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la rivista della federazione italiana tiro con l’arco · 5 assemblea federale Vittorie e conferme...

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Anno XXXVIII - Roma - Gennaio-Febbraio 2012 - n.1 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma n.1 - 2012 gennaio febbraio la rivista della federazione italiana tiro con l’arco AZZURRI IRIDATI
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AZZURRI IRIDATI

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gennaio - febbraio 2012 arcieri 3

i n q u e s t o n u m e r o

arcieriLa Rivista della Federazione Italiana

Tiro con l’arco

N. 1 - gennaio febbraio 2012

Direttore ResponsabileGianfranco Colasante

RedattoreGuido Lo Giudice

Amministrazione, RedazionePrenotazione Pubblicità

FITARCO - Via Vitorchiano, 11500189 Roma

Tel. 06.36856503-Fax 06.36856658Cell. 329.6555775

e-mail: [email protected] web: www.fitarco-italia.org

Progetto grafico e impaginazioneDigitalia Lab srl

StampaGrafica Giorgetti srl

00155 Roma

finito di stampare nel mese di Marzo 2012

La riproduzione parziale o totaledegli articoli è consentita solo

citando la fonte

Anno XXXVIII - N. 1Gennaio - Febbraio 2012

iscrizione Tribunale di Roman. 291 del 17/05/1988

In copertina:I campioni del mondo indoor

azzurri a Las Vegas:Marco Galiazzo, Natalia Valeeva

e Luca Maran

Foto Dean Alberga

Fitarco e Grafica Giorgetti adottano

4 editorialeContinuare a crescere

di Mario Scarzella

5 assemblea federale Vittorie e conferme

di Guido Lo Giudice

8 assemblea federaleRelazione del presidente

12 mondiali indoorTris di ori nella città del gioco

di Paolo Poddighe

16 mondiali indoor - le intervisteA cura di Daniele Poto

19 settore giovanileUna freccia che vale oro

di Stefano CarrerGianni Falzoni - Flavio Valesella

22 indoor archery world cupIl giro del mondo indoor

di Dajana Piccolo

26 nuove proposteTeam Cup

di Nino Oddo

30 campionato italiano indoor para-archery

Le frecce di siciliadi Guido Lo Giudice

35 comitati regionaliStage giovaniledi Anna Franza

37 campionato italiano indoorParola ai protagonisti

di Dajana Piccolo

42 new mediaWeb TV 2.0

di Ardingo Scarzella

44 settore paralimpicoObiettivo Londra

di Silvano Cavallet

46 settore paralimpicoChe emozione nella città delle luci!

di Silvano Cavallet

47 news

49 cnos sportFrecce e risate... è la Family Cup

di Arcieri Arcos

50 compleannoDa uno scantinato alle gare iridate

di Graziano Consiglieri

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4 arcieri gennaio - febbraio 2012

CONTINUARE A CRESCERE

e d i t o r i a l e

Abbiamo cominciato la stagione agonistica 2012come meglio non potevamo e la speranza di tuttoil nostro movimento è che questa partenza ci dia loslancio per arrivare all’appuntamento olimpico inuna condizione tale che l’Italia possa continuare arecitare un ruolo da protagonista.La vittoria di tre titoli iridati ai Mondiali al chiuso diLas Vegas, gli onorevoli piazzamenti degli italiani nelcircuito della Coppa del Mondo ci dicono che i nostriragazzi sono partiti con il piede giusto. Chiaramentesiamo tutti consapevoli che la stagione all’apertopresenta condizioni di tiro e di preparazione total-mente diverse e che quindi le medaglie d’oro con-quistate da Marco Galiazzo, Natalia Valeeva e dalloJunior Luca Maran negli Stati Uniti non possono cer-to rappresentare una vittoria sicura anche a Londra...Come però ho spesso detto in passato, vincere aiu-ta a vincere ed i successi di questi tre splendidi atle-ti, che ringrazio personalmente per le emozioni checi hanno fatto vivere, sono un ottimo viatico per af-frontare con convinzione le tappe che ci porteran-no alle Olimpiadi. Un dato è inoppugnabile: a LasVegas l’Italia si è dimostrata ancora una volta com-petitiva. Solamente i padroni di casa degli Stati Uni-ti e la Russia hanno fatto meglio di noi nel meda-gliere per Nazioni. E una notazione è ancora più im-portante in chiave olimpica: la compagine azzurra,che in questi mesi lavorerà sodo nel Centro TecnicoFederale di Cantalupa e nelle trasferte internazio-nali per definire i titolari di Londra 2012, può conta-re su una competizione interna che non può chegiovare alle motivazioni del gruppo. Sono in tanti adoversi giocare i tre posti sia nel maschile che nelfemminile. Una concorrenza che stimola ognuno diloro a dare il massimo per coltivare il sogno olimpi-co e viverlo da protagonista. Sono sicuro che ilCommissario Tecnico Gigi Vella e tutto lo staff az-zurro sono soddisfatti di questa situazione e sa-pranno dare il loro contributo per far rendere i no-stri atleti al massimo delle loro potenzialità.Potenzialità che sono state espresse da chi ha pre-so parte ai Campionati Italiani Indoor, sia nel paraarchery di Palermo, che nella kermesse organizzataper il terzo anno consecutivo a Padova. Mettendoper un attimo da parte i risultati agonistici, mi pre-me rimarcare che entrambe le organizzazioni deiTricolori sono state di altissimo livello.

In Sicilia la società Dyamond Archery Palermo, il tec-nico della Nazionale para archery Willy Fuchsova edil Comitato Regionale Fitarco hanno accolto i parte-cipanti alla gara con la rinomata cordialità sicilianaed un’attenta cura dei particolari. Hanno instauratoottimi rapporti con le istituzioni locali, dato risaltoall’evento mediaticamente e sono stati perfetti nellalogistica, aspetto fondamentale per la buona riusci-ta di un evento riservato agli atleti disabili. E cosa dire del Comitato Organizzatore di Padova2012? In tre anni il C.R. Veneto ed il sodalizio delle so-cietà che compongono il COL hanno fatto fare aquesto grande evento sportivo passi da gigante. An-che loro si sono affidati ad uno stretto rapporto conle istituzioni, hanno potuto contare su un considere-vole e competente numero di volontari riuscendo adare una risposta ad ogni eventuale problematica. E,in aggiunta, la manifestazione se la sono potuta go-dere anche gli appassionati che non erano presenti,grazie ad una diretta web di altissima qualità gestitadal Team Ianseo-Fitarco per tutti e 4 i giorni di gara.Sul versante agonistico, a Padova gli atleti dell’annopremiati in Assemblea si sono confermati sulla lineadi tiro. Michele Frangilli e Marcella Tonioli hanno vin-to l’oro, ma tutti gli azzurri dell’Aeronautica in corsaper Londra 2012 hanno fatto capire di non voler mol-lare nulla. Bene così. Ci sono le motivazioni giuste perdare il meglio ed arrivare in alto. Forza ragazzi!Quasi tutti gli atleti che si sono distinti ai tricoloriindoor erano presenti lo scorso 26 febbraio a Peru-gia per l’Assemblea. Rimando alla mia relazione chepubblichiamo di seguito per un resoconto sullapassata stagione e l’analisi dei progetti futuri. Mipreme solo ribadire in questa sede due cose. Primo:nonostante i tagli di spesa impostici dal Coni per lenote contingenze economiche, riusciremo a porta-re avanti la nostra attività senza privazioni grazie al-l’oculatezza mantenuta in questi anni. Secondo: ilConsiglio Federale ha approvato una serie di deli-bere molto rilevanti per ottenere un salto di qualitànella comunicazione esterna e per aiutare mag-giormente i progetti di impiantistica delle nostreSocietà. Tutte scelte ponderate per raggiungere ununico obiettivo: continuare a crescere.

Il Presidente FITARCOMario Scarzella

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Si è svolta a Perugia l’Assemblea Nazionale Ordinariadella FITARCO presieduta dal vicepresidente del CONIRiccardo Agabio, seduto al fianco del PresidenteFederale Mario Scarzella e al Presidente Onorariodella World Archery Federation Francesco GnecchiRuscone nelle funzioni di vicepresidente di Assem-blea. Naturalmente,a completare il tavolo dei relatori,i componenenti del Consiglio Federale che, in seguitoalla lettura della relazione del Presidente, hanno prov-veduto ad esporre alla platea ognuno la propria. Prima di dare il via ai lavori dell’Assemblea, il Presiden-te Agabio ha rivolto un saluto a nome del PresidenteGianni Petrucci ed ha rivolto i suoi “complimenti per irisultati fantastici ottenuti al Mondiale di Torino dagliazzurri. Nutriamo la speranza - ha proseguito Agabio -che siano di buon auspicio in chiave olimpica, anche sesappiamo che non sarà facile ripetersi a Londra”. L’ordine del giorno prevedeva l’esposizione dellerelazioni da parte del Presidente Scarzella e deiConsiglieri Federali; le modifiche dello StatutoFederale apportate dal Commissario “ad acta” deri-vanti dal recepimento delle nuove disposizioni con-tenute nei “Principi Fondamentali degli StatutiFederali” e, infine, il momento clou della giornatacon le premiazioni delle società e dei protagonistiazzurri della stagione 2011.Young Sook Park si è meritata il premio “Tecnico del-l’anno”. L’allenatrice azzurra ha guidato il trio olimpicofemminile vincitore del titolo iridato a Torino 2011. Ilpremio le è stato consegnato con le seguenti motiva-zioni: Conosciuta nel mondo arcieristico internazionaleprevalentemente come atleta di alto livello e come Giu-dice di Gara, ha saputo far valere le sue peculiarità di tec-nico alle Olimpiadi Giovanili di Singapore dirigendo laNazione organizzatrice dell’evento. Nel 2010 le è stataaffidata la responsabilità di allenatore della Nazionaleitaliana femminile olimpica e nonostante le difficoltà dicomunicazione dovute alla scarsa conoscenza della lin-gua, ha saputo interagire attivamente con le atlete cre-ando quelle sinergie di gruppo che le hanno permesso diaffrontare con determinazione gli eventi internazionali.

VITTORIE E CONFERME

a s s e m b l e a f e d e r a l e

A Perugia applausi per Michele Frangilli e Marcella Tonioli “Atleti dell’Anno 2011” . Tecnico e arbitro dell’anno sono

Young-Sook Park e Giuseppe Picin

di Guido Lo GiudiceFoto Giovanni Collalti

Miglior atleta femminile del 2011 è stata eletta la compoundista Marcella Tonioli, chenel giro di pochi mesi è passata dal quasi anonimato alla vetta del mondo…“È stato un 2011 impegnativo - spiega l’atleta di Gambulaga -. La prima trasferta in azzur-ro è stata a marzo e non mi sarei mai aspettata di arrivare a vincere così tanto. Sono moltocontenta dei risultati ottenuti, spero di ripetermi e, perché no, anche di migliorarmi. È moltoimportante questo premio, significa che il mio impegno è stato apprezzato da tutti. Cheavrei vinto questo premio me lo ha detto in anteprima il consigliere Maurizio Belli pocoprima di Natale: l’ho considerato un bel regalo in più per le feste...”.Quanto vale la maglia della Nazionale?“Quando sei all’estero e la indossi rappresenti l’Italia, ti trasmette quella voglia in più diottenere dei grandi risultati per gratificare non solo te stessa, ma un intero movimento”. Dopo tanti successi tutti i tuoi avversari ti conoscono: cambierà qualcosa sullalinea di tiro?“Affronterò le gare come ho sempre fatto, senza pensare all’avversario, ma concentrando-mi solo sul 10. Gli avversari contano poco, l’importante è tirare contro qualsiasi avversariacon la stessa tensione agonistica”. Il tuo sogno sportivo?“Dopo l’oro a squadre miste vorrei vincere un oro mondiale individuale”.Sarebbe un bel sogno anche vedere i compound ai Giochi Olimpici?“Ci spero con tutto il cuore. Vedremo se prima o poi ci inseriranno nel programma olimpico,ma la nostra assenza non la vivo come una limitazione, abbiamo tante gare importanti,mondiali, europei e adesso anche i World Games. Certo, l’Olimpiade è un’altra cosa e vivereda protagonista una manifestazione del genere sarebbe fantastico...”.

Marcella Tonioli

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Una indiscussa professionalità, unita al carattere estre-mamente socievole, le hanno permesso di raggiungere ilsuo primo grande risultato internazionale, dirigendocon caparbietà e maestria la nostra squadra femminileverso la conquista del titolo mondiale di Torino 2011 e laqualifica per le Olimpiadi di Londra 2012.Giuseppe Picin è stato invece nominato “Arbitro del-l’anno” con le seguenti motivazioni: Ha dimostrato inquesti anni di attività una notevole professionalità, siacome organizzatore di manifestazioni, sia come Giudicedi Gara, dimostrando sensibilità e dialettica nei confron-ti dei suoi interlocutori, fossero essi colleghi o atleti, diri-genti o tecnici, dimostrando etica comportamentale erispetto per le persone, valori riconosciuti unanimemen-te da tutti. Nel 2010-2011 ha collaborato attivamentecon la commissione Giudici di Gara per la stesura delnuovo regolamento Arbitri e per il vademecum sull’Eticaarbitrale. La sua personalità e la sua professionalità,sono un esempio da emulare per tutto il movimento,specie per i giovani e per i nuovi Giudici di Gara. Hanno infine ricevuto un riconoscimento i tecnici egli arcieri che hanno conquistato un podio interna-zionale e sono state consegnate le Stelle al meritosportivo alle Società per i titoli italiani vinti. A concludere la giornata, con una inattesa sorpresa, ilcampione Giancarlo Ferrari, primo arciere italiano aconquistare una medaglia olimpica per l’Italia (bron-zo a Montreal ’76 e Mosca ’80), ha voluto consegnareal Presidente Mario Scarzella lo storico collare d’orovinto al Trofeo Ambrosiano.

Si è aggiudicato il premio come miglior atleta maschile del 2011 l’aviere azzurro Miche-le Frangilli. Il suo curriculum sterminato ne conta già sei, vinti nel ’94, ’95, ’98, ’01, ’03, ’05. “Fa sempre piacere essere premiato dalla Federazione - dice l’arciere dell’Aeronautica -, èun riconoscimento arrivato per l’impegno che continuo a dedicare a questo sport. È statoun 2011 difficile da affrontare, per i numerosi impegni e lo stress che ci trasmetteva giocareun Mondiale in casa con tanto di qualificazione olimpica. Da quando faccio parte dellaNazionale sono abituato a dare il massimo e continuerò a farlo, ma in questa occasione mipreme ringraziare l’Aeronautica, che continua a supportarmi: è anche grazie ai loro sforziche ho ricevuto questo riconoscimento”.Il momento clou della stagione è stato naturalmente il Mondiale di Torino...“Certamente, un appuntamento attesissimo che stava per essere messo a rischio a causa diquell’attacco allergico che ho avuto prima delle gare. Ero in difficoltà ma, invece di andareall’ospedale, ho preferito stare sulla linea di tiro e lottare per un posto alle Olimpiadi. Perfortuna tutto è andato nel migliore dei modi”. E adesso come percorrerai la strada verso Londra 2012?“Messa da parte la stagione al chiuso stiamo lavorando per arrivare a giocarci le nostrechance in Inghilterra da protagonisti. L’obiettivo è vincere. Io punto principalmente al risul-tato di squadra, ma se si fa bene la gara a squadre significa che anche nell’individuale sipuò sperare. Certamente con la squadra ci sono maggiori possibilità di salire sul podio,mentre nell’individuale aumentano le variabili: una cosa è certa, io non mollo niente e ciproverò fino alla fine. Mi piacerebbe che anche le ragazze riuscissero a prendere una meda-glia... Sarebbe un risultato storico per la Federazione”. Come vivi l’attesa delle Olimpiadi?“Bisogna viverla con tranquillità, senza stress, altrimenti arrivi scarico. Il fascino di un’Olim-piade è impareggiabile e gareggiare a Londra è certamente meglio che andare a farlo inaltri continenti, con molte ore di fuso orario e con climi difficili da gestire”.Sarete protagonisti nello storico Lord’s Cricket Ground...“È il tempio sacro del cricket, uno stadio storico, bellissimo. Abbiamo già sondato il terrenonella Preolimpica, ma questa estate sarà tutto diverso: il pubblico, la pressione e l’atmosfe-ra che ti circondano sono momenti davvero emozionanti da vivere”.

Young Sook Park Giuseppe Picin

Michele Frangilli Giancarlo Ferrari

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FEDERAZIONE ITALIANA TIRO CON L’ARCOASSEMBLEA NAZIONALE ORDINARIA

Perugia, 26 febbraio 2012

ELENCO DEI PREMIATI

ATLETI DELL’ANNO 2011

Michele FrangilliMarcella Tonioli

ARBITRO DELL’ANNO TECNICO DELL’ANNO

Giuseppe Picin Young-Sook Park

STELLE AL MERITO SPORTIVO

STELLA DI PLATINO Sentiero Selvaggio di Venaria RealeSTELLA D’ORO Castenaso Archery Team

Arcieri del Medio ChientiSTELLA D’ARGENTO PHB Pol. Bergamasca Onlus - Sez. Tiro con l’Arco • Pro Desenzano S.C.S.D.

Settore Arco • Ki Oshi • Arcieri di Misa • Compagnia Arcieri Catania • Dyamond Archery Palermo

STELLA BRONZO Arcieri del Chisone • Compagnia Arcieri Novegro • Unione Polisp. Poggibonsese -Arcieri Poggibonsi • Tempio di Diana DLF • Centro Sportivo Aeronautica Militare

Premio Assoluto per maggior numero di partecipanti ai Campionati Italiani 2011

1a Arcieri Delle Alpi2a Arcieri Iuvenilia3a Arcieri Tre Torri - Cardano al Campo

Premio Assoluto per maggior numero di tesserati 2011

1a Arcieri Delle Alpi2a Arco Sport Roma3a Associazione Genovese Arcieri

ATLETI PREMIATIper avere conquistato il podio nelle gare internazionali 2011

Anastasio Anastasia - Bajno Francesca - Botto Anna - Bucci Paolo - Capretta Francesca - Carminio Antonio - Cavalleri Giulia - D’ago-stino Katia - Fanti Luca - Febo Carlotta - Franchini Irene - Frangilli Michele - Franzoi Sabrina Galiazzo Marco - Grillo Deborah - LandiElisabetta - Lazzaroni Enzo - Maran Luca - Maresca Alessandro - Morello Marco - Nespoli Mauro - Pagni Sergio - Palazzi Luca - Pal-mioli Giuliano - Polidori Jacopo - Pompeo Antonio - Salvi Eugenia - Sartori Guendalina - Seimandi Giuseppe - Seri Marco - StrobbeEleonora - Tomasi Jessica - Tonioli Marcella - Valeeva Natalia

TECNICI PREMIATIper aver affiancato nella preparazione gli atleti della Squadra Nazionale 2011

Giovanni Luigi VellaPaola BertoneMatteo BisianiGiorgio BottoStefano M. CarrerFilippo CliniRenato De Min Giovanni Emanuele Falzoni

Roberto FinardiGuglielmo FuchsovaMarco PedrazziVincenzo ScaramuzzaDong-Eun SukTiziano XottiYoung-Sook Park

Stella Platino Sentiero Selvaggio.

Stella d’Oro Arcieri del Medio Chienti.

Stella d’Oro Castenaso A.T.

Stella d’Argento PHB Bergamasca.

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RELAZIONE DEL PRESIDENTE

Un 2011 indimenticabile grazie ai Mondiali di Torino.La base è il fiore all’occhiello della Federazione e

ora avanti tutta verso Londra nonostante i tagli

Il più cordiale benvenuto da parte mia e di tutto ilConsiglio federale va ai Delegati, ai Presidenti, aiSegretari, ai Rappresentanti dei tecnici e degli atletiche testimoniano sempre, con la loro presenza, ildesiderio di vivere la vita federale partecipandoattivamente ad ogni tappa del nostro percorso.Un saluto particolare al Vice Presidente Vicario delConi, Dott. Riccardo Agabio, che oltre ad onorarmidella sua amicizia, è sempre disponibile con lanostra Federazione.È difficile relazionare sul 2011 senza ripetermi, dopointerviste, festeggiamenti del 50° anniversario Fitar-co, editoriali e bimensili, nei quali ho già espresso lemie soddisfazioni, le mie preoccupazioni e le mieaspettative, ma l’Assemblea rappresenta sempre unmomento importante per la vita federale perché èl’occasione più alta e significativa per sottolineare isuccessi, per affrontare le novità e per riflettere sunuovi percorsi di crescita.Anche quest’anno ci ritroviamo sì per festeggiare inostri atleti, ma anche per prendere atto di modifi-che statutarie per adattare il nostro statuto ai prin-cipi informativi del Coni e per poterci costruttiva-mente confrontare.

Organizzazione eventiAncora una volta, e non vi sembri ripetitivo, perchéè invece un omaggio all’eccellenza, devo fare i com-plimenti alle nostre Società e ai nostri ComitatiOrganizzatori per la perfetta organizzazione dieventi nazionali e internazionali.È questo senz’altro, con i risultati agonistici, uno deifiori all’occhiello della nostra Federazione che sa dipoter contare sempre su volontari disponibili e pre-parati e su validissimi dirigenti che sanno sì organiz-zare, ma anche rapportarsi con Istituzioni ed Entilocali e sono alla continua ricerca di sponsor.Nell’anno appena finito tre grosse manifestazioniinternazionali hanno avuto luogo in Italia e nessuncommento negativo è giunto, ma solo felicitazioniper il sereno svolgimento agonistico.A partire dai Campionati Mondiali di Torino, provavalida come qualificazione olimpica e paralimpica,la cui cerimonia di apertura è stata premiata a Mila-no come migliore spettacolo per eventi sportivieuropei, a cui hanno dato disponibilità di supportooltre alle Forze Armate anche 500 volontari e a cuihanno partecipato più di 1200 atleti, tra normodo-tati e disabili.

Il Presidente FITARCOMario Scarzella

Stella d’Argento Arcieri di Misa.

Stella d’Argento Ki Oshi.

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C’è stato un momento, nell’avvicinarsi dell’evento,in cui ho invidiato gli amici francesi che non si eranoaggiudicati i Mondiali, per le preoccupazioni di ognitipo che insorgevano ad ogni momento, poi ladisponibilità di tutti questi meravigliosi volontari ela bravura tecnica ed amministrativa dimostrataquotidianamente dal team dirigenziale, coordinatoda Odilia Coccato, ha fatto svanire ogni dubbio.Certo, 15 giorni ininterrotti di gara, due eventi che siincastravano uno nell’altro, quattro campi di garacon due sedi diverse, non sono facili da gestire, male due cerimonie finali hanno testimoniato la bellis-sima riuscita dell’evento.Così come altrettanto ben organizzato è stato ilCampionato Europeo Campagna di Montevarchi disettembre che ha coinvolto tutto il territorio e hascelto tre siti di gara veramente unici. Molto ben riu-scite le cerimonie di apertura e chiusura al centrodella città di Montevarchi con uno spettacolo unicodi coinvolgimento cittadino.Non poteva essere da meno l’organizzazione degliEuropean Master Games di Lignano Sabbiadoro e ilrisultato finale ha di gran lunga superato le aspettative. Un unico dubbio mi assillava: dopo i Mondiali diTorino, il Team Ianseo sarebbe riuscito a reggerancora altri due eventi internazionali, oltre a nume-rosi eventi nazionali?Bene, dal mio punto di vista ogni più rosea previsio-ne è stata superata e ad ogni evento si è aggiuntoun nuovo tassello, dalle prenotazioni alle grafichealle interviste on-line ecc., lo testimonia il fatto cheil gruppo viene continuamente invitato a gestire ipiù svariati eventi internazionali.Ma accanto a queste splendide realtà, non possia-mo dimenticare il ruolo svolto dalle nostre Societàche, supportate dai Comitati Regionali, ad ognicompetizione nazionale ci regalano eventi in gradodi rendere sempre più visibile il nostro sport.Una breve carrellata, per ricordare l’impegno e l’in-gegno, oltre alla bravura, di chi ha contribuito allacrescita organizzativa del 2011.Nel mese di febbraio 2011 Terni ci ha stupito con l’or-ganizzazione del Campionato Italiano per Disabili incui ha fatto spicco l’alto numero di atleti non veden-ti e le ottime performance di tutti i partecipanti.A Padova, ormai ci siamo abituati, nel mese dimarzo ancora una volta il pool di Società, ottima-mente coordinate dal Comitato Regionale Veneto,ha gestito con un’ottima organizzazione la realizza-zione di un mastodontico Campionato indoor.Nel mese di aprile gli organizzatori del CampionatoItaliano di Società hanno voluto portare il tiro conl’arco al centro della città in riva al mare e la riuscitadell’evento è stata confermata dalla visibilitàmediatica e dal numeroso pubblico presente aSenigallia.Nel mese di maggio per la prima volta si sono svol-te a Chianciano le fasi finali dei Giochi Studenteschie l’ottima organizzazione è stata così apprezzata

dal rappresentante del Ministero, che anche nel2012 si arriverà alle fasi finali nazionali. A Sassari nel mese di giugno i nostri atleti disabilisono stati ospiti di quel Comitato Organizzatoreche ogni anno riesce a stupirci per una sapienteorganizzazione che nulla lascia al caso ma rendetutto perfetto.Sempre nel mese di giugno la finale nazionale deiGiochi della Gioventù, Trofeo Pinocchio, si è svoltanella sua sede naturale, a Pescia, con la collaborazio-ne della fondazione Collodi: una tra le più suggesti-ve finali a cui ha fatto da sfondo un immenso Pinoc-chio che sembrava sovrastare i nostri piccoli finalisti,ma anche incoraggiarli verso mete sempre più alte.Appena conclusi i Mondiali di Torino, il mondoarcieristico italiano non si è fermato: due grossiimpegni lo attendevano. La grande realizzazionedella Coppa delle Regioni, a Varese, che ogni anno sifa vetrina di grandi talenti e testimonia il grandelavoro di base dei nostri Comitati.La settimana successiva un altro grande evento, iCampionati Italiani di Tiro di Campagna, magistral-mente interpretato dagli arcieri di Città della Pieve:dopo le qualifiche, suggestivo spettacolo per lefinali a squadre in notturna attraverso le vie dellacittà e le finali individuali il giorno seguente nelparco cittadino e nello stadio.Arriviamo così alla fine di settembre, e dove megliose non a Roma, si potevano disputare i CampionatiItaliani Targa del Cinquantenario? Ebbene anchequesto Comitato ci ha stupito, organizzando in casaFitarco, nel centro tecnico di Tor Pagnotta, le fasiindividuali di classe e portando le finali assolute indiretta televisiva nello stupendo Stadio dei Marmiche tutto il mondo ci invidia.Nel mese di ottobre arriviamo così al CampionatoItaliano 3D dove per l’ennesima volta la dimostra-zione delle capacità organizzative della nostra basesi è manifestata con le finali in una stupenda gior-nata di sole sul bagnasciuga di Finale Ligure.A Collegno si è avuto l’epilogo del 2011 in una dellepiù belle gare federali, la finale Cas-Cag, in cui l’or-ganizzazione e il tifo dagli spalti ha superato di granlunga ogni aspettativa.Non mi resta che rivolgere a tutti gli organizzatori ungrazie sentito, e vi prego di credere che non è un rin-graziamento di circostanza, perché ad ogni occasioneche sottolinea la nostra eccellenza, tutto il ConsiglioFederale esprime l’orgoglio di una Federazione chepuò contare su una base probabilmente unica nelpanorama sportivo italiano. E adesso la sfida è ardua,ma credo che i prossimi organizzatori ce la metteran-no tutta per confermare questa splendida realtà.Un ringraziamento particolare e di cuore va rivoltoall’Aeronautica Militare e alle Fiamme Azzurre che,oltre al supporto dato ai nostri atleti, sempre piùnumerosi nelle loro file, sono presenti con risorseumane e mezzi di trasporto per l’ottima riuscitadelle nostre manifestazioni.

Stella d’Argento Dyamond Archery Palermo.

Stella d’Argento Prodesenzano.

Il premio alle Fiamme Azzurre.

Il premio all’Aeronautica Militare.

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SponsorQuesta purtroppo è una nota dolente, anche la crisifinanziaria si fa sentire sempre con più forza nei set-tori meno significativi della vita quotidiana.Il nostro sponsor più importante, i Monopoli diStato, purtroppo per motivi legislativi non ci ha piùpotuto supportare.Dobbiamo sì dire grazie ai nostri sponsor tecnici, tracui spiccano Top87, Martin&Miglioranza e Ragim,ma se non avessimo negli anni passati gestito laFederazione in modo parsimonioso ed oculato, nonavremmo di sicuro potuto essere vicini ai nostriatleti e contribuire alle iniziative impiantistichedelle nostre società a cui sono andati negli ultimidue anni fondi per circa 250 mila euro.Il Coni, grazie alle capacità manageriali del Presiden-te Petrucci e del Segretario Pagnozzi, ci è stato piùche mai vicino, pur sempre con comprensibili limiti.

BilancioCome ben sapete, la quasi totalità dei tesseramentiviene riversata ai nostri Comitati per l’attività di baseed è sempre più difficile far quadrare il bilancio.Purtroppo quest’anno la scure dei tagli dei finanzia-menti si è abbattuta sul mondo sportivo e quindianche sul mondo arcieristico e, anche se i nostri duemassimi dirigenti, il Presidente Petrucci e il Segreta-rio Pagnozzi fino all’ultimo si sono confrontati attiva-mente e con successo con le forze politiche, nessunodi noi si sente di recriminare per il taglio subito vistol’attuale momento critico che stiamo vivendo.Certo il 20,4% in meno per noi rappresenta un pro-blema, ma problemi ben più drammatici coinvolgo-no tutti i cittadini. Il Consiglio Federale con l’aiuto collaborativo ecostruttivo dei Revisori dei Conti e attingendo alpatrimonio, ha attentamente distribuito questi fondie ha presentato al Coni un bilancio preventivo inordine senza penalizzare nessuna attività federale.Non solo, ma gli avanzi ancora in essere ci permet-tono di guardare al futuro con un certo ottimismo.Per parlare di bilancio sarà successivamente chia-mato a relazionare il Presidente dei Revisori Conti,Fausto Pennestrì, a cui va il mio plauso incondizio-nato per la disponibilità sua e di tutto il Consigliodei Revisori per la costruttiva collaborazione.

Formazione quadriPer relazionare in modo più approfondito lascerò laparola sia a Stefano Vettorello che a Riccardo Cafagnoin merito all’attività per i quadri normodotati e disabili.Ottimo il lavoro svolto in ambito ai due contenuti emi soddisfa constatare la sempre più costante ecostruttiva collaborazione con la scuola nazionaledello sport del Coni.

DopingMentre nelle relazioni dello scorso anno eravamo inparte trionfalisti, in quanto in tutto il 2010 non ci era

stato notificato alcun caso di positività, nell’annoscorso una certa superficialità e la disattenzionealle regole ci ha procurato diverse disavventure.Molto più approfondita sarà la relazione del Dott.Stefano Osele che ringrazio per la sua professionali-tà messa a disposizione dei tesserati Fitarco e con ilquale mi complimento per il lavoro che sta portan-do avanti a livello internazionale.

Struttura federaleMalgrado le modifiche del sistema amministrativo,la nostra struttura guidata ottimamente dal Segre-tario Generale M.d.S. Alvaro Carboni, ha superatoogni ostacolo e può essere portata ad esempio alivello nazionale.Avere un ottimo staff come il nostro ci consente diaffrontare e risolvere con tempestività e correttezzatutte le pratiche burocratiche ed essere di supportoalle nostre strutture periferiche.Personalmente devo ringraziare, oltre ai due VicePresidenti, Paolo Poddighe e Sante Spigarelli, il Con-siglio di Presidenza, il Consiglio Federale, il Consi-glio dei Revisori dei Conti presieduto con eccellen-te professionalità da Fausto Pennestrì, il Procurato-re federale, il Giudice Unico, la Procura federale e laCommissione Unica d’Appello per il sostegno con-tinuo e corretto.Chiedo scusa in anticipo se qualche nome sfuggiràalla mia memoria, ma non posso certo dimenticareGian Carlo Ferrari: un raro esempio di passionearcieristica che si è riversata sulla cura minuziosadel nostro materiale e sull’impegno instancabile asupporto degli eventi federali. Eventi che si avval-gono della straordinaria professionalità del TeamIanseo, ineccepibile sotto ogni profilo e sempre allaricerca di miglioramenti.Un ringraziamento particolare va al nostro addettostampa, Guido Lo Giudice, che ha dimostrato attac-camento incondizionato alla nostra causa e in ognimomento ha messo a nostra disposizione la suaprofessionalità. Tra l’altro ultimamente sta collabo-rando per cercare di aprire nuove vie che possanorendere sempre più visibile il nostro sport.Grazie alla Net-Tech per il continuo sviluppo delsoftware e grazie a tutti coloro che dedicano tempoe tante energie perché la nostra struttura possasempre proseguire sulla strada di un’organizzazio-ne di efficienza invidiabile.

Classe arbitraleSi sta cercando di ringiovanire ed informatizzarel’organigramma di tutto il settore, la cui Commissio-ne è presieduta con professionalità da Luca Stucchie coordinata dal Vice Presidente Vicario Paolo Pod-dighe, che successivamente relazionerà in modopiù approfondito.Anche sui verbali gara si continua a lavorare affin-ché sia sempre più di supporto alle nostre Società esia applicato in modo uniforme.

I premi agli sponsor Martin&Miglioranza e Top87.

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a s s e m b l e a f e d e r a l e

Risultati agonisticiHo lasciato per ultimo questo punto, perché è unpo’ l’ago della bilancia della vita di una Federazione.Non voglio fare un crudo elenco di nomi e di dati per-ché mi sembrerebbe riduttivo nei confronti di atletiche ci hanno reso e ci rendono grandi nel mondo.All’inizio di ogni anno agonistico tutto sembra insalita, i risultati difficili da acquisire, gli avversarioltre che numericamente, anche agonisticamentesempre più difficili da affrontare.Essendo un Presidente ottimista, io credo semprenella bravura dei nostri atleti, nella loro voglia dicontinuare a vincere, nel loro impegno e costante-mente i risultati ci danno ragione.Da taluni magari ci viene fatto notare che siamo for-tunati, che spesso ci è andata bene, e così via, ma seormai da più di un decennio i risultati danno ragioneai nostri atleti, allora posso affermare senza tema dismentita che la fortuna non esiste se non ci fossero leacquisite abilità dei nostri atleti e dei nostri tecnicicoordinati da tre Direttori Tecnici, come Gigi Vella, Ste-fano Carrer e Giorgio Botto, che oltre ad essere validis-simi nel loro ruolo, sono anche i nostri primi tifosi.Quest’anno ci aspetta un anno impegnativo, leOlimpiadi di agosto e i Campionati del Mondo diCampagna in Francia, oltre agli Europei Giovanili e3D che sono ormai alle porte e io personalmentecredo nei nostri atleti, so che metteranno tutto illoro impegno e tutta la loro esperienza alla ricercadei grandi risultati.Le soddisfazioni nel 2011 sono state tantissime, certosi può fare sempre di più, almeno finché non si vincetutto quel che c’è da vincere, ma è compito di tuttinoi andare avanti con progetti che ci consentano dipoter fare bilanci sportivi sempre più entusiastici.Il Consiglio Federale e i vari responsabili politici disettore, Sante Spigarelli per il targa, Paolo Poddigheper il giovanile, Roberto Gotelli per il campagna e il3D, operano costantemente e professionalmenteper la crescita dei vari settori e saranno loro a rela-zionare nell’ambito di loro competenza.

Settore ParalimpicoNon è un capitolo a parte, bensì ormai parte inte-

grante della Fitarco, magari con gestioni finanziarieseparate ma con obiettivi e lavori comuni.Un anno passato con risultati agonistici tra luci edombre, ma alla fine il lavoro fatto ha dato i suoi frut-ti e ben 10 carte paralimpiche sono state acquisite.Magari un differente risultato ci si aspettava daiCampionati del Mondo di Torino, ma bisogna consi-derare che il livello agonistico mondiale è cresciutoa dismisura e la competizione è sempre più serrata.Ciononostante i nostri stupendi ragazzi si sono presiimmediatamente la rivincita a Stoke Mandeville. Ci rimane molto lavoro da fare prima delle Paralim-piadi di agosto e questo percorso ha già avuto inizioe prosegue nel migliore dei modi grazie anche allostaff coordinato dal Direttore Tecnico Marco Pedrazzi.

CinquantenarioL’anno 2011 è stato altresì l’anno dei festeggiamen-ti del cinquantesimo anniversario della fondazionedella Fitarco e mai festa è stata così ben riuscita,anche se con qualche inevitabile dimenticanza, mail numero di campioni presenti e lo spessore delleautorità hanno reso onore alla cerimonia.Come in tutte le relazioni, so che qualcuno a questopunto potrebbe accusarci di trionfalismo perché hosvolto una relazione estremamente positiva riguar-do tutta la nostra attività, ma ho voluto apposta tra-lasciare o solo sfiorare le note dolenti. Siamo comeho detto prima in un anno particolare, da una parteil taglio di fondi, dall’altra la necessità di non trala-sciare nulla per il supporto alle nostre Società e inmodo particolare a quegli stupendi atleti che cionorano sulle linee di tiro di tutto il mondo.In questa direzione, il Consiglio Federale continua alavorare e ringrazia ancora tutti quelli che hannocontribuito e continuano a contribuire con il pro-prio lavoro alla crescita della Fitarco.Sono sicuro che con il lavoro costante dei tecnicipersonali, dei Comitati Regionali, dei Presidenti eSegretari di Società, quell’obiettivo comune di cre-scita sarà raggiunto e la nostra Fitarco continuerà adistinguersi come una delle Federazioni più titolatee apprezzate del panorama olimpico nazionale.Grazie e buon anno!

Le azzurre iridate ai Mondiali di Torino 2011 in Piazza Castello.

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12 arcieri gennaio - febbraio 2012

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TRIS DI ORI NELLA CITTÀDEL GIOCO

A Las Vegas Italia iridata nel ricurvo con Natalia Valeeva, Marco Galiazzo e lo junior Luca Maran.

Azzurri terzi nel medagliere dietro Usa e Russia

Las Vegas, conosciuta in tutto il mondo quale capi-tale del gioco d’azzardo per eccellenza, è oramaidiventata il punto di riferimento anche per l’orga-nizzazione di grandi eventi sportivi.Il nuovo Hotel South Point, con all’interno la mae-stosa arena costruita appositamente per ospitare icampionati di rodeo, è stato lo scenario ideale perle finali di un campionato del mondo di tiro conl’arco.Non altrettanto sufficiente si è dimostrata l’organiz-zazione locale della manifestazione: scarsa l’assi-stenza alle rappresentative Nazionali, planningdelle gare poco chiari, location delle qualifiche nonaccettabile per un evento mondiale, cerimonie diapertura e chiusura inesistenti, un’organizzazione aldi sotto delle aspettative per una rassegna iridata interra Usa.Nonostante questi inconvenienti, i nostri ragazzinon si sono fatti coinvolgere dall’ambiente festaio-lo di Las Vegas ma hanno sempre tenuto presentel’obiettivo della trasferta e la posta in gioco, il mon-diale, ultima gara indoor di prestigio internazionaleprima delle Olimpiadi di Londra.La griglia degli scontri, dopo la qualifica, non evi-denzia particolari sorprese. Nel ricurvo maschile gliavieri Marco Galiazzo e Michele Frangilli superanoagevolmente i primi due turni approdando ai quar-ti di finale, che concludono entrambi in parità. Spa-reggio sfortunato per Michele, che per pochi milli-metri perde lo scontro con l’austriaco Dornhofer,mentre Marco supera il canadese Duenas con uneccezionale 10 vicinissimo alla X. Galiazzo proseguela sua corsa per l’oro e nella semifinale rende giusti-zia al compagno di squadra Frangilli, superandol’austriaco Dornhofer per 7-1.Ma è nella finale con lo statunitense Jake Kaminski,che aveva superato il favorito compagno di squadraBrady Ellison, che Marco esprime tutta la sua classee sul 5 a 5, dopo la sfreccia di spareggio (10-9), con-quista l’oro ed il titolo di campione del mondo, tro-feo mancante nel suo blasonato palmares.

di Paolo PoddigheFoto Dean Alberga

L’aviere iridato Marco Galiazzo premiato a Las Vegas dall’ex campione del tennis Andre Agassi.

A pag. 13 i podi olimpici con gli azzurriNatalia Valeeva e Luca Maran.

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Nel femminile Natalia Valeeva giunge con determi-nazione fino alla semifinale contro la russa Perovavincendo l’incontro con il punteggio di 6 a 4. Finalenell’arena contro la statunitense Miranda Leek, conil pubblico in delirio per la beniamina di casa, maNatalia fa valere il suo carattere da professionista econquista l’ennesimo titolo mondiale della sua car-riera.Nel compound Sergio Pagni, che aveva battuto aisedicesimi il Nazionale para archery Alberto Simo-nelli (alla sua prima presenza internazionale con gliazzurri “normodotati”), si ferma ai quarti contro ilfortissimo Reo Wilde, che conquisterà il titolo irida-to superando Butts in una finale tutta a stelle e stri-sce. Anche Laura Longo conclude la sua avventuramondiale ai quarti, perdendo contro la russa Bal-zhanova, atleta di grande valore che conquisterà lamedaglia d’oro.Ottima la prestazione degli junior ricurvo con Pao-letta e Maran che conquistano i quarti di finale:turno ostile per Matteo, che conclude il suo sognocontro l’ucraino Komonyuk. Continua invece lacorsa all’oro di Luca Maran che sconfigge 7-3 aiquarti il messicano Zamora, in semifinale vendica ilcompagno superando, sempre 7-3, Komonyuk eapprodando alla prestigiosa finale contro il tenaceolandese Sjef Van De Ber. L’incontro resta incertofino alla fine, con il verdetto rimandato allo spareg-

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gio: un’ultima freccia che Luca tira con calma e mae-stria nella crocetta del 10, conquistando un merita-tissimo titolo mondiale.Nel compound junior, non troppo fortunate leprove dei nostri azzurri. Fabio Ibba conquista i quar-ti di finale con determinazione nonostante fosse laprima presenza ad un Mondiale, concludendo la

sua avventura dopo lo spareggio, per pochi milli-metri di differenza tra i due dieci. Nella prova asquadre la sorte ci ha parzialmente voltato le spalle:le squadre compound senior terminano l’avventuraai quarti, mentre gli junior maschili giungono allesemifinali, ma perdono con gli Usa e non riescono aconquistare un posto sul podio, sconfitti per un solopunto nella finalina dal Sud Africa.Ma sono ancora le nostre donne a regalarci unamedaglia: la squadra ricurvo femminile ai quartisupera la Georgia e nella semifinale contro gli StatiUniti cede il passo solo dopo lo spareggio. Nellafinale contro la Russia che vale il bronzo, NataliaValeeva con le aviere Guendalina Sartori ed ElenaTonetta dominano l’incontro dalla prima freccia econquistano un meritatissimo podio che proiettal’Italia al 3° posto nel medagliere finale dietro a Usae Russia.Con il mondiale di Las Vegas si conclude nel miglio-re dei modi la stagione invernale. Oramai con lamente siamo tutti proiettati verso l’obiettivo Lon-dra 2012, con l’auspicio di vivere queste Olimpiadiancora una volta da protagonisti.

Sotto i campioni del mondoMarco Galiazzo, Luca Maran e

Natalia Valeeva.A pag.15 il bronzo a squadre

olimpico delle azzure GuendalinaSartori, Elena Tonetta

e Natalia Valeeva.

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NATALIA VALEEVA SULLA CRESTA DELL’ONDA

Sono passati quasi venti anni da quando NataliaValeeva conquistò un doppio bronzo con quellaassai provvisoria entità geografica che si chiamavaCsi (Comunità Stati Indipendenti, ex Urss) ai GiochiOlimpici di Barcellona. Ma l’agonista, digerita moltialtri eventi olimpici, è ancora lì, perfettamente sullacresta dell’onda, pronta a inseguire il miglior risulta-to di sempre, guidando il carro al femminile perlo-meno in maglia azzurra, vista la gran congerie diassortiti piazzamenti tra Sydney, Atene e Pechinoper quanto ci riguarda. Nel 1997 è diventata italianaaggiungendo il passaporto nostrano a quello dellasua terra natale, la Moldavia, non più Urss, tantomeno Russia. La prova della sua intatta competitivi-tà è l’oro individuale, condito con il bronzo a squa-dre nei recenti mondiali indoor negli Stati Uniti. Lasignora di Tirnauca è anche madre di tre figli e col-lare d’oro al valore atletico.Se ripensa alla sua lunga carriera ha qualcherimpianto, olimpico o meno?“Il rimpianto maggiore forse è per Sydney quando hopartorito il mio primo figlio. La salmonellosi presa tresettimane prima ha lasciato i suoi strascichi. Sonoarrivata settima per mancanza di forza fisica, avreipotuto far meglio, arrivare a ridosso del podio. PerAtene 2004 le premesse erano addirittura migliori. Mipresentavo con un fresco record del mondo ma laspalla rotta mi ha handicappato e costretto a un risul-tato modesto. Forse non tutti ricordano che ho gareg-giato anche nel 1996 per la Moldovia. Ma su noi atletic’erano troppe pressioni in vista di un risultato di pre-stigio per un paese giovane e non sono riuscita a faremeglio del decimo posto. Insomma, il mio curriculumpoteva essere migliore a livello olimpico”.

Invidia i risultati olimpici di un’atleta che moltole somiglia per cambio di nazionalità, longevitàed eccellente profilo come Josefa Idem?“Se mi paragonate a lei non posso che sentirmi orgo-gliosa. Per i risultati che ha avuto, per la sua persona-lità, per la voglia di essere sempre all’altezza dellasituazione. Per puntare a un risultato di prestigio aLondra 2012. Si vede che siamo il miglior esempiodella resistenza italiana”. Con trenta anni di carriera ci si può chiederequale motivazione ancora la spinga e quale tra-guardo intraveda per il fine carriera? “In effetti ho tirato per la prima volta a tredici anni.Finchè mi sento atleta non intravedo la fine di carrie-ra. Dipende dalla pazienza della famiglia, da quantomi aiuteranno i miei familiari, di supporto ai nonni ealla tata. Certo, col passare degli anni diventa tuttopiù difficile. Si deve lavorare di più. Le articolazioni nonmigliorano. La fisioterapia mi viene incontro per sup-portare il mio fisico. E i risultati mi assistono. Ci tenevotanto a vincere il mio quinto mondiale e ce l’ho fatta.Questo è un risultato che mi conforta molto in vista diLondra. Dopo l’Olimpiade sicuramente rallenterò iritmi per uno o due anni, poi vedrò cosa fare. Nonposso programmare più di tanto. Quando il salto mor-tale diventerà impossibile mollerò”.L’Italia di oggi, un paese in crisi. Nello sport enon solo?“Quindici anni fa avevamo meno problemi, con lalira si stava da Dio. Abbiamo stretto la cintura. Allafine non ho scelto l’Italia, semplicemente mi sonoinnamorata di mio marito. Lui è pronto anche alavorare all’estero se qui dovesse diventare troppodifficile”.

Il Presidente Giorgio Napolitanooffre un ramo di mimosa alMinistro del Lavoro e delle

Politiche Sociali con delega per lePari Opportunità Elsa Fornero eal Ministro della Giustizia Paola

Severino; al centro NataliaValeeva con le altre insignite

dell'Ordine al Merito dellaRepubblica Italiana in occasione

della celebrazione della GiornataInternazionale della Donna.

Interviste a cura di Daniele PotoFoto di Dean Alberga

La campionessa Natalia Valeeva insignita del titolo di Commendatore della Repubblica ItalianaL'atleta azzurra Natalia Valeeva è stata ricevuta al Qui-rinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoli-tano per i festeggiamenti dell'8 marzo ed è stata insi-gnita del titolo di Commendatore della Repubblica Ita-liana con la seguente motivazione: "Per aver dimostra-to, con le sue vittorie che anche nel mondo dello sport lamaternità non rappresenta un ostacolo al raggiungi-mento di ambiziosi traguardi".

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La vittoria olimpica di Marco Galiazzo non è untotem sepolto nell’albo dei ricordi ma un’icona viva,rinfrescata dall’importante medaglia d’argento asquadre del 2008. Si affaccia l’anno olimpico e tuttichiedono il tris all’arciere veneto che appare comeun veterano mentre ha solo 28 anni e mezzo. Dopopochi giorni ha già archiviato l’ennesimo podio, untitolo mondiale indoor conquistato tra i lustrini diLas Vegas: ma l’aviere azzurro guarda sempredavanti a sè. Ancora qualche settimana e il mondodello sport si ricorderà di lui, si spera per non farlorientrare nell’oblio, consumato il rito olimpico diLondra. Galiazzo ha spessore, ha un curriculumdecennale che parla da solo, una maledetta vogliadi confermarsi, nonostante che l’abituale timidezzanon faccia uscire allo scoperto i pensieri reconditi.Se ripensa alla vittoria olimpica cosa le viene inmente?“È stata faticosa, ne è valso la pena e mi ha ripagato ditutti sacrifici fatti. È un ricordo ancora vivo e pulsante,prende forma e radici dentro di me. Non mi sembralontana perchè ne godo ancora i benefici morali. Io misento tecnicamente migliorato, anche gli avversaripurtroppo lo sono e considerevolmente. C’è stato unavanzamento generale di valori. Dal 2004 è cambiatola storia del tiro con l’arco, specialità olimpiche. Ècome se ci fosse stato un aumento di cilindrata e dispessore. Gli esperti lo riconoscono, le prestazioni ingioco sono quasi imparagonabili. È impressionante ilmiglioramento. Con questo non voglio dire che ilGaliazzo del 2004 farebbe fatica a ripetere lo stessorisultato. Una finale è sempre una finale con quel mar-gine d’incertezza che si porta appresso. Io credo diessere stato nell’onda e cioè di essermi adeguato allatrasformazione. Per cui mi sento ancora pienamentecompetitivo”E questa valutazione, accostata al pensiero diLondra, che previsioni le porta a formulare?“Bisogna darsi da fare. Vedremo quando comincerà lastagione all’aperto. Adesso una valutazione sarebbequanto meno prematura o velleitaria. Non so decifra-re. Dipende da troppi fattori. Il rendimento del sotto-scritto ma anche quello, non trascurabile, degli avver-sari. Per il momento sono messo piuttosto bene con laqualificazione. Prima esserci, poi cercare di ripetere irisultati delle ultime due edizioni dei Giochi. Questo èil chiaro obiettivo”.Si può scrivere che, complessivamente, la squa-dra olimpica azzurra è la più forte di sempre perconsistenza?“Direi di sì. Siamo cresciuti complessivamente. Il livello

è medio-alto. Purtroppo la selezione del terzetto nonrenderà merito agli arcieri nostrani che sono di quasipari livello. E dunque la selezione non ci assicura unrisultato garantito a squadre. Ora siamo in periodo dicrescita. Bisogna vedere se poi i test di allenamento sitradurranno in risultati coerenti in gara. Io non tiroancora come voglio ma penso di essere completa-mente all’altezza della situazione in previsione dellagara di Shanghai”Cosa vede oltre l’Olimpiade? E oltre lo sport?“Al momento faccio l’atleta a pieno tempo. E dunquenon mi inoltro nel futuro. Penso di poter avere una car-riera ancora sufficientemente lunga. Succede cosÏquando sei completamente motivato e ti nutri del tuosport. Terminata l’attività vedremo se mi verrà propo-sto qualcosa. Attualmente milito nell’Aereonautica,non escludo che potrei rimanere per prestare servizioattivo in qualche ufficio. Con sei-sette ore di impegnoquotidiano nel tiro con l’arco francamente non intra-vedo margini, fisici e mentali, per qualcosa di diversoal momento”.

MARCO GALIAZZO ALLA RICERCA DEL TRIS

Il campione del mondo Marco Galiazzo sul podio con glistatunitensi Jake Kaminski(argento) e Brady Ellison (bronzo).

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18 arcieri gennaio - febbraio 2012

m o n d i a l i i n d o o r - l e i n t e r v i s t e

LUCA MARAN SENZA FRETTA O FRENESIE

Luca Maran ha già assaggiato il mondo dei grandi(senior) nell’arcieria mondiale, ma ha colto la soddi-sfazione più piena di una carriera più che promet-tente, con il titolo iridato nella categoria junior nelfortunato raccolto azzurro di Las Vegas. Nella cittàdei giochi e della roulette full time, non è stato sem-plice venire a capo nell’ultimo atto dell’olandeseVan Der Berg. Tutt’altro che un gioco nell’occasionespecifica per un “dieci” più “dieci” dell’avversario.Si direbbe che il suo sangue freddo sia stato decisi-vo per un finale suspense che ha ricordato le tribo-lazioni di Di Donna, in altro contesto (tiro a segno)in una memorabile Olimpiade.“Non è stato così semplice. Non sono neanche tropposoddisfatto dell’ultimo tiro. Ero molto carico di tensio-ne ma, ora, a freddo, posso dire di aver conservato ladecisiva freddezza anche se il mio avversario era unoche non mollava mai. Mi sarebbe dispiaciuto rinun-ciare alla medaglia d’oro per un’imperfezione. Peral-tro eravamo tutti e due molto determinati nell’afferra-re il primo posto. È andata bene. Alla fine più abilitàche fortuna”.A diciotto anni lei ha già avuto un battesimoimportante con la convocazione nella squadraassoluta con il bronzo a squadre negli europei

indoor in Spagna, in aggiunta al quarto postoindividuale. Ha fretta di riconfermarsi fuori dalcontesto di categoria?“Verrà il mio momento, senza frenesie. Sinceramentenon ho fretta di entrare nel mondo dei senior. Diciamoche è venuta naturale, anche se un po’ a sorpresa, laconvocazione dell’anno scorso grazie al primo pun-teggio assoluto (586) nella gara di qualificazione. Epoi lì sono arrivati anche i risultati dimostrando chenon era stato un caso, che ero all’altezza della situa-zione. Comunque in senso assoluto gli avversari certonon mancheranno e sono quelli che tutti conoscono:Frangilli, Galiazzo, Di Buò”.Vista la sua giovane età lei potrebbe avere unosplendido futuro. Si è posto dei traguardi e deilimiti?“Non lo so sinceramente. E non lo posso dire oggi.Sarebbe presuntuoso inoltrarmi nel futuro e prevede-re una carriera lunga. Guardo molto al presente”E al futuro, dunque più ovviamente Olimpiade,2016 che Giochi 2012?“Sì, per forza di cose. Il traguardo 2012 è fuori targetma tra 4 anni potrebbe essere il momento giusto. Perme l’anno in corso è soprattutto la stagione dellamaturità da prendere a tutti i costi. Si tratta di cresce-re un po’ alla volta, senza fretta e tensioni”.Cosa la attrae nel tiro con l’arco?“Un po’ tutto complessivamente. Ma soprattutto ilgesto tecnico. La traduzione in un risultato della per-fetta applicazione della tecnica. È quello che dà piùsoddisfazione”.Nel suo bagaglio solo tiro con l’arco o anche altrisport?“A Varese lo sport di casa è il basket, seppure un po’decaduto. Io l’ho praticato alle elementari ma agoni-sticamente i migliori risultati l’ho avuti con la vela. Hobazzicato anche nuoto, pallavolo e karate, da noi lestrutture non mancano. Però il tiro con l’arco è arriva-to abbastanza presto. Sono sette anni che lo praticocon l’originario tesseramento per gli Arcieri Città diVarese. Ovviamente ora ho tempo solo per il tiro conl’arco”.Chi ammira nella sua disciplina preferita e fuoridall’orto del tiro con l’arco in senso assoluto?“Nel tiro con l’arco soprattutto Galiazzo, il campioneolimpico. Non c’è confidenza tra noi, non siamo amici.Ma mi basta seguirlo in competizione per ammirarlo ericonoscermi nella sua maestria. Negli altri sport nonho idoli, semplicemente forse non ho abbastanzatempo per seguire le altre discipline. Verrà il tempoanche per quello”.

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s e t t o r e g i o v a n i l e

di Stefano CarrerResponsabile Tecnico Settore GiovanileÈ cominciata nel migliore dei modi la stagione ago-nistica 2012. Nel primo dei tre impegni previsti sirientra a casa con uno splendido risultato: ai Cam-pionati Mondiali Indoor di Las Vegas lo junior olim-pico Luca Maran conquista la medaglia d’oro aggiu-dicandosi il prestigioso titolo iridato.Luca è un giovane arciere particolarmente bravo,già in passato sia da allievo ed in un’occasioneanche da senior si era messo in evidenza facen-dosi valere in importanti gare internazionali. Lucaè un arciere che ottiene risultati così importantigrazie ad una serie di fattori rilevanti: è benseguito sia per quanto riguarda la tecnica di tiroche per la scelta e la messa a punto dei materiali;ma la dote che lo contraddistingue è senza dub-bio la grande determinazione, serenità e convin-zione che possiede nei momenti cruciali dellecompetizioni.Oltre che come arciere Luca è apprezzato dai tecni-ci per le sue buone maniere e per la sua delicata esimpatica ironia, inoltre spicca per la sua raffinataeleganza in occasione delle celebrazioni federali.Un altro aspetto rilevante che mi sento di doversegnalare è che Luca in rare occasioni non si èqualificato per competizioni internazionali a causadi un risultato non entusiasmante nelle gare divalutazione. Ebbene, non ha mai polemizzato conle scelte fatte dallo staff azzurro, ma anzi, si è impe-gnato maggiormente per dimostrare il suo valore,e spesso i risultati poi ottenuti sono stati di grandeconforto. Riporto questo fatto perché i giovanisappiano che dalle sconfitte possono arrivare legiuste motivazioni per allenarsi, ottenendo poi legratificazioni desiderate.Luca Maran ha vinto, ma anche altri giovani hannoottenuto dei buoni risultati. Matteo Paoletta (junio-res olimpico), Fabio Ibba e Deborah Grillo (juniorescompound) sono giunti fino ai quarti di finale, chiu-dendo di fatto tra i primi otto; vi posso assicurareche tutti gli avversari erano molto forti.Sfortunata la squadra maschile juniores com-pound (Ibba-Maresca-Pardini) che per un solo

punto ha perso un’importante medaglia di bron-zo, chiudendo al quarto posto.Ora ci restano due gare europee, speriamo di esse-re protagonisti anche in queste competizioni,sapendo che in Europa ci sono Nazioni molto fortiche, come noi, faranno di tutto per poter ottenere imigliori risultati possibili.

di Gianni FalzoniTecnico Settore Olimpico“Ten!!”. La voce decisa dello speaker, nell’arena del-l’immenso South Point Hotel Casino di Las Vegas, èquasi soffocata dal boato del pubblico. Qualche fra-zione di minuto, poi l’arbitro fa un cenno e confer-ma. La freccia è più al centro del centro, ed è unafreccia che vale letteralmente oro. Con quell’ultimafreccia Luca Maran si è laureato campione delmondo, battendo l’olandese Sjef Van Den Berg inuna finale al cardiopalmo, decisa allo shoot-off.La gioia è incontenibile, tra abbracci ed urla di esul-

UNA FRECCIA CHE VALE ORO

Ai Mondiali Indoor di Las Vegas l’azzurrino Luca Maran vince allo spareggio il titolo iridato individuale.

Sfuma il bronzo del trio compound maschile

Luca Maran festeggia il titoloiridato juniores olimpico con iltecnico azzurro Gianni Falzoni.

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tanza; e mentre Luca, scrollatosi presto di dossol’emozione, si concede a fotografi e telecamere conquel mix di calma e freddezza che sono il suo puntodi forza, anche la mia tensione si scioglie in momen-ti di sportivissimo fair-play. “Good match, very goodmatch!!!”: pacche sulle spalle, cordiali strette dimano e l’azzurro si mescola con l’orange.L’impresa di Luca è stata il momento più esaltantedella nostra spedizione all’undicesima edizione deimondiali indoor.La trasferta era iniziata il 3 febbraio tra neve e gelo.Lasciato il clima “siberiano” della Malpensa, il teamazzurro diciotto ore dopo si è ritrovato in quello benpiù mite del Nevada, tra le luci scintillanti di LasVegas, dove tutto ha il profumo del mito e del kitsche dove tutto è esagerato. E se dalle parti dell’epicaFlamingo Road ci sono la Tour Eiffel del Paris Hotel ela Piazza San Marco con il campanile e il ponte diRialto del Venetian, in periferia - accanto all’aeropor-to - si sono inventati un albergo con più di 2000stanze (il South Point Hotel) che ingloba, oltre all’im-mancabile casinò con una superficie di un campo dacalcio, uno spazio (rigorosamente indoor) dove si fadi tutto e che in un baleno può trasformarsi daCampo di Marte per spettacoli ippici in pedane perl’archery e gli specialisti di tiro con l’arco.Tra una tentazione e l’altra, con qualche piccolostrappo al rigore della vita agonistico-sportiva (macome si fa, a Las Vegas, dove anche i muri trillanocome slot machines?) inizia il nostro allenamento.Domenica 5 i primi tiri di prova ufficiali: in giro c’èmolta gente, un po’ stranita, un po’ incuriosita. Gliamericani non capiscono bene, guardano stemmi edivise e fanno domande: per gli americani è il gior-no del Superbowl, la finalissima del campionato difootball che tiene incollati alla tv milioni di personeper il titanico scontro tra i Patriot del New Englanded i Giants di New York.L’indomani, lunedì 6, si comincia a fare sul serio. Glijunior montano il loro arco e scoccano le loro frec-

ce sul campo di qualifica in moquette. Sono in 28:estremo oriente a parte, ci sono i migliori delmondo; tra loro Luca Maran, Matteo Paoletta eMarco Morello. Nella gara di qualifica Maran partefortissimo: a metà gara è in testa con 295 punti su300. Alla fine sarà sesto (581 punti), precedendo ilcompagno Paoletta (decimo con 579 punti); Morel-lo rimane al di sotto dei suoi abituali punteggi,fermo a quota 564. La squadra è quarta ad un solopunto dalla terza (Usa), preceduta da Russia edUcraina.Il ranking è delineato: martedì 7 iniziano gli scontriindividuali, quelli più emozionanti e spettacolari.Morello vince ai sedicesimi con il moldavo Olaru (7a 3) e si ferma agli ottavi battuto dall’americanoMcLaughlin. Paoletta ai sedicesimi travolge l’olan-dese Appels (6 a 0 con 89 punti su 90), supera anchelo svizzero Curchod ma si ferma ai quarti perdendocon il forte ucraino Komounyuk. Anche Maran supe-ra in scioltezza i sedicesimi (6 a 2 con il norvegeseLie). Negli ottavi gli tocca il russo Tsybekdorzhiev,tipo tosto e freddo come lui. Finisce in perfettaparità (5 a 5) e si va allo shoot-off. Per primo tiraMaran che fa un bel 10, ma va nel 10 anche la frec-cia del russo. Le due frecce sono entrambe vicineal centro ed è necessario aspettare il responso del-l’arbitro per sapere chi passerà il turno. Poi l’arbitroalza il braccio ed indica Luca, facendo esploderel’urlo liberatorio tra tutti noi. Nei quarti liquida (7 a3) il messicano Zamora e, in una tiratissima semifi-nale, si sbarazza (7 a 3) dell’ucraino Komounyuk ,così “vendicando” il compagno ed amico Paoletta.Tra Luca ed il sogno con i colori dell’iride ci sonosolo una manciata di frecce, un arciere olandesema anche 48 ore di attesa e gli scontri a squadra.La posizione ottenuta in qualifica ci fa scontrarecon la squadra Messicana. L’inizio è buono ed iragazzi guadagnano due punti nella prima serie ditiri ed un altro punto nella seconda serie. Nellaterza non riusciamo a confermare il vantaggio ma

Il gruppo azzurro al completo aiMondiali Indoor di Las Vegas.

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rimaniamo a +1. Nella quarta ed ultima volée ilnostro vantaggio sfuma e la vittoria va al Messico(226-225). Peccato, per un solo punto! I ragazzipotevano fare meglio, lo sanno, potevano arrivarea sfidare l’Ucraina. Più che sulla tecnica, per recu-perare in fretta, bisogna lavorare sulla psicologia esul carattere.Giovedì 9 febbraio 2012. Ci siamo. La finale del tor-neo individuale è già un traguardo doc, ma oradobbiamo vincere! Alle 15 io e Luca siamo sulcampo di allenamento, nelle viscere del grandealbergo, per i tiri di riscaldamento e la scelta diquella manciata di frecce che potrebbero valerel’oro. Alle 16,15, quando lo speaker annuncia ilnome dei due finalisti, Luca fa un passo avanti, alzala mano al pubblico ed è sereno e tranquillo. Tiraper primo l’olandese Sjef Van De Berg. Luca, con-centratissimo, con tre dieci si aggiudica il set. Nelsecondo l’olandese recupera e lo scontro si riportain parità. Nel terzo set è ancora parità e il livello èaltissimo: ben poche frecce mancano il centropieno del bersaglio. Nel quarto set Luca si portaavanti (5 a 3) con due frecce nel 10 ed una nel 9. Maanche Van Den Berg tira bene e si aggiudica il quin-to set riportando il risultato in parità. Si va alloshoot-off. Con una sola freccia si assegna il titolomondiale: Luca è tranquillo e ben concentrato. Lafreccia di Van Den Berg va nel 10 e gli olandesi esul-tano. Luca quasi non si scompone: ora tocca a lui eper vincere bisogna fare un 10 più vicino al centro.Gli ultimi consigli mentre incocca la freccia. Sonosicuro che ce la può fare e cerco di trasmettergli lamia sicurezza. Parte la freccia ed è 10. Lo speakerannuncia “ten!”: sì, ma è un “ten” più “ten” dell’altro.Luca Maran ha sbancato Las Vegas!!!Per la cronaca: il superbowl è stato vinto dai Giantsdi New York con un incredibile touchdown diAhmad Bradshaw a 57 secondi dalla fine del match.Praticamente uno shoot-off…

di Flavio ValesellaTecnico Settore CompoundSinceramente mi aspettavo un mondiale un po’ più“frequentato”. Non saprei a chi o a cosa attribuire lediverse defezioni, ma le aspettative per un confron-to agonistico erano altre.Fortunatamente la nostra comitiva compound gio-vanile era ben rappresentata dai tre componentidella squadra maschile: Fabio Ibba, AlessandroMaresca e Leonardo Pardini, mentre per quello cheriguarda il femminile, c’era la nostra tiratrice attual-mente più in forma: Deborah Grillo.Parto la mia disamina proprio da Deborah. Pursapendo la parziale mancanza d’incitamento cheun tiratore rileva gareggiando senza squadra, devorilevare la sua ottima prestazione in qualifica, conti-nuando poi con un atteggiamento assolutamentepositivo anche negli scontri fermandosi solamenteallo scontro dove, pur tirando magnificamente, ha

dovuto arrendersi ai quarti ad una tiratrice implaca-bile, l’atleta di Singapore Contessa Loh.Sicuramente ci sarà molto da lavorare per poterarrivare a formare anche nel settore femminile unasquadra forte, in grado di contrastare, sopratutto alivello europeo, l’avanzare di nazioni che fino a 3-4anni fa non erano presenti nel settore femminilecompound giovanile, settore che ha diversificatonotevolmente il “baricentro tecnico” spostandolovistosamente dagli Stati Uniti ad altre nazioni,soprattutto extra europee.Passando ora ad una disamina della prestazionedella squadra maschile, devo prima di tutto compli-mentarmi con i tre tiratori per non essersi lasciatiscoraggiare per le diverse e negative situazioni incui si sono a turno trovati e soprattutto per nonaver lasciato nulla d’intentato, anche quando il per-corso degli scontri li metteva a confronto in semifi-nale con avversari che, a detta di tutti, sono pratica-mente imbattibili: gli Stati Uniti, una squadra chepuò contare, nonostante la giovane età media, giàsu alcuni anni d’esperienza e di grande affiatamen-to. La nostra comitiva era invece una squadra for-mata da soli due mesi e con caratteristiche tecnichemolto diverse.In una disamina a posteriori è emersa anche, perammissione stessa (ed ammirevole) dei ragazzi, chelo scontro che ci ha visti perdere per un solo puntocon il Sudafrica, era stato fortemente sentito sottol’aspetto emotivo. Ritengo questa ammissione unulteriore passo verso un salto di qualità che i nostritiratori inevitabilmente faranno, dal momento chesolo in gare come questa emergono tali situazioni.Un piccolo accenno a quello che ho visto ed anno-tato in questo mondiale. Tecnicamente oramai pre-vale, sia in ambito maschile che femminile, una tec-nica altamente dinamica: il rilascio a rotazione pura(senza sicura) oramai la fa da padrone, più del 50%dei tiratori usano questo modello di rilascio, lascian-do l’altra metà ai diversi tipi rilascio: l’inossidabilepolsino, il pollice, il rilascio ad incremento, il rilascioa rotazione con sicura.Altra sottolineatura degna di nota, soprattutto inambito maschile: la stabilizzazione pesante, contanto di stabilizzatore di circa 12-14 pollici all’inter-no, viene utilizzata con l’unico scopo di mantenerel’arco compound, una volta in mira con la manototalmente rilassata, in una posizione praticamente“verticale”.Senza ombra di dubbio un mondiale, anche senza iltutto esaurito come partecipanti, trasmette grandiemozioni e obbliga gli addetti ai lavori a cogliereogni nota meritevole per integrare le proprio cono-scenze. Questo senza dubbio porterà nuova espe-rienza e soprattutto rafforzerà i nostri ragazzi inquella caratterialità che immancabilmente serveper potere reggere sul braccio dell’arco una taleemozione, permettendo che il mirino resti fermo ilpiù possibile.

Il tecnico azzurro Gianni Falzoni sicongratula con Luca Maran.

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IL GIRO DELMONDO INDOOR

Da Singapore a Las Vegas, passando per Nimes, ottimi risultati per gli atleti italiani

nel nuovo circuito istituito dalla World Archery Federation

I momenti più importanti della stagione indoor 2011-2012, dopo i Campionati del Mondo di Las Vegas,sono state le tre tappe della Indoor World Cup. Que-sto nuovo circuito era formato da 3 tappe: Singapore(10-11 Dicembre 2011), Nimes (20-22 Gennaio 2012)e Las Vegas (10-12 Febbraio 2012) e gli arcieri deside-rosi di qualificarsi alla finale di Las Vegas dovevanopartecipare ad almeno due delle tre tappe, di cui unadoveva essere quella negli Stati Uniti. L’obbligo delladoppia partecipazione è dato dal fatto che, in base alrisultato ottenuto al termine di ogni tappa, agli arcie-ri veniva attribuito un punteggio: 1° posto: 25 punti. 2° posto: 21 punti. 3° posto: 18punti. 4° posto: 15 punti. 5° posto: 13 punti. 6° posto:12 punti. 7° posto: 11 punti. 8° posto: 10 punti. Dal 9 al16° posto: 5 punti. La somma dei due punteggi mag-giori ottenuti nelle due o tre tappe alla fine è servitaa creare la ranking list per la Finale di Las Vegas.

SINGAPORE, 10-11 dicembre 2011Al Marina Bay Sands di Singapore a tenere altol’onore italiano c’era solamente un atleta, l’aviereMichele Frangilli, che si è rivelato come sempre unportabandiera di prestigio. Frangilli infatti ha finitola gara di qualificazione con un ottimo primo postocon 590 punti, distanziando il secondo classificatodi ben 14 punti. Dopo una serie di scontri che nonhanno presentato la minima difficoltà, Michele èstato fermato ai quarti di finale dal bulgaro IvanYotov. Al termine della prima tappa della IWC, quin-di, Michele Frangilli si trovava al 5° posto della ran-king con 13 punti.

NIMES, 20-22 gennaio 2012 Presenti 1010 arcieri da tutto il mondo, di cui circa70 italiani: quella di Nimes è gara di dimensioni dav-vero incredibili, che anno dopo anno raccoglie con-

di Dajana PiccoloFoto Dean Alberga

Matteo Fissore, bronzo arcoolimpico nella finale di Las Vegas.

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sensi sempre maggiori e che, grazie alla vicinanza,permette a tutti gli italiani di provare l’ebrezza diuna gara internazionale. All’ottimo livello di parteci-pazione è corrisposto anche un ottimo livello ditiro, con risultati davvero interessanti.Nell’olimpico senior maschile 4° e 5° posto rispetti-vamente per Massimiliano Mandia e Michele Fran-gilli, 8° posto per Matteo Fissore; Frangilli con il 5°posto è andato ad aggiungere altri 13 punti al suopunteggio per la ranking finale, mentre Mandia eFissore hanno totalizzato 15 e 10 punti ranking. Nel-l’olimpico senior femminile 6° posto per NataliaValeeva, mentre le altre italiane in gara si sono fer-mate tutte oltre il 16° posto, non guadagnandosil’accesso alla speciale ranking per la finale di LasVegas. Ottima prestazione anche per lo junior ricur-vo Marco Morello, che ha chiuso con un bel 5° postoe 13 punti ranking, mentre tra gli allievi è spiccata laprestazione di Cristiano Rivaroli, che ha vinto ilbronzo in una finale in cui ha battuto 7-3 il franceseBryan Bedrossian. Ma il risultato migliore è statoquello dell’inossidabile Sergio Pagni nel compoundsenior maschile, che è riuscito a conquistare il gradi-no più alto di un podio che aveva rischiato di esse-re completamente statunitense: secondo, terzo,quarto e quinto posto infatti sono andati agli ame-ricani Cousins, Gellenthien, Wilde e Willet. L’Italia haconquistato un podio anche nel compound seniorfemminile grazie all’argento di Marcella Tonioli,superata solamente dall’atleta paraolimpica ingleseDanielle Brown. Tra gli junior 4° posto per Emanue-le Rota nel maschile, mentre Sabrina Franzoi nelfemminile conquista il bronzo.

LAS VEGAS, 10-12 febbraio 2012La terza ed ultima tappa del circuito della IndoorWorld Cup è stata sicuramente la più emozionante,essendo anche seguita dalla finale. Nell’olimpicomaschile il migliore tra gli italiani è ancora una voltaMichele Frangilli, seguito da Massimiliano Mandia eda Matteo Fissore. Si è ripetuta, quindi, la dinamicagià vista a Nimes; ma, mentre Frangilli è andato ad

aggiungere al proprio bottino altri 5 punti ranking,Mandia e Fissore si sono fermati a quanto già otte-nuto in Francia. Unica partecipante italiana nel-l’olimpico senior femminile l’atleta dell’AeronauticaElena Tonetta, che con il 14° posto ha conquistato 5punti ranking.Nel compound ottima prestazione per SergioPagni, che ha totalizzato un 300 dopo l’altro, ma chea causa del sistema di shoot-off tipico dell’ArcheryFestival ha chiuso al dodicesimo posto, andando adaggiungere altri 11 punti ranking ai 25 già conqui-stati a Nimes. Terzo gradino del podio per lo juniorFabio Ibba, accompagnato anche da AlessandroMaresca e Leonardo Pardini, classificatisi rispettiva-mente al 13° e al 20° posto nella categoria com-pound junior maschile.

LAS VEGAS: FINALE DELLA INDOOR WORLD CUPLa finale della World Cup è iniziata con quasi tre oredi ritardo rispetto al programma iniziale, contri-buendo a far accumulare stress e stanchezza: condi-

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Sergio Pagni sulla linea di tiro a fianco allo statunitense Reo Wilde, che ha conquistatol’oro compound al termine del circuito.

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zioni non propriamente ottimali per portare a casadegli ottimi risultati. Nel compound l’azzurro Sergio Pagni ha iniziato lasua corsa all’oro dalla seconda posizione, ottenutagrazie a 36 punti ranking, ed ha superato brillante-mente il suo primo scontro contro il russo DenisSeguin, 15° classificato. Nello scontro dei quarti difinale Pagni si è però dovuto arrendere di fronte allostatunitense Ben Cleland, vincitore poi del bronzo.Elena Tonetta, all’undicesimo posto nella rankingfinale dell’arco olimpico femminile è arrivata finoallo shoot-off prima di battere la slovena Ana Umercon un nove più vicino al centro, ma ai quarti, purlottando, non è riuscita a battere la vincitrice dellaIndoor World Cup Ksenia Perova (Rus). Ben tre italiani sono riusciti a conquistare un postonella ranking dell’arco olimpico maschile: MicheleFrangilli al 3° posto con 26 punti, Massimiliano Man-dia all’8° posto con 15 punti e Matteo Fissore al 10°posto con 10 punti. Primo scontro sfortunato perMichele Frangilli contro Jake Kaminski (USA) reducedall’argento al mondiale e in ottima forma: lo statu-nitense infatti ha totalizzato un trenta dopo l’altro,non lasciando scampo all’avversario e portandosi acasa lo scontro per 6-0. Più fortunato MassimilianoMandia, che agli ottavi di finale ha incontrato Indra-nath Perera (Sri): in vantaggio già dal secondo set,Mandia ha mantenuto la leadership per tutto loscontro, battendo Perera 6-4. Scontro letteralmenteall’ultima freccia per Matteo Fissore: l’atleta pie-montese è arrivato fino allo shoot off contro Tan SiLee (Sin), battendolo grazie a un 10 contro il 9 del-l’avversario. Quarti di finale molto diversi per Man-

dia e Fissore: Mandia si è ritrovato faccia a faccia conun Brady Ellison in ottima forma, che non gli halasciato scampo. Fissore invece ha vinto facilmentelo scontro contro lo svizzero Alexandre Curchod,partendo in vantaggio già dal primo set e conti-nuando a tirare al meglio delle proprie capacità.Déjà vu per Fissore alle semifinali dove si scontracon Kaminski, che aveva già battuto ai sedicesimi aNimes: questa volta lo statunitense riesce a toglier-si la soddisfazione di battere Matteo grazie a unabrutta freccia che ha condizionato tutto il secondoset dell’italiano. Fissore conquista però l’accesso allafinale per il bronzo contro il francese ThomasAubert, reduce dallo scontro con Brady Ellison. “Eroabbastanza tranquillo” ha raccontato Fissore “perchéavevo visto che Aubert non reagiva sempre al meglioai propri errori e si innervosiva facilmente”. Dopo unprimo set iniziato in modo perfetto (30-30), entram-bi gli arcieri hanno sbagliato una freccia, ma l’italia-no reagisce meglio e recupera, portandosi a 3 puntiset contro 1. Aubert recupera, riportando il pareg-gio di 3-3, ma Fissore non si lascia intimorire e tornain vantaggio 5-3. Racconta Fissore: “All’ultimo setAubert aveva già tirato un 30 e io dovevo ancora fini-re. Mi serviva un 30 per vincere e non potevo assoluta-mente sbagliare! Quando ho fatto 30 è stata una sod-disfazione grandissima!”. Con il terzo posto MatteoFissore si è portato a casa un premio di 1500$, masoprattutto un bel po’ di spunti per gli allenamentiin vista dei Campionati Italiani di Padova, dove haritrovato quella giusta tensione che gli ha permes-so di dare il meglio durante gli scontri.

I VINCITORI DELLA INDOOR ARCHERY WORLD CUPArco Olimpico Maschile1° Ellison Brady (USA)2° Kaminski Jake (USA)3° Fissore Matteo (ITA)8° Mandia Massimiliano (ITA)9° Frangilli Michele (ITA)

Arco Olimpico Femminile1ª Perova Ksenia (RUS)2ª Folkard Naomi (GBR)3ª Unruh Lisa (GER)7ª Tonetta Elena (ITA)

Arco Compound Maschile1° Wilde Reo (USA)2° Gellenthien Braden (USA)3° Cleland Ben (USA)9° Pagni Sergio (ITA)

Arco Compound Femminile1ª Chesse Joanna (FRA)2ª Vandionant-Frangilli Sandrine (FRA)3ª Jones Naomi (GBR)

Gli azzurri Massimiliano Mandia e Marcella Tonioli.

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26 arcieri gennaio - febbraio 2012

n u o v e p r o p o s t e

TEAM CUP

Una interessante proposta: estendere al tiro con l’ arcouna competizione come la Ryder Cup che,

da circa un secolo, è un grande successo nel golf

Come è noto tra lo sport del golf e quello del tirocon l'arco esistono analogie ben più profonde diquelle tipiche di due sport di coordinazione e de-strezza quali essi sono.A questo proposito posso raccomandare ai mieicolleghi tecnici la lettura di un piccolo libro dal tito-lo : “I sette principi del golf” di Darrin Gee, nei cui te-sto basta sostituire, in moltissimi passaggi, alla pa-rola golf il temine tiro con l'arco per realizzare inmodo evidente le profonde analogie per il succes-so nei due sport.Questa breve premessa per considerare la possibili-tà di estendere al nostro sport un tipo di gara cheda circa un secolo (la prima edizione è del 1927) èuna competizione di grande successo per il golf.

Mi riferisco alla Ryder Cup, competizione a squadreche mette a confronto un gruppo di giocatori sta-tunitensi ad un analogo gruppo di europei. La Ryder, che si gioca ogni due anni, ha un analogoevento, molto meno famoso, (President Cup) checontrappone una squadra degli Usa ad una del Re-sto del mondo (Europa esclusa). Senza addentrarmi nei dettagli del regolamento, ilsuccesso della Rayder viene dal fatto di aver trasfor-mato uno sport come il golf, drasticamente indivi-duale, in uno sport di squadra, ovvero in un eventodove il singolo incontro riduce la individualità per di-ventare solo un tassello per il successo della squadra.Nel golf i componenti delle due squadre si confron-tano in scontri singoli ed a coppie per realizzare un

di Nino Oddo Foto Dean Alberga

Sopra e a pag. 28 alcune immagini dei Mondiali

di Torino 2011.

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risultato finale che non premia i singoli giocatorima solo la squadra.Da questo è nata l'idea di realizzare un 'format' digara simile per il tiro con l'arco. L’idea originale è stata quella di definire un model-lo che si applicasse parimenti ad una competizionedi elevatissimo livello internazionale. Pensate quale attrattiva potrebbe avere oggi (nel-l’Arco Ricurvo) un incontro Asia- Resto del Mondo...Di fatto il modello che descriverò tra poco può ap-plicarsi sia al Ricurvo che al Compound o ad unacombinazione delle due specialità, ovvero con so-luzioni di estrema flessibilità, sia per un evento Out-door o Indoor.La versione originaria, nella versione Arco Ricurvo, èstata già sottoposta, come proposta, all’attenzionedella Federazione Internazionale ed il relativo esa-me avrebbe dovuto essere preceduto da un eventosperimentale previsto in Italia che, però, per varimotivi non si è potuto ancora organizzare. Lo schema esecutivo della competizione deve ri-spondere, per la sua fattibilità, ai seguenti requisitifondamentali:- Tempo ridotto di esecuzione

- Spettacolarità- Elevato tasso tecnico- Adattabilità alle riprese TV- Forte coinvolgimento dei concorrenti

Veniamo alla descrizione dei dettagli, nell’ipotesi digara Outdoor Arco Ricurvo (ma facilmente riporta-bile alle diverse combinazioni).

Le SquadreLe due squadre sono composte da 6 tiratori e 6 tira-trici. La composizione delle squadre viene stabilita nelmodo seguente: quattro componenti delle dueclassi sono selezionati dal Ranking mondiale, men-tre altri due sono scelti dai rispettivi capitani disquadra, nominati dalle Federazioni dei raggruppa-menti continentali, tra i tecnici più qualificati.Vengono, quindi, formate due squadre:Squadra A e Squadra B, ognuna composta da6 tiratori arco Ricurvo Maschile(AM1, AM2, ….BM1, BM2…..)6 tiratrici arco Ricurvo Femminile (AF1, AF2,……BF1, BF2,……)

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Gli incontriLa gara si svolge per scontri diretti (Olympic Round70mt) con :- Scontri di Squadre di 3 Atleti - Scontri di Squadre Miste- Scontri singoli

Ognuno dei 2 Capitani forma prima dell’inizio degliscontri le proprie formazioni che vengono conse-gnate in busta chiusa all’arbitro.Gli scontri avvengono secondo l’ordine di forma-zione, previsto dai Capitani e risultante dall’elenco.Ogni scontro dà diritto ad 1 punto se vinto, ½ pun-to se pareggiato e 0 punti se perso E’ da valutare seprevedere il pareggio o decidere le vittorie con glispareggi, assegnando, quindi, sempre 1 puntoIl quadro completo degli incontri risulta quindi:2 Scontri a Squadre Maschili2 Scontri a Squadre Femminili6 Scontri a Squadre Miste6 Scontri individuali Maschili6 Scontri individuali Femminili

Per un totale 22 incontri, ovvero 22 punti in palio.La vittoria viene assegnata alla Squadra capace ditotalizzare almeno 11,5 punti (oppure 12 punti sein assenza di pareggi).Gli scontri avvengono, ovviamente, secondo le re-gole in vigore per l’Olympic Round.

Il programmaUna gara di questo tipo dovrebbe esaurirsi in unmassimo di due giornate, con il seguente svolgi-mento:- 1° Giorno Il mattino dedicato a tiri di allenamento e di prova.A seguire, cerimonia di apertura con presentazionedelle squadre (il coinvolgimento mediatico è es-senziale per il successo di questa manifestazione).La competizione vera e propria inizia nel primo po-

meriggio nel quale vengono svolti gli scontri aSquadre (10 scontri).- 2° Giorno Il mattino successivo viene dedicato agli scontri in-dividuali (12 eventi) fino ad esaurimento del pro-gramma, con premiazione finale.Il tutto dovrebbe finire entro il primo pomeriggiodel secondo giorno dopo la doverosa premiazione(con eventuale rinfresco…)

L’organizzazioneL’organizzazione dell’evento a livello di lavoro sulterreno dovrebbe essere abbastanza semplice inquanto si tratta di impiantare un campo da FinaleFITA con solo due bersagli (a parte i tiri di allena-mento del primo mattino, che però non richiedonosistemazioni particolari).Particolare cura deve invece essere dedicata al-l’aspetto spettacolare (tabellone risultati, speaker,eventuali “orpelli” estetici etc., con particolare ri-guardo ai mezzi di comunicazione). Naturalmente ènecessaria una terna arbitrale esperta ed un picco-lo gruppo di aiutanti (non più di 5-6 sul campo).Ritengo sia indispensabile una buona coperturapubblicitaria locale (il pubblico è elemento essen-ziale).Questa proposta di gara è già stata fatta circolare alivello Federazione Internazionale, i cui responsabilihanno già mostrato un notevole interesse. Comeho già detto perché l’idea possa concretizzarsi inun fatto reale occorre che si proceda al più prestocon un evento sperimentale, che possa permettereuna esperienza pratica e la conseguente ottimizza-zione operativa. Una versione più semplice, che potrebbe essereutilizzata anche per eventi nazionali o regionali,prevede squadre con solo 3 tiratori e 3 tiratrici conun programma analogo, che può svolgersi nel cor-so di una sola giornata.Questa formula, mi sembra particolarmente adattaper un vero Campionato di Società con fasi regio-nali e/o zonali ed una fase finale, per esempio conquattro finaliste, con semifinali e finali da svolgersiin due giornate. Le possibili varianti sono solo un problema di fan-tasia…

Concludendo: perché ho voluto mettere su cartaquesta idea ed ho chiesto che fosse pubblicata?Perché sono convinto che questo tipo di gara, cheper inciso potremmo chiamare provvisoriamente“TEAM CUP”, possa avere un grande successo, fa-cendo crescere il nostro sport in visibilità e spetta-colarità e permettendo di aprire a nuove e più re-munerative forme di organizzazione.Sono anche certo che possiamo correre il rischioche altri si impossessino di questa idea, che, invece,vorrei rimanesse con il nostro “marchio di fabbrica”. Speriamo di farcela…

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30 arcieri gennaio - febbraio 2012

c a m p i o n a t o i t a l i a n o i n d o o r p a r a - a r c h e r y

LE FRECCE DI SICLIA

Al Palauditore di Palermo splendida edizione dei tricolori indoor para archery. Premiati gli azzurri che

hanno conquistato le carte paralimpiche per Londra 2012

Ad aprire il 25° Campionato Italiano Indoor ParaArchery al Palauditore di Palermo è stato un com-movente filmato intitolato “Le frecce di Sicilia”,che montava le immagini e le parole storiche deimagistrati antimafia Giovanni Falcone e PaoloBorsellino; una scena simbolo del film “I centopassi” dedicato alla vita e all'omicidio di PeppinoImpastato e poi le bellezze artistiche di Palermo ei protagonisti del tiro con l’arco siculi, con gli atle-ti disabili sulla linea di tiro, i tecnici e l’azzurra Ve-

ronica Floreno, qualificata per le Paralimpiadi diLondra 2012. A fare gli onori di casa alla cerimonia di apertural’Assessore allo Sport della Provincia di PalermoMichele Nasca, il Presidente del Coni RegionaleSicilia Massimo Costa, il Presidente del Coni Pro-vinciale Palermo Giovanni Caramazza e il Presi-dente del Comitato Regionale Fitarco Sicilia Gio-vanni Vanni Vanni che ha consegnato un premioai 10 arcieri della Nazionale che hanno conquista-

di Guido Lo GiudiceFoto Tony Graziano

Gli azzurri qualificati per leParalimpiadi di Londra 2012

premiati dal ComitatoOrganizzatore e le Autorità locali.

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to le carte Paralimpiche per i Giochi del 2012: Fa-bio Azzolini, Vittorio Bartoli, Mario Esposito, Ga-briele Ferrandi, Veronica Floreno, Elisabetta Mijno,Mariangela Perna, Lorenzo Schieda, Alberto Simo-nelli. Unico assente il pluricampione Oscar DePellegrin che, dopo l’operazione alla spalla, nonha preso parte ai tricolori perché ancora alle pre-se con la riabilitazione. Lo stesso riconoscimento è stato consegnato an-che ai tecnici azzurri: il Direttore Tecnico MarcoPedrazzi, Renato De Min (tecnico compound) eWilly Fuchsova, tecnico dell’arco olimpico e Presi-dente della Dyamond Archery Palermo, societàorganizzatrice dell’evento.Conclusi i convenevoli, si è passati alle rispostedel campo. Nella prima giornata sono stati assegnati, come diconsueto, i titoli di classe. Poi, spazio agli scontridiretti per il tricolore assoluto. Nel compound open l’azzurro Alberto Simonelli(P.h.b. Bergamo) ha sfidato in finale un altro lombar-do, Giampaolo Cancelli (Arcieri Castiglione Olona) esi è confermato campione italiano vincendo 7-3. “Questo Campionato Italiano mi è servito per pre-

pararmi al meglio in vista dei Mondiali negli Usa -ha detto il campione bergamasco - È la mia primaconvocazione con la Nazionale FITARCO, ne sonoorgoglioso, perché ci puntavo e ci tenevo ad arrivar-ci. È un grande traguardo per un disabile e rappre-senta un importante stimolo per tutto il movimentopara archery”. Bronzo compound per Matteo Bonacina (ArcieriCastiglione Olona) che ha superato l’atleta di casaFrancesco Maltese (Dyamond Archery Palermo)per 7-1.Nel compound open femminile bis tricolore dopoquello del 2011 per l’atleta di casa Ifigenia Neri(Dyamond Archery Palermo) che ha avuto la me-glio in finale sulla compagna di Nazionale SantinaPertesana (Pol. Valcamonica) per 6-2. Per l’atletanata a Marino (Rm), ma palermitana di adozione èuna grande soddisfazione aver vinto tra le mura

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della Federazione Italiana Tiro con l'Arco scrivete a

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I podi Visually Impaired ai Tricolori di Palermo.

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di casa: “Sono molto soddisfatta e non mi aspetta-vo di vincere per il secondo anno consecutivo - haspiegato la Neri - Non potevo mancare a questocampionato e soprattutto non volevo deludere Wil-ly Fuchsova. Sono felice di non aver deluso le aspet-tative”. Bronzo per l’altra azzurra di casa, titolare ai Mon-diali di Torino 2011, Roberta Cascio (Dyamond Ar-chery Palermo). Nel compound W1 maschile, dopo il titolo di clas-se, Luca Azzolini (Arcieri Orione) si è aggiudicato

anche il titolo assoluto battendo Gabriele Ferran-di (Cus Pavia) 6-0. Nell’arco olimpico open maschile tricolore asso-luto per Filippo Dolfi (Arcieri Ugo di Toscana) cheha sconfitto in finale l’atleta siculo Salvatore Car-rubba (Arcieri Mediterranei) per 6-4. Bronzo perl’atleta palermitano Antonino Lisotta (DyamondArchery Palermo) che ha superato nella finalinaAngelo Cacciari (Castenaso A.T.) 7-3. Nell’olimpico femminile l’azzurra Elisabetta Mijno(Arcieri delle Alpi) ha confermato il tricolore 2011

I podi individuali arco olimpico open.

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battendo in finale l’atleta di Erice (Tp) VeronicaFloreno (A.s.d. Pole Pole) al termine di un matchcombattuto conclusosi sul 7-3 per l’atleta torinese. “Sono felice per il tricolore - ha commentato la Mij-no - e sono pronta a mettermi a lavoro in vista diLondra 2012”. Argento col sorriso per Veronica Floreno: “Questavolta ero andata vicina a battere Elisabetta, ma allafine ha di nuovo avuto la meglio lei. Non importa,guardo avanti e penso ai Giochi Paralimpici. Ciaspetta un lungo lavoro per arrivare a Londra. Sia-

mo una squadra molto unita e faremo di tutto perben figurare e tenere alto l’onore dell’Italia”.Bronzo per l’azzurra Mariangela Perna (A.s.h.d.Novara) che batte Graziana Pacetti (Don Gnocchitiro con l’arco) 6-2. Nella categoria Visually Impaired (non vedenti)maschile si è aggiudicato l’oro assoluto DiegoChiapello (G.s.d. Non Vedenti Milano Onlus), cheha superato in finale il vincitore del titolo di clas-se, l’abruzzese William La Fratta (Arcieri delle TorriRipa Teatina) per 6-0. Bronzo per Carmine Tumini

I podi individuali arco compound open.

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(Arcieri delle Torri Ripa Teatina).Nel Visually Impaired femminile tricolore per Lore-dana Ruisi (G.s.d. Non Vedenti Milano Onlus) cheha battuto in finale Anna Donata Centurione (Ar-cieri delle Torri Ripa Teatina) 6-4. Medaglia di bron-zo dopo la freccia di spareggio per Barbara Contini(Arcieri San Bernardo) che ha superato GessicaRapposelli (Arcieri delle Torri Ripa Teatina) 6-5. Nella prova a squadre si è aggiudicato il titolo ita-liano compound open maschile il trio del P.h.b.Bergamo (Simonelli, Moroni, Schieda) vincente

sull’A.s.c.i.p. (Pisani, Giorgi, Codispoti) di Ostia227-199. Nell’olimpico open maschile oro per gliArcieri Poggibonsi (Bartoli, Condrò, Dell’Amura)vincente sull’A.s.h.d. Novara (Vitale, Sfenopo, Fa-bris) 154-121.Al termine delle gare, l’impeccabile comitato or-ganizzatore, ha concluso in bellezza offrendo atutti i presenti i rinomatissimi cannoli siciliani.Premio gustoso e ambitissimo che ha fatto torna-re il sorriso anche a chi non era riuscito a salire sulpodio…

Gli azzurri del compound W1Gabriele Ferrandi e Luca Azzolini.

Il Palauditore di Palermo.

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Dal 26 al 29 dicembre scorsi a Montepulciano, inprovincia di Siena, si è svolto per il secondo annoconsecutivo uno stage dedicato ai giovani arcieriorganizzato dal Comitato Regionale Fitarco dellaToscana, che ha visto la partecipazione di circa ven-ti atleti provenienti dalle regioni centrali. Il comitato della Toscana riproponendo l’evento deldicembre 2010 ha voluto ribadire la propria atten-zione al settore giovanile ricercando non solo l’appli-cazione verso l’area tecnica, alla quale hanno colla-borato con la loro preziosa partecipazione l’allenato-re e consigliere federale Leonardo Terrosi ed i tecniciStefano Mazzi e Fabio Bibiani, ma mettendo a dispo-sizione dei partecipanti anche la professionalità delpreparatore atletico della Nazionale Andrea Rossi edella biologa nutrizionista Silvia Migliorini.Il preparatore atletico Rossi ha indirizzato i ragazzi

nelle fasi che hanno riguardato in particolar modol’allenamento pre gara con particolare attenzione aresistenza e velocità. Alla parte teorica si è aggiuntala dimostrazione pratica, con ausili ginnici ed eser-cizi molto utili al nostro sport anche per prevenireinfortuni agli arti superiori. Grande l’attenzione di-mostrata dagli allievi verso le lezioni tenute da Ros-si che, nella sua attività professionale quotidiana,oltre agli azzurri della FITARCO, segue anche gliatleti della Polisportiva Poggibonsese UPP.Argomento un po’ più ostico per i giovani atleti, manon meno affascinante ed importante, è stato quel-lo trattato dalla biologa nutrizionista Migliorini cheha avuto l’arduo compito di far conoscere i principibase dell’alimentazione nelle fasi prima, durante edopo una gara/allenamento. I suoi consigli che sia-mo certi i nostri allievi ricorderanno, non erano mi-

STAGE GIOVANILE

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A Montepulciano il C. R. Toscana ha organizzatouno stage dedicato ai giovani con la presenza di

figure di alto spessore professionale

di Anna Franza

I giovani partecipanti allo stageorganizzato a Montepulciano dal Comitato Regionale FITARCO Toscana.

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rati esclusivamente alla pratica sportiva, ma anchealla vita di tutti i giorni mettendo l’accento suquanto sia fondamentale - non solo per un atleta -mantenere una corretta alimentazione. Altro apporto fondamentale sono state le lezionisui materiali, loro caratteristiche ed uso, tenute daPaolo Limberti che con esempi pratici ha permessoai ragazzi di conoscere più a fondo a manutenere leloro attrezzature di tiro.Per la parte tecnica i ragazzi della divisione olimpi-ca hanno potuto disporre della professionalità daallenatore del consigliere Leonardo Terrosi, che daanni mette a disposizione dei giovani atleti le sueconoscenze arcieristiche. Stesso discorso per quan-to concerne l’approfondimento tecnico di StefanoMazzi che, dall’alto delle sue innumerevoli presen-ze internazionali con la maglia della Nazionale Fi-tarco, ha seguito e dato consigli utili ai giovanicompoundisti. Il tecnico Fabio Bibiani, oltre a seguire gli atleti delladivisione arco nudo, era di fatto il “padrone di casa”ed ha permesso lo svolgimento dello stage metten-do a disposizione gli impianti sportivi in uso alla suasocietà che, probabilmente nelle intenzioni di tutti,saranno gli stessi utilizzati per il prossimo stage.Arrivederci a dicembre 2012!

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Squadra che vince non si cambia e lo sa bene il Co-mitato Organizzatore dei Campionati Italiani di Pa-dova, arrivato alla terza edizione consecutiva diquesta impressionante kermesse arcieristica chevede ogni anno la partecipazione di circa 900 tra gliarcieri migliori d’Italia. Alle spalle di un evento di questa portata oltre 200volontari, magistralmente diretti dal Comitato Re-gionale Fitarco Veneto sotto l’egida della RegioneVeneto, della Provincia e del Comune di Padova. Vo-lontari provenienti soprattutto dalle quattro Socie-tà organizzatrici: gli Arcieri Padovani, gli Arcieri delBrenta, gli Arcieri della Saccisica e gli Arcieri Decu-manus Maximus. Il Presidente del C.R. Fitarco Veneto Giulio Zecchi-nato si è detto molto soddisfatto dei risultati rag-giunti: “È una soddisfazione sentire che ogni annosiamo migliorati e che ogni anno siamo riusciti adoffrire agli arcieri un Campionato sempre migliore.Ovviamente ci dispiace non ripeterci il prossimo an-no, perché è inevitabile che fermandoci il gruppoperderà coesione. Ma nel frattempo tutte le societàpotranno portare l’esperienza guadagnata sul cam-po nelle loro gare, aumentando il loro livello. E poiriusciremo a ricaricare le batterie e a prepararci in vi-sta del nostro prossimo obiettivo: organizzare unagara internazionale”. Quest’anno lo sforzo organizzativo è stato maggio-re rispetto agli scorsi anni. I giorni di gara, infatti, da3 sono diventati addirittura 4, così suddivisi: l’arconudo giovedì 1 marzo, il compound venerdì 2, tuttele qualifiche dell’arco olimpico (comprese le classigiovanili) il sabato ed infine gli assoluti nella gior-nata di domenica 4 marzo. Tutte le gare sono statetrasmesse in diretta Web, con tanto di commento. La prima giornata di gara ha riservato subito grandisorprese e grandi risultati, con la vittoria degli asso-luti da parte di Bruno Bassetta (Arcieri HortinaeClasses) e di Jessica Tomasi (C.S. Aeronautica Milita-re). L’azzurra, campionessa del mondo a squadre aiMondiali di Torino 2011, si è voluta mettere alla

PAROLA AI PROTAGONISTI

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Alla Fiera di Padova 3ª edizione consecutiva deitricolori indoor: organizzazione impeccabile ed

incetta di medaglie per gli azzurri dell’Aeronautica

di Dajana PiccoloFoto Ferruccio Berti e Filippo Molena

I podi assoluti individuali arco olimpico.

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prova con un arco diverso dal suo arco olimpico edha dimostrato di trovarsi a suo agio anche in que-sta specialità. “L'ho fatto principalmente per la squa-dra, non mi sarei mai aspettata un simile risultato -ha detto l’atleta trentina - Visti tutti gli impegni del-l'ultimo anno non ero molto allenata nell’indoor,quindi non ero nemmeno sotto pressione, non avevol'ansia di dover ottenere un determinato risultato.Quando tiro, però, io tiro per il dieci. Quindi una voltasulla linea di tiro ho dato il meglio e ho combattuto fi-

no alla fine, anche se un po' mi è dispiaciuto che nonabbia vinto Eleonora Strobbe perché in quel modo gliArcieri Piné avrebbero vinto un'ulteriore medaglia... Ilsecondo motivo per il quale ho partecipato anche co-me arco nudo è perché volevo dimostrare al mio ra-gazzo (il campione Svedese Martin Ottosson, n.d.r.)chi comanda davvero in casa! Stava iniziando a van-tarsi un po' per i suoi risultati, così gli ho detto di dar-mi il suo arco, le sue frecce e tutto il suo materiale e so-no venuta qui a tirare senza aver fatto neppure la

Sopra le vincitrici dei titoliassoluti femminili:

Marcella Tonioli (compound), Pia Lionetti (arco olimpico)

e Jessica Tomasi (arco nudo).

Il podio assoluto a squadre arco olimpico.

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messa a punto”. Oltre all’assoluto individuale comeatleta Aeronautica, la Tomasi ha vinto anche quelloa squadre con gli Arcieri Altopiano Pinè, insieme al-le compagne di squadra Strobbe e Colaianni; nelmaschile la vittoria è invece andata agli Arcieri del-le Alpi con Seimandi, Berti e Casale.Gli assoluti compound hanno confermato ancorauna volta gli azzurri Sergio Pagni e Marcella Tonioli.Per il plurimedagliato Pagni è il secondo oro asso-luto dopo quello vinto nel 2008 e per la prima voltaha firmato l’accoppiata conquistando anche il tito-lo di classe, confermandosi il compoundista più for-te d’Italia. Marcella Tonioli è tornata a vincere nellagara che l’anno scorso le aveva aperto le porte allaNazionale: il tricolore del 2011, infatti, le aveva fattoconquistare l’esordio in maglia azzurra con tanto dioro agli Europei Indoor di Cambrils nella finale con-tro la russa Albina Loginova. E da lì la strada è sem-pre stata in discesa per l’atleta degli Arcieri Laghesi,che ha collezionato medaglie e trasferte internazio-nali. Ma non si è ancora abituata a tanti successi,

Sopra il podio assoluto a squadre arco olimpico.

A sinistra e sotto i podiindividuali assoluti arco nudo.

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tanto da dichiarare: “Non mi aspettavo di vincere!Anzi, a dire il vero non ci contavo più di tanto perchéun paio di giorni fa ho apportato alcune modifiche almio tiro e non pensavo le avrei metabolizzate così infretta. In realtà ho un po’ l’abitudine di fare questemodifiche all’ultimo momento, per fortuna fino adora questo atteggiamento mi ha sempre premiata. Inparticolare non mi sarei aspettata questi risultati per-ché la prima parte della qualifica non è andata comevolevo, ma adesso sono più ottimista, anche in vistadella gara di selezione per la World Cup”. A chiudere la giornata del compound, le finali asquadre: i tricolori assoluti se li sono aggiudicati Ar-cieri Torrevecchia (Anastasio, Montagnoni, Venuto)nel femminile e gli Arcieri Montalcino (Boccali, Maz-zi, Bovini) nel maschile.Sabato 3 marzo è stata invece l’ora delle qualifica-zioni per l’olimpico, suddivise in qualificazioni perle classi Senior e Master il mattino e per le classigiovanili nel pomeriggio. Si sono distinte l’avierePia Lionetti, vincitrice dell’oro di classe con 581punti, e le due vincitrici dell’argento a pari meritocon 580 punti, Grazia Monaco e la padovana Guen-dalina Sartori. L’atleta di casa Sartori ci ha confidato: “Ero un po’ tesa,mi sentivo un po’ osservata perché sono veneta e i gior-nali da diversi giorni pubblicizzavano la mia partecipa-zione. Sicuramente sono venute delle persone solo pervedermi tirare e la cosa è davvero strana. Pensate chec’era anche mio papà e lui di solito non è mai presentealle gare! Ad ogni modo i miei obiettivi sono pensare algesto tecnico e tirare bene. Poi, una volta messo da par-te il Campionato, ogni pensiero è rivolto esclusivamen-te alle Olimpiadi. Sarebbe una festa confermarmi, dopoessere stata protagonista a Torino 2011”. Non hannotradito le aspettative l’olimpionico Marco Galiazzo,Alvise Bertolini e Luca Maran: i tre campioni azzurrihanno superato tutti gli avversari della loro catego-ria, aggiungendo un’altra medaglia d’oro al loro giàfornitissimo medagliere personale. Ha attirato l’attenzione soprattutto la performancedel campione del mondo junior Maran, costante-mente osservato dalla Presidentessa del ComitatoProvinciale Varese Mariangela Casartelli, che ci haraccontato l’emozione di averlo tra gli arcieri dellasua provincia: “È banale dire che è bellissimo averenella propria provincia il campione del mondo? Beh,anche se è banale, è proprio così... La sua vittoria hacontribuito a farci sentire tutti più vicini, aumentandolo spirito di coesione provinciale. Inoltre adesso tuttivorrebbero emulare Luca, si stanno impegnando dipiù. Insomma, essere vicini all'eccellenza fa venire vo-glia di essere un'eccellenza”. E parlando di eccellenze non possiamo non parlaredell’azzurra dell’Aeronautica Pia Lionetti che, bat-tendo in finale Guendalina Sartori, ha finalmentevinto l’accoppiata titolo di classe e assoluto, sfuggi-tole nel 2008 per un solo oro a favore di Natalia Va-leeva. “Finalmente mi sono sentita di nuovo molto si-

Sopra i podi assoluti a squadre arco nudo.

A fianco le finaliste compoundAnastasia Anastasio

e Marcella Tonioli.

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cura del mio tiro. È una sensazione di cui sentivo lamancanza e che mi sta dando convinzione anche invista dell’appuntamento di quest’estate: le Olimpiadi.Per questo sono contenta di poter mettere da parte lastagione indoor per dedicarmi solamente al tiro al-l’aperto in vista di Londra 2012. L’indoor mi è semprepiaciuto, mi ha dato soddisfazioni e buoni risultati findalle classi giovanili, ma i miei pensieri sono rivolti so-lamente ai Giochi Olimpici”. Pensa ai Giochi di Londra anche l’aviere MicheleFrangilli, vincitore del 7° titolo individuale assoluto:“È davvero un bel finale di stagione, ormai dovrei es-sere arrivato a circa cinquanta ori, tra classe e assolu-ti. La finale con Fissore è stata molto bella, direi spet-tacolare: io sono a favore dello spettacolo e quell’8che non mi ha permesso di vincere subito costringen-domi allo spareggio è stato l’unico di tutto il campio-nato, compresi i tiri di prova... Certo, una freccia di cuinon ci si può vantare, ma ha contribuito ad aumenta-re la suspense - scherza il campione di Gallarate - Hoconcluso alla grande la stagione indoor e sono giàproiettato verso la stagione outdoor tanto che perquesto Campionato ho usato l’attrezzatura estiva.Ora si tratterà solamente di affinare la tecnica in vistadei prossimi impegni. Il primo sarà la gara di selezioneal Centro Tecnico Federale di Cantalupa”.Ottimi risultati anche per le squadre, con i titoli as-soluti arco olimpico conquistati da due societàtrentine: gli Arcieri Kappa Kosmos di Rovereto nelmaschile con Tonelli, Giori e Negri, e gli Arcieri Alto-piano Pinè con Tomasi, Maccarinelli e Strobbe (cheha tirato con l’arco nudo) nel femminile. Il meda-gliere per società vede primeggiare, come da pro-nostico, l’Aeronautica Militare (3 ori e 1 argento),seguita dagli Arcieri Altopiano Pinè (2 ori e 1 bron-zo). Terzo posto pari merito per Arcieri Torrevecchiae Arcieri delle Alpi (1 oro e 1 argento).

A sinistra il podio assolutoindividuale compound.

Sotto i podi assoluti a squadre compound.

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n e w m e d i a

WEB TV 2.0

Grande qualità nelle dirette internet degli eventiFederali. La Fitarco ha stretto un accordo per seguire i

Campionati in diretta sul sito web di Rai Sport

Si è soliti indicare con il termine Web 2.0 l’evoluzio-ne che ha portato internet pian piano a diventareuno strumento interattivo che permette ai fruitoridi partecipare attivamente alla creazione dei conte-nuti on line, fornendo un valore aggiunto spessosuperiore a quello del contenuto vero e proprio. Èsuccesso con i forum, i social network e così via. L’esperimento tentato in occasione dei Campio-nati Italiani Indoor di Padova si è mosso proprio inquesta direzione, ossia nel fornire un prodottopiacevole per gli appassionati, a cui si potessecooperare con interventi in chat – suggerimenti,richieste, dediche, ringraziamenti – poi letti dalconduttore della trasmissione. Un valore che certonon può offrire la televisione tradizionale, del cuiscarso interesse, tra l’altro, abbiamo troppe voltedibattuto. Ecco quindi la volontà di crearci autonomamenteun prodotto non vincolato ai ridotti spazi televisivie che possa, nel limite del possibile, offrire anchequalche cosa di più.

Non era nuova l’idea della web tv per gli eventi ditiro con l’arco. Il primo esperimento in Italia di di-retta web – laddove per diretta non si intende unaweb cam fissa sul campo che ha dimostrato di esse-re assolutamente solo una curiosità ma priva diogni interesse oltre i pochi minuti – risale alla Ju-nior Cup di Reggio Calabria del 2009. In quella oc-casione il primo timido tentativo, ancora a livelloche potremmo definire naif, aveva permesso di se-guire le finali ospitate nell’Arena dello Stretto. A po-chi giorni di distanza era poi seguita la diretta dellefinali dei Campionati Europei Targa di Rovereto, cheaveva anticipato di circa un’ora la diretta televisivavera e propria. L’esperimento era poi continuato inoccasione di altre gare a livello europeo o italiano(Echmiadzin, Alessandria ecc.), con significativi mi-glioramenti tecnologici e qualitativi ma sempre in-centrato sulle fasi finali – il vero punto spettacolaredelle gare di tiro con l’arco. Il 2011 ha poi portato alcune grosse novità: in pri-mis i Campionati Indoor di Padova, dove una web

di Ardingo Scarzella Foto Ferruccio Berti

Le interviste in diretta web aiprotagonisti dei Tricolori Indoor

di Padova 2012.

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gennaio - febbraio 2012 arcieri 43

n e w m e d i a

tv locale aveva affrontato, attraverso l’encomiabilesforzo di un presentatore locale, la vera sfida di co-prire anche le altre – a dir il vero non così spettaco-lari – fasi della competizione con commenti, inter-viste e così via. Nel mese di luglio, durante i Cam-pionati del Mondo di Torino, si era poi passati aquella che, ritengo, possa essere la vera strada perproporre uno spettacolo più lungo sempre con unbuon livello di interesse. A fronte di una precisa ri-chiesta in tal senso del Comitato Organizzatore, laWorld Archery aveva accettato di trasferire su uncampo appositamente allestito, un incontro perogni fase di gara, a partire dai quarantottesimi di fi-nale, per permettere agli spettatori di tutto il mon-do di seguire in diretta web anche arcieri che nonavrebbero poi raggiunto le finali in diretta sul cir-cuito internazionale. L’emozionantissima sfida vintaal secondo turno da Marco Galiazzo (che recupera-va dal 5-1 andando a vincere con un 10 perfetto loshoot off ) è l’emblema di quella diretta, seguita nei4 giorni di eliminatorie da quasi 60.000 spettatoricomplessivi.Come spesso avviene, quanto successo a livello in-ternazionale, anche se non specificamente norma-to, diventa pienamente accettabile a livello nazio-nale, superando ritrosie e, a mio parere poco giusti-ficate, contestazioni sulla regolarità di certe proce-dure, permettendo così di ripetere l’esperimentoanche in Italia. Si è poi unito un ulteriore – consistente – salto tec-nologico che ha permesso di effettuare una produ-zione in Full HD (1080p per gli appassionati) noncompresso che garantisce un buon livello finaledello streaming, seppur con la dovuta perdita diqualità dovuta alla necessità di garantire la visibilitàattraverso un downstream in h264 anche a chi nondispone di connessioni particolarmente perfor-manti.

Tutte queste cose si sono quindi unite in occasionedei Campionati di Padova 2012 fornendo uno spet-tacolo che è stato accolto entusiasticamente dagliarcieri a casa, ricco di interviste, commenti, specialie la cronaca di tutta la fase eliminatorie, oltre aquella consueta delle finali. I numeri finali sono stati più che lusinghieri con9000 contatti, 5126 ore/utente visualizzate e conun picco massimo di 412 connessioni contempora-nee per le finali maschili di domenica.Numeri che non possono certo essere quelli dellaTV tradizionale, ma che col tempo tenderanno sicu-ramente a crescere, con la diffusione nel nostromondo della conoscenza del prodotto, e con il suocontinuo miglioramento. Certo non sarà semprepossibile mantenere questo livello di produzione –la web tv richiede 6 addetti dedicati esclusivamen-te a questo compito, tra regia, audio, grafica, com-mentatore, intervistatori e cameraman, che non èquasi mai possibile supportare – ma sarà certa-mente ripresentata nei prossimi Eventi Federali.

In alto il gruppo Ianseo-Fitarco allavoro nella Fiera di Padova.Sopra un’immagine del maxischermo durante la diretta web diPadova 2012.

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44 arcieri gennaio - febbraio 2012

s e t t o r e p a r a l i m p i c o

OBIETTIVO LONDRA

Il responsabile tecnico di settore Marco Pedrazzi esprime ottimismo ed analizza le tappe

di avvicinamento ai Giochi Paralimpici di Londra 2012

“Credo di poterlo affermare con grande tranquillità:il movimento sta crescendo. Si tratta del frutto di unlavoro programmato con attenzione; lavoro chepuò contare sul coinvolgimento di tutti. Gli arcieri elo staff, ma anche la Federazione e il Comitato Para-limpico che ci sono concretamente vicini. E dallamessa in comune di risorse e volontà non possonoche derivare frutti importanti”. Un discorso chiaro, senza giri di parole, quello diMarco Pedrazzi, il responsabile tecnico del paraarchery azzurro, interpellato alla vigilia del radu-no di Varallo Pombia (No) di fine febbraio.Un programma fitto di incontri e verifichequello che vi attende di qui ai Giochi di Londra.“È vero. D’altra parte – e il Mondiale di Torino delloscorso anno l’ha evidenziato nettamente – il livello

tecnico generale è salito notevolmente. Una ten-denza, questa, che certamente non si interromperà.Così, se si vuole rimanere nella fascia alta dell’arcie-ria mondiale, bisogna pensare e comportarsi da ar-cieri professionisti. Lavoro, impegno, sacrificio e ve-rifiche dei progressi”.Un periodo caratterizzato da frequenti trasfer-te oltre Manica.“Prima di quella per l’Olimpiade, saliremo altre duevolte. Una prima, all’inizio di maggio, per la preo-limpica. Si tratta di un appuntamento a invito, riser-vato ai migliori piazzati nei ranking della Fita. Sem-brava che – per questa rigida selezione – solo Oscar(De Pellegrin n.d.r.) potesse parteciparvi. Ora, però,per qualche rinuncia, saranno della partita ancheFabio Azzolini e Gabriele Ferrandi. Speravamo di

di Silvano Cavallet

Gli azzurri ai Mondiali Para-Archery di Torino 2011.

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s e t t o r e p a r a l i m p i c o

poter portare anche Elisabetta Mijno, ma al mo-mento è nona e gli inviti si fermano a quota otto.Poi, a giugno, l’intera squadra sarà a Stoke Mande-ville. Trasferta importante perché permetterà a tuttidi verificare la forza e le caratteristiche del vento(per noi, una questione non banale, visto che siamopoco abituati a tirare in simili situazioni), e, in gene-rale, tutto l’ambiente”.A proposito di De Pellegrin, pare che la sua ri-presa prosegua senza intoppi.“Si e tutto l’ambiente apprezza questa ripresa.Oscar, d’altra parte, rappresenta un punto di riferi-mento solido per tutto l’ambiente; e il suo ritorno(non sarà a Varallo, a fine febbraio, ma certamenteprenderà parte ai successivi collegiali n.d.r.) è at-teso”.La gente di sport tiene i piedi per terra e nonindulge ai voli pindarici. Ragionevolmente,con quali prospettiva il para archery italiano sipresenterà a Londra?“Per quello che dicevo prima, stiamo attraversandoun periodo di importante crescita. Cresciamo nei te-tra, cresciamo nelle donne. Accanto ai nostri puntifermi ‘storici’, sono convinto che faremo bene anchecon le squadre. Per me, quella femminile è avviata aripercorrere le orme di quello squadrone che detta-va legge in Europa e nel mondo”.Buone prestazioni di squadra sono cartina ditornasole della validità del lavoro generale.“Vero. Va anche detto che, nelle prove a squadre,ciascuno deve ‘limare’ un po’ delle proprie caratteri-

stiche in modo che il risultato complessivo sia supe-riore alla somma delle singole individualità. E que-sto è il piccolo, grande segreto di una realtà coesa,che spinge – convinta – nella stessa direzione”.Ecco: come al solito, parole di sostanza e non difumosa apparenza.

Il responsabile tecnico para-archery Marco Pedrazzi con Elisabetta Mijno ai Mondialidi Torino 2011.

Il pluridecorato Oscar De Pellegrin.

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46 arcieri gennaio - febbraio 2012

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CHE EMOZIONE NELLA CITTÀ DELLE LUCI!

Alberto Simonelli racconta il suo mondiale indoor a Las Vegas: la competizione internazionale

che ha segnato l’esordio con la Nazionale “normodotati”.

“Ero partito con qualche acciacco di stagione e sonotornato spremuto come uno straccio. In mezzo, però,un’esperienza fantastica e indimenticabile”. Reduceda Las Vegas, dove ha preso parte al Campionatomondiale indoor ‘normodotati’, Simonelli si prestavolentieri a parlare di questo appuntamento.Si è trattato di una novità assoluta anche per unarciere di lungo corso come te...“Beh, si. È ben vero che il nostro sport ha da tanto tem-po cancellato le barriere tra arcieri disabili e non: con-tano solo i punti che realizzi; ma essere chiamato a ve-stire la maglia azzurra per il Mondiale ‘normo’ non èavvenimento che capiti tutti i giorni”.Hai una vasta esperienza internazionale, accumula-ta tra Paralimpiadi, Mondiali ed Europei. Sufficiente per vivere il clima di questo partico-lare appuntamento iridato?“Le precedenti esperienze aiutano, non c’è dubbio. Maquando ti trovi ad essere l’unico in carrozzina, avvertiimmediatamente che stai entrando in un ambientecompletamente diverso. Non è una indicazione di valo-re tra i due mondi, piuttosto una constatazione. A benvedere, anzi, si tratta di una conseguenza logica: ap-proccio, ritmi, relazioni sono quelli consolidati nel tem-po. E che sono specifici per ciascun avvenimento. Sicchéil neofita deve imparare – e piuttosto in fretta – anche lecaratteristiche dell’ambiente”.Evidentemente hai studiato bene, almeno a con-siderare il riscontro ottenuto: arciere della setti-

mana sul sito della World Archery proprio nellasettimana del mondiale… “Non so se davvero dipenda dall’applicazione e dallostudio. Certo, una soddisfazione indicibile. Da un gior-no all’altro ti trovi proiettato sulla ribalta: parlano di te,propongono una tua breve biografia e, anche, un’inter-vista. Non sono proprio digiuno di ‘pubbliche relazioni’ma questa è una novità di quelle che pesano”. Poi, però, si entra nel vivo della gara.“Già; e – come dicevamo prima - il giudice è il campodi tiro. Diciamo che, rispetto al mio standard, mi sonomancati sei/sette punti. Una mancanza da imputaresoprattutto al fatto che, fisicamente, non ero al 100%.In tutti i casi, il 583 lo considero di buona levatura. Poi,certo, un punto in più o in meno significa molto a que-sti livelli. Soprattutto determina la tua posizione nellegriglie. A me è toccato Sergio (Pagni n.d.r.) e il miocammino si è fermato lì. Manca, è ovvio, la contropro-va; ma sono propenso a credere che – con appena unpaio di punti in più e, quindi, un avversario diverso –qualche passo avanti negli scontri lo avrei potuto fare”.E a squadre?“Superata l’Austria al primo turno, ai quarti – opposti alCanada – secondo me abbiamo tirato proprio bene. Di-ciamo, alla pari con i canadesi. Poi, come spesso acca-de quando i valori sono molto equilibrati e vicini, sono idettagli a fare la differenza. Perchè 232 a 232 nella seriecanonica, e un’identica fila di ‘30’ nello spareggio, dico-no proprio questo. A loro è andata bene: il loro ultimo‘30’ era più prossimo alla X e per questo, giustamentesia ben chiaro, sono passati”.Allargando un po’ la prospettiva, che cosa lasciaquesta avventura del Mondiale statunitense?“Uno straordinario stimolo a lavorare sempre più esempre meglio. La frequentazione di arcieri di altissi-mo livello non può non darti una carica particolare.Che conto di usare, intanto, nei prossimi mesi; quelliche ci separano da Londra 2012”.Ecco: questo è il solito ‘Rolly’. Archiviato un appunta-mento, già si comincia a lavorare pensando al pros-simo...

di Silvano Cavallet

Sopra Alberto Simonelli.Sotto il coumpoundista azzurro

ai Mondiali di Las Vegas insiemea Sergio Pagni.

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n e w s

CONCORSO “DONNA E SPORT”Sei una giovane atleta che pratica attivitàsportiva a livello agonistico? Sei brava nellostudio? Credi nei valori autentici dello sport ehai un’età compresa tra i 16 e i 20 anni?Allora partecipa alle selezioni 2011/2012 di“Donna Sport – L’atleta più brava a scuola”!(Aut. Min. Rich. 9.11.2011). In palio un viaggiostudio in Inghilterra nel periodo di svolgi-mento delle Olimpiadi 2012, un tablet pc diultima generazione, un buono acquisto di€200 per libri, cd o dvd.L’invio dei curricula scolastici e sportivi è gra-tuito ed è riservato a giovani donne residentiin Italia che pratichino una qualsiasi discipli-na sportiva federale a livello agonistico.Una Giuria di qualità selezionerà le 3 miglioriatlete tra coloro che si candideranno compi-lando questo modulo dal 25 novembre 2011al 13 aprile 2012.Le 3 finaliste saranno ospiti del Galà conclusi-vo del progetto “Donna Sport”, che si terrà allafine del campionato, durante il quale sarannoassegnati i premi.Il modulo per iscriversi su www.donnasport.it. Info: [email protected]

XLI CONCORSO NAZIONALE “RACCONTO SPORTIVO”Il CONI è giunto alla 41esima edizione delConcorso Nazionale per il Racconto Sportivo.Il concorso si propone di promuovere e divul-gare un genere narrativo sempre più diffusoe riveste un’importanza significativa nel pa-norama culturale perché offre la possibilità atanti appassionati sportivi di cimentarsi nel-l’arte della scrittura. Negli anni, insieme a giovani ambiziosi, han-no partecipato anche personaggi di spiccodel mondo intellettuale come Dacia Maraini,Alberto Bevilacqua, Gianpaolo Ormezzano eRenato Minore.1° Premio 3,000,00 Euro; 2° Premio 1,500,00Euro.I lavori dovranno essere inviati come docu-mento Word, per posta elettronica al seguen-te indirizzo: [email protected], entro il 16 aprile2012, allegando anche una dichiarazione sulcarattere inedito del racconto, insieme ai datianagrafici e ai recapiti personali o precisando

gli estremi della pubblicazione secondo lenorme del bando oppure, se in cartaceo, pre-sentati in 5 copie dattiloscritte (che non sa-ranno restituite) alla Segreteria del ConcorsoNazionale per il Racconto Sportivo, pressol’Ufficio Comunicazione e Rapporti MediaCONI, Largo Lauro de’ Bosis 15, 00135, pressoil Foro Italico.I racconti inediti, correttamente dattiloscritti(Times New Roman 12, interlinea 1, con i mar-gini destro e sinistro di 2 cm e quelli superio-re e inferiore di 2,5 cm), dovranno essere con-tenuti in una lunghezza massima di 10 cartel-le (18.000 battute). Ogni autore può parteci-pare con un massimo di due racconti.Dopo il successo della scorsa stagione è statoconfermato il premio "Under 18", riconosciu-to all'autore del miglior racconto sportivoscritto da un giovane nato dopo il 1° gennaio1993, al quale sarà corrisposto un premio nonin denaro.Il bando è sul sito del Comitato Olimpico Na-zionale Italiano: www.coni.it.

CORSO PER DOCENTISi è concluso giovedì 9 febbraio nella biblio-teca del Liceo Classico “Cirillo” di Aversa, ilprimo corso di tiro con l’arco per Docenti diScienze motorie che ha visto la partecipazio-ne di trentacinque insegnanti della scuolasecondaria di primo e secondo grado dellaProvincia di Caserta. L’evento di formazione,totalmente gratuito e scandito da quattro in-contri, promosso dalla Delegazione Provin-ciale di Tiro con l’Arco in collaborazione conla Formazione Quadri della Fitarco ed indettodal Miur provinciale, ha avuto come obiettivola trasmissione dei saperi di base del tiro conl’arco, che consentirà agli insegnanti di istrui-re ed accompagnare i propri alunni ai GiochiSportivi Studenteschi. Particolarmente inte-ressante l’incontro introduttivo tenuto dalResponsabile Formazione Quadri della Fede-razione, Stefano Vettorello, il quale ha intro-dotto gli astanti al vasto mondo del tiro e allapratica dello stesso. Vettorello oltre ad evi-denziare l’importanza di tale sport per la cre-scita fisica e psichica, ha fatto luce sugli

aspetti più tecnici che sono stati poi prose-guiti ed approfonditi sul piano pratico dal-l’Allenatrice Nazionale Rita Troncone nei suc-cessivi incontri. A concludere il corso, con la consegna degliattestati, è intervenuta, inoltre, la Coordinatri-ce dell’Ufficio provinciale di Educazione Fisicae Motoria, Prof.ssa Petillo, la quale dove averfatto rilevare l’elevata presenza di partecipan-ti, oltre le aspettative, e la professionalità concui è stato condotto, ha auspicato quindi cheanche sport meno conosciuti siano semprepiù presenti ai Giochi Sportivi. Così come, ilPresidente Regionale Fitarco, Francesco Fu-sco, che ha ringraziato l’associazione aversa-na degli Arcieri Normanni per il valido contri-buto nell’organizzazione del corso. Per finire,il Consigliere Federale Domenico Del Piano,porgendo i saluti del Consiglio federale e delPresidente Mario Scarzella, ha ringraziato ilDirigente Scolastico Prof. Tommaso Zarrillo e,nel salutare la Prof.ssa Petillo, ha auspicatouna maggiore collaborazione futura tra ilmondo della scuola e quello arcieristico.

IN RICORDO DI... FRANÇOIS DE MASSARYIl Presidente Mario Scarzella e tutto il mondoarcieristico italiano, unitamente al ConsiglioEMAU e della World Archery Federation, si as-sociano al dolore della famiglia e della Fede-razione Francese di Tiro con l'Arco per lascomparsa di François De Massary, avvenuta

lo scorso 16 marzo. François De Massary, fondatore e Presidenteonorario dell'Emau ed ex vicepresidente del-la World Archery, ha ricoperto un ruolo fon-damentale nello sviluppo e promozione del-l’arcieria francese ed europea diventando unpunto di riferimento per l’intero movimentointernazionale.

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n e w s

ARCO E SOLIDARIETÀOttimi risultati per la gara di solidarietà organizzata dall’Arco ClubCapri in collaborazione con gli Arcieri Caudium di Rotondi. I presi-denti delle due società Bruno Di Martino e Antonio Gallo hanno de-ciso insieme, forse per la prima volta in Campania, di organizzare unagara di solidarietà che abbinasse il tiro con l’arco alla beneficenza. Al-lo scopo principale, raggiungere una buona somma da destinare al-l’associazione Il Gabbiano del vicino paese di Grottella, operante nelsociale, si sono aggiunti i consueti obiettivi di socializzazione e dipromozione del tiro con l’arco in una cittadina come Airola (Bn), an-cora non coinvolta direttamente in questo sport. Varie società cam-pane hanno aderito all’iniziativa: Arcieri Normanni, Arcieri VecchioCastello, Arcieri del Sannio, Arcieri Primavera, Arcieri Don Bosco, Ar-cieri Stella oltre, ovviamente, agli Arcieri Caudium e all’Arco Club Ca-pri. Per quanto riguarda la fase agonistica ottimi risultati personali

sono stati conseguiti dagli atleti. Ma i risultati migliori sono i fruttiche quest’evento ha prodotto: oltre al sostegno all’associazione IlGabbiano, anche l’allacciarsi di rapporti di amicizia fra le parti, i qualicertamente porteranno all’organizzazione di simili manifestazionianche nei paesi vicini. A chiusura della gara si è svolta la premiazio-ne, curata dalle due associazioni gemellate Arcieri Caudium e ArcoClub Capri, in presenza del sindaco di Airola Michele Napolitano, chesi ringrazia per l’ospitalità e la collaborazione, dell’assessore allosport di Airola e dei rappresentanti di varie società di volontariato. Ilringraziamento dei presidenti delle due società va a tutti coloro chehanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione.

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C’era una festa a Nuoro, la festa di San Giovanni Bo-sco, con la Comunità Salesiana e la Parrocchia di SanDomenico Savio impegnati appunto a festeggiare, ec’erano un sacco di bambini e bambine, di ragazze eragazzi e tanti giochi e tanto sport, educatori e tantagente che andava e veniva. Ma in più, stavolta, c’eraqualcosa di diverso, gli Arcieri Arcos, e un gruppo diarcieri che, non avendo niente di meglio da fare, timette in palio la “Family Cup”.Giusto un mese prima, stanchi di vedere genitori an-dare e tornare, lasciare i figli in palestra con la pro-messa di essere puntuali all’uscita o di sentirli com-mentare un tiro andato male, stanchi di vedere quelleteste dondolare ad ogni freccia andata storta, o di ve-derli sorridere con un po’ troppa sufficienza quando ilcentro del bersaglio rimaneva intonso si son detti... E FACCIAMOLI TIRARE!!!Dopo breve consulto li si convoca una sera e gli silancia la sfida: “Ce l’avete il coraggio di fare squadracon i vostri figli, di venirvi ad allenare con loro perqualche giorno, e poi di affrontarvi in una gara asquadre?”.Hanno tentato la fuga, non lo nego, ma era tuttacommedia. Si son guardati in faccia e s’è capito subi-to che la cosa li allettava.Difatti si sono imbarcati in una brevissima serie di al-lenamenti, son stati preparati e assistiti a dovere dailoro figli, o figliocci o nipoti che fossero, gli si è messoun arco in mano e gli sono stati dati i rudimenti del ti-ro con l’arco.Lo spettacolo non è certo mancato, neppure in alle-namento. Aggrappati a quelle corde, tesi e con tutti imuscoli contratti, sudati, arrabbiati perché le frecciaandavano per i fatti loro... “Ma, se faccio centro nel bersaglio di un altro contanoi punti?”. “No caro”, si son sentiti rispondere. Dramma! Questa èstata la scoperta più drammatica per loro. La duralegge dello sport.E poi venne il giorno della gara, e c’era pure pubblico,come se non bastasse la fifa.

L’emozione ha avuto gioco facile e ha giocato puresporco, volti tesi e muscoli aggrovigliati (e ancora nonsanno che quasi tutti avevano archi meno potenti diquelli dei loro figli), punti contestati e addizioni sba-gliate, ma risate, risate e tante risate.E così, a conti fatti e rifatti sette volte, salgono sul gra-dino alto del podio Stefano col papà Fabrizio, Furiocol padrino Antonello e poi Raffaele col papà Luca. Eancora le torte, le patatine, le risate e l’allegria di tutti,anche di chi per questa volta non ha vinto.Questa è la cronaca di una giornata di festa e di unaesperienza nuova, di un piccolo esperimento o forsesoltanto una semplice occasione data ai grandi perdiventare un po' più grandi ridiventando piccini, perscoprire che non ci vuole poi mica tanto per trovare iltempo di giocare insieme ai propri figli, per scoprireche le loro difficoltà nel raggiungere i risultati non so-no poi così piccole. Per mettersi un po' in gioco e unpo' alla prova, per gioire della vittoria ridendo insie-me a chi invece per questa volta ha perso.Questa è la Family Cup, la prima. Ce ne saranno altre,magari con squadre a tre anziché a due, qualchemamma già c’era, ma tutti insieme è un’altra storia.E chissà che, se lo vengono a sapere, ad altri che fan-no altri sport non gli venga voglia di imitarci. Mica ciarrabbiamo.Se poi siete curiosi andate su www.arcosnuoro.it,guardate le foto e vediamo se indovinate quali so-no i grandi.E da tutto questo noi che cosa ci abbiamo guadagna-to... ci chiederete? Beh, che non vedremo più musilunghi in palestra quando un giovane arciere sbaglie-rà un tiro. Questo è poco ma sicuro!

FRECCE E RISATE …È LA FAMILY CUP

c n o s s p o r t

Nella palestra della Comunità Salesiana gli ArcieriArcos di Nuoro hanno dato vita ad una simpatica

iniziativa: genitori e figli in gara insieme…

di Arcieri Arcos

I vincitori della prima edizionedella Family Cup e sotto genitori efigli tutti insieme sulla linea di tiro.

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50 arcieri gennaio - febbraio 2012

c o m p l e a n n o

DA UNO SCANTINATO ALLE GARE IRIDATE

Nata nel 1981, l’Archery Club Ventimiglia ha spento 30 candeline. La società ligure in costante crescitagrazie al settore giovanile e all’ attività nelle scuole

Dagli scantinati di una chiesa ai palcoscenici mon-diali. È questo il percorso effettuato in trent’anni diattività dall’Archery Club Ospedaletti, da qualchemese diventato Archery Club Ventimiglia, dopo ilcambio di sede e, con esso, anche della denomina-zione ufficiale. Tre decenni sono infatti passati daquando, nel 1981, il gruppo originario di 26 arcieridiede vita al sodalizio.“A quell’epoca – ricorda Cosetta Venturin, una dellesocie fondatrici, oggi in forza all’Aga Genova – ci al-lenavamo nei locali posti sotto la chiesa di Ospedalet-ti. Eravamo costretti a tirare di traverso nel salone, peravere una distanza adeguata dal bersaglio, ed a cer-care di scansare anche un pilastro in cemento arma-to, posto in mezzo. Ciò che purtroppo spesso non riu-scivamo ad evitare era di infilzare la mobilia del par-roco accatastata da un lato e, quando si sentiva il ru-more sordo di un’anta trafitta o il crepitio di una vetroche andava in mille pezzi, il povero prete scendevatutto preoccupato a rimbrottarci per la nostra scarsamira”. Da allora i tempi sono cambiati. Al gruppo origina-rio di arcieri sono subentrati tanti nomi e volti nuo-vi, molti dei quali giovanissimi. Gli allenamenti so-no stati spostati in sedi più adatte, dal palasport di

Ospedaletti ai capannoni della bocciofila di zonaPeglia, a Ventimiglia, fino ad arrivare alla collocazio-ne attuale, la palestra ex-Gil (il lunedì e il mercoledìsera alle 21, per il settore giovanile) e alla palestradel Liceo Aprosio, sempre nella città di confine, ilvenerdì pomeriggio per i ragazzi, alla sera per gliadulti e il sabato mattina per tutti.Diversi sono anche gli obiettivi e così, dopo le pri-me gare locali, l’orizzonte si è ampliato, andando adinteressare i trofei interregionali, le gare in Francia, icampionati italiani (dai quali sono arrivate diversemedaglie, soprattutto nel settore Master). L’ultimaconquista porta la firma di Cristiano Rivaroli, prota-gonista con la maglia azzurra ai Mondiali Giovanilidi Legnica, in Polonia, con un 17° posto nella garaindividuale Allievi, e autore di una prestazione aimassimi livelli italiani indoor di categoria grazie alpunteggio di 578, messo a segno proprio al PalaRo-ja, il 23 ottobre scorso, in una gara organizzata dal-l’Archery Club Ventimiglia. Il sodalizio, infatti, neltempo è diventato anche promotore di eventi disuccesso, cui partecipano atleti provenienti da tut-to il Nord Italia e dalla vicina Francia.Fiore all’occhiello della società, i cui tesserati copro-no tutte le diverse categorie di età e le tre specialitàdi arco olimpico, nudo e compound, è soprattutto ilsettore giovanile che, oltre che su Cristiano Rivaroli,può contare su Andrea Pola, Chiara Misuri, Alessan-dro e Federico Piccolo, Carlotta Marenco, Enrico Pa-rodi, Alessandro Piana ed Aurelio Lecca. Da non di-menticare, poi, l’impegno degli arcieri nel campo di-dattico, con i corsi tenuti nelle elementari di Ventimi-glia, e sociale, con la pluriennale collaborazione conl’associazione sanremese per disabili L’Aquilone.Tutti gli arcieri sono seguiti dai sei istruttori federa-li: Ezio Bagnaschino, Edis Bortolossi, Mario Campa-gnolo, Marco Destefanis, Ido Ferraldeschi e LauraLorenzi.Da alcuni mesi il club fornisce alla federazione an-che un arbitro, Patrizia Gervasi, già plurimedagliataai campionati italiani.

di Graziano Consiglieri

ARCHERY CLUB VENTIMIGLIA

Data di fondazione: 1981

Presidente: Alberto Occoni

Vicepresidente: Ezio Bagnaschino

Segretario: Mario Campagnolo

Direttore responsabile: Laura Lorenzi

Impianti: palestra ex-Gil,

palestra Liceo Aprosio

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