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La ricerca La punta è mobile - Football Observatory...25 GUERIN SPORTIVO club di Serie A era...

Date post: 25-Jan-2021
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24 GUERIN SPORTIVO IL CALCIATORE ita- liano è il più “ballerino” d’Europa. Nessuno cambia squadra allo stesso ritmo suo. È quanto traspare da una ricerca finanziata dalla Fifa e condotta da ricercatori del Centro internazionale di studio dello sport (Cies), in Svizzera, e dell’università di Franche-Comté. Il rapporto, non anco- ra reso pubblico, evidenzia come i giocatori della Serie A italiana fanno le valigie ogni 2 anni e 3 mesi. Altrove, questa media è di almeno un anno superiore. Per capire le ragioni di questa differenza bisogna far capo a molte- plici cause. Innanzi tutto, le squadre italiane, soprattutto le più forti, sono le regine nel praticare la formula del prestito. Tanti giocatori in giovane età vengono sbal- lottati da un club all’altro. E nella maggior parte dei casi La punta è mobile I calciatori italiani sono i più “ballerini”, nessuno cambia squadra al loro ritmo: lo evidenzia un rapporto del Centro internazionale di studio dello sport. I nostri giocatori fanno le valigie ogni due anni e tre mesi, gli attaccanti addirittura ogni due anni , altrove la media è di almeno un anno superiore. Le cause? Il gran numero di prestiti, comproprietà e... agenti (380: un record) di Raffaele Poli questi girovaghi del pallone non tornano neppure nella squadra che per diversi anni li ha parcheggiati a destra e a manca. Un altro fenomeno ancor più specifico dell’Ita- lia è la comproprietà di gio- catori. Sviluppatasi nell’am- bito del “trucco” dei bilanci, questa formula continua a PER TROVARE I DATI FATE COSÌ Una parte dei dati presentati nel- l’articolo possono essere liberamente consultati attraverso il sito dell’Os- servatorio dei calciatori professionisti (www.eurofootplayers.org). Il rappor- to sul mercato del lavoro dei giocatori in Europa sarà fra pochi giorni invece in vendita sul sito del Centro inter- nazionale di studio dello sport (www. cies.ch). essere utilizzata e contribui- sce anch’essa ad accelerare la circolazione dei calciatori. Una terza spiegazione non da poco conto è il ruolo dei Sopra, Nicola Amoruso a segno con la Reggina, la sua decima squadra. A destra, dall’alto, con la Samp 93-94, nella Juve 96-97 e al Modena nel 2003-2004. A sinistra, Daniele De Rossi: nella scorsa stagione giocavano in Serie A ben 27 giocatori formati dalla Roma, prima in Italia. A livello delle principali leghe europee solo Real Madrid, Barça e Nantes fanno meglio dei giallorossi (foto Grazia Neri-Bartoletti) La ricerca Fedeli (e infedeli) alla maglia
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  • 24G U E R I N S P O R T I V O

    IL CALCIATORE ita-liano è il più “ballerino” d’Europa. Nessuno cambia squadra allo stesso ritmo suo. È quanto traspare da una ricerca finanziata dalla Fifa e condotta da ricercatori del Centro internazionale di studio dello sport (Cies), in Svizzera, e dell’università di Franche-Comté.

    Il rapporto, non anco-ra reso pubblico, evidenzia come i giocatori della Serie A italiana fanno le valigie ogni 2 anni e 3 mesi. Altrove, questa media è di almeno un anno superiore. Per capire le ragioni di questa differenza bisogna far capo a molte-plici cause. Innanzi tutto, le squadre italiane, soprattutto le più forti, sono le regine nel praticare la formula del prestito. Tanti giocatori in giovane età vengono sbal-lottati da un club all’altro. E nella maggior parte dei casi

    La punta è mobile I calciatori italiani sono i più “ballerini”, nessuno cambia squadra al loro ritmo: lo evidenzia un rapporto del Centro internazionale di studio dello sport. I nostri giocatori fanno le valigie ogni due anni e tre mesi, gli attaccanti addirittura ogni due anni, altrove la media è di almeno un anno superiore. Le cause? Il gran numero di prestiti, comproprietà e... agenti (380: un record)

    di Raffaele Poli

    questi girovaghi del pallone non tornano neppure nella squadra che per diversi anni li ha parcheggiati a destra e a manca. Un altro fenomeno

    ancor più specifico dell’Ita-lia è la comproprietà di gio-catori. Sviluppatasi nell’am-bito del “trucco” dei bilanci, questa formula continua a

    PER TROVARE I DATI FATE COSÌ

    Una parte dei dati presentati nel-l’articolo possono essere liberamente consultati attraverso il sito dell’Os-servatorio dei calciatori professionisti (www.eurofootplayers.org). Il rappor-to sul mercato del lavoro dei giocatori in Europa sarà fra pochi giorni invece in vendita sul sito del Centro inter-nazionale di studio dello sport (www.cies.ch).

    essere utilizzata e contribui-sce anch’essa ad accelerare la circolazione dei calciatori. Una terza spiegazione non da poco conto è il ruolo dei

    Sopra, Nicola Amoruso a segno con la Reggina, la sua decima squadra. A destra, dall’alto, con la Samp 93-94, nella Juve 96-97 e al Modena nel 2003-2004. A sinistra, Daniele De Rossi: nella scorsa stagione giocavano in Serie A ben 27 giocatori formati dalla Roma, prima in Italia. A livello delle principali leghe europee solo Real Madrid, Barça e Nantes fanno meglio dei giallorossi (foto Grazia Neri-Bartoletti)

    La ricerca Fedeli (e infedeli) alla maglia

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    club di Serie A era inferiore ai due anni. Così, se il 70,8% dei giocatori nella rosa del Milan era in squadra da almeno tre stagioni (secon-do rango europeo dietro il Bayern di Monaco), questa percentuale era del 12,5 per quel che riguarda il Siena. Queste differenze, anche se meno marcate, si ritrovano in tutta Europa. Salvo rare eccezioni, solo i migliori club riescono ormai a piani-ficare il loro parco giocatori, se non proprio a lungo, alme-no a medio termine. La cor-relazione tra la stabilità degli effettivi e i risultati ottenuti è molto forte.

    Un’altra particolarità del calcio italiano che emerge dal rapporto del Cies è la debole presenza di giocatori “formati” nel club (almeno tre stagioni di presenza dai 15 ai 21 anni). La percen-tuale di questa categoria di

    calciatori nelle rose delle squadre di Serie A (14,7) è molto più bassa rispetto alla media europea, (26,8) e, soprattutto, rispetto a quel-la dei club francesi. Que-sti, infatti, hanno delle rose mediamente composte per il 40,1% da giocatori che esco-no dal loro vivaio. Su scala italiana, anche in questo caso le differenze tra i club sono importanti: si va dal 41,4% per il Parma allo 1,7% per l’Ascoli. La classifica dei club che hanno formato il più gran numero di calcia-tori che giocavano in Serie A la scorsa stagione vede in testa la Roma (27), seguita dall’Atalanta (25). A livello delle cinque principali leghe europee, solo il Real Madrid (44), il Barcellona (35) e il Nantes (29) fanno meglio della squadra capitolina.

    Rispetto agli altri grandi campionati d’Europa, un’al-

    tra specificità italiana è la percentuale relativamente bassa di stranieri. La presen-za di questo tipo di giocato-ri, dopo essere passata dal 13,5% nel 95-96, al 35,6% nel 2000-2001, è ridiminuita al 30,5% nella scorsa stagio-ne. La percentuale di stra-nieri in Italia è ormai quasi della metà meno importante che in Inghilterra (55,3%), ed è più bassa anche rispetto alla Germania (41%), alla Francia (35,4%) e alla Spa-gna (31,8%). Il giro di vite dato dalla legge Bossi-Fini nel 2002 e dal Coni nel 2004 dopo la precoce eliminazio-ne della Nazionale all’Euro-peo in Portogallo ha portato i suoi frutti. Resta ora da vede-re se il trionfo mondiale non darà il la a un nuovo aumen-to dell’ingaggio di giocatori all’estero.

    Come dappertutto in Europa, gli stranieri sono sovrarappresentati nei migliori club. In Italia, si va dall’altissima percentuale dell’Inter (70,5% di stranie-ri nella rosa, quinto rango europeo), alla più “caserec-cia” Sampdoria (5,9%). La maggior parte degli stranieri presenti nelle squadre italia-ne viene dall’America latina (50,9%). Reti di mercato sto-ricamente ben consolidate e il fatto che buona parte dei giocatori brasiliani, argentini e uruguaiani, i più numero-si, dispongano di passaporti comunitari spiegano questo dato, che si ritrova in Spa-gna. Il mercato scandinavo appare invece controllato soprattutto dai club inglesi, quello dell’est Europa dai club tedeschi e quello africa-no dai club francesi. Insom-ma, ricordando Sciascia, a ciascuno il suo. ■

    procuratori. Gli agenti gua-dagnano infatti il loro pane (ben spalmato di caviale) tra-sferendo giocatori e l’Italia detiene il record mondiale di procuratori riconosciuti dalla Fifa: 380. In Germa-nia, a titolo di paragone, ce ne sono “solo” 147.

    Tornando all’Italia, i gio-catori più frequentemente trasferiti sono gli attaccanti, che in media cambiano club ogni due anni tondi tondi. I difensori, invece, hanno mediamente diritto a nove mesi in più in un club. I gio-catori inseriti nelle migliori squadre sono pure più sta-bili dei giocatori impiegati da squadre di livello medio-basso. La permanenza media dei calciatori nelle rose di Juventus, Milan, Inter, Roma e Fiorentina alla fine della stagione 2005-2006 era di 3 anni e 2 mesi. Quella dei giocatori inseriti negli altri

    Guerin Sportivo-5.12.2006 (1).pdfGuerin Sportivo-5.12.2006 (2).pdf


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