolgere determinate attività (disabilità)
*L’incapacità a partecipare alla vita sociale (handicap)
*I fattori contestuali*I fattori personali.
Lo stato di salute/funzionamento dell’individuo è frutto dell’interazione dinamica tra
EmiplegiaAfasia
DisfagiaEminattenzione
Dolore ….
CamminoComunicaz.Alimentaz.
Igiene/cura di sé….
LavoroCulturaSportHobby
Abitazione, familiari/care
giverWelfare ….
Fattori psicologici,Socio –culturali“ALICE”….
Condizione di salute di una persona con Ictus Cerebrale
Interazione di Concetti secondo ICF 2001
La Medicina Riabilitativa si occupa della persona disabile nella sua globalità affrontando: Le manifestazioni cliniche della malattia (menomazione)
Le conseguenti limitazione delle attività (disabilità) e della capacità di partecipazione (handicap) alle attività della vita quotidiana.
La qualità della vita
CARDIOLOGIAPNEUMOLOGIANEUROLOGIAORTOPEDIA,
ECC.
Medicina rivolta alla funzione/funzionamento
Medicina
d’organo
Medicina riabilitativa
Funzioni e Strutture
Attività e Partecipaz.
Fattori contestuali
Barrieremenomazioni disabilità
RIABILITAZIONE
Equipe multidisciplinare e multiprofessionale coordinata dal Fisiatra
Presa in carico precoce dei pazienti dai reparti per acuti
Definizione formalizzata del PRI e attivazione dei pri
Programmi riabilitativi integrati (FT, INF, LOGO, NPS, TO, MFT) che consentano un tempo di trattamento di circa 3 ore
Visita in reparto e in palestra, riunioni periodiche di team e riunioni di aggiornamento del PRI con familiari e pz quando possibile
Possibilità di strumenti diagnostici per monitoraggio del paziente ( TAC, RMN, Ecocardiografia, Ecodoppler)
PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE (PRI)
E’ l’insieme delle proposizioni elaborate dall’équipe che stabilisce
üObiettivi e misure di outcome
üTempi di attuazione
üProgrammi riabilitativi
üFigure professionali coinvolte
SCALE DI VALUTAZIONE
• Trunk Control Test• Motricity Index • Ashworth scale• Functional Ambulation Classification• Scala di Rankin Modificata• Comorbidità (CIRS)• Scale di disabilità (FIM o Barthel Index)• Scala di complessità infermieristica• Indicatori malattia-specifici (disfagia, incontinenza,
dolore, disturbi coscienza e neuropsicologici)• ………
LABORATORIO DI ANALISI DEL MOVIMENTO
TEAM MULTIPROFESSIONALE
paziente
Fisiatra
Fisioterapista
Terapista occupazionale
Psicologo
Tecnico ortopedico
LogopedistaInfermiere
Ass.Sociale
Familiari/CaregiverOSS/ausiliari
Neuropsicologo
Neurologo
• Rieducazione neuromotoria• Ried. neuropsicologica,• Terapia occupazionale,• Ortesi, protesi e ausili,• Terapie mediche e chirurgiche (chirurgia
funzionale)• Terapie fisiche• Psicoterapia• Educazione sanitaria
PROGRAMMI RIABILITATIVI
STROKE UNIT/NEUROLOGIA
SC DI RIAB DI RIABLITAZIONE SPECIALISTICA
RIABIL GEN.GERIATRICA
RIABIL. MANTEN.
DOMICILIO
MAC
RSA
AMBULATORIALE
IL TRIAGE RIABILITATIVO(VISITA FISIATRICA IN FASE ACUTA)
AREA DELLA RIABILITAZIONE GENERALE GERIATRICA
|in fase di consolidamento della disabilità da pregresso evento (evento indice) e quando le condizioni generali del paziente e la prognosi degli esiti della menomazione controindicano un intervento riabilitativo intenso e settoriale
|in presenza di recidive dell’evento indice con ridotta probabilità di recupero funzionale
|in seguito a trasferimento da unità operativa (U.O.) di riabilitazione specialistica per la continuazione del progetto riabilitativo individualizzato (P.R.I.)
|in età geriatrica in concomitanza di pluripatologia a rischio di riacutizzazione (instabilità)
Regione Lombardia DEL. N. VII/19883 DEL 16.12.2004: Riordino della rete delle attività di Riabilitazione
Caratterizzata da un forte supporto assistenziale e da un moderato impegno terapeutico, tale da richiedere una presa in carico specificatamente riabilitativa ed una attività complessiva specifica valutabile da 1 a 3 ore giornaliere.
E’ rivolta al trattamento di disabilità importanti, spesso multiple, con possibili esiti
permanenti che richiedono una presa in carico nel lungo termine mediante la formulazione di un progetto riabilitativo individuale;
disabilità transitorie e\o minimali che richiedono un breve programma terapeutico riabilitativo
AREA DI RIABILITAZIONE DI MANTENIMENTO
Vengono definiti interventi riabilitativi di mantenimento quelli da effettuarsi nel periodo precedente la dimissione verso il domicilio o le residenze sanitario assistenziali o altra struttura socio sanitaria.
Tali interventi hanno l’obiettivo di raggiungere sia la stabilizzazione delle condizioni cliniche sia anche “piccoli guadagni funzionali”, in un contesto di ricovero riabilitativo caratterizzato da una bassa intensità assistenziale.
Regione Lombardia DEL. N. VII/19883 DEL 16.12.2004: Riordino della rete delle attività di Riabilitazione
GARANTIRE LA CONTINUITÀASSISTENZIALE
PRIMA DELLE DIMISSIONI Fornire corretta e tempestiva informazione al M.M.G., al
Distretto Sanitario ed ai Servizi Sociali Coinvolgere ed addestrare il paziente, la famiglia e il
caregiver Informazioni sulla presenza di Associazioni e Gruppi di
Volontariato (ALICE). Ottimizzare le attività residue nel contesto abituale
favorendo una costante attività motoria Effettuare follow-up periodici
FASE ACUTA •CORRETTE POSTURE
•PRECOCE MOBILIZZAZ AL LETTO •PREVENZIONE DANNI SECONDARI (SPALLA DOLOROSA, DECUBITI, TVP…)•VALUTAZIONE DELLA DEGLUTIZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (LOGOTERAPIA)
•FACILITAZIONE AI PASSAGGI POSTURALI •CONTROLLO DEL TRONCO DA SEDUTO•TRATTAMENTO ARTO SUPERIORE•VALUTAZIONE E TRATTAMENTO NEUROPSICOLOGICO
Stroke Unit 6-10 giorni
FASE POST-ACUTA
•FACILITAZIONE AI PASSAGGI POSTURALI •CONTROLLO DEL TRONCO DA SEDUTO•TRATTAMENTO ARTO SUPERIORE
•VERTICALIZZAZIONE•RECUPERO DELL’EQUILIBRIO•RIEDUCAZIONE DELLA DEAMBULAZIONE•ADOZIONE DI AUSILI-ORTESI
Reparto di Riabilitazione specialistica
30 – 60 giorni
FASE DAGLI ESITI
•TRATTAMENTO FISIOTERAPICO DELLA SPASTICITA’POST-TOSSINA BOTULINICA E POST-CHIRURGIA (ELETTROSTIMOLAZIONE, CASTING/BAPS, STRETCHING E
RINFORZO MUSCOLARE)
•TERAPIA OCCUPAZIONALE•COINVOLGIMENTO DEI FAMIGLIARI NEL RIENTRO A DOMICILIO
FASE DELLA STABILIZZAZIONE
•ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA)
MACAMBULATORIODOMICILIO
VERTICALIZZAZIONE E STAZIONE ERETTA
BALANCE PLATFORM
CAMMINO SU TREADMILL IN SOSPENSIONE DI CARICO
CAMMINO ED EQUILIBRIO
ROBOTICA ARTO INFERIORE E SUPERIORE
REO-GO
MIT-MANUS
Armeo Power
ARTO SUPERIORE
STIMOLAZIONE ELETTRICA FUNZIONALE (SEF)
ARTO INFERIORE
ARTO SUPERIORE
ALTRE METODICHE RIABILITATIVE
CONSTRAINT INDUCED
MOVEMENT THERAPY (CIMT)
MIRROR BOX
ACTION OBSERVATION THERAPY
ORTESIPERO-MED
AFOKAFO
Bicchieri antiribaltamento, con manici per una miglior impugnatura eventualmente con cannuccia
Piatti con bordi alti, per favorire la raccolta del cibo con la posata, con intercapedine per mantenerlo al caldo e per evitare che il piatto scivoli tovaglia plastificata
Posate con impugnatura più grossa per favorire una miglior presa;
ABBIGLIAMENTO E IGENE PERSONALE
Uso di indumenti con allacciature semplici (bottoni automatici o velcro) e cerniere con anelli di ampie dimensioni per favorirne la presa o infila bottoni
Allacciature delle calzature mediante velcro, “infila calze” e calzascarpe lungo
Impugnature di gomma per spazzolini, rasoi, pettini; prolunghe per spazzole, pettini e spugne per coloro che hanno i movimenti delle spalle ridotti
RIABILITAZIONE PELVI-PERINEALE
CHINESITERAPIA
FES
BFB
ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA) Nelle malattie croniche la sedentarietà diventa il minimo comune
denominatore che determina e accelera il processo di disabilità.
L'AFA non è attività riabilitativa, ma di mantenimento e prevenzione…
L’AFA favorisce: miglioramento del cammino, della resistenza allo sforzo, minori difficoltà a compiere le attività della vita quotidiana necessarie per l'autonomia in ambito domestico e fuori casa, incentiva la socializzazione, migliorando il tono dell’umore, la motivazione, le relazioni sociali e familiari.
I luoghi in cui si svolgono le AFA possono essere palestre comunali, strutture protette, associazioni ecc… (non ambienti sanitari).
Piano d’indirizzo per la Riabilitazione -2010Gruppo di Lavoro sulla Riabilitazione - Ministero della Salute
È FONDAMENTALE CHE LA RIABILITAZIONE MEDICA SI INTEGRI
CON LA RIABILITAZIONE SOCIALE
SOCIALE
PARTECIPAZCONTESTO
per garantire la massima partecipazione possibile alla vita sociale ed economica, con la minor restrizione
possibile delle sue scelte operative.
MEDICA
MENOMAZIONEATTIVITÀ
Grazie per l’attenzione!!