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La Ricerca dà i suoi frutti · PDF fileGirardi Antonio De Tomi Luigi Supplenti...

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Spedizione in a.p. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 DCI Padova ANNO VIII - 3° TRIMESTRE 2012 n.41 Periodico della Fondazione Città della Speranza Novità dal Mondo Scientifico Si susseguono le buone notizie dagli studi dei nostri ricercatori: il team del Dott. De Coppi, nell’arco di un mese, ha pubblicato due impor- tanti ricerche sulle pagine delle prestigiose riviste scientifiche “Stem Cells” e “Molecular Therapy”, che abbattono le barriere etiche e aprono nuove strade nella cura delle distrofie muscolari. Le cellule staminali del liquido amniotico come fonte di terapia per la cura delle distrofie muscolari Da qualche anno il gruppo del Dott. De Cop- pi ha scoperto la presenza di cellule staminali nel liquido amniotico, le quali sono in grado di diffe- renziarsi in diversi tessuti ed organi. I recenti studi su modelli animali affetti da atrofia spinale muscolare hanno evidenziato che il trapianto in singola dose di una piccola quantità di cellule staminali del liquido amniotico, ha per- messo a questi animali di sopravvivere per lungo tempo ed ha fermato la progressione della malat- tia migliorando la loro capacità motoria. I benefici si sono riscontrati anche dopo molto mesi dal trapianto. Di conseguenza è stato ipotizzato che le cellule staminali del liquido amniotico siano in grado di migliorare il muscolo scheletrico distrofico perché sfruttano il consumo eccessivo e patologico delle cellule staminali residenti nel muscolo e le sosti- tuiscono. In molte miopatie e nelle distrofie c’è un conti- nuo consumo delle staminali a causa proprio della www.cittadellasperanza.org La Ricerca dà i suoi frutti malattia; le cellule staminali del liquido amniotico sembrano essere in grado di dirigersi nel musco- lo e rimpiazzare le staminali esaurite, garantendo così un continuo apporto di cellule “sane”. Questa scoperta apre nuove speranze per la cura delle distrofie muscolari, anche se ci vorrà tempo prima di poter fare degli studi su pazienti umani affetti da miopatie. Da liquido amniotico cellule pluripotenti come embrionali Nel 2007 è stato dimostrato che il liquido am- niotico contiene cellule staminali che provengono dal feto ma che queste cellule possiedono capaci- tà rigenerative più limitate rispetto a quelle delle cellule staminali embrionali. Recentemente è stata dimostrata la possibi- lità di rendere pluripotenti le cellule adulte me- diante l’introduzione, per lo più tramite virus, di più geni all’interno delle cellule. L’efficienza della riprogrammazione risulta però molto bassa e l’inserzione del virus nel Dna cellulare durante questo processo determina un potenziale rischio oncogenico. In questo nuovo studio invece appare chiaro che le cellule staminali derivate dal liquido am- niotico, cresciute in particolari condizioni coltu- rali ed in presenza di un farmaco chiamato acido valproico, possono essere indotte in uno stato più versatile, simile a quello in cui si trovano le cel- lule staminali embrionali. Si tratta del primo stu- dio che non utilizza materiale genetico esogeno e quindi riduce il rischio che queste cellule siano cancerogene. Le cellule staminali amniotiche così riprogrammate in laboratorio sono in grado di differenziarsi in tutti i tipi cellulari dell’organismo una proprietà conosciuta come pluripotenza. Da molti anni è in corso la ricerca di alterna- tive all’utilizzo delle cellule staminali embrionali a causa delle problematiche etiche connesse all’u- tilizzo degli embrioni umani; con l’utilizzo delle staminali amniotiche rigenerate il problema ver- rebbe così superato. Prestigioso riconoscimento alla Clinica Oncoematologica di Padova Mercoledì 20 giugno 2012 si è svolta la seduta del Consiglio Regionale del Veneto con oggetto: Disegno di legge relativo a “Norma in materia di programma- zione socio sanitaria e approvazione del piano socio- sanitario regionale 2012-2016”. La Fondazione è lieta di annunciare che con l’ap- provazione del nuovo Piano Sanitario Regionale è stato riconosciuto il ruolo del Reparto di Oncologia Pediatrica di Padova quale punto di riferimento ed eccellenza Regionale. A pag. 73-74 del PSR viene te- stualmente riportato: “Rete Oncologica pediatrica (su modello della rete oncologica regionale). Il modello di riferimento a cui il progetto si ispira, è quello di un network assistenziale riconducibile alle reti hub & spoke (perno e raggi). Il centro di Oncoe- matologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Pa- dova è il fulcro della rete oncologica territoriale. Ha funzioni di hub per il coordinamento delle attività di alta specializzazione ed eccellenza in stretta sintonia con le altre Aziende Ospedaliere. Il modello garantisce tempestività nella presa in ca- rico dei pazienti, adeguati livelli di cura e di continuità dell’assistenza, assicurando una risposta adeguata al fabbisogno regionale ed al controllo dell’appropria- tezza prescrittiva ed erogativa. Pertanto il centro di Oncoematologia pediatrica: è il cardine nello sviluppo e nella verifica delle ap- plicazioni di linee guida e di protocolli diagnostico- terapeutici nazionali ed internazionali; coordina e promuove le attività formative regionali e la ricerca clinica, biologica e traslazionale; favorisce il trasferimento dei risultati della ricerca alle attività assistenziali; accresce la qualità della assistenza ai malati onco- logici; sperimenta nuovi modelli organizzativi al fine di potenziare e migliorare le relazioni tra strutture della rete sanitaria regionale; garantisce la qualificazione dei professionisti e l’ag- giornamento attraverso il potenziamento delle atti- vità di formazione; sviluppa e implementa la collaborazione e lo scam- bio di conoscenze con altri centri di ricerca e forma- zione nazionali ed internazionali” Un riconoscimento ad ulteriore riprova dei livelli di eccellenza raggiunti dalla Clinica che permetterà di aumentare i livelli qualitativi delle prestazioni.
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Spedizione in a.p. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 DCI Padova

ANNO VIII - 3° TRIMESTRE 2012

n.41

Periodico della Fondazione Città della Speranza

Novità dal Mondo ScientificoSi susseguono le buone notizie dagli studi

dei nostri ricercatori: il team del Dott. De Coppi, nell’arco di un mese, ha pubblicato due impor-tanti ricerche sulle pagine delle prestigiose riviste scientifiche “Stem Cells” e “Molecular Therapy”, che abbattono le barriere etiche e aprono nuove strade nella cura delle distrofie muscolari.

Le cellule staminali del liquido amniotico come fonte di terapia per la cura delle distrofie muscolari

Da qualche anno il gruppo del Dott. De Cop-pi ha scoperto la presenza di cellule staminali nel liquido amniotico, le quali sono in grado di diffe-renziarsi in diversi tessuti ed organi.

I recenti studi su modelli animali affetti da atrofia spinale muscolare hanno evidenziato che il trapianto in singola dose di una piccola quantità di cellule staminali del liquido amniotico, ha per-messo a questi animali di sopravvivere per lungo tempo ed ha fermato la progressione della malat-tia migliorando la loro capacità motoria.

I benefici si sono riscontrati anche dopo molto mesi dal trapianto.

Di conseguenza è stato ipotizzato che le cellule staminali del liquido amniotico siano in grado di migliorare il muscolo scheletrico distrofico perché sfruttano il consumo eccessivo e patologico delle cellule staminali residenti nel muscolo e le sosti-tuiscono.

In molte miopatie e nelle distrofie c’è un conti-nuo consumo delle staminali a causa proprio della

www.cittadellasperanza.org

La Ricerca dà i suoi frutti

malattia; le cellule staminali del liquido amniotico sembrano essere in grado di dirigersi nel musco-lo e rimpiazzare le staminali esaurite, garantendo così un continuo apporto di cellule “sane”.

Questa scoperta apre nuove speranze per la cura delle distrofie muscolari, anche se ci vorrà tempo prima di poter fare degli studi su pazienti umani affetti da miopatie.

Da liquido amniotico cellule pluripotenti come embrionali

Nel 2007 è stato dimostrato che il liquido am-niotico contiene cellule staminali che provengono dal feto ma che queste cellule possiedono capaci-tà rigenerative più limitate rispetto a quelle delle cellule staminali embrionali.

Recentemente è stata dimostrata la possibi-lità di rendere pluripotenti le cellule adulte me-diante l’introduzione, per lo più tramite virus, di più geni all’interno delle cellule. L’efficienza della riprogrammazione risulta però molto bassa e l’inserzione del virus nel Dna cellulare durante

questo processo determina un potenziale rischio oncogenico.

In questo nuovo studio invece appare chiaro che le cellule staminali derivate dal liquido am-niotico, cresciute in particolari condizioni coltu-rali ed in presenza di un farmaco chiamato acido valproico, possono essere indotte in uno stato più versatile, simile a quello in cui si trovano le cel-lule staminali embrionali. Si tratta del primo stu-dio che non utilizza materiale genetico esogeno e quindi riduce il rischio che queste cellule siano cancerogene. Le cellule staminali amniotiche così riprogrammate in laboratorio sono in grado di differenziarsi in tutti i tipi cellulari dell’organismo una proprietà conosciuta come pluripotenza.

Da molti anni è in corso la ricerca di alterna-tive all’utilizzo delle cellule staminali embrionali a causa delle problematiche etiche connesse all’u-tilizzo degli embrioni umani; con l’utilizzo delle staminali amniotiche rigenerate il problema ver-rebbe così superato.

Prestigioso riconoscimento alla Clinica Oncoematologica di PadovaMercoledì 20 giugno 2012 si è svolta la seduta del

Consiglio Regionale del Veneto con oggetto: Disegno di legge relativo a “Norma in materia di programma-zione socio sanitaria e approvazione del piano socio-sanitario regionale 2012-2016”.

La Fondazione è lieta di annunciare che con l’ap-provazione del nuovo Piano Sanitario Regionale è stato riconosciuto il ruolo del Reparto di Oncologia Pediatrica di Padova quale punto di riferimento ed eccellenza Regionale. A pag. 73-74 del PSR viene te-stualmente riportato: “Rete Oncologica pediatrica (su modello della rete oncologica regionale).

Il modello di riferimento a cui il progetto si ispira, è quello di un network assistenziale riconducibile alle reti hub & spoke (perno e raggi). Il centro di Oncoe-matologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Pa-

dova è il fulcro della rete oncologica territoriale. Ha funzioni di hub per il coordinamento delle attività di alta specializzazione ed eccellenza in stretta sintonia con le altre Aziende Ospedaliere.

Il modello garantisce tempestività nella presa in ca-rico dei pazienti, adeguati livelli di cura e di continuità dell’assistenza, assicurando una risposta adeguata al fabbisogno regionale ed al controllo dell’appropria-tezza prescrittiva ed erogativa.

Pertanto il centro di Oncoematologia pediatrica:• è il cardine nello sviluppo e nella verifica delle ap-

plicazioni di linee guida e di protocolli diagnostico-terapeutici nazionali ed internazionali;

• coordina e promuove le attività formative regionali e la ricerca clinica, biologica e traslazionale;

• favorisce il trasferimento dei risultati della ricerca

alle attività assistenziali;• accresce la qualità della assistenza ai malati onco-

logici;• sperimenta nuovi modelli organizzativi al fine di

potenziare e migliorare le relazioni tra strutture della rete sanitaria regionale;

• garantisce la qualificazione dei professionisti e l’ag-giornamento attraverso il potenziamento delle atti-vità di formazione;

• sviluppa e implementa la collaborazione e lo scam-bio di conoscenze con altri centri di ricerca e forma-zione nazionali ed internazionali”

Un riconoscimento ad ulteriore riprova dei livelli di eccellenza raggiunti dalla Clinica che permetterà di aumentare i livelli qualitativi delle prestazioni.

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www.cittadellasperanza.orgn.41

A volte le cose non succedono a caso....

Ho iniziato il mio percorso profes-sionale come insegnante perché ho sem-pre amato i bambini: quel mondo fatto di colori accesi , di trasparenze, di inge-nuità e di sorrisi gratuiti.

Il mondo delle anime pure che hanno solo il diritto al gioco e alla vita.

Purtroppo i percorsi ad ostacoli si in-sinuano anche in quel candore. In dieci anni di insegnamento, due miei allievi se ne sono andati per forme tumorali.

Conobbi in quei momenti il repar-to di oncoematologia di Padova e la sofferenza nei bambini ospedalizzati. Il reparto oncoematologico pediatrico era a quel tempo inadatto ad ospitare bambini ricoverati per lunghi periodi senza letti strutturati, stanze giochi e ac-coglienza per i genitori. I colori diven-tavano improvvisamente opachi, grigi e le melodie lasciavano il posto a pensieri ossessivi fatti di paura.

In seguito a questa tragica e trauma-tica esperienza mi allontanai dall’inse-gnamento e dai bambini. Fu una scelta di comodo e di tranquillità. Ignorare corrisponde al non soffrire. Ma non è scappando che ti esoneri dal dolore, di-venti solo un fuggitivo e non costruisci niente. Poi “la realtà Matteo” è arrivata all’improvviso. Matteo era mio nipote

COMUNE DI NOVENTA PADOVANAIl giorno 2 giugno 2012 nella piazza di

Noventa Padovana si è tenuta la festa dello sport con tante attività sportive e ludiche.

E’ stata anche l’occasione per siglare il ge-mellaggio tra la Fondazione e l’Amministrazio-ne Comunale, ben lieta di entrare a far parte della grande famiglia Città della Speranza. La Charta dei Comuni è stata sottoscritta dal Sin-daco Alessandro Bisatto e per la Fondazione dal Consigliere Bruno Pinaffo.

COMUNE DI CAMPIGLIA DEI BERICIDomenica 25 marzo, presso il Palazzetto

dello Sport di Campiglia dei Berici, si è svolto lo spettacolo “a passo di danza” della So-cietà Sportiva Dilettantistica “Oltre la Danza”. Nell’intermezzo il Sindaco Marisa Gonnella ha sottoscritto, insieme a Stefania Fochesato ed a Virginio Zilio, la Charta dei Comuni. Piccola chicca: i bambini della locale Scuola Materna “Cav. L. Chiericati” hanno donato dei giocattoli ai loro “colleghi” del Reparto Pediatrico della

clinica Padovana. Proprio dai bambini si vuole partire: bisogna alimentare in loro il gesto della “solidarietà”. Sono gli “uomini del doma-ni” e se coltivano sin da piccoli i valori della ricerca, del sodalizio, dell’aiuto nei confronti delle persone svantaggiate…crescendo mette-ranno in pratica delle belle iniziative.

Cogliamo l’occasione per ringraziare il Co-mune per la sensibilità dimostrata ed ai Gruppi degli Alpini e della Pro Loco per la raccolta fondi svolta in favore della Fondazione.

COMUNE DI AGUGLIAROIl 30 giugno è stato sottoscritto il gemellag-

gio tra il Comune di Agugliaro e la Fondazione Città della Speranza.

La cerimonia, organizzata magistralmente dalla Pro Loco di Agugliaro, si è svolta presso le Barchesse Pigafetta, patrimonio culturale del Comune. Durante la serata è stata organizzata una cena di beneficenza, che ha visto all’opera i maestri del risotto di Isola della Scala, il cui ricavato è andato totalmente alla Fondazione.

Da sottolineare anche la bella animazione di Luca Zanini e degli amici della Pro Loco. Alla serata erano presenti anche il Sindaco Prof. Roberto Andriolo ed il Presidente della Pro Loco Agugliaro la Sig.ra Grazia Costa.

COMUNE DI SCHIOIl 27 maggio a Schio si è svolta la 17^

edizione della manifestazione “Tante Piazze per Giocare”, che ha visto la partecipazione di migliaia di bambini. Sono state allestite 45 postazioni dove i bambini e ragazzi fino ai 14 anni sono stati liberi di dare sfogo alla propria creatività e allegria. La giornata dedicata ai bambini si è conclusa con il gemellaggio del Comune di Schio con la Città della Speranza ad ulteriore conferma dell’impegno del Comu-ne verso i più piccoli. La sottoscrizione della Charta dei Comuni si è svolta nella splendida cornice della “Tajara”, alla presenza di tanti bambini e delle autorità, all’ombra di un gran-de striscione che coniuga la Fondazione ed il Comune di Schio.

I gemellaggi

CONSIGLIO DIRETTIVO

PresidenteFochesato StefaniaVice PresidentePeghin FrancescoSegretarioSudiro MarcoMembri di dirittoCamporese AndreaMasello Giovanni FrancoProf. Basso GiuseppeProf. Carli ModestoProf. Zanesco LuigiConsiglieriAsola StefanoBellettato MassimoBellon StefanoBertelle RenatoCosta LuigiFabris DanielaFracaro DanielaGermano GiuseppeGuglielmi PaoloLachina Ivanoe LuigiMaioli NicolaMaltauro MarcellaMenin MaurizioMorelato GiorgioPeroni MaraPinaffo BrunoRigo FabioRigoni DomenicoSantacatterina CeciliaScomazzon FrancoTrulla VinicioZanotto AntonioZilio Virginio

COLLEGIO SINDACALE

PresidenteArtoni NicolaRevisori dei contiDal Lago GrazianoVerlato OriettaSupplentiSartori ArmandoSartori FrancaCollegio ProbiviriMalfermo GiordanoGirardi AntonioDe Tomi LuigiSupplentiCampanella GiulianoFilippini Dante

Organigramma

di 3 splendidi anni e tanta voglia di gio-care; un sabato mattina successe qualco-sa che mi fece aprire gli occhi.

In seguito ad una caduta , in via pre-cauzionale, fecero una risonanza. Esito, tumore cerebrale....prima l’intervento, poi il ricovero a Città della Speranza, poi il Natale, il compleanno e poi il nul-la...non ce la fece. Cosa ti resta poi? Do-lore, il buio, e quel senso di inadegua-tezza, di vigliaccheria che ti aveva fatto scappare la prima volta davanti a bam-bini sofferenti, senza metterti in gioco, senza fare nulla per loro, senza lottare.

L’unica impressione positiva, quel reparto che era nato con letti colorati, stanze colorate, tanti colori e una sala giochi enorme. Io ero fuggita, altri ave-vano costruito, persone più coraggiose e tenaci. Sicuramente se Matteo mi aveva fatto ritrovare la strada, fatto ripercor-rere quell’ospedale, era giusto che rico-minciassi da lì. Sono arrivata in Fonda-zione Città della Speranza, conosciuto

Maria Pia gentile disponibile, Gaetano Meneghello accogliente paziente e poi Franco Masello esplicito e determinato.

Dure e risolute le prime parole di Franco: “Ricorda qui si viene per fare, per raccogliere fondi, poche chiacchiere e tanto impegno. Ma quando vedi un bambino guarito, verrai ripagata di tut-to.” Non erano le parole di chi compa-tisce, di chi ha tempo da perdere. Ma le parole di chi aveva sofferto e non fuggi-va ma che voleva solo costruire perché ci fosse un domani per tutti i bambini.

Insieme ad altri volontari, negli anni, abbiamo continuato a costruire...siamo arrivati all’ Istituto di Ricerca Pediatri-co. Quell’ enorme costruzione che tutti chiamano la “Torre della Speranza” e vedrà tanti ricercatori lavorare per dare un futuro sereno a tutti i bambini.

Da qui parte il mio viaggio di Presi-dente, nei prossimi anni dovremo finire di finanziare la Torre, avviarla, inserire i ricercatori e sussidiare vari progetti di ricerca. Questo viaggio è fatto di tanti passeggeri che non vedono l’ora di ar-rivare alla mèta. E la nostra mèta è il fu-turo dei bambini. Grazie ai consiglieri miei compagni di viaggio, grazie a chi mi ha lasciato questo ruolo, grazie ai vo-lontari che permetteranno di conseguire tanti risultati.

Stefania Fochesato.

La parola alla Presidente

3^ Edizione Premio “Rinaldo Mezzalira – l’uomo delle stelle 2012” dedicato alla figura dell’imprenditore e fondatore del Gruppo Fitt Rinaldo Mezzalira

Il 30 m a g g i o

al Teatro O l i m p i c o

di Vicenza il riconosci-

mento, che premia l’eccel-

lenza di perso-nalità che hanno

contribuito ad ac-crescere il presti-gio del Veneto a livello nazionale e internazionale, è stato quest’an-no assegnato alla

Fondazione Città della Speranza. Le motivazioni si possono individuare nelle parole del Presidente di Fitt Alessandro Mezzalira: “Abbiamo deciso di premiare La Fondazione, perché è la dimostrazione tangibile degli incredibili risultati cui l’impe-gno e la dedizione di cittadini, ani-mati da un progetto comune, pos-sono arrivare affiancando l’operato dello Stato”.

A queste parole fa eco Franco Masello: ”L’impegno nel sociale do-vrebbe essere costante per ogni per-sona, e questo vale sia per l’impren-ditore che per il comune cittadino” e conclude esortando e rinnovando

l’impegno: “Ognuno di noi deve essere protagonista, questa è la filo-sofia della Città della Speranza che fino a oggi ha dato i suoi frutti.

La nuova Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica, che rappresen-ta il meglio in termini di eccellenza nella ricerca, ne è un segno tangibi-le.

Ora dobbiamo continuare in que-sto percorso attraverso una sempre maggiore responsabilità sociale da parte di tutti”.

Cogliamo l’occasione per ringra-ziare la Fitt, oltre che per il ricono-scimento, per il sostegno alla Fon-dazione Città della Speranza.

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FESTA DELLA SPERANZA A MONTEMERLO

LA SCONFITTA CHE VALE UNA DOPPIA VITTORIA

I LASCITI TESTAMENTARI

La Festa della Speranza che si è tenuta a Montemer-lo dal 25 al 27 maggio ha visto continuare, con grande soddisfazione per il quarto anno di fila, la collabora-zione tra la Pro Loco e la Parrocchia che hanno dato piena disponibilità delle strutture e della caratteristica Arena per fornire, con l’aiuto della comunità, un sup-porto concreto alla Fondazione Città della Speranza. Tra stand gastronomico e campo sportivo, su cui si è disputato un torneo triangolare di calcio per bambini in memoria di Niccolò Lovato, il momento comunita-rio ha perso quel sapore casareccio della prima edizio-ne per migliorare nel corso degli anni sempre di più l’ottica contenutistica.

I destinatari di questa rinnovata attenzione ai temi della diversità, dell’amicizia e del convivere insieme sono stati i bambini delle scuole del circondario, dalle materne alle medie.

I toni usati sono stati livellati alle loro competenze linguistiche e ci si è sforzati di comunicare una morale attraverso le favole: l’obiettivo era quello di far capi-re ai più piccoli che non tutti possono avere una vita spensierata, ci sono loro coetanei costretti in un letto e sottoposti a cure. Quest’opera di divulgazione ha portato, con l’aiuto di insegnanti e genitori, una scin-tilla nuova, la voglia di aiutare e di essere partecipi al progetto. Infatti il numero di persone che ha parteci-pato alla realizzazione di questa festa ha toccato l’api-ce l’anno scorso e si spera che in un futuro prossimo aumenti sempre di più perché la buona volontà che si concretizza nel quotidiano è di esempio per tutti.

Parlando con Camilla Tommasi, una delle orga-nizzatrici della festa e responsabile del progetto delle favole nelle scuole, veniamo a conoscenza del duro lavoro che c’è dietro a questa parentesi: a settembre si parte con la programmazione, a gennaio ci sono le pri-me riunioni ufficiali, solo la pausa estiva a dare respi-ro ai volontari impegnati e molto spesso direttamente coinvolti emotivamente. Numerose le associazioni intervenute: la donazione di sangue o di organi può diventare un atto di solidarietà unico, non c’è solo un contributo economico.

A conclusione il motto dei moschettieri che riassu-me benissimo lo spirito delle giornate di condivisione a Montemerlo: Uno per tutti, tutti per uno!

Camilla Bottin

Una doppia sconfitta che ha il sapore di un’unica immensa vittoria. A Padova lo scorso week-end non è riuscito il tentativo di migliorare i due record (la 12 ore di corsa e di nuoto) per poter entrare nel Guinnes dei Primati, eppure la manifestazione Run for Children è stata la rivincita più bella inflitta al Botellòn di un mese fa. Quella notte migliaia di giovinezze s’erano date appuntamento per inneggiare al bere fine a se stesso mentre la terra tremava e uccideva; l’altra notte migliaia di persone si sono date appuntamento per ali-mentare la speranza, quella che tenta di dare un futuro a bambini nati e costretti a correre in salita e contro-vento. E’ stata forse l’unica competizione che, pur fal-lita nell’obiettivo agonistico, s’è colorata del sapore di una vittoria spettacolare, quella di un’intera città che ha saputo radunarsi attorno ad un segno comune – la corsa – per farlo diventare un sogno comune: la vita prima di tutto. Abbiamo perso per mancanza di atleti agonisti: non tutti potevano correre sul filo dei 15” nel percorrere cento metri. Eppure nessuno potrà togliere il sorriso di bambini di 6 anni giunti con la lingua fuo-ri, di persone diversamente abili che ce l’hanno messa tutta, di mamme che spingevano la carrozzina con un pargolo o un figlio dilaniato dalla malattia. Di gente dall’aspetto comune che per una sera ha scoperto che fare il bene è anche l’occasione per divertirsi e sentirsi protagonisti di una sfida umana. Ci sono competizioni che è bello vincere, perchè lo sport senza un sano ago-nismo non avverte lo stimolo di migliorarsi; ma ci sono anche competizioni nelle quali ciò che conta è “esser-ci”. E’ stato questo il record dello scorso week-end: la corsa è divenuta l’occasione perchè ognuno portasse su una pista d’atletica o dentro la piscina del nuoto la sua storia faticosa o travagliata, spettacolare o infame, complicata o lineare per poterla rimettere in sesto con

un gesto d’amore: correre uniti per la speranza. Perso l’aggancio con il record, è rimasta la bellezza d’averci provato sino all’ultimo secondo, perchè è la vita stessa che chiede di provarci fino all’ultimo istante prima di arrendersi alla morte. C’è chi correndo è caduto e chi ha accelerato, chi recuperava il tempo e chi ne impie-gava il doppio, chi incitava e chi taceva, proprio come nella vita. Ma c’era sopratutto quel gemellaggio silen-zioso e disarmante che agganciava il Prato alla Città della Speranza. Dentro quei corridoi ci sono “atleti” che quotidianamente s’allenano e corrono per non farsi sconfiggere dalla morte. E la loro corsa – fatta di vagiti di bambini o di angosce di madri – è stata il te-stimone più bello che ognuno ha raccolto alla fine del suo correre/nuotare: la vita rimarrà sempre l’avven-tura più bella da giocarsi e l’uomo la scommessa sulla quale puntare. Un popolo che sfida la notte e il sonno, la stanchezza e l’età, il week-end e la pigrizia per in-dossare i pantaloncini e gareggiare per la speranza è un popolo che cancella l’onta di una festa (il Botellòn) ch’era urgente coprire il prima possibile con un gesto di umana attenzione. Per assicurare che la precedenza nella vita non va data solo a destra ma ogni qual volta c’è qualcuno che chiede spazio e tempo per rimettersi in piedi. E tornare a correre per vivere.

Un lascito testamentario a favore della Fonda-zione non è solo un gesto generoso e civile, ma è anche un investimento lungimirante proiettato nel futuro per accendere nuove luci di speranza.

Il testamento è un atto con il quale un sogget-to esplicita il proprio volere e dispone dei propri diritti per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Tale atto acquista valore solo dopo la morte del testatore, di conseguenza può essere sempre inte-grato, modificato o revocato. Nel corso degli anni i lasciti testamentari hanno contribuito in misura sempre più significativa ed una parte rilevante di quanto realizzato fino ad oggi è stata resa possibile proprio da questo genere di contributi. Il lascito te-stamentario è la testimonianza più tangibile della fiducia nei progressi della ricerca e dell’umanità. Una scelta di grande valore, perché è un tentativo di guardare lontano, oltre se stessi, per contribuire alla felicità di chi verrà dopo di noi.

Sul sito internet www.cittadellasperanza.org si possono visionare i dettagli.

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Sede:Viale del Lavoro, 1236030 Monte di Malo (Vicenza)Telefono 0445 602972 - Fax 0445 584070www.cittadellasperanza.orgsegreteria@cittadellasperanza.org

Dipartimento di PediatriaClinica di Oncoematologia PediatricaVia Giustiniani - 35129 PadovaTelefono 049 8218033

Proprietario - esercente - editore:Fondazione “Città della Speranza” OnlusDr. Andrea Camporese

Direttore Responsabile:Marino Smiderle

Testi:Collaboratori variSegreteria di Monte di Malo

Fotografia:Collaboratori vari - Archivio

Progetto grafico e impaginazione:Sgaravato srl - Verona

Stampa:AZ Color srl

Registrazione del Tribunale di VicenzaNumero 1215 del 2.2.2010

C/C POSTALE N. 13200365Intestato a: Fondazione“Città della Speranza” Onlus

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CASSA DI RISPARMIO DEL VENETOSede di PADOVAIBAN: IT 59 J 06225 12150 07400338433L

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UNICREDIT BANCAAG. BELLUNOIBAN: IT 28 P 02008 11910000019180540

I NOSTRI CONTI

Ricordiamo che tutte le ma-nifestazioni che utilizzano il Logo della Fondazione do-vranno essere autorizzate dai responsabili di zona previa comunicazione alla segreteria che provvederà a dare un nu-mero di protocollo.

Domenica 25 marzo presso lo sta-dio Rino Mercante di Bassano si è svolta la partita del Bassano Virtus contro la formazione di Adria. Pur-troppo la squadra di casa ha perso, ma alcuni giocatori hanno voluto, tramite la loro presenza, sostenere le attività della Fondazione Città della Speranza.

Eccoli in posa accanto alle uova pasquali!

I partecipanti ad “Una mostra per sognare” , ringraziando la Fonda-zione per aver aderito all’iniziativa promossa al Due Palazzi e consape-voli che, questo piccolo atto d’amo-re, non è altro che una piccola goccia nel mare, ribadiscono di essere orgo-gliosi di contribuire allo sconfinato bisogno di speranza che accomuna noi tutti a chi, purtroppo, non preve-de un destino come scelta: i bambini della Città della Speranza. L’auspicio, che si congiunge al nostro desiderio d’essere sempre più vicini e presenti al loro cammino, è che, questo dono, diventi fonte di sensibilità anche per coloro che non credono che la vita sia un bene troppo prezioso per affidarlo alle sole mani del fato.

Cogliamo l’occasione per ringra-ziare i ragazzi del “Due Palazzi” per la sensibilità dimostrata contribuen-do ai progetti.

I “32° parallelo” sono una cover band dei Nomadi che da anni sosten-gono le attività della Fondazione Cit-tà della Speranza. Tramite il nostro periodico cogliamo l’occasione per ringraziarli per l’impegno e la sen-sibilità che dimostrano e per pubbli-care una simpatica foto che li ritrae proprio mentre promuovono la Fon-dazione.

Dal 26 maggio al 3 giugno si è svol-to il 17° Torneo di calcetto Città della Speranza, memorial Massimo Zilio e Roberto Trevisan. Organizzato per ricordare due giovani calciatori di Malo, Massimo e Roberto scomparsi prematuramente a 13 ed 11 anni.

Sono state giornate davvero bel-lissime, caratterizzate da una grande affluenza di pubblico e della genero-sità testimoniata dalla vendita di ol-tre 30.000 biglietti della lotteria, quasi metà dei quali venduti dal consiglie-re Paolo! Si sono sfidati in campo a suon di goal e parate le categorie dei piccoli amici, dei pulcini, le vecchie glorie e dei club. Negli spalti, invece, la sfida tra i genitori è stata tutta eno-gastronomica: a suon di panini con la pasta di salado e di fritole, messe a di-sposizione dal gustoso stand gestito dai volontari della Fondazione!

Le nostre più vive congratulazioni alla squadra dei pulcini del Giavena-le che ha vinto il torneo Città della Speranza e complimenti a tutte le al-tre formazioni che hanno partecipato!

VIRTUS UNA MOSTRA PER SOGNARE

32° PARALLELO

BBC SANT’ELENA

MEMORIAL ENRICO MASO

VOLONTARI ALTAVILLA

4 RIME

IN RICORDO DI MONICA

TORNEO DI MALO

Nei giorni 1-3 giugno a Rimini si è svolto il 10° Torneo di Calcio a 5 del Credito Cooperativo. Per la pri-ma volta una squadra della banca di Sant’Elena ha partecipato al torneo sfoggiando nel completino di gara il logo della Città della Speranza. Un bel modo per dare visibilità alla Fondazione. Ottimo anche il risultato conseguito dato che la formazione si è piazzata 37^ nel ranking.

Sabato 7 aprile si è svolto a Mirano il 4^ torneo di calcio “Memorial En-rico Maso” . Hanno dato la loro ade-sione a disputare il quadrangolare le società sportive Robeganese, Fulgor Salzano, Polisportiva San Pio X Mi-rano e Borbiago dimostrando molta sensibilità all’evento. Il torneo orga-nizzato dalla società USD Miranese in collaborazione con i genitori di En-rico ha il duplice scopo di ricordare il giovane atleta scomparso nel 2008 e di raccogliere fondi per sostenere la ricerca e la cura in ambito dell’oncoe-matologia infantile.

Le classi 4° e 5° tempo normale dell’istituto Comprensivo di Altavil-la Vicentina hanno partecipato ad un progetto legato a sostenere la Fonda-zione Città della Speranza. Pubbli-cando la foto vorremmo ringraziare tutti i ragazzi che si sono impegnati nella raccolta fondi!

Al dì de ancuo 8 de majo,go portà a termine sto ingajo,ciapà su par siogo e commission,par colpa de i frati mio pare e 3 goti de vin bon.Necessario e no digo massa,de avoro un anno e passa,ore totali mille settecento trenta sei,spereme de far su na barca de schei,da portarghe a più ghene ga bisogno,cussi che ea salute non sia più soco che un sogno.Pretender na man in berta e successiva donasion,da ogni un che par l’opera se ga messo in posision,benefico quindi xe sta el scopo,vegna vanti anca queo che vol donar poco.De storia resta un toco…tacà su par el muro,che aumenterà de vaeor co l’inveciar del futuro.Gnanca dirlo xe fora discussion,a far del ben, basta un poca de voja,a brassetto co ea passion!

Stefano Dalla Valentina

Più di trecento persone hanno par-tecipato all’iniziativa di solidarietà in memoria di Monica, la giovane di Fara scomparsa in un incidente stra-dale nell’ottobre del 2008. I genitori della giovane hanno voluto ricordarla con una S. Messa a cui ha partecipato anche un coro amatoriale croato che, in abiti tradizionali, hanno eseguito l’Ave Maria e il Padre Nostro a cap-pella. Di seguito si è svolto il pranzo, presso un ristorante della zona, dove son stati raccolti e poi devoluti fondi alla Fondazione Città della Speranza. Monica infatti amava molto i bambi-ni ed i genitori hanno pensato che do-nare fondi alla Fondazione fosse un bel gesto per ricordarla.

Quest’anno il Gruppo Friola ca-pitanato dal consigliere Costa Luigi, la moglie Valeria e il figlio Daniele hanno voluto ricordare i 20 anni dalla scomparsa della loro Erica e i 20 anni della fondazione del Gruppo Friola organizzando una giornata in grande stile. La giornata è iniziata con una S. Messa, allietata dal coro “Salus Infir-morum”, in ricordo di tutti quei picco-li angeli che non ce l’hanno fatta. Era-no presenti tanti genitori e le più alte cariche della Fondazione, inoltre han-no partecipato alla cerimonia il Prof. Basso, il Prof. Zanesco e i Sindaci di Pozzoleone e Bressanvido. Il prosie-guo della giornata si è tenuto all’an-tica Osteria Scaldaferro, dove è stato servito il pranzo per ben 175 persone! Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore i gestori e lo staff! E’ stata an-che l’occasione per un paio di Associa-zioni per consegnare delle donazioni a Stefania Fochesato, a cui facciamo un grosso in bocca al lupo per il recente mandato. La terza parte della giorna-ta è stata dedicata ai più giovani, con l’aperitivo e con il cantautore Tex che ha allietato il pomeriggio facendo di-vertire grandi e piccoli. Vorremmo ringraziare quanti hanno garantito il successo della giornata e tutti coloro che in questi anni ci hanno aiutato e supportato la causa della Fondazione. Grazie mille a tutti!!!

Fam. Costa

FRIOLA


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