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La risalita a vela Da Goteborg, di cui penso che ciascuno ... · Marinai d’Italia...

Date post: 23-Feb-2019
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33 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015 Avevamo un doppino di cima da 12 im- piombato a un grosso moschettone di bronzo. Si faceva un nodo bandiera intor- no alla vita e quella era la nostra “sicu- rezza”. Ma era solo psicologica ed era in più al nostro addestramento, quello sì che era la nostra vera sicurezza. La cima intorno alla vita la si vede nella foto di noi allungati sulla drizza di gabbia in coperta in Atlantico a sud dell’Irlanda dopo aver preso i terzaroli alla gabbia volante. Il moschettone poi lo si doveva agganciare alla “fichera” sul pennone quando era- vamo con i piedi sul marciapiede e inten- ti con entrambe le braccia a serrare le vele in posizione quasi orizzontale con la pancia appoggiata sul pennone. Da Goteborg, di cui penso che ciascuno di noi ricordi ancora qualcosa, arrivammo alla foce del Tamigi. Il pilota imbarcò un giorno e mezzo prima ancora nel mare del Nord. A Londra dal 10 settembre al 18 set- tembre del 1968. Il comandante Foschini voleva entrare a vela e voleva fare anche il saluto alla vo- ce sui pennoni. Entrammo a vela dalla fo- ce del Tamigi. Così poi alla fine andammo a riva per serrare le vele prima dell’ansa di East India Basin Dock. Arrivammo all’ormeggio a Greenwich Pier davanti al Naval College con tutta la gen- te a riva. Un quasi saluto alla voce. Nelle ultime anse eravamo già a riva e le gabbie ancora portavano un po’ con già 32 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015 D opo dieci (10) giorni di licenza, im- barchiamo a luglio del 1968, stac- co dal periodo degli esami alla fi- ne della prima classe e la Campagna di Istruzione di quello che si sarebbe poi chiamato il corso “Antares”. Avevamo già fatto un “giro di barra” di prova sul Vespucci un mese prima, ma all’arrivo a Livorno e all’imbarco dal bar- carizzo, guardando in su, i pennoni che ci aspettavano mostravano tutta la loro imponenza. Nonostante fossi tra quelli meno alti di statura fui assegnato alla varea di gabbia a dritta. Questo significava che non dovevo anda- re normalmente al posto di manovra a ve- la sui velacci o sui contro, ma mi sarei fer- mato prima. Avevo però con i miei compa- gni “gabbieri” il compito di fare due pen- noni: la gabbia fissa e la gabbia volante. «Capi coffa - capi gabbieri - gabbieri cen- tro - pronti a montare a riva! A riva !... De- stinati ai velacci e contro! In coffa!...». Il vecchio nostromo scandiva gli ordini ac- compagnato dai trilli dei fischietti dei noc- chieri. Il passaggio della coffa, fatto a for- za di braccia (ringraziavamo dentro di noi i “santi” esercizi mattinali con le tacche delle draglie, che spero sempre in funzio- ne nel piazzale dell’Accademia) era certo più lungo di quello del Brigantino interrato dell’Accademia e l’altezza sul ponte era ben più grande. Storie di navi La risalita a vela del Vespucci sul Tamigi Antonello Gamaleri Socio del Gruppo di Genova 1968 - Vespucci - Londra tutta la gente a riva davanti al Naval College 1968 - Vespucci - Atlantico - Allievi alla drizza della gabbia volante L’estuario del Tamigi e ancora più in basso in rosso i tre punti salienti dell’impresa: East India Dock Basin, Greenwich Pier e il Tower Bridge Primo giorno in mare. Il comandante Foschini passa in rivista gli allievi
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33Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

Avevamo un doppino di cima da 12 im-piombato a un grosso moschettone dibronzo. Si faceva un nodo bandiera intor-no alla vita e quella era la nostra “sicu-rezza”. Ma era solo psicologica ed era inpiù al nostro addestramento, quello sìche era la nostra vera sicurezza. La cimaintorno alla vita la si vede nella foto di noiallungati sulla drizza di gabbia in copertain Atlantico a sud dell’Irlanda dopo averpreso i terzaroli alla gabbia volante. Ilmoschettone poi lo si doveva agganciarealla “fichera” sul pennone quando era-vamo con i piedi sul marciapiede e inten-ti con entrambe le braccia a serrare levele in posizione quasi orizzontale con lapancia appoggiata sul pennone.

Da Goteborg, di cui penso che ciascuno dinoi ricordi ancora qualcosa, arrivammoalla foce del Tamigi. Il pilota imbarcò ungiorno e mezzo prima ancora nel mare delNord. A Londra dal 10 settembre al 18 set-tembre del 1968. Il comandante Foschini voleva entrare avela e voleva fare anche il saluto alla vo-ce sui pennoni. Entrammo a vela dalla fo-ce del Tamigi. Così poi alla fine andammoa riva per serrare le vele prima dell’ansadi East India Basin Dock. Arrivammo all’ormeggio a Greenwich Pierdavanti al Naval College con tutta la gen-te a riva. Un quasi saluto alla voce.Nelle ultime anse eravamo già a riva e legabbie ancora portavano un po’ con già

32 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

D opo dieci (10) giorni di licenza, im-barchiamo a luglio del 1968, stac-co dal periodo degli esami alla fi-

ne della prima classe e la Campagna diIstruzione di quello che si sarebbe poichiamato il corso “Antares”. Avevamo già fatto un “giro di barra” diprova sul Vespucci un mese prima, maall’arrivo a Livorno e all’imbarco dal bar-carizzo, guardando in su, i pennoni checi aspettavano mostravano tutta la loroimponenza.Nonostante fossi tra quelli meno alti distatura fui assegnato alla varea di gabbiaa dritta. Questo significava che non dovevo anda-re normalmente al posto di manovra a ve-la sui velacci o sui contro, ma mi sarei fer-mato prima. Avevo però con i miei compa-gni “gabbieri” il compito di fare due pen-noni: la gabbia fissa e la gabbia volante.«Capi coffa - capi gabbieri - gabbieri cen-tro - pronti a montare a riva! A riva !... De-stinati ai velacci e contro! In coffa!...».

Il vecchio nostromo scandiva gli ordini ac-compagnato dai trilli dei fischietti dei noc-chieri. Il passaggio della coffa, fatto a for-za di braccia (ringraziavamo dentro di noii “santi” esercizi mattinali con le tacche

delle draglie, che spero sempre in funzio-ne nel piazzale dell’Accademia) era certopiù lungo di quello del Brigantino interratodell’Accademia e l’altezza sul ponte eraben più grande.

Storie di navi

La risalita a veladel Vespucci sul TamigiAntonello GamaleriSocio del Gruppo di Genova

1968 - Vespucci - Londratutta la gente a riva

davanti al Naval College

1968 - Vespucci - Atlantico - Allievi alla drizza della gabbia volante

L’estuario del Tamigi e ancora più in basso in rosso i tre punti salienti dell’impresa: East India Dock Basin, Greenwich Pier e il Tower Bridge

Primo giorno in mare. Il comandante Foschini passa in rivista gli allievi

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ne ero molto compreso. Eravamo tutti unpo’ anglofili a quel tempo anche per viadelle ragazze.Partiti da Londra ci arrivò addosso nellaManica una burrasca atlantica che cibloccò per tre giorni in bordi tra una costae l’altra e con la necessità di andare a ri-va di notte a prendere i terzaroli alle gab-bie e a serrare i velacci. Una bella e interessante esperienza: erail ’68. Il nostro 68 sul Vespucci fu certa-mente diverso dal 68 che intanto arriva-va a casa. Nessuno ne ha mai scritto delnostro, in mare a imparare.

il motore in funzione. Le gabbie ancoranon imbrogliate in qualche tratto anda-rono a collo, ma lontano dalla vista deigiornalisti e il pezzo sul Times della risa-lita a vela del Tamigi uscì il giorno dopo,11 settembre del 1968. Non sono più riuscito a ritrovarlo. A Londra ci fu proibito per la legge loca-le, di portare lo spadino, come si vededalla foto mia e di altri due compagni dicorso davanti a Buckingham Palace.Greenwich Pier non era centralissimo,ma con la metropolitana non ce ne ac-corgemmo proprio.Nell’estate precedente del 1967 dopo lamaturità e prima del concorso in Accade-mia avevo fatto un mese a Cambridge. Co-sì tornavo per la seconda volta a Londra e

Poi avremmo dovuto andare a Lisbona,ma capitò qualcosa che impedì la tappae facemmo scalo a Casablanca il 2 otto-bre dopo quindici giorni di navigazionein Atlantico quasi tutti a vela.E poi e poi...Altre tappe: Algeri, Tunisi, Portoferraio,Livorno e ancora e poi e poi... altre tappe.Navigazioni a vista e navigazioni con lestelle ed eccomi qua a raccontare quel-le vicende di 44 anni fa del corso “Anta-res” 67-71, «quando eravamo giovani inmare» parafrasando Conrad.

nnn

1968 - Vespucci - LondraPlotone armato allievi a un cerimoniaper i caduti - comandante Foschini

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