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La Riviera n°31 del 28-07-2013

Date post: 26-Mar-2016
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La Riviera n°31 del 28-07-2013
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Ha davvero il poliziotto Silipo confessato in lacrime al dr. Pennisi che fu costretto a dire il falso contro l'innocente Cisterna? È ciò che ora nega in un confronto con il magistrato. Non ci stupiamo. Ci stupisce che a favore della verità di Pennisi non siano scese in campo le tribù dell'antimafia che un tempo ballavano intorno al tribunale di Reggio, urlando: “Uno, dieci, cento, mille Pennisi”.
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Page 1: La Riviera n°31 del 28-07-2013

Ha davvero il poliziotto Silipo confessato inlacrime al dr. Pennisi che fu costretto a dire ilfalso contro l'innocente Cisterna? È ciò che oranega in un confronto con il magistrato. Non cistupiamo. Ci stupisce che a favore della verità diPennisi non siano scese in campo le tribùdell'antimafia che un tempo ballavano intorno altribunale di Reggio, urlando: “Uno, dieci, cento,mille Pennisi”.

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I prime murales ci arrivavano dall’America Latina.Erano immagini del Che, dei contadini in lotta e, suc-cessivamente del presidente Allende.Noi li copiavamo.Tuttavia a Gioiosa Jonica il murales dipinto su unaparete del cinema era il più bello, il più rappresentati-vo, il più imponente.Gioiosa viveva un momento magico di mobilitazionepopolare. Il sindaco Ciccio Modafferi si collocò dallastessa parte di Rocco Gatto, il mugnaio comunistaucciso dalla ndrangheta.Natale Bianchi diveniva un punto di riferimento perun cristianesimo che prende vita nel popolo e che com-pie una scelta a favore dei deboli.Ovunque la Locride conosceva momenti di ferventeconfronto, di grande discussione ed elaborazione. In

occasione dell’alluvione del 1972 la mobilitazionetoccò il suo apice e quando passò il treno per Roma fupreso d’assalto da migliia di persone.La mattina dopo mentre andavamo verso palazzoChigi passammo sotto Botteghe Oscure, mitica sededel PCI. Sul balcone Berlinguer, Ingrao, Paietta , tuttala direzione del partito si affacciò per salutare. Il presi-dente Luigi Longo scattò sull’attenti per darci il saluto.Era una Locride dignitosa , con mille problemi, ma inpiedi.Guardavo il murales di Gioisa: è sbiadito. Tutta laLocride va sbiadendo. Tutto intorno a noi ci parla diuna società mortificata e ripiegata su se stessi.Diceva il nostro grande Edoardo De Filippo “ A ddapassà a nuttata..” E passerà!

Ilario Ammendolia

VECCHI TEMPI

IMPASTATO

LA FICTION

Mi chiedo chi abbia il giusto titolo percelebrare i dieci anni di "la Riviera".A restare nell'ottica di questi anni

disperati, il giusto titolo per festeggiareappartiene ai ragazzi della redazione e del-l'amministrazione, i quali hanno il privilegiodi un lavoro. Titolo per festeggiare hannoanche le aziende che possono diffondere leloro pubblicità, nonché i politici e gli ammi-nistratori che possono affidare alla cartastampata i messaggi rivolti alle popolazioni.Però io sono vecchio e festeggio secondoun'ottica antica. "La Riviera" mi haofferto la possibilità di divul-gare il mio pensiero diuomo libero, di vecchiosocialista, di meridio-nale per nascita, dipatriota della miaterra antica perscelta 'naturale'. Ho potuto parla-re liberamenteai miei concitta-dini, offrire loroidee da vagliare. Vanità? Forse.Comunque ilpoterlo fare miripaga della fati-ca fatta a impa-rare.

NicolaZitara

Ci sono dei posti che rendono tutto un po’ più bello, in cui anche una serata nerapuò trasformarsi in qualcosa di positivo. Riace ha quest’aura positiva e unariprova è stata la serata dedicata a Peppino Impastato organizzata nell’ambito

dei campi lavoro estivi che si svolgono nel paese. Vagare per le stradine dalle lucicalde e imbattersi nell’esibizione del cantastorie Nino Racco è stata un’emozione. Poivederlo nel punto più bello, quasi magico, di Riace sotto un arco che sembra proiet-tarti indietro nel tempo improvvisare è intonare la storia di Colapesce (l’uomo mezzouomo e mezzo pesce) ha reso il utto unico. Lui, che tra una strofa e l’altra si è vistopiombare in scena a cnhe i muli di Riace, senza scomporsi ha intonato anche un“buon compleanno” a Nina, asina che compiva un anno di vita. Quella sera è anchestata inaugurata dal sindaco Domenico Lucano e dall’artista che l’ha creata, NinoVitale.un’opera in legno. L’opera ritrae un Peppino Impastato di colore per sottoli-

neare il modello di accoglienza dei migranti riacesi e l’importanza della lotta atutte le mafie. Ma quello che resterà impresso nella memoria dei presenti è laspontaneità di questa città.

Conferenza stampa da tappetorosso a Reggio per la presenta-zione della fiction di Rai uno

tratta da Il giudice meschino, roman-zo di Mimmo Gangemi. LucaZingaretti, attore protagonista, èstato l’ospite d’onore della serata.Anche se la moglie, Luisa Ranieri,ha distolto l’attenzione di molti dal-l’attore romano. Questa fiction è stata pubblicizzatacome non mai dalla Regione che halustrato le penne e ha sfoderato ilsuo sorriso migliore. Il Presidenteè intervenuto alla serata e hareso omaggio ai suoi illustriospiti. Peccato che la stessaattenzione non sia riservata adogni evento culturale organiz-zato in Regione.

15 anni convoi: 1998-2013

La spontaneità di Riace

A fianco ilnumero zerode laRiviera, inbasso uneditoriale diNicola Zitaradel 10 agosto2008, inoccasione deldecimo annode la Riviera

CONTROCOPERTINA

Locride scolorita

Che fine hafatto il leone?

16 AGOSTO 2012

L’anno scorso fu ritro-vata da LeoMorabito e Bruno

Bruzzaniti una testa dileone in bronzo nelleacque di Bianco. A distanza di un anno nonè ancora stato accertato l’e-satto valore storico delreperto, sono state fatte

una serie di analisi e di controlli.Ci giunge notizia che secondoquanto appurato dallaSovrintendenza dei BeniCulturali calabrese la testa bron-zea sia effettivamente, e comeavevamo sostenuto, un repertodi importante valore. Ma primadi diffondere informazioni ladott.ssa Bonomi avrebbe richie-sto ulteriori accertamenti.Noi ci domandiamo: ma è possi-bile che si debba attendere tuttoquesto tempo per poter cono-scere la datazione di un reperto?

Zingaretti e laRanieri attiranol’attenzioneregionale

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DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

LA SETTIMANA

Avvisati domenica scorsa sulle spiaggie di Sidernoe Monasterace due sqauli, due grossi esemplari disqualo "Capopiatto" o "Pesce Vacca". Quello sider-nese è stato trascinato a riva sulla spiaggia delleSbarre, pesava circa 2 quintali ed era lungo 1,80. Contrariamente a quanto affermato da alcuni i dueanimali sarebbero stati ancora vivi quando sonostati trascinati a riva e sono morti sulle banchinesotto lo sguardo dei curiosi aguzzini.LO

CR

IDE Squali

ammarati

Cinquecento personesono rimaste isolateÈ in atto un’animata protesta da parte degli abitan-ti di località Torrente Frittola di Siderno. La dittaArGi Spca, che sta svolgendo dei lavori nella zonain subappalto dell’Astaldi, ha infatti occupato l’uni-ca strada che collega la frazione alla cittadina. Gliabitanti (circa 500 persone) da questa mattina sonorimasti isolati e quindi chiedono una soluzioneimmediata del problema.

L'antica Kauolon ha conservatosotto la sua superficie il piùgrande mosaico ellenico dellaMagna Grecia, estensione dicirca 30 metri quadrati. È statoriportato alla luce con un lavorometicoloso, lento e minuziosoda un gruppo di archeologi chedal 1998 a Monasterace Marinastava lavorando sul l'area. Inquesti giorni sono stati terminati

i lavori di pulitura della CasaMatta, il mosaico che ricopre ilpavimento della sala termale. Ilmosaico nel complesso raffiguraun piccolo delfino e un drago dauna parte e un altro grandedelfino posto di fronte al dragoche era stato scoperto nel 2012,l'area è stata ribatezzata "La saladei draghi e dei delfini”.I lavori sul sito sono stati coordi-

nati dall'archeologo FrancescoCuteri e ai lavori stanno parteci-pando studenti provenienti dauniversità italiane e dall'ateneodi Bahìa Blanca, in Argentina.Mentre la direzione scientificadel progetto è affidataa MariaTeresa Iannelli dellaSovrintendenza per i Beniarcheologici della Calabria.

SIDERNO

21 LUGLIO 2013

Il più grande mosaico dellaMagna Grecia è in CalabriaScoperto a Monasterace dopo 15 anni di scavi

ARCHEOLOGIA

Perché non si pensa prima alla costruzione delle altreopere “compensative” e poi alla centrale a carbone? Èquesto uno degli interrogativi che scaturiscono dall'in-contro che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 23luglio presso il salone parrocchiale di Saline Joniche.L'amministratore delegato della SEI, Fabio Bocchiola,ha presentato il progetto ad una platea di simpatizzan-ti utilizzando un monologo intenso per esporre qualisarebbero i tanti benefici per il territorio che derivereb-bero dalla centrale. 1,2 milioni di euro l'investimentoprevisto che, secondo quanto ribadito dallo stessoBocchiola, rappresenterà linfa vitale per l'intera area. Ei lati negativi? Possibile che un'opera di tale genereabbia soltanto risvolti positivi? L'incontro “a porte chiu-se” ha lasciato l'amaro in bocca soprattutto ai molti cit-tadini che avrebbero, ancora si attende questo momen-to, gradito di conoscere in prima persona il progetto enon apprenderlo soltanto dagli organi di stampa chehanno “scoperto” che tale incontro si sarebbe tenuto aSaline Joniche. Che motivo c'è di fare tutto in gransegreto? Altri interrogativi nascono anche dalle dichia-razioni dello stesso amministratore delegato della Seicirca il fatto che «in questi 7 anni non sono mai statoricevuto da un presidente della Regione ed abbiamoenormi difficoltà a farci protocollare un documento dauno dei comuni interessati dal progetto». Questo sicu-ramente dovrebbe far riflettere chi di competenza perfargli comprendere se il territorio veramente vuole lacentrale a Saline Joniche, visto il diniego arrivato da piùparte, ed in secondo luogo anche i motivi di questo.Magari in molti rifiutano l'idea della centrale perchénon conoscono bene i benefici anche se le riunioni sol-tanto “ad invito” non aiutano a creare un'interrelazio-ne tra le parti. In molti, inoltre, si chiedono, se si riten-ga importante soltanto l'iter burocratico tralasciando ilresto, tranne i casi in cui si faccia parte di qualche asso-ciazione. In attesa che gli enti competenti, Regione sututti, si ritrovi suo malgrado ad un tavolo per discuteresu quanto deciso dal Ministero.

Francesco Iriti (ntaCalabria)

Convegno pro-centrale riservato a gli amici

CENTRALE A CARBONE/SALINE JONICHE

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la Riviera

3) SIDERNO, LO SFOGO DI UNCITTADINO

1) TROVATI SQUALI A MONASTERACE ESIDERNO

2) SAREBBE CARMELO SCHIRRIPAL’UOMO ANNEGATO NEL MARE DISIDERNO

5) CIRCOLO FORMATO, 10 ANNI ALL’EXSINDACO FEMIA

6) SIGILLI LIDI SIDERNO, LO SCONFORTODI NINO TARZIA: «SONO SCORAGGIATO,STO PENSANDO DI ANDARMENE»

8) PAOLO STRATI, 10 ANNI

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) CRIMINE: EMESSE LE SENTENZE DIPRIMO GRADO

IL DIAVOLO NERO

Il processo contro AlessandroMarcianò in Corte d’Appello, dopola remissione degli atti dellaCassazione, è stato concluso da unariconfermata sentenza di condannaall’ergastolo. Lo attende ora la pro-nuncia, di nuovo, della Cassazionealla quale il collegio di difesa s’ap-pellerà, una volta dette e dichiara-te le motivazioni della sentenza, cheevidentemente non ha tenuto contodelle osservazioni dei giudici dellaSuprema Corte la cui serenità giuri-dica è fuori da ogni dubbio.A futura memoria, solo a futuramemoria, ricordo che, secondo laCostituzione , ormai ridotta a unostraccio, Alessandro Marcianò è,fino a quando la Cassazione nonriaffronterà il processo e non sipronuncerà, presuntivamente inno-cente. E dovrebbe essere riguardatocome un cittadino, custodito dalla

presunzione di innocenza. Quindi,cittadino, senza la macchia delmandante dell’assassinio Fortugno.E, invece, no. Se entri in car-cere sotto la grave moled’un imputazione peromicidio, ti trovinella stessa condi-zione in cui si trovòProserpina, rapitada Plutone e segre-gata nell’Ade: unavolta l’anno potevatornare libera, macon l’obbligo di ritor-nare dentro. Orbene, AlessandroMarcianò questo 23luglio è stato arrestato incasa sua dai carabinie-ri su ordine dellaDirezione distret-tuale antimafia e

portato nel carcere di ReggioCalabria. Motivazione: pericolo difuga. Che non configura una realtà,ma una possibilità. La quale fa

acqua anche come possibilità.Se Alessandro Marcianò

aveva in mente di fuggire,perché ha dato tempo altempo , e non s’è dileguatosubito? Perché il sartonon gli aveva ancora cuci-to l’abito blu in doppiopetto per fare l’ingresso

trionfale nei boschidell’Aspromonte?

7) SIDERNO: «AMARU CU NDAVIBISOGNU»

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Gioiosa Jonica, lidiGioisce il bambinovolante, festeggiato ecoccolato e felice di maree di affetto e di carezze egiochi e schizzi d’acqua erisate. Lo Jonio ètrasparente e bonario e laluce azzurra dell’Estatesorridente, la varietà deicolori rende ancora piùbelle le giornate, comebello è l’uomo quandoincontra l’armonia, e lagrazia illuminata deibimbi, innamorati dellavita. E il mare, verso cuiguardano i sognatori.

Carcere certo per eventuale pericolo di fuga

DANIELE MANGIOLA

L'operario P. 28 anni, tre figli. Muratore. Lavora, in questitempi di crisi, una bella fortuna. È regolarmente assuntoin un'impresa edile. Prende 50 euro al giorno, quandolavora. Se sta male o piove, se rimane a casa, non pren-de nulla. Prende la busta paga, la firma senza neancheguardarla, tutte quelle voci gli fanno venire l'acquolina inbocca: ferie, assegni per moglie e figli a carico, 65 euro algiorno, chi li ha mai visti. L'altr'anno per un piccolo inci-dente sul lavoro è stato a casa un mese: neanche un cen-tesimo. Niente inps, niente stipendo, nulla. Tutto in bustapaga, tutto nelle casse del suo buon datore di lavoro. È gentile, lui, ha risposto calmo e ossequioso alla mogliedi P. che andava a protestare: il lavoro è così, o nulla, midispiace signora. È assunto per questo mese. Dopo l'im-presa avrà bisogno di un carpentiere, concluderà il suocontratto e lo farà all'altro. Entrambi lavorano insiemenella stessa ditta ininterrottamente da due anni ma pren-dono la busta paga a singhiozzo tre o quattro volte l'an-no.Il datore di lavoro ha una jeep sporca per i viaggi di lavo-ro e le gite di caccia in montagna, il suv lo usa la moglieper portare le figlie a danza.R. segretaria dell'avvocato, lavora in nero da tre anni.Quando viene l'ispettore del lavoro le dice: salve signori-na, avremmo delle domande da fare, ma per rispetto alsignor avvocato le facciamo direttamente a lui, potrebbechiedergli se può riceverci?M. panettiere, fa tutto lui, lavora dalle quattro di mattinaalle nove di sera, il padrone è debole di cuore, la mogliesta alla cassa. Firma la busta paga senza leggerla: 40 euroal giorno. Qualche anno fa ha avuto il fuoco di sant'anto-nio, tre mesi di sofferenza a letto, il padrone si è tenutotutti i soldi dell'inps: ha dovuto pagare il panettiere sosti-tuto.F. lavora nel supermercato. Firma la busta paga. Poiprende la calcolatrice. Toglie dal totale 30 euro al giorno.Si segna il resto, va in banca e lo ritira dal conto dove haricevuto l'accredito dello stipendio. Li mette in busta e lirestituisce in contanti al proprietario del negozio.Sorridendo, possibilmente.Amici nostri e vicini di casa, lavorano accanto alla sededel sindacato che fa proclami per la giustizia sociale e ladifesa dei lavoratori, perdono giorno dopo giorno la pro-pria dignità davanti ai figli, odiano i quattro soldi che por-tano a casa e il pane che si mangiano. Il panettone chericevono a Natale dal padrone glielo infilerebbero giùper la gola con tutto il cartone e la bottiglia o su per unaltro canale biologico, lentamente.Padroni baroni del ventunesimo secolo che insozzano lenostre strade e mantengono il nostro meridione nelmedioevo.

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I moderni schiavi della Locride

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Polaroid

CALABRESI NEL MONDO

La Calabria, quella attuale è poco conosciuta, non potendocontare su un’azione valida di marketing “a 360 gradi”. La si conosce soprattutto per le vicende criminali, per le quali nonsi possono fare certo sconti ed anzi bisogna essere inflessibili

Parla Carlo RomeoL’intervista

L’Italia e la Calabria raccontate da Romeo diplomatico bovalinese EMANUELA ALVARO

L’Italia e la Calabria osservate da un’al-tra prospettiva. In questo caso quella diun calabrese che di mestiere fa il diplo-matico, che vive e lavora a Washington. Carlo Romeo originario di Bovalino,dov’è ancora residente, dopo gli studiavvia la sua carriera diplomatica a fine1999. Dopo due anni al Ministero degliEsteri, “La Farnesina”, sono seguitiquattro anni in Uruguay, dove ha svoltole funzioni di Capo dell’Ufficio commer-ciale presso l’Ambasciata d’Italia aMontevideo. A settembre del 2006 haassunto quelle di Console presso ilConsolato d’Italia a Detroit e poi è rien-trato a Roma. Nella carriera diplomaticaè prassi trascorrere un periodo di lavorofuori e un periodo nel Paese di prove-nienza. E così ha fatto e, dopo quattro anni dilavoro al Ministero, si è presentata lapreziosa opportunità di ritornare negliStati Uniti a Washington, presso l’UfficioEconomico – Commerciale – Scientificodell’Ambasciata d’Italia, dove ha assuntole funzioni di consigliere. «Questo è un momento difficile per lacrisi economica mondiale, in particolarein Europa e ancora di più in Italia, doveperò i piccoli segnali di ripresa, resi pos-sibili dagli sforzi del Governo italianoche continua sul percorso delle riforme,cominciano a manifestarsi. Un atteggia-mento molto apprezzato all’estero, per-ché è chiaro che, nonostante i problemiche l’Italia ha, i sacrifici si stanno facen-do. Per quanto riguarda la Calabria, que-sta è una mia opinione personale che vaoltre il mio lavoro, quella attuale è pococonosciuta, non potendo contare suun’azione valida di marketing “a 360gradi”. La si conosce soprattutto per levicende criminali, per le quali non si pos-sono fare certo sconti ed anzi bisognaessere inflessibili».Il turismo, la cultura e l’agricoltura, per ildiplomatico, sono un fondamentale fat-tore di crescita economica, culturale esociale della nostra Regione. «Le bellez-ze geografiche e storiche della Calabria,spesso poco conosciute all’estero,potrebbero costituire, da sole, la suaprincipale risorsa, se adeguatamente

valorizzate e protette. Il discorso si spo-sterebbe, poi, però, alla grave carenza diinfrastrutture e servizi che caratterizza,purtroppo, la nostra Regione. Quantevolte mi sono sentito dire all’estero“Conosco il sud d’Italia, ma sono arriva-to solo fino a Napoli”, oppure “Conoscola Sicilia, ma non sono mai stato inCalabria”».Carlo Romeo racconta degli italiani enello specifico dei calabresi conosciutilavorando. Fa un cenno alla sua prece-dente esperienza in Uruguay dove c’èuna comunità italiana vastissima, all’in-terno della quale il circolo più nutrito èquello dei calabresi e a Detroit, ma nelMichigan in generale, nel quale l’immi-grazione di italiani è risalente agli ultimianni dell’Ottocento e quella di calabresial secolo scorso. Tantissimi corregionali che, per motividiversi, ma spesso per sfuggire ad undestino di analfabetismo e povertà,hanno dovuto lasciare la propria terra,trasferendosi a migliaia di chilometri didistanza, rimboccandosi le maniche,lavorando sodo come solo i calabresisanno fare, riuscendo a trovare la pro-pria collocazione nella società, partendopraticamente da zero. Per Carlo Romeol’esperienza che ci viene dal passato èassolutamente positiva.È allora facile chiedere dove la Calabriasbaglia nel presentarsi al resto delmondo e l’azione che fino ad ora non è

stata fatta per farla conoscere per quan-to di positivo ha da offrire. «Mi occupo di questioni economiche ecommerciali e quindi curo i rapporti tral’Italia e l’America, la promozione delMade in Italy, gli investimenti, sto atten-to nel guardare la provenienza dei pro-dotti e, semplicemente andando in gironei supermercati, nei negozi che vendo-no prodotti italiani negli Stati Uniti,nella grande distribuzione, raramentemi capita di vedere in commercio vinocalabrese. Questo, purtroppo, succede anche inItalia. Eppure il vino che produ-ciamo non ha nulla di menorispetto a quello di altre regio-ni. È possibile che non si rie-sca ad avviare un’azione dimarketing più incisiva?!Parlo del vino, ma così èper gli altri prodotti checaratterizzano laRegione. Ci sono poianche da tenere in consi-derazione gli anni diritardo che scontiamorispetto a regioni similialla nostra, come Sicilia ePuglia, ma sicuramentepiù lungimiranti.Nell’agroalimentare cala-brese ci potrebbero esseretanti prodotti che potrebbe-ro avere la giusta collocazio-ne nei mercati esteri, con un’a-zione più incisiva da parte delleimprese con il sostegno delleAmbasciate, dell’ICE-Agenziaper la promozione all’estero e l’in-ternazionalizzazione delle impreseitaliane, delle Camere di Commercio edella Regione».Di questi giorni la notizia di bancarottada parte di una città americana, Detroit,che Carlo Romeo conosce bene, gli chie-diamo di raccontarci le sue sensazionidopo la notizia e la sua esperienza.«Sono molto legato a quella città eapprendere della dichiarazione ban-carotta mi ha dato un grandedispiacere. La mia esperienza aDetroit, duratacirca due anni

e mezzo, è stata eccellente da ogni puntodi vista, ho avuto un bellissimo rapportocon la comunità italoamericana. La crisidi questa città viene da lontano, nel benee nel male è intimamente legata al mer-cato automobilistico con la presenzadelle tre grandi compagnie, le “BigThree”, General Motors, Ford eC h r y s l e r –

Fiat .

Quando il settore va bene tutta l’econo-mia ne è influenzata positivamente, malo stesso accade al contrario. In più lacittà sconta dei problemi di alti livelli dicriminalità e di natura sociale, una sepa-razione di fatto tra gli afroamericani,che costituiscono oltre l’80% della popo-lazione e la restante parte di popolazio-ne bianca. Una città che negli anni si èspopolata, interi quartieri al centro,“downtown”, come lo chiamano inAmerica, sono stati completamente

abbandonati, ma basta spostarsi neisobborghi e trovi delle cittadine

dove tutto è curato nei minimiparticolari. Gli ultimi scontri, dopo quellidel 1943, tra la popolazioneafroamericana e la poliziaavvennero nel luglio del1967, la città venne messa aferro e fuoco e, a partire daquel momento, progressiva-mente la popolazione biancacominciò ad abbandonare ilcentro della città e a trasfe-rirsi in queste cittadine“modello”. Al centro diDetroit sono rimasti uffici,banche e la popolazioneafroamericana, ma interiquartieri di quella che venne

definita nei primi decennidell’Ottocento la “Parigi del

Midwest” sono oggi triste-mente abbandonati e in stato

di degrado. La crisi economico-finanziaria del 2008-2009 ha

colpito duramente Detroit. Oral’industria automobilistica si sta

riprendendo dalla crisi, per ciòche riguarda Chrysler soprattuttograzie alla Fiat, altrimenti sarebbestata destinata al fallimento, ma

forse questo non è sufficiente peruna città con milioni di debiti».

IN EVIDENZA

«Le bellezze geografiche e stori-che della Calabria, spesso pococonosciute all’estero, potrebberocostituire, da sole, la sua principa-le risorsa, se adeguatamentevalorizzate e protette.Il discorso sisposterebbe, poi, però, alla gravecarenza di infrastrutture e serviziche caratterizza, purtroppo, lanostra Regione».

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Parlandodi...

COPERTINA

ILARIO AMMENDOLIA

Premessa: nel 2011 vicino Oslo, un crimina-le neo nazista, Anders Breivik, ha aperto ilfuoco uccidendo 69 ragazzi innocenti.Un anno dopo il tribunale ha emesso il ver-detto: 21 anni di carcere.Ogni paese ha una propria storia, tuttaviavorremmo evidenziare che pur senzamostrare il cappio, senza ricorrere alleretate né alla carcerazione preventiva laNorvegia ha un tasso di criminalità centovolte inferiore rispetto all’Italia. Spende perle repressione una cifra, che pur tenendoconto delle proporzione, è cento volte infe-riore.Le somme destinate alla repressione ven-gono impegnate nella prevenzione.Si dirà che l’Italia è altra cosa , che c’è lamafia ed un alto tasso di criminalità. Siamod’accordo, però qualche riflessione è giustofarla.La sentenza “Crimine” ha comminato adalcuni imputati condanne severe ma unterzo degli stessi è stato assolto. Qualchevolta succede che ci siano colpevoli assolti einnocenti condannati, la giustizia umana èper sua natura fallace ma un innocente in

galera diventa un dramma anche perché icarnefici, in quota parte, siamo tutti noialmeno nella misura in cui lo Stato ci rap-presenta. Così come siamo responsabili perla nostra indifferenza e per i nostri silenzidinanzi alla tragedia della carcerazione pre-ventiva. Fino a qualche tempo fa eravamoin pochi a dirlo, oggi è la Presidente dellaCamera, on. Boldrini a porre il problemadurante una visita ai detenuti:«...bisognaripensare e rivedere il sistema di custodiacautelare: Perché se quelle persone sonoinnocenti il danno è irreparabile».Noi siamo stati avanguardie, e lo rivendi-chiamo con fierezza.

Tornando a “Crimine” 1200 giorni di carce-re per coloro che sono stati assolti sono unaeternità. La Corte d’Appello liquiderà ilrisarcimento per “ingiusta detenzione” chesi sommerà a quelli finora spesi per tenerein carcere gli imputati. Si arriverà a circadue milioni di euro, quasi quattro miliardidelle vecchie lire. Ho detto prima che la fal-lacia è umana ma qui non si tratta di discu-tere di un errore ma di un metodo chetende a rispondere alla giusta e giustificataansia di sicurezza dei cittadini perbene conuna giustizia spettacolare e sommaria,infliggendo anni di carcerazione preventivaanche a persone mai coinvolte in fatti di

sangue.Non è il caso di dividerci tra forcaioli egarantisti. Non ne vale la pena.La distinzione dovrebbe essere tra personerazionali ed irrazionali. Tra chi vuole estir-pare il crimine e chi vuole ricorrere a meto-di inefficaci e violenti. Ricorro ad un altroesempio: due anni fa, probabilmente sottol’effetto della droga o dell’alcol, un ragazzo,appena maggiorenne, ha sparato ad unuomo inerme, giustamente indignato peressere stato disturbato, più volte, durantela notte.La vittima - senza se e senza ma - è il citta-dino inerme. A Lui, prima di ogni altro, vala nostra solidarietà.I giudici hanno emesso una sentenza equi-librata ed è giusto che il ragazzo paghi peril crimine commesso... C’è un solo partico-lare, io conoscevo, da sindaco, il ragazzo, lasua famiglia, le famiglie della borgata da cuiproviene. Li ho conosciuti e sono consape-vole del degrado sociale esistente tra quellepoche case appese sul costone di una rocciascrepolata. Non lo dico per creare alcunalibi al giovane ma per porre una questioneche, a prescindere dal singolo caso, diventaemblematica della stoltezza e della stupi-

Crimine, criminali e carcerazione preventiva

Tre casi, un solo monito: abolire la carcerazione preventiva non solo nell’interesse degliimputati ma della società. Gli assolti nei processi Crimine e circolo formato costeranno allasocietà circa quattro milioni di euro.Otto miliardi delle vecchie lire..Ne vale la pena?

…..La società deve difendersi dai criminali ed ha diritto di essere

difesa da parte dello Stato.Ribadiamo “difesa” ,non presa in

giro gabbando il popolo. Le forche,la ghigliottina, la tortura , la giustizia

sommaria sono sempre statistrumenti per diffondere e

legittimare il morbo criminalemantenendo intatto il Potere

che lo genera.

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DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 09

la Riviera

GIOVANNI DROGO

Giuseppe Chiera, GiuseppeVelonà, Salvatore Pepè e ancoraFrancesco e Franca Agostino. Sonoalcuni degli imputati del processoCrimine che sono stati assolti. Per iprimi due, Chiera e Veonà, larichiesta pena è stata pesante, 19anni per il primo e 12 per il secon-do, Chiera ristretto in carcere perben tre anni e Velonà prima incella e poi ai domiciliari. Su di loronessuna prova tale da portare allacondanna. Lo Stato farà appello ma intantoincassa il colpo, e se tutto verràconfermato pagherà il conto,anche se tre anni di carcere per poiarrivare all'assoluzione non hannoprezzo. Il sistema giustizia perde sul pianodei diritti, perde sul suo stesso ter-reno, la giustizia non è giusta. Nonun omicidio contestato nel proces-so Crimine, non una sparatoria,una bomba, ma le cariche, le figureistituzionali della 'ndrangheta cer-tificate da uomini con pacemaker eaudio auricolari, chi 82, chi 77, chi70 anni. E allora era giusto, ed ègiusto, su prove indiziarie e teore-mi tutti da dimostrare pensare allacarcerazione preventiva? PieroGrasso in questi giorni dice che

l'Italia ha problemi più urgenti cherivedere gli articoli di 416 bis e ter,e lo dice perchè non vive inCalabria, oppure perchè non leggequante assoluzioni ci sono nellesentenze dei Tribunali calabresi eanche piemontesi e lombardi.Assoluzioni che arrivano dopoanni di detenzione, anche in regi-me di 41 bis, pane, acqua e quattropareti intorno. Nessuno dice, nè si sogna di dire,che le inchieste non vanno fatte,che le ordinanze non vanno emes-se, ma la carcerazione preventiva achi giova? Le carceri scoppiano e sono luoghidisumani, eppure le riempiamo sulmero sospetto, su castelli che poi sidimostrano di sabbia, di quella più

fina. La civiltà di un popolo, anchedel popolo della giustizia, si dimo-stra sul campo, quando a finire die-tro le sbarre ci sono i colpevoli,veri, quelli con prove schiaccianti,non quelli citati per caso in unalavanderia. Ha retto l'urto con l'aula diTribunale il processo Crimine, manon quello con la coscienza. Oggialtre decine di imputati aspettanoil giudizio finale, quello di primogrado o l'appello, e stanno dietro lesbarre a marcire, qualcuno giusta-mente per i reati che ha commesso,qualcun'altro solo per i reati chealtri hanno ipotizzato. Serve uncambiamento urgente per salvarela Calabria e la coscienza dei nostrigiovani.

Sì alle inchieste, ma no alla carcerazione preventiva a tutti i costi

Crimine, aspettandouna giustizia più giusta

dità delle nostri classi dirigenti a più livelli.Sono costretto, senza indugiare a nessuna auto-celebrazione, a dire che da sindaco avevomesso in campo un progetto di riaggregazioneumana, a cui ho dato più importanza rispettoad una qualsiasi opera pubblica. Per alcuni annii bambini di Migliuso (questo il nome della fra-zione) venivano portati al doposcuola giornal-mente e quindi accompagnati in luoghi tali dapoter socializzazione con gli altri bimbi delpaese. Le madri sono state avviate alla loroprima occupazione grazie a delle “borse lavo-ro”. Pochi soldi, ma tanta tenacia, tanta pazien-za, tante riunioni con gli ultimi di un paese dove“ultimi” sono tanti.Spesso le borse lavoro sono state assegnate amogli e figli di detenuti o di ex detenuti ma, perchi amministra dovrebbero essere solo bimbisenza giochi e donne senza lavoro. Ho vistorifiorire tanti sorrisi, ho visto bimbi giocare lieticon altri bambini della loro stessa età. Ho bussato a tante porte nel tentativo di farapprovare un progetto organico che avevamomesso in campo ma le porte sono rimaste sigil-late. Chiusa la Provincia, chiusa - ovviamente -la Regione, assente il governo.Il progetto da qualche tempo è finito. Nellaborgata è tornata la crudele normalità.Una “normalità” che macina vite come l’acquadel torrente fa girare la ruota. Adesso quelragazzo è in carcere. Ogni giorno ci costeràcirca 250 euro. Quando avrà scontato la penasarà costato allo Stato quasi un milione di euro.Poi… nel migliore dei casi tenterà di vivere allagiornata, elemosinerà qualche contributo, nelpeggiore entrato in carcere da delinquenteoccasionale ne verrà fuori da delinquente pro-fessionale. Non si trovano ventimila euro persalvare dieci ragazzi, ne occorrono mezzomilione per tenerne uno in carcere.Abbiamo esaminato due casi molto diversi traloro ma che dimostrano la miopia - spesso lastupidità e la malafede - delle nostre classi diri-genti.Con le somme che si sprecano avremmo potu-to avviare un’imponente opera di recuperosociale, prosciugando gli acquitrini da cui vienefuori il crimine e costruendo una società piùcivile...La società deve difendersi dai criminali ed hadiritto di essere difesa da parte dello Stato.Ribadiamo “difesa”, non presa in giro gabban-do il popolo. Le forche, la ghigliottina, la tortu-ra, la giustizia sommaria sono sempre stati stru-menti per diffondere e legittimare il morbo cri-minale mantenendo intatto il Potere che logenera.

IN EVIDENZA

Ma la carcerazionepreventiva a chi giova? Le carceri scoppiano esono luoghi disumani,eppure le riempiamo sulmero sospetto, su castelliche poi si dimostrano disabbia, di quella più fina.La civiltà di un popolo,anche del popolo dellagiustizia, si dimostra sulcampo

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Anni '70, una bomba esplode nel giardinodi casa Parasporo e distrugge tutte le autoparcheggiate. Il 5 settembre 1986 alcuniuomini rapinano un cantiere in contradaRiposo. Tre anni dopo, nel gennaio del1989, vengono sparati dei colpi di luparacontro la serranda degli uffici della dittaParasporo in Via Matteotti. E sempre inquell'anno, il 20 maggio, a Sant'Ilario quat-tro persone incappucciate rapisconoPietro Parasporo, capostipite della fami-glia di costruttori, (lo rilasciarono pocheore dopo a Platì). Ma non finisce qui, nel 1999 viene incen-diato un escavatore in un cantiere diSiderno. Poi nel maggio del 2004 vengonolasciate davanti la porta d'ingresso dell'a-zienda quattro cartucce ed infine nel feb-braio 2008 l'impresa Parasporo subiscel'ultimo attentato. Gli vengono distruttitutti i mezzi parcheggiati e va in fiammel'intera cabina di comando dell'impianto dicalcestruzzo. I danni provocati da quest'ul-timo atto sono pesantissimi per la ditta,nell'incendio infatti vanno in fumo circa500 mila euro tra mezzi e impianto.Quest'attentato secondo le ricostruzioni diquei giorni è stato il chiaro segnale che laditta fosse poco gradita agli sgherri chevolevano impossessarsi dei lavori diammodernamento e ampliamento dellass.106 da Ardore e Marina di Gioiosa. LaParasporo si era infatti aggiudicata la for-nitura dei materiali e calcestruzzo perl'Astaldi-Condotte, un appalto da 350milioni di euro. Scattano le indagini del Commissariato diSiderno e a questo punto Carlo Parasporo,figlio di Pietro e suo successore alla guidadell'impresa, spera di ottenere risposte egiustizia. A due mesi dall'atto intimidato-rio però da vittima si ritrova ad essereindagato. Quando va a chiedere aggiorna-menti al dirigente della polizia LuigiSilipo, a cui erano state affidate le indagi-ni, si sente rispondere che doveva esserelui a dirgli chi avesse compiuto quell'attac-co. Parasporo è scoraggiato, deluso, sisente abbandonato, solo. Ha paura perl'incolumità sua e dei suoi familiari. In quelmomento di debolezza e di disperazione siarrende nel peggiore dei modi: paga 6.000euro agli Alvaro per lavorare in tranquil-lità nei cantieri di San Procopio e accetta

di stipulare un contratto con l'impresaedile e di movimento terra Musolino. LoStato lo lascia solo invece di aiutarlo arimettersi in piedi, lo mette in quarantenae lo intercetta. Parte l'inchiesta Route 106, lo indagano,ascoltano le sue telefonate e lui diventa ilsignore del cemento che con l'appoggio diAntonio Cataldo si è aggiudicato i lavoridella ss.106. Siamo nel 2008 nel 2013 parteil processo, lui chiede il rito abbreviato e il

18 luglio viene assolto mentre il bossCataldo prende 15 anni. L'imprenditoreha sempre affermato di essersi aggiudica-to l'appalto onestamente e che solo dopol'ennesimo atto intimidatorio, esasperato,avrebbe chiesto a Giuseppe Commisso, ilMastro, a chi doveva rivolgersi affinché gliattentati contro la sua azienda terminasse-ro. Ma sulla vicenda l'ingegnere non sisente di dire di più perché è ancora incorso il processo è quindi l'ingegnere non

può rilasciare dichiarazioni.Ciò che invece contesta con fermezza è iltrattamento che gli è stato riservato dalleautorità. Da vittima di estorsione lo hannotrasformato in un indagato eccellente. Pernotificargli l'iscrizione nel registro degliindagati si presentano a casa sua a sirenespiegate alle tre di notte. Tutta questa sto-ria a lui e alla sua impresa è costata molto.Dopo l'attentato e l'iscrizione nel registrodegli indagati nell'inchiesta Route 106 lasua azienda ha sospeso ogni lavoro, manon solo. L'Astaldi ha applicato una pena-le da 140 mila euro per non aver comple-tato i lavori. Altri 500 mila euro erano statii danni provocati dall'attentato. E per fini-re la Tunnel srl, società che si era aggiudi-cata i lavori delle 8 gallerie da realizzaretra Ardore e Gioiosa, gli dovrebbe 1 milio-ne e 600 mila euro, ma è fallita nel feb-braio del 2012 mandando in rovina diversifornitori che per gli ultimi 5 mesi di lavorinon hanno visto un centesimo. Adesso che è stato assolto e spera che ilTar gli permetta al più presto di tornare alavorare, sospendendo l'interdittiva emes-sa nel maggio 2013.

Eleonora Aragona

Polaroid

ATTUALITÀ

P.C.

Antonio Ingroia, veloce come un fulmine, dopola disfatta non ha impiegato che una manciata disecondi per smontare la cornice di “Rivoluzionecivile”. Il Partito dei Comunisti italiani, trascina-to alla cerca e alla rovina dalla storica pigrizia diOliverio Diliberto, e, innanzitutto, dal despo-tismo puritano dell'ex PM, dovrebbe intrapren-dere un'altra via. Che è quella di non arrender-si, di non rassegnarsi all'ennesima disfatta, di nonalzare bandiera bianca.È questo il sentimento alto che animava i dele-gati al congresso straordinario del Partito reggi-no dei Comunisti Italiani. Nient'affatto reduci,ma combattenti. Certo non numerosi comequando il Partito era nelle istituzioni e allaregione Calabria poteva vantare nella persona diMichelangelo Tripodi un Assessore dinamico eintelligente, mai sazio di fatica. Ma tutto si spie-ga anche se la bandiere rosse, facendo ombra,hanno di frequente, con capriccio storico, con-tribuito a nascondere che non c'è solo l'oppor-tunismo di destra, ma anche l'opportunismo disinistra. Lo stesso sentimento non ha animato il gruppodirigente uscente telecomandato, nonostantefinga di scomparire in umiltà, il vanitoso OliverioDiliberto, per nulla sconvolto di giungere alCongresso straordinario con una manciata divoti elettorali w appena 12.500 iscritti. Ma solosulla carta. Sua, tutta del prof. Oliverio Diliberto è la trova-ta di portare a segretario nazionale deiComunisti Italiani l'operaio Procaccini, chedovrebbe portare la classe operaia in Paradiso,lasciando nelle ceneri il Partito.Le condizioni oggettive, come si diceva una

volta, ci sono tutte: la scienza economica, l'u-mano cuore, la filosofia della storia, la povertàcrescente dei ceti proletari e del ceti medi dannoragione ai comunisti. Se il popolo, però, non li vota è perché nonesistono le condizioni soggettive, cioè un gruppodirigente nazionale all'altezza della situazione.Su questo bisognerà interrogarsi: Comunque,ciò che ha dominato i lavori è stata la volontà diproseguire il cammino. La volontà senza dellaquale le analisi possono diventare libri, ma nonazione.

RiflessioniDOPO IL CONGRESSO DI CHIANCIANOCOMUNISTI, ADDIO ?

A due mesi dall'attointimidatorio CarloParasporo da vittima siritrova ad essere indagato.Lo Stato lo lascia solo, anzi lomette in quarantena.Parasporo è scoraggiato,deluso. Ha paura perl'incolumità sua e dei suoifamiliari. In quel momentodi debolezza e didisperazione si arrende nelpeggiore dei modi

Parasporoinfinita dei

La mattanzaROUTE 106

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Granita al pistacchio di Bronte

Mini setteveli da degustare al tavolo...7 strati di piacere.

Le granite sono fatteesclusivamente con frutta fresca di stagione

Tartufo Stratitradizionale tartufo nocciola e cioccolato con interno di morbidacrema di cioccolato fondente.

Tartufo alla crema antica con interno di pan di spagna il tutto in una granella di mandorla caramellata.

Mini cappello del preteClassico della nostra attività. Gelato alla nocciola con interno di morbido semifreddo alla gianduiaed una sottilw copertura di cioccolato fondente.

Granitaalle Mandorle

Stratie le sue

Antica gelateria

specialità

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…E quindi l’11 maggiu du 1860Caribbardu sbarcau a Marsala cul’aiutu dà flotta inglesi chi ‘nci detti icoordinati esatti avundi non ‘ndavìanavi borboniche. E pensa chi ti ripen-sa, u stupratore dì due mondi, decidìuu si dirigi versu Palermu passandu pèCalatafimi pemmu pìgghia possessudà Sicilia. P’avvalorari u fattu ca l’in-vasioni sabauda non fu dichiarata inugliu si poti notari puru a divisa chiportàvanu i combattenti (da strapaz-zo) garibaldesi, e cioè: non portava-nu divisa! E pecchì? Pecchì ‘ndavìa-nu mu si cunfùndunu cu a genti dùpopulu sicilianu, accussì non ‘nci spa-ravanu i supa! Orecchia muzzata‘ndavia na cammisa russa chi attiravanu pochicegliu u focu borbonicu(comu pè tori quando vidunu russu),peccatu ca certi combattenti dì millecornuti non si ficiru i fatti loru e simisiru davanti ò mercenario pemmuu difendunu, comu u volontariu ber-gamasco Piccinini chi si ‘ncazzau cul’antieroe e ‘nci dissi : “o biondu, machi cumbinati? Cu sta cammisa russavi vidunu puru i Genova!” E ‘nci iet-tau i supa u mantellu soi. Caribbarduladro di cavalli era tranquillu ì l’esituda battaglia pecchì l’inglesi ‘nci‘ndavìanu datu nu saccu i sordipemmu si ‘ccatta i generali borboni-ci, ‘nta stu casu, u tradituri“Francesco Landi”. U generali ‘nda-via 67 annicegli e non volìa u si ‘ndivaji in pensioni (forsi ‘nci parìa canon ‘nci ‘à davanu pecchì era esoda-

tu?)e nu pocu i d’acciacchi i ‘ndavìa,puru pecchì non scindìu mai dà car-rozza mancu quandu a battaglia ‘nci-gnàu a Calatafimi, e pe’ tutti chigli 4uri chi duràu si stetti cu culicegliu ariposu. Na parti i l’esercitu borbonicucombattìu sutta l’ordini du coman-danti Sforza finchè potti, finchè‘ndeppi munizioni, e quandu finiruSforza mandau cocchi staffettapemmu ricivi aiutu i Landi, chi sigirau i l’atta parti e s’addormentausognandu i sordi che Caribbardu ‘ncipromettiu a igliu e dì figghi soi (chipoi, cu sapi comu, si vittiru tuttiarruolati ‘nta l’esercitu di Sa(b)oia).Quandu verzu sira Landi capiscìu cai borbonici potìanu puru vinciri ‘ncivinni na frevi e sonau a ritirata!L’esercitu borbonicu fu costrettu uesegui l’ordini e fu pigghiàtu pè eser-

citu codardu, e Caribbardu comueroe! Quandu Nino Bixio, attucomandante di Sa(b)oia capiscìu castavanu pè moriri tutti quant’eranu‘nci dissi a Caribbardu: “o menza ric-chia, tu non vidi ca cca morimututti?” E i cca a famosa frasi chi simbentaru i vincitori “qui si fal’ita(g)lia o si muore”. E infatti igliuera tranquillu cu tutti l’assegni inbianco chi ‘ndavia ‘nta buggia pè tra-dituri borbonici. Tutta a battaglia funa farsa, na tragicommedia( comucocchiùnu scrivìu) puru pecchì apopolazioni intornu stava u guardachi stava succedendo, tantu fu disor-ganizzata e confusa. A fini dì cunti imorti chi si cuntaru chigliu jornu furucchù o menu na quarantina, e altret-tanti u jornu doppu, pecchì cocchiu-nu morìu cu nu pocu i ritardu, comuper esempiu i feriti borbonici chiLandi dassau ‘nta na chiesa è curi ìcerti medici garibaldini (veramentieroe stu generale Landi, “né”?).Landi fu chiamatu du rre FrancescoII di Borbone e fu confinatu a Ischiapè forti dubbi chi c’eranu supa a con-dotta sua, ma poi u regnu finìu (ahi-noi!) e Landi restau impunitu. Peròdicimu puru ca fici na degna fini,infatti l’annu doppu jìu ò Bancu iNapoli pemmu riscuoti i sordi chi ‘nci‘ndavìanu promettutu, ma u furbucercau u aggiungi 3 zeri dà cifra irri-soria chi era stipata pè igliu: 14 duca-ti d’oro (e non 14000!). Quandu ‘ncìnegaru nci vinni n’ictus e pà vergo-gna sà cogghìu. Era megghiu mufacivi u lavuru toi i generale borboni-cu, povero Landi, cu sapi, forzi potiviviviri na para d’anni chiù assai mapotivi caminari a testa arta!

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Nei giorni scorsi il presidente, prof. Sentifreddo, hatrasmesso al consiglio degli ecclesiologi una relazio-ne preferiale dai toni preoccupati. Con la morte delcardinal Cinzano e di don Pennuto la presenza degliecclesiologi in tonaca si è ristretta a un ormai folclo-ristico don Balotelli. L’ idea di aggregare don Tottinon convince : è assorbito dalla contemplazione dialtre forme associative ed è comunque rispettosodelle gararchie. Conviene, quindi, che i laici faccianoda soli.Il prof. Sentifreddo ha poi invitato a prendere attoche l’ espediente di mettere a raffronto due ecclesia-stici spacciando uno per progressista ed un altro perconservatore non funziona più : si era appena tenta-to di ripeterlo con i due ultimi Papi che quello in cari-ca ha firmato l’ enciclica scritta dall’altro. Anche inperiferia, nella sperduta diocesi di Locri, il tentativodi contrapporre il Vescovo precedente al suo succes-sore, inizialmente ben avviato, è fallito, nonostante ilcontrasto tra l’ affabilità del primo e la ruvida scorzadel secondo. Questi, infatti, come l’altro, si occupaanche di cose terrene, ma proclama di farlo contro-voglia e di esserne costretto dalla incapacità dei poli-tici, interpretando così il comune sentire.E’ ritornato, poi, sulla questione dell’ IMU. I preti sidichiarano disposti a pagare sugli immobili non adi-biti al culto, fra cui rientrano anche quelli adibiti ascuole e a forme di assistenza, ma avvertono che l’impegno economico che ne deriva potrebbe costrin-gerli a chiudere quanto meno le seconde. Lo Stato sitroverebbe, quindi, prima o poi farsi carico di tutti gliassistiti dalla Charitas e dalle organizzazioni consi-mili senza averne i mezzi, né l’ efficienza. Il ricatto èevidente e i preti sanno attendere, perchè ragionanoin termini di eternità : sono sicuri che prima o poi,perdurando la crisi economica, lo Stato si presenteràa loro col capo coperto di cenere e con le mani nonvuote. “ Sul loro giornale è scritto - ha aggiuntoSentifreddo - non prevalebunt, riferito alle forze delmale, ai diavoli; e non può proclamarlo se non chi èsicuro di saperne più del diavolo “.Infine, non autorizzano un rating negativo nemme-no le vicende dello IOR e di preti e vescovi impegna-ti a far man bassa di danaro.

Francesco E. Nirta

Gli ecclesiologi n.2

IN EVIDENZA

Quandu Nino Bixio,attu comandante diSa(b)oia capiscìu castavanu pè moriritutti quant’eranu ‘ncidissi a Caribbardu: “omenza ricchia, tu nonvidi ca cca morimututti?”

BRIGANTIRUBRICA* Le frasi fatte

“La battaglia di Calatafimi”Il Piemonte, il lombardo e i mille cornuti. Terza parteBRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO

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LOCRI

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«Ritengo il bilancio di questi primi due mesipositivo, malgrado le difficoltà alle quali stia-mo facendo fronte. Riscontriamo soddisfa-zione dalla maggior parte dei cittadini, pernoi la gratificazione più importante.

L'obiettivo è di ottenere risultati per la città, in evidentestato di trascuratezza. Oggi si respira un’aria diversa, sicu-ramente positiva». Il sindaco Giovanni Calabrese nondimentica quanti, tra consiglieri di maggioranza e asses-sori stanno lavorando insieme a lui per Locri. Con l'im-pegno dell'assessore Alfonso Passafaro è stato affrontatoe, il sindaco sottolinea, in parte risolto, il problema deirifiuti, entrando ora nella fase di programmazione.«Abbiamo raccolto fuori dai cassonetti oltre 500 tonnel-late di rifiuti. Stiamo programmando la raccolta differen-ziata e altre iniziative nel settore ambientale. Stiamoprovvedendo alla pulizia della città e del cimitero, oggi inuno stato accettabile, a parte il progetto di riqualificazio-ne che, comunque, è da portare avanti. Nei prossimi gior-ni affronteremo il problema della pubblica illuminazione.Stiamo cercando di offrire alla città eventi estivi, pochi,ma di qualità, utilizzando poche risorse comunali». Calabrese si sofferma sul lavoro dell'assessore, RaffaeleSainato, per mettere a posto i conti dell'Ente. Si sta prov-vedendo alla liquidazione delle prime fatture previste peril Piano di rientro e a creare condizioni solide per appro-vare il bilancio di previsione, cercando di capire quali idebiti fuori bilancio che possono avere riconoscimentoda parte del comune. Il primo cittadino pone l'accento sullavoro quotidiano per ottenere il meglio, come nella pub-blica istruzione, settore nel quale l'assessore Sofia sta pia-nificando il prossimo anno scolastico in modo da nonarrivare impreparati su questioni fondamentali qualimensa e trasporto studenti. Parlando di scuole, spontaneo l'accenno agli istituti supe-riori, in questo periodo oggetto di polemiche. «Abbiamoavuto notizia che il Liceo Artistico dovrebbe essereaccorpato alla Scuola d'Arte e che il'Istituto Professionaledovrebbe andare a Siderno in attesa di essere allocato poinella sede definitiva a Locri che sta per essere cantieriz-zata. Parlando con il presidente Raffa e avendo ricoper-to il ruolo di assessore provinciale in questo settore, mirendo conto che l'Ente non è più in grado di pagare fittionerosi. Un'azione che ha portato la Provincia a ridurredi oltre un milione e mezzo di euro le locazioni in brevetempo. Secondo me è necessario rimodulare l'offertadidattica sul territorio. È impensabile avere una stessascuola in più paesi vicini, meglio puntare al potenziamen-to dei servizi di mobilità scolastica e in generale quelli pergli studenti». Ma l'attenzione dell'amministrazione guidata daCalabrese è posta anche su altri progetti che riguardanoil Parco archeologico, Palazzo Nieddu del Rio, il comple-tamento dell'iter procedurale relativo ai Pisl e ancora l'ot-tenimento dell'agibilità per il teatro collocato all'uscitanord di Locri e per Palazzo della Cultura.«Consapevoli di ciò che avremmo trovato, nostro interes-se è guardare solo avanti per affrontare e risolvere le pro-blematiche. Grande lavoro sta facendo l'assessoreCappuccio nel settore urbanistico, siamo usciti dal Pianostrutturale associato, puntando con determinazione alPiano strutturale comunale, certi che entro un annoLocri avrà questo strumento urbanistico così come ilPiano spiaggia. Ma non stiamo trascurando la questionesanitaria, domani ci sarà un incontro con il direttoregenerale dell'Asp 5, Rosanna Squillacioti a cui seguiràuna visita mia e della giunta alla struttura ospedaliera diLocri. Stiamo cercando di capire quale la sanità idoneaper Locri e per tutto il comprensorio, convinti che siameglio ridurre forse alcuni reparti e puntare ad avere unasanità di qualità. Con il direttore generale vogliamo con-frontarci su questo». Di cordialità parla Calabrese riferendosi al rapporto coni consiglieri di opposizione, non avendo nessun motivo di“alzare barricate” con loro in Consiglio comunale, dove,per il sindaco, si può discutere di tutto attenendosi alregolamento comunale. «Loro presentano le mozioni,noi facciamo il nostro. Nell'ultimo consiglio ne abbiamoapprovato due presentate dai consiglieri di minoranza,quella relativa ad uno dei mali principali, secondo loro,per Locri, la ludopatia e il gioco d'azzardo. Massimadisponibilità anche sul femminicidio, abbiamo raccoltocon tranquillità le loro indicazioni, anche se poi hannodeciso di votare contro. Se qualcuno vuole portare avan-ti iniziative pretestuose è libero di farlo, noi siamo ungruppo coeso e compatto, andremo avanti consapevolidelle criticità che dobbiamo affrontare quotidianamente,di cui qualcuno, forse, non si rende conto».

Due mesi differenti quelli trascorsi per la città diLocri, dall’insediamento della nuova ammini-strazione, per i consiglieri d’opposizione delgruppo “Impegno e traspareza - Pd”, rispetto al

bilancio della maggioranza. Differenze che, già dal primoconsiglio comunale sono state protagoniste. Con PinoMammoliti, Maria Antonella Gozzi e Nadia Cautela, nonpresenti per impegni precedenti, Antonio Cavo e MariaDavolos, si è cercato di capire la “diversa prospettiva”.«Nei primi due consigli comunali si è respirata la stessaarea di tensione registrata nelle precedenti amministrazio-ni - racconta Maria Antonella Gozzi - e questo non è pia-ciuto a nessuno, infatti nell’ultimo abbiamo cercato dimoderare i toni. Non condividiamo le loro scelte, ultima ladecisione di costituire lo staff a supporto del sindaco.Ritengo sia contro quanto stabilisce il Testo unico sugliEnti locali, secondo il quale non è possibile assumere per-sonale a titolo gratuito o comunque, anche se lavoranogratuitamente, dovranno essere versati i contributi previ-denziali e nei comuni in stato deficitario come Locri, sot-toposto a controllo da parte della Corte dei conti, mi sem-bra azzardato. Un controsenso tanto quanto la mancata lacostituzione di parte civile nei processi riguardanti violen-ze sulle donne. Nella proposta di delibera citavamo docu-menti come la Convenzione di Istanbul che non stabiliscenessun criterio in base a quale causa scegliere o meno dicostituirsi parte civile, perché il danno al comune avvienedalla lesione in sé. Salvo farlo, come dichiarato dal sinda-co, per il furto dei vasi, come atto dimostrativo». Il consigliere Gozzi rimarca anche la questione relativaalla modifica del Piano di riequilibrio a seguito del decre-to salva imprese, per lei fatta non usando criteri validi perstabilire in che modo coprire le quote di ammortamentodel mutuo. «La tarsu è un tributo i cui introiti devono esse-re destinati per pagare il servizio e non possono essere uti-lizzati per altro. Non è possibile giustificare la coperturafacendo riferimento all’abbattimento di spese generiche,senza entrare nello specifico, senza dare una risposta sucosa intendano fare anche relativamente al personale». Nadia Cautela pone l’accento su una collaborazione chedi fatto non c’è, per lei solo di facciata, perché convinti glisarebbe tornata utile. «Non ottenuta hanno utilizzato unmetodo estremista. Non produrre la documentazionesufficiente per poter intavolare un dibattito in consiglio èla dimostrazione della loro poca disponibilità. Chiaro èche se con questo atteggiamento ci fanno capire di nonessere parte dell’ amministrazione tanto quanto loro, masolo opposizione e il nostro compito è vigilare, noi questofaremo. Non gli si può dire che siano partiti male, in appa-renza, perché hanno pulito le strade, ma quella dei rifiutiè una questione destinata a scoppiare perché, a nostroavviso, in quello che fanno non c’è una logica. Secondome le loro sono manovre più che azzardate, molte dellequali, non voglio dire illegali, ma poco ci manca. Da unlato professano di voler dare la cittadinanza onoraria alvice prefetto Francesca Crea, perché ha lavorato benissi-mo e poi ne revocano gli atti?! E ancora l’essere usciti ingran fretta dal Piano strutturale associato senza che cifosse alcuna documentazione che certificasse la rinunciada parte dei progettisti ai loro compensi. Dove non c’è ladisponibilità di lavorare con carte alle mani e collaboraresignifica, per me, che ci sono magagne da nascondere». Paragonando il sindaco e l’assessore Raffaele Sainato aDante e Virgilio nel girone degli abusi, delle arroganze edelle ipocrisie, Pino Mammoliti, racconta il suo punto divista. «Abusi perché continuano a peggiorare la situazio-ne già grave costruita e maturata durante l’amministra-zione Macrì. Le arroganze sono chiare, mentre dagliscranni dell’opposizione si levano cinque voci, dalla mag-gioranza solo due si alzano per giustificare tutto e tutti.Un atto di scortesia verso coloro i quali hanno aderito aquesto progetto forse nell’inconsapevolezza di andareincontro a una diarchia. Ipocrisie perché pur apprezzan-do il segretario Milicia, non dimentichiamo che è stato,addirittura come primo atto della giunta Macrì -Calabrese, allontanato e destituito. Ora chi ha la memo-ria corta o è inesperto questo non lo ricorda. Mentre ioricordo che c’è stata una sovrabbondanza di motivazioniper sostituirlo, per poi adesso ripescarlo e inserirlo nellostaff, senza alcun senso, se non quello dell’esibizione dimuscolature che non corrispondono alla capacità diraziocino istituzionale. Hanno svolto un lavoro di lifting,ma, per esempio, non hanno rimosso gli ingombranticome più volte da loro denunciato. La forte preoccupa-zione è questa assoluta disinvoltura nella gestione dellacosa pubblica. Non mancherà da parte nostra uno scree-ning per capire nell’interesse di chi gestiscono la cosa pub-blica».

« Al sindaco e ai consiglieri d’opposizione

foto Fiumano

Locri: punti di vistadiversi a due mesidall’insediamento

Mentre il sindaco GiovanniCalabrese nel complessoparla “di aria diversa che si respira a Locri, sicuramente

positiva”, nonostante le difficoltà della città, per iconsiglieri d’opposizione la situazione è ben diversa, pur

evidenziando il “buon lavoro di lifting, apprezzabilissimo,anche se in quello che fanno non c’è logica e i nodi

verranno al pettine”

SERVIZIO A CURA DI EMANUELA ALVARO

INTERVISTE

Si presenta lo staff del sindacoRendersi disponibili, lavorando gratuitamente per il bene di Locri. Per Alberto Milicia, questo il motivoche ha spinto lui, professionista con tanti anni di esperienza nel ruolo di segretario comunale e in generalenelle amministrazioni pubbliche e gli altri, Elisabetta Congiusta avvocato, Francesco Carbone ufficio stam-pa e Gabriele Polito grafico, a far parte dello staff del primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese. «L'iter per la nostra nomina ha seguito la procedura nei minimi particolari ed è stata preceduta da undecreto sindacale e dalla firma della “Convezione per attività di componente dell'ufficio staff del sindaco”- spiega Milicia, in forza allo staff in qualità di Capo Gabinetto. - È un compito che svolgeremo gratuita-mente, supportando il sindaco, dando ognuno una mano in base al proprio settore di competenza, d'al-tronde i curriculum parlano da soli. Un modo per lavorare ed impegnarsi per Locri in questo momentocerto non facile, il quale si spera migliori». Nella convezione firmata dai componenti lo staff si precisa chela stessa non consente: lo stabile inserimento nell'organizzazione dell'Ente, alcun vicolo di subordinazionegerarchica, determinazione dell'orario di lavoro e sottoposizione al potere di controllo. Nello stesso modoi componenti dello staff non saranno soggetti ad ordini di servizio, all'esclusività della prestazione e ad alcunobbligo di rispetto di orario di lavoro ne controllo dello stesso. Rispetto allo staff dell'ex sindaco Pepè Lombardo, per il quale all'epoca non poche le polemiche inConsiglio comunale, differente il modus utilizzato per arrivare alla nomina dei componenti lo stesso. L'exsindaco scelse di procedere con l'avviso pubblico e poi decidere chi avrebbe fatto parte del suo staff, sem-pre gratuitamente, in base all'elenco che si formò con l'arrivo del curriculum.

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All'odore di salsedine, di creme e di oliabbronzanti, al sapore di sale e diMediterraneo, alla vista di colori caldi e di

corpi seminudi bruciati dal troppo sole, al ritmo ditamburi, lambada e Maracaibo. Ci siamo improv-visamente imbattuti nel cuore pulsante dell'estate2013. Le carovane dei nostri emigranti lentamentestanno percorrendo la strada per il ritorno allaloro “madre terra”: la Locride. Non troverannosolo mare, sole e caldo, ma un'ampia offerta didivertimenti e svaghi. Summer a partire da questadomenica sino al I settembre sarà la loro stellapolare e li condurrà verso le loro mete preferite.L'inserto estraibile contiene tutti gli eventi pro-grammati quest'estate. Per i buongustai sarà laguida a sagre e ristoranti. Per gli amanti del balloquella dei lidi più in voga della zona. Per gli appas-sionati di cultura ed eventi sarà un navigatore cheli condurrà verso i paesi che ospitano le manifesta-zioni della settimana. Inoltre una sezione ludicasarà il passatempo da portare nella nostra borsainsieme a telo, abbronzanti ed occhiali. Summer sioccuperà dell'intero firmamento della Locride eriserverà un'attenzione particolare alle due stellepiù luminose il Kaulonia Tarantella Festival ed ilRoccella Jazz Festival.Caulonia dal 27 al 31 agosto sarà la vetrina del fer-vore culturale e creativo dell'intero Sud Italia conil suo festival che attirerà non solo gli amantidella musica tradizionale calabrese ma anche diappassionati dei ritmi mediterranei.Roccella sarà invece la tappa conclusiva della ras-segna di jazz internazionale che si terrà dal 14 al24 agosto con trentaquattro concerti distribuitinella provincia. Un festival con grandi nomi deljazz mondiale che attireranno nella Locride spet-tatori da ogni dove. La Riviera insieme alla PIGRECOCommunication, con questo supplemento voglio-no offrire un ulteriore servizio ai suoi lettori.

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SUMMER

Oggiraccon-tiamo la storiadi un prodotto che nasce e cresce inNorvegia ma dopo essere stato essiccatorinasce in sua “seconda” vita a Mammola,piccolo paese rurale della provincia ionicareggina.Lo Stocco di Mammola è forse il più atipicotra i prodotti tipici calabresi. Le ragionisono da ricondurre al fatto che il prodotto insenso stretto nasce e viene lavorato in primabattuta in terre lontane per giungere solo inun secondo momento in Calabria, divenen-do pietanza tipica nella gastronomia mam-molese.A Mammola il pescestocco inizia, infatti,una nuova storia ed una nuova identità, gra-zie al felice connubio sia con l'acqua ricca diminerali che si rivela preziosa nella prima

fase di lavorazione sia, in particolarmodo, con i prodotti cardine della

dieta calabrese che gli conferisconolo status di tipicità gastronomica.

La “tipicità” nel caso delloSTOCCO non è, dunque, soloun fattore di produzione maanche, e soprattutto, di trasfor-mazione. Lo stocco lavorato diviene,nel tempo, prodotto e piattomammolese tanto comune,gradito e ricercato, da pene-trare profondamente nellavita e nelle abitudini alimen-tari della gente. Tanto da

divenire “stocco alla mam-molese” .Lo Stocco di Mammola è oggi è

un marcatore identitario del terri-torio nonché prodotto tipico, tra i

più importanti nella tradizione gas-tronomica calabrese ed in quella della

provincia di Reggio Calabria.Nel 1979, a sigillare il profondo radicamen-to nelle tradizioni e nella culturaMammolese, nasce la SAGRA dello STOC-CO di MAMMOLA, tra le prime inCalabria e dal 2008 lo “Stocco di Mammola”è anche tutelato e valorizzato dal Consorzio“Stocco di Mammola”. Giunta oggi alla XXXV edizione, laSAGRA dello STOCCO di MAMMOLAregistra ogni anno un crescendo di presenzeed ha contribuito a consolidarne e a dif-fonderne l'immagine oltreconfine, tanto daospitare nel 2000 la rappresentante diplo-matica norvegese in Italia.Lo Stocco è identità, la Sagra è ricorrenza!Il tutto si coniuga e si inscrive nella culturamammolese che nel centro storico del pro-prio paese ospita la manifestazione tutti glianni il 9 Agosto.

VI ASPETTIAMO Marialetizia Longo

35a

edizione della Sagra dello stocco di Mammola

EventiBarzelletteDELIANUOVA

Domenica 28 luglio 2013 alle ore 22.00 cisarà una serata all’insegna del divertimento

con Mimmo Cavallaro e i TaranProject inconcerto.

LOCRILunedi 29 luglio 2013 alle ore 21.30 si esi-birà la compagnia teatrale “Scena Nuda”con lo spettacolo “Anidride Carbonica”.Riscrittura scenica del mito di Antigone.

Presso Teatro Greco Romano.

PORTIGLIOLA,LOC.SAITTAMartedi 30 luglio 2013 in località alle ore

21.30 sarà la volta di Nino Racco con“Mondo Cantastorie” da…Colapesce al

Brigante Musolino. Presso Piazzetta.

GIOIOSA IONICAMartedi 30 luglio 2013 alle ore 22.00 sarà inconcerto Sandro Sottile, etnomusicista cal-

abrese. Info: www.sandrosottile.it

CAMINISabato 3 agosto 2013 saranno in concertocon la suggestiva musica etno-pop, i GioiaPopolare, in occasione dei festeggiamentipatronali in onore di San Nicola di Bari.

Info: www.gioiapopolare.it

PALMIDomenica 4 agosto 2013 sarà la volta della

IV edizione della “Sagra della Stroncatura”.L’evento si svolgerà in piazza Amendola

LOCRIDomenica 4 agosto 2013 al cinema Vittoriaverrà proiettato in 3D il film The Wolverine

l’Immortale. Alle ore 18.00 – 20.00 – 22.00

NEBBIA IN VAL PADANADue camionisti stanno attraversando la nebbia della valPadana. Quello che guida sveglia l'altro che stava dormen-do: "Senti, ma secondo te esistono i pinguini a Pavia?""Pinguini? Cosa sono i pinguini?""Quegli animali bianchi e neri che camminano dritti!""Certo che no! Ma perché?""Beh, allora abbiamo investito una suora!"

IL PRETE SICILIANO

Un prete siciliano viene trasferito a Milano.La prima domenica in cui celebra una messa dice: "Allora fratelli,oggi vi parlerò di Adamo ed Eva. Adamo, bravo picciotto, lavura-turi, servu di Dio, SICILIANU iera. Eva, bottana, tentatrice,MILANESE iera!"Al che tutti si lamentano, per cui il Vescovo chiamail prete e gli raccomanda vivamente di non dare mai più interpre-tazioni della Bibbia di quel genere, se non vuole essere trasferito.Il prete promette che non ripeterà più un errore del genere. Ladomenica successiva però dice: "Allora cari confratelli, oggi vi par-lerò di Abele e Caino. Abele, ca ci facia i sacrifizi a Dio, onesto,picciottu ammodo, degnu figghiu ri so patri, SICILIANU iera.Caino, traditore, figghiu i so matri, fratricida e medda,MILANESE iera!"Si ripetono le scene della domenica precedente e stavolta il vesco-vo si presenta anche lui al prete e gli dice di avere intenzione dicacciarlo dalla città. Il prete garantisce e promette, finché il vesco-vo non si convince e gli consente l'ultima prova, a patto che nonpronunci mai più la parole Siciliano o Milanese.La domenica successiva il prete dice: "Fratelli, oggi vi parlero' del-l'ultima cena! ...e Cristo disse: "Picciutteddi beddi, vagghiu a dirica in verità unu ri voi mi tradirà!"Scende lo sconcerto fra gli apostoli. San Pietro:"Signuruzzu beddu, ca piccasu sugnu iu?""No, no,'n si tu. Tu si nu bravu picciottu devoto".San Giovanni: "Che sugnu iu, allora, Signuruzzu miu?""No, no, nun si mancu tu, nun ta' prioccupare".Al che, Giuda dice: "Whela' , saro' minga mi?"

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CruciverbaSudoku

ORIZZONTALI1. Organismo pastorale italiano7. Prova a quiz11. Base per altezza12. Dà il segnale di partenza14. Profonda15. Composto organico volatile16. Calcio17. Targa di Ravenna18. L'onomastico cade il 24 dicembre19. Società in breve20. Denota poco senno21. Si ricordano con i pesci22. Regni23. C'è quella acquifera24. Antico strumento musicale25. Provincia delle Marche26. Parte di rappresentazione teatrale27. Buona al sugo29. Rete Televisiva Italiana30. La corona del Carducci31. Nel pieno del lavoro32. Nichel33. Assomiglia molto ad un'altra persona34. Tribunale regionale35. Segue kyrie nelle preghiere37. Alberi resinosi38. Prova scritta d'italiano39. Acume, perspicacia

VERTICALI1. Il ... capitale d'Egitto2. Strumento di offesa o di difesa3. Domenico autore di 'Ninfa plebea'4. Pari in pira5. Non bevono liquori6. Gambo7. Numero dispari8. Vocale per telegrammi9. Subito dopo il primo

10. Provincia dell'Impero Romano13. Altari per sacrifici15. Eccesso di liquidi nei tessuti18. Piccolo parassita di uomini, piante eanimali19. La spoglia mortale dell'uomo20. Pareti divisorie in micologia21. Il termine della gravidanza22. Animale come il coccodrillo23. Festeggiamento organizzato

24. Libretto d'assegni25. Quella di mais è gialla27. Monete filippine28. Presunzione, superbia30. Segnale d'aiuto31. Stanze catastali33. Segue così34. Movimento involontario patologico36. Nel seme37. Targa di Palermo

Detti calabresi

Indovinello

L'amura cumìncia ccu ucàntu e finìscia ccu u chìantu

L'amore incomincia col canto e finisce col pianto

Perché manca il libero!!!

Perché i carcerati giocano a calcio in dieci?

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Parlandodi...

NOTE E SCHERMAGLIE

RISPONDE IL DIRETTORE

Rispondo con piacere alla lettera di Enzo Carrozzapubblicata insieme al mio articolo sullo scorsonumero di “la Riviera”. Caro Enzo, tutto quanto ciò che scrivi è per-fettamente condivisibile e per me ormai datempo acquisito. Non si tratta di volersi tene-re per sé il ricordo di un padre, ma di volerchiarire a chi non sa (perché purtroppo c’ètanta gente che non sa), che Zitara non èspuntato come un fungo dopo il 2010 e dopoTerroni di Pino Aprile, ma che c’era già, sindalla pubblicazione de L’unità d’Italia. Nascitadi una colonia. Che le sue idee erano note, espesso disprezzate. Che molti di quelli che oggisi proclamano ammiratori del “Grande Zitara”(ma che è? Il Grande Houdini, il GrandeBarnum?), lo fanno solo per coprire con il suo“santino” delle idee che a Zitara non sono maiappartenute. E cheanzi sono un continuo riciclo dipolitica italiana riproposta in fraseggio meridionalista,inghirlandata dal pennacchio del “padrepio degli itali-ci”, solo per far cadere nella rete politica i piccolipesci che a quel santino si aggrappano come aduna speranza. Altro che digestivo, questo èveramente un circo!

Lidia Zitara

Sabato 13 luglio 2013 alcuni giornalihanno reso pubblico un decreto delVescovo Monsignor Morosini dellaDiocesi di Locri-Gerace, col qualedocumento viene stabilito il doverrestituire beni della Diocesi da parte dichiunque fedeli o enti che li detiene.Decisione questa giusta e doverosa.Con l’occasione e col massimo rispet-to dovuto verso il nostro Vescovo,sento il diritto-dovere, ricordare con lapresente, di essersi dimenticato chemolto prima e con priorità assolutaavrebbe dovuto adottare questo prov-vedimento e così evitare causa giudi-ziaria in quel che Lei ben conosce ecioè: ordinare al Parroco in questione,la restituzione del ben nutrito patri-monio di proprietà privata dellaConfraternita del 1500, appropriatosiindebitamente di fatto e responsabilelegalmente. Quella appropriazione

indebita per la quale il Parroco inte-ressato è convenuto in causa civile. Miturba il fatto che il Vescovo dellanostra Diocesi riconosca giustamente idiritti della Diocesi ma dimenticaquelli privati che il Parroco in questio-ne vuole ingiustamente per laParrocchia, (per sé). Comunque, SuaSantità il Vescovo se volesse, farebbeancora in tempo a far riparare l’erroredimostrato da due validi professoriuniversitari. La legittima restituzionedoverosa dimostrerebbe che inDiocesi si praticano due importantivalori: Verità e Giustizia (grandissimamoralità). Con tale critiana e civiledecisione, appartenente al ruolovescovile, s’impedirebbe pure all’illu-stre Magistratura di Locri di farla con-tinuare a perdere più tempo ad essaprezioso.

Mario Alì

Quando ancora non c’era l’acquedottoche portava l’acqua della montagna,bisognava andare ad attingere il preziosoe insostituibile liquido alle sorgenti natu-rali. Una sorgente molto rinomata eraquella di Grandina. L’acqua veniva fuoridal fianco di una collina, vicino alla fra-zione Canale. Tutti dicevano che eramolto buona da bere e che aiutava ladigestione. Però, non era stata mai ana-lizzata. Tuttavia non si erano manifestaticasi di intossicazione o di malattie infet-tive. Poi fu costruito l’acquedotto dallemontagne di Natile e i problemi dell’ac-qua potabile finirono. C’erano diverse

fontane nel Paese, dove si andava senzaintralci a fornirsi dell’acqua.I problemi dell’acqua, però, ritornaronoquando, nel dopoguerra, con il migliora-mento del tenore di vita, quasi tutti iBenestaresi si dotarono del bagno e dellacucina con i rubinetti. Allo arra fu neces-sario un altro acquedotto con acqua piùabbondante.Questa volta fu portata dal fiume Careri.L’acqua arrivò abbondante, ma non tantobuona quanto quella della montagna.Qualcuno, tra gli anziani, sogna ancoral’acqua di Fondina.

Ergo (Antonio Scopacasa)

La rispodendo a Morosini

Èpure Giustizia e spirito Evangelico il dover restituire il patrimonio privato Benestare/ un fatto del passato vissuto

L’acqua di Grandina

Nicola Zitara, il Gran Pennacchio dei “meridionalisti”

L’angolo di Parrello

“Meno male che non viene nessuno...”In una calda estate, un giovane aveva pocavoglia di lavorare. Ma dato le insistenze deigenitori, trovò occupazione presso una pizze-ria. La prima sera si presentò al lavoro con unvolto non molto allegro. Erano quasi le venti-due e nel locale non si vedeva ancora nessunoquando, stavolta con aspetto molto più alle-gro, Paolo rivolgendosi al titolare esclamò:

“Meno male che stasera non viene nessuno,così ci riposiamo!!!”. Il proprietario andò sututte le furie, trattenendosi a stento dal com-piere qualche insano gesto. Si limitò a licen-ziarlo in tronco. Paolo prima di andarsene, losalutò dicendo: “Arrivederci al prossimoanno”.

Franco Parrello

Una mano lava l’altra e tutt’e due lavano la coscienza

DANIELE MANGIOLA

Lungi dalle intenzioni dichi scrive come dell'interaredazione di sminuire odisprezzare la coscienza eil lavoro di chi si offrecome volontario nell'aiutodel bisognoso. Il volonta-rio, però, come dice il suonome agisce per imperati-vo della coscienza, non perrendiconto.Gli stati della nostra tantoavanzata cultura occiden-tale investono tanto in ter-mini di assistenza per ibisognosi. Un businesspulito che foraggia cristia-ni e laici di ogni colore. Labuona coscienza di cui Leiè certamente ben fornitoLe impedirà di miscono-scere questa constatazio-ne.Il successo degli aiutisociali, al di là di eccezio-nali casi eroici e modelli divirtù, è frutto non tanto di

spirito di carità quanto dibuone capacità imprendi-toriali, quando va bene, dibuoni agganci politici,quando va così così, di unabuona dose di spregiudica-tezza e cinismo, quando vamale.Le istituzioni sociali con-corrono tra loro, si freganogli assistiti, si boicottano avicenda, gonfiano le fattu-re, non lo negherà, spero.Fossero aziende votate alcommercio tutto ciò sareb-be quasi legittimo; moltotriste è che tutto ciò accadasotto l'egida della caritàcristiana, sulla carne di chiè a rischio di perdere lapropria dignità per il biso-gno impellente.Un'istituzione cristiana, gliArtigianelli Valdesi, nel1864, avviò nel torineseun'opera di assistenzarivolta ai bambini e ragaz-zi. Si insegnava loro unmestiere, li si istruiva. In

giro per l'Italia l'opera cre-sceva e permetteva ilriscatto sociale di tantiminori (in un'epoca decisa-mente disattenta al destinodei fanciulli). Un sacerdo-te cattolico cominciò afondare i suoi centri vicinoa quelli già esistenti,offrendo lo stesso tipo dicaritatevole assistenza. Inbreve tempo, grazie almaggiore potere politico(“politico” significa tantecose), i suoi centri crebbe-ro e portarono al fallimen-to l'opera preesistente. Ilsacerdote cattolico loconosciamo oggi noi comeDon Bosco, la sua merite-vole e prosperosa opera,l'istituto Salesiano.Nel centrodell'Arciconfraternita diSiderno Superiore piùvolte profughi sfortunatihanno trovato un pastocaldo e accoglienza, laLocride non può che esser-

gli grata, ci mancherebbe.Ma 55 euro pro capite-prodie sono una bella som-metta, così come lo sono i48 euro ricevuti non per unsolo giorno ma per il perio-do dal 26 aprile all'8 mag-gio 2012, con convenzionestipulata con la stessaamministrazione locreseper un bel totale di 20 milaeuro e rotti. Ben lontanidal tetto massimo di spesadi 30 euro previsti dallaPrefettura. Il sindacoDomenico Lucano, chedell'accoglienza ha fattouna bandiera non ha chie-sto rimborsi quando hadovuto ospitare per uno odue giorni i profughi chearrivavano. Il meccanismo,ben rodato e funzionantenon si riavvia da zero adogni emergenza. Pasticaldi, certo, rasoi, medici-ne, coperte e frutta fresca,come no. Trovate fornitoripiù economici.

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LaGerenza...

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela Ferraro

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Franco Crinò,Nicodemo Barillaro, GiuseppeGangemi, Mimmo Romeo, GiuseppeFiorenza, Franco Parrello, FrancoBlefari, Daniele Mangiola.

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Editorialista: ILARIO AMMENDOLIAResponsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

Grafica: EUGENIO FIMOGNARI

Siderno e Locri unite in un’unicacittà? Questa è stata la principaledomanda posta durante l’incontroorganizzato da “laRiviera” e dall’ar-chitetto Giurleo, in collaborazionecon il comune di Locri, “RedazioneAperta. Costruire con gli abitanti laNuova Città”. L’iniziativa è nata perraccogliere idee e proposte dei citta-dini per la programmazione delPiano strutturale comunale.Affinché questo strumento di pro-gettazione urbanistica sia efficace eutile è necessario tenere conto delleprospettive di sviluppo del territo-

rio, della vocazione delle città edelle esigenze dei cittadini. Gliincontri di Redazione Aperta servi-ranno proprio a questo scopo edovrebbe riuscire a rendere funzio-nale quello che altrimenti risulte-rebbe solo l’ennesimo progetto sucarta. I cittadini presenti hanno esposto leproprie considerazioni sul Pianostrutturale e su questo sodalizio tradue storiche antagoniste. Riuscire ariunire lo spirito commerciale diSiderno e quello impiegatizio diLocri, trovare un punto d’incontro

dopo decenni di ostilità e feriteancora aperte (come nel casodell’Ospedale o del Tribunale) nonsarà semplice. Anzi secondo alcunidei presenti la tendenza di Sidernosarebbe quella di unirsi con Marinadi Gioiosa e con i paesi della Vallatadel torbido piuttosto che versoLocri. Dalla discussione sono emersi alcu-ni punti molto interessanti. È stataposta la questione ad esempio delpotenziale industriale e commercia-le che possiedono i due paesi. TraSiderno e Locri si contano infatti

2.200 attività commerciali e impresedi vario genere e nel Psc dellaNuova Città si dovrebbe quindi pen-sare a come e dove costruire un poloindustriale o a creare le miglioricondizioni per i numerosi negozipresenti. Ragionando in questi ter-mini il Psc non si limiterebbe allafunzione urbanistica, diventerebbeanche uno strumento di progetta-zione economica. Ed è anche perquesto motivo che un Piano struttu-rale non può essere redatto a Roma,come invece sta accadendo per lacittà di Siderno.

Si uniranno mai Locri e Siderno?

POSSIBILITÀ O UTOPIA

Gli interventi in ordine cronolo-gico:Riggio, Vumbaca, Mammoliti,Laganà, Brugnano, MacryCorreale, Crupi, Zitara, Brullo,Rechichi, Galasso, Diano,Catalano, Angiletta.

Si è svolto a Locri all'interno del Cortile delPalazzo di Città, organizzato dallaRedazione Aperta de “la Riviera” e dalUrban Center Locride con il Patrociniodella Amministrazione Comunale di Locriil primo incontro del LaboratorioPermanente di Progettazione Comunitariache ha avuto come temi principali: Lo stato della attività di pianificazione

urbanistica in atto nei due Comuni piùimportanti della Locride e la possibilità diavviare una strategia di definizione di unanuova Polarità Urbana realizzando laconurbazione tra Locri e Siderno. L'incontro era inoltre finalizzato a verifica-re l'attuale livello di interesse, sensibilizza-zione e diffusione intorno ai problemi dellaprogettazione della città e del territorio. E

ad indagare la disponibilità alle pratichedella concertazione urbanistica. Questa prima serata è stata l’avvio diun’attività permanente di ascolto e solleci-tazione rivolto a tutti i soggetti portatori diinteressi diffusi, associazioni, cittadini,famiglie, piccoli proprietari fondiari eimmobiliari, piccoli e medi operatori eco-nomici in campo agricolo, artigianale com-

merciale, industriale e terziario operantinel nostro territorio che si riuniscono perdiscutere e fornire alle amministrazionepubblica, proposte utili alla formazione deinuovi strumenti urbanistici. Il tutto è avvenuto nel quadro della appli-cazione dell'art.2 della Legge regionale19/2002 che sollecita le aamministrazionicomunali a sviluppare forme di partecipa-

La Nuova Città

Due storiche antagoniste. Si può riuscire a riunire lo spiritocommerciale di Siderno e quello impiegatizio di Locri, trovare un puntod’incontro dopo decenni di ostilità e ferite ancora aperte (come nel casodell’Ospedale o del Tribunale)?Non sarà certo una passeggiata.

L'incontro era inoltre finalizzato a verificare l'attuale livello diinteresse, sensibilizzazione e diffusione intorno ai problemi dellaprogettazione della città e del territorio. E ad indagare ladisponibilità alle pratiche della concertazione urbanistica.

NOTE E SCHERMAGLIE

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

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zione da parte dei soggetti interessati nellafase di elaborazione del Piano StrutturaleComunale e anche dei piani particolareggia-ti come i Piani Spiaggia Comunali. Dal dibattito , che ha visto vasta e sentitapartecipazione, è emerso che :

1. La stesura del Piano Strutturale non è unatto esclusivamente tecnico e burocratico enon puo' limitarsi ad un mero approfondi-mento o ad una ridefinizione delle sole tema-tiche di carattere edilizio, bensì deve averecomereferente più complessivo le dinamicheterritoriali intese come elementi basilari dellosviluppo sostenibile del nostro territorio nellasua totalità.2. La domanda sociale di trasformazione delterritorio e l'attenzione verso le tematiche del

governo della città è alta, sebbene le ammini-strazioni siano incapaci di interpretare i biso-gni, le richieste e gli interessi diffusi e conce-piscano i nuovi piani come documenti dicarattere esclusivamente tecnico-burocrati-co e tendano a restringere l'attività e a chiu-dere l'attività di partecipazione ai meri attiformali. 3. Vi è una consapevolezza diffusa che ilPiano Strutturale dovrà necessariamenteoperare nella logica di cooperazione e colla-borazione tra sistema pubblico e privato eche pertanto bisognerà dare l'opportunità aisoggetti portatori di interessi diffusi, di pre-sentare proposte di partecipazioneperequati-ve per la costruzione del PSC, nei settori del-l'edilizia sociale, e della valorizzazione delpatrimonio immobiliare, del verde pubblico

e dei servizi, delle attività delle opere di urba-nizzazione, della disponibilità al trasferimen-to dei diritti edificatori e quant'altro utile allamigliore definizione del progetto del nuovoPiano.4. È urgente svolgere un lavoro di informa-zione e conoscenza diffusa e capillare deiconcetti base e degli strumenti della pianifi-cazione urbanistica in modo che si possacapire in che modo lo strumento urbanisticopossa divenire elemento di propulsione e cre-scita dei fenomeni emergenti della realtàcomunale5. Che sino ad ora le economie delle due cittàsono stati prevalentemente legati al settoreterziario e commerciale e al modesto svilup-po del turismo marino e quello culturale, del-l'agricoltura del commercio e delle attività

di produzione artigianali e che è prioritarioindagare piu' approfonditamente i settoriproduttivi per comprendere quali dovrannoessere le ricadute sul piano della organizza-zione territoriale in modo da amplificarne lepotenzialità.Tutto ciò dovrà avvenire inne-scando momenti di confronto e stimolo conle categorie imprenditoriali in modo dacogliere appieno le loro esigenze e soprattut-to la compatibilità di esse con l'assetto territo-riale da definire.Si tratterà, in sintesi, di capire in che direzio-ne sarà possibile canalizzare le risorse finan-ziarie produttive private per ottimizzarne lericadute, senza con ciò abdicare al ruolo fon-damentale della Pubblica Amministrazioneche è di indirizzo e controllo nell' interessedella collettività.

Altra questione emersa è stata quella delleforti implicanze sul PSC delle due città è lamobilità lungo la direttrice nord-sud lanuova 106 e le sue connessioni di scambio,le uscite nelle due città e il rapporto con lamobilità interna nell'ambito da pianificare eciò in funzione dell'inserimento delle stessein relazione alla mobilità interna e tra i duecentri abitati. I lavori del Laboratorio Permanente diProgettazione Comunitaria continuerannonel periodo estivo con la presentazione delLibro dell'Urbanista Domenico Santoro “INuovi Piani Urbanistici in Calabria” e a set-tembre con il workshop monotematico su“La nuova ruralità e lo sviluppo economicodella città”.

Le impressioni tratte dal primo incontrodella pianificazione partecipata sulla conur-bazione di Locri e Siderno sono alquantodisorientanti e un po’ deprimenti. Il tema èdi vasta portata e molto complesso e non èmia intenzione comprimerlo o ridurlo: milimito a esporre le mie perplessità maggiori. La prima sensazione è che la riunione non cisarebbe neanche stata se non fosse resaobbligatoria la partecipazione per l’appro-vazione dei piani strutturali. La seconda èche ci fosse poca “gente comune” e tantepersone del mondo della politica (recente opassata), del commercio, dell’associazioni-smo. Ciò che emerso è che una conurbazio-ne Locri-Siderno avrebbe un maggiore pesopolitico ed economico da portare sul tavolodelle contrattazioni, regionali e dunquenazionali. L’interesse che questa fusioneavvenga quindi è prevalentemente di carat-tere commerciale. In molti hanno parlatocon cognizione di causa, con termini specifi-ci, e sottoponendo all’attenzione di tuttieffetti, positivi o negativi, che tale piano pro-durrebbe nei diversi ambiti. A mio avviso ladomanda chiave è stata posta da MaraRechichi, che ha chiesto se si fosse conside-rata la “sostenibilità sociale” di tale piano. È

evidente a tutti che viviamo in ambientiurbani poco accoglienti, in paesi “spaesati”,in mondi ormai disumanizzati, afflitti dallamorsa del traffico, dei rumori, degli effluvi dipattume e fogne. Viviamo cioè in mondi chenon offrono più la quiete del “paesello”, maneanche i vantaggi di una città. Una conurbazione tra i due centri, nonsignificherebbe forse un’amplificazione ditale contraddizione? Oltre a ciò la conurbazione Locri-Sidernoaccentrerebbe maggiormente sulla costa i

processi economici, culturali, produttivi,tagliando ancor di più fuori dalle rotte dellosviluppo i paesi subcollinari e pedemontani. Una riflessione obbligatoria: la locride speradi risolvere così i suoi innumerevoli proble-mi? Tale è la misconoscenza dei nostri veri,autentici problemi che ci affaccendiamo sucome aggirarli anziché risolverli. Come èstato detto dal giovane architetto Brugnano,facciamo funzionare quello che già c’è, poipensiamo al passo successivo.

Lidia Zitara

Locri-Siderno, città lineareL'Associazioneno -profit hacome obiettivo ladiffusione dellepratiche di parte-cipazione attivadei cittadini,degliutenti,degli abi-tanti al governodel territorio edell'ambiente ealla interpre-tazione e gestionedelle trasfor-mazioni del terri-torio . Ha realiz-zato a Siderno ilLPPC ilLaboratorio diProgettazioneP a r t e c i p a t aComunitaria uno

spazio di riflessione di partecipazione e di confronto delle diverseidee e progetti innovativi per lo sviluppo economico e sociale sosteni-bile della città .WWW.URBANCENTERLOCRIDE.ORG

L’OPINIONE

Urban Center Locride

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Si apre il sipario a Siderno per ladecima edizione del Premio lettera-rio “Giomo Trichilo”che si svolgeràdomenica prossima 4 agosto, dalle21,00 in poi nella tradizionale corni-ce di Piazza Vittorio Veneto. Unamanifestazione di grande spessoreculturale dedicata a Giomo Trichilo(poeta analfabeta originario diSiderno Superiore) nata proprio conla finalità di tutelare, valorizzare epromuovere l’uso del dialetto. Lamanifestazione, quest’anno, avrà ilprezioso patrocinio della Presidenzadel Consiglio regionale, dellaProvincia di Reggio Calabria, delcomune di Siderno ed il supportodella Banca Popolare delMezzogiorno GRUPPO BPER edel club Kiwanis Locri. Il Premio allaCarriera sarà assegnato al direttorede la Riviera Pasquino Crupi.Pasquino Crupi è nato a BovaMarina, Reggio Calabria, il 24 marzo1940). Intellettuale militante, meri-dionalista senza conversione, è auto-re di numerosi saggi, tutti centratisulla civiltà nello stato d'assedio,ossia il Mezzogiorno e la Calabria. Etra questi i più rappresentativi: a) sulversante della battaglia di idee, I fattidi Melissa- in collaborazione conVisconte Frontera- (Calabriaoggieditrice, Catanzaro 1976; Falzea,Reggio Calabria 1999 ); Processo amezzo stampa. Il 7 aprile (Com2,Venezia 1982); Stragi di Stato nel

Mezzogiorno contadino (Pellegrini,Cosenza 1985); Il giallo colore delsangue di Luino (CalabriaoggiEditrice, Reggio Calabria 1990); b)sul versante della critica letteraria,

Letteratura calabrese contempora-nea ( D'Anna, Messina- Firenze1972) ; Un popolo in fuga (Pellegrini,Cosenza 1982); L'uomo, la donna, illetterato ( IVI 1984); L'anomalia sel-

vaggia- Camorra, mafia, picciotteriae 'ndrangheta nella letteratura cala-brese del Novecento ( Sellerio,Palermo 1992); Benedetto Croce egli studi di letteraturacalabrese(Pellegrini, Cosenza 2003);La letteratura calabrese per la scuo-la media, Voll. 3 ( IVI 2008- 2009).Svetta per originalità, completezza,recupero della civiltà letteraria cala-brese la monumentale Storia dellaLetteratura calabrese, voll. 4 (Periferia, Cosenza 1992- 1997). Ed'assoluto valore per la ripresa dellabattaglia di idee sul Mezzogiorno cri-minalizzato è il suo saggio La que-stione meridionale al tempo delladiffamazione calcolata del Sud(Ferrari Editore, Rossano, Cosenza,2013). Concluso da un convincimen-to destinato a fare discutere: “Piacciao non piaccia, il meridionalismocreativo si apre e si chiude con lagenerazione dei meridionalisti libe-raldemocratici, autoritari, riformisti,rivoluzionari”. A seguire, dopo laconsegna dei premi, ci sarà la con-sueta rappresentazione teatrale, unacommedia in tre atti "L'eredità dozzù previta" ispirato ad un classicodella commedia popolare sicilianacome "L'eredità dello zio canonico"scritto da Antonio Russo Giusti. Lospeciale riadattamento in vernacolocatanzarese verrà diretto da PieroProcopio e sarà proposto in PiazzaVittorio Veneto. "L'eredità do zzù

previta" rappresenta la tipica com-media degli equivoci con una venagrottesca in grado di dare nuova linfaal meccanismo delle gag assumendoa tratti i toni della farsa. Protagonistadella storia è Antonio Favazza che,dopo aver dedicato la vita allo ziocanonico, si ritrova senza una lira,perché l'eredità milionaria è contesada due famiglie che, dopo una seriedi peripezie, riusciranno a trovare unaccordo per accaparrarsi gli averi deldefunto. Un triplice matrimonio,infatti, rimetterà in sesto la situazio-ne. Una commedia, dunque, in cui lacaratterizzazione dei personaggidiventa chiave basilare della messin-scena mettendo in risalto la figuradel protagonista che, battuta dopobattuta, troverà modo per esaltarsiassurgendo ad autentico paradigmadella mediocrità, dell'attaccamentoaldenaro e di una bonaria ignoranza.A salire sul palco saranno: PieroProcopio, Biagio Bianco, ValentinaRames, Gori Mirarchi, AlessandroMangiacasale, Teresa Barbagallo,Maurizio Corrado, Stella Surace,Dario Costa e Franco Procopio.Costumi a cura di Elisa Procopio,scenografie di Gori Mirarchi e luci efonica di Mattia Procopio.Presenterà la serata, con la sua con-sueta bravura, la giornalista MariaTeresa D’Agostino. L’invito alla par-tecipazione è esteso a tutta la cittadi-nanza. (a.t. )

Domenica 4 agosto

X edizione delPremio Trichilo

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Parlandodi...

SPORT

Al via oggi la CorribiancoInternational road - race, che com-pie dodici anni. La “giovane crea-tura” ha scalato i vertici nazionali esi è ritagliata uno spazio di rilievoanche a livello internazionale. Lapassione e la progettualità delComitato organizzativo, l'acumedel direttore tecnico e team man-ager, Mario Carone, hanno trovatol'intesa perfetta con il comune diBianco, la provincia di ReggioCalabria, la Regione Calabria chehanno fortemente creduto inquesto progetto di valorizzazionedel territorio dal punto di vista tur-istico. Inscindibile il connubio conl'AIL (Associazione Italiana con-tro le Leucemie - linfomi e mielo-ma) a cui l'intero ricavato delleiscrizioni andrà devoluto. La 12edizione della Corribianco, si svol-gerà sul lungomare di Bianco(R.C.), ed avrà come suo testimo-nial, il keniano Wilson Kiprop,Campione del Mondo di MezzaMaratona nel 2010, distanza sullaquale vanta un personale di 59'15''.Kiprop è stato al centro dell'eventoCorribianco che ha avuto iniziovenerdì 25 luglio con l'apertura delCorribiancoVillage, caratterizzatodalle degustazioni di prodotti tipi-ci. Si è proseguito sabato pomerig-gio con i giochi d'animazione perbambini, la conferenza stampa di

presentazione dei top - runner; la1^ edizione della Festa dellaBirra, ed a seguire l'animazione dialcuni gruppi etno - popolari locali,che hanno condotto al classicoballo del “cavalluccio”e allo spetta-colo pirotecnico di mezzanotte.Per l'edizione numero dodici, lostaff di Corribianco, col suo diret-tore tecnico, Mario Carone,dichiara apertamente che “l'obiet-tivo sarà quello di abbattere il

record del tracciato e soprattuttostabilire a Bianco, la migliorprestazione dell'anno, in Italia, sui10km su strada. La presenza diWilson Kiprop, continua Carone -ha questo preciso obiettivo”. I pro-tagonisti al maschile ed al fem-minile, saranno di alto profilo tec-nico, come sempre, del resto. Almaschile sarà, probabilmente, unasfida tutta keniana tra il Campionedel Mondo di mezza maratona,

Wilson Kiprop e i connazionaliJohn Kosgei, 27'39'' sui 10000mt. eWilliam Kibor, terzo lo scorsoanno alla “Cinque Mulini”. Glioutsider potrebbero essere il gio-vane keniano del Gruppo Rosa &Assocati, Emmanuel Kipsgan; ilmarocchino Lahcen Mokhraji; l'u-craino, già vincitore a Bianco nel2009, Vasyl Matviyuk.Accanto ancora Kenia con EzekielKipotich Meli, Bernard KipsangChumba, Josphat Kimutai Koech,Paul Tiongik, Maritim PhilipKipkorir. I colori azzurri sarannodifesi dai finanzieri, Gabriele DeNard, Giovanni Gualdi; dai cara-binieri Denis Curzi e Stefano LaRosa. Avvincente anche la sfida alfemminile tra la vincitrice delloscorso anno, l'etiope AsmeraworkBekele Workeba e le keniane MaryNgugi, migliore tempo di accredi-to, 31'28''; Zeddy Jerop Limo,Rebecca Korir, Bett WanjiruNdung'u, Massah Joan Cherop; el'altra etiope AlemayehuGebremikail. Le gare inizierannoalle ore 19:00 con la Corsa noncompetitiva di 2km a passo libero econtinuera con le varie categoriegiovanili fino ad arrivare alle ore21:30 quando partira la gara fem-minile assoluta di 6 km e alle ore22:30 quella maschile assoluta di10km.

12ª CORRIBIANCO ALL'INSEGNA DI WILSON KIPROPE DELLA 1ª FESTA DELLA BIRRA

Era nell'aria da diverse settimane, ora èfinalmente ufficiale, Marco Sorgiovannitalentuoso calciatore cresciuto nelRoccella è approdato tra i professinisti.Molte le squadre che avevano preso dimira il calciatore, ad avere la meglio èstato il Trapani Calcio, grazie alla medi-azione del suo consulente di mercato, ilsoveratese Franco Modafferi che batte laconcorrenza del Chievo Verona, portan-do Sorgiovanni a giocare in una societàdi Serie B. Grande la soddisfazione delgiovane calciatore che trasuda dallerisposte alla nostra breve intervista.Marco come hai vissuto questa partefinale di stagione tra campionato eapprodo ai professionisti?È stata una stagione importante, sincera-mente non mi aspettavo di fare un cam-pionato cosi, mi sono allenato sempre almassimo e con tanta umiltà, e rimanen-do con i piedi per terra. Sono riuscito adesprimermi al meglio in una societàimportante come il Roccella, ricca di gio-catori di categoria superiore. Poi la sod-disfazione per aver ricevuto il PremioStadioradio, grazie a tutti coloro chehanno creduto in me, e nelle mie qualità,premiandomi come miglior underdell’Eccellenza. Poi quando si hannodelle chiamate dai professionisti è sem-pre bello, sicuramente passare da unasquadra di Eccellenza ad una squadra diSerie B mi riempe d'orgoglio, ma con

tanti sacrifici senza mai mollare..Devi fare dei ringraziamenti particolaria chi magari ti ha seguito fino ad oggi echi si seguirà da qui in avanti?Ringrazio l’As Roccella tutti quanti apartire dal Presidente, una persona mer-avigliosa, passando per tutti i componen-ti della società. Ringrazio i mister che hoavuto MIRIELLO, CAPOZZOLI,RUSSO, RIGANATI, SCALI, FAVA-SULLI, FIGLIOMENI E FERRARO,persone che mi hanno insegnato tantissi-mo. Vorrei ringraziare infine anche chimi ha portato nei professionisti, FrancoModafferi, spero di non deluderlo. Miallenerò con tutte le mie forze..Cosa ti aspetti dall'esperienza con ilTrapani? Ti fa paura, o la affronti conserenità?Trapani sicuramente è una bella città, c'ègrande entusiasmo, cercherò diesprimermi al meglio delle mie poten-zialità. Sicuramente ancora ho tanto da

imparare. Sono tranquillo e sereno nel-l'affrontare questa avventura nel calcioche conta..Due, tre anni fa, ti saresti aspettato ocontavi di finire in una squadra profes-sionistica?Beh..credo che ogni ragazzo mira adiventare un calciatore di squadreimportanti. Ho capito che il mio futurodipendeva soprattutto da me, ed iogiorno dopo giorno con tanti sacrifici,mettendo da parte il divertimento,trascurando un pò la scuola, cose a cuitengo molto. Ho fatto a meno degli annibelli dell'adolescenza, ma sono stato pre-miato.Nell'immediato futuro cosa farà MarcoSorgiovanni?Spero di raggiungere il mio sogno che èquello di giocare in Serie A, senza tralas-ciare le categorie inferiori che non è robada buttare.Dediche speciali?

Vorrei dedicare il mio passaggio nei pro-fessionisti ad una persona che ora nonc'è più, che mi ha sempre voluto bene estimato per il ragazzo che ero e che sono,l'avvocato MONTELEONE, una per-sona che non dimenticherò mai.Marco Sorgiovanni conclude con unringraziamento speciale alla famiglia,"ringrazio molto la mia famiglia, miopapà che mi ha seguito sin da piccolo daquando ero nei primi calci fino a oggi.Spero di non deluderlo e di renderloorgoglioso di me. Graie alla mia mammache dalla tribuna, sempre ad inizio gara,con uno sguardo mi ha reso più tranquil-lo, ed infine grazie a Matteo,mio fratello,che per me è stato un punto di riferimen-to, forse senza di lui non sarei arrivato afare un buon campionato in Eccellenza.Alla mia famiglia spero un giorno dipoter dare tantissime soddisfazioniperche se lo meritano.

stadioradio

Bovalinese a cacciadi un allenatore Proseguono in casa amaranto i contatti per la scelta delnuovo tecnico. La dirigenza capitanata dal PresidenteSerranò continua a battere diverse piste: SalvatoreFavasulli ex Africo sarebbe in pole, ma rimane in piedil’opzione Antonio Cormaci a cui si è aggiunta nelleultime ore anche quella di Gigi Caridi. Nel frattempocontinua con ottimi riscontri l'azionariato popolare.

Intervista a Marco Sorgiovanni,neo acquisto del Trapani Calcio

Coppa Italia, sarà Reggina-CarpiSarà il neopromosso Carpi, ad affrontare la Reggina nelsecondo turno di Coppa Italia. La prima gara ufficiale dellastagione del Centenario, si giocherà al Granillo o sabato 10o domenica 11 agosto. Ricordiamo che non è prevista garadi ritorno, ed in caso di parità dopo i regolamentari sonoprevisti supplementari ed eventuali calci di rigore. La vin-cente di Reggina-Carpi, incontrerà una tra Crotone eLatina

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la Rivieradi...

Quest'anno a Lipari dal 18 al 21 luglio si è svoltoil 1° torneo Trinacria “Eolie” di Burraco.Francesco Ruso dell'Asd Burraco di Siderno hapartecipato al gemellaggio con il circolo “Hoara”di Palermo in cui erano presenti i vari circoli sici-liani che hanno portato ad una formazione di ben42 tavoli e 168 partecipanti. Nei quattro giorni digioco serali, la coppia Ruso-Desenzano ha datobattaglie restando sempre nelle prime posizioni.Alla fine il torneo viene vinto proprio dalla nostracoppia Ruso-Desenzano che piazzandosi alprimo posto nel girone A ha dato grande filo datorcere dimostrando a tutti che giocare a burracoè prima di tutto una passione. Grande soddisfa-zione dell'Asd Burraco nonché dei protagonistiche hanno reso vittorioso Siderno con l'entusia-smo e lo spirito sportivo che da sempre li con-traddistingue. Ora il prossimo impegno con laseconda tappa del “Torneo al Chiaro di Luna” sisvolgerà Domenica 28 luglio presso il Bed &Breakfast Letizia in Siderno, sede estiva dell'asso-ciazione sidernese.

K.C.

A pagare è toccato questa volta al camposportivo Lombardo, dichiarato inagibiledalla triade commissariale .Amarezza dif-fusa, da parte di tutta la dirigenza:«Hanno chiuso l'impianto, è una ver-gogna, hanno sigillato tutto, avevamo deiprogetti come quello della scuola calciol'iscrizione già effettuata della nostrasquadra per il prossimo campionato dipromozione, le società fanno investimentiimportanti ed è assurdo tutto ciò perché sitratta di un servizio per tutta la città, spe-riamo solo che la situazione si risolvapresto perché così muore chi ha voglia difare sport». Nei prossimi giorni sarannoquantificati attraverso una relazione ilavori che la società si augura vengano alpiù presto eseguiti per evitare che ilMarina calcio emigri in altre strutturesportive. Sarebbe un grave danno per lanostra squadra afferma il direttore gen-erale Carmelo Carbone: «Non siamo dis-posti a tutto questo, vogliamo giocare nelnostro impianto in questo momento digrande crisi che tutto il calcio dilettantisti-co sta vivendo credo che come società nonsaremo ad affrontare altre spese di viaggiper raggiungere altri impianti sportivi. Miauguro che la situazione si risolva al piùpresto altrimenti consegneremo lasquadra al comune cosi senza terreno digioco dove poterci allenare non possiamoaffrontare il prossimo campionato». Nelfrattempo per quanto concerne il merca-to è quasi definitivo il passaggio di

Matteo Carbone dal Marina di Gioiosa alRoccella Jonica. Nelle prossime orepotrebbe arrivare l'annuncio ufficiale del-l'avvenuto acquisto. Matteo Carbone lo scorso anno è statocapocannoniere del campionato di pro-mozione a coronamento di una grandestagione giocata ad alti livelli. È stato lostesso calciatore qualche settimana fa adannunciare il suo addio dal Marina diGioiosa. Carbone è stato a lungocorteggiato in queste ultime settimane daaltre formazione di Eccellenza:Taurianovese, Palmese e Guardavalle.Carbone è un giocatore sul quale il nuovoRoccella Jonica guidato da FrancescoGalati potrà puntare molto avendo unpotenziale incredibile. Nel frattempo lasocietà giallorossa è in cerca di un nuovo

allenatore dopo aver chiuso il rapportocon Gianni Scigliano. La settimanaprossima potrebbe avvenire l'annunciodel nuovo tecnico che secondo voci insis-tenti in tutto l'ambiente porterebbe ad unaccordo imminente con Rocco Loccisanoche sembrerebbe molto gradito anchedall'ambiente in quanto in passato ha gio-cato e fatto parte dello staff tecnicoessendo stato allenatore dell' under 18con ottimi risultati. Ma la lista dei tecniciin mano alla società risulta ben nutritacon almeno atri cinque allenatori pronti aricoprire l'importante incarico. Da partedella società per il momento c'è top secret.

Nicodemo Barillaro

La champions dei surici va ancora una volta allacoppia Multari Sainato. Questo il verdetto dellagara svoltasi nel solito clima allegro e amichevo-le domenica 21 luglio 2013. Ospitati da CarloStaltari, gli organizzatori dello sport fishinghanno creato un altro evento di divertimento acui hanno partecipato numerosi concorrenti. alsecondo posto si sono piazzati SalvatorePellegrino e Danilo Sansalone che hanno pre-ceduto l'imbarcazione di Marcello Racco e

Carlo Galluzzo aiutati dal promettente pescato-re Luigi Racco. Dopo di loro la coppiaCatalano Parisi, e a chiudere i primi 5 SergioPedullà e Sergio Sergi. Cucchiaio di legno inve-ce alla coppia Giuseppe Franco (niki) eDomenico Gullì che portano a casa una sonoralezione. Va ringraziato Carmine Barranca eAdriano Cusato che hanno fatto da giudici e ipartecipanti tutti. Appuntamento al prossimoanno.

Marina di Gioiosa calcio vive giorni di totale confusione

ROCCELLA, È RIVOLUZIONE È un organico da rifondare quello del Roccella. Ufficiali le partenzedi Varrà ed El Audì come quella di Di Maggio, già da tempo, sem-bra prossima anche quella di Carrato che piace molto al Rende. Mada oggi non fanno più parte del Roccella anche il centrocampistaVincenzo Carrà e il difensore centrale Daniele Seminara, ufficial-

mente sul mercato. Certamente i commissari ed il tecnico CiccioGalati stanno ponendo rimedio in modo brillante, quello che è certoche il Roccella 2013-2014, pur rimanendo competitivo, avrà tutt'al-tro voltofonte stadioradio

BURRACO: Siderno vittoriosaancora una volta

La champions dei surici vaalla coppia Multari Sainato

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10anni.

Tanto basta e tanto serve a cancellare molte delle cose sucui la mente s’affanna.Non questa però.1 …2 …3 …4 …5 …6 …7 …8 …9 …DIECI.No, non bastano. Ci siamo illusi bastassero, ma sapevamogià prima, in cuor nostro, che nonsarebbe stato così.La mestizia che prevale, nel gioco perverso di un ricordovivido, è padrona della scena e non la puoi sconfiggere; nonla posso sconfiggere con le mie sole risorse.Mi servirebbe un Amico; magari uno di quelli sinceri, che guardi e capisci e lo trovi là, nel centro della stanza, seduto su una poltrona a fiori, ascambiare un sorso.Dieci anni però servono a qualcosa: a scarnificare impieto-samente il senso della vita, che nemmeno il flusso sincopa-to del tempo che passa – con sofferenze e gioie – può offu-scare.10 anni senza il tuo Jack Daniel’s, Amico mio: questo nem-meno ha offuscato.Ti trovi adesso a guardarlo in faccia, quel senso della vita;solo per attimi fugaci, ma lo vedi: chiaro, nitido, preciso,ineluttabile. E ti scopri a sorridere mentre pensi ciò che èservito pervederlo.Sono serviti dieci anni per capire quello che mi disse ungiorno l’Uomo che, su tutti, più ti ama: “non piango il tempoche ho perso, ma gioisco del tempo che ho avuto”. Mi sembra-va quello, allora, il rifugio della mente di un Uomo giusto,fuggita dietro a un angolo perché la follia, mentre passava,non la lambisse.Io ero il folle però; lui il saggio!Son serviti allora tutti,questi anni.Son servitia capire che morte non è il contrario di vita,ma il contrario di nascita,perché vita non ha un contrario.Son serviti a capireche da soli non si può,ché serve la vicinanza e il sostegno.Son serviti a capireche l’unico modo per vincereè guardare nel fuoco;qualunque cosa vi si scorga.Son serviti a capireche c’è, infine, un sistemaed anche a scoprire che Tu lo hai indicato,come ultimo generoso regalo.Proprio così:quel sorriso allora elegante, sereno, signorileed oggi anche fermo, impavido, terso, adamantinoè la risorsa che cercavo;e con me molti altri.Hai sfidato tutti;e hai vinto tu.E l’aver condiviso con noi la tua vittoria, allora per adesso,è la cifra della tua indicibile grandezza.Quella che ci accompagnerà;che accompagnerà Elvira ed Enzo tra le azalee,in questa tappa del cammino,senza bagagli, con te al fianco.Arrivederci, Amico mio, tutto è giusto e perfetto.Un amico, gli amici.

FORTUNATO NOCERA

Vi sono persone che, pur vivendo nella massimasobrietà, rifuggendo ogni notorietà, conducendouna vita semplice e laboriosa, dedicandosi esclusiva-mente alla famiglia ed al lavoro, alla conclusionedella loro vita terrena, lasciano tuttavia un ricordonitido di rettitudine, tale che dal pensiero collettivovengono considerate come esempi da additare.È il caso della Signora Antonietta Allio di Bovalino,da tutti conosciuta come Donna Tota, titolare perquasi settanta anni, dell’edicola di giornali più anticadel paese, sempre nello stesso posto in corsoUmberto di Bovalino Marina. Figlia di un notopasticciere ha sposato giovanissima il SignorChiarantano, il cui padre conduceva un esercizio diSali e tabacchi. I giovani sposi pensarono di aggiun-gere la rivendita di giornali, visto che questa attivitàmancava in Bovalino.Ma il destino volle che Antonietta rimanesse vedo-va a soli 25 anni nel 1947. Il giovane marito le halasciato l’attività, che le ha permesso l’indipendenzaeconomica, e un bel bambino che per lei è stato il

sostegno morale e materiale fino alla fine dei suoigiorni. Donna Tota rappresenta, anche da morta, ciò che sidice il riferimento storico dei bovalinesi; dal suoesercizio passammo tutti, giovani, anziani, e ragazzi,quest’ultimi fino agli anni ’70, voraci lettori di fumet-

ti.Ma la sua edicola fu soprattutto punto d’incontro eluogo di commenti letterari degli intellettuali diBovalino e del circondario: Mario La Cava ci passa-va tutte le mattine, così come Vincenzo Guerrisi,sapido e sferzante poeta dialettale, Antonio Delfinogiornalista dalla penna graffiante e pur raffinata,Gianni Carteri, Giuseppe Italiano e tanti altri. DaDonna Tota venivano anche intellettuali e professio-nisti di altri paesi, costretti anche dal fatto che daloro la stampa non arrivava. Donna Tota accoglievatutti con un sorriso, ancorché mesto. La vita non erastata tenera con lei, ma le aveva dato una grandevirtù: la consapevolezza che bisogna andare avantianche quando ci sono grandi difficoltà e bisognamantenere con la gente rapporti leali e sinceri.Qualche giorno fa ci ha lasciati, dopo una lunga fasedi patimenti, all’età di 91 anni. Credo che di lei sipossa dire che, nel suo piccolo abbia contribuito, perdiversi decenni, a tenere informata la gente di que-sta estrema parte della nostra Regione, anche esoprattutto quando ancora la Televisione non avevaassunto il ruolo egemone dell’informazione globale.

Ciao Paolo, ti scrivo questa lette-ra con la certezza che tu la leg-gerai. Da dieci anni sei lonta-

no, dieci lunghi anni che non sentopiù la tua voce, per una mamma sonotroppi.L’ultima volta è stato quando ti hodetto: “Stai attento tesoro!” Quellontano 23 luglio. Mi hai risposto:“Non ti preoccupare mamma!”, mirispondevi semprecosì. Questa frase lacustodisco nel miocuore come custodi-sco trentatre anni dibellissimi ricordi. Ituoi nipoti sono duebei ragazzi. La femmina quando erapiù piccola un giorno mi ha detto“Nonna perché è andato in cielo zioPaolo?Io lo volevo svegliare comequella mattina del suo ultimo com-pleanno!” Erano venuti a farti gliauguri, stavi dormendo e ti hannosvegliato (aveva solo tre anni).Mi dicono tutti che sei un angelo incielo, ma la tua mamma il suo angelo

lo voleva qui con noi. Mi dicono puredi non piangere perché tu vedi le mielacrime e soffri, ma dimmi Paolocome si fa a non piangere? Mi man-chi troppo non riesco a non piangere.Il mio cuore è pieno di dolore, maper questo tipo di dolore non ci sonofarmaci. Don Cornelio mi dice che iltempo guarisce le ferite. Ma ognigiorno che passa si aprono sempre di

più, è come unmale incurabile checorrode anima ecorpo. La tuamamma aveva unbellissimo mosaico,adesso manca unpezzo e purtroppo

non lo posso più ricomporre e perquesto sono triste. Adesso ti lascio, quante cose vorreidirti angelo mio, mi manchi, manchia tutti, ti mando un bacio e unabbraccio. Sei sempre nel mio cuoree davanti ai miei occhi.

La tua mamma

E chi può dimenticare donna Tota

Benestare, tra fatti di delinquenza e grande civiltàUn mezzo del Comune di Benestare è stato dato alle fiammeda ignoti delinquenti che hanno operato nell’oscurità cosìcome avevano fatto con la macchina della sorella del sindaco,Rosario Rocca, e subito dopo distruggendo la macchina didon Rigo amato parroco del Paese.Sono brutti episodi che mal si coniugano con la storia e l’at-tualità della civilissima cittadina di Benestare.Pochi giorni fa in una delle piazze del Paese ci eravamo riuni-ti per dare l’estremo saluto a Mamadou, un ragazzo africano,arrivato con una barca dei disperati della terra e morto aMessina per un male incurabile. Il pianto delle madri si è

sommato a quello degli amministratori e di quanti lo hannoconosciuto. Alla fine il Mullah venuto da Caulonia, palestine-se e rifugiato, ha pregato insieme al parroco cattolico.Un bel momento, una bella pagina di solidarietà verso i debo-li, un piccolo mattone per costruire un mondo più giusto. Unanuova frontiera di chi intorno a quella bara ha visto realizzar-si un piccolo mondo di una società senza violenza e senzasopraffazione. La solidarietà, la giustizia e l’uguaglianza come antidoto allacriminalità.

I.A.

PAOLO STRATI, 10 anni ...Paolo Strati, 33anni, morto in unincidente stradalesulla Salerno-Reggio Calabrianella notte tra 22 e23 luglio del 2003

Polaroid

RICORDI

CERIMONIA DEGLI ADDII

LE PAROLEDELLAMADRE

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DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 28

Parlandodi...

CULTURA E SOCIETÀ

Avrai anche un tavolo tutto per te, ma sai acasa mia ne ho quattro e non li facciopagare a nessuno e un bel po’ di vino lassùc'è sempre. Suonano i Pink Floyd dallo stereo, micaDavid Guetta. Sì sono d'accordo, avrai anche una tesserache ti permette di accedere ai piani superi-ori, quelli dei patrizi, dove regnano femminee champagne, però mi intristisce, saperti lag-giù, a pugnette e gassosa, ad ammirarlicome fossero delle divinità paradisiache.Renditi un pò conto cazzo, che non c'èbisogno di salire fin li per avere dei buoniamici, per goderti le stelle che la natura tiregala scontate. Ti schedano, ti illudono di essere importantee ti ritrovi a fianco a ciò che quel coglione dituo padre, che si sacrifica per i tuoi quattrobianchi, cerca ogni giorno di combattere,silenziosamente e lavorando. Loro sì chesono tesserati, schedati. Certo hai il privè. Escludi chi è pubblico.Non fai l'amore nelle vigne perché ti sporchile Hogan e non potrai mai sapere cosa tiperdi. Tendi alla solitudine amico mio stordito dam2o. Metti su radio capital una volta porcamiseria. Scoprilo Ivan Graziani. E quando ti fai una canna, fallo per avallarequei pensieri nascosti che hai, per raccontar-li all'amico con cui la condividi. Non perchè ti sballa di più di tutti i pessiminegroni che bevi a 10 euro. Riprenditi figliomio, sappi che con cento euro da Ikea tidanno tavolo, sedie e pure due Mionetto.Non rincoglionirti dietro chi ha colto le tuedebolezze.Ballare è bello, ascoltare quello che balli, loè ancora di più.Non ci possono essere piani terra e primipiani nella musica, come nella vita. Siamotutti uguali. Non sforzarti di essere diverso. Renditi un po conto e dietro la coca colascrivici “sono uno stronzo”. Marco Colombo

Quelli dei privèe di m20vs quellidei Pink Floyd

ROCCELLA

Nella Valle di Primiero, in Trentino Alto Adige,al cospetto delle Pale di San Martino diCastrozza, si è svolto da lunedì 1 a sabato 6luglio 2013 l'appuntamento con il PrimieroDolomiti Festival Brass, rassegnaInternazionale dedicata alla musica per ottoni,quest'anno giunta all'ottava edizione. Anchequest'anno il Primiero Dolomiti Festival Brassha avuto come protagonisti artisti di calibrointernazionale ed eventi di grande appeal turisti-co oltre che musicale. Dal 2006 la manifestazio-ne ha portato in Valle le più importanti forma-zioni ottonistiche a livello internazionale. Percitarne solo alcuni: Enrico Rava con StefanoBollani, Quintetto d'Ottoni dell'OrchestraSinfonica della RAI, London Brass, GermanBrass, Mnozil Brass (Austria), Rex Martin

(U.S.A.), Gomalan Brass, Funk Off, AndreaGiuffredi, Italian Brass Quintett, Rimm 4Brass,Spilimbrass, Ensemble Cornistico Italiano diAlessio Allegrini, Gabriele Cassone e molti altri.L'edizione 2013, oltre al quintetto “NordicBrass” ed altri ospiti internazionali, ha visto lapartecipazione del quintetto di Ottoni “MovieBrass Quintet” del quale fanno parte tre musici-sti della Locride ossia di Gerace: AlessandroMacrì (Fondatore) Cornista , Vincenzo Macrì eCosimo Ascioti-trombettisti (laureati presso ilConservatorio Musicale Statale “F.Cilea” diReggio Calabria diretto dal M. Dott.FrancescoBarillà), inoltre Massimiliano Costanzi-trombo-nista e Mauro Galafate-tubista . I cinque musici-sti di professione da anni portano avanti questoconsolidato sodalizio che di recente ha inciso ilsuo primo CD intitolato “Symphonic Sounds”.Il concerto del “Movie Brass Quintet” si è svol-to il 2 luglio in Località Tonadico (Trento) ed èstato un vero trionfo per il quintetto con un'ese-cuzione di altissimo livello musicale davanti adun numerosissimo e competente pubblico. Perl'occasione è stato invitato come solista in viastraordinaria il trombettista Andrea Di Mario,docente dell'Istituto Superiore di Studi Musicali“Briccialdi” di Terni il quale assieme alTrombonista del “Movie Brass Quintet”Massimiliano Costanzi, collaborano conl'Orchestra del M. Ennio Morricone e conimportanti istituzioni Musicali di carattere inter-nazionale. Gli altri musicisti del Quintetto,Cosimo Ascioti (Docente al Liceo Musicale diCinquefrondi e nella Scuola Secondaria Stataledi Gerace) Direttore dell'Associazione Musicale“P.Savoja” di Gerace, Vincenzo e AlessandroMacrì (Docenti di Strumento Musicale nellaScuola Secondaria di Torre in Sabina /Vescovio-Rieti), Mauro Galafate (dell'Orchestra RomaSinfonietta), hanno una lunga esperienza.

La Locride trionfa al“Dolomiti Festival Brass”in Trentino Alto Adige Anche tre Geracesi all'importantissimo Appuntamento musicaleInternazionale al fianco dei musicisti del M. Ennio Morricone

L'attesa è finita! Dopo mesi serrati diprove, allestimenti e preparativi,venerdi e sabato, con due ecceziona-li anteprime, è andata in scena, alPiccolo Teatro Umano, la nuovacommedia, scritta e diretta da PinoCarella, dal titolo A casa sutta all'or-tu. La nuova opera dell'ATRJ nasceda una storia di vita raccolta dallostesso regista Carella in una delle suetante puntate da collezione di"Radici"; testimonianza che lo ha col-pito.A casa sutta all'ortu ha tutti gli ingre-dienti per far estasiare lo spettatore,con il suo susseguirsi di battute egesti che scatenano risate a più nonposso e i momenti di riflessione ecommozione. La costruzione deltesto, con l'inserimento dei sempre

azzeccati luoghi comuni e dei diver-tenti modi di dire e proverbi dialetta-li che sono la saggezza della culturacalabrese, calza perfettamente sul-l'indole di ogni personaggio, tant'è ,solo per dirne una, che l'eccezionaleMarta Placanica, protagonista dellacommedia e persona dolcissima emolto sensibile agli occhi di chi benla conosce, si commuove realmentepiù volte nel corso della recitazionedelle scene più toccanti e significati-ve.A casa sutta all'ortu è la casa di cui siè impossessata la famiglia di Lisuccia(la straordinaria Teresa Lombardo),ma che potrebbe perdere nelmomento in cui i veri proprietari,suoi parenti (mamma e figlio disabi-le, interpretati rispettivamente da

Maria Ammendolia e NicolaCapocasale), rientrano dall'Americae affittano una camera della giovanesarta Maria (Marta Placanica). Ed èqui che viene ambientata tutta lacommedia, in cui fanno, da diverten-te cornice, la piccola apprendista

sarta Linuccia (Alexandra Carella) equel simpaticone di Nicolino, il bari-sta interpretato dal piccolo NiccolòUrsino. Lisuccia, il vero giornalevivente del paese, con la sua esube-ranza e i suoi modi grotteschi di cir-cuire la zia Tara e il nipote Totò,

cerca in ogni modo di appropriarsidella casa (cercando di farsi firmarele carte del “passaggio di pro-prietà”…) con l'aiuto anche diFrancisco (interpretato dal semprevigoroso Enzo Marcellino), fratellodi Maria.Ma qualcosa per Lisuccia non va peril verso giusto, entrano in scena i sen-timenti, quelli forti, che mettono insubbuglio i cuori di Maria e Totò:sentimenti di amicizia, amore, rispet-to che coinvolgono, trasformano etrasportano i protagonisti in un viag-gio di gioia interiore che non avràmai fine, e, nel silenzio più assoluto,fanno ritrovare agli spettatori, cheper un momento si sentono frastor-nati, smarriti e con le lacrime agliocchi.

Lunghi applausi e ovazioni per la prima de A casa sutta all'ortu

Memorie di quand’ero italiano. Presentazione nuova edizione a Gioiosa JonicaIl 21 luglio a Gioiosa Jonica, si è svoltala presentazione del volume di NicolaZitara Memorie di quand'ero italianonella nuova edizione “Città del Sole” .Il sindaco di Gioiosa J. Salvatore Fudaha preso la parola aprendo la presen-tazione ricordando l'importanza dellanostra storia ma dichiarando di interes-sarsi di più alle cose che riguardano ilnostro territorio in maniera più concretae odierna. Ha elogiato la memoria del

grande Nicola Zitara ed ha passato laparola a Furio Pellicano Barletta che haricordato vari momenti della vita delloscrittore, l'amore per la verità storica eper la sua Siderno. Si è passati quindialla parte viva della serata con ladott.ssa Marilisa Morrone che ha potu-to studiare il volume di Zitara sia dalpunto di vista scientifico essendo arche-ologa, sia da quello di insegnante di let-teratura. Abbiamo assaporato anche

alcuni passi del volume che tratta pro-prio della storia personale dello scrit-tore. La serata si è conclusa con l'auspi-cio che questo volume venga adottatodalle nostre scuole come studio dellastoria dal punto di vista di un calabrese,cosa che mi auguro, sia per glorificare loscrittore, sia per inorgoglire noi calabre-si, che abbiamo tanto bisogno di unaspinta positiva come solo Zitara puòdarci.

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DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 29

la Riviera

DANIELA FERRARO

“Ormai non rimangono che le pietrema che ancora ci parlano”. Così scrive-va Stefania Sgambellone su facebookcome didascalia alla foto di una desola-ta Ferruzzano Superiore, paese fanta-sma della Locride, ormai deprivata diquasi tutti i suoi abitanti stabilitisi allaMarina o partiti per mete ancora piùlontane. “Ricordo con tanto affetto chiadesso non c'è più.” E le immagini con-tinuano a susseguirsi sulle pagine difacebook intrecciate tra loro come nodidolenti di un rosario; sopra ognuna diesse un'emozione, un ricordo, una lacri-ma. ”Le case parlano…”E adesso è qui, al telefono, la vocesmorzata dall'emozione e, assieme, dal-l'ansia tanto febbrile quanto spaurita dichi, per troppo tempo, ha solo sussurra-to distaccate parole e ora, finalmente,viene richiesto perché liberi compiuta-mente la propria anima dal peso inso-stenibile dell'accorato rimpianto. “Sonoandata via quando mi sono sposata, nel2004, ma ci ritorno una o due volteall'anno da Rimini dove adesso risiedeil mio nuovo nucleo familiare per aggi-rarmi, tra le case vuote, inseguendo iricordi…”. Si interrompe un momento,riprende. Adesso le parole si susseguo-

no veloci, accavallandosi le une sullealtre come le onde di un torrente inpiena e finalmente libero dopo averrotto la prigionia di opposti argini.“Ricordo quando, senz'acqua, andava-mo alla fontanella del paese col bidonedi plastica in mano per lavare i piatti dicasa…Ricordo la Gnura Ciccia “aCesara”, scendere dalla parte alta delpaese, tenendosi al muro per l'età avan-zata, per andare a trovare la Gnura

Ciccia “a Cafara” mentre, dall'altraparte, la Gnura Catuzza Vigliante efamiglia stavano seduti a prendere ilfresco…e la Gnura Lucrezia e la GnuraGiulia che salivano dal basso per anda-re alla chiesa…Mi sembra ancora disentire i Gnuri Siciliano, Ciccia e Mariaed Angela lavorare al telaio chiaman-dosi l'una con l'altra…E c'era mastroLorenzo che scriveva belle poesie…eBetta che veniva al bar per prendereuna birra”. S'interrompe nuovamente,un sospiro “ Quand'io ero piccola, lagente abitava ancora il paese…ma poihanno detto che era pericoloso per iterremoti e la Regione ha messo adisposizione delle case, per noi, allaMarina…La mia famiglia è stata tra leultime ad andare via.” La voce è adessotornata un lento sussurro “Al paese nonc'è più quasi nessuno”.Mi ritornano alla mente le parole delDott.Robert Winter : “Ho visitato piùvolte Ferruzzano in compagnia di sti-matissimi paleoetnologi e preistoricid'indiscussa fama internazionale” equanto poi aggiunto dal noto archeolo-go Sebastiano Stranges Ellesmere: “Ioamo Ferruzzano. È un paese d'inesti-mabile valore culturale”.“Hai un desiderio, Stefania?” “Si, che ilmio paese torni a rivivere!”

Intervista a Stefania Sgambellone

ELEONORA ARAGONA

Un Festival internazionale del cortometraggio organizzato dal 7 al9 agosto in Calabria da un gruppo di volontari, senza finanziamenti

pubblici, una qualità e una varietà di filmati da poter competere con lemigliori rassegne mondiali e proiezioni completamente gratuite. E con

tanto di candidato all'Oscar, Nacho Vigalondo, tra i giurati che seleziona-no i cori per la rassegna cinematografica. Impossibile penserete. E invece

La Guarimba sta per prendere il via ad Amantea, piccolo centro (14000 abi-tanti) sul Tirreno cosentino. Questa è la Calabria che mostra il suo talento,che alza la testa e lavora per emergere e che è riuscita a far parlare di se posi-

tivamente anche da “laRepubblica” (una volta tanto). La Guarimba per gli indiani venezuelani è un posto sicuro ed è questo il nome che

Giulio Vita, direttore artistico, cuore e mente del progetto, ha deciso di dare al festi-val, perché lui nella sua Calabria ritrova radici e sicurezza. La nascita di quest'avven-tura è avvenuta in un pub a Madrid durante una conversazione tra appassionati dicinema che credono nella meritocrazia e nel lavoro, che non condividono il sistemadella grande distribuzione e amano il cinema di qualità. E Giulio allora ha subitocapito che in Europa l'unico posto che potesse ospitare la Guarimba sarebbe statala Calabria. Quella che genera talenti, quella terra fertile ma trascurata e bisogno-

sa di cure. Giulio è quindi partito da Madrid dove studiava cinematografia ed è arri-vato ad Amantea. Sta lì da un anno a combattere con burocrati e carta bollata.Anche dovendosi scontrare con un'amministrazione talmente miope da aver osta-colato un concerto per raccogliere fondi offerto ai guarimberos a da Dario Brunori.Ma non importa perché per fortuna un paese non è composto solo da funzionari.Una tipografia gli ha regalato 800 locandine, uno dei bar sul corso della cittadina èil loro quartier generale e sta sponsorizzando l'evento, e molte altre attività stannopartecipando come possono per riuscire a portare a termine questo festival.Un unico aggettivo può riassumere la passione e l'energia questo 25enne registacalabro-venezuelano, elettrizzante. Mentre parla gesticola animatamente e il tonodella sua voce sale e scende d'intensità sottolineando con enfasi le difficoltà e i suc-cessi ottenuti con la cinquantina di volontari con cui affronta quest'avventura. Questo giovane che cita Che Guevara e che ha una passione sfrenata per il cinemasta per compiere l'impensabile. Senza finanziamenti pubblici, con tanto entusiasmoe creatività (perché se non ci sono soldi uno deve inventarsi le soluzioni) sta dimo-strando che la cultura può generare economia, lavoro, vita. Il simbolo di questo suc-cesso è l'arena Sicoli, il cinema all'aperto che ospiterà la rassegna. 900 seggioliniarrugginiti da levigare e riverniciare, riaprire le porte di questa struttura chiusa dadue anni è il primo successo di un festival che ancora non c'è stato ma sta già facen-do parlare di sé. E che ha attirato cineasti e giornalisti da ogni parte del Continente.

La Guarimba:rivoluzione calabrese

Arte e letteratura nel doppio appuntamen-to culturale con cui si è conclusa, aBovalino, la rassegna “Tra vino e letteratu-ra”, organizzata dall'Ais-delegazioneLocride. Il Caffè letterario M. La Cava èstato partner di entrambi gli eventi chehanno visto, sabato, la mostra Dal sentimen-to all'eros di Diego Cataldo e, lunedì, la pre-sentazione del libro Lettere dal centro delmondo, l'epistolario di La Cava e LeonardoScascia, curato da Luigi Tassoni e MillyCurcio per Rubbettino editore. Numerosoil pubblico per i dipinti di Diego dedicati allapassione e per l'omaggio a Mario La Cavacon il reading di Enzo de Liguoro e lemusiche di Paolo Sofia e Salvatore Gullace.La collezione con cui il giovanissimo artistalocrese rivisita una lunga tradizione di erosnell'arte è stata esposta alle pareti dell'ac-cogliente sala del Caffè letterario, mentre lasuggestiva cornice di piazza Ruffo ha ospita-to l'incontro letterario e le intense letturecon commento musicale. Alle due serate,condotte da Maria Teresa D'Agostino, hapartecipato il presidente del Caffè letter-ario, che ha fatto gli onori di casa e ha

approfondito alcuni dei temi cari a La Cavae Sciascia nelle lettere che testimonianoun'amicizia lunga, fatta di stima e affettoprofondi. Uno spazio è stato dedicato pureallo spettacolo teatrale La storia di SlavojSlavik, tratto da Una stagione a Siena diMario La Cava, che vede protagonisti DeLiguoro, Sofia e Gullace. Presente alle dueserate il sindaco, Tommaso Mittiga, il qualeha elogiato il lavoro del Caffè letterario edell'Ais. Con il vino rosso "Canonico" dellaCantina Casale li Monaci di Anthony Realee il Mantonico passito Igt dell'Azienda agri-cola Baccellieri si sono conclusi i due even-ti, con la degustazione guidata diPierfrancesco Multari in collaborazione conla sommelier Emanuela Alvaro.

Si conclude con grandesuccesso la rassegna Tra vino e letteratura

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Un mondo di augurida tutta la redazione

Parlandodi...

Quattro e quatt’otto ...

B.R.ABraccia rubate all’agricoltura

Presi Per Caso...non é un caso

Una squadriglia formidabile

meglio di Sampei

Che coppia!!!

Bellissima !!!

ATTUALITÀ

La Riviera bis dall’alto

Anche loro hanno ricevuto la “benedizione” del Priore

BIANCO

ILARIA AMMENDOLIA

Le voci di Mario Merola, di Nino D'Angelo, e dialtri grandi artisti neomelodici risuonavano neglianni 80 per le vie di Africo.È stato amore aprima vista tra Stefano Priolo e la musica napo-letana. ll giovane africese ha solo 26 anni ma i suoi suc-cessi risultano già innumerevoli. A soli 4 anni èentrato in contatto con le prime note musicali, ilgiorno della laurea del padre. Da quella data ilmicrofono non l'ha abbandonato più.«Un' estate dura per noi artisti calabresi»esor-disce così il cantante neomelodico StefanoPriolo al nostro incontro che però non si scorag-gia, consapevole che le sue capacità lo porteran-no lontano. Fiducioso resta nel suo pubblico,che lo sostiene e gli da la forza per ricominciarein momenti duri come questo. Non si è mai dato per vinto sin da quando a 11anni incise un disco dal titolo AUTOSTOP, e sifece conoscere iniziando a destreggiarsi nei pal-coscenici più importanti della Calabria. L'anno seguente si è esibito in una sagra doveAntonio Condò, giornalista di alto livello, attual-mente in servizio per la Rai, lo nota e lo invitanella trasmissione di Telespazio. Questo è solo ilprimo atto della sua brillante carriera. S'iscrive

alla scuola di canto di Roma passando per l'ac-cademia di Sanremo per tornare poi all'accade-mia internazionale della Capitale. Collabora anumerosi progetti artistici in Italia e all'estero.Nel 2005 scrive il primo pezzo neomelodicomandandolo in radio e ricevendo numerosi con-sensi. Due anni fa corona il suo sogno: incidere undisco! Il suo disco, che realizza con la casadiscografica GSRecord di Catania.

Attualmente insieme ai suoi musicisti Stefano èin tour. «Sento di ringraziare e citare ogni singo-lo elemento del mio gruppo, per me unafamiglia- così si esprime il cantante, quandoparla della sua band-da Paolo Scaramuzzino,pianista, una sorta di padre per il complesso, aisuoi figli Bruno, batterista e Antonio, bassista,elementi fondamentali per la buona riuscita diun concerto. Insieme a loro i due chitarristi reg-gini Salvatore Crucitti e Nicola Megalizzi».«Insieme a loro in questi giorni ho ottenuto

grandi soddisfazioni. Mentre ero ospite aCastiglione Cosentino in un concerto di cantan-ti neomelodici. Quella serata per me è stata uncrescendo di emozioni: vedere il pubblico in unesplosione di energia, firmare autografi e lagrande proposta di Dino Ditola -impresario chesi occupa di musica da oltre 20 anni, il talentscout che ha scoperto Gigi D'Alessio, e che halavorato anche con Zucchero, Renato Zero, etanti altri ancora- che ha deciso di includerminella sua scuderia e farmi conoscere a Napoli».Insomma Stefano Priolo è un ragazzoambizioso, determinato e sognatore. Dei suoisacrifici, da un anno all'altro raccoglie i fruttifacendone tesoro per nuovi successi. È ungrande artista e lo sta dimostrando. ForzaStefano!

Amore a prima vista tra Stefano Priolo e la musica napoletana

Dal I al 4 agostoritorna la terza edizione dellaFesta del Mare

Ormai sta diventando un appuntamento fissodelle estati della riviera dei gelsomini, la Festa delMare, con i suoi quattro giorni dal I al 4 agosto ric-chi di eventi nella splendida cornice del lungoma-re di Bianco, anche quest’anno fa capolino tra lemanifestazioni dell’estate locridea.Nata nell’estate del 2010 per ricordare AlfonsoIelasi, innamorato del mare tragicamente scom-parso tra le sue profondità, oggi è organizzatadall’Associazione Bianco a Colori AssociazioneCulturale Alfonso Ielasi ed è giunta alla sua terzaedizione.L’intento degli organizzatori è quello di creare unevento che racchiuda in se la cultura, l’arte e ildivertimento seguendo un unico filo conduttoreche è il legame indissolubile che lega la nostraterra al mare e quel richiamo irresistibile da cuiognuno di noi è rapito.Il programma completo della manifestazione èconsultabile on-line sul sitowww.biancoacolori.org .

DOMENICA 21 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 30

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la Riviera

DOMENICA 21 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 31

I ragazzi di Guardavalle

Viste le tante richieste che giungono alla redazione per

la pubblicazione di foto di auguri,non riuscendo ad

accontentare tutti, ricordiamo ainostri lettori che le foto

sono a pagamento

a squadriglia formidabile

Li hanno scaraventatigiù dal letto

Complimenti, meglio di Sampei

Grande esibizione di tutti! Dopo chePhilippe Krier ha gettato la magliet-ta al pubblico.

Cara dottoressa, quanti sacrifici e quantestrade in salita hai dovuto affrontare perconseguire la tua meritata laurea...Congratulazioni e in bocca al lupo per iltuo futuro. Con affetto mamma e papà.

Il Ministero della Giustizia Minorile ServizioSociali di Reggio Calabria a mezzo del suo diret-tore, dott. ssa Giuseppina Garreffa, di intesa conla Società Nazionale Salvamento di Genova, tra-mite la sezione territoriale Locride Mare, nellafigura del suo direttore Giuseppe Pelle, ha pro-mosso un corso di assistente bagnante indirizza-to a 11 giovani “in difficoltà” e finalizzato a unpercorso di reinserimento sociale e professiona-le.L'iniziativa ha contato inoltre sulla collaborazio-ne dei Commissari della Prefettura del Comunedi Marina di Gioiosa Jonica, i quali hanno messoa disposizione per l'apertura e la conclusione del-l'iter formativo la Sala Consigliare del Comune, eper l'espletamento delle lezioni il bene confisca-to ubicato sul Lungomare, assegnato alla sezioneLocri della Società Nazionale di Salvamento.Il progetto è stato guardato con grande favore epartecipazione dalla Capitaneria di Porto diRoccella Jonica. Il Comandante AntonioIndelicato ha accolto questa iniziativa con entu-siasmo, esprimendo notevole apprezzamentorispetto al progetto che, attraverso una sinergiadi intenti, è finalizzato al raggiungimento di unaprofessionalità legata al salvamento.Per conto dell'U.S.S.M. ad assistere i giovani visono assistenti sociali che volontariamente pre-stano il loro servizio, coadiuvando Giuseppe

Pelle. Il corso formativo, iniziato il 16 luglio, si conclu-derà il 10 agosto, e prevede un totale di 60 ore diformazione, di cui 50 teoriche e 10 pratiche. Ilprogetto è finanziato dal Ministero dellaGiustizia Minorile di Reggio Calabria e il costodei brevetti verrà assorbito dalla sede genovesedella Società Nazionale di Salvamento, nellafigura del Presidente, prof. Giuseppe Marino,che ha risposto con zelo all'iniziativa.Gli undici bagnini in formazione a fine corsososteranno l'esame per il brevetto e ai miglioritre, quelli che conseguiranno le tre valutazionipiù alte, il Ministero offrirà un borsa lavoro di unmese.Un progetto di speranza, frutto di una sinergia dipartners che ne hanno riconosciuto l'importanzae che hanno voluto essere presenti alla sua realiz-zazione. Un progetto che ruota attorno al mare.Un progetto che può cambiare la vita di qualcu-no e reindirizzarla verso un rinnovato impegnocivile e una maggiore fiducia nei confronti delleistituzioni. Il Bagnino è un soccorritore profes-sionale… e in questo caso, grazie a GiuseppePelle, anche il semplice percorso che poi porta albrevetto di assistente bagnante si è convertito inun'occasione per ricominciare e ritornare a cre-dere in se stessi…

Annunziato Gentiluomo

Il corso da Bagnino diSalvamento, un'occasioneper ricominciare….

Dalla Calabria il bellissimo esimpaticissimo Maurizio

BUON COMPLEANNO “RAGAZZI”

TONY WHITE E CRISTINA

La vera pizza Napoletana al profumo di Calabria, anchequesto ci ha regalato “La Vecchia Pittara” a conclusionedel suo primo anno di attività. Tanti auguri, certi chel’affiatato staff del ristorante sidernese darà conferma diqualità a prezzi praticabili negli anni a venire. Voto 8,5

Lo sguardotrasognato diTony si soffer-ma sull’attriceprotagonistadi Vite vendutedel registaP i n oGambardelli,Cristina. Luinel videointerpreta unprete, lei uncommissario.

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